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Prefettura di Enna Ufficio territoriale del Governo PIANO DI EMERGENZA ESTERNO relativo allo stabilimento Regalgas S.a.s. di Dittaino novembre 2005

Prefettura di Enna

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Page 1: Prefettura di Enna

Prefettura di Enna

Ufficio territoriale del Governo

P I A N O D I E M E R G E N Z A

E S T E R N O

relativo allo stabilimento Regalgas S.a.s. di Dittaino

novembre 2005

Page 2: Prefettura di Enna

2

GRUPPO DI LAVORO

Dott.ssa Messina – Prefettura di Enna

Ing. Scibona – Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Enna

Ing. Inveninato – Stabilimento Regalgas S.a.s. Dittaino

Arcch. Sottile e Castello – Dipartimento Regionale Prot. Civile Enna

Dr. Finocchiaro – Questura Enna

Cap. Invincibile - Guardia di Finanza Enna

D.ssa Murè – Azienda Ospedaliera “Umberto I°” Enna

Dr.CondorelliAziendaU.S.L.n.4 Enna

Page 3: Prefettura di Enna

3

Page 4: Prefettura di Enna

4

ELENCO DI DISTRIBUZIONE

Ministero dell’Interno Roma

- Gabinetto

- Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso

e della Difesa Civile Roma

Ministero della Salute Roma

Ministero dell’Ambiente Roma

Presidenza Regione Siciliana Palermo

Dipartimento Regionale Protezione Civile U.O.B. XVII Enna

Comune Assoro

REGALGAS Dittaino

Provincia Regionale Enna

Questura Enna

Comando Provinciale Carabinieri Enna

Comando Provinciale Guardia di Finanza Enna

Comando Sezione Polizia Stradale Enna

Ispettorato Ripartimentale Foreste Enna

Comando Provinciale Vigili del Fuoco Enna

Direzione Generale A.U.S.L. n. 4 Enna

Azienda Ospedaliera “Umberto I° Enna

ASI Enna

ENEL Enna

TELECOM Palermo

ANAS Catania

Direzione Provinciale Poste Enna

Page 5: Prefettura di Enna

5

SOMMARIO

1 PREMESSA…………………………………………………………………………………………………………….7

2 PARTE GENERALE ........................................................................ 9

2.1 Aggiornamenti, esercitazioni e formazione del personale ....................... 9

2.2 Descrizione del sito ............................................................... 9

2.2.1 Inquadramento territoriale ....................................................................................... 9

2.2.2 Informazioni sullo stabilimento ............................................................................. 10

2.2.3 Ciclo Produttivo

2.2.4 Informazioni sulle sostanze pericolose utilizzate ............................................. 12

2.2.5 Elementi territoriali e ambientali vulnerabili ...................................................... 12

3 SCENARI INCIDENTALI ................................................................ 13

3.1 Eventi .............................................................................. 13

3.1.1 Tipologia degli eventi incidentali ............................................................................. 13

3.1.2 Livelli di protezione – Valori di riferimento per la valutazione degli effetti 14

3.1.3 Delimitazione delle zone a rischio .......................................................................... 15

3.1.4 Descrizione dello scenario incidentale con riferimento agli elementi sensibili

all’interno di ciascuna zona ................................................................................................ 20

4 MODELLO ORGANIZZATIVO D’INTERVENTO ........................................ 22

4.1 Funzioni di supporto .............................................................. 25

4.2 Organizzazione e procedure ..................................................... 28

4.3 Definizione dei livelli di allerta .................................................. 31

4.4 Sistemi di allarme e flusso della comunicazione ................................ 33

4.5 Comunicazioni ..................................................................... 36

4.6 Gestione post – emergenza....................................................... 36

5 INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE ............................................... 37

6 RELAZIONE SULLA VIABILITÀ E SULLA AREE ................................... 31

Page 6: Prefettura di Enna

6

7 ALLEGATI RELATIVI A CARTOGRAFIA, PLANIMETRIA, SCHEDE

COMPORTAMENTALI DELLA POPOLAZIONEERRORE. IL SEGNALIBRO NON È

DEFINITO.

8 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA .................................................. 38

PREMESSA

Page 7: Prefettura di Enna

7

Il presente Documento, redatto ai sensi della seguente normativa:

- D. Lgs. 17 agosto 1999, n. 334 recante “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al

controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose”;

- L. 24 febbraio 1992 n. 225;

- DPC del 25 febbraio 2005.

Il Piano di emergenza è stato elaborato allo scopo di:

a) controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzare gli effetti e

limitarne i danni per l’uomo, per l’ambiente e per i beni;

b) mettere in atto le misure necessarie per proteggere l’uomo e l’ambiente dalle

conseguenze di incidenti rilevanti;

c) informare adeguatamente la popolazione e le autorità locali competenti;

d) provvedere sulla base delle disposizioni vigenti al ripristino e al disinquinamento

dell’ambiente dopo un incidente rilevante.

Il piano, in conformità all’allegato IV del D. Lgs. 17 agosto 1999, n. 334 contiene i dati e le

informazioni relativi a:

1) Nome o funzione delle persone autorizzate ad attivare le procedure di emergenza e delle persone autorizzate a dirigere e coordinare le misure di intervento adottate all’esterno del sito;

2) Disposizioni adottate per essere informati tempestivamente degli eventuali incidenti: modalità di allarme e richiesta di soccorsi;

3) Misure di coordinamento delle risorse necessarie per l’attuazione del piano di emergenza;

4) Disposizioni adottate per fornire assistenza con le misure di intervento adottate all’interno del sito;

5) Misure di intervento da adottare all’esterno del sito;

6) Disposizioni adottate per fornire alla popolazione informazioni specifiche relative all’incidente e al comportamento da adottare.

In particolare il piano:

a) descrive gli scenari derivanti da eventi calamitosi che comportano rischi industriali

per fughe di sostanze infiammabili o esplosive legate alla perdita di integrità o

della capacità di contenimento del complesso delle linee, serbatoi e

apparecchiature a causa di rotture, perdite di tenuta, errori operativi nel Deposito

Regalgas di Dittaino;

Page 8: Prefettura di Enna

8

b) pianifica le misure da adottare da parte delle Autorità competenti per gestire

l'emergenza e contenere al massimo le conseguenze dell'evento calamitoso

sull'ambiente esterno nonché l'attività informativa e di soccorso per le popolazioni

delle zone coinvolte dall'emergenza;

c) standardizza le procedure e i messaggi da diramare per la sua attivazione.

Page 9: Prefettura di Enna

9

2 PARTE GENERALE

2.1 Aggiornamenti, esercitazioni e formazione del personale

Il presente piano sarà riesaminato, sperimentato e, se necessario, riveduto ed aggiornato

ad intervalli appropriati e comunque non superiori a tre anni. La revisione terrà conto delle

modifiche dello stabilimento e delle sue condizioni di sicurezza, intervenute anche a

seguito dell’applicazione delle misure tecniche complementari di cui all’art. 14, comma 6 del

D. Lgs. 334/199, e delle azioni di riduzione della vulnerabilità territoriale e ambientale,

operata tramite l’attuazione di politiche di governo del territorio e dei relativi strumenti

nelle aree a rischio di incidente rilevante.

La revisione e gli aggiornamenti del PEE saranno resi noti alla Regione e agli Enti locali

interessati e comunicati al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e al

Dipartimento della Protezione Civile nonché agli altri soggetti coinvolti, già in possesso

della precedente versione del PEE.

L’aggiornamento dei dati e delle informazioni avverrà tramite i soggetti responsabili

deputati alla raccolta e diffusione dei dati relativi alle diverse sezioni del piano.

