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La testata di NewSImpresa dedicata alle PMI, con approfondimenti nel settore Automazione Industriale, Meccatronica, Elettronica, Elettrotecnica, Energia, PLM, Infrastruttura ICT.
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ICT:ICT:ICT: Progettazione, Simulazione e Automazione: Progettazione, Simulazione e Automazione: Progettazione, Simulazione e Automazione: obiettivo Integrazioneobiettivo Integrazioneobiettivo Integrazione
Automazione:Automazione:Automazione:Building Automation e Effi cienza Energetica, Building Automation e Effi cienza Energetica, Building Automation e Effi cienza Energetica, il futuro del pianetail futuro del pianetail futuro del pianeta
Elettronica:Elettronica:Elettronica: Controllo di Processo Controllo di Processo Controllo di Processo
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EDITOREPentaconsulting SrlPiazza Caiazzo, 2 20124 MilanoTel. 02 92958990 - fax 02 700595960
REDAZIONEDirettore ResponsabileMassimo [email protected]
Direttore TecnicoValerio [email protected]
Segreteria di redazioneArianna [email protected]
Art Director e Grafi caIvan [email protected]
StampaC&M print s.a.s.Via Sardegna, 13 - 20060 Vignate (MI)
Autorizzazione del Tribunale di Milano n.493 del 7/10/2009
SOMMARIO Anno 3 - Maggio 2013 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita
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EdiTToriale
SPECIALE SPS/IPC/DRIVES ITALIA 2013Il successo continua
Il “Gotha” dellʼAutomazione si incontra a SPS/IPC/DRIVES/ITALIA
Sistemi di manipolazione ad elevata tecnologia robotica: I portali T e M.
Flessibilità e sicurezza nel motion control
Tre dimostrazioni pratiche per toccare con mano
Una gamma di sensori innovativi con industrial ethernet a bordo
L̓ eccellenza nella pneumatica
Integrazione 3D e virtualizzazione
L̓ automazione pc-based compie nuov passi avanti
Un processore di rete a chip singolo include un core arm e un tessuto fpga per imple-mentare interfacce ethernet real-time
Automazione di processo, controllo della produttività e gestione del consumo di energia
Una nuova piattaforma scada con 20 anni di esperienza
Una piattaforma di controllo multitasking e multi target per gestire progetti con intelligenza distribuita
Sicurezza Funzionale: istruzioni per lʼuso
ICTProgettazione, simulazione e automazione: Obiettivo integrazione
NX: progettazione e simulazione integrata e nativa
Cloud e simulation 360 a supporto dellʼintegrazione applicativa per lo sviluppo dei prodotti
Eplan: in fretta e bene, integrazione avanti tutta
Industrial equipment: 3Dexperience e open pdm
CASI DI SUCCESSOCAD, PDM, ERP: un ambiente integrato per un modello di business vincente
AUTOMAZIONE Building automation e effi cienza energetica, il futuro del pianeta
Automazione integrata degli edifi ci basata su PC
Tecnologie ICT per migliorare lʼeffi cienza energetica
ELETTRONICAIl controllo di processo: Soluzioni Hardware e software
Energy Harvesting: lʼenergia ambientale è ovunque
EVENTIMecha-Tronika: intelligenza e soluzioni per lʼindustria manifatturiera
FOCUSQualità, sicurezza, ambiente: Integrazione per vincere la competizione
L̓ altra copertina:
Beckhoff, il percorso dellʼinnovazione
Soria e strategie
Offerta IPC
Offerta I/O
Offerta Motion
Offerta Automation
Team Vincente
10 anni di successi
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Edi oriale
SPS, UN ALTRO ANNO DOPO: O CI SVEGLIAMO OPPURE DIETRO L’ANGOLO CI ASPETTANO IL MARCO O IL RENMINBI ?
In altro anno è passato, per chi si occupa di Automazione Industriale la cartina di Tornasole sem-
bra essere diventato l’evento SPS a Parma. Un momento al tempo stesso di bilancio e … ripartenza.
Di riflessione e di azione. Di speranza e di pragmaticità. Procediamo con ordine. L’anno scorso
ci si augurava che qualcosa cambiasse perché così non si sarebbe potuto continuare: il mercato (quello
globale…) avrebbe dovuto finalmente riprendere a crescere (o quantomeno a non decrescere), il governo
avrebbe dovuto mettere in atto politiche per il rilancio dell’industria e .. dei consumi. Il tutto, ov-
viamente, senza inficiare il risanamento dei conti pubblici e il welfare, una missione facile facile …
forse leggermente più complicata - ma neanche tanto- di chi cosparso di pece nera deve correre una tre
chilometri in un bosco in fiamme per raggiungere i soccorritori. In questo modo le aziende avrebbero
potuto liberare risorse per investire in innovazione, nell’efficacia dei processi e, quindi, rimanere
competitive. Anche se a voler essere obiettivi (anche se antipatici agli occhi di chi si è comportato così)
nel panorama delle PMI (ma..ahinoi, non solo) troviamo spesse Aziende povere ma … famiglie ricche.
Ancora pochi sono i casi in cui gli imprenditori reimpiegano ‘i guadagni accumulati’ per il rilancio
dell’azienda, Ora non rimane che agire bene e alla svelta, tanto lo sappiamo: il signor Godot - in un
clima da deserto dei tartari- non è mai arrivato e non arriva. Forse è il caso di mettere in atto quelle
azioni che - per mille motivi, alcuni endemici solo del nostro bel paese- non si è avuto mai il coraggio
di attuare. Ad onor del vero, forse il modello economico andrebbe rivisto a livello mondiale secondo
le logiche della programmazione progettuale di alto livello: modello concettuale, modello funzionale,
progettazione, simulazione e realizzazione… ma tanti i fattori in gioco. Vediamo se saremo capaci
di vivere del cambiamento, anche perché, in alternativa, dopo 10 anni di crisi economica (1929 a
seguire) la storia ci ha già indicato come potrebbe andare a finire.
Ma sono (dobbiamo esserlo) moderatamente ottimista. Siamo un paese strano, a macchia di leopardo
ed a macchie di giaguaro (PierLuigi non c’entra). Un paese in cui i campi di pomodoro confinano
con aziende ad altissima tecnologia e innovazione rivolta all’automazione. Un paese pieno di fiori
all’occhiello e di ECCELLENZE (quelle vere, non quelle del Celeste Lombardo)… e se le raggruppassi-
mo… e se ci organizzassimo, se finalmente si potesse dare onore al merito, al valore, alla capacità,
all’intelligenza, al fare bene… un utopia, un sogno …
O forse semplicemente un altro paese laddove la pizza non costa 15 Euro, ma 10 Marchi… o forse 10
Renminbi! Ancora più onomatopeico…
Ma non siate preoccupati …. è solo il mio EDITTORIALE
Buona manifestazione fieristica a tutti, augurandoci sia un evento foriero di
energie e novità positive. Aufwiedersehen (Il cambiamento è iniziato)
Massimo Fucci
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4magazine
NewS mpresa
Di Massimo Fucci
Siamo alla terza candelina sulla torta speciale di
SPS. Le passate edizioni sono state un notevo-
le successo. L’organizzazione si è adoperata
perché anche l’edizione 2013 possa confer-
mare l’interesse e l’attrazione dei visitatori. Un
mercato che vede l’Italia uno dei principali
protagonisti.
Abbiamo chiesto a Francesca Selva, Exhibition Director SPS/IPC/DRIVES Italia, di fornirci alcune indicazioni.
Come si preannuncia l’edizione SPS IPC Drives Italia 2013? L’edizione 2013 di SPS IPC Drives Italia si prospetta particolar-
mente interessante e ricca di contenuti grazie alla presenza
di un gran numero di aziende. Molte hanno partecipato alle
precedenti edizioni, diverse le new entry.
A oltre cinque mesi dall’evento, abbiamo un dato partico-
larmente incoraggiante: oltre il 60% di incremento rispetto a
quello pari data della passata edizione. Tutto ciò è indice di una
stabilità dell’evento e, soprattutto, di un riconoscimento della
Fiera come manifestazione di riferimento per il settore dell’auto-
mazione industriale.
Si tratta di un risultato particolarmente positivo che ci vede
decisamente in crescita rispetto all’edizione 2012. Ciò nonostan-
te, stiamo mettendo a punto diverse nuove iniziative per dare
ancora più contenuti e attrattività a SPS IPC Drives Italia
2013.
Quali sono i temi caldi che verranno affrontati?Il “fil rouge” dell’edizione 2013 sarà il “Food & Be-
verage”. Vista l’ubicazione di SPS IPC Drives Italia,
abbiamo pensato di focalizzare alcune Tavole
Rotonde su un settore che è molto caro al territorio
parmense. Inoltre, anche l’industria che gravita attorno
al food, sia per quanto riguarda la produzione sia per
quanto riguarda l’imballaggio, rappresenta un settore di
riferimento. Per questo vogliamo coinvolgere in modo di-
retto e approfondito i vari attori di questo settore principe
favorendo l’incontro fra domanda e offerta sia dal punto
di vista dei prodotti e soluzioni, sia dal punto di vista della
tecnologia. Abbiamo inoltre in cantiere un focus sulle
Start up e Spin off per dare il massimo risalto alle nuove iniziative
imprenditoriali italiane che costruiscono il proprio successo a
partire da prodotti e servizi innovativi. Infine l’attenzione verso
le Università verrà come sempre garantita dal nostro progetto
Linking University. Anche in questo caso abbiamo introdotto
qualche novità: una presenza ancora più significativa di Atenei
che organizzeranno delle vere e proprie “Lezioni in Fiera” per
aiutare gli studenti a conoscere meglio il mondo del lavoro e
al contempo favorire gli Espositori ad incontrare coloro che si
stanno per affacciare al mondo del lavoro.
Quali le aspettative in merito al mercato dell’automazione industriale?
In un contesto europeo ancora in forte turbolenza per
quanto riguarda l’andamento economico, anche il
settore dell’automazione sta risentendo, anche se in
maniera inferiore, di una certa stagnazione. Il 2013 si
prospetta piuttosto statico con una previsione di cre-
scita flat rispetto al 2012. Quindi nessun trionfalismo,
ma neanche negatività. D’altra parte anche la recen-
te edizione di SPS IPC Drives Nürnberg ha evidenziato un
mercato dell’automazione ancora frizzante e portatore di
novità e voglia di fare. Ci auguriamo che questo entusia-
smo che abbiamo riscontrato in Germania, contagi posi-
tivamente anche l’Italia dove sappiamo essere presente
una realtà di costruttori di macchine molto competenti e
che da anni fanno dell’export la propria forza propulsiva.
Donald Wich Amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia
SPS/IPC/DRIVES ItalIa 2013: Il SuCCESSo ContInua.
SPECIalE SPS Intervista
SPS in brevissimo tempo è riuscita a diventare il punto di riferimento delle Fiere italiane rivolte all’automazione industriale. Le prime due edizioni sono state un successo, per il 2013 siamo sulla buona strada. Un aiuto dovrebbe arrivare da segni di positività in merito al contesto economico.
Francesca Selva, Exhibition Director SPS/IPC/DRIVES Italia
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NewS mpresa
Di Valerio Alessandroni
Il ‘gotha’ dell’automazIone sI Incontra a sPs IPc drIves ItalIa
sPecIale sPs
L’evento di Parma è ormai diventato un riferimento per l’automazione industriale, e non solo: We Love Our Customer e ReMade le novità culturali che accompagnano questa rassegna tecnica.
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NewS mpresa
Il ‘gotha’ dell’automazIone sI Incontra a sPs IPc drIves ItalIa
sPecIale sPs
SPS IPC Drives Italia giunge quest’anno al suo
terzo appuntamento presentandosi su un’area
espositiva di oltre 39.000 mq con oltre 450 espo-
sitori: in sostanza, tutte le aziende di riferimento
di questo settore. E la crescita di oltre il 10%
rispetto all’edizione 2012 conferma che la mani-
festazione è ormai entrata nel DNA dell’industria
italiana.
La stretta relazione degli organizzatori (Messe Frankfurt Italia) con
gli espositori si concretizza in progetti condivisi e in uno scambio
continuo di informazioni. “Solo con l’apporto e la cooperazione
fattiva di diverse professionalità e competenze si possono rea-
lizzare progetti importanti e duraturi”, ha affermato Francesca
Selva, Vice Presidente Messe Frankfurt Italia ed Exhibition Director
di SPS IPC Drives Italia.
L’edizione 2013 punta sugli end user, con il progetto ‘We Love
Our Customer’, nel cui ambito è stato deciso di dedicare un’ in-
tera giornata e uno spazio particolare al settore Food&Beverage.
Il fil rouge della fiera sarà infatti rappresentato da questo settore.
E il 23 Maggio si svolgerà la tavola rotonda ‘Processi produttivi
nell’industria alimentare: l‘automazione per accrescere efficien-
za, produttività,sicurezza, servizio e qualità. Incontro e confronto
tra esponenti della produzione, della distribuzione e fornitori di
sistemi dell’automazione industriale’. Organizzata in collaborazio-
ne con CibusTec, la tavola rotonda vedrà la partecipazione di
relatori provenienti dal mondo del retail, del food, del packaging
e dell’automazione industriale.
Il ReMade In ItalyAlle tante novità che caratterizzano la prossima edizione di SPS
IPC Drives Italia, si aggiunge la
collaborazione con il Prof. Aldo Bonomi, direttore del Consorzio
Aaster, che accompagnerà la manifestazione attraverso un
percorso di ascolto delle principali aziende del macro-settore
dell’automazione industriale partecipanti.
L’obiettivo è quello di instaurare con loro un nuovo canale di
dialogo, per comprenderne i bisogni e le istanze e per im-
maginare percorsi di sviluppo comuni. In particolare si vuole
valorizzare il ruolo dell’automazione industriale nel ‘ReMade in
Italy’ come processo di reindustrializzazione del sistema Paese
partendo dagli asset del Made in Italy e del capitalismo territoria-
le italiano. A tal fine
saranno condotte numerose interviste in profondità ai rappre-
sentanti delle imprese espositrici e altre aziende della filiera, che
permetteranno di costruire un rapporto di ricerca da presentare
in occasione della tavola rotonda del 21 Maggio ‘Scenari futuri
dell’automazione industriale’ insieme a un rapporto di sintesi
dei temi emersi dall’attività di ricerca, con un particolare focus
sul settore Food&Beverage, come documento di analisi per la
tavola rotonda del 23 Maggio.
Nel contesto del ‘ReMade in Italy’ il settore dell’automazione
industriale assume una valenza strategica. In primo luogo, per-
ché rappresenta uno dei pochi settori ancora dotati di capacità
competitiva in un contesto di difficoltà strutturale dell’economia
italiana. In secondo luogo, perché dalle innovazioni di prodotto
e di processo di tale settore si può innestare un processo di pro-
gressiva rivitalizzazione della forza competitiva e della produtti-
vità di numerosi settori della manifattura italiana. In terzo luogo,
perché è un settore che fa sintesi tra i saperi formali e globali del
capitalismo creativo-cognitivo metropolitano e quelli contestuali
e situati del capitalismo di territorio, tipicamente manifatturiero.
In quarto luogo, perché è in tale settore che si innestano molti
delle innovazioni in un’ottica di green economy e sostenibilità
dei processi produttivi. Infine, perché rappresenta una fonda-
mentale cerniera tra la manifattura italiana e quella tedesca (o
comunque europea).
Un fItto pRogRaMMaTra i progetti che completano la kermesse fieristica, ‘Linking Uni-
versity’ e ‘Lezioni in Fiera’, specificatamente dedicate al mondo
accademico, ‘System Integrator on Demand’ come trait d’union
fra fornitori di prodotti e tecnologia e coloro che realizzano i si-
stemi e ‘Innovation Research’ per dare visibilità e smalto alle start
up e agli spin off universitari.
La terza edizione vedrà inoltre un programma convegnistico più
interattivo e stimolante che seguirà il format delle tavole rotonde
per offrire spunti e soluzioni sulle tematiche di maggiore interesse.
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NewS mpresa
Risponde: Florinda SalomoneProduct Manager Festo. www.festo.itQuali sono le principali novità che presenterete a SPS?Festo espone a Parma
alcuni esempi di soluzioni
HAT (Handling Advanced Technology), ovvero
sistemi di manipolazione ad elevata tecnologia
robotica, assemblati e collaudati, che possono
essere semplicemente integrati a bordo macchina.
Soluzioni di sistema che possono essere personalizzate
per specifi ci settori industriali e che rappresentano per il cliente
un vero e proprio pacchetto di creazione di valore.
