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N. 9 | ANNO XXII | 12 MAGGIO 2019 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.com Libetta, ad Aversa il pianista delle meraviglie Guercino, in atto la fase più delicata del restauro Quando il Clanio si tinse di rosso sangue “Deluso da chi mi aveva dato la parola” Cinzia e Romina uccise dalla stessa mano? Ciaramella torna giudice Millennio, la verità sulla vergognosa delibera Tutti a caccia del Sindaco Aversa, partita la campagna elettorale dei 300 26 maggio 2019

Millennio, la verità “Deluso da chi mi 26 maggio 2019L’INTERVISTA SALUTE ESCLUSIVO IL CONVEGNO L’Editoriale di Giuseppe Lettieri nerosubiancoaversa.com Nero su Bianco C on i

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N. 9 | ANNO XXII | 12 MAGGIO 2019 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.com

Libetta, ad Aversa il pianista delle meraviglie

Guercino, in atto la fase più delicata del restauro

Quando il Clanio si tinse di rosso sangue

“Deluso da chi mi aveva dato la parola”

Cinzia e Rominauccise dalla stessa

mano?

Ciaramellatorna giudice

Millennio, la verità sulla vergognosa delibera

Tutti a caccia del SindacoAversa, partita la campagna elettorale dei 300

26 maggio2019

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Ecco cosa ci riservano i vari candidati a Sindaco

De Cristofaro “Deluso da chi mi aveva dato la sua parola”

“La crisi dei partiti e i partitini personali”

“Fresca24” e gli orti in affi tto, una rivoluzione!

Forse anche ad Aversac’era l’università ebraica

Piccole storie manicomialidel paese dei pazzi

PERIODICO DI CULTURA VARIADI AVERSA E DELL’AGRO AVERSANO

Anno XXII n° 9 - 12 Maggio 2019

Direttore ResponsabileGiuseppe Lettieri

Direttore EditorialeNicola De Chiara

Coordinamento EditorialeVito Faenza

Coordinamento Generale Giuseppe Cristiano

Segreteria di RedazioneRaffaele De Chiara

Garante dei LettoriFranco Terracciano

EditoreAssociazione Dimensione Cultura Piazza Municipio, 22 - Aversa (Ce)

Tel. 081.198.14.930 Cell. 388.19.87.510

Registrato presso il Tribunale di S. Maria C.V al n. 514 del 17.11.1998

RedazioneVia Michelangelo, 108 - Aversa (Ce)

www.nerosubiancoaversa.come-mail: [email protected]

StampaTuccillo Arti Grafi che srl

Afragola (Na)

Si distribuisce nelle edicole e nei locali pubblici

SOMMARIO08

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20

28

54

58

Vogliamo un Sindaco di tutti!

Con il voto si può ancora correre ai ripari

12IL COMMENTO

PRIMO PIANO

L’INCONTRO

L’INTERVISTA

SALUTE

ESCLUSIVO

IL CONVEGNO

di Giuseppe LettieriL’Editoriale

nerosubiancoaversa.com

Nero su Bianco

Con i cinque candidati a sindaco e le liste collegate ai nastri di par-tenza la campagna elettorale è

entrata nel vivo. Dopo una vigilia molto turbolenta, fatta di polemiche e di accu-se reciproche, che ha visto una spacca-tura forte nel centrodestra, ora e tempo di fare i voti. I tempi cambiano, questa è la prima elezione comunale davvero social, dove tra WhatsApp, Facebook, Instragam e affi ni, il candidato è servi-to. Almeno si risparmierà un po’ di car-ta e meno affi ssioni selvagge. Chi non è partito dai “box” è il Sindaco uscente sfi duciato da alcuni sui componenti di maggioranza, l’architetto De Cristofaro, proprio nel giorno della festa dell’amore nel febbraio scorso. I motivi del suo non voler scendere nell’agone elettorale li spiega con una lunga intervista rilasciata all’amico Ni-cola De Chiara pubblicata in questo nu-mero di Nerosubianco. Il poco tempo tra la caduta dell’ultima amministrazio-ne comunale, appunto metà febbraio, e la compilazione delle liste non ha fatto nascere alcun dibattito in città ed i pro-grammi per Aversa (che poi sono sem-pre belli prima delle elezioni, salvo poi non mantenerli durante il mandato, tal-volta per diffi coltà oggettive talvolta per inerzie soggettive!) ancora non abbiamo avuto, mentre scriviamo, la possibilità di visionarli. Quello che chiediamo alla nuova Ammi-nistrazione è più stabilità, meno, molto

meno, sterile litigiosità, legata spesso più ad interessi di poltrone e cambi ca-sacca che a questioni di interesse cittadi-no. Vorremmo un’Amministrazione che insieme ai cittadini di buona volontà, da un lato, progetti l’Aversa del futuro e, dall’altro, assicuri anche la normale quotidianità. Sì, abbiamo bisogno di normalità. Aversa è sempre stata la città dalle mille potenzialità inespresse. Va bene la tensione politica e di parte du-rante la campagna elettorale, ma dopo il Sindaco eletto e la nuova Amministra-zione dovranno esserlo di tutta la città. E anche i cittadini dovranno fare la loro parte. Non è possibile lamentarsi solo e poi non fare niente o peggio ancora compiere atti contro il viver civile! Re-cuperiamo tutti, allora, il senso di civiltà per vivere in una città migliore. Buona domenica a tutti!

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PRIMO PIANO

Cinque aspiranti Sindaco, 300 aspiranti Consiglieri, 41.000 elettori: i numeri ad Aversa

Peppe Stabile si è presentato al teatro “Cimarosa”, Gianluca Golia ha scomodato Salvini e Alfonso Golia punta a riportare il centrosinistra alla guida di Aversa

Amministrative normanne, si parte così

w Nicola Rosselli

Cinque candidati a Sindaco, cir-ca 300 candidati al Consiglio comunale, 13 liste in campo,

poco più di 41.000 elettori: sono questi i numeri delle Amministrative ad Aversa che si terranno, in concomitanza con le elezioni Europee, il prossimo 26 mag-gio 2019. Si vota un solo giorno, fino alle ore 23 nelle 51 sezioni cittadine. Lo spoglio, mentre per le Europee, inizierà subito dopo la chiusura delle urne, per le Comunali avrà inizio alle ore 14,00 del giorno dopo. Tutti i candidati a Sindaco hanno aper-to la loro campagna elettorale nei giorni scorsi. Nello scontro tra Alfonso Golia e Gianluca Golia, rappresentanti rispet-tivamente il centrosinistra ed il centro-destra, la parte di Davide proverà a farla Peppe Stabile a capo di una coalizione di centro che ha incassato anche l’ade-sione di Forza Italia. Mentre i due Go-lia hanno aperto le rispettive campagne elettorali nei loro Comitati, Stabile ha preferito incontrare i suoi sostenitori nel teatro Cimarosa. La Lega ha scomodato nientemeno che il Ministro degli Interni e vice premier Matteo Salvini, interve-nuto al Metropolitan il 6 maggio scorso. Quasi certamente nessuno dei cinque candidati a Sindaco riuscirà ad impor-si al primo turno. Per cui bisognerà at-tendere il ballottaggio del 9 giugno per conoscere il nuovo primo cittadino di Aversa che prenderà il posto dello sfidu-ciato Enrico De Cristofaro. Testa di legno, uomo di paglia. Da gior-ni, da quando sono state pubblicate le liste l’amico Alfonso Oliva imperversa sui social invitando a non votare per quei candidati Sindaci che sono consi-derate “rappresentanti di altri”. Il rife-rimento, almeno per come lo abbiamo

LE AMMINISTRATIVE DEL 26 MAGGIO 2019 AD AVERSA

Candidato Sindaco GIUSEPPE STABILE

Candidato Sindaco ROBERTO ROMANO

Candidato Sindaco TERESA LA VEDOVA

Candidato Sindaco GIANLUCA GOLIA

Candidato Sindaco ALFONSO GOLIA

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PRIMO PIANO

interpretato, è per i due Golia, Alfonso e Gianluca. Soprattutto per quanto riguar-da il secondo sono in molti e non solo Alfonso Oliva a ritenere che il giovane dentista aversano sia stato candidato da Mimmo Bisceglia, padre di Augusto. Già Sindaco di Aversa, il primo, e presi-dente del Consiglio comunale, il secon-do. Si dice anche che Bisceglia senior sino alla fine avrebbe (il condizionale è d’obbligo) appoggiato questa candidatu-ra osteggiando l’unità del centrodestra con la candidatura di Giuseppe Stabile. Quest’ultima sarebbe stata voluta (altro condizionale d’obbligo) dall’altra alle-anza di potere in seno allo stesso centro-destra aversano che troverebbe la pro-pria residenza fuori Aversa, nella vicina

Sant’Antimo. Non sappiamo se queste voci sono vere e le riportiamo esclusiva-mente per dovere di cronaca. Quello che è certo, invece, è che ben quattro candidati a Sindaco sono al di sotto, e di parecchio, dei cinquanta anni e la cosa non può farci che piacere. E’ anche vero, però, realisticamente par-lando, a meno di un miracolo, che solo i due Golia, Alfonso e Gianluca, e non Roberto Romano dei Cinque Stelle e Teresa La Vedova di “Potere al Popolo”, avranno qualche chanche di giocarsi la partita, magari al ballottaggio, con Pep-pe Stabile. La Vedova e Romano sono, inutile girarci intorno, due candidature di bandiere che vedranno le preferenze di quelli che non hanno in ballo amici, parenti o amici degli amici.Per quanto riguarda Stabile, la sua storia politica è nota. Sbandamenti tra centro-destra e centrosinistra, dove ha anche partecipato alle primarie. Ora sembra aver trovato la sua sistemazione …sta-bile in una parte dello scenario politico che gli è certamente più consona del centrosinistra.

Si vota un solo giorno, fino alle ore 23 nelle 51 sezioni cittadine. Lo spoglio per le Europee, inizierà subito, per le Comunali avrà inizio alle ore 14,00 del giorno dopo

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PRIMO PIANO

Legalità, trasparenza, vivibilità, igiene urbana, traffico, sicurezza: sono i tempi che accomunano Stabile, i due Golia, Romano e La Vedova ...con qualche distinguo

“Quali saranno i primi provvedimenti da Sindaco?”

Una domanda per i cinque aspiranti a primo cittadino

w Miriam Santillo

“Quali sono i primi prov-vedimenti che prenderà se sarà eletto Sindaco di

Aversa?”. E’ questa la domanda che abbiamo rivolto ai cinque aspiranti primo cittadino. Diverse le rispostte arrivate, ma ci sono alcuni punti che sembrano mettere tutti d’accordo. Il candidato Sindaco del centrosinistra, Alfonso Golia, ha dichiarato: “Il primo obiettivo è fare di Aversa una città dove le cose funzionano, dove ci siano servizi e non disservizi. Porrò in essere tutti quei provvedimenti che vanno in questa direzione, a cominciare dalla fine dello sperpero di denaro pubblico derivato dai ritardi del pagamento dei debiti fuori bilancio che si trascinano da anni. Dia-logando con tutti partiremo dalla parte-cipazione attraverso tavoli permanenti di studio e confronto per un governo cittadino costruito su competenza e concretezza. Sottoscriveremo subito un protocollo di collaborazione con l’Anac per trasparenza e legalità. Daremo tempi certi per i provvedimenti amministra-tivi perchè si deve battere la logica del piacere affermando quella dei diritti”. Gianluca Golia, candidato Sindaco per il centrodestra ha, invece, affermato: “La prima cosa che farò è una revisione di quello che è il contratto dell›ingiene urbana, per ridurre al massimo quelli che sono i problemi legati alla pulizia e all’igiene urbana della nostra città. Come seconda cosa, cerceremo di trova-re le soluzioni giuste per recuperare dei crediti vantati dall’Ente, considerando lo stato attualedelle casse comunali”. Teresa La Vedova, candidata a sindaco di “Potere al Popolo”, intende prima di tutto ascoltare la città: “Io non ho pen-sato a dei provvedimenti, o meglio atti,

perchè sicuramente prima di pensare ai dei provvedimenti io ho bisogno di fare un’analisi del fabbisogno dei cittadini, quindi pensare adesso nell’immediato prima ancora di aver preso in mano l’esercizio della città è difficile. Sicura-mente bisogna andare a fare un’analisi dei fabbisogni, indagare i bisogni degli aversani, ma quelli concreti, quelle che sono le loro esigenze. Ecco, parlando con un cittadino mi ha detto che il suo primo bisogno era quello di un piano del traffico. Sicuramente potrebbe essere uno dei primi fabbisogni che ermerge, ma io ho bisogno di chiedere ai cittadini, di chiedere a loro. Perchè se non agisco così, siamo sempre punto e a capo, sarei sempre io a decidere per la città, invece è la città che deve decidere per se stessa”. Roberto Romano, candidato per il M5S, afferma: “I primi provvedimenti che intendo portare a termine riguardano la mobilità e la sicurezza, due note dolenti

per la comunità norman-na. Abbiamo intenzione di risolvere i problemi della circolazione con una serie di interventi mirati: aumento di zone pedonali, zone a traffico limitato, piste ciclabili con una rete di punti bici a noleggio, sviluppo di un servizio di trasporto pubblico locale, creazione di parcheggi di interscambio nelle zone di accesso alla città, e con l’implementazione di parcheggi a raso, navette a energia pulita, con costi agevolati e gratuiti per studenti e lavoratori. Lavoreremo per avere una città più smart, attraverso l’istallazione di lampioni

innovativi con telecamere di video sor-veglianza e un maggior coordinamento con le forze dell’Ordine presenti sul territorio”. Il candidato a Sindaco della coalizione di centro, Giuseppe Stabile, dichiara: “La nostra proposta nasce da una consapevolezza: il cambiamento richiede uno sguardo a lungo termine, ma anche azioni immediate e concrete. Tra queste ultime credo che subito bisognerà puntare sul recupero della vivibilità che richiede, innanzitutto,il rispetto di standard elevati di qualità ed efficienza nell’erogazione dei servizi pubblici: sicurezza, mobilità, raccolta e riciclo dei rifiuti, spazi verdi e luoghi per lo sport e il tempo libero. L’insieme di questi servizi fa sì che una città sia un luogo in cui si vive bene. E una città che funzioni e garantisca una buona vivibilità è un diritto dei cittadini ed è una risorsa per le imprese, che possono crescere e fare investimenti”.