Al fine di testare le procedure di attivazione delle strutture operative e la capacità

operativa delle componenti istituzionali, sono previste esercitazioni di complessità

differenziata, ovvero strutturate su livelli diversi di attivazione delle risorse e

coinvolgimento delle strutture operative e della popolazione.

2.2 Descrizione del sito

2.2.1 Inquadramento territoriale

Il Deposito Regalgas è ubicato nel territorio del Comune di Assoro. Rispetto alla cittadina

si colloca nella Zona Industriale (Consorzio A.S.I.) di Dittaino, in prossimità della Stazione

Ferroviaria.

Si riportano di seguito le coordinate dello stabilimento nei più comuni sistemi di

riferimento.

Est 2.471.363,60 Gauss Boaga

Nord 4.157.546,02

Long. 14° 26’ 57’’ Geografiche

Latit. 37° 33’ 47’’

Page 10: Prefettura di Enna

10

Sono riportati di seguito i dati pluviometrici, forniti dalla stazione pluviometrica di Enna,

riferiti all’anno 2004 e suddivisi per evento meteorico:

mm.

di pioggia Data evento

7 Precipitazioni dalle 9,00 del 22/03/04 alle 9,30 del 23/03/2004

7 Precipitazioni dalle 9,00 del 22/03/04 alle 13,30 del 23/03/2004

17 Precipitazioni dalle 9,00 del 22/03/04 alle 15,00 del 24/03/2004

7 Precipitazioni dalle 0,00 del 23/04/04 alle 7,30 del 26/04/2004 ore solari

4 Precipitazioni dalle 0,00 del 26/04/04 alle 8,00 del 26/04/2004 ore solari

8 Precipitazioni dalle 0,00 alle 24,00 del 27/04/2004 (n.b. ora solare)

64,7 Precipitazioni dalle 0,00 alle 16,05 del 17/06/2004 (n.b. ora solare)

0,2 Precipitazioni dalle 0,00 alle 9,00 del 26/07/2004 (n.b. ora solare)

31,8 Precipitazioni dalle 9,00 alle 18,05 del 28/07/2004 (n.b. ora solare)

47,9 Precipitazioni dalle 9,00 alle 24,00 del 28/07/2004 (n.b. ora solare)

0,8 Precipitazioni dalle 9,00 alle 16,00 del 18/09/2004 (n.b. ora solare)

6,7 Precipitazioni dalle 9,00 del 17/09/04 alle 9,00 del 19/09/2004 (n.b. ora solare)

6,7 Precipitazioni dalle 9,00 del 17/09/04 alle 9,00 del 21/09/2004 (n.b. ora solare)

66,3 Precipitazioni dalle 9,00 del 02/11/04 alle 9,30 del 03/11/2004

81,2 Precipitazioni dalle 9,00 del 02/11/04 alle 13,00 del 03/11/2004

13,3 Precipitazioni dalle 9,00 del 08/12/04 alle 12,30 del 09/12/2004

13,7 Precipitazioni dalle 0,00 del 08/12/04 alle 15,30 del 09/12/2004

All'interno dell'area delimitata dalla circonferenza di 5 km di raggio non sono presenti

insediamenti civili ad alta densità abitativa, comuni, paesi.

2.2.2 Informazioni sullo stabilimento

Lo stabilimento è costruito su una superficie di circa 26.000 mq. di proprietà della Ditta, e

vi si accede mediante tre ingressi carrai. ( All. n. 1 planimetria dello stabilimento)

Nome della società Regalgas S.a.s.

ragione sociale

Stabilimento/

deposito di

ASSORO ENNA

comune provincia

Z.I. DITTAINO

Page 11: Prefettura di Enna

11

indirizzo

Sede amministrativa ASSORO ENNA

comune provincia

Z.I. DITTAINO

indirizzo

Portavoce della società MATTEO GRASSO

nome cognome

0935.950141 0935.950144

telefono fax

Responsabile dello stabilimento MATTEO GRASSO

nome cognome

0935.950141 0935.950144

telefono fax

Nello stabilimento di Dittaino, la responsabilità della gestione è affidata al Direttore del

deposito Sig. Matteo GRASSO; sono inoltre presenti:

N° 13 impiegati commerciali amministrativi e tecnici;

N° 1 Capo ribalta;

N° 1 addetto travaso;

N° 7 addetti all'imbottigliamento e manutenzione;

N° 10 operai;

N° 14 autisti.

2.2.3 CICLO PRODUTTIVO

L'attività svolta consiste nello stoccaggio, miscelazione, imbottigliamento e movimentazione

del GPL (gas di petrolio liquefatti) che vengono normalmente commercializzati sia in

bombole sia in piccoli serbatoi per uso domestico, artigianale e industriale in funzione delle

esigenze dei consumatori.

Nello stabilimento non avvengono processi di trasformazione chimica ma unicamente

attività di carico, scarico, miscelazione e imbottigliamento (vedi schema a blocchi delle

operazioni).

Page 12: Prefettura di Enna

12

I GPL - propano, butano e loro miscele - arrivano normalmente al deposito a mezzo di

autocisterne e vengono immessi nei serbatoi di deposito con operazioni a ciclo chiuso, senza

dispersione di gas nell'atmosfera.

Il prodotto in uscita è movimentato a mezzo di piccole autocisterne e di autocarri adatti

per il trasporto delle bombole.

Il deposito comprende le seguenti principali installazioni:

- n. 7 serbatoi cilindrici orizzontali tumulati da mc. 300 cadauno;

- n. 2 sala pompe e compressori per la movimentazione del prodotto;

- n. 3 punti di travaso autocisterne;

- n. 1 capannone di riempimento bombole e deposito temporaneo delle piene.

I sistemi di sicurezza installati sono essenzialmente finalizzati ad evitare o limitare le

fuoriuscite di GPL; possono configurarsi come tali i dispositivi di scarico della pressione, o

valvole di sicurezza, e gli impianti di raffreddamento ad acqua frazionata, mediante l'uso

dei quali la tensione di vapore del gas può essere limitata a valori di sicurezza (punti di

travaso e zona di imbottigliamento).

Esistono inoltre valvole di eccesso di flusso installate sulle linee di trasferimento del

liquido (sensibili ad elevate perdite di prodotto), e valvole di intercettazione pneumatiche a

comando manuale e con controllo remoto da sala comando.

2.2.4 Informazioni sulle sostanze pericolose utilizzate

Le sostanze presenti sono i gpl (gas di petrolio liquefatti), composti da propano, butano e

da loro miscele:

- PROPANO, (gas liquefatto altamente infiammabile);

- BUTANO, (gas liquefatto altamente infiammabile);

Le quantità massime effettive possibili nel deposito sono le seguenti:

- n. 7 serbatoi fissi da mc 300 cadauno per complessivi 2100 mc;

- kg 15.000 complessivi in bombole stoccate.

A tali quantità vanno aggiunte le quantità contenute in una autocisterna in fase di scarico

(circa 20 tonn.).

2.2.5 Elementi territoriali e ambientali vulnerabili

Non sono presenti ricettori sensibili quali scuole, ospedali, uffici pubblici, luoghi di ritrovo

ecc. Si evidenzia la presenza della linea ferroviaria Catania-Palermo e dell’autostrada A19

Catania-Palermo.

Page 13: Prefettura di Enna

13

3 SCENARI INCIDENTALI

3.1 Eventi

3.1.1 Tipologia degli eventi incidentali

Gli incidenti nell'impianto in oggetto possono essere distinti in due gruppi che richiedono

procedure di emergenza notevolmente diversificate.

