Professione Ghostwriter

2Tutti i Diritti Riservati - Vietata qualsiasi riproduzione del presente ebook

MARIA ELEONORA PISU

Anteprima di:

PROFESSIONE GHOSTWRITER

Come Costruirsi una Redditizia Attività da Freelance

Trasformando in un Lavoro la Passione per la

Scrittura

http://www.autostma.net/professione-ghostwriter-maria-eleonora-pisu/


Titolo

“PROFESSIONE GHOSTWRITER”

Autore

Maria Eleonora Pisu

Editore

Bruno Editore

Sito internet

http://www.brunoeditore.it

ATTENZIONE: questo ebook contiene i dati criptati al fine di un riconoscimento in caso di pirateria. Tutti i diritti sono riservati a norma di legge. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta con alcun mezzo senza l’autorizzazione scritta dell’Autore e dell’Editore. È espressamente vietato trasmettere ad altri il presente libro, né in formato cartaceo né elettronico, né per denaro né a titolo gratuito. Le strategie riportate in questo libro sono frutto di anni di studi e specializzazioni, quindi non è garantito il raggiungimento dei medesimi risultati di crescita personale o professionale. Il lettore si assume piena responsabilità delle proprie scelte, consapevole dei rischi connessi a qualsiasi forma di esercizio. Il libro ha esclusivamente scopo formativo e non sostituisce alcun tipo di trattamento medico o psicologico. Se sospetti o sei a conoscenza di avere dei problemi o disturbi fisici o psicologici dovrai affidarti a un appropriato trattamento medico.

http://www.brunoeditore.it/


Sommario

Introduzione

Capitolo 1: Come porre le basi per un futuro da

ghostwriter freelance

Capitolo 2: Come iniziare a guadagnare e dove scrivere

Capitolo 3: Come scrivere nell’ombra

Capitolo 4: Come farsi trovare dai clienti

Capitolo 5: Come organizzare il lavoro e mettersi

in regola

Conclusione


Introduzione

Cos’è un ghostwriter? È un autore i cui testi sono destinati a essere

firmati da un’altra persona. Viene definito anche “scrittore ombra” e la

sua identità, a parte alcune eccezioni, è segreta, e spesso blindata da un

contratto. A dispetto del voto di segretezza, il mestiere del ghostwriter

può dare tante soddisfazioni e può portare, con un po’ di impegno e le

competenze giuste, anche fama e gloria in tempi relativamente brevi.

Il ghostwriter non è solo l’autore di autobiografie delle celebrità, come

potrebbe suggerire il senso comune: il ghostwriter scrive email, report,

redige newsletter per le aziende, confeziona testi pubblicitari, brochure,

cataloghi, comunicati stampa, l’insieme dei testi di un sito web o i post

di un blog, scrive romanzi o interi manuali su argomenti che fino a quel

momento aveva completamente ignorato. Nell’era digitale, i ghostwriter

sono richiesti principalmente per due tipologie di servizio: articoli per

il web, che offrono un guadagno sicuro mese dopo mese ma richiedono

particolari competenze legate alla scrittura per Internet, ed ebook,

ovvero libri in formato digitale generalmente di carattere manualistico

e formativo.


Nonostante sia più difficile entrare nel mercato dell’editoria tradizionale,

continua a essere richiesto anche lo scrittore ombra di futuri bestseller,

che spesso viene contattato dalla casa editrice e coinvolto in operazioni

commerciali strategiche.

Come vedremo più avanti, quello del ghostwriter è un mestiere che si può

iniziare da un giorno all’altro, con guadagni immediati e sicuri; tuttavia,

per entrare in certe nicchie di mercato ci vogliono tempo, costanza e

ottime doti di scrittura.

In pratica, non si diventa Howard Phillips Lovecraft, Carolyn Keene o

il ghostwriter di Hillary Clinton per puro colpo di fortuna. Il primo è

uno scrittore vissuto a cavallo tra l’800 e il 900, che, oltre a pubblicare

con la propria firma, lavorava anche dietro le quinte per conto di altri

autori; la seconda è un’autrice che non è mai esistita, sotto il cui nome si

nascondeva un team di creativi ingaggiato dalla Stratemeyer Syndicate

per narrare le gesta dell’eroina per ragazzi Nancy Drew; il terzo

personaggio è in realtà una triade, formata dal ghostwriter Maryanne

Vollers, dallo speechwriter Alison Muscatine, e dal ricercatore Ruby

Shamir: insieme hanno realizzato l’autobiografia di Hillary Clinton

Living History, percependo, si dice, ben 500.000 $.