Quali sono gli elementi più innovativi di questi nuovi prodotti e in che modo si distinguono dai prodotti analoghi di altre aziende concorrenti?Sicuramente i portati T e H ad alta velocità ed elevata dina-
mica. Questi portali sviluppati da Festo sono il 30% più veloci
dei sistemi di manipolazione convenzionali. Le loro prestazioni
aprono nuove opportunità nella tecnica della movimentazione,
grazie a risposte dinamiche proprie di un sistema ad asse lineare
e a costi di un sistema a cinghia dentata. Sono, ad
esempio, la soluzione ideale per il transfer rapido
di scatole al termine del processo di formatura,
riempimento e chiusura nello specifi co settore
dell’imballaggio.
Il Portale T ad alta velocità è un’unità di
Pick&Place ad alta velocità con risposta
dinamica più elevata rispetto ad un portale
lineare convenzionale, scalabile per qualsiasi
corsa, che le consente di ‘tenere il passo’ con le
operazioni di formatura, riempimento e chiusura.
Questo portale può raggiungere tempi ciclo da 670
ms senza diffi coltà, grazie a un accorgimento costrut-
tivo: i due assi a cinghia dentata sono collegati all’elemento
a croce mediante un’unica cinghia che gira intorno all’albero
motore. Questo è azionato da due servo-motori EMMS. Un
vantaggio aggiuntivo è il fatto che non è necessario muovere
i motori sull’asse X/Y con i loro due gradi di libertà. La massa
ridotta e due servo-attuatori a disposizione parallela assicurano
movimenti dinamici e un basso grado di usura.
Il Portale H ad alta velocità è invece in grado di coprire un’am-
pia area di lavoro, è scalabile su qualsiasi corsa, presenta una
costruzione molto piatta, un centro di gravità basso ed un telaio
molto più semplice dei veloci robot delta. Il profi lo ottimizzato
di accelerazione e frenatura permette
corse di due metri e un metro sugli assi
X e Y, con una precisione di 0,2 mm.
Anche il modulo roto-lineare del por-
tale H ad alta velocità è una soluzione
ingegnosa: è formato da un albero cavo
con passaggio di energia per il modulo
Front-End e costituisce l’asse Z, sul quale è
applicata l’unità di presa. Il modulo roto-
lineare, con un’accelerazione di 20 m/
s² ad una velocità di 1,5 m/s, permette la
manipolazione di ventose per il vuoto e
pinze meccaniche con carichi compresi
tra 0 e 2 kg.
Le soluzioni complete Festo riducono il
carico di lavoro del personale, abbassa-
no i costi di progettazione, semplifi cano
la procedura di acquisto e contengono i
costi di processo.
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10magazine
NewS mpresa
Rispondono: Roberto Pollini, Marcella Deias, Saverio Stellato – Sick www.sick.itNella sua nuova serie di enco-der incrementali Easima, Sick ha puntato sulla flessibilità.Quali sono le principali novità che presenterete a SPS?
Sick presenta, tra le altre novità, la nuova serie di enco-
der incrementali Easima (Easy Mounting in Application),
dotati di proporzioni contenute e di standard costrut-
tivi elevati, che li rendono più simili ad encoder di
fascia superiore pur rimanendo economici e flessi-
bili, adatti a svariate applicazioni: dal monitoraggio
della velocità di scorrimento di nastri trasportatori
fino al feedback di motori asincroni. Un altro pro-
dotto protagonista in fiera è il nuovo Speed Monitor
MOC3SA, un dispositivo di sicurezza per il controllo di
velocità motore. Le applicazioni tipiche riguardano il
rilascio, in funzione della velocità, dei blocchi porta
meccanici, durante il funzionamento della macchi-
na o dei drive, con velocità ridotte e monitorate
in sicurezza, ad esempio in funzione di set up o
manutenzione.
Sick ha puntato sulla flessibilità. Ai concreti utilizzatori
di encoder, Sick risponde proponendo una nuova
concezione di encoder: un corpo compatto che rac-
chiude elevata tecnologia e robusta meccanica. Il disco
ottico, metallico e miniaturizzato, viene scansionato da
una doppia coppia di scanner che fornisce in output tutti
i canali digitali di cui un utente ha bisogno. La flangia mecca-
nica è multi-foro: Easima garantiscono un’ottima intercambia-
bilità, anche grazie al cavo multidirezionale di cui sono dotati.
Anche MOC3SA risponde a requisiti di flessibilità e affidabilità. Il
dispositivo consente il monitoraggio semplice, flessibile econo-
mico e sicuro degli stop e della velocità di rotazione del drive.
L’ampio numero di modalità di funzionamento permette di
scegliere la soluzione migliore per le proprie esigenze di sicurez-
za anche dal punto di vista economico. Lo strumento software
per la progettazione suggerisce automaticamente la modalità
di funzionamento più adatta per la propria applicazione. Infine,
MOC3SA, supporta i più svariati segnali e sensori – anche non
di sicurezza – in modo che possa essere sempre utilizzato lo
stesso modulo di Motion Control, indipendentemente dai sensori
coinvolti.
Quali sono gli elementi più innovativi di questi nuovi prodotti e
in che modo si distinguono dai prodotti analoghi di altre aziende concorrenti?
L’utilizzatore beneficia del valore aggiunto di un
encoder intercambiabile con ogni prodotto della
concorrenza, grazie alla flangia multi-foro. Easima
inoltre avvantaggia sia gli utenti finali che i distribu-
tori: un encoder dotato di questa flessibilità grava
pochissimo sul magazzino. Può essere infatti impie-
gato facilmente in caso di guasti e sostituzioni, spe-
cialmente nei casi in cui un blocco macchina impatta
direttamente sulle potenzialità produttive, laddove
occorre minimizzare le perdite di tempo da destinare
al fitting di una nuova unità. I Reparti di Service e
Manutenzione degli utilizzatori trarranno vantaggio
dal concetto universale di cui gli encoder Easima
sono dotati. Per quel che concerne il MOC3SA, esso
consente di monitorare i blocco porta meccanici
su pallettizzatori, macchine per lavorazioni industriali e
stazioni di spostamento tra sistemi di movimentazione o
robot e persone. MOC3SA è il dispositivo ideale anche
durante lavori di manutenzione, setup o test, ad
esempio su un impianto di riempimento, un sistema
di trasporto o su tavola rotante, per ridurre o mo-
nitorare la velocità del drive durante tali modalità
di funzionamento. Infine, operazioni più complesse
come il monitoraggio della decelerazione, che richie-
dono un arresto controllato del drive, possono essere
implementate utilizzando l’unità logica Flexi Classic e i
sistemi di controllo Flexi Soft.
Flessibilità e sicurezza nel Motion control
sPeciale sPs intervista
Marcella Deias
Roberto Pollini
Saverio Stellato
intervista.indd 10 10-05-2013 11:32:12
Quando l’obiettivo è la produttività degli impianti industriali, i tecnici non si affi dano al proprio istinto, ma ricorrono alle soluzioni offerte dai sensori SICK, che garantiscono processi senza intoppi, evitano costose avarie e fermi macchina, riducono i tempi di collaudo e prevengono incidenti e danni alle persone. Tutto ciò in ogni settore dell’automazione industriale. Grazie a barriere fotoelettriche, sensori di prossimità, per i fl uidi, di distanza, ottici, scanner, dispositivi di protezione optoelettronici e ai servizi SICK, quando si tratta della sicurezza della produzio-ne, tutto il mondo ricorre allo spirito innovativo ed ingegneristico SICK. Noi la troviamo una scelta intelligente.
IN TEMPI INCERTI LA SICUREZZA DELLA PRODUZIONE È ANCORA PIÙ IMPORTANTE.
SICK espone presso il Pad. 02 Stand K002
12magazine
NewS mpresa
Risponde: Marco Diani - Presidente e co-fondatore di Image S www.imagessrl.comDurante SPS Italia sarà possibile assistere a
dimostrazioni pratiche del software di ma-
chine vision Halcon 11, del sensore di visione
3D Gocator e della telecamera BOA.
In particolare, Halcon 11 di MVTec è l’ultima
release del software Halcon che, grazie alla gamma completa
di strumenti di visione 3D, può essere utilizzato per la realizza-
zione di qualsiasi applicazione di misura tridimensionale. Con
l’introduzione della release Halcon 11 le funzionalità del
software nella visione 3D sono state ulteriormente po-
tenziate. Sono infatti presenti innovative funzionalità
quali identificazione basata su singoli campioni,
confronto di superfici 3D, stereovisione fotometri-
ca migliorata, lettura di codici Aztec e Micro QR,
selezione automatica delle caratteristiche per
la classificazione, algoritmi più veloci attraverso
un esteso supporto su GPU, profiler tool incluso
nell’IDE, nuova interfaccia Halcon / C++ e suppor-
to per Mac OS X. È possibile, inoltre, interfacciare
telecamere 3D.
Gocator di LMI Technologies è invece una famiglia di sensori
intelligenti 3D all-in-one concepiti per la massima facilità d’uso
abbinata a potenza elevata. I sensori Gocator vengono forniti
già precalibrati. Dal personale di produzione in fabbrica a tec-
nici e ingegneri, l’interfaccia integrata nel browser di Gocator
accompagna l’utilizzatore dalla configurazione alla misurazione.
I sensori possono essere configurati in pochi minuti per effettuare
misure in 3D su caratteristiche come larghezze, spessori e angoli,
monitorando la produzione con elevata precisione. La suite di
strumenti di misura integrati in Gocator agevola l’ispezione di
materiali, migliora il controllo di qualità e consente di sviluppare
soluzioni di automazione di fabbrica a costi contenuti.
BOA di Teledyne Dalsa , infine, è un sistema di visione ‘all-in-
one’, più intelligente, più facile da usare e più flessibile rispetto
alle telecamere intelligenti delle generazioni precedenti. Si trat-
ta infatti della prima telecamera intelligente che integra diversi
motori di elaborazione, consentendo di ottimizzare gli algoritmi
tramite DSP, gestire gli applicativi tramite CPU e gestire i sensori
tramite Fpga. BOA garantisce maggiore flessibilità grazie alla
custodia robusta e facile da montare e ai dispositivi integrati per
lo scambio dei dati con gli altri componenti di una linea di pro-
duzione. E’ anche la prima telecamera intelligente con software
applicativo realmente embedded, facilmente configurabile
attraverso un browser.
Telecamera 3D basaTa sulla sTereovisioneImage S presenterà anche la telecamera 3D Ensenso N10 di
IDS Imaging, che funziona secondo il principio della ‘stereovi-
sione con proiezione di un pattern casuale’. La telecamera è
provvista di due sensori Cmos global shutter e un generatore di
pattern, che proietta una matrice di punti casuali sull’oggetto
da rilevare permettendo cosi’ di evidenziare le tessiture degli
oggetti. Grazie alla calibrazione effettuata in fabbrica,
l’installazione della Ensenso N10 richiede pochi minu-
ti. Con l’interfaccia software gratuita in dotazione,
l’utente può inoltre integrare facilmente la tele-
camera nei propri programmi applicativi.
Quando si utilizzano più telecamere, il software
consente di generare un’unica nuvola di punti
3D che contiene i dati di tutte le telecamere.
L’utilizzo contemporaneo di molte telecamere
consente di catturare una scena simultane-
amente da diversi punti di vista, eliminando le
parti nascoste e le ombre e ampliando il campo di
visione. La telecamera stereo 3D Ensenso N10, concepita
per operare a distanze comprese fra 300 mm e 1400 mm, può
catturare oggetti sia statici sia in movimento fino a 30 fotogram-
mi al secondo.
Sfruttando la procedura di stereovisione con proiezione di
tessiture, il generatore a led IR proietta sulla scena una texture
statica e aggiunge strutture che risultano del tutto o in parte
invisibili sull’oggetto. Insieme all’algoritmo di comparazione delle
immagini ‘semi-global matching’, Ensenso N10 legge e acquisi-
sce le superfici che si trovano all’interno del campo di visione.
L’idoneità della telecamera per impieghi industriali è favorita
dalla custodia compatta in alluminio, dal connettore avvitabile
a 3 pin M8 Pluscon, dagli I/O generici (Gpio) e dal cavo USB
avvitabile. La telecamera è indicata per applicazioni in campo
medicale, nella robotica e nei sistemi di picking, logistica,
verifiche di completezza, misurazioni rapide di volumi, misura
e sicurezza. La Ensenso N10 può essere installata in linea ed è
pertanto ideale per ispezioni al 100%.
Il pacchetto software completo, fornito gratuitamente in
dotazione, ha un’interfaccia Halcon e un’interfaccia API a
oggetti(C++).
Tre dimosTrazioni praTiche per ‘Toccare con mano’
speciaLe sps intervista
Image S presenterà dal vivo tre prodotti di punta della gamma proposta
intervista.indd 12 10-05-2013 11:34:23
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14magazine
NewS mpresa
Risponde: Elio Bolsi - General Manager Wenglor Sensoric Italiana www.wenglor.comPresso il Pad. 2 - Stand H056
Wenglor presenta i suoi nuovi
prodotti per la sensoristica, l’iden-
tificazione e la tecnica di sicurezza.
Quali sono le principali novità che presenterete a SPS?In particolare, Wenglor introduce una nuova gamma completa
di sensori a ultrasuoni, un nuovo sensore a colori con display,
sensori ottici laser di misura con tecnologia Wintec e Cmos con
Profinet ed Ethercat a bordo e il nuovo sistema di visione intelli-
genge Pro+ con GlobalTeach+.
Le caratteristiche innovative degli ultrasuoni sono uniche, se
si considerano la disponibilità di un display a bordo e la pa-
rametrizzazione effettuabile dall’utente senza la necessità di
centraline separate. Un solo prodotto permette infatti di coprire
distanze fino a 6 metri.
Il nuovo sensore a colori Wenglor può distinguere anche colori
molto simili con facilità di regolazione grazie al menu studiato
ad hoc e alcune caratteristiche che lo rendono unico. Per i sen-
sori con Industrial Ethernet a bordo, si tratta di un’esclusiva mon-
diale di questa offerta e di una novità assoluta, se consideriamo
i sensori ottici laser di misura con PoE (Power over Ethernet).
Quali sono gli elementi più innovativi di questi nuovi prodotti e in che modo si distinguono dai prodotti analoghi di altre aziende concorrenti?Grazie alle caratteristiche di compensazione
delle oscillazioni di temperatura, i sensori a
ultrasuoni permettono al cliente di ottenere una
misura senza errori dovuti alla temperatura e con la
funzione di annullamento dell’interferenza reciproca
(Multiplex). Un altro vantaggio è quello di potere controlla-
re zone più ampie (funzione Sincrono), Sono disponibili infine
custodie in acciaio inox per ambienti critici (farmaceutico,
Food&Beverage).
Il sensore di colore Wenglor garantisce una facilità di memoriz-
zazione di colori. Grazie a un menu guidato e al display, l’utiliz-
zatore può parametrizzare in maniera semplice e veloce con
il vantaggio di risparmio di tempo e performance in riconosci-
mento di oggetti con colori molto simili e anche molto lucidi.
I vantaggi dall’utilizzo di sensori con Industrial Ethernet sono
visibili nel sistema di comando, nella configurazione indipen-
dente dal luogo e nella diagnosi remota tramite accesso ai dati
di processo e di parametrizzazione, La funzionalità Plug and
Play assicura il totale abbattimento dei costi dovuti agli errori di
cablaggio e di diagnostica.
La storia dei successi Wenglor risale a più di 25 anni fa nella
piccola città tedesca di Tettnang. Dieter Baur sviluppò allora il
primo sensore innovativo, Da allora, di anno in anno, Wenglor è
cresciuta costantemente, sviluppando prodotti innovativi. An-
che oggi ricerca e sviluppo hanno in Wenglor un grande valore.
Wenglor è riconosciuta per la qualità e affidabilità dei suoi di-
spositivi e sistemi optoelettronici, che produce e commercializza
direttamente. Ogni anno la nostra azienda introduce innova-
zione nei suoi componenti. Un esempio è la tecnologia Wintec
(Wenglor Interference Technology) presente negli ultimi sensori
ottici laser con misurazione del tempo di volo, che ci ha permes-
so di piazzarci fra i primi 3 finalisti per il premio Internazionale alla
Tecnologia Hermes Award 2011.
La strada che Wenglor percorrerà nei prossimi anni sarà quella
di sviluppare l’offerta con una sempre maggiore diversificazione
di prodotti. Stiamo infatti cominciando a entrare nel mercato
della componentistica di misura di pressione, flusso e temperatu-
ra. Continueremo inoltre a espanderci nel mondo con aperture
di nuove filiali dirette per garantire sempre di più la reperibilità
del nostro prodotto e un supporto tecnico e commerciale di
prim’ordine, secondo lo standard Wenglor.
Una gamma di sensori innovativi con indUstrial ethernet a bordo
sPeciale sPs intervista
intervista.indd 14 10-05-2013 11:35:20
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16magazine
NewS mpresa
Per il secondo anno consecutivo, SMC Cor-
poration è stata votata come una delle 100
aziende più innovative al mondo dalla
rivista leader nel mondo del busi-
ness, Forbes.
