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Rassegna 10 luglio

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pagina 6 Sabato 10 luglio 2010

Metti un venerdì

senza

informazione

C ontro la legge bavaglio sulleintercettazioni la Fnsi ha proclamatouno sciopero in due tempi per

agenzie di stampa, siti Web, giornali, radio etelevisioni. I giornalisti della carta stampata sisono astenuti dal lavoro nella giornata di giovedì,facendo in modo che i quotidiani, salvoeccezioni, non fossero in edicola nella giornata

di ieri. Siti Web, agenzie di stampa, tele eradiogiornali delle emittenti nazionali e di quellelocali, hanno invece scioperato ieri, di modo dacreare un black out dell’informazione per lasingola giornata di venerdì 9.Il premier, nei giorni scorsi, aveva lamentato chei giornalisti non scesero in piazza contro il ddlMastella che poneva limitazioni (in verità minori)

alla pubblicazione delle intercettazioni. Ilpresidente della Fnsi Franco Siddi gli haricordato: “Berlusconi o ha un vuoto dimemoria o si esercita nell’inversione della verità.Ci interessa solo guardare ai fatti, ricordiamoanche a lui che il 30 giugno del 2007 i giornalistiitaliani fecero uno sciopero generale contro ilddl Mastella”.

ALLEANZA ANTI-BAVAGLIOUna giornata di sciopero per giornali, radio, tv e web

Federazione della Stampa: “Il fronte è cresciuto”

STAMPA E REGIME

Una protesta di fotogiornalisti a Napoli nel giugno scorso (FOTO EMBLEMA)

di Stefano Caselli

L o sciopero forse più con-troverso della storia delgiornalismo italiano èandato in scena con suc-

cesso, nonostante rimanga inpiedi – insoluto – l’inter roga-tivo-ossimoro di fondo, ossial’efficacia di una “Gior natadel Silenzio” proclamata “perfare rumore”. Nessun giorna-le in edicola (compreso Il Ma-n i fe s t o ) tranne, com’era ovvioe prevedibile, Il Giornale, Libe-ro , Il Tempo, Il Foglio e (seppurspaccato al suo interno) Il Ri-fo r m i s t a e il settimanale Gli Altridi Piero Sansonetti. Siti Webnon aggiornati per 24 ore, fi-nestre informative ridotte co-me previsto dalla legge sullaRai (cui, come di consueto, sisono adeguate Mediaset, La7e Sky), silenzio dalle agenzie(tranne l’A d n K ro n o s ): “Siamomolto soddisfatti – d i ch i a raRoberto Natale, presidentedella Fnsi – per il modo com-plessivo in cui lo sciopero èriuscito. Tra radio e televisio-ne l’adesione è stata altissima,con punte del 99% a S ky T g 2 4 .La novità più importante pe-rò – prosegue – è che si è ri-stretta ulteriormente l’a re adei giornali in edicola. Allosciopero infatti, a differenzadi quanto accaduto in passa-to, hanno aderito anche i quo-tidiani del gruppo Rif feser IlGiorno, Il Resto del Carlino e LaNazione”.Anche molti periodici in edi-cola tra ieri e oggi hanno de-ciso di aderire alla protesta,rivolgendosi ai lettori con uncomunicato firmato da 16 co-

LA STORIA DI GIANLUIGI GUARINO

IN CELLA L’EX DIRETTORE DEL CORRIERE DI CASERTA CHE INFANGO’ DON DIANA

mitati di redazione, tra cuiMondadori, Rcs e Rizzoli.Il Consiglio dell’ordine deigiornalisti appoggia “incondi-zionatamente” la protesta del-la Fnsi “contro il disegno dilegge che pone intollerabili li-miti al diritto di cronaca” econtemporaneamente “nellamalaugurata ipotesi in cui ilddl venisse approvato nell’at-tuale formulazione” dà man-dato al comitato esecutivo a“ricorrere a ogni possibileazione legale per difendere ildiritto dei cittadini a essereinfor mati”. Il dibattito sull’op-portunità di ridursi al silenzioha agitato nei giorni scorsi leredazioni di molti giornali, ilFatto Quotidiano compreso: “Èuno sciopero di cui condivi-diamo fino in fondo le ragioni– ribadisce il blog di MarcoTravaglio sul nostro sito – manon le forme. Non ha alcunsenso protestare contro il ba-vaglio imbavagliandoci perun intero giorno, facilitandoil compito agli imbavagliatoriche – oltre al danno la beffa –usciranno con i loro giorna-l i - t ro m b e t t a ”. L’invito allaFnsi, proveniente da più par-ti, di studiare forme alterna-tive di protesta è stato respin-to perché, spiega il presiden-te della Fnsi Franco Siddi“non è emerso alcun fattonu ovo ”, ma il fattore determi-nante, probabilmente, è statolo scarso tempo a disposizio-ne per riformulare decisioniprese un mese fa.Niente edicola nemmeno perAv v e n i re , il giornale dei Vesco-vi italiani, pur con molte per-plessità del direttore: “Fa t i c o