Incidenti di modeste dimensioni(I livello), quali perdite di prodotto gassoso da tubazioni di

piccolo diametro, trafilamento da flangie o valvole secondarie e che possono essere

confinati all'interno dello stabilimento e possono essere affrontati dal personale

dell'Azienda secondo il Piano di emergenza Interno e con il supporto dei Vigili del Fuoco.

Incidenti gravi( II livello), quali perdite non controllate di prodotto in fase liquida e in fase

gassosa da tubazioni di grande diametro, incendio o esplosione di GPL nonché catene

incidentali inizialmente di modeste dimensioni, possono condurre ad incidenti di notevole

entità.

Esplosioni ed incendi( III livello) possono generarsi per effetto della vaporizzazione

istantanea e successiva di prodotto in fase liquida, fuoriuscito dai vari sistemi di

contenimento. I vapori formatisi, trasportati sottovento e miscelati intimamente con aria,

in presenza di fonti di accensioni attive, possono dare luogo a fiamme molto probabilmente

in forma esplosiva (UVCE). In tal caso, oltre ai danni prodotti a persone e cose per effetto

dell'onda di pressione causata dall'esplosione, la fiamma potrà propagarsi attraverso la

nube fino alla sorgente di rilascio come ritorno di fiamma, causando incendi secondari e

severe ustioni alle persone sorprese nelle vicinanze della nube.

Inoltre eventuali pozze di prodotto liquido formatisi potranno accendersi dando luogo a

fenomeni tipo BLEVE, consistenti nella rottura catastrofica del recipiente di stoccaggio

sottoposto ad un incendio esterno che incrementi la pressione interna del recipiente con

successiva rottura, depressurizzazione e violentissima ebollizione istantanea della massa

liquida generante una grande palla di fuoco (Fire-Ball).

Nelle aree interessate da tali fenomeni dovrà pertanto pianificarsi il riparo delle persone o

l'allontanamento, se i tempi lo consentono, presso i centri di raccolta previsti dal piano,

nonché l'eliminazione di tutte le possibili fonti di accensione attive.

L'incidente più significativo, con coinvolgimento del territorio esterno del deposito, è da

imputare in linea generale ad un possibile rilascio accidentale di prodotto infiammabile, che

nel caso di una sua eventuale accensione, potrebbe dare luogo ai seguenti scenari

incidentali:

Tabella 1

Incidente Sostanza coinvolta Scenario Incidentale

INCENDIO GPL PROPANO-BUTANO Dispersione in aria con incendio (FLASH-

Page 14: Prefettura di Enna

14

FIRE, POOL-FIRE e JET-FIRE)

ESPLOSIONE GPL PROPANO-BUTANO Formazione di una nube di gas infiammabile

per evaporazione di liquido fuoriuscito dal

contenitore e successivo innesco ed

esplosione in atmosfera (UVCE)

ESPLOSIONE GPL PROPANO-BUTANO Cedimento di serbatoi contenenti prodotto

per prolungata esposizione all'incendio

(BLEVE - FIRE-BALL)

3.1.2 Livelli di protezione – Valori di riferimento per la valutazione degli effetti

Per fornire la rappresentazione delle conseguenze connesse con incidenti rilevanti si usa in

genere il concetto delle aree di interesse, che possono in generale avere varie forme in

pianta (ellissoide, un arco di cerchio, un cerchio, ecc.). Il parametro che più determina

l’estensione di queste zone è la distanza, misurata rispetto al punto ove si verifica

l’incidente, alla quale risulta presente un determinato valore (soglia) di concentrazione o di

energia.

In questo caso, per la valutazione degli effetti sono stati adottati i valori di riferimento

riportati nella Tab. III/1 del D.M. 15 maggio 1996 “Criteri di analisi e valutazione dei

rapporti di sicurezza relativi ai depositi di gas e petrolio liquefatto (G.P.L.)”, (Tabella 2).

Tabella 2

SOGLIE DI DANNO A PERSONE E STRUTTURE

Scenario

incidentale

Elevata letalità

Inizio letalità

Lesioni irreversibili

Lesioni reversibili

Danni alle strutture

Effetti domino

Incendio

(radiazione

termica

stazionaria)

12,5 kW/m2 7 kW/m2 5 kW/m2 3 kW/m2 12,5 kW/m2

BLEVE/Fireball

(radiazione

termica

variabile)

raggio

fireball 350 kJ/m2 200 kJ/m2 125 kJ/m2

Flash-fire LFL ½ LFL - -

Page 15: Prefettura di Enna

15

(radiazione

termica

istantanea)

UVCE

(sovrapressione

di picco)

0,6 bar

(0,3 bar)* 0,14 bar 0,07 bar 0,03 bar 0,3 bar

*Da assumere in presenza di edifici o altre strutture il cui collasso possa determinare

letalità indiretta.

Tali valori, congruenti con quelli definiti nelle Linee Guida di cui al D.P.C.M. 25 febbraio

2005, rappresentano rispettivamente i limiti entro i quali si ritengono possibili:

- effetti estesi di letalità;

- effetti di inizio letalità;

- effetti comportanti lesioni gravi irreversibili;

- effetti comportanti lesioni reversibili;

- danni gravi alle strutture e possibili effetti domino.

3.1.3 Delimitazione delle zone a rischio

Nel presente piano la pianificazione delle aree per la predisposizione dell'intervento di

emergenza esterna viene effettuata sulla scorta dei dati e delle informazioni riportate

nelle conclusioni dell’istruttoria (nota della Direzione Regionale VV.F. della Sicilia prot. n.

4851 del 28.09.2000) e secondo le linee guida allegate al D.P.C.M. 25 febbraio 2005

recante “Linee Guida per la predisposizione del piano d’emergenza esterna di cui all’articolo

20, comma 4, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334”.

In tal modo le aree o zone considerate sono quelle caratterizzate dal raggiungimento dei

seguenti valori di soglia (Tabella 3):

Tabella 3

SCENARIO INCIDENTALE I ZONA

di “sicuro impatto”

II ZONA

di “danno”

III ZONA

di “attenzione”

Incendio

(radiazione termica stazionaria) 12,5 kW/m2 5 kW/m2 3 kW/m2

BLEVE/Fireball

(radiazione termica variabile) raggio fireball 200 kJ/m2 125 kJ/m2

Flash-fire

(radiazione termica istantanea) LFL - -

Page 16: Prefettura di Enna

16

UVCE

(sovrapressione di picco)

0,6 bar

(0,3 bar)* 0,07 bar 0,03 bar

*Da assumere in presenza di edifici o altre strutture il cui collasso possa determinare

letalità indiretta.

Le conseguenze considerate sono quelle tipiche riferibili ad incidenti di rilascio di GPL,

ossia: fuoco da pozza, jet fire, dispersione della nube esplosiva, effetti di sovrapressione

per esplosione della nube.

In particolare:

POOL FIRE derivante da rottura della tubazione da 4”;

UVCE derivante da rottura tubazione da 4”;

JET FIRE derivante da rottura tubazione da 4”;

BLEVE/Fireball Autobotte;

FLASH FIRE derivante da rottura tubazione 4”;

Le zone sono così definite:

I zona di “sicuro impatto”

Soglia di elevata letalità immediatamente adiacente allo stabilimento, caratterizzata da

effetti comportanti una elevata letalità per le persone, essendo raggiungibile da esplosioni

e radiazioni termiche.

In questa zona l’intervento di protezione da pianificare consiste, in generale, nel rifugio al

chiuso.

Solo in casi particolari (incidente non in atto ma potenziale e a sviluppo prevedibile oppure

rilascio tossico di durata tale da rendere inefficace il rifugio al chiuso, ove ritenuto

opportuno e tecnicamente realizzabile, dovrà essere prevista l’evacuazione spontanea o

assistita della popolazione.

