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Il colore dell acqua 2015 mittelfest Data: Pagina: rassegna stampa 22 luglio 2015 Il colore dell acqua mittelfest Cividale del Friuli 18–26 luglio 2015 mittelfest.org

rassegna stampa 22 luglio

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mittelfest 2015 il colore dell°acqua

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Il colore dell acqua2015mittelfest

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rassegna stampa22 luglio 2015

Il colore dell acqua

mittelfestCividale del Friuli18–26 luglio 2015mittelfest.org

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Il colore dell acqua2015mittelfest

Data: 22 luglio 2015

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Cirri e Segrè: «Spreco in casa?Ottomiliardi di buoncibo»Oggi al festival, alle 21.30 in piazza Duomo, l’ormai celebre coppia anti sperpero«L’educazione alimentare dovrebbe essere una materia da insegnare a scuola»

di Gian Paolo Polesini

Spreconi. Gettiamo via,senza nemmeno un ri-morso, otto miliardi di

buon cibo. Facendo due contiseri, e poi vi spieghiamo tuttocon calma, ognuno di noi fasparire barbaramente nellamonnezza quasi quattordicichili di roba commestibile l’an-no. Con dieci milioni di poveria tirare la cinghia sul serio. Inci-vilità o sbadatezza?

Si ritrovarono nel 2009 sottoil cielo di Lagunamovies, Massi-mo Cirri - anima e voce del ra-diofonico Caterpillar - e l’agro-economista Andrea Segrè, idea-tore del Last Minute Market epromotore della campagna eu-ropea Un anno contro lo spre-co. Andò bene - i due si trovanoa meraviglia, come si dice per lecoppie dello spettacolo - il pub-blico apprezzò, scoprendo unafilosofia quotidiana comporta-mentale mai o poco coniugataper inerzia, soprattutto. L’ac-qua è l’elemento mittelfestianodi quest’anno - abbiamo nota-to il tempismo nella stagionepiù rovente - e i ragazzi si sonomessi sotto per vergare tabellesorprendenti. «Ogni quattro an-ni - spiega Segrè - gli italianiprosciugano un bacino idricogrande come il lago Trasimenoper irrigare frutta, verdura e or-taggi che non raggiungerannogli stomaci dei cittadini». Valeun salto, stasera, in piazza Duo-mo alle 21.30. Motivi: per aggiu-stare in parte o in toto le nostredistrazioni, per iniziare a ma-neggiare una cultura del cibopiù corretta, per loro, abili ca-barettisti quando si mettonoseppure nell’assoluta serietàche la tematica impone e per levignette di Altan, «un grandedel Novecento», lo definisceCirri.

Se qualcosa è cambiato in

questo abbondante lustro diperegrinazioni italiane utili aconsegnare al popolo il nudosconforto di un paradosso - eli-miniamo ben sapendo di quan-ta gente ancora nel Terzo Mil-lennio è denutrita - soltanto Se-grè ce lo può dire. «Un po’ sì eun po’ no. Abbiamo mosso pa-recchia aria, scuotendo persi-

no la bandiera dell’Unione Eu-ropea. In Italia esiste un pianonazionale contro lo spreco, as-semblato dal governo Letta,ma non funziona. Il primo attonecessario dovrebbe esserel’educazione alimentare inse-gnata nelle scuole».

L’incontro col preside Segrè- lo era della bolognese facoltà

di Agraria - sollecitò il compar-to memoria del dottor Cirri.«Quand’ero studentello, la figu-ra autorevole rappresentava laminaccia a qualunque forma diribellione. “O la smetti o ti man-do dal preside”. Il mio era ditutt’altra pasta e forgia, avessiavuto Andrea sarei andato ognigiorno in direzione».

Chissà se da quando Massi-mo vive al fianco del prof ha im-parato a limitare i sacchi delleimmondizie. «Un rispetto per ilcibo, scendendo da un alberogenealogico di nonni contadi-ni, l’ho sempre avuto. Il consu-mo intelligente, da noi, ha go-duto di una frequente applica-zione. Ogni sabato mi diletto apreparare per la famiglia unapastasciutta con gli avanzi delfrigorifero. Seppure con i car-ciofi che videro Tangentopoli econ i pomodorini che furonoraccolti la stessa sera dei Beat-les a Milano, il prodotto è gradi-to e nessuno dei miei è finito alNiguarda».

Nonostante la sfiducia com-prensibile, Cirri ha i suoi buonimotivi per credere in un mira-coloso colpo di scena. «Lo psi-cologo Mimmo Castronovo ge-stisce un centro, centottanta, lacui insegna richiama la famosalegge e dove accadono cosepazzesche. Trasformano la cac-ca di pollo in biogas e i panno-loni degli anziani, buttati den-tro macchine diaboliche, in me-tano. E questi sono i matti? Il fa-re salverà questo Paese, io cre-do. Forse». Non sprecate una se-rata davanti alla tv. Piazza Duo-mo, 21.30, Cividale, Mittelfest.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Danzando invetrina egli “Aperitivi jazz”

Come fa l’acqua, che mescola lecorrenti e non riconosce nazioni econfini, anche la musica è unformidabile veicolo di incontri eamicizia. Bishara è un pianistapalestinese, Yaron, pianistaanche lui, è israeliano. Insiemeformano il Duo Amal, che in arabosignifica speranza. È proprioquesta straordinaria coppia dipianisti ad aprire, alle 18 inChiesa di San Francesco, lagiornata di oggi. Si sonoconosciuti a Oslo nel 2011 e daallora suonano assieme inperfetta sincronia e spontaneaempatia. Il programma delconcerto alterna classico etradizioni mediterranee evicino-orientali per evidenziare la

labilità di classificazioni e confini,non solo in campo musicale.Si comincia con Franz Schubert,per arrivare fino a Karsilama,opera concepita nel 2012 dalcompositore israeliano AvnerDorman (Tel Aviv, 1975) sucommissione dello stesso DuoAmal, accanto a un’altra operacommissionata dal duo ad SamirOdeh-Tamimi, nato vicino a TelAviv (Jaljulia, 1970) da genitoripalestinesi: “Amal”, lo stessonome del gruppo.Già segnalati nelle interviste inpagina “Wastebuster - Acqua ciboe altri sprechi” con Massimo Cirrie Andrea Segrè, alle 21.30 inpiazza Duomo. ProduzioneLagunamovies.

Convivio-Zorzettig “Dell’acqua,del cibo e del vino..”:protagonista, alle 17 in ChiesaSanta Maria in Corte, EmanueleScarello, carismatico capofiladegli chef friulan- Alle 18.30 lo spettacolo di teatrodi figura “Cucina Matta” , mentrealle 20 il Ristori ospiterà la primanazionale di “We are kings, nothumans”, nuova regia ecoreografia di Matija Ferlin, unaproduzione del Croatian NationalTheater di Zagabria applauditapoche settimane fa alKunstenfestivaldesarts diBruxelles.Infine Cinema al CastelloCanussio, con il film di Gianni diCapua su Richard Wagner (2013).

il programma di oggi

CIVIDALE

Mittelfest popola il centro cittadinocon performance collocate anche, esoprattutto, fuori dagli spazi con-venzionali di spettacolo.

È il caso della “Danza in Vetrina”,tre coreografie per tre diverse vetri-ne del centro città. Un’originale for-mula “a vista” che nel pomeriggio diieri ha ospitato tre talenti emergentidella coreografia, selezionati in col-laborazione con un contest di Bolza-no Danza. Sarah Merler, Altea Riz-

zetto e Lisa Zaninotto hanno cattu-rato, per una manciata di minuti pervolta ruotando le diverse vetrine,l'attenzione di un pubblico di pas-saggio prima distratto, poi semprepiù curioso. (Foto Phocus Agency).

In piazza Paolo Diacono, intanto,ogni serata è accompagnata dagliAperitivi Jazz: formazioni di giovanimusicisti del Conservatorio Tomadi-ni di Udine sprigionano tutta la loroenergia per dare ritmo a uno dei mo-menti più attesi della giornata; quel-lo dell’aperitivo.

Duo Amal, un israeliano e un palestinese amici di pianoforte

MESSAGGERO VENETO MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015 40

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Il colore dell acqua2015mittelfest

Data: 22 luglio 2015

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Cirri e Segrè: «Spreco in casa?Ottomiliardi di buoncibo»Oggi al festival, alle 21.30 in piazza Duomo, l’ormai celebre coppia anti sperpero«L’educazione alimentare dovrebbe essere una materia da insegnare a scuola»

di Gian Paolo Polesini

Spreconi. Gettiamo via,senza nemmeno un ri-morso, otto miliardi di

buon cibo. Facendo due contiseri, e poi vi spieghiamo tuttocon calma, ognuno di noi fasparire barbaramente nellamonnezza quasi quattordicichili di roba commestibile l’an-no. Con dieci milioni di poveria tirare la cinghia sul serio. Inci-vilità o sbadatezza?