In questo corso impareremo poca teoria e tanta pratica: ci soffermeremo

solo all’inizio su definizioni e panoramiche, passando all’azione sin dal

secondo capitolo. Vedremo da dove iniziare, come guadagnare sin dal

primo giorno, come affrontare i clienti, come migliorare le proprie doti

di scrittura e in che modo costruire le fondamenta della propria carriera

da freelance della penna.


CAPITOLO 1:Come porre le basi per un futuro da ghostwriter freelance

Se avete acquistato questo corso, probabilmente aspirate a diventare un

ghostwriter di successo. Forse vi piace scrivere, lo fate già per diletto o

per lavoro e credete di sapervela cavare egregiamente. Ebbene, sappiate

che non basta conoscere e applicare la grammatica italiana per diventare

un ghostwriter, né è sufficiente possedere una mente creativa. Occorre

avere anche altre doti, totalmente slegate dalle proprie abilità di scrittore.

Vediamole:

Capacità d’adattamento

Il ghostwriter professionista è un abile camaleonte: è capace di modificare

il proprio stile per farlo assomigliare a quello del cliente ed è disposto

anche a resettare il lavoro svolto e a ricominciare daccapo se quest’ultimo

non è soddisfatto.

Organizzazione

Chi lavora su commissione riesce a rispettare le scadenze, senza cadere

vittima del panico da pagina bianca. Inoltre, al ghostwriter viene spesso


richiesto anche un lavoro di progettazione e di riorganizzazione della

trama o della struttura di un romanzo o di una guida: per farlo è necessario

possedere il dono della sintesi, che permette di visualizzare la struttura

nel suo complesso ordinandone capitoli e paragrafi secondo uno schema

logico. Per superare certe sfide, lucidità e organizzazione mentale sono

fondamentali. E questo vale per il lavoro da freelance in generale: potete

tenervi l’animo ribelle da artista incompreso di cui andate tanto fieri, ma

quando lavorate per un cliente azionate il cervello e prendetevi il tempo

necessario per riflettere.

Spirito di collaborazione

Il ghostwriter è in grado di lavorare in team, di comprendere le esigenze

del cliente e di comunicare con assertività. Chi commissiona un testo

può prendersi tutto lo spazio che desidera: dare all’autore carta bianca,

suggerire un metodo di lavoro, consegnare una bozza da correggere o

pretendere di visionare il lavoro svolto a fine giornata, fino alla chiusura

del progetto. Il ghostwriter collaborativo reagisce bene alle critiche: non

ne fa una malattia e riesce a migliorarsi e a crescere anche grazie alle

indicazioni dei clienti.


Passione per la scrittura

Il ghostwriter trascorrerà ore e ore davanti al proprio computer, chiuso

tra le mura di casa propria; dovrà accontentarsi della compagnia del suo

gatto durante le ore lavorative. Inoltre, le sue creazioni non porteranno la

sua firma. Quello che fa gli deve piacere talmente tanto da ritenere certe

rinunce il giusto prezzo per svolgere il mestiere che desidera. Rinunce

che comunque saranno abbondantemente ripagate in denaro.

Bravi ricercatori

Un ghostwriter potrebbe trovarsi a dover redigere comunicati stampa,

articoli o libri incentrati su argomenti di cui non sa nulla. Per questo è

importante essere dei bravi ricercatori, e sapersi informare celermente

e in maniera efficace. Come vedremo più avanti, il bravo ricercatore è

veloce, sa riconoscere le fonti attendibili e impara in fretta a convertire

le informazioni recepite in modo da renderle compatibili con il lavoro

che sta svolgendo.

Rinunciare alla fama

Un ghostwriter deve per forza rinunciare alla fama? Ni. È vero che

in qualità di “fantasma”, non dovrà mai spifferare di aver scritto quel

libro che campeggia in vetrina tra i bestseller della stagione, è vero che


non potrà mai vedere il proprio nome sulla copertina e che rinuncerà ai

diritti d’autore; ma è altrettanto vero che si può essere ghostwriter con

la propria identità, vantando una carriera di successo e un ricco portfolio

(anch’esso fantasma). Presentandosi più o meno così: Io, Mario Rossi,

sono un ghostwriter. Vengo pagato profumatamente per fare quello che

ho sempre voluto fare: scrivere.

