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/// CUMINAIVEL Bollettino informativo per tutte le forze di sicurezza impiegate al WEF 2011 /// www.kapo.gr.ch/wef /// www.armee.ch/wef /// Hotline: 081 258 22 22 /// No. 14 | Mercoledì, 2 febbraio 2011 Meteo Mercoledì -7° / Giovedì -5° / Davos Coira Min / Max Mercoledì -13° / -2° Giovedì -11° / GOMITO A GOMITO Foto: dk.

No. 14 | Mercoledì, 2 febbraio 2011 ///CUMINAIVEL

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///CUMINAIVELbollettino informativo per tutte le forze di sicurezza impiegate al WeF 2011/// www.kapo.gr.ch/wef /// www.armee.ch/wef /// Hotline: 081 258 22 22 ///

No. 14 | Mercoledì, 2 febbraio 2011

Meteo

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2 /// Mercoledì, 2 Febbraio 2011 CUMINAIVEL

Il servizio di aerotaxi è quello più richiestoDurante il WEF, il cielo su Davos è molto trafficato. I numerosi trasporti aerei effet-tuati nell'ambito del forum sono uno dei servizi più richiesti che l'esercito offre alla polizia.

mm. All'eliporto del WEF di Davos è un continuo viavai o, più propriamente, un continuo atterrare e decollare. Un viavai che aumenta i giorni di visita: quando ai graduati si alternano i politici loca-li e nazionali, che vanno e vengono in continuazione. Al centro della visita c'è naturalmente la cooperazione tra eserci-to e polizia. «La maggior parte dei voli che partono da qui viene organizzata su ordine della polizia», conferma Guido Federspiel, capo impiego elicotteri (CIE) della polizia cantonale. Il team di Feder-spiel, funge in ogni impiego sussidiario da anello di congiunzione tra pilota e terra. Durante il WEF vengono richies-ti soprattutto trasporti veloci e sicuri di persone. Con l'aiuto di una valutazione della minaccia vengono per esempio tras-portate in speciali voli VIP, le cosiddette persone degne di particolare protezione secondo il diritto internazionale. Il presi-dente francese Nicolas Sarkozy, durante il suo volo con l'aeronautica francese è stato addirittura scortato da un velivolo dell'esercito svizzero.

Missione russa«Simili impieghi sussidiari sono l'ideale per i piloti, perché acquistano molta es-perienza», spiega il tenente colonnello Ignaz Müller, responsabile militare della collaborazione esercito-polizia, sottoline-ando il valore aggiunto per l'esercito. Olt-re ai trasporti aerei e alle scorte in volo, vengono anche organizzati voli di moni-toraggio del traffico, trasporti di merci o voli di bonifica del territorio. Con il nuovo e maneggevole EC635, che viene impie-gato per questo tipo di voli, per i piloti ogni nuova esperienza vale oro. Durante il WEF, inoltre, un elicottero dell'esercito dotato di equipaggiamento speciale viene affiancato alla REGA locale. Un velivolo SAR (Search and Rescue) viene assegnato in distaccamento a Davos e garantisce una disponibilità costante. Molti dei trasporti di persone sono voli brevi: dieci minuti a Chur, cinque minuti a Klosters. Quan-do però il presidente russo Dmitiri Med-wedew è giunto a Dübendorf, la base di Davos ha subito inviato un elicottero: una missione che è durata un giorno intero.

10’000 badges sono stati prodotti per l’accesso al palazzo dei congressi; 9’800 sono stati ritirati.22’000 articoli sono stati pubblicati complessivamente in tutto il mondo (fino a sabato compreso).50’000 fans si sono registrati sul por-tale facebook del WEF.90 bus navetta hanno offerto passaggi a Davos.

79 macchine di lusso Audi erano in servizio sulle strade di Davos.12 macchine blindate hanno provvedu-to al trasporto di ospiti con particolari esigenze di sicurezza.Sono stati trasportati 1’000 VIP.35 capi di stato hanno partecipato al WEF.1’400 personalità dell’economia hanno seguito il Forum.

5’000 metri di cavo sono stati posati nelle postazioni di comando.28 kilometri di reticolato sono stati installati dall’esercito.3.5 chilometri di sbarramenti sono stati installati dall’esercito. 850 radiotrasmittenti hanno assicurato la comunicazione tra le unità.Sono stati utilizzati 396 apparecchi per la visione notturna.La polizia militare ha percorso 18’000 chilometri.

