40
1 SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino Monza PTOF 2015-2018

SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

1

SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO

Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino

Monza

PTOF 2015-2018

Page 2: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

2

Premessa

Il piano dell’offerta formativa è il documento con il quale ogni scuola dichiara la

propria identità, programma la propria attività educativa e indica le linee di impegno

dei finanziamenti ricevuti.

Il POF è la carta d’identità della scuola,”Il POF si presenta non tanto come un

ennesimo progetto , ma come il progetto nel quale si sostanzia il complesso

processo educativo promosso dalla scuola “( c.m. 4 agosto 1999 n. 194).

Il POF, nella sua articolazione, si ispira al progetto educativo, che è il documento

fondamentale, che esprime orientamento culturale e l’indirizzo della Scuola

Dell’infanzia Paritaria San Francesco.

Risulta essere il documento fondamentale della scuola che la identifica dal punto di

vista culturale, progettuale, esplicitando la progettazione curriculare ed

extracurriculare. Il POF deve tenere presente degli obiettivi generali fissati a livello

nazionale, e tenere conto delle esigenze del contesto sociale, mettendo in atto una

didattica che assicuri il processo formativo di ciascun bambino.

Con la legge 104 del 13 luglio art.1 c12 il PTOF diviene un documento

programmatico triennale, che deve essere predisposto entro il mese di ottobre

dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento, può essere rivisto

annualmente.

IL PIANO DI OFFERTA FORMATIVA 2015-2018

CARATTERISTICHE E CONTENUTI

Il Piano dell’offerta formativa triennale (PTOF) attua e da vigore al progetto educativo,

al progetto fondante delle nostra scuola dell’infanzia paritaria, parte integrante

unitamente allo statuto in armonia con i principi della Costituzione italiana.

Il PTOF intende favorire il pieno sviluppo delle potenzialità dei bambini, in un adeguato

contesto cognitivo, ludico, affettivo, garantendo loro il diritto di avere pari opportunità

in materia di educazione di cura e di relazione.

Il PTOF:

-indica gli obiettivi cognitivi ed educativi determinati a livello nazionale, raccoglie linee

d’azione ed interventi educativi per raggiungere gli obiettivi, riflette le esigenze

l’autonomia scolastica ( TPR 275 del 8-3-99) in base al contesto territoriale locale, e

dello statuto.

- è strutturato per il triennio 2015-2019 con lo spazio per adeguamenti, attraverso

l’aggiornamento delle sue parti in relazione alle nuove esigenze emergenti.

- raccoglie i documenti fondamentali in ai quali viene organizzato il servizio scolastico

Page 3: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

3

- è elaborato dal collegio docenti sulla base delle necessità legate alle attività della

scuola e dalle indicazione di gestione definite dal coordinatore secondo la normativa

della scuola.

- le famiglie sono informate di questo documento indicando loro dove possono

prenderne visione, inoltre viene condiviso all’atto dell’iscrizione e durante le

assemblee di inizio anno.

Il PTOF e uno strumento di pianificazione e si propone obiettivi su base pluriennale,

che trovano progressiva realizzazione nelle progettazioni annuali.

E uno strumento aperto pertanto nel corso del triennio saranno possibili integrazioni e

modifiche annuali; questo in base

- Agli esiti dell’autovalutazione

- Ai cambiamenti che interessano la scuola

- Ai nuovi bisogni emergenti dal territorio in cui la scuola è posta

- Ed eventuali nuove proposte

IDENTITA’ EDUCATIVA DELLA NOSTRA SCUOLA

La Scuola dell’Infanzia “Istituto Suore Francescane Missionarie di Gesù

Bambino”, gestita dalla Congregazione, si ispira ad una visione cristiana della

vita e dell’educazione.

E’ in sintonia con i principi di libertà, uguaglianza e solidarietà della nostra

Congregazione.

Fa riferimento, per l’educazione, alle fasi dello sviluppo del bambino,

attingendo, per una corretta conoscenza, alle scienze dell’Educazione.

Pone al centro la persona, il bambino nel suo essere per fissare gli obiettivi, i

percorsi di maturazione umana, culturale, e di socializzazione, per predisporre

strumenti didattici e metodologie educative.

Cura in maniera particolare la dimensione religiosa della vita, come dono di Dio.

