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NUMERO 3 visto un inaspettato successo di film, li- bri e manifestazioni di cui essa è prota- gonista. Lo testimoniano pellicole come A beautiful mindcon Russell Crowe, Will Hunting genio ribelle con Matt Damon e Proof con Gwyneth Paltrow, romanzi quali Ilmagodeinumeri diHansMagnus Enzensberger, Il teorema del pappagal- lo di Denis Guedj e Lo strano caso del ca- ne ucciso a mezzanotte di Mark Haddon o, ancora più sorprendentemente, saggi di divulgazione quali L’ultimo teorema di Fermat di Simon Singh, La sezione au- rea di Mario Livio, L’enigma dei numeri primi di Marcus du Sautoy e il mio Il ma- tematico impertinente, che hanno rag- giunto le vette delle classifiche e ci sono rimasti per settimane. Addirittura, non più di tre mesi fa 53mila persone si so- no accalcate per quattro giorni all’Auditorium di Roma in occasione del primo Festival di Matematica italiano, e forse mondiale, tributando un tifo da stadio ad alcune delle grandi menti del secolo: da Andrew Wiles, dimo- stratore dell’ultimo teorema di Fermat, a John Nash, ispiratore di A beautiful mind, che hanno parlato senza compromessi di matematica di fronte a migliaia di per- sone che stipavano le sale, mentre altre migliaia erano ri- maste fuori. C’è dunque da sperare che l’azione con- giunta di questi attrattori riesca alla fine a far breccia sul- la diffidenza nei confronti della matematica, rendendo palese il segreto che i suoi praticanti hanno sempre co- nosciuto: che essa è non solo una disciplina utile e ne- cessaria in tutte le branche della scienza, ma anche una vera e propria manifestazione culturale che rivendica il proprio posto nell’Olimpo delle arti, e costituisce un ar- gine contro l’irrazionalismo imperante nel nostro mon- do a tutti i livelli, dalla religione alla politica. È uno dei tanti paradossi della nostra epoca che la matematica sia, allo stesso tempo, la più temuta e la più utile di tutte le discipline. Da un lato, i bambini e gli studenti la aborriscono, la gente comune si gloria di non capirne nulla e i media la ignorano, dedicando al più una morbosa attenzione a matema- tici che confermino lo stereotipo del “ge- nio pazzo”, da John Nash (premio Nobel per l’economia nel 1994) a Gregory Pe- relman (medaglia Fields nel 2006). Dal- l’altro lato, la matematica costituisce il linguaggio comune e universale della scienza, sulla quale si basa la tecnologia che caratterizza la cultura occidentale contemporanea: soprattutto quella dei computer, il cui linguaggio trasuda numeri fin dal nome della “digitalizzazione” che lo caratterizza. Un altro paradosso è la scarsità degli studenti nei cor- si di laurea in Matematica, che fa da contrappasso al sor- prendente successo popolare delle sue manifestazioni culturali. Da un lato, le facoltà scientifiche hanno infatti subíto in anni recenti una vera e propria emorragia di iscrizioni, e il non invidiabile primato di perdite di stu- denti lo detiene proprio Matematica. Il che è dovuto, for- se, alla percezione che gli stessi studenti hanno del fatto che si tratta di una materia che non permette di barare e richiede un impegno reale e costante, contrariamente alla corsa al ribasso e alla faciloneria di altre discipline: prime fra tutte, quelle che meglio incarnano il deleterio spirito della disastrosa riforma del “tre più due”. Dall’al- tro lato, invece, sembra che ormai la matematica sia di- ventata trend. Nonostante la disattenzione mediatica di cui soffre, e forse proprio per colmare una curiosità e una voglia di conoscenza che giornali, radio e televisioni la- sciano completamente insoddisfatte, in questi anni si è Perché ci servono delle nuove beautiful mind le guide di repubblica A Udine l’eccellenza si raggiunge tra aula e ospedale. A Perugia importante è la vocazione sommario 2/3 PAGINA MEDAGLIERE PIERGIORGIO ODIFREDDI 1 2 3 UDINE PERUGIA FIRENZE MEDICINA Innovazione, ricerca avanzata e formazione scrupolosa: ecco quali sono i punti di forza di Pavia 5 PAGINA MEDAGLIERE 1 2 3 PAVIA PIEMONTE ORIENTALE PERUGIA FARMACIA Padova è ancora la migliore tra i grandi atenei. Trento arriva prima tra quelli più piccoli 6/7 PAGINA MEDAGLIERE 1 2 3 PADOVA MILANO BICOCCA PAVIA SCIENZE A Perugia l’internazionalizzazione è in primo piano. Insieme a tante occasioni per stage e tirocini 8 PAGINA MEDAGLIERE 1 2 3 PERUGIA ANCONA BOLOGNA AGRARIA Nella città del Parmigiano e dell’Authority alimentare dove a vincere sono i piccoli numeri 4 PAGINA MEDAGLIERE 1 2 3 PARMA PADOVA BOLOGNA VETERINARIA PUNTI DI VISTA U n caso esemplare che dimostra come è difficile giudicare la qua- lità delle nostre università è quello dei professori a contratto. Le do- cenze a incarico annuale possono esse- re un vantaggio o un limite. In linea ge- nerale, il professore di ruolo dovrebbe essere preferibile a quello a contratto, perché può dedicarsi con maggior im- pegno alla docenza, ma un saggio im- piego dei professori a contratto con- sente a una facoltà di arricchire anche in modo significativo l’offerta didattica chiamando a insegnare professionisti e personaggi che per carriera, compe- tenze, esperienze, rappresentano una risorsa che integra le docenze di ruolo. Inoltre molti professori a contratto, im- pegnati in ambiti lavorativi prossimi a quelli della facoltà da cui vengono chia- mati a insegnare, diventano quel ponte spesso mancante tra mondo accade- mico e mondo del lavoro. Purtroppo spesso i professionisti non sono dispo- nibili a dedicare all’insegnamento il tempo che richiede, tanto più che l’in- carico a contratto viene in genere paga- to poco, e quindi le motivazioni valide restano il desiderio di fare un’esperien- za nuova, di approfondire e aggiornare le proprie conoscenze teoriche, al limi- te di esibire il prestigio sempre più rela- tivo di una docenza: argomenti cui non tutti sono sensibili. A fronte della pro- blematica ricerca di docenti a contratto con significative esperienze professio- nali e voglia di investire del tempo nel mondo accademico, ci sono decine di giovani che chiedono spazio, volente- rosi, disponibili e generalmente man- sueti. Per questo i professori a contratto diventano una realtà problematica: perché invece di essere professionisti che arricchiscono l’università con la lo- ro esperienza e i loro contatti con il mondo del lavoro, sono spesso solo do- centi di serie B: forza lavoro a basso co- sto e ricattabile (l’incarico è in genere a scadenza annuale) per supplire alla mancanza di professori di ruolo. Professori a contratto problema e risorsa AURELIO MAGISTÀ u niversità Come scegliere la ILLUSTRAZIONE DI ONZE Facoltà LA GRANDE GUIDA È in edicola la nuova edizione della Guida Università. All’interno le schede di tutte le facoltà scientifiche in edicola 1 2 3 TRENTO VERONA ROMA 3 Repubblica Nazionale

niversità - La Repubblica.it - News in tempo realedownload.repubblica.it/pdf/2007/universita3.pdf · in occasione del primo Festival di Matematica italiano, e forse mondiale, tributando

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NUMERO3

visto un inaspettato successo di film, li-bri e manifestazioni di cui essa è prota-gonista. Lo testimoniano pellicole comeA beautiful mindcon Russell Crowe, WillHunting genio ribellecon Matt Damon eProof con Gwyneth Paltrow, romanziquali Il mago dei numeri di Hans MagnusEnzensberger, Il teorema del pappagal-lodi Denis Guedj e Lo strano caso del ca-ne ucciso a mezzanotte di Mark Haddono, ancora più sorprendentemente, saggidi divulgazione quali L’ultimo teoremadi Fermatdi Simon Singh, La sezione au-rea di Mario Livio, L’enigma dei numeriprimidi Marcus du Sautoy e il mio Il ma-tematico impertinente, che hanno rag-giunto le vette delle classifiche e ci sono

rimasti per settimane. Addirittura, non più di tre mesi fa 53mila persone si so-

no accalcate per quattro giorni all’Auditorium di Romain occasione del primo Festival di Matematica italiano,e forse mondiale, tributando un tifo da stadio ad alcunedelle grandi menti del secolo: da Andrew Wiles, dimo-stratore dell’ultimo teorema di Fermat, a John Nash,ispiratore di A beautiful mind, che hanno parlato senzacompromessi di matematica di fronte a migliaia di per-sone che stipavano le sale, mentre altre migliaia erano ri-maste fuori. C’è dunque da sperare che l’azione con-giunta di questi attrattori riesca alla fine a far breccia sul-la diffidenza nei confronti della matematica, rendendopalese il segreto che i suoi praticanti hanno sempre co-nosciuto: che essa è non solo una disciplina utile e ne-cessaria in tutte le branche della scienza, ma anche unavera e propria manifestazione culturale che rivendica ilproprio posto nell’Olimpo delle arti, e costituisce un ar-gine contro l’irrazionalismo imperante nel nostro mon-do a tutti i livelli, dalla religione alla politica.

