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FESTA DEI SANTI PATRONI XIV C ONCERTO PER S AN V ITO Duomo di San Vito al Tagliamento Sabato 16 giugno 2007 ore 21.00 Splendore Veneziano Mottetti e Messa di Giovanni Legrenzi Il Concerto in onore dei Santi Patroni viene eseguito anche per festeggiare il 50° di sacerdozio di mons. Nicolò Biancat (30 giugno 1957 – 30 giugno 2007), dall’ottobre 1980 parroco di San Vito al Tagliamento. Provincia di Pordenone Comune di San Vito Pro San Vito A ccademia della S elva Parrocchia di San Vito

Programma XIV Concerto per San Vito

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Programma di sala per il XIV Concerto per San Vito

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Page 1: Programma XIV Concerto per San Vito

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Duomo di San Vito al Tagliamento

Sabato 16 giugno 2007ore 21.00

Splendore VenezianoMottetti e Messa

di Giovanni Legrenzi

Il Concerto in onore dei Santi Patroni viene eseguito anche per festeggiare il 50° di sacerdozio di

mons. Nicolò Biancat (30 giugno 1957 – 30 giugno 2007),

dall’ottobre 1980 parroco di San Vito al Tagliamento.

Provincia di Pordenone

Comune di San Vito

Pro San Vito

Accademia della Selva

Parrocchia di San Vito

Page 2: Programma XIV Concerto per San Vito

PROGRAMMA

GIOVANNI LEGRENZI(1626-1690)

Sonata terza a due (La cetra, op. 11, 1673)

Kyrie (Sacri e festivi Concenti, op. 9, 1667)

Sonata decima a tre (La cetra, op. 11, 1673)

Durum cor, ferreum pectus (Acclamationi divote, op. 10, 1670)

Gloria (Sacri e festivi Concenti, op. 9, 1667)

O dilectissime Jesu (Mottetti sacri, op. 17, 1692)

Credo (Sacri e festivi Concenti, op. 9, 1667)

Congratulamini, filiae Sion (Acclamationi divote, 1670)

Beati omnes (Sacri e festivi Concenti, op. 9, 1667)

“Accademia della Selva” - BasileaGunhild Alsvik, sopranoPetra Csaplárová, violino

Emanuele Marcante, violaVania Pedronetto, viola

Ildikó Sajgó, violinoMatteo Fusi, violoncello

Emanuele Forni, arciliutoLuigi Collarile, organo e direzione

Gruppo Vocale “Città di San Vito”Gioachino Perisan, direttore

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Nel 1667 Giovanni Legrenzi dà alle stampe i Sacri e festivi Concenti (op. 9). La maestosità delle compo-sizioni – una messa e una serie di salmi scritti per otto voci e cinque strumenti – rispecchia l’importanza di una raccolta, concepita in un momento assai delicato della vita del musicista. Abbandonata Ferrara nel 1665 con la speranza di un incarico a Vienna, egli è costretto a ripara-re a Venezia, senza alcun posto stabile. Nella ‘venezianità’ delle composizioni della raccolta – riconoscibile, oltre che nella scelta dell’organico, anche ad esempio nella forma della Messa ‘alla veneziana’, così indicata perché comprendente soltanto il Kyrie, il Gloria e il Credo, senza il Sanctus e l’Agnus Dei – è possibile scorgere la volontà di Legrenzi di far conoscere le proprie capacità musicali al fine di ottenere un posto in una cappella veneziana di rango, dopo i successi ottenuti sulle locali scene teatrali. Nel corso del Seicento lo stile della musica sacra vede una netta biforcazione: da un lato, i dettami controrifo-mistici impongono il mantenimento di un severo stile polifonico – detto anche ‘alla Palestrina’ – proprio del-l’apparato musicale delle grandi celebrazioni liturgiche; dall’altro, le forti innovazioni in senso concertante della musica portano all’adozione anche in ambito sacro di un linguaggio musicale più evoluto. Spesso accusate di acco-gliere movenze ritenute troppo ‘profane’, le tendenze più moderne e innovatrici trovano ospitalità soprattutto all’in-terno di ambienti dediti al proselitismo religioso e alla cura dei bisognosi, che si servono della musica come di un potente strumento per l’amministrazione della charitas. Emblematico quanto accade a Venezia. All’interno degli ospedali della Serenissima (in particolare, i quattro più grandi: l’Ospedale dei Mendicanti, l’Ospedale della Pietà, l’Ospedale degli Incurabili, l’Ospedaletto) la musica ha un duplice ruolo specifico: da un lato rappresenta un efficace mezzo di catechesi (funzione alla quale non è disgiunto nemmeno il concetto di ‘alleviamento’ della sofferenza