Si ritrovarono nel 2009 sottoil cielo di Lagunamovies, Massi-mo Cirri - anima e voce del ra-diofonico Caterpillar - e l’agro-economista Andrea Segrè, idea-tore del Last Minute Market epromotore della campagna eu-ropea Un anno contro lo spre-co. Andò bene - i due si trovanoa meraviglia, come si dice per lecoppie dello spettacolo - il pub-blico apprezzò, scoprendo unafilosofia quotidiana comporta-mentale mai o poco coniugataper inerzia, soprattutto. L’ac-qua è l’elemento mittelfestianodi quest’anno - abbiamo nota-to il tempismo nella stagionepiù rovente - e i ragazzi si sonomessi sotto per vergare tabellesorprendenti. «Ogni quattro an-ni - spiega Segrè - gli italianiprosciugano un bacino idricogrande come il lago Trasimenoper irrigare frutta, verdura e or-taggi che non raggiungerannogli stomaci dei cittadini». Valeun salto, stasera, in piazza Duo-mo alle 21.30. Motivi: per aggiu-stare in parte o in toto le nostredistrazioni, per iniziare a ma-neggiare una cultura del cibopiù corretta, per loro, abili ca-barettisti quando si mettonoseppure nell’assoluta serietàche la tematica impone e per levignette di Altan, «un grandedel Novecento», lo definisceCirri.

Se qualcosa è cambiato in

questo abbondante lustro diperegrinazioni italiane utili aconsegnare al popolo il nudosconforto di un paradosso - eli-miniamo ben sapendo di quan-ta gente ancora nel Terzo Mil-lennio è denutrita - soltanto Se-grè ce lo può dire. «Un po’ sì eun po’ no. Abbiamo mosso pa-recchia aria, scuotendo persi-

no la bandiera dell’Unione Eu-ropea. In Italia esiste un pianonazionale contro lo spreco, as-semblato dal governo Letta,ma non funziona. Il primo attonecessario dovrebbe esserel’educazione alimentare inse-gnata nelle scuole».

L’incontro col preside Segrè- lo era della bolognese facoltà

di Agraria - sollecitò il compar-to memoria del dottor Cirri.«Quand’ero studentello, la figu-ra autorevole rappresentava laminaccia a qualunque forma diribellione. “O la smetti o ti man-do dal preside”. Il mio era ditutt’altra pasta e forgia, avessiavuto Andrea sarei andato ognigiorno in direzione».

Chissà se da quando Massi-mo vive al fianco del prof ha im-parato a limitare i sacchi delleimmondizie. «Un rispetto per ilcibo, scendendo da un alberogenealogico di nonni contadi-ni, l’ho sempre avuto. Il consu-mo intelligente, da noi, ha go-duto di una frequente applica-zione. Ogni sabato mi diletto apreparare per la famiglia unapastasciutta con gli avanzi delfrigorifero. Seppure con i car-ciofi che videro Tangentopoli econ i pomodorini che furonoraccolti la stessa sera dei Beat-les a Milano, il prodotto è gradi-to e nessuno dei miei è finito alNiguarda».

Nonostante la sfiducia com-prensibile, Cirri ha i suoi buonimotivi per credere in un mira-coloso colpo di scena. «Lo psi-cologo Mimmo Castronovo ge-stisce un centro, centottanta, lacui insegna richiama la famosalegge e dove accadono cosepazzesche. Trasformano la cac-ca di pollo in biogas e i panno-loni degli anziani, buttati den-tro macchine diaboliche, in me-tano. E questi sono i matti? Il fa-re salverà questo Paese, io cre-do. Forse». Non sprecate una se-rata davanti alla tv. Piazza Duo-mo, 21.30, Cividale, Mittelfest.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Danzando invetrina egli “Aperitivi jazz”

Come fa l’acqua, che mescola lecorrenti e non riconosce nazioni econfini, anche la musica è unformidabile veicolo di incontri eamicizia. Bishara è un pianistapalestinese, Yaron, pianistaanche lui, è israeliano. Insiemeformano il Duo Amal, che in arabosignifica speranza. È proprioquesta straordinaria coppia dipianisti ad aprire, alle 18 inChiesa di San Francesco, lagiornata di oggi. Si sonoconosciuti a Oslo nel 2011 e daallora suonano assieme inperfetta sincronia e spontaneaempatia. Il programma delconcerto alterna classico etradizioni mediterranee evicino-orientali per evidenziare la

labilità di classificazioni e confini,non solo in campo musicale.Si comincia con Franz Schubert,per arrivare fino a Karsilama,opera concepita nel 2012 dalcompositore israeliano AvnerDorman (Tel Aviv, 1975) sucommissione dello stesso DuoAmal, accanto a un’altra operacommissionata dal duo ad SamirOdeh-Tamimi, nato vicino a TelAviv (Jaljulia, 1970) da genitoripalestinesi: “Amal”, lo stessonome del gruppo.Già segnalati nelle interviste inpagina “Wastebuster - Acqua ciboe altri sprechi” con Massimo Cirrie Andrea Segrè, alle 21.30 inpiazza Duomo. ProduzioneLagunamovies.

Convivio-Zorzettig “Dell’acqua,del cibo e del vino..”:protagonista, alle 17 in ChiesaSanta Maria in Corte, EmanueleScarello, carismatico capofiladegli chef friulan- Alle 18.30 lo spettacolo di teatrodi figura “Cucina Matta” , mentrealle 20 il Ristori ospiterà la primanazionale di “We are kings, nothumans”, nuova regia ecoreografia di Matija Ferlin, unaproduzione del Croatian NationalTheater di Zagabria applauditapoche settimane fa alKunstenfestivaldesarts diBruxelles.Infine Cinema al CastelloCanussio, con il film di Gianni diCapua su Richard Wagner (2013).

il programma di oggi

CIVIDALE

Mittelfest popola il centro cittadinocon performance collocate anche, esoprattutto, fuori dagli spazi con-venzionali di spettacolo.

È il caso della “Danza in Vetrina”,tre coreografie per tre diverse vetri-ne del centro città. Un’originale for-mula “a vista” che nel pomeriggio diieri ha ospitato tre talenti emergentidella coreografia, selezionati in col-laborazione con un contest di Bolza-no Danza. Sarah Merler, Altea Riz-

zetto e Lisa Zaninotto hanno cattu-rato, per una manciata di minuti pervolta ruotando le diverse vetrine,l'attenzione di un pubblico di pas-saggio prima distratto, poi semprepiù curioso. (Foto Phocus Agency).

In piazza Paolo Diacono, intanto,ogni serata è accompagnata dagliAperitivi Jazz: formazioni di giovanimusicisti del Conservatorio Tomadi-ni di Udine sprigionano tutta la loroenergia per dare ritmo a uno dei mo-menti più attesi della giornata; quel-lo dell’aperitivo.

Duo Amal, un israeliano e un palestinese amici di pianoforte

Casa Carintia SAUNA-CLUBDOVE I SOGNI

SONO REALTÀ

MESSAGGERO VENETO MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015 40

Copia di ba7d172f93cd6d8bb0cfe61ba4d00e13

di Lucia Aviani CIVIDALE

Secondo lui, volendo cercaresubito un aggancio al leitmo-tiv di Mittelfest 2015, l'acqua«porta dentro di sé tutti i colo-ri».

Pari ruolo e sovranità perognuno, nessuna predominan-za. E di elemento liquido se neintende, Emanuele Scarello,unico chef bistellato del FriuliVenezia Giulia, oggi protagoni-sta del festival cividalese (ap-puntamento alle 17, nella chie-sa di Santa Maria di Corte) nel-la cornice del progetto condivi-so Convivio-Mittelfest “Dell'acqua, del cibo e del vino”:«Sono un teorico dell’acqua incucina», conferma. Assertoche va ben oltre, lo si sarà intu-ito, i processi di bollitura o cot-tura a vapore: «Uso, nei mieipiatti - chiarisce il titolare delristorante Agli Amici di Godia-, moltissime acque aromati-che. Un esempio? Acqua dimare, limoni e menta: ghiac-ciata, è ottimo complementoper le pietanze a base di pesce.O l'acqua di pomodori. Avetepresente il liquido che restasul tagliere quando li si affetta?Ecco. Quello. L’anima, l’essen-za del vegetale. È la sua esalta-zione totale». Altro che salse eintingoli.

«La cucina moderna - sen-tenzia Scarello - rifugge la pe-santezza. Chiede l'esatto con-trario, leggerezza, ed è con es-sa che vuole veicolare i saporie caratterizzare le portate».