Èuno dei tanti paradossi della nostraepoca che la matematica sia, allostesso tempo, la più temuta e la più

utile di tutte le discipline. Da un lato, ibambini e gli studenti la aborriscono, lagente comune si gloria di non capirnenulla e i media la ignorano, dedicando alpiù una morbosa attenzione a matema-tici che confermino lo stereotipo del “ge-nio pazzo”, da John Nash (premio Nobelper l’economia nel 1994) a Gregory Pe-relman (medaglia Fields nel 2006). Dal-l’altro lato, la matematica costituisce illinguaggio comune e universale dellascienza, sulla quale si basa la tecnologiache caratterizza la cultura occidentalecontemporanea: soprattutto quella deicomputer, il cui linguaggio trasuda numeri fin dal nomedella “digitalizzazione” che lo caratterizza.

Un altro paradosso è la scarsità degli studenti nei cor-si di laurea in Matematica, che fa da contrappasso al sor-prendente successo popolare delle sue manifestazioniculturali. Da un lato, le facoltà scientifiche hanno infattisubíto in anni recenti una vera e propria emorragia diiscrizioni, e il non invidiabile primato di perdite di stu-denti lo detiene proprio Matematica. Il che è dovuto, for-se, alla percezione che gli stessi studenti hanno del fattoche si tratta di una materia che non permette di barare erichiede un impegno reale e costante, contrariamentealla corsa al ribasso e alla faciloneria di altre discipline:prime fra tutte, quelle che meglio incarnano il deleteriospirito della disastrosa riforma del “tre più due”. Dall’al-tro lato, invece, sembra che ormai la matematica sia di-ventata trend. Nonostante la disattenzione mediatica dicui soffre, e forse proprio per colmare una curiosità e unavoglia di conoscenza che giornali, radio e televisioni la-sciano completamente insoddisfatte, in questi anni si è

Perché ci servono

delle nuove

beautiful mind

le guide di repubblica

A Udine l’eccellenza si raggiungetra aula e ospedale. A Perugia importante è la vocazione

sommario

2/3PAGINA

MEDAGLIERE

PIERGIORGIO ODIFREDDI

1

2 3UDINEPERUGIA FIRENZE

MEDICINA

Innovazione, ricerca avanzata e formazione scrupolosa: ecco quali sono i punti di forza di Pavia

5PAGINA

MEDAGLIERE 1

2 3PAVIAPIEMONTEORIENTALE

PERUGIA

FARMACIA

Padova è ancora la migliore tra i grandi atenei. Trento arriva prima tra quelli più piccoli

6/7PAGINA

MEDAGLIERE 1

2 3PADOVAMILANOBICOCCA

PAVIA

SCIENZE

A Perugia l’internazionalizzazioneè in primo piano. Insieme a tante occasioni per stage e tirocini

8PAGINA

MEDAGLIERE 1

2 3PERUGIAANCONA BOLOGNA

AGRARIA

Nella città del Parmigianoe dell’Authority alimentare dove a vincere sono i piccoli numeri

4PAGINA

MEDAGLIERE 1

2 3PARMAPADOVA BOLOGNA

VETERINARIA

PUNTI DI VISTA

Un caso esemplare che dimostracome è difficile giudicare la qua-lità delle nostre università è

quello dei professori a contratto. Le do-cenze a incarico annuale possono esse-re un vantaggio o un limite. In linea ge-nerale, il professore di ruolo dovrebbeessere preferibile a quello a contratto,perché può dedicarsi con maggior im-pegno alla docenza, ma un saggio im-piego dei professori a contratto con-sente a una facoltà di arricchire anche inmodo significativo l’offerta didatticachiamando a insegnare professionisti epersonaggi che per carriera, compe-tenze, esperienze, rappresentano unarisorsa che integra le docenze di ruolo.Inoltre molti professori a contratto, im-pegnati in ambiti lavorativi prossimi aquelli della facoltà da cui vengono chia-mati a insegnare, diventano quel pontespesso mancante tra mondo accade-mico e mondo del lavoro. Purtroppospesso i professionisti non sono dispo-nibili a dedicare all’insegnamento iltempo che richiede, tanto più che l’in-carico a contratto viene in genere paga-to poco, e quindi le motivazioni validerestano il desiderio di fare un’esperien-za nuova, di approfondire e aggiornarele proprie conoscenze teoriche, al limi-te di esibire il prestigio sempre più rela-tivo di una docenza: argomenti cui nontutti sono sensibili. A fronte della pro-blematica ricerca di docenti a contrattocon significative esperienze professio-nali e voglia di investire del tempo nelmondo accademico, ci sono decine digiovani che chiedono spazio, volente-rosi, disponibili e generalmente man-sueti. Per questo i professori a contrattodiventano una realtà problematica:perché invece di essere professionistiche arricchiscono l’università con la lo-ro esperienza e i loro contatti con ilmondo del lavoro, sono spesso solo do-centi di serie B: forza lavoro a basso co-sto e ricattabile (l’incarico è in genere ascadenza annuale) per supplire allamancanza di professori di ruolo.

Professori a contrattoproblema e risorsa

AURELIO MAGISTÀ

università

Come sceglierela

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Facoltà

LA GRANDE GUIDA È in edicola la nuovaedizione della GuidaUniversità. All’interno le schede di tutte le facoltà scientifiche

inedicola

1

2 3TRENTOVERONA ROMA 3

Repubblica Nazionale

Dall’oculistica all’informaticala ricerca al servizio della società

MARTEDI3 LUGLIO2007

Quando la teoria

si integra

con la pratica

VALENTINA BERNABEI

In questa facoltà non esistonomatricole stordite dalla confu-sione della vita universitaria,

da corridoi pieni di aule scono-sciute e da nomi strani di materiesicuramente difficili. Al primo an-no, infatti, appena gli iscritti alcorso di laurea in Medicina e Chi-rurgia mettono piede nell’ateneodi Udine, si svolgono tre giornatedi orientamento, dove ai ragazzi sidice esattamente quello gli spettanei prossimi sei anni. Le lezioniiniziano per loro il lunedi succes-sivo alla “tre giorni” che gli fa dabussola per tutto l’arco della vitauniversitaria.

«Si tratta di un momento moltoimportante» ci racconta il profes-sor Alfred Tenore, ordinario di Pe-diatria e presidente della com-missione didattica dell’univer-sità. «Viene spiegato come devo-no affrontare un esame, comestudiare al meglio, e poi l’ultimogiorno, il venerdì mattina, gli allie-vi incontrano i professori del pri-mo anno e ognuno di loro rendenote le sue aspettative sugli stu-denti e i ragazzi dicono cosa inve-ce si aspettano dalla facoltà. Poi lasera c’è una riunione e un partydove, in un clima confidenziale, iragazzi possono conoscere escambiarsi già i numeri di telefo-no con i tutor che li seguiranno peri sei anni successivi».