Tale eventuale estremo provvedimento, che sarebbe del resto facilitato dalla presumibile e

relativa limitatezza dell’area interessata, andrà comunque preso in considerazione con

estrema cautela e solo in circostanze favorevoli. In effetti una evacuazione con un rilascio

in atto porterebbe, salvo casi eccezionali e per un numero esiguo di individui, a conseguenze

che potrebbero rivelarsi ben peggiori di quelle che si verrebbero a determinare a seguito

di rifugio al chiuso.

Data la fondamentale importanza ai fini della protezione che in questa zona riveste il

comportamento della popolazione, dovrà essere previsto un sistema di allarme che avverta

la popolazione dell’insorgenza del pericolo ed un’azione di informazione preventiva

particolarmente attiva e capillare.

Questa zona è caratterizzata dal raggiungimento di:

- sovrappressioni di picco pari a 0,6 bar;

Page 17: Prefettura di Enna

17

- radiazione termica stazionaria pari a 12,5 Kw/mq;

Graficamente questa zona è rappresentata da un cerchio di colore rosso avente raggio pari

al raggio del fireball in caso di BLEVE o da un cerchio delimitato dai punti ove la

concentrazione della miscela infiammabile è pari al LFL.

I zona

II zona di “danno”

Soglia con lesioni irreversibili esterna alla prima, caratterizzata da possibili danni, anche

gravi e irreversibili, per le persone che non assumono le corrette misure di autoprotezione

e da possibili danni anche letali per persone più vulnerabili come i minori e gli anziani,

essendo la zona raggiungibile da esplosioni e radiazioni termiche, anche se di minore entità.

In tale zona, l’intervento di protezione principale dovrebbe consistere, almeno nel caso di

rilascio di sostanze tossiche, nel rifugio al chiuso, Un provvedimento quale l’evacuazione

infatti, risulterebbe difficilmente realizzabile, anche in circostanze mediamente

favorevoli, a causa della maggiore estensione territoriale. del resto in tale zona,

caratterizzata dal raggiungimento di valori d’impatto (concentrazione, irraggiamento

termico) minori, il rifugio al chiuso risulterebbe senz’altro di efficacia ancora maggiore che

nella prima zona.

Questa zona è caratterizzata dal raggiungimento di:

- sovrappressioni di picco pari a 0,07 bar;

- radiazione termica stazionaria pari a 5 Kw/mq;

- radiazione termica variabile pari a 200 KJ/mq;

Graficamente questa zona è rappresentata da una corona circolare di colore arancione.

Page 18: Prefettura di Enna

18

II zona

III zona di “attenzione”

Caratterizzata dal possibile verificarsi di danni generalmente non gravi anche per i

soggetti particolarmente vulnerabili oppure da reazioni fisiologiche che possono

determinare situazioni di turbamento tali da richiedere provvedimenti anche di ordine

pubblico. Essendo la zona raggiungibile da esplosioni e radiazioni termiche, anche se di

piccola entità. La sua estensione deve essere individuata sulla base di valutazioni delle

autorità locali.

L’estensione di tale zona non dovrebbe comunque risultare inferiore a quella determinata

dall’area di inizio di possibile letalità nelle condizioni ambientali e meteorologiche

particolarmente avverse (classe di stabilità meteorologica F).

Nel caso del rilascio di sostanze tossiche facilmente rilevabili ai sensi, ed in particolare di

quelle aventi caratteristiche fortemente irritanti, occorre porre specifica attenzione alle

conseguenze che reazioni di panico potrebbero provocare in luoghi particolarmente

affollati (stadi, locali di spettacolo, ecc.).

Tipicamente in questa zona rimane consigliabile il rifugio al chiuso (eventualmente dovranno

essere previsti solamente interventi mirati ai punti di concentrazione di soggetti

particolarmente vulnerabili) e azioni di controllo del traffico.

Questa zona è caratterizzata dal raggiungimento di:

- sovrappressioni di picco pari a 0,03 bar;

- radiazione termica stazionaria pari a 3 Kw/mq;

- radiazione termica variabile pari a 125 KJ/mq;

Graficamente questa zona è rappresentata da una corona circolare di colore giallo.

Page 19: Prefettura di Enna

19

III zona

Si riassumono nella tabella 4 gli eventi incidentali considerati, i relativi scenari e la

determinazione delle distanze di danno a persone e strutture.

Tabel la 4

SCENARIO

INCIDENTALE

I ZONA

di “s i curo impatto”

II ZONA

di “danno”

III ZONA

di “attenzione ”

BLEVE/Fireba l l - ATB

grande 128,4 m 299 m 393,5 m

BLEVE/Fireba l l - ATB

p iccola 72,5 m 122,5 m 167,55 m

UVCE – Rottura

tubazione da 4 I I 45 m 124 m 275 m

POOL FIRE – Rottura

tubazione da 4 I I 29 m 59 m 78 m

JET-FIRE – Rottura

tubazione da 4 I I 66 m 83 m 98 m

FLASH FIRE – Rottura

tubazione da 4 I I 70 m - -

Page 20: Prefettura di Enna

20

3.1.4 Descrizione dello scenario incidentale con riferimento agli elementi sensibili

all’interno di ciascuna zona

Per l’incidente più gravoso (BLEVE ATB grande), sono state determinate sulla mappa il

numero delle aziende e delle persone coinvolte. Tali dati, presenti per ciascun incidente

ipotizzato sono riportati nell’allegato “Popolazione coinvolta per scenario di rischio” . Si

riassumono nella tabella 5, i dati relativi al numero di persone coinvolte nello scenario più

gravoso, preso come riferimento ai fini della predisposizione del piano di emergenza.

BLEVE ATB grande

Settore c iv i le

BLEVE ATB grande

Settore autotrazione

Coinvo lt i Co involt i

h .8 ,00/18,00 h . 18 .00/8.00 Coinvo lt i

h .8 ,00/18,00 Coinvo lt i

h . 18 .00/8.00

I zona 25 1 36 1

II zona 65 2 59 7

III zona 28 29 26 0

totale 118 32 121 8

Page 21: Prefettura di Enna

21

ACCADIMENTO DI INCIDENTE RILEVANTE

FLUSSO DELLE INFORMAZIONI

GESTORE

PREFETTO

Sindaco Assoro

Vigili del Fuoco

Presidente della Regione siciliana

Presidente dell’amministrazione

provinciale

Ministro dell’ambiente

Ministro dell’interno

Dipartimento della protezione

civile

- adotta le misure del piano di emergenza interno; - informa le Autorità; - aggiorna le informazioni fornite

Page 22: Prefettura di Enna

22

4 MODELLO ORGANIZZATIVO D’INTERVENTO

Di seguito sono riportate le funzioni dei principali soggetti che intervengono nella gestione

dell’emergenza.

Ciò non esclude che il Prefetto possa individuare altre strutture idonee a fronteggiare

l’emergenza e a collaborare con i soccorsi locali.

IL GESTORE

In caso di evento incidentale:

attiva il PEI;

informa l’AP, il Sindaco del Comune di Assoro, il Comando Provinciale dei VVF, il

Presidente della Giunta Regionale e il Presidente dell’Amministrazione Provinciale

del verificarsi dell’incidente rilevante ai sensi dell’art. 24, comma 1 del D. Lgs.

334/1999;

segue costantemente l’evoluzione dell’evento incidentale, aggiorna le informazioni

comunicando direttamente con l’AP e resta a disposizione dei VVF.

AUTORITA’ PREPOSTA (Prefetto)

ha competenza esclusiva per l’elaborazione del PEE degli stabilimenti industriali a rischio di

incidente rilevante soggetti agli obblighi di cui all’art. 8 del D. Lgs. 334/1099.