Alcune di queste doti possono essere affinate, oppure assimilate con lo

studio, altre invece sono più categoriche: o ci sono o non ci sono. Bravi

ricercatori si diventa in poco tempo, se si hanno gli strumenti per farlo.

Si può anche studiare per migliorare le proprie doti di scrittura, ma la

passione per la penna ha radici ancestrali e non si acquisisce dal nulla.

Stessa cosa per lo spirito di collaborazione che non si impara con un

corso online, ma con l’esperienza accumulata in anni di lavoro in team.

SEGRETO n. 1: un bravo ghostwriter ha capacità d’adattamento,

organizzazione, spirito di collaborazione, passione per la scrittura,

è un ottimo ricercatore e accetta di rinunciare alla fama.

Ci sono diversi tipi di ghostwriter. Ad accomunarli è la condizione di

anonimato in cui versa l’autore, che realizza opere destinate a essere


attribuite ad altri; a distinguerli è la tipologia di testo che gli scrittori

fantasma andranno a confezionare.

Testi SEO

Anche il copywriter che scrive per il web è uno scrittore fantasma.

Il copywriter SEO (che sta per Search Engine Optimization, ovvero

ottimizzazione per i motori di ricerca) è molto cercato dalle aziende: i

motori di ricerca sono sempre più esigenti e per poter premiare i siti nel

posizionamento pretendono contenuti numerosi, sostanziosi e di qualità.

Spesso al copy si richiedono testi esplicitamente dedicati all’occhio

critico di Google (per esempio meta description), da redigere avendo

ben chiare le direttive del motore di ricerca sull’utilizzo delle keyword

e sulla struttura del testo.

Scrittura commerciale

Per scrivere testi commerciali – pagine di vendita, newsletter, email

marketing, testi di un sito aziendale ecc. - è bene possedere le basi del

marketing. Le aziende che non dispongono di una risorsa interna atta

allo scopo, contattano spesso un ghostwriter freelance ingaggiandolo in

outsourcing. Altre si rivolgono alle agenzie di comunicazione e ai loro

copy.


Comunicati stampa

Il comunicato stampa non deve essere un prodotto commerciale, come

tanti erroneamente credono, ma giornalistico. Un buon comunicato

stampa contiene le informazioni di base nelle prime righe, è scorrevole e

non è troppo lungo; è redatto con uno stile scarno ma riesce a coinvolgere

e interessare il lettore.

Articoli per blog

Esistono tanti tipi di blog. In genere, chi chiede l’aiuto di un ghostwriter

per il proprio blog ne ricava anche un guadagno, tale da giustificare

l’impiego di una risorsa esterna. Si tratterà di blog abbastanza visitati i

cui testi dovranno avere più o meno lo stesso stile.

Articoli giornalistici

Sempre più freelance scrivono news per il web e basano il proprio lavoro

su collaborazioni continuative con giornali online. Di norma gli articoli

sono firmati, ma non è sempre detto.

E-book

Il mercato degli ebook è in continua crescita. Tipicamente, un ebook è

un libro redatto sotto forma di un manuale e commercializzato online


all’interno di store come Amazon e Lulu, o da case editrici specializzate

come Bruno Editore. In genere non è troppo lungo, rispetta un formato

leggibile in digitale, costa relativamente poco ed è scritto con uno stile

basato su praticità e semplicità. Quello degli infoprodotti – informazioni

in vendita – è un vero e proprio business. Tanti se ne rendono conto

ma non hanno le competenze per iniziare, ovvero: non sono capaci di

scrivere un libro. Prendiamo il caso ipotetico di Maria, che gestisce

da anni un blog di cucina molto visitato. Se Maria vendesse sulla sua

homepage un manuale in cui vengono illustrati i suoi segreti culinari,

ad esempio sulle torte decorate con pasta di zucchero, pensate che

qualcuno lo comprerebbe? Probabilmente sì, se il prezzo è ragionevole.

Se Maria non ha tempo di scriverlo perché è troppo occupata a girare le

video-ricette, può rivolgersi a un ghostwriter. Oppure, potrebbe essere

il ghostwriter a mettere la pulce nell’orecchio a tutte le Marie del web

offrendosi volontario per aiutarle ad ampliare il loro business.