Compito dei maestri dei for-nelli, poi, è declinare tali pre-cetti a seconda delle rispettivepropensioni. Quella dello chefdi Godia fa rima perfetta convalorizzazione del territorio,dei prodotti locali: «Basti direche nel ristorante che ho dapoco aperto al Forte Village laprima cosa che servo agli ospi-ti, di rigore, è una fettina di SanDaniele. Un benvenuto inFriuli, a prescindere dalla loca-lità». Ed è proprio con il suoFriuli che Scarello apre l'omo-nima monografia, uscita infebbraio per la collana Cuochi

di Italian Gourmet e già in ri-stampa. «Una tappa importan-te nella mia carriera, questo la-voro», commenta l'artista, pos-siamo ben definirlo così, che aCividale sarà intervistato daGiampaolo Gravina e accom-pagnato da Fabrizio Fabris, au-tore della prefazione al libro(«in cui ha delineato un piùche calzante parallelo tra mu-sica e cucina: nell'una la mate-ria base sono le note, nell'altragli ingredienti; sta poi a musici-sti e chef ricavarne... sinfo-nie»). «Importante, dicevo.Perché - motiva la doppia stel-la Michelin - è la codificazionedel mio lavoro. Faccenda micafacile, credetemi: codificare si-gnifica fermarsi, guardare in-dietro, raccogliere quel che si èfatto, trascrivere». Una sorta dimemoriale? «Sì... Operazione,ovviamente, non propriamen-te naturale per un cuoco. An-che perché, al di là dell'eserci-zio di scrittura, si pone unaquestione di approccio. Unochef è naturalmente portato aguardare avanti, non indietro.Io ho fatto il percorso opposto.Ho deciso che era arrivato ilmomento di togliermi di dos-so le zavorre, le ricette che te-nevo per me, e di passare auna nuova fase, quella del da-re. Della condivisione, del con-fronto. È lì che si cresce». E deltopos della ricetta segreta chene facciamo? «Superato». Purequello, come le salsine. «Met-tiamola così, vediamo se rie-sco a rendere l'idea: se donouna ricetta, è come se donassiun fiore. Io, però, mantengo ilseme, che mi consentirà sem-pre di fare altro, perché quelladel cucinare è un’arte in evolu-zione continua. Finché ci te-niamo tutto per noi rimania-mo... fermi; quando, invece,rendiamo un percorso parteci-pato, generiamo qualcosa dinuovo. Ho voluto togliere i velidalla cucina degli Amici, rac-contando la genesi e soprattut-to le progressive trasformazio-ni delle mie creazioni. Ho deci-so di mettere un punto fermoper poi, da lì, ripartire».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

“Sù e jù”, il legame di Pasolini col Friuli“Sù e jù”, tra liriche pasoliniane e canti della tradizione,tra friulano, provenzale, italiano. Un'altalena dicontenuti e di ricerca, che sale e scende librandosi soprail fiume della lontananza, del distacco.È operazione poliedrica, carica di messaggi, quellacostruita da Alex Grillo (nella foto) - esperto di musicad'improvvisazione e cultore di prosa e poesia francesi - edalla vocalist Francesca Breschi, paladina dei ritornellidimenticati, cancellati dall'oblio: zattera di salvataggio,da un lato - per un patrimonio in via d'estinzione -,strumento di studio e di approfondimento dall'altro, perle connessioni ricercate e trovate fra mondiall'apparenza distanti. Fra lingua friulana e provenzale,cioè, parlate in cui Pasolini ravvisò parecchie analogie,evocate dalla pagina proposta - ieri sera - dalla quartagiornata di Mittelfest.La forma dello spettacolo è quella del recital, lastrutturazione è gioco di rimandi, una bilancia

oscillante. “Sù e jù”, dice il titolo, non pernulla. Una selezione di versi da “Lameglio gioventù” racconta il legamedell'autore con la sua terra d'origine, conquelle campagne che fanno rima conbellezza, certo, ma anche con miseria esfruttamento contadino; e racconta,pure, il culto per la lingua locale, aspra,vibrante. Forte, comunicativa,ruvidamente letteraria. La linguamaterna, principalmente musica, per iltalento di Casarsa come per Grillo:«Siamo nel campo della musica dellaparola», conferma l'artista al pubblico,

nell'introdurlo alla performance. «Io sono nato a FiumeVeneto, mia madre si esprimeva in friulano. Poiemigrammo nel sud della Francia, in un periodo in cui sisentiva ancora il linguaggio autoctono: e le somiglianzecon il friulano arrivarono immediate e nette al mioorecchio». Inequivocabili, molto più evidenti di quelleesistenti «tra italiano e francese». E questo parallelo fada costante sfondo alla prova scenica dei due artisti,impegnati in una lettura che si sviluppa insieme allamusica (composta da Alex Grillo, suonata al vibrafono edevocazione, spesso, di sonorità acquatiche) e che siintervalla con il canto, assolo o d'insieme. Ma c'è un altroelemento sotteso e continuo: l'eco, come detto sopra,della lontananza, così vivo in Pasolini, così sentito dalprotagonista di “Sù e jù”, naturalizzato francese edunque, giocoforza, distante dalle radici. Pier PaoloPasolini cantava l'amore per il paese dei genitori e per isuoi abitanti, un amore generato proprio dalla lingua,«che per lui è lingua della memoria e dell'assenza». «Lapoesia friulana di Pasolini, che fa spesso riferimento altrovatore occitano Jaufré Rudel, ideatore dell'amor delonh (l'amore da lontano), riflette, come uno specchio -chiosa Grillo -, il cantare-amare provenzale».(Lucia Aviani)

la recensione

La copertinadel librofirmato daSegrè e Cirrisullo spreco,sotto i dueprotagonistidella serata dioggi e unadelle tantevignette diAltan(©ALTAN/QUIPOS) cheaccompagneranno il dibattitodi piazzaDuomo, acominciaredalle 21.30

Il pluristellato Scarello:«Mi liberodai segretiediconoalle salsine»Lo chef friulano sarà, alle 17, in Santa Maria di Corte«Sono un teorico dell’acqua (aromatica) in cucina»

Emanuele Scarello, chef pluristellato

MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015 MESSAGGERO VENETO Cultura e Spettacoli 41

Copia di ba7d172f93cd6d8bb0cfe61ba4d00e13

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Il colore dell acqua2015mittelfest

Data: 22 luglio 2015

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30 Cultura e Spettacoli IL PICCOLO MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015

di Alberto Rochira CIVIDALE

Ogni 4 anni gli italiani prosciu-gano un bacino idrico grandecome il lago Trasimeno per irri-gare frutta, verdura e ortaggiche non raggiungeranno mai iloro stomaci. È uno dei dati piùeclatanti dell’Osservatorio Wa-ste Watcher, tra quelli che saran-no presentati oggi al Mittelfest(in piazza Duomo alle 21.30) nelcorso del dialogo fra l’agroeco-nomista Andrea Segrè (presi-dente di Last Minute Market) eil conduttore di Caterpillar,Massimo Cirri.

Scandita dalla geniale matitadi Altan, che dal 2010 illustra lacampagna europea di sensibiliz-zazione di Segrè e Cirri, “Un an-no contro lo spreco”, la conver-sazione scenica intitolata“Wastebusters” (produzione La-gunamovies Grado e Mittelfest)affronterà senza censure, pro-prio nell’anno dell’Expo di Mila-no dedicata al cibo, lo sprecoidrico e alimentare di cui tuttidobbiamo sentirci responsabili.Basti pensare che il cibo, ancorabuono, buttato direttamentenei rifiuti vale oltre 8 miliardi dieuro, circa mezzo punto di Pil.«L’idea di questa conversazionescenica e della campagna - spie-ga Segré - è nata sei anni fa pro-prio a Grado, dove m’incontraicon Massimo Cirri per parlaredi spreco. Oggi, in questo Mittel-fest dedicato all’acqua, abbia-mo pensato di aggiornarla connuove rielaborazioni su dati2014 dell’Osservatorio di LastMinute Market con Swg».

Tra i risultati, può anticipar-ci i più importanti?

«Ne esce, ad esempio, cheogni italiano spreca circa 3,3 kgdi verdure l’anno e che il pane ela frutta vengono gettati via difrequente, tra 2,2 e 2,5 kg l’anno.L’impronta idrica dello sprecoin Italia ammonta a 24.927 litril’anno per ogni cittadino. Ciò si-gnifica che dietro a 13,7 kgpro-capite di prodotto alimenta-re sprecato si nascondono“virtualmente” circa 25 metricubi d’acqua, riversati nel bido-ne della spazzatura di casa diogni italiano. Lo spreco dell’ac-qua è di gran lunga maggiore diquello che si può immaginare,perché l’acqua, attraverso l’agri-coltura, non solo la beviamo,ma anche ce la mangiamo».

Lo spreco di cibo e acqua,dunque, è soprattutto nelle no-stre case…

«Certo, parte da lì perché, alcontrario di quello che si gettavia nei supermercati, che noi co-me Last Minute Market cerchia-mo di recuperare, oppure inagricoltura, ciò che finisce diret-tamente nel bidone della spaz-zatura di casa nostra è difficil-

mente recuperabile».Il piccolo contributo che pos-

siamo dare come singoli è im-portante?

«Assolutamente sì, a comin-ciare dai nostri rifiuti alimenta-ri: dobbiamo fare in modo che ilbidone della spazzatura di casasia sempre più vuoto e che quelvi rimane sia, almeno, raccolto

in modo differenziato».Da sempre lei suggerisce di

“ridare valore al cibo e all’ac-qua come bene pubblico”. Inche modo?

«Attraverso la scuola. Occorrereintrodurre l’economia dome-stica che non s’insegna più dal1963, in corrispondenza con ilboom economico che ci ha fatto

perdere, tra l’altro, la nostraidentità alimentare come popo-lo. Andrebbe aggiornata, in ter-mini di educazione alimentare,per far capire a tutti che, quan-do si conosce il valore del cibo,si riesce anche a stare in buonasalute».

Perché oltre 6 milioni di ita-liani sono obesi o in sovrappe-so, mentre altri 10 milioni, se-condo l’Istat, vivono e si ali-mentano in condizioni di po-vertà?