In caso di evento incidentale:

coordina l’attuazione del PEE in relazione ai diversi livelli di allerta;

acquisisce dal gestore e dai VV.F. intervenuti sul posto ogni utile informazione in

merito all’evento in corso;

predispone l’attivazione della Sala Operativa della Prefettura,

informa gli Organi centrali -Ministero dell’interno, Ministero dell’Ambiente e della

Tutela del Territorio, Dipartimento della Protezione Civile, Prefetti delle province

limitrofe (art. 24 c. 2 D. Lgs. 334/1999) e convoca, ove ritenuto necessario, il CCS ,

Presidente Regione Siciliana, Presidente Provincia Regionale nonché i Sindaci dei

comuni limitrofi- convoca , ove ritenuto necessario, il Centro coordinamento

Soccorsi;

acquisisce i dati concernenti le condizioni meteo locali avvalendosi delle stazioni

meteo presenti sul territorio, dei centri regionali funzionali, laddove operativi, e

del Dipartimento della Protezione Civile;

dà disposizioni affinché alle comunicazioni si facciano seguire i messaggi telefax

compilati secondo gli allegati modelli (All. 2°, 2B,2C,3 a.1, 3 a. 2, 3B,3c);

assicura l’attivazione dei sistemi di allarme per le comunicazioni alla popolazione e ai

soccorritori tramite il Sindaco di Assoro e l’ASI;

dispone che gli organi preposti effettuino la perimetrazione delle aree che hanno

subito l’impatto dell’evento incidentale;

Page 23: Prefettura di Enna

23

sentiti il Sindaco interessato e gli organi competenti, dirama comunicati

stampa/radio;

accerta che siano state realizzate le misure di protezione collettiva;

valuta la necessità di adottare provvedimenti straordinari in materia di viabilità e

trasporti;

valuta costantemente con il Sindaco, sentiti gli organi competenti,l’opportunità di

revocare lo stato di emergenza esterna e dichiara il cessato allarme;

richiede che siano avviati i provvedimenti di ripristino e disinquinamento

dell’ambiente.

VIGILI DEL FUOCO

Le strutture territoriali del CNVVF collaborano con l’AP in fase di predisposizione,

attuazione e sperimentazione del PEE.

Il CNVVF svolge attività di formazione sia con le strutture centrali che con quelle

periferiche, in linea con i propri compiti istituzionali, e attua il monitoraggio dei dati sulle

attività a rischio di incidente rilevante.

In caso di evento incidentale:

riceve dal gestore l’informazione sul preallertamento e la richiesta di allertamento

secondo quanto previsto nel PEI;

intervengono per primi sullo scenario incidentale;

svolge le operazioni di soccorso, raccordandosi con il Prefetto secondo quanto

previsto dal PEE.

IL SINDACO

Assicura l’informazione alla popolazione ( all.4) ai sensi dell’art. 22 comma 4 del D. lgs.

334/99, e l’individuazione delle aree di ricovero.

In caso di evento incidentale:

provvede all’attivazione dell’allarme mediante sirene (per le modalità di

comportamento vedasi allegato 4)

attiva le strutture comunali operative di protezione civile-C.O.C. (Polizia Municipale,

Ufficio Tecnico, Volontariato, ecc.) secondo le procedure stabilite nel PEE e nei

piani predisposti dalle funzioni di supporto;

LE FORZE DI POLIZIA

Sono individuate ai sensi dell’art. 16 della Legge 121/1981.

In caso di evento incidentale:

svolgono compiti operativi connessi alla gestione e controllo dei flussi nelle aree

interessate dall’emergenza, anche ai fini del mantenimento dell’ordine pubblico.

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24

ASL – Azienda Ospedaliera - 118

Contribuiscono all’individuazione dei sistemi di protezione sanitaria per la popolazione

residente nelle zone a rischio.

In caso di evento incidentale:

invia il personale tecnico che si raccorda con il Prefetto secondo quanto previsto

dal PEE per una valutazione della situazione e per effettuare il soccorso sanitario

urgente ( vedasi all. 5);

informano le unità ospedaliere locali e quelle delle zone limitrofe sugli aspetti

sanitari dell’evento incidentale;

forniscono, sentite le altre autorità sanitarie, i dati relativi all’entità e l’estensione

del rischio per la salute pubblica;

acquisiscono le informazioni necessarie per individuare attrezzature per

contrastare gli effetti sanitari degli eventi incidentali.

L’AGENZIA REGIONALE O PROVINCIALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE

(ARPAx)

E’ l’ente preposto all’acquisizione, elaborazione, diffusione di dati ed informazioni e di

previsioni sullo stato delle componenti ambientali acque (superficiali e di falda), aria e suoli

soggetti ad agenti contaminanti causati da un evento incidentale.

L’attività dell’ente si esplica, pertanto, contestualmente all’evento e nelle fasi successive,

con operazioni di monitoraggio programmato, di concerto con le altre autorità competenti.

In caso di evento incidentale:

fornisce supporto tecnico, nella fase di emergenza, sulla base della conoscenza dei

rischi associati agli stabilimenti, derivante dalle attività di analisi dei rapporti di

sicurezza e dall’effettuazione dei controlli;

effettua ogni accertamento ritenuto necessario sullo stato dell’ambiente nella zona

interessata dall’evento, nonché analisi chimiche e/o fisiche per valutare l’evoluzione

della situazione di emergenza nelle zone più critiche;

fornisce e acquisisce tute le informazioni sulle sostanze coinvolte;

trasmette direttamente all’AP le risultanze delle analisi e delle rilevazioni

richieste;

fornisce supporto circa le azioni da intraprendere a tutela della popolazione e dei

luoghi dove si è verificato l’evento.

VOLONTARIATO

Le Organizzazioni di Volontariato di cui al D.P.R. 194/2001, nel rischio industriale, possono

essere utilizzate solo se:

le loro attività si svolgono al di fuori delle aree denominate di sicuro impatto e di

danno;

il personale delle stesse è adeguatamente equipaggiato e formato per le attività ad

esse deputate nell’ambito della gestione dell’emergenza esterna. La formazione e

l’addestramento periodico dei volontari sono progettati e

Page 25: Prefettura di Enna

25

gestiti esclusivamente dalle autorità competenti in materia di rischio di incidente rilevante

e di protezione civile.

Le Organizzazioni di Volontariato possono partecipare alle esercitazioni sul rischio

industriale.

In caso di evento incidentale, le funzioni delle organizzazioni di Volontariato potranno

essere:

- supporto alle Forse dell’Ordine per il controllo del traffico esterno alla zona dell’evento

incidentale;

- assistenza alla popolazione in caso di evacuazione o di momentaneo allontanamento dalle

proprie abitazioni verso i centri di raccolta.

DIPARTIMENTO REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

Il Dipartimento Regionale, nell’ambito dell’intesa prevista dall’art. 20, comma 1 del D. lgs.

334/1999, partecipano alla predisposizione del PEE anche fornendo orientamenti desunti

dalla gestione del territorio nonché dati e informazioni sui rischi presenti sul territorio e,

in particolare, sulla sovrapposizione dei rischi naturali con quelli antropici.

4.1 Funzioni di supporto (all.6)

Il modello organizzativo, del presente piano, prevede l’utilizzo delle Funzioni di Supporto.

Le procedure riportate nel PEE attivano le pianificazioni discendenti di ogni singola

funzione di supporto e/o di atri soggetti interessati all’emergenza.

