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1 1 Trimestrale di in-formazione dell’Associazione Comunità Shalom di Riva del Garda - TN - Italy 2009 Anno IV n. 2 - Aprile-Giugno 2009 - Trimestrale - Contiene I.R. Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 - DCB Trento - Taxe Percue In caso di mancato recapito inviare al C.P.O. di Trento per la restituzione al mittente previo pagamento resi Shalom in Africa Shalom in Africa Kenya e Uganda n. 14 Editoriale Editoriale L’economia della pace INTERVISTA A Mons. Luigi Bressan Inserto Inserto Progetti realizzati nel 2008

N.14 Sulla via della pace 2009

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rivista di in-formazione dell'Associazione Via Pacis

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Trimestrale di in-formazione dell’Associazione Comunità Shalom di Riva del Garda - TN - Italy

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Shalom in AfricaShalom in AfricaKenya e Uganda

n. 14

EditorialeEditorialeL’economia della pace

INTERVISTA A

Mons. Luigi Bressan

InsertoInsertoProgetti realizzatinel 2008

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Le attività di solidarietà promosse dalla Le attività di solidarietà promosse dalla Comunità Shalom sono gestite dallaComunità Shalom sono gestite dallaAssociazione Shalom Associazione Shalom Solidarietà Internazionale - OnlusSolidarietà Internazionale - OnlusViale Trento, 100 - 38066 Riva del Garda (TN) - ItalyViale Trento, 100 - 38066 Riva del Garda (TN) - ItalyTel. 0464-555767 - Fax 0464-562969Tel. 0464-555767 - Fax [email protected]@shalom-i.it

3 Editoriale L’economia della paceL’economia della pace

Informazione 4 Riscoprire le ragioni del credere Riscoprire le ragioni del credere Intervista all’Arcivescovo di Trento Mons. Luigi Bressan Intervista all’Arcivescovo di Trento Mons. Luigi Bressan

6 Shalom in Africa Shalom in Africa Kenya, ripartire da donne e bambini Kenya, ripartire da donne e bambini - Asilo Shalom - Asilo Shalom - Donne, insieme per costruire speranza - Donne, insieme per costruire speranza - Nancy, il coraggio di diffondere la pace - Nancy, il coraggio di diffondere la pace Uganda, una speranza che dà vita Uganda, una speranza che dà vita - John Bosco: donare una famiglia a chi non l’ha avuta - John Bosco: donare una famiglia a chi non l’ha avuta - William e la ricerca della madre - William e la ricerca della madre - Matthia: trovare la vita nella morte - Matthia: trovare la vita nella morte - Lilian: una madre con moltissimi figli - Lilian: una madre con moltissimi figli

13 Shalom nel mondo Shalom nel mondo Uganda - Kenya - Israele Uganda - Kenya - Israele

14 Vita comunitaria Vita comunitaria Veglia di preghiera per l’unità dei cristiani Veglia di preghiera per l’unità dei cristiani L’uomo, la musica, Dio - Incontri di formazione musicale L’uomo, la musica, Dio - Incontri di formazione musicale Volti del carisma Shalom in Colombia Volti del carisma Shalom in Colombia

Inserto Speciale Progetti Progetti

Formazione 10 I pilastriI pilastri La responsabilità come chiamata La responsabilità come chiamata

16 La Bibba, dialogo tra Dio e l’uomo La Bibba, dialogo tra Dio e l’uomo 18 Il Labirinto Il Labirinto Cercansi persone vere (II parte) Cercansi persone vere (II parte)

20 Quanto amo la tua Parola, SignoreQuanto amo la tua Parola, Signore Mosè, profeta della precarietà (I parte) Mosè, profeta della precarietà (I parte)

21 Carissimo... Carissimo... Un “grazie” che apre alla vita Un “grazie” che apre alla vita

22 Trentesimo anniversario di fondazione Trentesimo anniversario di fondazione

La Comunità Shalom è un’Associazione Privata di Fedeli Laici della La Comunità Shalom è un’Associazione Privata di Fedeli Laici della Chiesa Cattolica e membro della Fraternità Cattolica delle Associazioni Chiesa Cattolica e membro della Fraternità Cattolica delle Associazioni e Comunità Carismatiche di Alleanza di Diritto Pontificioe Comunità Carismatiche di Alleanza di Diritto Pontificio

SULLA VIA DELLA PACESULLA VIA DELLA PACETrimestrale di in-formazioneTrimestrale di in-formazioneAnno IV - n. 2Anno IV - n. 2aprile-giugno 2009aprile-giugno 2009

Registrazione n. 263 presso ilRegistrazione n. 263 presso ilTribunale di Rovereto (TN) Tribunale di Rovereto (TN) (19.01.2006)(19.01.2006)

Direttore responsabileDirettore responsabilePaolo MainoPaolo Maino

Direttore di redazioneDirettore di redazioneRuggero ZanonRuggero Zanon

Equipe di redazioneEquipe di redazionePaola AngerettiPaola AngerettiStefania Dal PontStefania Dal PontGregorio VivaldelliGregorio Vivaldelli

Progetto graficoProgetto graficoFlavio AntoliniFlavio Antolini

EditoreEditoreAssociazione ShalomAssociazione ShalomSolidarietà Internazionale - OnlusSolidarietà Internazionale - Onlus

Direzione e amministrazioneDirezione e amministrazioneViale Trento, 100Viale Trento, 10038066 Riva del Garda (Trento) Italy38066 Riva del Garda (Trento) [email protected]@shalom-i.itwww.shalom-i.itwww.shalom-i.itTel. e fax +39.0464.555767Tel. e fax +39.0464.555767

Impaginazione e stampa:Impaginazione e stampa:Antolini Tipografia - Tione (TN)Antolini Tipografia - Tione (TN)

Finito di stampareFinito di stamparenel mese di marzo 2009 nel mese di marzo 2009

In copertina:In copertina:Bambini dell’asilo Shalom Bambini dell’asilo Shalom di Unyolo (Kenya) di Unyolo (Kenya)

Per eventuali offerte:Per eventuali offerte:CASSA RURALE ALTO GARDA

IBAN: IT 67 C 08016 35320 000002142146Codice BIC CCRTIT27T04A

BANCA UNICREDITIBAN: IT 11 A 02008 35320 00000 5550586

Codice BIC UNCRITB10FRBANCOPOSTA

c.c. postale n. 14482384intestato a: Associazione Shalom

Solidarietà Internazionale - ONLUSSOM

MA

RIO

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EditorialeEditoriale

Nel mio recente viaggio in Kenya e Uganda ho el mio recente viaggio in Kenya e Uganda ho avuto modo ancora una volta di rendermi conto di avuto modo ancora una volta di rendermi conto di quanto possano essere fecondi quei gesti di solidarie-quanto possano essere fecondi quei gesti di solidarie-tà concretizzatisi nei nostri piccoli e grandi progetti di tà concretizzatisi nei nostri piccoli e grandi progetti di autosviluppo e formazione. Eppure, leggendo anche autosviluppo e formazione. Eppure, leggendo anche lì i giornali, le prospettive per il futuro non sembrano lì i giornali, le prospettive per il futuro non sembrano affatto rosee.affatto rosee.

Stiamo sentendo e constatando prospettive di Stiamo sentendo e constatando prospettive di crisi sempre più allarmistiche. Ma questa, dicono gli crisi sempre più allarmistiche. Ma questa, dicono gli esperti, non è una crisi come tutte le altre, esperti, non è una crisi come tutte le altre, è la prima è la prima crisi economica della storia davvero mondialecrisi economica della storia davvero mondiale, di cui , di cui si vedono già gli effetti: blocco dei flussi di denaro e del si vedono già gli effetti: blocco dei flussi di denaro e del commercio internazionale, chiusura delle grandi fabbri-commercio internazionale, chiusura delle grandi fabbri-che e disoccupazione a catena, povertà in estensione, che e disoccupazione a catena, povertà in estensione, taglio delle risorse per l’istruzione e la sanità, rischio di taglio delle risorse per l’istruzione e la sanità, rischio di instabilità politica e di nuove guerre. Le soluzioni clas-instabilità politica e di nuove guerre. Le soluzioni clas-siche sembrano mostrare tutti i loro limiti.siche sembrano mostrare tutti i loro limiti.

È interessante constatare che uno dei paradossi È interessante constatare che uno dei paradossi di fondo del messaggio evangelico - “di fondo del messaggio evangelico - “Chi perderà la Chi perderà la propria vita la salveràpropria vita la salverà” - sembra elevarsi sempre più a ” - sembra elevarsi sempre più a modello interpretativo della possibile rinascita economi-modello interpretativo della possibile rinascita economi-ca mondiale, che deve poter partire dal superamento ca mondiale, che deve poter partire dal superamento del capitalismo egoistico per la del capitalismo egoistico per la nascita di un nuovo nascita di un nuovo ordine economico, nel quale la finanza e la ricchez-ordine economico, nel quale la finanza e la ricchez-za tornino ad essere un mezzo e non un fineza tornino ad essere un mezzo e non un fine.

Non è, in primo luogo, una questione di morale Non è, in primo luogo, una questione di morale e di princìpi, ma di calcolo economico ispirato all’idea e di princìpi, ma di calcolo economico ispirato all’idea del bene globale, non più abbagliato dal miraggio dei del bene globale, non più abbagliato dal miraggio dei soldi facili a spese degli altri e dal cinismo di una finanza soldi facili a spese degli altri e dal cinismo di una finanza che alimenta un clima di rapporti internazionali basa-che alimenta un clima di rapporti internazionali basa-to sostanzialmente sulla paura e sulla competizione to sostanzialmente sulla paura e sulla competizione estrema.estrema.

Con le risorse dei paesi ricchi e con il concorso Con le risorse dei paesi ricchi e con il concorso dell’imprenditorialità, della fantasia e delle enormi po-dell’imprenditorialità, della fantasia e delle enormi po-tenzialità dei paesi poveri, è possibile dichiarare guerra tenzialità dei paesi poveri, è possibile dichiarare guerra senza quartiere alla fame ed alla miseria nei paesi più senza quartiere alla fame ed alla miseria nei paesi più svantaggiati, con l’obiettivo di condurre fuori dalla crisi svantaggiati, con l’obiettivo di condurre fuori dalla crisi non il singolo Stato, ma il mondo intero.non il singolo Stato, ma il mondo intero.

Si tratta, in concreto, di investire nei paesi più Si tratta, in concreto, di investire nei paesi più poveripoveri, in maniera che lì possano crescere benessere, , in maniera che lì possano crescere benessere, salute pubblica e istruzione.salute pubblica e istruzione.

Si tratta anche di cambiare mentalità: sostituire il Si tratta anche di cambiare mentalità: sostituire il “dogma” che la nostra ricchezza debba sempre crescere “dogma” che la nostra ricchezza debba sempre crescere con l’accontentarsi del molto che già si ha. Di armo-con l’accontentarsi del molto che già si ha. Di armo-nizzare la preoccupazione di tenere alto il prezzo delle nizzare la preoccupazione di tenere alto il prezzo delle

“nostre” mele con la necessità di pagare equamente le “nostre” mele con la necessità di pagare equamente le “loro” banane. Di “loro” banane. Di innestare la marcia della sobrietà innestare la marcia della sobrietà contro alcune leggi di mercato che incoraggiano contro alcune leggi di mercato che incoraggiano lo sprecolo spreco.

Non si tratta di mera illusione utopistica, ma di Non si tratta di mera illusione utopistica, ma di intelligenza economica liberata dall’ideologia capitalista. intelligenza economica liberata dall’ideologia capitalista. Qualcosa di simile è già avvenuto in passato, ad esem-Qualcosa di simile è già avvenuto in passato, ad esem-pio, quando gli Stati Uniti investirono risorse enormi nei pio, quando gli Stati Uniti investirono risorse enormi nei piani Marshall di ricostruzione post bellica dell’Europa piani Marshall di ricostruzione post bellica dell’Europa ricevendone un gran ritorno.ricevendone un gran ritorno.

Normalmente si è tenuti a credere che l’aumento Normalmente si è tenuti a credere che l’aumento del benessere sia direttamente proporzionale al cresce-del benessere sia direttamente proporzionale al cresce-re della ricchezza e che lo “stare meglio” sia legato al re della ricchezza e che lo “stare meglio” sia legato al continuo incremento di beni e risorse.continuo incremento di beni e risorse.

Questo modello economico - che non si può Questo modello economico - che non si può negare abbia comunque permesso uno sviluppo senza negare abbia comunque permesso uno sviluppo senza precedenti nell’ultimo secolo - non sembra più in grado precedenti nell’ultimo secolo - non sembra più in grado di reggere, mostrando tutti i propri limiti.di reggere, mostrando tutti i propri limiti.

L’esperienza della nostra Comunità, impegnata L’esperienza della nostra Comunità, impegnata in varie parti del mondo, ci fa sempre più comprendere in varie parti del mondo, ci fa sempre più comprendere che la sua ragion d’essere è fondamentalmente fuori che la sua ragion d’essere è fondamentalmente fuori di sé, nell’altro: “di sé, nell’altro: “Chi perderà la propria vita la salveràChi perderà la propria vita la salverà”. ”. Per questo abbiamo cercato di portare nel mondo aiuti Per questo abbiamo cercato di portare nel mondo aiuti economici che potessero trasformarsi in ricchezza conti-economici che potessero trasformarsi in ricchezza conti-nuativa, princìpi vitali che dessero nuativa, princìpi vitali che dessero speranza per lottare speranza per lottare contro le avversitàcontro le avversità, programmi educativo-formativi e , programmi educativo-formativi e aiuti sanitari che promuovessero le nuove generazioni. E aiuti sanitari che promuovessero le nuove generazioni. E tutto in stretta collaborazione con persone e associazio-tutto in stretta collaborazione con persone e associazio-ni del luogo, che con il loro lavoro e il loro genio stanno ni del luogo, che con il loro lavoro e il loro genio stanno edificando in vari modi la pace. Possiamo testimoniare edificando in vari modi la pace. Possiamo testimoniare come sviluppo e dignità, giustizia e pace siano due facce come sviluppo e dignità, giustizia e pace siano due facce inseparabili della stessa medaglia e come inseparabili della stessa medaglia e come l’investire, il l’investire, il credere nell’uomo - in ogni uomo - sia in grado credere nell’uomo - in ogni uomo - sia in grado di generare ritorni inaspettatidi generare ritorni inaspettati, anche dal punto di , anche dal punto di vista economico.vista economico.

L’economia della pace e della riconciliazione - con L’economia della pace e della riconciliazione - con sé stessi, con gli altri, con il creato - può allora rappre-sé stessi, con gli altri, con il creato - può allora rappre-sentare quel seme capace di liberare risorse insperate, sentare quel seme capace di liberare risorse insperate, insite nell’uomo, in grado di portare il vero sviluppo.insite nell’uomo, in grado di portare il vero sviluppo.

L’economia della pace

di Paolo Maino

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A ll’inizio del Suo mandato nell’Arcidiocesi di ll’inizio del Suo mandato nell’Arcidiocesi di Trento, Lei ci ha confermato nel nostro carisma - rico-Trento, Lei ci ha confermato nel nostro carisma - rico-nosciuto con decreto 31 gennaio 1997 dal suo predecessore mons. Giovanni Maria Sartori - dandoci nuovo slancio nella missione a servizio della Chiesa. Che cosa si attende oggi la Chiesa da un’associazione di fedeli laici come la nostra? quali i nuovi orizzonti che siamo chiamati a percorrere?chiamati a percorrere?La Chiesa chiede oggi ad un’associa-zione di laici come Shalom un costante impegno nell’approfondimento della fede e una continua riscoperta delle ragioni del credere, sia per gli aderenti che per tutti i fedeli. Di conseguenza, va curata una spiritualità fondata sulla Parola di Dio più che sull’emotività, che sappia far fronte alle sfide dell’a-religiosità sappia far fronte alle sfide dell’a-religiosità e del materialismo.e del materialismo.Il recente Sinodo dei Vescovi, infatti, ci ha Il recente Sinodo dei Vescovi, infatti, ci ha indicato come obiettivo prioritario la conoscenza appro-fondita della Parola di Dio, attraverso la lettura reale dei fondita della Parola di Dio, attraverso la lettura reale dei testi biblici e la riflessione sui medesimi.testi biblici e la riflessione sui medesimi.

Uno dei pilastri del nostro carisma è la formazione Uno dei pilastri del nostro carisma è la formazione dei laici, sia umana che spirituale, che da sempre è stata dei laici, sia umana che spirituale, che da sempre è stata avvertita come una priorità. Su quali aspetti ritiene si avvertita come una priorità. Su quali aspetti ritiene si debba puntare oggi nella formazione di cristiani maturi debba puntare oggi nella formazione di cristiani maturi in grado di rispondere adeguatamente alle contraddi-in grado di rispondere adeguatamente alle contraddi-zioni della società post-moderna?zioni della società post-moderna?Per la formazione di cristiani adulti e maturi è necessaria Per la formazione di cristiani adulti e maturi è necessaria prima di tutto la comunità cristiana, luogo in cui nasce e prima di tutto la comunità cristiana, luogo in cui nasce e si sviluppa la fede. In questo contesto è da sottolineare, si sviluppa la fede. In questo contesto è da sottolineare,

poi, lo studio personale della Bibbia e del catechismo. La poi, lo studio personale della Bibbia e del catechismo. La crescita cristiana non avviene, però, senza un rapporto crescita cristiana non avviene, però, senza un rapporto

costruttivo con la società civile, di cui costruttivo con la società civile, di cui dobbiamo sentirci corresponsabili, pre-parandoci a condividerne le sfide.