Il professor Tenore è fortemen-te convinto di come un ingressosereno nel mondo universitariopossa portare benefici allo stu-dente di medicina; con questostesso obiettivo è stata messa apunto una metodologia didattica- ormai collaudata- che agevolal’apprendimento delle matricole.

Durante il primo anno infattic’è da seguire soltanto un corso,per otto settimane solo la mattina,mentre il pomeriggio è occupatoda alcune lezioni in cui gli studen-ti, suddivisi per piccoli gruppi, ini-ziano ad avere contatto con la cli-nica attraverso un modulo che hail nome di “medico- paziente so-cietà”: vengono affrontati aspetti

deontologici e basilari come il co-municare con il paziente. L’origi-nalità del sistema didattico non fi-nisce qui.

L’intero ciclo universitario,suddiviso in quadrimestri e nonin semestri, è articolato in manie-ra tale da distribuire lezioni teori-che nelle prime tre settimane e fa-re pratica nel resto dei giorni. Alsesto anno poi le cose cambianoin modo rigoroso: le lezioni la-sciano spazio ai tirocini e gli stu-denti ruotano ogni sei settimaneda un reparto all’altro mantenen-do una sola ora di lezione al gior-no.Il fatto che tutti i corsi di laureasiano ad accesso programmato eche il numero degli studenti am-messi sia fissato a 80, rende poi ot-

timale il rapporto tra studenti edocenti, come sottolinea il nuovopreside della facoltà, MassimoBazzocchi.

«Abbiamo avuto sollecitazioniper aumentare il numero degliiscritti, ma abbiamo cercato inve-ce di mantenerlo costante in mo-do tale da continuare ad avere unamaggiore penetrazione nel con-testo educativo e formativo dei ra-gazzi» sostiene Bazzocchi, elettodal consiglio esattamente unasettimana fa. I suoi obiettivi nelnuovo ruolo di “guida” della fa-coltà di Medicina, risentono dellasua formazione di radiologo, edella sua esperienza di ordinariodi Diagnostica per immagini e ra-dioterapia: «nel futuro di questa

facoltà mi piacerebbe vedere unmaggior coinvolgimento direttodi tutti gli studenti, dei dottorandie degli specializzandi da formaremaggiormente non solo di un ba-gaglio teorico» afferma Bazzocchiavendo come modello di con-fronto altri paesi dell’Unione eu-ropea, dove il coinvolgimentopratico dello studente che si spe-cializza è maggiore rispetto aquello previsto dal sistema uni-versitario italiano.

Alcuni passi in avanti a Udinesi compiono già, non soltantograzie all’impostazione della di-dattica e alla giovane età dei do-centi (che permette una predi-sposizione più accentuata alleaperture), ma soprattutto per il

DA CINQUE

ANNI IN TESTADa quandoè entratanelleclassifiche del Censis,la facoltà di Medicina di Udine, nata nel 1986 si è piazzataper cinquevolte prima

1° POSTO UDINE

LA CITTÀ

QUALITÀ DELLA VITA MEDIO-ALTA

COSTO DEGLI AFFITTI MEDIO-BASSO

le guide di repubblica università

TUTTE

LE FACOLTÀOggi nel nostroPaese ci sono40 facoltà di Medicina,37 in ateneipubblici, 3 in ateneiprivati

Mettersi al servizio della società e del mondo economicoe produttivo dovrebbe essere in genereuna delle prerogative delle università italiane. Oggi l’ateneodi Udine, oltre a impegnarsi nella formazionee nello sviluppo delle conoscenze scientifiche ha creatodieci spin off, già attivi in diversi settori. Lo spin off indicauna società nata grazie a professori o ricercatori universitari,finalizzata all’utilizzazione industriale dei risultatidella ricerca. A Udine si è puntato su settori di rilievoche vanno dall’agroalimentare all’informatica, dall’oculistica fino all’ingegneria chimica e ambientale.Mirando, in particolare, al trasferimento di tecnologiee conoscenze innovative, sono stati prodotti oltre quarantabrevetti che rappresentano per l’università un risultatodi spicco, sviluppato nel tempo in diversi campi tecnologici.Attualmente venti brevetti sono già commercializzati.Agli spin off creati dall’ateneo partecipano attivamenteaziende ed enti, che insieme ai ricercatori possono svolgereattività di alto livello.

GLI ISCRITTIIl numerodegli iscrittinelle variefacoltà di Medicina in Italia è di 152.300. Le matricolenell’annoaccademico2005/2006sono state33.500,arrivandoall’11,8 per cento in più rispettoall’annoprecedente

LA CURIOSITÀ

152mila

28,7

40

L’ETÀ MEDIA

DEI LAUREATIGli studentiiscritti a Medicinaconseguonola laurea di primolivello in mediaall’età di 28,7 anni.Il voto finaleper i laureati è in media103,5(AlmaLaurea)

2 MEDICINA

cambiamento strutturale incorso, che riguarda il processodi fusione tra il policlinico uni-versitario a gestione diretta e l’a-zienda ospedaliera “Santa Ma-ria della Misericordia” di Udine.È un ampliamento significativoper una facoltà relativamentegiovane come quella di Udine,fondata nel 1986 e da allora incontinua crescita, soprattuttoin relazione al territorio. Oltre adavere distaccamenti a Gemonadel Friuli dove, ad esempio, c’èla sede delle due lauree speciali-stiche in Scienze dello Sport eScienze motorie, il dialogo conil territorio è tenuto in grandeconsiderazione.

Nel prossimo anno accademi-

NOTA METODOLOGICA Per una lettura appropriata dei dati elaborati dal Censis si rimanda alla nota metodologica a cura

del Censis Servizi pubblicata nelle pagine 16/20 della Grande Guida all’Università e sul sito di Repubblica.it, alla sezione

Scuola & Giovani. Le tabelle di queste pagine, che fanno riferimento ai principali fattori strategici di crescita, sono state elaborate

sulla base del sondaggio sui Presidi delle facoltà (fonte: Censis Servizi 2007).

ASSISTENZA

IN FACOLTÀPer tutta la vitauniversitaria gli studenti di Medicinadi Udinesarannoseguiti da un tutorcheconosconosin dai primi giorni

Da un anno è nata la più grande azienda sanitaria del Friuli. Con 3.700 dipendenti

Università e ospedale uniscono le forzeper il bene di pazienti e studenti

Da circa un anno la facoltàdi Medicina di Udine èimpegnata in un cambia-

mento che prevede un processodi fusione tra il policlinico uni-versitario a gestione diretta e l’a-zienda ospedaliera “Santa Mariadella Misericordia” di Udine. Ledue strutture dal 2006 hannounito le loro forze per dar vita aun’ unica azienda ospedaliero-universitaria, tra le più grandi delFriuli Venezia Giulia con i suoi3.700 dipendenti.Una fase di passaggio delicata,che può divenire un momento dicrescita ma anche di ridimensio-namento, secondo il presideMassimo Bazzocchi. «Tutto di-pende da come andranno i rap-

porti tra due mondi che non siconoscono a fondo e che devonoimparare a colloquiare per poteressere in grado di mettersi al ser-vizio tanto dell’utente-discentequanto dell’utente paziente» ri-flette Bazzocchi. Sicuramente per lo studentequesta “fusione” porterà deivantaggi: anche se la dotazionefunzionale delle facoltà rimaneinvariata, infatti, gli iscritti po-tranno usufruire delle attrezza-ture dell’ospedale e la scelta deiloro tirocini potrà spaziare in piùreparti. Il fine di questo cambia-mento va visto in un’ottica dicooperazione tra le eccellenzedelle due strutture, per migliora-re tanto la ricerca e la formazio-

UDINE

ne universitaria quanto l’assi-stenza sanitaria italiana.Il diret-tore generale dell’azienda è dalprimo gennaio 2007 il professorFabrizio Bresadola, le cui capa-cità sono a servizio dell’ospeda-le e dell’università sin dalla na-scita della facoltà di Medicina eChirurgia, facendola eccellerenel settore dei trapianti d’orga-no.Udine è infatti sede della tra-piantologia della Regione. In ol-tre venti anni di attività sono sta-ti oltre mille gli organi trapianta-ti specializzandosi in cuore, fe-gato, pancreas e rene. Bresadolae la sue equipe, inoltre, sono sta-ti i primi anche a eseguire il tra-pianto combinato di fegato e re-ne su paziente sieropositivo.