Ogni singola funzione è rappresentata da un responsabile, designato dalla propria

organizzazione su richiesta del Prefetto, che censisce e acquisisce in “tempo di pace” le

risorse, predispone un piano di funzione e le relative procedure. In emergenza è questo

rappresentante che riveste il ruolo di esperto della funzione di riferimento.

I responsabili di ciascuna funzione sono individuati con atto formale e assumono l’obbligo di

aggiornare i dati del proprio piano.

Tecnica e di Pianificazione

Il referente è un rappresentante del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, che

dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e

tecniche per l’interpretazione fisica del fenomeno.

SANITA', ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA

Saranno presenti i responsabili del Servizio Sanitario locale, la C.R.I, le Organizzazioni di

volontariato che operano nel settore sanitario.

Il referente sarà il rappresentante del Servizio Sanitario Locale.

Scopo di questa funzione è quella di attivare l'organizzazione necessaria per la tipologia

dell'evento verificatosi.

Page 26: Prefettura di Enna

26

MASS-MEDIA ED INFORMAZIONE

La sala stampa dovrà essere realizzata presso la Prefettura, in un locale diverso dalla Sala

Operativa.

Sarà cura dell'addetto stampa della Prefettura stabilire il programma e le modalità degli

incontri con i giornalisti.

Per quanto concerne l'informazione al pubblico sarà cura dell'addetto stampa,

coordinandosi con gli Enti interessati, procedere alla divulgazione della notizia per mezzo

dei mass-media.

Scopi principali sono:

- informare e sensibilizzare la popolazione;

- far conoscere le attività;

- realizzare spot, creare annunci, fare comunicati;

- organizzare tavole rotonde e conferenze stampa.

VOLONTARIATO

In Sala Operativa, prenderà posto il coordinatore indicato dal Dipartimento Regionale

Protezione Civile.

Il coordinatore provvederà, in "tempo di pace", ad organizzare esercitazioni congiunte con

altre forze preposte all'emergenza al fine di verificare le capacità organizzative ed

operative delle suddette Organizzazioni.

TRASPORTO, CIRCOLAZIONE E VIABILITA'

La funzione riguardante il trasporto è strettamente collegata alla movimentazione dei

materiali, al trasferimento dei mezzi, ad ottimizzare i flussi lungo le vie di fuga ed al

funzionamento dei cancelli di accesso per regolare il flusso dei soccorritori. Questa

funzione di supporto deve necessariamente operare a stretto contatto con i responsabili

delle varie Strutture Operative presenti presso il CCS:

- Corpo Nazionale VV.F.;

- Forze dell’Ordine;

- Corpo Forestale dello Stato;

- Servizi Tecnici Nazionali;

- Croce Rossa Italiana;

- Strutture del Servizio Sanitario Nazionale;

- Organizzazioni di Volontariato.

Per quanto concerne la parte relativa all'attività di circolazione e viabilità il coordinatore è

normalmente il rappresentante della Questura; concorrono per questa attività la Polizia

Stradale, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Provinciale sia come tutori della

legge che per le indagini di Polizia giudiziaria.

Page 27: Prefettura di Enna

27

Saranno previste esercitazioni congiunte tra le varie forze al fine di verificare ed

ottimizzare l'esatto andamento dei flussi lungo le varie direttrici.

SERVIZI ESSENZIALI

in questa funzione prenderanno parte i rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati

sul territorio coinvolto (Enel – Telecom).

Mediante i Compartimenti Territoriali e le corrispondenti sale operative nazionali o

regionali circa l'efficienza e gli interventi sulla rete. L'utilizzazione del personale addetto

al ripristino delle linee e/o delle utenze è comunque coordinata dal rappresentante

dell'Ente di gestione presente nella funzione.

CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE

L'effettuazione del censimento dei danni a persone e case riveste particolare importanza

al fine di fotografare la situazione determinatasi a seguito dell'evento calamitoso per

determinare sulla base dei risultati riassunti in schede riepilogative gli interventi

d'emergenza.

Il responsabile della suddetta funzione, nella figura di un funzionario del Genio Civile, al

verificarsi dell'evento calamitoso, dovrà effettuare un censimento dei danni riferito a:

- persone;

- edifici pubblici;

- edifici privati;

- impianti industriali;

- servizi essenziali;

- attività produttive;

- infrastrutture pubbliche;

- agricoltura e zootecnia.

Per il censimento di quanto descritto il coordinatore di questa funzione, si avvarrà di

funzionari del D.R.P.C., dell'Ufficio Tecnico del Comune di Assoro e di esperti del settore

sanitario, industriale e commerciale.

ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE

Per fronteggiare le esigenze della popolazione che a seguito dell'evento calamitoso

risultano senza tetto o soggette ad altre difficoltà, si dovranno organizzare in loco delle

aree attrezzate per fornire i servizi necessari.

Dovrà presiedere questa funzione il Sindaco del Comune di Assoro o un suo delegato in

possesso di conoscenza e competenza in merito al patrimonio abitativo ed agli insediamenti

industriali.

I sistemi di mitigazione delle conseguenze sono:

- rifugio al chiuso

Page 28: Prefettura di Enna

28

- evacuazione assistita

PROTEZIONE DELL'AMBIENTE

Tale nuova funzione di supporto, non prevista nel Metodo Augustus, è stata inserita per la

specifica competenza ed attività delle ARPA in campo ambientale.

Anche il responsabile di questa funzione dovrà essere designato dall'ente di appartenenza

con atto formale.

e attività e i compiti di questa funzione sono quelli descritti nel riepilogo delle competenze

ed in particolare:

- fornire supporto tecnico, nella fase di emergenza, sulla base della conoscenza dei rischi

associati agli stabilimenti, derivanti dalle attività di analisi dei rapporti di sicurezza e

dall'effettuazione dei controlli;

- svolgere le attività finalizzate agli accertamenti ritenuti necessari sullo stato

dell'ambiente nella zona interessata dall'evento, nonché analisi chimiche e/o fisiche per

valutare l'evoluzione della situazione di emergenza nelle zone più critiche;

- acquisire le necessarie informazioni sulle sostanze coinvolte;

- trasmettere direttamente al Prefetto le risultanze delle analisi e delle rilevazioni

ambientali da divulgare al Sindaco, ai VVF e alle strutture sanitarie;

- fornire supporto nell'individuazione delle azioni da intraprendere a tutela della

popolazione e dei luoghi dove si è verificato l'evento.

Page 29: Prefettura di Enna

29

4.2 Organizzazione e procedure

4.2.1 La sala operativa, in funzione in h. 24, o il centralinista della Prefettura, ricevuta la

comunicazione, informa immediatamente il funzionario responsabile.

Il funzionario responsabile:

a) contatta immediatamente il funzionario reperibile dei VV.F. per la verifica

dell’evento e quindi informa il Prefetto;

b) contatta per l’invio sul posto dei propri nuclei di collegamento la Questura,il

Comando provinciale dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Provinciale ed

il Comune di Assoro.

c) predispone l’attivazione della sala operativa della Prefettura.

Il Prefetto, quando viene determinato il tipo di evento accidentale, informa il

Ministero dell’Interno, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero

dell’Ambiente, il Ministero della Salute, il Presidente della Regione Siciliana, il

Presidente della Provincia regionale e il sindaco del Comune di Assoro disponendo

che alle comunicazioni telefoniche facciano seguito i messaggi telefax secondo i

modelli ( all.2°,2B,2C,3A.1,3A.2.3B,3C)

4.2.2 Viabilità: vie di accesso dei mezzi di soccorso e di deflusso, cancelli, e

percorsi alternativi

Settore strategico della pianificazione è quello relativo alla viabilità che è stata

analizzata e d organizzata di comune accordo con i responsabili dei vari enti preposti alla

stessa, al fine di consentire un rapido isolamento delle zone a rischio o direttamente

interessate dagli effetti dell’evento incidentale e garantire un efficace servizio di ordine

pubblico.