Lei ha conosciuto personalmente Lei ha conosciuto personalmente il nostro co-fondatore don Domenico Pincelli, di cui a giugno ricorre il sesto an-niversario della morte. Che ricordo serba della figura mite di questo sacerdote?Ho conosciuto don Domenico come un sacerdote che viveva pienamente la sua missione al servizio degli altri, soprattut-to nell’accompagnamento spirituale. In un tempo in cui il numero dei sacerdoti

era relativamente elevato, ha sottolineato la necessità della vita di preghiera come rispo-necessità della vita di preghiera come rispo-sta all’amore di Dio e come fermento per la sta all’amore di Dio e come fermento per la stessa comunità cristiana. È stato un uomo stessa comunità cristiana. È stato un uomo

di grande bontà e comprensione, intento a promuovere il positivo più che a puntualizzare ciò che promuovere il positivo più che a puntualizzare ciò che non andava bene.non andava bene.

Fin dalla sua origine la Comunità Shalom, pur Fin dalla sua origine la Comunità Shalom, pur consapevole della propria piccolezza, ha sentito una consapevole della propria piccolezza, ha sentito una forte chiamata di apertura al mondo, a condividerne forte chiamata di apertura al mondo, a condividerne le gioie e le sofferenze. Nel Suo ruolo di Presidente le gioie e le sofferenze. Nel Suo ruolo di Presidente della Commissione Episcopale per l’evangelizzazione della Commissione Episcopale per l’evangelizzazione dei popoli conosce le difficoltà vissute dalla Chiesa nei dei popoli conosce le difficoltà vissute dalla Chiesa nei paesi più poveri del sud del mondo, dove da anni opera paesi più poveri del sud del mondo, dove da anni opera la nostra associazione. Quali le sfide più urgenti che la nostra associazione. Quali le sfide più urgenti che siamo chiamati ad affrontare in questa missione?siamo chiamati ad affrontare in questa missione?

...comunità ...comunità cristiana, cristiana,

luogo in cui luogo in cui nasce nasce

e si sviluppa e si sviluppa la fedela fede

di Ruggero Zanon

informazione

Intervista all’Arcivescovo di Trento Mons. Luigi Bressan

RiscoprireRiscoprire le ragioni del credere

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Luigi Bressan è nato a Sarche (TN) il 9 febbraio 1940. Ha frequentato il Seminario diocesano Luigi Bressan è nato a Sarche (TN) il 9 febbraio 1940. Ha frequentato il Seminario diocesano ed è stato ordinato sacerdote dall’Arcivescovo di Trento mons. Alessandro Maria Gottardi il 28 ed è stato ordinato sacerdote dall’Arcivescovo di Trento mons. Alessandro Maria Gottardi il 28 giugno 1964. Prima di essere inviato a Roma per proseguire gli studi, è stato vicario parroc-giugno 1964. Prima di essere inviato a Roma per proseguire gli studi, è stato vicario parroc-chiale a Besenello e a Riva del Garda.chiale a Besenello e a Riva del Garda.Nel 1971 consegue la Licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. Nel 1971 consegue la Licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. Contemporaneamente si diploma presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica ed entra nel Contemporaneamente si diploma presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica ed entra nel servizio diplomatico della Santa Sede come segretario della Nunziatura Apostolica di Seoul servizio diplomatico della Santa Sede come segretario della Nunziatura Apostolica di Seoul in Corea, dal 1971 al 1974, e in quella di Abidjan dal 1974 al 1976. Passa poi alla Segreteria in Corea, dal 1971 al 1974, e in quella di Abidjan dal 1974 al 1976. Passa poi alla Segreteria di Stato ad occuparsi dei rapporti con gli organismi internazionali, prima di venire inviato a di Stato ad occuparsi dei rapporti con gli organismi internazionali, prima di venire inviato a Ginevra, nel dicembre 1978, presso l’ufficio delle Nazioni Unite.Ginevra, nel dicembre 1978, presso l’ufficio delle Nazioni Unite.Nel 1982 è in Brasile ed assicura l’Nel 1982 è in Brasile ed assicura l’interim interim seguìto al decesso del Nunzio Apostolico; quindi, l’anno seguìto al decesso del Nunzio Apostolico; quindi, l’anno successivo, viene nominato Inviato Speciale della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo. Il 3 aprile 1989 successivo, viene nominato Inviato Speciale della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo. Il 3 aprile 1989 viene eletto Arcivescovo titolare di Severiana e Pro Nunzio Apostolico in Pakistan.viene eletto Arcivescovo titolare di Severiana e Pro Nunzio Apostolico in Pakistan.Riceve l’ordinazione episcopale nella Cattedrale di San Vigilio, a Trento, il 18 giugno 1989, dal Segretario di Stato, card. Riceve l’ordinazione episcopale nella Cattedrale di San Vigilio, a Trento, il 18 giugno 1989, dal Segretario di Stato, card. Agostino Casaroli.Agostino Casaroli.Nel luglio 1983 è nominato Nunzio Apostolico in Thailandia, Singapore e Cambogia, e Delegato Apostolico per Malesia, Nel luglio 1983 è nominato Nunzio Apostolico in Thailandia, Singapore e Cambogia, e Delegato Apostolico per Malesia, Brunei e Myanmar (Birmania).Brunei e Myanmar (Birmania).Il 25 marzo 1999 riceve la nomina di Arcivescovo metropolita di Trento. Il 30 maggio 1999 entra ufficialmente in diocesi.Il 25 marzo 1999 riceve la nomina di Arcivescovo metropolita di Trento. Il 30 maggio 1999 entra ufficialmente in diocesi.Dal 2005 è Presidente della Commissione della CEI per l’Evangelizzazione dei Popoli e la Cooperazione tra le Chiese, e Pre-Dal 2005 è Presidente della Commissione della CEI per l’Evangelizzazione dei Popoli e la Cooperazione tra le Chiese, e Pre-sidente della Fondazione Missio.sidente della Fondazione Missio.È autore di otto libri e di una quarantina di articoli.È autore di otto libri e di una quarantina di articoli.(dal sito (dal sito www.diocesitn.iwww.diocesitn.it ))

Nel mondo missionario si riscontrano grandi sacrifici per il Regno di Dio, ma anche un certo riduzionismo dell’opera di evangelizzazione al solo sostegno economico o al solo rileva-mento dei valori esistenti in una società. Certamente, come cristiani, siamo chiamati a dare da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete (cfr. Mt 25), ma il più grande dono resta sempre Gesù Cristo e il miglior servizio è quello di aiutare le persone a convertire i cuori. Questo deve sempre restare la nostra priorità.

Il mondo giovanile appare frastornato dalla serie innumerevole di messag-gi, possibilità e stimoli che gli sono offerte. Nonostante ciò, si avverte forte fra i ragazzi la ricerca di una verità capace di dare un senso alla propria vita. Che messaggio si sente di dare ai giovani della Comunità Shalom?Vorrei prima di tutto invitare gli adulti a sostenere i giovani, ad ascoltarli e a dare loro una testimonianza di vita che parli di speranza, che indichi quella promessa di un futuro nuovo che il cristiano porta con sé dal Battesimo.Ai giovani, poi, chiedo che siano loro stessi apostoli presso i coetanei, con una me-todologia adatta a loro, per far incontrare la cultura giovanile con il Vangelo.È importante però trasmettere ai ragazzi una fede che si fonda sulla spiritualità, sulla capacità di ascolto e di preghiera, che sa esprimersi in un coinvolgimento attivo e concreto nella carità verso gli altri, anche con gesti semplici, alla loro portata.portata.

...il più ...il più grande dono grande dono

resta resta sempre sempre

Gesù CristoGesù Cristo

Riscoprire le ragioni del crederele ragioni del credere

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Shalom in Africa

Asilo ShalomAl centro del villaggio Unyolo, abitato da 900

persone che vivono in capanne di fango e paglia, sorge l’Asilo “Shalom”, realizzato dalla Comunità Shalom e sostenuto per alcuni anni anche dalla Scuola Materna di Riva del Garda. È l’unica struttura della vasta area, mentre, per raggiungere la scuola elementare ed il mentre, per raggiungere la scuola elementare ed il distretto sanitario, è necessario percorrere distanze distretto sanitario, è necessario percorrere distanze chilometriche.chilometriche.

L’asilo è frequentato da circa L’asilo è frequentato da circa 120 bambini 120 bambini dai dai 3 ai 6 anni, che vi ricevono non solo 3 ai 6 anni, che vi ricevono non solo formazioneformazione, ma , ma anche anche assistenza sanitaria assistenza sanitaria di base e di base e due pasti al due pasti al giorno giorno – prima colazione e pranzo – che saranno poi – prima colazione e pranzo – che saranno poi l’unico cibo della loro giornata. I bambini sono divisi in l’unico cibo della loro giornata. I bambini sono divisi in due classi e le due maestre insegnano, fra le altre cose, due classi e le due maestre insegnano, fra le altre cose, i primi rudimenti della lingua inglese.i primi rudimenti della lingua inglese.

La gente appartiene alla tribù Luo – la stessa del La gente appartiene alla tribù Luo – la stessa del vicino villaggio dal quale molti anni fa partì per gli Stati vicino villaggio dal quale molti anni fa partì per gli Stati Uniti il padre di Barack Obama – e parla soltanto la lin-Uniti il padre di Barack Obama – e parla soltanto la lin-gua locale: asilo e scuola sono le uniche possibilità per gua locale: asilo e scuola sono le uniche possibilità per i bambini di apprendere la lingua nazionale.i bambini di apprendere la lingua nazionale.

KENYARipartire da donne e bambini

Paolo Maino e Sara Paternoster si sono recati Paolo Maino e Sara Paternoster si sono recati in Kenya dal 31 gennaio al 5 febbraio 2009. Con in Kenya dal 31 gennaio al 5 febbraio 2009. Con Peter Onyango, da molti anni referente in loco dei Peter Onyango, da molti anni referente in loco dei progetti Shalom, hanno visitato il villaggio Unyolo.progetti Shalom, hanno visitato il villaggio Unyolo.

di Paola Barlotti Angeretti

informazione

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Shalom in Africain AfricaDonne, insieme

per costruire speranzaLe 150 famiglie del villaggio sono composte Le 150 famiglie del villaggio sono composte

ormai prevalentemente da ormai prevalentemente da donne anziane, cui donne anziane, cui l’Aids ha tolto mariti e figlil’Aids ha tolto mariti e figli, e da bambini orfani, , e da bambini orfani, privati dei genitori dallo stesso terribile morbo.privati dei genitori dallo stesso terribile morbo.

Recentemente queste donne si sono unite Recentemente queste donne si sono unite in una in una cooperativa cooperativa - che il 2 febbraio ha svolto - che il 2 febbraio ha svolto la sua prima assemblea generale - per cercare di la sua prima assemblea generale - per cercare di combattere fame e povertà nello sforzo di rendere combattere fame e povertà nello sforzo di rendere autosufficiente il villaggio. Una delle attività con cui autosufficiente il villaggio. Una delle attività con cui cercheranno di raggiungere il loro obiettivo sarà l’alle-cercheranno di raggiungere il loro obiettivo sarà l’alle-vamento di alcune mucche: il latte prodotto ed i vitelli vamento di alcune mucche: il latte prodotto ed i vitelli che nasceranno costituiranno certamente un buon che nasceranno costituiranno certamente un buon incentivo per le loro speranze. Nell’ottica di aiuto incentivo per le loro speranze. Nell’ottica di aiuto economico, ma specialmente come incoraggiamen-economico, ma specialmente come incoraggiamen-to alla speranza, Shalom ha previsto l’acquisto di 10 to alla speranza, Shalom ha previsto l’acquisto di 10 mucche da latte da destinare a questa cooperativa di mucche da latte da destinare a questa cooperativa di donne tanto provate ed altrettanto coraggiose.donne tanto provate ed altrettanto coraggiose.

Carissimi Paolo e Sara,la vostra visita in Kenya ha cambiato la mia vita. Credo che Dio avesse uno scopo nel portarvi in Kenya. Avete fatto rivivere anime che stavano morendo e dato speranza a chi ne era privo.e dato speranza a chi ne era privo.Grazie davvero per le vostre preghiere. Siete venuti ad aiutarci a realizzare il più grande motivo per cui Dio ci ha creati: fidarci di Lui, obbedirgli e lodarlo pienamente. Lui è il Dio che ama.pienamente. Lui è il Dio che ama.Giorno dopo giorno cerco la pace del Signore e so che il Suo Spirito vive in me per sempre.per sempre.La mia preghiera è di poter continuare a fare il grande lavoro per il quale Dio ci ha chiamati, cioè costruire la comunità in unità e pace. Per questo cerchere-mo di raggiungere più persone possibili per aiutarle a far rivivere la loro anima. Pregate per me perché possa avere sempre il coraggio di diffondere la pace.diffondere la pace.Vi ringrazio per il grande lavoro che Shalom sta facendo e prego Dio che benedica voi e le vostre famiglie. Dio che benedica voi e le vostre famiglie. La pace del Signore sia con voi per sempre.La pace del Signore sia con voi per sempre.

Nancy

Nancy, il coraggio di

diffondere la pace

Paolo Maino consegna l’attestato di socio a una delle donne riunite nella cooperativa Unyolo.

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Davanti all’altare era stata predisposta della sabbia, Davanti all’altare era stata predisposta della sabbia, al fianco della quale stavano dei grandi cesti colmi di sottili al fianco della quale stavano dei grandi cesti colmi di sottili candelecandele che, durante la cerimonia, sarebbero poi state che, durante la cerimonia, sarebbero poi state accese e infisse nella sabbia dai presenti, accese e infisse nella sabbia dai presenti, in ricordo dei in ricordo dei propri famigliari morti di AIDS propri famigliari morti di AIDS nel corso dell’anno.nel corso dell’anno.

La prima candela fu accesa da padre Emmanuel La prima candela fu accesa da padre Emmanuel Tusiime, fondatore e responsabile della Comunità Tusiime, fondatore e responsabile della Comunità “Yesu Ahuriire”, in ricordo di una ragazzo di 25 anni “Yesu Ahuriire”, in ricordo di una ragazzo di 25 anni morto il giorno prima: era il guardiano delle capre che morto il giorno prima: era il guardiano delle capre che pascolavano sul prato della Comunità. Fu poi la volta pascolavano sul prato della Comunità. Fu poi la volta della candela in ricordo di un giovane uomo che si era della candela in ricordo di un giovane uomo che si era ucciso poco tempo prima: dopo aver saputo di avere ucciso poco tempo prima: dopo aver saputo di avere contratto l’AIDS, aveva preferito morire subito, per non contratto l’AIDS, aveva preferito morire subito, per non gravare ulteriormente sulla sua famiglia che già era in gravare ulteriormente sulla sua famiglia che già era in grande difficoltà a curare ed assistere gli altri famigliari grande difficoltà a curare ed assistere gli altri famigliari già colpiti dallo stesso morbo.già colpiti dallo stesso morbo.

Nel corso della celebrazione Eucaristica alcune per-Nel corso della celebrazione Eucaristica alcune per-sone portarono delle toccanti testimonianze personali.sone portarono delle toccanti testimonianze personali.

Una bambina ed un bambino di circa 8 anni Una bambina ed un bambino di circa 8 anni condivisero di avere appena perso entrambi i genitori condivisero di avere appena perso entrambi i genitori e alcuni fratelli e sorelle, tutti colpiti da Aids, e di essere e alcuni fratelli e sorelle, tutti colpiti da Aids, e di essere essi stessi ugualmente malati e consapevoli della loro essi stessi ugualmente malati e consapevoli della loro morte imminente. Ringraziavano Gesù di avere loro fatto morte imminente. Ringraziavano Gesù di avere loro fatto scoprire il Suo amore, fonte di speranza nella morte.scoprire il Suo amore, fonte di speranza nella morte.

Si avvicinò poi un giovane insegnante, sorretto Si avvicinò poi un giovane insegnante, sorretto dall’anziano e fragile genitore, non essendo ormai più dall’anziano e fragile genitore, non essendo ormai più in grado di camminare da solo; parlava a fatica per il in grado di camminare da solo; parlava a fatica per il tumore alla bocca, conseguenza dell’AIDS, e raccontò tumore alla bocca, conseguenza dell’AIDS, e raccontò la sua storia con parole appena comprensibili, conclu-la sua storia con parole appena comprensibili, conclu-dendo comunque che la speranza rendeva dolce anche dendo comunque che la speranza rendeva dolce anche il pensiero della morte ormai vicina.il pensiero della morte ormai vicina.

UGANDAUna speranza che dà vita

Dal Kenya Paolo Maino e Sara Paternoster Dal Kenya Paolo Maino e Sara Paternoster sono poi partiti per l’Uganda per tenere una set-sono poi partiti per l’Uganda per tenere una set-timana di formazione umano-spirituale ai mem-timana di formazione umano-spirituale ai mem-bri della Comunità “Yesu Ahuriire” di Mbarara. bri della Comunità “Yesu Ahuriire” di Mbarara. Di seguito riportiamo alcune storie di speranza.Di seguito riportiamo alcune storie di speranza.

