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IL SINDACO Il Comune di Muros ha voluto aderire al Programma Europeo "Patto Dei Sindaci" perché ne condivide il principio
base dell’iniziativa. Ovvero che per ottenere risultati importanti a livello Europeo bisogna che ognuno nel suo
piccolo faccia la sua parte. Pertanto si è ritenuto che il Patto dei Sindaci fosse uno strumento idoneo per creare la
giusta sensibilità sul tema del risparmio energetico attraverso iniziative e progetti concreti individuati in un piano
programmatico a lungo termine che ha come prima scadenza il 2020. A livello europeo con il Pacchetto Clima-
Energia noto a tutti come il 20-20-20 e col Patto dei Sindaci ( Covenant of Mayors ) si è voluto dare con forza una
direzione chiara e univoca sull’importanza del tema del risparmio energetico, dell' utilizzo delle energie rinnovabili
e dell'abbattimento delle emissioni di Co2. Attorno a questa iniziativa diverse istituzioni si sono fatte promotrici
come la Provincia di Sassari che sull’onda della condivisione si è fatta capogruppo e portavoce dei Comuni del suo
territorio in Europa e presso la Comunità Europea. Questa è una buona opportunità per sviluppare un piano
energetico per il paese di Muros. Il PAES Piano d’Azione delle Energie Sostenibili accompagnerà in futuro i
numerosi bandi proposti dall'Europa all'insegna dell'uso razionale dell'energia. Attento a queste novità il Sindaco e
la Giunta Comunale coadiuvati da due Ingegneri Sardi esperti in materia energetica (Energy Manager) ha scelto e
condiviso quest'opportunità che siamo sicuri potrà farci cogliere nuove occasioni di finanziamento e progresso nel
campo delle energie rinnovabili.
Dott. Gesuino Scano
Sindaco di Muros
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L'UFFICIO TECNICO COMUNALE L'ufficio tecnico di Muros ha gia' asseverato numerosi progetti volti al risparmio ed
all'efficientamento dei sistemi illuminanti e delle strutture pubbliche. La continua
ricerca e lo studio attento dei problemi energetici ha messo in campo tutta la
professionalità necessaria per trattare temi di notevole importanza per il territorio di
Muros. L'ufficio tecnico si è spesso messo a confronto con progetti di privati di notevole
impatto ambientale che hanno portato nel territorio una ventata innovativa . L'uso
razionale dell'Energia sarà sicuramente il futuro sviluppo per numerosi piccoli paesi come Muros.
Geom. Mauro Cau e Geom. Bettina Cossu
UTC di Muros
GLI ENERGY MANAGERS Il Programma Europeo Covenant of Mayors “Patto dei
Sindaci” è stata l’occasione giusta per iniziare a lavorare
in maniera più corposa e sinergica col Comune di Muros
in modo da affrontare il tema dell’energia in maniera
programmatica, ordinata e mirata attraverso il Piano di
Azione delle Energie Sostenibili (PAES). In merito alla
redazione di questo documento, il nostro operato è
stato fondamentale nel fotografare il più possibile la
realtà energetica comunale. Analizzando i consumi si sono potute cosi verificare le criticita' energetiche che
l'amministrazione di Muros vorra' risolvere con l'aiuto di bandi propri ed eventuali finanziamenti Europei per
essere protagonista nei prossimi anni dell'uso razionale dell'energia.
Energy Managers Ing. Paolo Mura & Ing. Arch. Federico Marcello Orru'
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Un pò di storia... "Muros è ubicato nella Sardegna Nord-Occidentale, è un piccolo centro posto a 305 metri sul livello del mare , a sud
di Sassari da cui dista 12 chilometri. La sua popolazione è in costante aumento. Nel 1951, quando si rese autonomo
dal vicino Comune di Cargeghe, contava 529 abitanti; all'ultimo censimento del 2011 ne risultano registati 853".
(Scano, 2012)
Una testimonianza d' importanti tracce del passato è la presenza umana nel territorio di Muros del Rio Mascari,
essenziale riserva idrica per il sostentamento dell’uomo, e posizione strategica di passaggio obbligato verso la
costa, questo territorio presenta i segni del Neolitico antico. Dalla Grotta dell'Inferno proviene un’importante serie
stratigrafica che va dal Neolitico antico fino al Neolitico recente (VI-IV millennio a.C); dalla località Su Monte
proviene un "idoletto" femminile del Neolitico medio; mentre al Neolitico recente si possono attribuire le domus
de janas di Badde Ivos e di Monte Terras.
Molto interessante, dal punto di vista scientifico, è il sito di Sa Turricola dove, a seguito dello scavo di una capanna,
è stata riconosciuta la prima fase dell’età nuragica. Comprende, oltre al nuraghe, il villaggio e un dolmen. Dello
stesso periodo si conservano nel territorio anche altri due nuraghi, la tomba di giganti di Monte Simeone e l’ipogeo
di Rocca Ruja.
Il nuraghe Sa Turricula fu riutilizzato in età punica (535-238 a.C.), e soprattutto in età romana (I sec. d.C.), quando
vi fu edificato il santuario dedicato alla dea Sarda Ceres. Si trovano alcuni tratti di viabilità probabilmente risalenti
all'epoca romana nel territorio Santu Lionardu: in questo caso dei diverticula, strade secondarie rispetto alla
principale che ricalcava il tracciato della S.S. 131.
Le origini del Villaggio Alto -Medievale.
"Muros Appartenne al Giudicato di Torres (IX-XIII sec.) nella coeva curatoria di Figulinas. Nel 1259, dopo la caduta
del Giudicato di Torres, fece parte della signoria dei Malaspina. Fu inserito nel sistema feudale sotto la dominazione
Aragonese ( 1297-1479 ) e Spagnola ( 1479-1708 ), passo' da un feudatario all'altro fino a quando il villaggio,
staccato dalla baronia di Ossi, fu venduto all'asta dalla famiglia Gujò. Acquistato dai Martinez di Sassari, diventò
feudo autonomo sotto la denominazione del Marchesato di Montemuros. Dopo l'abolizione del feudalesimo voluta
da Carlo Alerto di Savoia, Re Sardegna nel 1838-40', fu riscattato dallo stato e le sue terre demaniali furono
assegnate ai villici di Muros e Cargeghe." (Scano, 2012)
Per l’età medievale sono attestati i villaggi di Muros, di Irbosa con la chiesa di San Leonardo (centro spopolatosi
attorno alla metà del 1300) e un altro centro sorto intorno alla chiesa di San Giorgio, ora scomparsa.
Le prime testimonianze riguardanti la denominazione “villa di Muros” risalgono all’epoca dei Giudicati, quando il
centro faceva parte della Curatoria di Figulinas, nel Giudicato di Torres.
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Nel XIV secolo, in seguito alla conquista catalano-aragonese, entra a far parte dei possedimenti del re Pietro IV
d’Aragona. Nel corso dei secoli successivi il paese fu incorporato in varie entità feudali fino a quando, nel 1656, fu
venduto a Don Francisco Martinez, nobile spagnolo rappresentante il re di Spagna nel Consiglio al governo di
Sassari, che assunse così il titolo di marchese di Monte Muros. Risale all’iniziativa di questo feudatario
l’edificazione della parrocchia dedicata ai martiri turritani Gavino, Proto e Gianuario. Il marchesato dei Monte
Muros si protrasse a lungo, fino al riscatto dei feudi nel 1838.
Da documenti custoditi nell’Archivio Storico Diocesano di Sassari (1837), si viene a sapere che presso la chiesa
esisteva una sola sepoltura dove si inumavano grandi e fanciulli, con annesso un cimitero. C’erano allora 238
abitanti, mancava l’ostetrica e la scuola era frequentata da 10 ragazzi. Vittorio Angius, nel suo famoso Dizionario,
descrive il paese come un centro piuttosto povero, basato in prevalenza sull’agricoltura, con pochi vigneti e
frutteti.
Con decreto regio del 4 dicembre 1928 n. 2419 il paese venne accorpato al comune di Cargeghe sino al 1950
quando, in seguito ad una nuova legge regionale (nr. 55 del 10.11.50), Muros diviene indipendente dal paese
limitrofo. La nuova amministrazione avviò subito fondamentali opere pubbliche, quali le condotte idriche per
l’acqua corrente, la predisposizione per l’illuminazione pubblica e la costruzione della rete fognaria.
In quegli stessi anni cominciò il decollo della realtà industriale, con il parallelo abbandono della campagna. Il
cementificio di Scala di Giocca fu il primo significativo volano all’occupazione nella Provincia di Sassari. Negli anni
Settanta si verificarono le prime grandi crisi del settore che continuarono anche nel decennio successivo. Risale
agli inizi degli anni Ottanta lo sviluppo della zona industriale alla periferia del paese, in un’area che oggi ospita una
serie d'imprese provenienti per lo più dal Sassarese. In questo periodo si registra una crescita demografica, che
prosegue tutt’oggi, grazie ad una discreta affluenza dalla vicina Sassari.
Nell’ultimo decennio la popolazione è stata coinvolta nella protesta contro la concessione di 180 ettari di territorio
per l’apertura di una cava da parte di un’industria emiliana, vicenda che ha sollevato l’attenzione dei media
nazionali e mobilitato cittadini da ogni parte dell’Isola. Dopo una lunga lotta che si è svolta sia attraverso
l’occupazione della cava sia passando per le vie istituzionali e giudiziarie, è arrivata da parte della Regione la
sospensione di tutte le concessioni, prive del regolare iter documentale.
Muros annovera fra le sue personalità più illustri, don Renato Loria, giunto in paese nel 1962. Uomo di grande
cultura, esperto speleologo, si distinse nella scoperta di siti archeologici destinati a suscitare grande interesse tra
gli archeologi sardi. Ed è sempre don Loria a fondare, nel 1977, una Schola Cantorum: un coro polifonico
specializzato nel repertorio sacro e nelle musiche della tradizione sarda. Proprio al sacerdote, oggi scomparso, è
dedicato il coro “Renato Loria” di Muros, fondato nel 1994.
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Profilo araldico del gonfalone
"Drappo troncato di bianco e di azzurro..."
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SOMMARIO
SOMMARIO ................................................................................................................................................ 8
PREMESSA ................................................................................................................................................ 9 Cos’è il Patto dei Sindaci...................................................................................................................................... 9
CONTESTO ................................................................................................................................................ 9 1.1 Contesto normativo europeo, nazionale, regionale ......................................................................................... 9 1.2 Aspetti geografici, climatici, socio-economici, demografici e tipologie abitative .............................................. 11 1.3 Analisi dei trasporti e della mobilità ............................................................................................................... 15 1.4 Analisi delle infrastrutture e delle reti energetiche ......................................................................................... 23 1.5 Sistema produttivo, industriale turistico e sistema di gestione dei rifiuti ......................................................... 30 1.6 Strutture politiche e amministrative. .............................................................................................................. 33 1.7 Le strutture comunali: EDIFICI...................................................................................................................... 34 1.8 L’evoluzione del fotovoltaico a MUROS ........................................................................................................ 43
2 INVENTARIO DELLE EMISSIONI ......................................................................................................... 46 2.1 Cosa è la Bei ( IBE - Inventario Base delle Emissioni)................................................................................... 46 2.2 Definizione dell’anno base ............................................................................................................................ 46 2.3 Utilizzo del software ECOREGION ............................................................................................................... 46 2.4 Fattori di emissione ...................................................................................................................................... 47 2.5 Consumi nell’anno base ............................................................................................................................... 48 2.6 Emissioni nell’anno base .............................................................................................................................. 52 2.7 Le emissioni dell’ente Comune di MUROS ................................................................................................... 56 2.8 Analisi dell’inventario e del monitoraggio delle emissioni ............................................................................... 57
3 LA STRATEGIA ..................................................................................................................................... 59 3.1 Visione strategica al 2020 per il Comune ...................................................................................................... 59 3.2 La pianificazione energetica sul territorio comunale ...................................................................................... 59 3.3 Le scelte ...................................................................................................................................................... 59
4. IL PIANO DELLE AZIONI .................................................................................................................... 62 4.1 Obbiettivi del Comune per il 2020 ................................................................................................................. 62 4.2 Le Azioni ...................................................................................................................................................... 64
5. MECCANISMI ORGANIZZATIVI E FINANZIARI ................................................................................ 128 5.1 Coordinamento e strutture organizzative..................................................................................................... 128 5.2 Capacità del personale ............................................................................................................................... 129 5.3 Coinvolgimento delle parti interessate ........................................................................................................ 129 5.4 Strumenti e fonti di finanziamento ............................................................................................................... 129 5.5 Monitoraggio e follow-up ............................................................................................................................ 131
ALLEGATI .............................................................................................................................................. 133 ALLEGATO 1 BIBLIOGRAFIA ......................................................................................................................... 133 ALLEGATO 2 GLOSSARIO ............................................................................................................................ 135 ALLEGATO 3 NORMATIVA ........................................................................................................................... 138 ALLEGATO 4 STRUMENTI FINANZIARI ........................................................................................................ 147 ALLEGATO 5 DOCUMENTI PROGRAMMATICI REGIONALI, NAZIONALI E COMUNITARI IN TEMA DI ENERGIA
................................................................................................................................................................ 162
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PREMESSA
Cos’è il Patto dei Sindaci
Con la sottoscrizione del Patto, i Sindaci si propongono la riduzione di oltre il 20% delle emissioni di CO2 entro il
2020 sul territorio comunale mediante azioni indirizzate al risparmio, all’efficienza energetica ed allo sviluppo delle
fonti di energia rinnovabile. Per conseguire tale obiettivo i Comuni sono impegnati a:
Preparare un Inventario Base delle Emissioni ( IBE ) e presentare un Piano di Azione delle Energie
Sostenibili ( PAES ), approvato dal Consiglio Comunale, entro l’anno successivo alla data di adesione al
programma europeo Patto dei Sindaci;
Pubblicare periodicamente, ogni 2 anni dall’invio del PAES, i Rapporti di attuazione indicanti lo stato
dell’arte del piano d’azione e i risultati intermedi;
Promuovere le attività di informazione in materia di sostenibilità energetica, tra cui l’organizzazione delle
giornate ed eventi locali per l’energia, e il coinvolgimento dei cittadini e dei principali attori interessati;
Diffondere il messaggio contenuto nell’iniziativa del Patto dei Sindaci, in particolare esortando gli altri enti
locali ad aderire e a offrire il loro contributo ai principali eventi e workshop tematici.
L’impegno politico formale dei firmatari, oltre che a tradursi in misure e progetti concreti nel quadro di una nuova
pianificazione energetica, è rivolto a favorire lo sviluppo sociale ed economico, unitamente a quello della
salvaguardia e del miglioramento della qualità dell’ambiente del proprio territorio .
Contesto
1.1 Contesto normativo europeo, nazionale, regionale
Normativa Europea.
La politica energetica Europea dei prossimi anni è stata definita da un pacchetto normativo del 2009, denominato
“pacchetto clima-energia” che fissa nuovi obiettivi e traguardi da raggiungere entro l’anno 2020.
Il pacchetto prevede obiettivi vincolanti e precisi, per ogni Stato membro, comunemente definiti “20-20-20” e che
possono essere così sintetizzati:
riduzione media dei gas ad effetto serra di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990 ( 2010 è l’anno
concordato per i PAES dei comuni della provincia di Sassari );
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incremento dell’uso delle energie rinnovabili fino a raggiungere il 20% dei consumi finali lordi di energia,
sempre nel 2020 e come media dei paesi dell’Unione1;
diminuzione dei consumi di energia del 20% rispetto ai livelli ora previsti per il 2020, grazie all’incremento
dell’efficienza energetica.
Il raggiungimento di questi obbiettivi, è collegato a specifiche norme e direttive comunitarie, recepite dai paesi
membri dell’Unione.
Normativa Nazionale.
A livello nazionale sono state recepite le novità previste dalla normativa comunitaria, con relative disposizioni di
attuazione. In particolare:
il D.Lgs. 79/99, in attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno
dell'energia elettrica, liberalizzazione e disciplina del comparto elettrico;
il D.Lgs. 387/2003, in attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica
prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità;
il Decreto del Ministero Attività Produttive del 20 Luglio 2004, nuova individuazione degli obiettivi
quantitativi nazionali di risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili, di cui all'art. 16, comma 4,
del D. Lgs 23 maggio 2000, n. 164;
il Decreto del Ministero Attività Produttive del 20 Luglio 2004, nuova individuazione degli obiettivi
quantitativi per l'incremento dell'efficienza energetica negli usi finali di energia, ai sensi dell'art. 9,
comma 1, del D.Lgs 16 marzo 1999, n. 79;
il D.Lgs. 192/2005 e Decreto Legislativo 311/2006, in attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al
rendimento energetico nell’edilizia;
il D.lgs 115/2008 attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i
servizi energetici (modificato dal D.lgs 28/2011);
il D.lgs 152/2006, parte IV, relativo alla gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati,
modificato dal D.lgs 205/2010 in attuazione direttiva 2008/98/CE;
Dlgs 3 marzo 2011, n. 28 in attuazione della direttiva 2009/28/Ce sulla promozione dell'uso dell'energia da
fonti rinnovabili;
il Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili, come previsto dalla direttiva 2009/28/CE (art.4). Il
Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili indica gli obiettivi e traccia le politiche, gli strumenti e
1 Per l’Italia sono previsti un obbiettivo del 17% come media nazionale, suddiviso all’interno delle varie Regioni e
Province Autonome con il Il Dm Sviluppo 15 marzo 2012 sul “Burden Sharing”.
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gli interventi necessari al raggiungimento dell’obiettivo, definito nella direttiva, di incidenza delle energie
rinnovabili sui consumi finali lordi di energia;
il Decreto del Ministero dello Sviluppo economico 15 marzo 2012 “Definizione degli obiettivi regionali in
materia di fonti rinnovabili (c.d. Burden Sharing). Il DM stabilisce gli obiettivi regionali in materia di fonti
rinnovabili come richiesto dal D.lgs 3/03/2011, n. 28 suddivisi per anno, dei quali quelli a partire dall'anno
2016 sono vincolanti.
Normative e indirizzi regionali.
La Giunta Regionale ha approvato e avviato formalmente il programma “Sardegna CO2.0”, Aprile 2010, con
l’obiettivo strategico di attivare una serie di azioni integrate e coordinate destinate a ridurre progressivamente le
emissioni di CO2, fino a rendere il bilancio delle emissioni clima alteranti, prodotte ed assorbite dai propri serbatoi
di carbonio (carbon sink), tendenzialmente pari a zero. Fra gli strumenti di pianificazione energetica la Regione
Sardegna ha promosso la predisposizione di una nuova proposta di Piano Energetico e Ambientale (PEARS) e del
Documento di Indirizzo sulle fonti energetiche rinnovabili, Dicembre 2010, con l’intento esplicito di definire il
contributo dell’Isola al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea al 2020.
Con Delibera della Giunta Regionale n. 12/21 del 20.03.2012, a seguito della concertazione con il Governo e le
regioni italiane, è stato approvato il Documento di Indirizzo sulle fonti energetiche rinnovabili, al fine di recepire i
contenuti del Decreto Burden Sharing in materia e nel quale sono stati definiti gli indirizzi, gli scenari e le strategie
per il raggiungimento delle quote di rinnovabili assegnate alla Regione.
Nell’ambito del programma “Sardegna CO2.0”, la Regione Sardegna approva e avvia formalmente il progetto “
Smart City – Comuni in classe A “, Aprile 2011. Obiettivo del progetto è quello di realizzare progetti integrati,
coerenti con la metodologia di pianificazione del “Patto dei Sindaci”, tendenti a ridurre le emissioni di CO2 a livello
locale.
I principali atti di pianificazione regionale nel settore dell’energia si completano con l’adesione formale da parte
della Regione Sardegna al programma Europeo “ Patto delle Isole”, Aprile 2011. Il progetto Europeo “ Patto delle
Isole” impegna direttamente la Regione Sardegna al raggiungimento degli obiettivi 20-20-20 entro il 2020. Un
impegno sottoscritto dal Presidente della Regione Sardegna a Bruxelles il 12 Aprile 2011, in coerenza agli indirizzi
strategici già approvati dalla regione ed in linea con quelli dell’Unione Europea.
1.2 Aspetti geografici, climatici, socio-economici, demografici e tipologie abitative
Comune di Muros con 844 abitanti (al 2010), posto a 308 m sul livello del mare a sud di Sassari. Fa parte della
Regione storica del Coros Logudoro Figulinas. Il territorio comunale, di forma all'incirca trapezoidale, si estende per
11,18 km². Confina a nord con Sassari a est con Osilo e Cargeghe, a sud con Cargeghe e a ovest con Ossi. Si tratta di
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una regione di colline di modesta altezza affacciate sulla vallata di Campomela, scavata dal rio Murroni (affluente
del Mannu di Porto Torres) e attraversata sia dalla superstrada Cagliari-Sassari che dalla ferrovia Chilivani-Sassari. Il
paese si collega con una bretella di 2 km, che si dirama poi verso i vicini centri di Ossi, Cargeghe e Florinas.
Figura 1 – Inquadramento territoriale NUTS
Indicatore Valore
Altitudine 308 m s.l.m.(min 130 - max 464)
Superficie Comunale 11,18 km²
Densità Abitanti 75,49 ab./km²
Abitanti 2010 844
NUTS 1 Italia
NUTS 2 Sardegna
NUTS 3 Sassari
Sistema Locale del Lavoro Sassari
Tipologia comune Collinare interno
Classe montana comune Non Montano
Superficie montana 0
Zona Sismica 4
Zona Climatica D
Gradi-giorno 1.496
Tabella 1 – Dati territoriali e geografici
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Sviluppo demografico
Il comune di Muros ha una popolazione residente (al 31/12 del 2010) pari a 844 abitanti. La densità è pari a poco
meno di 76 abitanti per km2, dato che si discosta di poco dal valore medio della Sardegna (64 ab. per Km2). La
popolazione negli ultimi 10 anni ha presentato un trend in crescita. Se si osserva l’andamento dal 2001 al 2010 è
possibile verificare come la crescita nel decennio considerato è pari a circa +83 abitanti, un dato piuttosto modesto
ma che denota comunque un trend positivo. Basterà considerare il fatto che Muros nel censimento del 1991 aveva
una popolazione pari 775 abitanti.
Figura 2 - Popolazione 2001-2010
Per quanto riguarda invece l’età media il dato della regione del Coros Logodoro Figulinas si attesta sui 39,6 anni .
L’indice di vecchiaia a sua volta denota un’ulteriore criticità nella struttura della popolazione facendo registrare un
valore pari a 96,1 anziani per ogni 100 giovani.
Se si osserva il grafico riportato in figura 4 è possibile prendere visione della struttura della popolazione per classi
di età. Nel grafico in figura 3 si può evincere che l’attuale saldo naturale del comune Muros. nell'anno 2010
consiste in 12 nati e 7 morti con un saldo naturale in valore assoluto pari a +5. Si registra, nel 2010 un saldo
migratorio pari a +8. Il numero degli stranieri risulta essere basso (1).
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Figura 2 - Saldo naturale
Figura 4 - Piramide dell’età
0
2
4
6
8
10
12
14
16
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
nascite decessi
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1.3 Analisi dei trasporti e della mobilità
Il sistema della mobilità presenta alcuni aspetti relativi alla condizione della comunità riguardanti da un lato le
infrastrutture e la collocazione spaziale del comune nella struttura viaria provinciale e tale dato viene integrato con
alcuni indicatori relativi al parco auto presente nel territorio comunale, ai tassi di motorizzazione ed ai dati
censuari relativi alla mobilità giornaliera dei residenti dovuta a ragioni di studio o di lavoro.
Il Comune si colloca in una posizione ottimale, vicina ai principali centri del territorio ed in posizione baricentrica
rispetto alla dislocazione dei servizi. Ciò, oltre ad incidere sui livelli di mobilità, incide anche sul livello di
infrastrutture disponibili nel territorio. Il Comune non dispone di una stazione ferroviaria nel proprio territorio e fa
riferimento al capoluogo per i servizi ferroviari anche se vi è la presenza della piccola stazione in località
Campomela che tuttavia non fornisce servizi di rilievo per il trasporto locale. Il territorio comunale è poco distante
dalla strada Statale 131, principale arteria viaria dell’isola, che garantisce i collegamenti con le più importanti realtà
isolane. Il collegamento con la rete del traffico aereo, per i voli nazionali e internazionali, è garantito dall’aeroporto
di Alghero distante circa 44 km. Il porto, di riferimento, per il traffico merci e passeggeri, è collocato a 30 km circa
nel Comune di Porto Torres.
Figura 3 - Infrastrutture viarie e dei trasporti presenti nel territorio Provinciale (Elaborazione PUP-PTC Provincia di Sassari)
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La viabilità presenta poche criticità considerati i tempi di percorrenza, la qualità delle arterie distribuite sul
territorio e la dislocazione dei servizi. L’infrastrutturazione territoriale non fornisce alternative al traffico su
gomma, ciò da luogo ad una presenza notevole di veicoli privati che, in maniera complementare al servizio di
trasporto pubblico tramite bus, garantiscono la mobilità della comunità. I flussi notevoli di pendolarismo da e per il
capoluogo rappresentano il principale asse della mobilità locale.
Figura 4 - Struttura viaria del territorio (Elaborazione PUP-PTC Provincia di Sassari)
All’anno 2009 il paese di Muros presenta un parco della mobilità locale privata composto da un totale di 628 mezzi
di trasporto. Il valore preponderante rimane quello delle automobili che con 447 unità rappresenta il 71% del
totale mezzi. Considerando il numero di famiglie del 2010 pari a 316 si può dunque stabilire che ogni nucleo
famigliare ha in media 1,4 autovetture e cioè che in media circa la metà delle famiglie di Muros possiede almeno 2
autovetture. Un dato interessante risulta essere quello dei motocicli che con 45 unità incidono sul totale mezzi per
un 5%. Considerando che al 2010 circa il 70% degli abitanti ha un’età compresa tra i 14 e i 65 anni si può quindi
stabilire che circa il 7% degli abitanti compresi in quell’età sono possessori di un motociclo.L’altra componente
principale è rappresentata dai mezzi di trasporto merci che con 97 unità corrispondono al 16 % .
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MUROS : Auto, moto e altri veicoli
Anno Auto Motocicli Autobus Trasporti
Merci Veicoli Speciali
Trattori e Altri Totale
Auto per mille
abitanti
2004 403 27 0 65 25 4 524 530
2005 409 29 0 74 28 3 543 533
2006 435 38 0 86 33 4 596 551
2007 428 46 0 100 39 4 617 534
2008 437 45 0 95 37 4 618 535
2009 447 45 0 97 34 5 628 538
Composizione parco mobilità del comune di Muros anno 2009.
Negli anni dal 2004 al 2009 si è evidenziata una crescita del numero dei mezzi di trasposto che complessivamente
è passata da 524 unità del 2004 a 628 del 2009 con un incremento complessivo di circa il 20%.
In particolare in termini assoluti l’incremento maggiore è da attribuire alle autovetture che sono aumentate di 44
unità (11%) . In termini percentuali gli sviluppi maggiori sono da attribuire ai motocicli che con 18 unità hanno
avuto un incremento del 67 % e al trasporto merci che con 32 unità in più ha avuto un incremento del 49%.
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Evoluzione composizione mobilità dal 2004 al 2009
Analizzando nel dettaglio i veicoli commerciali si evidenzia che la maggior parte dei veicoli è identificabile con gli
autocarri per trasporto merci che con 87 unità corrispondono al 63% dei veicoli commerciali. L’altro segmento di
rilevanza è identificato dagli autoveicoli speciali che con 33 unità corrispondono al 24 % del totale dei veicoli
commerciali.
MUROS: Dettaglio veicoli commerciali e altri
Anno
Autocarri Trasporto
Merci
Motocarri Quadricicli Trasporto
Merci
Rimorchi Semirimorchi
Trasporto Merci
Autoveicoli Speciali
Motoveicoli Quadricicli
Speciali
Rimorchi Semirimorchi
Speciali
Trattori Stradali Motrici
Altri Veicoli
2004 57 4 4 19 0 6 4 0
2005 68 3 3 22 0 6 3 0
2006 78 3 5 27 0 6 4 0
2007 92 3 5 32 1 6 4 0
2008 87 3 5 32 0 5 4 0
2009 87 3 7 33 0 1 5 0
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
19
Dettaglio veicoli commerciali Composizione parco mobilità del comune di Muros anno 2009.
Negli anni dal 2004 al 2009 si è rilevato un incremento delle unità con una leggera flessione e stabilizzazione negli
anni 2008 e 2009. In particolare per gli autocarri di trasporto merci c’è stato un aumento di 30 unità pari al 53%
mentre per gli autoveicoli speciali si ha un incremento del 74% corrispondente a 14 unità in più rispetto al 2004.
Dettaglio veicoli commerciali Evoluzione composizione mobilità dal 2004 al 2009
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
20
Nel territorio del Comune di Muros al 2010 era presente un numero di veicoli pari a 647 unità, costituito per il 71%
da automobili, con 463 veicoli, e dal 13,8% di autocarri, con 89 veicoli adibiti al trasporto merci. I restanti veicoli si
dividono tra un ulteriore 6,8% circa di motoveicoli, 44 unità, e un 5% di veicoli speciali. Tale patrimonio risulta in
crescita nel corso dell’ultimo quinquennio e i dati relativi alla variazione del complessivo parco veicolare mostrano
un incremento medio annuo del 2%, passando dai 596 veicoli del 2006 ai 647 del 2010. Tale dato dimostra come la
difficoltà di mobilità attraverso i servizi di trasporto pubblico favorisca l’ampliamento costante del numero di auto
anche in periodi non particolarmente positivi dal punto di vista economico. Un incremento notevole fanno
registrare, nel quinquennio considerato, anche i motoveicoli con un aumento complessivo di questa tipologia di
veicolo pari al 15%.