Romanzi e racconti

La scrittura creativa è tutto un altro paio di maniche. Ci sono persone che

scrivono comunicati stampa praticamente perfetti ma che non sarebbero

mai in grado di scrivere un romanzo, perché non dotati di una fantasia

“allenata”. Altri invece non la sanno tenere a freno e, quando redigono


testi, tecnici fanno fatica a restare in tema. Per scrivere un romanzo non

basta avere la penna facile. Strutturare la trama è un lavoro complesso,

farsi capire lo è ancora di più. Se siete in grado di scrivere un thriller o

un romanzo rosa lo sapete solo voi, a meno che non l’abbiate già fatto.

Come viene contattato un ghostwriter in questo caso? Dipende. L’autore

lo può cercare su Google, sui marketplace oppure può tirare fuori il jolly

dal mazzo dei propri contatti.

Speech e altri testi

Chiunque può avere bisogno di uno scrittore fantasma per le esigenze

più disparate: dagli speech per conferenze o discorsi pubblici agli slogan

nudi e crudi, dai testi teatrali alle etichette dei cosmetici.

Vedremo più avanti come scrivere testi SEO, commerciali, comunicati

stampa, articoli, romanzi ed ebook di qualità. Attenzione, perché le

competenze SEO possono risultare utili anche nella redazione di testi

che in teoria sono destinati ad altri scopi, come i testi commerciali, i

comunicati stampa o gli articoli di giornale. I motori di ricerca sono

avidi di contenuti e Internet è un calderone dove vengono gettati testi

di ogni tipo. Un comunicato stampa destinato a un press kit finirà quasi

certamente all’interno di un sito web; stessa cosa dicasi per i testi


giornalistici, che sempre più spesso gli editori vincolano al rispetto delle

regole dei motori di ricerca.

SEGRETO n. 2: i ghostwriter scrivono di tutto: testi SEO,

testi commerciali, comunicati stampa, articoli per blog, articoli

giornalistici, ebook e testi creativi.

Si può essere ghostwriter ma non freelance. Alcuni professionisti

della parola scritta lavorano per un solo committente e percepiscono

uno stipendio mensile; sono i ghostwriter ingaggiati dalle case editrici:

in qualità di risorse interne, scrivono recensioni, quarte di copertina,

comunicati stampa e a volte libri interi. Lo stipendio non cambia mai, a

prescindere dalla mole di lavoro. Molti si sentono rassicurati nelle vesti

del dipendente: sanno dove andare quando si svegliano la mattina, non si

chiedono quale sarà il loro prossimo cliente e aspettano ansiosi il weekend

per assaporare una libertà condizionata, che reputano sufficiente per le

proprie aspettative di vita. Per altri, al contrario, quella del dipendente

non è altro che una gabbia dorata, dove motivazione e creatività sono

destinate ad appassire e morire lentamente.

Essere freelance è una condizione prima di tutto mentale, ideale per


alcuni e spaventosa per altri. Non tutti amano questa sensazione di libertà

e insicurezza, che rende ogni giorno diverso dal precedente e mette

continuamente alla prova un altrimenti sopito spirito di sopravvivenza.

Così, se il traguardo è la condizione di ghostwriter freelance, la tappa

intermedia è quella del freelance.

Dipendente à Freelance à Ghostwriter Freelance

Il freelance può vivere ovunque, anche in una spiaggia polinesiana. Ma

deve sapere come ci si trasferisce all’estero: cambiare vita non è così

semplice. Il freelance può guadagnare in euro e spendere in una valuta

che vale molto di meno, sguazzando nel lusso. Ma deve trovare i clienti

in Europa e si deve accontentare della vita che gli offre il paese ospitante.

Il freelance può essere freelance anche per quarant’anni. Ma deve pagare

le tasse, in teoria, e quindi conoscere e rispettare le regole del fisco.

Il freelance non rende conto a nessuno del proprio operato. Ma a se stesso

sì, e deve imparare a farlo senza prendersi in giro. In realtà, questa tappa

intermedia è soprattutto ideale: partiremo direttamente col mestiere del

ghostwriter, ma spianandoci la strada per un futuro da freelance. Come

ragiona un freelance? Ecco una serie di consigli dedicati agli aspiranti


freelance, qualunque sia il loro settore.