Alfonso Golia apre la campagna elettorale

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PRIMO PIANO

Alle elezioni a farla da padrone sarà il rimescolamento di carte. Traditi e traditori della precedente amministrazione saranno contrapposti nelle nuove coalizioni

Nuovi volti e vecchie figure. E due recordman, Stefano Di Grazia e Michele Galluccio

Tre candidati a Sindaco su cinque sono alle prime armi

w Nicola Rosselli

Salvini al Metropolitan mentre indossa la tuta con la scritta “Aversa”

Tre candidati a Sindaco su cinque senza alcuna esperienza ammini-strativa ad Aversa. Peppe Stabile

ha ricoperto i ruoli di presidente del consiglio comunale e di vicesindaco. Alfonso Golia è stato consigliere comu-nale nell’ultima consiliatura. Nessuna presenza in consiglio, invece, per i restanti tre: Gianluca Golia, Teresa La Vedova e Roberto Romano. Alle spalle dei cinque aspiranti Sindaci un piccolo esercito di poco più di trecento aspiranti consiglieri comunali. In “Potere al Popolo” un’immigrata di seconda generazione, Fatima Kabli, cittadinanza italiana, da genitori maroc-chini. Venticinquenne, Fatima è nata in una clinica di Santa Maria Capua Vetere ed è studentessa dell’Istituto Universita-rio Orientale di Napoli. Sempre in “Potere al Popolo”, in lista gli storici titolari della libreria Quarto Stato Ernesto Rascato (come capolista) e Antonella Avolio.Nella lista di La politica che serve, Alfonso Golia Sindaco, da registrare la presenza della Pd cesana Erika Alma che a Cesa ha svolto il ruolo di presi-dente del consiglio comunale.Una sensazione di ritorno al passato si ha nello scorrere la lista di “Forza Aversa” dove tra i candidati notiamo un Bisceglia e un Cervo, cognomi della politica aversana degli anni settanta del secolo scorso e a cavallo del millennio.Questa volta, con Augusto (giunto dopo il nonno omonimo e il papà Carmine en-trambi sindaci in quota Dc) e con Ales-sandra (anche per lei il nonno Antonio e il papà Franco, più volte assessori) siamo giunti alla terza generazione, sen-za dimenticare che il giovane Augusto è stato anche già presidente del Consiglio

nell’amministrazione De Cristofaro. Tra i candidati anche due recordman. È dal 2002 che sono ininterrottamente presenti in consiglio comunale Stefano Di Grazia e Michele Galluccio. Entram-bi hanno affrontato quattro campagne elettorali consecutive uscendone sempre vincitori e si apprestano alla loro quinta esperienza.Tra gli assenti spicca la famiglia De Cri-stofaro che nelle ultime due tornate era stata presente con Orlando nel 2012 e Enrico, il sindaco, nel 2016, costretto a lasciare dalle dimissioni in massa di 13 consiglieri comunali tra cui 4 di mag-gioranza. Alla fine, dopo aver più volte

ribadito di essere pronto a presentare tre liste, quando Stabile gli ha chiesto la riprova, le parole si sono sciolte come neve al sole, tant’è che alla fine non si è presentato e non ha appoggiato liste proprie. Con la mancata presentazione di queste ultime i fedelissimi di De Cristofaro che avevano atteso sino all’ultimo giorno, si sono divisi nei due schieramenti di centrodestra che fanno capo a Peppe Stabile e a Gianluca Golia. Insomma, un rimescolamento di carte con traditi e traditori della precedente amministra-zione che si sono ritrovati contrapposti nelle due nuove coalizioni. De Cristofaro, da parte sua, esce me-stamente dalla scena politica cittadina. Dopo essere stato mandato a casa dalle dimissioni collettive di tredici consi-glieri comunali, sin da quel 13 febbraio aveva affermato di aver pronte tre liste per ritornare ad essere primo cittadino. Un’affermazione che non ha, poi, tro-vato riscontro nella realtà, considerata l’assenza dell’ex primo cittadino dalla prossima tenzone amministrativa del 26 maggio.

Tra gli assenti spicca la famigliaDe Cristofaro che nelle ultime due tornate era stata presente con Orlando nel 2012 ed Enrico, elettosindaco nel 2016

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L’INTERVENTO

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IL COMMENTO

I voltagabbana, gli incoerenti, gli inetti potevano starsene tranquillamente a casa

Con il voto si può ancora correre ai ripariw Geppino De Angelis

Seguiamo da oltre sessanta anni le (spesso squallide) vicende politiche cittadine, ma un perio-

do così caotico, che ha preceduto la formazione delle liste, non ci sembra ci sia mai stato. Tanti nomi bruciati, sordide manovre al chiaro del giorno ed al lume della notte, passaggi da una parte all’altra (ormai, nella pseudo politica cittadina e non solo, rappresen-tano una abitudine), ritorno in piazza di autentiche… cariatidi della politica cittadina (che non hanno mai lasciato un segno indelebile di se stessi nella vita amministrativa) e, soprattutto, l’onnipresente ombra di forestieri che hanno… teleguidato i cosiddetti politici normanni per imporre o vietare (per loro imprescrutabili interessi) questo o quel L’apertura della campagna elettorale di Stabile al “Cimarosa”

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IL COMMENTO

candidato, hanno caratterizzato, sotto molteplici aspetti, questo periodo pree-lettorale. Dal punto di vista prettamente politico (ammesso che si possa ancora usare questo termine nella nostra città, visto come, da lustri, vanno le cose) la nota da evidenziare è la spaccatura in quello che una volta era definito centro-destra, a conferma di quanto, qualche mese addietro, avemmo a scrivere in alcune note dal titolo: “Il cupio dissolvi del centrodestra”, sfociato nella caduta dell’amministrazione De Cristofaro; una delle pochissime, in tutta la pro-vincia di Caserta di centrodestra. Ed a proposito di tale “caduta” sarebbe stato

utile ed opportuno, a nostro modesto avviso, che l’ex sindaco De Cristofaro avesse fatto nomi e cognomi, dopo aver dichiarato di essere stato …fatto fuori per interessi vari. Sarebbe stato utile ed opportuno soprattutto perché quasi tutti quelli che ne hanno determinato la caduta si ripresentano al vaglio degli elettori, i quali, nell’esclusivo interesse della città di cui tutti si “sciacquano la bocca”, faranno bene ad utilizzare il loro voto in modo accurato, senza farsi ammaliare, come in passato, da varie …sirene in cambio di promesse, piccoli favori et similia. Si faccia, insomma, per usare una frase di …“renziana memoria”, una vera rottamazione di quanti, da lustri, continuano a fare il bello e il cattivo tempo in una città che potrebbe aspirare, per tanti motivi, ad essere tra le migliori della Campania. I voltagabbana, gli incoerenti, gli inetti, i vari professionisti della politica per interessi personali (ce ne sono tanti tra i circa trecento aspiranti consiglieri) se ne stiano a casa! Ad obbligarli dobbiamo essere noi elettori.... In caso contrario sarà inutile lamentarsi!

Seguiamo da oltre sessanta anni le vicende politiche cittadine, ma un periodo così caotico, che ha preceduto la formazione delle liste, non c’èmai stato

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Candidati neri si addensano su Aversa

Aversa, Porta Napoli

Candidati neri si addensano su Aversa. Uccelli predatori. Hanno assediato la piazza e

non sai dove rintanarti per sfuggire alle loro strette di mano. Mani sulle quali vorresti sputare un po’. Pure con le mogli buattone adesso ti chiedono il voto. Queste qua non faran-no la dieta mai mai con quelle labbra che ora baciano solo i maccheroni. Rane che pensano solo a sistemare i figli che non valgono nulla e le figlie fidanzate due volte in casa ma che non riescono a sposarsi. Li piazzano nei comitati elettorali con la speranza di un posto, di un marito.La sorte di Aversa c’entra poco con questi uomini di potere alimentare.Con queste donne che non sono mai riuscite a strappare una seria candidatura a Sindaco nella storia infinita della città. Non è uscito niente neanche all’interno delle tante associazioni cittadine forma-te da donne impegnate, sposate bene, devote e con un po’ di malizia negli occhi verdini. Teresa la Vedova rappresenta, in tal sen-so, un’eccezione che è sfuggita anche ai perversi osservatori delle cose pubbli-che. Candidata a Sindaco per “Potere al popolo”, una lista che a stento è riuscita a raggiungere le firme per poter com-petere alle amministrative, è la seconda donna che aspira a questa carica in una città politicamente maschilista. “Potere al popolo” e Movimento 5 Stelle non hanno niente da perdere in queste elezioni nonostante tutto non si sono lasciati andare, non hanno proposto programmi segnati dall’immaginazione al potere, come si diceva una volta. Proposte forti da far inorridire quelli che vanno a messa tutte le domeniche. Per prima cosa togliere da questa città cristiana via Giorgio Almirante e poi intitolare le strade a 241 donne. Poi si deve fare un raccordo anulare attorno alla città per risucchiare il maledetto traffico interno e allargare le aree

“Siamo solo un grande paesone, periferia morta di Napoli, dominato da lobby affaristiche che non vanno oltre il confine della stazione ferroviaria. Diciamo basta a tutto questo, basta, basta, basta”

pedonali nel centro storico. Spostare il mercato ortofrutticolo con tutto il vociare vagante e spostarlo nella terra di mezzo, nell’ex zona Pip al confine maledetto di Teverola. Lo spazio libe-rato deve essere tutto parcheggio per i sempre di corsa che vanno al Tribunale. Non toccare proprio, non toccare l’ex Texas dove, dopo un salutare restauro, si deve trasferire il museo archeologico che si trova a Succivo, che è incassato

in una piazza stretta, senza un par-cheggio, senza razionali collegamenti stradali. Vicino all’ex Texas ci sono la fermata della metropolitana e un im-portante nodo stradale. Chi cavolo va a Succivo, specialmente d’inverno? Ad Aversa nascerebbe così un importante riferimento archeologico arricchito da tanti reperti che attualmente si trovano nei sotterranei dei musei napoletani e nel museo campano di Capua.Far diventare Aversa una piccola Salisburgo, affidando il rilancio di Ci-marosa, Jommelli e altri a una grande personalità musicale, come Riccardo Muti, con concerti di respiro inter-nazionale nei nostri bellissimi teatri, Metropolitan e Cimarosa. Bisogna uscire fuori, insomma, dall’im-menso provincialismo che sovrasta la città che, oggi, è solo un grande paeso-ne, periferia morta di Napoli, dominata da lobby affaristiche che non vanno ol-tre il confine della stazione ferroviaria. Diciamo basta a tutto questo, gridiamo basta, basta, basta.

FRANCO di cerimonie di Franco Terracciano

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LE CEFALEE E L’ODONTOIATRA

La cefalea comunemente conosciuta come mal di testa è uno dei dolori più comuni tra le persone. Essa può essere legata a problemi dell’apparato masticatorio quali la retrusione mandibolare, il morso profondo, il morso incrociato. Anche la perdita di elementi dentari per carie destruenti e la perdita totale dei denti nell’anziano possono creare quadri occlusali atipici predisponenti all’insorgenza delle cefalee. L’odontoiatra in questi casi è la persona di riferimento per risolvere questa patologia. Uno scorretto rapporto tra le arcate dentarie (malocclusioni o edentulie parziali o totali) genera contatti dentari anomali che comportano lo scivolamento della mandibola in posizioni scorrette, con conseguenti contrazioni dei muscoli masticatori che predispongono all’insorgenza della cefalea muscolo tensiva e a conseguenti atteggiamenti compensatori della colonna vertebrale con alterazioni della postura. La terapia consiste nell’allestire un dispositivo intraorale chiamato “BITE” che costringe la mandibola a chiudere in una posizione ottimale, lasciandola libera di effettuare tutti i movimenti necessari per evitare l’insorgenza di stati patologici. Altre volte è necessario pre-disporre un trattamento ortodontico o una riabilitazione protesica che consentirà alle arcate dentarie di chiudere in una posizione corretta ristabilendo il giusto equilibrio dell’intero sistema occlusale e muscolare. Lo STUDIO ASSOCIATO DENTISTICO DI GRAZIA essendo centro di eccellenza per i problemi occlusali e ortodontici potrà certamente darvi indicazioni per la corretta risoluzione di queste problematiche.

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L’INCONTRO

Dalla inattesa sfiducia all’inattesa decisione. “Ai miei concittadini do appuntamento alle prossime elezioni che ci saranno tra breve”

L’ex Sindaco non si presenta ai nastri di partenza. Tutta la verità di De Cristofaro

“Deluso da chi mi aveva dato la sua parola”

w Nicola De Chiara

Enrico De Cristofaro

La vera novità di queste elezioni è forse l’assenza ai nastri di partenza di Enrico De Cristofaro,

il Sindaco uscente sfiduciato da 13 con-siglieri nella notte di S. Valentino. Lo abbiamo incontrato per sapere quando e perché ha maturato l’inattesa decisione. Architetto, si aspettava di essere man-dato a casa in quel modo?Assolutamente no, perché ho molta fidu-cia nelle persone. Mi sarei aspettato che la sfiducia alla mia persona avvenisse eventulamente in Consiglio comunale, nel luogo deputato al dibattito, che è il sale della democrazia. Non si può nell’oscurità della notte andare a firmare contro di me, contro la città e contro se stessi.Si aspettava di essere, poi, abbando-nato anche dai consiglieri che le erano più vicini?Certo che no. Dopo la conferenza stam-pa per spiegare quanto fosse successo, c’è stata la sottoscrizione di un docu-mento con il quale moltissimi dei miei mi davano sostegno per andare avanti in questa competizione elettorale. Che cos’è successo, allora?E’ accaduto che qualcuno è venuto meno e questo ha comportato un’ulte-riore frammentazione del nostro gruppo. Io credo nelle parole date ma da subito qualcuno della mia coalizione ha ini-ziato a sostenere che io non aggregassi, cosa che è una fandonia grossa come una casa, semplicemente perché non c’erano ancora in campo coalizioni o elementi politici che potessero provare questa cosa. C’è stato qualcuno che ha iniziato ad allontanarsi dalla mia figura politica, questo mi ha deluso profonda-mente perché non mi aspettavo queste

posizioni così variegate e trasformiste.Ma sono andato avanti per la mia strada anche nel rispetto di tutti quei cittadini che avevano riposto fiducia in me. Lei diceva di aver già formato due liste civiche.Io avevo già dato vita a due liste compo-ste non da ex consiglieri ma da gente del popolo. A queste doveva aggiungersi una terza lista composta da ex conisglie-ri e da ex assessori. Insieme davano vita ad una forza politica non indifferente. Ma ex consiglieri e qualche ex assessore hanno cominciato ad affermare che non avevo la forza politica per confrontarmi, tentando nel contempo di farmi porre al servizio di una o dell’altra coalizione. Cosa che non ho accettato perché ero convinto che come Sindaco uscente, soprattutto per come ero stato trattato, dovevo avere la possibilità di ripresen-tarmi al giudizio degli aversani, anche al costo di avere al fianco solo pochi fedelissimi e, certamente, il sostegno, credo, di gran parte della città. E’ vero che aveva fatto un passo in-dietro?