Figura 5 - Parco Autoveicoli 2010 (dati PEPS – ACI - ISTAT)
Non particolarmente elevato risulta essere il tasso di motorizzazione, ossia il numero di automobili presenti ogni
mille abitanti. Tale dato per il Comune di Muros risulta inferiore al complessivo dato provinciale e fa registrare 551
auto ogni mille abitanti nel 2010. Non particolarmente elevato risulta essere il dato relativo alla presenza di
motocicli sulla popolazione. Il dato si attesta sui 52 ciclomotori ogni mille abitanti, dato comunque inferiore alla
media provinciale.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
21
Figura 6 - Tassi di motorizzazione per comune e provincia (Dati PEPS – ACI - ISTAT)
Un ultimo elemento inerente la mobilità riguarda il dato sugli abitanti che quotidianamente si spostano per ragioni
di lavoro e/o di studio dal proprio luogo di residenza. Tale dato calcolato dall’istat nell’ambito dei censimenti
risulta importante per percepire anche le modalità di utilizzo del parco auto e le eventuali produzioni di emissioni
climalteranti in atmosfera da parte del parco veicoli disponibile.
Figura 7 - Popolazione residente nel comune che si sposta quotidianamente per studio o lavoro (ISTAT 2001)
Dai dati relativi al censimento del 2001 risulta che il 44% della popolazione quotidianamente si spostava dal
proprio abituale luogo di residenza. Tale dato sale al 51,4% se si considera la popolazione residente di genere
Media Provinciale
Comune di Muros
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
22
maschile e si attesta sul 36,5% per quel che riguarda la popolazione di genere femminile. I dati risultano più elevati
rispetto a quelli medi provinciali, il che conferma la presenza di una buona fascia di popolazione locale che
quotidianamente si sposta per ragioni lavorative nel vicino capoluogo. Nella mappa che segue vengono riportati gli
elementi relativi alle centralità urbane del territorio dove risulta evidente come le comunità del Coros
rappresentino comunque un’area ben integrata nelle principali direttrici degli spostamenti territoriali.
Figura 8 - Direttrici di spostamento principali nel territorio provinciale (Elaborazione PUP-PTC Provincia di Sassari)
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
23
1.4 Analisi delle infrastrutture e delle reti energetiche
Per quel che riguarda i livelli d'infrastrutturazione presenti nell’area del Coros in cui il Comune è inserito, vanno
segnalati i livelli d'infrastrutturazione del territorio regionale nel suo complesso che presentano tratti e aspetti
concordanti anche nell’area della Provincia di Sassari. I dati riportati estratti dall’Atlante della competitività
provinciale curato dall’istituto Tagliacarne e da Unioncamere mettono in evidenza alcune delle principali carenze
del territorio che risultano specificamente legate anche all’area del Coros. I dati complessivi relativi alla dotazione
di “infrastrutture economiche e sociali” per il territorio della Provincia di Sassari mostrano dei valori inferiori di
circa il 30% alla media italiana ed in linea con i valori registrati a livello regionale. Tale dato risulta meno critico per
quel che riguarda le aree del Coros.
Figura 9 - Indici di dotazione infrastrutturale a) generale b) infrastrutture economiche 2009-2001 (ns. elaborazione su dati Istituto Tagliacarne)
Preso 100 come valore relativo alla media italiana risulta che la Provincia di Sassari presenti per il 2009 un valore
pari a 47 per quel che riguarda le infrastrutture relative alla rete stradale mentre tale valore risulta pari a 19,5 per
quel che riguarda le infrastrutture ferroviarie. Entrambi i dati risultano notevolmente inferiori alla media sarda e
leggermente superiori alla media regionale.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
24
Figura 10 - indici di dotazione infrastrutturale a) rete stradale b) rete ferroviaria 2009-2001 (ns. elaborazione su dati Istituto Tagliacarne)
A fare da contraltare ai dati relativi l’infrastrutturazione stradale e ferroviaria del territorio va segnalata la
presenza di importanti infrastrutture portuali e aeroportuali, come evidenziato anche nel paragrafo relativo alla
mobilità. In questo caso la Provincia di Sassari con i rispettivi bacini d’utenza presenta valori superiori alla media
italiana , sebbene risultino negli ultimi anni in costante decremento.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
25
Figura 11 - Indici di dotazione infrastrutturale a) infrastrutture aeroportuali b) infrastrutture portuali 2009-2001 (ns. elaborazione su dati Istituto Tagliacarne)
Per quel che concerne l’indice di dotazione di impianti e reti energetico ambientali il dato presenta un
livello di criticità notevole. Nel 2009 per l’intero territorio provinciale tale dato non superava il 30% del
valore medio italiano.
Figura 12 - Indici di dotazione infrastrutturale a) dotazione di impianti energetico ambientali 2009-2001 (ns. elaborazione su dati Istituto Tagliacarne)
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
26
Tale indice rappresenta la dotazione quali-quantitativa di un’area delle strutture preposte alla
distribuzione di energia e alla tutela dell'ambiente, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo
complesso. Fanno parte della prima categoria acquedotti, gasdotti e metanodotti, mentre nel secondo
gruppo di strutture fanno parte impianti di smaltimento rifiuti e di depurazione acque.
Figura 13 - Schemi acquedottistici del territorio provinciale (Elaborazione PUP-PTC Provincia di Sassari)
Il dato per il territorio della provincia risulta in leggero aumento rispetto alla valutazione del 2001 ma
comunque inferiore al dato medio regionale. La mappa successiva mostra invece la struttura della rete
di distribuzione dell’energia nell’intero territorio provinciale.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
27
Figura 14 - Infrastrutture per la distribuzione dell'energia elettrica (Elaborazione PUP-PTC Provincia di Sassari)
L’ambito territoriale di appartenenza della Comunità di Muros, nonostante la contrazione della domanda di
energia così come confermato anche dai dati a partire già dal 2010 (Fonte Terna), risulta particolarmente critico a
causa del limitato numero di unità produttive asservite alla regolazione di tensione; ciò genera rischi di stabilità dei
profili di tensione con possibile impatto sulla sicurezza del sistema isolano confermando la necessità di potenziare
la rete soprattutto nell’area Nord Ovest dell’isola.
Di seguito sono rappresentati brevemente gli interventi di potenziamento previsti nell’area del Nord Ovest in cui
ricade la Comunità di Muros e quelli a diretto servizio dell’area.
A) Elettrodotto 220 kV “Codrongianos – Ottana”
L’intervento (Piano di sviluppo Terna 2011) prevede la parziale sostituzione dei conduttori attuali con altri di
portata adeguata per il collegamento 220 kV tra le stazioni di Ottana e Codrongianos.
Lo scarso livello di magliatura della rete primaria e la ridotta capacità di trasporto di alcuni collegamenti esistenti
rende difficile, in particolari condizioni, il pieno sfruttamento delle nuove infrastrutture presenti causando una
diminuzione dell’efficienza di utilizzo del sistema elettrico isolano.
L’area dell’intervento è situata nel Logudoro, un vasto territorio centro settentrionale della Sardegna, a sud-est di
Sassari.
B) Stazione 380 kV “Codrongianos”
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
28
Al fine di far fronte alle criticità espresse e garantire il pieno sfruttamento della capacità di interconnessione
dell’isola, è prevista, presso la stazione 380 kV di Codrongianos l’installazione di un compensatore sincrono.
Contestualmente, saranno realizzati i necessari interventi di adeguamento presso lo stesso impianto.
Area interessata dagli interventi A e B
Rappresentazione grafica delle stazioni, delle centrali e delle linee interessati da interventi A e B
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
29
–Legenda (Fonte Terna 2011)
C) Elettrodotto 150 kV “Taloro – Bono – Buddusò”
Al fine di migliorare la sicurezza e l'affidabilità di esercizio e aumentare i margini di continuità del servizio di
trasmissione è stato programmato un intervento di potenziamento della rete elettrica a 150 kV nell’area Centro –
Occidentale. In particolare sarà realizzata, utilizzando infrastrutture esistenti, una nuova direttrice a 150 kV che
collegherà tra loro gli impianti Buddusò e di Taloro dove, in aggiunta, è prevista la dismissione dell’attuale sezione
in aria a 70 kV.
– Rappresentazione grafica delle stazioni, delle centrali e delle linee interessati da intervento C
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
30
1.5 Sistema produttivo, industriale turistico e sistema di gestione dei rifiuti
Le attività di base dell'economia sono l’agricoltura, in particolare la cerealicoltura, la frutticoltura e l’orticoltura;
l’allevamento del bestiame in particolare quello bovino e ovino. Negli ultimi decenni si sta sviluppando anche una
certa attività industriale che trova sede in un’area posta a valle dell’abitato e si basa su piccole aziende del settore
lattiero-caseario, estrattivo, stampa, fabbricazione di mobili. E’ poco organizzata la rete di distribuzione
commerciale. Vi operano anche quattro ristoranti.
Nel territorio di Muros, secondo i dati dell’Osservatorio economico del Nord Sardegna, sono presenti al 2010, 74
imprese attive su 99 registrate. Rispetto al 2009 si rileva una variazione pari a -2,60% delle imprese. I settori di
attività che contano il maggior numero di imprese sono quelli dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (5), delle
costruzioni (14), delle attività manifatturiere (21) delle attività alberghiere e della ristorazione (4) e del commercio
(20). I servizi vantano ben 6 imprese. Si registrano 3 aziende di trasporti.
In particolare, per le attività del settore primario, delle 5 imprese indicate, 3 interessano l’allevamento di animali, 1
le coltivazioni agricole associate all’allevamento e 1 la pesca. Le imprese del manifatturiero (21) riguardano la
produzione di alimenti e bevande (4), della carta e dell’editoria (2), la fabbricazione e produzione di metallo (2) e in
gran parte della fabbricazione di prodotti minerali non metalliferi (6). Il maggior numero delle imprese si concentra
nella fabbricazione di mobili e altre industrie manifatturiere (7).
Per quanto riguarda il settore del commercio, 8 delle 20 imprese presenti sul territorio svolgono attività di
commercio al dettaglio. Muros è collegato da autolinee e dalla ferrovia agli altri centri della provincia. È dotato di
medico, guardia medica, farmacia, scuola dell’obbligo, sportello bancario. Possiede la Biblioteca comunale.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
31
Figura 15 – Imprese per settore di attività economica 2010
Figura 16 - Imprese attive 2010 Figura 17 – Variazione imprese 2009-2010
5
0
21
1
14
20
43
0
6
00
5
10
15
20
25
Agrico
ltura
, silv
icoltu
ra e
pesca
Estra
zione
di min
erali
Attivit
à man
ifattu
riere
Produzio
ne en
ergia
gas
e ac
qua
Costru
zioni
Comm
ercio
Alber
ghi e
rist
oranti
Tras
porti
Info
rmazio
ne e c
omuni
cazio
ne
Serv
izi
Impre
se n
on clas
sifica
te
74
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Imprese 2010-2,6%
-3,0%
-2,5%
-2,0%
-1,5%
-1,0%
-0,5%
0,0%
Variazione% 2009-2010
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
32
Il Comune di Muros appartiene al Sistema Locale del Lavoro di Sassari assieme ai comuni di Cargeghe,
Codrongianos, Florinas, Ittiri, Nulvi, Osilo, Ossi, Ploaghe, Porto Torres, Sassari, Sorso, Sennori, Stintino, Uri, Usini e
Tissi. Si tratta, complessivamente, di un’area a vocazione terziaria avanzata.
Rispetto alla media italiana, si rileva una percentuale inferiore di addetti al settore dell’industria (14,4%). Si
registrano, invece, valori superiori rispetto alla media nazionale negli ambiti delle costruzioni (15,8%), del
commercio (25,1%) e dei servizi avanzati (38,7%). Risulta allineato alla media il valore degli addetti al settore
turistico (6%).
Figura 18– Addetti SLL (Valori assoluti e valori percentuali – Istat 2007)
Per quel che riguarda invece i livelli occupazionali il tasso di attività registrato nel SLL (2007) risulta pari al 46,7%, il
tasso di occupazione al 41,4% ed il tasso di disoccupazione al 11,5%. Gli occupati complessivi risultano essere
74.582, di cui il 4,3% attivo in agricoltura, il 19,3% nell’industria ed il restante 76,4% nel terziario.
7.037
7.743
12.256
2.921
18.942
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Totale SLL SASSARI Totale Italia
Addetti del settore Altri servizi
Addetti del settore Alberghi e ristoranti
Addetti del settore Commercio
Addetti del settore Costruzioni
Addetti del settore Industria in senso stretto
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
33
Figura 19 – Struttura occupazionale SLL Sassari (2005)
1.6 Strutture politiche e amministrative.
Il Testo Unico degli Enti Locali (T.U.E.L.), D.lgs.vo n. 267/2000, nella Parte I, individua l’Ordinamento istituzionale
degli Organi di governo, individuando quali figure facenti parte della struttura politica dei comuni il Consiglio, la
Giunta ed il Sindaco.
Il consiglio comunale del Comune di Muros, con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti, è composto dal Sindaco e
da 12 consiglieri.
Ai sensi del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito con L. 14 settembre 2011, n. 148 “a decorrere dal primo
rinnovo di ciascun consiglio comunale successivo alla data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente Decreto” il Comune di Muros dovrà ridurre a 6 il numero di consiglieri, poiché trattasi di comune con
popolazione inferiore ai 1.000 abitanti.
4,3%
19,3%
76,4%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
Occupati del settore agricoltura, silvicoltura
e pesca
Occupati del settore industria
Occupati del settore servizi
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
34
1.7 Le strutture comunali: EDIFICI
Il comune di Muros può contare su un parco edilizio di proprietà che comprende circa una decina di edifici/utenze
Oltre alla casa comunale nel paese è presente un edificio riservato alle attività scolastiche dove ha sede la scuola
elementare.
Gli altri due edifici di rilevante importanza sono la Biblioteca e l’ex scuole che oggi ospitano la sala espositiva. In
particolare gli edifici della Biblioteca rappresentano il maggior luogo di aggregazione. Nella biblioteca i ragazzi
trovano spazi per socializzare e la sala annessa è utilizzata per laboratori di teatro-musica e altre attività culturali
come presentazione di libri e manifestazioni in genere.
Altre utenze importanti sono individuate nel campo di calcio e di calcetto che sono realizzati nella zona di
espansione del comune.
Per ogni edificio/utenza viene proposta una scheda descrittiva che riporta oltre i principali dati energetici i
consumi propri dell’edificio/utenza negli anni 2010 - 2011.
EDIFICIO/struttura indirizzo Destinazione d’uso Scheda N°
Casa comunale Via Brigata Sassari n° 66 E.2 1
Biblioteca Via Brigata Sassari n° 64B E.4 2
Ex Scuole - Sala espositiva Sala espositiva
Via Brigata Sassari n° 52 E.4 3
Scuole Elementari Via Cesare Battisti n°24 E.7 4
Sala Lisai Via IV Novembre n°8 E.4 5
Campo di calcio Via Segni snc E.6 6
Campo di calcetto Via Merella snc E.6 7
Parco e Anfiteatro Su Gorrale Su Gorrale
Via Cesare Battisti snc - 8
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
35
N° 1 Scheda utenza
CASA COMUNALE
destinazione d'uso E.2
Situata in via Brigata Sassari 66, a MUROS
superfice calpestabile: 450 mq
potenza elettrica installata: 15 kW
Consumi gasolio: 3600 litri/anno
potenza frigorifera: 38,8 kW
split interni n°10
2010 2011
9779 kWh 12108 kWh
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
36
N° 2 Scheda utenza
BIBLIOTECA COMUNALE
destinazione d'uso E.4
Situata in via Brigata Sassari 64B , a MUROS
superfice calpestabile: 470 mq
potenza elettrica installata: 25 kW
Consumi gasolio: 800 litri/anno
potenza frigorifera: 21,1 kW
split interni n°4
2010 2011
15718 kWh 16497 kWh
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
37
N° 3 Scheda utenza
EX SCUOLE -SALA ESPOSITIVA
Destinazione d'uso E.4
Situata in via Brigata Sassari 52 , a MUROS
superfice calpestabile: 392 mq
potenza elettrica installata: 15 kW
potenza caldaia 165 kW
Consumi gasolio: 800 litri/anno
2010 2011
5790 kWh 4828 kWh
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
38
N° 4 Scheda utenza SCUOLE ELEMENTARI
destinazione d'uso E.7 Situata in via Cesare Battisti 24, a MUROS
superfice calpestabile: 711 mq potenza elettrica installata: 16 kW
potenza caldaia 86kW Consumi gasolio: 3600 litri/anno
potenza frigorifera: 0 kW split interni n°0
2010 2011
8384 kWh 7995 kWh
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
39
N° 5 Scheda utenza
SALA LISAI
Destinazione d'uso E.4
Situata in via 4 Novembre 8, a MUROS
superfice calpestabile: 190 mq
potenza elettrica installata: 10 kW
potenza frigorifera: 10 kW
split interni n°2
2010 2011
614 kWh 1113 kWh
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
40
N° 6 Scheda utenza
CAMPO DI CALCIO
Destinazione d'uso E.6
Situata in via Segni, a MUROS
superfice calpestabile: 120 mq
potenza elettrica installata: 30 kW
potenza frigorifera: 10 kW
split interni n°2
2010 2011
1190 kWh 1939 kWh
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
41
N° 7 Scheda utenza
CAMPO DI CALCETTO
Destinazione d'uso E.6
Situata in via Merella snc, a MUROS
potenza elettrica installata: 6 kW
2010 2011
2073 kWh 2082 kWh
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
42
N° 8 Scheda utenza
PARCO E ANFITEATRO SU GORRALE
Situata in via Cesare Battisti snc, a MUROS
superfice calpestabile: 40 mq
potenza elettrica installata: 6 kW
2010 2011
400 kWh 426 kWh
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
43
1.8 L’evoluzione del fotovoltaico a MUROS
Nel territorio del comune di Muros gli impianti fotovoltaici hanno avuto uno sviluppo a partire dal 13 Agosto 2010
quando è stato installato il primo impianto da 4,1 kWp censito dal GSE.
Da quella data a oggi, dicembre 2012, nel territorio di Muros sono stati realizzati impianti fotovoltaici per una
potenza installata complessiva di 441,7 kWp.
Da questo dato, ipotizzando come da letteratura una produzione media annua di circa 1300 kWh/kWp, è possibile
stabilire che nel territorio comunale di Muros vengono generati circa 574,21MWh di energia elettrica da fonte
rinnovabile fotovoltaica che consente di evitare un’emissione in atmosfera di 277,254 tCO2.
Tra il 2010 e il 2012 è aumentato l’interesse sugli impianti fotovoltaici che ha visto, anche se non in maniera
eccessiva, una crescita costante sia nel numero di impianti installati all’anno sia sulla potenza media di
installazione. Ad agosto del 2010 nel comune è stato installato il primo impianto da 4,1 kWp che risulterà l’unico
impianto installato per quell’anno. Nel 2011 si è rilevato un incremento che ha visto la realizzazione di n°5 impianti
di cui uno di importanti dimensioni con una potenza installata di 131,6 kWp.
Nel 2012 si è mantenuto il trend con una leggera crescita che ha visto la realizzazione di nuovi 7 impianti di cui 2 di
potenza pari o superiore ai 90 kWp.
t CO2 277,254
MWh 574,21
kW 441,7
0,000 100,000 200,000 300,000 400,000 500,000 600,000 700,000
Muros Fotovoltaico potenza installata al 2012
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
44
In particolare è da evidenziare la presenza di 3 impianti di potenza compresa tra i 90 e i 140 kW che risultano
essere quelli più rilevanti e con la potenza installata maggiore. A questi si susseguono su scala di potenza 4
impianti di taglia compresa tra i 20 e i 50 kWp, mentre i restanti 6 impianti di potenza inferiore ai 6 kWp
rappresentano quelli da attribuirsi sicuramente ad uso domestico di civile abitazione.
Nonostante un ragguardevole numero di impianti, Muros ha ancora molte potenzialità di sviluppo dei sistemi fotovoltaici. Considerando che su 256 edifici sono stati installati solo 13 impianti.
1
5
7
0 1 2 3 4 5 6 7 8
Muros Fotovoltaico n° impianti installati
2012
2010
2011
4,1 kW
163 kW
274,6 kW
0 50 100 150 200 250 300
Muros Fotovoltaico potenza installata tra il 2010 e il 2012
2012
2010
2011
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
45
n°edifici 256
n°impianti 13
0 50 100 150 200 250 300
Muros Fotovoltaico n° impianti installati
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
46
2 Inventario delle emissioni
2.1 Cosa è la Bei ( IBE - Inventario Base delle Emissioni)
La Baseline Emission Inventory (BEI), secondo la definizione del Covenant of Mayors (Patto dei sindaci), promosso
dalla Commissione Europea, è il resoconto delle emissioni di anidride carbonica (CO2) di un territorio, correlate al
consumo di energia cumulativo di tutti gli attori locali (pubblici e privati) valutato nell'anno di riferimento scelto
come base. La definizione della BEI è fondamentale per la misurazione e il monitoraggio dell’efficacia delle azioni
che i vari Enti intraprenderanno per la riduzione delle emissioni climalteranti e verificarne i risultati al 2020.
2.2 Definizione dell’anno base
La Commissione europea ha lasciato alla discrezione dei membri del Patto dei Sindaci la scelta dell’anno base per la
propria Baseline Inventory. Grazie all’azione di sensibilizzazione profusa a più livelli istituzionali, già da qualche
anno i Comuni hanno intrapreso azioni dirette e indirette, in parte finanziate con fondi pubblici, con l’obiettivo di
riduzione delle emissioni di CO2 (ad esempio, fra le azioni più comuni si annovera l’installazione di impianti
fotovoltaici sui tetti degli edifici scolastici). Il Comune di Muros ha individuato l’anno 2010 come anno base per il
calcolo della riduzione delle emissioni, non solo perché convenzionalmente rappresenta l’anno di riferimento per
una nuova sensibilità verso le politiche di sviluppo sostenibile, ma anche in virtù di una più esaustiva disponibilità
di alcuni dati necessari per il calcolo del bilancio energetico (dati sugli addetti nei vari settori, dati sulle
immatricolazioni, dati consumi elettrici, etc.). Inoltre i dati relativi ai consumi dell’ente Comune presentano una
maggiore completezza di informazioni a partire da tale anno.
2.3 Utilizzo del software ECOREGION
Predisporre un bilancio energetico per un ambito territoriale limitato ad un livello comunale comporta una serie di
criticità, tra cui la mancanza di dati aggiornati e il costo delle operazioni di censimento dati sul territorio. Tra i vari
sistemi e metodologie che si possono utilizzare per stimare un bilancio energetico, il software di calcolo ECOregion
consente di ottenere dati in modo univoco per tutte le realtà territoriali analizzate, con la possibilità di confrontare
i dati ottenuti non solo tra territori diversi, ma anche su differente base temporale.
Il software ECOregion è modellato per consentire di calcolare con cadenza annuale il bilancio dei consumi
energetici e di CO2 del territorio di riferimento. Il calcolo parte da una serie di dati di default preimpostati e
desunti dal modello nazionale, integrati a loro volta con i dati reperiti a livello locale o calcolati dagli Enti stessi.
L’elaborazione dei bilanci è supportata e completata dai dati contenuti nelle banche dati ISTAT, ACI, TERNA, ENEL
ed ENEA, mentre i dati non ottenibili vengono integrati statisticamente dal software, rendendo possibile
l’ottenimento di un bilancio energetico puntuale e attendibile. Non a caso il software ECOregion è riconosciuto
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
47
come metodologia ufficiale per l’elaborazione dei bilanci di CO2 previsti nell’ambito del Patto dei Sindaci (Covenant
of Mayors), per gli scopi di abbattimento delle emissioni climalteranti a livello comunitario.
Ai fini del calcolo dei bilanci energetici comunali, i consumi e le emissioni di CO2 vengono analizzati per
suddivisione in tre macro settori: economia, residenziale, settore pubblico, utilizzando la metodologia indicata
nelle linee guida dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), riconosciuto dall’Unione Europea come
strumento per il calcolo del bilancio di CO2.
Dopo un’attenta analisi dei risultati ottenuti nel calcolo dei bilanci dei Comuni della Provincia di Sassari è stato
verificato che i dati sul consumo di energia elettrica calcolati dal software ECOregion, sono compatibili a livello
aggregato provinciale con i valori contenuti nelle banche dati di Enel Servizio Elettrico e di Terna riferite al 2010,
diversamente invece da quanto è stato riscontrato per i dati di consumo locale calcolato nei bilanci di alcuni
Comuni. Ciò potrebbe essere derivato dal fatto che l’algoritmo di calcolo del software ECOregion, basato sui
parametri nazionali di consumo per fonte energetica, non tiene conto di alcuni aspetti peculiari della Regione
Sardegna, quali ad esempio, l’assenza della rete di distribuzione del metano e il conseguente utilizzo dell’energia
elettrica quale fonte energetica, purtroppo anche per scopi termici. Inoltre con la progressiva attuazione del Dlgs
79/99 si è giunti sin dal 2006 ad un mercato elettrico liberalizzato anche per le piccole utenze domestiche. È quindi
possibile che in alcune particolari realtà locali il dato di consumo elettrico disaggregato non sia coerente, almeno
per alcune utenze, alle banche dati di Enel distribuzione ed è non desumibile a tal dettaglio dai dati Terna.
Pertanto nella metodologia di calcolo dei bilanci energetici, nei quali il consumo di energia elettrica stimato da
ECOregion è risultato inferiore a quello riportato nelle banche dati di Enel Servizio Elettrico, (che nel 2010
deteneva circa l’ 80% della quota del mercato della fornitura di energia elettrica provinciale), si è provveduto ad
aggiornare l’input del consumo di energia elettrica dal 1990 al 2010 stimando i relativi consumi sulla base del dato
Enel disponibile al 2010, dal momento che l’operatività del software ECOregion, al fine di ottenere simulazioni
quanto più verosimili, consente la sostituzione dei dati elaborati con quelli reali, quando disponibili.
L’applicazione di questa metodologia ha consentito di adeguare i consumi energetici totali e le relative emissioni di
CO2.
2.4 Fattori di emissione
L’inserimento dei dati sugli addetti per settore, sul numero dei veicoli, sul numero degli abitanti sono stati
sufficienti per l’elaborazione di un primo bilancio energetico col metodo di calcolo proprio del software ECOregion.
Tale bilancio è stato poi ottimizzato con l’inserimento di ulteriori dati derivanti dall’analisi svolta sui consumi
energetici degli edifici pubblici, delle infrastrutture pubbliche e del parco veicolare del Comune, in alcuni casi
integrati dai dati sui consumi elettrici effettivi forniti dal Gestore locale.
Il risultato finale prodotto dal software Ecoregion è il bilancio dei consumi energetici nell’anno base, comprensivo
dei consumi elettrici e termici (ove disponibili) dei settori domestico, economico (pubblico e privato), dei trasporti
e dell’ente Comune (edifici pubblici, infrastrutture, parco veicoli).
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
48
I fattori di emissione relativi ai vari prodotti energetici presenti sul territorio di riferimento sono preimpostati nel
software Ecoregion; inoltre i valori inseriti sono stati opportunamente trattati e convertiti in MWh sulla base dei
fattori di conversione convenzionalmente adottati.
Partendo dai consumi energetici finali, le emissioni climalteranti sono calcolate sulla base dei fattori LCA (Life Cycle
Assessment), che tengono conto dell’energia necessaria a monte alla produzione delle fonti energetiche finali
comunemente chiamata energia grigia. La scelta di includere i fattori LCA consente di esaminare le emissioni di
CO2 non solo limitatamente al consumo finale, ma anche nella fase di produzione della fonte considerata.
2.5 Consumi nell’anno base
I dati di consumo energetico del comune di Muros si caratterizzano per il trend in calo rispetto al 1990. Il dato al
2010 è pari a 18.980 MWh. Rispetto ad altri Comuni, i consumi di Muros derivano maggiormente dal settore
Economia; nel territorio comunale infatti è presente una zona artigianale-industriale, quindi percentualmente gli
occupati nei settori ad alto consumo energetico sono superiori rispetto ad altri Comuni simili.
Tabella - Consumo energetico totale per settore del comune di Muros – anno 2010 (elaborazione con software ECOregion)
2010
MWh
Economia 8.917,94
Famiglie 1.900,38
Trasporto 7.941,42
Edifici pubblici 198,12
Parco veicoli dell'ente 22,58
TOTALE 18.980,43
Ambiti (E,R,T,SP)
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
49
Figura 20 – Consumo energetico totale per settore del comune di Muros – anni 1990 – 2010 (elaborazione con software ECOregion).
Consumo procapite
A livello procapite, riferito quindi agli abitanti residenti nel territorio comunale che conta 844 abitanti al 2010, il
consumo finale di energia risulta inferiore al valore medio nazionale, anche se di meno rispetto ad altri Comuni
simili per numero di abitanti. Nel 2010 infatti il dato procapite per usi finali elettrici, termici e di trasporto è stato
pari a 22,49 MWh a fronte di una media nazionale procapite di 26,3 MWh 2
2 Nostra elaborazione su un consumo finale di energia al 2010 di 137,5 MTEP – fonte ENEA.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
50
Figura 21 – Consumo energetico finale procapite per vettore del comune di Muros – anni 1990 - 2010 (elaborazione con software ECOregion).
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
51
Consumo energetico finale procapite per vettore del comune di Muros - anno- 2010 ( elaborazione con software ECOregion).
Anno 2010 Anno 2010
MWh/ab MWh
Energia elettrica 7,72 6.516
Olio combustibile EL 2,88 2.434
Benzina 2,54 2.146
Diesel 6,41 5.411
Cherosene 0,08 68
Metano 0,09 80
Teleriscaldamento 0,00 0
Biomassa 0,34 283
Carbone 0,00 0
Geotermia 0,00 0
Collettori solari 0,02 15
Biogas 0,00 0
Rifiuti 0,00 0
GPL 0,69 580
Olio vegetale 0,00 0
Biodiesel 0,00 1
Lignite 0,00 0
Carbone fossile 1,71 1.447
TOTALE 22,49 18.980,43
Fonte energetica
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
52
2.6 Emissioni nell’anno base
Per quanto riguarda le emissioni totali dovute ai consumi energetici finali3 il dato totale del territorio al
2010 ammonta invece a 7.066 tonnellate di CO2.
Dal 1990 ad oggi, il dato delle emissioni totali è in calo, in linea con l’andamento dei consumi.
Tabella -Emissioni totali di CO2 per settore del comune di Muros– anno 2010 con fattore LCA (elaborazione con software ECOregion).