Unica società nel
mondo della
componen-
tistica pneumatica ad essere
presente nella classifica di Forbes,
SMC ha ottenuto questo risultato
grazie al suo impegno in R & S, negli
investimenti e in nella performance
finanziaria. La notizia segue la recente
comunicazione dell’azienda che annuncia un
aumento degli investimenti in Ricerca & Sviluppo nel corso del
2013 di quasi il 2% pari a 144 milioni di euro.
SMC è una multinazionale con oltre 15.000 dipendenti, dei quali
più di 1.300 dedicati a R&S. SMC Italia, con sede centrale a
Carugate (MI) e uno stabilimento produttivo a Carsoli (AQ), è
presente nel nostro Paese dal 1977. Incessanti energie vengono
dedicate allo sviluppo delle tecnologie di controllo pneumatico,
creando prodotti dall’elevato valore aggiunto.
In particolare, SMC continua ad espandere la sua popolare
gamma di attuatori elettrici ampliando le opzioni disponibili per
carichi più grandi e offrendo una meccanica eccellente, con il
lancio della serie LEJ.
Progettata con una guida lineare a doppio asse, la serie LEJ
offre alta rigidità e una precisione ottimale. La serie LEJ presenta
inoltre ingombri ridotti grazie al profilo ribassato e al centro di
gravità basso, riducendo così l’altezza e il peso totale del 36% e
del 37% rispettivamente rispetto alla serie LJ1. Grazie al design
compatto, il pezzo non interferisce con il motore in quanto
l’unità di traslazione è più alta del motore. Disponibile in due
tipi di funzionamento, la trasmissione a vite LEJS è adatta per il
posizionamento preciso ripetibile in grado di trasportare carichi
orizzontali fino a 85 kg. In alternativa, la trasmissione a cinghia
LEJB offre una maggiore produttività grazie alla possibilità di alta
velocità e alla capacità di trasportare carichi orizzontali fino
a 20 kg. La serie LEJ presenta anche delle caratteristiche che
ottimizzano la produzione e le ore di manodopera. Tutto questo
si ottiene con il montaggio del corpo principale senza rimuo-
vere la copertura esterna e l’impostazione
corretta della posizione di montaggio grazie ai
sensori allo stato solido con led bicolore, serie D-M9
e D-M9W. Inoltre, è dotata di una maggiore protezione dagli
schizzi di grasso e dalla penetrazione di corpi estranei nell’attua-
tore grazie ad una bandella di protezione che ricopre la guida.
La serie LEJ è ideale per le apparecchiature industriali generiche
che richiedono il trasporto, tra cui applicazioni di pick&place,
distribuzione di colla e controllo della traiettoria ad alta velocità.
Da segnalare anche la versione aggiornata della valvole serie
VHS, che offre un maggiore risparmio energetico e caratteristi-
che di sicurezza più elevate. La serie VHS aggiornata presenta
una portata incrementata fino al 45%, il che significa che può
essere utilizzata in maggiori applicazioni, offrendo così ai clienti
un vantaggio commerciale in quanto non devono acquistare
valvole più grandi e quindi anche più costose. Nella nuova
serie VHS sono disponibili anche due materiali diversi per la
manopola e il coperchio: resina PBT e alluminio. La resina PBT è
autoestinguente e il 60% più leggera rispetto al modello tradi-
zionale solo in alluminio. Inoltre, il modello a doppia azione, in
grado di prevenire azionamenti involontari, è disponibile in due
nuove taglie: VHS2510 e VHS3510. Un’altra nuova caratteristica
è il silenziatore incorporato in grado di far risparmiare spazio
nell’area sottostante la valvola e la squadretta di montaggio. Il
tutto con un design rinnovato in comune con la nuova serie AC
per il trattamento dell’aria.
L’ecceLLenza neLLa pneumatica
SpeciaLe SpS intervista
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Tazza in policarbonato trasparente a doppio strato
Montaggio modulare e intercambiabilità
SMC Italia S.p.A.Sede: Via Garibaldi, 62 - 20061 Carugate (MI)Unità Produttiva: Località Recocce - 67061 Carsoli (AQ)
Tel. 02 9271.1 - Fax 02 9271365Tel. 0863 904.1 - Fax 0863 904316
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La costruzione a doppio strato della tazza in policarbonato con protezione integrata, garantisce massima visibilità a 360°
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Nuova Serie AC
18magazine
NewS mpresa
Risponde: Stefano Casazza Country Manager - Eplan www.eplan.itQuali sono le principali novità che presente-rete a SPS?Le principali novità riguardano l’area dei
sistemi di cablaggio per schemi elettrici o
pneumatici.
Presentiamo EPLAN Harness ProD, la soluzione 3D/2D per la
progettazione professionale di cablaggio. EPLAN Harness ProD
è uno strumento 2D o 3D professionale che combina i dati di in-
gegneria meccanica ed elettrica in un unico sistema e in tal
modo rende possibile lo sviluppo efficiente di cablaggi
in 3D. Distinte di taglio, tavola chiodi e calcolo delle
interferenze sono solo alcuni di questi vantaggi.
Per la natura del prodotto, EPLAN Harness ProD può
essere integrato in modo ottimale nei processi di la-
voro già consolidati e lavorare con CAD meccanici
3D già in uso in azienda oppure può operare come
una soluzione a sé stante.
EPLAN Fluid e Eplan Pro Panel vengono arricchiti di una
nuova funzionalità 3D che da la possibilità di cablare virtual-
mente l’armadio con cavi/tubi senza l’utilizzo di una canalina.
Il percorso può essere adattato in qualsiasi momento, in modo
flessibile e secondo le varie situazioni. Questo montaggio vale
sia per i collegamenti elettrici come i cavi Ethernet, oppure per i
collegamenti fluidici, come per esempio i tubi pneumatici.
Per quanto riguarda il Pro Panel, presentiamo anche il modulo
COPPER, dedicato in maniera specifica agli utilizzatori delle
barre di rame a supporto del dimensionamento dell’armadio e
del posizionamento della barre piegate al suo interno.
Quali sono gli elementi più innovativi di questi nuovi prodotti e in che modo si distinguono dai prodotti analoghi di altre aziende concorrenti?Efficent Engineering è il
nostro motto. Siamo sul
mercato da 25 anni, e svi-
luppiamo soluzioni integra-
te per aiutare i nostri clienti
a lavorare meglio. Il CAD
elettrico è solo la punta
dell’iceberg ed è uno dei
nostri pilastri storici, ma le richieste che arrivano dai clienti vanno
ben oltre: integrazioni multidisciplinari (elettrico, fluidico elettro-
nico meccanico), integrazioni ERP e PLM, analisi e simulazioni,
prototipazione virtuali. A SPS ci sarà la possibilità di toccare con
mano come Eplan è in grado di supportare e sviluppare queste
necessità.
In che modo l’utilizzatore dei vostri nuovi prodotti può ricevere un valore aggiunto utile al suo business?I punti cardine sono tre: il primo riguarda il 3D. Riuscire a produr-
re in 3D un prototipo virtuale di un armadio in maniera automa-
tica, grazie ai dati di progettazione dello schema significa avere
sotto controllo tutto il ciclo di sviluppo completo, prima che
venga costruito fisicamente. In pratica si ottengono i
dati di montaggio precisi, i posizionamenti, i dati di
cablaggio dell’armadio e quelli dei cavi sul campo.
Si possono effettuare delle simulazioni termiche per
stabilire il miglior sistema di refrigerazione, ed inoltre
visualizzare l’armadio montato o smontato su un
Tablet.
Il secondo riguarda l’integrazione con gli altri partner
di soluzioni per l’automazione: Eplan è integrato in ma-
niera bidirezionale con le applicazioni di Rockwell Automa-
tion, Beckhoff, Siemens, Schneider Electric, B&R. Modifiche fatte
nel sistema PLC vengono riportate anche nello schema elettrico
e viceversa.
Con Phoenix Contact abbiamo sviluppato l’integrazione con
Clip Project per avere in automatico sia il posizionamento delle
morsettiere in 3D nell’armadio che la gestione dell’etichettature
dei cavi.
Con Rittal Therm, il software di analisi termica fornito da Rittal
ed Eplan Pro Panel, il progettista può fare un’analisi termica
dell’armadio e decidere tra le varie soluzioni suggerite quale è
il miglior apparato refrigerante e inserirlo nel progetto con un
semplice clic. Il sistema terrà traccia automaticamente delle
forature necessarie per il montaggio fisico. Per non parlare poi
dell’ integrazione con le macchine CNC per lo sviluppo dell’ar-
madio. Il terzo è il Dataportal, consultabile anche attraverso un
App : 48 produttori mondiali, 225.000 elementi intelligenti che
possono essere usati dai progettisti per costruire facilmente i loro
progetti avendo la certezza che i dati siano sempre aggiornati
(prezzi, codice articolo, caratteristiche tecniche, ingombri etc.).
Non un semplice catalogo elettronico ma un efficiente strumen-
to di progettazione integrata.
IntegrazIone, 3D e vIrtualIzzazIone
SPeCIale SPS Intervista
Eplan è leader di mercato nel settore delle applicazioni software CAD/CAE elettriche/impiantistiche. La solidità e le funzionalità dei prodotti hanno consentito all’azienda di sviluppare una buona presenza sul mercato; due situazioni che hanno facilitato lo sviluppo di collaborazioni ed integrazioni sia con i fornitori di soluzioni di automazione, sia con gli sviluppatori di software CAD meccanico.
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19magazine
NewS mpresa
L’automazione PC-basedComPie nuovi Passi avanti
sPeCiaLe sPs
Dai nuovi pannelli con display multi-touch, alle novità nel campo del Motion Control e dei servoterminali, lo sviluppo della tecnologia di automazione Beckhoff non conosce soste.
Risponde: Pierluigi Olivari Managing Director - Beckhoff Automation www.beckhoff.itA SPS Italia 2013, Beckhoff intro-
duce la nuova generazione
di pannelli delle serie CP2xxx
e CP3xxx, con display multi-
touch. Come sempre, i nostri
Control Panel e Panel PC sono dotati di tutte le
funzioni necessarie e possono essere adattati in
modo ottimale alle esigenze del controllo macchina.
In molte applicazioni industriali il comando di funzioni
chiave continua a essere richiesto tramite tasti elettromeccanici,
nonostante la moderna tecnologia multi-touch. Rispondiamo a
questa esigenza con numerose versioni standard e personaliz-
zate: dal tasto a corsa breve o pulsante di arresto d’emergenza
fino all’interfaccia RFID o USB. Il collegamento di questo livello di
comando avviene tramite cablaggio diretto, USB oppure tramite
tutti i sistemi bus correnti come EtherCAT, PROFIBUS o PROFINET.
In questo modo, le funzioni rilevanti ai fini della sicurezza posso-
no essere integrate tramite il protocollo TwinSAFE o PROFIsafe.
Inoltre, tutti i pulsanti possono essere cablati direttamente con un
secondo contatto attraverso una serie di terminali. Beckhoff offre
estensioni dei pul-
santi come opzioni
standard (C9900-
G0xx) o anche nella
variante personaliz-
zata. Il design offre
il massimo delle
varianti possibili:
diverso colore dei
tasti, tasti a mem-
brana, interruttori,
tasti capacitivi, tasti
elettromeccanici,
tasti a corsa breve,
selettori o interruttori
a chiave fino alle in-
terfacce RFID o USB.
Anche per quanto
riguarda le dimen-
sioni, i nuovi pannelli
multi-touch offrono
la massima flessibilità: display da 7 a 24”, orientamento orizzonta-
le o verticale, formato 4:3 o widescreen, pannello da incasso o a
braccio portante, oltre alle varianti dei pannello DVI/USB
oppure Panel PC completo.
Un’altra importante novità che presentiamo a SPS
riguarda la tecnologia del Motion Control. La nuova
serie AM8500 amplia infatti la nostra famiglia di
servomotori con una versione completa a elevato
momento d’inerzia del rotore. Adatta soprattutto
per applicazioni CNC in macchine utensili e mac-
chine per la lavorazione del legno, la serie AM8500
comprende quattro taglie e tre lunghezze costruttive e
una coppia di stallo da 1,38 a 29 Nm. Un punto di forza è la One
Cable Technology (OCT), dove il sistema di potenza e il sistema
di retroazione sono combinati nel cavo motore standard. Se i no-
stri servomotori si distinguono già per le eccellenti caratteristiche
dinamiche e il particolare design elettromagnetico interno, ora
la serie AM8500 offre un ulteriore vantaggio: un momento d’iner-
zia del motore aumentato dal 100 al 300 % grazie a una geome-
tria del rotore modificata rispetto ai servomotori AM8000. Questa
elevata inerzia semplifica la regolazione dell’AM8500 in settori
nei quali deve essere movimentata un’elevata inerzia esterna. In
alcuni casi, è addirittura possibile fare a meno del riduttore.
Infine, i servoterminali della serie EL7201 per il nostro sistema I/O
EtherCAT permettono di includere nella morsettiera HD standard
un servoamplificatore completo per motori fino a 200 W. Al posto
dell’interfaccia resolver tradizionale, la nuova variante EL7201-
0010 supporta la serie di servomotori AM8000 basata su OCT. Ol-
tre alle soluzioni per i motori passo-passo e a corrente continua,
i servoterminali sono concepiti per operazioni di posizionamento
altamente dinamiche. Grazie alla completa integrazione fornita
da EtherCAT, si può beneficiare di vantaggi come un breve
tempo ciclo, jitter ridotto e semplice diagnostica. Il monitoraggio
della sovratensione e sottotensione della corrente, della tempe-
ratura del terminale e del carico del motore offre il massimo in
termini di sicurezza di funzionamento. La variante OCT supporta
il collegamento diretto dei nuovi servomotori AM8121 (0,5 Nm),
AM8122 (0,8 Nm), e AM8131 (1,13 Nm). Tutti i motori della serie
AM8000 forniscono una retroazione basata su encoder assoluto
e un’etichetta elettronica, che può essere letta dall’EL7201-0010.
Ciò consente di ridurre notevolmente il tempo di ingegnerizzazio-
ne grazie alla retroazione di tipo assoluto, che elimina la necessi-
tà di un azzeramento dell’asse, e alla possibilità di collegamento
plug & play.
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NewS mpresa
Risponde Marco Ceriani Responsabile Vendite Italia Progea www.progea.comQuali sono le principali novità che presente-rete a SPS?Progea lancia una nuova tecnologia sof-
tware Scada/HMI, in grado di ridefinire
i concetti di supervisione e control-
lo: Movicon.NExT.
Movicon.NExT non è una normale evoluzione della
tecnologia Movicon ma una nuova piattaforma che
mette a frutto i vent’ anni di esperienza di Progea
nel settore, creando un nuovo punto di riferimento.
Il progetto Movicon.NExT è nato per affiancare alla
tecnologia Scada/HMI attuale una tecnologia di nuova
generazione, integrando il modello di comunicazione basato
sulla tecnologia OPC UA, con un framework industriale proget-
tato da Progea che include l’OPC UA Server ed un ricco set
di OPC UA Client. Il nuovo prodotto fa un salto generazionale
nell’interfaccia utente, utilizzando le nuove tecnologie WPF
e XAML, superando le attuali WinForm. Le librerie grafiche di
nuova concezione offrono interfac-
ce utente finora impensabili in uno
Scada, inclusi i modelli 3D. Grazie
all’information Model di OPC UA è
inoltre possibile gestire Smart Symbol
potenti e flessibili.
Movicon.NExT utilizza la tecnolo-
gia Virtual File System per rendere
indipendente le applicazioni dal
modello di persistenza dei dati.
L’utente può quindi connettersi libe-
ramente ai database relazionali (es
SQL Server), utilizzare il Cloud com-
puting (es. Azure) oppure utilizzare i
normali file XML su disco fisico per la
storicizzazione e l’archiviazione dei
dati di processo o dei progetti.
Anche le tecnologie Web Client
saranno rivoluzionate, grazie a
SilverLight si avrà a disposizione sul
browser una grafica eccezionale
e performances elevate, oppure
potrete scegliere di utilizzare i propri
iPhone, iPad, Android con la tecno-
logia standard HTML5.
Quali sono gli elementi più innovativi di questi nuovi prodotti e in che modo si distinguono dai prodotti analoghi di altre aziende
concorrenti?
Movicon Next sviluppa prestazioni di altissimo livello sia dal
punto di vista dell’interfaccia utente che di gestione dei dati,
sfruttando al massimo le nuove tecnologie e le nuove piattafor-
me informative disponibili, aumentando inoltre il livello di
sicurezza aprendo all’integrazione a diversi sistemi di
autenticazione.
La piattaforma è stata pensata per garantire la
massima scalabilità, e permette di utilizzare un unico
ambiente di sviluppo per generare e distribuire pro-
getti per PC e stazioni Server, PC Embedded e Touch
Panels, per dispositivi mobili e smartphone e per tablet.