Verissimo. Questo è accaduto quando un mio assessore è stato proposto a candidato a Sindaco, si tratta di Raffa-ele De Gaetano. Anche questa ipotesi, però, è caduta perché non si è raggiunto l’accordo tra le forze politiche che dove-vano sostenerlo. In realtà, ed è questa la cosa che non ho sopportato, qualcuno ha sostenuto che né De Cristofaro né com-ponenti della sua parte politica potevano essere designati a candidati a Sindaco. Negli ultimi giorni prima della con-segna delle liste ha maturato, poi, l’inattesa decisione.La convention al “Copernico” ha dimo-strato che potevamo scendere in campo con buone possibilità di successo. Negli ultimi ultimi giorni ho avuto contatti sia con Peppe Stabile sia con Gianluca Golia, incontri che sono serviti essen-zialmente a maturare la decisione finale. I miei candidati, infatti, non sono stati disponibili a mettersi a disposizione di altri che non fosse Enrico De Cristofa-ro. E’ ovvio che nel rispetto di queste persone ho dovuto maturare una deci-sione impensabile solo poche ore prima. Dopo aver interpellato tutti i candidati, ho deciso di non scendere in campo, dando la possibilità a tutti di scegliere liberamente i propri percorsi. Che competizione elettorale vede?Si tratta di una competizione elettorale estremamente equilibrata. Se dovessi dare un consiglio agli aversani, direi che Aversa ha bisogno in questo momento di competenza e di esperienza. La rivedremo in politica?Posso dirle che già stiamo lavorando ad un nuovo soggetto politico. Ai miei con-cittadini do appuntamento alle prossime elezioni che ci saranno tra breve. Che voto si drebbe come Sindaco?Una sufficienza piena per le cose fatte e gli impegni mantenuti.

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“Leggendo le dichiarazioni di alcuni candidati a Sindaco e al Consiglio Comunale

della città resto molto confuso: ma questi candidati (Sindaci e Consiglieri Comunali) in precedenza, vivevano ad Aversa oppure in altro luogo sconosciu-to?”. A porsi la domanda, accusando nemmeno troppo velatamente di igno-ranza politico-amministrativa vecchi e nuovi volti della politica, è l’ex vice sindaco Michele Ronza. “Se ho capito bene, ma qualcuno può spiegarlo meglio se ritiene, - continua l’ingegnere aversano - tutti propongono

“Ma alcuni candidati (Sindaci e Consiglieri) in precedenza non vivevano ad Aversa?”

L’ex amministratore della Giunta De Cristofaro accusa, in maniera nemmeno troppo velata, di ignoranza politico-amministrativa vecchi e nuovi volti della politica

Michele Ronza spara a zero sui politici aversani

w Nicola Rosselli

Michele Ronza

L’INTERVENTO

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L’INTERVENTO

una sorta di discontinuità con la passata Amministrazione. Devo, per forza di cose, presumere che nessuno di loro ha letto il DOS da noi elaborato (Do-cumento di Orientamento Strategico della città) ed inviato alla Regione Campania con i PICS e già finanziato con diversi milioni di euro. Ma forse è normale perché nessuno degli ex consi-glieri di minoranza né i 4 scellerati che hanno firmato le dimissioni hanno mai partecipato alle decine di riunioni pro-grammate presso gli uffici preposti e presso la Regione Campania. Nessuno, leggendo le dichiarazioni, ha mai letto ciò che abbiamo prodotto per la città in termine di programmazione (leggasi piano triennale, opere pubbliche e così via)”.Ronza non ci sta a passare come l’as-sessore ai lavori pubblici del nulla e attacca con domande precise: “Come è possibile che nessuno propone di continuare ciò che l’amministrazione precedente ha programmato di buono per la città? Possibile che abbiamo sbagliato tutte le attività poste in essere? O, forse, a qualcuno non è andato a genio aver operato nella massima trasparenza e

legalità e soprattutto nell’interesse solo della città? Almeno fate una lettura del DOS e del piano triennale delle opere pubbliche, proponendo anche nuovi indirizzi politici, ovviamente”. A chi vuole addossare tutti i mali e i ritardi di Aversa l’ex vice sindaco ri-corda: “Siamo stati 30 mesi al governo della città e non 20 anni come qualcuno vuole far credere ai Cittadini (forse ha confuso i mesi con gli anni, capita…). Durante questo periodo c’è stata la massima trasparenza in ogni attività; qualcuno propone il sorteggio degli scrutatori… lo si fa da almeno 6 anni. Abbiamo fatto una procedura negoziata anche per la commemorazione dei defunti (fiori, palco e apparati audio). Ma di che parliamo? Prima di parlare sarebbe opportuno leggersi almeno qualche documento, si eviterebbero figuracce”. Ronza si rivolge, poi, di-rettamente a tutti i candidati: “Prima di fare qualsiasi programma per il futuro, consiglio una attenta lettura del DOP (sono poco più di 200 pagine) che aiuterà a capire cosa avevamo program-mato per il futuro della città, iniziando proprio dal progetto Aversa digitale 2.0 (la digitalizzazione dell’intera macchi-

na comunale), una sana lettura del DOP potrebbe aiutare e anche far crescere culturalmente parlando”.“L’amministrazione che seguirà – conclude Ronza - avrà il compito di dare eventuali nuovi indirizzi politici ma non può non tener conto di questo documento fondamentale al quale non potrà sottrarsi. Una esortazione: piut-tosto che presentare programmi (quelli sono tutti buoni), sarebbe molto più interessante leggere i curriculum dei candidati (Sindaci e Consiglieri). Il cur-riculum e il certificato penale devono essere pubblicati, obbligatoriamente, sul sito delle liste di appartenenza (ci sono sanzioni pesantissime). In quella occasione sarebbe interessante invitare gli ex consiglieri ad indicare anche cosa hanno prodotto per la città negli anni nei quali hanno già ricoperto tale carica e non soltanto scrivere: Consigliere comunale dal… .al… (scommettiamo che, forse, faranno così?). Ciò consen-tirebbe ai Cittadini di valutare al meglio il loro operato. Se non lo facessero, a parte la sanzione prevista, suggerisco di andare sul sito del Comune di Aversa in “amministrazione trasparente” e lì troverete anche altre belle sorprese».

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L’INTERVISTA

Abbiamo incontrato l’ex senatore Giuliano: il suo commento sulle elezioni ad Aversa

“La crisi dei partiti e i partitini personali”

w Nicola Rosselli

“Forza Italia, per logiche e giochi parapolitici ormai noti a tutti, ha preferito allontanarsi dal tavolo del centrodestra ed approdare presso altra coalizione”

E’ stato il primo e unico politico aversano,democraticamente eletto, ad avere in tempi

recenti responsabilità di governo quale sottosegretario alla giustizia, Eletto con suffragi tra i più alti d’Italia per quattro legislature, ha rappresentato per tre anni il governo italiano a Parigi presso l’Ocse, che raccoglie circa 50 paesi più industrializzati del mondo, per la lotta contro la corruzione; ha presieduto il Consiglio di garanzia del Senato, una sorta di tribunale interno; è stato il vice presidente dei servizi segreti proprio nel periodo dell’attacco alle torri gemelle, interfacciandosi con tutti i servizi segre-ti dei più importanti Paesi, ad iniziare dagli USA; è stato vicepresidente della commissione affari costituzionale e vi-cepresidente della commissione difesa. Stiamo parlando di Pasquale Giuliano che ha fatto istituire ad Aversa la scuola di polizia penitenziaria ed il Tribunale di Napoli Nord, frutto di una sua pro-posta di legge che risale al 2001. A lui abbiamo rivolto alcune domande in vista delle amministrative del prossimo 26 maggio.Ad Aversa si dice che lei è il grande vecchio del centrodestra, che la Lega locale pende dalle sue labbra. Alla provocazione rispondo con la stessa moneta. L’anagrafe, ahimè, non consente di mentire, anche se, con autoironia, preferisco definirmi diversa-mente giovane. “Grande”, forse lo sono perché sono un po’ più alto della statura media. Quanto alle labbra, dalle mie non può pendere nemmeno una pipa, visto che non fumo. Ad Aversa la Lega pende, se così vogliamo dire, dalle lab-bra di Carmen D’Angelo, la segretaria cittadina che con passione si è tuffata

in questo oneroso impegno politico, ottenendo peraltro eccellenti risultati. Quanto risponde al vero che il nome di Gianluca Golia è passato solo dopo il suo benestare e che lei si sta adope-rando per una nuova formazione di centrodestra ?La verità, al di là degli inciuci, è che il nome di Gianluca Golia è stato indicato con convinzione ed in maniera unanime dal tavolo politico intorno al quale sedevano i rappresentanti delle quattro liste che lo stanno sostenendo. Forza Italia, che pure era presente, per logiche e giochi parapolitici ormai noti a tutti, ha preferito, da quel tavolo, allontanarsi ed approdare presso altra coalizione. Cosa che, al momento, ha mandato in fumo la speranza di ricompattare il centrodestra, finalità per la quale, in una rinnovata visione, mi sono speso e mi spende-rò. Gianluca Golia si sta dimostrando una scelta quanto mai felice, perché, innanzitutto, è uomo di buon senso ed ha senso della misura: merce ormai rara. Cosa ne pensa dei candidati sindaci e

consiglieri e qual è il suo pronostico in vista delle am-ministrative del 26 maggio?Il giudizio è in parte positivo perché si propone alla città una consistente schiera di candidati giovani che, peral-tro, potranno fruire di esperienze ma-turate da coloro che amministratori già sono stati. Più che fare il pronostico, posso esprimere la speranza, che per la

verità mi auguro diventi certezza, che la coalizione formata da Forza Aversa, Noi Aversani, Aversa a testa alta e la Lega ne esca vincente. Perché il centrodestra aversano si è diviso?Il centrodestra, in generale, soffre come tutte le coalizioni, la forte e perdurante crisi dei partiti ed in particolare lo stato senile e preagonico di una sua importan-te componente che per anni ha fatto da perno. Ciò ha determinato una miriade di movimenti civici che però rischiano di diventare momentanei e onnivori partitini personali avulsi da qualsiasi visione generale, e che spesso mettono insieme tutto e tutti, rendendo così, in molti casi, addirittura marginale e super-flua l’opposizione. Quanto ad Aversa, in particolare, il centrodestra ha subito e subisce ancora inammissibili quanto discutibili ed esiziali eterodirezioni che, incuranti delle sorti della città, rispon-dono a logiche di gruppo interessate solo a creare cartelli elettorali, alleanze artefatte e di comodo.

Pasquale Giuliano a Washington nel 2001

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ELEZIONI

Si recheranno alle urne anche gli abitanti di Carinaro, Casaluce, Teverola, Gricignano

Agro aversano, al voto sei Comuni oltre Aversaw Lello Ponticelli

Anche nell’agro aversano fervo-no i preparativi per le elezioni amministrative che si terranno

il prossimo 26 maggio in concomitanza con le elezioni del Parlamento Europeo. Si potrà votare dalle ore 7 alle 23 muniti di tessera elettorale in 35 comuni della provincia di Caserta. I comuni i cui elet-tori sono chiamati a rinnovare il Consi-glio comunale sono, oltre ad Aversa con le sue 51 sezioni e 5 candidati sindaci con 13 liste elettorali, Casal di Principe con 16 sezioni, 5 candidati sindaci e 10 liste elettorali (l’uscente Renato Franco Natale, sostenuto dalle liste civiche “Casale Rinasce con Renato” e “Ri-costruiamo con Renato”, e gli sfidanti Enrico Maria Natale (“Casale al Centro”

e “Alleanza Casale”), Enri-co Corvino (“Casale nel Cuore”, “Balena Bianca” e “Costruiamo Insieme”), Lu-igi Petrillo (“La Rinascita” e “Ambiente nel Cuore”) e Carlo Corvino (“Impegno comune per Casale”); Teve-rola con 4 candidati sindaci e 4 liste (Dario Di Matteo, ex sindaco, a capo della li-sta “Teverola Città Fertile”; Tommaso Barbato, ex vice di Di Matteo, che guiderà “Futura per Teverola”; l’ex sindaco Biagio Lusini con “Progetto Civico Teverola città”; e “Noi per Voi” di Francesco D’Auria); Casaluce con 3 candidati

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ELEZIONI

sindaci e 3 liste elettorali (Candidato sindaco Antonio Tatone con Movimento civico per Casaluce; Candidato sindaco Antonio Cutillo con Uniti per cambiare; Candidato sindaco Pasquale Bruno Idee in Comune); Gricignano d’Aversa con 2 candidati sindaci e 2 liste elettorali (Candidato sindaco Vittorio Lettieri con Gricignano al Centro; Candidato sindaco Vincenzo Santagata con SiA-mo Gricignano); Casapesenna con 1 candidato sindaco e 1 lista elettorale (Marcello De Rosa con Casapesenna in Positivo); Carinaro con 2 candidati sindaci e 2 liste elettorali (Candidato sindaco Annamaria Dell’Aprovitola con Carinaro nel cuore - Candidato sindaco Nicola Affinito con Carinaro rinasce).Lo spirito che aleggia su questa tornata elettorale, inutile dirlo, è di sfiducia nella classe politica e di difficoltà nella gestione degli enti, sempre meno soste-nuti dallo Stato. Basta notare la difficol-tà con cui sono state composte le liste. Scendere in campo somiglia sempre di più ad un sacrificio. Le coalizioni sono state chiuse con accordi poche ore prima del termine ultimo di presentazione. La mutevolezza di casacca segna il pun-to forte per garantirsi la sopravvivenza e il qualunquismo è lo stile premiante. Ma nonostante ciò la campagna eletto-rale sembra improntata al rispetto delle regole: niente manifesti selvaggi; massi-ma attenzione a documenti e curriculum controfirmati; severe multe. Obiettivo comune dichiarato è la pianificazione con i comuni limitrofi per fare sistema. Anche se da parte di alcuni candidati del vicino Comune di Carinaro è partito, sui social, un invito all’ elettorato: “...nell’ambito della programmazione protesa alla socializzazione dei suoi simpatizzanti...organizza un pellegri-naggio…con colazione a sacco…tutto gratuito...”. Agli elettori è data possibilità di scelta di uno o due candidati. Se la scelta sarà per due si dovrà indicare preferenza per due candidati di sesso opposto, pena la nullità del voto. Molti i giovani che sono scesi in campo portatori di energia e nuovi propositi. Forse la coalizione non sarà un obiettivo facile da mantenere ma si auspica che i futuri amministratori dimostrino amore per la loro città, creando spirito partecipativo nella cittadinanza.