Entrare nell’ottica

Il tempo è denaro. Ogni minuto è prezioso per costruire la nostra carriera

e renderla sempre più redditizia. Nessuno ci garantirà uno stipendio a fine

mese, ma le bollette andranno ugualmente pagate. Quindi svegliamoci

ogni mattina alla stessa ora e cerchiamo di andare a dormire cullati nella

consapevolezza di aver trascorso una giornata produttiva.

Investire

Qualunque attività necessita di un investimento iniziale. Anche quella del

freelance. Come vedremo più avanti, per dare il via alla nostra carriera

di ghostwriter freelance ci serviranno gli strumenti adatti, dovremo

studiare e presentarci al mercato come dei professionisti. Una spesa

minima va messa in conto. In confronto ai grossi investimenti richiesti

da un’attività tradizionale, parliamo comunque di cifre irrisorie: il tanto

che spendereste per comprarvi un paio di occhiali da sole griffati.

Fare self marketing

Come freelance, vendiamo prima di tutto noi stessi, la nostra immagine

e la nostra professionalità. Cerchiamo di presentarci al meglio, online


e offline: mostriamoci professionali, sicuri di noi stessi e delle nostre

capacità, felici della nostra condizione di freelance e pronti a dare il

meglio ai nostri clienti. Ma prima dobbiamo esserlo davvero: siamo

soddisfatti della strada intrapresa? Crediamo in noi stessi? Fingendo che

sia così non otterremo gli stessi risultati. Fare self marketing può voler

dire: partecipare a eventi a tema e dedicarsi alle PR, distribuire i propri

biglietti da visita nelle mani giuste, creare un sito online e un brand

correlato, scrivere con la propria firma in siti o testate giornalistiche

autorevoli ecc.

Fissare il prezzo

Impariamo a lavorare per il nostro brand dandogli il valore che si merita.

Non ci sottovalutiamo e impariamo a pretendere un riconoscimento in

denaro. Chi lavora gratis non fa un bel servizio alla categoria.

Creare delle rendite

Immaginate di aver lavorato poco questo mese. Per un motivo o per

l’altro vi ritrovate con un’entrata monetaria che vi basta a mala pena per

pagare le spese. Niente sfizi, niente risparmi, niente uscite del venerdì

sera. E ora immaginate di avere una rendita fissa, che cambia ogni mese

ma di poco. Sarebbe bello poter contare su di una piccola royalty, che


periodicamente entra nel nostro conto in banca senza nemmeno bussare.

Costruirsi delle rendite non è così difficile: c’è chi punta tutto su quello,

mira a trasformare la propria vita in una vacanza e trascorre anni a

studiare per incrementare le royalty, e chi invece ama fare quello che fa

e concepisce le rendite come un’entrata complementare. Che vogliate

vivere di rendita o sfruttare le rendite per incrementare i vostri guadagni

dedicandovi al ghostwriting a tempo pieno, vi consiglio vivamente di

informarvi. Il materiale non vi manca: ricordate quando vi ho suggerito

di investire, qualche riga fa? Bene, fatelo acquistando un buon libro o

un corso online incentrato sulla creazione di una rendita.

Più avanti tratteremo tutti questi argomenti in maniera più approfondita,

ma senza uscire dal tema del corso.

SEGRETO n. 3: Il freelance crede in se stesso, investe nel suo futuro,

fa self marketing, non lavora gratis, crea delle rendite ed è ormai

uscito dall’ottica del dipendente.

In quanto tempo si diventa ghostwriter freelance? Anche subito: bastano

pochi giorni per cominciare a guadagnare. Certo, i primi tempi bisognerà

lavorare duramente per costruire le basi della propria carriera, mettendo


in conto un periodo di rodaggio per “brevettare” un metodo di lavoro,

imparare a trattare con i clienti e studiare per crescere e migliorarsi;

ma questo non significa attendere anni sperando che l’occasione cada

dal cielo, la vocazione bussi alla finestra o il nostro capo ci dia la scusa

per licenziarci sbattendo la porta. Se vogliamo davvero lavorare come

ghostwriter freelance, dobbiamo dimostrarlo prima di tutto a noi stessi.