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attraverso un casto ‘piacere dei sensi’); dall’altro costituisce la principale fonte di sostentamento delle istituzioni stesse. Organizzati come una vera e propria cappella musi-cale, con tanto di maestro di coro e insegnanti di canto e di strumento, i cosiddetti ‘cori delle putte’ – formati di sole donne, selezionate tra le orfanelle che trovava-no ospitalità all’interno degli ospedali – si conquistano nel corso del Seicento una fama straordinaria. Le loro esecuzioni vengono seguite da un folto pubblico tanto da diventare una vera e propria attrazione anche per regnanti e ambasciatori stranieri presenti in visita a Venezia, le cui munifiche offerte permettono di sostene-re l’attività caritatevole svolta dagli ospedali. In questi contesti il ‘mottetto solistico’ riveste una funzione assai importante. Affidato alle migliori cantanti del coro (la cui fama spesso poteva eguagliare quella delle più famose voci che calcavano le scene teatrali coeve), esso incornicia un’azione devozionale, il cui fulcro ruota intorno al sermone di un predicatore, spes-so seguito dall’adorazione del Santissimo. L’elemento di estatica contemplazione si rispecchia perfettamente nel contenuto dei testi latini messi in musica, dove i richiami alla Sacre Scritture – e in particolare al Nuovo Testamento – si fondono in un linguaggio che mutua le strutture metriche e retoriche della poesia in volgare (e, di riflesso, le movenze della musica teatrale). Non appare un caso allora se Legrenzi ottenga la cari-ca di maestro del coro dell’Ospedale dei Derelitti a Vene-zia proprio alla fine del 1670, poco dopo la pubblicazione delle Acclamationi divote (op. 10), la sua prima raccolta di mottetti a voce sola: primo passo per una rapida carriera all’interno delle maggiori istituzioni ecclesiastiche venezia-ne, che lo porterà nel 1685 a ricoprire l’ambitissima carica di maestro della Cappella Ducale di San Marco.

Luigi Collarile

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I TESTI

1. Sonata terza a due, strumenti

2. Kyrie, doppio coro e strumenti

Kyrie, eleison. Christe, eleison. Kyrie, eleison.

3. Sonata decima a tre, strumenti

4. Durum cor, ferreum pectus, soprano e strumenti Durum cor ferreum pectus et respiras nec sospiras? O anima crudelis, nec amas nec reclamas, ubi Deus Amor meus? Stat Christus in ligno pro homine indigno. Et tu Anima non ardes, non langues? En morte beata in Christo declina. Inter brachia Redemptoris Charitatis quaere spicula; inter ubera Salvatoris vitam dant pergrata vulnera. Amor meus solus Deus. Amore, ardore te volo, te quaero, te colo, te laudo. Te adoro, te honoro In amore, in ardore feliciter langueo. Fulcite me floribus in caris ardoribus,

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dum animam spiro ad vitam respiro. Stipate me liliis dum Sion in filiis suaviter cado ad astra nunc vado.

5. Gloria, doppio coro e strumenti

Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis. Laudamus te, benedicimus te, adoramus te, glorificamus te, gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam, Domine Deus, Rex caelestis, Deus Pater omnipotens. Domine Fili unigenite, Jesu Christe, Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris, qui tollis peccata mundi, miserere nobis; qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis. Quoniam tu solus Sanctus, tu solus Dominus, tu solus Altissimus, Jesu Christe, cum Sancto Spiritu: in gloria Dei Patris. Amen.

6. O dilectissime Jesu, soprano e strumenti

O dilectissime Jesu, quanta sunt erga nos viscera misericordiae tuae, qui caeli delicias ac Paradisi voluptates tam large mundo donasti. O Amor Amantis qui corda beasti dum terras ditasti tuis epulis sanctis. Accende benignus

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ardore mortales: sint flammae vitales amoris sint pignus. Fac, amantissime Jesu, ut anima mea in te langueat, in te deficiat: ac tuo amore consumpta sicut cera liquescat.

Aria

O quam felix laetatur in se quando caro appropinquat Amanti, quam ardore consumpta Amanti, colliquescere cupit in te. O iucunda mortalium sors, o vis alta caelestis Amoris dum virtute sui clari nitoris avernalis repellitur mors.

7. Credo, doppio coro e strumenti

Credo in unum Deum, Patrem omnipotentem, factorem caeli et terrae, visibilium omnium et invisibilium. Et in unum Dominum Jesum Christum, Filium Dei unigenitum, et ex Patre natum ante omnia saecula. Deum de Deo, lumen de Lumine, Deum verum de Deo vero, genitum, non factum, consubstantialem Patri: per quem omnia facta sunt. Qui propter nos homines, et propter nostram salutem descendit de caelis. Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine, et homo factus est. Crucifixus etiam pro nobis sub Pontio Pilato passus, et sepultus est.