3 Escludendo i consumi di combustibili di grandi industrie e di grandi impianti di produzione di energia secondo i
criteri delle linee guida di ECORegion
2010
t CO2
Economia 3.949,84
Famiglie 688,55
Trasporto 2.336,76
Edifici pubblici 84,76
Parco veicoli dell'ente 6,58
TOTALE 7.066,50
Ambiti (E,R,T,SP)
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
53
Figura 22 – Emissioni totali di CO2 per settore del comune di Muros – anni 1990 - 2010 con fattore LCA (elaborazione con software ECOregion).
Emissioni pro capite
Le relative emissioni procapite di CO2 determinate dagli usi energetici, pari a 8,37 tonnellate 4 risultano essere
poco al di sopra rispetto al dato medio nazionale pari a 8,2 tonnellate 5.
4 Escludendo dal calcolo le emissioni attribuibili ai consumi dei grandi impianti di produzione di energia secondo i
criteri delle linee guida di ECORegion.
5 Nostra elaborazione su dato di emissioni nazionali al 2010 di 501,3 milioni/tCO2 – fonte – ISPRA.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
54
Figura 23 - Emissioni di CO2 procapite del comune di Muros per vettore – anni 1990 - 2010 con fattore LCA ( elaborazione con software ECOregion).
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
55
Tabella- Emissioni di CO2 procapite del comune di Muros per vettoreanno - 2010 con fattore LCA ( elaborazione con sw ECOregion).
Anno 2010 Anno 2010
t CO2/ab t CO2
Energia elettrica 3,97 3348,16
Olio combustibile EL 0,92 779,46
Benzina 0,77 648,90
Diesel 1,87 1577,77
Cherosene 0,02 19,46
Metano 0,02 18,19
Teleriscaldamento 0,00 0,00
Biomassa 0,01 6,77
Carbone 0,00 0,00
Geotermia 0,00 0,00
Collettori solari 0,00 0,38
Biogas 0,00 0,00
Rifiuti 0,00 0,00
GPL 0,17 139,81
Olio vegetale 0,00 0,00
Biodiesel 0,00 0,06
Lignite 0,00 0,00
Carbone fossile 0,63 527,55
TOTALE 8,37 7.066,50
Fonte energetica
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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2.7 Le emissioni dell’ente Comune di MUROS
In una prospettiva di riduzione delle emissioni di CO2 nel territorio di Muros i consumi energetici
dell’amministrazione comunale e le emissioni connesse rivestono un ruolo di particolare rilevanza. L’esempio che
l’ente trasmette alla collettività che amministra incide infatti sulla sua credibilità nelle interazioni con altri soggetti.
Allo stesso tempo le spese energetiche rappresentano una voce consistente nel bilancio comunale e la loro
riduzione consente di investire i mancati esborsi in altre azioni.
I principali edifici di pertinenza dell’ente Comune di Muros sono otto6 di cui:
n° 1 scuola;
n° 1 ufficio comunale;
n° 2 campi da calcio (calcio e calcetto);
n° 4 edifici vari (centri culturali, biblioteca, ecc.)
Raccolta dati
Per l’elaborazione del primo bilancio di emissioni di gas serra dell’Amministrazione Comunale è stato necessario
raccogliere tutti i dati disponibili di consumi energetici attribuibili al comparto immobiliare, delle infrastrutture di
proprietà dell’ente e dell’illuminazione stradale, oltre ai consumi di carburante dei veicoli comunali. I dati più
interessanti sono certamente il consumo complessivo di elettricità dell’ente (diversificato in consumo per edifici e
consumo per illuminazione stradale) e quello complessivo per riscaldamento ambientale differenziato per vettore
energetico.
Attraverso i fattori di conversione presenti in ECORegion è possibile infatti risalire alle emissioni di gas serra a
partire dai consumi energetici.
Tutti i dati qui trattati sono stati forniti dal Comune di Muros sotto forma di risposte ad un questionario compilato
dagli Energy Manager comunali e fornito dalla Società Multiss Spa per meglio fotografare la situazione dei consumi
dell’ente. Si tratta di dati relativi agli edifici, all’eventuale presenza di impianti ad energie rinnovabili,
all’illuminazione stradale.
6 Dati forniti dal comune di Muros .
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
57
Il totale delle emissioni dell’ente comune di Muros per l’anno 2010 è di 91,34 tonnellate 7 di CO2.
Figura 24 – Suddivisione delle emissioni di CO2 totali dell’ente comune di Muros – anno – 2010, suddiviso per ambito (elaborazione con software ECOregion).
2.8 Analisi dell’inventario e del monitoraggio delle emissioni
I Comuni firmatari del Patto dei Sindaci sono tenuti a presentare alla Commissione Europea, mediante una
“Relazione di Attuazione" ogni due anni successivi alla presentazione del PAES unar valutazione e un monitoraggio
di verifica delle attività svolte. La Relazione dovrà includere l’aggiornamento dell’inventario delle emissioni di CO2
IME (Inventario di Monitoraggio delle Emissioni).
Secondo le indicazioni contenute nelle Linee guida dei PAES, le autorità locali sono invitate a compilare gli inventari
delle emissioni di CO2 su base annuale con i seguenti vantaggi:
avere un monitoraggio più preciso sull’andamento delle previsioni;
determinare un input annuale per lo sviluppo delle politiche amministrative (governance) al fine di
consentire adeguamenti più rapidi alle esigenze che si profilano nel tempo.
Il Comune tuttavia può decidere di effettuare i monitoraggi a intervalli temporali di maggior durata.
7 Emissioni calcolate con il metodo LCA (Life Cycle Assessment) previsto dal software ECOregion.
37%
56%
7%
Illuminazione stradale
Edifici pubblici
Infrastrutture pubbliche
Parco veicoli ente
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
58
Le Autorità locali si impegnano a elaborare un IME e presentarlo almeno ogni quattro anni, ovvero presentare
alternativamente ogni due anni una "Relazione d’Intervento" – senza IME" e una "Relazione di Attuazione" con
IME.
La Relazione di attuazione dovrà contenere le informazioni circa le misure attuate dal Comune, gli effetti delle
stesse sul consumo di energia e sulle conseguenti emissioni di CO2, oltre ad un’analisi dell’iter di attuazione del
PAES. Nel documento di monitoraggio vanno incluse anche le misure correttive e preventive che si dovessero
rendere necessarie con il passare del tempo.
In ogni Scheda Azione elaborata per il PAES vengono inseriti gli indicatori di monitoraggio previsti e nelle tabelle di
sintesi ogni due anni si potrà avere un nuovo quadro sintetico aggiornato dei valori senza dover sempre modificare
le schede azioni.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
59
3 La strategia
3.1 Visione strategica al 2020 per il Comune
La strategia generale del Piano di Azione delle Energie Sostenibili del Comune di Muros si colloca nel più ampio
quadro strategico dell’Unione Europea, dell’Italia e della Sardegna, i cui indirizzi ed obbiettivi sono fatti propri
attraverso l’autonomo impegno programmatico, l’adesione al Patto dei Sindaci e l’approvazione del PAES da parte
del Consiglio Comunale.
Definire un quadro attuale in materia di energia e ambiente, a livello globale e locale, vuol dire porre l’attenzione
sui cambiamenti climatici dovuti alla crescente concentrazione di gas ad effetto serra nell’atmosfera. Da qui la
necessità di sostituire progressivamente i combustibili fossili, i principali responsabili dell’effetto serra e la cui
disponibilità è limitata, e il dovere di risparmiare maggiori quantità di energia, a parità di confort e di produzione di
beni e di servizi.
L’obiettivo è quello di rendere le nostre economie a minore consumo di combustibili fossili attraverso un processo,
avviato a livello globale ma con importanti benefici e impegni a livello locale, con cui si vogliono ammodernare le
modalità di produzione e di consumo dell’energia, favorire la disponibilità di fonti energetiche a livello locale e
diffondere, attraverso l‘innovazione tecnologica, l’uso delle energie rinnovabili.
3.2 La pianificazione energetica sul territorio comunale
La pianificazione energetica locale è lo strumento attraverso cui il Comune programma ed indirizza gli interventi,
anche strutturali, in campo energetico nel proprio territorio, armonizzando le decisioni rilevanti che vengono
assunte con quelle a livello nazionale e regionale, seguendo il principio di ispirazione europea della sussidiarietà.
La pianificazione diviene in questo modo un valido strumento di gestione e di governo del territorio in quanto le
decisioni e i provvedimenti normativi ed amministrativi sono assunti a livello locale con la possibilità di avere un
importante riscontro dalle comunità locali e dai portatori di interesse.
Il Piano di Azione delle Energie Sostenibili costituisce il quadro di riferimento e fornisce indirizzi, obbiettivi
strategici a lungo, medio e breve termine, indicazioni operative, strumenti disponibili, riferimenti normativi,
opportunità finanziarie e linee guida di attuazione, al fine di supportate una concreta attuazione degli interventi in
aderenza alla normativa vigente.
3.3 Le scelte
Il PAES si articola seguendo degli assi portanti a cui tutte le azioni amministrative, i progetti di sviluppo e le azioni
sul territorio dovranno ispirarsi, con l'obiettivo generale di fondo di riprodurre sul territorio locale le azioni per
centrare gli obiettivi Europei del 20-20-20 fatti propri dal Comune di Muros.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
60
È ormai evidente la rete di interconnessioni che esiste tra scelte locali e contesto internazionale in campo
energetico, economico, sociale ed ambientale come conferma il successo del Patto dei Sindaci e dei programmi
dedicati alle "Smart Cities" e al “ Patto delle Isole”.
Il Protocollo di Kyoto, che ha rappresentato per molti un obbligo ed un vincolo, in parte disattesi nel primo periodo
di riferimento 2008-2012, costituisce concretamente una grande opportunità di innovazione culturale oltre che
economica. In materia di politica energetica ha rappresentato un'importante occasione di rinnovamento e sviluppo
che continuerà anche nel periodo il 2013-2020 e oltre, come recentemente ribadito dalla Commissione Europea.8
I tre pilastri su cui poggia il PAES del Comune di Muros e che, complessivamente, concorrono al raggiungimento
degli obiettivi del pacchetto "Clima Energia" ma anche allo sviluppo di un'economia che si armonizza con lo
sviluppo sostenibile del territorio sono:
- Il risparmio energetico e la riduzione dell'uso delle fonti fossili;
- L’uso razionale dell'energia (URE) e l’efficienza energetica (EE);
- L’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili (FER).
Risparmio energetico, uso razionale dell'energia ed efficienza energetica e utilizzo delle fonti energetiche
rinnovabili sono scelte strategiche di politica energetica che offrono diverse opportunità di sviluppo: ridurre la
dipendenza energetica dalle fonti fossili, migliorare la qualità ambientale e la qualità della vita, sviluppare nuove
attività industriali decentrate, sviluppare innovazione tecnologica e creare lavoro qualificato.
Gli obiettivi generali fissati dalla UE riguardano tutti i paesi dell’Unione Europea e le loro comunità, e in particolare
quelle che si sono impegnate a dare un contributo diretto, come appunto quelle che hanno aderito al Patto dei
Sindaci. Secondo le ultime previsioni elaborate dall’ENEA nel Rapporto Energia-Ambiente 2009-2010 9 e secondo
dati del Ministero dello Sviluppo Economico, la domanda di energia primaria si è attestata sui 187,8 Mtep,
aumentando del 4,1% rispetto al 2009, trainata da una seppur lieve ripresa economica (1,3%). L’aumento della
domanda di energia primaria evidenzia un’inversione del trend di riduzione dei consumi primari registratosi nei
precedenti quattro anni, anche se il valore del 2010 è ben lontano dal massimo di 197,8 Mtep raggiunto nel 2005.
Lo “Scenario di Riferimento” descrive un'evoluzione di tipo tendenziale del sistema nazionale, in assenza di nuovi
interventi di politica energetica e ambientale dopo il 2009 ipotizzando una sostanziale continuazione delle
tendenze in atto in ambito demografico, tecnologico ed economico, e tenendo conto degli effetti della recente
crisi economica. In tale scenario è attribuito un prezzo della CO2 , ma sono esclusi gli obiettivi non-ETS e i target per
8 Comunicazioni della Commissione europea al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e sociale
Europeo e al Comitato delle Regioni COM (2011) 112 definitivo, COM (2012) 271 final e COM 885/2.
9 Aprile 2012
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
61
le fonti energetiche rinnovabili del pacchetto Energia-Clima, nonché i Piani di Azione per le energie rinnovabili e
l’efficienza energetica.
Secondo le stime dell’ENEA, dopo una crescita piuttosto lenta, ci sarà una ripresa economica, sostenuta nel lungo
periodo, che porterà la domanda energetica dei settori di uso finale ai valori ante-crisi già nei primi anni del
prossimo decennio e li supererà entro il 2030 (oltre 152 Mtep nello Scenario di Riferimento).
In assenza di politiche di contenimento, i consumi sembrano infatti destinati ad aumentare in tutti i settori di
impiego finale.
Per ridurre del 20% i consumi di energia primaria attesi al 2020 è necessario risparmiare, con misure di uso
razionale dell'energia, risparmio ed efficienza energetica, almeno 45,9 Mtep, con un risparmio di circa 435.000
GWh di energia primaria, che andranno raggiunti con azioni di "risparmio ed efficienza" nei settori residenziale e
terziario (elettrico: -8,5 Mtep, termico: -10,5 Mtep), industriale (elettrico: -9 Mtep, termico: -4 Mtep), trasporti
(efficienza sui mezzi e vettori: -7,9 Mtep, nuove modalità per merci e persone: -6 Mtep). Le azioni sull'efficienza
energetica e sul risparmio prevedono azioni di gestione della domanda di efficienza nella produzione di energia e
soprattutto negli usi finali.
Anche sulle fonti rinnovabili lo sforzo dovrà essere notevole, con attenzione anche al riscaldamento e
raffrescamento che potrà incidere per oltre 19 Mtep al 2020 con una energia termica fornita di oltre 215.000 GWh,
mentre per il settore elettrico si ipotizza oltre 20 Mtep con una produzione di 120.000 GWh, con una incidenza
delle rinnovabili sull'energia primaria necessaria al 2020 di oltre 39 Mtep. L'offerta di energia da fonti rinnovabili
dovrà privilegiare la microproduzione (co-tri-generazione) decentrata con sistemi di micro reti di prossimità alla
domanda (figura 28).
Il PAES del Comune di Muros, attraverso il programma Europeo Patto dei Sindaci, concorre all’impegno nazionale e
comunitario per il raggiungimento degli obiettivi 20-20-20 al 2020.
Figura 25- Evoluzione dei sistemi di generazione e distribuzione dell'energia elettrica, del calore (del freddo) con micro-co(tri)-generazione distribuita che vada a sostituire il sistema dei mega impianti di produzione di energia.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
62
4. Il Piano delle azioni
4.1 Obbiettivi del Comune per il 2020
Il Piano d’Azione del Consiglio Europeo (2007) indica la Politica Energetica per l’Europa (PEE) e stabilisce il
complesso degli obiettivi stabiliti per il 2020, riassunti nella sigla "20-20-20”. All’interno dell’obiettivo generale
assegnato a ciascuno Stato, la Direttiva ne stabilisce uno minimo vincolante per tutti gli Stati membri, che sono
tenuti a predisporre propri piani d’azione nazionali.
Gli obbiettivi nazionali saranno raggiunti attraverso il meccanismo del “Burden-sharing” per cui ciascuna Regione
dovrà impegnarsi, nella misura opportuna, al raggiungimento complessivo degli obiettivi nazionali. Dalla Regione, a
cascata, l’obbiettivo dovrà essere condiviso da ogni Provincia e Comune. L’obiettivo 20-20-20 è ambizioso e
sfidante, ma in esso sono racchiuse grandi opportunità di sviluppo per interi contesti territoriali. Il comune di
Muros, anche attraverso questo documento, ha raccolto questa sfida e vuole diventare promotore di grandi
cambiamenti, dal punto di vista energetico e ambientale.
Quale punto di partenza per l’elaborazione di uno scenario energetico al 2020, in linea con quanto stabilito a livello
nazionale ed europeo, il comune si è basato sulle previsioni elaborate dalla Regione Sardegna circa l’evoluzione dei
consumi e della produzione di energia rinnovabile. Gli obbiettivi in esso stabiliti, debitamente ponderati e
modificati sulla base del contesto territoriale su cui il comune insiste, sono stati poi utilizzati nella fase di
elaborazione delle azioni proposte.
I consumi complessivi di energia termica che comprendono il settore industriale, agricolo, domestico e terziario, ad
oggi, sono legati prevalentemente all’utilizzo di GPL e gasolio, non essendoci nell’isola una rete di distribuzione del
gas metano. Questo situazione ha aggravato ancora di più la riduzione dei consumi derivante dall’incremento dei
prezzi e non dal miglioramento dell’efficienza.
Sulla base dei dati osservati e delle previsioni a livello regionale, il Comune ha ritenuto possibile uno scenario di
consumi termici sostanzialmente invariato da qui al 2020.
Per lo scenario di sviluppo dei consumi elettrici, l’analisi si è basata su quattro considerazioni:
1) Le indicazioni fornite da Terna relativamente alle proiezioni di consumo per la Regione Sardegna, che
prevedono un tasso di crescita dei consumi dell’ 1,9% annuo sino al 2015 e 2,5% annuo dal 2015 al 2020.
2) Un'evoluzione di tipo conservativo che prevede un tasso di crescita dei consumi dell' 1% annuo sino al
2015 e 1,5% annuo dal 2015 al 2020 (scenario PRIMES).
3) Un'evoluzione di riferimento basata sull’estensione del modello di tipo europeo utilizzato per la
determinazione degli scenari di consumo italiani, estesi alla Sardegna (scenario di Efficientamento).
4) L’andamento storico dei consumi elettrici del territorio comunale.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
63
Dopo il calo dei consumi registrato dal 2008, si prevede un aumento dei consumi elettrici nel corso degli anni a
venire. Il settore dei trasporti rappresenta, per il comune di Muros , la voce di consumo energetico principale ma
per valutare i possibili scenari futuri, è necessario prendere in considerazione la variazione delle immatricolazione
e dei veicoli radiati dal PRA nel corso dell’ultimo decennio.
Nel complesso l’andamento del saldo netto annuo (immatricolazioni – radiazioni) del parco regionale veicoli è
quello mostrato in figura:
Figura 29- andamento immatricolazioni – radiazioni veicoli nella Regione Sardegna
Fonte: Piano d’azione per le energie rinnovabili (Regione Sardegna, 2012)
Dal grafico si evince come il numero di veicoli nuovi immessi sul mercato sia stato decrescente nel corso degli anni,
mostrando una scarsa propensione al rinnovamento tecnologico verso veicoli con ridotti consumi ed emissioni.
Anche in considerazione degli scenari ipotizzati dalla Regione, è possibile ipotizzare una riduzione “spontanea”,
legata essenzialmente a motivi economici e al prezzo dei carburanti.
Alla luce di quanto esposto fino ad ora, è possibile prevedere un andamento stabile per quanto riguarda i consumi
energetici del territorio comunale. Da qui si stabilisce impegno di riduzione delle emissioni per il comune di Muros
pari a 1.413,6 tonnellate di CO2 per anno, da raggiungere al 2020. In questo senso, l’obbiettivo principale del
Comune è quello promuovere e realizzare le condizioni per un uso sostenibile ed efficiente dell’energia su tutto il
territorio comunale e di condividere il processo di ammodernamento tecnologico del sistema energetico
territoriale con i cittadini e con tutti i principali portatori di interesse. A tale scopo, considerando anche i trend
evolutivi in atto, sono state elaborate una serie di azioni, esposte in dettaglio nel successivo paragrafo. Per i
consumi elettrici, indipendentemente dagli scenari considerati, si prevede un aumento della richiesta energetica
nel corso degli anni. Ciò è dovuto sia al normale aumento fisiologico dei consumi, sia al passaggio all’energia
elettrica per il condizionamento dei locali e per la mobilità. Di conseguenza, per ridurre la richiesta energetica,
l’Amministrazione comunale ha individuato le azioni di efficientamento energetico degli edifici, di miglioramento
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
64
del traffico sia locale che extraurbano e l’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale. Per ridurre invece le
emissioni associate alla produzione dell’energia elettrica, riducendo quindi il fattore di emissione per kWh, è utile
pensare ad azioni che prevedano la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili, quali il solare
termico e fotovoltaico, l’eolico, la co(tri)generazione. Lo scenario previsto in seguito alle azioni è dettagliato nella
figura seguente.
Figura 30 – Situazione energetica del comune di Muros e valutazione al 2020
L’insieme delle azioni considerate dal Comune di Muros sarà in grado di raggiungere l’obiettivo
previsto del 20% di riduzione delle emissioni al 2020.
4.2 Le Azioni
Le azioni scelte dal Comune di Muros per raggiungere l’obbiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 derivano da
un proficuo confronto tra le Parti interessate, con il coinvolgimento di cittadini ed imprese per aumentare gli
effetti positivi della più ampia diffusione di buone pratiche di sostenibilità energetica, di risparmio ed efficienza
negli usi finali, oltre ad una capillare e costante informazione su nuove tecnologie e su nuove modalità di
finanziamento per attuare e sviluppare il PAES di Muros.
60%
65%
70%
75%
80%
85%
90%
95%
100%
2010 2012 2020
Altro
Riqualificazione energetica edifici
Trasporti
Illuminazione pubblica
Biomassa
Solare termico
Eolico
Fotovoltaico
Emissioni totali
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
65
A questo proposito, si raccolgono in questa sezione le azioni strategiche che la Comunità ha individuato e
promosso per garantire l’abbattimento delle emissioni di CO2. Gli interventi possono classificarsi sulla base del
ruolo ricoperto dalla Pubblica Amministrazione nelle fasi di ideazione, avvio, attuazione e monitoraggio degli
interventi distinguendo le azioni in dirette e indirette. Le prime in quanto dirette, sono eseguibili dalla Pubblica
Amministrazione poichè prevedono operazioni su immobili ,strutture di proprietà e edifici sotto la loro diretta
gestione. Le seconde, quelle indirette, possono essere attuate dalla P.A. nell’intento di coinvolgere la cittadinanza.
(ad esempio azioni di sensibilizzazione per diffondere le buone pratiche di efficienza energetica). Tutti gli interventi
concorreranno, in percentuali diverse, all’abbattimento delle emissioni di CO2.
Fondamentale è la definizione del ruolo che l’Amministrazione comunale rivestirà nel processo di attuazione delle
azioni.
Il Comune potrà ricoprire il ruolo di gestore e consumatore nel caso in cui si configuri come soggetto proprietario e
responsabile di un patrimonio pubblico e come soggetto consumatore di energia. Rivestirà altresì un ruolo di
pianificatore e regolatore nel caso in cui rappresenti l’organo regolatore del territorio e delle attività che insistono
su di esso. Ancora potrà configurarsi il ruolo d’informatore e promotore qualora si dovesse porre come soggetto
capace di fornire informazioni, di realizzare attività formative e di svolgere un ruolo esemplare.
Di seguito si riportano gli ambiti individuati dal PAES di Muros:
Informazione e Comunicazione
Pianificazione
Ambito Comunale
Acquisti Verdi (GPP)
Illuminazione Pubblica (IP)
Residenziale
Terziario
Agricoltura
Trasporti
Produzione Energetica Locale.
Alcune azioni sono trasversali a vari settori, con ricadute più o meno dirette su altre azioni.
Il PAES è uno strumento dinamico, un “living document” in continua evoluzione e quindi soggetto ad essere
revisionato periodicamente in funzione delle azioni di monitoraggio dell'attuazione ed in funzione dell’evoluzione
del quadro normativo di riferimento e dello sviluppo socio-economico dell’area, con le conseguenti ricadute sulle
produzioni e i consumi finali di energia.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [1] ED.EFF.1.M
CASA COMUNALE DI MUROS - SOSTITUZIONE CALDAIA
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione EFFICIENTAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa La caldaia attualmente installata è da considerarsi ormai obsoleta ed altamente energivora quindi si prevede di sostituirla con un' altra di nuova generazione ad alta efficienza.
Descrizione schematica dell’Azione Sostituzione della caldaia situata a piano terra.
Obiettivi Ridurre il consumo di gasolio.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 15000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 7.20 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 2.2 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [2]ED.EFF.2.B
CASA COMUNALE DI MUROS - SISTEMA DI REGOLAZIONE CON VALVOLE TERMOSTATICHE
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione EFFICIENTAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa L'utilizzo di questa tecnologia è semplice quanto efficace poiché crea un bilanciamento ottimale fra i vari ambienti dell'edificio producendo un notevole risparmio di calore.
Descrizione schematica dell’Azione Sostituzione valvole obsolete con valvole termostatiche.
Obiettivi Bilanciamento termico dei locali con notevole risparmio di calore. Con questa tipologia d'intervento si possono ottenere risparmi del 10-20% a fronte d'investimenti molto contenuti.
Attori coinvolti o coinvolgibili Comune e ditte locali termoidrauliche
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 5000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
6 mesi
Strategie finanziarie/modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 3.60 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 1.1 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [3] ED.EFF.3.B
CASA COMUNALE DI MUROS - SISTEMA DI SCHERMATURE
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione EFFICIENTAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa L'utilizzo di questa tecnologia è semplice quanto efficace poiché crea un bilanciamento ottimale fra ambiente esterno e interno dell'edificio producendo un notevole risparmio di energia.
Descrizione schematica dell’Azione Installazione di sistemi schermanti nelle facciate Est, Ovest E Sud.
Obiettivi Un grande apporto al risparmio energetico in periodo estivo è fornito dalle schermature solari, che consentono di diminuire gli apporti solari gratuiti attraverso strutture trasparenti in modo da far lavorare di meno il sistema di condizionamento.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ditte locali installazioni metalliche.
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 8000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
6 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 0.40 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 0.205 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [4] ED.EFF.4.B
CASA COMUNALE DI MUROS - SOSTITUZIONE INFISSI
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione EFFICIENTAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa Gli infissi attualmente installati nella casa comunale sono a vetro singolo a bassa resistenza al passaggio di calore.
Descrizione schematica dell’Azione Sostituzione infissi performanti nella casa comunale.
Obiettivi Un grande contributo al risparmio energetico viene dato dalla performance elevata delle strutture trasparenti, per cui si sceglie di sostituire gli infissi con vetrocamera e telaio a taglio termico.
Attori coinvolti o coinvolgibili Comune e ditte locali di infissi.
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 30000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 1.95 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 1.00 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [5] ED.EFF.5.B
CENTRO CULTURALE DI MUROS - SISTEMA DI REGOLAZIONE CON VALVOLE TERMOSTATICHE
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione EFFICIENTAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa L'utilizzo di questa tecnologia è semplice quanto efficace poiché crea un bilanciamento ottimale fra i vari ambienti dell'edificio producendo un notevole risparmio di calore.
Descrizione schematica dell’Azione Sostituzione valvole obsolete con valvole termostatiche.
Obiettivi Bilanciamento termico dei locali con notevole risparmio di calore. Con questa tipologia d'intervento si possono ottenere risparmi del 10-20% a fronte d'investimenti molto contenuti.
Attori coinvolti o coinvolgibili Comune e ditte locali termoidrauliche
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 5000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
6 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 3.00 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 0.90 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
71
AZIONE [6] ED.EFF.6.B
CENTRO CULTURALE DI MUROS - SOSTITUZIONE INFISSI
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione EFFICIENTAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa Gli infissi attualmente installati nella casa comunale sono a vetro singolo ad alta trasmittanza e quindi a bassa resistenza al passaggio di calore.
Descrizione schematica dell’Azione Sostituzione infissi nel centro culturale di Muros.
Obiettivi Un grande contributo al risparmio energetico è fornito dalla performance elevata delle strutture trasparenti, per cui si sceglie di sostituire gli infissi con vetrocamera e telaio a taglio termico.
Attori coinvolti o coinvolgibili Comune e ditte locali di infissi.
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 30000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 1.60 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 0.80 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
72
AZIONE [7] ED.EFF.7.M
SCUOLE ELEMENTARI DI MUROS - SOSTITUZIONE CALDAIA
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione EFFICIENTAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa La caldaia attualmente installata è da considerarsi ormai obsoleta ed altamente energivora quindi si prevede di sostituirla con una di nuova generazione, ad alta efficienza.
Descrizione schematica dell’Azione Sostituzione della caldaia situata a piano terra in un vano tecnico della casa comunale.
Obiettivi Ridurre il consumo di gasolio con una caldaia ad alta efficienza.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 15000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 7.20 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 2.20 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
73
AZIONE [8] ED.EFF.8.B
SCUOLE ELEMENTARI DI MUROS - SISTEMA DI REGOLAZIONE CON VALVOLE TERMOSTATICHE
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione EFFICIENTAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa L'utilizzo di questa tecnologia è semplice quanto efficace poiché crea un bilanciamento ottimale fra i vari ambienti dell'edificio producendo un notevole risparmio di calore.
Descrizione schematica dell’Azione Sostituzione valvole obsolete con valvole termostatiche.
Obiettivi Bilanciamento termico dei locali con notevole risparmio di calore. Con questa tipologia d'intervento si possono ottenere risparmi del 10-20% a fronte d'investimenti molto contenuti.
Attori coinvolti o coinvolgibili Comune e ditte locali termoidrauliche
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 5000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
6 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 3.60 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 1.1 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
74
AZIONE [9] ED.EFF.9.B
EX SCUOLE -SALA ESPOSITIVA DI MUROS - SISTEMA DI REGOLAZIONE CON VALVOLE TERMOSTATICHE
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione EFFICIENTAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa L'utilizzo di questa tecnologia è semplice quanto efficace poiché crea un bilanciamento ottimale fra i vari ambienti dell'edificio producendo un notevole risparmio di calore.
Descrizione schematica dell’Azione Sostituzione valvole obsolete con valvole termostatiche.
Obiettivi Bilanciamento termico dei locali con notevole risparmio di calore. Con questa tipologia d'intervento si possono ottenere risparmi del 10-20% a fronte d'investimenti molto contenuti.