Con la fusionegli iscritti potrannousare le attrezzatureospedalieree scegliereil tirocinio spaziandotra più reparti

UDINE

Repubblica Nazionale

Scelta di vita

tra metodo

e vocazione

MARTEDI3 LUGLIO

2007

dore, definisce “vocazione”. Edall’altro, consente di raccordarela complessa architettura dellelauree di stampo sanitario (per in-tendersi, i corsi come dietistica, fi-sioterapia, infermieristica) con lestrutture regionali. Così mentre siprovvede alle necessità della so-cietà, si assicura un futuro ai gio-vani neo diplomati. Che infattipassano dalle aule alle corsie o agliambulatori praticamente senzapause di riflessione. Dei quasi4mila iscritti, la fetta più grande sidistribuisce sui due cardini dellafacoltà: il corso di primo livello ininfermieristica (con le sedi di Pe-rugia, Città di Castello, Foligno eTerni) e il corso a ciclo unico dimedicina e chirurgia, diviso traPerugia e Terni. Al primo corsovengono riservati, annualmente,circa 220 posti. Al secondo, più omeno 200, di cui il 5 per cento pergli studenti extracomunitari eun’altra piccolissima quota ai gio-vani cinesi. La parte restante delleoltre mille matricole si distribui-sce, più o meno equamente, sullealtre numerose specialità. Consolide prospettive di impiego. Euna mortalità scolastica pratica-mente tendente a zero. Ridotta inparte dall’esame di ammissione ein parte da un ampio ricorso alla fi-gura del tutor.

Ai corsi di primolivello si affiancanodue lauree a ciclounico: in Medicinae chirurgia e quellapiù recentein Odontoiatriae protesi dentaria

DOCENTI

E STUDENTINelle facoltàdi Medicina vi è la media di un docenteper 12studenti.L’età mediadei professori è invece di 53,5 anni

12/1

35,4

GLI STUDI

SUPERIORIGli studentiche si iscrivono a Medicinahannoconseguitoun diplomatecnico per il 35,4 per cento dei casi,un diplomascientifico per il 25 percentoe un diplomaclassico per il 7,1per cento(AlmaLaurea)

3

co 2007/2008 partirà la nuovaspecialistica in Riabilitazione,voluta in seguito a un’analisi ter-ritoriale del fabbisogno che vedel’esistenza di una base di profes-sionisti già attiva in questo setto-re e che quindi risponde a esi-genze specifiche locali.Questo fasì che i laureati vadano verso unmercato del lavoro in grado di ac-coglierli così come succede perchi studia per diventare tecnicodi radiologia.

«Abbiamo un tempo medio dioccupazione di neanche un me-se» ricora il preside e conclude:«poche lauree garantiscono que-sta facilità di impiego, per noi èimportante creare occupati enon esperti disoccupati».

2° POSTO PERUGIA

LA CITTÀ

QUALITÀ DELLA VITA MEDIA

COSTO DEGLI AFFITTI MEDIO

nizzative. Quelle, innegabili, chele hanno consentito di avviareuna profonda ristrutturazionedidattica e di esporsi al vaglio stu-dentesco con un’offerta di gran-de ampiezza e modernità. Forsetra i suoi principali meriti c’è an-che quello di saper filtrare un ba-gaglio storico di impareggiabileconsistenza e di restituirlo allacontemporaneità ben integratonei meccanismi della sanità at-tuale, con le sue aperture inter-nazionali, la sua ansia di risultati,con il bisogno comprensibile difigure non solo specializzate maanche ben rodate dalla praticaclinica e di laboratorio.Istituita per decreto papale nel1328, la facoltà perugina conti-nua a mostrare segni di grandis-sima vitalità: «Entro breve avvie-remo il trasferimento nella nuo-va sede di Sant’Andrea delle Frat-te - spiega il preside, il professorAdolfo Puxeddu - la nuova strut-tura, che andrà a regime nel 2009,ospiterà le aule, i laboratori, lestrutture di ricerca e anche le cli-niche, che per quanto riguardaPerugia corrispondono a circa800 posti letto, articolati su 42specialità diverse. Lo stesso av-verrà a Terni, dove nel 2008 sicompleterà il trasferimento in unnuovo polo didattico e clinico,con quasi 600 posti». Ma la qua-lità fotografata dal Censis non siesaurisce nelle strutture. Certa-mente riguarda anche la didatti-ca: «Abbiamo lavorato moltoperché le materie che nominal-mente sono interdisciplinari lofossero anche nella realtà» spie-ga il preside. E questo risultato simostra in corsi come quello dibiotecnologia, di scienze moto-rie e sportive o di economia e cul-tura dell’alimentazione. A questise ne affiancano altri 11 di primolivello. Più le due lauree a ciclounico: quella classica in medici-na e chirurgia e quella più recen-te in odontoiatria e protesi den-

Dal prossimo anno accademico parte la nuova specialisticain Riabilitazione che risponde a specifiche esigenze del territorio

FEDERICO PAGLIAI

FONTE: CENSIS SERVIZI 2007

Luglio e settembremesi per orientarsiCome indirizzarsi verso la facoltà che rispecchia le proprie aspirazioni o più utile per costruire il propriofuturo? A Perugia l’universitàrisponde alle domande degli studenti con un’iniziativachiamata “LuglioOrienta”. Dal 16 al 20 luglio sono previsti gli incontri che serviranno a illustrarare i vari percorsi formativi e a chiarire gli aspetti più significativiche riguardano l’iscrizione pressol’ateneo. Il 20 luglio inoltre saràpossibile visitare la facoltà di Medicina e Chirurgia. L’iniziativaproseguirà anche a settembre ma per consentire di prepararsiadeguatamente al test d’ingressodell’area medico-sanitaria e delle altre facoltà a numero chiuso,l’università ha deciso di “aprirsi”proprio nel mese di luglio. Perpartecipare agli incontri è necessario comunicare la propria adesioneall’ufficio orientamento dell’università.

LA CURIOSITÀ

La clinica di ematologia tra le eccellenze di UdineLa clinica di Ematologia di Udine è una tra le prime cliniche a livello nazionale nel campo delle malattie, della ricerca e della cura dei tumori del sangue. La clinica si occupa della diagnosi e della terapia di leucemie, linfomi, mielosie malattie non neoplastiche del sangue, come le anemie e le aplasie. Il professor Renato Fanin, direttore della clinicanonchè professore ordinario di Ematologia (settorescientifico malattie del sangue), afferma che «uno dei puntifermi della clinica è il numero dei trapianti effettuati (1.000trapianti eseguiti in 15 anni di attività) ma anchee soprattutto l’innovazione delle applicazioni nella terapiadi alcune malattie ematologiche». L’eccellenza della clinica,aggiunge Fanin «è dovuta alla fortuna di sperimentarenelle applicazioni cliniche molti farmaci molecolari che sonoandati ad affiancarsi alla chemioterapia convenzionalein molte patologie oncologiche ematologiche. I farmacimolecolari sono infatti farmaci capaci di colpire il bersaglioche genera il tumore. Abbiamo avuto la fortuna di tradurrequeste sperimentazioni in un percorso terapeutico applicatoal quotidiano di cui fa parte anche il trapianto di cellulestaminali emopoietiche».Per molti anni questo settoreè stato l’ obiettivo dei ricercatori della clinica. «Con questoobiettivo - conclude Fanin - abbiamo lavorato raggiungendol’eccellenza, producendo risultati scientifici di rilievo nondimenticando l’assisenza sanitaria di qualità».