CENNI STORICI

La Scuola dell’infanzia non statale, è sorta a Monza (quartiere Cederna)

nell’anno 1929, allo scopo di rispondere alle esigenze educative dei bambini dai

tre ai sei anni e dei genitori, prevalentemente delle mamme, che lavoravano

come operaie nelle “Ditta Cederna”, e desideravano poter affidare i loro figli a

un ambiente sicuro e a delle figure educative che avrebbero garantito loro

accoglienza , serenità e formazione umana culturale e religiosa.

Attualmente la fisionomia del quartiere è cambiata. Si è modificato in parte

l’ambiente culturale e professionale dei genitori (operai, impiegati,

professionisti), pertanto, rispetto al passato oggi la popolazione scolastica è più

varia, per quanto concerne l’estrazione sociale e culturale.

Un'altra modifica strutturale del quartiere è avvenuta con l’arrivo di diverse

famiglie immigrate di diverse etnie e anche questo a portato alla mutazione

della fisionomia dell’ambiente stesso; alla data in cui si sta scrivendo questo

Page 4: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

4

documento il vecchio quartiere Cederna ha cambiato il suo shyline sulla zona

ormai abbandonata del cotonificio sorgono palazzi residenziali e supermercati,

ed è avvenuta anche una rivalutazione delle zone verdi.

La scuola dell’infanzia ormai paritaria, riesce ancora a rispondere alla richiesta

formativa delle famiglie del quartiere e non solo, che ne condividono gli

orientamenti e lo stile educativo.

La scuola è gestita giuridicamente dalla Congregazione Religiosa delle Suore

Francescane Missionarie di Gesù Bambino, riconosciuta, Ente religioso.

Segue gli orientamenti e i programmi didattici propri della Scuola Italiana e si

ispira agli indizi educativi del Magistero della Chiesa e dell’istituto, rendendo

attuale il carisma della Madre Fondatrice.

La Scuola dell’Infanzia è associata alla FIMS (Federazione Italiana Scuole

Materne) e all’AMISM.

Segue le norme di natura legislativa ed economica dell’AGIDAE (associazione

dei Gestori degli Istituti di attività Educativa.)

FINALITA’

Il PTOF è un documento che richiama al principio di corresponsabilità ed

alleanza educativa tra famiglia e comunità educante (legale Rappresentante,

coordinatrice, docenti, personale non docente) intesa come condivisione di stili

educativi e compiti precisi al conseguimento delle finalità condivise con le

famiglie.

La scuola dell’ infanzia , si rivolge ai bambini dai 3 ai 5 anni con la possibilità di

accogliere i bambini di 2 anni e mezzo; concorre allo sviluppo di tutte le

potenzialità del bambino, cosi da facilitare la formazione di una personalità che

si caratterizza per :

La ricerca del senso della propria vita

La sicurezza affettiva e l’autonomia

L’apertura alla relazione con gli altri

Il desiderio di scoprire e di sviluppare le proprie competenze

A tale proposito predispone un contesto umano e relazionale che si configura

come:

Ambiente familiare sereno, ricco di gioia e semplicità francescana

Luogo che aiuta a maturare uno sguardo di fiducia e di speranza sul futuro della

vita e della storia

Casa aperta sul creato e sul mondo, per educare allo stupore, al senso del bello,

alla contemplazione, alla lode, alla gratitudine; per aprire il cuore e la mente

alla partecipazione della vita sociale, con senso di generosa dedizione verso chi

è nel bisogno.

OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO

Page 5: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

5

La scuola dell’infanzia concorre allo sviluppo armonico del bambino in

ordine:

MATURAZIONE DELL’IDENTITA’

Il bambino è condotto a

Acquisire atteggiamenti di stima di se, fiducia nelle proprie capacità,

motivazione al passaggio dalla curiosità alla ricerca

Sviluppare le capacità di esprimere e controllare le emozioni, sentimenti

rendendolo sensibile a quelli altrui

Riconoscere l’identità personale, e quella altrui condividendo differenze di

sesso, cultura e valori

Sperimentando i differenti ruoli sia singoli che di comunità.

CONQUISTA DELL’AUTONOMIA

Portare il bambino a:

Avere fiducia in se stesso e negli altri

Saper collaborare provando soddisfazione nel fare

Essere in grado di chiedere aiuto, superando frustrazioni e insoddisfazioni

Rispettare i valori di libertà, cura del se, degli alti dell’ambiente.

SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Il bambino e portato a:

Giocare, manipolare, fare domande, ascoltare e comprendere racconti

Incontrare le diverse realtà

Produrre le prime forme di messaggi attraverso numerose attività

rappresentative e codici comunicativi

SVILUPPO SENSO DELLA CITTADINANZA

Il bambino è portato a:

Scoprire l’altro oltre se stessi

Porre attenzione al punto di vista dell’altro

Riconoscere i primi diritti e doveri

Sviluppare un orientamento eticamente orientato e corretto.

TRAGURDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE E OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

Gli obiettivi generali sopra delineati vengono declinati in maniera particolareggiata in

obiettivi specifici , articolati nelle cinque aree come indicato dalle Nuove Indicazioni

Nazionali per il Curriculo della scuola dell’infanzia .

Page 6: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

6

Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità e le esplorazioni, e le

proposte dei bambini creando le occasioni di apprendimento.

L’organizzazione del curriculo per Campi di Esperienza consente di mettere al centro

del progetto educativo le azioni, la corporeità e la percezione ; il fare ed agire portano

i bambini a mettersi in rapporto con l’ambiente esterno.

I campi di esperienza sono un legame tra il sub strato formato dall’ esperienza vissuta

fuori dalla scuola dell’infanzia e quella vissuta durante la permanenza a scuola.

Tratto dagli Orientamenti 2012

IL SE’ E L’ALTRO

I bambini formulano tanti perché sulle questioni concrete, sugli eventi della vita

quotidiana, sulle trasformazioni personali e sociali, sull’ambiente e sull’uso delle risorse, sui

valori culturali, sul futuro vicino e lontano, spesso a partire dalla dimensione quotidiana

della vita scolastica. Al contempo pongono domande di senso sul mondo e sull’esistenza

umana. I molti perché rappresentano la loro spinta a capire il significato della vita che

li circonda e il valore morale delle loro azioni. Nella scuola hanno molte occasioni per

prendere coscienza della propria identità, per scoprire le diversità culturali, religiose,

etniche, per apprendere le prime regole del vivere sociale, per riflettere sul senso e le

conseguenze delle loro azioni.

Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura e i viventi, nel loro

nascere, evolversi ed estinguersi. Osserva l’ambiente che lo circonda e coglie le diverse

relazioni tra le persone; ascolta le narrazioni degli adulti, le espressioni delle loro opinioni

e della loro spiritualità e fede; è testimone degli eventi e ne vede la rappresentazione attra-

verso i media; partecipa alle tradizioni della famiglia e della comunità di appartenenza, ma

si apre al confronto con altre culture e costumi; si accorge di essere uguale e diverso nella

varietà delle situazioni, di poter essere accolto o escluso, di poter accogliere o escludere.

Raccoglie discorsi circa gli orientamenti morali, il cosa è giusto e cosa è sbagliato, il valore

attribuito alle pratiche religiose. Si chiede dov’era prima di nascere e se e dove finirà la

sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore.

Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento di ascolto costruttivo da parte degli

adulti, di rasserenamento, comprensione ed esplicitazione delle diverse posizioni.

A questa età, dunque, si definisce e si articola progressivamente l’identità di ciascun bambino

e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità,

del proprio stare con gli altri e esplorare il mondo. Sono gli anni della scoperta degli adulti

come fonte di protezione e contenimento, degli altri bambini come compagni di giochi e

come limite alla propria volontà. Sono gli anni in cui si avvia la reciprocità nel parlare e

nell’ascoltare; in cui si impara discutendo.

Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere, il divertimento,

la frustrazione, la scoperta; si imbatte nelle difficoltà della condivisione e nei primi conflitti,

supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista.

Questo campo rappresenta l’ambito elettivo in cui i temi dei diritti e dei doveri, del funzio

namento della vita sociale, della cittadinanza e delle istituzioni trovano una prima «palestra»

per essere guardati e affrontati concretamente.

La scuola si pone come spazio di incontro e di dialogo, di approfondimento culturale e di re

ciproca formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre ai

bambini un modello di ascolto e di rispetto, che li aiuti a trovare risposte alle loro domande

di senso in coerenza con le scelte della propria famiglia, nel comune intento di rafforzare i

presupposti della convivenza democratica. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, soste- nere le proprie ragioni con adulti e bambini.

Page 7: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

7

Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reci- procità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.

ILCORPO IN MOVIMENTO

I bambini prendono coscienza del proprio corpo, utilizzandolo fin dalla nascita come stru

mento di conoscenza di sé nel mondo. Muoversi è il primo fattore di apprendimento: cer

care, scoprire, giocare, saltare, correre a scuola è fonte di benessere e di equilibrio psico-fisico.