Attori coinvolti o coinvolgibili Comune e ditte locali termoidrauliche
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 5000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
6 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 1.60 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 0.49 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [10] ED.EFF.10.B
SALA LISAI DI MUROS - SOSTITUZIONE INFISSI
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione EFFICIENTAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa Gli infissi attualmente installati nella Sala Lisai sono a vetro singolo e ad alta Trasmittanza quindi bassa Resistenza al passaggio di calore.
Descrizione schematica dell’Azione Sostituzione infissi.
Obiettivi Un grande contributo al risparmio energetico viene dato dalla performance elevata delle strutture trasparenti, per cui si sceglie di sostituire gli infissi con vetrocamera e telaio a taglio termico.
Attori coinvolti o coinvolgibili Comune e ditte locali di infissi.
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 8000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 0.20 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 0.10 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [11] ED.EFF.11.B
SALA LISAI DI MUROS - SOSTITUZIONE ILLUMINAZIONE INTERNA
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione EFFICIENTAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa I corpi illuminanti interni attualmente installati sono di tipologia a basso rendimento luminoso ed alto consumo. si sceglie di sostituirli con tipologia a LED.
Descrizione schematica dell’Azione Sostituzione impianto di illuminazione interno.
Obiettivi La sala Lisai è al momento utilizzata per riunioni ed è illuminata con sistemi molto energivori che portano annualmente consumi elevati, si sceglie di illuminarla con sistemi a led che abbattano fino al 70%.
Attori coinvolti o coinvolgibili Comune e ditte locali di infissi.
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 5000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 0.20 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 0.10 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [12] ED.FER.12.M
CASA COMUNALE DI MUROS - IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA 6 kWp
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione PRODUZIONE ENERGIA DA FER PER IL SETTORE PUBBLICO
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa Gli alti consumi elettrici della casa comunale prevalentemente nelle ore diurne verranno supportati da un impianto Fotovoltaico.
Descrizione schematica dell’Azione Installazione di un impianto fotovoltaico da 6 kWp.
Obiettivi A fronte di un consumo elettrico di 7800 kWh , si interviene con la realizzazione di un impianto fotovoltaico per abbattere i costi dell'energia elettrica.
Attori coinvolti o coinvolgibili Comune e ditte locali di installazioni impianti fotovoltaici.
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 18000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
24 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 7.80 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 3.70 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [13] ED.FER.13.M
SCUOLE ELEMENTARI DI MUROS - IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA 12 kWp
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione PRODUZIONE ENERGIA DA FER PER IL SETTORE PUBBLICO
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa Gli alti consumi elettrici delle scuole elementari prevalentemente nelle ore diurne verranno supportati da un impianto fotovoltaico.
Descrizione schematica dell’Azione Installazione di un impianto fotovoltaico da 12 kWp.
Obiettivi A fronte di un consumo elettrico di 15600 kWh , si interviene con la realizzazione di un impianto fotovoltaico.
Attori coinvolti o coinvolgibili Comune e ditte locali di installazioni impianti fotovoltaici.
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 36000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
24 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 15.6 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 7.5 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
79
AZIONE [14] ED.FER.14.M
CENTRO CULTURALE DI MUROS - IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA 12 kWp
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione PRODUZIONE ENERGIA DA FER PER IL SETTORE PUBBLICO
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa Gli alti consumi elettrici del centro culturale prevalentemente nelle ore diurne verranno supportati da un impianto fotovoltaico.
Descrizione schematica dell’Azione Installazione di un impianto fotovoltaico da 12 kWp.
Obiettivi A fronte di un consumo elettrico di 15600 kWh , si interviene con la realizzazione di un impianto fotovoltaico.
Attori coinvolti o coinvolgibili Comune e ditte locali di installazioni impianti fotovoltaici.
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 36000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
24 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 15.6 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 7.5 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
80
AZIONE [15] TR.EFF.1.L
SOSTITUZIONE MEZZI A GASOLIO ED BENZINA CON MEZZI ELETTRICI E SOSTENIBILI
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione TRASPORTI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa La mobilità è una leva necessaria per sviluppare la condivisione dell'idea di utilizzare sempre di più le energie rinnovabili, il consenso e la condivisione comune va coltivata e sviluppata partendo dall'immagine di una pubblica amministrazione attenta all'utilizzo di veicoli puliti e sostenibili.
Descrizione schematica dell’Azione Eliminazione di alcuni veicoli Euro 1,2,3, acquistando veicoli a minor impatto ambientale (Euro 5 o a gpl/metano o ibridi) o convertendoli con autoveicoli elettrici.
Obiettivi Ridurre le emissioni di CO2 legate al consumo di combustibili fossili per la flotta municipale e dare l’esempio di buona pratica ai cittadini. Un notevole risparmio di carburante per i mezzi, puo' essere ottenuto con l'utilizzo di veicoli elettrici da destinare a servizio pubblico. Si sceglie di sostituire il parco mezzi comunale con veicoli elettrici e/o ibridi.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni X
Tempi di avvio dell’azione Entro 48 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 60000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
24 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 4.60 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 1.41 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [16] TR.EFF.2.M
Istituzione di un servizio di trasporto associato con unione dei comuni
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione TRASPORTI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa La mobilità sostenibile è una leva necessaria per sviluppare la condivisione dell'idea di utilizzare sempre di più le energie rinnovabili, il consenso e la condivisione comune va coltivata e sviluppata partendo dall'immagine di una pubblica amministrazione attenta all'utilizzo di veicoli puliti e sostenibili.
Descrizione schematica dell’Azione Istituzione di un servizio di trasporto associato con unione dei comuni per garantire un numero di utenti che possa rendere il servizio sostenibile economicamente.
Obiettivi Ridurre le emissioni di CO2 legate al consumo di combustibili fossili per i trasporti pubblici e dare l’esempio di buona pratica ai cittadini. l'istituzione di un trasporto pubblico comune riduce l'utilizzo di mezzi propri di trasporto e pertanto si ha una notevole riduzione di emissioni in atmosfera.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 20000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
24 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 5.00 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 1.50 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
82
AZIONE [17] IN.FER.1.M
Installazione di impianto fotovoltaico maggiore di 200kWp nell'area dell'ex-cava
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione INDUSTRIA
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa L'area dell'ex-cava attualmente inutilizzata potra' essere sede di un impianto da 200kWp per poter garantire un approvvigionamento energetico utile ai consumi del comparto pubblico nelle aree industriali.
Descrizione schematica dell’Azione Installazione di un impianto da 200kWp nell'area dell'ex-cava di Muros.
Obiettivi Installazione di 200 kWp corrispondente a circa 1600 mq di pannelli fotovoltaici installati a terra, in grado di produrre 260000 kWh/anno.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 500000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
24 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) 260 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 125 tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
83
AZIONE [18] TS.EFF.1.M
Energy management del patrimonio edilizio
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione TERZIARIO E SERVIZI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa La figura dell'Energy Manager comunale è ormai da considerarsi indispensabile per gli enti locali che hanno sempre piu' bisogno di valutare efficacemente gli interventi da sviluppare e i fondi europei da reperire, in un contesto normativo che blocca lo sviluppo dei piccoli Comuni che hanno pochissima capacita' di indebitamento e dispongono di piccole risorse da poter destinare all'energetica. Altresi risulta efficace anche nel terziario e servizi.
Descrizione schematica dell’Azione Estensione del settore comunale ufficio Energy Manager ad altri settori del territorio.
Obiettivi Dotarsi di una figura cosi importante come l' energy manager che con continuita' possa produrre risparmio nell'utilizzo razionale dell'energia.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 20000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
24 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) nq MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) nq tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
84
AZIONE [19] TS.EFF.2.M
Creazione banca dati energetici del Comune e questionario per i cittadini
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione TERZIARIO E SERVIZI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa Attualmente non è stata realizzata alcuna azione di questo tipo. Infatti per l’elaborazione del BEI la quantificazione dei consumi energetici del settore Residenziale è stata stimata.
Descrizione schematica dell’Azione Nell'ottica di risparmio energetico e riduzione di emissioni di CO2 è fondamentale dare importanza anche alla diminuzione della domanda energetica. In questo senso si può affermare che la prima fonte rinnovabile rimane la riduzione degli sprechi.L’azione prevede la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione da effettuarsi mediante somministrazione di uno specifico questionario energetico sulle unità residenziali del territorio. Si prevede di articolare l’Azione tramite:
Attività di raccolta dati tramite specifico questionario; Creazione ed elaborazione di un database.
La creazione di un database sarà utile al fine di valutare/monitorare i consumi finali nel settore residenziale, permetterà inoltre di verificare i risultati raggiunti tramite l’attività di sensibilizzazione ed informazione prevista dalla comunità.
Obiettivi Creare un database sui consumi energetici del parco edilizio comunale per verificare i settori di possibile intervento e per monitorare nel tempo gli effetti e l’efficacia delle azioni previste in questo ambito dall’Amministrazione.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 20000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
24 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) nq MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) nq tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [20] TS.EFF.3.M
PROMOZIONE PER L'INSTALLAZIONE DI FONTI ALTERNATIVE
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione TERZIARIO E SERVIZI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa Uno dei principali obbiettivi da raggiungere in una politica per il risparmio energetico è la modifica dei comportamenti della popolazione in chiave energeticamente efficiente. Da semplici misure, spesso, possono derivare interessanti risparmi economici. Il Piano operativo di informazione/formazione si svilupperà attraverso le fasi descritte: 1. Progettazione dell’immagine della campagna di sensibilizzazione. 2. Veicolazione dell’informazione. 3. Manifestazioni espositive. 4. Campagne pubblicitarie.
Si attiveranno le scuole ove si organizzeranno anche workshop con la popolazione, installazioni di postazioni mobili e fisse (stand), con utilizzo dei metodi della “progettazione partecipativa” e iniziative condivise tra scuole, enti locali, istituzioni, imprese.
Descrizione schematica dell’Azione La Comunità proporrà una serie di attività operative secondo le linee guida sopra indicate; inoltre pianificherà una serie di azioni formative specifiche per i tecnici e le associazioni del territorio. Verranno anzitutto realizzati dei forum pubblici, aperti a tutti ma in particolar modo alle associazioni con l’obiettivo di dare informazioni generalizzate sul risparmio energetico. Con l’occasione si chiederà anche la disponibilità delle famiglie di auto monitorare i propri consumi energetici. Verranno distribuiti volantini e brochure informativa alla cittadinanza.
Obiettivi Diffondere informazione e buone pratiche per un comportamento energeticamente consapevole. Inoltre, selezionando alcune famiglie statisticamente rappresentative della popolazione, e chiedendo loro di monitorare i consumi energetici, si potrà avere un'idea chiara e di lunga durata degli effetti delle politiche di informazione sulla popolazione. Cambiamento del comportamento relativamente ai consumi energetici e consapevolezza della necessità di modificare il proprio stile di vita per ridurre la CO2 immessa in atmosfera.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 20000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
24 mesi
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) nq MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) nq tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [21] PS.1.B
AZIONI COMUNALI DI COMUNICAZIONE E FORMAZIONE " IL GUARDIANO DELL'ENERGIA"
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione PARTECIPAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa I consumi negli edifici scolastici sono spesso fuori controllo. Tali dinamiche trasmettono esempi negativi agli studenti che non percepiscono l’importanza di curare i luoghi nei quali vivono con conseguente discredito nei confronti dei beni comuni.
Descrizione schematica dell’Azione "A scuola di risparmio: Guardiano dell’energia" è una campagna mirata a ridurre il consumo di energia (e le spese) nelle scuole e promuovere negli studenti una più alta coscienza nell'uso dell'energia, sia nella scuola che nella vita di tutti i giorni, attraverso un meccanismo di ripartizione tra la scuola ed il Comune dei risparmi conseguiti al fine di rendere disponibili risorse economiche per insegnanti, studenti ed amministratori scolastici. Il nocciolo della campagna è un Patto Volontario sottoscritto dal Direttore Didattico della scuola e dai sindaci della Comunita' nella quale ricade l’istituto scolastico. Nelle scuole verrà realizzato un monitoraggio eseguito sia dagli studenti medesimi (con una turnazione all’interno delle varie classi) e dal Comune al fine di raggiungere un complessivo miglioramento dell'efficienza energetica.
Obiettivi Obiettivo primario è la definizione, per ogni scuola, dei relativi Standard Energetici (con base minima quinquennale) al fine di disporre di un valore di riferimento da confrontare con l'effettivo consumo dell'anno al netto delle fluttuazioni di temperature stagionali. Questi consumi sono quindi verificati annualmente e monetizzati attraverso le tariffe di fornitura valutate ad una data fissa: ogni risparmio registrato è suddiviso in due parti destinate una alla scuola, per l'acquisto di materiale didattico, ed una alla Comunità.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 5000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento
Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) nq MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) nq tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [22] PS.2.B
SETTIMANA DELL'ENERGIA
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione PARTECIPAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa La settimana dell'energia è un appuntamento atteso durante l'anno, la sua organizzazione sara' decisiva nel mettere in contatto le varie figure professionali con i cittadini per poter condividere interesse su questo vasto settore dell'energetica.
Descrizione schematica dell’Azione Creare un evento da proporre annualmente sul tema dell'energia.
Obiettivi Mettere sul calendario comunale un evento annuale chiamato settimana dell'energia per promuovere e condividere attraverso le scuole e le associazioni tematiche legate all'energetica.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 2000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento
Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) nq MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) nq tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [23] PS.3.B
AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE PER REALIZZAZIONI DI IMPIANTI MICRO E MINI EOLICI
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione PARTECIPAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa La diffusione degli impianti micro e mini eolici non è ancora capillare anche se si puo' ritenere che questa tecnologia affiancata al altre possa essere un validissimo metodo di approvvigionamento energetico.
Descrizione schematica dell’Azione Informare e sensibilizzare i cittadini all'acquisto di micro e mini eolico
Obiettivi Offrire una valida alternativa agli impianti fotovoltaici che per loro natura producono solo nelle ore diurne metre l'eolico è capac di produrre 24h/24h in presenza di venti stagionali e locali.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 3000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) nq MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) nq tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [24] PS.4.B
PIANO DI FORMAZIONE ED EDUCAZIONE PER LE SCUOLE
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione PARTECIPAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa Creare un piano di formazione per sviluppare un percorso virtuoso preciso e dettagliato per poter in futuro ottenere figure professionali specifiche di settore.
Descrizione schematica dell’Azione Strutturare il Piano di formazione per poter avviare un percorso omogeneo e strutturato nel campo dell'utilizzo razionale dell'energia.
Obiettivi Poter dare gli strumenti corretti in campo enegetico a partire dall'informazione nelle scuole , per poter creare in futuro delle figure professionali locali.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 8000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) nq MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) nq tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [25] SO.1.M REC- REGOLAMENTO ENERGETICO COMUNALE
Tipologia Azione Indiretta
Ambito Azione STRUMENTI ORGANIZZATIVI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio tecnico – Ufficio Urbanistica
Premessa Partendo dalla considerazione per cui il peso del settore residenziale nelle emissioni globali di CO2 risulta essere spesso dominante, la Comunità prevede di approvare un apposito Regolamento Edilizio con norme specifiche sul comparto energetico. Lo strumento normativo conterrà metodologie e parametri da rispettare per la progettazione delle nuove costruzioni e delle ristrutturazioni di tutti gli edifici localizzati nel territorio comunale. L’obbiettivo è quello di garantire migliori livelli di comfort termico abitativo congiuntamente alla riduzione dei consumi energetici per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. In particolare saranno incentivate le azioni volte allo sfruttamento degli apporti energetici gratuiti e all’utilizzo di energia derivante da fonti rinnovabili, in vista dell’obiettivo degli edifici “a energia quasi zero” previsto dalla Direttiva 2010/31/UE a partire dal 31 dicembre 2020.
Descrizione schematica dell’Azione L’azione interesserà sia le nuove costruzioni che la riqualificazione dell’edilizia esistente. 1) NUOVE COSTRUZIONI. L’Allegato conterrà alcune norme cogenti in materia di efficienza energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili integrate all’involucro. Tali norme saranno armonizzate a quelle nazionali e regionali, ma al tempo stesso imporranno limiti di prestazione più stringenti al fine di dirigere il mercato delle costruzioni verso pratiche più virtuose. Oltre a questo, al fine di incentivare la costruzione ad alte prestazioni energetiche (classi A e B), o a zero energia, la Comunità potrà mettere a disposizione incentivi di tipo economico, ad esempio sugli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, oppure di tipo volumetrico, concedendo aumenti del volume edificabile nei limiti previsti dalle normative regionali (es. Piano Casa). Gli incentivi saranno riferiti ad un insieme di requisiti riferiti ai diversi aspetti: • scelta di materiali a basso impatto ambientale; • qualità ambientale degli spazi interni; • integrazione delle risorse rinnovabili; • risparmio idrico. 2) EDIFICI ESISTENTI. L’obiettivo è quello di ridurre gli attuali consumi puntando al raggiungimento della classe energetica D. La fattibilità economica degli interventi di riqualificazione passa necessariamente attraverso meccanismi che, nelle condizioni economiche attuali, non possono consistere in incentivi a fondo perduto o sovvenzioni pubbliche di qualunque natura. Si possono quindi immaginare diverse modalità di incentivazione potenzialmente efficaci: • meccanismi finanziari (fondi di rotazione che siano avviati da enti pubblici, da fondazioni bancarie, ecc. e che prevedano restituzioni con modalità agevolate). Tali interventi possono riguardare privati cittadini già interessati a intervenire su edifici di proprietà, con prospettive pluriennali di rientro dall’investimento; • interventi da parte di ESCO;
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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• incentivi volumetrici da usare direttamente in sito. I volumi aggiuntivi potrebbero tradursi in volumi accostati o sovrapposti a quelli esistenti. La fattibilità economica degli interventi dipenderà dall’andamento del mercato immobiliare (domanda di abitazioni e prezzi di mercato), dalla dimensione degli edifici da riqualificare e dai limiti urbanistici presenti (eventualmente da modificare se necessario). Si ipotizza un intervento sul 10% anno delle abitazioni.
Obiettivi La Comunità intende perseguire tramite il Regolamento energetico i seguenti obiettivi: 1. Integrare il quadro conoscitivo degli strumenti di piano di livello comunale con la variabile energetica. 2. Definire le dotazioni energetiche principali di interesse pubblico da realizzare o riqualificare e la relativa localizzazione. 3. Attuare gli indirizzi e le direttive del Piano Energetico Ambientale Regionale, riguardo le politiche energetiche a livello comunale e sovracomunale. 4. Individuare le zone vocate alla realizzazione di impianti di produzione di energia a fonti rinnovabili (FER). 5. Individuare le aree idonee a realizzare impianti compensativi. 6. Individuare i requisiti energetici dei Piani di settore di livello comunale e sovracomunale. Si ipotizza che grazie all’azione di sensibilizzazione (informazione cittadini) ed incentivazione, promossa dalla CP nell’ambito del settore residenziale, si determini al 2020 una riduzione dei consumi energetici e di conseguenza delle emissioni di CO2. Si è quindi ipotizzato che gli interventi di efficientamento energetico riguardino il 10% della superficie delle abitazioni presenti nell’ambito territoriale di riferimento (dati ISTAT, censimento 2001) e su questo valore si è considerato il risparmio in kWh/mq*anno dovuto alla riduzione del fabbisogno energetico per il passaggio di un livello di classe energetica (valutando il delta medio in kWh/mq*anno tra la classe G a quella D per la zona climatica di riferimento).
Attori coinvolti o coinvolgibili Pubblica amministrazione – Settore urbanistica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 15 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 15000 €
Criticità
- Mancanza di incentivi per l’implementazione di tecnologie innovative finalizzate all’efficienza energetica ed all’utilizzo delle fonti rinnovabili.
- Difficile impatto delle scelte progettuali sulle imprese costruttrici, che preferiscono contenere i costi di realizzazione a discapito dell’efficienza energetica.
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
Dal 2013 al 2017
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento
Risorse interne o eventuale accesso a bandi di finanziamento.
Indicatori di monitoraggio
- Adozione del Regolamento energetico comunale. - Creazione di un data-base basato sulle informazioni
recepite tramite gli attestati di certificazione energetica.
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Risparmio Energetico (stima) 370.7 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) 262.4 tCO2/anno
L’azione con la conseguente riduzione di CO2 stimata tiene conto di tutte le azioni indirette in ambito “Informazione e comunicazione” che dovrebbero dare corpo alle politiche energetiche che il regolamento incarna.
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AZIONE [26] SO.2.B
PROMOZIONE DEL PATTO PER L'ENERGIA FRA ENTI LOCALI DELLA RAS
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione STRUMENTI ORGANIZZATIVI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa La necessita' di promuovere la collaborazione attiva fra enti locali è cosa nota a tutti gli operatori el settore, solo con la politica sinergica si possono ottenere grandi risultati in questo settore.
Descrizione schematica dell’Azione Promuovere il Patto per l'energia fra i vari enti della RAS
Obiettivi Condividere gli obbiettivi del 20-20-20 per poter creare un percorso virtuoso comune a tutti.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 20000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) nq MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) nq tCO2/anno
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AZIONE [27] SO.3.B
CONSORZIO FRA ENTI PUBBLICI
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione STRUMENTI ORGANIZZATIVI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa Consorziarsi vuol dire unirsi in un unico obbiettivo comune, questo risulta essere ottimale per ottenere grandi risultati in questo settore.
Descrizione schematica dell’Azione Creare una rete comune in consorzio con altri enti pubblici, in modo tale da usufruire di servizi comuni a prezzi più vantaggiosi aumentando il bacino di utenza del servizio stesso.
Obiettivi Risparmiare sui servizi comuni, promuovendo la cultura dell'efficienza energetica.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 20000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) nq MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) nq tCO2/anno
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AZIONE [28] SO.4.B
ISTITUZIONE OSSERVATORIO PER L'ENERGIA COMUNALE
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione STRUMENTI ORGANIZZATIVI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa IL monitoraggio dei consumi energetici è un aspetto fondamentale per poter gestire i consumi energetici e programmare eventuali azioni correttive.
Descrizione schematica dell’Azione Verra' realizzato un sistema informatizzato di gestione e Monitoraggio dei consumi energetici.
Obiettivi Ottenere un monitoraggio che possa evidenziare dei risultati raggiunti e suggerire quelli da raggiungere in futuro.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 20000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) nq MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) nq tCO2/anno
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AZIONE [29] SO.5.B
CONSORZIO UNICO DI ACQUISTO DELL'ENERGIA ELETTRICA DA PARTE DEGLI ENTI LOCALI
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione STRUMENTI ORGANIZZATIVI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa Considerato che Muros è un piccolo paese sotto i 1000 abitanti, si ritiene necessario raggruppare altri enti locali di piccole dimensioni, in modo da avere un maggior peso nella contrattazione della tariffa energetica nel mercato libero.
Obiettivi A fronte di un maggior peso nella contrattazione della tariffa energetica è possibile ottenere un miglior costo di fornitura che produrrà un mancato esborso che potrà essere riutilizzato in altri interventi di efficientamento.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 20000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) nq MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) nq tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [30] SO.6.B
FORUM COMUNALE PER L'EFFICIENZA ENERGETICA
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione STRUMENTI ORGANIZZATIVI
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione UTC
Premessa Un forum sull'energia comunale è un modo per potersi confrontare tra pubblico e privato in modo da poter aumentare la sensibilità sui temi energetici.
Obiettivi A fronte di una maggiore consapevolezza sul tema energetico raggiunta dal confronto fra diverse realtà, si vogliono instaurare dei cicli virtuosi di efficientamento diffuso.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 10000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
12 mesi
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio MWh risparmiati
Risparmio Energetico (stima) nq MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2(stima) nq tCO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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AZIONE [31] SO.7.M Piano Generale delle termografie (PGT) degli edifici Comunali
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio tecnico
Premessa La Comunità intende avviare un progetto di indagine termografica degli edifici pubblici, al fine di incrementare l'obbiettivo primario della promozione dell'efficienza energetica negli edifici pubblici. La conoscenza accurata del binomio edificio/impianto degli stabili pubblici, consentirà di indirizzare in modo preciso e mirato interventi di efficientamento energetico futuri e acquisire indispensabili strumenti per una pianificazione del settore energetico sul territorio.
Descrizione schematica dell’Azione In accompagnamento al PGCE la comunità intende redigere il Piano Generale delle Termografie (PGT). Il PGT rappresenta uno strumento necessario al completamento dell’indagine e diagnosi energetica dell’edificio perché consente una valutazione più accurata sulle criticità architettoniche di natura termografica. La termografia è un metodo di analisi non invasivo: si utilizza uno strumento a raggi infrarossi noto come macchina termografica o termo-camera, che può rilevare le differenze di temperatura delle superfici analizzate. Questo da un vantaggio notevole quando si deve intervenire per una riqualificazione energetica poiché si riesce a comprendere le dinamiche strutturali e intervenire puntualmente, evitando azioni invasive sulle murature.
Obiettivi L'obiettivo finale perseguito è quello di dotare tutti gli edifici pubblici comunali, entro il 2020, di un’indagine termografica dell’involucro edilizio. Il progetto prevede la selezione dell’immobile, a partire dagli edifici più energivori, a seguito di una serie di sopralluoghi verranno eseguiti dei rilievi fotografici mediante termo-camera digitale. Attraverso una elaborazione grafica e diagnostica delle informazioni sarà possibile redigere l’indagine termografica dell’involucro edilizio.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 20000 €
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
36 mesi
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento
Risorse interne ed eventuale finanziamento.
Indicatori di monitoraggio N. di termografie.
Risparmio Energetico (stima) Non quantificabile in via preliminare
Riduzione Emissioni di CO2(stima) Non quantificabile in via preliminare
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AZIONE [32] SO.8.M Piano generale delle certificazioni energetiche (PGCE) degli edifici pubblici
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio tecnico
Premessa La Comunità intende avviare un progetto di certificazione energetica degli edifici pubblici al fine di recepire i recenti indirizzi comunitari e nazionali, che hanno posto, al centro delle strategie energetiche, l'obiettivo primario della promozione dell'efficienza energetica negli edifici pubblici. La conoscenza accurata del binomio edificio/impianto degli stabili pubblici, consentirà di indirizzare in modo preciso e mirato interventi di efficientamento energetico futuri e acquisire indispensabili strumenti per una pianificazione del settore energetico sul territorio.
Descrizione schematica dell’Azione La presente azione prevede la realizzazione di un Piano Generale delle Certificazioni Energetiche che consiste nell’aggiornamento e/o l’integrazione dell’inventario degli edifici di proprietà comunale. L’inventario contiene un fascicolo per ognuno degli edifici di cui sopra e ogni fascicolo contiene i disegni rappresentativi dello stato di fatto dell'edificio e le principali caratteristiche costruttive e dimensionali. Questa fase propedeutica, costituirà il primo passo verso la riqualificazione energetica degli edifici, consentendo di effettuare l'analisi energetica di ogni singolo edificio, attraverso la valutazione dello stato di fatto e dello stato di conservazione delle principali componenti edilizie ed impiantistiche. Sulle scorta delle indicazioni fornite dall'analisi energetica si passerà alla valutazione dei benefici energetici derivanti dai potenziali interventi tesi al contenimento dei consumi energetici, che riguarderanno – se opzionati - l'involucro edilizio e/o i sistemi impiantistici.
Obiettivi L'obiettivo finale perseguito è quello di dotare tutti gli edifici pubblici comunali, entro il 2020, di un attestato di certificazione energetica. Il progetto sarà organizzato attraverso lo sviluppo delle seguenti attività: a) Rilievo dello stato di fatto. b) Censimento e mappatura degli edifici individuati e Analisi Energetica. c) Individuazione (in questa fase non si prevede la realizzazione) degli interventi migliorativi da eseguire a livello di involucro edilizio e sistemi impiantistici. d) Certificazione energetica. La priorità sugli edifici da certificare sarà valutata prendendo in considerazione i seguenti criteri: consumi unitari,grado di affidabilità degli interventi, presenza di differenti tipologie costruttive e/o funzionali, potenziale di replicabilità.
Attori coinvolti o coinvolgibili Ufficio tecnico comunale
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve<1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 20000 €
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
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Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 48 mesi
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Risorse interne.
Indicatori di monitoraggio Analisi degli Attestati di Certificazione Energetica
Risparmio Energetico (stima) Non quantificabile in via preliminare
Riduzione Emissioni di CO2(stima) Non quantificabile in via preliminare
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AZIONE [33] SO.10.M Acquisti pubblici verdi (GPP - Green Public Procurement )
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Ragioneria - Ufficio Tecnico
Premessa Acquistare verde significa introdurre dei criteri ambientali nelle procedure di acquisto di beni e servizi da parte dell’Ente (siano esse in economia o mediante evidenza pubblica), determinando così una diminuzione degli impatti ambientali negativi che il bene o il servizio acquistato può avere nel suo ciclo di vita. In pratica, significa orientare gli acquisti verso prodotti compatibili con l’ambiente. Acquistare verde non significa necessariamente rispondere ad esigenze di tipo ambientale, ma anche o prioritariamente ad esigenze di salute (acquistare cibi biologici per le mense degli asili) o di risparmio economico o di qualità dei prodotti. In pratica, gli acquisti verdi s’inseriscono in quelle che sono le priorità del programma politico dell’Amministrazione, aiutandone la realizzazione. Occorre ricordare che sono state già emanate delle Direttive europee sull’opportunità dell’inserimento di tali criteri negli acquisti degli Enti Locali, proprio perché si è valutato come il mercato possa risultare positivamente influenzato da questo tipo di scelte. Oltre a realizzare un risparmio economico per l’Ente, si determina la creazione di un mercato di fornitori.
Obiettivi Promozione dell’uso di prodotti ecocompatibili sul territorio.
Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione pubblica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 6 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 0 € - Il Comune si impegna ad effettuare una gara d’appalto per l’approvvigionamento dei beni tra società in grado di garantire la provenienza dei beni e servizi forniti.
Criticità Nessuna
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
5 anni
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento
Risorse interne
Indicatori di monitoraggio Percentuale di acquisti verdi sul totale acquisti effettuati
Risparmio Energetico (stima) Risparmio non quantificabile in via preliminare
Riduzione Emissioni di CO2 (stima) Riduzione non quantificabile in via preliminare
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
103
AZIONE [34] SO.11.M Sportello Energia: Promozione Efficientamento energetico edifici privati (40% degli edifici)
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione SPORTELLO ENERGIA
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico
Premessa Promuovere l’efficientamento energetico è il primo passo per poter ottenere grandi risultati.