LA CURIOSITÀ

PERUGIA

FONTE: ALMALAUREA 2007FONTE: ALMALAUREA 2007

Ricerca e tradizione. Metodoe vocazione. La freddaobiettività del laboratorio e

le impegnative ragioni del cuore.Forse il successo della facoltà diMedicina di Perugia, che per l’en-nesima volta si piazza ai verticidella classifica del Censis, non ri-siede solo nelle sue qualità orga-

taria. Sei anni di studio per la pri-ma, cinque per la seconda. En-trambe a numero chiuso. Comedel resto tutti i corsi della facoltàumbra, la cui selettività da un la-to ha il merito di riservare le aulesolo a coloro che sono spinti dauna motivazione forte, da quellache il preside, con un certo pu-

Repubblica Nazionale

MARTEDI3 LUGLIO2007

le guide di repubblica università

4 VETERINARIA

Siamo della terra del Parmigianoreggiano e del prosciutto, nellacittà dell’Authority alimentare.«Come facoltà siamo in una zonastrategica, al confine con il ma-cello comunale, di cui l’ateneo hauna partecipazione azionaria, econ il nuovo parco canile del co-mune. Qui, inoltre la filiera pro-duttiva dell’agrozootecnia è digrande qualità. Lo stesso ateneoha puntato sulle eccellenze, ab-biamo costruito già negli anni ’90rapporti con le facoltà di Veteri-naria straniere più prestigiose apartire da quella di Hannover». Irapporti internazionali passanoanche attraverso il dottorato inProblematiche ispettive e sanita-rie delle produzioni animali degliscambi tra Unione europea e laRepubblica popolare cinese,realizzato con Torino e Pisa e cheporterà i primi sei ricercatori in

Rischi e problematiche alimentariSe ne parla con gli esperti europeiSicurezza, qualità e ricerca. Su questi tre termini è basato l’incontroche l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) sta organizzando in collaborazione con l’università di Parma.Il 4 ottobre (data dell’evento) sarà l’occasione per discutere sulle più attuali tematiche in campo alimentare e non solo. Le attività si svolgeranno presso l’ateneo emiliano con l’obiettivo di promuovere il dialogo con la comunità scientifica, facendoaumentare in tal modo la consapevolezza riguardo alle potenzialità e al ruolo della ricerca nel nostro continente. La salute e il benesseredegli animali e la protezione delle specie vegetali sono solamentealcune fra le “battaglie” che l’Efsa porta avanti da anni, utilizzandooccasioni come queste per sensibilizzare studenti, ricercatori e scienziati all’interno dell’Unione Europea.

ERRATA CORRIGE Nella Grande Guida Università, a pagina 133, come preside di Psicologia dell’ateneo Alma MaterStudiorum di Bologna, è statoerroneamente indicato il professorSantino Prosperi, invece della professoressa Bruna Zani. Il professor Prosperi è preside della facoltà di Medicina veterinaria. Ce nescusiamo con i lettori e con gli interessati.

Pochi studenti

per il gusto

dell’eccellenza

ILARIA VENTURI

Gli studenti sotto gli alberiche leggono accanto al re-cinto delle mucche. I ca-

valli sono poco più in là, c’è pureCoco, il cane mascotte della Cli-nica chirurgica immortalato infoto. Un cartello, all’ingresso divia del Taglio, zona Cornocchio,ricorda che la facoltà è più checentenaria. Fu Maria Luigiad’Austria, moglie (ripudiata) diNapoleone, immediatamentedopo la sua entrata nel Ducato, adare impulso e continuità aglistudi medici sugli animali. UnaScuola che nel 1995 ha festeggia-to i suoi 150 anni. Benvenuti a Ve-terinaria di Parma, facoltà otto-centesca, ben salda alle sue radi-ci, ma attenta al futuro, capace diaccettare nuove sfide. Il preside,Attilio Corradi, in carica da nean-che un anno, nel 2003 era presi-dente del corso di laurea. Conl’allora preside Cesidio FilippoFlammini, i docenti - 68 in tutto,tra cui 19 ricercatori - e gli stu-denti affrontò il cambiamento.«Quello che siamo oggi viene dallavoro di riflessione e di autocri-tica cominciato quattro anni fa»,spiega il professore di Anatomiapatologica veterinaria. Il risulta-ti? La progressiva riduzione delnumero (chiuso) di matricole: da120 a 85. «Occorre un numerocongruo di studenti per avereuna didattica efficace». Il dimez-zamento dei fuori corso, che orasu 615 iscritti (metà fuori sede)sono 75.

Per capire, inoltre, perché i ra-gazzi si iscrivono, le loro aspetta-tive e le ragioni di chi rimane in-dietro con gli esami la facoltà hacostruito alcuni test con l’aiutodei colleghi di Psicologia. Risultacosì che chi si iscrive sogna so-prattutto di fare il veterinario dicani e gatti. «È chiaro che le scel-te fatte a 19 anni a 23 possonocambiare. Vogliamo essere mol-to puntuali, non arrivare in ritar-do - spiega il professor Corradi -con un percorso costruito insie-me agli studenti che, con la loroseverità, ci hanno aiutato moltis-simo». Il tetto di esami per passa-re da un anno all’altro concorda-to con gli studenti, per stessa am-missione del preside, «è piutto-sto alto». Veterinaria a Parma ècome un campus avvantaggiatodai piccoli numeri e dal contesto.

1° POSTO PARMA

LA CITTÀ

QUALITÀ DELLA VITA MEDIO-ALTA

COSTO DEGLI AFFITTI MEDIO-ALTO

14mila

GLI ISCRITTINelle facoltàdi Veterinariaci sono14.600 iscritti.Quelliimmatricolatinell’annoaccademico2005/2006sono stati2.000, il 9,8 per cento in menorispettoall’annoprecedente

104,5

IL VOTO MEDIO

DI LAUREAIl voto mediodei laureati in MedicinaVeterinaria è 104,5.L’età di chiconseguela laurea di primolivello è in media 26,6 anni (AlmaLaurea)

14

TUTTE

LE FACOLTÀLe facoltà di Veterinariadislocate nel nostroPaese sono 14: si trovanotutte in ateneipubblici

La laurea a ciclounico è affiancatada due triennali,tra le quali quellain Scienzee tecniche equine

Siamo nella terradel Parmigianoreggianoe del prosciutto: nella cittàdell’Authorityalimentare

Cina, e il master in Tecnologiadegli alimenti attivato con dueuniversità di Buenos Aires. Lalaurea a ciclo unico è affiancatada due triennali: Tecnologie del-le produzioni animali e sicurezzadegli alimenti e, unica in Italia,Scienze e tecniche equine. La fa-coltà partecipa alla specialisticain Biotecnologie mediche, vete-rinarie e farmaceutiche e da di-cembre attiverà un master inDermatologia del cane e del gat-to. «Il nostro corpo docente si im-pegna tantissimo, nel recluta-mento guardiamo al profilo mi-gliore» dice il preside. Tra i pro-getti futuri, i nuovi laboratori el’allargamento dell’ospedale di-dattico dedicato ai “grossi” ani-mali, per cui l’ateneo ha stanzia-to 5 milioni di euro. Infine l’ac-creditamento a livello europeo.Che arriverà nel 2010.

FUORI CORSOSu 615 iscritti,dei quali la metà sonofuori sede,solo 75sono fuoricorso

NUMERO

CHIUSONegli ultimiquattro anni il numerochiuso è statoridotto da 120 a 85 matricole

PARMAFONTE: CENSIS SERVIZI 2007

FONTE: CENSIS SERVIZI 2007

FONTE: ALMALAUREA 2007

FONTE: ALMALAUREA 2007

Repubblica Nazionale

NUOVE

PROSPETTIVETra le nuovearee di studioci sono lacosmoceuticache studia i cosmeticia cavallo dei farmaci e lanutraceuticache si occupainvece degliintegratorialimentari

L’E-LEARNINGDal prossimoanno parteun progettodi didatticaintegratamediantela tecnica dell’e-learningrivolto agli studentidelle triennaliche integra la didatticain presenza