Movicon.NExT offre un ambiente di lavoro innovativo e
gradevole, con un set di funzionalità ricco ed intuitivo.
Grazie alle nuove tecnologie sulla quali Movicon.NExT si basa
completamente, i progetti potranno essere realizzati riducendo
ulteriormente i tempi di sviluppo rispetto alle soluzioni preceden-
ti, sfruttando wizards e template, librerie di simboli e toolbox di
nuova generazione.
Una nUova piattaforma Scada con 20 anni di eSperienza
SpeciaLe SpS intervista
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23magazine
NewS mpresa
Risponde Giovanni SangiorgioProduct Manager - Pilz Italia www.pilz.itDopo 10 anni di vita e di successi la serie PNOZmulti di Pilz si rinnova.Quali sono le principali novità che presente-rete a SPS?Pilz presenta il nuovo sistema
confi gurabile PNOZmulti 2. Il primo modulo base,
PNOZmB0, è in formato da 45 mm, ha display retroil-
luminato, 20 input e 4 output e può essere ampliato
con 4 unità di espansione. PNOZmulti 2 dispone
di un display retroilluminato attraverso il quale è
possibile visualizzare lo stato degli I/O, di messag-
gi diagnostici del cliente e la stack errori. Il display
distingue PNOZ MB0 da prodotti analoghi. Attraverso
il display, l’utilizzatore dispone di tutte quelle informazioni
che permettono una veloce diagnosi e risoluzione dei problemi.
L’espandibilità con moduli misti I/O consente di realizzare una
confi gurazione più mirata e precisa con riduzione di ingombri e
costi. La comunicazione con altre unità base e con la periferia
decentralizzata consente una soluzione distribuita è più fl essibile.
La piattaforma di controllo per l’automazione PSS 4000 si arric-
chisce invece con i nuovi controllori PSSu multi. Si tratta di com-
ponenti intelligenti confi gurabili con il linguaggio di program-
mazione grafi co PASmulti. I controllori confi gurabili della serie
PSSu multi sono caratterizzati da un’elevata semplicità di utilizzo
grazie al cablaggio dei segnali fra i blocchi software attraverso
il collegamento di fi li con il mouse e semplicità interpretativa in
fase di debug. I moduli I/O del sistema decentralizzato PSSu-
niversal, oltre a continuare a essere il punto di forza dell’inter-
facciamento verso il campo, sono anche la base per il design
dei nuovi controllori programmabili PSS 4000. Questi infatti sono
disponibili con diverse caratteristiche in termini di performance,
per soluzioni mirate sia nell’ambito della sicurezza che dell’au-
tomazione standard. La piattaforma di controllo PSS 4000 si
confi gura come un sistema multitasking e multi target
in grado di gestire progetti con intelligenza distribu-
ita in rete mantenendo un controllo centralizzato
attraverso il software PAS (Pilz Automation Suite). In
questo modo un progetto può essere suddiviso fra
elementi intelligenti e ottenere un’architettura mo-
dulare ed indipendente dell’impianto mantenendo
un controllo centralizzato delle funzioni diagnostiche
per esempio.
Quali sono gli elementi più innovativi di questi nuovi pro-dotti e in che modo si distinguono dai prodotti analoghi di altre aziende concorrenti?I linguaggi di programmazione della piattaforma di controllo
PSS 4000 sono conformi allo standard IEC 61131-3 unitamente
al linguaggio PASmulti che gode di un elevato gradimento tra i
progettisti di sistemi d’automazione sicura, utilizzato in un nume-
ro elevato di applicazioni nei settori più svariati.
SafetyNET p, l’Ethernet Real Time nato sicuro, garantisce la con-
nettività fra gli elementi di controllo dell’impianto per veicolare
dati di sicurezza, di automazione standard, di diagnostica e vi-
sualizzazione, verso HMI con elevate prestazioni, e in un prossimo
futuro, motion control.
UNA PIATTAFORMA DI CONTROLLO MULTITASKING E MULTI TARGET PER GESTIRE PROGETTI CON INTELLIGENZA DISTRIBUITA
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24magazine
NewS mpresa
Di Massimo Fucci
Ad alcuni mesi dalla data di
cessazione della presunzione
di conformità di EN 954-1,
non è ancora chiaro come
applicare le norme sostitutive
EN 13849-1 e -2. Il seminario offrirà
l’occasione per approfondire e chia-
rire le modalità di applicazione di tali
norme, attraverso esempi pratici di progettazione delle funzioni
di sicurezza più utilizzate nelle macchine. “Incontrando i nostri
clienti, abbiamo notato una certa difficoltà nell’applicazione
della nuova norma tecnica”, afferma Enrico Merati, Local Busi-
ness Leader Sensing Safety & Connectivity dell’Italian Region di
Rockwell Automation e referente del seminario. “L’idea è quindi
di affrontare, attraverso degli esempi pratici, il calcolo dei vari
Performance Level con un approccio molto concreto. I seminari
sull’argomento non mancano, ma l’approccio è quasi sempre
molto teorico. Al contrario, abbiamo scelto un approccio molto
pratico per offrire le informazioni necessarie e, attraverso esempi,
chiarire l’applicazione della norma”.
Rockwell Automation ha sviluppato un’esperienza pluriennale
nell’ambito della sicurezza industriale. Il suo ingresso in questo
mercato è iniziato infatti nel 1999 con l’acquisizione del gruppo
di aziende inglesi E.J.A., comprendente Guardmaster, Prosafe
e Sigma e dal 2001 è iniziata la commercializzazione dei relativi
prodotti sui mercati europeo e americano. “Concretamente
sono quindi 11 anni che stiamo approcciando il mercato della
sicurezza”, sottolinea Merati. “Il know-how delle aziende acquisite
(tra cui anche Tesch nel 2002, azienda tedesca specializzata nei
relè di sicurezza, e Cedes nel 2004, azienda svizzera specializzata
in barriere di sicurezza e altri prodotti optoelettronici, controllori e
accessori) e la nostra esperienza nell’ambito dei PLC – e quindi
anche dei PLC di sicurezza – sviluppati da Allen-Bradley ci hanno
dato la possibilità di mettere insieme un’expertise di almeno 40
anni nell’ambito della sicurezza macchine”. L’acquisizione di
ICS Triplex nel 2007, specializzata nella sicurezza di processo, ha
permesso a Rockwell Automation di vantare un pacchetto com-
pleto di soluzioni per la sicurezza tra i più completi, che si estende
dalla sicurezza macchine alla sicurezza di processo. “Oggi, grazie
anche alla serie di acquisizioni effettuate negli anni di aziende
specializzate in ambiti differenti siamo in grado di offrire tutti i pro-
dotti necessari alla sicurezza non come generalisti ma come spe-
cialisti”. Il seminario si rivolge soprattutto ai progettisti di macchine
o di impianti che devono affrontare l’applicazione della nuova
norma tecnica per raggiungere il Performance
Level previsto dall’analisi del rischio. Si partirà quindi
da un’analisi del rischio fatta a monte e, sulla base di
questa, si spiegherà come implementare la soluzione
di sicurezza ottimale, esaminando le varie funzioni di
sicurezza e applicando la norma. “L’evento, naturalmen-
te, rappresenterà soltanto uno spunto per dare un’idea di come
si sviluppa l’iter di messa in sicurezza delle macchine”, afferma
Merati. “In realtà, Rockwell Automation supporta da sempre la
propria clientela con un affiancamento soprattutto tecnico e
normativo nell’implementazione delle varie soluzioni. E’ chiaro
che tra i nostri clienti ve ne sono di già esperti, che sono assoluta-
mente autonomi, altri che hanno bisogno di un affiancamento e
altri che non hanno mai affrontato l’argomento della sicurezza.
L’obiettivo è quindi quello di affiancare tutti i clienti per portarli ad
ottenere la scelta migliore per le proprie macchine, al di là della
semplice vendita di prodotti. Questo affiancamento del cliente
per portarlo alla soluzione migliore ci permetterà di consolidare il
rapporto con i clienti stessi nel tempo”. Rockwell Automation è in
grado di offrire anche servizi di consulenza a contorno della sicu-
rezza macchine, che partono dall’analisi del rischio e si estendo-
no alle fasi successive. “Generalmente, il cliente viene affiancato
da un punto di vista sia tecnico che normativo per un suggeri-
mento su come implementare le migliori soluzioni in base alle pro-
blematiche che riguardano la singola macchina”, riferisce Merati.
“Tuttavia, nel caso il cliente dovesse decidere di delegare l’intero
studio della messa in sicurezza a un consulente esterno, Rock-
well Automation può offrire questo tipo di consulenza. Il cliente
ha quindi la possibilità di acquistare sia la consulenza in ambito
sicurezza, sia tutta la soluzione del bordo macchina di quello che
è il comando e il controllo a interno quadro (nelle parti ingresso,
logica e uscita)”. Facendo riferimento alla norma EN ISO 13849-1
e -2, il seminario riguarderà essenzialmente l’ambito europeo. E’
tuttavia da sottolineare che questa norma come ISO ha una va-
lidità più ampia e viene utilizzata anche sul mercato americano:
la tendenza della normativa è infatti quella di avere delle norme
valide a livello generalizzato su tutti i mercati, senza distinzione
tra il mercato americano e il mercato europeo. Si va quindi verso
un’unificazione del quadro normativo, che faciliterà i costrut-
tori di macchine italiani esportatori. “I mercati di sbocco delle
macchine italiane sono ormai molto spesso fuori dall’Italia, quindi
diventa molto importante avere delle normative che abbiano
una validità generale e non si differenzino da Paese a Paese”,
afferma Merati. “L’applicazione delle normative EN 13849-1 e -2,
Sicurezza funzionale: iStruzioni per l’uSo
Speciale SpS
Il 22 Maggio, in occasione di SPS 2013, Rockwell Automation organizza un seminario sulla sicurezza funzionale e analisi del rischio.
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Sicurezza funzionale: iStruzioni per l’uSo
Speciale SpS
così come dei Performance Level e dei SIL hanno validità anche
nel mercato americano. Tanto è vero che Rockwell Automation,
azienda americana, applica gli stessi concetti utilizzati dalle im-
prese europee”. L’appuntamento, quindi, è fi ssato presso la Sala
Arancio della Fiera di Parma con registrazione a partire dalle 10.00
e chiusura lavori attorno alle 13.00. Alla fi ne della presentazione
è previsto uno spazio per rispondere alle domande dei parteci-
panti. Conviene quindi partecipare portando con sé qualche
domanda, perché l’obiettivo del seminario è quello di chiarire dei
dubbi e mettere i partecipanti in condizione di affrontare meglio
il problema delle nuove normative. “Naturalmente, non abbiamo
la pretesa nel giro di un paio d’ore di risolvere tutti i dubbi possibili,
ma cercheremo di dare un contributo concreto alla maggiore
quantità possibile, nell’ottica di supportare i nostri clienti acquisiti
e potenziali”, conclude Merati. “Come sempre nei nostri seminari,
abbiamo scelto di non parlare di prodotti. Riferimenti ai prodotti
Rockwell Automation saranno presenti solo negli esempi pratici,
ma non si tratterà assolutamente di presentazioni commerciali.
Chi lo vorrà potrà passare successivamente nel nostro stand per
maggiori approfondimenti”.
Rockwell Automation annuncia il rilascio di un nuovo tool di confi gurazione e progettazione che consente di risparmiare tempo nella progettazione dei sistemi di sicurezza delle macchine. Il software di confi gurazione Safety Automation Builder (SAB) di Rockwell Automa-tion permette di gestire agevolmente il processo di progettazione dei sistemi di sicurezza e di applicare le best practice riconosciute a livello globale.Il tool SAB è disponibile tramite download gratuito sul sito web di Rockwell Automation e costituisce per gli ingegneri una guida al processo di progettazione dei sistemi di sicurezza fornendo opzioni per il layout, ana-lisi del livello prestazionale (Performance Level PL) di sicurezza e una guida alla selezione dei prodotti della famiglia Allen-Bradley. L’analisi PL utilizza il software SISTEMA (Safety Integrity Software Tool for Evaluation of Machine Applications) di IFA certifi cato tramite lo standard globale EN ISO 13849-1.“Il nostro recente studio sulle prospettive 2016 del mercato globale della sicurezza delle macchine riconosce a Rockwell Automation la leadership a livello mondiale nella fornitura di soluzioni di sicurezza” ha dichiarato Sal Spada, direttore della ricerca, ARC Advisory Group “posizione che Rockwell Automation continua saldamente a mantenere con il lancio di nuovi tool dedicati alla sicurezza. Forte del più ampio portfolio esistente al mondo dedicato all’automazione della sicurezza, il nuovo tool Safety Automation Builder costituisce una guida per la progettazione di sistemi di sicurezza offrendo ai clienti tutto ciò di cui hanno biso-gno: un’unica fonte affi dabile di competenze legate alla sicurezza.Il calcolo dei livelli PL tradizionalmente è molto com-plesso e prevede che gli ingegneri eseguano una serie di attività tra cui la stampa dei disegni del layout delle macchine, il disegno di dispositivi di protezio-ne fi ssi e mobili, l’individuazione di punti di accesso potenzialmente pericolosi e delle funzioni di sicurezza
richieste, la selezione di di-spositivi di input, output e logica e il calcolo del livello PL raggiunto dal sistema di controllo sicurezza. Il risultato di tutte queste operazioni consiste in una distinta di materiali necessari e di calcoli di sicurezza che gli ingegneri dovrebbero in seguito riportare in documenti, disegni e relazioni.Il software SAB automatizza il processo di selezione relativo alla sicurezza accelerando la progettazione dei sistemi e minimizzando l’errore umano. Con il tool SAB gli utenti dopo aver importato un’immagine della macchina da mettere in sicurezza, rispondono alle domande utilizzando un menu a tendina e schermate di supporto per identifi care e selezionare le necessarie funzioni di sicurezza. Il software quindi procede alla selezione prodotti, genera una distinta dei materia-li e compila i dati necessari per popolare SISTEMA. Quest’ultimo, attraverso un calcolo automatico, indica il PL raggiunto dal sistema di sicurezza secondo i principi EN ISO 13.849-1. Come parte del processo, gli utenti ricevono anche un fi le di progetto Il software SAB è disponibile sul sito web Rockwell Automation. Per ottenere i massimi risultati da questo nuovo tool, è consigliabile scaricare e far girare SISTE-MA per il calcolo PL e il software Proposal Works per la selezione prodotti e la distinta dei materiali.Rockwell Automation ha rilasciato inoltre nuove Safety Functions; si tratta di documenti di progetto pre-inge-gnerizzati con informazioni dettagliate su molte me-todologie di messa in sicurezza, che includono funzio-nalità specifi che, dati delle categorie di Performance Level e i componenti richiesti di input, output e logica. Tra i documenti ci sono anche elenchi dei componen-ti, schemi elettrici, un fi le di progetto SISTEMA e piani di verifi ca e validazione.
Safety Automation Builder (SAB)
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Di Massimo Fucci
Progettazione, Simulazione e automazione:obiettivo integrazione
iCt il Punto
Il processo di sviluppo prodotto, nella stragrande maggioranza dei casi, non è costituito dalla sola progettazione meccanica (MCAD), ora è necessario affiancare sia la simulazione (CAE) in ambito multidimensionale, sia l’automazione (elettronica e software). Per poter essere competitivi il tutto deve avvenire in un ambiente integrato.
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Progettazione, Simulazione e automazione:obiettivo integrazione
iCt il Punto
Il contesto competitivo in cui si trova ad operare la nostra
industria manifatturiera e quindi le maestranze ed il ma-
nagement, richiede prodotti dalle caratteristiche appa-
rentemente in contrasto. Infatti, da un lato si richiedono
funzionalità elevate in tutti i campi (velocità, resistenza,
capienza etc.) anche quando non strettamente neces-
sario, dall’altro devono essere caratterizzate da problemi
zero nel ciclo di vita/usabilità del prodotto.
Quest’ultimo parametro ha avuto una dinamica settoriale. Ogni
prodotto/mercato ha un suo parametro che evolve nel tempo.
Per intendersi, facendo riferimento ai classici telefonini (scusa-
te… Smartphone), visto che mediamente si riesce a resistere alla
tentazione del cambio dai 12 ai 18 mesi (il ciclo di vita) questo è
il lasso di tempo in cui non devono insorgere problemi bloccanti
dovuti al normale utilizzo.
Lo stesso concetto è traslabile nel mondo dell’industria, laddove
il ciclo di vita è maggiore, altrimenti non si giustificherebbe la
differenziazione canonica tra beni di consumo e beni durevoli.
Il prodotto finale, inoltre, deve essere possibilmente ‘green’ o
quantomeno più green del precedente, in maniera tale da esse-
re proposto come un prodotto a basso impatto ambientale.