Obiettivi Efficientare il 40% degli edifici privati di Muros portera' una riduzione di 38 t co2 di emissioni in atmosfera.
Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione pubblica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 18 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento Nq
Criticità Nessuna
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
2 anni
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne
Indicatori di monitoraggio MWh
Risparmio Energetico (stima) 186 MWh/anno
Riduzione Emissioni di CO2 (stima) 38 ton CO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
104
AZIONE [35] SO.12.M Sportello Energia: Promozione Fotovoltaico su edifici privati (50 kWp totali)
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione SPORTELLO ENERGIA
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico
Premessa Promuovere il Fotovoltaico sugli edifici privati per poter ottenere grandi risultati nell'efficienza e nella riduzione di emissioni in atmosfera.
Obiettivi Installare impianti privati per 50 kWp per ottenere una riduzione di 28 t co2 di emissione in atmosfera.
Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione pubblica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1–5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento nq
Criticità Nessuna
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
2 anni
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne
Indicatori di monitoraggio MWh
Risparmio Energetico (stima) 59 MWh / anno
Riduzione Emissioni di CO2 (stima) 28 ton CO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
105
AZIONE [36] SO.13.M Sportello Energia: Promozione Solare Termico su edifici privati (copertura del 10% delle abitazioni)
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione SPORTELLO ENERGIA
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico
Premessa Il solare termico assume grande importanza per quanto riguarda il fabbisogno di acqua calda sanitaria ACS, si ritiene necessaria l'adeguata promozione di questo strumento.
Obiettivi Diminuire l'utilizzo di sistemi tradizionali per il riscaldamento dell'acqua calda sanitaria integrando pannelli solari che possano fornire ACS agli impianti domestici.
Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione pubblica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 18 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento nq
Criticità Nessuna
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
2 anni
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne
Indicatori di monitoraggio MWh
Risparmio Energetico (stima) 66,3 MWh / anno
Riduzione Emissioni di CO2 (stima) 24 ton CO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
106
AZIONE [37] SO.14.M Sportello Energia: Promozione Minieolico su edifici privati (un impianto da 40 kW)
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione SPORTELLO ENERGIA
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico
Premessa Si ritiene necessaria la promozione di fonti rinnovabili come il vento, installando degli impianti sotto i 40 kW che possano sostenere i consumi degli edifici privati.
Obiettivi Aumentare la produzione di energia elettrica da FER. Sostenendo una parte del fabbisogno energetico delle famiglia anche nelle ore serali/notturne dove il Fotovoltaico non è in grado di produrre.
Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione pubblica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento nq
Criticità Nessuna
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
2 anni
Strategie finanziarie / modalità di
finanziamento Risorse interne
Indicatori di monitoraggio MWh
Risparmio Energetico (stima) 80 MWh / anno
Riduzione Emissioni di CO2 (stima) 41 ton CO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
107
AZIONE [38] SO.15.M Sportello Energia: Promozione Eolico per industrie (100kW)
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione SPORTELLO ENERGIA
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico
Premessa Si ritiene necessaria la promozione di fonti rinnovabili come il vento, installando degli impianti sotto i 100 kW che possano sostenere i consumi delle industrie.
Obiettivi Aumentare la produzione di energia elettrica da FER. Sostenendo una parte del fabbisogno energetico delle industrie anche nelle ore serali/notturne dove il Fotovoltaico non è in grado di produrre.
Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione pubblica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 18 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento nq
Criticità Nessuna
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
2 anni
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento
Risorse interne
Indicatori di monitoraggio MWh
Risparmio Energetico (stima) 200 MWh / anno
Riduzione Emissioni di CO2 (stima) 101,3 ton CO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
108
AZIONE [39] SO.16.M Sportello Energia: Promozione Fotovoltaico per industrie (250 kWp)
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione SPORTELLO ENERGIA
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico
Premessa Si ritiene necessaria la promozione di fonti rinnovabili come il sole, installando degli impianti sui 250 kWp che possano sostenere i consumi delle industrie.
Obiettivi Ridurre nella PMI le emissioni di CO2 in atmosfera.
Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione pubblica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 18 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento nq
Criticità Nessuna
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
2 anni
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento
Risorse interne
Indicatori di monitoraggio MWh
Risparmio Energetico (stima) 325 MWh / anno
Riduzione Emissioni di CO2 (stima) 156 ton CO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
109
AZIONE [40] SO.17.M Sportello Energia: Promozione impianti cogenerativi a biomassa e/o biogas (100 kW)
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione SPORTELLO ENERGIA
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico
Premessa Si ritiene necessaria la promozione di fonti rinnovabili come biomassa e biogas , installando degli impianti cogenerativi da 100 kW che possano sostenere i consumi elettrici e termici dei sistemi produttivi e/o residenziali.
Obiettivi Attraverso la cognerazione si ottengono notevoli vantaggi in produzione termica ed elettrica riducendo le emissioni di Co2 in atmosfera.
Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione pubblica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 48 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento nq
Criticità Nessuna
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
2 anni
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento
Risorse interne
Indicatori di monitoraggio MWh
Risparmio Energetico (stima) 630 MWh / anno
Riduzione Emissioni di CO2 (stima) 248,7 ton CO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
110
AZIONE [41] SO.18.M Sportello Energia: Campagna di sensibilizzazione per la sostituzione del veicolo privato prevedendo e consigliando l’acquisto di veicoli GPL o comunque policarburante: sostituzione del 15% auto da alimentazione tradizionale (50% benzina e 50% diesel) a GPL
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione SPORTELLO ENERGIA
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico
Premessa Sensibilizzare e' un buon metodo per invogliare le persone a ragionare su mezzi sostenibili ed alternativi che rispettano l'ambiente.
Obiettivi Sostituire il 15% di autovetture a gasolio e benzina con mezzi a GPL.
Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione pubblica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 18 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento nq
Criticità Nessuna
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
2 anni
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento
Risorse interne
Indicatori di monitoraggio MWh
Risparmio Energetico (stima) 192.81 MWh / anno
Riduzione Emissioni di CO2 (stima) 59 ton CO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
111
AZIONE [42] SO.19.M Sportello energia: Soft mobility, tramite car sharing, bike sharing elettriche
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione SPORTELLO ENERGIA
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico
Premessa La condivisione di mezzi è un metodo efficace per indurre il cittadino a pensare a un utilizzo massivo di mezzi alternativi e sostenibili, sicuramente di grande impatto comunicativo.
Obbiettivi Ridurre le emissioni di CO2 attraverso un minore utilizzo dei mezzi cercando di eliminare il piu' possibile quelli a benzina/gasolio, sostituendoli con le nuove tecnologie elettriche ed ibride da utilizzare in sharing.
Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione pubblica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 24 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento Nq
Criticità Nessuna
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
2 anni
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento
Risorse interne
Indicatori di monitoraggio MWh
Risparmio Energetico (stima) 953 MWh / anno
Riduzione Emissioni di CO2 (stima) 280 ton CO2/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
112
AZIONE [43] SO.20.B Sportello energia: Tavolo tecnico
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione SPORTELLO ENERGIA
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico
Premessa Avere una buona concertazione fra tutti gli attori pubblici e privati favorisce il raggiungimento degli obbiettivi
Obbiettivi Consentire l’avvio di attività essenziali legate allo sviluppo energetico del paese di Muros.
Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione pubblica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 12 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 3000 €
Criticità Nessuna
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
2 anni
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento
Risorse interne
Indicatori di monitoraggio MWh
Risparmio Energetico (stima) nq
Riduzione Emissioni di CO2 (stima) nq
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
113
AZIONE [44] ILL.1.M Interventi di gestione e aumento efficienza energetica dell'impianto di illuminazione pubblica. Interventi di sostituzione apparecchi luminosi, lampade e linee di distribuzione, compresa l'installazione di sistemi per il telecontrollo.
Tipologia Azione Diretta
Ambito Azione ILLUMINAZIONE
Ambito geografico dell’Azione Comunale
Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico
Premessa Considerato che molti interventi sull'illuminazione pubblica sono stati effettuati in zona centro si predilige un intervento piu' massivo nella zona industriale di Muros.
Obiettivi Ridurre il consumo elettrico dell'illuminazione pubblica con sistemi ad alta efficienza.
Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione pubblica
Tipologia di azione – tempo di attuazione Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni
Tempi di avvio dell’azione Entro 18 mesi dall’approvazione PAES
Costo dell’intervento 150000 €
Criticità Nessuna
Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento
4 anni
Strategie finanziarie / modalità di finanziamento
Risorse interne
Indicatori di monitoraggio MWh
Risparmio Energetico (stima) 49,6 MWh / anno
Riduzione Emissioni di CO2 (stima) 25,0 Ton CO2 / anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
114
Ambito Azioni Indicatori 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Am
bit
o
Co
mu
nal
e
Azione [1] ED-EFF 1 (M)
Timing
2014 2015 Costo stimato 15000 euro
Sostituzione caldaia casa comunale
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 7.20 MWh/anno
Riduzione CO2 2.20 t/anno
Am
bit
o
Co
mu
nal
e
Azione [2] ED-EFF 2 (B)
Timing 2013
Costo stimato 5000 euro
Regolazione con valvole
termostatiche casa comunale
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 3.60 MWh/anno
Riduzione CO2 1.10 t/anno
Am
bit
o
Co
mu
nal
e
Azione [3] ED-EFF 3 (B)
Timing
2014
Costo stimato 8000 euro
Schermature esterne casa
comunale
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 0.400 MWh/anno
Riduzione CO2 0.205 t/anno
Am
bit
o
Co
mu
nal
e
Azione [4] ED-EFF 4 (B)
Timing 2014
Costo stimato 30000 euro
Sostituzione infissi casa comunale
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 1.95 MWh/anno
Riduzione CO2 1.00 t/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
115
Ambito Azioni Indicatori 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Am
bit
o
Co
mu
nal
e Azione [5]
ED-EFF 5 (B)
Timing 2013 Costo stimato 5000 euro
Regolazione con valvole
termostatiche centro culturale
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 3.00 MWh/anno
Riduzione CO2 0.90 t/anno
Am
bit
o
Co
mu
nal
e
Azione [6] ED-EFF 6 (B)
Timing
2014
Costo stimato 30000 euro
Sostituzione infissi centro
culturale
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 1.60 MWh/anno
Riduzione CO2 0.80 t/anno
Am
bit
o
Co
mu
nal
e
Azione [7] ED-EFF 7 (M)
Timing 2015 2016 2017
Costo stimato 15000 euro
Sostituzione caldaia scuola
elementare
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 7.20 MWh/anno
Riduzione CO2 2.20 t/anno
Am
bit
o
Co
mu
nal
e
Azione [8] ED-EFF 8 (B)
Timing 2013
Costo stimato 5000 euro
Regolazione con valvole
termostatiche scuole
elementari
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 3.60 MWh/anno
Riduzione CO2 1.10 t/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
116
Ambito Azioni Indicatori 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Am
bit
o
Co
mu
nal
e Azione [9]
ED-EFF 9 (B)
Timing 2013 Costo stimato 5000 euro
Regolazione con valvole
termostatiche ex-scuole
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 1.60 MWh/anno
Riduzione CO2 0.49 t/anno
Am
bit
o
Co
mu
nal
e
Azione [10] ED-EFF 10 (B)
Timing
2014
Costo stimato 8000 euro
Sostituzione infissi sala Lisai
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 0.20 MWh/anno
Riduzione CO2 0.10 t/anno
Am
bit
o
Co
mu
nal
e
Azione [11] ED-EFF 11 (B)
Timing 2014
Costo stimato 5000 euro
Sostituzione illuminazione interna Sala
Lisai
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 0.20 MWh/anno
Riduzione CO2 0.10 t/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
117
Ambito Azioni Indicatori 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Am
bit
o
Co
mu
nal
e Azione [12]
ED-FER 12 (M)
Timing
2014 2015 Costo stimato 18000 euro
Impianto Fotovoltaico da
6kW casa comunale
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 7.80 MWh/anno
Riduzione CO2 3.70 t/anno
Am
bit
o
Co
mu
nal
e
Azione [13] ED-FER 13 (M)
Timing
2014 2015
Costo stimato 36000 euro
Impianto Fotovoltaico da
12kW scuole elementari
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 15.6 MWh/anno
Riduzione CO2 7.50 t/anno
Am
bit
o
Co
mu
nal
e
Azione [14] ED-FER 14 (M)
Timing 2015 2016 2017
Costo stimato 36000 euro
Impianto Fotovoltaico da
12kW centro culturale
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 15.6 MWh/anno
Riduzione CO2 7.50 t/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
118
Ambito Azioni Indicatori 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Am
bit
o
tras
po
rti
Azione [15] TR-EFF 1 (L)
Timing
2015 2016 2017 2018 2019 2020
Costo stimato 60000 euro
Sostituzione mezzi a gasolio e benzina con
mezzi elettrici o ibridi
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 4.60 MWh/anno
Riduzione CO2 1.41 t/anno
Am
bit
o
tras
po
rti
Azione [16] TR-EFF 2 (M)
Timing
2015 2016 2017 2018
Costo stimato 20000 euro
Istituzione del servizio di trasporto
associato con più comuni
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 5.00 MWh/anno
Riduzione CO2 1.50 t/anno
Am
bit
o
ind
ust
ria
Azione [17] IN-FER 1 (M)
Timing 2014 2015 2016 2017
Costo stimato 500000 euro
Impianto fotovoltaico da 200 kW nella ex
cava
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 260 MWh/anno
Riduzione CO2 125 t/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
119
Ambito Azioni Indicatori 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Am
bit
o
Terz
iari
o e
serv
izi
Azione [18] TS-EFF 1 (M)
Timing
2014 2015 2016 2017
Costo stimato 20000 euro
Energy management
del patrimonio edilizio
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
Am
bit
o
Terz
iari
o e
serv
izi
Azione [19] TS-EFF 2 (M)
Timing
2014 2015 2016
Costo stimato 20000 euro
Banca dati energetici ente
locale
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
Am
bit
o
Terz
iari
o e
serv
izi
Azione [20] TS-EFF 3 (M)
Timing 2015 2016 2017 2018
Costo stimato 20000 euro
Promozione e installazioni
impianti FER in modo diffuso
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
120
Ambito Azioni Indicatori 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Am
bit
o
Par
teci
paz
ion
e
sen
sib
ilizz
azio
ne
Azione [21] PS 1 (B)
Timing 2013 Costo stimato 5000 euro
Azioni comunali di formazione/ informazione
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
Am
bit
o
Par
teci
paz
ion
e
sen
sib
ilizz
azio
ne
Azione [22] PS 2 (B)
Timing 2013
Costo stimato 2000 euro
Istituzione della settimana dell’energia
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
Am
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Par
teci
paz
ion
e
sen
sib
ilizz
azio
ne
Azione [23] PS 3 (B)
Timing 2014
Costo stimato 3000 euro
Campagne di comunicazione efficienza e uso
razionale dell’energia
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
Am
bit
o
Par
teci
paz
ion
e
sen
sib
ilizz
azio
ne
Azione [24] PS 4 (B)
Timing 2014
Costo stimato 8000 euro
Piano di formazione ed
educazione nelle scuole e per i cittadini
Risorse economiche Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
121
Ambito Azioni Indicatori 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Am
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Stru
men
ti
org
aniz
zati
vi Azione [25]
SO 1 (M)
Timing
2014 2014 2016
Costo stimato 15000 euro
REC Regolamento
Energetico Comunale
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico 370.7 MWh/anno
Riduzione CO2 262.4 t/anno
Am
bit
o
Stru
men
ti
org
aniz
zati
vi Azione [26]
SO 2 (B)
Timing 2013 2014
Costo stimato 20000 euro
Promozione del Patto per l’Energia fra
Enti locali
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
Am
bit
o
Stru
men
ti
org
aniz
zati
vi Azione [27]
SO 3 (B) Timing 2014
Costo stimato 20.000 euro
Consorzi tra enti pubblici
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
Am
bit
o
Stru
men
ti
org
aniz
zati
vi Azione [28] SO 4 (B)
Timing 2015
Costo stimato 20000 euro
Istituzione osservatorio
energia
Risorse economiche Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
122
Ambito Azioni Indicatori 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Am
bit
o
Stru
men
ti
org
aniz
zati
vi Azione [29]
SO 5 (B)
Timing
2014
Costo stimato 20000 euro
Consorzio unico d’acquisto dell’energia
elettrica
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
Am
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vi Azione [30]
SO 6 (B)
Timing
2014
Costo stimato 10000 euro
Forum comunale per l’efficienza energetica.
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
Am
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vi
Azione [31] SO 7 (M)
Timing 2015 2016 2017
Costo stimato 20000 euro
Piano generale delle
termografie (PGT) degli
edifici comunali
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
Am
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Azione [32] SO 8 (M)
Timing 2015 2016 2017
Costo stimato 20000 euro
Piano generale delle
certificazioni energetiche PGCE degli
edifici comunali
Risorse economiche Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
123
Ambito Azioni Indicatori 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Am
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vi Azione [33]
SO 10 (M)
Timing
2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Costo stimato
euro
Acquisti verdi (GPP)
Risorse economiche Finanziamento in conto interessi
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
Am
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vi Azione [34]
SO 11 (M)
Timing 2013 2014
Costo stimato nq euro
Sportello energia:
efficientamento edifici privati
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 186.0 MWh/anno
Riduzione CO2 38.0 t/anno
Am
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zati
vi Azione [35]
SO 12 (M)
Timing 2015 2016 2017
Costo stimato nq euro
Sportello energia:
Fotovoltaico edifici privati
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 59.0 MWh/anno
Riduzione CO2 28.0 t/anno
Am
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vi Azione [36]
SO 13 (M)
Timing 2015
Costo stimato nq euro
Sportello energia: solare termico edifici
privati
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 66.3 MWh/anno
Riduzione CO2 24.0 t/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
124
Ambito Azioni Indicatori 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Am
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vi Azione [37]
SO 14 (M)
Timing 2013 2014
Costo stimato nq euro
Sportello energia:
minieolico edifici privati
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 80.0 MWh/anno
Riduzione CO2 41.0 t/anno
Am
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vi Azione [38]
SO 15 (M)
Timing 2013 2014
Costo stimato nq euro
Sportello energia: eolico per le industrie
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 200.0 MWh/anno
Riduzione CO2 101.3 t/anno
Am
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vi Azione [39]
SO 16 (M)
Timing 2015 2016 2017
Costo stimato nq euro
Sportello energia:
Fotovoltaico industrie
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 325.0 MWh/anno
Riduzione CO2 156.0 t/anno
Am
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zati
vi Azione [40]
SO 17M)
Timing 2015
Costo stimato nq euro
Sportello energia: impianti
cogenerativi
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 630.0 MWh/anno
Riduzione CO2 248.7 t/anno
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
125
Ambito Azioni Indicatori 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Am
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Stru
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org
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zati
vi Azione [41]
SO 18 (M)
Timing 2013 2014
Costo stimato nq euro
Sportello energia:
sostituzione veicoli privati
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 192.81 MWh/anno
Riduzione CO2 59.0 t/anno
Am
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org
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zati
vi Azione [42]
SO 19 (M)
Timing 2013 2014
Costo stimato nq euro
Sportello energia: Car
sharing bike sharing
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico 953.0 MWh/anno
Riduzione CO2 280.0 t/anno
Am
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zati
vi Azione [43]
SO 20 (B)
Timing
2015 2016 2017
Costo stimato 3000 euro
Sportello energia: tavolo
tecnico
Risorse economiche Risorse interne
Risparmio energetico nq MWh/anno
Riduzione CO2 nq t/anno
Illu
min
azio
ne
pu
bb
lica
Azione [44] Ill 1 (M)
Timing 2015
Costo stimato 150000 euro
Efficientamento illuminazione
pubbilca
Risorse economiche Risparmio energetico 49.6 MWh/anno
Riduzione CO2 25.0 t/anno
L’insieme delle azioni considerate dal comune di Muros sarà in grado di raggiungere l’obiettivo previsto del 20% di riduzione delle emissioni al 2020
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
126
Categoria Azioni 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Ambito Comunale Azione [1]
Ambito Comunale Azione [2]
Ambito Comunale Azione [3]
Ambito Comunale Azione [4]
Ambito Comunale Azione [5]
Ambito Comunale Azione [6]
Ambito Comunale Azione [7]
Ambito Comunale Azione [8]
Ambito Comunale Azione [9]
Ambito Comunale Azione [10]
Ambito Comunale Azione [11]
Ambito Comunale Azione [12]
Ambito Comunale Azione [13]
Ambito Comunale Azione [14]
Trasporti Azione [15]
Trasporti Azione [16]
Industria Azione [17]
Terziario e servizi Azione [18]
Terziario e servizi Azione [19]
Terziario e servizi Azione [20]
Info e comunicazione Azione [21]
Info e comunicazione Azione [22]
Info e comunicazione Azione [23]
Info e comunicazione Azione [24]
Strumenti organizzativi Azione [25]
Strumenti organizzativi Azione [26]
Strumenti organizzativi Azione [27]
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
127
Strumenti organizzativi Azione [28]
Strumenti organizzativi Azione [29]
Strumenti organizzativi Azione [30]
Strumenti organizzativi Azione [31]
Strumenti organizzativi Azione [32]
Strumenti organizzativi Azione [33]
Strumenti organizzativi Azione [34]
Strumenti organizzativi Azione [35]
Strumenti organizzativi Azione [36]
Strumenti organizzativi Azione [37]
Strumenti organizzativi Azione [38]
Strumenti organizzativi Azione [39]
Strumenti organizzativi Azione [40]
Strumenti organizzativi Azione [41]
Strumenti organizzativi Azione [42]
Strumenti organizzativi Azione [43]
Illuminazione pubblica Azione [44]
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
128
5. Meccanismi organizzativi e finanziari
5.1 Coordinamento e strutture organizzative
L’adesione al programma europeo "Patto dei Sindaci" da parte del Comune di Muros, unitamente a tutti i Comuni
della Provincia di Sassari, favorisce il coordinamento delle attività tra i Comuni e le altre realtà territoriali, grazie
anche al supporto della Provincia di Sassari.
Lo sviluppo delle azioni del PAES avviene dunque a diversi livelli per gli aspetti tecnici (migliori pratiche, sinergie
progettuali, progetti su azioni comuni), gli aspetti amministrativi (tipologia di contratti, bandi di gara,
accorpamento di azioni comuni ), gli aspetti finanziari ( progetti singoli, cluster di azioni, supporto per soluzioni
finanziarie e di impres ), in funzione della tipologia dell’azione, del progetto, comunale o intercomunale e sulla
base delle esigenze determinate dallo stesso comune.
La Provincia di Sassari in qualità di “Supporting Structure” ha avviato un programma di sensibilizzazione,
informazione, incentivazione e coordinamento dei Comuni del proprio territorio, favorendo le adesioni al Patto dei
Sindaci e supportando i Comuni nell’individuazione delle strategie energetiche e nella definizione di azioni
concrete e innovative, in grado di contribuire efficacemente al raggiungimento dell’obbiettivo di Sassari 20-20-
2010.
Le attività di supporto dei PAES sono orientate al raggiungimento dei seguenti obiettivi: :
favorire una prospettiva intercomunale, utile al successo delle iniziative;
promuovere interventi di sviluppo delle infrastrutture energetiche (ad esempio le reti di metanizzazione);
favorire interventi di produzione di energia da fonti rinnovabili con tecnologie innovative ;
individuare una serie di interventi nel settore della mobilità sostenibile (promozione del trasporto
pubblico, costruzione di reti di ciclabilità, istituzione dei servizi di car sharing e car pooling);
contribuire alla promozione ed informazione della cittadinanza e delle imprese.
10 http://www.provincia.sassari.it/it/sassari202020.wp
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
129
5.2 Capacità del personale
Il Comune di Muros e i loro Energy Managers in concerto con la struttura tecnica della Provincia di Sassari
concorrono alla realizzazione del PAES. Il coordinamento della Provincia di Sassari, quale struttura di supporto,
può consentire significative sinergie nella ricerca delle migliori soluzioni progettuali, nella ricerca di soluzioni
finanziarie e di partenariato, e anche a livello comunitario. Oltre alla struttura organizzativa del processo, sono
previsti una serie di tavoli tecnici tematici, istituiti con lo scopo di definire gli aspetti metodologici e realizzativi
delle varie fasi del PAES e di programmare le azioni a breve e lungo termine per il raggiungimento degli obbiettivi
di riduzione della CO2 previsti dal Patto dei Sindaci, in modo condiviso con gli interlocutori dei territori.
5.3 Coinvolgimento delle parti interessate
Il coinvolgimento delle parti interessate, dei principali attori e soprattutto dei cittadini è fondamentale ai fini del
successo dell’implementazione del PAES. Sono state realizzate diverse iniziative a livello comunale e provinciale
con lo scopo di condividere il maggior numero di informazioni e raccogliere indicazioni e suggerimenti da parte
degli stakeholders. Anche in questo caso la Provincia di Sassari ha svolto un ruolo importante nelle attività di
coinvolgimento delle parti interessate su tutto il territorio con iniziative, convegni, pubblicazioni, divulgazione
attraverso i mezzi di informazione locali e, in particolare, operando in costante rapporto con i Sindaci dei 66
comuni del territorio. La Provincia, anche attraverso la sua società in house Multiss S.p.A. – PEPS, ha svolto attività
di formazione e di “energy desk” a favore dei principali portatori di interesse e dei cittadini, e degli stessi comuni
per la predisposizione del PAES. Per quanto riguarda la selezione delle azioni da proporre per raggiungere gli
obbiettivi del Patto, il comune ha coinvolto le parti interessate ed i cittadini promuovendo incontri specifici mirati
allo scopo di individuare le esigenze e le opportunità provenienti dal territorio comunale.
L’attività mirata al coinvolgimento delle parti interessate continuerà a svilupparsi anche nel periodo successivo alla
presentazione finale del PAES, tenuto conto che l’attuazione ed il monitoraggio richiedono la partecipazione più
ampia e motivata possibile allo scopo di raggiungere gli obbiettivi fissati.
5.4 Strumenti e fonti di finanziamento
L’attuazione delle misure contenute nel piano sarà costante e graduale negli anni. La maggior parte delle azioni
sarà realizzata attraverso le modalità finanziarie contenute nei diversi strumenti e programmi di finanziamento
disponibili per lo sviluppo di progetti volti al risparmio, all’efficienza energetica ed allo sviluppo delle energie
rinnovabili.
In particolare, sono da evidenziare i programmi europei e nazionali che sostengono le autorità locali, provinciali e
regionali nella realizzazione di interventi nel settore dell’energia. Tra questi un particolare interesse è rivolto al
programma ELENA (European Local Energy Assistance), indirizzato alle autorità impegnate nei programmi volti al
raggiungimento degli obiettivi di “Sassari 20-20-20”.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
130
Inoltre, anche nella ricerca delle risorse finanziarie necessarie, il Comune di Muros verrà supportato dalle strutture
provinciali, che istituiranno un servizio di screening delle fonti di finanziamento, delle incentivazione attive e dei
programmi e degli strumenti individuati dal settore privato che possano consentire l’attuazione delle azioni.
In particolare, il servizio si orienterà ai seguenti finanziamenti e soggetti.
Finanziamenti e programmi Comunitari:
ELENA- BEI Banca Europea degli Investimenti > € 50 ML;
ELENA- Kfw Bankengruppe < € 50 ML;
ELENA- CEB;
IEE- Intelligent Energy Europe;
JESSICA-Smart City;
FESR- Fondo Europeo di Sviluppo Regionale;
FSE- Fondo Sociale europeo;
FC- Fondo di Coesione;
INTERREG IVA e IVB;
Programma Quadro Europeo della Ricerca.
Altri Programmi:
EEE-F - European Energy Efficiency Fund (Deutsche Bank AG);
Fondo per Kyoto – Cassa Depositi e Prestiti spa.
Strumenti finanziari accessibili:
Finanziamento Tramite Terzi;
Energy Service Companies;
Parternariato Pubblico Privato;
Leasing;
Credito – Fondi Propri.
Programmi di finanziamento ed incentivazione Nazionali
Incentivi Nazionali:
Conto Energia per il fotovoltaico e per il solare termodinamico;
Nuovo sistema di incentivazione alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;
Conto Termico;
Mercato dei Certificati Bianchi (TEE).
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
131
Tariffe incentivanti.
Programmi e Bandi Regionali.
Tenuto conto della complessità delle fasi di attuazione del piano, sarà necessario applicare specifiche competenze,
caso per caso per individuare le soluzioni finanziarie ottimali.
5.5 Monitoraggio e follow-up
Il monitoraggio del Piano di Azione delle Energie Sostenibili, che ha come obiettivo la verifica costante dello stato
di avanzamento degli interventi previsti nel programma delle azioni, sarà seguita direttamente dal Comune. Sulla
base delle indicazioni contenute nelle “linee guida del Patto dei Sindaci”, il monitoraggio del Piano di Azione per
l’Energia Sostenibile avrà lo scopo di:
essere uno strumento operativo di gestione per la conoscenza dello stato di attuazione del Piano d’Azione
per l’Energia Sostenibile;
verificare costantemente il conseguimento dei risultati attesi delle azioni;
monitorare l’avanzamento del Piano rispetto al target di riduzione stabilito;
fornire le informazioni necessarie per l’adozione di eventuali misure correttive sulle azioni poste in essere;
fornire indicazioni e suggerimenti per il miglioramento del processo e l’aggiornamento del Piano;
valutare le iniziative attuate e diffondere i risultati ai soggetti istituzionali, ai cittadini e agli stakeholders
coinvolti.
Con l’adesione al Patto dei sindaci, il Comune di Muros è tenuto a presentare alla Commissione Europea, ogni due
anni successivi alla presentazione del PAES, una “Relazione di Attuazione" di valutazione, monitoraggio e verifica
delle attività.
La Relazione di attuazione dovrà contenere le informazioni circa le misure attuate dal Comune, gli effetti delle
stesse sul consumo di energia e sulle conseguenti emissioni di CO2, un’analisi dell’iter di attuazione del PAES,
l’aggiornamento dell’inventario delle emissioni di CO2 a partire dall’IBE (Inventario di Monitoraggio delle Emissioni,
IME).
