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STUDIO DI FATTIBILITA' ing. Antonio Pantanella, geom. Giovanni Marinelli Autorità di Sistema Portuale del Mare Adria9co Meridionale ing. Eugenio Pagno<a Autorità di Sistema Portuale del Mare Adria9co Meridionale responsabile unico del procedimento ing. Francesco Di Leverano Autorità di Sistema Portuale del Mare Adria9co Meridionale ing. Arcangelo Santamato 70122 Bari Via Pu9gnani 234 / bis P.IVA 05791890725 PROGETTO DEFINITIVO ed ESECUTIVO 00 01 02 o<obre 2019 emissione progeOs9 data e aggiornamen9 9tolo elaborato scala lavori di rimodulazione e nuova configurazione dei varchi carrabili e pedonali della port facility molo S. Vito extra Shengen e adeguamento della viabilità PROGETTO ESECUTIVO PORTO DI BARI RELAZIONE GENERALE RG -

PE RE RG - Relazione generale v2 · 2019. 11. 18. · I calcoli di progetto e di verifica delle opere sono stati eseguiti utilizzando il software di calcolo strutturale Mastersap

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STUDIO  DI   FATTIBILITA'

ing.  Antonio  Pantanella,  geom.  Giovanni  Marinelli    -­‐  Autorità  di  Sistema  Portuale  del  Mare  Adria9co  Meridionale

ing.  Eugenio  Pagno<a  -­‐  Autorità  di  Sistema  Portuale  del  Mare  Adria9co  Meridionale

responsabile  unico  del  procedimentoing.  Francesco  Di  Leverano  -­‐  Autorità  di  Sistema  Portuale  del  Mare  Adria9co  Meridionale

ing.  Arcangelo  Santamato  -­‐  70122  Bari  Via  Pu9gnani  234  /  bis   P.IVA  05791890725

PROGETTO  DEFINITIVO  ed  ESECUTIVO

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PROGETTO  ESECUTIVO

PORTO  DI  BARI

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Sommario

1  Premessa ...................................................................................................................................... 1 

1.1  Generalità .......................................................................................................................................... 1 

1.2  Localizzazione dell’intervento .......................................................................................................... 1 

1.2.1  Inquadramento geografico ............................................................................................................................ 1 

1.3  Descrizione dello stato di fatto .......................................................................................................... 2 

1.3.1  Definizione delle strutture, degli spazi esistenti e degli interventi tecnico funzionali migliorativi .............. 2 

2  Interferenze e demolizioni .......................................................................................................... 3 

2.1  Descrizione generale.......................................................................................................................... 3 

2.2  Illustrazione della soluzione .............................................................................................................. 4 

3  Il progetto .................................................................................................................................... 5 

3.1  Descrizione della soluzione progettuale migliorativa ........................................................................ 5 

3.1.1  Interventi architettonici ................................................................................................................................. 5 

3.1.2  Realizzazione nuovo varco AC3 e ristrutturazione varco AC1 .................................................................... 5 

3.2  Fattibilità dell’intervento ................................................................................................................... 9 

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1 Premessa

1.1 Generalità

La presente relazione illustrativa è allegata al progetto esecutivo inerente ai lavori di adeguamento tecnico

funzionale dei varchi di security di accesso alla port facility dell’area traffico extra U.E. “Molo S. Vito”, in

particolare il varco principale carrabile denominato AC3 ed il varco di servizio carrabile denominato AC1.

Nella redazione del progetto esecutivo si è tenuto conto delle prescrizioni indicate nei “CONSIDERATO”

del parere del Comitato Tecnico Amministrativo (CTA) che, con voto n. 1 del 15.02.2019, ha approvato il

progetto definitivo. Il parere del CTA è stato acquisito al protocollo dell’Ente al n. 4461 del 27.02.2019.

1.2 Localizzazione dell’intervento

1.2.1 Inquadramento geografico

Il sito di intervento è ubicato a nord del Comune di Bari, in una porzione dell’area portuale come si rileva

dall’immagine digitale di seguito allegata.