«Non c’è una vera contraddi-zione: la nostra esperienza, co-me Last Minute Market, ci di-mostra che spesso proprio gliobesi sono anche i più poveri, inquanto si alimentano peggio.Ecco perché l’educazione al-mentare è un passo ineludibilese vogliamo prevenire non sologli sprechi, ma anche la cattivaalimentazione e le malattie cheda essa derivano. Forse la crisi,più e prima dell'evoluzione cul-turale, ci potrebbe portare d’untratto ad apprezzare una nuovasobrietà».

©RIPRODUZIONERISERVATA

Al Mittelfest oggi il duopianistico Amal (Bishara Haronie Yaron Kohlberg) si esibirà perla pace (alle 18, chiesa S.Francesco), mentre lacompagnia Peter Ketturkatproporrà per il teatro di figura“La Cucina Matta” (alle 18.30,chiesa dei Battuti). A seguire,“We are kings, not humans”,lavoro teatrale di Matija Ferlin(Croazia, alle 20, al Ristori), inprima nazionale.Tra gli appuntamenti di domani

“Paesaggio d’acqua”,coreografie coordinate daMarta Bevilacqua e RobertoCocconi di Arearea (4performance di danza in 4luoghi di Cividale, alle 17 e 19),parole e musica in “Acqua ealtre correnti” di e con Erri DeLuca e Gianmaria Testa (alle 18,chiesa S. Francesco), teatro con“Acquasanta” di Emma Dante(alle 20, Ristori) e l’indie-rockdei Mashrou’ Leila (alle 22,chiostro San Francesco).

In prima nazionale la piéce del croato Ferlin

«Buttiamovia il lagoTrasimenoper cibi chenonmangeremo»Oggi, a Mittelfest, l’economista Andrea Segrè parlerà di sprechi con Massimo Cirri«La lotta comincia dal bidone della spazzatura: deve essere sempre più vuoto»

L’agroeconomista Andrea Segre, a destra, con Massimo Cirri, conduttore di Caterpillar. A destra, una vignetta di Altan dedicata allo spreco dell’acqua (©Altan/Quipos)

IL PROGRAMMA

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Il colore dell acqua2015mittelfest

Data: 22 luglio 2015

Pagina: 25

PN XXVMercoledì 22 luglio 2015

MUSICA Annunciato il programma della tre giorni agostana di Soundpark

CULTURA&SPETTACOLI

per segnalazioni e commenti scrivere [email protected]

OGGI

DuopianisticoisraelopalestinesealMittelfest

sotto l'insegna del lo-fi e del DIY.

sfrontatezza che ha pochi eguali

di strada” Sul palco anche gli

sixities. Anche nella serata di

nenti più interessanti dell’avan-

voglio che Clara e Teatro degliorrori) presenterà Contro diLydie Salvayre.Un reading inci-sivo per voce e chitarra elettri-

Désir, è un vero gioiello dell’edi-

Annunciato il programma della tre giorni agostana di Soundpark

CIVIDALE - Come fal'acqua, che mescola lecorrenti e non ricono-sce nazioni e confini,anche la musica è unformidabile veicolo diincontri e amicizia.Bishara è un pianistapalestinese, Yaron, pia-nista anche lui, è israe-liano. Insieme formanoil Duo Amal (in arabo"speranza") e oggi alle18 in Chiesa di SanFrancesco, aprirannola giornata di Mittel-fest. Il programma delconcerto alterna ‘classi-co’ e tradizionimediter-ranee e vicino-orientaliper evidenziare la labi-lità di classificazioni econfini, non solo incampomusicale.Si comincia con

Franz Schubert, per ar-rivare fino a Karsila-ma, opera concepitanel 2012 dal composito-re israeliano AvnerDorman (Tel Aviv,1975) su commissionedello stesso Duo Amal,accanto ad un’altra ope-ra commissionata dalduo ad Samir Odeh-Ta-mimi, nato vicino a TelAviv (Jaljulia, 1970) dagenitori palestinesi:“Amal”, lo stesso nomedel gruppo.Alle 21.30 l’agroeco-

nomista Andrea Segrèe il conduttore di Cater-pillar - Radio2 Massi-mo Cirri parlerannodello spreco idrico perun dialogo scandito dal-lamatita di Altan.Alle 18.30 lo spettaco-

lo di teatro di figuraCucina Matta , mentrealle 20 il Ristori ospite-rà la prima nazionaledi We are kings, nothumans, nuova regia ecoreografia di MatijaFerlin, produzione delCroatianNational Thea-ter di Zagabria.

&SPETTACOLI

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XXVI VE Mercoledì 22 luglio 2015

I CONCERTI DELLA SETTIMANA

Al teatrino Grassi i virtuosismi delviolinista Alexander Balanescu(E.F.) - "Tropicalismo veneto"suona bene come termine inquesta caldissima estate. È ilgenere con il quale vienedefinita la musica della bandFreve da Samba, che unisce iritmi brasiliani alle paroleveneziane e che OGGI, alle 21,salirà sul palco di Campo SanGiacomo dell'Orio per anima-re l'omonima tradizionale sa-gra veneziana. La festa pros-simamente ospiterà CristinaRocca, Batistococo e Serena-ta Veneziana. Continuano an-che i concerti estivi di ForteMarghera. Quello di DOMANI,alle 21.30, è un gradito ritornodella band guidata dal creati-vo cantautore GiuliomariaGarbellotto, i GmG and theBeta Project, che si completacon Samantha Giordano, vo-ce e cori, Leonardo Calcater-ra, batteria,Riccardo Al-bori, bassoelettrico, eA n t o n i oSantini, per-cussioni. Ul-timi bottiper il "Vene-zia Jazz Fe-stival" conl'imbarazzo della scelta. Dadecidere tra il concerto diRedi Hasa e Maria Mazzotta -solista dell'ensemble di Ludo-vico Einaudi l'uno, cantante esolista del Canzoniere Greca-nico Salentino l'altra - alle21.30 al Teatrino di PalazzoGrassi (8-10 euro), o quellodel talentuoso chitarrista isra-eliano Rotem Sivan, alle 21.30all'ottavo piano del MolinoStucky Hilton (su prenotazio-ne). L'Associazione VenetoJazz firma anche l'appunta-mento di VENERDÌ alle 20 aPalazzo Pisani, nell'ambitodella rassegna "Maree sono-re", che vede protagonistaun trombettista tra i più notiin Europa: Uli Beckerhoff(5-10 euro). Ma il jazz inlaguna farà tappa ancheall'Hotel Bauer per due set(ore 19 e 22) con la cantanteChiara Pancaldi, "scortata" daTommaso Cappellato alla bat-

teria e Davide Brillante allachitarra. Intanto, oltre il Pon-te della Libertà, alla Nave deVero di Marghera alle 21.30 siesibirà il leggendario bassi-sta statunitense StanleyClarke, fra i più influenti eammirati degli anni '70, il cuiultimo album, "UP", promettedi coinvolgere e divertire piùdegli altri 40 realizzati incarriera. È invece la primaedizione per il "MarconSound", il nuovo festival chedebutterà alle 18.30 in Piazzadel Mercato con i Catch aFyah, Waterproof e AtomTanks, per proseguire nelweekend con l'Epì festivaldegli artisti "made in Veneto",Los Massadores e Fiaska.Musica e solidarietà si unisco-no SABATO alle 21.30 nellasuggestiva Rocca dei Tempe-

sta di Noale:i Joy Sin-gers, corogospel diret-to dal mae-stro AndreaD'Alpaos, ter-ranno unc o n c e r t oper racco-gliere fondi

per il Gruppo Volontari diCroce Rossa della sede diNoale con l'obiettivo di acqui-stare una nuova ambulanza(15 euro adulti, riduzioni bam-bini). DOMENICA alle 19 siritorna al Teatrino di PalazzoGrassi per un altro evento digrande valore culturale emusicale, nell'ambito dellarassegna "Armenian Dream".Si tratta dell'incontro tra lostraordinario cantante e per-cussionista armeno ArtoTunçboyacyan - che ha colla-borato con Chet Baker, Al DiMeola, Joe Zawinul - e ilpianista e compositore friula-no Claudio Cojaniz. Il loroprogetto, nato per il Mittel-fest 2015, vanta per quest'oc-casione la presenza del vir-tuoso violinista rumenoAlexander Balanescu (foto),noto al grande pubblico so-prattutto come solista dell'en-semble di Michael Nyman(15-20 euro).

AriadiBelleÉpoquecon

edizione di Venezia

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Maya Sar s pjesmom “Novo more” nastupila naitalijanskom Mittelfest-u

Bosanskohercegovačka kantautorica Maya Sar nastupila je na Mittelfest-u, koji se tradicionalno održavasvake godine u italijanskom gradu Cividale Del Friuli.

Ovogodišnji Mittelfest, čiji je lajtmotiv – voda, okupio je kantautore, intelektualce i književnike, koji su zaovu namjenu napisali originalna djela.

U projektu pod nazivom “Aghe.Voda.Uje”, Maya Sar se predstavila svojom autorskom kompozicijom “Novomore”.