WEF 2011: un bilancio

Il WEF ha chiuso i battenti. È arrivato il momento di prendere in rassegna l’edizione di quest’anno.

I motori sono stati accessi a lungo duran-

te il recente impiego. Foto: zvg.

/// 3 CUMINAIVEL Mercoledì, 2 Febbraio 2011

sg. Ormai sono già tornati a casa, i leader economici, i capi di stato e gli altri illustri partecipanti al WEF. A Davos lo spiega-mento di polizia viene ritirato. L’esercito smantella ciò che in precedenza era stato costruito con un intenso lavoro. La città è consegnata nuovamente ai turisti inverna-li e ai suoi abitanti. Cosa resta del WEF 2011? Quest’anno il tema principale sono stati i numerosi paesi il cui indebitamento non è più sostenibile. Ma come ha affermato con inequivocabile chiarezza il presidente francese Nicolas Sarkozy durante il WEF, sull’euro non ci sarà alcun dietrofront, nonostante esso ab-bia contribuito alla rovina di paesi come la Grecia. Una bella dichiarazione. Anche se l’esperienza insegna che in politica tut-to può essere sacrificato quando ci si trova con l’acqua alla gola. Per quanto riguarda l’euro, non sembra comunque di essere già giunti a questo punto, sebbene il cancellie-re tedesco Angela Merkel, in occasione del WEF, abbia fatto capire che la Germania non intende continuare a pagare le conse-guenze della cattiva amministrazione di altri stati.

Incontro a porte serrateNon è una grande novità. Come non lo è il contenuto del comunicato conclusivo del WEF, secondo cui l’economia può guarda-re al futuro con ottimismo, nonostante una crescita rallentata. Si tratta di fatti già noti prima del WEF. Fatti che sono ulterior-mente rafforzati dall’elite politica ed eco-nomica rappresentata a Davos. Al WEF si rimprovera spesso il fatto di essere un club di dibattito. Di fatto, spesso non è inter-essante ciò che viene reso noto pubblica-mente in occasione degli incontri ufficiali del WEF, quanto piuttosto ciò che viene discusso a porte chiuse. Tutto ciò, tuttavia,

non raggiunge il pubblico. Riassumendo si potrebbe dunque dire: bello che al WEF prendano la parola persone potenti, bello anche che rilascino alcune dichiarazioni di intenti, ma il valore di queste persone può essere misurato solo in base alle loro azioni. E in questa prospettiva sarà interes-sante vedere quali fra le dichiarazioni rila-sciate in occasione del WEF 2011 saranno poi mantenute.

Richieste a vuotoCi ricordiamo ancora dello scorso anno, quando fu invocata ripetutamente una più severa regolamentazione delle banche. Ma da quando l’economia si è rimessa in moto e le banche sono tornate a registrare utili, tali richieste si sono nuovamente attenua-te. La Svizzera è uno dei pochi Paesi che nel lasso di tempo trascorso da allora ha davvero attuato un giro di vite nel setto-re bancario. Le belle parole al WEF non mancano di certo. Ma chi si aspetta dal WEF risultati con-creti ripone forse aspettative troppo ele-vate in questo prestigioso appuntamento. Di fatto, in primo piano vi è una diversa esigenza, ovvero quella di tessere contatti. D’altronde non c’è niente di male: il fatto

che così tanti leader economici e capi di stato si prendano il tempo per riunirsi in occasione di un singolo appuntamento è qualcosa di unico, che permette un viva-ce scambio di opinioni fra le persone che reggono in mano i fili di questo mondo. A Davos l’atmosfera per un tale incontro è effettivamente unica. I party che vengono organizzati sono leggendari. Il rendez-vous delle maggiori personalità mondiali non ha perso il suo fascino.

Una personalià come nuovo direttore?Se questo appuntamento abbia per il nost-ro paese un valore tale da ripagare gli ele-vati costi per la sicurezza (finanziati anche dal gettito fiscale) è tutta un’altra questi-one. Lo spirito di Davos, ad ogni modo, sembra esercitare ancora il proprio fasci-no. Se ne sono fatti una ragione addirittura molti oppositori del WEF, le cui proteste negli ultimi anni hanno perso forza per-suasiva. E se, come si vocifera, il prossi-mo capo del WEF dovesse chiamarsi Bill Clinton, si profilerebbero per noi altri anni emozionanti. O almeno per le poche mig-liaia di persone che possono permettersi l’esclusiva condizione di essere membri del WEF.