Inquadramento territoriale area di intervento su ortofoto digitale

L’area oggetto di intervento è localizzata nella zona del porto dedicata al transito da e per le navi dei

passeggeri delle navi extra Schengen, in posizione centrale rispetto al bacino portuale. Si tratta della port

facility Molo S. Vito che si trova compresa tra la Darsena Interna e la Darsena Vecchia, ove sono ormeggiate

le navi traghetto di linea con i paesi extra comunitari, come l’Albania, il Montenegro e la Croazia.

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1.3 Descrizione dello stato di fatto

1.3.1 Definizione delle strutture, degli spazi esistenti e degli interventi tecnico funzionali migliorativi

Lo scopo principale della progettazione è stato quello di ridisegnare l’area della port facility“Molo S.

Vito”che, allo stato attuale, risulta funzionalmente poco definita; si è previsto di aumentarne lo spazio di

pertinenza, nel rispetto delle normative Schengen e di sicurezza marittima, il numero dei varchi carrabili e di

conseguenza il numero delle postazioni di controllo delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni, ivi operanti.

Ad oggi i varchi carrabili esistenti risultano non conformi dal punto di vista dell’operatività degli stessi in

funzione delle normative vigenti, come nel caso delle disposizioni riportate nel piano di security vigente

dell’impianto portuale in questione per divisione tra passeggeri Schengen e passeggeri extra comunitari.

La progettazione ha avuto come obiettivo quello di migliorare l’attuale disposizione dei varchi di controllo

eliminandone le problematiche in essere derivanti dalla mancanza di corsie dedicate agli autoveicoli (come

automobili, camper, moto, bus, ecc.) ed ai mezzi pesanti (come TIR, Trailer, Camion ecc.), con una

soluzione viaria che consentirà una percorribilità veicolare agevole dei mezzi pesanti, oltre al conseguente

miglioramento delle operazioni istituzionali del personale della Polizia di Frontiera, che d’ora in avanti potrà

eseguire i controlli stazionando nelle apposite postazioni di controllo interne ai moduli progettati.

I nuovi varchi così studiati, inoltre, risolveranno le evidenti carenze in ambito di sicurezza, strutturali e di

confort ambientale in quanto realizzati secondo le normative vigenti con particolare attenzione alle

prestazioni energetiche degli stessi.

Planimetria stato dei luoghi

Si è rivisto, infine, l’attuale sistema di viabilità e circolazione dei varchi in modo da prevedere ulteriori

servizi anche del tipo igienico-sanitario conformi alle prescrizioni previste dai protocolli Schengen.

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Demolizioni e ricostruzioni

2.2 Illustrazione della soluzione

Il progetto prevede, a seguito della rimozione della pensilina del varco AC3 e dei box attualmente esistenti in

entrambi i varchi, la realizzazione di una nuova struttura modulare per la copertura del varco AC3, la

realizzazione di nuove postazioni di lavoro in numero maggiore rispetto a quello attuale e una

riprogettazione della viabilità interna all’area del porto. Per la copertura spaziale del varco AC1, da

preservare, si provvederà esclusivamente ad effettuare un controllo e revisione degli elementi strutturali,

provvedendo, ove necessario, al serraggio dei bulloni.

Come precedentemente accennato, la soluzione prescelta ha consentito il soddisfacimento completo del

quadro delle esigenze e, al contempo, contribuirà a riqualificare l’intero sito di intervento: infatti, gli

interventi di realizzazione in particolare del modulo AC3 insieme agli ulteriori lavori di sistemazione esterna,

garantiranno una rifunzionalizzazione e rinnovo dell’intero complesso.

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Nell’elaborazione della presente soluzione progettuale si è cercato di eliminare, per quanto tecnicamente

possibile, qualunque effetto negativo di impatto ambientale.

Per ciò che concerne le infrastrutture, le reti tecnologiche ed i sottoservizi esistenti nell’area oggetto

dell’intervento si è rilevato, dagli elaborati di rilievo (allegati allo studio di fattibilità), che gli stessi non

interferiscono con le opere in progetto, in quanto quest’ultime verranno realizzate nella zona di pre-imbarco

prima di quelle esistenti e sufficientemente lontane da non interferire con le strutture esistenti.