A Mbarara si svolse una sera una cerimonia A Mbarara si svolse una sera una cerimonia tanto semplice quanto suggestiva: una celebrazione tanto semplice quanto suggestiva: una celebrazione Eucaristica per adulti e bambini ammalati di AIDS, Eucaristica per adulti e bambini ammalati di AIDS, accorsi numerosi dai villaggi circostanti.accorsi numerosi dai villaggi circostanti.

Shalom

John Bosco ha 36 anni. Ha perso John Bosco ha 36 anni. Ha perso entrambi i genitori a causa dell’AIDS entrambi i genitori a causa dell’AIDS quando era bambino. È rimasto solo quando era bambino. È rimasto solo con tanti fratelli più piccoli e con l’ unico con tanti fratelli più piccoli e con l’ unico aiuto di una zia che si è prodigata nei loro aiuto di una zia che si è prodigata nei loro confronti facendo tutto il possibile. Quando confronti facendo tutto il possibile. Quando ormai era un giovane adulto, dopo molte ormai era un giovane adulto, dopo molte vicissitudini, ha conosciuto la Comunità Yesu vicissitudini, ha conosciuto la Comunità Yesu Ahuriire dove è rimasto per servire ed aiutare gli Ahuriire dove è rimasto per servire ed aiutare gli altri. Ora si sta preparando per diventare uno altri. Ora si sta preparando per diventare uno dei membri dello staff che lavoreranno presso dei membri dello staff che lavoreranno presso il Centro Shalom con i bambini rimasti orfani a il Centro Shalom con i bambini rimasti orfani a causa dell’AIDS. causa dell’AIDS. È contento di poter donare È contento di poter donare agli altri quanto ha ricevutoagli altri quanto ha ricevuto, perché sa quan-, perché sa quan-to faccia soffrire il restare da soli ed il pensare di to faccia soffrire il restare da soli ed il pensare di essere rigettati da tutti.essere rigettati da tutti.

John Bosco:donare una famiglia a chi non l’ha avuta

informazione

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in Africa

William e la ricerca della madre

William è un ragazzo di 29 anni, di grande forza fisica e sensibilità interiore. Ha perso il padre all’età di 10 anni ed è rimasto affidato a vari zii e parenti, tra i quali ha fatto la spola. La madre era sparita poco dopo averlo messo al mondo. William non sapeva perché, né dove lei fosse, ma nel fondo del suo cuore non aveva mai smesso di sperare di riabbracciarla. Quel giorno arrivò quando lui aveva 26 anni. La trovò sul letto di morte ma, forse anche per la grande gioia di aver ritrovato il figlio, la madre si riprese, pur rimanendo di salute cagionevole. Da allora non si sono più persi di vista. William sa cosa significhi per un bambino crescere con un grande peso nel cuore e desidera aiutare le madri che da sole non possono occuparsi dei propri figlidei propri figli.

Matthia: trovare la vita

nella morteMatthia aveva solo 10 mesi Matthia aveva solo 10 mesi quando fu trovato da Lilian in quando fu trovato da Lilian in una capanna del villaggio, una capanna del villaggio, solo solo accanto al corpo della madre accanto al corpo della madre morta di AIDSmorta di AIDS. Urlava spaven-. Urlava spaven-tato quando Lilian lo portò con tato quando Lilian lo portò con sé a casa per sfamarlo. Avendo sé a casa per sfamarlo. Avendo poi accertato che a Matthia poi accertato che a Matthia non era rimasto nemmeno un non era rimasto nemmeno un familiare che fosse sopravvis-familiare che fosse sopravvis-suto all’AIDS, Lilian decise di suto all’AIDS, Lilian decise di tenerlo con sé per accudirlo, in tenerlo con sé per accudirlo, in accordo con le autorità locali. I accordo con le autorità locali. I medici confermarono quanto medici confermarono quanto Lilian già sospettava: Matthia Lilian già sospettava: Matthia era a sua volta malato di AIDS era a sua volta malato di AIDS e non gli rimaneva molto da e non gli rimaneva molto da vivere. Matthia ha ora 14 mesi vivere. Matthia ha ora 14 mesi e sta crescendo, pur nelle tante e sta crescendo, pur nelle tante sofferenze dovute alla sua ma-sofferenze dovute alla sua ma-lattia. I medici sono meravigliati lattia. I medici sono meravigliati di come le cure e l’amore ricevu-di come le cure e l’amore ricevu-to da Lilian gli stiano non solo to da Lilian gli stiano non solo allungando la vita, ma lo stiano allungando la vita, ma lo stiano anche rendendo più sereno.anche rendendo più sereno.

Lilian è un’educatrice pro-Lilian è un’educatrice pro-fessionale di 28 anni. In fessionale di 28 anni. In quanto figlia di una ragazza quanto figlia di una ragazza madre, cosa non accettabile madre, cosa non accettabile in Africa, fin da piccola è sta-in Africa, fin da piccola è sta-ta ta abbandonata da tutti abbandonata da tutti assieme alla giovane madre assieme alla giovane madre e sottoposta a sofferenze e sottoposta a sofferenze ed umiliazioni. Con enormi ed umiliazioni. Con enormi sacrifici e determinazione da sacrifici e determinazione da parte di entrambe, Lilian è parte di entrambe, Lilian è riuscita a studiare e ad acqui-riuscita a studiare e ad acqui-sire una laurea. Da allora, è sire una laurea. Da allora, è animata da un forte deside-animata da un forte deside-rio di prendersi cura dei bam-rio di prendersi cura dei bam-bini abbandonati “perché bini abbandonati “perché gli gli innocenti non devono pa-innocenti non devono pa-gare a causa della crudeltà gare a causa della crudeltà degli adultidegli adulti”. Si è già presa ”. Si è già presa

cura di tanti bambini, come anche la storia di Matthia cura di tanti bambini, come anche la storia di Matthia racconta. I bambini di cui si è occupata finora sono racconta. I bambini di cui si è occupata finora sono “rinati” grazie alle sue cure ed al suo amore.“rinati” grazie alle sue cure ed al suo amore.

Lilian: una madre con moltissimi figlifigli

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La responsabilità come chiamata

“La vocazione cristiana è a vocazione cristiana è vocazione alla respon-vocazione alla respon-sabilitàsabilità, al farsi carico dell’altro, al riconoscere che altri , al farsi carico dell’altro, al riconoscere che altri si sono presi cura di me e dunque ora è perfettamente si sono presi cura di me e dunque ora è perfettamente naturale che io faccia altrettanto”naturale che io faccia altrettanto”1.

La responsabilità è un salto di qualità che può La responsabilità è un salto di qualità che può venire solo da una scelta personale e, quindi, solo dal-venire solo da una scelta personale e, quindi, solo dal-l’interno della persona.l’interno della persona.

Forse attribuiamo significati diversi al termine Forse attribuiamo significati diversi al termine “responsabilità”.“responsabilità”.

Etimologicamente significa Etimologicamente significa abilità nel rispondereabilità nel rispondere. . Richiede l’accettazione del proprio ruolo. E questo non Richiede l’accettazione del proprio ruolo. E questo non avviene senza tensione e lotta interiore. Diventa un avviene senza tensione e lotta interiore. Diventa un atto libero conseguente ad una chiamata che viene atto libero conseguente ad una chiamata che viene dall’Alto e dall’altro. Quindi si presenta come una dall’Alto e dall’altro. Quindi si presenta come una missione da realizzare: la mia non risposta lascia un missione da realizzare: la mia non risposta lascia un tassello vuoto.tassello vuoto.

Il responsabile rientra nella dimensione del Il responsabile rientra nella dimensione del sentirsi chiamato, dell’essere sceltosentirsi chiamato, dell’essere scelto, non del sentirsi , non del sentirsi portato, non dello scegliere.portato, non dello scegliere.

Oggigiorno si tende a porre l’attenzione sull’au-Oggigiorno si tende a porre l’attenzione sull’au-torealizzazione, sul mettere a frutto i propri talenti, le torealizzazione, sul mettere a frutto i propri talenti, le proprie doti, in una prospettiva autocentrata. Ma la proprie doti, in una prospettiva autocentrata. Ma la prospettiva va capovolta. prospettiva va capovolta.

Il responsabile non agisce in funzione della propria Il responsabile non agisce in funzione della propria persona o delle proprie doti; persona o delle proprie doti; il suo operare è mosso il suo operare è mosso dalla riconoscenzadalla riconoscenza, dalla gratitudine verso Dio e verso , dalla gratitudine verso Dio e verso la comunità dalla quale ha ricevuto la vita.la comunità dalla quale ha ricevuto la vita.

La responsabilità non è accettazione passiva o su-La responsabilità non è accettazione passiva o su-bìta, ma è una risposta personale attiva. È un impegno a bìta, ma è una risposta personale attiva. È un impegno a prendere l’iniziativa, ad essere creativi, a trasformare la realtà prendere l’iniziativa, ad essere creativi, a trasformare la realtà con i doni ricevuti. È assumere in prima persona il compito con i doni ricevuti. È assumere in prima persona il compito affidatoci e portarlo a compimento con determinazione.affidatoci e portarlo a compimento con determinazione.

La persona responsabile non è un mero esecuto-La persona responsabile non è un mero esecuto-re, non aspetta ordini. Ma non è nemmeno colui che re, non aspetta ordini. Ma non è nemmeno colui che comanda e ha sempre ragione. comanda e ha sempre ragione.

È una persona non bloccata né dall’eccessiva È una persona non bloccata né dall’eccessiva prudenzaprudenza2 né dalla paura. È disponibile a prendere né dalla paura. È disponibile a prendere iniziative, ad individuare e risolvere problemi, ad assu-iniziative, ad individuare e risolvere problemi, ad assu-mersi i rischi che ogni scelta comporta, anche attraverso mersi i rischi che ogni scelta comporta, anche attraverso l’assunzione di decisioni difficili. l’assunzione di decisioni difficili.

di Eliana e Paolo MainoI pilastriI pilastri

Ha il coraggio di affrontare il nuovo, di aprirsi al Ha il coraggio di affrontare il nuovo, di aprirsi al futuro, di vivere questo tempo di grazia della sua vita e futuro, di vivere questo tempo di grazia della sua vita e della vita della comunità nella prospettiva dello Spirito. della vita della comunità nella prospettiva dello Spirito. Vive di preghiera ed è aperto alla creatività dello Spirito.Vive di preghiera ed è aperto alla creatività dello Spirito.

Il pre-requisito per un responsabile è che Il pre-requisito per un responsabile è che abbia raggiunto un suo equilibrio interiore, uma-abbia raggiunto un suo equilibrio interiore, uma-no-spirituale, affettivo e relazionaleno-spirituale, affettivo e relazionale, con sé e con , con sé e con Dio, con la propria vita e con le proprie emozioni. La Dio, con la propria vita e con le proprie emozioni. La responsabilità è un dono e colui che lo esercita dovreb-responsabilità è un dono e colui che lo esercita dovreb-be, quale amministratore di Dio, essere “irreprensibile: be, quale amministratore di Dio, essere “irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, attaccato alla dottrina sicura, secondo l’insegnamento attaccato alla dottrina sicura, secondo l’insegnamento trasmesso…” (Tt 1,7-9).trasmesso…” (Tt 1,7-9).

Coniugare efficienza e cuore

Il segreto di un Il segreto di un leaderleader efficace è entusiasmare i efficace è entusiasmare i propri collaboratori alla missione, al progetto, all’opera propri collaboratori alla missione, al progetto, all’opera da realizzare. Favorisce così il lavoro di èquipe nel quale da realizzare. Favorisce così il lavoro di èquipe nel quale ognuno si sente corresponsabile e indispensabile.ognuno si sente corresponsabile e indispensabile.

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I pilastriformazione

Saper discernere

tra i tanti impegniTroppe volte si è presi dal correre e non si ha la Troppe volte si è presi dal correre e non si ha la

capacità di fermarsi. Si diventa quasi dipendenti dal fare capacità di fermarsi. Si diventa quasi dipendenti dal fare e dalla stima e dal giudizio degli altri.e dalla stima e dal giudizio degli altri.

Non si può far tutto. Non si può far tutto. Bisogna saper scegliere le Bisogna saper scegliere le priorità e gli impegni consoni alla missione della priorità e gli impegni consoni alla missione della comunità comunità e, quindi, avere la capacità di discernere e, quindi, avere la capacità di discernere quando dire di sì e quando di no, in un atteggiamento quando dire di sì e quando di no, in un atteggiamento di continua ricerca della volontà di Dio.di continua ricerca della volontà di Dio.

Occorre, inoltre, distinguere fra il Occorre, inoltre, distinguere fra il lavoro-extralavoro-extra, , che è occasionale, e il che è occasionale, e il super-lavorosuper-lavoro, che diventa un , che diventa un bisogno incontrollabile, un assoluto di sostituzione, bisogno incontrollabile, un assoluto di sostituzione, una droga, la misura della nostra autostima: tanto più una droga, la misura della nostra autostima: tanto più facciamo, tanto più valiamo. E così ci allontaniamo dal facciamo, tanto più valiamo. E così ci allontaniamo dal vero essenziale.vero essenziale.

Dalla responsabilitàalla dedizione di sé

C’è un passaggio di qualità nella presa in carico C’è un passaggio di qualità nella presa in carico della responsabilità: dalla responsabilità alla dedizione della responsabilità: dalla responsabilità alla dedizione di sé intesa come passione, devozione, donarsi.di sé intesa come passione, devozione, donarsi.

“La responsabilità evolve in dedizione di sé quan-“La responsabilità evolve in dedizione di sé quan-do interviene un nuovo tipo di affettività: non più solo do interviene un nuovo tipo di affettività: non più solo l’impegno verso di sé e gli altri, ma il legarsi ad una scelta l’impegno verso di sé e gli altri, ma il legarsi ad una scelta di vita. Chi fa il salto capisce che un conto è amare e un di vita. Chi fa il salto capisce che un conto è amare e un altro è compromettersi ad amare”altro è compromettersi ad amare”3. .

Nella dedizione di sé si è disposti a mettere Nella dedizione di sé si è disposti a mettere in gioco il proprio onore per passione verso Dio e in gioco il proprio onore per passione verso Dio e verso la comunitàverso la comunità. È aver trovato la perla preziosa che . È aver trovato la perla preziosa che non si è disposti ad abbandonare per nessun motivo. non si è disposti ad abbandonare per nessun motivo. È il diventare apostoli, innamorati di Cristo. È imparare È il diventare apostoli, innamorati di Cristo. È imparare da Lui nel servizio ai fratelli. da Lui nel servizio ai fratelli.

Responsabilità, quindi, non come presupposto Responsabilità, quindi, non come presupposto dell’agire, ma come estensione della propria identità. dell’agire, ma come estensione della propria identità. La responsabilità non è più una scelta che si opera, ma La responsabilità non è più una scelta che si opera, ma uno stato di vita nel quale si manifesta la nostra vera uno stato di vita nel quale si manifesta la nostra vera identità di operatori di pace.identità di operatori di pace.

Coniuga, inoltre, con giusto equilibrio, pro-fessionalità, efficienza, cuore e missione. Il raggiun-gimento dell’obiettivo è, infatti, sì importante, ma senza dimenticare il carisma e la spiritualità della comunità.comunità.

È sempre in agguato il pericolo dell’effi-cientismo e dell’attivismo cientismo e dell’attivismo a scapito del carisma e della missione della comunità. Come pure la gestione della comunità, di un settore o di un progetto non deve mai prevalere sulla dimensione spirituale. spirituale.

La responsabilità è anche apertura al futuro, con le proprie sorprese e novità.con le proprie sorprese e novità.

C’è un nesso stretto tra responsabilità-creatività C’è un nesso stretto tra responsabilità-creatività e soddisfazione personale: più ci si mette in gioco in e soddisfazione personale: più ci si mette in gioco in prima persona con inventiva ed estro, più ci si sente prima persona con inventiva ed estro, più ci si sente soddisfatti. soddisfatti.

Un buon senso di responsabilità poggia su una Un buon senso di responsabilità poggia su una sufficiente stima di sé che permette di superare l’even-sufficiente stima di sé che permette di superare l’even-tuale mancanza di gratificazione. Questo è avere tuale mancanza di gratificazione. Questo è avere “sale “sale in sé stessi”in sé stessi” e permette di fare tutto per la gloria di Dio, e permette di fare tutto per la gloria di Dio, senza cercare una “stima compensatoria” nel ruolo o senza cercare una “stima compensatoria” nel ruolo o nel bisogno di gratificazione.nel bisogno di gratificazione.

il responsabile, il responsabile, uomo di uomo di

comunione e comunione e riconciliazionericonciliazione

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San Paolo nello svolgere il suo ministero non ha San Paolo nello svolgere il suo ministero non ha cercato nulla per sé, ma si è speso per gli altri con cura, cercato nulla per sé, ma si è speso per gli altri con cura, passione, dedizione. passione, dedizione.

“Non ho desiderato né argento, né oro, né la “Non ho desiderato né argento, né oro, né la veste di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e veste di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho dimostrato che la-mie mani. In tutte le maniere vi ho dimostrato che la-vorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci vorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere” nel dare che nel ricevere” (At 20,33-35).(At 20,33-35).