Grande fascino, scarsi risultatiCosa ha portato il WEF 2011? Una sintesi.

Il WEF di Davos: l'incontro dell'elite mondiale. Foto: zvg.

4 /// Mercoledì, 2 Febbraio 2011 CUMINAIVEL

Arrivederci!hans. Il 2011 entrerà negli annali per una «prima»: la polizia e l’esercito hanno, per la prima volta, una comunicazione esterna congiunta. In questo preciso mo-mento state tenendo il risultato di questa collaborazione nelle vostre mani: il bol-lettino informativo «Cuminaivel», (dal romancio «in comune»). Il nome non

poteva essere più appropriato se pensia-mo all’impiego delle forze di sicurezza in favore del WEF. La polizia e l’esercito hanno infatti collaborato strettamente e affrontato gomito a gomito i rispetti-vi compiti per garantire la sicurezza al WEF. Anche il lavoro nella redazione di Cuminaivel è stato all’insegna della

cooperazione: i giornalisti, i fotografi e i traduttori hanno realizzato questo pro-dotto sostenendosi a vicenda, sia nella produzione sia nella distribuzione del bollettino alla truppa. Cuminaivel: un successo che con l’odierna edizione chi-ude (provvisoriamente) i battenti.

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Thomas Hobi - «il pensatore»

Annalisa Halter - «la buonanima del servizio media»

Edgar Gwerder - «il generale a tre lasagne» Flavio Hilzinger - «l'organizzatore»Grazziano Reggazoni - «ordinanza soldati»

Lukas Thut - «Minimi» Erich Riester - «pilota (-)» Moritz Marthaler - «Max»Diego Kaufmann - «il primo e l'ultimo»

Daniel Zinsli - «il corrispondente» Robert König - «il fotografo volante»

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/// 5 CUMINAIVEL Mercoledì, 2 Febbraio 2011

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Stefan Doppmann - «l'uomo d'azione»

Sven Gallinelli - «Sansone»

Oliver Wyrsch - «il russo»

Patrick Boog - «mmmmiii.... mmii... 1818 - Barbiiis»

Thomas Aemmer - «Analogico» Damian Schatzmann - «Fissatore» Daniel Schwab - «il fortunello» Lukas Schnurrenberger - «1»

Fabian «Don« Ryan - «il paziente in quarantena»

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Raphael Sigrist - «Salmone»

Kevin Suter - «Captain Moorgeeen»

Fabio Peyer - «Gianni»

Hans Biermayr - «l'originale»

Richard Schmidt - «l'autista pedestre»

Pascal Su - «il navigatore asiatico»

Jérome Bueche - «qui rit» Manuel Dudler - FCSG

Philip Oberholzer - «sdt Esempio» Lukas Diener - «& Diener»Martin Sprenger - «Lo scrittore» Philipp Binaghi - «il filosofo»Ba

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6 /// Mercoledì, 2 Febbraio 2011 CUMINAIVEL

E’ sempre il benvoluto

Il biscotto militare. Ha sostituito la fetta biscottata militare nel 1959. Le sue origini sono però nel periodo romano.

phr. Una buona alimentazione è es-senziale per il morale della truppa. Il produttore di biscotti Oscar J. Kambly è stato il primo a riconoscerlo quan-do, nel 1950, ha deciso di sviluppare un’alternativa alla veneranda fetta biscottata militare. Kambly, dirigente dell’omonima ditta di famiglia, pro-pose di sostituirla con un biscotto. In linea con le aspettative dell’esercito, il biscotto doveva essere nutriente e con-servabile per tre anni. Kambly vinse l’appalto nel 1959. La ricetta del nuovo biscotto l’aveva già

sviluppata nel 1949 ed è rimasta im-mutata fino a pochi anni fa, quando l’uso di grassi insaturi ha sostituito l’uso di quelli saturi.