CARLO BRAMBILLA

Si chiama “etnobiofarmacia”l’affascinante nuova fron-tiera della ricerca avviata

dalla facoltà di Farmacia di Pavia.Vuole studiare sul campo, dall’A-frica all’Amazzonia, le medicinetradizionali dei popoli cosiddettiprimitivi, utilizzando protocolliscientifici occidentali. «In questomomento stiamo approfonden-do lo studio della medicina deipigmei - racconta Gabriele Cac-cialanza, docente di Chimica far-maceutica, che coordina la ricer-ca - due volte l’anno, grazie allaguida dei padri missionari, an-diamo nel sud-est del Camerun,nella foresta tropicale, nei villag-gi dei pigmei. Ci facciamo rac-contare dagli sciamani le loro cu-re tradizionali, basate sulle pian-te. Per scoprire come, moltospesso, dietro a riti apparente-mente magici, si nascondanospiegazioni terapeutiche scien-tifiche. Studiando per esempiol’estratto della corteccia di unapianta, la Brideia Grandis, che ipigmei utilizzano contro il mal didenti, abbiamo scoperto in labo-ratorio una molecola efficace neiconfronti dei batteri responsabi-li della carie».Dopo le prime ricerche pilota l’a-teneo pavese ha istituito il Centrointerdipartimentale di Etnobio-farmacia. E dal prossimo annoaccademico partirà ufficialmen-te il primo master in Etnobiofar-macia. «Una scelta didattica e diricerca che verrà condotta instretto contatto con l’Oms, l’Or-ganizzazione mondiale della sa-nità - racconta il preside Amedeo

Marini, docente di Chimica Fisi-ca - che ha già avviato un pro-gramma per verificare la scienti-ficità dell’azione delle medicinetradizionali popolari».Ricercaavanzata e formazione scrupo-losa sono i due ingredienti chefanno della facoltà di Farmacia diPavia, anche quest’anno, un’ec-cellenza universitaria italiana.«Dal prossimo anno accademicopartiremo con un progetto di di-dattica integrata mediante tec-nologia e-learning, rivolto aglistudenti delle lauree triennali.Non si tratta di formazione a di-stanza, come quella che avviene,per esempio, al Politecnico diMilano, ma un’integrazione del-la didattica in presenza». Gli stu-denti sfrutteranno le potenzia-lità messe a disposizione da in-ternet per accedere ai contenutidei corsi, dialogare tra loro, con i

tutor e coi docenti, fare e correg-gere esercizi, approfondire gli ar-gomenti».Farmacia è una facoltà interdi-sciplinare, in cui convivono treanime: una di biologia, una dichimica e una di medicina. Neglispazi aperti, alberati, che separa-no le palazzine dove si trovano idipartimenti è facile incontraregiovani ricercatori in camicebianco che raccontano con en-tusiasmo la loro esperienza al-l’interno di un piccolo ateneo do-ve la dimensione umana fa la dif-ferenza rispetto al clima che si re-spira nelle grandi università so-vraffollate. Caterina Temporini,ricercatrice nel settore della chi-mica farmaceutica, studia lo svi-luppo di metodi per l’analisistrutturale delle proteine: «Col-laboriamo col dipartimento diBiochimica, analizziamo le pro-

teine coinvolte nei processi pa-tologici, alla ricerca di potenzialinuovi farmaci». Con lei c’è Ales-sia Pascale, ricercatrice in Far-macologia, che studia in partico-lare le proteine legate agli Rnamessaggeri coinvolti, per esem-pio, nella malattia di Alzheimer.Ma non si occupano solo di pato-logie gli studenti di Farmacia.Sempre più spesso interessicommerciali fanno scivolare lafarmacologia nella cosmetolo-gia e nella dietetica. Nascono co-sì nuove prospettive per la ricer-ca: la “cosmeceutica”, che studiai cosmetici a cavallo dei farmaci,come alcune creme solari pro-tettive o con caratteristiche der-matologiche anti-età. Oppure la“nutraceutica”, che si occupa delgrande business degli integrato-ri alimentari e di tutto ciò che aiu-ta in modo naturale a dimagrire.

1° POSTO PAVIA

LA CITTÀ

QUALITÀ DELLA VITA MEDIA

COSTO DEGLI AFFITTI MEDIO

27,2

L’ETÀ MEDIA

DEI LAUREATIChi consegueuna laurea di primolivello in Farmaciaha in media27,2 anni(AlmaLaurea)

52mila

GLI ISCRITTIGli studentiiscritti nelle facoltàdi Farmaciasono 52.200.Quelliimmatricolatinell’annoaccademico2005/2006sono stati9.100

29

TUTTE

LE FACOLTÀLe facoltà di Farmacia in Italia sono 29:si trovanotutte in ateneistatali

Alla scoperta

della medicina

dei pigmei

le guide di repubblica università

MARTEDI3 LUGLIO

2007FARMACIA 5

L’università a porte aperte All’interno dell’università di Pavia è attivo il centro di orientamento universitarioche svolge assistenza allo studente nella scelta del corso di studi e dà supportodurante l’intero arcouniversitario ma anchenella delicata fase di passaggioal mondo del lavoro. Tutte le iniziative sono finalizzatea prevenire ritardi e uscite fuoricorso degli studenti e anche a ridurre gli abbandoni. Il centrosi avvale della collaborazione di diversi enti locali (il comune di Pavia, la provincia, l’Unionedegli industriali della provincia di Pavia, la camera di commercio, l’ufficioscolastico regionale) che garantiscono continuitàcol mercato del lavoro ai laureatiall’ateneo di Pavia. Il 18 luglio nel palazzo centraledell’università si terrà “PorteAperte”, l’evento organizzatodal centro per accoglieregli studenti e i loro genitori e orientarli verso una giustascelta della facoltà a cui iscriversi. Oltre che a Pavia“Porte Aperte” si terrà in parallelo anche a Cremona, per la facoltà di Musicologia.

LA CURIOSITÀ

PAVIA

FONTE: CENSIS SERVIZI

FONTE: ALMALAUREA

FONTE: ALMALAUREA

FONTE: CENSIS SERVIZI 2007

Ricerca avanzatae formazionescrupolosa sonoi due ingredientialla base del successodi Pavia

Dal prossimo annopartirà il primomasterin Etnobiofarmaciain collaborazionecon l’Organizzazionemondiale della sanità

Repubblica Nazionale

Giovanissimi tutorper indirizzare le matricole

MARTEDI3 LUGLIO2007

Alle superiori

a caccia

di studentiILARIA ZAFFINO

Avvicinare i ragazzi al mondoscientifico, stimolare la curio-sità dei più giovani verso la na-

tura per far scoprire, sin dalle scuolemedie-superiori, le diverse facce diun mondo che in troppi non cono-scono. Così la facoltà di Scienze diPadova affronta il problema del calodelle iscrizioni: un destino comune,in Italia, a tutte le scienze cosiddette“dure”. Dalla fisica alla chimica allamatematica. Che però a Padova, giàdallo scorso anno, ha subito un’in-versione di tendenza. «La crescitaregistrata l’anno scorso si è mante-nuta stabile - racconta il preside Eu-genio Calimani - a dimostrazionedel fatto che non si è trattato solo diuna moda temporanea. Di studenticioè che passato l’entusiasmo delmomento lasciano subito dopo ilprimo anno». Al contrario, il feno-meno, che nella prima facoltà diScienze d’Italia assume proporzioninon trascurabili, è legato al progettofinanziato dal ministero dell’Uni-versità che vede l’ateneo di Padova,insieme a quelli di Venezia e Verona,impegnato a fare orientamento sindai banchi di scuola. Permettendoad esempio agli studenti delle supe-riori di prendere parte ai laboratori,non solo come visitatori, ma addirit-tura permettendo loro di assistereagli esperimenti di chimica, di fisica,di scienza dei materiali. «Mostriamocome la matematica può essere ap-plicata ai problemi reali, di ogni gior-no» continua il preside. E da quandoil progetto è cominciato, due anni fa,le iscrizioni sono aumentate davve-ro nei 4 corsi di laurea coinvolti (ap-punto chimica, fisica, matematica escienza dei materiali). E anche l’in-teresse delle scuole, con cui l’univer-sità sta creando rapporti sempre piùstretti. «Ora si pensa di estendere ilprogetto anche ad altri settori. Comescienze della terra e geologia, chenell’ultimo periodo hanno risentitodi più del calo di iscritti».