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
132
Nella tabella sottostante si riassumono le principali scadenze per il comune di Muros
Adempimento Scadenza Oggetto
Aggiornamento dei dati per
il calcolo della CO2
Annuale
(concessi anche intervalli più ampi)
L’inventario sul monitoraggio delle emissioni.
“Relazione d’Azione”
senza IME
(anni 2, 6, 10,...) Contiene informazioni qualitative sulle misure attuate, il loro impatto sul consumo energetico, sulle emissioni di CO2 ed un’analisi sul processo di attuazione del SEAP che include, quando necessario, azioni preventive e correttive.
“Relazione d’Attuazione”
con IME
(anni 4, 8,...) Contiene informazioni qualitative sull’attuazione del SEAP. Include un’analisi della situazione e la descrizione qualitativa di misure correttive e preventive.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
133
ALLEGATI
ALLEGATO 1 BIBLIOGRAFIA
AEEG (Autorità per l’energia elettrica e il gas) www.aeeg.it
ARPAS SARDEGNA -12° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna Anno 2010
AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE DELLA SARDEGNA ARPAS
PATTO DEI SINDACI http://www.campagnaseeitalia.it/il-patto-dei-sindaci
PROGETTO “KYOTO ENTI LOCALI” http://www.kyotoclub.org/EELL_ET/
ENEA www.enea.it
FIRE Federazione Italiana per l'uso razionale dell'energia. www.fire-italia.it
EU Climate Action http://ec.europa.eu/climateaction/index_it.htm#
ISTAT www.istat.it
TERNA www.terna.it
MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
http://www.minambiente.it
EEA (european Environment Agency) http://dataservice.eea.europa.eu
CENED (Certificazione ENergetica degli EDifici) REGIONE LOMBARDIA http://www.cened.it
CURIT (Catasto Unico Regionale Impianti Termici) http://www.curit.it
CONSORZIO CEV http://www.consorziocev.it
GSE - ATLASOLE (atlante degli impianti fotovoltaici in conto energia del Gestore dei Servizi
Elettrici) http://atlasole.gsel.it
ACI (Automobile Club d’Italia) http://www.aci.it
IPCC, 2001. Climate change 2001 – Third Assessment Report of the Intergovernmental Panel on
Climate Change, Cambridge University Press, Cambridge, United Kingdom, and New York,
NY,USA.
European Parliament and Council (2002): Decision No. 1600/2002/EC, laying down the sixth
community environment action programme, 22 July 2002.
EU, 2008. Climate and energy package. Texts adopted by the European Parliament at the sitting
of 17 December 2008 (pacchetto 20-20-20)
EEA, 2004. Impacts of Europe's changing climate - An indicator-based assessment, Report No
2/2004
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
134
EEA, 2009. Annual European Community greenhouse gas inventory 1990–2007 and inventory
report 2009, Technical report No 04/2009.
EC, 2008. Comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al
Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni: Due volte 20 per il 2020 -
Guidelines for the monitoring, evaluation and design of energy efficiency policies ‐ How policy
theory can guide monitoring & evaluation efforts and support the design of SMART policies.
October 2006;
‐ Linee Guida "Come sviluppare un piano di azione per l’energia sostenibile ‐ PAES" ‐
Commissione Europea Centro Comune di Ricerca Istituto per l’Energia. Bruxelles, 2010;
‐ Ministero per lo Sviluppo Economico, “Piano d’Azione Italiano per l’Efficienza Energetica2011”,
2011.
Carta Forestale della Sardegna (Monografia ed Elaborati Grafici) edita dalla Regione Autonoma della
Sardegna - Assessorato all’Industria
Global Historical Climatology Network (GHCN)
D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993, tabella A e successive modifiche ed integrazioni
Il Testo Unico degli Enti Locali (T.U.E.L.), D.lgs.vo n. 267/2000
Sardegna Mappe http://www.sardegnaterritorio.it/webgis/sardegnamappe/mappa.html
Camera di Commercio di Sassari (Annuario)
Regione Sardegna. Fonte Statistiche energetiche regionali 1998-2008 Sardegna-ENEA
Enel Distribuzione
Muros mille anni di storia 800-1800 - di Gesuino Scano editore nuova stampa color 2012
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
135
ALLEGATO 2 GLOSSARIO
ACS: Acqua calda sanitaria.
IBE (BEI): è l'inventario delle emissioni nell’anno di riferimento che quantifica l'ammontare di CO2
emessa a causa di consumo di energia nel territorio del firmatario del Patto. Permette di identificare le
fonti principali delle emissioni di CO2.
CONTO ENERGIA: è il nome comune assunto dal programma europeo di incentivazione in conto
esercizio della produzione di elettricità da fonte solare mediante impianti fotovoltaici
permanentemente connessi alla rete elettrica.
CO2: Il biossido di carbonio (noto anche come diossido di carbonio o anidride carbonica) è un ossido
acido (anidride) formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È una sostanza
fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali. È ritenuta uno dei principali gas serra
presenti nell'atmosfera terrestre. Il biossido di carbonio è il risultato della combustione di un composto
organico in presenza di una quantità di ossigeno sufficiente a completarne l'ossidazione. In natura, viene
anche prodotta da batteri aerobici durante il processo della fermentazione alcolica ed è il
sottoprodotto della respirazione. Le piante lo utilizzano per la fotosintesi che, combinandolo con
l'acqua e per azione della luce solare e della clorofilla, lo trasforma in glucosio liberando ossigeno come
sottoprodotto.
Il biossido di carbonio viene prodotto principalmente a partire dai seguenti processi:
- dalla combustione di petrolio e di combustibili fossili quali quelle avvengono per la produzione di
energia elettrica nelle centrali termoelettriche, di energia termica per la climatizzazione invernale degli
edifici e negli autoveicoli;
- come prodotto secondario da impianti di produzione di ammoniaca e idrogeno, in cui il metano è
convertito in biossido di carbonio;
- come sottoprodotto della fermentazione;
- da decomposizione termica di CaCO3;
- come sottoprodotto della produzione di fosfato di sodio;
- direttamente dai pozzi naturali di biossido di carbonio.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
136
COP: L'acronimo inglese COP (coefficient of perfomance) è tradotto in italiano con l'espressione
coefficiente di prestazione che indica la quantità di lavoro prodotto (energia termica fornita all’edificio
per riscaldamento) rispetto all'energia primaria utilizzata dalla macchina (in genere energia elettrica
utilizzata per il funzionamento di un compressore).
Normalmente queste rapporto va da 2,5 a 4,5 in relazione al tipo di macchina. In altre parole una
macchina che consuma 10 kWh, produce da 25 a 45 kWh termici. L’energia termica extra rispetto al
lavoro della macchina viene fornita gratuitamente da una sorgente inesauribile quale l’aria, il terreno,
un bacino di acqua con un rendimento tanto maggiore quanto più alta è la temperatura della sorgente.
CRI: Color Rendering Index (CRI) o indice di resa cromatica (IRC o Ra) di una sorgente luminosa è una
misura di quanto naturali appaiano i colori degli oggetti da essa illuminati.
La norma UNI 10380 suddivide l'insieme dei possibili valori dell'indice di resa cromatica in
cinque gruppi:
1A: 90%
1B: 80% 90%
2: 60% 80%
3: 40% 60%
4: 20% 40%
La norma fornisce anche qualche indicazione su quale IRC utilizzare a seconda degli ambienti da
illuminare:
1A: abitazioni, musei, studi grafici, ospedali, studi medici, ecc.
1B: uffici, scuole, negozi, palestre, teatri, industrie tessili e dei colori, ecc.
2: locali di passaggio, corridoi, scale ascensori, palestre, aree servizio, ecc.
3: interni industriali, officine, magazzini depositi, ecc.
4: parcheggi, banchine, cantieri, scavi, aree di carico e scarico, ecc.
ETS: Emission Trading System, ovvero il sistema di scambio delle emissioni di CO2, predisposto a livello di Unione Europea per le aziende con impianto termico con una potenza calorifica di combustione maggiore di 20 MW, quali impianti di produzione di energia elettrica, di produzione e trasformazione dei metalli ferrosi, lavorazione prodotti minerari, di produzione di pasta per carta, di raffinazione, cementifici … Questi impianti definiscono gli obiettivi annuali di emissioni direttamente con l’Unione Europea e quindi non rientrano negli obiettivi di riduzione degli Stati Membri, né tantomeno negli obiettivi di riduzione del PAES.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
137
FATTORE di EMISSIONE: Il fattore di emissione di CO2 è una misura della qualità di un combustibile in
termini di emissioni carboniche specifiche. Esso è infatti legato al contenuto di carbonio del
combustibile e al suo potere calorifico, tanto maggiore è il fattore di emissione di un prodotto, tanto
maggiore è la CO2 che si libera nel suo sfruttamento per la produzione di energia (combustione). Il
fattore di emissione rappresenta quindi la quantità di CO2 emessa per unità di contenuto netto di
energia del combustibile consumato.
IPCC: Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) è il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale. Esso è organizzato in tre gruppi di lavoro: il gruppo di lavoro I si occupa delle basi scientifiche dei cambiamenti climatici; il gruppo di lavoro II si occupa degli impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi naturali e umani, delle opzioni di adattamento e della loro vulnerabilità; il gruppo di lavoro III si occupa della mitigazione dei cambiamenti climatici, cioè della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. I "rapporti di valutazione" periodicamente diffusi dall'IPCC sono alla base di accordi mondiali quali la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e il Protocollo di Kyōto che la attua.
IME (MEI): Monitoraggio periodico (almeno ogni due anni) dell’inventario delle emissioni BEI. PACCHETTO 20-20-20: è il pacchetto clima-energia dell’Unione Europea volto a conseguire i seguenti obiettivi energetici per il 2020: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, ridurre del 20% i consumi energetici e portare al 20% dei consumi la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il pacchetto comprende provvedimenti sul sistema di scambio di quote di emissione e sui limiti alle emissioni delle automobili. TEP: La tonnellata equivalente di petrolio (TEP, in lingua inglese tonne of oil equivalent, TOE) è un'unità di misura di energia. Essa rappresenta la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo e vale circa 42 Gigajoule (ovvero miliardi di joule). Il valore è fissato convenzionalmente, dato che diverse varietà di petrolio posseggono diversi poteri calorifici e le convenzioni attualmente in uso sono più di una. È un'unità di misura usata per rendere più maneggevoli le cifre relative a grandi valori di energia.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
138
ALLEGATO 3 NORMATIVA
SCENARIO INTERNAZIONALE
1992, Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Rio de Janeiro –
approvazione di convenzioni su alcuni specifici problemi ambientali (biodiversità e tutela delle foreste);
definizione del documento finale di Agenda 21 quale riferimento globale per lo sviluppo sostenibile nel
XXI secolo
1994, Carta di Aalborg - de a anche Carta delle Ci à Europee per uno sviluppo durevole e sostenibile. Si
definiscono i principi base per uno sviluppo sostenibile delle città e gli indirizzi per i piani d’azione locali
(Agenda 21 locale)
1997, Protocollo di Kyoto impegna i paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione (paesi
dell’Est europeo) a ridurre entro il 2012 il totale delle emissioni di gas ad effetto serra almeno del 5%
rispetto ai livelli del 1990. Il Protocollo prevede anche degli strumenti di cooperazione tra Paesi tra cui
l’Emission Trading, che permette ad ogni stato, nell’esecuzione dei propri obblighi, di trasferire i propri
diritti di emissione o acquisire i diritti di emissione di un altro stato.
2002, Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, Johannesburg. I capi di Stato e di Governo dei 191
Paesi partecipanti approvano un documento finale composto da una Dichiarazione politica sullo
sviluppo sostenibile con gli obie vi di: riduzione della povertà; cambiamento dei modelli di consumo e
produzione di energia; protezione delle risorse naturali. Annesso a tale documento è stato de nito un
Piano di azione sullo sviluppo sostenibile che consenta equilibrio tra crescita economica, sviluppo
sociale e protezione dell’ambiente
2009, Accordo di Copenhagen – giuridicamente non vincolante: viene chiesta l’adozione di misure da
parte del settore industriale e dei paesi emergenti con la trasparenza delle proprie misure nei confronti
della Convenzione dell’ONU sul Clima
2010, Cancun, Conferenza dell’ONU sul cambiamento climatico. Creazione del “Green Climate Fund”
dove confluiranno gli aiuti dei paesi ricchi a quelli poveri per fronteggiare le emergenze determinate dai
cambiamenti climatici ed adottare misure contro il riscaldamento globale.
SCENARIO EUROPEO
1987 Atto unico europeo. Vengono definiti obiettivi, principi e strumenti destinati alla tutela
dell’ambiente.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
139
1993 Direttiva SAVE 93/76/CE. L’Europa recepisce le decisioni prese a livello mondiale con la
limitazione delle emissioni di biossido di carbonio attraverso il miglioramento dell’efficienza
energetica. I sei programmi specifici su cui si basa la direttiva sono: Certificazione energetica degli
edifici, Ripartizione dei costi di riscaldamento, climatizzazione e acqua calda sanitaria sulla base del
consumo effettivo, Finanziamento per interventi di efficientamento energetico, Isolamento termico dei
nuovi edifici, Controllo periodico delle caldaie con potenza maggiore di 15 kW, Diagnosi energetiche in
imprese a elevati consumi di energia.
1997 Trattato di Amsterdam. Introduce la variabile ambiente tra i parametri di riferimento da verificare
nella realizzazione di tutte le azioni comunitarie. Diventa necessario evitare il consumo eccessivo delle
risorse naturali e promuovere lo sviluppo sostenibile inteso come sviluppo economico che consente di
non alterare l’equilibrio ambientale e diventa fondamentale il ruolo della Comunità come sede di
concertazione e mediazione tra la realtà mondiale e locale.
2001 Direttiva 2001/77/CE sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche
rinnovabili
nel mercato interno dell'elettricità. Istituisce il conto energia con la previsione di una tariffa
incentivante di durata ventennale, erogata dal Gestore Servizi Elettrici (GSE) ai soggetti che installano
sull’edificio impianti fotovoltaici di potenza uguale o superiore a 1 kWp (potenza nominale), collegati
alla rete di distribuzione elettrica nazionale.
2002 Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia". Campo di applicazione:
edifici di nuova costruzione (art.5); edifici esistenti (art. 6); attestato di certificazione energetica (art. 7);
ispezione degli impianti (artt. 8 e 9). Specifica le misure da adottare per il miglioramento delle
prestazioni energetiche degli edifici e, in particolare, individua le modalità applicative sia per un periodo
transitorio, sia per la sua attuazione a regime, demandando a uno o più decreti attuativi nazionali la
definizione dei metodi di calcolo e dei requisiti minimi degli edifici, la formulazione dei criteri generali di
prestazione energetica e, infine, l’individuazione dei requisiti professionali e dei criteri di
accreditamento degli esperti o degli organismi ai quali affidare la certificazione energetica degli edifici e
l’ispezione degli impianti.
2003 Trattato di Nizza, Dichiarazione n.9, l’Unione Europea si impegna a svolgere un ruolo di
promozione per la protezione dell’ambiente a livello sia comunitario sia mondiale e a conseguire tale
obiettivo anche attraverso incentivi volti a promuovere lo sviluppo sostenibile.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
140
2004 Direttiva 2004/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 febbraio 2004, sulla
promozione della cogenerazione basata su una domanda di calore utile nel mercato interno dell'energia
e che modifica la direttiva 92/42/CEE.
2006, Libro Verde “Una strategia europea per un’energia sostenibile, competitiva e sicura”. Propone
una strategia energetica europea alla ricerca di un equilibrio tra sviluppo sostenibile, competitività e
sicurezza dell’approvvigionamento individuando sei settori chiave di intervento. Il documento propone
inoltre di fissare al 20% l’obiettivo europeo si risparmio nei consumi energetici.
2006 Direttiva 2006/32/CE sull’efficienza energetica degli usi finali dell’energia e sui servizi energetici.
Abroga la precedente dire va 93/76/CE del 1993 ed indirizza gli Sta membri a: fornire obie vi
indica vi (9% di risparmio energe co al 2015), meccanismi ed incen vi per eliminare le di coltà e le
carenze esistenti sul mercato che ostacolano un efficiente uso finale dell'energia; realizzare condizioni
per lo sviluppo e la promozione di un mercato dei servizi energetici e fornire misure di miglioramento
dell'efficienza energetica agli utenti finali; definire un Piano d’Azione nazionale per l’efficienza
energetica (PAEE) come mezzo di verifica delle misure attese e dei risultati ottenuti; divulgare agli
operatori del mercato le informazioni sui meccanismi di efficienza energetica adottati per conseguire
l'obiettivo nazionale indicativo di risparmio energetico.
2007, Gennaio, adozione da parte della Commissione Europea del Pacchetto di Azioni in materia
energetica che dà attuazione agli impegni assunti dal Consiglio europeo in materia di lotta ai
cambiamenti climatici e promozione delle energie rinnovabili.
2007, Marzo, approvazione da parte del Consiglio Europeo del Piano d’Azione del Consiglio Europeo
2007-2009 “Politica energetica per l’Europa” con l’individuazione di obiettivi vincolanti, riconosciuti
come “Principio del 20 - 20 - 20”. Con tale Principio l’Unione Europea si è impegnata, entro il 2020, a
ridurre le proprie emissioni di gas serra del 20%; aumentare l’efficienza energetica del 20%; contare su
un mix energetico proveniente per il 20% da fonti rinnovabili.
2008, Gennaio, la Commissione Europea promuove il progetto “Patto dei sindaci” per coinvolgere
a vamente le ci à europee nella strategia europea verso la sostenibilità energe ca ed ambientale. Il
Patto fornisce alle amministrazioni locali la possibilità di impegnarsi concretamente nella lotta ai
cambiamenti climatici attraverso interventi che rinnovano la gestione amministrativa ed agiscono
direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. I comuni che sottoscrivono il Patto dei Sindaci si
impegnano, entro un anno dalla firma, a far pervenire il proprio Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
(PAES), ossia le misure e le politiche certe da realizzare per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
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141
2008, Dicembre, approvazione da parte del Parlamento europeo del pacchetto di risoluzioni legislative
Energia – Cambiamenti climatici, costituito dalla revisione del sistema comunitario di scambio delle
quote delle emissioni di gas serra (European Union Emissions Trading Scheme EU-ETS), dalla decisione
sugli sforzi condivisi (Effort Sharing) al di fuori dell’EU‐ETS, da un quadro generale per cattura e
confinamento di anidride carbonica (Carbon Capture and Storage CCS), da una nuova direttiva sulle fonti
rinnovabili per gli Stati membri, da un regolamento volto a ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli leggeri
di nuova immatricolazione e da una revisione della Direttiva sulla qualità dei carburanti.
2009 Direttiva 2009/28/CE stabilisce un quadro comune per la promozione dell’energia da fonti
rinnovabili e fissa obiettivi nazionali obbligatori per la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili
sul consumo finale lordo di energia e per la quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti.
2009 Direttiva 2009/30/CE modifica la precedente 98/70/CE per quanto riguarda le specifiche relative a
benzina, combustibile diesel e gasolio per riscaldamento nonché l’introduzione di un meccanismo teso a
controllare e ridurre le emissioni di gas a effetto serra; modifica la direttiva 1999/32/CE in relazione alle
specifiche dei combustibili utilizzati dalle navi adibite alla navigazione interna ed abroga la direttiva
93/12/CEE. Inoltre stabilisce che: bisogna realizzare entro il 2020 la diminuzione del 6% delle emissioni
di gas serra prodotte durante il ciclo di vita dei combustibili, facendo ricorso ai biocarburanti; si può
aumentare al 10% tale diminuzione con l’uso di veicoli elettrici o con l’acquisizione di crediti
2010 Direttiva 2010/30/UE (abroga la Direttiva 92/75/CE) concernente l’indicazione del consumo di
energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante l’etichettatura e informazioni
uniformi relative ai prodotti
Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia (abroga la Direttiva 2002/91/CE)
promuove il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici all’interno dell’Unione tenendo
conto delle condizioni locali e climatiche esterne, nonché delle prescrizioni relative al clima degli
ambienti interni e all’efficacia sotto il profilo dei costi.
NORMATIVA NAZIONALE
1976, L. 373/1976 “ Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici”
1977, DPR 28/06/1977 n. 1052 “Regolamento di esecuzione alla legge 30 aprile 1976, n.373 , relativa al
consumo energetico per usi termici negli edifici”
1991, L. 10/1991 “Norme per l'attuazione del Piano Energetico nazionale in materia di uso razionale
dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”.
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142
1993, DPR 26/08/1993 n. 412 (integrato con il seguente) - DPR 21 dicembre 1999 n. 551 “Regolamento
recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici
degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della
legge 9 gennaio 1991, n. 10”.
2003, D.M. 8/05/2003 “Norme affinché gli uffici pubblici e le società a prevalemnte capitale pubblico
coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale
riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo”.
2003, DLgs 29/12/ 2003 n. 387 attuazione delle disposizioni della Direttiva 2011/77/CEE relativa alla
promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno
dell'elettricità.
2003, D.M. 19/12/2003 “Approvazione del testo integrato della disciplina del mercato elettrico”.
2005, D.M. 24/10/2005 “Aggiornamento delle direttive per l’incentivazione dell’energia elettrica
prodotta da fonti rinnovabili ai sensi dell’articolo 11, comma 5, del D.Lgs. 16 marzo 1999, n. 79”
2005, D.M. 24/10/2005 “Direttive per la regolamentazione dell’emissione dei certificati verdi alle
produzioni di energia di cui all’articolo 1, comma 71, della L. 23 agosto 2004, n. 239”
2005, DLgs 192/2005 e DLgs 311/2006 - Recepimento direttiva 2002/91/CE I due decreti stabiliscono i
criteri, le condizioni e le modalità per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici al fine di favorire
lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica,
contribuire a conseguire gli obiettivi nazionali di limitazione delle emissioni di gas a effetto serra posti
dal protocollo di Kyoto, promuovere la competitività dei comparti più avanzati attraverso lo sviluppo
tecnologico.
2006, D.M. 5/5/2006 “Individuazione dei rifiuti e dei combustibili derivati dai rifiuti ammessi a
beneficiare del regime giuridico riservato alle fonti rinnovabili
2006, Legge finanziaria 27/12/2006 n. 296 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato”. Dispone incentivi per il risparmio energetico e l’efficienza energetica con una
detrazioni fiscali per le spese sostenute
2007, D.M.19/02/2007 Conto energia “Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia
elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, in attuazione dell’art. 7 del decreto
legislativo 29 dicembre 2003, n. 387”
2007, Luglio 2007 Piano d’Azione Italiano per l’Efficienza Energetica
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143
2007, D.M. 21/12/2007 “Approvazione delle procedure per la qualificazione di impianti a fonti
rinnovabili e di impianti a idrogeno, celle a combustibile e di cogenerazione abbinata al
teleriscaldamento ai fini del rilascio dei certificati verdi”
2008, Decreto Interministeriale 11/04/2008 adozione del “Piano d'azione per la sostenibilità
ambientale dei consumi della pubblica amministrazione"
2008, DLgs 115 del 30/05/2008 - Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi
finali dell’energia e i servizi energetici (Allegato III) e abrogazione della direttiva 93/76/CEE, al fine di
contribuire al miglioramento della sicurezza dell'approvvigionamento energetico e alla tutela
dell'ambiente attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
2008, D.M. 18/12/2008 “Incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ai sensi
dell’art.2, comma 150, della legge 24 dicembre 2007, n. 244”.
2008, D.L. 30/12/2008 Criteri ripartizione regionale dell’incremento di energia da fonti rinnovabili. L’art.
8 bis del decreto modifica il comma 167 dell’art. 2 della legge finanziaria del 2008 relativo alla
ripartizione tra le regioni della quota minima di incremento dell’energia prodotta con fonti rinnovabili
per raggiungere l’obiettivo del 17% del consumo interno lordo entro il 2020.
2009, DPR n. 59 del 2/04/2009 - Regolamento di attuazione dell’art.4, comma 1, lettere a) e b) del DLgs
192/05 concernente l’attuazione della Direttiva 2002/CE/91. Il decreto ha la finalità di promuovere
un’applicazione omogenea, coordinata e immediatamente operativa delle norme per l’efficienza
energetica sul territorio nazionale; definisce le metodologie, i criteri e i requisiti minimi di
edifici e impianti relativamente alla: climatizzazione invernale; preparazione di acqua calda per usi
sanitari; climatizzazione estiva.
2009, DM del 26/06/2009 - Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici e strumenti
di raccordo, concertazione e cooperazione tra lo Stato e le Regioni.
2009, L. 23/07/2009, n. 99 “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché
in materia di energia”
2009, D.M. 16/11/2009 “Disposizioni in materia di incentivazione dell’energia elettrica prodotta da
impianti, alimentati da biomasse solide, oggetto di rifacimento parziale”
2010, D.Lgs. 11/2/2010 “Riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse
geotermiche, a norma dell’art. 27, comma 28, della legge 23 luglio 2009, n.99”
2010, D.M.10/09/2010 concerne le Linee guida per il procedimento di cui all’art. 12 del Decreto
Legislativo 29 dicembre 2003 n.387 per l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti di
produzione di elettricità da fonti rinnovabili nonché linee guida tecniche per gli impianti stessi. Individua
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
144
la procedura per il rilascio, da parte delle Regioni, dell'autorizzazione unica per la costruzione, l'esercizio
e la modifica di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili. Le Linee guida
sono state approvate ai sensi di quanto previsto dal D. Lgs. 387/2003.
2011, D.Lgs 28/2011 – Decreto rinnovabili Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione
dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive
2001/77/CE e 2003/30/CE.
2011, D.M. 5/05/2011 – Incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari
fotovoltaici - Quarto Conto Energia
2011, 27 luglio approvazione del secondo Piano di Azione italiano per l’Efficienza Energetica (2* PAEE)
NORMATIVA REGIONALE
2007, DELIBERAZIONE N. 28/56 DEL 26/7/2007
Studio per l’individuazione delle aree in cui ubicare gli impianti eolici (art. 112, delle Norme
tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico Regionale – art 18 - comma 1 della L.R. 29
maggio 2007 n. 2.
2008, DELIBERAZIONE N. 30/2 DEL 23/5/2008
Linee guida per l’individuazione degli impatti potenziali degli impianti fotovoltaici e loro
corretto inserimento nel territorio
2008, DELIBERAZIONE N. 59/12 DEL 29/10/2008
Modifica ed aggiornamento delle linee guida per l’individuazione degli impatti potenziali
degli impianti fotovoltaici e loro corretto inserimento nel territorio.
2009, DELIBERAZIONE N. 3/17 DEL 16/01/2009
Modifiche allo “Studio per l’individuazione delle aree in cui ubicare gli impianti eolici” (Delib.
G.R. n. 28/56 del 26.7.2007).
2010, DELIBERAZIONE N. 10/3 DEL 12/3/2010
Applicazione della L.R. n. 3/2009, art. 6, comma 3 in materia di procedure autorizzative per
la realizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Atto di indirizzo e
linee guida.
2010, DELIB.G.R. N. 25/40 DELL’1/07/2010
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145
“Competenze e procedure per l’autorizzazione di impianti per la produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili. Chiarimenti Delib.G.R. n. 10/3 del 12.3.2010. Riapprovazione
linee guida”;
Vengono riapprovate le linee guida del procedimento di autorizzazione unica per l’installazione di
impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in sostituzione di quelle precedentemente
approvate con la deliberazione n.10/3 del 12 marzo 2010;
2010, L.R. N. 15 DEL 17/11/2010
Possibilità per gli imprenditori agricoli professionali (IAP) di installare nelle aziende agricole,
su strutture appositamente realizzate, nelle aree immediatamente prospicienti le strutture al
servizio delle attività produttive, impianti per la produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili, aventi potenza fino a 200 kW, previa semplice denuncia di inizio attività.
2010, DELIB.G.R. N. 47/63 DEL 30/12/2010
“Autorizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Modifica della
Delib. n.25/40 dell’1.7.2010”;
2011, DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 19/23 DEL 14/04/2011
Avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni di interesse alla partecipazione a
percorsi di accompagnamento per lo sviluppo di Piani di Azione per l'Energia Sostenibile
(PAES).
Con Deliberazione di Giunta Regionale n. 19/23 del 14 aprile 2011 ha avviato il progetto
“Smart City - Comuni in classe A” nell’ambito del più ampio programma denominato
Sardegna CO2.0 con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di progetti integrati tendenti alla
riduzione delle emissioni di CO2 a livello locale.
2011, DELIBERAZIONE N. 27/16 DEL 1/6/2011
Linee guida attuative del Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico del 10 settembre
2010, “Linee Guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da rinnovabili”. Modifica
della Delib.G.R.. n. 25/40 del 1 luglio 2010.
2011, DELIBERAZIONE N. 40/20 DEL 6/10/2011
D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28. art. 6, comma 9. Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti
alimentati da fonti rinnovabili. Serre fotovoltaiche.
Procedura abilitativa semplificata (PAS), di cui all’art. 6 del D.Lgs. n. 28/2011 e all’art. 5 delle
Linee Guida regionali approvate con la Delib.G.R. n. 27/16 dell'1.6.2011, alle serre
fotovoltaiche effettive di potenza nominale fino ad 1 MW elettrico.
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146
2012, DELIBERAZIONE N. 34/41 DEL 7/8/2012
D.Lgs. n. 22 del 11.2.2010 recante “Riassetto della normativa in materia di ricerca e
coltivazione delle risorse geotermiche a norma dell’art. 27, comma 28, della Legge 23 luglio
2009 n. 99”, come modificato dal D.Lgs. n. 28 del 3.3.2011. Linee guida per la disciplina del
rilascio dei titoli per la ricerca e la coltivazione delle risorse geotermiche a scopi energetici
nel territorio della Sardegna.
2012, DELIBERAZIONE N. 12/21 DEL 20/3/2012
L.R. n. 3/2009, art. 6, comma 7. Piano d'azione regionale per le energie rinnovabili in
Sardegna. Documento di indirizzo sulle fonti energetiche rinnovabili.