“Polaskana sam pozivom za učešće na Mittelfest-u, jer se radi o nesvakidašnjem umjetničkom mozaiku, kojipruža potpunu slobodu izražavanja.

Kao kantautoru, bio mi je veliki izazov komponovati “Novo more”, pjesmu, u kojoj voda predstavljametaforu za život, a koju je kao orkestarsko-horsku poemu aranžirao Maestro Valter Sivilotti. Posebandozivljaj je bio sam nastup sa Orkestrom Mitteleuropa i Horom Friuli Venezia Giulia” – kaže Maya Sar.

Muzičko-poetski projekat, koji je osmislio italijanski kompozitor i dirigent, Valter Sivilotti, uz pjesme ArsenaDedića, Edoarda De Angelisa, Luigi Maierona, Vlade Kreslina, Gjerg Leke, Loris Vescova, te poeziju našeknjizevnice, Enise Bukvić, Dorte Jagic, oslikava stalni protok jedinstvenih melodija, ritmova, jezika i kultura,sjedinjenih u rijeku talenta različitih naroda.

Na Mittelfest-u, Maya Sar je pored autorske kompozicije “Novo more”, izvela i pjesmu Damira Imamovica,“Tražim rijeku.”

(MOJportal)

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NASTUP SA ORKESTROM MITTELEUROPA I HOROM FRIULI VENEZIA GIULIA POSEBANDOŽIVLJAJ ZA BH. KANTAUTORICU

Maya Sar s pjesmom “Novo more” nastupila na italijanskom Mittelfest-u

Bosanskohercegovačka kantautorica Maya Sar nastupila je na Mittelfest-u, kojise tradicionalno održava svake godine u italijanskom gradu Cividale Del Friuli.

Ovogodišnji Mittelfest, čiji je lajtmotiv – voda, okupio je kantautore, intelektualce i književnike,koji su za ovu namjenu napisali originalna djela.

U projektu pod nazivom “Aghe.Voda.Uje”, Maya Sar se predstavila svojom autorskomkompozicijom “Novo more”.

“Polaskana sam pozivom za učešće na Mittelfest-u, jer se radi o nesvakidašnjem umjetničkommozaiku, koji pruža potpunu slobodu izražavanja.

Kao kantautoru, bio mi je veliki izazov komponovati “Novo more”, pjesmu, u kojoj vodapredstavlja metaforu za život, a koju je kao orkestarsko-horsku poemu aranžirao MaestroValter Sivilotti. Poseban dozivljaj je bio sam nastup sa Orkestrom Mitteleuropa i Horom FriuliVenezia Giulia” – kaže Maya Sar.

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Muzičko-poetski projekat, koji je osmislio italijanski kompozitor i dirigent, Valter Sivilotti, uzpjesme Arsena Dedića, Edoarda De Angelisa, Luigi Maierona, Vlade Kreslina, Gjerg Leke,Loris Vescova, te poeziju naše knjizevnice, Enise Bukvić, Dorte Jagic, oslikava stalni protokjedinstvenih melodija, ritmova, jezika i kultura, sjedinjenih u rijeku talenta različitih naroda.

Na Mittelfest-u, Maya Sar je pored autorske kompozicije “Novo more”, izvela i pjesmu DamiraImamovica, “Tražim rijeku.”

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CIVIDALE.Spreconi.Gettiamovia, senzanemmenoun rimorso,ottomiliardi dibuon cibo.Facendodue contiseri, e poivispieghiamotutto concalma,ognuno dinoi fasparire

barbaramente nella monnezza quasi quattordici chili di roba commestibile l’anno. Condieci milioni di poveri a tirare la cinghia sul serio. Incivilità o sbadatezza?

Si ritrovarono nel 2009 sotto il cielo di Lagunamovies, Massimo Cirri - anima e voce delradiofonico Caterpillar - e l’agroeconomista Andrea Segrè, ideatore del Last MinuteMarket e promotore della campagna europea Un anno contro lo spreco.

Andò bene - i due si trovano a meraviglia, come si dice per le coppie dello spettacolo -il pubblico apprezzò, scoprendo una filosofia quotidiana comportamentale mai o pococoniugata per inerzia, soprattutto.

L’acqua è l’elemento mittelfestiano di quest’anno - abbiamo notato il tempismo nellastagione più rovente - e i ragazzi si sono messi sotto per vergare tabelle sorprendenti.

CIRRI E SEGRÈ: «SPRECO IN CASA?

OTTO MILIARDI DI BUON CIBO»Oggi al festival, alle 21.30 in piazza Duomo, l’ormai celebre coppia anti sperpero. «L’educazionealimentare dovrebbe essere una materia da insegnare a scuola»di Gian Paolo Polesini

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«Ogni quattro anni - spiega Segrè - gli italiani prosciugano un bacino idrico grandecome il lago rasimeno per irrigare frutta, verdura e ortaggi che non raggiungeranno glistomaci dei cittadini». Vale un salto, stasera, in piazza Duomo alle 21.30.

Motivi per aggiustare in parte o in toto le nostre distrazioni, per iniziare a maneggiareuna cultura del cibo più corretta, per loro, abili cabarettisti quando si mettono seppurenell’assoluta serietà che la tematica impone e per le vignette di Altan, «un grande del

ovecento», lo definisce Cirri.

Se qualcosa è cambiato in questo abbondante lustro di peregrinazioni italiane utili aconsegnare al popolo il nudo sconforto di un paradosso - eliminiamo ben sapendo diquanta gente ancora nel erzo Millennio è denutrita - soltanto Segrè ce lo può dire.

«Un po’ s e un po’ no. Abbiamo mosso parecchia aria, scuotendo persino la bandieradell’Unione Europea. In Italia esiste un piano nazionale contro lo spreco, assemblato dalgoverno Letta, ma non funziona. Il primo atto necessario dovrebbe essere l’educazionealimentare insegnata nelle scuole».

L’incontro col preside Segrè - lo era della bolognese facoltà di Agraria - sollecitò ilcomparto memoria del dottor Cirri.

« uand’ero studentello, la figura autorevole rappresentava la minaccia a qualunqueforma di ribellione. O la smetti o ti mando dal preside . Il mio era di tutt’altra pasta eforgia, avessi avuto Andrea sarei andato ogni giorno in direzione».

Chissà se da quando Massimo vive al fianco del prof ha imparato a limitare i sacchidelle immondizie.

«Un rispetto per il cibo, scendendo da un albero genealogico di nonni contadini, l’hosempre avuto. Il consumo intelligente, da noi, ha goduto di una frequente applicazione.Ogni sabato mi diletto a preparare per la famiglia una pastasciutta con gli avanzi delfrigorifero. Seppure con i carciofi che videro angentopoli e con i pomodorini chefurono raccolti la stessa sera dei eatles a Milano, il prodotto è gradito e nessuno deimiei è finito al iguarda».

onostante la sfiducia comprensibile, Cirri ha i suoi buoni motivi per credere in unmiracoloso colpo di scena.

«Lo psicologo Mimmo Castronovo gestisce un centro, centottanta, la cui insegnarichiama la famosa legge e dove accadono cose pazzesche. rasformano la cacca dipollo

in biogas e i pannoloni degli anziani, buttati dentro macchine diaboliche, in metano. Equesti sono i matti? Il fare salverà questo Paese, io credo. Forse».

on sprecate una serata davanti alla tv. Piazza Duomo, 21.30, Cividale, Mittelfest.

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CIVIDALE. Secondo lui, volendocercare subito un aggancio alleitmotiv di Mittelfest 201 , l acqua«porta dentro di s tutti i colori».

Pari ruolo e sovranità per ognuno,nessuna predominanza. E dielemento liquido se ne intende,Emanuele Scarello, unico chefbistellato del Friuli Venezia Giulia,oggi protagonista del festivalcividalese appuntamento alle 1 ,nella chiesa di Santa Maria di Cortenella cornice del progetto condivisoConvivio-Mittelfest Dell acqua, delcibo e del vino .

«Sono un teorico dell’acqua in cucina», conferma. Asserto che va ben oltre, lo si saràintuito, i processi di bollitura o cottura a vapore «Uso, nei miei piatti - chiarisce iltitolare del ristorante Agli Amici di Godia -, moltissime acque aromatiche. Un esempio?Acqua di mare, limoni e menta ghiacciata, è ottimo complemento per le pietanze abase di pesce. O l acqua di pomodori. Avete presente il liquido che resta sul taglierequando li si affetta? Ecco. uello. L’anima, l’essenza del vegetale. la sua esaltazionetotale». Altro che salse e intingoli.

«La cucina moderna - sentenzia Scarello - rifugge la pesantezza. Chiede l esatto

IL PLURISTELLATO SCARELLO: «MI

LIBERO DAI SEGRETI E DICO NO ALLE

SALSINE»Lo chef friulano sarà, alle 1 , in Santa Maria di Corte. «Sono un teorico dell’acqua aromatica incucina»di Lucia Aviani

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«La cucina moderna - sentenzia Scarello - rifugge la pesantezza. Chiede l esattocontrario, leggerezza, ed è con essa che vuole veicolare i sapori e caratterizzare leportate».