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LA NOTIZIA

L’ex Sindaco di Aversa mette a segno un altro importante traguardo personale

Ciaramella torna giudice

Mimmo Ciaramella, dopo aver raggiunto il traguardo dei 70 anni, e dei 45 anni di attività

del suo “Studio Ciaramella Dottori Commercialisti & Revisori Legali” con-dotto da circa 20 anni in associazione con i suoi tre figli (Annarita, Elisabetta e Gennaro) e con la collaborazione di diversi colleghi, nell’anno 2019 mette a segno un altro importante traguardo personale e professionale: il suo ritorno alla funzione di Giudice Tributario nella prestigiosa sede di Firenze. Una carica in verità già ricoperta presso la Commissione Tributaria Provinciale di Caserta dal 1996 e poi autosospesa per aver ricoperto l’importante carica di Sindaco di Aversa ininterrottamente dal 2002 al 2012 entrando nella storia

della nostra città. Ciaramella vanta un palmares professio-nale di tutto rispetto che gli ha permesso di classificarsi nei primissimi posti al concorso di Giu-dice Tributario, avendo ricoperto diversi prestigiosi incarichi tra cui quello di Presidente dell’Ordine dei dot-tori commercialisti della Provincia di Caserta, di Pre-sidente regionale dell’associazione dei revisori dei conti, di Presidente regionale dell’as-

w Nicola De Chiara

A 70 anni di età e con 45 anni di attività alle spalle, ritorna a ricoprire l’impegnativo incarico di Giudice Tributario presso la sede di Firenze

Mimmo Ciaramella

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LA NOTIZIA

sociazione dei dottori commercialisti. Ciaramella è stato più volte Componen-te della Commissione di esame, presso l’Università degli studi di Napoli, per l’abilitazione alla professione di dottore commercialista, più volte com-ponente della Commissione di esame per l’abilitazione alla professione di Revisore legale dei conti presso la Corte di Appello di Napoli. Tutt’ora è Presidente del collegio dei revisori di diversi importanti Comuni campa-ni, componente di diversi Nuclei di Valutazione di Comuni, Asl e Camere di commercio, Presidente di diverse commissioni straordinarie di liquida-zione di Comuni con nomina dell’allora Presidente della Repubblica Oscar Lui-gi Scalfaro, Componente di consigli di amministrazione di Fondi Nazionali di Pensione di diverse compagnie di volo nazionali ed internazionali, ausiliario dei giudici presso vari Tribunali in diverse procedure giudiziarie, docente ordinario di ruolo di discipline econo-miche e aziendali. Molti suoi alunni e praticanti presso il suo studio oggi sono affermati professionisti. Ciaramella, nonostante i suoi conosciu-ti acciacchi di salute, nel lontano 2002 diede la sua disponibilità a mettersi al

servizio della sua città ricoprendo la carica di Sindaco ininterrot-tamente per dieci anni consecutivi passando alla storia della città di Aversa.Durante la sua sindacatura il “cia-ramellone” fu eletto da 42 Sindaci di città italiane (tra cui Na-poli, Torino, Palermo, Lecce, Firenze e tante altre città importanti) alla carica di Presi-dente Nazionale della rete delle città italiane

del programma “Urban Italia” lanciato dal Ministero delle infrastrutture.Negli ultimi giorni si è parlato di un nuovo possibile coinvolgimento quale candidato Sindaco della città di Aversa. Ciaramella, pur amando la Sua città, ha ritenuto conclusa la sua esperienza politica, chiarendo che il suo non deve considerarsi un rifiuto, ma la consape-volezza che ogni ciclo inizia e termina.Che dire a questo punto al nostro “caro Mimmo”, come tutti amano chiamarlo, ...ad maiora!

Negli ultimi giorni si è parlato di un nuovo possibile coinvolgimento quale candidato Sindaco. Ciaramella, pur amando la Città, ha ritenuto conclusa a sua esperienza politica

Ciaramella con i suoi collaboratori

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LA QUERELLE

D’Alesio spiega come nacque l’atto di Giunta del 2013 che rivoluziona la nostra storia

“Lo ripeto: l’anno 1022 è riferito al documento che attesta l’esistenza di un casale denominato ‘Sanctum Paulum ad Averze’ non alla fondazione di Aversa”

Millennio, tutta la verità sulla vergognosa delibera

w Nicola De Chiara

Abbiamo incontrato il dott. Luigi D’Alesio, responsabile del settore Cultura del Comune

di Aversa, estensore materiale della famigerata delibera di Giunta, la n. 1 del 2013, con la quale l’Amministrazione comunale ha fissato, per l’anno 2022, la data delle celebrazioni del millesimo anniversario di Aversa, suscitando notevoli, spesso furiose, polemiche per l’inopinata modifica della data del 1030, considerato l’anno di fondazione della città. Dott. D’Alesio, come nasce l’idea di questa controversa delibera?Nasce in un modo curioso e inatteso, quando, nell’imminenza di una Giunta, mi fu chiesto di preparare un atto de-liberativo che fissasse la celebrazione per il millesimo anniversario di Aversa all’anno 2023. La data era appuntata su un post-it, sul quale c’era scritto 1023-2023. Quando provai a chiedere spiegazioni mi fu risposto che la Giunta aveva fretta e che, quindi, era il caso di sbrigarsi e di non perdere tempo in chiacchiere inutili. Perché poi la data è diventata 2022?Per un motivo semplice, la data del 1023 in quel momento non mi diceva assolutamente nulla, allora per assecon-dare la volontà dell’Amministrazione ho pensato di assumere come data sim-bolica per le celebrazioni del Millennio l’anno 2022, in quanto in un documento di quell’anno viene riportato, per la pri-ma volta, il toponimo ‘Averze’. Si tratta di un atto di donazione di alcuni beni situati «in loco qui vocatur ad Sanctum Paulum ad Averze» fatta da Pandolfo IV, conte di Teano, al Monastero del Salvatore, sito «in Insula Maris», cioè nell’attuale Castel dell’Ovo.

Aversa, quindi, già esisteva prima dell’arrivo dei Normanni?Non parlo dell’esistenza di una città, ma di un gruppo di poche case rurali, uno dei tanti casali sparsi che si trovavano nella cosiddetta ‘Terra di Liburia’, come veniva allora chiamata una parte della Campania antica. Del resto, l’esistenza di un casale, caratterizzato dalla presen-za di una chiesetta dedicata a San Paolo Apostolo e da una fortezza militare del Ducato di Napoli (il futuro castello di Rainulfo Drengot), denominata ‘Aver-ze’, è attestata da diversi storici.Quando possiamo parlare di vera e propria fondazione della città di Aversa, allora?La delibera è molto chiara su questo punto. Il primo capoverso recita: “(…) l’importanza storico-politica della città di Aversa inizia nell’anno 1030, allorché il Duca Sergio IV conte di Napoli con-cesse al condottiero normanno Rainulfo Drengot una vasta area del territorio un tempo chiamato Liburia, disposta tra il confine settentrionale del Ducato

bizantino di Napoli e quello meridionale del principato longobardo di Capua…”.Quindi, non crede all’ipotesi di una fondazione prima di quella data?È un’ipotesi suggestiva, ma priva di evi-denze storiche. Lo stesso Parente, sulla scia del Fabozzi, ipotizzando l’arrivo dei Normanni nell’anno 1023, indica chiaramente il 1030 come data di fonda-zione di Aversa. Di quell’anno (come ri-porta la ‘Cronica Cinglense’ citata dallo stesso Parente), è la donazione di alcuni territori ‘in octabo’, tra i quali v’era il casale ‘Sanctum Paulum ad Averze’, fatta a Rainulfo Drengot dal duca Sergio IV, per averlo aiutato a riconquistare il Ducato di Napoli. Ad avvalorare la data del 1030 vi è, poi, una donazione del 1050, riportata nel cartario di San Biagio e citata dallo stesso Parente e da Gallo, nel quale viene indicata la data: iam olim anno vigesimo residente gens Normannorum Liguriam per urben Aversum (nel ventesimo anno di resi-denza dei Normanni in Aversa). Credo che questa sia una prova inoppugnabile.La delibera è, quindi, sbagliata?Credo che l’impianto della delibera sia sostanzialmente corretto. Ripeto l’anno 1022 è riferito al documento che attesta l’esistenza di un casale denominato “Sanctum Paulum ad Averze”. Sarebbe auspicabile modificare il passaggio che assume l’anno 2022 come data simbolica dei primi mille anni di Aversa. Molto più opportuno e corretto sarebbe avviare le celebrazioni nel 2022 e farle culminare nel 2030: dal casale “Sanctum Paulum ad Averze” alla fondazione della contea normanna di Aversa. Questo spazzereb-be via le polemiche e prolungherebbe di quasi un decennio l’iter delle celebra-zioni che, grazie soprattutto all’Ass.ne AversaTurismo e alle scuole cittadine, sta suscitando tanto entusiasmo in città.

Luigi D’Alesio

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SALUTE

Ad Aversa si può anche adottare un terreno per coltivare i propri prodotti

“Fresca24” e gli orti in affitto, una rivoluzione!I lotti di terra possono essere fittati, annualmente o semestralmente, attraverso due formule: basic e premium. Gli orti sono venti, ognuno ampio 50 metri quadrati

w Melania Menditto

L’interno dell’Azienda “Fresca24”

Adottare un appezzamento di terreno per coltivare i propri prodotti! Ad Aversa è possibile

grazie a“Orto in affitto”, uno dei progetti dell’Azienda Fresca24 in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricer-che (CNR). Gli orti sono venti, ognuno di un’ampiezza di 50mq. “I lotti di terra possono essere fittati, annualmente o semestralmente, attraverso due formule: basic e premium - dice l’imprenditore e socio dell’attività Pasquale Gallo. Con la prima mettiamo a disposizione la porzione di terra, un punto acqua e uno di corrente, anche un deposito per gli attrezzi. Con quella Premium, invece, si fitta lo spazio e siamo noi a coltivarlo,

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SALUTE

piantandolo in concerto con il cliente che raccoglierà solo i prodotti. Il tutto tutelato da un incaricato del CNR che sarà il tuo consulente dalla semina, ai trattamenti fino al prodotto finale. Lad-dove ci fosse una sovrapproduzione i prodotti in esubero saranno da noi acqui-stati e venduti nel nostro punto vendita”. Un piccolo polmone verde di grande impatto dove si percepisce il profumo dei prodotti coltivati. “L’idea è quella di avere un prodotto controllato, sano e sostenibile. Noi siamo terra felix, lo sia-mo sempre stati – continua. E’ possibile dare un valore concreto all’agricoltura dove ci sia una sinergia tra il coltivatore, produttore e il venditore. Non esiste più la speculazione del mercato e della grande distribuzione che, rincorrendo l’idea di un prodotto bello e che duri nel tempo, acquista il prodotto in un momento vantaggioso, lo conserva e lo immette sul mercato nel momento più conveniente, a discapito del sapore e della genuinità”. E’ evidente, però, che la zona antistante agli orti sia altamente trafficata e con possibile concentrazione di polveri sottili. A questo proposito ci rassicura Alfonso Pisanelli, l’altro socio-imprenditore e architetto della struttura “E’ vero ma il CNR non ci ha dato problemi: basta lavare bene il pro-dotto. Il problema più grosso piuttosto sono i pesticidi e le contaminazioni chimiche che penetrano nei prodotti, noi non si usano diserbanti” precisa. Un’azienda, dunque, che fa della so-stenibilità il suo vessillo: anche negli arredi interni del negozio dove il legno fa da padrone. L’architetto aggiunge: “Il mio intento era quello di riproporre i ricoveri dei contadini durante il loro lavoro”. Ci sono voluti due anni solo per concertare il progetto - interviene Gallo. Ci siamo accordati anche con il responsabile Marketing e commerciale Alfredo Marino. Tra tante difficoltà ci abbiamo creduto, resta la soddisfazione di aver realizzato qualcosa per il proprio territorio. Nello stesso complesso c’è una serra sperimentale e un centro di ricerca dove si sperimentano nuove tec-niche di coltivazione e metodi naturali per rafforzare le piante ed evitare che si “ammalino”. Ora siamo una rete di 50-60 persone tra addetti alle vendite, coltivatori e produttori, anche esterni. La risposta dei clienti è molto positiva”.

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AVERSA

Turismo ad Aversa. Un mix di complimenti e lamentele da parte dei visitatori

Ecco come appare Aversa ai turisti e non solo

w Francesco Paolo Magliacane

Elogi ma anche critiche e lamentele da parte dei cittadini. Così si evidenzia Aversa su uno dei siti web più importanti di attrazione turistica

Aversa viene rappresentata dagliutenti come una città storica e con una ricca cultura, un posto accogliente e da scoprire, un luogo stupendo ma spesso abbandonantoa se stesso

Famosa per la mozzarella di bufala e per il vino asprinio, Aversa rappresenta una delle città più

importanti della regione Campania. Numerosi sono infatti i turisti che ven-gono a visitarla. C’è chi arriva da zone limitrofe della provincia di Caserta e chi invece da altre regioni. Dai ristoranti agli alloggi, fino ad ar-rivare ai monumenti e ai parchi, molte sono le recensioni a cinque stelle su un importante sito web di attrazione turistica. Tra le principali attrazioni non manca certamente l’arco dell’Annun-ziata, simbolo della città e che è molto visitato durante il periodo natalizio. Gli utenti lo descrivono come un monu-mento suggestivo, piacevole e allegro, un simbolo affascinante e incantevole da qualsiasi lato viene visto. Aversa è nota anche per essere la “città delle cento chiese”, negli ultimi anni, infatti, sono molti i turisti che hanno visitato luoghi come il Duomo di San Paolo definito da molti cittadini come “gioiel-lo dell’architettura normanna” oppure il Monastero di San Biagio, descritto come “uno scrigno di pura bellezza”. Aversa viene rappresentata dagli utenti come una città storica e con una ricca cultura architettonica, un posto acco-gliente e da scoprire, un luogo stupendo ma spesso rovinato e lasciato in uno stato di abbandono e disordine.Infatti, se da un lato la città è elogiata da molti turisti, dall’altro non mancano le lamentele a riguardo, anche da parte dei cittadini aversani. La stazione ferroviaria è infatti criticata per la scarsità dei parcheggi nei dintorni e per le insufficienti le indicazioni sui mezzi pubblici una volta usciti dalla

stazione, così come il Parco S.A. Pozzi, il quale viene descritto come un luogo poco curato e privo di sicurezza. Un altro luogo circondato da critiche è la Villa Comunale dove i cittadini la-mentano la mancanza di manutenzione e di controlli da parte dei vigili urbani. Una piazza considerata uno scempio per via di atti vandalici e sporcizia, così come Piazza Vittorio Emanuele, un biglietto da visita che gli aversani vogliono sia valorizzato. Insomma, non si può negare che Aversa sia una città ben vista, soprattutto per

chi viene da fuori. Ciononostante, le recensioni negative che appaiono sul sito hanno comunque un peso che non va sottovalutato. È proprio per questo che in vista delle prossime elezioni comunali, è necessario per il bene di Aversa che i candidati a sindaco ne facciano tesoro.