a protestare per norme chenon mi piacciono e che sperovengano giustamente ricali-brate, ma – scrive Marco Tar-quinio – ritengo che la strettadi legge sia anche il pesantefrutto di un modo sbagliato eguardone di fare giornali-smo”. Parole sante per il suc-cessore di Dino Boffo, mas-sacrato a mezzo stampa pocomeno di un anno fa. Ma il ddlintercettazioni contro il tiro asegno che ha colpito l’ex di-rettore del quotidiano dellaCei non sarebbe più efficacedi quanto già previsto, dalmomento che, come ha scrit-to Fiorenza Sarzanini sul Cor-riere della Sera, “esistono giàleggi che puniscono gli abusi,anche per quanto attiene gliaspetti deontologici” e il ca-so-Boffo (un dipendente degliuffici giudiziari di Napoli è in-dagato per accesso abusivo asistema informatico e il diret-tore de Il Giornale Vittorio Fel-tri è stato sospeso per sei me-si dall’Ordine dei giornalistidella Lombardia) ne è la di-m o s t ra z i o n e .

Due parti in commedia

QUELLI CHE... “USCIAMOPERCHÈ SIAMO CONTRO”

Il direttoredi Avvenireattacca Feltri sulcaso Boffo: “Unmodo sbagliato eguardone di faregiornalismo”

Disse in un titoloche il prete “eraun camorrista”Ora è in carcereper un cumulodi condanneper diffamazione

“I nculateci tutti” è il sobriotitolo che campeggiava ie-

ri sulle colonne de Il Foglio diGiuliano Ferrara, uno dei gior-nali naturalmente in edicolanonostante lo sciopero; unadottissima disquisizionesull’infantilismo del Popolo

viola che grida “I n t e rc e t t a t e c itutti” a sostegno dell’ultimocredo dell’Elefantino, quel“principio liberale della priva-cy” che sembra richiamare ilconcetto di “Casa delle liber-tà” di guzzantiana (Corrado)memoria. Più politico il senso

della non adesione del foglioaccanto, Il Riformista: “Se ci simette da soli il bavaglio – scr i-ve Antonio Polito – il Paeseavrà leggi peggiori ma l’oppo -sizione non avrà vita migliore,se si tiene alla larga dal meritodelle questioni nessuno si ac-corgerà di lei”. Ieri, intanto, al-cuni si sono accorti del Rifor -mista in edicola. Vittorio Feltrispiega in un messaggio video(decisamente low profile) sul si-to de Il Giornale i motivi dellapresenza in edicola: “A n ch enoi non siamo soddisfatti dellalegge bavaglio, ma usciamoproprio per dimostrare che sipossono far valere le nostre ra-gioni non rinunciando a parla-re ”. “I colleghi che incrocianole braccia - si legge su L i b e ro - silamentano perché la nuovalegge nega il diritto ad essereinformati. Ma ciò che li inte-ressa è solo lo scoop e per que-sto sarebbero pronti a vender-si l’anima, figuaratevi la priva-cy o il principio di innocenza”.Firmato Maurizio Belpietro,quello dell’i n t e rc e t t a z i o n e(pubblicata illegalmente) Fas-sino-Consorte. Il più inviperi-to è Piero Sansonetti, direttorede Gli Altri, settimanale di solitoin uscita al sabato: “Non ci pia-ce la legge – scrive – ma nem-meno l’idea di una battaglia in-gaggiata per difendere il dirit-to della magistratura a trasgre-dire quotidianamente la leggeche imporrebbe di intercetta-re solo in presenza di gravi in-dizi di reato se assolutamentenecessar io”. Sansonetti stiatranquillo, Alfano & co stannolavorando per lui.