L’azione del corpo fa vivere emozioni e sensazioni piacevoli, di rilassamento e di tensione,

ma anche la soddisfazione del controllo dei gesti, nel coordinamento con gli altri; consente

di sperimentare potenzialità e limiti della propria fisicità, sviluppando nel contempo la con

sapevolezza dei rischi di movimenti incontrollati.

I bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono,

si mettono alla prova, anche in questi modi percepiscono la completezza del proprio sé,

consolidando autonomia e sicurezza emotiva.

Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio carat

terizzato da una propria struttura e da regole che il bambino impara a conoscere attraverso

specifici percorsi di apprendimento: le esperienze motorie consentono di integrare i diversi

linguaggi, di alternare la parola e i gesti, di produrre e fruire musica, di accompagnare narra

zioni, di favorire la costruzione dell’immagine di sé e l’elaborazione dello schema corporeo.

Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altret

tanto importanti dell’uso di piccoli attrezzi e strumenti, del movimento libero o guidato in

spazi dedicati, dei giochi psicomotori e possono essere occasione per l’educazione alla salute

attraverso una sensibilizzazione alla corretta alimentazione e all’igiene personale.

La scuola dell’infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere

e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, rispettandolo e avendone

cura. La scuola dell’infanzia mira altresì a sviluppare la capacità di esprimersi e di comu-

nicare attraverso il corpo per giungere ad affinarne le capacità percettive e di conoscenza

degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo

immaginazione e creatività.

Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, soste- nere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reci- procità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.

IMMAGINI SUONI COLORI

I bambini esprimono pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività: l’arte orienta

questa propensione, educando al piacere del bello e al sentire estetico. L’esplorazione dei

Page 8: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

8

materiali a disposizione consente di vivere le prime esperienze artistiche, che sono in grado

di stimolare la creatività e contagiare altri apprendimenti. I linguaggi a disposizione dei

bambini, come la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione

dei materiali, le esperienze grafico-pittoriche, i mass-media, vanno scoperti ed educati perché

sviluppino nei piccoli il senso del bello, la conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà.

L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li

circonda. I materiali esplorati con i sensi, le tecniche sperimentate e condivise nell’atelier della

scuola, le osservazioni di luoghi (piazze, giardini, paesaggi) e di opere (quadri, musei, archi

tetture) aiuteranno a migliorare le capacità percettive, coltivare il piacere della fruizione, della

produzione e dell’invenzione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico.

Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.

La musica è un’esperienza universale che si manifesta in modi e generi diversi, tutti di pari

dignità, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il

paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire,

ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significa

tivi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo

la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al

piacere di fare musica e alla condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali.

Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione,

come spettatore e come attore. La scuola può aiutarlo a familiarizzare con l’esperienza della

multimedialità (la fotografia, il cinema, la televisione, il digitale), favorendo un contatto

attivo con i «media» e la ricerca delle loro possibilità espressive e creative.

I DISCORSI E LE PAROLE

La lingua, in tutte le sue funzioni e forme, è uno strumento essenziale per comunicare e

conoscere, per rendere via via più complesso e meglio definito, il proprio pensiero, anche

grazie al confronto con gli altri e con l’esperienza concreta e l’osservazione. È il mezzo per

esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati. La lingua materna è parte

dell’identità di ogni bambino, ma la conoscenza di altre lingue apre all’incontro con nuovi

mondi e culture.

I bambini si presentano alla scuola dell’infanzia con un patrimonio linguistico significativo,

ma con competenze differenziate, che vanno attentamente osservate e valorizzate. In un

ambiente linguistico curato e stimolante i bambini sviluppano nuove capacità quando inte

ragiscono tra di loro, chiedono spiegazioni, confrontano punti di vista, progettano giochi e

attività, elaborano e condividono conoscenze. I bambini imparano ad ascoltare storie e rac

conti, dialogano con adulti e compagni, giocano con la lingua che usano, provano il piacere

di comunicare, si cimentano con l’esplorazione della lingua scritta.