In poche ore potremmo essere in grado di prendere una decisione. In

una settimana di studio e affrontando una spesa ridicola potremmo (se il

lavoro ce lo permette) acquisire le conoscenze necessarie per partire alla

grande. In un mese avremo creato il nostro brand e saremo pronti per

tuffarci nel mercato. E intanto avremo ricevuto i nostri primi bonifici.

In qualche mese godremo nel veder entrare le prime rendite e il nostro

lavoro di ghostwriter freelance sarà ormai avviato. Come avrete notato,

se prima ho usato il condizionale, poi sono passata al futuro: una volta

compiuti i primi passi, il cammino si fa sempre più scorrevole, lubrificato

da una motivazione crescente.

Sembra facile, eh? A costo di sembrare ripetitiva, la solfa è sempre la

stessa: basta volerlo. In certi casi il desiderio di lavorare in proprio può

essere dettato da un senso momentaneo di frustrazione, e non dalla reale


volontà di abbandonare l’ufficio, i colleghi e la propria comfort zone. Se

invece ne siete convinti, tuffatevi nell’avventura senza ulteriori indugi.

Ad ogni modo, la volontà deve essere accompagnata dal talento. Se

troppi clienti rigettano i testi ricevuti (uno o due non fanno testo), se

ricevete molte critiche e le uniche recensioni positive sono quelle dei

vostri amici, beh... forse state sbagliando qualcosa. Magari vi serve

tempo per migliorare le vostre doti di scrittura, dovete fare ancora pratica

e imparare a comprendere le esigenze dei clienti. Oppure vi eravate

semplicemente sopravvalutati: scrivere testi commerciali può non fare

per voi; vi annoia e non riuscireste a persuadere nemmeno vostra madre

a effettuare un acquisto.

Bene: cambiate settore, specializzatevi in quello che sapete fare. Essere

polivalenti è una ricchezza, specialmente i primi tempi, ma non siete

costretti ad accettare qualunque lavoro vi venga proposto. Anzi, molti

veterani del ghostwriting consigliano agli aspiranti scrittori fantasma di

intraprendere una strada specifica, proponendosi al mercato come guru

di un determinato argomento, dalle diete al web design, dal marketing

ai libri per bambini. Questa strategia può avere i suoi vantaggi, in

termini di credibilità, fluidità nella stesura di testi che si somigliano e


brand identity, ma anche i suoi svantaggi: chiudendoci in una nicchia ci

auto-escluderemo da tanti altri settori del mercato, perdendo potenziali

clienti. Siamo certi di volerlo fare? Questa è una scelta che va presa solo

dopo un’accurata e onesta analisi costi-benefici. Quindi cominciate a

rifletterci sopra. La vostra selezione potrebbe anche essere influenzata da

altri fattori; per esempio, potreste rifiutare quei lavori che vanno contro

i vostri principi etici.

Infine, nel programma di massima per diventare ghostwriter freelance

c’è ancora un grande assente: il licenziamento. Quando abbandonare

finalmente il lavoro, e come affrontare il licenziamento? Non c’è una

sola risposta alla prima domanda. C’è chi può permettersi di restare

qualche mese senza uno stipendio fisso perché magari vive ancora con

mamma e papà, e chi invece “tiene famiglia” e deve fare i conti con

spese fisse quali mutuo, scuola e università, auto e bollette. Come spesso

accade, la via migliore potrebbe rivelarsi quella di mezzo: trascorrere

un periodo in cui si resta in ufficio ma nel frattempo si costruiscono le

fondamenta della propria carriera da freelance. Sta a voi, comunque, saper

riconoscere il momento giusto per uscire dalle scene, senza incorrere in

traumi finanziari o ritrovarvi incatenati alla vecchia scrivania ancor più

saldamente di prima.


Quanto alla seconda domanda, il licenziamento va affrontato con astuzia.

Quando si lavora come freelance, si deve tenere conto di una cosa: più

amici si hanno e più affari si fanno. Non è un discorso opportunistico

ma necessario. Se durante gli anni di servizio in azienda abbiamo dato

il meglio di noi stessi mostrandoci capaci, volenterosi e onesti, perché

rovinare tutto per assaporare l’effimera soddisfazione di sbattere la

lettera di dimissioni sul tavolo del capo e vomitare in aramaico la rabbia

repressa? Per rovinare i rapporti basta un attimo, mentre per costruirli

servono anni di fatica e coerenza.