Compito dei maestri dei fornelli, poi, è declinare tali precetti a seconda delle rispettivepropensioni. uella dello chef di Godia fa rima perfetta con valorizzazione delterritorio, dei prodotti locali « asti dire che nel ristorante che ho da poco aperto alForte Village la prima cosa che servo agli ospiti, di rigore, è una fettina di San Daniele.Un benvenuto in Friuli, a prescindere dalla località».

Ed è proprio con il suo Friuli che Scarello apre l omonima monografia, uscita in febbraioper la collana Cuochi di Italian Gourmet e già in ristampa. «Una tappa importante nellamia carriera, questo lavoro», commenta l artista, possiamo ben definirlo cos , che aCividale sarà intervistato da Giampaolo Gravina e accompagnato da Fabrizio Fabris,autore della prefazione al libro «in cui ha delineato un più che calzante parallelo tramusica e cucina nell una la materia base sono le note, nell altra gli ingredienti sta poi amusicisti e chef ricavarne... sinfonie» .

«Importante, dicevo. Perch - motiva la doppia stella Michelin - è la codificazione delmio lavoro. Faccenda mica facile, credetemi codificare significa fermarsi, guardareindietro, raccogliere quel che si è fatto, trascrivere».

Una sorta di memoriale? «S ... Operazione, ovviamente, non propriamente naturale perun cuoco. Anche perch , al di là dell esercizio di scrittura, si pone una questione diapproccio. Uno chef è naturalmente portato a guardare avanti, non indietro. Io ho fattoil percorso opposto. o deciso che era arrivato il momento di togliermi di dosso lezavorre, le ricette che tenevo per me, e di passare a una nuova fase, quella del dare.Della condivisione, del confronto. l che si cresce».

E del topos della ricetta segreta che ne facciamo? «Superato». Pure quello, come lesalsine.

«Mettiamola cos , vediamo se riesco a rendere l idea se dono una ricetta, è come sedonassi un fiore. Io, però, mantengo il seme, che mi consentirà sempre di fare altro,perch quella del cucinare è un’arte in evoluzione continua. Finch ci teniamo tutto pernoi rimaniamo... fermi quando, invece, rendiamo

un percorso partecipato, generiamo qualcosa di nuovo. o voluto togliere i veli dallacucina degli Amici, raccontando la genesi e soprattutto le progressive trasformazionidelle mie creazioni. o deciso di mettere un punto fermo per poi, da l , ripartire».

IP ODU IO E ISE VA A

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MITTELFEST 2015

Tra le pieghe di Mittelfest 2015

20 di 21CONDIVIDI

Alcuni scatti realizzati nei momenti di pausa tra un appuntamento e l'altro del festival che sisvolge a Cividale del Friuli e che è giunto all'edizione numero 24 (foto Luca d'Agostino -Phocus Agency)

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Momenti di Mittelfest 2015

C'è solo l'imbarazzo della scelta tra gli appuntamenti dell'edizione numero 24 del Festivalche si svolge a Cividale del Friuli (foto Luca d'Agostino - Phocus Agency)

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Rumore di Acque e Short Stories a Mittelfest 2015

Il Teatro delle Albe si confronta con un tema caldo in questo periodo di sbarchi clandestini, una realtà di cui ogni giorno sentiamo parlare, spesso

impassibili e distratti, spesso assuefatti ed indifferenti alla disperazione altrui. Sentiamo di barconi fatiscenti con migliaia di essere umani accalcati, di

morti, di dispersi in mare, di corpi dilaniati alla deriva. Non c’è un cimitero più efficiente del mare per i Figli di nessuno, quei disperati che fuggono da

guerre, da massacri e torture, e che vedono nell’Europa il miraggio di una terra ricca e accogliente. Sto parlando di Rumore di acque andato in scena

ieri sera al Teatro Ristori di Cividale per Mittelfest 2015. Spettacolo che le Albe sta portando in giro con successo in Italia e all’estero già da diversi anni

e che rappresenta il secondo atto del trittico Ravenna-Mazara 2010, un progetto a cura di Marco Martinelli, Ermanna Montanari e Alessandro Renda,

dove la città siciliana viene presa come simbolico luogo di frontiera e punto di partenza per un affresco sull’oggi.

Sì perché lo spettacolo è di un’attualità sconcertante: immigrazione clandestina e tutto ciò che vi

ruota attorno. Lo spazio scenico magistralmente delineato da Ermanna Montanari ed Enrico

Isola con pochi elementi (una pedana con lucine e un neon) ci porta dentro un inferno di numeri,

in cui si muove un Generale diabolico e grottesco (interpretato da Alessandro Renda), in divisa,

anfibi, medaglie al petto e occhiali scuri. Fa il lavoro sporco di contare, catalogare e tenere

aggiornata la lista dei morti durante le traversate dall’Africa all’Europa. Ogni numero, un corpo.

L’isola scura, buia che abita, sembra essere agitata da spruzzi sulfurei e da fumi vulcanici, per cui

fatica a leggere, a riconoscere numeri illeggibili e capire a quale corpo appartengano. Il generale

non è altro che un burocrate al soldo di un fantomatico Ministro dell’Inferno, ha le scatole piene

di stare lì a tentare di dare un Ordine e fare Chiarezza a quell’ammasso indistinto di numeri

senza volto, di spiriti liquidi che chiedono accoglienza: «State fermi spiriti, non accalcatevi, qui

accogliamo tutti, nessuno escluso. Questa è la mia isola, qui son tutti mostri… non c’è più

differenza di colore, di pelle… la vita non è proprietà di nessuno, è data a tutti in prestito».

Quello a cui assistiamo è un “oratorio per i sacrificati”, a detta dello stesso Martinelli

drammaturgo e regista dello spettacolo, in cui via via prendono vita le storie di Jasmine, Josuf,

Sakina, Jean Baptiste e una litania di corpi Non Identificati. Martinelli ci aggancia alla nostra

responsabilità: «Siamo innocenti noi? Sono innocente io? Di tutte quelle tragedie che avvengono

altrove, lontano dalla mia casetta, posso ritenermi non responsabile?». E in tutto quel buio un

unico momento di luce irrompe sul palcoscenico per un’Ode appassionata agli squali, alle belve

del mare «maledetti voi squali che non provate pena». Grandissima prova di Alessandro Renda

che tiene le redini di un monologo che si sviluppa per un’ora, potente nel modulare e rimodulare

il tono della voce, a cui fanno da contrappunto le toccanti musiche eseguite dal vivo dai Fratelli

Mancuso. Si rifanno alla tradizione della loro terra, ai canti popolari siciliani, eco di melodie

antiche che empaticamente ci catturano avvicinandoci al destino di quei numeri identificati e

non.

E a seguire ci spostiamo al Giovanni da Udine per assistere allo spettacolo di un’icona della

danza contemporanea mondiale, Carolyn Carlson coreografa che al tema dell’acqua ha dedicato

alcune fra le sue creazioni più intense e potenti. Short Stories si compone di tre coreografie, un

duo e due assolo.

In All that falls Céline Maufroid e Juha Marsalo interpretano un passo a due fluido nei

movimenti, che parla di dualità uomo/donna, yin e yang, di complementarietà, di costruzione di

una relazione amorosa, di un nido, una casa che entrambi portano sulle spalle. I pochi oggetti

scenici sono elementi coreografici necessari al gioco delle parti: le piante, il martello, le assi di

legno compongono e ricompongono il percorso da seguire. Lei da la vita, lui costruisce la strada,

indica la direzione ed insieme creano la perfezione.

In Immersion, la Carlson da grande prova di sé come danzatrice e coreografa. L’impatto sonoro di Nicolas de Zorzi è molto forte, al suono delle onde la

Carslon si fa puro gesto, si fa acqua che scorre, onda sinuosa e fluida. Intensa e rigorosa nella risacca, giocosa e divertita con i gabbiani. Raccolta nei

gesti quando si fa goccia, tanto da farti percepire i diversi pesi e consistenze dell’elemento: l’impalpabilità. E poi la potenza della cascata, del fiume in

piena che ha la forza della montagna. Rigorosa nella pioggia e nel temporale. Una metamorfosi infinita. Applauditissima.

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Ed infine l’ultimo assolo Mandala, si ispira all’energia del cerchio, del cosmo, alla forza

dell’universo. Dentro ad un cerchio bianco circondato da un cono di luce luminoso Sara Orselli

da vita alla danza, girando su se stessa ora insinuante, ora decisa e vigorosa. Il cono si allarga e

l’interprete volteggia nel secondo perimetro del cerchio con furia vorticosa fino a placarsi una

volta che osa spingersi fuori dalla parete di luce che la circonda. All’improvviso il cono sparisce,

poi ritorna e la danza riprende vorticosa e giocosa tra i fasci luminosi. Il gesto è potente, preciso

a volte meccanico e si conclude così com’è iniziato, con la Orselli che ondeggia: l’ordine cosmico

non ammette errori. Energico ed ipnotico.

Instart / Oswald ©

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Mittelfest 2015 – Il colore dell'acquaOmar Manini - 22.07.2015

Un gruppo di giovani attori e un testo spietato nell'illustrare il fallimento dei ragazzi degli anni '80. Tanteillusioni trasformate in troppe bugie, prima di tutto a se stessi. Un ottimo spettacolo di Mittelfest 2015 aCividale del Friuli.