L’Arco dell’Annunziata

Il Campanile del Duomo

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Ben dieci anni fa pubblicai un articolo nel quale descrivevo alcuni problemi della nostra

città suggerendo nel contempo qualche piccola soluzione. Dopo due lustri fac-ciamo un po’ il punto della situazione sia sui problemi che sulle soluzioni adottate in questo lungo decennio. Al-lora come oggi uno dei problemi princi-pali della nostra città è la sua superficie ridotta. In soli 8,73 chilometri quadrati si concentrano, secondo i dati ufficiali, circa 56.043 abitanti (27.071 maschi e 28.972 femmine). In realtà nel corso degli ultimi dieci anni si sono aggiunte almeno altre 20.000 persone che uffi-cialmente risultano residenti in uno dei comuni dell’agro aversano o nei comuni della cintura a nord di Napoli, ma che, invece, abitano e lavorano ad Aversa. A questi vanno aggiunti gli studenti uni-versitari che vivono negli appartamenti presi in fitto senza registrare il contratto e gli extracomunitari non in regola con il premesso di soggiorno o che per un motivo o per l’altro non risultano uffi-cialmente iscritti all’anagrafe.Come se non bastasse, poi, il peso di queste 70.000 persone c’è da tener con-to delle decine di migliaia di studenti che, da ogni dove, ogni giorno vengono in città per frequentare i nostri istituti scolastici. Nel passato a peggiorare la situazione già caotica contribuivano i palazzinari che, favorendo uno sviluppo edilizio incontrollato e non pianificato, hanno creato l’attuale tessuto urbano che potremmo definire tranquillamente “senza capo né coda”. Oggi, esauriti (o quasi) i terreni edificabili, resta intonso il problema della “definizione” del suddetto tessuto urbano e del ripristino, laddove possibile, delle più elementari norme urbanistiche, in quanto, a com-pletare un quadro generale di per se già negativo, si deve constatare che l’espan-sione incontrollata delle aree edificate e la citata assenza di pianificazione

fare i parcheggi sotterranei non dimenti-chiamoci che esiste ancora la possibilità di creare in alcune zone “sofferenti” del-la città, come, ad esempio, nei pressi del Tribunale o davanti lo Stadio, quelli a più piani sovrapposti utilizzando moduli d’acciaio, combinabili in varie forme e dimensioni. Il sistema è ampiamente collaudato e consente anche la realiz-zazione temporanea di tali strutture, in quanto essendo facilmente montabili e smontabili, sono adatte proprio a quelle realtà, dove si cambia spesso e volen-tieri “idea”. Come se non bastassero i problemi in campo infrastrutturale, la poca propensione a cogliere le novità in materia di trasporti ci priva di quelle soluzioni già sperimentate altrove come i servizi privati di minibus.Sono mezzi versatili, da 9 posti più l’autista, di dimensioni ridotte e, quindi, adatte al groviglio di stradine del nostro centro storico. Per quanto concerne le bici a noleggio che in centinaia di città, in tutto il mondo, rappresentano una soluzione concreta ai problemi della mobilità urbana ad Aversa, dopo l’in-stallazione delle colonnine le bici non si sa che fine abbiano fatto. Una vergogna! Ricordo ai vari candidati a Sindaco che nei pressi di tutte le stazioni ferroviarie dell’Europa esiste un servizio di noleg-gio di biciclette singole, tandem o con carrozzino per il trasporto dei bambini. Speriamo che chi sarà eletto capisca che bisogna agire subito e concretamente per risolvere i problemi che affliggono la città come: il sovraffollamento, il traf-fico caotico, la scarsa qualità della vita e l’aumento dell’inquinamento acustico ed ambientale. Utilizzare soluzioni già collaudate e dimostratesi efficaci è il dovere di ogni Amministrazione. Ormai viviamo in una città dove la sovrappo-polazione rende la vita un vero inferno. Il prossimo Sindaco, con tutti i problemi di Bilancio che ben sappiamo, dovrà darsi da fare subito.

ha impedito la realizzazione di quelle infrastrutture che sono essenziali per garantire un minimo di vivibilità. Per la verità, rispetto a dieci anni fa qual-che opera è stata realizzata: rotatorie, piste ciclabili, parcheggi di superficie. Restano ancora utopie i parcheggi sot-terranei e in silos. A differenza d’altre città ad Aversa sono ancora del tutto assenti i sottopassaggi non ferroviari e i cavalcavia sugli incroci più trafficati nonostante i numerosi punti critici dal punto di vista del traffico. Costruire un sottopassaggio che superi l’incrocio tra via Raffaello e via Torretta o un cavalcavia che permetta di superare agevolmente l’incrocio tra Via Diaz con la Statale 7/bis credo che porterebbe notevoli benefici al caotico traffico cit-tadino. Altro sogno restato nel cassetto è il raddoppio del sottopasso ferroviario (attualmente è una strettoia dove passa chi è più lesto ad imboccarlo) che, tra l’altro, da Via Vicinale Vecchia Teverola consentirebbe anche agli automezzi di grosse dimensioni di passare davanti ad Architettura in Via San Lorenzo, senza passare per il centro. Non parliamo, poi, dell’occasione perduta dei parcheggi sotterranei in Piazzetta Don Diana o in Piazza Marconi dei quali tanto se ne par-lava dieci anni fa tanto poco se ne parla oggi. E se non si vogliono o possono

Aversa: facciamo il punto della situazione

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Affermazione alla “Borsa Mediterranea Formazione e Lavoro” tenuta a Pontecagnano-Faiano

De Chiara e Costa primi alle regionali di “Geometriko”

Il “Fermi” premiato ancora una volta

w Geppino De Angelis

Continua ad allungarsi la collana dei successi conseguiti dagli studenti del liceo “Fermi” in

vari concorsi e manifestazioni. Ultima affermazione, quella alla “Borsa Mediterranea Formazione e Lavoro” a Pontecagnano-Faiano in provincia di Salerno. Il concorso, organizzato dal gruppo “Stratego”, ha visto premiati i “Fermi-ni” dal comitato tecnico-scientifico del concorso per la “qualità dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, in particolare per l’alto grado di progettualità delle attività degli studenti”, come si legge nella motivazione. Il premio, in rappresentanza della pre-side Adriana Mincione, è stato ritirato dal prof. Luca Ferri, collaboratore della presidenza, dalle prof.sse Silvana Per-nisi ed Annagrazia Rambone, entrambe

funzioni strumentali per le competenze trasversali e l’orientamento, e dagli studenti impegnati delle tre “curvatu-re” del curriculo presente nel Pof del prestigioso liceo scientifico cittadino. Il “Fermi” era già stato premiato nei giorni scorsi alla camera di Commercio di Caserta per la stessa performance col

primo premio “Sto-rie di Alternanza”.Da evidenziare, infi-ne, che gli alunni del “Fermi”, Raffaele De Chiara e Marco Costa, della II M, si sono piazzati rispet-tivamente al primo e al secondo posto alle finali regionali (svoltesi presso il liceo “Cartesio” di Villaricca) del torneo “Geometriko”, un

interessante gioco di geometria, dove i ragazzi, allievi della prof.ssa Anna Andreozzi, erano accompagnati dalla docente Mariarosaria Sarnelli. Gli stessi alunni, successivamente, hanno parte-cipato alle finali nazionali nel castello Aragonese di Taranto, classificandosi al nono ed al decimo posto.

Gli studenti premiati alla “Borsa”

Raffaele De Chiara e Marco Costa

Spaccio di droga, Carabinieri e Polizia all’opera

Centrali di spaccio smantellate, stupefacente e danaro seque-strato con persone arrestate e

con i giovani della movida che trovano sempre maggiori difficoltà a procac-ciarsi la dose per la notte da sballo. Non passa giorno senza che i carabinieri della locale compagnia, guidati dalla maggiore Terry Catalano, e gli agenti del commissariato di Aversa, coordinati dal dirigente Vincenzo Gallozzi, metta-no a segno operazioni contro pusher proprio con la finalità di assicurare un fine settimana di movida tranquilla. Ad essere nell’occio del ciclone il Rione San Lorenzo, lo stesso in cui insiste anche la sede del commissariato, che già nel passato avevano portato alla

scoperta di abitazioni trasformate in centrali di spaccio con organizzazione militare, con tanto di telecamere di vi-deosorveglianza per evitare la sorpresa di vedersi piombare addosso le forze dell’ordine, e le case popolari.Non passa giorno senza che le forze dell’ordine sequestrino piccoli o grandi quantitativi di sostanze stupefacenti, ma il fiume non si ferma. Gli investigatori si dicono certi che la merce sequestrata era da mettere a disposizioni dei nume-rosi consumatori di Aversa e dei comuni limitrofi, sia dell’Agro Aversano che dell’hinterland settentrionale parteno-peo che nei fine settimana si riversano nella città normanna per vivere la pro-pria notte da sballo. Ad Aversa, infatti,

dal venerdì alla domenica, si spaccia alla luce del sole, soprattutto hashish e marjuana, anche se non manca la cocaina, come dimostrato dal sequestro avvenuto qualche giorno fa. Punti di spaccio e di consumo sono ubicati in zone centralissime della città. Chiunque, passando per piazza Municipio, piazza Principe Amedeo o in alcune zone del Parco Pozzi, mostrerà un’attenzione particolare non avrà difficoltà a notare i pusher all’opera, attivissimi ad offrire la loro merce anche a minorenni che, purtroppo, ne fanno largo uso. Scene che non bastano i continui sequestri delle forze dell’ordine a cancellare dal panorama cittadino.

Nicola Rosselli

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Raff aele De Chiara e Marco Costa

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ARTE

Sul restauro interviene don Pasqualino De Cristofaro: “A luglio si termina”

Guercino, in atto la fase più delicata dell’intervento

w Francesco di Biase

Ci sono voluti due anni, o poco più, per dar corso defi nitivamente al processo di restauro della “Madonna Assunta”, attribuita a Giovan Francesco Barbieri

“E’ grazie all’imprenditore aversano Mario Nappa che si è potuto concretizzare il restauro della Pala d’Altare”

Ci sono voluti due anni, o poco più, per dar corso definitiva-mente al processo di restauro

della pala d’altare, la “Madonna As-sunta”, attribuita al pittore del Seicento Giovan Francesco Barbieri, noto come il‘Guercino’ per il suo strabismo di natura congenita.La tela custodita nel complesso mona-stico di S. Francesco, fu riscoperta e attribuita al Barbieri grazie agli studi del maggiore esperto e conoscitore dell’artista centese, il prof. Massimo Pulini, docente di Pittura presso l’Ac-cademia di Belle Arti di Bologna. Per capire a che punto è il restauro, abbiamo intervistato, per i lettori, don Pasquale De Cristofaro, rettore del complesso monumentale summenzio-nato.A che punto è il restauro della tela? Il restauro è, attualmente, nella fase di pulitura della tela, che rappresenta una passaggio molto delicato. La ditta in-caricata procede con tutti gli strumenti necessari per far sì, che un domani, il quadro abbia tutto il suo splendore. La tela ha delle carenze, prevedibili ma allo stesso tempo riparabili. Grazie ai suggerimenti scientifici dell’equipe di ricercatori venuta da Rimini, i lavori stanno procedendo correttamente. Entro quanto tempo la città riavrà la tela restaurata?Credo, salvo imprevisti, che i lavori termineranno entro il mese di giugno, al massimo luglio. Il quadro ha bisogno dei tempi dovuti e quindi di assorbire gli eventuali ritocchi necessari, anche se stiamo parlando di un restauro soprattutto di natura conservativa. Con-servare pertanto quanto di valido c’è del

Guercino in questa tela. Chi ringrazia per questo importante restauro?E’ doveroso ringraziare anzitutto lo scopritore, il prof. Pulini, che segue da lontano i lavori con trepidazione. Ringrazio inoltre, con tutto il cuore, l’imprenditore aversano Mario Nappa, che ha concretizzato questo sogno e reso possibile il restauro. Sta seguendo i lavori molto da vicino ed è interessato anche a proseguire in quest’opera di supporto verso tutto ciò che è artistico nella città di Aversa.

Non possiamo far altro che unirci a don Pasqualino, da cittadini di una comunità con un bagaglio artistico e culturale incommensurabile, nel ringraziare l’imprenditore Nappa. Chapeau!

La Madonna dell’Assunta

don Pasqualino De Cristofaro

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di Geppino De Angelis

A proposito di giudici costituzionali...

“Preside, ma il compianto prof. Vincenzo Caianiello non era aversano, visto che ,nei

giorni scorsi, annunciando la presenza del giudice costituzionale prof. Giulio Prosperetti, per una lectio magistralis a tribunale cittadino, un articolo era intitolato: “Un giudice costituzionale per la prima volta ad Aversa”?Questa domanda, postaci da alcuni let-tori ci ha lasciato, come suol dirsi, lette-ralmente di stucco. Perché, titolare così un articolo, significherebbe veramente ignorare l’aversanità del nostro caris-simo amico, il compianto prof. Enzo Caianiello. Giurista di fama internazio-nale, consigliere di Stato, autore di libri che rappresentano veramente autentici “monumenti” in diritto amministrativo e costituzionale, giudice e presidente della Corte Costituzionale per alcuni lustri (aversano doc come lo era tutta la famiglia Caianiello), il carissimo Enzo, nostro caposquadriglia al Samberèe degli scouts nel 1951 in Austria, è stato più volte ad Aversa , nel cui cimitero,tra

l’altro, riposano le ceneri dei genitori e dei fratelli nostri amici, Carlo e Peppino, venendo insignito, anche, della cittadi-nanza onoraria alcuni decenni addietro nel teatro Cimarosa affollato in ogni ordine di posti, oltre a tenere in città alcune conferenze di notevole spessore giuridico, ricoprendo anche la carica di ministro nel governo presieduto dal se-natore Dini. A prescindere, comunque,

dal prof. Vincenzo Caianiello, nato e cresciuto ad Aversa, la nostra città, pochi mesi addietro, è stata onorata, per una conferenza al seminario, dalla presenza del presidente emerito della Consulta ,prof. Francesco Paolo Casavola col quale, nell’ormai lontanissimo 1956, sostenemmo il primo esame presso la facoltà di giurisprudenza alla Federico II di Napoli. E’ chiaro che quanto detto non è in spirito di polemica nei confron-ti di chicchessia ma solo per ristabilire la verità nei confronti soprattutto delle nuove generazioni che non hanno avuto la fortuna come, invece, abbiamo avuto noi, di conoscere e godere dell’amicizia dell’indimenticabile nostro concittadi-no giurista insigne. Al tirar delle somme ,nel chiudere queste note,vogliamo sperare che il titolo dell’articolo cui facevano riferimento i nostri lettori, inducendoci ad intervenire ,abbia rap-presentato solo uno dei refusi che, non di rado, si verificano in tutti gli organi di stampa , da quelli nazionali a quelli locali e periodici.