La ricetta è segretaLa pasta dei biscotti è composta da farina di frumento, amido di pata-ta, grassi vegetali insaturi, zucchero d’uva, zucchero, polvere di latte ma-gro, estratto d’orzo, lievito e sale. «La ricetta originale è segreta», confida il segretario generale di Kambly, Rudolf P. Winzenried.

La ricetta non viene però conservata in una cassaforte, ma in una banca dati. Il biscotto ha un sapore tenden-zialmente neutrale, perché deve poter essere sostituito al pane e deve fare da companatico ad alimenti diversi.

«Il biscotto deve poter venire abbinato con la cioccolata, con una salsiccia o con il formaggio», spiega Winzenried. Kambly produce il biscotto militare in esclusiva per l’esercito. Il biscotto può venir commercializzato solo se imbal-lato diversamente.

Il biscotto militare funge da alternativa al pane. Questo il motivo del suo sapore neutrale. Foto: tae.

ah. Per la quarta volta Urs Hilfiker lavora al WEF come specialista in es-plosivi. Assieme ai con-ducenti di cani del Corpo delle guardie di confine,

partecipa alle perquisizioni preventive nei diversi edifici che ospitano il WEF o i congressisti nella regione di Davos. Nulla sfugge al suo occhio addestrato

durante le perquisizioni delle camere d’albergo, che ospiteranno delle perso-nalità di spicco. Fortunatamente, sinora tutti gli impieghi a cui ha partecipato hanno dato esisto negativo. In modo par-ticolare, ci tiene a sottolineare l’ottima collaborazione a tutti i livelli. Per lui, di origini zurighesi, è sempre un piacere svolgere un incarico in alta montagna. Quest’anno è stato di turno al WEF per

l’ultima volta. L’anno prossimo toccherà a un collega più giovane prendere in mano le redini. Un fatto lo ha impressio-nato quest’anno: poter usare la funzione di massaggio integrata nel sedile della sua auto. Così, tra un intervento e l’altro ha potuto concedersi degli inaspettati momenti di relax. Per il 2012 spera di trovare ancora il bel tempo e le piste da sci di Davos non troppo affollate.

il personaggio del giorno – Urs Hilfiker, Polizia scientifica

Foto: rk.

Le origini del biscotto militare ci riportano indietro nel tempo fino al periodo romano. Un prodotto simi-le allo fetta biscottata veniva infatti distribuito alle truppe in combatti-mento. I romani chiamano la fetta biscottata «panis biscotum», ovvero pane cotto due volte. Da questo ter-mine proviene molto probabilmente il nome d’uso corrente «biscotto». Diciamo così: il prodotto è un’eredità delle campagne militari dei Romani al nord delle Alpi.

Un’invenzione dei romani

/// 7 CUMINAIVEL Mercoledì, 2 Febbraio 2011

Quali sono i compiti della sicurezza milita-re al WEF?La sicurezza milita-re è responsabile per

la sicurezza stradale e per i controlli nel settore d’impiego. Essa rende un servi-zio a favore delle autorità civili. Durante l’impiego i nostri veicoli hanno percorso 18’000 chilometri nel settore.

Che cosa le rimarrà impresso nella me-moria di questo impiego al WEF?Ho avuto un’impressione molta positiva del battaglione fanteria dimontagna 29. Il numero di incidenti al WEF è stato inferiore rispetto a un normale corso di ripetizione. La meteo clemente ha sicura-mente contribuito al risultato. Inoltre non abbiamo niente da lamentare per quanto riguarda il comportamento della truppa. I nostri controlli hanno appurato che sia la guardia sia il comportamento della trup-pa in libera uscita sono stati esemplari. Quale ex-comandante del reggimento di fanteria 29 ne sono molto contento.

brigadiere Urs Hürlimann, comandante della sicurezza militare

Due domande a

Impressum

Edizione: Produzione congiunta dellapolizia cantonale dei Grigioni e dell’esercito, cdo reg ter 3Redazione: Polca GR / comca reg ter 3 Hotline Cuminaivel: 081 258 22 22 (orario continuato)Mail: [email protected]