Per la redazione del progetto esecutivo sono state effettuate ulteriori indagini, anche mediante sopralluoghi in

sito. Laddove, in fase di cantierizzazione, dovessero rilevarsi interferenze non riscontrabili in fase

progettuale, saranno applicate misure compensative per l’azzeramento delle stesse, individuando e

concordando con le Autorità competenti le modalità di gestione del periodo occorrente per i lavori.

Per risolvere le interferenze con i sottoservizi eventualmente presenti nell’area d’intervento e che si

dovessero rilevare durante la realizzazione degli scavi necessari alla realizzazione delle fondazioni delle

nuove strutture verticali a protezione dagli agenti atmosferici (pensiline), il progetto esecutivo prevede il

mantenimento, ove possibile, dei pozzetti fognari ed Enel esistenti senza modificare le configurazioni

esistenti, e/o il corretto riposizionamento quando e se si dovesse presentare l’esigenza di un

temporaneamente spostamento.

Tutti gli interventi che si renderanno necessari per risolvere i problemi di interferenza saranno realizzati

secondo le prescrizioni tecniche degli Enti gestori.

3 Il progetto

3.1 Descrizione della soluzione progettuale migliorativa

3.1.1 Interventi architettonici

Si rimanda alla relazione specialistica architettonica

3.1.2 Realizzazione nuovo varco AC3 e riconfigurazione varco AC1

3.1.2.1 Definizione degli elementi strutturali

Le tettoie di copertura dei varchi carrabili e pedonali della Port Facility Molo S. Vito extra Shengen sono

due: la prima, denominata varco AC1 ha dimensioni planimetriche 20x20m e altezza fuori terra di circa

730cm; la seconda, denominata varco AC3 verrà ricostruita con una dimensione planimetrica di 43.2x23.2m

e altezza fuori terra di circa 550 cm.

L’intera struttura sarà realizzata in carpenteria metallica, fatta eccezione per le fondazioni che saranno

realizzate in calcestruzzo armato.

L’impalcato di copertura del varco AC3 sarà costituito da: travi principali di copertura (IPE240); travi di

gronda costituite da due profili presso-piegati C (150x80x30x3) calastrellati; travi secondarie HEA140 e

controventi di piano costituiti da tondi M16. Per le travi sia principali che secondarie sono previsti dei

vincoli di semplice appoggio con collegamenti bullonati asolati in modo da ottenere uno schema il più

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possibile isostatico. Questo permette di contenere, se non annullare, gli effetti indotti dalla temperatura e

diminuire la “sensibilità” della struttura ai possibili cedimenti differenziali indotti dalle fondazioni.

I pilastri avranno sezione quadrata di 200x200x5mm e saranno incastrati alla fondazione attraverso una

piastra e tirafondi. All’interno di essi, ove previsto, saranno inseriti i pluviali:pertanto, alla base saranno

predisposte delle asole per gli attraversamenti impiantistici.

I controventi di parete sono materializzati attraverso delle “Croci di S. Andrea” realizzati sulla sommità dei

quattro pilastri al di sopra dei gabbiotti.

La tettoia sarà caratterizzata da un controsoffitto in doghe metalliche, una copertura in lamiera grecata dello

spessore t=1mm e alta 45mm, e da un “coronamento perimetrale” alto 1000 mm.

Le strutture metalliche saranno protette dalla corrosione tramite zincatura (strutture all’interno della tettoia) e

mediante zincatura+verniciatura per i pilastri esterni. Il livello di zincatura previsto sarà tale da resistere

all’ambiente salino),

Il terreno di fondazione sul quale si attesteranno sul terreno di riporto (sabbie, limi e argille con inclusione di

ciottoli e torba), caratterizzato, secondo le prove di laboratorio eseguite, da: c=0.04kg/cm2, =30.5°, e

classificato sismicamente, in Cat. E (vs30=210 m/s con profondità del substrato inferiore ai 30 m).

Visti gli scarichi estremamente modesti (inferiori, allo SLU, a 30 kPa = 0.3 daN/cm2 nel Varco AC1 e a

40 kPa = 0.4 daN/cm2 nel Varco AC3) e la scarsa sensibilità della struttura ai cedimenti differenziali si è

optato per delle fondazioni superficiali costituite da un reticolo di travi rovesce.