Il processo “The Queen” rinviato al 21 maggio

Colpo di scena in occasione della prima udienza del processo “The Queen”, che vede quali

imputati colletti bianchi, politici e im-prenditori del napoletano e del caserta-no, in svolgimento ad Aversa dinanzi al tribunale di Napoli Nord. Dopo aver discusso le richieste prelimi-nari, gli avvocati Alfonso Quarto (che, tra gli altri difende anche l’ex sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro per presunti reati commessi quando rico-priva la carica di presidente dell’ordine provinciale degli architetti di Caserta) e Giuseppe Stellato hanno avanzato un’eccezione di incompetenza territo-riale. A loro avviso, infatti, il processo andrebbe celebrato davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere perché le prime notizie di reato in merito alle

indagini che hanno, poi, portato all’in-staurazione di questo processo risalgono addirittura ad un periodo antecedente all’istituzione del tribunale aversano.All’eccezione dei due legali si è aggiunto anche il pubblico ministero.Da qui la decisione del primo collegio A presieduto da Giuseppe Ciampa di rinviare al prossimo 21 maggio quando sarà sciolta la riserva in merito. L’ingresso del Tribunale di Napoli Nord

Vincenzo Caianiello

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SOCIETA’

Come nel film “ Amici miei”: le …imprese di alcuni minorenni in danno di anziani

Interviene Gino Fabozzi: “La famiglia ha abdicato dal ruolo principale di educare i propri figli, che vengono contaminati dalla Società con discutibili modelli di vita”

Baby gang, l’incubo è finitoma stiamo attenti

w Geppino De Angelis

Alcuni decenni addietro, se la memoria non ci falla, ebbe un notevole successo un film

dal titolo “Amici miei” di cui erano protagonisti Adolfo Celi, Ugo Tognazzi ed altri che si divertivano a spingere in terra, senza alcun motivo, i passanti, fa-cendoli ruzzolare, dopo averli insultati e, non di rado, anche picchiati, mentre nei mesi scorsi a Caserta si verificarono alcuni episodi dei “Knochout game” con giovinastri che colpivano, senza al-cuna ragione, a pugni sulla testa alcuni coetanei che nemmeno conoscevano. Episodi del genere, oggetto anche di un servizio televisivo, si sono verificati qualche settimana fa anche nella nostra città con minorenni in bicicletta, ca-peggiati addirittura da un dodicenne, il cui divertimento era quello di deridere, insultare e spintonare persone anziane, colpendole a calci e a pugni. Su tali inqualificabili episodi che, oltre a scuotere l’opinione pubblica, dovreb-bero sfociare nella punizione esemplare dei responsabili identificati dai vigili urbani, riportiamo il parere del nostro amico preside Gino Fabozzi che, nella sua carriera scolastica, ha avuto da fare con ragazzi difficili sotto diversi aspetti.“L’incubo baby gang ad Aversa è fini-to - dichiara Fabozzi. Da giorni nella città normanna si viveva in un clima di tensione a causa di alcuni ragazzini che, in sella alle loro bici, sceglievano le loro vittime per poi aggredirli con calci e pugni, ma è incredibile davvero l’età del ragazzino individuato, 12 anni, frequentante la quinta elementare, con evidenti problemi di apprendimento tanto da essere seguito a scuola da un

i suoi valori morali. E’ dalla Famiglia che vengono le informazioni più importanti, perché i valori si appren-dono attraverso l’educazione ricevuta e quindi dai genitori e dalle persone che hanno seguito l’infanzia, ma i valori si apprendono attraverso l’esempio che non sempre è positivo. E’ dalla Scuola che si può cominciare a scindere ciò che è buono da quello che non lo è, ma molto spesso non si crea sinergia con la famiglia che ha abdicato dal proprio ruolo principale di educare i propri fi-gli. E’ dalla Società che possono essere contaminati da idee e modelli di vita, ed è sotto gli occhi di tutti quali siano gli esempi che essa offre. E’ dall’ap-partenenza a Religioni che nascono convinzioni e obblighi morali, ma or-mai esse hanno un ruolo marginale e, di contro, non esiste alcuna etica laica che diffonda l’apprendimento dei principi basilari della convivenza civile”.

Una baby gang all’opera

insegnante di sostegno. Sono episodi per me inquietanti, che mi riesce diffi-cile commentare ed inquadrare in una fattispecie ben definita, per cui posso attribuirli solo ad un generale scadi-mento dei valori morali della società attuale. L’adolescenza è un periodo di crescita che comporta incontri e scontri con la realtà, spesso difficile, ed è du-rante questo periodo che si definiscono i valori morali e sentimentali di ciascun giovane. A mio avviso arrivare ad avere dei forti valori morali a cui ispirarsi nell’agire quotidiano, per un adolescen-te significa compiere un percorso che, di giorno in giorno, lo porta a capire quello che è importante nella sua vita. Ovviamente in questo percorso non deve essere solo e sono proprio le per-sone che lo circondano ad influenzare il suo cammino, ad indicargli la via che deve seguire e che, inevitabilmente, in-fluenzerà la scelta di quelli che saranno

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IL CASO

L’omicidio di Romina Del Gaudio collegato a quello di Cinzia Santulli?

Ad Aversa forse c’è stato un serial killer

w Nicola Rosselli

Riaperte le indagini: l’auto intravista da alcuni testimoni accanto a Romina sarebbe riconducibile al padre dell’unico imputato, assolto, per l’omicidio Santulli

Per ora la circostanza è confermata solo da indagini difensive svolte dall’investigatore privato ingaggiato da Ciro Gallo, zio di Romina Del Gaudio

Aversa attonita si interroga sul-la possibilità che in città possa esserci un assassino a piede li-

bero che potrebbe aver ucciso più volte. A farlo ipotizzare due “cold case”, due vecchi casi che riguardano altrettante donne assassinate in maniera violenta e dei cui autori nulla ancora si sa. In verità, per uno dei due, quello relativo alla morte di Cinzia Santulli, avvenuta il 24 novembre del 1990, un omicida, almeno per la giustizia civile, ma non per quella penale, c’è. La giovane fu uccisa con 41 coltellate nel proprio appartamento al parco Cop-pola. All’epoca un giovane studente di ingegneria, unico imputato, fu assolto dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere e, poi, dalla Corte di As-sise di Appello di Napoli (difeso dagli avvocati Alfonso Martucci e Raffaele Costanzo). Ma, in sede civile (avvoca-to Paolo Trofino per la famiglia San-tulli) caso forse unico in Italia, simile a quello di O. J. Simpson negli Usa, il giovane fu, invece, condannato al risar-cimento simbolico di una lira nel 2002. Da giovane cronista, all’epoca, seguii il caso per il Giornale di Napoli e ricordo che anche gli investigatori non avevano dubbi, ma si trattava di indizi e non di prove. Ora, dopo 15 anni, grazie ad un articolo della collega Marilù Musto su “Il Mat-tino”, si apprende di un possibile colle-gamento di questo omicidio mai punito con la morte di Romina Del Gaudio, promoter della Wind residente ai Ca-maldoli a Napoli. La giovane Romina Del Gaudio scom-parve da Aversa il 4 giugno del 2004; i suoi resti furono ritrovati in un bosco,

a Carditello, quattro mesi più tardi. “Si riaccendono - scrive la collega Musto - i riflettori su una storia complicata che potrebbe, ora, riservare ulteriori sorpre-se… Ebbene, l’auto intravista da alcuni testimoni ad Aversa accanto a Romina

Del Gaudio prima della sua scomparsa pare sia riconducibile al padre dell’im-putato assolto per la morte di Cinzia. Coincidenze? Ipotesi? Suggestioni? Per ora la circostanza è confermata solo da indagini difensive svolte dall’investiga-tore privato ingaggiato da Ciro Gallo, zio di Romina Del Gaudio”.Sulla vicenda il fratello di Cinzia, l’av-vocato Lello Santulli, non ha voluto ri-lasciare commenti, limitandosi a ribadi-re: “Siamo di fronte ad una famiglia di “assassini” tra virgolette, nel senso che sono stati in diversi di loro a coprire il proprio congiunto. La circostanza stra-na, come lei stesso mi ha fatto notare, è che dell’omicidio di Cinzia, stranamen-te, non se ne è mai parlato abbastanza”.La Procura ha ora riaperto il caso di Romina Del Gaudio e la soluzione del giallo potrebbe gettare un’ombra sini-stra sulle vicende giudiziarie legate alla morte di Cinzia Santulli.

Romina Del Gaudio e Cinzia Santulli

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Il condominio in...forma! dell’avv. Maurizio Golia

La chiusura del balcone in veranda

La veranda è quel «locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza

o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e im-permeabili, parzialmente o totalmente apribili». E’ sempre consigliabile prima d’ogni intervento esecutivo presentare la segnalazione certificata di inizio attività. Il condomino pur avendo pre-ventivamente ottenuto l’autorizzazione amministrativa ad operare potrebbe ve-dersi eccepita, da parte del condominio, l’alterazione del decoro dello stabile. La norma di riferimento è l’art. 1122 c.c. e con riferimento al significato della parola decoro da essa contenuto la Suprema Corte di Cassazione, in più occasioni, ha avuto modo di significare che decoro è da correlarsi non soltanto all’estetica data dall’insieme delle linee e delle strutture che connotano il fabbricato stesso e gli imprimono

una determinata armonia, ma anche all’ aspetto di singoli elementi o di singole parti dell’edificio che abbiano una sostanziale e formale autonomia o siano comunque suscettibili per sé di considerazione autonoma (v. Cass. 24.3. 2004, n. 5899). In sostanza, per evitare qualsiasi contestazione, è sem-pre meglio ottenere il consenso scritto di tutti i condomini, salvo che una norma del regolamento contrattuale non

preveda una diversa maggioranza. Non è raro, infatti, che lo statuto negoziale demandi all’assemblea le decisioni in merito alla esecuzione di opere inciden-ti sul decoro dell’edificio. La chiusura di una veranda, potrebbe portare ad una richiesta di revisione delle tabelle millesimali. A parere dello scrivente la Cassazione ha anche precisato che, se è vero che il divieto di alterare il decoro architettonico dell’edificio vale anche per i fabbricati che non rivestono particolare pregio artistico, tuttavia non significa che qualsiasi opera, la quale non integri una modificazione del pre-ventivo aspetto esteriore dello stabile, debba considerarsi vietata a priori ed in senso assoluto. In realtà, poiché il criterio estetico deve essere contempe-rato con quello utilitario, deve ritenersi lecito un mutamento che non comporti un pregiudizio economicamente valuta-bile.

L’Accademia degli Artisti at-tribuisce ad Armando Pirolli e al suo romanzo “A ottobre

non sempre cadono le foglie”, ambien-tato negli anni 70/80 tra i vicoli e le strade della città normanna il premio “Menzione d’Onore Autore Golden Books Awards edizione 2019”. Un altro prestigioso riconoscimento ar-riva nella nostra città, segno importante per un territorio dove notizie di rilevan-za culturale e sociale sono poche e rare. La serata conclusiva della kermesse artistica di rilievo internazionale per la presenza di numerosi autori, molti dei quali giunti dall’estero, si è svolta presso l’hotel Terminus di Napoli nella sala Positano. Una giuria di alto spessore culturale e artistico ha lavorato per mesi al fine di attribuire i prestigiosi riconoscimenti.

Pirolli premiato al Golden Books AwardsPresieduta da Gianluca Soletti (editore e scrittore), dalla Presidente del l ’Accademia degli Artisti, dott.ssa Carmela Russo, con la partecipa-zione di Roberto Colonnelli, Ema-nuele Gagliardi, Alessandro Ginori, Silvio Cossa, Giovanni Caso, Alfredo Russo, Rita De Rosa e Angela Furcas. Il nostro concittadino continua a riserva-re gradite sorprese e a rappresentare degnamente sia la città di Aversa che

l’intera provincia Casertana. Compli-menti , Armando Pirolli, ad maiora!

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Progetto P.O.N. per orientare le scelte di vita

Alla Parente si parla del “Futuro anteriore” La frequenza ai corsi PON rappresenta un’occasione importante per i giovaniper costruirsi in maniera consapevole e responsabile il proprio progetto di vita

Presso l’I.C. Gaetano Parente di Aversa ha preso avvio, tra l’entusiasmo dei giovani corsisti,

il gradimento dei loro genitori e la soddisfazione di docenti e Dirigente scolastico il progetto Futuro Anteriore, destinato agli allievi della scuola secon-daria di I grado. Il progetto si inserisce tra quelli autorizzati all’interno del Piano Nazionale Operativo (P.O.N.) cofinanziati dalla U.E. e il M.I.U.R. L’azione formativa posto dal Fondo Sociale Europeo è l’Azione 10.1.6 – Azioni di orientamento, di continuità, e di sostegno alle scelte dei percorsi for-

mativi, universitari e lavorativi. Quattro sono i moduli attivati con la partnership di Istituti di istruzione secondaria di II grado quali l’I.T.S. Carlo Andreozzi e l’I.P.S.E.O.A. Drengot di Aversa. Dall’educazione alimentare allo studio dello sviluppo sostenibile, dalla ricerca d’archivio alla scoperta delle opportuni-tà formative e lavorative del territorio, il progetto si sviluppa su 30 ore per modulo e prevede il rilascio di attestato per i corsisti. Le attività prevedono anche l’intervento di una figura aggiuntiva, uno specialista esperto conoscitore delle tematiche

trattate il cui intervento formativo risulta utile ed efficace per chiarire ulteriormente ai ragazzi le opportunità di scelta, di istruzione ma anche lavora-tive, offerte dal sistema nazionale. La frequenza ai corsi PON rappresen-tano un’occasione davvero importante, per i giovani discenti della Parente, di accostarsi, con la mediazione di docenti esperti del settore, a tematiche formative fondamentali per il loro futuro e per la costruzione consapevole e responsabile del proprio progetto di vita.

Vincenzo MaiorcaReferente progetti P.O.N.