Team: col Gwerder Edgar (gw.), ten col Regazzoni Graziano (grr.), uff spec Doppman Stefan (std.), cap Hilzinger Flavio (hfh.), cap Lehmann Stefan (sl.), uff spec Schmidt Richard (rsc.), uff spec Suter Kevin, (ks.) uff spec Wyrsch Oliver (owy.), uff spec Bueche Jérôme (jb.), I ten Binaghi Philipp (pb.), sgt Sprenger Martin (ms.), app Merz Michi (mim.), app Pfenninger Patrick (ppf.), app Marthaler Moritz (mm.), sdt Peyer Fabio (fp.), sdt Aemmer Thomas (tae.), sdt Ryan Fabian (fr.), sdt Biermayr Raphael (han.), sdt Boog Patrick (pbo.), sdt Sigrist Raphael (rsi.), sdt Dudler Manuel (md.), sdt Gallinelli Sven (sg.), sdt Kaufmann Diego (dk.), sdt Schatzmann Dami-an (scd.), sdt Schwab Daniel (das.), sdt Su Pascal (psu.), sdt Thut Lukas (lth.), sdt Schnurrenberger Lukas (ls.), Hobi Tho-mas (th.), Zinsli Daniel (dz.), König Robert (rk.)

Responsabili: Thomas Hobi, C uffi cio stampa Polca GRCol Edgar Gwerder, C comca reg ter 3

Emissione: 19.1. - 2. 2. 2011

Quattro maratone in quattro giorni

La quattro giorni di Nimega è un evento superlativo non solo dal lato sportivo. L’evento conta migliaia di spettatori. Anche quest’anno numerosi militi della reg ter 3 saranno al via.

md. Quest’anno la quattro giorni di Ni-mega avrà luogo per la 95esima volta nell’omonima cittadina olandese. Una media di 45’000 concorrenti affronta-no l’impegnativa corsa su un tragitto non sempre pianeggiante. Come se non bastasse, i partecipanti in uniforme marciano appesantiti da dieci chilo-grammi supplementari. Si pone solo una domanda: perché infl iggersi tali fatiche? Esistono numerose ragioni, una però accomuna tutti i partecipanti: «vo-glio assolutamente farcela!». Percorrere 160 chilometri in quattro giorni è certa-mente una sfi da. Ma la ricompensa non ha pari. Chi riesce nell’impresa viene infatti accolto da un marea composta da 500’000 persone, che con frenesia incitano i concorrenti sull’ultimo chilo-metro di corsa. «Potere è voleve». Il motto della quattro giorni di Nimega motiva anche i circa 200 militi dell’esercito svizzero che ogni anno affrontano la massacrante corsa. I lettori si stanno probabilmente chiedendo che cosa lega questa mani-festazione al WEF? La risposta è sem-plice: alcuni degli intrepidi concorrenti quali il maggiore Romeo Premerlani, il furiere Yves-Marc Häfl iger e il sergente maggiore Beat Schlüchter, della reg ter 3, sono in servizio a favore del WEF. Anche il comandante della polizia can-tonale grigionese, Beat Eberle, il co-mandante della reg ter 3, il divisionario Marco Cantieni, e il capo comunicazi-one, il colonnello Edgar Gwerder, sa-ranno al cancelletto di partenza. «Cu-minaivel» come si dice di questi tempi. I lettori pronti a raccogliere la sfi da si possono annunciare al colonnello Gwerder: [email protected]

La Marcia internazionale dei 4 giorni di Nimega: una manifestazione poliedrica! Questa marcia è considerata dagli addetti ai lavori di tutto il mondo la «regina delle marce» per eccellenza. Visitare l’Olanda, fornire prestazioni sportive fuori del comune insieme ad amici, conoscere gente proveniente da tutto il mondo e vivere qualcosa di unico: tutto ciò è la Marcia internazionale dei 4 giorni.Partecipazione volontaria, con diritto al soldo, senza computo dei giorni di servizio!

Per informazioni dettagliate rivolgersi a: Forze terrestriSAT 4 DAAGSEPapiermühlestrasse 14 3003 Berna oppure: [email protected]/sat

DAL 19 AL 22 LUGLIO 2011

83.0011 i 01.2011

DEI QUATTRO GIORNI DI NIMEGA95a EDIZIONE DELLA MARCIA INTERNAZIONALE

95ste Internationale Vierdaagse Afstandsmarsen Nijmegen

19 t/m 22 juli 2011www.4daagse.nl

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of theWorldWalk

Il manifesto uffi ciale della manifestazione.

Foto: zvg

«Un'impressione positiva»

Furiere Urs Vogel: «Un evento impareggiabile.»