Esistono ‘consumatori’ di comunità e ‘respon-Esistono ‘consumatori’ di comunità e ‘respon-sabili’ di comunità. I primi sfruttano la comunità e si sabili’ di comunità. I primi sfruttano la comunità e si lamentano di quello che non funziona; i secondi danno lamentano di quello che non funziona; i secondi danno il loro apporto e le proprie energie per costruirla e pro-il loro apporto e le proprie energie per costruirla e pro-muoverlamuoverla4. . La comunità è come noi la rendiamoLa comunità è come noi la rendiamo.

Il responsabile è consapevole del proprio ruolo di Il responsabile è consapevole del proprio ruolo di guida e favorisce un clima di collaborazione e di pace. Per guida e favorisce un clima di collaborazione e di pace. Per questo è necessario che sia riconciliato con se stesso, libero questo è necessario che sia riconciliato con se stesso, libero da giudizi e pregiudizi, consapevole dei propri condiziona-da giudizi e pregiudizi, consapevole dei propri condiziona-menti, uomo di comunione e di riconciliazione. Sa di avere menti, uomo di comunione e di riconciliazione. Sa di avere un’autorità delegata di cui rendere conto a sé, alla comu-un’autorità delegata di cui rendere conto a sé, alla comu-nità, a Dio. Il responsabile, per l’autorità che riveste, deve nità, a Dio. Il responsabile, per l’autorità che riveste, deve aver risolto i propri conflitti con l’autorità e aver trovato aver risolto i propri conflitti con l’autorità e aver trovato una capacità attiva di sottomissione. Chi è in autorità deve una capacità attiva di sottomissione. Chi è in autorità deve saper riconoscere l’autorità cercando di essere attento alla saper riconoscere l’autorità cercando di essere attento alla volontà di Dio ed operare “nella piena sintonia ecclesiale volontà di Dio ed operare “nella piena sintonia ecclesiale e in obbedienza alle direttive autorevoli dei Pastori”e in obbedienza alle direttive autorevoli dei Pastori”5. Per . Per chi comanda è necessario saper ubbidire. chi comanda è necessario saper ubbidire.

Ruoli e dimensione spirituale

Il responsabile sa armonizzare la dimensione com-Il responsabile sa armonizzare la dimensione com-petenza-ruolo con la dimensione affettivo-spirituale, petenza-ruolo con la dimensione affettivo-spirituale, senza sacrificare l’una o l’altra, ma rimanendo in una senza sacrificare l’una o l’altra, ma rimanendo in una dialettica equilibrata. Ciò significa non rinunciare al giu-dialettica equilibrata. Ciò significa non rinunciare al giu-dizio e alla correzione per salvaguardare la relazione af-dizio e alla correzione per salvaguardare la relazione af-fettiva; come pure non sacrificare la dimensione affettiva fettiva; come pure non sacrificare la dimensione affettiva interpersonale per il raggiungimento dell’obbiettivo.interpersonale per il raggiungimento dell’obbiettivo.

Nella Nella dimensione delle competenze di ruolo dimensione delle competenze di ruolo il responsabile deve aver assimilato e riconosciuto la il responsabile deve aver assimilato e riconosciuto la diversità del proprio ruolo gerarchico:diversità del proprio ruolo gerarchico:

- - favorisce il dialogo. Per questo è opportuno aver favorisce il dialogo. Per questo è opportuno aver chiare le dinamichechiare le dinamiche relazionali che emergono in ogni relazionali che emergono in ogni gruppo. Aver chiaro i rapporti tra carisma e comunità, tra gruppo. Aver chiaro i rapporti tra carisma e comunità, tra realtà esterne e comunità, trarealtà esterne e comunità, tra missione della comunitàmissione della comunità e persone che fruiscono dei servizi della comunitàe persone che fruiscono dei servizi della comunità6;

- - comprende, dà fiducia e offre collaborazione,comprende, dà fiducia e offre collaborazione,- - valorizza le differenze,valorizza le differenze,- - guida, aiuta e controlla senza dominare. guida, aiuta e controlla senza dominare. “Noi “Noi

non intendiamo far da padroni sulla vostra fede: non intendiamo far da padroni sulla vostra fede: siamo invece i collaboratori della vostra gioia, siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siete già saldi”perché nella fede voi siete già saldi”7.

Quindi, senza false umiltà, è consapevole di Quindi, senza false umiltà, è consapevole di essere responsabile di quel particolare settore della essere responsabile di quel particolare settore della

1 A. A. CENCINICENCINI, , Il più piccolo di tutti i semi. Pedagogia della proposta e Il più piccolo di tutti i semi. Pedagogia della proposta e dell’accompagnamento vocazionaledell’accompagnamento vocazionale, Paoline, Milano 2007, 88., Paoline, Milano 2007, 88.

2 Cf. C. Cf. C. FASANOFASANO, , Opera o persona? Un nuovo paradigma organizzativo Opera o persona? Un nuovo paradigma organizzativo della vita consacratadella vita consacrata, Ancora, Milano 2005, 97., Ancora, Milano 2005, 97.

3 A. A. MANENTIMANENTI, , Vivere gli ideali/2. Fra senso posto e senso datoVivere gli ideali/2. Fra senso posto e senso dato, EDB, , EDB, Bologna 2003, 127.Bologna 2003, 127.

4 Cf. A. Cf. A. CENCINICENCINI, , Fraternità in cammino. Verso l’alteritàFraternità in cammino. Verso l’alterità, EDB, Bologna , EDB, Bologna 1999, 35.1999, 35.

5 GIOVANNI PAOLO IGIOVANNI PAOLO II, , Novo millennio ineunteNovo millennio ineunte, 6 gennaio 2001, 46., 6 gennaio 2001, 46.6 Cf. C. Cf. C. FASANOFASANO, , op. cit.op. cit., 65., 65.7 2Cor 1,24. 2Cor 1,24.8 G. F. POLI – G. CREA – V. COMODO,G. F. POLI – G. CREA – V. COMODO, Stili di leadership e vita consacrataStili di leadership e vita consacrata, ,

Rogate, Roma 2003, 72.Rogate, Roma 2003, 72.9 Ibid., 72. Ibid., 72.

vita comunitaria, ed è solo esercitando il suo ruolo che vita comunitaria, ed è solo esercitando il suo ruolo che permette un accostamento costruttivo con gli altri. permette un accostamento costruttivo con gli altri.

“Molte volte succede che quanti esercitano il “Molte volte succede che quanti esercitano il compito di autorità si danno mille giustificazioni dinanzi compito di autorità si danno mille giustificazioni dinanzi alla responsabilità richiesta - non ne sono capace, non alla responsabilità richiesta - non ne sono capace, non sono la persona adatta, gli altri sono migliori di me, sono la persona adatta, gli altri sono migliori di me, ecc. – confermando da una parte l’impotenza a gesti-ecc. – confermando da una parte l’impotenza a gesti-re situazioni comunitarie effettivamente complesse, e re situazioni comunitarie effettivamente complesse, e dall’altra la difficoltà a trovare motivazioni sufficienti per dall’altra la difficoltà a trovare motivazioni sufficienti per realizzare il compito a loro assegnato”realizzare il compito a loro assegnato”8. .

Nella Nella dimensione affettivo-spiritualedimensione affettivo-spirituale:- non ha paura di rapportarsi con le persone, - non ha paura di rapportarsi con le persone,

altrimenti provoca una reazione di inferiorità, altrimenti provoca una reazione di inferiorità, di soggezione e di distacco,di soggezione e di distacco,

- vede l’altro come fratello. Si instaura un clima re-- vede l’altro come fratello. Si instaura un clima re-lazionale di comprensione e di fiducia reciproca, lazionale di comprensione e di fiducia reciproca,

- sfrutta le eventuali difficoltà di relazione come - sfrutta le eventuali difficoltà di relazione come opportunità di cambiamento.opportunità di cambiamento.

Allora è compito del responsabile indebolire alcu-Allora è compito del responsabile indebolire alcu-ni “stati emozionali negativi presenti nei membri della ni “stati emozionali negativi presenti nei membri della comunità, come l’ansia, l’insicurezza, la scarsa stima di comunità, come l’ansia, l’insicurezza, la scarsa stima di sé”sé”9 attraverso un’affettività positiva e propositiva. attraverso un’affettività positiva e propositiva.

Il responsabile emerge come esperto di carità Il responsabile emerge come esperto di carità incarnando i valori fondamentali del Vangelo: l’amore incarnando i valori fondamentali del Vangelo: l’amore e il perdono. e il perdono.

Il buon raggiungimento dell’obbiettivo è la possibilità Il buon raggiungimento dell’obbiettivo è la possibilità di lavorare in rete. Questo significa che ciascuno sa qual è il di lavorare in rete. Questo significa che ciascuno sa qual è il suo ambito di competenza, il suo ruolo e il ruolo gerarchico suo ambito di competenza, il suo ruolo e il ruolo gerarchico degli altri, nel rispetto della diversità dei ruoli.degli altri, nel rispetto della diversità dei ruoli.

Prima di ogni servizio, prima di ogni ruolo, prima Prima di ogni servizio, prima di ogni ruolo, prima di ogni responsabilità c’è la persona. Quindi, il respon-di ogni responsabilità c’è la persona. Quindi, il respon-sabile è responsabile più per quello che è, “modello del sabile è responsabile più per quello che è, “modello del gregge”, che per quello che fa.gregge”, che per quello che fa.

“Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano “Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e parte-come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e parte-cipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge cipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza, di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il pastore supremo, riceverete la corona della apparirà il pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce” gloria che non appassisce” (1Pt 5,1-4).(1Pt 5,1-4).

formazione

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resoconto 2008PROGETTICCome di consueto, desideriamo offri-

re una breve relazione annuale dei progetti sostenuti dall’Associazione

Comunità Shalom. Alcuni di essi sono ini-ziati negli anni scorsi e tuttora ricevono il nostro sostegno, altri sono di nuova realizzazione.

PROGETTI REALIZZATI NELL’ANNO 2008

BOLIVIABOLIVIAAS 20 – Cochabamba - Resp. padre Ferruccio Modena Sostentamento di 10 mense che distribuiscono ogni giorno un pasto caldo a 1500 bambini dei quartieri più poveri di Cochabamba.

AS 293 – Cochabamba - Resp. padre Ferruccio ModenaCostruzione di una scuola per bambini dai 4 ai 14 anni; la struttura ospita 90 bambini nell’asilo e circa 700 nella scuola primaria.

BOSNIA-ERZEGOVINABOSNIA-ERZEGOVINAAS 336 – Mostar – Resp. suor Arcangela KvesicSostegno per gli operatori della “Casa per anziani” di cui Shalom ha già fi nanziato la ristrutturazione.

AS 334 – Mostar – Resp. don Krescimir PuljicSostegno economico del Corso di formazione universitaria per ragazzi bisognosi.

BRASILE BRASILEAS 182 – Ortigueira – Resp. Marisa GirardiAlfabetizzazione per i bambini delle favelas.Il progetto fornisce un contributo per l’acquisto di materiale didattico e alimenti.

BURUNDI BURUNDI AS 168 –Bujumbura – Resp. padre Vittorio BlasiSostentamento Centro Shalom Amahoro.Il Centro, sostenuto da Shalom fi n dal 1993, ospita circa 100 ragazzi orfani.

AS 337 – Bujumbura – Resp. padre Vittorio BlasiAcquisto di banchi per il centro “Shalom Amahoro”, sostenuto da Shalom fi n dal 1993.

COLOMBIACOLOMBIAAS 335- Armenia – Resp. dott. Julian Ramirez ZuluagaAcquisto Centro Shalom: la nascita della nuova Comunità Shalom di Colombia ha reso necessario l’acquisto di uno stabile come punto di aggregazione, come base operativa di tutte le attività.

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CONGOCONGOAS 306 – Sembé – Resp. suor Rita PanzarinPotenziamento del Centro Sanitario Shalom “Don Domenico Pincelli”.Il progetto, che avrà la durata di tre anni a partire dal 2008, prevede il rinforzo del servizio sanitario nel di-stretto di Sembé, con particolare riferimento ai servizi materno-infantili.

FILIPPINE FILIPPINE AS 21- Anciray – Resp. suor Rosanna FaveroSostentamento di una scuola materna.Il fi nanziamento prevede l’acquisto di materiale scola-stico ed il mantenimento dell’insegnante per i bambini

della scuola.

AS 78 – Magsaysay – Resp. suor Rosanna Favero Programma di alfabetizzazione.

Vengono assicurati vitto ed istruzione primaria a ragazzi “Mangyans” provenienti dalle zone montuose dell’isola di Mindoro.

AS 87 – San Josè – Resp. suor Rosanna FaveroFinanziamento per spese mediche ed acquisto medicinali da distribuire ai nu-merosi bambini ammalati, alle gestanti, agli ammalati di TBC dei quartieri più poveri della città.

AS 88 – Labangan e Bangkal – Resp. suor Rosanna FaveroSostentamento di due scuole materne: acquisto di materiale scolastico e stipendio dell’insegnante.

AS 183 – Manila – Resp. suor Rosanna FaveroCorso di formazione, vitto e alloggio per ragazze “Mangyans” che si sono distinte per facilità di apprendimento e buona volontà, per cui si è deciso di sostenerle economicamente nel proseguimento degli studi superiori.

SOSTEGNO A DISTANZASOSTEGNO A DISTANZA nelle Filippine e in Colombia.

BORSE DI STUDIOBORSE DI STUDIO a studenti di Uganda, Bosnia-Erzegovina, Kenya e Colombia.

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Carissimi amici di Shalom,il 15 e 16 dicembre scorsi abbiamo celebrato il consueto incontro con i ragazzi

del progetto di Sostegno a distanza e con le rispettive famiglie. Sono stati due giorni di grande gioia, ma, come di consueto, l’atmosfera di festa ed entusiasmo inizia molto prima delle date stabilite e continua poi nelle singole capanne e nei villaggi. Per preparare i pacchi dono di Natale i lavori iniziano ad ottobre, con gli acquisti di vestiario, stuoie, asciugamani, zanzariere, borse, contenitori per l’acqua e altre cose utili per tutta la famiglia. Facciamo gli acquisti a Manila, spediamo tutto via nave e, infine, iniziamo ad impacchettare, accompagnando queste tappe sempre con tanta gioia e riconoscenza perché sappiamo che sono frutto di tanta generosità e solidarietà e che sono eventi attesi da piccoli e grandi.

Mentre noi, a nome vostro, prepariamo tutte queste cose, i nostri collaboratori nei loro rispet-tivi villaggi iniziano a preparare gli auguri natalizi per quanti, pur lontani, sono così vicini da toccare e trasformare le loro vite. È commovente vedere l’impegno, la pazienza e la creatività di grandi e piccoli che con orgoglio consegnano il loro grazie visibile, ma la gratitudine del cuore è espressa certamente molto più spesso. In molti villaggi i nostri bambini ed i genitori si riuniscono per pregare il rosario per i loro benefattori.

In questi due giorni, oltre ai nostri collaboratori, ci aiutano tanti ragazzi e ragazze che hanno terminato lo studio grazie al Sostegno a distanza. Sono felici di essere ora protagonisti in modo diverso: aiutano a preparare gli incontri, accogliere le famiglie, distribuire i doni ed il pranzo.

La prima giornata è dedicata a coloro che arrivano dalle isole più piccole, quelli che raggiungono San Josè via mare. Qualche gruppo deve mettersi in cammino alle 3 del mattino per scendere al piccolo porto ed evitare la bassa marea, ma non ci sono assenti all’atteso appuntamento. Il giorno seguente, invece, è dedicato ai villaggi delle aree interne ed i primi ad arrivare sono sempre gli indigeni mangyans, che vengono dai monti. Per loro la giornata inizia verso mezzanotte: si mettono in cammino per scendere a valle dove potranno viaggiare con la geepney, dopo tre ore di cammino. Per loro il nostro cancello si apre prima delle cinque ed il loro vocìo festoso si unisce alla nostra preghiera mattutina. Ogni gruppo si organizza in modo da arrivare insieme ed insieme porta anche qualche dono che offre a noi suore, ma col desiderio di indirizzarlo a voi. Nessuno arriva senza nulla: banane, noci di cocco, pesce appena pescato, conchiglie e galline, qualche scopa confezionata dal papà, un sacchetto di sale, papaya o altra frutta, dolci di riso e di banana e le immancabili parol: stelle di Natale confezionate con il materiale più impensabile... Sono doni che riceviamo con commozione e che poi condividiamo con altre famiglie bisognose.

Dopo l’arrivo, incontriamo ogni gruppo separatamente: è una bella occasione per portare ai ragazzi e ai genitori i vostri saluti e l’incoraggiamento a continuare con impegno lo studio e la collaborazione fra di loro, nel proprio villaggio e nella comunità cristiana.

I villaggi sono 52 e, quindi, il nostro incontro si ripete per 52 volte. I volti sono diversi, ma caratterizzati dallo stesso sorriso.

Poi i ragazzi si recano a ricevere i doni: vestiario, cibo, denaro. Quest’anno è stato consegnato un contenitore per l’acqua (dono molto prezioso per ogni famiglia).

Amore e solidarietà ricevuti molte volte vengono estesi ad altri: i nostri collaboratori ci raccontano di gesti di condivisione che le famiglie decidono di fare donando qualcosa a vicini o parenti bisognosi. Nel villaggio di Iling Proper i ragazzi hanno deciso di donare del vestiario ai loro coetanei che a Natale non avevano ricevuto nessun vestito nuovo. In altri villaggi sono stati preparati dei doni per i detenuti e per alcune famiglie provate da lutti e malattie.