La scuola dell’infanzia ha la responsabilità di promuovere in tutti i bambini la padronanza

della lingua italiana, rispettando l’uso della lingua di origine. La vita di sezione offre la

possibilità di sperimentare una varietà di situazioni comunicative ricche di senso, in cui

ogni bambino diventa capace di usare la lingua nei suoi diversi aspetti, acquista fiducia nelle

proprie capacità espressive, comunica, descrive, racconta, immagina. Appropriati percorsi

didattici sono finalizzati all’estensione del lessico, alla corretta pronuncia di suoni, parole e

frasi, alla pratica delle diverse modalità di interazione verbale (ascoltare, prendere la parola,

dialogare, spiegare), contribuendo allo sviluppo di un pensiero logico e creativo. Traguardi per lo sviluppo della competenza

Page 9: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

9

Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità

OBIETTIVI DI RELIGIONE CATTOLICA

L’insegnamento della religione cattolica IRC è occasione di sviluppo integrale

della personalità dei bambini, perché alla dimensione religiosa, promuove la

riflessione sul patrimonio di esperienza di ciascuno e contribuisce a rispondere

al bisogno di significato.

Permette consentire la maturazione personale, nella sua globalità si sono

prefissati gli OSA come livelli essenziali di guida:

TEMA: DIO

TEMA: GESU’

TEMA: LA CHIESA

sono declinati nei vari campi di esperienza.

IL SE E L’ALTRO

Il bambino scopre nei racconti del vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù

da cui apprende che Dio e padre di tutti e che la chiesa e la comunità di uomini

e donne unita nel suo nome, sviluppando relazioni serene con gli altri, anche

appartenenti a religioni culturali e religiose.

IL CORPO IN MOVIMENTO

Il bambino riconosce nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altrui,

comunicando la propria interiorità

IMMAGINI, SUONI ,COLORI

Il bambino incontra alcuni linguaggi simbolici e figurativi della tradizione (feste,

preghiere, canti) per poter esprimere con creatività il proprio vissuto religioso

I DISCORSI E LE PAROLE

Il bambino impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando racconti

biblici

LA CONOSCENZA DEL MONDO

Il bambino osserva le meraviglie, esplora con curiosità il mondo.

PROFILO COMPETENZE DEL BAMBINO

Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia è ragionevole

attendersi che ogni bambino abbia sviluppato e raggiunto competenze di base

che vanno a strutturare la crescita personale:

o conoscere e gestire le proprie emozioni

Page 10: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

10

o consolida la propria auto stima, si rende consapevole delle proprie

capacità e limiti

o sviluppa la curiosità e la voglia di fare e sperimentare

o condivide esperienze, giochi

o si esprime in modo personale , porta a termine le consegne

PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO

La scuola dell’infanzia, animata dal carisma della Madre Fondatrice e dalla

Congregazione delle suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino si ispira ai

seguenti valori, scelti e condivisi da tutta la comunità educante.

o Centralità della persona

o Accoglienza

o Ascolto e comunicazione

Metodologie didattiche

L’organizzazione delle attività sono state applicate varie metodologie

o Metodo esplorazione e ricerca

o Metodo ludico

o Metodo di ascolto e osservazione dei bambini

o Ruolo attivo del bambino poiché è protagonista

RISORSE UMANE

IL BAMBINO, LE BAMBINE loro sono gli attori del grande teatro che è la

scuola; per quanto è loro possibile, attraverso l’esperienza, devono

conoscere e rispettare le proposte in ordine di educazione e

socializzazione. Dovranno impegnarsi a maturare competenze nel

rispetto degli altri e dell’ambiente scolastico e del personale educativo.

IL LEGALE RAPPRESENTANTE - la dirigenza gestionale e direttiva fa capo

a questa figura, che varia in base alle diverse tipologie gestionali

LA COORDINATRICE - la coordinatrice pedagogica –didattica è la

persona che nell’ambito della scuola coordina le attività didattiche,

esercita un ruolo di raccordo tra la dirigenza e gli operatori scolastici, allo

scopo di condividere ed attuare la proposta educativa della scuola

L’INSEGNANTE l’insegnate della scuola dell’Infanzia è un professionista,

colta sensibile, riflessiva progettista che opera nella prospettiva dello

sviluppo continuo (aggiornamento in itinere); ha il compito di individuare

le finalità educative e formative della scuola, programmando i percorsi

didattici di gruppo che individuali, valutando e verificando le diverse

attività

Attraverso l’ascolto dei bambini, l’organizzazione dell’ambiente ,

utilizzando metodologie adeguate attuando percorsi formativi e di

crescita.

Page 11: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

11

I GENITORI: sono invitati a conoscere, e rispettare e condividere le

finalità educative della scuola; a contribuire attivamente alla

realizzazione delle diverse iniziative programmate, di presenziare ai vari

incontri proposti, e di rispettare pienamente il regolamento interno della

scuola per rendere l’ambiente educativo sempre più efficace e familiare.