A Padova, infatti, il mondo scien-tifico si presenta piuttosto variegato:ci sono 15 corsi triennali (14 seguitida laurea magistrale, per uno solo, ilpiù nuovo e cioè quello in Ottica eOptiometria, non esiste la speciali-stica) e 16 lauree di secondo livello.Alcune interfacoltà, con Agraria oVeterinaria. Ma anche con Lettere eIngegneria. È il caso di Scienze e tec-nologie per i beni archeologici e arti-

stici: «un corso di nicchia, intendia-moci, per chi vuole lavorare nellecooperative per il restauro dei beniculturali, ma che non può comunquefare a meno di competenze scientifi-che». Anche i master, come quello inComunicazione e giornalismo scien-tifico attivato con Ingegneria, Agrariae Lettere, sono interfacoltà. Oppurein collaborazione con il Cern di Gine-vra, «perché sono legati a esperienzedi ricerca - spiega Calimani - sonomaster con 6 o 7 studenti, 10 al massi-mo». Mentre stanno prendendo il viale lauree congiunte: con Bordeaux,Parigi, ma anche con università tede-sche e spagnole. «Finora abbiamoavuto solo lauree ripetute, nel sensoche un ragazzo che si è laureato a Pa-rigi può poi ottenere il diploma ancheda noi».

Ma la vera anima della facoltà sonoi laboratori. Né potrebbe essere altri-menti. Perché la parte sperimentale aScienze è tutto. E da questo dipendela presenza del numero programma-to. «Perché nonostante la polemicadel ministro contro il numero chiuso,si deve dare a tutti gli iscritti la possi-bilità di utilizzare i laboratori, doveogni studente deve avere la sua po-stazione. Per questo lasciamo il nu-mero chiuso a Biologia, mentre lo ab-biamo tolto a Informatica della magi-strale perché il numero previsto nonveniva raggiunto». Ma anche quandoc’è il numero aperto fondamentale èla prova di ingresso: un test di autova-lutazione che non blocca nessunoma permette allo studente di cono-scere le proprie carenze e lascia debi-ti o crediti formativi. «E il test funzio-na, perché sono diminuiti gli abban-doni iniziali, quelli di chi non fa nes-sun esame al primo anno e poi spari-sce. In fondo non conviene a nessunoriempire i laboratori di ragazzi chepoi abbandonano. Per questo curia-mo tanto l’ingresso degli studenti».

1° POSTO PADOVA

LA CITTÀ

QUALITÀ DELLA VITA MEDIO-BASSA

COSTO DEGLI AFFITTI MEDIO-ALTO

le guide di repubblica università

TUTTE

LE FACOLTÀOggi in Italia si contano 43 facoltà di Scienze: 42 negli ateneipubblici,soltanto unanegli ateneiprivati

Anno dopo anno assistiamo a numerosi cambiamentiall’interno del sistema universitario e per tutti coloro che intendono iscriversi al primo anno di un corso di studi, di conseguenza, crescono gli ostacoli da affrontare. Spesso gli studenti si affidano ai consigli di amici e colleghicon qualche anno d’esperienza in più, ma le difficoltà rimangono. Proprio per evitare che le matricole si imbattanoin ogni genere di problemi legati all’ingresso nel mondouniversitario, l’ateneo di Padova ha istituito la figura del Tutor Junior. Fornire informazioni, risolvere problemi e consigliare gli iscritti sui metodi di studio, sono tutte attivitàsvolte dai tutor all’interno dell’ateneo veneto. Ad averequesta importante funzione sono neo-laureati, dottorandi e specializzandi, interessati a mantenere il rapporto con la vita universitaria e a sostenere chi dovrà compiere un percorso accedemico stimolante e allo stesso tempoimpegnativo.

L’ETÀ MEDIA

DEI LAUREATIGli studenti diScienzeconseguonola laurea diprimo livelload un’etàmedia di 24,5 anni.Il 38,9 per centodegli studentiè in regolacon gli studi(AlmaLaurea)

LA CURIOSITÀ

La vera animadella facoltà sonoi laboratori, dove ognuno ha la sua postazione

24,5

133mila

43

GLI ISCRITTINella facoltàdi Scienze il numerodegli iscrittiammonta a 133.300. Quelliimmatricolatinell’anno2005/2006hannoraggiuntoquota 26.800,esattamente il 2,9 per cento in più rispettoall’annoprecedente

6 SCIENZE

Per combattere il calo delle iscrizionisi cerca di avvicinare i ragazzi al mondoscientifico e stimolare la loro curiosità per la natura dalle scuole medie-superiori

FONTE: CENSIS SERVIZI 2007

PADOVA

Repubblica Nazionale

GLI STAGEA Trento c’è grandeattenzione perl’inserimentodegli studentinel mondodel lavoro:Sono 619 le iniziativeattivatetra stage,laboratorie workshop

Con l’Europa

la laurea

raddoppia

CLASSIFICHE

SCIENZE Le classifichedelle facoltàdi Scienzesono dueperchè lavalutazionetiene contodellagrandezzadell’ateneo(grande opiccolo) in cuisi trovano

MARTEDI3 LUGLIO

2007

ATrento, la facoltà di Scien-ze matematiche fisiche enaturali ha deciso di inve-

stire strategicamente sul dirittoallo studio, sia sul piano delle ri-sorse umane, che su quello del-le strutture di ricerca. E si è assi-curata così il primo posto tra lefacoltà di scienze dei piccoliatenei nell’ultima classifica delCensis. Tre i corsi di laurea: Fi-sica, Informatica e Matemati-ca; tra un anno partirà anchequello in Biologia. Marco An-dreatta, preside della facoltà edocente di Matematica, dall’i-nizio del suo incarico, ha pro-messo che il suo obiettivo prio-ritario sarebbe stato la riqualifi-cazione didattica. Promessarassicurante, in un periodo incui sempre più urgente è la do-manda di scienza e tecnologiaproveniente dalla comunitàeuropea. Detto, fatto. La forte tensioneverso l’internazionalizzazione,che da sempre è una delle voca-zioni dell’ateneo trentino, nel-l’attiva facoltà di Scienze natu-

attivate tra stage, laboratori eworkshop, ha l’obiettivo di av-vicinare i giovani alle scienze dibase: chimica, fisica, matema-tica e scienza dei materiali. Sulle colline di Povo, dove hasede la facoltà dal 1972, c’ègrande attenzione per le possi-bilità e le esigenze di inseri-mento nel mondo del lavorodegli attuali 900 studenti iscrit-ti. Nell’ambito delle lauree spe-cialistiche, sono previsti stagepresso aziende locali e nazio-nali sostenuti dal corso Scien-za/Azienda, trasversale alle di-scipline matematiche, fisiche einformatiche e tenuto a duemani da scienziati ed economi-sti. Così come trasversale allelauree previste, è il corso di Co-municazione della scienza, cheintergisce con Musei e Sciencecenters locali e nazionali ed è ri-volto alle attuali esigenze dellacomunicazione e divulgazionescientifica: comunicazionedella scienza che non può chepartire dai ricercatori e dagliesperti.

Un master sull’e-governmentin collaborazione con le aziendeL’accelerazione tecnologica che negli ultimi anni ha reso disponibili mezzi di comunicazione e di informazione sempre più efficaci, tende a cambiare il volto anche delle organizzazionipubbliche e private. Per migliorare la qualità,l’affidabilità e la velocità dei servizi, le tecnologie si sono rivelate straordinarie sia per i governi che per le aziende. Presso l’università di Trentosarà attivato un master di secondo livello che si pone l’obiettivo di formare professionisti in grado di disegnare, implementare e gestire soluzioni di e-government. Le attività sono organizzate in collaborazione con molte realtà imprenditorialie prevedono tirocini in azienda o in un laboratorio del centro per la ricerca scientifica e tecnologica. I corsi del master si terranno in lingua inglese e partiranno da settembre. Questo tipod’esperienza è utile per una conoscenza direttadelle tematiche in questione, tutte molto attuali e di notevole rilevanza economica e sociale.