Per questo fareste meglio a lasciare l’ufficio con il sorriso, evitando scenate

e mostrandovi disponibili per collaborazioni future, compatibilmente

con la vostra nuova posizione da freelance. È buona norma avvisare

i colleghi del vostro nuovo lavoro e spargere così i primi semi di una

lunga e proficua attività di public relation.

SEGRETO n. 4: prima di intraprendere la strada del freelance

occorre effettuare alcuni passaggi intermedi. Uno di questi è il

licenziamento strategico.

Se in paesi come Stati Uniti, Canada e Germania la figura del


ghostwriter è regolamentata per legge, qui in Italia non esiste alcuna

normativa specifica cui far riferimento. Come vedremo nell’ultimo

capitolo, il lavoro del ghostwriter è considerato una forma di “plagio

autorizzato”, che può essere disciplinato di volta in volta da un contratto

specifico. Sebbene la legge sul diritto d’autore non ci venga affatto

incontro negandoci di fatto una prassi legalizzata da rispettare, il mercato

del ghostwriting esiste ed è sempre esistito anche in Italia.

E a quanto pare è un fenomeno dalle origini antichissime: si narra che

anche Giulio Cesare abbia preso in prestito la creatività di scrittori

fantasma per realizzare le sue opere più famose. Per avere un’idea di

quanti ghostwriter operano nel nostro paese basta raggruppare le case

editrici che offrono questo servizio, che a loro volta si avvalgono di

team di professionisti della penna. A questi si aggiungano le agenzie

di ghostwriting, che negli ultimi anni stanno nascendo come funghi,

i ghostwriter freelance, che “ci mettono la faccia” presentandosi ai

potenziali clienti con siti web vetrina, e i numerosi marketplace in lingua

italiana, che fanno da mediatori tra ghostwriter freelance e clienti, di cui

parleremo nei capitoli successivi.

A dispetto dell’orientamento pessimistico di tanti, la figura del


ghostwriter sta attraversando un periodo d’oro, grazie all’interesse

crescente dei motori di ricerca nei confronti dei contenuti di qualità e alla

moda degli infoprodotti. Spostiamo l’attenzione sui blog dei personaggi

famosi – c’è bisogno di citarli? - e chiediamoci come facciano a scrivere

senza errori ortografici, visto che quando parlano in TV sembra di

sentire Cletus il Bifolco di Springfield. Passiamo poi ai medici che

scrivono saggi e trattati, alle cuoche televisive che sfornano libri di

cucina impeccabili e agli sportivi che quando si ritirano dalle scene

hanno già pronto il bestseller nel cassetto. Possibile che tutti abbiano

sviluppato queste strabilianti doti di scrittura? E ora ragioniamo sulle

aziende, piccole e grandi, e sui loro siti ufficiali. Chi ha redatto quei testi

con tanta cura per dettagli, punteggiatura e contenuti? Chiaramente dei

professionisti. E quanti copywriter lavorano nello staff di un’azienda di

componenti elettronici? Un numero vicino allo zero, presumo. Bene,

quell’azienda ha chiesto aiuto a un ghostwriter, magari specializzato in

testi commerciali e con un background intriso di marketing, PNL, SEO

e quant’altro.

Le regole del mercato valgono anche per l’arte della penna mercenaria:

se c’è un’offerta c’è anche una domanda, quindi se il numero dei

ghostwriter è elevato, lo sarà anche quello delle aziende che fanno


uso dei loro servizi. Negli Stati Uniti si stima che ben il 45% dei libri

pubblicati ogni anno sia stato scritto da un ghostwriter o con l’aiuto di un

editor esperto. Proiettando il dato sul mercato italiano - dove secondo il

Rapporto 2013 sullo stato dell’editoria in Italia a cura dell’ufficio studi

dell’Associazione Italiana Editori (AIE) la produzione è di 61.000 libri

l’anno - si avrebbero circa 27.000 titoli “ritoccati” da professionisti della

penna o scritti interamente da un Signor Nessuno. Cresce in particolare

il mercato dei libri digitali, che i lettori stanno imparando finalmente

a scaricare e a leggere servendosi di dispositivi mobili come tablet ed

ebook reader. Nel 2012 il 3% degli italiani ha scaricato almeno un ebook,

pari in termini assoluti a 1,6 milioni di lettori. [Fonte: AIE]

Diverso il discorso dei prezzi. In economia, l’eccesso di domanda e di

offerta viene riequilibrato attraverso una modifica dei prezzi: se c’è un

eccesso di domanda (troppe aziende chiedono, pochi ghostwriter offrono)

il prezzo si alzerà, facendo ridurre la domanda di testi e aumentando

l’offerta degli stessi da parte dei ghostwriter. Per l’eccesso di offerta

(troppi ghostwriter e poche aziende clienti) accade l’esatto contrario:

il prezzo cala, facendo aumentare il numero delle aziende che sono

disposte a spendere per lo stesso servizio e ridurre gli scrittori interessati

a offrire lo stesso lavoro a un prezzo inferiore.