Cividale del Friuli (UD) – Nella magnifica cornice della cittadina friulana, sospesa tra uno sfarzoso passatolongobardo e un presente ricco di rimandi alla tradizione culinaria e alla generosità delle bellezze naturali,ogni anno si rinnova l'appuntamento con uno dei festival che impreziosiscono l'offerta culturale del territorio.Con una particolare attenzione all'espressione artistica che soffia dalla finestra dell'Europa balcanica, ilMittelfest porta ogni anno spettacoli di grande valore e impatto che sanno imprimersi nella memoria eseminare consapevolezza, ridefinendo limiti e pregiudizi del nostro pensiero. Prime nazionali e internazionali,teatro, danza, musica e cinema che si confrontano con lo spazio (naturale e mentale) e cercano di ridisegnareun monopolio artistico troppo spesso sclerotizzato e autistico, nelle proposte e nella ricerca.Un esempio è proprio quello dello spettacolo Selvaggina che, proposto negli spazi angusti della chiesasconsacrata di S. Maria dei Battuti, ha convinto grazie alla capacità di una regia pulita e serrata e a un gruppodi attori giovani, affiatati e molto incisivi nel delineare i tratti distintivi di personaggi ambigui e stratificati. Iltutto condito dall'affilata scrittura di Nejc Gazvoda che non risparmia pugni allo stomaco ben assestati che

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rompono il muro dell'ipocrisia su una generazione – quella a cavallo dei 30 – troppo spesso destinataall'autodistruzione e all'annullamento della propria individualità.

Sono passati sei mesi dalla morte di Blaz. I suoi sei amici si ritrovano in una baita di montagna per ricordarlo etrascorrere una serata in piacevole compagnia. Qualcosa non va per il verso giusto e l'incontro si trasforma inuna caccia alla verità, con nuove rivelazioni.

Il peso del passato e delle responsabilità, la trasparenza nei rapporti, l'essere giovani oggi mentre lagiovinezza in realtà sta svanendo da un pezzo: tanti i temi ben delineati e insaporiti da dialoghi esplosivi emolto naturali.Ecco che Selvaggina rappresenta il miglior biglietto da visita per Mittelfest 2015, intitolato al coloredell'acqua: l'arte del teatro per descrivere ciò che si riflette e ciò che viene nascosto. Il tutto delizioso,desiderabile, dissetante – necessario! - come un bicchier d'acqua d'estate.

SELVAGGINA

di Nejc Gazvodatraduzione dallo sloveno Miran Košutaregia Romeo Grebenšekcoreografia Daša Grgičscene Romeo Grebenšek e Andrej Verhovnikcostumi Andrej Verhovnikfotografie Davide Maria Palusacon Massimiliano Borghesi, Elena Ferrari, Patrizia Jurinčič, Paola Saitta, Ivan Senin, Lorenzo Zuffiproduzione ConsorzioScenicoin collaborazione con SSG – Slovensko Stalno Gledališče / TSS – Teatro Stabile Sloveno e con il Consolatogenerale della Repubblica di Slovenia a TriesteDurata 100 min.

Voto: 7/8

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Redazione · 22 Luglio 2015

Informazioni

Mittelfest: il programma dimercoledì 22 luglio

Presso Dal 22/07/2015 Al 22/07/2015

Come fa l'acqua, che mescola le correnti e non riconosce nazionie confini, anche la musica è un formidabile veicolo di incontri eamicizia. Bishara è un pianista palestinese, Yaron, pianista anchelui, è israeliano. Insieme formano il Duo Amal, che in arabosignifica speranza. E’ proprio questa straordinaria coppia dipianisti ad aprire, alle 18.00 in Chiesa di San Francesco, lagiornata di mercoledì 22 luglio a Mittelfest. Si sono conosciuti aOslo nel 2011 e da allora suonano assieme in perfetta sincronia espontanea empatia. Il programma del concerto alterna ‘classico’e tradizioni mediterranee e vicino-orientali per evidenziare lalabilità di classificazioni e confini, non solo in campo musicale.

Si comincia con Franz Schubert, per arrivare fino aKarsilama, opera concepita nel 2012 dal compositore

israeliano Avner Dorman (Tel Aviv, 1975) su commissione dello stesso Duo Amal, accanto adun’altra opera commissionata dal duo ad Samir Odeh-Tamimi, nato vicino a Tel Aviv (Jaljulia,1970) da genitori palestinesi: “Amal”, lo stesso nome del gruppo.

Ogni 4 anni gli italiani prosciugano un bacino idrico grande come il lago Trasimeno perirrigare frutta, verdura e ortaggi che non raggiungeranno gli stomaci dei cittadini. Intantolo spreco alimentare domestico, ovvero il cibo ancora buono che finisce direttamente nei rifiuti,vale oltre 8 miliardi di euro, circa mezzo punto di PIL (fonte: Osservatorio Waste Watcher) el’ISTAT conta ormai più di 10 milioni di italiani che vivono e si alimentano in condizioni dipovertà. Da sei anni, attraverso conversazioni sceniche aggiornate, ce lo ricordano due veriwastebusters, l’agroeconomista Andrea Segrè e il conduttore di Caterpillar - Radio2Massimo Cirri. Con dati aggiornati sullo spreco idrico acquisiti appositamente perl’appuntamento di Mittelfest 2015, i due wastebusters saliranno sul palcoscenico cividalesealle 21.30 per un dialogo scandito dalla geniale matita di Altan, che ha realizzatoappositamente per l’occasione le nuove vignette sugli sprechi legati all’acqua. La conferenzascenica “Wastebusers” è una produzione nata dal festival Lagunamovies di Grado eallestita in collaborazione con Mittelfest 2015. L’ingresso ha un biglietto speciale di 5,00euro.

Il programma di mercoledì prevede anche, un nuovo appuntamento con il percorso realizzatocon Convivio-Zorzettig “Dell’acqua, del cibo e del vino..”: protagonista, alle 17.00 in ChiesaSanta Maria in Corte, Emanuele Scarello, carismatico capofila degli chef friulani, due stelleMichelin, che sarà intervistato pubblicamente dal critico eno-gastronomico, vice-curatore dellaGuida Vini l’Espresso, Giampaolo Gravina.

Alle 18.30 lo spettacolo di teatro di figura Cucina Matta , mentre alle 20.00 il Ristori ospita laprima nazionale di We are kings, not humans, nuova regia e coreografia di Matija Ferlin, unaproduzione del Croatian National Theater di Zagabria applaudita poche settimane fa alKunstenfestivaldesarts di Bruxelles. Il linguaggio dei bambini spalanca finestre inattese sullarealtà. Le loro frasi - raccolte durante alcuni atelier creativi e affidate a degli attori adulti - sonostate il materiale di base per questa nuova creazione.

Conclude la giornata l’appuntamento con il Cinema a Castello Canussio, con il film di Gianni diCapua su Richard Wagner (2013), che racconta l’esclusivo rapporto creatosi tra Wagner e lacittà di Venezia.

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IL ‘SOUND’ DEL TARTINI

La musica del Conservatorio Tartini declinata in cinque concerti nell’arco di otto giorni, da venerdì 24 avenerdì 31 luglio, sul palcoscenico dei grandi festival musicali dell’estate in Friuli Venezia Giulia: saràinnanzitutto Mittelfest 2015 ad accogliere tre proposte nel corso dell’ultimo week end di luglio. Venerdì24, alle 20 nella Chiesa di San Francesco, appuntamento con il Gruppo Percussioni Trieste, lacompagine preparata e diretta da Fabián Pérez Tedesco, formata dagli allievi della classe dipercussioni del Conservatorio Tartini.

L’Ensemble ha già al suo attivo diversi concerti sia in Italia che all’estero, il suo repertorio varia in ognigenere, dalla musica popolare a quella classica, dal contemporaneo al jazz. Il Gruppo è.composto daIvan Boaro, Marko Bulajch, Simone Covassi, , Marco Mauri, Michele Montagner, Giacomo Liguori, TinaRenar, Marco Viel, Jaan Wu Stokelj Denis Zupin. Basso elettrico Giovanni Gregoretti, al pianoforte

Regione FVG

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Carolina Pérez Tedesco.

Sabato 25 luglio, alle 11 al Museo Archeologico di Piazza Duomo, di scena lo Zari percussion Duo,composto da Alex Kuret e Denis Zupin, entrambi allievi della classe di percussioni di Fabián PérezTedesco.