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147
ALLEGATO 4 STRUMENTI FINANZIARI
Nell'ambito del PAES il Comune di Muros si impegna a raggiungere e superare l’obiettivo UE della
riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020, ricercando nel contempo le opportunità di
finanziamento decisive per sviluppare il proprio Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e finanziare le
azioni previste nel suo ambito.
Il Patto dei Sindaci offre un panorama delle risorse disponibili fra le diverse fonti di finanziamento disponibili a
livello locale, regionale e nazionale, provenienti da:
Risorse proprie degli enti locali
Risorse dei partner locali
Sussidi comunali e regionali
Partenariati pubblico-privati
Per scoprire in che modo i Comuni firmatari del Patto sfruttano queste e altre risorse, è possibile consultare la
raccolta di casi di studio elencati nella presentazione tematica "IT_thematic_leaflet_3_web" (in italiano), reperibile
nel sito web del Patto dei Sindaci: http://www.pattodeisindaci.eu/ .
Questo Allegato presenta un elenco non esaustivo dei programmi e delle iniziative finanziarie disponibili
ai Comuni firmatari del Patto per la Regione Autonoma della Sardegna. Inoltre, i Comuni hanno la
possibilità di scegliere se adottare alcuni o più fra gli strumenti finanziari qui proposti per finanziare le
azioni ipotizzate.
FONDI EUROPEI GESTITI A LIVELLO NAZIONALE E REGIONALE (GESTIONE INDIRETTA o DECENTRATA)
Fondi strutturali e Fondo di Coesione La politica di coesione europea si suddivide in tre principali strumenti di finanziamento:
1. Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)
2. Il Fondo sociale europeo (FSE)
3. Il Fondo di coesione (FC) - quest'ultimo non si applica alle Regioni italiane. Le priorità di finanziamento
sono le grandi infrastrutture di trasporto e ambientali.
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148
La gestione dei finanziamenti è affidata agli Stati membri attraverso le amministrazioni centrali e
regionali (“Indirettamente”). Il Rapporto tra la CE e il beneficiario è mediato dalle autorità nazionali,
regionali o locali (compito di definire le linee di intervento emanare i bandi, selezionare e valutare i
progetti pervenuti, erogare le rispettive risorse, ecc.).
Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) per il miglioramento dell’efficienza energetica e l’uso di
energia rinnovabile negli alloggi esistenti
In ogni Stato membro, la spesa per i miglioramenti dell’efficienza energetica e l’utilizzo di
energie rinnovabili in alloggi esistenti è ammissibile fino a un importo pari al 4% dello
stanziamento totale del FESR.
Gli Stati membri devono modificare le priorità esistenti per riallocare i fondi ricevuti (FESR) in
misure di risparmio energetico negli alloggi esistenti.
Non è necessaria alcuna approvazione formale dei Programmi operativi da parte della
Commissione europea.
Gli Stati membri non devono aspettare fino alla fine del 2013 per attuare le modifiche
necessarie.
Sito web di riferimento del Fondo FESR:
http://europa.eu/legislation_summaries/employment_and_social_policy/job_creation_measures/l60015_it.htm
Fondo Sociale Europeo - Programma orientato a intensificare i collegamenti tra l’azione del Fondo, la strategia
europea per l’occupazione e le priorità UE in materia di inclusione sociale, istruzione, formazione e pari
opportunità. Le priorità di finanziamento: azioni volte ad accrescere l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese,
investimenti nel capitale umano.
La dotazione finanziaria del Programma FSE 2007-2013 è pari a € 15,216,176,081.
Sito web di riferimento del Fondo FSE: http://ec.europa.eu/esf/home.jsp?langId=it
Fondo JESSICA (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas) JESSICA - (Sostegno europeo comune agli investimenti sostenibili nelle aree urbane) - è un’iniziativa sviluppata dalla
Commissione europea e dalla Banca europea per gli investimenti, in collaborazione con la Banca di sviluppo del
Consiglio d’Europa.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
149
Nell’ambito di nuove procedure, gli Stati membri o le regioni possono scegliere di utilizzare i fondi strutturali per
effettuare investimenti rimborsabili in progetti rientranti in un Piano integrato per lo sviluppo urbano sostenibile.
Questi investimenti, sotto forma di partecipazione, prestiti e/o garanzie, sono erogati ai progetti tramite i Fondi di
sviluppo urbano e, se necessario, i Fondi di partecipazione.
Siti web di riferimento: www.jessica.europa.eu;
Regione Autonoma della Sardegna:
http://www.sardegnaprogrammazione.it/index.php?xsl=1227&s=35&v=9&c=10009&es=6603&na=1&n=
100
Programma di Cooperazione INTERREG IV B - Programma MED
Il Programma si attua in Sardegna attraverso il suo corrispettivo di area, il Programma di Cooperazione territoriale
transnazionale Mediterraneo MED.
Il Programma Med riguarda la cooperazione dell’intera area mediterranea, incorporando in un unico programma gli
INTERREG IIIB MEDOCC e ARCHIMED della precedente programmazione. Il carattere distintivo del programma è
nella sua area, che include regioni aperte al resto del mondo attraverso la costa mediterranea, ma tuttavia
"periferiche" all'interno dell'Unione europea.
Il Programma ha quale Obiettivo generale di rendere l’intero spazio mediterraneo un territorio capace di
competere con i competitor internazionali al fine di assicurare crescita ed occupazione per le prossime generazioni
e supportare la coesione territoriale ed intervenire attivamente per la salvaguardia dell’ambiente in una logica di
sviluppo sostenibile.
Le Priorità individuate sono di
1. Rafforzare le capacità di innovazione
- Disseminazione di tecnologie innovative e know-how
- Rafforzare la cooperazione strategica tra attori dello sviluppo economico e autorità pubbliche
2. Tutela dell’ambiente e promozione di uno sviluppo territoriale sostenibile
- Tutela e rafforzamento delle risorse naturali e del patrimonio culturale
- Promozione delle energie rinnovabili e miglioramento dell’efficienza energetica
- Prevenzione dei rischi marittimi e rafforzamento della sicurezza marittima
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
150
- Prevenzione e lotta ai rischi naturali
3. Miglioramento della mobilità e dell’accessibilità dei territori
- Miglioramento dell’accessibilità marittima e delle capacità di trasporto attraverso la multimodalità
- Supporto all’utilizzo dell’information technology per una migliore accessibilità e cooperazione territoriale
4. Promozione di uno sviluppo integrato e policentrico dello spazio MED
- Coordinamento delle politiche di sviluppo e miglioramento della governance territoriale
- Promozione dell’identità e rafforzamento delle risorse culturali per una migliore integrazione dello spazio
MED
- Tematiche trasversali
- Innovazione
- Sviluppo sostenibile
- Uguaglianza dei generi e lotta alla discriminazione
Dotazione finanziaria: Fondi FESR pari a 193,19 mil. euro (cofinanziamento comunitario per l’Italia 75%); Totale
fondi pari a 256,61 mil Euro.
Sito web di riferimento: http://www.programmemed.eu/
............................................................................................................................. ................................................
FONDI EUROPEI GESTITI DALLA COMMISSIONE EUROPEA IN MANIERA CENTRALIZZATA
Programmi di cooperazione INTERREG IV C & URBACT
Cooperazione interregionale (INTERREG IV C): Progetti fortemente incentrati sullo scambio di esperienze e su
alcune piccole iniziative pilota - test di strumenti e metodologie. Le attività di investimento non sono supportate.
L'Autorità di gestione é la Regione di Nord Pas de Calais, con sede a Lille (Francia). Le priorità tematiche del
Programma sono le seguenti:
1. Innovazione ed economia della conoscenza
• Innovazione
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151
• Ricerca e sviluppo
• Imprenditorialità e PMI
• Società dell’informazione
• Occupazione, capitale umano e formazione
2. Ambiente e prevenzione dei rischi
• Rischi naturali e tecnologici
• Gestione delle acque
• Gestione dei rifiuti
• Biodiversità e conservazione del patrimonio naturale
• Energia e trasporti sostenibili
• Paesaggio e patrimonio culturale
Sito web di riferimento: http://www.interreg4c.net/
URBACT II: è un Programma europeo di cooperazione interregionale finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale (FESR) per favorire lo scambio di esperienze tra città europee diffondendo le conoscenze acquisite in
materia di sviluppo urbano sostenibile. Il Programma Urbact II rappresenta la continuazione del programma di
iniziativa comunitaria Urbact I creato nel 2002 al fine di mettere in rete le città beneficiarie di programmi europei a
carattere urbano (Urban I, Urban II, Urban Pilot Projects) e di consentire lo scambio di esperienze grazie alla
definizione di reti tematiche. Tra il 2003 e il 2006 sono stati sviluppati 38 progetti, tra i quali figurano gruppi di
lavoro, reti tematiche, studi, programmi di formazione nei nuovi Stati Membri. Questi progetti hanno coinvolto 290
città di 29 Paesi.
Il Programma Urbact II ha come obiettivo generale il miglioramento dell’efficacia delle politiche per lo sviluppo
integrato urbano allo scopo di implementare la strategia di Lisbona-Goteborg.
I suoi obiettivi specifici sono i seguenti:
1. agevolare lo scambio di esperienze e le conoscenze acquisite tra decisori politici ed esperti nel campo
dello sviluppo urbano sostenibile e tra autorità locali e autorità regionali;
2. diffondere le esperienze e le buone pratiche sperimentate nelle città europee e assicurare il trasferimento
del know-how relativo al settore dello sviluppo urbano sostenibile;
3. fornire assistenza ai decisori politici e ai professionisti nel definire i piani d’azione attinenti allo sviluppo
urbano sostenibile.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
152
Gli obiettivi del Programma Urbact II sono articolati in tre assi prioritari:
asse prioritario 1: città motori di crescita e di occupazione
tema 1.1: promozione dell’imprenditorialità
tema 1.2: rafforzamento dell’economia dell’innovazione e del sapere
tema 1.3: occupazione e capitale umano.
asse prioritario 2: città attrattive e coese
tema 2.1: sviluppo integrato delle aree svantaggiate e a rischio
tema2.2: integrazione sociale
tema 2.3: problemi ambientali
tema 2.4: governance e pianificazione urbana
asse prioritario 3: assistenza tecnica.
Dotazione finanziaria e percentuale di finanziamento per aree geografiche:
Il contributo comunitario (FESR) per il Programma è pari ad Euro 53.319.170 per una disponibilità finanziaria
complessiva, inclusi i cofinanziamenti nazionali e locali, pari ad Euro 67.817.875 (assistenza tecnica compresa). Per i
partner provenienti dalle zone ammissibili all’obiettivo “Convergenza” la percentuale massima del contributo
comunitario (FESR) è pari all’80%, mentre per i partner provenienti dalle zone degli obiettivi “Competitività e
Occupazione” e “Cooperazione Territoriale Europea” la percentuale massima del contributo comunitario (FESR) è
pari all’70%.
Sito web di riferimento: http://urbact.eu/
Programma Energia Intelligente per l’Europa (IEE) Sono numerose le opportunità non sfruttate per risparmiare energia e promuovere l’uso di fonti energetiche
rinnovabili in Europa, ma le condizioni di mercato non sono sempre favorevoli. L’IEE è uno strumento per finanziare
l’azione di miglioramento di queste condizioni e per andare verso un’Europa più intelligente in fatto di energia.
Con un finanziamento di 730 milioni di euro disponibili nel periodo 2007-2013, l’IEE consolida gli sforzi europei di
raggiungimento degli obiettivi energetici 2020. Il programma prevede bandi annuali e il finanziamento copre fino al
75% dei costi di progetto ammissibili.
L’IEE considera gli enti locali come il proprio obiettivo principale. Cofinanzia progetti che contribuiscono al successo
delle iniziative del Patto dei Sindaci, in particolare con attività di promozione, favorendo i contatti tra gli enti locali,
le regioni e i loro partner locali, e fornendo assistenza tecnica ai firmatari del Patto.
Sito web di riferimento: http://ec.europa.eu/energy/intelligent/index_en.htm
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Strumento ELENA ELENA - European Local Energy Assistance (assistenza energetica europea a livello locale) - è uno strumento che
fornisce sovvenzioni per l’assistenza tecnica. Tra le tante misure che possono ricevere tale sostegno finanziario
rientrano: studi di fattibilità e di mercato; strutturazione di programmi d’investimento; piani aziendali; audit
energetici; preparazione di procedure d’appalto e accordi contrattuali, e assegnazione della gestione dei
programmi d’investimento a personale di nuova assunzione. Lo scopo è di riunire progetti locali sparsi in
investimenti sistematici e renderli bancabili.
Le azioni riportate nei piani d’azione e nei programmi d’investimento dei comuni devono essere finanziate con altri
mezzi, come prestiti, ESCO o Fondi strutturali.
ELENA è finanziato dal Programma europeo Energia Intelligente per l’Europa con un budget annuale di € 15 milioni.
Sito web di riferimento: http://ec.europa.eu/energy/intelligent/index_en.htm; www.eib.org/elena
Fondo ELENA-KfW Bankengruppe (co-gestito da Banca Europea degli Investimenti, Commissione Europea)
Il Fondo ELENA-KfW Bankengruppe è un fondo pilota per sostenere gli investimenti locali nelle fonti di energia
rinnovabili e dell’efficienza energetica. Offre un supporto complementare al fine di mobilitare gli investimenti
sostenibili delle piccole e medie Municipalità e, se del caso, delle società di servizi energetici (ESCO).
Questo nuovo strumento di assistenza tecnica è stato lanciato dalla Commissione europea in collaborazione con il
gruppo tedesco KfW. Sostiene progetti d’investimento di medie dimensioni inferiori a 50 milioni di Euro e incentrati
sui crediti di carbonio per progetti fino a un massimo di durata triennale.
I Progetti d’investimento ammissibili sono quelli che contribuiscono agli obiettivi “20-20-20″ e sono inerenti alle
seguenti aree di applicazione:
efficienza energetica degli edifici pubblici e privati (inclusi alloggi privati, abitazioni sociali e illuminazione
pubblica);
inserimento delle energie rinnovabili negli edifici (pannelli fotovoltaici, impianti alimentati a biomassa,
ecc.);
investimenti per la costruzione di reti di teleriscaldamento, ecc.
incremento dell’efficienza energetica e integrazione delle fonti rinnovabili nel settore dei trasporti
(autobus ad alto rendimento energetico – inclusi autobus ad alimentazione ibrida – propulsione elettrica o
a bassa emissione di carbonio, flotte aziendali, ecc.);
trasporto intermodale, infrastrutture ICT a favore dell’efficienza energetica, reti per il rifornimento dei
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
154
veicoli elettrici, ecc.
Le attività ammissibili sono:
Perfezionare studi di mercato e fattibilità
- Business plan
- Audit Enegetici
- Preparazione di procedure di gara e modelli contrattuali, ed ogni altra assistenza necessaria a sviluppare
Programmi d’Investimento, esclusi i contributi ai costi d’investimento (hardware).
- staff aggiuntivo acquisito dal beneficiario finale.
Modalità e procedure di accesso ai fondi
Le Autorità Locali e Regionali non possono inviare richieste dirette al KfW, ma solo tramite le PFI previa
verifica dell’assenza di altri contributi europei ottenuti dal proponente per servizi di sviluppo di progetto
relativamente allo stesso Programma d’Investimento.
Deve essere verificato che l’assistenza finanziaria richiesta non sia usata per Programmi di Investimento che
potrebbero essere meglio supportati da altri fondi o strumenti europei, come i Fondi Strutturali. In questi casi va
presentata la motivazione per cui l’uso di ELENA sia più appropriato.
Inoltre deve essere verificata l’assenza di altri contributi europei ottenuti dal proponente per servizi di sviluppo
relativamente allo stesso Programma d’Investimento.
Le PFI ricevono fondi dal KfW, che usano per finanziare i beneficiari finali (le autorità locali) con specifici progetti di
investimento energetici.
KfW-ELENA si compone di tre formule di finanziamento innovative e complementari:
concedere sovvenzione della Commissione europea per l’assistenza tecnica
prestiti globali a intermediari finanziari locali partecipanti (PFI), per un volume di investimenti minori (fino
a 50 milioni di euro)
crediti di carbonio come nuovo elemento di finanziamento (ulteriori informazioni su questo argomento da
richiedere via e-mail: [email protected]).
Il prestito globale e i crediti di carbonio possono essere combinati o offerti separatamente.
Sito web di riferimento: www.kfw.de/elena
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155
Fondo ELENA-CEB - Priorità all’Edilizia Residenziale Sociale
Sviluppato dalla Commissione europea in partenariato con la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa,
ELENA-CEB fornirà assistenza tecnica per lo sviluppo di progetti d’investimento mirati all’edilizia sociale
del valore inferiore ai 50 milioni di Euro.
Per agevolare la mobilitazione di fondi negli investimenti in questo settore, la Commissione Europea e la
Banca Europea per gli Investimenti hanno creato il “meccanismo” di assistenza tecnica ELENA-CEB, che
assorbe i finanziamenti del Programma Energia Intelligente-Europa. I fondi ELENA-CEB finanziano una
quota dei costi necessari in assistenza tecnica per la preparazione del progetto, la realizzazione e il
finanziamento del programma di investimento, come gli studi di fattibilità e di mercato, la
strutturazione dei programmi, i piani operativi, le verifiche energetiche, i preparativi per le procedure
sugli appalti. In sostanza, questi fondi, finanziano tutto ciò che è necessario per rendere finanziabili dalla
BEI i progetti riguardanti l’energia sostenibile nelle città e nelle regioni.
ELENA-CEB è allora presente per risolvere questa tipologia di problemi offrendo il sostegno specifico
necessario alla realizzazione dei programmi e dei progetti di investimento, come ad esempio quelli
riguardanti opere di ammodernamento nell’edilizia pubblica e privata, edilizia sostenibile, sistemi
centralizzati di riscaldamento o di refrigerazione efficiente, trasporti ecologici, ecc. L'obiettivo del
meccanismo ELENA-CEB è quello di aiutare le città e le regioni ad attuare, in materia di efficienza
energetica, energie rinnovabili e di trasporto urbano sostenibile, dei progetti di investimento realizzabili,
che siano già stati applicati con successo in altre parti d'Europa; i programmi di investimento sostenuti
da questo meccanismo contribuiranno al raggiungimento dell'obiettivo del 20/20/20.
L'assistenza tecnica sarà finanziata dal programma Energia intelligente - Europa II (EIE) e i progetti
saranno valutati da parte della BEI (Banca Europea degli Investimenti).
Per il suo primo anno di funzionamento, il meccanismo avrà un budget di 15 milioni di euro, destinato
ad incrementarsi in futuro.
I beneficiari sono gli attori eleggibili a partecipare al programma, ovvero:
• autorità locali o regionali, o ad un altro organismo di governo;
• consorzi di enti pubblici dei paesi che partecipano al programma EIE (i Paesi dell’Unione Europea, più
Norvegia, Lichtestein e Croazia);
• pur essendo un programma volto a sostenere le priorità del Patto dei Sindaci, la partecipazione è
aperta anche agli enti locali non firmatari dello stesso.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
156
I programmi di investimento finanziabili sono i seguenti:
• edifici pubblici e privati, tra cui l'edilizia popolare, per un maggiore sostegno all'efficienza energetica,
per esempio: ristrutturazione di edifici volti a diminuire in modo significativo il consumo di energia (sia
di calore che elettricità);
• integrazione delle fonti energetiche rinnovabili (FER) nell'ambiente costruito - per esempio solari
fotovoltaici (PV), collettori solari termici e biomassa;
• investimenti in ristrutturazione, ampliamento o costruzione di nuove reti di teleriscaldamento /
raffreddamento, tra cui reti basate sulla produzione combinata di calore ed elettricità (CHP); sistemi di
cogenerazione decentrata (a livello di edificio o di quartiere);
• trasporto urbano atto a sostenere una maggiore efficienza energetica e l'integrazione delle fonti
energetiche rinnovabili;
• infrastrutture locali, comprese reti intelligenti, informazione e infrastruttura tecnologica di
comunicazione per l'efficienza energetica, efficienza energetica e arredo urbano, servizi di trasporto
inter- modale e di rifornimento, infrastrutture per i veicoli a combustibile alternativo;
Le azioni finanziabili riguardano i costi eleggibili di assistenza tecnica per la preparazione dei progetti
fino ad un massimo del 90%, ovvero:
• la realizzazione e il finanziamento del programma di investimento;
• gli studi di fattibilità e di mercato;
• la strutturazione dei programmi;
• i piani operativi;
• le verifiche energetiche;
• i preparativi per le procedure sugli appalti;
• i costi dello staff eventualmente reclutato per lo sviluppo del programma di investimento;
• l’IVA qualora essa non venga rimborsata al beneficiario;
• non sono finanziabili invece i costi legati alle infrastrutture, ad esempio gli strumenti e i computer
utilizzati, o l’affitto di locali.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
157
Per l’accesso al finanziamento è richiesto un fattore di leva minimo di 25, che deve essere raggiunto tra
gli investimenti relativi al progetto e il finanziamento concesso al beneficiario. Nell'accettare l’assistenza
tecnica, il beneficiario accetta che l'importo ricevuto dovrà essere rimborsato in caso del fattore di leva
non raggiunto.
ELENA-CEB può essere combinato con altri fondi europei o nazionali, ma non con altri tipi di
finanziamento sulle tematiche da esso coperte (fornitura di assistenza tecnica per lo sviluppo di un
programma di investimento). Per essere supportato da ELENA-CEB il progetto presentato deve durare
non più di 3 anni.
Sito web di riferimento: www.eib.org/elena
Progetto Smart Cities and Communities
I firmatari del Patto dei Sindaci che hanno assunto l’impegno politico di mitigare il cambiamento
climatico e che hanno sviluppato un piano di azione olistico a favore dell’energia sostenibile nei loro
territori possono inoltre beneficiare della componente tecnologica della politica europea per l’energia.
L’iniziativa Smart Cities sosterrà un numero limitato di vasti progetti di regioni e città incentrati sulle
tecnologie e caratterizzati da misure pioneristiche per l’uso e la produzione sostenibile di energia e per
la mobilità.
L’iniziativa farà riferimento ad altre iniziative del Piano strategico per le tecnologie energetiche (SET-
Plan), in particolare l’Iniziativa per l’Europa solare e l’iniziativa europea per le reti elettriche, nonché il
partenariato pubblico-privato UE per l’edilizia e le auto ecologiche, istituito nell’ambito del Piano
europeo di ripresa economica.
Sito web di riferimento: http://setis.ec.europa.eu/about-setis/technology-roadmap/european-initiative-on-smart-
cities
Strumento europeo per l’efficienza energetica
Nel 2011 é lanciato un nuovo Fondo d’investimento europeo per progetti di energia sostenibile. Questo
fondo userà i 146 milioni di euro non spesi del Programma europeo di ripresa economica e sarà
integrato dal cofinanziamento della Banca europea per gli investimenti per fornire capitale netto,
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
158
garanzie e prodotti di credito ad autorità pubbliche ed entità che agiscono per loro conto. Il fondo si
concentrerà su investimenti destinati a edilizia, infrastrutture energetiche locali, impianti rinnovabili
diffusi e mobilità urbana.
L'Italia co-finanzia gli interventi a valere sul fondo EEFF dell'Unione Europea con Fondo di Kyoto per
l'investimento in efficienza energetica (Fondo rotativo).
Da mese di marzo 2012 è infatti possibile per un ente locale, una ESCO, un consorzio PPP finanziarsi ad
un tasso agevolato per contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti. Questo fondo finanzia gli
investimenti, sia pubblici che privati, diretti al conseguimento di una maggiore efficienza energetica e
dunque per l'attuazione del protocollo di Kyoto.
Il finanziamento potrà essere richiesto alla Cassa Depositi e Prestiti, con una durata che varia dai 3 ai 6
anni, ed un tasso di interesse fisso allo 0,50%.
Progetti finanziabili
- microgenerazione diffusa (impianti che utilizzano gas naturale, biomassa vegetale solida,
biocombustibili liquidi, biogas, ecc.)
- rinnovabili (impianti eolici, idroelettrici, solari termici, termici a biomassa vegetale solida, fotovoltaici)
- motori elettrici
- usi finali
- protossido di azoto
- ricerca
- gestione forestale sostenibile
L'elenco delle banche aderenti è disponibile in sede di compilazione della domanda di ammissione, il cui
accesso sarà possibile a partire dal 2 marzo.
Il Fondo ha lo scopo di promuovere investimenti pubblici e privati per l'efficienza energetica nel settore
edilizio e in quello industriale, diffondere piccoli impianti ad alta efficienza per la produzione di
elettricità, calore e freddo, impiegare fonti rinnovabili in impianti di piccola taglia. Gli interventi
finanziabili sono a portata di cittadini, condomini, imprese, persone giuridiche private (comprese
Associazioni e Fondazioni), soggetti pubblici, Energy Service Company (ESCo).
Siti web di riferimento: www.cassaddpp.it (Cassa Depositi e Presiti);
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
159
Fondo di Kyoto: http://www.eeef.eu/; http://ec.europa.eu/energy/eepr/eeef/eeef_en.htm
Programma LIFE + e Programma NATURA 2000
Il Programma LIFE+ finanzia progetti che contribuiscono allo sviluppo e all'attuazione della politica e del diritto in
materia ambientale. Questo programma pluriennale facilita in particolare l'integrazione delle questioni ambientali
nelle altre politiche e, in linea più generale, contribuisce allo sviluppo sostenibile. Il Programma LIFE+ sostituisce
una serie di strumenti finanziari dedicati all'ambiente, fra i quali il precedente programma LIFE. Il programma LIFE+
prevede tre componenti tematiche:
- LIFE+ "Natura e biodiversità";
- LIFE+ "Politica e governance ambientali" e
- LIFE+ "Informazione e comunicazione".
Durata e risorse di bilancio
La dotazione finanziaria di LIFE+ è pari a 2.143,409 milioni di Euro per il periodo che va dal 1° gennaio 2007 al 31
dicembre 2013. Il Parlamento europeo ha contribuito con uno stanziamento aggiuntivo portando la dotazione
complessiva a 2,17 miliardi di euro.
Il finanziamento comunitario può assumere svariate forme:
sovvenzioni (accordi quadro di partenariato, partecipazione a meccanismi finanziari o a fondi,
cofinanziamento di sovvenzioni di funzionamento o per azioni),
appalti pubblici (acquisizione di servizi e beni).
Ogni anno la Commissione pubblica un invito a presentare proposte tenendo conto del programma strategico
pluriennale di cui all'allegato II e delle eventuali priorità nazionali che le sono trasmesse. La Commissione stabilisce
quali progetti, tra quelli pervenuti, possono beneficiare del sostegno finanziario di LIFE+ e pubblica regolarmente
l'elenco di tali progetti.
Sito web di riferimento: http://ec.europa.eu/environment/life
Programma NATURA 2000 11
11 Il Programma NATURA 2000 si applica solo ai Comuni che hanno già approvato il piano operativo di gestione delle zone SIC/ZPS.
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Natura 2000 è la rete di zone naturali protette dell'UE istituita nel quadro della direttiva Habitat del
1992, il cui obiettivo è la tutela delle principali aree naturali e faunistiche europee. Comprende zone
speciali di conservazione (ZSC), designate dagli Stati membri ai sensi della direttiva Habitat, e zone di
protezione speciale (ZPS) designate dagli Stati membri ai sensi della direttiva Uccelli del 1979. La
creazione di questa rete di zone protette, in cui sono prese misure speciali per conservare la diversità
biologica, soddisfa peraltro un chiaro obbligo comunitario nel quadro della Convenzione delle Nazioni
Unite sulla diversità biologica.
Per la creazione di Natura 2000, la direttiva Habitat delinea tre fasi:
– proposta dei siti da includere nella rete Natura 2000;
– selezione di un elenco di siti di importanza comunitaria sulla base delle proposte presentate
dagli Stati membri;
– istituzione di regimi di gestione per tali siti.
La responsabilità di proporre l'inclusione di un sito nella rete Natura 2000 spetta agli Stati membri. La
direttiva sancisce chiaramente la responsabilità degli Stati membri nella designazione dei siti Natura
2000 e la relativa gestione. Spesso i compiti specifici che ciò implica sono successivamente delegati ai
diversi enti nazionali o, nel caso degli Stati membri federali, alle Regioni.
Nel caso dell'ambiente marino dove le attività di gestione possono comportare la regolamentazione
delle attività di pesca, sarebbe positiva un'azione a livello comunitario. La Commissione ha
sistematicamente promosso l'elaborazione di piani di gestione sia per una corretta gestione della
conservazione dei siti sia come quadro di valutazione della compatibilità di usi diversi con l'obiettivo
ultimo della conservazione. Tali piani costituiscono inoltre un modo eccellente per coinvolgere
attivamente i principali gruppi di interesse che subiscono le conseguenze della designazione nelle
decisioni gestionali. La preparazione dei piani è stata in gran parte finanziata grazie al programma LIFE-
Natura.
In alcuni Stati membri, si è fatto molto ricorso al Fondo europeo di sviluppo regionale per finanziare
investimenti specifici correlati ai siti di Natura 2000. Si tratta, in generale, di investimenti legati a
strutture e infrastrutture destinate ai visitatori.
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
161
Attualmente, l'unico finanziamento assegnato esclusivamente alla rete Natura 2000 è il fondo LIFE-
Natura, utilizzato per promuovere la pianificazione della gestione e i progetti pilota/di dimostrazione per
la gestione degli habitat e delle specie.
Sito web di riferimento, per l'Italia:
http://www.minambiente.it/home_it/menu.html?mp=/menu/menu_attivita/&m=Rete_Natura_2000.html
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
162
ALLEGATO 5 DOCUMENTI PROGRAMMATICI REGIONALI, NAZIONALI E COMUNITARI IN TEMA
DI ENERGIA
QUADRO PROGRAMMATICO EUROPEO
2001, VI Programma di Azione per l’Ambiente
Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale
e al Comitato delle regioni, del 24 gennaio 2001, sul Sesto programma di azione per l'ambiente della
Comunità europea "Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta". Il Sesto programma comunitario
di azione per l'ambiente intitolato "Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta" copre il periodo
compreso tra il 22 luglio 2002 e il 21 luglio 2012. La comunicazione della Commissione rileva che per far
fronte alle sfide ambientali odierne è necessario superare il mero approccio legislativo ed assumere un
approccio strategico, che dovrà utilizzare vari strumenti e provvedimenti per influenzare le decisioni
prese dagli ambienti imprenditoriali, dai consumatori, dai responsabili politici e dai cittadini.