Spaccato assonometrico varco AC3

I pilastri poggeranno sul reticolo di travi di fondazione in calcestruzzo armato aventi sezione a T rovescia o

rettangolare.

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È prevista la bonifica del piano di posa delle fondazioni che prevede la realizzazione di uno strato di 30cm di

misto stabilizzato al disotto del calcestruzzo magro.

I calcoli di progetto e di verifica delle opere sono stati eseguiti utilizzando il software di calcolo

strutturale Mastersap 2019, della società AMV di Ronco dei Legionari (Go), licenziato il 26-04-2004,

n°33183, per i quali si rimanda alla relazione tecnica specialistica sulle strutture.

3.1.2.2 Definizione delle postazioni operative per gli Enti di Sorveglianza e Controllo

Gli elementi gabbiotto ufficio e wc si inseriscono al di sotto della tettoia di copertura degli interi varchi

utilizzandone gli elementi strutturali verticali (varco AC3) ed orizzontali (entrambi i varchi).

Il modulo “posto lavoro”

Il posto lavoro avrà dimensione planimetriche 6m x 2m ed è progettato per due postazioni di lavoro

contrapposte e posizionate su pavimento sopraelevato di 50 cm rispetto alla banchina esterna per consentire

agli operatori una visibilità ottimale ai fini della sicurezza e controllo dei varchi stessi. Per garantire alle

postazioni di lavoro un più ampio campo visivo si è privilegiato l’utilizzo di lastre vetrate di grandi

dimensioni a tal proposito struttura verticale è stata planimetricamente disposta in arretramento in modo tale

da lasciare gli spigoli dei gabbiotti completamente vetrati.

Vista prospettica varco AC3

Le soluzioni tecnologiche / architettoniche adottate sono le seguenti:

chiusura orizzontale di base costituita da vespaio aerato con casseri a perdere tipo igloo, soletta

superiore armata con rete metallica elettrosaldata, pannelli di coibentazione in polistirene espanso

estruso (spessore cm 5), massetto per la posa della pavimentazione in rotoli di PVC flessibile

omogeneo antistatico dissipativo;

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chiusure verticali esterne opache realizzate internamente da un pannello di cartongesso ed

esternamente in pannelli metallici autoportanti coibentati in poliuretano, tipo ISOPAN (sp. mm 80);

chiusure verticali esterne vetrate con telaio in alluminio a taglio termico e vetro-camera di sicurezza

(mm 3+3 - 15 - 3+3), con cristalli di tipo basso-emissivi;

chiusura orizzontale di copertura è così

costituita: internamente da lastre di

controsoffitto in cartongesso ed esternamente

da un pannello sandwich;

realizzazione di impianti elettrici e speciali,

illuminazione (costituita da strisce led

incassate nei pannelli di controsoffitto),

climatizzazione con cassetta a 4 vie incassata

a controsoffitto. L’unità esterna è installata

sul pannello di copertura del gabbiotto al di

sotto della pensilina dell’intero varco;

il ricircolo d’aria all’interno dei gabbiotti sarà

assicurato mediante una unità di ventilazione

a controsoffitto tipo Zehnder “Paul Climos 200”, con prelievo di aria primaria esterna al di sopra

della tettoia dei varchi consentendo, in tal modo, l’utilizzo di aria pulita non contaminata dal transito

degli automezzi presenti al di sotto della stessa.

Il modulo “wc”

Il modulo wc, di dimensioni planimetriche identiche al modulo ufficio, è così planimetricamente

organizzato: alle testate sono presenti due servizi igienici completi suddivisi per sesso, mentre al centro è

ubicato un vano tecnologico;

Le caratteristiche tecnologiche di detto elemento sono del tutto simili a quelle precedentemente descritte,

fatta eccezione per la pavimentazione a livello dell’intera banchina e per la mancanza di impianto di

climatizzazione.