Nella realtà italiana, il settore del ghostwriting è anch’esso ectoplasmatico.

Ognuno fissa i prezzi come meglio crede: il ghostwriter delle star si fa

pagare cifre importanti, perché ha un curriculum dove spiccano bestseller

e case editrici altisonanti; il ghostwriter che lavora all’interno della

casa editrice percepirà uno stipendio fisso (vi lascio immaginare quale,

sempre che non sia apprendista o stagista); mentre il ghostwriter freelance

calibrerà il prezzo delle sue prestazioni secondo altri parametri, che

sono: la concorrenza, i prezzi standard fissati dai marketplace, il tipo di

lavoro richiesto, la deadline e l’impegno in termini di tempo, fatica e

creatività impiegata.

La confusione è dovuta anche alla mancanza di un supporto legislativo

e di una prassi standardizzata. Andando a leggere la pagina di Wikipedia

dedicata al mestiere del ghostwriter, le uniche tariffe indicate come

“prezzi di mercato” sono in dollari, oppure specifiche per determinate

nazioni: «In Canada, la Writer’s Union (un’associazione di scrittori) ha

stabilito un tariffario minimo per il ghostwriting. Il pagamento minimo

per un libro di 200-300 pagine è di 25.000$, pagati a vari stadi della

bozza del libro. Le tariffe per la ricerca sono un extra, al di fuori di questo

minimo. [7] In Germania, la tariffa media per un servizio di scrittura

ombra confidenziale è di circa 100$ per pagina». [8] [Fonte: Wikipedia].


In Italia non c’è un tariffario campione, ma come abbiamo visto i valori

di riferimento non mancano. Nell’ultimo capitolo vedremo quali sono e

come usarli per comporre il listino del ghostwriter freelance. Per saperne

di più sul mercato dell’editoria in Italia – numero di libri pubblicati per

genere, case editrici, sviluppi dell’editoria digitale - vi invito a consultare

il sito dell’AIE, Associazione Italiana Editori, dove si possono scaricare

gratuitamente le statistiche mensili sulla produzione editoriale del nostro

paese. Chi è interessato ad approfondire l’argomento può acquistare

invece l’ebook Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia, che esce tutti

gli anni.

SEGRETO n. 5: malgrado non sia disciplinato da una normativa ad

hoc, anche in Italia c’è un mercato del ghostwriting ed è in crescita.


RIEPILOGO DEL CAPITOLO 1:

• SEGRETO n. 1: Il ghostwriter è un bravo ricercatore, accetta di

rinunciare alla fama e ha capacità d’adattamento e di organizzazione,

spirito di collaborazione e passione per la scrittura.

• SEGRETO n. 2: I ghostwriter scrivono di tutto: testi SEO,

testi commerciali, comunicati stampa, articoli per blog, articoli

giornalistici, e-book e romanzi.

• SEGRETO n. 3: Il freelance crede in se stesso, investe nel suo futuro,

fa self marketing, non lavora gratis, crea delle rendite ed è ormai

uscito dall’ottica del dipendente.

• SEGRETO n. 4: Prima di intraprendere la strada del freelance occorre

effettuare alcuni passaggi intermedi, tra cui licenziarsi nel modo

giusto.

• SEGRETO n. 5: Malgrado non sia disciplinato da una normativa ad

hoc, anche in Italia c’è un mercato del ghostwriting ed è in crescita.


MARIA ELEONORA PISU

Anteprima di:

PROFESSIONE GHOSTWRITER

Come Costruirsi una Redditizia Attività da Freelance

Trasformando in un Lavoro la Passione per la

Scrittura

http://www.autostma.net/professione-ghostwriter-maria-eleonora-pisu/

Documents

Professione Ghostwriter