La vostra condivisione si concretizza in esperienze di fraternità e carità che si fanno culla per altri semi di soli-darietà. Grazie!

Suor Rosanna Favero

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INDIAINDIAAS 110 – Madras – Resp. suor Dominic MaryMedicine per prevenzione della cecità, causata dalla xeroftalmia, cioè dalla carenza di vitamina A , nella popolazione più povera della città.

AS 256 – Ammanettai – Tanjavur – Resp. suor AlangaranSostegno del dispensario, costruito e dotato da Shalom di attrezzature mediche il cui bacino di utenza è di circa 3000 persone dei villaggi sparsi nel territorio.

AS 313 – Kanchipuran District – Resp. fr. L. John BenjaminCostruzione di 30 casette per 30 famiglie Dalits, il popolo dei senza casta e senza diritti, la cui esistenza è nota a pochissimi al mondo.

AS 315 – Andimadam-Kumbakonam – Resp. mons. P. RemigiusCostruzione di una chiesa che sostituisce la vecchia struttura ormai fatiscente ed in condizioni molto precarie.

AS 330 - Swamimalai – Resp. mons. P. RemigiusCostruzione di una chiesa per sostituire la piccola cappella preesistente, crollata in seguito alle piogge torrenziali. KENYAKENYAAS 333 –Nyanza- Resp. dott. Peter OnyangoSistemazione dell’asilo che accoglie 100 bambini orfani nel villaggio Unyolo: opere di ristrutturazione, progetto per la raccolta d’acqua piovana, sistemazione dei servizi igienico sanitari.

UGANDAUGANDAAS 326 - Mbarara – Resp. padre Emmanuel TusiimeFormazione dei responsabili del Centro Shalom per bambini orfani da Hiv e Aids e per donne con patologia psichiatrica e loro fi gli.

AS 329 – Karama – Resp. padre Emmanuel TusiimeRistrutturazione di un edifi cio scolastico già esistente, ma parzialmente inagi-bile, in quanto pericolante per il 50% della costruzione.

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Dal Dal 31 gennaio31 gennaio al al 7 febbraio 20097 febbraio 2009 Gregorio Vivaldelli si è recato in Terra Gregorio Vivaldelli si è recato in Terra Santa, a Nazaret ed a Isfiya (sulle pendici del monte Carmelo). Durante il Santa, a Nazaret ed a Isfiya (sulle pendici del monte Carmelo). Durante il suo soggiorno ha tenuto delle conferenze alla missione sul Monte Carmelo, suo soggiorno ha tenuto delle conferenze alla missione sul Monte Carmelo, a Nazaret per i religiosi e le religiose che operano in Galilea e alla comunità a Nazaret per i religiosi e le religiose che operano in Galilea e alla comunità arabo-cristiana di Haifa.arabo-cristiana di Haifa.È stata, inoltre, l’occasione per incontrare padre Pizzaballa, Custode di Terra È stata, inoltre, l’occasione per incontrare padre Pizzaballa, Custode di Terra Santa, il direttore dello Studium Biblicum Franciscanum, nonché il Vescovo Santa, il direttore dello Studium Biblicum Franciscanum, nonché il Vescovo melchita Elias Cachour.melchita Elias Cachour.

Paolo Maino, nella seconda settimana di febbraio 2009, si è incontrato con il fondatore della Comunità Yesu Ahuriire Paolo Maino, nella seconda settimana di febbraio 2009, si è incontrato con il fondatore della Comunità Yesu Ahuriire (Gesù Risorto) padre (Gesù Risorto) padre Emmanuel TusiimeEmmanuel Tusiime, a Mbarara in Uganda, per una condivisione sul carisma fondativo. , a Mbarara in Uganda, per una condivisione sul carisma fondativo. Entrambi hanno potuto riflettere ed approfondire la chiamata e la missione specifica di ciascuna comunità e condividere il Entrambi hanno potuto riflettere ed approfondire la chiamata e la missione specifica di ciascuna comunità e condividere il loro loro desiderio desiderio - e l’urgenza - - e l’urgenza - di offrire una formazione umano-spirituale di offrire una formazione umano-spirituale ai membri delle loro rispettive comunità e a ai membri delle loro rispettive comunità e a quanti sentono la stessa esigenza. L’annuncio che quanti sentono la stessa esigenza. L’annuncio che Dio è paceDio è pace e che e che Gesù è vivoGesù è vivo può passare attraverso uomini e cristiani può passare attraverso uomini e cristiani maturi, capaci di rispondere alla frammentazione e alle attese del mondo d’oggi nella ricerca di un senso esistenziale. maturi, capaci di rispondere alla frammentazione e alle attese del mondo d’oggi nella ricerca di un senso esistenziale. La collaborazione, instaurata ormai da alcuni anni tra le due Comunità, a favore degli ultimi e dei più poveri, continua con La collaborazione, instaurata ormai da alcuni anni tra le due Comunità, a favore degli ultimi e dei più poveri, continua con la realizzazione di micro e macro progetti soprattutto nei riguardi di bambini orfani, di bambini ammalati di Aids, di donne la realizzazione di micro e macro progetti soprattutto nei riguardi di bambini orfani, di bambini ammalati di Aids, di donne con problemi di salute mentale, rimaste sole e nell’impossibilità di accudire i loro figli.con problemi di salute mentale, rimaste sole e nell’impossibilità di accudire i loro figli.

UgandaUganda

Shalom nel mondo

KenyaKenya

IsraeleIsraele

Nella prima settimana di febbraio, Paolo Maino, accom-Nella prima settimana di febbraio, Paolo Maino, accom-pagnato da Peter Onyango, referente della Comunità in pagnato da Peter Onyango, referente della Comunità in Kenya, e da Sara Paternoster, ha incontrato il Kenya, e da Sara Paternoster, ha incontrato il Cardinale Cardinale John Njue John Njue a Nairobi in Kenya.a Nairobi in Kenya.Nel corso del colloquio sono state presentate al Cardinale Nel corso del colloquio sono state presentate al Cardinale Njue le attività, il campo d’azione e il carisma principale Njue le attività, il campo d’azione e il carisma principale della Comunità Shalom. È stata un’occasione di confron-della Comunità Shalom. È stata un’occasione di confron-to sulla realtà locale e sul to sulla realtà locale e sul bisogno di una sempre più bisogno di una sempre più profonda ricerca di spiritualitàprofonda ricerca di spiritualità, sfociata negli ultimi , sfociata negli ultimi anni in Kenya nel proliferare di movimenti religiosi alterna-anni in Kenya nel proliferare di movimenti religiosi alterna-tivi. La Chiesa Cattolica fatica a rispondere a tutti questi tivi. La Chiesa Cattolica fatica a rispondere a tutti questi bisogni spirituali e il Cardinale si è dimostrato accogliente bisogni spirituali e il Cardinale si è dimostrato accogliente ed aperto a una possibile futura collaborazione.ed aperto a una possibile futura collaborazione.

informazione

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VitaVita comunitaria

Sin dall’inizio della sua storia, trent’anni fa, la Comunità Shalom in dall’inizio della sua storia, trent’anni fa, la Comunità Shalom ha riservato un ruolo importante alla musica. Il piccolo gruppo di ha riservato un ruolo importante alla musica. Il piccolo gruppo di persone che si incontravano per pregare insieme e condividere la persone che si incontravano per pregare insieme e condividere la scoperta di Dio, vivo e vicino, aveva intuito le potenzialità offerte scoperta di Dio, vivo e vicino, aveva intuito le potenzialità offerte dalla musica: dalla musica: il canto spiega le ali della lode e aiuta chi fatica il canto spiega le ali della lode e aiuta chi fatica ad usare le parole, sciogliendo le resistenze del cuoread usare le parole, sciogliendo le resistenze del cuore. .

Oggi la musica è una dimensione essenziale della vita della Oggi la musica è una dimensione essenziale della vita della Comunità, sia come strumento di annuncio del messaggio di Comunità, sia come strumento di annuncio del messaggio di pace, sia come mezzo di guarigione del cuore, per la sua capacità pace, sia come mezzo di guarigione del cuore, per la sua capacità di raggiungere l’interiorità profonda. di raggiungere l’interiorità profonda.

Con l’obiettivo di aggiungere una maggior consapevolezza teorica all’esperienza trascorsa, è stato organiz-Con l’obiettivo di aggiungere una maggior consapevolezza teorica all’esperienza trascorsa, è stato organiz-zato zato un ciclo di incontri di formazione musicaleun ciclo di incontri di formazione musicale. Il primo ha presentato una panoramica della storia del canto . Il primo ha presentato una panoramica della storia del canto cristiano, ponendo l’accento sul ruolo che ebbe, fin dalle origini, nella vita della Chiesa: mettere in risalto la Parola cristiano, ponendo l’accento sul ruolo che ebbe, fin dalle origini, nella vita della Chiesa: mettere in risalto la Parola di Dio e il mistero che viene celebrato nella liturgia; favorire la comunitarietà delle celebrazioni, aiutare la lode e la di Dio e il mistero che viene celebrato nella liturgia; favorire la comunitarietà delle celebrazioni, aiutare la lode e la supplica a raggiungere il cuore degli uomini e di Dio. supplica a raggiungere il cuore degli uomini e di Dio.

Il secondo incontro ha indagato il rapporto fra musica e movimento, la relazione stretta fra l’emotività, il movi-Il secondo incontro ha indagato il rapporto fra musica e movimento, la relazione stretta fra l’emotività, il movi-mento del corpo e l’espressione musicale, che è all’origine del potere singolare che l’arte dei suoni ha sull’interiorità. mento del corpo e l’espressione musicale, che è all’origine del potere singolare che l’arte dei suoni ha sull’interiorità. L’uso concreto di questo potere è stato approfondito nell’ultimo incontro, dedicato alle possibilità della musica come L’uso concreto di questo potere è stato approfondito nell’ultimo incontro, dedicato alle possibilità della musica come strumento di guarigione. Se, da una parte, la musica sa parlare la lingua del mondo emozionale, dall’altra, è una strumento di guarigione. Se, da una parte, la musica sa parlare la lingua del mondo emozionale, dall’altra, è una forma di comunicazione strutturata in modo equilibrato e razionale e può, quindi, riequilibrare e pacificare anche forma di comunicazione strutturata in modo equilibrato e razionale e può, quindi, riequilibrare e pacificare anche il nostro mondo interiore ferito.il nostro mondo interiore ferito.

All’interno della settimana di preghiera per l’uni-ll’interno della settimana di preghiera per l’uni-tà dei cristiani, lo scorso tà dei cristiani, lo scorso 23 gennaio 2009 23 gennaio 2009 la Comu-la Comu-nità Shalom ha organizzato nella Chiesa Collegiata di nità Shalom ha organizzato nella Chiesa Collegiata di Arco (TN), in collaborazione con il Decanato di Arco Arco (TN), in collaborazione con il Decanato di Arco e l’Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo, una Veglia e l’Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo, una Veglia di Preghiera interdecanale. Erano presenti don Luigi di Preghiera interdecanale. Erano presenti don Luigi Amadori, parroco di Arco, mons. Antonio Sebastiani, Amadori, parroco di Arco, mons. Antonio Sebastiani,

delegato diocesano per l’ecumenismo, Martin Burgenmeister, pastore della chiesa evangelica luterana di Merano, delegato diocesano per l’ecumenismo, Martin Burgenmeister, pastore della chiesa evangelica luterana di Merano, Gregorio Vivaldelli, biblista, i diaconi Tiziano Civettini e Mario Fontana.Gregorio Vivaldelli, biblista, i diaconi Tiziano Civettini e Mario Fontana.

La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2009 parte da uno sforzo unitario dei cristiani di varie parti La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2009 parte da uno sforzo unitario dei cristiani di varie parti del mondo, è una ricerca di unità forte ed è un processo lungo, ma il del mondo, è una ricerca di unità forte ed è un processo lungo, ma il motore dell’unificazione è la promessa motore dell’unificazione è la promessa che Dio porta unità nella sua manoche Dio porta unità nella sua mano come dice il profeta Ezechiele: come dice il profeta Ezechiele: Ecco, io prenderò gli Israeliti dalle genti fra Ecco, io prenderò gli Israeliti dalle genti fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese: farò di loro un solo popolo nella mia le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né più saranno divisi in due terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né più saranno divisi in due regni (cfr Ez 37,15-28).regni (cfr Ez 37,15-28).

Se siamo al servizio della volontà del Signore Risorto e vivo, continueremo a crescere insieme e sarà possibile Se siamo al servizio della volontà del Signore Risorto e vivo, continueremo a crescere insieme e sarà possibile l’unità. l’unità.

Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi (Gv 17,11).(Gv 17,11).Gesù prega con insistenza il Padre perché noi possiamo scoprire l’immenso dono di essere suoi figli. Gesù prega con insistenza il Padre perché noi possiamo scoprire l’immenso dono di essere suoi figli. Nel corso della Veglia il pastore Burgenmeister e il biblista Vivaldelli hanno proposto due riflessioni sulla Parola di Dio.Nel corso della Veglia il pastore Burgenmeister e il biblista Vivaldelli hanno proposto due riflessioni sulla Parola di Dio.

Veglia di preghiera per l’unità dei cristiani

di di Tiziano CivettiniTiziano Civettini

di di Mirko PettinacciMirko Pettinacci

L’uomo, la musica, DioIncontri di formazione musicale

informazione

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La scoperta del perdonoCari amici italiani di Shalom, da quando frequento la Comunità Shalom mi Cari amici italiani di Shalom, da quando frequento la Comunità Shalom mi sono successe molte cose positive, ma la più importante e significativa è sono successe molte cose positive, ma la più importante e significativa è stata la scoperta del perdono. Il Signore mi ha messo di fronte alla mia dif-stata la scoperta del perdono. Il Signore mi ha messo di fronte alla mia dif-ficoltà di fare il primo passo verso la riconciliazione. Attraverso la Comunità ficoltà di fare il primo passo verso la riconciliazione. Attraverso la Comunità e la preghiera quotidiana, mi ha donato il suo aiuto per salvare e la preghiera quotidiana, mi ha donato il suo aiuto per salvare il mio matrimonio in crisi, attraverso piccoli passi di accettazio-il mio matrimonio in crisi, attraverso piccoli passi di accettazio-ne e riconciliazione con mio marito. Ora frequentiamo insieme ne e riconciliazione con mio marito. Ora frequentiamo insieme gli incontri comunitari e quest’onda di perdono si è estesa gli incontri comunitari e quest’onda di perdono si è estesa anche alla mia famiglia di origine ed al mio vicinato.anche alla mia famiglia di origine ed al mio vicinato.

Estela QuinteroEstela Quintero

Vita comunitariacomunitariaVolti del carisma Shalom

in Colombia

Armenia: incontro di formazione e preghiera con gli operaiLa Comunità Shalom è stata invitata a tenere un incontro di La Comunità Shalom è stata invitata a tenere un incontro di formazione e preghiera per formazione e preghiera per un gruppo di dipendenti di una un gruppo di dipendenti di una grande fabbrica di mobili di Armenia grande fabbrica di mobili di Armenia (Quindìo). Gli operai (Quindìo). Gli operai e i dirigenti della compagnia hanno partecipato al momento e i dirigenti della compagnia hanno partecipato al momento di lode guidato dagli animatori della Comunità; hanno ringra-di lode guidato dagli animatori della Comunità; hanno ringra-ziato Dio di potersi recare ogni mattina al lavoro e non dover ziato Dio di potersi recare ogni mattina al lavoro e non dover andare alla ricerca di un impiego, come la gran parte della andare alla ricerca di un impiego, come la gran parte della popolazione di quella regione. È stata, inoltre, popolazione di quella regione. È stata, inoltre, un’opportunità un’opportunità per favorire la riconciliazione tra i membri dell’impresaper favorire la riconciliazione tra i membri dell’impresa, , che, alla luce dell’esperienza del Vangelo, sono stati invitati che, alla luce dell’esperienza del Vangelo, sono stati invitati ad accogliere Gesù nel loro ambiente di lavoro, amandosi e ad accogliere Gesù nel loro ambiente di lavoro, amandosi e perdonandosi vicendevolmente. Tra i dipendenti vi sono state perdonandosi vicendevolmente. Tra i dipendenti vi sono state

spontanee espressioni di fraternità e riconciliazione.spontanee espressioni di fraternità e riconciliazione.