Infine deve costare il meno possibile. In questo caso vi è da
applicare una strana funzione matematica. Infatti, il prezzo di
vendita deve tener di conto: dei costi di realizzazione (proget-
tazione, produzione), del valore percepito del prodotto e del
Marchio (Apple docet), dell’effettivo ciclo d’uso e dei budget
del potenziale compratore.
In quest’ottica le aziende possono operare solo sui primi due
punti.
I costi di realizzazione sono la summa dell’efficacia ed efficienza
raggiunte nei diversi processi aziendali. In questo caso il processo
di sviluppo prodotto ha un peso specifico di rilievo. Mentre, per il
valore percepito contano i dati di targa del prodotto, l’assisten-
za, la relazione con il parco clienti e la capacità di comunicare
al mercato.
Se ci si sofferma al ‘solo’ processo di sviluppo prodotto, questo
presenta oramai delle fasi ben codificate: definizione (più o
meno strutturata) delle caratteristiche del prodotto da realizza-
re, progettazione meccanica, progettazione dell’automazione
associata e simulazione digitale del modello virtuale prima della
sua realizzazione. Magari con un gruppo di potenziali utenti tar-
get, il quale sancisce come vorrebbe il prodotto per poi acqui-
starlo.
Un esempio in tale senso è la lavatrice: quando la si compra si
hanno pochi minuti, in genere in un grande magazzino, laddo-
ve, di certo non la si può provare simulandone un effettivo ciclo
di lavaggio! Possiamo solo fidarci della sensazione; lo sportello si
apre e si chiude ‘bene’, i comandi sono facili, la ruota del selet-
tore da un’idea di consistenza (non rimarrà in mano dopo pochi
utilizzi), ovviamente sono imprescindibili le dimensioni fisiche. La
lavatrice una volta a casa dovrà essere posizionata in un posto
ben preciso. Bene, le sensazioni relative allo sportello, al selettore,
al quadro comandi sono frutto di un’accurata progettazione
(MCAD + Automazione) e di un’ancora più accurata simulazione
e/o messa a punto delle varie singole componenti e del prodot-
to finito.
Inoltre, per mantenere un prezzo appetibile, la gestione dati di
prodotto e l’integrazione con i processi collegati: vendite, acqui-
sti, amministrazione etc. sono stati oggetto di una fase in cui sono
stati introdotti automatismi e controlli in grado di abbattere, se
non annullare, i cosiddetti costi nascosti.
Un processo atto a massimizzare i risultati. Il mercato, in questo
senso, offre una serie di soluzioni che sembrano ben funzionare
in ambienti omogenei (Brand singolo) e, solo ora, comincia a
presentare ambienti integrati ma prodotti eterogenei.
Un’architettura in cui applicazioni software di diversa natura:
MCAD, CAE, Automazione,PDM ed ERP possono operare in am-
biente integrato.
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Una serie di successi in diversi mercati e una
delle customer satisfaction più elevate nel
proprio settore, caratterizzano il posizio-
namento nel mercato di Siemens PLM
Software (www.plm.automation.siemens.
com/it_it/). Un risultato frutto del continuo
lavoro di sviluppo e di acquisizioni
che ha consentito di costruire
uno dei più ampi portafogli di offerta disponibili sul
mercato.
Abbiamo chiesto a Gian Luca Sacco, Marketing Director South Europe, di fornirci alcune indicazio-
ni sul posizionamento dell’azienda e sulla diffusio-
ne della soluzione per progettazione e simulazione
(CAD/CAE).
Qual è il posizionamento della vostra offerta in merito a MCAD, CAE e Automazione? (elementi costitutivi e differenzianti)La piattaforma NX offre strumenti e tecnologie per lo sviluppo
dei prodotti che incrementano la produttività delle fasi di pro-
gettazione, simulazione e produzione.
NX include funzionalità appositamente pensate per migliorare
l’efficienza e ridurre i tempi di progettazione per la modellazione
di feature, lo sviluppo lamiere, la modellazione delle superfici
freeform, la convalida e la creazione di bozze. I flussi di lavoro
semplificati, una migliore esperienza utente e la tecnologia
sincrona incrementano la produttività, riducono l’immissione di
dati e l’impegno richiesto dalle attività di progettazione.
Le funzionalità di simulazione di NX consentono ai team di svi-
luppo di progettare prodotti ad elevate funzionalità e durabilità
nel tempo. Infatti, i nuovi strumenti di ottimizzazione insieme
alla disponibilità di modelli di simulazione e di analisi strutturali,
termiche, di flusso, di moto ed anche in modalità multifisica,
consentono di creare nuovi e innovativi prodotti e processi di
simulazione molto rapidamente.
NX migliora la produttività dei processi di produzione di
componenti nei settori del macchinario industriale,
dell’aerospaziale, dell’automotive e degli stampi.
Consente di risparmiare tempo nella program-
mazione e lavorazione dei componenti grazie
a nuove più semplici operazioni di lavorazione,
controllo del percorso utensile e automatizzazione
della programmazione. Chiudendo il ciclo virtuoso
dalla programmazione NC alla lavorazione in un unico
ambiente consente di risparmiare sui costi di lavorazione e
utilizzare i dati corretti a supporto delle decisioni migliori.
In quali mercati avete già reso operativi ambienti integrati?
Siemens PLM Software lavora con le aziende per fornire soluzioni
aperte che consentano loro di prendere decisioni più efficaci e,
quindi, realizzare prodotti migliori. Con 7 milioni di licenze e oltre
71,000 clienti, siamo leader mondiale nella fornitura di software
e servizi per la gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM). Con
questi numeri possiamo tranquillamente dire che abbiamo già
reso operativi ambienti integrati in tutti i settori industriali mani-
fatturieri discreti e in tutti i paesi con una significativa presenza
manifatturiera.
Quanto è diffusa la necessità di integrazione MCAD/CAE/Auto-mazione presso il vs. parco clienti? In quali ambiti è maggior-mente diffusa?I nostri clienti sono abituati da anni a un ambiente CAD/CAM/
CAE perfettamente integrato, perché questo è stato il punto di
forza del nostro portafoglio di soluzioni fin dalla sua concezione
iniziale. Il concetto di Master Model è una chiave di volta della
nostra architettura e consente alle diverse discipline di utilizzare
gli stessi dati, seppur filtrati e visualizzati con modalità e livelli di
dettaglio diversi in funzione delle reali esigenze.
In quest’ottica posso dire che presso i nostri clienti la necessità di
integrazione tra il mondo CAD, CAM e CAE più che essere una
necessità è una caratteristica quasi data per scontata, sicco-
me sono abituati a muoversi in un ambiente che da sempre è
perfettamente integrato e condivide gli stessi dati.
NX: progettazioNe e simulazioNe iNtegrata e Nativa
iCt
Una lunga tradizione di Operatore rivolto alla fornitura di soluzioni complete è il biglietto da visita di Siemens PLM Software, il cui portfolio di offerta spazia in tutto il perimetro delle funzionalità rivolte al ciclo di vita dei prodotti.
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NX: progettazioNe e simulazioNe iNtegrata e Nativa
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Siemens PLM Software (www.siemens.it/plm), business unit della Divisione Industry Automation di Siemens, mette a disposizione del mercato manifatturiero la su-ite NX 8.5, una soluzione pienamente integrata per la progettazione, produzione e simulazione (CAD/CAE/CAM), nell’ambito delle soluzioni per la gestione del ciclo di vita dei prodotti (PLM).Questa versione poggia su di una foundation conso-lidata a cui sono state aggiunte funzionalità nuove o potenziate per la progettazione di macchinari e at-trezzature, migliorie che avvicinano il mondo dell’au-tomazione a quello della progettazione e strumenti di valutazione e simulazione CAE in diversi ambiti.Flussi di lavoro ottimizzati e un’esperienza utente avanzata aumentano la produttività e riducono sia la quantità di informazioni che l’utente deve immettere, sia l’impegno necessario per svolgere le mansioni di progettazione.In particolare, NX 8.5 è caratterizzato da: una nuova tecnologia dei ‘moduli di parti’ che semplifi ca la mo-dellazione e la modifi ca di progetti complessi; l’am-pliamento degli strumenti di convalida dei progetti e HD3D che migliora l’interazione, arricchisce la repor-tistica e la presentazione grafi ca dei dati PLM da di-verse fonti; la presenza della tecnologia Synchronous
Technology ulterior-mente potenziata al fi ne di semplifi care l’interoperabilità in ambienti multicad; la modellazione delle feature dotata di maggiore fl essibilità e controllo per mo-dellazione di feature, progettazione di lamiere, modellazio-ne a forme libere, convalida e messa in tavola. La sezione CAE ora comprende nuove funzioni per l’ottimiz-zazione e l’analisi multi fi sica e nuovi metodi per l’analisi di assiemi complessi. Le
migliorie a NX Nastran riguardano l’analisi non-lineare e dinamica e un aumento delle prestazioni di calcolo associate a una maggiore facilità della modellazione, mentre le migliorie alla simulazione a livello di siste-ma semplifi cano la gestione degli assiemi a elementi fi niti e potenziano la capacità di calcolo per l’analisi fl uidodinamica computazionale (CFD). Le funzionalità High Defi nition 3D (HD3D) offrono evoluzioni come le ‘misure dei risultati’ della simulazione, che consentono di collegare direttamente i risultati ai requisiti in modo da supportare le decisioni dei team di lavoro. NX 8.5 introduce nuove migliorie nell’ambito della simulazione che aiutano i team di sviluppo ad aumen-tare la loro effi cienza nell’ingegneria di prodotto. Ad esempio, nuovi strumenti di ottimizzazione come NX Shape Optimization suggeriscono interventi specifi ci e dettagliati per migliorare i progetti riducendo le zone di sollecitazione concentrate. NX 8.5 migliora la modellazione della simulazione e l’analisi strutturale, termica, fl uidodinamica, cinematica e multifi sica, accelerando la preparazione di modelli di analisi più precisi e riducendo i tempi di soluzione fi no al 25 percento. Inoltre, NX 8.5 for Simulation comprende infi ne una nuova versione del diffusissimo software NX Nastran un solutore FEA avanzato per prestazioni di calcolo, pre-cisione, affi dabilità e scalabilità. NX Nastran 8.5 amplia l’integrazione con Teamcenter per la gestione e la condivisione dei dati di prodotto, in modalità sicura, anche da iPAD.
NX8.5: High Design Defi nition, la nuova frontiera
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Raggiungere la posizione da leader è un’ope-
ra non semplice, mantenerla è un affare
complicato. Cambiano mercati ed esigen-
ze, nascono nuove aziende che hanno idee
e tecnologie innovative. Anche le posizioni
che sembrano consolidate si possono
trovare in difficoltà se non intra-
prendono a loro volta la via del
cambiamento e dell’innovazione, magari a colpi di
acquisizioni sul mercato.
Autodesk ha vissuto un percorso di sviluppo e cam-
biamento, abbiamo quindi rivolto a Sandro Zagatti, Autodesk Territory Sales Manufacturing Italy, alcune
domande in merito alla progettazione, alla simulazione
e all’integrazione MCAD- CAE – Automazione.
Qual è il posizionamento della vostra offerta in merito a MCAD, CAE e Automazione? Per quanto riguarda la progettazione meccanica Autodesk
vanta il portfolio più ampio di prodotti presenti oggi sul mercato,
a partire da AutoCAD per la progettazione 2D, AutoCAD WS
per gestire file DWS , in ambiente cloud, da qualsiasi dispositivo
mobile, sino alle soluzioni più complesse come il software per
l’Industrial Design e la modellazione di superfici in classe A deno-
minato Alias. Una soluzione utilizzata sia nel settore Automotive
che per lo sviluppo dei prodotti di largo consumo.
Per quanto riguarda l’ambiente CAE, e, quindi, la simulazione
virtuale delle performance di un prodotto, mettiamo a dispo-
sizione dei nostri utenti diverse applicazioni, alcune sviluppate
direttamente da Autodesk, altre rese disponibili da terze parti.
Ad esempio la simulazione dello stampaggio di parti in plastica
avviene tramite il prodotto leader di mercato quale Autodesk
Simulation Moldflow (ndr. frutto di una acquisizione).
Mentre la simulazione strutturale avviene con Simula-
tion 360. Un ambiente in cui possiamo anche offrire
le più ampie risorse di simulazione sfruttandola
capacità del cloud, per supportare diversi aspetti
della simulazione progettuale e ingegneristica.
Anche le aree di simulazione fluidodinamica e
termodinamica trovano una risposta puntuale grazie
alla presenza di Simulation CFD. La parte di automazio-
ne più pura è invece demandata ad aziende partner che
sono in grado di sfruttare le matematiche e i modelli realizzati
con i nostri prodotti per fare la parte vera e propria di automa-
zione industriale.
In quali mercati avete già reso operativi ambienti integrati?Diversi sono gli ambiti in cui ci siamo trovati ad operare. Daltron-
de i prodotti Autodesk sono molto diffusi e non penso ci sia un
settore in cui non siamo presenti con un livello di integrazione
eterogeneo. Alcuni clienti usano prodotti molto verticali e codici
di calcolo nonché di simulazione CAE Elettrico ed impiantistico
prodotti da altri brand, in massima parte terze parti di Autodesk.
Qualora non lo fossero, in pratica la quasi totalità, ha la possibi-
lità di scambiare dati in uno dei formati che i nostri prodotti
sono in grado di gestire. Di fatto, quindi, il nostro utente viene
messo in grado di operare secondo un flusso logico all’interno
del suo processo di sviluppo prodotto. Sicuramente in ambito
meccatronica abbiamo consolidato una serie di referenze
significative, principalmente applicate al settore delle linee
di produzione ed assemblaggio. Infine debbo riscontrare
che sempre più tra i nostri clienti, in particolare tra i produttori
di macchinari e prodotti di consumo, emerge la necessità
di poter integrare la parte di progettazione con quella di
verifica funzionale. Una tendenza che indica chiaramente
come il processo di sviluppo prodotto deve essere efficace
al massimo per fornire un concreto supporto alla capacità di
competere delle aziende.
sono abituati a muoversi in un ambiente che da sempre è
perfettamente integrato e condivide gli stessi dati.
Cloud e Simulation 360 a Supporto dell’integrazione appliCativa per lo Sviluppo dei prodotti
iCt
Uno degli operatori storici nello sviluppo e fornitura di prodotti software dedicati al ciclo di sviluppo dei prodotti. La diffusione del software Autodesk è molto capillare ed il parco clienti spazia in tutti i settori dell’industria manifatturiera. La crescita dell’azienda, è stata realizzata grazie a sviluppi interni e ad una politica di acquisizioni che ha ampliato di molto il portfolio di offerta. Con l’avvento del Cloud la sfida si fa ancora più interessante.
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L’integrazione tra diverse discipline di progettazio-
ne e di simulazione poggia le proprie basi su tre
pilastri fondamentali: la profonda conoscenza dei
problemi pratici da risolvere, una grande espe-
rienza di comunicazione tra ambienti diversi, la
capacità di sviluppare e supportare funzionalità in
architettura software aperta.
Questa è la sfida che ha iniziato ad intraprendere
EPLAN (www.eplan.it), che grazie ad una solida suite di applica-
zioni ed una diffusione capillare è in grado di guidare la mar-
cia verso l’integrazione. Abbiamo chiesto a Stefano Casazza, Country Manager di EPLAN Italia, di fornirci indicazioni in merito
al posizionamento dell’azienda sul mercato.
In che modo la Vostra soluzione si inserisce in un ambiente inte-grato MCAD/CAE/Automazione?Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito nel mondo della meccani-
ca al fenomeno della progettazione 3D e alla realizzazione dei
prototipi digitali delle macchine. Sui computer dei progettisti è
abbastanza facile trovare software di analisi cinematica
o di analisi strutturale, strumenti di uso ormai (quasi)
comune che hanno l’obiettivo, assieme al CAD 3D di
progettare e simulare un prototipo virtuale e poi di
costruirlo senza errori. Grazie alla diffusione di questi
strumenti e di questa tecnologia è difficile che si sba-
gli un progetto e che in officina si vada con i disegni
sbagliati. Questo è vero però solo da un punto di vista
meccanico!! Per la parte di automazione la situazione è
molto diversa, la prototipazione virtuale è ai primordi e non
viene quasi mai applicata. Le varie discipline (elettronica, elettri-
ca, fluidica etc.) vengono gestite con strumenti diversi e spesso a
compartimenti stagni. Ognuno sviluppa il suo “pezzettino” e poi
in produzione si fanno i conti. Il risultato è che spesso il collaudo
della macchina subisce ritardi perché l’integrazione tra mec-
canica e automazione ha avuto dei problemi. La piattaforma
Eplan si inserisce in questo contesto e risolve questo problema.