A tal fine sono stati individuati i punti nodali in cui deviare e/o impedire il traffico,

attraverso l’utilizzo di posti di blocco e/o cancelli, al fine di interdire l’afflusso di traffico

nelle zone a rischio e di garantire un deflusso ugualmente scorrevole del traffico di zona,

nonché agevolare la tempestività degli interventi, anche in relazione all’evoluzione

dell’evento.

Come meglio specificato nell’allegata planimetria (all.7), si sono individuati i seguenti

blocchi e/o cancelli:

Cancello 1) Al Km. 13 + 900 della S.S. 192, all’incrocio tra la stessa e l’Asse Industriale

Attrezzato, provenendo da Enna, un cancello della Guardia di Finanza di

Enna bloccherà il flusso veicolare lungo la S.S. 192 deviandolo lungo l’Asse

Industriale Attrezzato;

Page 30: Prefettura di Enna

30

Cancello 2) lungo l’Asse Industriale, in c/da Terre di Chiesa, al quarto km. blocco dei

Carabinieri di Valguarnera Caropepe che interdirà l’accesso alla viabilità

interna dell’area industriale;

Cancello 3) lungo l’Asse Industriale, al km 4,500 blocco della Polizia Provinciale che

interdirà l’accesso alla viabilità interna dell’area industriale;

Cancello 4) lungo la S.S. 192, in corrispondenza dell’incrocio con la S.P. 57 all’altezza

della Stazione Ferroviaria di Dittaino, blocco della Polizia Stradale che

interdirà l’accesso all’area a rischio deviandola lungo l’Asse Industriale;

Cancello 5) lungo la S.P. 57, in corrispondenza dell’incrocio con la Via Pasquasia, blocco

dei Carabinieri di Assoro che interdirà l’accesso all’area lungo la via

Pasquasia, indirizzandolo lungo la S.P. 57;

Cancello 6) all’incrocio tra la S.P. 62 e la S.P. 7/a, nella parte sottostante lo svincolo dalla

A.19 “Mulinello”, blocco della Polizia Stradale che interdirà l’accesso alla

Zona Industriale dalla S.P. 62 e agevolerà l’uscita dei mezzi dall’area (fuori

cartografia);

Cancello 7) due ulteriori pattuglie (Polizia Stradale e Carabinieri) verranno inviate in

zona per fronteggiare eventuali emergenti esigenze.

Per meglio controllare il traffico lungo l’intera area sarà da valutare l’opportunità di

posizionare un ulteriore cancello all’incrocio fra l’asse Industriale e la S.S. 192; inoltre, a

seguito della futura apertura dello svincolo autostradale di “Dittaino”, andrà eventualmente

considerata la necessità di realizzare un’ulteriore blocco, all’incrocio fra la strada che

conduce allo svincolo e la S.S. 192, mediante l’utilizzo di una delle due pattuglie

sopraccitate o di una nuova pattuglia.

4.2.3 Evacuazione Assistita

Nell’ambito del Piano di Emergenza Esterno sono state individuate, a seguito di

sopralluogo congiunto con i responsabili dei vari enti preposti e di comune accordo con gli

stessi, le aree di attesa, di ammassamento ed il posto medico avanzato(all.8).

Le due aree di attesa sono state localizzate una a nord ed una a sud rispetto

all’industria, al fine di consentire un agevole raggiungimento delle stesse da qualunque

punto di fuga; la prima è stata localizzata lungo una corsia della via Pasquasia, nei pressi

dell’incrocio con la S.P. 57; l’altra lungo l’Asse Industriale Attrezzato, in prossimità

dell’incrocio con la strada che unisce il bivio fra la S.P. 62 e la S.S. 192 e lo stesso Asse

Industriale.

Page 31: Prefettura di Enna

31

L’area di ammassamento è stata localizzata lungo la strada che corre parallela

all’Asse Industriale e alla S.S. 192, alle spalle dell’ A.S.I., in una zona facilmente

raggiungibile anche da mezzi pesanti, e non di intralcio alla circolazione.

Il Posto Medico Avanzato, è stato localizzato alla fine della via Pasquasia,

utilizzando metà della corsia della stessa, nei pressi dell’area di attesa, in un posto

facilmente raggiungibile dai mezzi di soccorso e situato in prossimità del limite del massimo

scenario di evento atteso, quindi in posizione strategica rispetto all’intera area.

Si sottolinea l’indispensabile utilizzo di appropriata segnaletica da localizzarsi lungo

le vie di accesso, negli incroci stradali, in corrispondenza degli svincoli autostradali ed in

genere come meglio specificato nella planimetria allegata (all.8).

4.3 Definizione dei livelli di allerta

La distinzione in livelli di allerta ha lo scopo di consentire ai Vigili del Fuoco di intervenire

fin dai primi momenti, e al Prefetto il tempo di attivare, in via precauzionale, le misure di

protezione e mitigazione delle conseguenze previste nel piano per salvaguardare la salute

della popolazione e la tutela dell’ambiente.

I livelli di allerta sono:

• ATTENZIONE

Stato conseguente ad un evento che, seppur privo di qualsiasi ripercussione all’esterno

dell’attività produttiva per il suo livello di gravità, può o potrebbe essere avvertito dalla

popolazione creando, così, in essa una forma incipiente di allarmismo e preoccupazione per

cui si rende necessario attivare una procedura informativa.

In questa fase, il gestore informa il Prefetto e gli altri soggetti individuati nel piano in

merito agli eventi in corso, al fine di consentirne l’opportuna gestione.

Non ha luogo alcuna operazione di soccorso.

• PREALLARME

Si instaura uno stato di “preallarme” quando l’evento, pur sotto controllo, per la sua natura

o per particolari condizioni ambientali, spaziali, temporali e meteorologiche, possa far

temere un aggravamento o possa essere avvertito dalla maggior parte della popolazione

esposta, comportando la necessità di attivazione delle procedure di sicurezza e di

informazione.

Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che, per la vistosità o fragorosità dei

loro effetti (incendio, esplosione, fumi, rilasci o sversamenti di sostanze pericolose),

vengono percepiti chiaramente dalla popolazione esposta, sebbene i parametri fisici che li

Page 32: Prefettura di Enna

32

caratterizzano non raggiungano livelli di soglia che dalla letteratura sono assunti come

pericolosi per la popolazione e/o l’ambiente.

In questa fase, il gestore richiede l’intervento di squadre esterne dei VVF, informa il

Prefetto e gli altri soggetti individuati nel piano. Il Prefetto assume il coordinamento della

gestione dell’emergenza al fine di consentire un’attivazione preventiva delle strutture,

affinché si tengano pronte a intervenire in caso di evoluzione di un evento incidentale.

• ALLARME – EMERGENZA ESTERNA ALLO STABILIMENTO

Si instaura uno stato di “allarme” quando l’evento incidentale richiede, per il suo controllo

nel tempo, l’ausilio dei VVF e, fin dal suo insorgere o a seguito del suo sviluppo

incontrollato, può coinvolgere, con i suoi effetti infortunistici e sanitari, le aree esterne

allo stabilimento.

Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che possono dare origine esternamente

allo stabilimento a valori di irraggiamento e sovrappressione superiori a quelli solitamente

presi a riferimento per la stima delle conseguenze.

Il responsabile dello stabilimento:

- applica il P.E.I.;

- dà comunicazione alla Prefettura, per attivare la Sala Operativa, ed al Comune;

- invia il messaggio telefax per l’attivazione della procedura d’emergenza. In questa fase, si

ha l’intervento di tutti i soggetti individuati nel piano.