LA CURIOSITÀ

STUDENTI

E DOCENTINelle facoltà di Scienze del nostroPaese c’èun professoreogni 14studenti.Il numerocomplessivodei professoriè invece di 9.300

14/1

L’ETA MEDIA

DEI DOCENTI52,4 anni è l’età mediadei professoriche insegnanonelle facoltà di Scienze. Il dato è di pocosuperiore alla medianazionale cheè di 51,9

52,4

1° POSTO TRENTO

LA CITTÀ

QUALITÀ DELLA VITA MEDIO-ALTA

COSTO DEGLI AFFITTI MEDIO-ALTO

numero chiuso, i corsi preve-dono una borsa di studio. Loscopo è premiare lo studentemotivato che vuole oltrepas-sare il limite culturale impo-sto dalla cosidetta “liceizza-zione” dell’università italia-na.Da qui l’interesse e il sostegnoeconomico da parte di enti diricerca nazionali e soprattuttodel Progetto Lauree Scientifi-che che, forte di 619 iniziative

rali, si concretizza in una poli-tica di cooperazione inter-universitaria, non solo con iconsueti programmi Erasmus,ma soprattutto con la creazio-ne di doppie lauree in accordocon altre Università europee.Ed ecco allora, la doppia laureain Matematica e Fisica in colla-borazione con l’Università diTubinga e quella in Informati-ca (anche con corsi in linguainglese) in collaborazione conl’Università di Aquisgrana edEdimburgo: il tutto con granprofitto e soddisfazione per igiovani studenti ai quali è assi-curata un’alta formazione inambito europeo e l’attenzioneanche di docenti stranieri.Per contrastare la mancanza di“vocazioni scientifiche”, pro-blema fortemente sentito dalmondo del lavoro, è con unapunta di orgoglio che MarcoAndreatta ricorda la creazio-ne, ormai da un paio di anni, dipercorsi di eccellenza e ap-profondimento per gli studen-ti più motivati. Pomeridiani e a

L’apertura all’esteroè una delle vocazionidell’ateneo. Nonsolo con i progettiErasmus, ma anche con accordiinteruniversitari

7

FONTE: CENSIS SERVIZI 2007

FONTE: ALMALAUREA 2007

FONTE: ALMALAUREA 2007

TRENTO

ANGELINA DE SALVO

Repubblica Nazionale

LE ATTIVITÀMolte attivitàformativevengonosvoltenelle serre,nell’ortobotanicoe nelle stallesperimentalipressol’aziendaagrariadell’ateneoche con oltre2.000 ettariè tra le piùgrandidell’Umbria

tinuo degli insegnamenti». Inoltre, l’ottimo rapporto nu-

merico tra docenti e studenti,uno a cinque, rende possibileuna continua assistenza fin dalprimo anno e per le varie fasi del-la vita universitaria. A disposizio-ne degli studenti, ci sono ancheaule informatiche all’avanguar-dia, una biblioteca di pregio sto-rico, con parecchi spazi per lostudio individuale, che disponedi oltre 36mila volumi e di colle-gamenti on line per consultaredatabase di ogni tipo. Molte del-la attività formative sono svolte

Dopo la laurea

gli studenti

diventano soci

Ha un’anima antica, mauno sguardo sempreproiettato al futuro. Pro-

prio l’anno scorso la facoltà diAgraria di Perugia, la terza in Ita-lia in termini di anzianità, hacompiuto 110 anni, ma le cele-brazioni sono state fatte con unpizzico di ritardo quest’anno. Ilmotivo? Un’occasione speciale:il conferimento della laurea ho-noris causa a Jacques Diouf, di-rettore generale della Fao, orga-nizzazione con la quale la facoltàcoopera da anni per la ricerca e laformazione nel settore dellescienze agrarie.

Nella sede della facoltà, pressol’antica abbazia benedettina diSan Piero, l’internazionalizza-zione ricopre un ruolo di primopiano. Sono molti infatti i rap-porti che l’università ha intessu-to con ministeri, politecnici e isti-tuti universitari stranieri, dall’Ar-gentina agli Usa fino all’Eritrea,allo scopo di offrire ai propri stu-denti una formazione dal respirointernazionale. «Il settore agrico-lo, voce importante dell’econo-mia italiana, nel corso degli ulti-mi anni ha subito un forte cam-biamento - spiega il presideFrancesco Pennacchi - se fino apoco tempo fa la priorità era l’a-spetto produttivo, oggi la politicaagricola comunitaria mira anchea garantire un’alimentazione si-cura e di qualità, una tutela del-l’ambiente e una valorizzazionedel paesaggio, ad organizzareservizi ricreativi e turistici finaliz-zati alla gestione dello sviluppoeconomico e culturale dei siste-mi territoriali. Il nostro obiettivoè quello di formare competenzenuove, offrendo percorsi forma-tivi internazionali, capaci di ri-spondere alle esigenze di unmercato che diventa sempre piùcosmopolita».

Per questo, Agraria ha attivatoanche corsi che rilasciano ladoppia laurea, come per esem-pio Gestione degli agro-ecosi-stemi del Mediterraneo in colla-borazione con la University ofAgricolture di Malta. L’offertaformativa, comprensiva di settecorsi di laurea triennale e sei spe-cialistiche, ha dallo scorso announ plus in più in termini di qua-lità: la certificazione Iso 9001.«All’inizio dell’anno accademi-co - racconta il preside - la facoltàdichiara gli obiettivi didattici daraggiungere, coerenti con le esi-genze degli studenti e del mondooperativo. A fine anno una so-cietà esterna valuta se si sonoraggiunti i traguardi prefissati,confermando o meno la certifi-cazione. Questa struttura orga-nizzativa, non solo è sinonimo digaranzia per chi frequenta la no-stra facoltà, ma è anche uno sti-molo per il miglioramento con-

1° POSTO PERUGIA

LA CITTÀ

QUALITÀ DELLA VITA MEDIA

COSTO DEGLI AFFITTI MEDIO

23

TUTTE

LE FACOLTÀIn Italiaci sono 23 facoltà di Agraria:22 si trovanoin ateneistatali,soltanto una presso un ateneo non statale.All’interno di questefacoltàinsegnanoattualmente2.400 docenti

12/1

DOCENTI

E STUDENTINelle facoltàdi Agraria c’è in mediaun professoreper 12studenti.Il dato è positivoperchè ben al di sottodella medianazionaledelle altrefacoltà che èdi 30 studentiper docente

103,1

IL VOTO MEDIO

DI LAUREAPer i laureatidi primolivello in Agraria il voto finale è in media103,1.L’età di chiraggiunge la laurea si attestamediamentesui 25,6 anni(AlmaLaurea)

MARTEDI3 LUGLIO2007

8 AGRARIA

L’internazionalizzazionericopre un ruolo di primo piano. Tanti i rapporti con ministeri e istituti esteri. Dall’Argentina all’Eritrea

I SERVIZIA disposizionedegli studentici sono auleinformatichemoltoattrezzate,una bibliotecadi pregio conoltre 36milavolumie collegamention line per consultaredatabasedi ogni tipo

VERONICA MAZZA

nelle serre, nell’orto botanico,nei campi e nelle stalle speri-mentali presso l’azienda agrariadell’ateneo che con più di 2.000ettari di superficie, è tra la piùgrandi dell’Umbria.

Per testare la teoria passandoalla vera pratica, sono stati attiva-te più di duecento convenzioniper stage e tirocini con enti, isti-tuti e studi professionali. Unavolta laureati, si può usufruireanche dei servizi dell’ufficio jobplacement, nato da circa un an-no e mezzo, per supportare glistudenti nell’ingresso nel mon-do del lavoro. «A tal fine - specifi-ca Pennacchi- è stata istituita an-che Alfa, l’Associazione laureatidella facoltà di Agraria di Perugia,che ha un doppio scopo. Uno èquello di associare gli studentiper mantenere un filo diretto conl’università anche dopo la lau-rea. L’altro è quello di fornire lo-ro reali possibilità lavorative,grazie alla diffusione di bandi orichieste, che ci arrivano diretta-mente dalle aziende. Per assi-sterli nell’avvio della loro profes-sione».

PERUGIA

L’ottimaproporzione tradocenti e ragazzi,che è di 1 a 5,consente dal primoanno una continuaassistenza

FONTE: CENSIS SERVIZI 2007

FONTE: CENSIS SERVIZI 2007

FONTE: ALMALAUREA 2007

le guide di repubblica università

l’ultimo numero

della Guida

di Repubblica Università

sarà in edicola

martedì 10 luglio

laprossima

uscita

Repubblica Nazionale