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CULTURA

Alfredo Sagliocco ha ricevuto l’ambitissimo premio “Paul Harris Fellow”

Prestigioso riconoscimento per il Rotary club di Aversa

w Giuseppe Lettieri

La motivazione della premiazione sta tutta nell’intensa ed encomiabile attività che il sodalizio normanno svolge sul nostro territorio ormai da anni

Qualche settimana fa l’avv. Alfredo Sagliocco è stato insignito della “Paul Harris

Fellow”, massima onorificenza rotaria-na. Il Distretto 2100 - che comprende Campania, Calabria e Terra di Lauria - ha così riconosciuto l’intenso servizio svolto nell’A.R. 2017/2018, durante il quale il Club è riuscito a realizzare tutti gli obiettivi fissati dal board internazio-nale, racchiusi nel tema annuale “Fare la differenza”. Durante l’evento distrettuale, il Past Governor, Luciano Lucanìa, alla presenza dell’attuale Governatore, Sal-vatore Iovieno, ha, altresì, consegnato, per la prima volta nella storia del Club, l’Attestato Presidenziale ed il certifica-to di benemerenza, concedibile una sola volta.Il premio è stato riconosciuto a soli 22 club, sui 106 facenti parte del distretto. Intensa è stata effettivamente l’attività svolta dal Rotary Club Aversa Terra Normanna nell’A.R. 2017-2018. Tra i tanti eventi vanno senz’altro ricordati le attività di service “Progetto per la reintegrazione nella società dei giovani detenuti al termine della pena”, svoltasi presso l’Istituto Penale Minorile di Nisida, “Le Domeniche della Salute”, con il prezioso aiuto del dott. Giovanni Costanzo ed il Concorso “Immagini parole e musica per un dono”, promosso dall’A.I.D.O Regione Campania, in sinergia con altri Rotary Club e le Istituzioni Scolastiche.Oltre alle missioni fuori distretto a Cortina d’Ampezzo ed a Vienna, me-ritano una menzione anche il Concorso Nazionale “Legalità e Cultura dell’eti-

la medicina; la conferenza “Sviluppo del territorio e patrimonio culturale. Prospettive di valorizzazione e modelli organizzativi” con il relatore dott. Mau-ro Felicori, già Direttore della Reggia di Caserta e l’intervento del dott. Prof. Antonio Leo Tarasco, Dirigente del Mi.B.A.C.T. Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo il prestigiosissimo International Flute Competition “Domenico Cimarosa” - Premio Rotary Aversa Terra Normanna che rafforza l’immagine pubblica del Club non soltanto sul territorio ma a livello internazionale, portando il nome di Aversa, del suo illustre musicista e della musica in tutto il mondo.

ca”, che ha visto premiate in Roma le Istituzioni Scolastiche del territorio; il progetto Rotary “End Polio Now”, che ha visto come relatore il prof. Giulio Tarro, già candidato al premio nobel per

Alfredo Sagliocco riceve l’ambito riconoscimento

l premio è stato riconosciuto a soli 22 club, sui 106 facenti parte del distrettodi cui fa parteil Rotary aversano

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Oppo Reno: il futuro è notchless

La giovane azienda cinese conti-nua la sua ascesa sulla strada de-gli schermi “notchless” (dall’in-

glese senza tacca). A Zurigo, lo scorso 24 aprile, ha presentato la nuovissima serie Reno, con una variante pronta a supportare le reti 5G, non destinata al mercato italiano, almeno inizialmente, e una denominata 10x Zoom, di previsto arrivo tra un mese circa. La tendenza a realizzare display “puliti”, su cui molte aziende stanno concentrando i loro sforzi alla ricerca del compromesso migliore, è stata molto gradita dagli utenti, per evidenti ragioni sia esteti-che sia pratiche. Oppo ha il merito di averlo capito in anticipo rispetto alla concorrenza; intuizione questa che ha consentito al produttore di ottenere un indubbio vantagio tecnologico, concretizzatosi nel corso del 2018 con il Find X, consolidatosi quest’anno con l’arrivo della serie Reno, i cui display da 6.6 pollici in risoluzione Full HD, coprono oltre il 93% della superficie!

A questo risultato Oppo è giunta grazie alla rimozione della fotocamera frontale e la realizzazione di un meccanismo motorizzato (garantito 5 anni!) che quando azionato tramite la funzione selfie, fa fuoriuscire dal bordo superiore un’appendice a forma di “pinna di squalo”, all’interno della quale risiede

un sensore fotografico da 16MPX e due flash led, uno anteriore ed uno po-steriore. L’intero comparto fotografico è arricchito inoltre da un sensore Sony da 48MPX con stabilizzatore ottico, un ultra grandangolare da 8MPX ed infine un sensore da 13MPX periscopico con zoom ibrido fino a 10X. Il supporto hardware del 10x Zoom è affidato all’ultimo nato in casa Qualcomm, il processore Snapdragon 855 octa-core, coadiuvato da 8GB di RAM, una unità per i processi grafici Adreno 640 e 256GB di spazio per l’archiviazione espandibile tramite microSD. La batte-ria, da 4065 mAh, è la più potente mai montata su un dispositivo Oppo, offre un’autonomia tale da arrivare con tran-quillità fino a sera ed è supportata da un sistema di ricarica veloce avanzato, in grado cioè di consentire cicli di vita più lunghi della batteria. Supporta il DualSIM ed il Bluetooth è alla versione 5.0. Disponibile da giugno al prezzo di partenza pari a 799 euro.

Oppo Reno

Erasmus, la “Pascoli” si difende

Bisnonni e nonni nemici in Guerra, nipoti “fratelli” all’attu-alità grazie al progetto Erasmus

“Mémoires heritées et histoires part-agées des deux Guerres Mondiales”, un partenariato tra scuole composto da studenti di Francia, Germania e Italia.La novità di questo progetto consiste nella presenza di due scuole italiane: la Giovanni Pascoli di Aversa con la dirigente Maria Rosaria Bocchino, e la Cosmo Guastella di Misilmeri, in provincia di Palermo. Nei giorni scorsi si è conclusa la prima annualità con la presenza ad Aversa di numerosi studenti siciliani, tedeschi e francesi che hanno alternato attività di studio, socializzazi-one e di visita di monumenti. Scuola capofila è la francese della Chappelle en Serval. La lingua veicolare è la

lingua francese. Si tratta di un progetto interessante dal punto di vista storico e sociale che vuole approfittare delle commemorazioni e degli anniversari delle due guerre per lavorare dal punto di vista storico-geografico e cronologi-co dei fatti, facendo conoscere i luoghi della memoria attraverso la realizzazi-one di prodotti concreti. L’obiettivo è coltivare il sentimento di appartenenza allo stesso continente nonostante la storia nazionale diversa. Le altre scuole partecipanti sono: - il collège francese de La Chapelle en Serval, nel cuore delle zone della battaglia delle due Guerre mondiali per la sua vicinanza a Compiègne, Chantilly e Senlis (pesan-temente colpite durante i due conflitti); la scuola tedesca di Rehlingen-Siers-burg situata in prossimità della frontiera

Gli alunni della Giovanni Pascoli

franco-tedesca offre una situazione geografica particolare delle linee Siegfried e Maginot. Non è mancata la festa finale, che ha rappresentato un ar-rivederci a breve in Sicilia a novembre. Momenti commoventi all’esecuzione con canto dei tre inni nazionali da parte del coro della scuola aversana e degli alunni ospiti.

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ESCLUSIVO

Anche ad Aversa, accanto alla sinagoga, si ritiene che esistesse una “Unione dei cittadini”

Forse anche ad Aversac’era l’università ebraica w Franco Pezzella

Nel mese di aprile di quello stesso anno a Napoli il notaio Francesco Pappacoda redigeva

l’atto di scioglimento di un’altra società bancaria costituita molti anni prima dai fratelli Moises e Angelo di Abram di Sermoneta con sede in città e filiali ad Aversa, Capua, Marigliano e Ser-moneta, in occasione del quale, i nipoti Iacob di Napoli e Raffaele de Perusio de Aversa presenti in qualità di arbitri, dichiaravano che il banco di Aversa «lo quale exercita Abram de Moyse» figlio del Moises, possedeva un capitale di ben 1157 ducati con «tucti pigni, denari et lucri spectanti et pertinenti ad quilli».Il Raffaele de Perusio in oggetto do-veva essere una personalità di rilievo nella comunità ebraica di Aversa, dal momento che in un documento dell’an-no successivo risulta aver fatto dono ai suoi correligionari di una sinagoga. In quell’anno - recita il documento - alcuni uomini della città «non contenti de farse li facti loro [cercarono] di guastare la moscheta de li iudei facta per Raphaele Perosino». A mettere fine all’intem-peranza di questi cittadini intervenne il sovrano stesso, il quale chiamato in causa dai giudei, redarguì i facinorosi, invitandoli a più miti consigli e li mi-nacciò di una multa di mille ducati se avessero dato seguito ai loro propositi. Il provvedimento faceva seguito ad un analogo episodio di intolleranza di trent’anni prima, però di natura econo-mica, allorquando colpiti dalla vigesi-ma, un’imposta pontificia sui beni degli ebrei, alle minacce di questi di abban-donare il regno e al fine di scongiurare tale eventualità, che avrebbe provocato gravi danni a tutti, era intervenuto per-sonalmente a dirimere la controversia il sovrano stesso, Ferrante I, ordinando di trattarli humanamente. Fin lì gli ebrei aversani si erano difesi bene grazie a un forte senso di appartenenza che si coa-

gulava soprattutto intorno alla sinagoga e a un luogo di ritrovo di cui purtroppo non abbiamo finora nessuno indizio circa la loro ubicazione. E’ verosimile, infatti, che come in altre località del Regno, anche ad Aversa, ac-canto alla sinagoga, esistesse una sorta di università ebraica (università intesa nell’accezione medievale di «unione dei cittadini”), con una specifica orga-nizzazione civile e religiosa all’interno della quale vi erano deputati, tesorieri, proti, procuratori e sindaci, per quanto concerneva l’apparato civile, e i sacer-doti ed i rabbini per quello religioso. I deputati erano incaricati di specifici compiti come, ad esempio, l’esazione e la ripartizione delle imposte mentre ai tesorieri spettava conservare le somme raccolte per le tasse e consegnarle; i proti, designati in numero di due o tre tra i più ragguardevoli membri della comunità per autorità, erano designati, invece, a conservare gli atti pubblici, impedire ingerenze esterne nelle vicen-de interne alla Giudecca e controllare il rispetto delle leggi anche se, in ogni caso, per quanto riguarda gli aspetti giudiziari, gli ebrei erano sottoposti civiliter et criminaliter alla Regia Ca-mera della Sommaria. I procuratori e i sindaci, svolgevano, infine, una fun-

zione di collegamento di tipo fiscale tra la comunità ebraica e le autorità civili cristiane nel senso che si incaricavano di ricevere dalla Regia Camera gli ordini di pagamento e di trasmetterli ai tesorieri, di dare voce ai reclami e di controllare l’operato dei deputati e dei tesorieri, quanto non anche di far fronte con le proprie risorse economiche a qualsiasi ammanco di denaro.Ma dopo appena un decennio dagli ac-cadimenti del 1483 altre nubi si adden-savano all’orizzonte. Nel 1494, infatti, gli ebrei aversani ebbero problemi con il capitano locale e le altre autorità cit-tadine, le quali, sull’esempio di quanto andava accadendo nelle città di Capua e Lecce, avanzarono loro, minacciosi, la richiesta di una «certa quantità de dinari sencza pigno et sencza interesse per certo tempo per bisogno della città». Stavolta a difendere gli israeliti inter-venne la Camera della Sommaria, che, giudicata ingiusta la richiesta, ordinò di lasciarli «in loro libertà de prestarli o non prestarli», conformemente ai privilegi già loro concessi.È ipotizzabile, però, che, in quella occasione, ma anche negli anni imme-diatamente successivi in seguito agli sconvolgimenti che accompagnarono e seguirono la conquista di Napoli da parte dei francesi prima, nel 1495, e degli spagnoli poi, nel 1503, la colonia ebraica di Aversa si sia fortemente depauperata nel numero. Indicativa in proposito, dopo questi avvenimenti, la presenza di un nutrito gruppo di ebrei aversani nel vicino Lazio, a Roma, Ter-racina, Tivoli e a Palestrina ma anche a Firenze dove, nel 1514, nel gruppo di ebrei che a Firenze abiurarono per abbracciare la fede cristiana è segnalata la presenza di una coppia di coniugi in-dicati de Aversa de regno Neapolitano, tali Salones e Raphael Dauro, che, con il battesimo assunsero, rispettivamente, i nomi di Pietro Paolo e Maddalena.

Seconda parte - fine

Una Sinagoga medievale

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STORIA NOSTRA

A Mastriani fu affidato il compito di redigere e leggere l’elogio funebre al Re d’Italia

Il sindaco Orabona invitò la cittadinanza a intervenire alla cerimonia di compianto di Vittorio Emanuele II. La cerimonia si tenne mercoledì 20 febbraio 1878

Francesco Mastrianioratore all’Annunziata

w Enzo Della Volpe

Ho iniziato a leggere e collezio-nare i romanzi di Francesco Mastriani (1819–1891) dai

tempi dell’Università. Passione che mi è nata per aver letto uno dei suoi romanzi, I Misteri di Napoli. Titolo che riecheggia quello de I Misteri di Parigi di Eugenio Sue (1804–1857). Per il suo celebre romanzo, Sue nel 1845 riceve una penna d’oro dai massoni di Aversa. Quell’anno si era ricostituita la Loggia Virtù Trionfante, ponendosi alla dipendenza del Grande Oriente di Francia. La loggia era stata sciolta dopo il fallimento dei moti del 1820. Mastriani nel 1874 ottiene il primo e ul-timo impiego fisso della sua vita come professore di lettere presso il “Ginnasio Cirillo” di Aversa. Nell’Archivio Storico del Comune di Aversa si conserva copia di un singolare manifesto affisso sulle mura della città: il sindaco Francesco Orabona (1832-1902) invitava la cittadinanza a inter-venire alla cerimonia di compianto del primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II. Per l’occasione il giornale napoletano diretto dal M° Michele Ruta (1826-1896), La Musica, riporta il programma della cerimonia da tenersi la mattina del mercoledì 20 febbraio 1878 nella chiesa dell’Annunziata di Aversa. Dal programma si evince la partecipazione del professor Francesco Mastriani e dello stesso direttore del giornale. A Mastriani fu affidato il compito di re-digere e leggere l’elogio funebre; al M.° Ruta di comporre e dirigere la Messa di Requiem. Fu il cognato di Gaetano Parente, Carlo De Ferraris (1821-1889), amministra-tore della Casa Santa dell’Annunziata di Aversa e amico del M.° Michele

Ruta, probabilmente, ad organizzare la cerimonia funebre. De Ferraris era solito organizzare a casa sua, sia ad Aversa sia a Napoli, serate musicali alle quali interveniva il M.° Ruta e sua figlia Gilda, una brava pianista.Qualche mese dopo dalla commemo-razione, il Civico Consesso di Aversa, nella seduta del 5 aprile, deliberava la richiesta per il pareggiamento delle scuole ginnasiali. Cosa che avvenne con il Decreto Ministeriale del 20 luglio dello stesso anno. Già due anni prima, il 4 giugno 1876, il sindaco Francesco Orabona aveva inaugurato nel Palazzo Comunale del S. Domenico la Biblioteca Civica.