• CESSATO ALLARME

La procedura di attivazione del cessato allarme è assunta dal Prefetto, sentite le strutture

operative e gli amministratori locali, quando è assicurata la messa in sicurezza del

territorio e dell’ambiente.

Page 33: Prefettura di Enna

33

4.4 Sistemi di allarme e flusso della comunicazione

Le procedure di attivazione del piano sono articolate su quattro livelli operativi connessi

alle fasi di “attenzione”, “preallarme”, “allarme” e “cessato allarme”. Negli schemi che

seguono sono illustrati i flussi di attivazione delle suddette fasi e nel proseguo le

procedure generali connesse alle singole attivazioni da adottarsi da parte di ciascun ente.

Ciascun ente disporrà di un proprio piano particolareggiato.

FLUSSO DI ATTIVAZIONE FASE DI ATTENZIONE

GESTORE

DELLO

STABILIMENTO

COMANDANTE VV.F. PIANO

PARTICOLAREGGIATO

PIANO DI

EMERGENZA

INTERNO

ATTENZIONE

Page 34: Prefettura di Enna

34

FLUSSO DI ATTIVAZIONE FASE DI PREALLARME

GESTORE

DELLO

STABILIMENTO

PREFETTO COMANDANTE VV.F.

DIRETTORE

D’INTERVENTO

PIANO DI

EMERGENZA

INTERNO

PIANO

PARTICOLAREGGIATO

PIANO

PARTICOLAREGGIATO

SINDACO

SOCCORSO

SANITARIO

FORZE

DELL’ORDINE

ARPA

PIANO

PARTICOLAREGGIATO

PIANO

PARTICOLAREGGIATO

PIANO

PARTICOLAREGGIATO

PREALLARME

Page 35: Prefettura di Enna

35

FLUSSO DI ATTIVAZIONE FASE DI ALLARME

GESTORE

DELLO

STABILIMENTO

PREFETTO COMANDANTE VV.F.

DIRETTORE

D’INTERVENTO

PIANO DI

EMERGENZA

INTERNO

PIANO

PARTICOLAREGGIATO

PIANO

PARTICOLAREGGIATO

SINDACO

SOCCORSO

SANITARIO

FORZE

DELL’ORDINE

ARPA

PIANO

PARTICOLAREGGIATO

PIANO

PARTICOLAREGGIATO

PIANO

PARTICOLAREGGIATO

ALLARME

Page 36: Prefettura di Enna

36

4.4.1 Sistemi di allarme

I sistemi di allarme costituiscono un requisito essenziale per rendere efficace il PEE in termini di risposta all’emergenza di natura industriale.

Dislocazione dei sistemi di allarme

Il Comune di Assoro d’intesa con il gestore dello stabilimento ha provveduto alla dislocazione del sistema di allarme mediante sirene, la cui dislocazione è riportata all’allegata cartografia (all.9).

Gestione e manutenzione dei sistemi di allarme

Il Sindaco di Assoro e/o il gestore dello stabilimento, in qualità di proprietario degli strumenti di allarme, sono esonerati di assicurare l’efficienza nel tempo e/o prevedere dei sistemi alternativi di allarme.

4.5 Comunicazioni

I flussi comunicativi previsti contestualmente all’attivazione del P.E.E. sono:

- comunicazione dell’evento incidentale del gestore ai VV.F ed al Prefetto;

- comunicazione tra la sala operativa e gli altri soggetti previsti nel P.E.E.;

- comunicazioni dal Sindaco alla popolazione residente nelle aree a rischio per informare

dell’evento incidentale in corso ed eventualmente per diramare l’ordine di “rifugio al chiuso”

o “evacuazione”;

- comunicazione del Prefetto alle Amministrazioni Centrali.

4.6 Gestione post – emergenza

Al termine dell’emergenza, il Prefetto darà disposizioni per il rientro del personale che,

comunque, dovrà avvenire dopo che la popolazione ancora presente nei punti di raccolta sia

rientrata nelle proprie abitazioni. Inoltre, attiverà l’A.U.S.L.,l’Azienda Ospedaliera e l’Arpa

per i rilevamenti necessari a verificare l’eventuale inquinamento dei terreni.

A cura dell’Azienda sarà dato il segnale di cessato allarme.

A cura del sindaco del Comune di Assoro sarà comunicato il cessato allarme alla

popolazione.

Il Prefetto darà disposizioni affinché siano trasmesse le comunicazioni di cessato allarme

alle stesse Autorità cui aveva provveduto ad inviare il messaggio di dichiarazione dello

stato di allarme.

Page 37: Prefettura di Enna

37

5 INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE

A.Informazione preventiva: deve tendere a sensibi l izzare la

popolazione residente su tutti i r ischi, d i varia natura, che caratterizzano

il territorio interessato.

Va svolta dal Sindaco, quale organo di Protezione Civile , con le forme

ritenute più opportune.

B. Informazione preventiva specifica: è r ivolta al la popolazione degli

insediamenti abitativi, prossimi al lo stabi l imento, per fornire una chiara

visione dei r ischi che potrebbero derivare dalla vic inanza dello

stabil imento stesso sottolineando, però, la remota probabi l ità del

verificarsi di inc identi gravi. Va svolta dal Sindaco di Assoro, quale organo

di Protezione Civile, nei confronti della c ittadinanza interessata, che deve

essere resa edotta, gradualmente ed opportunamente sui r ischi e

sull ’atteggiamento da assumere in caso di inc idente industriale. A

conclusione dell ’azione informativa, potrà essere inviata la “Scheda di

Comportamento” (Al l . n.4 ) , accompagnatala una lettera nella quale venga

messo in evidenza il s ignificato estremamente cautelativo dell ’ in iziativa.

C. Informazione durante l ’emergenza: verrà svolta a cura del

Sindaco del Comune di Assoro sentita la Prefettura; poiché al momento

del la dichiarazione del lo stato di “Al larme” verrà interrotta l ’erogazione

del l ’energia elettrica nella zona, l ’ informazione sarà divulgata a mezzo di

idonei sistemi di diffusione sonora adeguatamente al imentati e/o nel le

more di instal lazione degli stessi , a mezzo megafoni instal lati su mezzi

mobil i . A cura della Prefettura saranno diramati dei bollettini e dei

notiziari con i mezzi radio e televisivi a diffusione locale, regionale e

nazionale.

Page 38: Prefettura di Enna

38

6 ALLEGATI RELATIVI A PLANIMETRIE, CARTOGRAFIE,SCHEDE

COMPORTAMENTALI DELLA POPOLAZIONI

N.1 Planimetria dello stabilimento;

N.2 Modelli 2A,2B,2C,

N.3 Modelli 3A.1,3A.2,3B,3C;

N.4 Scheda di comportamento della popolazione;

N.5 Piano discendente assistenza sanitaria;

N.6 Funzioni di supporto;

N. 7 Planimetria cancelli;

N.8 Planimetria Aree;

N.9 Planimetria dislocazione sistemi di allarme;

N.10 Planimetria complessiva - localizzazione aziende e numero unità lavorative;

N.11 Planimetria della popolazione coinvolta per scenario di rischio.

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7 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA foto a cura de l D.R .P .C . – U.O.B. XVII ENNA

STABILIMENTO REGALGAS S.A.S.

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1) POSTO MEDICO AVANZATO – VIA PASQUASIA

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2) AREA DI ATTESA – VIA PASQUASIA

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3) AREA DI ATTESA – ASSE INDUSTRIALE ATTREZZATO

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4) AREA DI AMMASSAMENTO