Eplan è un unico ambiente un unico database per gestire sia gli
aspetti schematici che costruttivi della parte automazione: elet-
trica fluidica, PCT. Non solo 2D ma anche 3D con il layout dei
quadri o lo sviluppo dei sistemi di cablaggio. Il tutto integrato in
maniera nativa sia con i software e le apparecchiature dei prin-
cipali operatori di mercato (Siemens, Phoenix Contact, Schnei-
der, Rockwell, B&R; Festo, Beckhoff, Rittal, ABB) sia con i principali
software gestionali che con le diverse soluzioni PLM.
Quali sono i benefici generati dalla vostra soluzione?Tecnicamente i benefici principali sono di 2 tipi. Il primo: utilizzare
la soluzione EPLAN dà la possibilità di avere sotto controllo tutto
lo sviluppo dell’automazione della macchina o dell’ impianto
in un unico software, un unico database, un’unica fonte per gli
schemi elettrici, gli schemi penumatici o oleodinamici, la co-
struzione 2D o 3D del quadro, la sua analisi termica, la gestione
della distinta automatica, la gestione del cablaggio del quadro,
la numerazione? dei fili, la stampa delle etichette, la gestione
della canaline, la gestione delle barre di rame, l’accesso ad
un database articoli di 39 produttori mondiali etc. Il secondo
è l’integrazione nativa con le terze parti: poter scambiare in
maniera bidirezionale le informazioni di I/O tra i software di pro-
grammazione dei PLC (RS Logix, Twincat, SE Unity Pro Interface,
Clip Project o Automation Studio) significa non ri-imputare i dati
2 volte nei 2 ambienti, cioè risparmiare tempo e ridurre gli errori
in fase di progettazione. Avere in automatico la distinta di tutti i
fili ed i cavi di un quadro, avere i fili già etichettati e tagliati per il
loro posizionamento grazie all’integrazione con il mondo Phoenix
Contact e le Macchine Komax wire significa risparmiare tempo,
azzerare gli errori e i costi occulti che ne derivano. Grazie
all’uso di queste tecnologie è poi possibile avvalersi
dei configuratori, capaci di generare in automatico
gli schemi e tutta la documentazione necessaria
a completare un progetto. Esiste anche un altro
beneficio, non tecnico ma pratico: Eplan è un
multinazionale tedesca con 50 filiali nel mondo, il
prodotto è disponibile in 17 lingue diverse e questo
è un’altra grossa garanzia che nessun altro nostro
concorrente può vantare.
A quali esigenze risponde? “In fretta e bene” sono i due aggettivi che ci caratterizzano. La
nostra soluzione è largamente apprezzata da tutte quelle azien-
de che hanno la necessità di snellire, velocizzare e migliorare
il modo di gestire la progettazione dell’automazione nella sua
globalità. Il CAD elettrico è solo il primo importante elemento, su
cui i nostri clienti ci misurano; ci sono poi tutti gli altri elementi che
non possono essere più considerati secondari. Lavorando per i
principali segmenti industriali (Machinery, Automotive, Oil& gas,
Building Automation) dobbiamo risolvere con qualità le neces-
sità dei nostri clienti nei vari ambiti. Un nostro grosso punto di
forza, oltre al prodotto, è dato dalla parte dei servizi. La forma-
zione, una metodologia consolidata che ci permette di rendere
operativo il progettista in pochi giorni, il supporto post vendita
per aiutare i clienti a migliorare i loro processi di automazione,
la possibilità di fare delle personalizzazioni là dove serve, fino
all’ assistenza telefonica eseguita con i più moderni strumenti e
disponibile su richiesta 24/7.
Perfettamente integrato e condivide gli stessi dati.
EPLAN: iN frEttA E bENE,iNtEgrAzioNE AvANti tuttA
iCt
La posta in gioco è elevata, ma EPLAN ha mostrato di avere tutte le caratteristiche per poter giocare un ruolo da protagonista nella sfida dell’integrazione tra varie discipline di progettazione e simulazione.
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NewS mpresa
INDUSTRIAL EQUIPMENT:3DEXPERIENCE E OPEN PDM
ICT
Un operatore leader di mercato è caratterizzato da un’ampia offerta di applicazioni informatiche organizzate in ‘BRAND’ tra loro correlati e integrati.
La capacità di indirizzare questi strumenti
al problema da risolvere si traduce
nella realizzazione di una piattaforma
a supporto del processo di sviluppo
prodotto denominata “3DEXPERIEN-CE Platform”.Dassault Systèmes vanta una notevole
esperienza nel settore della progetta-
zione e simulazione di prodotto. Una presenza tale da
consentire il conto di tutta una serie di acronimi e termini che
sono entrati nella nomenclatura di settore.
Al fi ne di comprendere il posizionamento dell’azienda abbiamo
chiesto a Mauro Faccin, Director EuroMed Industry Services Dassault Systèmes, di fornirci le indicazioni in merito.
DASSAULT SYSTEMES 3DEXPERIENCE PLATFORMLa nostra piattaforma, rappresentata dal simbolo della busso-
la, divide le applicazioni secondo la loro destinazione d’uso:
creazione del dato che rappresenta il prodotto (la sua forma
tridimensionale) con CATIA, SOLIDWORKS e GEOVIA; queste
a loro volta contengono gli applicativi verticali a supporto di
specifi che attività: condivisione del dato all’interno del processo
di sviluppo prodotto o della community con ENOVIA e 3DSWYM,
analisi dei dati e conseguente verifi ca necessaria alla validazio-
ne dei dati creati con SIMULIA DELMIA e 3DVIA, sintesi dei dati
provenienti da diverse fonti e diversi processi in “dashboard”
(cruscotti o pannelli riepilogativi) a supporto del processo deci-
sionale, con EXALEAD e NETVIBES.La proposta MCAD e di simulazione è rappresentata dai Brand
CATIA/SOLIDWORKS e SIMULIA/DELMIA. Questi sono proposti
secondo la logica di sviluppo del processo del settore industriale
di riferimento ed elaborati sull’esperienza maturata presso i nostri
clienti. Quando parliamo di processo di sviluppo prodotto, dob-
biamo tener presente che si tratta di un processo complesso e
molto caratterizzato dal settore merceologico a cui appartiene,
oltre alle considerazioni sulla modalità operativa (produzione
grandi volumi o per commessa). I mercati ai quali si rivolge la
proposta di Dassault Systèmes sono rappresentati dalle dodici
industries per le quali la multinazionale francese ha confeziona-
to le sue “EXPERIENCE”: Transportation & Mobility, Aerospace
& Defense, Marine & Offshore, Industrial Equipment, High Tech,
Consumer Goods-Retail, Consumer Packaged Goods-Retail, Life
Sciences, Energy, Process &Utilities, Achitecture, Engineering &
Construction, Financial & Business Services, Natural Resources.
Oggi i prodotti hanno una quantità di elettronica
sempre maggiore e, nel caso di apparecchiature
industriali come le macchine automatiche, questa
componente fa la differenza. Quindi non è più
suffi ciente progettare la parte meccanica e il resto
a seguire. Lo sviluppo in parallelo di tutte le compo-
nenti è l’elemento che caratterizzerà la competitivi-
tà dell’azienda.
La Piattaforma 3DEXPERIENCE è pensata proprio per sup-
portare e abilitare la condivisione delle informazioni e attivare la
collaborazione tra i diversi enti in azienda. Serve per la defi nizio-
ne del Concurrent Engineering attivo.
Parlando di progettazione, simulazione ed automazione,
l’Industrial Equipment’ può essere il settore merceologico che
sintetizza meglio lo scenario relativo alla combinazione delle
tre discipline di progettazione. Questo a sua volta si suddivide
in prodotti puntuali quali caldaie, elettrodomestici, macchine
utensili, sistemi di manipolazione o di trasporto, sino ad arrivare
agli impianti di processo più o meno automatici.
La necessità di integrare la progettazione meccanica, elettrica
e del software a corredo è comunque alta in tutti i settori mani-
fatturieri e molti dei nostri clienti si stanno muovendo in questa
direzione. L’integrazione delle discipline serve a ridurre i tempi di
sviluppo, di modifi ca e garantisce il miglioramento dei manu-
fatti. La proposta di Dassault Systèmes, basata sulla piattaforma
3DEXPERIENCE, consente di supportare il processo in tutte le sue
fasi, consentendo anche l’integrazione con strumenti esterni
specifi ci allo svolgimento dell’attività.
Quindi la scelta è di poter usare applicazioni software di altri
“vendor” integrate per sostenere l’idea di supporto al fl usso
dei dati nel processo di sviluppo. Per fare ciò la scelta è quella
di offrire l’integrazione con soluzioni “Open PDM” in grado di
scambiare dati con chiunque accetti questi standard.
Una soluzione 3DEXPERIENCE per l’industria è basata su un’unica
fonte di dati (PLM), capace di soddisfare le varie esigenze con
benefi ci tangibili, eliminando le attività prive di valore aggiunto
quali la ricerca delle informazioni o la duplicazione manuale e
non controllata dei dati su diversi sistemi. In sintesi la proposta di
Dassault Systèmes si traduce nel rendere disponibile l’esperienza
maturata in soluzioni che da questa nascono, con l’intento di
portare un valore per tutti.
Lo scenario iniziale è necessario a sincronizzare le attività per lo
sviluppo del sistema. Sino alla gestione del fl usso che, dalla ri-
chiesta del cliente, porta alla validazione dei “requirement” per
tracciare gli eventuali problemi e defi nire l’intervento risolutivo.
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NewS mpresa
CAD, PDM, ERP: UN AMBIENTE INTEGRATO PER UN MODELLO DI BUSINESS VINCENTE
Il mercato dei compressori per la refrigerazione industriale
e per i gas di processo si concentra nelle mani di pochi
operatori nel mondo. Aziende che sono in grado di svi-
luppare e fornire prodotti ad elevate prestazioni, ottima
affi dabilità e, non ultimo, un buon servizio di assistenza.
In questo settore Mayekawa (www.mayekawa.eu) si col-
loca in una posizione di leader. L’azienda è padronale,
nasce in Giappone nel 1924 con l’obiettivo di sviluppare
e realizzare impianti per la refrigerazione e per la compressione
dei gas. Oggi l’azienda è guidata dalla quarta generazione ed
è presente in 14 paesi, con 80 sedi ed oltre 3000 dipendenti.
“Il nostro perimetro di riferimento - afferma Giacomo Cisilino,
Direttore Generale Mayekawa Italia – è costituito da diversi
mercati che si estendono all’industria alimentare, ai settori oli &
gas, all’industria chimica: tutti settori che riconoscono ai nostri
prodotti una lunga tradizione di eccellenza tecnica.
Mayekawa produce compressori a pistoni e a vite con la tecno-
logia “oil fl ooded” ed è in grado di sviluppare e realizzare sistemi
di refrigerazione e trattamento gas strutturati. L’elemento com-
pressore rappresenta il cuore dell’impianto ed è il prodotto di
punta della Mayekawa che, grazie al know how raggiunto, offre
una gamma completa di modelli per rispondere alle molteplici
applicazioni richieste dal mercato. – Con la tecnologia dei com-
pressori a vite, spiega Cisilino, riusciamo a produrre macchine
con un volume generato fi no a 15.600 metri cubi/ora: un valore,
cioè, otto volte maggiore rispetto a quello raggiungibile con la
tecnologia a pistoni. Oggi, sempre più, siamo chiamati a fornire
sistemi completi tant’è che il nostro business model ha assunto
la connotazione che potremmo defi nire “ Refrigeration System
EPC”. In particolare nel mercato dell’ “oil & gas” e petrolchimi-
co vi è la necessità di interagire con le società di ingegneria le
quali operano con la logica del ”General Contractor” distri-
buendo parti della fornitura a diverse committenze, ma man-
tenendo la governance ed il pieno controllo e la responsabilità
della commessa nella sua globalità.
“La fornitura per un impianto di refrigerazione industriale, sot-
tolinea Cisilino, non solo richiede know how e perizia tecnica,
ma anche una capacità di gestione nelle diverse fasi della
commessa. Tra queste, un‘attività rilevante è la progettazione e
la gestione della documentazione”.
“Più specifi catamente per ogni contratto che sviluppiamo,
continua Cisilino, vengono prodotte circa 200 diverse tipologie
di documenti che dovranno essere emessi, revisionati, appro-
vati e tracciati in tutto il loro iter procedurale e cioè dalla prima
STORIE DI SUCCESSO
Una delle realtà leader nel settore dei compressori industriali ha adottato un ambiente integrato per la gestione della documentazione a supporto del proprio modello di business. Una soluzione che, ad oggi, gestisce ed integra nei diversi processi ben 12.000 documenti in 4D.
Di Massimo Fucci
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emissione fi no a quella dei cosiddetti “as built””.
Ogni impianto richiede una progettazione specifi ca. I documen-
ti contrattuali sono numerosi e molto dettagliati e la loro consul-
tazione deve essere sempre disponibile e facilmente accessibi-
le. Il contratto si completa con la consegna al committente dei
manuali operativi e delle certifi cazioni che costituiscono dossier
di oltre 1500 pagine la cui gestione viene realizzata utilizzan-
do il programma PDM VAULT. Inoltre per ogni commessa
vengono impiegati da 2000 a 5000 item o articoli il cui
codice viene creato sempre con VAULT nella sezione
gestione articoli: per detta funzione il programma si
integra con il sistema gestionale SAGE.
“Supportiamo i nostri clienti in tutte le fasi – confer-
ma Cisilino – dallo studio di fattibilità dell’impianto,
alla sua realizzazione ed alla messa in esercizio;
inoltre ci occupiamo dei servizi di post vendita e della
gestione dei ricambi garantendo la tracciabilità di ogni
singolo componente utilizzato”.
Nell’ambito del processo produttivo, un elemento critico è il
rispetto delle tempistiche, così come contrattualmente pattuite,
di esecuzione di ogni singola fase della commessa e cioè dalla
progettazione alla consegna dei materiali al Cliente. Un tema,
questo, non banale in quanto ogni ritardo nell’esecuzione delle
diverse attività genera il pagamento di penali che maturano
anche per pochi giorni .
“La nostra struttura, spiega Cisilino, si occupa della progetta-
zione e dell’approvvigionamento dei materiali, mentre l’atti-
vità di assemblaggio viene demandata all’esterno. E’ quindi
fondamentale tenere costantemente sotto controllo i tempi di
realizzazione dei singoli componenti e monitorare l’avanzamen-
to delle attività interne ed esterne al fi ne di assicurare che la
commessa venga portata a termine rispettando tempi e costi
defi niti in fase di pianifi cazione”.
Nel modello di business illustrato è indispensabile operare in
un ambiente informatico-applicativo totalmente integrato, in
grado cioè di garantire i fl ussi tra la progettazione (CAD), la
gestione della documentazione e delle confi gurazioni dei pro-
dotti (PDM) e l’approvvigionamento, la logistica e la contabilità
industriale e fi scale (ERP).
“In detto contesto – ci confi da Cisilino – ho dovuto fare appello
a tutta la mia precedente esperienza, in quanto la realizzazione
di un sistema integrato, indispensabile in un concetto moderno
di società operante quale EPC, si presentava piuttosto ambizio-
so. A tale scopo ho individuato i fornitori strategici con i quali
defi nire e realizzare il progetto informatico”.
Per la progettazione grafi ca degli impianti è stato individuato un
software dedicato al “ piping” operante su piattaforma Autode-
sk, che consente di fornire i dati CAD sia per la trattazione dei
modelli virtuali 3D, sia per la defi nizione e gestione delle diverse
liste di materiali (BOM).
“La gestione della documentazione, fulcro di tutte le nostre
attività, richiedeva un prodotto semplice, fl essibile ed affi dabile
– sottolinea Cisilino –idoneo a supportare con le sue funzionalità
tutte le fasi di gestione della commessa. La scelta di Mayeka-
wa è quindi caduta su Autodesk Vault sia per la qualità del
prodotto proposto, sia per le ottime capacità del mana-
gement della società fornitrice (Prisma Tech) che è
stato in grado di realizzare le implementazioni atte a
rispondere alle nostre esigenze”. Prisma Tech (www.
prisma-tech.it) opera da diversi anni nel campo
delle soluzioni rivolte a rendere effi cace il ciclo di
sviluppo ed ha maturato una notevole esperienza
nella personalizzazione e messa regime di soluzioni
CAD/PDM nonché nell’integrazione con le diverse
soluzioni ERP. “La soluzione PDM adottata, corredata del
modulo “ VAULT collaboration”,– conclude Cisilino – ci permet-
te di operare con un server (ridondato), unico per i nostri uffi ci
dislocati in aree geografi che diverse, consentendo un notevole
risparmio in termini di gestione e manutenzione dello stesso ed
eliminando defi nitivamente i problemi di duplicazione e sincro-
nizzazione dati. Inoltre è possibile defi nire e gestire una serie di
workfl ow che vanno dalla validazione interna all’approvazione
dei documenti da parte del cliente in tutti i livelli contrattual-
mente previsti. In tal modo riusciamo a tenere sotto controllo
l’intero avanzamento delle attività di progettazione e di mettere
a disposizione del nostro ERP (Sage X3) tutte le informazioni ne-
cessarie alle altre funzioni aziendali: logistica,produzione, ed am-
ministrazione. In conclusione possiamo contare su un ambiente
integrato, fortemente personalizzato, a supporto di un business
model di successo, che ha anche fornito elementi di riduzione
dei costi e degli errori” .