Nell’Ottocento, a Napoli I Caffè fungevano da circoli. I giornalisti si fermavano a scrivere il loro pezzo che portavano poi al giornale. E’ proprio in uno di questi caffè, il Caffè Aciniello, posto al piano rialzato di un palazzo in Piazza Cavour, angolo Porta San Gennaro, che Mastriani scriveva i suoi articoli. Il 6 novembre 1843 Il Lucifero, giornale napoletano, pubblica un articolo di Mastriani, Se-dici anni: un giovane, perché sognatore, è rinchiuso nel Manicomio di Aversa.Mastriani muore povero, era cieco. I suoi romanzi, letti da tantissimi, non gli procuraro-no mai l’agiatezza. Solo dopo la sua morte, il consiglio pro-vinciale votò un sussidio alla famiglia di Mastriani. L’anno prima, il giornale “Gazzetta delle Puglie”, ma lo fecero anche altri giornali, invitava i suoi lettori a versare un

obolo Pro-Mastriani: “Il romanziere più popolare, più commovente, e più gentile, Francesco Mastriani, è infermo e vive nella miseria, da qualche tempo. Non crediamo ci siano cuori gentili che non si addolorino per quest’uomo sventurato, che ha lavorato sempre onestamente, ed ha vissuto sempre incontaminato (…). Soccorrano col loro obolo Francesco Mastriani, e avranno così compiuto un’azione degna della più alta lode (…)”.La raccolta più ricca degli scritti di Ma-striani era posseduta dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, durante l’alluvione del 1966 parte dei testi an-darono dispersi.

Il manifesto della Messa di Requiem

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IL CONVEGNO

Il 13 maggio si presenta il libro di Tina e Vittorio Savino della collana Cinzia Santulli

Un viaggio tra storia e umanità nelle vicende dell’ospedale psichiatrico della Maddalena. Presenti Ermanno Corsi, Nicola Cunto e Paolo Santulli

Piccole storie manicomialidel paese dei pazzi

w Salvatore de Chiara

Tutto pronto per il convegno che si terrà il prossimo 13 maggio per la presentazione del libro

“Piccole storie manicomiali del paese dei pazzi”, opera di Tina e Vittorio Savino, edito per i tipi della collana Cinzia Santulli. La presentazione si terrà presso la pinacoteca del Seminario vescovile di Aversa a partire dalle ore 18,00. L’idea del libro nasce dalla tesi di lau-rea, che Tina Savino ha sviluppato per la facoltà di Scienze Politiche dell’Uni-versità Orientale di Napoli, incentrata su “La Legge 180 e il problema della malattia in Italia negli anni ’60 ed ’80”.A questo lavoro si aggiunge l’opera svolta dal padre, Vittorio Savino, diri-gente medico, presso l’ex ASL Caserta 2 di Aversa, con un impegno partico-lare, sul finire degli anni Novanta, per la completa dismissione dei malati di mente dall’ex Ospedale Psichiatrico “Santa Maria Maddalena” di Aversa.Ne viene fuori un lavoro fatto di storia ed economia sociale sui manicomi, ma anche il racconto di alcune storie “uma-ne” nate proprio nell’area manicomiale della Maddalena.Un sottile filo di speranza è, ancora una volta, insito in questo ennesimo lavoro dedicato al manicomio di Aversa: quello di un riscatto di questa importante strut-tura storica che potrebbe diventare una risorsa enorme per la città di Aversa, ma anche per i Comuni sui quali insiste, oltre a quello normanno, e cioè quelli di Lusciano e Trentola Ducenta.Da vecchio Lazzaretto del Ducento a Real Casa dei Matti nel 1813, grazie all’opera di Gioacchino Murat, ad Ospedale Psichiatrico affermato fino

ta e offesa. Eppure, un atto della Regione Campania, dei primi del Duemila a fir-ma dell’allora Governatore Antonio Bassolino, ne deli-berava la inalienabilità, così come fu deciso per tutte le strutture campane legate alla salute mentale. Allora si pensava che questi luoghi non sarebbero stati venduti, come previsto dalla Legge 180, ma sarebbero dovuti rimanere di proprietà della Regione che avrebbe, poi, provveduto a finanziare con proprie risorse il de-licato settore della Salute Mentale. La lettura del testo ci porta a ricordare della frequentazione della Mad-dalena di personaggi quali Alessandro Dumas padre, del Metternich, dei regnanti di Baviera e Danimarca, dell’ Imperatore Francesco I di Austria, degli Arciduchi

Michele ed Elena di Russia, tutti arri-vati fin qui per vedere lo stato dell’arte della cura della malattia psichiatrica, grazie al gran lavoro di psichiatri quali Giovanni Linguiti e Biagio Miraglia.Oltre agli autori, interverranno il gior-nalista Ermanno Corsi, il dott. Nicola Cunto, responsabile del Centro Studi Reali Case dei Matti di Aversa, e Paolo Santulli nella qualità di Presidente del Panathlon di Caserta nonché editore del testo. Il convegno è organizzato dal Panathlon di Caserta in collaborazione con AversaDonna, Lions Club di Aver-sa, Rotary Club di Aversa, i Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia, Serra Club International e Soroptimist di Aversa.

Un sottile filo di speranza è, ancora una volta, insito in questo ennesimo lavoro dedicato al manicomio di Aversa: quello di un riscatto di questa importante struttura storica

alla fine del secolo scorso: circa 800 sono gli anni di una struttura che gronda storia, ma che attualmente è dimentica-

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Continua il racconto de “La nostra preistoria”

Quando il Clanio si tinse di rosso sangue

w Antonio Marino

Nel 888 d.C. ci fu una battaglia, durata alcuni mesi, sul fiume che segnava il confine storico naturale tra il principato di Capua e il ducato di Napoli

Un secolo dopo aver subito le in-cursioni saracene del 788-789 (come da noi detto sul giornale

del 14 aprile ultimo scorso), i restanti casali e villaggi averzani ebbero a co-noscere anche la furia conquistatrice di Atanasio II, come si vuole, Attansio se non addirittura Anastasio.Un personaggio scomodo, assai di-scusso, dotato di una viscerale sete di potere e animato da un’incontrollabile brama nepotistica (pur prelato, aveva una figlia di nome Gemma che andò in sposa a Landolfo I di Benevento) che era inviso allo stesso papato.Sta di fatto che, non appena consacrato vescovo di Napoli, depose il fratello Sergio II divenendone anche duca e con nelle mani il potere civile e ecclesia-stico, si lanciò in una serie di guerre di conquista per allargare il suo dominio d’influenza.Fomentando, infatti, la popolazione napoletana e stringendo rapporti com-merciali con i musulmani, da buon bizantino, tentò (pur essendo stato sco-municato) di impossessarsi dell’intero territorio della Liburia allora in balia delle onde. E per questo dovette dichia-rare guerra al ducato di Capua, retto dal principe Atenolfo che si vide costretto a far intervenire l’esercito longobardo. L’aspra battaglia durò alcuni mesi (siamo nell’anno 888 d.C.) e si svolse, principalmente in aperta campagna devastando i raccolti, lungo un tratto del mefitico corso del fiume Clanio che segnava il confine storico naturale tra il principato di Capua e il ducato di Na-poli. Negli scontri vi furono moltissimi morti e feriti (anche tra le popolazioni locali), il cui sangue tinse di rosso le

acque e le sponde dell’antico fiume. La cronaca dell’epoca ci fa sapere che i cadaveri, trapassati dalle lance e le spade, venivano sepolti sul posto o dove capitava oppure v’era spazio: decine di musulmani furono seppelliti con le loro armi tra i centri odierni di Lusciano e Parete in località S. Juorio, poi detta «Ciento Pertose» dove era situato un campo trincerato saraceno come accen-nato sul n. 8.Anche se la contesa per il possesso della Liburia non ebbe alcun esito, per l’incertezza della battaglia e i contra-stanti interessi in gioco, i suoi riflessi si fecero sentire - dove più e dove meno - in buona parte dei siti abitati esisten-ti, tra i quali il nostro S.Paullum at Averze. Che, essendo situato al centro di una fertilissima ed ambita piana, conosciuta sin dai primordi, e godendo dell’intersecazione di importanti vie di comunicazione, costituiva un po’ il crogiuolo palpitante degli avvenimenti post-atellani dell’ampia zona.Quella che, accogliendone parte degli abitanti e delle vestigia, crescerà con

STORIA NOSTRA

loro divenendo una grande e potente cit-tà nel corso dei secoli seguenti. Tornata la calma, essendo stata spostata la bel-ligeranza altrove, il territorio Liburiano e la nostra Averze conobbero dall’889 anni di una certa tranquillità, funestati di tanto in tanto da periodi di penuria e da qualche epidemia… cose normali – come informa la cronaca – per l’epoca. La più seria, stando agli scritti, si ebbe sul finire del millennio quando la gente si ammalò di un “morbo” oscuro che fece parecchie vittime, i corpi delle quali vennero seppelliti in delle fosse comuni nelle campagne del circondario.Non sapendo spiegarsi le cause del male, gli averzani, credendole dardi di punizione divina (piovuti dal cielo), si raggrupparono intprno ad una statua artigianale di legno dedicata a San Sebastiano, un soldato romano martire della fede cristiana… scolpito nel mo-mento della morte, mentre viene trafitto dalle frecce del male. Un santo che gli averzani, prima della madonna di Casaluce, invocavano a protezione della città e dei raccolti nei momenti di necessità (vedi dipinto di A. Arcuccio) e di massima emergenza come pestilenza,carestie, movimenti tellurici ed altro. Con questo triste accadimento da noi raccontato, preso in prestito da chi ci ha preceduto, termina la preistoria della nostra Averze: una vicenda alquanto incolore, date le Potestà del tempo, comune del resto a tutti gli altri piccoli agglomerati o feudi, molti dei quali non sono sopravvissuti al tempo sopraffatti dai nuovi avvenimenti. Con l’avvento del nuovo millennio (sec. XI) essa al-zerà la testa, diventerà grande e potente sotto i Conquistatori venuti dal Nord, cominciando a scrivere la sua storia a caratteri maiuscoli.

Atanasio Vescovo di Napoli

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In concerto il prossimo giovedì sedici maggio, alle ore 20.30, al Teatro Cimarosa

Libetta, ad Aversa il pianista delle meraviglie

w Giuseppe Lettieri

Francesco Libetta, considerato tra i maggiori virtuosi al mondo, terrà un recital per lo Jommelli Cimarosa Festival III edizione. Ingresso libero per un evento eccezionale

Cresce l’attesa per uno dei mag-giori eventi musicali dell’anno non solo in città, ma nell’intera

regione. Giovedì 16 Maggio ore 20.30 al Teatro Cimarosa, arriva il Maestro Francesco Libetta, attualmente conside-rato tra i pianisti più virtuosi al mondo. Concertista di fama mondiale, da oltre un ventennio si esibisce nei teatri e nelle sale da concerto più prestigiose tra cui basti citare il Teatro alla Scala di Milano e la Carnegie Hall di New York. Molto apprezzato anche oltre oceano, tanto che il New York Times gli ha dedicato spesso articoli, e l’esperto musicale del giornale, M. Gurewitsch, considerata una delle testa più importanti del pia-neta ha detto di Libetta “aristocratico poeta della tastiera con il profilo e il portamento di un principe rinascimen-tale”, mentre la testata spagnola El Pais ha detto di lui “un caso histórico de ha-bilidad”. Anche il noto critico e musi-cologo italiano Paolo Isotta sul Corriere della Sera, lo ha definito «profondo musicista e un pianista di cultura per una libertà insieme e autorità pianistica che lo fanno senza confronti al mondo” dicendo di lui “il più grande pianista vivente”. Ma anche illustri colleghi e musicisti eccelsi ne hanno lodato le sue capacità. Ad esempio il compianto Aldo Ciccolini, tra i maggiori pianisti del XX secolo scrisse di Libetta: “il più dotato strumentista della sua generazione”, mentre il celebre direttore d’orchestra e compositore Francesco d’Avalos gli ha dedicato tutti i suoi componimenti per piano solo. “Lo Jommelli Cimarosa Festival ospiterà al Teatro Cimarosa di Aversa- dichiara con soddisfazione il direttore artistico Giuseppe Lettieri- uno dei più grandi pianisti in circolazione,

non solo in Italia ma in tutto il mondo. Libetta è una star, che ritengo superiore tecnicamente, a molti competitors che fanno dell’eccellenza tecnica e del virtuosismo il loro punto di forza. Ho avuto la fortuna di ascoltarlo quando lui ed ahimè anche io eravamo molto giovani, al Teatro Augusteo di Napoli. In quella occasione rimasi molto colpito non solo per la bravura ma anche per il programma. Eseguì infatti l’integrale di Godowsky dei 53 Studi sugli Studi di Chopin. Parliamo di una delle compo-

L’EVENTO

sizioni musicali quasi impossibili da eseguire al piano. Non a caso i pianisti che nel mondo eseguono in pubblico queste pagine si possono contare sulle dita di una mano sola, e Francesco Libetta è stato il primo in assoluto anche ad inciderle. Quello che mi ha sem-pre colpito di Libetta è l’assoluta naturalezza con cui affronta pas-saggi difficilissimi, che gli danno una sorta di virtuosismo naturale. Per questo lo definisco il pianista delle meraviglie” Libetta la cui formazione artistica si è svilup-pata soprattutto in Francia e in Russia ha studiato pianoforte con Vittoria De Donno a Lecce, com-posizione con Gino Marinuzzi a Roma e Jacques Castérède a Parigi. Arriva ad Aversa dopo un 2018 passato in tournee in tutto il mondo. Da quando si affermò nel 2000 al Miami International Piano Festival of Discovery la sua consacrazione è diventata in-ternazionale e tiene concerti per prestigiose accademie negli Stati Uniti, a Londra, Parigi, Stoc-colma, Oslo, Barcellona, Hong Kong, Tokyo e Osaka. Musicista a tutto tondo, svolge anche attivi-

tà di direttore d’orchestra collaborando con I Filarmonici di Verona, la Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli, l’orche-stra del Teatro Nazionale di Tirana. Al Teatro Cimarosa, e ricordiamo che l’ingresso è libero, eseguirà Un petit train de plaisir di Gioacchino Rossini, la Wanderer-Phantasie di Franz Schu-bert e dalla Seconda Raccolta di Années de pèlerinage Franz Liszt lo Sposalizio, Canzonetta del Salvator Rosa, Sonetto CIV del Petrarca, Canzone di Rossini e Tarantella.

Francesco Libetta (foto di A. Donetti)

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