3.1.2.3 Opere di sistemazione esterna

Le opere di sistemazione esterna comprenderanno principalmente:

- rimozione della pavimentazione esistente per consentire lo scavo per l’alloggiamento delle travi di

fondazione e degli impianti; in questa fase saranno eventualmente rimosse le basole vulcaniche che

oggi risultano occultate dalla pavimentazione in asfalto; le stesse, ove rinvenute, saranno spostate con

attenzione, pulite ed accantonate presso gli spazi all’uopo messi a disposizione dall’ADSPMAM, per

il successivo riutilizzo nell’ambito degli stessi spazi portuali;

- rifacimento del pacchetto della pavimentazione stradale in asfalto, con relativa fondazione in misto

stabilizzato, in corrispondenza delle porzioni dei varchi AC1 e AC3 interessate dai lavori di scavo;

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- ripristino del tappetino di usura in corrispondenza delle fasce precedentemente occupate dalle barriere

new jersey; sono previsti ulteriori interventi, ove necessario, di manutenzione/sostituzione della

pavimentazione stradale in asfalto;

- nuova segnaletica stradale verticale/orizzontale a servizio della nuova viabilità così conformata;

- spostamento di alcune barriere new jersey in diversa posizione;

- inserimento di nuove recinzioni e cancelli, barre automatiche per la regolamentazione dei varchi di

controllo AC3 e spostamento della barriera esistente del varco AC1 in una nuova posizione.

3.2 Fattibilità dell’intervento

Dall’analisi degli strumenti di pianificazione Comunale - Regionale vigenti si evince quanto segue.

a) Gli interventi risultano conformi alle prescrizioni del PRG vigente.

b) Gli interventi risultano conformi al piano di utilizzo delle aree demaniali elaborato dall’Autorità

Portuale del Levante.

c) Gli interventi risultano compatibili con le prescrizioni del PPTR. Con riferimento al PPTR della Puglia,

l’area di intervento si colloca all’interno dell’ambito 5 “Puglia Centrale” nella figura territoriale 5.2

“La conca di Bari ed il sistema radiale delle lame” e risulta interessata:

- dal Bene Paesaggistico (BP) “Territori costieri”;

- dall’Ulteriore Contesto Paesaggistico (UCP) “Città consolidata”.

Occorre, tuttavia, segnalare che le aree portuali di cui l’area in oggetto è parte, erano già ricomprese nel

primo PPA (piano pluriennale di attuazione) del PRG del Comune di Bari, con “previsioni già

concretamente realizzate” alla data del 6 settembre 1985.

Pertanto, ai sensi del disposto del comma 2b dell’art. 142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio

(D.lgs. 42/2004), dette aree sono escluse dalle aree tutelate per legge ai sensi del comma 1 dello stesso

articolo (aree escluse in quanto cosiddetti "territori costruiti”).

d) Gli interventi risultano compatibili con le prescrizioni del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) della

Regione Puglia: per l’area interessata non risulta alcuna pericolosità geomorfologica e idraulica.

e) L’area oggetto d’intervento non ricade in zone SIC, ZPS, IBA o in aree protette.

f) Sull’area oggetto di intervento non sono presenti né immobili né aree di notevole interesse pubblico (art.

136 D.lgs. n. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” e ss.mm.ii.).

Si segnala che:

- con Decreto del Provveditore n. 204 del 30/05/2019 è stata accertata, d’intesa con la Regione, la

conformità urbanistica dell’intervento;

- in merito all’approvazione del progetto definitivo (ai sensi dell’art. 27, comma 1, del D.lgs. 50/2016), è

stata indetta apposita conferenza dei servizi ex art. 14, comma 2, legge n. 241/1990, in forma semplificata

e modalità asincrona, conclusasi con esito positivo.

Si riportano di seguito gli stralci cartografici relativi all’area di intervento.

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Individuazione area di intervento su ortofoto digitale (scala 1:5.000)

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Stralcio PRG – Area di intervento: zona PRG “AP – Aree Portuali (art. 29 N.T.A.)”(scala 1:25.000)

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Stralcio Piano Regolatore Portuale vigente (scala 1:5.000)

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Stralcio PPTR – Beni Paesaggistici (BP) e Ulteriori Contesti Paesaggistici (UCP) (scala 1:5.000)

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Stralcio PAI su ortofoto digitale – Rischio pericolosità idraulica (scala 1:20.000)