Calarcà: nuovo nucleo di

preghieraUn gruppo di persone di Calarcà, nella re-Un gruppo di persone di Calarcà, nella re-gione del Quindío, ha chiesto alla Comunità gione del Quindío, ha chiesto alla Comunità Shalom di tenere degli Shalom di tenere degli incontri di preghie-incontri di preghie-ra nelle loro casera nelle loro case, poiché desideravano , poiché desideravano conoscere meglio il carisma comunitario conoscere meglio il carisma comunitario della pace e della riconciliazione.della pace e della riconciliazione.Si è così formato un primo nucleo di quin-Si è così formato un primo nucleo di quin-dici persone, con le quali alcuni animatori dici persone, con le quali alcuni animatori della Comunità si stanno incontrando della Comunità si stanno incontrando settimanalmente, incoraggiandone la settimanalmente, incoraggiandone la fraternità con l’aiuto della fraternità con l’aiuto della preghiera di preghiera di lode lode e dell’e dell’adorazione Eucaristica adorazione Eucaristica e e l’avvicinamento alla l’avvicinamento alla Parola di DioParola di Dio.Le persone, pur molto diverse per profes-Le persone, pur molto diverse per profes-sione ed età, hanno fatto esperienza della sione ed età, hanno fatto esperienza della forza della preghiera, come intercessione forza della preghiera, come intercessione per la pace e la riconciliazione.per la pace e la riconciliazione.

di di Julian Ramirez ZuluagaJulian Ramirez Zuluaga

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Nella Lettera agli Ebrei si dice che Dio aveva parlato ella Lettera agli Ebrei si dice che Dio aveva parlato «molte volte e in diversi modi nei tempi antichi» (1,1). «molte volte e in diversi modi nei tempi antichi» (1,1). Basta sfogliare la Bibbia per accorgersi della verità di Basta sfogliare la Bibbia per accorgersi della verità di questa affermazione. Dio ha parlato al suo popolo questa affermazione. Dio ha parlato al suo popolo attraverso la riflessione dei sapienti che hanno scru-attraverso la riflessione dei sapienti che hanno scru-tato i fatti della vita e i problemi dell’uomo, attraverso tato i fatti della vita e i problemi dell’uomo, attraverso la parola ispirata dai profeti, attraverso i fatti, piccoli e la parola ispirata dai profeti, attraverso i fatti, piccoli e grandi, eccezionali e quotidiani, della vita. La Bibbia è grandi, eccezionali e quotidiani, della vita. La Bibbia è una biblioteca, fatta di libri di epoche diverse, di autori una biblioteca, fatta di libri di epoche diverse, di autori diversi e di vicende diverse.diversi e di vicende diverse.

Leggendo la Bibbia ci si accorge che il parlare Leggendo la Bibbia ci si accorge che il parlare di Dio è dialogico: di Dio è dialogico: Dio interroga l’uomo e si lascia Dio interroga l’uomo e si lascia interrogare dall’uomointerrogare dall’uomo. Le domande di Dio raggiun-. Le domande di Dio raggiun-gono l’uomo attraverso il profeta o la tradizione della gono l’uomo attraverso il profeta o la tradizione della fede, o la storia stessa. E le domande dell’uomo a Dio fede, o la storia stessa. E le domande dell’uomo a Dio salgono dalla vita, una vita spesso contraddittoria, che salgono dalla vita, una vita spesso contraddittoria, che sembra smentire la presenza di Dio, la sua fedeltà, sembra smentire la presenza di Dio, la sua fedeltà, la sua bontà.la sua bontà.

L’originalità dell’uomo biblico è che L’originalità dell’uomo biblico è che le domande che nascono dalla sua le domande che nascono dalla sua vita egli non le pone a se stessovita egli non le pone a se stesso, né , né semplicemente agli altri uomini, semplicemente agli altri uomini, ma ma direttamente a Diodirettamente a Dio.

Ma c’è anche un altro Ma c’è anche un altro tratto da osservare. Nel tratto da osservare. Nel dialogo tra Dio e l’uo-dialogo tra Dio e l’uo-mo e l’uomo e Dio mo e l’uomo e Dio si insinua spesso si insinua spesso una tensione: una tensione:

«I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie «I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie» (Is 55,8). La Parola di Dio è una non sono le mie vie» (Is 55,8). La Parola di Dio è una parola che esce da un mistero, e di questo mistero rende parola che esce da un mistero, e di questo mistero rende consapevole l’uomo. Ma non sopprime la distanza fra consapevole l’uomo. Ma non sopprime la distanza fra Dio e l’uomo: le sue vie restano le sue vie, più alte delle Dio e l’uomo: le sue vie restano le sue vie, più alte delle nostre «quanto il cielo sovrasta la terra» (Is 55,9).nostre «quanto il cielo sovrasta la terra» (Is 55,9).

Leggere le Scritture non è sempre facile e richiede Leggere le Scritture non è sempre facile e richiede qualche aiuto. Perché le parole della Scrittura non sono qualche aiuto. Perché le parole della Scrittura non sono parole che basta rompere come un guscio di noce per parole che basta rompere come un guscio di noce per spremerne la ricchezza. Sono parole che vanno capite spremerne la ricchezza. Sono parole che vanno capite a fondo inserendole nelle manifestazioni del divino a fondo inserendole nelle manifestazioni del divino nel mondo. La funzione della parola nel mondo. La funzione della parola scrittascritta è di essere è di essere utilizzata come «strumento» per ricavare e sviluppare di utilizzata come «strumento» per ricavare e sviluppare di nuovo quella vita che in essa si è come sedimentata. nuovo quella vita che in essa si è come sedimentata. Dio ha parlato in un tempo, per l’uomo di quel Dio ha parlato in un tempo, per l’uomo di quel tempo, ma quanto ha detto è attuale anche per noitempo, ma quanto ha detto è attuale anche per noi. . Il fatto che la Parola sia stata Il fatto che la Parola sia stata scritta scritta è perché lo scritto è perché lo scritto

è qualcosa che dà stabilità. A patto però che non è qualcosa che dà stabilità. A patto però che non imprigioni, ma accetti il suo ruolo umile (e im-imprigioni, ma accetti il suo ruolo umile (e im-

portante) di «inviare oltre». È un passaggio, portante) di «inviare oltre». È un passaggio, non un punto di arrivo. Ciò che importa non un punto di arrivo. Ciò che importa

capire è chi è Dio e qual è la sua capire è chi è Dio e qual è la sua presenza nel mondo e nella presenza nel mondo e nella

nostra vita.nostra vita.

(dalla prefazione (dalla prefazione di “La Bibbia”, di “La Bibbia”, Àncora, 2009)Àncora, 2009)

La Bibbia,La Bibbia,dialogodialogo

tra Dio e l’uomotra Dio e l’uomo

Bruno MaggioniSacerdote, è uno dei maggiori bi-Sacerdote, è uno dei maggiori bi-

blisti italiani.blisti italiani.Ha studiato teologia e scienze bibliche Ha studiato teologia e scienze bibliche

alla Pontificia Università Gregoriana e al alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. È docente Pontificio Istituto Biblico di Roma. È docente

di esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà di esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale di Milano e di Teologica dell’Italia settentrionale di Milano e di

Introduzione alla teologia presso l’Università Catto-Introduzione alla teologia presso l’Università Catto-lica del S. Cuore di Milano, ma tiene costantemente lica del S. Cuore di Milano, ma tiene costantemente

incontri e lezioni in tutta Italia.incontri e lezioni in tutta Italia.Ha scritto decine di testi, tutti incentrati sulla Ha scritto decine di testi, tutti incentrati sulla BibbiaBibbia e la e la

Parola di DioParola di Dio.

di Bruno Maggioni

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La Bibbia,dialogo

tra Dio e l’uomoNNon è una Bibbia per coloro che sono già studiosi ed esperti, ma per on è una Bibbia per coloro che sono già studiosi ed esperti, ma per

uomini normali, che si interrogano sulla vita e il suo senso, che fati-uomini normali, che si interrogano sulla vita e il suo senso, che fati-cano e si domandano la direzione in cui continuare a faticare. In essa cano e si domandano la direzione in cui continuare a faticare. In essa troviamo un commento per chi comincia a leggere la Parola di Dio, troviamo un commento per chi comincia a leggere la Parola di Dio, lasciandosi da essa sorprendere e interrogare. È una Bibbia anche lasciandosi da essa sorprendere e interrogare. È una Bibbia anche

per giovani che vi si accostano probabilmente con curiosità. È una Bibbia per per giovani che vi si accostano probabilmente con curiosità. È una Bibbia per la «gente», che è il pubblico vero al quale Dio ha parlato.la «gente», che è il pubblico vero al quale Dio ha parlato.Bibbia «Àncora»: questa espressione certamente allude all’Editrice che la pubbli-Bibbia «Àncora»: questa espressione certamente allude all’Editrice che la pubbli-ca, ma mi piace sottolineare che essa contiene anche un grande simbolo. Senza ca, ma mi piace sottolineare che essa contiene anche un grande simbolo. Senza «àncora» la nave è sballottata dalle onde e dai venti, gli orizzonti si susseguono «àncora» la nave è sballottata dalle onde e dai venti, gli orizzonti si susseguono confusamente, senza la possibilità di osservarli da un punto fermo e da vicino. confusamente, senza la possibilità di osservarli da un punto fermo e da vicino. La Parola di Dio è il punto fermo che ci permette di osservare la vita, il variare La Parola di Dio è il punto fermo che ci permette di osservare la vita, il variare delle idee, il moltiplicarsi delle culture, il via vai dei fatti, da un punto fermo, delle idee, il moltiplicarsi delle culture, il via vai dei fatti, da un punto fermo, che è ben diverso che osservare le cose una per una e confusamente, senza che è ben diverso che osservare le cose una per una e confusamente, senza scorgerne il signifi cato di fondo e il loro collegamento.scorgerne il signifi cato di fondo e il loro collegamento.

(Bruno MaggioniBruno Maggioni - dalla prefazione di “La Bibbia”) - dalla prefazione di “La Bibbia”)

a cura di a cura di Bruno Maggioni Bruno Maggioni

e Gregorio Vivaldellie Gregorio Vivaldelli

€€

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1818

di Tiziano Civettini

Cercansi persone vere

(II parte)(II parte)

Concludevamo la prima parte di questo intervento, parlando della “an-oncludevamo la prima parte di questo intervento, parlando della “an-tropologia radicale” e dell’idea di libertà assoluta che propone.tropologia radicale” e dell’idea di libertà assoluta che propone.

Quella che oggi più preoccupa è Quella che oggi più preoccupa è l’antropologia nichilista, l’antropologia nichilista, che non è che non è propriamente una antropologia, anzi, ne è la negazione; il nichilismo (deriva propriamente una antropologia, anzi, ne è la negazione; il nichilismo (deriva da “da “nihilnihil”, che in latino significa “niente”) è un pensiero che ha svuotato dal ”, che in latino significa “niente”) è un pensiero che ha svuotato dal suo interno ogni valore, ogni senso compiuto, un pensiero pervasivo, che suo interno ogni valore, ogni senso compiuto, un pensiero pervasivo, che tende oggi ad invadere tutto e tutti, anche noi cristiani. tende oggi ad invadere tutto e tutti, anche noi cristiani.

Siamo partiti da lontano, da una certa idea, di matrice psicoanalitica, Siamo partiti da lontano, da una certa idea, di matrice psicoanalitica, per cui io sono le mie pulsioni e la mia storia è quella della soddisfazione delle per cui io sono le mie pulsioni e la mia storia è quella della soddisfazione delle mie pulsioni. Quest’idea è rafforzata dall’individualismo diffuso, secondo cui mie pulsioni. Quest’idea è rafforzata dall’individualismo diffuso, secondo cui l’unico principio sano è il “principio del piacere”. Ne consegue che la vita vera l’unico principio sano è il “principio del piacere”. Ne consegue che la vita vera è quella di chi fa quello che si sente e quello che gli piace.è quella di chi fa quello che si sente e quello che gli piace.

La visione nichilista non fa altro che svelare il vuoto di questo stile di La visione nichilista non fa altro che svelare il vuoto di questo stile di vita, che non cancella solo ogni valore, ma il significato stesso del vivere, la vita, che non cancella solo ogni valore, ma il significato stesso del vivere, la gioia di vivere. È una patologia della speranza. Umberto Galimberti ha scritto gioia di vivere. È una patologia della speranza. Umberto Galimberti ha scritto un libro su questo argomento intitolato un libro su questo argomento intitolato L’ospite inquietanteL’ospite inquietante. Inizia così: “. Inizia così: “Un Un libro sui giovani: perché i giovani, anche se non sempre sono consci, stanno libro sui giovani: perché i giovani, anche se non sempre sono consci, stanno male. E non per le solite crisi esistenziali che costellano la giovinezza, ma male. E non per le solite crisi esistenziali che costellano la giovinezza, ma perché un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, penetra nei loro perché un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospettive e orizzonti, fiacca sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospettive e orizzonti, fiacca la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui”la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui” . .

L’uomo contemporaneo tende a rifiutare le proprie radiciL’uomo contemporaneo tende a rifiutare le proprie radici: la fa-: la fa-miglia, la nazione, l’appartenenza. Rivendica l’azione individuale, immediata miglia, la nazione, l’appartenenza. Rivendica l’azione individuale, immediata e spontanea, quindi mossa dall’impulso del momento; vive a caso, aperto e spontanea, quindi mossa dall’impulso del momento; vive a caso, aperto ad ogni situazione e in balìa degli eventi, senza norme, senza leggi, senza ad ogni situazione e in balìa degli eventi, senza norme, senza leggi, senza un sistema di valori codificati.un sistema di valori codificati.

Un autore contemporaneo afferma: Un autore contemporaneo afferma: “Siamo stanchi dell’albero, non “Siamo stanchi dell’albero, non dobbiamo più credere agli alberi, né alle radici, ne abbiamo sofferto troppo. dobbiamo più credere agli alberi, né alle radici, ne abbiamo sofferto troppo. Niente è bello, niente è amorevole”. Niente è bello, niente è amorevole”. L’uomo contemporaneo si considera L’uomo contemporaneo si considera come un “rizoma”, una pianta senza tronco e senza radici, concentrato esclu-come un “rizoma”, una pianta senza tronco e senza radici, concentrato esclu-sivamente sul presente, senza passato e senza futuro. Certamente il passato sivamente sul presente, senza passato e senza futuro. Certamente il passato è passato e il futuro non c’è ancora… ma tanti drammi sociali e personali è passato e il futuro non c’è ancora… ma tanti drammi sociali e personali hanno mostrato che hanno mostrato che ciascuno sconta il proprio passato ciascuno sconta il proprio passato (le proprie radici, (le proprie radici, la propria famiglia di origine) - tanto più se lo rifiuta - la propria famiglia di origine) - tanto più se lo rifiuta - e il mancato progetto e il mancato progetto per il futuro per il futuro (la fatica di lavorare su se stessi per un dopo).(la fatica di lavorare su se stessi per un dopo).

Il nichilismo è una visione del mondo che ha il potere di paralizzarci. Il nichilismo è una visione del mondo che ha il potere di paralizzarci. Antidoto a questo potere è il radicarsi, il “salire sulla barca”, abbracciando Antidoto a questo potere è il radicarsi, il “salire sulla barca”, abbracciando totalmente il nostro passato e il nostro futuro, aprendosi alla speranza, totalmente il nostro passato e il nostro futuro, aprendosi alla speranza, speranza che non è semplicemente ottimismo, ma azione e fatica per un speranza che non è semplicemente ottimismo, ma azione e fatica per un futuro più buono.futuro più buono.

formazione

Il labirintoIl labirinto

Foto di Stefano ParisiFoto di Stefano Parisi

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1919

A questo punto si può parlare di antropologia cristiana? A questo punto si può parlare di antropologia cristiana? Sì, purché Sì, purché si superi l’equivoco che considera il cristiano come l’uomo “modello-base” con si superi l’equivoco che considera il cristiano come l’uomo “modello-base” con in più “il turbo” dello spirito. La questione non riguarda il “di più” da possede-in più “il turbo” dello spirito. La questione non riguarda il “di più” da possede-re, ma la mèta da conoscere. Le antropologie finora descritte hanno infatti re, ma la mèta da conoscere. Le antropologie finora descritte hanno infatti

una caratteristica comune: quella di aver smarrito o addirittura negato la mèta, il fineil fine per cui l’uomo esiste. per cui l’uomo esiste.

Allora, la domanda che deve guidare noi genitori, Allora, la domanda che deve guidare noi genitori, lavoratori, cittadini è: “qual è il fine che devo raggiungere e aiutare altri a raggiungere?”.

Sappiamo bene che a volte siamo mossi da altre prio-Sappiamo bene che a volte siamo mossi da altre prio-rità; potremmo trovar giusto proteggere a qualunque costo coloro che ci sono affidati, evitando loro qualsiasi contrarietà e grattacapo. Saremmo allora servitori del loro benessere,

ma non del loro vero bene; li difenderemmo da tutto e da tutti (anche Dio), perdendo di vista che cosa vuole invece il Signore da noi e da loro e che senso ha quello che stanno vivendo, anche la sofferenza. da loro e che senso ha quello che stanno vivendo, anche la sofferenza.

Essere credenti non significa essere esenti da rischi, perché essere cre-Essere credenti non significa essere esenti da rischi, perché essere cre-denti non è semplicemente accettare per vere delle affermazioni di principio, denti non è semplicemente accettare per vere delle affermazioni di principio, dei valori, dei comandamenti, ma condividere il pensiero di Dio sull’uomo, dei valori, dei comandamenti, ma condividere il pensiero di Dio sull’uomo, condividere il suo desiderio e cercare di agire di conseguenza.condividere il suo desiderio e cercare di agire di conseguenza.