Ste. Ca.

Roberto Saviano (FOTO LAPRESSE)

di Vincenzo Iurillo

U n giornalista che va in ga-lera il giorno della prote-

sta del mondo dell’infor ma-zione contro la legge bava-glio fa due volte notizia. Avarcare le soglie del carcereè Gianluigi Guarino, diretto-re del sito Internet di infor-mazione www.caser tace.net,ma più famoso per esserestato il direttore del Corr ieredi Caserta. Un giornale accu-sato in passato da RobertoSaviano di pubblicare artico-li e titoli ‘fiancheggiator i’ deiclan casalesi. A cominciareda quell’infelice “Don Dianaera un camorrista”, un virgo-lettato attinto dalle dichiara-zioni processuali di un boss,che infangò la figura del co-raggioso prete di frontieraucciso dai clan nella chiesadi San Nicola a Casal di Prin-cipe il 19 marzo 1994. Pre-cisiamo: Guarino non è statotradotto ieri nella casa cir-condariale di Benevento a

causa di questo titolo, chepure scatenò violente pole-miche dopo essere stato ri-cordato un paio di anni fa daSaviano durante la trasmis-sione di Fabio Fazio Che tem-po che fa e nel corso del Fe-stival letterario di Mantova.L’ex direttore del Corriere diCaser ta va in prigione per viadi un cumulo di pene per dif-famazione a mezzo stampa,che hanno raggiunto la som-ma di tre anni e un mese di

reclusione. Condanne ripor-tate in seguito alla pubblica-zione di articoli risalenti alperiodo in cui ha fatto partedel quotidiano casertano.L’ordinanza di detenzione èstata emessa dalla Procura diSalerno: il giornale era infattistampato nella provincia sa-lernitana. L’ex direttore delCorriere di Caserta av re bb einoltre accumulato ulterioricondanne per circa un annoe mezzo di reclusione com-

plessivi. Ma per queste vi-cende ha beneficiato dellasospensione della pena.L’Ordine dei giornalisti dellaCampania presieduto da Ot-tavio Lucarelli, appresa lanotizia dell’i n c a rc e ra z i o n edi Guarino, come da prassilo ha temporaneamente so-speso.Guarino è stato direttore delCorriere di Caserta dal 13 gen-naio 2002 al 31 marzo 2007 equando si è trovato al centrodegli attacchi di Saviano si èdifeso contrattaccando conun editoriale nel quale ha ri-vendicato la qualità del lavo-ro dei suoi ormai ex dipen-denti e ha accusato lo scrit-tore di aver ‘sistematicamen-te saccheggiato’ gli articolidel Corriere di Caserta “r itenu-ti evidentemente tanto seri ecredibili da costituire spessoossatura dei diversi capitolidi Gomorra”. Durante la suadirezione, il 12 dicembre2003 il Gip di Santa Maria Ca-pua Vetere Raffaele Picciril-

lo arrestò l’editore del Cor-riere di Caserta, Maurizio Cle-mente, con l’accusa di estor-sione a mezzo stampa realiz-zata attraverso le pagine delgiornale casertano. Il pro-cesso è ancora in corso.Questa storia deve aver la-sciato un segno su Guarino,che motivò così le sue dimis-sioni da direttore in un’inter-vista al sito Iustitia: “Ho presoun giornale ‘violento’, ne hofatto un giornale aggressivoe molto letto, mi ritrovo oggicon un giornale carsico,omissivo, che spesso ignorale notizie perché non devedare fastidio a nessuno; tuttoruota intorno alle esigenzeprocessuali dell’e d i t o re ”.La vicenda di Gianluigi Gua-rino ha un precedente cele-bre in quella di Lino Jannuz-zi, firma di punta dell’E s p re s -so negli anni ’60 e più recen-temente corsivista deglihouse organ di Berlusconi.Anche il giornalista napole-tano ed ex senatore di Forza

Italia, tra il 2005 e il 2006venne inseguito da un man-dato di cattura per scontarein carcere alcune diffama-zioni a mezzo stampa, e inparticolare per alcuni artico-li sul caso Tortora. A salvarlodalla galera fu il presidentedella Repubblica Carlo Aze-glio Ciampi, che firmò unprovvedimento di grazia pernon creare il precedente diun parlamentare recluso perreati di opinione.