STORIE DI SUCCESSO
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Building AutomAtion e efficienzA energeticA,
il futuro del piAnetA
Di Valerio Alessandroni
Il tema dell’energia rappresenta uno dei fondamentali da affrontare per consentire la continuità della spe-cie: consumiamo troppo e male. Uno degli elementi su cui agire è senza dubbio l’efficienza degli edifici. Un terreno in cui l’automazione può fornire un contributo fattivo costituito da prodotti e soluzioni innovative.
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NewS mpresa
Una serie di studi di mercato ha prodotto
una raccolta di dati convergenti in merito
alle aree di miglioramento in campo ener-
getico. Uno di questi riguarda da vicino gli
edifici, si perché, già solo all’interno degli
edifici del terziario e residenziale in Europa
e negli Stati Uniti si utilizza una quota enor-
me dell’energia totale consumata: rispetti-
vamente il 20% nel terziario e dal 20 al 25% nel residenziale.
Per affrontare la sfida energetica, decisiva per il futuro del pia-
neta, a livello europeo è stata emessa la Direttiva 2002/91/CE –
EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), il cui obiettivo
è quello di promuovere un migliore rendimento energetico negli
edifici. La Direttiva vincola ogni Stato membro dell’EU per quan-
to riguarda il risultato da raggiungere, lasciando liberi gli organi
nazionali circa i mezzi da adottare. L’automazione ha, in questo
contesto, un ruolo fondamentale, permettendo di ottimizzare
l’efficienza energetica degli impianti tecnici dell’edificio in re-
lazione alle condizioni ambientali esterne e ai differenti profili di
utilizzo e occupazione dei singoli ambienti. Oltre a ridurre i con-
sumi energetici e a fornire i massimi livelli di comfort, sicurezza
e qualità, l’impiego di sistemi di automazione e controllo degli
edifici educa ad apprezzare e apprendere i criteri di risparmio
energetico e di rispetto dell’ambiente.
Dal 9 luglio 2010 è entrata in vigore la nuova direttiva europea
sulla prestazione energetica in edilizia. Alcune delle principali
novità della Direttiva 2010/31/UE (nota anche come EPBD 2)
riguardano l’introduzione di sistemi di misurazione intelligenti
quando un edificio è in fase di costruzione o è oggetto di una
ristrutturazione importante, e il concetto di ‘edifici a energia
quasi zero’, ossia di edifici ad altissima prestazione energetica,
determinata tenendo conto dei consumi legati al riscaldamen-
to, rinfrescamento, ventilazione, illuminazione, produzione ACS.
Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo di tali edifici
dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da ener-
gia ricavata da fonti rinnovabili.
Nello stesso tempo, la norma EN15232 ha introdotto una clas-
sificazione di efficienza energetica delle funzioni di controllo
degli impianti tecnici degli edifici, nonché metodi di calcolo per
valutare l’impatto dei sistemi di automazione e controllo sulle
prestazioni energetiche degli edifici. Sono previste 4 classi. La
Classe D ‘Non energy efficient’ comprende gli impianti tecnici
tradizionali e privi di automazione e controllo, non efficienti dal
punto di vista energetico. La Classe C ‘Standard’ corrispon-
de agli impianti dotati di sistemi di automazione e controllo
degli edifici (Bacs - Building Automation and Control Systems)
‘tradizionali’, eventualmente dotati di bus di comunicazione. La
Classe B ‘Advanced’ comprende gli impianti dotati di un Bacs
avanzato e di alcune funzioni di gestione degli impianti tecnici
dell’edificio (TBM - Technical Home and Building Management)
per una gestione centralizzata e coordinata dei singoli impianti.
Infine, la Classe A ‘Higher energy performance’ corrisponde a
sistemi BAC e TBM ‘ad alte prestazioni energetiche’, ossia con
livelli di precisione e completezza del controllo automatico tali
da garantire elevate prestazioni energetiche all’impianto. Gli
impianti tecnici dell’edificio contemplati dalla EN 15232 sono
quelli di riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e condizio-
namento, illuminazione, controllo delle schermature solari, con-
trollo tramite Bacs e gestione centralizzata dell’edificio (TBM).
Un mercato estremamente interessante, ricco di innovazione
e caratterizzato da un’offerta particolarmente variegata. Una
strada che non può che essere intrapresa e sostenuta perché la
posta in gioco è la nostra stessa esistenza.
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NewS mpresa
AutomAzione integrAtA degli edifici bAsAtA su Pc
Risponde: Pierluigi Olivari Managing Director - Beckhoff Automation www.beckhoff.itPunto chiave della proposta Beckhoff
per applicazioni di Building Automation è
l’integrazione delle tecnologie HVAC in una
piattaforma unica di automazione degli
edifici basata su PC ed Ethernet.
Solo l’interazione ottimale di tutti i sistemi porta a una soluzione
davvero duratura ed efficiente dal punto di vista energetico.
Grazie alla nostra piattaforma hardware e software, è possibile
sfruttare completamente il potenziale di risparmio all’interno
dell’edificio, andando oltre le classi energetiche richieste dalla
normativa UE. Il concetto di Building Automation integrata
Beckhoff soddisfa infatti i requisiti della classe di efficienza ener-
getica A imposti dalla Norma Europea EN 15232.
La base di partenza per il rilevamento dei dati in tutti i punti
dell’edificio è il sistema di Bus Terminal Beckhoff. Poiché tutte
le impostazioni e le funzionalità dell’edificio vengono realizzate
tramite software, si ottengono la massima flessibilità a costi di
engineering ridotti con la possibilità di effettuare ampliamenti e
modifiche quando richiesto. Il software di automazione TwinCAT
offre tutte le funzionalità essenziali richieste negli edifici, dalla
centrale termica agli impianti di climatizzazione fino all’automa-
zione degli ambienti e delle singole unità di illuminazione, venti-
lazione, climatizzazione e persino del comando per facciate.
Con oltre 400 diversi moduli I/O, il sistema di Bus Terminal
Beckhoff supporta tutti i sensori e attuatori correnti, pertanto è
adatto per ogni sistema dell’edificio. Tramite una vasta gamma
di accoppiatori è possibile collegare i morsetti al sistema fieldbus
di volta in volta richiesto. Inoltre, il Room Controller BC9191
copre tutte le funzionalità standard per l’automazione degli
ambienti in un unico alloggiamento compatto.
Il nostro software di automazione TwinCAT consente di program-
mare i controllori dell’edificio con i linguaggi standard previsti
dalla norma IEC 61131-3. È disponibile a tale scopo TwinCAT PLC
HVAC, una libreria PLC con blocchi funzione per l’automazione
di tutti i servizi di gestione e confort dell’edificio. Oltre alle fun-
zionalità HVAC classiche, sono disponibili anche funzionalità per
la generazione e distribuzione di energia. A ciò si aggiungono
funzioni di controllo dell’illuminazione, della protezione solare e
della climatizzazione degli ambienti interni.
La soluzione di controllo integrata di Beckhoff è aperta anche
per quanto riguarda la comunicazione dei dati: oltre a Ethernet
TCP/IP, vengono supportati tutti gli standard di comunicazione
correnti come BACnet/IP, OPC UA e Modbus TCP nel livello di
automazione nonché nel livello di campo tra cui DALI, DMX,
EnOcean, LON, EIB/KNX e Modbus RTU.
In particolare, una soluzione BACnet/IP ad alte prestazioni si inte-
gra perfettamente nell’ambiente TwinCAT. Pertanto, gli oggetti
BACnet/IP possono essere generati e configurati direttamente
dal PLC. Ciascun controllo PC-based di Beckhoff è impiegabile
come BACnet Building Controller: sono particolarmente adatte
le serie di PC integrati, come la CX2000 e la CX9020, che incor-
porano direttamente il livello I/O modulare.
Molto interessanti per la gestione degli edifici ad efficienza
energetica sono il terminale master M-Bus KL6781, che consente
l’integrazione ottimale e senza ulteriori costi hardware di conta-
tori elettrici, idrici o del gas con interfaccia M-Bus, e il terminale
master MP-Bus KL6771, che permette di controllare ad esempio
attuatori per portelli, valvole di regolazione e regolatori di porta-
ta variabile nel settore HVAC.
Inoltre, la piattaforma Beckhoff supporta la nuova Standard Mo-
tor Interface (SMI), utilizzata per il controllo e il posizionamento
preciso dei motori di tapparelle e di dispositivi per protezione so-
lare. In combinazione con una gestione intelligente dell’energia
e dell’illuminazione è possibile posizionare e orientare le lamelle
delle veneziane in base alla rispettiva posizione del sole. Il Bus
Terminal KL6831 può collegare apparecchi SMI a bassa tensione
e gli apparecchi SMI a 230 Vc.a. tipo KL6841.
Infine, con la serie di pannelli multi-touch CP2xxx, Beckhoff offre
un concetto di comando avanzato ma di semplice utilizzazione,
integrato in un design elegante. Nell’ampia gamma da 7 a 24”,
oltre alle classiche dimensioni del display nel formato 4:3 sono
disponibili anche pannelli widescreen. In questo modo è possibi-
le gestire l’edificio in modo molto intuitivo anche da smartphone
e tablet PC.
Le soluzioni di Building Automation Beckhoff sono la base per l’automazione degli ambienti e la gestione degli edifici ad alta efficienza energetica
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NewS mpresa
Tecnologie icT per migliorare l’efficienza energeTica
Risponde Ivan Mangialenti, Business Support Manager di Schneider Electric www.schneider-electric.com
l tema dell’efficienza energetica (e quindi
della riduzione dei costi legati ai consumi di
energia) sta cambiando alcune regole
del mercato della Building Automa-
tion, perché consente di introdur-
re il concetto di ritorno dell’investimento nei criteri
che guidano le scelte. L’automazione è stata spes-
so considerata solo un costo, mentre oggi possiamo
dimostrare che, dopo un breve ammortamento di
24-36 mesi, l’incidenza sul conto economico è assai
redditizia. Schneider Electric sta predisponendo una
proposta finanziaria ad integrazione della propria offerta,
allo scopo di sfruttare la riduzione dei costi energetici per soste-
nere l’investimento.
Fra le tecnologie importate dalla Building Automation spicca-
no quelle legate alle applicazioni di metering/sub-metering e
di analisi energetica. Sempre di più, ad un sistema di Building
Automation, è richiesto di acquisire le misure su ogni fonte
e vettore energetico utilizzato all’interno di un edificio e di
effettuare su queste misure delle funzioni di analisi energetica:
trend e profili di consumo normalizzati, confronto
delle performance energetiche fra più edifici o sezioni dello
stesso edificio, fino alla definizione di dashboard energetiche
che consentano di avere una fotografia precisa e complessiva
del comportamento energetico di uno o più edifici del proprio
patrimonio immobiliare. Per quanto riguarda le tecnologie che
si sono sviluppate all’interno della Building Automation per
migliorare il risparmio energetico, si possono indivi-
duare due principali linee di tendenza. La prima è
rappresentata dalla sempre maggiore importanza
delle tecnologie ICT. La Building Automation può
portare un forte contributo alla riduzione dei con-
sumi grazie a un migliore controllo e regolazione
degli impianti esistenti (Efficienza Energetica Attiva).
Esempi sono: accensione e regolazione delle luci in
base alla presenza di persone e all’apporto luminoso
dall’esterno, controllo delle oscuranti per ottimizzare l’apporto
luminoso e termico solare, regolazione della temperatura di
mandata della caldaia in base all’effettiva domanda dei singoli
ambienti controllati. La norma EN15232, che descrive queste
applicazioni, ne censisce circa 50 classificandole a secondo del
contributo che possono dare all’efficienza energetica dell’edi-
ficio. Il contributo di queste applicazioni risulta estremamente
interessante in quanto richiede un basso livello di investimento
(non si interviene sugli impianti ma su controllo e regolazione) e
tempi di ritorno dell’investimento molto rapidi. Il secondo trend
riguarda le tecnologie necessarie per realizzare sistemi di Buil-
ding Automation per l’efficienza energetica all’interno
di edifici esistenti. La crisi del mercato
delle costruzioni farà si che nei prossi-
mi anni si avrà un forte indirizzamento
degli interventi su edifici esistenti. Sarà
indispensabile disporre di tecnologie
basate sulla comunicazione wireless,
che consentirà di realizzare applicazioni
poco invasive, facilmente adattabili ai
diversi contesti, modulari e scalabili. Su
tutti questi trend di mercato Schneider
Electric è fortemente pro-attiva, dispo-
nendo oggi di un’ampia offerta tec-
nologica in grado di coprire in modo
integrato (piattaforma EcoStruxure)
sia le applicazioni di misura, sia quelle
di automazione legate all’Efficienza
Energetica degli impianti.
La Building Automation può portare un forte contributo alla riduzione dei consumi grazie a un migliore controllo e regolazione degli impianti esistenti (Efficienza Energetica Attiva)
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Il controllo dI processo: soluzIonI hardware e software
Di Valerio Alessandroni
Mentre prosegue l’offerta di soluzioni distinte (PLC e DCS) per i due ambienti del processo continuo e della produzione ‘discreta’, alcuni fornitori stanno proponendo delle piattaforme comuni. Permangono ancora differenziazioni dovute essenzialmente alla complessità del calcolo richiesto, ma l’innovazione non si ferma e l’unificazione, in breve tempo, rischia di essere una piacevole realtà.
elettronIca Il punto
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NewS mpresa
elettronIca Il punto
Per tradizione, il mondo del ‘discrete manufactu-
ring’ è sempre stato caratterizzato da soluzioni
di automazione diverse da quelle utilizzato
nell’industria di processo: da una parte i PLC,
dall’altra i DCS; da una parte l’esigenza di
tempi di risposta molto bassi e di determinismo,
dall’altra l’esigenza di lavorare in condizioni
ambientali anche estreme (con pericolo di
esplosione) ma con tempi di risposta non sempre critici. E così
via, l’elenco delle differenze potrebbe essere molto più lungo. Da
qualche tempo, tuttavia, alcuni fornitori stanno proponendo archi-
tetture di automazione che in qualche modo possano soddisfare
entrambi i settori. Quali sono le prospettive di questo trend?
È davvero possibile immaginare un approccio unico per la produ-
zione discreta ed il controllo di processo?
Storicamente, si intende che l’Automazione per i processi discreti
operi in maggioranza con segnali on/off (per es. manufacturing
o automotive) e di Strumentazione per i processi continui con
buona percentuale di segnali analogici di regolazione (per es.
food&beverage, farmaceutico o petrolchimico). I controllori tradi-
zionali sono nel primo caso PLC, nel secondo DCS. Caratteristiche
dei DCS sono la programmazione/ manutenzione centralizzata
di più controllori, distribuiti su rete, orientata al controllo PID. Altri
aspetti caratterizzanti i DCS sono la capacità di acquisizione di
segnali specificatamente di tipo analogico, la possibilità di effet-
tuare grosse quantità di calcoli adottando complesse strategie di
regolazione e impiegando funzioni di allarme dedicate. L’impiego
inoltre di hardware di comprovata stabilità, sia intrinseca, sia dovu-
ta ad accorgimenti quali la duplicazione di CPU, lo hot swapping,
ecc. è un aspetto essenziale al fine di ridurre quanto più possibile
il problema del fermo macchina. Anche nelle applicazioni di tipo
discreto il numero dei dispositivi adottati è elevato, ma molto
spesso essi sono di tipo più semplice, come ,ad esempio, sensori di
prossimità, fine corsa, attuatori digitali i cui segnali prevalentemen-
te di tipo on/off sono gestiti da PLC convenzionali. Caratteristica
del PLC è la facile programmazione orientata alla logica boolea-
na (ladder diagram).
L’integrazione dei vari dispositivi che gestiscono l’impianto, da
sempre fondamentale nei processi continui, sta diventando vitale
anche in un ambito manufacturing discreto. Quindi, anche se
in passato i processi discreti e i processi continui sono stati legati
a sistemi di controllo differenti, da diversi anni ormai si assiste ad
un’evoluzione dei sistemi di controllo tale da rendere la scelta
sempre meno legata al tipo di processo, discreto o continuo, e
sempre più allo specifico mercato. I fornitori di sistemi DCS infatti si
sono proposti in mercati tradizionalmente serviti dal PLC con con-
trollori ibridi, e i fornitori di PLC hanno rilasciato soluzioni hardware e
software sempre più performanti e multidisciplinari, tali da renderli
competitivi anche nel mercato dei processi ibridi e continui.