Il Duo Zari, vincitore del Premio delle Arti nel 2013,si è formato nel novembre 2012 e sostieneun’intensa attività concertistica in Italia edall’estero, partecipando a diversi concorsi. Inparticolar modo ha preso parte al concorsointernazionale Svirel 2013 (Slovenia) ottenendo ilprimo premio assoluto e tre premi speciali, e fra inumerosi riconoscimenti di questi anni haconseguito il primo premio assoluto al QuartoConcorso Musicale Città di Firenze, ottenendoanche il premio Crescendo assegnato al miglior

gruppo da camera. Ha suonato in prestigiosi teatri e sale da concerto in Italia ed all’estero, come ilSalone dei Cinquecento al Palazzo Vecchio di Firenze. Infine domenica 26 luglio, ulteriore matinéemusicale in cartellone a Mittelfest, sempre alle 11 al Museo Archeologico: protagonista darà il Duopianoforte – violoncello composto da Carolina Pérez Tedesco e Cecilia Barucca Sebastiani, impegnatesu musiche di Robert Schumann (Fünf Stücke im Volkston, Op. 102), Richard Strauss (Sonata in famaggiore per violoncello e pianoforte, op. 6) e Fabian Perez Tedesco (L’Aquilone). Carolina PérezTedesco nata a Trieste nel 1990, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di sei anni. Si forma inConservatorio nella classe di Teresa Trevisan, e ha seguito corsi al Mozarteum di Salisburgo,all’Accademia Musicale di Firenze e a Parigi, presso la Schola Cantorum e il ConservatorioRachmaninoff. Ha studiato al Konservatorium di Vienna, nell’ambito del progetto Erasmus. Nel 2012ha conseguito il Diploma Accademico di I livello con la votazione di 110 e lode e sta attualmenteultimando il Biennio Specialistico di II livello. Ha tenuto dei recital per Università di Musica di BuenosAires (IUNA) e dell’AMIA. Ha partecipato al Progetto Europeo “Echos. Ha all’attivo registrazioni per lacasa discografica AudioArs.La violoncellista Cecilia Barucca Sebastianinata nel 1994, inizia il suo percorso musicale all’età di setteanni, sotto la guida del padre. Nel 2014 si è diplomata con il massimo dei voti presso il ConservatorioG. Tartini di Trieste sotto la guida del Maestro Pietro Serafin. È stata premiata in vari concorsi nazionalied internazionali. Nel 2014 ha partecipato alla Masterclass tenuta dal M° Enrico Bronzi presso laFondazione Santa Cecilia di Portogruaro. Frequenta l’Accademia Stauffer di Cremona sotto la guida delM° Rocco Filippini e la Scuola di Perfezionamento Musicale di Portogruaro presso la FondazioneMusicale Santa Cecilia sotto la guida del M° Enrico Bronzi .

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E nell’ambito del Festival Carniarmonie 2015, il Conservatorio Tartini proporrà venerdì 24 luglio, alle20.45 nella Chiesa della Santissima Trinità a Oltris di Ampezzo, il recital chitarristico di PavelCyargeenka: bielorusso, classe 1989, ha vinto giovanissimo numerosi concorsi come solista e in duochitarristico e vari concorsi di livello sia nazionale che internazionale. Ha frequentato l’Accademiamusicale di stato (Minsk, Bielorussia), entrando nella classe del famoso docente Eugeni Gridiushko.Nel 2011 ha partecipato al Festival internazionale di chitarra a Brno (Repubblica Ceca),perfezionandosi con lo straordinario compositore e chitarrista francese Roland Dyens. Nel 2013 si ètrasferito a Trieste e iscritto al Conservatorio Tartini, nella classe del Maestro Pier Liugi Corona.Venerdì 31 luglio, alle 20.45 nella Sala Cinema di Forni Avoltri, gran finale con la Big Tartini Band direttada Matteo Alfonso: la compagine trova ispirazione negli stilemi classici del jazz ed è un contestoottimale per l’insegnamento e la formazione. Interplay, capacità improvvisative, attitudine e sensibilitàall’ascolto sono caratteristiche dei componenti. Matteo Alfonso, pianista e compositore, ha collaboratocon grandi musicisti come Bobby Watson, Ray Mantilla, Eliot Zigmund, Francisco Mela, Jack Walrath,Fabrizio Bosso, Pietro Tonolo, Roberto Gatto. Nel 1999 viene ingaggiato per un mese presso laRainbow Room storico locale all’ultimo piano del Rockefeller Center di New York. Nel 2004 gli vienecommissionata da Pierre Cardin una composizione per l’ensemble “Le Troi Element” eseguita a Parigi ePechino. Nel corso degli ultimi anni, Matteo ha preso parte alla registrazione di vari cd sia comepianista che arrangiatore. Attualmente è docente di Pianoforte Jazz presso il Conservatorio di Trieste.

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Il Giornale del Friuli

MITTELFEST 2015 – NEL PROGRAMMA DI MERCOLEDI’ 22 LUGLIO, IPIANOFORTI DEL DUO AMAL; I WASTEBUSTERS CIRRI E SEGRE’ ELO CHEF SCARELLO

Mittelfest 2015 – Il colore dell’acqua 24.ma edizione, Cividale del Friuli, 18-26 luglio 2015 PROGRAMMA MERCOLEDI’ 22LUGLIO IN PRIMA NAZIONALE, I WASTEBUSTERS (CACCIATORI DI SPRECHI) MASSIMO CIRRI – IDEATORE ECONDUTTORE DI CATERPILLAR SU RADIO 2 – E L’AGROECONOMISTA ANDREA SEGRÈ RACCONTANO LO SPRECOIDRICO, ANCHE ATTRAVERSO DATI FINORA INEDITI, ACCOMPAGNATI DALLE IRRIVERENTI VIGNETTE DI ALTANREALIZZATE PER L’OCCASIONE. APPUNTAMENTO ALLE 21.30 IN PIAZZA DUOMO CON UN (IN QUANTOCONFERENZA SCENICA, SI È FISSATO UN BIGLIETTO SPECIALE D’INGRESSO A 5,00) PRIMO APPUNTAMENTODELLA GIORNATA CON IL DUO AMAL: UN PIANISTA ISRAELIANO E UNO PALESTINESE CHE SUONANO IN PERFETTASINCRONIA ED EMPATIA Come fa l’acqua, che mescola le correnti e non riconosce nazioni e confini, anche la musica è unformidabile veicolo di incontri e amicizia. Bishara è un pianista palestinese, Yaron, pianista anche lui, è israeliano. Insiemeformano il Duo Amal, che in arabo significa speranza. E’ proprio questa straordinaria coppia di pianisti ad aprire, alle 18.00 inChiesa di San Francesco, la giornata di mercoledì 22 luglio a Mittelfest. Si sono conosciuti a Oslo nel 2011 e da allorasuonano assieme in perfetta sincronia e spontanea empatia. Il programma del concerto alterna ‘classico’ e tradizionimediterranee e vicino-orientali per evidenziare la labilità di classificazioni e confini, non solo in campo musicale. Si cominciacon Franz Schubert, per arrivare fino a Karsilama, opera concepita nel 2012 dal compositore israeliano Avner Dorman (TelAviv, 1975) su commissione dello stesso Duo Amal, accanto ad un’altra opera commissionata dal duo ad Samir Odeh-Tamimi, nato vicino a Tel Aviv (Jaljulia, 1970) da genitori palestinesi: “Amal”, lo stesso nome del gruppo. Ogni 4 anni gliitaliani prosciugano un bacino idrico grande come il lago Trasimeno per irrigare frutta, verdura e ortaggi che nonraggiungeranno gli stomaci dei cittadini. Intanto lo spreco alimentare domestico, ovvero il cibo ancora buono che finiscedirettamente nei rifiuti, vale oltre 8 miliardi di euro, circa mezzo punto di PIL (fonte: Osservatorio Waste Watcher) e l’ISTATconta ormai più di 10 milioni di italiani che vivono e si alimentano in condizioni di povertà. Da sei anni, attraversoconversazioni sceniche aggiornate, ce lo ricordano due veri wastebusters, l’agroeconomista Andrea Segrè e il conduttore diCaterpillar – Radio2 Massimo Cirri. Con dati aggiornati sullo spreco idrico acquisiti appositamente per l’appuntamento diMittelfest 2015, i due wastebusters saliranno sul palcoscenico cividalese alle 21.30 per un dialogo scandito dalla genialematita di Altan, che ha realizzato appositamente per l’occasione le nuove vignette sugli sprechi legati all’acqua. Laconferenza scenica “Wastebusers” è una produzione nata dal festival Lagunamovies di Grado e allestita in collaborazionecon Mittelfest 2015. L’ingresso ha un biglietto speciale di 5,00 euro. Il programma di mercoledì prevede anche, un nuovoappuntamento con il percorso realizzato con Convivio-Zorzettig “Dell’acqua, del cibo e del vino..”: protagonista, alle 17.00 inChiesa Santa Maria in Corte, Emanuele Scarello, carismatico capofila degli chef friulani, due stelle Michelin, che saràintervistato pubblicamente dal critico eno-gastronomico, vice-curatore della Guida Vini l’Espresso, Giampaolo Gravina. Alle18.30 lo spettacolo di teatro di figura Cucina Matta , mentre alle 20.00 il Ristori ospita la prima nazionale di We are kings, nothumans, nuova regia e coreografia di Matija Ferlin, una produzione del Croatian National Theater di Zagabria applauditapoche settimane fa al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles. Il linguaggio dei bambini spalanca finestre inattese sulla realtà. Leloro frasi – raccolte durante alcuni atelier creativi e affidate a degli attori adulti – sono state il materiale di base per questanuova creazione. Conclude la giornata l’appuntamento con il Cinema a Castello Canussio, con il film di Gianni di Capua suRichard Wagner (2013), che racconta l’esclusivo rapporto creatosi tra Wagner e la città di Venezia. programma suwww.mittelfest.org

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