RobertoSaviano parlòdi giornalifiancheggiatoridella camorraLoro risposero:“Ci hai copiato”

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LA NAZIONE Pagina 5 - Livorno Il caso. Bocciato il regolamento per il garante dei detenuti Le circoscrizioni «battono cassa» di MONICA DOLCIOTTI LIVORNO — I CONSIGLI della circoscrizione 1 e 4, roccaforte del Pd, hanno espresso il loro parere negativo sulla proposta di Regolamento per la nomina del garante dei detenuti. Come noto candidato unico per ora è Marco Solimano. Clamoroso il fatto che Daniela Bartalucci, presidente della 1 (del Pd) si sia astenuta. «E’ stato il modo per invitare l’amministrazione ad evitare che con la nomina del garante dei detenuti si creasse un ulteriore aggravio di costi. E questo in un momento in cui in tutte le circoscrizioni i consiglieri non percepisno il gettone di presenza dal 30 maggio. E i presidenti si sono visti decurtare le indennità del 7%». IL 21 GIUGNO la giunta comunale ha varato il Regolamento nel quale vengono definiti i requisiti e le modalità per la nomina del garante. Il Regolamento sarà ora inviato al consiglio comunale che, dopo il passaggio nelle circoscrizioni e in commissione, voterà. Sarà il sindaco e non il consiglio a nominare il garante «in difformità rispetto ai regolamenti degli altri Comuni, come Bologna — commenta Andrea Romiti del gruppo Pdl in Comune — senza possibilità di dibattito in consiglio. Rincuora che due consigli di circoscrizione per la prima volta non hanno votato sotto dettatura». ALLA CIRCOSCRIZIONE 1 il consiglio si è espresso così: 6 contrari (Giuffrida del Pdl, Pacini di Città Diversa; Rolla, Gentile e Pagliarelli del Pd e Taurasi di Rc); 5 gli astenuti (la presidente Daniele Bartalucci, Pampaloni, Martini, Ughi e Guarnotta tutti del Pd) e 1 favorevole (il vice presidente Carpenè di Sel). Alla 4 addirittura c’è stato un risultato di parità: 7 sì (il presidente Pini, Catastini, Plantamura, Rocchi, Bertini e Criscuolo del Pd; Reali di Idv). 7 no (Fagiolini, Castro, Garbuglia, Bianchi del Pdl e Iannantuoni del Pdl-Amadio; Borrelli di Città Diversa e Rossi del Pd). 2 astenuti (Tani di Rc e Vezzosi del Pd). «A norma di regolamento alla 4 la votazione è stata infruttuosa — conclude Romiti — e non sarà ripetibile».

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IL TIRRENO Pagina 3 - Prato Strategia metropolitana per il turismo Accordo tra Firenze, Prato e Pistoia sulla promozione PRATO. La promozione turistica di un territorio per essere sempre più efficace e vincente necessita dell’azione sinergica di enti, operatori e associazioni. E’ questo in estrema sintesi il quadro emerso dalla giornata di studi che si è tenuta giovedì al Museo del Tessuto di Prato. L’appuntamento con gli Stati generali del Turismo di area metropolitana, che ha visto la partecipazione di una platea gremitissima e che è stato inaugurato dall’assessore regionale al Turismo Cristina Scaletti, è una delle tappe del recente accordo siglato fra le Province di Firenze, Prato e Pistoia, che per la prima volta si muoveranno insieme proponendo con l’area metropolitana un bacino di offerta ideale per catturare il turista fino al 2012. Gli interventi di amministratori e operatori del turismo hanno fatto il punto sia sul protocollo d’intesa che sulle prossime strategie di promozione. L’accordo recentemente siglato fra Firenze, Prato e Pistoia stabilisce alcuni punti fermi sia sui segmenti turistici di valore metropolitano da privilegiare per la promozione, sia sui mercati a cui rivolgere in particolare la propria attenzione. La partenza è il consolidamento della governance metropolitana con attori (non solo pubblici, ma anche privati e rappresentanti delle categorie e della società civile) che interagiscano per condividere strategie e selezionare priorità in una prospettiva di medio-lungo periodo. Fra le priorità i segmenti turistici su cui la strategia metropolitana verrà messa alla prova con l’obiettivo di vendere il prodotto più che la destinazione turistica. Anzitutto gli itinerari etruschi e dell’arte contemporanea comuni ai tre territori provinciali, con una sottolineatura per il lancio del sito di Gonfienti. E poi turismo scolastico, sportivo e ambientale, congressuale, termale e turismo accessibile con le problematiche dei turisti diversamente abili e della sostenibilità ambientale.