Tutti esistiamo per un Tutti esistiamo per un unico fine soprannaturale,unico fine soprannaturale, che tuttavia non che tuttavia non riusciamo a raggiungere con le nostre sole forze, cioè con tutte le energie riusciamo a raggiungere con le nostre sole forze, cioè con tutte le energie del corpo, della mente e dello spirito. Questo vale per tutti gli uomini, non del corpo, della mente e dello spirito. Questo vale per tutti gli uomini, non solo per i cristiani. Come credente, come responsabile, come genitore, come solo per i cristiani. Come credente, come responsabile, come genitore, come cittadino, devo perciò coltivare la visione positiva dell’uomo che aveva S. Paolo: cittadino, devo perciò coltivare la visione positiva dell’uomo che aveva S. Paolo: in ogni persona c’è “un altare al Dio ignoto”, una nostalgia di Dio che attende in ogni persona c’è “un altare al Dio ignoto”, una nostalgia di Dio che attende di ricevere senso con una parola adeguata. Ma contemporaneamente devo di ricevere senso con una parola adeguata. Ma contemporaneamente devo tener presente che in ogni essere umano c’è una dialettica insuperabile tra tener presente che in ogni essere umano c’è una dialettica insuperabile tra la ricerca di noi stessi e la ricerca di Dio. In fin dei conti siamo dibattuti tra la ricerca di noi stessi e la ricerca di Dio. In fin dei conti siamo dibattuti tra due amori: l’amore di sé e l’amore di Dio, come diceva S. Ignazio di Loyola. due amori: l’amore di sé e l’amore di Dio, come diceva S. Ignazio di Loyola. Questa è la nostra costituzione umana, la nostra antropologia, a partire dalla Questa è la nostra costituzione umana, la nostra antropologia, a partire dalla quale possiamo vivere bene in questo mondo. quale possiamo vivere bene in questo mondo.

È È un’antropologia della lottaun’antropologia della lotta, per cui, sapendo che non dipende , per cui, sapendo che non dipende tutto da noi, dobbiamo però agire come se tutto dipendesse da noi per tutto da noi, dobbiamo però agire come se tutto dipendesse da noi per raggiungere il fine per il quale siamo stati creati. raggiungere il fine per il quale siamo stati creati.

È È un’antropologia della riconciliazione, un’antropologia della riconciliazione, che ci chiama non a risol-che ci chiama non a risol-vere le nostre ambiguità, ma a fare unità in noi, ad integrare le nostre ferite vere le nostre ambiguità, ma a fare unità in noi, ad integrare le nostre ferite e le nostre conquiste, la nostra dimensione debole e la nostra dimensione e le nostre conquiste, la nostra dimensione debole e la nostra dimensione forte. Per questo è così importante e vitale il forte. Per questo è così importante e vitale il perdonoperdono permanente verso permanente verso tutti, anche verso noi stessi. tutti, anche verso noi stessi.

È È un’antropologia della libertà, un’antropologia della libertà, ma non per vivere in balìa di quello ma non per vivere in balìa di quello che vogliamo o ci sembra di volere in un dato momento; che vogliamo o ci sembra di volere in un dato momento; la libertà è la ca-la libertà è la ca-pacità di aprirci alla nostra più profonda veritàpacità di aprirci alla nostra più profonda verità, una capacità che deve , una capacità che deve continuamente essere liberata, mantenuta libera ed educata. Dice ancora continuamente essere liberata, mantenuta libera ed educata. Dice ancora sant’Ignazio di Loyola che quel che conta nell’uomo è l’intenzione buona sant’Ignazio di Loyola che quel che conta nell’uomo è l’intenzione buona (non la buona intenzione), cioè tenere l’occhio del cuore fisso al fine per cui (non la buona intenzione), cioè tenere l’occhio del cuore fisso al fine per cui siamo stati creati, che è anche il nostro compimento, la nostra realizzazione. siamo stati creati, che è anche il nostro compimento, la nostra realizzazione. La scelta di fondo allora non è tanto tra il bene e il male, ma tra il vivere “per La scelta di fondo allora non è tanto tra il bene e il male, ma tra il vivere “per me” e il vivere “per Dio”; non è fare opere buone, ma fare “l’opera di Dio”. me” e il vivere “per Dio”; non è fare opere buone, ma fare “l’opera di Dio”.

È È un’antropologia della pace, un’antropologia della pace, che non è fatta per chi “vuol essere che non è fatta per chi “vuol essere lasciato in pace”, ma per chi vuol costruire rapporti, strutture, ambienti, cul-lasciato in pace”, ma per chi vuol costruire rapporti, strutture, ambienti, cul-tura di pace. Ma una antropologia della pace va inventata, liberando ogni tura di pace. Ma una antropologia della pace va inventata, liberando ogni potenzialità di amore che ci è stata data. “potenzialità di amore che ci è stata data. “Beati gli operatori di pace, perché Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Diosaranno chiamati figli di Dio”, dice Gesù.”, dice Gesù.

Il labirintoformazione

qual è il fine qual è il fine che devo che devo

raggiungere?raggiungere?

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2020

Mosè, uno dei più importanti personaggi dell’An-osè, uno dei più importanti personaggi dell’An-tico Testamento, ci permette di soffermarci sul tema tico Testamento, ci permette di soffermarci sul tema della precarietà. In ogni fase della vita di Mosè – dall’ab-della precarietà. In ogni fase della vita di Mosè – dall’ab-bandono in un cesto di vimini sul Nilo alla drammatica bandono in un cesto di vimini sul Nilo alla drammatica morte sul monte Nebo – si possono individuare degli morte sul monte Nebo – si possono individuare degli aspetti che rivelano la capacità di incarnare la missione aspetti che rivelano la capacità di incarnare la missione affidata da Dio entro i confini della fragilità e precarietà affidata da Dio entro i confini della fragilità e precarietà umane: «Abramo non sospetta che Dio possa essere umane: «Abramo non sospetta che Dio possa essere nell’errore e nell’ingiustizia. La sua fede è assoluta. È il nell’errore e nell’ingiustizia. La sua fede è assoluta. È il profeta della certezza. profeta della certezza. Mosè invece è il profeta del Mosè invece è il profeta del dubbio, del rifiuto, della ribellionedubbio, del rifiuto, della ribellione. Si torna sempre a . Si torna sempre a lui quando si cerca l’esempio di una profezia del dolore» lui quando si cerca l’esempio di una profezia del dolore» (A. A. NeherNeher).). Infatti, come giustamente Infatti, come giustamente ha scritto Ravasi, «Mosè non è il tipo dell’eroe coraggioso, che prevale combattendo. È piuttosto uomo di passioni instabili e la sua paura viene più volte ricordata».più volte ricordata».

Nel racconto della vocazione di Mosè (di Mosè (EsEs 3,1-123,1-12), chiamato a buon diritto la diritto la madre di tutte le vocazionimadre di tutte le vocazioni, il nostro protagonista comprende che la propria vita sarà una protagonista comprende che la propria vita sarà una risposta alla volontà di un Altro che gli sta indicando risposta alla volontà di un Altro che gli sta indicando un cammino difficile, imprevedibile e, forse, incredibile. un cammino difficile, imprevedibile e, forse, incredibile. Proprio nel momento in cui, scappato dall’Egitto, dopo Proprio nel momento in cui, scappato dall’Egitto, dopo aver commesso un omicidio, si è sposato con Zippora, aver commesso un omicidio, si è sposato con Zippora, figlia del madianita Ietro, trovando in tal modo stabilità figlia del madianita Ietro, trovando in tal modo stabilità per la sua vita, Mosè viene chiamato da Dio dal fuoco per la sua vita, Mosè viene chiamato da Dio dal fuoco del roveto. Egli deve “togliersi i sandali”, rinunciare cioè del roveto. Egli deve “togliersi i sandali”, rinunciare cioè alla sua proprietà e ai suoi progetti, passare al vaglio del alla sua proprietà e ai suoi progetti, passare al vaglio del fuoco di Dio, che lo purifica e lo plasma. Il sandalo è an-fuoco di Dio, che lo purifica e lo plasma. Il sandalo è an-che la protezione che l’uomo interpone tra sé e la nuda che la protezione che l’uomo interpone tra sé e la nuda terra, che simbolicamente può rappresentare il mondo. In terra, che simbolicamente può rappresentare il mondo. In questo modo Mosè è invitato, davanti a Dio, a questo modo Mosè è invitato, davanti a Dio, a deporre deporre ogni sicurezzaogni sicurezza, dimostrando così una totale fiducia nella , dimostrando così una totale fiducia nella

chiamata divina. Rispondere alla propria chiamata spes-chiamata divina. Rispondere alla propria chiamata spes-so può richiedere il so può richiedere il coraggio di saper rinunciare alla coraggio di saper rinunciare alla sicurezza dei propri punti di vista, alle proprie cer-sicurezza dei propri punti di vista, alle proprie cer-tezzetezze. La chiamata richiede di intraprendere un cammino . La chiamata richiede di intraprendere un cammino aperto al futuro, che abbia il coraggio di scommettere aperto al futuro, che abbia il coraggio di scommettere la propria vita sulla Parola di Dio, la quale molte volte si la propria vita sulla Parola di Dio, la quale molte volte si presenta così debole rispetto all’arrogante sicurezza con presenta così debole rispetto all’arrogante sicurezza con cui ci raggiungono tante parole pubblicitarie e televisive cui ci raggiungono tante parole pubblicitarie e televisive da sembrare inattuale e inattuabile.da sembrare inattuale e inattuabile.

Anche la Anche la rivelazione del nome stesso di Dio rivelazione del nome stesso di Dio (EsEs 3,13-14) non dice tutto sull’identità di Colui che 3,13-14) non dice tutto sull’identità di Colui che sta chiamando Mosè. YHWH apre un cammino, un sta chiamando Mosè. YHWH apre un cammino, un futuro, assicura una presenza e una compagnia. L’uo-futuro, assicura una presenza e una compagnia. L’uo-

mo chiamato da Dio impara a fidarsi mo chiamato da Dio impara a fidarsi di Lui facendo esperienza nella sua vita di un Dio che entra nella storia assumendo su di sé la stessa preca-rietà umana: affidando se stesso e rietà umana: affidando se stesso e la propria credibilità all’opera di un la propria credibilità all’opera di un uomo. «Io sono colui che sono» non uomo. «Io sono colui che sono» non ha fretta di rivelare il suo volto; la co-

noscenza di Dio da parte di Mosè sarà tanto più profonda quanto più fedele sarà la

sua sequela. Anche nel parlare del suo Dio Mosè sarà sua sequela. Anche nel parlare del suo Dio Mosè sarà un “precario”, perché non potrà dire tutto, non potrà un “precario”, perché non potrà dire tutto, non potrà essere padrone del suo Dio, non potrà mai rinchiudere essere padrone del suo Dio, non potrà mai rinchiudere in un cassetto concettuale l’assoluta grandezza di Dio. in un cassetto concettuale l’assoluta grandezza di Dio. Anche noi siamo senz’altro chiamati a testimoniare il Anche noi siamo senz’altro chiamati a testimoniare il volto misericordioso di Dio negli ambienti nei quali vi-volto misericordioso di Dio negli ambienti nei quali vi-viamo. Tuttavia, l’esperienza di Mosè al roveto ardente viamo. Tuttavia, l’esperienza di Mosè al roveto ardente ci ricorda che Dio è sempre oltre rispetto ad ogni nostra ci ricorda che Dio è sempre oltre rispetto ad ogni nostra comprensione. È la comprensione. È la precarietà della conoscenza di precarietà della conoscenza di Dio da parte dell’uomoDio da parte dell’uomo. È la precarietà di ciò che ci . È la precarietà di ciò che ci pare di aver capito di Dio. In tal senso la precarietà si pare di aver capito di Dio. In tal senso la precarietà si rivela come un formidabile antidoto capace di insegnarci rivela come un formidabile antidoto capace di insegnarci che Dio, oggi stesso, può rivelarsi in un modo ancora che Dio, oggi stesso, può rivelarsi in un modo ancora più nuovo e sorprendente.più nuovo e sorprendente.

(-(-continuacontinua-)-)

Mosè: il profeta della precarietà

(I parte)(I parte)

formazione

di Gregorio Vivaldelli

«Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una l’Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto…» fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto…»

(Es 3,1-14)(Es 3,1-14)

Foto

di S

tefa

no P

arisi

Foto

di S

tefa

no P

arisi

L’esperienza di Mosè non nega L’esperienza di Mosè non nega la precarietà del vivere, ma la la precarietà del vivere, ma la considera un’opportunità data considera un’opportunità data all’uomo per vivere in pienezza all’uomo per vivere in pienezza la propria chiamata.la propria chiamata.

Quanto amoQuanto amola tua Parola, la tua Parola,

SignoreSignore

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2121

Carissimo...Carissimo... di Eliana Aloisi Maino

Un “grazie”che apre alla vita

formazione

Carissimo,Carissimo,sono d’accordo con te: la gratitudine sembra es-sono d’accordo con te: la gratitudine sembra es-

sere una pianta in via d’estinzione. Ed è un vero peccato, sere una pianta in via d’estinzione. Ed è un vero peccato, perché la gratitudine e l’ingratitudine, prima di essere perché la gratitudine e l’ingratitudine, prima di essere aspetti morali, sono elementi di felicità o d’infelicità. Su aspetti morali, sono elementi di felicità o d’infelicità. Su questi due fattori si gioca molto del nostro ben-essere. questi due fattori si gioca molto del nostro ben-essere. Provo a spiegarmi: c’è una circolarità tra mente - cuore Provo a spiegarmi: c’è una circolarità tra mente - cuore - bocca - corpo. - bocca - corpo. Io sono quello che ho nel cuore, Io sono quello che ho nel cuore, che la mia mente pensa, la mia bocca esprime e che la mia mente pensa, la mia bocca esprime e il mio corpo manifestail mio corpo manifesta. Se nel mio cuore e nella mia . Se nel mio cuore e nella mia mente c’è una visione positiva della vita, il mio parlare mente c’è una visione positiva della vita, il mio parlare è positivo e il mio corpo esprime positività. Mi sento è positivo e il mio corpo esprime positività. Mi sento bene con me stesso e con il mondo. Parlo e penso bene con me stesso e con il mondo. Parlo e penso bene di me e degli altri e questo rinforza continuamente bene di me e degli altri e questo rinforza continuamente l’attitudine di fondo del mio cuore e il cuore mi spinge l’attitudine di fondo del mio cuore e il cuore mi spinge ad agire sempre meglio. Si innesca un circolo virtuoso: ad agire sempre meglio. Si innesca un circolo virtuoso: ognuno di questi elementi rinforza ed è rinforzato dagli ognuno di questi elementi rinforza ed è rinforzato dagli altri e contribuisce a rendermi sempre più una persona altri e contribuisce a rendermi sempre più una persona integrata e sostanzialmente positiva.integrata e sostanzialmente positiva.

Cosa c’entra questo discorso con la gratitudine?Cosa c’entra questo discorso con la gratitudine?La gratitudine è il sentimento di riconoscenza La gratitudine è il sentimento di riconoscenza

per un bene ricevutoper un bene ricevuto. Mi accorgo, ri-conosco, quanto . Mi accorgo, ri-conosco, quanto ricevo da Dio, dalla vita e dagli altri e mi sento muovere ricevo da Dio, dalla vita e dagli altri e mi sento muovere dentro un sentimento di affetto ed anche di commo-dentro un sentimento di affetto ed anche di commo-zione e stupore: sono così importante per qualcuno, zione e stupore: sono così importante per qualcuno, che mi sta donando qualcosa! Ed è chiaro che poco che mi sta donando qualcosa! Ed è chiaro che poco importa il valore di quel “qualcosa”. Questo sentimento, importa il valore di quel “qualcosa”. Questo sentimento, unito alla constatazione razionale di quanto ricevuto, unito alla constatazione razionale di quanto ricevuto, mi porta in modo naturale a benedire, a “dire-bene”, a mi porta in modo naturale a benedire, a “dire-bene”, a dire GRAZIE. Amo gli altri e la vita perché sono buoni e dire GRAZIE. Amo gli altri e la vita perché sono buoni e generosi con me e tale disposizione d’animo provoca in generosi con me e tale disposizione d’animo provoca in me la migliore condizione per ricevere ancora e di più, me la migliore condizione per ricevere ancora e di più, per essere amato ancora di più. “A chi ha sarà dato e per essere amato ancora di più. “A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza”. Perché?sarà nell’abbondanza”. Perché?

Perché assumo un atteggiamento così grato ver-Perché assumo un atteggiamento così grato ver-so il mondo e le persone da attirarne la benevolenza so il mondo e le persone da attirarne la benevolenza e la simpatia. Perché e la simpatia. Perché la gratitudine fa bene a chi la la gratitudine fa bene a chi la esprime e a chi la riceveesprime e a chi la riceve.

La persona ingrata non è una persona cattiva, La persona ingrata non è una persona cattiva, sembra essere piuttosto una persona cieca. Non si ac-sembra essere piuttosto una persona cieca. Non si ac-corge, non vede quanto riceve e, quindi, è come se non corge, non vede quanto riceve e, quindi, è come se non ricevesse nulla. E non accorgendosi di quanto riceve, ricevesse nulla. E non accorgendosi di quanto riceve, viene continuamente rinforzata nell’idea negativa degli viene continuamente rinforzata nell’idea negativa degli altri, del mondo ed infine di se stessa.altri, del mondo ed infine di se stessa.

Queste persone mi fanno tanta tenerezza: soffro-Queste persone mi fanno tanta tenerezza: soffro-no e fanno soffrire. Proprio perché non vedono quanto no e fanno soffrire. Proprio perché non vedono quanto ricevono, sono convinte di essersi fatte da sole e di non ricevono, sono convinte di essersi fatte da sole e di non dover ringraziare nessuno. dover ringraziare nessuno.