Ad oggi, quindi, le differenze fra processi continui e discreti non
hanno una valenza tale da portare ad una scelta razionale rivolta
specificatamente ad un sistema di controllo basato su PLC/Sca-
da piuttosto che un DCS. La differenziazione più evidente è nelle
modalità di gestione di calcoli complessi, presenti maggiormente
in un processo continuo. Il processo continuo, infatti, richiede nor-
malmente una maggiore flessibilità e apertura per la gestione dei
dati sia verso l’impianto vero e proprio sia verso le unità di gestione
informatica aziendale.
Lo sviluppo dell’offerta e l’incremento delle capacità/velocità di
elaborazione e di comunicazione dei e tra i vari componenti delle
diverse soluzioni di automazione, nel tempo, ridurranno al minimo il
divario. In questo modo l’utente sarà libero di applicare economie
di scala e di scegliere il binomio prodotto/fornitore di maggiore
interesse.
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EnErgy harvEsting: l’EnErgia ambiEntalE è ovunquE
Nuovi strumenti consentono di produrre energia da una vasta gamma di fonti ambientali.
ElEttronica il Punto
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Risponde: Tony Armstrong - Director of Product Marketing - Power Products - Linear Technology Corporation www.linear.comLa tecnologia delle reti di sensori wireless
(WSN) è in grado di garantire una ridu-
zione dei costi di installazione e suppor-
tare una gamma di applicazioni che
non potrebbero essere
realizzate usando i cavi e
grazie alle quali gli edifici
diventano più ecologici
e ‘intelligenti’. Installando
sensori praticamente
ovunque, è possibile
ottimizzare il consumo di
energia, migliorare la
sicurezza e ridurre
le spese di
esercizio ne-
gli edifici. Si-
stemi come
i sensori di
presenza,
i termostati
e gli interruttori
della luce utilizzano
un sistema meccanico
o di recupero energeti-
co al posto dei cavi di
alimentazione.
Al momento, la più im-
portante fonte utilizzabile
per alimentare i sensori
di una WSN è l’energia
solare, sfruttabile tramite
pannelli solari. Un’altra
fonte è rappresentata
dagli elementi termici e
piezoelettrici. L’energia
recuperata proviene
solitamente dal sottopro-
dotto dei sistemi HVAC
all’interno dell’edificio
stesso; vi è grande ab-
bondanza di differenziali
di temperatura e vibra-
zioni da riutilizzare.
Nuovi strumenti consen-
tono di produrre energia
da una vasta gamma
di altre fonti ambientali.
Ad esempio, i generatori
termoelettrici converto-
no il calore in elettricità, gli elementi piezoelettrici convertono
le vibrazioni meccaniche, le celle fotovoltaiche convertono
la luce solare e i dispositivi galvanici producono energia
dall’umidità.
La cosa più importante è l’efficienza di conversione del nodo
sensore wireless. Sapendo quanta energia ambientale si può
fornire al sistema, è possibile determinare il duty cycle di qual-
siasi lettura e trasmissione. E’ questa efficienza di ‘conversione
totale’ a determinare la fattibilità di un’applicazione.
Le tecnologie di recupero energetico innovative e disponibili
(per es. recupero di energia dalle vibrazioni o fotovoltaico)
producono livelli energetici nell’ordine dei mW. Questi livelli
possono essere utilizzati per applicazioni come sensori di cor-
rosione per aeromobili, finestrini con auto-dimming, monitor
per ponti, automazione degli edifici, contatori di elettricità,
rilevatori di gas, monitor medicali, controlli HVAC, interruttori
della luce, monitoraggio remoto condutture, orologi e
contatori dell’acqua.
Quando si cerca di realizzare una rete WSN è
opportuno chiedersi quanta energia serve per
farla funzionare, con quale frequenza si devono
rilevare i dati e che dimensioni ha il pacchetto
di dati e a che distanza va trasmesso. Natural-
mente l’energia fornita dalla fonte di recupero
dipende da quanto la fonte rimane attiva. Quindi
il criterio principale per confrontare la fonti recu-
perate è la densità di potenza. Dato che il recupero
energetico è soggetto a livelli di potenza bassi, variabili e
imprevedibili, si utilizza una struttura ibrida che si interfaccia
con l’accumulatore di energia e una riserva secondaria.
Tra le caratteristiche prestazionali di un circuito integrato per
applicazioni di recupero energetico figurano: correnti di ripo-
so basse, normalmente inferiori a 6µA, tensioni di avviamento
basse (20mV), elevata tensione in ingresso, fino a 34V con-
tinua e 40V transitoria, capacità di gestire ingressi AC,uscite
multiple e gestione autonoma dell’alimentazione del sistema,
autopolarità, MPPC (Maximum Power Point Control) per in-
gressi solari, capacità di recuperare energia da differenziali di
temperatura di appena 1°C e numero minimo di componenti
esterni. Un esempio delle opportunità offerte dalle energie
alternative è il mercato dei dispositivi elettronici a energia
solare. Prendiamo ad esempio gli ‘smart meter’ che vengono
usati nella ‘smart grid’. L’energia solare è variabile e inaffi-
dabile, pertanto quasi tutti i dispositivi a energia solare sono
dotati anche di batterie ricaricabili. Un obiettivo importante
è quello di estrarre il più possibile energia solare per caricare
velocemente queste batterie e mantenere lo stato di carica
da sfruttare quando l’energia solare non è disponibile. Se gli
‘smart meter’ usassero le batterie come fonte di alimenta-
zione primaria, l’elettronica per la conversione e la gestione
dell’energia avrebbe bisogno di correnti di riposo molto
basse per estendere la durata delle batterie. A tale scopo,
Linear Technology offre circuiti integrati con livelli di corrente
di riposo inferiori a 25µA.
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MECHA - TRONIKA: INTEllIgENzA E sOluzIONI pER l’INdusTRIA MANIfATTuRIERA
Una sfida tutta italiana, per uno dei mercati
che ci vede protagonisti di rilievo. In Europa
l’Italia occupa il secondo posto nel settore
dell’automazione industriale, un mercato
che necessitava di una manifestazione
di riferimento, quindi Associazioni come
UCIMU e AIdAM ne hanno correttamente
individuato l’importanza ed hanno profuso
tutto il loro impegno per riempire di contenuti la manifestazione.
Per comprendere meglio attività, target ed aspettative abbia-
mo chiesto ad Alfredo Mariotti, Direttore di MECHA-TRONIKA di
fornirci alcune indicazioni.
Come si preannuncia l’edizione di MECHA-TRONIKA 2013?La forte instabilità economica cui è sottoposta l’intera area Euro
rende complesso il contesto cui si trovano ad operare le im-
prese, non solo italiane. D’altra parte per un settore ad elevata
propensione all’export quale quello cui è dedicato MECHA-
TRONIKA, i risultati possono essere comunque positivi. E in effetti,
i mercati stranieri continuano a premiare l’offerta italiana prefe-
rendola a quella dei concorrenti stranieri per la forte personaliz-
zazione delle soluzioni. Palcoscenico di queste tecnologie, ove
meccanica elettronica e informatica si sommano in “unicum”, è
MECHA-TRONIKA. La mostra, alla sua prima edizione quest’anno,
risponde all’esigenza delle migliaia di imprese che in Italia pro-
EvENTI
Ancora una volta l’obiettivo è quello di supportare le aziende che intendono continuare ad evolversi nella scelta di tecnologie e soluzioni all’avanguardia. Il differenziatore: l’intelligenza e le sue applicazioni nei diversi domini.
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MECHA - TRONIKA: INTEllIgENzA E sOluzIONI pER l’INdusTRIA MANIfATTuRIERA
ducono tecnologia d’avanguardia e che finora non avevano
una mostra di riferimento nel proprio territorio. La percezione che
abbiamo noi organizzatori nell’ascoltare le numerose imprese
che hanno aderito alla manifestazione è di soddisfazione per
questo progetto che può essere strumento per il rilancio della
domanda italiana. A differenza di altre MECHA-TRONIKA ha scel-
to di combinare conoscenze e discipline diverse, una rassegna
di soluzioni intelligenti applicabili alla totalità dei settori industriali.
MECHA-TRONIKA è il primo evento pensato per tutte le imprese
manifatturiere e per tutti gli stakeholder e permetterà di attivare
contatti e consolidare la propria visibilità all’interno di un pano-
rama di espositori e visitatori vasto e trasversale ad un’ampia
gamma di comparti produttivi: dall’automotive all’aerospace,
dall’elettronica al biomedicale, dal packaging al food. Tutti set-
tori accomunati da un’ambizioso obiettivo: costruire fab-
briche del futuro più intelligenti, competitive e pulite.
Quali i temi caldi che verranno affrontati?Gli organizzatori della manifestazione, EFIM-ENTE
FIERE ITALIANE MACCHINE e FIERA MILANO con la
collaborazione e il patrocinio dei rappresentanti
ufficiali dei settori in mostra: AIDAM, associazione
italiana di automazione meccatronica; ASSODEL,
associazione nazionale fornitori di elettronica, GISI,
associazione imprese italiane di strumentazione, IMVG,
Italian Machine Vision Group; SIRI, associazione italiana robotica
e automazione e UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, associazione
costruttori italiani macchine utensili, robot e automazione, hanno
lavorato a lungo per definire quella che sarà l’agenda tecnolo-
gica della kermesse. Per adempiere al meglio a questo com-
pito hanno deciso di dotarsi di un Comitato Scientifico; organo
composto da specialisti del mondo della meccanica, dell’elet-
tronica e dell’informatica. Obiettivo del Comitato è quello di
riflettere sui principali elementi che caratterizzano il dibattito
sullo sviluppo della meccatronica a livello internazionale, così
da poter perfezionare il progetto della manifestazione sulla base
delle prospettive di crescita e di creazione di valore maggior-
mente rilevanti per gli operatori del settore. Oltre alla definizione
di tematiche e relatori che animeranno la qualificata rassegna
convegnistica che accompagnerà l’evento, il Comitato Scien-
tifico si occupa dell’organizzazione di “MECHA-TRONIKA OPEN
ACADEMY”. Spazio allestito all’interno di uno dei padiglioni di
fieramilano, MECHA-TRONIKA OPEN ACADEMY ospiterà incontri
B2B tra visitatori, espositori, player del settore, e, avvalendosi del
contributo di Università, Consorzi e Centri di Ricerca, proporrà
una ricca esposizione di prototipi e soluzioni industriali. Scopo
di MECHA-TRONIKA OPEN ACADEMY, oltre a consolidare la colla-
borazione tra Università, Centri di ricerca e industria, è discutere
delle prospettive e delle esigenze che riguarderanno il compar-
to nel breve e medio termine, approfittando della presenza dei
più importanti protagonisti del settore.
Quali le aspettative in merito al mercato di riferimento?La “meccatronica moderna”, come potremmo definire la
meccatronica da quando a meccanica e elettronica si sono
aggiunte discipline quali l’ingegneria meccanica e elettronica,
l’ingegneria informatica e l’ingegneria dell’automazio-
ne allo scopo di realizzare un processo integrato che
permetta di gestire macchine, robot e automazioni
industriali, è la sfida che le imprese italiane devono
raccogliere per non cadere nell’obsolescenza dei
propri mezzi di produzione. Farsi largo in un mercato
globale pieno di concorrenti richiede sempre di più
tecnologie all’vanguardia in grado di rispondere alle
esigenze generate dall’evolversi continuo dell’industria
manifatturiera. Il mercato della meccatronica è cresciuto
molto negli ultimi anni perché nonostante il periodo di crisi le
imprese che vogliono realizzare cicli produttivi flessibili, efficienti
e ecocompatibili, hanno continuato ad investire sulla qualità e
sui sistemi di produzione avanzata. Questi ultimi, rappresentano
una chiave di sviluppo del sistema a fronte di una perdita di ca-
pacità produttiva dei paesi europei, di una crescente richiesta
di soluzioni personalizzate ecosostenibili. La meccatronica gioca
un ruolo chiave per la competitività del sistema prodotto, è il
tavolo su cui si gioca la partita per il futuro di tutto il settore mec-
canico, un settore che complessivamente vale il 36% del Pil del
paese, con oltre due milioni di addetti. La manifestazione è de-
stinata ad assumere immediata valenza internazionale, in virtù
sia del prestigio di fieramilano, che dal 23 al 26 ottobre ospiterà
la prima vetrina delle intelligenze per la produzione industriale,
sia della competenza di EFIM, organizzatore di eventi quali EMO
MILANO e BI-MU”.
EvENTI
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di Di Patrick J. Mogan – Coop SIGMAteam
focus
Qualità, sicurezza, Ambiente: Integrazione per vincere la competizione
La competitività aziendale deve affrontare una
nuova sfida: contenere i costi, aumentare la margi-
nalità sui prodotti, aumentare la produttività e tutto
questo farlo in un regime di mercato ove la cinghia
è sempre più stretta. La risposta a tale condizione è
l’adozione di un Sistema di Gestione effica-
ce ed efficiente, capace di traghettare
l’azienda da una visione antica e stati-
ca ad una moderna ed orientata al miglioramento.
Un tema che il management orientato al successo
dell’azienda deve prendere in seria considerazione
Da molti anni ormai si parla di certificazione dei
Sistemi di Gestione e del valore aggiunto che essi
costituiscono per la crescita di Piccole, Medie e Grandi
Industrie.
L’implementazione di un Sistema di Gestione integrato per le aree
Qualità, Sicurezza, Ambiente, permette di monitorare, verificare
e migliorare le pratiche aziendali note ed assodate, oltre che
introdurre pratiche nuove predisponendo un transitorio facilmente
digeribile dall’assetto organizzativo (intendendo come “critico”
ogni cambiamento dalle disposizioni routinarie) sia delle sempre
più esigue risorse economiche a disposizione delle aziende.
Negli anni si è migrati da una visione “Customer Oriented”, sottesa
alla più nota e sottoscritta certificazione UNI ISO 9001, ad una
visione olistica del sistema di Gestione, comprendente non solo il
cliente come oggetto dell’attività aziendale, ma anche
l’ambiente nel quale l’azienda opera e la salute e
sicurezza del personale che si adopera per realizzare
prodotti e servizi. In questo senso sono state prese in
seria considerazione altre certificazioni volontarie,
UNI ISO 14001 e BSI OHSAS 18001, rispettivamente
per la tutela ambientale e la salute e sicurezza sul
lavoro, garanti di una sensibilità dell’organizzazione
estremamente importante nell’evoluzione dei mercati
moderni.
Diversi ed evidenti i vantaggi che scaturiscono dall’implementa-
zione di Sistemi Integrati QSA per quanto riguarda l’efficacia ed
efficienza del lavoro, l’organizzazione, la tutela dagli infortuni e da-
gli episodi ambientalmente impattanti; vi sono vantaggi per tutta
una serie di fattori complementari, diretti e non, quale la possibilità
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focus
di accedere a gare d’appalto d’elite, riduzione dei premi assi-
curativi, riduzione del premio Inail, agevolazioni fiscali in genere,
predisposizione di un modello di amministrazione e controllo valido
ai sensi del D. Lgs 231/01, e molti altri.
Sulla base di questi assunti non è un mistero che le aziende nei di-
versi settori produttivi stiano convergendo verso la messa in opera
di sistemi di Gestione QSA quanto più possibile efficienti ed Inte-
grati. La realizzazione di questi ambienti, per poter ottenere tutti
i vantaggi descritti, richiede la capacità di modificare - in alcuni
casi - il proprio modus operandi, il proprio Sistema di individuazione
degli obiettivi, la propria organizzazione e comunicazione interne.
Tale processo di revisione e ricostruzione della realtà operativa
dell’azienda deve necessariamente essere compiuto attraver-
so personale dedicato e motivato con una precisa indicazione
sul premio di risultato. In casi di successo in genere vediamo la
presenza, almeno nei primi tempi, di professionisti del settore. La
realizzazione di un Sistema di Gestione QSA, infatti, poco ha a che
fare con un pacchetto acquistato e riposto in un cassetto, ma è
un modello in continua evoluzione, specchio del miglioramento
aziendale in tema di processi e relazione tra gli stessi. Per questo
motivo non si può, e non si deve, intendere il percorso verso la cer-
tificazione come un’imposizione dall’esterno, ma un’opportunità
in divenire di ottimizzare con ordine l’organizzazione ed ottenere
la certificazione quale naturale conclusione del processo.
In conclusione l’implementazione di un Sistema Integrato di Ge-
stione QSA è la risposta per tutte quelle organizzazioni che voglio-
no certificare il proprio standard lavorativo ed ottenere benefici
per lo sviluppo futuro del mercato e della tecnologia, cavalcando
l’onda dell’efficacia ed efficienza dei processi e delle relazioni
aziendali e che, va sottolineato, hanno compreso che l’epoca
delle due aziende: quella operativa e quella definita nella docu-
mentazione (o meglio le scartoffie) della qualità, è finita. Si vuole
vincere con efficacia ed efficienza le sfide continue che ogni
mercato inevitabilmente ci pone di fronte.
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