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LA NAZIONE Pagina 10 - Prato Il Convegno. Gli Stati Generali rilanciano la necessità di fare squadra Turismo, sfida di area metropolitana SE NEL tessile il concetto di “fare squadra” e di “aggregazioni” e “sinergie” non sembra (almeno per ora) funzionare un granché, la speranza è che funzioni nella promozione turistica, da inquadrare a livello di area metropolitana tra enti, operatori e associazioni. E’ questo in estrema sintesi il quadro emerso dall’appuntamento con gli “Stati generali del turismo di area metropolitana”, che si è svolto giovedì al Museo del Tessuto. Si tratta di una delle tappe del recente accordo siglato fra le Province di Firenze, Prato e Pistoia, che per la prima volta si muoveranno insieme proponendo con l’area metropolitana un bacino di offerta ideale per catturare il turista fino al 2012. «Aggregazione non solo fra enti ma anche fra operatori economici. E’ questa una delle chiavi di successo dell’accordo di area metropolitana — ha detto l’assessore della Provincia di Prato Antonio Napolitano — I partner privati hanno il compito della definizione e della commercializzazione del prodotto turistico. A Prato le sfide del 2011 saranno l’istituzione del cineporto e lo sviluppo di Gonfienti come perla turistica». Per l’assessore regionale Cristina Scaletti «il turismo toscano deve essere pioniere nell’agganciare la competitività alla sostenibilità, lo strumento principe della promozione sarà il web, perché il nostro interlocutore oggi è un viaggiatore che costruisce la propria vacanza sempre meno dentro le agenzie e sempre più su internet». L’ACCORDO recentemente siglato fra Firenze, Prato e Pistoia stabilisce alcuni punti fermi sia sui segmenti turistici di valore metropolitano da privilegiare per la promozione, sia sui mercati a cui rivolgere in particolare la propria attenzione. La partenza è il consolidamento della governance metropolitana con attori (non solo pubblici, ma anche privati e rappresentanti delle categorie e della società civile) che interagiscano per condividere strategie e selezionare priorità in una prospettiva di medio-lungo periodo. Fra le priorità gli itinerari etruschi e dell’arte contemporanea comuni ai tre territori provinciali, con una sottolineatura per il lancio del sito di Gonfienti. E poi turismo scolastico, sportivo e ambientale, congressuale, termale e turismo accessibile con le problematiche dei turisti diversamente abili e della sostenibilità ambientale.

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LA NAZIONE Pagina 4 – Massa Carrara L’Allarme “E’ a rischio per i tagli il trasporto pubblico locale” MASSA — ALL’INTERNO della manovra finanziaria del Governo, ingenti tagli sono destinati al trasporto pubblico locale. L’assessore provinciale ai trasporti, Sara Vatteroni, ha chiamato allo stesso tavolo i Comuni di costa, la Comunità Montana della Lunigiana e l’Atn per trovare una linea da tenere martedì nel corso del nuovo vertice regionale. «Anche se il taglio per singola provincia è ancora indeterminato — ha dichiarato l’assessore — per la nostra Provincia occorre una valutazione diversa da parte della Regione, perché da noi è già stato dato l’appalto. Una sospensione del contratto aprirebbe un contenzioso con ulteriore aggravio per il nostro bilancio, senza immaginare le conseguenze sul saldo occupazionale e in termini di servizi, perché se non si agisce sull’occupazione si deve calare la scure sulle corse, e questa scelta colpirebbe la fascia più svantaggiata».