Colonnello Edgar Gwerder: «È il se-condo evento più duro dopo il WEF?! Alla fi ne della corsa ho le fi acche ai pie-di, ma ci sono persone che hanno ancora più problemi di me.»

Maggiore Romeo Premerlani: «È la più grande festa popolare, ancora più im-pressionante del carnevale di Lucerna.»

Sergente maggiore Beat Schlüchter: «Non si è mai soli sul tragitto. Gli spet-tatori si posizionano già alle quattro di mattina al ciglio della strada.»

Divisionario Jean-Marc Halter, CISS: «Spero di farcela anch'io!»

Impressioni di chi ha già partecipato:

8 /// Mercoledì, 2 Febbraio 2011 CUMINAIVEL

Grazie per aver contributo con impegno ed efficacia al servizio sussidiario a favore del WEF. Fortunatamente non si sono verificati episodi particolari. L’ampio know-how ac-cumulato dall’esercito durante gli scorsi im-pieghi ha dato i suoi frutti e ha garantito il compimento della missione.

L’esercito è organizzato gerarchicamente. I quadri che si occu-pano del comando sono essenziali. Ma abbiamo bisogno anche di Voi, siete una pedina fondamentale e contribuite in modo significativo alla performance del nostro esercito. Indipen-dentemente che siate soldati, sottoufficiali o ufficiali, il vostro impegno è fondamentale per il funzionamento dell’esercito.

Anche quest’anno l’esercito ha dimostrato di aver i numeri per prestare servizio a supporto dell’ordine pubblico. I ranghi più alti dell’esercito e il capo del DDPS, il consigliere federale Ueli Mauer, concordano con questa cosiderazione.

Possiamo dunque concludere: missione ampiamente compiu-ta! È d’obbligo aggiungere «attualmente», perché i lavori di ripristino sono tuttora in corso. La missione sarà veramente compiuta quando la prontezza d’impiego del materiale sarà ri-pristinata e voi sarete licenziati.

Presto potrete appendere la vostra mimetica nell’armadio e ritornare alla vita civile. Vi auguro buona fortuna per il vos-tro futuro. Magari sarete presto di nuovo chiamati a prestare servizio per il vostro paese. Sono sicuro che l’esperienza fatta quest’anno al WEF vi tornerà molto utile.

Distinti saluti.

Divisionario Marco Cantieni

Comandante formazione d’impiego terra (FIT)

Cari militi del-la formazione d’impiego terra

Una parola riassume alla perfezione il messaggio che desidero rivolgervi al termine dell’impiego a favore del WEF: Grazie!

Spettabili forze di sicurezza

Stimati partner nell’ambito della sicurezza

«Ho sentito numerosi commenti positivi circa i provvedimenti di sicurezza. Il mio elogio va a tutte quelle persone che hanno ottemperato alle proprie funzioni con grande impegno e professionalità.» Così si è espresso domenica scorsa per email il professore Klaus Schwab. Io sono del suo stesso parere e colgo ques-ta occasione per ringraziarvi di cuore per il

vostro eccezionale impegno. Avete permesso di trasformare Davos in un paese globale dove poter discutere in modo appro-fondito e capire l’attuale situazione economica e politica. Spe-ro che lo spirito di Davos possa contribuire a risolvere alcuni dei problemi che la nostra società dovrà affrontare quest’anno.

Il servizio a favore del WEF è giunto al termine per alcune forze di sicurezza, mentre altre sono tuttora impiegate inten-sivamente nei lavori di ripristino. L’impiego di infrastruttura, equipaggiamento, materiale tecnico, così come l’informazione e la comunicazione con i media sono presupposti fondamentali affinché un evento come il WEF sia possibile. Ciò nonostante il lavoro profuso in questo ambito viene spesso dimenticato. Per questo motivo vorrei ringraziare in modo speciale i nostri esperti della logistica e della comunicazione. Questi team han-no assolto i loro rispettivi compiti in modo eccellente. Sono sicura che porteranno a termine la loro missione con successo e spero che ciò avvenga senza incidenti.

Arrivederci, a revair, au revoir, auf Wiedersehen... al WEF 2012!

Consigliera di StatoBarbara Janom Steiner

Capo del Dipartimento di giustiziasicurezza e sanità