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Et resurrexit tertia die, secundum Scripturas, et ascendit in caelum, sedet ad dexteram Patris. Et iterum venturus est cum gloria, judicare vivos et mortuos, cuius regni non erit finis. Et in Spiritum Sanctum, Dominum et vivificantem: qui ex Patre Filioque procedit. Qui cum Patre et Filio simul adoratur et conglorificatur : qui locutus est per prophetas. Et unam sanctam catholicam et apostolicam Ecclesiam. Confiteor unum baptisma in remissionem peccatorum. Et expecto resurrectionem mortuorum, et vitam venturi saeculi. Amen.

8. Congratulamini, filiae Syon, soprano e strumenti

Congratulamini, filiae Syon, et collaudemus Reginam nostram et Matrem nostram Mariam in hymnis iucunditatis, in canticis et iubilo. Quae est ista tam formosa quasi oliva, quasi rosa? Quae est ista parens alma quasi cedrus, quasi palmam, super lilium decora, super balsamum odora, sole luna pulchrior stellis caelo purior? O salus, o lux, o vita, o spes, o Mater, o Virgo, o Sancta, o Pia, o semper dulcissima Maria. Tu martyrum Martir, tu virginum Virgo, tu decus Angelorum, tu Regina beatorum. Gaudeant ergo caelestes chori,

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consonent orbes, iubilet terra et una voce decantent omnes: Vive Virgo, laetare Mater, exulta Sponsa, triumpha Regina.

9. Beati omnes, doppio coro e strumenti

Beati omnes, qui timent Dominum, qui ambulant in viis eius. Labores manuum tuarum quia manducabis: beatus es, et bene tibi erit. Uxor tua sicut vitis abundans, in lateribus domus tuae, filii tui sicut novellae olivarum, in circuitu mensae tuae.

Ecce sic benedicetur homo, qui timet Dominum. Benedicat tibi Dominus ex Sion: et videas bona Jerusalem omnibus diebus vitae tuae. Et videas filios filiorum tuorum, pacem super Israel.

Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto sicut erat in principio, et nunc et semper. Amen.

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GLI ESECUTORI

L‘Accademia della Selva (Basilea) è una giovane realtà musicale nata nel 2000 dalla collaborazione di alcuni musicisti, formatisi alla Schola Cantorum Basiliensis di Basilea (Svizzera). La peculiarità del suo organico vocale e strumentale è alla base della ricerca di una sonorità accurata e flessibile, adatta all’esecuzione della musica italiana del XVI e XVII secolo, con particolare predilezione per la produzione veneziana del periodo rinascimentale e barocco. Diretta da Luigi Collarile, l’Accademia della Selva si è esibita in diversi paesi d’Europa. Nel 2000 ha realizzato la prima esecuzione moderna del Vespero di Pentecoste (Vesperi delle Cinque Laudate) di Francesco Cavalli (1602-1675). Nel 2002 ha registrato il suo primo CD Mottetti et Ricercari (Stradivarius-Dischi, Milano), realizzando la prima registrazione moderna di alcuni mottetti di Adrian Willaert (ca. 1490-1562) e di alcune pagine per organo su uno storico strumento del Rinascimento veneziano (l’organo Colombi, 1533, del Duomo di Valvasone, Italia). Per il 2006 è prevista l’uscita di un nuovo CD, Nel libro di Laura (Stradivarius-Dischi, Milano), dedicato al madrigale veneziano cinquecentesco.

Il Gruppo Vocale “Città di San Vito” si è costituito a San Vito al Tagliamento nel 1993 ed è diretto dalla sua fondazione da Gioachino Perisan. L’intensa attività culturale e concertistica si è articolata in diversi progetti musicali che hanno proposto opere di G. P. da Palestrina (1994), W. A. Mozart (1996), F. Mendelssohn (1997), F. J. Haydn (1999), G. F.

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Haendel (2001), T. L. Grossi da Viadana (2002), J. S. Bach (2004), musiche rinascimentali in parte inedite di compositori friulani quali Orologio, Mainerio, Baccusi, Metallo, Cammaterò, Legrenzi, Rigatti, e del sanvitese Giangiacomo Arrigoni (2000, 2003 e 2005). Per tutti i concerti il Gruppo si è avvalso della collaborazione di diversi solisti vocali e gruppi corali e strumentali italiani e stranieri, tra cui l’Orchestra di Lubiana. Il Gruppo Vocale ha ideato e sostiene nel Duomo di San Vito al Tagliamento l’annuale Concerto per la Festa dei Santi Patroni, giunto alla quattordicesima edizione, e dal 2003 esegue un Concerto Spirituale per la Festa di Ognissanti. Il Gruppo Vocale presta servizio presso il Duomo di San Vito al Tagliamento per l’animazione liturgica delle principali solennità religiose.

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Ellerani - San Vito/PN - 07F0703