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CORRIERE DI MAREMMA Gaggioli (Pd): “Il piano particolareggiato approvato con l’unione comunale”. Follonica - Ancora bufera sul Parco Centrale. Stefanini (Sel): “Amministrazione arroccata in un silenzio imbarazzante”. Non sembra placarsi la bufera nel Pd dopo le dichiarazioni dell’ex sindaco Saragosa sul Parco Centrale. I fuochi delle discordie che covavano all’interno del partito di maggioranza della coalizione di centrosinistra che governa la città del Golfo, già esplosi durante la fase delle primarie della scelta del candidato sindaco per le elezioni amministrative dello scorso anno, sono tornati a riaccendersi. La prima bacchettata a Saragosa, reo secondo il Pd di aver comunicato alla stampa e non nelle sedi preposte del partito le proprie obiezioni alle modifiche al progetto originario del Parco Centrale, arriva del segretario del Pd follonichese Anna Maria Gaggioli: “La segreteria trova doveroso ribadire che politicamente il piano particolareggiato del Parco è già stato approvato con l’unione comunale del 4 maggio alla presenza dei delegati e degli iscritti”. L’ira funesta suscitata nel Pd da Saragosa e dalla delegata regionale Pd Carla Gaglianone, secondo i quali i cambiamenti apportati al piano particolareggiato del Parco Centrale potrebbero mettere a rischio i finanziamenti regionali all’intero progetto, tuttavia non accenna ancora a spegnersi e si estende anche a Marco Stefanini l’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà che nell’ultimo periodo ha attaccato duramente il sindaco Baldi sul Parco. “Ci stupisce la presa di posizione di ex amministratori e dirigenti politici - dichiara in un comunicato il direttivo della coalizione di Centrosinistra (Pd-IdV- Sel-Circolo Rifomista di Sinistra) - che pur ricoprendo autorevoli incarichi politici locali e provinciali, abbiano scelto lo strumento della conferenza stampa per manifestare le proprie osservazioni e criticare aspramente l’operato del sindaco e dell’Amministrazione. Sarebbe invece auspicabile e più corretto, adoperarsi per accompagnare e arricchire la realizzazione del progetto, piuttosto che utilizzare i media per ricercare visibilità personale e politica e scegliere invece il terreno del confronto nelle sedi indicate nel percorso partecipativo e in quelle della propria appartenenza politica. E’ inutile sottolineare - si conclude nella nota scritta - che siamo in una fase dove anziché dar sfogo a possibili vendette o ricatti personali,occorre far prevalere la ragionevolezza e l’interesse generale per il bene ed il futuro della città e rendere concreto un sogno come quello della realizzazione del Parco Centrale”. Anche Stefanini ritorna a contestare l’operato del primo cittadino di Follonica. “L’amministrazione comunale follonichese è affannosamente arroccata dietro un silenzio imbarazzato ben conscia che non possono essere le poche righe di ‘richiamo’ all’ex sindaco Saragosa a far tacere la polemica per un atto gravissimo come aver predisposto il tracollo ambientale e viario del nuovo Parco Centrale attraverso la modifica pressoché totale del progetto che aveva ottenuto il finanziamento regionale Piuss di 25 milioni di euro. La politica - continua l’ambientalista - è mancata tragicamente in questa occasione più che in altre, non è stato discusso sui tavoli della coalizione come, molto più grave, non si è discusso nella città. Perché , signora Baldi, non risponde sul fatto se sia vero che la perequazione per costruire la famosa ‘bretella esterna’ a carico di imprenditori privati sia stata cancellata o drasticamente ridimensionata? Perché dovremmo pagare noi cittadini per una strada alternativa che distruggerà il parco?A noi francamente delle delibere dei partiti interessa poco, perché il sindaco lo hanno votato anche tanti che non sono del Pd e non hanno tessera alcuna, ma che hanno il diritto di essere coinvolti nelle scelte”

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IL TIRRENO Pagina 21 – Livorno NON SOLO IDV Contro il bavaglio Sel è mobilitata Ho letto l’intervento di Giovan Sergio Benedetti e lo condivido totalmente; mi permetto però di proporre un’aggiunta: quando afferma con buona ragione «spiace notare che solo l’IdV è mobilitata sulla legge bavaglio» aggiungerei tra i partiti dell’opposizione rappresentati in Parlamento. Infatti il partito a cui si riferisce dichiarandosi di sinistra, è chiaramente il Pd che non solo non si è mobilitato sulla legge bavaglio, ma non ha aderito alla raccolta di firme per il referendum per l’acqua pubblica e non ha ufficialmente aderito agli scioperi e alle ultime manifestazioni indette dalla Cgil. Io sono un iscritto a Sinistra Ecologia e Liberta’ e trovo il mio partito e il mio portavoce nazionale Nichi Vendola mobilitati su tutti questi temi. Carlo Bornaccini