La persona grata è in un circolo per il quale sarà sempre più amata e benvoluta. La persona ingrata sarà sempre più amata e benvoluta. La persona ingrata è nel circolo opposto.è nel circolo opposto.

Che fare per entrare nel circolo positivo e spezzare Che fare per entrare nel circolo positivo e spezzare quello negativo? L’elemento fondamentale è il desiderio quello negativo? L’elemento fondamentale è il desiderio e, quindi, la decisione. e, quindi, la decisione. Posso decidere, scegliere e Posso decidere, scegliere e volere un atteggiamento costante di gratitudine volere un atteggiamento costante di gratitudine e cioè voglio voler vedere quanto Dio, la vita e gli altri e cioè voglio voler vedere quanto Dio, la vita e gli altri mi donano. È una scelta di verità.mi donano. È una scelta di verità.

Non posso intervenire direttamente sull’attitudine Non posso intervenire direttamente sull’attitudine del cuore, ma posso farlo attraverso la mente, la parola, del cuore, ma posso farlo attraverso la mente, la parola, il corpo. Il primo gradino è la decisione di sorvegliare il corpo. Il primo gradino è la decisione di sorvegliare quanto la mia mente pensa, la mia bocca e il mio corpo quanto la mia mente pensa, la mia bocca e il mio corpo esprimono e abbandonare il linguaggio della mormo-esprimono e abbandonare il linguaggio della mormo-razione, del pensare e parlare male. Il passo successivo razione, del pensare e parlare male. Il passo successivo sarà di tenere un’attenzione vigile e costante su quanto sarà di tenere un’attenzione vigile e costante su quanto ricevo, decidendo di non dare niente per dovuto o as-ricevo, decidendo di non dare niente per dovuto o as-sodato. La cecità di cui siamo affetti non è patologica, sodato. La cecità di cui siamo affetti non è patologica, ma è provocata da atrofia, da non uso. Quindi ma è provocata da atrofia, da non uso. Quindi la vista la vista della gratitudine dovrà essere allenata un po’ alla della gratitudine dovrà essere allenata un po’ alla volta a riprendere la sua funzionalitàvolta a riprendere la sua funzionalità. Così come . Così come dovrà essere allenato il nostro linguaggio a dire “grazie”. dovrà essere allenato il nostro linguaggio a dire “grazie”. All’inizio potrà essere una ricerca, una gratitudine razio-All’inizio potrà essere una ricerca, una gratitudine razio-nale: grazie del sole che splende e che non ho fatto io, nale: grazie del sole che splende e che non ho fatto io, grazie di questo luogo così bello nel quale vivo, grazie di grazie di questo luogo così bello nel quale vivo, grazie di questo corpo che ho ricevuto e che mi permette di fare questo corpo che ho ricevuto e che mi permette di fare tante cose. Un po’ alla volta verrà pulita la nostra vista tante cose. Un po’ alla volta verrà pulita la nostra vista interiore e ci accorgeremo di quanto ci verrà donato… interiore e ci accorgeremo di quanto ci verrà donato… e di quanto è bella e generosa la vita!e di quanto è bella e generosa la vita!

Ciao. Tua ElianaCiao. Tua Eliana

Quanto amola tua Parola,

Signore

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Anniversariodi Fondazione

della Comunità Shalom

30°

19- 21 giugno1979- 2009

VenerdÌ 19 giugnoc ore 20.30 Celebrazione Eucaristica in memoria di don Domenico Pincelli,

cofondatore della Comunità Shalom Chiesa Parrocchiale di Varone - Riva del Garda (TN) Presiede Presiede S. E. Mons. Fabio Duque Jaramillo, Arcivescovo di

Armenia (Colombia). ConcelebraConcelebra S.E. Mons. Yves Marie Monot, Vescovo di Ouesso

(Congo-Brazzaville) portando la testimonianza dell’attività del “Centro Medico Shalom don Domenico Pincelli” realizzato nella sua diocesi.

Sabato 20 giugnoc ore 15.30-18.00 Incontro con i responsabili della Comunità Shalom e delegati

dei Paesi Varone di Riva del Garda (TN) presso padri Verbiti.

c ore 20.00 Celebrazione Eucaristica

Chiesa Collegiata S. Maria Assunta ad Arco (TN) presiede l’Archimandrita Sergius Gajek, Visitatore Apostolico

“ad nutum Sanctae Sedis ” per i greco-cattolici in Bielorussia.

Domenica 21 giugnoc ore 8.30-12.00 Voci dal mondo

Centro Congressi Hotel Astoria - Viale Trento 9 - Riva del Garda (TN)

c ore 10.30-11.00 Coff ee break

c ore 12.00 Lectio Magistralis di S. E. Card. Stanislaw Rylko Centro Congressi Hotel Astoria - Viale Trento 9 - Riva del Garda (TN)

c ore 13.30 Pranzo presso i padri Verbiti

Varone di Riva del Garda (TN) (è gradito un cenno di conferma - tel. 0464 555767 cell. 3479278272)

c ore 16.00 Celebrazione Eucaristica

Chiesa Parrocchiale di S. Giuseppe - Riva del Garda (TN) Presiede S. E. Card. Stanislaw Rylko, Presidente del Pontifi cio

Consiglio per i Laici.

(traduzione simultanea in inglese, francese, tedesco e spagnolo)

Oltre ai delegati dei Paesi dove Oltre ai delegati dei Paesi dove operiamo, saranno presenti:operiamo, saranno presenti:S. E. card. S. E. card. Stanislaw RylkoStanislaw RylkoPresidente del Pontifi cio Consiglio per i LaiciPresidente del Pontifi cio Consiglio per i Laici

S. E. mons. S. E. mons. Luigi BressanLuigi BressanArcivescovo di Trento Arcivescovo di Trento (Italia)(Italia)

S. E. mons. S. E. mons. Fabio Duque JaramilloFabio Duque JaramilloArcivescovo di Armenia Arcivescovo di Armenia (Colombia)(Colombia)S. E. mons. S. E. mons. Yves Marie MonotYves Marie MonotVescovo di Ouesso Vescovo di Ouesso (Congo-Brazzaville)(Congo-Brazzaville)S. E. mons. S. E. mons. Francis AntonysamyFrancis AntonysamyVescovo di Kumbakonam - Tamil Nadu Vescovo di Kumbakonam - Tamil Nadu (India)(India)S. E. mons. S. E. mons. Gabriel Kujur Gabriel Kujur Vescovo di Daltonganj - Jharkhand Vescovo di Daltonganj - Jharkhand (India)(India)

S. E. mons. S. E. mons. Anthonisamy NeethinathanAnthonisamy NeethinathanVescovo di Chingleput - Tamil Nadu Vescovo di Chingleput - Tamil Nadu (India)(India)S. E. mons. S. E. mons. Paul K. BakyengaPaul K. BakyengaArcivescovo di Mbarara Arcivescovo di Mbarara (Uganda)(Uganda)Archimandrita Archimandrita Sergius GajekSergius GajekVisitatore Apostolico “ad nutum Sanctae Visitatore Apostolico “ad nutum Sanctae Sedis” per i greco-cattolici Sedis” per i greco-cattolici (Bielorussia)(Bielorussia)Mons. Mons. Segundo Tejado MunozSegundo Tejado Munozrappresentante Pontifi cio Consiglio Cor Unumrappresentante Pontifi cio Consiglio Cor Unum

Siamo lieti di invitarVi

al

Riva del Garda (Tn)

per informazioni contattare Rita o Roberta al n. +39 0464.555767

Page 27: N.14 Sulla via della pace 2009

2323

FORMAZIONE GIOVANIDal 12 al 18 luglio 2009 Dal 12 al 18 luglio 2009 a a Vetriolo Vetriolo (TN) si terrà una settimana di formazione e (TN) si terrà una settimana di formazione e condivisione per condivisione per bambini e ragazzi dai 9 ai 14 annibambini e ragazzi dai 9 ai 14 anni. Sarà l’occasione per sperimen-. Sarà l’occasione per sperimen-tare da vicino ed in prima persona il carisma comunitario della gioia, della pace e della tare da vicino ed in prima persona il carisma comunitario della gioia, della pace e della condivisione, nella semplicità dello stare assieme.condivisione, nella semplicità dello stare assieme.Per i giovani delle scuole superiori:Per i giovani delle scuole superiori:presso la sede Shalom di Riva del Garda (TN), Viale Trento 100, alle ore 15:presso la sede Shalom di Riva del Garda (TN), Viale Trento 100, alle ore 15:sabato 4 aprilesabato 4 aprile: : L’affettività L’affettività (dott.ssa Maria Luisa Toller); (dott.ssa Maria Luisa Toller); sabato 18 aprilesabato 18 aprile: : La famiglia e i giovaniLa famiglia e i giovani (Alberto Vivaldi); (Alberto Vivaldi); sabato 25 aprilesabato 25 aprile: : Gita sul Monte Stivo Gita sul Monte Stivo - Rifugio Marchetti Rifugio Marchetti; ; sabato 9 maggio - domenica 10 maggiosabato 9 maggio - domenica 10 maggio: : Raccolta carta Raccolta carta e ferro con Parrocchia di Arco e Associazione ArcoNoie ferro con Parrocchia di Arco e Associazione ArcoNoi; ; sabato 16 maggiosabato 16 maggio: : Il sentiero della pace Il sentiero della pace (Alberto Vivaldi); (Alberto Vivaldi); sabato 23 maggiosabato 23 maggio ore 20.30ore 20.30: Chiesetta Chiesetta di S. Anna ad Arco, di S. Anna ad Arco, Adorazione Eucaristica.Adorazione Eucaristica.

Prendi notaPrendi nota

Tutti gli incontri si svolgono presso la sala dei Padri Verbiti a Varone di Riva del Garda (TN)Tutti gli incontri si svolgono presso la sala dei Padri Verbiti a Varone di Riva del Garda (TN)

ALLEANZADomenica 31 maggio 2009Domenica 31 maggio 2009, nella solennità di Pente-, nella solennità di Pente-coste, la Comunità Shalom celebra, come tutti gli anni, coste, la Comunità Shalom celebra, come tutti gli anni, l’evento più significativo della sua vita comunitaria: il l’evento più significativo della sua vita comunitaria: il rin-rin-novo del Patto di Alleanzanovo del Patto di Alleanza, come previsto dallo Statuto , come previsto dallo Statuto della Comunità.della Comunità.È la giornata in cui ogni membro della Comunità sceglie di È la giornata in cui ogni membro della Comunità sceglie di camminare insieme a Dio ed ai fratelli sulla via della pace, camminare insieme a Dio ed ai fratelli sulla via della pace, della gioia e della condivisione con i poveri.della gioia e della condivisione con i poveri.Paolo Maino terrà un insegnamento dal titolo “Uomini Paolo Maino terrà un insegnamento dal titolo “Uomini riconciliati sulle strade del mondo”.riconciliati sulle strade del mondo”.La celebrazione Eucaristica sarà presieduta da La celebrazione Eucaristica sarà presieduta da don Ellerino don Ellerino CozzaCozza, Vicario episcopale per la vita consacrata., Vicario episcopale per la vita consacrata.

Gli appuntamenti possono subire delle variazioni. Per aggiornamenti consultare il sito www.shalom-i.it

A P R I L EVenerdì 3 - ore 20.30Incontro di preghiera per i malatiGiovedì 9Chiesa di S. Anna di ArcoVeglia del Giovedì Santodalle ore 21.30 alle 02.00Venerdì 17 - ore 20.30S. Messapresiede don Daniele LaghiDomenica 19 - ore 15.00Domenica di formazione e spiritualità:“Ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso”Gregorio VivaldelliVenerdì 24 - ore 20.30Incontro di preghiera: l’unità

M A G G I OVenerdì 8 - ore 20.30Chiesa Parrocchiale di Varone di Riva del GardaIl terzo viaggio missionario di PaoloGregorio VivaldelliVenerdì 15 - ore 20.30S. MessaVenerdì 22 - ore 20.30Incontro di preghiera: la lodeVenerdì 29 - ore 20.30Incontro di preghiera: la gratitudineDomenica 31 - ore 15.00Pentecoste - Festa di AlleanzaUomini riconciliati sulle strade del mondoPaolo Maino

G I U G N OVenerdì 5 - ore 20.30Incontro di preghiera per i malatiVenerdì 12 - ore 20.30Incontro di preghieraVenerdì 19 - ore 20.30Chiesa Parrocchiale di Varone di Riva del GardaS. Messa in memoria di don Domenico Pincellipresiede S. E. mons. Fabio Duque JaramilloSabato 20 - ore 20.00Chiesa Collegiata di ArcoS. Messa presiede l’Archimandrita Sergius GajekDomenica 21 - ore 16.00Chiesa Parrocchiale di S. Giuseppe Riva del Garda (TN)Celebrazione eucaristica del 30° di fondazione della Comunità Shalompresiede S.E. card. Stanislaw RylkoVenerdì 26 - ore 20.30Incontro di preghieraSabato 27 - ore 21.00Chiesa Parrocchiale di Brenzone (VR)Worship concert

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La Bibbiaa cura di Bruno Maggioni e Gregorio Vivaldelli

Pagine 1768 Pagine 1768

Non è una Bibbia per coloro che sono già studiosi ed esperti, ma per uomini normali, Non è una Bibbia per coloro che sono già studiosi ed esperti, ma per uomini normali, che si interrogano sulla vita e il suo senso, che faticano e si domandano la direzione in cui che si interrogano sulla vita e il suo senso, che faticano e si domandano la direzione in cui continuare a faticare. In essa troviamo un commento per chi comincia a leggere la Parola continuare a faticare. In essa troviamo un commento per chi comincia a leggere la Parola di Dio, lasciandosi da essa sorprendere e interrogare. È una Bibbia anche per giovani che di Dio, lasciandosi da essa sorprendere e interrogare. È una Bibbia anche per giovani che vi si accostano probabilmente con curiosità. È una Bibbia per la «gente», che è il pubblico vi si accostano probabilmente con curiosità. È una Bibbia per la «gente», che è il pubblico vero al quale Dio ha parlato.vero al quale Dio ha parlato.

Bibbia «Àncora»: questa espressione certamente allude all’Editrice che la pubblica, Bibbia «Àncora»: questa espressione certamente allude all’Editrice che la pubblica, ma mi piace sottolineare che essa contiene anche un grande simbolo. Senza «àncora» la nave ma mi piace sottolineare che essa contiene anche un grande simbolo. Senza «àncora» la nave è sballottata dalle onde e dai venti, gli orizzonti si susseguono confusamente, senza la possibilità di osservarli è sballottata dalle onde e dai venti, gli orizzonti si susseguono confusamente, senza la possibilità di osservarli da un punto fermo e da vicino. La Parola di Dio è il punto fermo che ci permette di osservare la vita, il variare da un punto fermo e da vicino. La Parola di Dio è il punto fermo che ci permette di osservare la vita, il variare delle idee, il moltiplicarsi delle culture, il via vai dei fatti, da un punto fermo, che è ben diverso che osservare le delle idee, il moltiplicarsi delle culture, il via vai dei fatti, da un punto fermo, che è ben diverso che osservare le cose una per una e confusamente, senza scorgerne il significato di fondo e il loro collegamento.cose una per una e confusamente, senza scorgerne il significato di fondo e il loro collegamento.

(Bruno MaggioniBruno Maggioni - dalla prefazione di “La Bibbia”) - dalla prefazione di “La Bibbia”)

assicuriamo il sostentamentol delle mensemense di Padre Ferruccio Modena in BoliviaBolivia, l del Centro di riabilitazioneriabilitazione per disabili a Mostar, in Bosnia-ErzegovinaBosnia-Erzegovina, l del Centro Shalom-Amahoro in BurundiBurundi, l del Centro di attività e formazioneformazione in ColombiaColombia, l dei progetti di solidarietàsolidarietà di suor Rosanna nelle FilippineFilippine,l dei numerosi progetti dell’IndiaIndia, dell’UgandaUganda, del KenyaKenya…

La tua fi rmaa sostegno a sostegno

dell’dell’Associazione ShalomAssociazione ShalomSolidarietà InternazionaleSolidarietà Internazionale

onlusonlus

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9 3 0 0 6 8 8 0 2 2 8

Codice fiscale dell’Associazione Shalom Solidarietà Internazionale

Mario Rossi9 3 0 0 6 8 8 0 2 2 8

Codice fiscale dell’Associazione Shalom Solidarietà Internazionale

Il contribuente ha la possibilità di destinare una quota pari al 5 per mille del-Il contribuente ha la possibilità di destinare una quota pari al 5 per mille del-l’imposta sul reddito delle persone fisiche a sostegno del volontariato e delle l’imposta sul reddito delle persone fisiche a sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS). All’interno della altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS). All’interno della dichiarazione dei redditi (CUD - 730 - UNICO) c’è una sezione in cui specificare dichiarazione dei redditi (CUD - 730 - UNICO) c’è una sezione in cui specificare la scelta per la destinazione del 5 per mille dell’IRPEF. Il contribuente deve la scelta per la destinazione del 5 per mille dell’IRPEF. Il contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente ed indicare il codice apporre la propria firma nel riquadro corrispondente ed indicare il codice fiscale del soggetto beneficiario (vedi esempi).fiscale del soggetto beneficiario (vedi esempi).

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