2006, Libro Verde “Una strategia europea per un’energia sostenibile, competitiva e sicura”
Propone una strategia energetica europea alla ricerca di un equilibrio tra sviluppo sostenibile,
competitività e sicurezza dell’approvvigionamento, individuando sei settori chiave di intervento. Il
documento propone inoltre di fissare al 20% l’obiettivo europeo si risparmio nei consumi energetici.
2008, Pacchetto europeo su clima ed energia - Obiettivo 20-20-20
Pacchetto di sei proposte legislative approvate dal Parlamento Europeo sul tema clima-energia, volto a
conseguire gli obiettivi che l'UE si è fissata per il 2020: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra,
portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili. Il pacchetto
comprende provvedimenti sul sistema di scambio di quote di emissione e sui limiti alle emissioni delle
automobili.
2008, Patto dei sindaci
Strumento messo in campo per coinvolgere a vamente le ci à europee nella strategia europea verso la
sostenibilità energetica ed ambientale. Il Patto fornisce alle amministrazioni locali la possibilità di
impegnarsi concretamente nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso interventi che rinnovano la
gestione amministrativa ed agiscono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. I comuni che
P A E S D E L C O M U N E D I M U R O S
163
sottoscrivono il Patto dei Sindaci si impegnano, entro un anno dalla firma, a far pervenire il proprio
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), ossia le misure e le politiche certe da realizzare per il
raggiungimento degli obiettivi prefissati.
2010, Patto delle Isole (ISLE-PACT)
Strumento vincolante con il quale le autorità insulari prendono un impegno politico al fine di conseguire
gli obiettivi di sostenibilità dell’Unione Europea entro l’anno 2020.
Il documento del Patto delle Isole è strutturato in maniera simile al Patto dei Sindaci e tiene conto delle
peculiarità delle comunità insulari europee.
2011, Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica
In attuazione della strategia dell’Unione Europea per far fronte ai cambiamenti climatici introdotta con il
Pacchetto clima-energia. Il Piano dell’UE punta a ridurre le emissioni di gas serra dell’80-95% entro il
2050 rispetto ai livelli del 1990. Un obiettivo molto ambizioso, che l'Ue spera di raggiungere investendo
soprattutto sull'edilizia pubblica, sulle smart grid e sul miglioramento dell'efficienza nel settore della
produzione di energia. Un pacchetto di misure destinate a privati, imprese e autorità pubbliche.
QUADRO PROGRAMMATICO NAZIONALE
2006, Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement - PAN GPP.
Il GPP (Green Public Procurement o Acquisti sostenibili della Pubblica Amministrazione) è l’approccio in
base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di
acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il
profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore
impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita. Il PAN GPP prevede che il Ministero
dell’Ambiente definisca i “Criteri Ambientali Minimi” (CAM), i quali rappresentano il punto di
riferimento a livello nazionale in materia di acquisti pubblici verdi e che potranno essere utilizzati dalle
stazioni appaltanti, per consentire al Piano di massimizzare i benefici ambientali ed economici. Il GPP si
qualifica come il principale strumento della strategia europea su “Consumo e Produzione Sostenibile”.
Il Piano d’Azione Nazionale GPP individua 11 categorie rientranti nei settori prioritari di intervento per
il GPP, selezionate tenendo conto degli impatti ambientali e dei volumi di spesa pubblica coinvolti. Le
tipologie prioritarie previste nel PAN abbracciano di fatto tutti i beni e servizi acquistabili dalla PA:
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164
arredi, edilizia, gestione dei rifiuti, servizi urbani e al territorio, servizi energetici, elettronica, prodotti
tessili e calzature, cancelleria, ristorazione, servizi di gestione degli edifici, trasporti.
2007, Quadro Strategico Nazionale 2007-2013.
Documento programmatico nazionale che definisce gli indirizzi strategici della politica regionale di
sviluppo, finalizzata al rilancio della competitività e della produttività, al superamento delle disparità
regionali e al raggiungimento di alti livelli di crescita e di lavoro nell'intero Paese. Esso indica le strategie,
gli obiettivi, le priorità e le regole della politica regionale di sviluppo, unificando la programmazione
regionale comunitaria con quella nazionale. La priorità 3 del QSN riguarda il tema Energia e ambiente:
uso sostenibile e efficiente delle risorse per lo sviluppo.
2010, Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili.
Ai sensi dell'articolo 4 della direttiva 2009/28/CE, rappresenta un punto di partenza importante per
individuare le azioni più opportune per supportare la crescita delle fonti rinnovabili in linea con gli
obiettivi comunitari. Il Piano si inserisce in un quadro più ampio di sviluppo di una strategia energetica
nazionale ambientalmente sostenibile e risponde ad una molteplicità di obiettivi tra cui:
la sicurezza degli approvvigionamenti energetici,
la riduzione delle emissioni di gas climalteranti,
il miglioramento della competitività dell’industria manifatturiera nazionale attraverso il
sostegno alla domanda di tecnologie rinnovabili e lo sviluppo di politiche di innovazione
tecnologica.
Il documento disegna le principali linee d’azione per le fonti rinnovabili, in un approccio organico per il
perseguimento degli obiettivi strategici. Le linee d’azione si articolano su due piani: la governance
istituzionale e le politiche settoriali.
2011, Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE).
E’ il secondo strumento pianificatorio sul tema dell’Efficienza Energetica che revisiona ed aggiorna il
precedente PAEE del 2007.
Il PAEE 2011 intende dare seguito in modo coerente e continuativo ad azioni ed iniziative già previste nel
primo PAEE2007 e si propone di presentare proposte di medio‐lungo termine con il sostegno di scenari
innovativi. Nel secondo PAEE2011 vengono illustrati i risultati conseguiti al 2010 e aggiornate le misure
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165
di efficienza energetica da adottare per il conseguimento dell’obiettivo generale al 2016, che viene
mantenuto pari al 9,6%.
Il nuovo Piano pone le basi per una pianificazione strategica delle misure, della valutazione quali -
quantitativa dei loro effetti, e di reporting per tutti i risparmi energetici, non solo cioè nei settori di uso
finale. Ciò, oltre ad introdurre la buona pratica della valutazione delle politiche, coinvolgendo diversi
attori pubblici e la politica complessiva, assicura una buona programmazione ed attuazione di un
coerente set di misure mirate a concretizzare il potenziale di risparmio energetico tecnicamente ed
economicamente conseguibile in tutti i settori dell'economia nazionale all'orizzonte 2020. Inoltre,
contribuisce al perseguimento degli obiettivi strategici della politica energetica nazionale (sicurezza degli
approvvigionamenti, riduzione dei costi dell'energia per le imprese e i cittadini, promozione di filiere
tecnologiche innovative e tutela ambientale, anche in relazione alla riduzione delle emissioni
climalteranti).
2012, Strategia Energetica Nazionale (SEN).
Documento di Strategia Energetica presentato dal Governo italiano (Ministero dello Sviluppo
Economico) che ha come obiettivi la riduzione dei costi energetici, il pieno raggiungimento e
superamento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale, una maggiore sicurezza di
approvvigionamento e sviluppo industriale del settore energia.
La realizzazione della strategia proposta consentirà un’evoluzione graduale ma significativa del sistema
ed il superamento degli obiettivi europei 20-20-20, con i seguenti risultati attesi al 2020 (in ipotesi di
crescita economica in linea con le ultime previsioni della Commissione Europea):
Allineamento dei prezzi all’ingrosso ai livelli europei per tutte le fonti energetiche: elettricità,
gas e carburanti.
Riduzione di circa 14 miliardi di euro/anno di fattura energetica estera (rispetto ai 62 miliardi
attuali), con la riduzione dall’84 al 67% della dipendenza dall’estero, grazie a efficienza
energetica, aumento produzione rinnovabili, minore importazione di elettricità e maggiore
produzione di risorse nazionali.
180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e
efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi,
sviluppo idrocarburi). Si tratta di investimenti privati, in parte supportati da incentivi, e previsti
con ritorno economico positivo per il Paese.
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166
Riduzione di circa il 19% di emissioni di gas serra, superando gli obiettivi europei per l’Italia pari
al 18% di riduzione rispetto alle emissioni del 2005.
20% di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi finali lordi (rispetto al circa 10% del 2010).
Sui consumi primari energetici l’incidenza equivale al 23%, mentre si ha una riduzione dall’86 al
76% dei combustibili fossili. Inoltre, ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel
settore elettrico, al pari o superando leggermente il gas, rappresentando il circa 36-38% dei
consumi (rispetto al 23% del 2010).
Riduzione di circa il 24% dei consumi primari rispetto all’andamento inerziale al 2020 (ovvero, -
4% rispetto al 2010), superando gli obiettivi europei di -20%, principalmente grazie alle azioni di
efficienza energetica.
Per il raggiungimento di questi risultati la strategia si articola in sette priorità con specifiche misure
concrete a supporto avviate o in corso di definizione:
1. La promozione dell’Efficienza Energetica, strumento ideale per perseguire tutti gli obiettivi sopra
menzionati, per la quale si prevede il superamento degli obiettivi europei.
2. La promozione di un mercato del gas competitivo, integrato con l’Europa e con prezzi ad essa
allineati, e con l’opportunità di diventare il principale Hub sud-europeo.
3. Lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, per le quali intendiamo superare gli obiettivi
europei (‘20-20-20’), contenendo al contempo l’onere in bolletta.
4. Lo sviluppo di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo, efficiente (con
prezzi competitivi con l’Europa) e con la graduale integrazione della produzione rinnovabile.
5. La ristrutturazione del settore della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti,
verso un assetto più sostenibile e con livelli europei di competitività e qualità del servizio.
6. Lo sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi, con importanti benefici
economici e di occupazione e nel rispetto dei più elevati standard internazionali in termini di
sicurezza e tutela ambientale.
7. La modernizzazione del sistema di governance del settore, con l’obiettivo di rendere più efficaci
e più efficienti i nostro processi decisionali.
Le priorità assegnate all’efficienza energetica, alle fonti rinnovabili e all’uso sostenibile di combustibili
fossili richiedono la ricerca e lo sviluppo di tecnologie d’avanguardia.
QUADRO PROGRAMMATICO REGIONALE
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167
2007, Programma Operativo (PO) FESR 2007-2013.
Attribuisce rilievo al tema energia a cui dedica un apposito Asse di intervento (Asse III – Energia).
Attraverso questo Asse la Regione individua gli obiettivi (specifici ed operativi) da raggiungere e le linee
di intervento per conseguirli e ribadisce ulteriormente il proprio impegno specifico nella promozione
dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Tale impegno è perseguito
favorendo innanzitutto la diffusione degli impianti di produzione di energia da fonti energetiche
rinnovabili e la loro integrazione con le attività produttive ed economiche locali secondo una logica di
filiera, puntando in particolare allo sviluppo ed alla diffusione delle tecnologie ad energia solare ed,
eolica (mini e micro), dell’energia da biomasse da filiere locali e dell’energia idraulica. Sono incentivati
tra l’altro, anche il risparmio energetico e l’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza da parte delle
imprese, la generazione diffusa dell’energia nonché gli interventi finalizzati al risparmio e all’efficienza
energetica degli edifici e delle utenze energetiche pubbliche e al risparmio energetico nell’illuminazione
pubblica.
2009, Piano d’Azione Ambientale Regionale (PAAR) 2009-2013
Per la Regione Sardegna si tratta del primo strumento atto a tracciare le linee guida per il
coordinamento, in materia ambientale, tra i piani ed i programmi regionali fornendo anche il supporto
necessario innovativo e dimostrativo per il raggiungimento degli obiettivi ambientali in essi già presenti.
Sono state individuate, secondo l'impostazione adottata a livello europeo dal VI Programma comunitario
di Azione in materia di ambiente, 4 aree di azione prioritaria:
1. Cambiamenti climatici;
2. Natura, biodiversità e difesa del suolo;
3. Ambiente e salute;
4. Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti.
Ripercorrendo tale impostazione, le azioni individuate per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, 39
in tutto, sono state raggruppate in 7 macro azioni:
Macro azione A - Sostegno per la mobilità alternativa (Area di azione prioritaria “Cambiamenti
climatici”);
Macro azione B - Energia sostenibile (Area di azione prioritaria “Cambiamenti climatici”);
Macro azione C - Gestione sostenibile del territorio (Area di azione prioritaria “Natura,
biodiversità e difesa del suolo”);
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168
Macro azione D - Tutela della salute del cittadino (Area di azione prioritaria “Ambiente e
salute”);
Macro azione E - Gestione sostenibile dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (Area di azione
prioritaria “Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti”);
Macro azione F - Tutela della risorsa idrica (Area di azione prioritaria “Uso sostenibile delle
risorse naturali e gestione dei rifiuti”);
Macro azione G - Trasversalità ambientale (deriva dagli obiettivi trasversali e dalle relative
azioni).
Le risorse necessarie per l'attuazione delle azioni del PAAR ammontano a circa Euro 15.500.000,00
ripartiti tra le sette macro azioni, con un sostegno maggiormente significativo destinato agli interventi di
“Gestione sostenibile del territorio” e, a seguire, agli interventi di “Sostegno per la mobilità alternativa”.
Le risorse attualmente disponibili sono quelle del POR FESR 2007-2013 - Obiettivo operativo 4.1.2 -
attività 4.1.2.b “Realizzazione di azioni innovative e sperimentali del Piano di Azione Ambientale
regionale scelte in base al loro carattere dimostrativo”.
2012, Piano d’Azione Regionale sulle Fonti Energetiche Rinnovabili Sardegna (PARERS)
Documento di indirizzo della Regione Sardegna sulle fonti energetiche rinnovabili. Il provvedimento, in
linea con gli obiettivi e le strategie comunitarie e nazionali, punta a ridurre i consumi energetici e la
dipendenza da fonti di energia tradizionali, promuovendo il ricorso alle fonti rinnovabili, il risparmio e
l’efficienza energetica. Il documento segue il principio che ha ispirato la proposta di decreto "Burden
Sharing", ovvero la suddivisione degli oneri tra le regioni per il raggiungimento, entro il 2020, della
quota assegnata all’Italia dall’Unione Europea (pari al 17% del consumo totale da fonti rinnovabili) ed è il
risultato dell’attività di concertazione tra il Ministero dello Sviluppo Economico e le amministrazioni
regionali.
Il PARERS definisce l’insieme delle azioni considerate realizzabili nei tempi indicati dal Piano di Azione
Nazionale sulle Fonti Energetiche Rinnovabili, per il raggiungimento nella Regione Sardegna di
obiettivi perseguibili di produzione e uso locale di energia da fonti rinnovabili .
2009, Il Piano d’Azione Regionale per gli Acquisti Pubblici Ecologici della Regione Sardegna (PAPERS)
2009-2013.
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169
Coerentemente con il Piano d’Azione Nazionale GPP, il PAPERS individua una strategia con azioni
strutturali importanti, da realizzare nell’arco temporale dal 2009 al 2013. Entro il 2013 si propone di:
raggiungere la quota del 50% del fabbisogno regionale delle forniture di beni e servizi necessari
all’ordinario funzionamento dell’Amministrazione aventi caratteristiche di ridotto impatto
ambientale e il 20% negli appalti di lavori;
far attecchire la politica del GPP in tutto il territorio regionale, e, in particolare, in tutte le
Amministrazioni provinciali ed Enti parco regionali, nel 50% delle amministrazioni comunali, nel
30% degli altri Enti Pubblici;
sviluppare nell’Amministrazione regionale e in almeno il 50% degli Enti Locali il ricorso a fonti
energetiche rinnovabili, il risparmio, la riduzione dell'intensità e l'efficienza energetica.
Si prevede inoltre di realizzare dei Piani di intervento per implementare il GPP in alcuni settori prioritari
quali: lavori pubblici ed edilizia, agricoltura e agroindustria, turismo. In questi settori si punta a una
rivisitazione di tutta la policy regionale, includendo l’inserimento di criteri ecologici e di preferibilità
ambientale non solo nelle procedure d’acquisto, ma anche nella normativa settoriale, nella
programmazione delle risorse destinate a Enti Pubblici e privati, nell’erogazione degli incentivi o nelle
procedure autorizzative.
La Pianificazione Territoriale
Piano Paesaggistico Regionale (PPR)
Quadro legislativo che guida e coordina la pianificazione e lo sviluppo sostenibile della Sardegna.
Persegue il fine di: preservare, tutelare, valorizzare e tramandare alle generazioni future l'identità
ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio sardo; proteggere e tutelare il paesaggio
culturale e naturale e la relativa biodiversità; assicurare la salvaguardia del territorio e promuoverne
forme di sviluppo sostenibile, al fine di conservarne e migliorarne le qualità. Nell’ambito delle attività di
pianificazione in materia di energia, il PPR è funzionale alla caratterizzazione paesaggistica e
urbanistica regionale dei territori interessati.
Il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI)
Il Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico, adottato ed approvato con DGR 54/33 del
30/12/2004, è entrato in vigore con Decreto dell’Assessore ai Lavori Pubblici n° 3 del 21/02/2006; risulta
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170
un piano stralcio di settore del Piano di Bacino Regionale della Sardegna ai sensi e per gli effetti della
Legge n. 183/89.
E’ uno strumento programmatico per la difesa del suolo e si pone i seguenti obiettivi:
Garantire adeguati livelli di sicurezza da eventi idrogeologici e tutelare le attività umane, i beni
economici ed il patrimonio ambientale e culturale esposti a potenziali danni
Sviluppare il sistema degli interventi per ridurre o eliminare le situazioni di pericolo e le
condizioni di rischio
Creare la base informativa per le politiche e le iniziative regionali in materia di delocalizzazioni e
di verifiche sul rischio a carico di infrastrutture, impianti o insediamenti.
Il Piano contiene la perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, la definizione dei criteri di
salvaguardia e la programmazione delle misure di mitigazione del rischio sull’intero territorio regionale,
suddiviso in sette sub-bacini omogenei per caratteristiche geomorfologiche, geografiche ed idrologiche.
Per ciascuna classe di rischio il PAI definisce gli indirizzi per le misure di salvaguardia da adottare. Il Piano
contiene, inoltre, un’indicazione sugli interventi strutturali di mitigazione del rischio ed una stima dei
costi necessari per realizzarli.
I Piani Regionali di settore
Piano di Risanamento Qualità dell’Aria
Con deliberazione n. 55/6 del 29.11.2005 la Giunta regionale ha adottato il “Piano di prevenzione,
conservazione e risanamento della qualità dell’aria ambiente”.
La redazione del piano si è articolata in tre fasi:
1. realizzazione dell’inventario regionale delle sorgenti di emissione in atmosfera;
2. valutazione della qualità dell’aria ambiente e individuazione delle aree potenzialmente critiche
per la salute umana e per gli ecosistemi, fornendo una proposta preliminare di zonizzazione;
3. proposta definitiva di zonizzazione e individuazione di possibili misure da attuare per il
raggiungimento degli obiettivi di risanamento della qualità dell’aria.
A partire dalla zonizzazione definitiva, il Piano individua misure di riduzione delle emissioni nelle aree
industriali e urbane e misure di mantenimento. Per le aree industriali lo strumento principale è
rappresentato dal miglioramento tecnologico: un’indicazione di carattere generale per le sorgenti
puntuali è l’applicazione della miglior tecnologia disponibile secondo quanto indicato dalla Direttiva
99/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento. Le migliori tecnologie disponibili
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171
per ogni settore industriale sono indicate dallo European Integrated Pollution Prevention and Control
Bureau nei documenti BREF (Best Available Techniques Reference documents). Altre indicazioni, di
carattere puntuale, riguardano il passaggio da combustibili ad alto tenore di zolfo a combustibili a basso
tenore di zolfo, fino alla metanizzazione e la regolamentazione delle situazioni di emergenza nelle
industre principali.
Per quanto riguarda le emissioni in ambito urbano, il Piano individua misure legate al traffico veicolare,
come migliorare la manutenzione dei veicoli; utilizzare carburanti meno inquinanti o diminuire il numero
dei veicoli circolanti; fluidificare il traffico; incentivare l’uso dei mezzi di trasporto collettivi per i
lavoratori di aziende medio-grandi, il car pooling e il car sharing; incentivare il rinnovo del parco
autoveicolare.
Inoltre sono state definite ulteriori misure riguardanti altre sorgenti, quali l’incentivazione delle energie
pulite e il recupero di biogas.
Piano Gestione Rifiuti
Approvato con Deliberazione n. 73/7 del 20.12.2008, il Piano è frutto di una approfondita analisi
dell’attuale situazione organizzativa del sistema regionale di trattamento dei rifiuti, del futuro assetto
impiantistico e logistico alla luce degli ambiziosi obiettivi che la Regione Sardegna ha voluto dare alla
raccolta differenziata e alla riduzione della produzione di rifiuti, nonché delle innovazioni tecniche e
organizzative che oggi rappresentano lo stato dell’arte in materia di trattamento finale dei rifiuti.
Le scelte strategiche contenute nel Piano possono essere così sintetizzate:
a. la progettazione di raccolte differenziate ad alta efficienza, che consentano di intercettare già a
livello domiciliare frazioni di rifiuto (frazione organica, carta, cartone, plastica, vetro, alluminio,
legno) a basso grado di impurità, da inviare direttamente al riciclo; gli obiettivi di raccolta
differenziata vengono fissati nella soglia del 65%, in modo imperativo, e al 70%, come obiettivo
d’indirizzo, della produzione complessiva dei rifiuti, da raggiungersi nel quinquennio 2008-2012;
b. l’attuazione di strategie operative che consentano prioritariamente la riduzione dei rifiuti
prodotti nel territorio regionale (promozione dell’utilizzo di beni a maggior vita utile e minore
produzione di rifiuti; riduzione dei conferimenti di rifiuti impropri nel circuito degli urbani;
interventi diretti di informazione e responsabilizzazione);
c. l’istituzione di un unico Ambito Territoriale Ottimale coincidente con l’intero territorio
regionale, a fronte dei quattro attualmente esistenti, con conseguente individuazione di
un’unica Autorità d’Ambito cui sarà affidato il servizio regionale integrato di gestione dei rifiuti
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172
urbani (costituito dall’insieme dei servizi pubblici di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento
dei rifiuti), ottenendo la semplificazione del sistema organizzativo attualmente incentrato su
una pluralità di enti di riferimento;
d. la presa in carico degli impianti di trattamento/smaltimento dei rifiuti da parte della predetta
Autorità d’ambito e l’affidamento della gestione degli stessi mediante procedure ad evidenza
pubblica;
e. l’individuazione, in base a criteri di efficacia ed economicità, di due livelli di gestione integrata,
coordinati dall’Autorità d’Ambito Regionale: il livello provinciale e il livello regionale;
f. la definizione di uno schema impiantistico di riferimento caratterizzato dall’individuazione di
due centri di termovalorizzazione, di cui uno già esistente e da adeguare ed uno, per l’area
centro nord, da inserire preferibilmente in un impianto di potenza già esistente;
g. la promozione dell’utilizzo del compost di qualità mediante accordi di programma con l’Ente
Foreste e con le associazioni degli agricoltori
h. l’attuazione di interventi sulle piattaforme esistenti e su quelle in progetto, di prima
valorizzazione dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata, per creare impresa e lavoro
in Sardegna.
Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR)
ll Piano Forestale e Ambientale Regionale, approvato con Delibera n. 53/9 del 27.12.2007, risulta un
piano stralcio di settore del Piano di Bacino Regionale della Sardegna ai sensi e per gli effetti della Legge
n. 183/89. E’ uno strumento programmatico per la difesa del suolo e costituisce il documento strategico
di indirizzo della programmazione regionale nel settore forestale.
L’obiettivo fondamentale del P.F.A.R. è di garantire la salvaguardia dell’ambiente attraverso una serie di
interventi che traducono e danno applicazione, nell’ambito regionale sardo, ai principi formulati a livello
internazionale per la gestione forestale sostenibile (GFS), conferendo un ruolo multifunzionale ai sistemi
forestali e riconoscendo la necessità di salvaguardare tutti i componenti degli ecosistemi e le loro
articolate interconnessioni.
Nel Piano sono state strutturate 5 linee d’intervento che costituiscono il quadro generale delle azioni
proposte e elencate di seguito:
Linea P (protettiva) che prevede la conservazione e il miglioramento del livello di stabilità delle
terre e dell’efficienza funzionale dei sistemi forestali mediterranei;
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Linea N (naturalistico-paesaggistica) che mira a preservare e conservare la qualità dei sistemi
ecologici, ad accrescere la complessità e la funzionalità dei popolamenti; a mantenere e
migliorare il valore paesaggistico dei contesti;
Linea PR (produttiva) che fornisce un contributo alla crescita economica e al benessere sociale
del territorio agroforestale attraverso la valorizzazione delle foreste e la promozione
dell’impresa forestale;
Linea E (informazione ed educazione ambientale) che promuove attività di
informazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale applicata al settore forestale;
Linea R (ricerca applicata) per sviluppare attività di ricerca applicata funzionale ai diversi livelli
della pianificazione forestale e alla regolamentazione di particolari materie.
Il Piano prevede inoltre 8 Progetti Operativi Strategici (POS) che sviluppano tematiche prioritarie per il
settore forestale sardo: dal potenziamento del settore sughericolo all’aggiornamento del vincolo
idrologico, dalla regolamentazione del materiale di propagazione forestale alla predisposizione della
carta forestale, dal programma di rinaturalizzazione dei sistemi artificiali al progetto di certificazione
forestale, dagli impianti per l’assorbimento di carbonio (Kyoto-forest) alla regolamentazione sull’utilizzo
delle specie vegetali lungo la viabilità stradale.
Piano di Bonifica dei Siti Inquinati
La strategia regionale nel settore della bonifica dei siti contaminati è finalizzata al risanamento
ambientale di aree del territorio regionale che, a causa di fenomeni di contaminazione e/o
inquinamento generati da attività industriali o civili, presentano situazioni di rischio sia sanitario che
ambientale. Essa è stata attuata da un lato portando a termine il processo di aggiornamento della
pianificazione di riferimento, dall’altro con la realizzazione di interventi di caratterizzazione, messa in
sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati di interesse nazionale e regionale.
Con l’adozione del Piano di Bonifica dei siti inquinati la Regione Sardegna si è dotata di uno strumento di
indirizzo che raccoglie ed organizza tutte le informazioni presenti nel territorio, delinea le linee di
azione da adottare per gli interventi di bonifica e messa in sicurezza permanente, definisce le priorità
di intervento ed effettua una ricognizione dei finanziamenti finora concessi.
L’obiettivo principale del Piano consiste nel risanamento ambientale di quelle aree del territorio
regionale in
cui l’attività industriale e civile ha generato pesanti impatti sull’ambiente.
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Piano di Tutela delle acque (PTA) e Piano di Gestione del Distretto Idrografico
Il PTA è stato adottato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 14/16 del 4aprile 2006 e rappresenta
uno strumento fondamentale per l’individuazione delle strategie di protezione delle risorse idriche, con
le quali, tramite l’attuazione di specifici interventi infrastrutturali o l’emanazione di specifiche misure di
tipo normativo, si persegue la tutela integrata quali-quantitativa della risorsa idrica.
Attualmente l’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna ha intrapreso l’elaborazione
del Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna, previsto dalla Direttiva quadro sulle Acque
(Direttiva 2000/60/CE) che rappresenta lo strumento operativo attraverso il quale si devono pianificare,
attuare e monitorare le misure per la protezione, il risanamento e il miglioramento dei corpi idrici
superficiali e sotterranei e agevolare un utilizzo sostenibile delle risorse idriche.
Piano Regionale dello Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS)
Adottato con deliberazione n. 19/1 del 9.5.200, si pone come documento di indirizzo per lo sviluppo
delle attività turistiche in Sardegna, evidenzia come non tutte le forme di turismo siano auspicabili, sia
per il basso impatto che possono avere in termini di produzione e occupazione, sia per la rilevanza delle
criticità, in alcuni casi irreversibili, cui possono dare luogo. Il Piano dunque evidenzia la necessità di
operare scelte strategiche, definendo un modello turistico in grado di consentire il raggiungimento di
obiettivi di sviluppo sostenibili nel lungo periodo, esigenza rafforzata dalla constatazione, verificata
anche in altre destinazioni, che territori dotati di una consistente dotazione di risorse ambientali e
culturali possono raggiungere elevati livelli di crescita grazie all’apprezzamento, nel tempo, di queste
risorse.
Il Piano individua quale obiettivo generale per uno sviluppo turistico quello di “incrementare la quota di
prodotto delle attività turistiche rispetto al complesso delle attività economiche, attraverso
scelte di governo volte alla soluzione dei problemi che limitano le possibilità di sviluppo turistico della
regione e al rafforzamento della competitività di medio lungo periodo del sistema turistico sardo, nel
rispetto della sostenibilità ambientale”.
Piano Regionale dei Trasporti (PRT)
Approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 66/23 del 27 novembre 2008. Nella prima parte
“Stato di fatto” definisce gli obiettivi prioritari da perseguire, attraverso la rilettura dei più importanti
atti di politica programmatoria esistenti; descrive lo stato attuale dal punto di vista socio-economico e
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territoriale, dell'offerta delle infrastrutture e dei servizi di trasporto, della domanda di mobilità,
dell'assetto istituzionale e organizzativo.
La seconda parte, “Scenari Futuri”, prospetta gli scenari di assetto futuro del sistema dei trasporti e del
sistema economico-territoriale, articolati in scenari di non intervento e scenari di intervento, su un arco
temporale di 15 anni.
Il Piano prevede un nuovo approccio culturale alla mobilità consiste nell’affermazione della corretta
dimensione strategica ed economica che il settore dei trasporti svolge nel quadro delle politiche di
sviluppo economico, sociale ed ambientale dell’intero territorio regionale: internazionalizzazione della
Sardegna, valorizzazione dell’insularità, rottura dell’isolamento delle aree interne, accessibilità diffusa,
mobilità sostenibile nei centri urbani e nelle aree a forte concentrazione turistica.