LA RESPONSABILITA’ DI ESSERE

Patto di Corresponsabilità Educativa

…. SCUOLA

La scuola si impegna a promuovere tra tutte le componenti della

comunità scolastica opportune iniziative ed attività per creare quel clima

di comunione e di reciproca accoglienza necessario per una condivisione

responsabile dell’impegno educativo mettendo a disposizione l’ambiente

scolastico per tale scopo.

La scuola, inoltre coinvolge in una formazione permanente tutte le

componenti della comunità educante, mediante mezzi adeguati ai vari

gruppi perché ognuno diventi operatore di cultura , ricco di umanità ed

esperto nel comunicarla.

Favorisce il dialogo aperto e costruttivo per la conoscenza e

l’approfondimento delle proposte tese a realizzare le finalità della scuola

stessa.

Promuovere scambi di conoscenze e di esperienze tra le varie scuole

cattoliche e non, con apertura alle esigenze del territorio e si impegna a

riferirsi costantemente ai valori fondamentali su cui si basa la proposta

educativa cristiana.

….INSEGNANTI

Essere insegnanti di una scuola dell’infanzia richiede la padronanza di

specifiche competenze culturali e pedagogiche, psicologiche,

metodologiche, e didattiche unite ad una esperta sensibilità e

disponibilità alla relazione educativa con i bambini.

Il compito dell’insegnante va ben oltre la semplice custodia del bambino

ha infatti il compito di guidarlo nella crescita integrale ed armonica.

Alle insegnanti è perciò chiesto di:

Page 12: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

12

- Lavorare in equipe e collaborazione con tutti i soggetti (genitori, personale

docente e non docenti, territorio)

- Programmare e svolgere i diversi compiti didattici, di osservazione e valutazione

e di condivisione con le famiglie.

- Esprimere le proprie attitudini ed abilità nell’organizzazione del laboratori,

dando spazio alla più ampia valorizzazione delle risorse umane e professionali.

- Effettuare una formazione continua per una crescita personale e professionale.

- Mantenere la massima riservatezza su ogni informazione professionale,

rispettando le norme deontologiche della professione.

….GENITORI

Essere genitori di un bambino che frequenta la scuola dell’infanzia significa

entrare a far parte di un nuovo gruppo sociale con cui condividere il compito

educativo con progetti mirati.

L’esempio è il primo strumento educativo. Il genitore è chiamato:

-ad essere un vero modello per il figlio, prima di tutto nel rispetto delle regole

della convivenza

-A informarsi sulle attività e i percorsi proposti leggendo i documenti esposti ma

soprattutto interpellando il bambino, in modo da conoscere il lavoro svolto a

valorizzare la sua esperienza scolastica.

-A sentirsi parte di un gruppo e perciò partecipe ai vari incontri e alle varie

iniziative apportando il proprio contributo.

- essere promotori della comunicazione con la scuola e quindi informare

l’insegnante di sezione di elementi relativi al bambino utili alla personalizzazione

dell’intervento educativo.

- Rispettare la privacy della comunicazione servendosi di spazi e tempi idonei

per meglio dialogare con le insegnanti.

Per favorire lo svolgimento delle attività educativo-didattiche e garantire la

sicurezza di tutti i bambini della scuola ogni genitori r tenuto a:

- Rispettare l’orario stabilito sia d’ingresso sia d’uscita

- Sostare nella scuola solamente il tempo necessario per affidare il proprio

bambino ad un insegnante; al termine della giornata è bene non trattenersi

ulteriormente nei locali scuola.

- Far conoscere e delegare per iscritto tramite modulo le persone incaricate al

ritiro del proprio bambino.

- In caso di entrata posticipata o uscita anticipata è bene preavvisare le

insegnanti e compilare richiesta.

Nella Scuola dell’infanzia più che in qualsiasi grado di scuola risulta

necessaria e irrinunciabile

La condivisione della proposta educativa

La collaborazione e cooperazione con la famiglia.

Page 13: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

13

Sono queste le condizioni essenziali per sviluppare le potenzialità di ogni bambino

La cooperazione e la condivisione tra scuola e famiglia comporta

Condividere le finalità

Dividere i compiti senza creare separazione tra le due agenzie

Assumersi le proprie responsabilità

All’ingresso della scuola dell’infanzia il bambino porta una storia personale, ed è

per questo che è necessario creare un’alleanza con la famiglia per far ciò

vengono predisposti degli incontri per facilitare la conoscenza reciproca.

L’OPEN DAY

Previsto nel periodo antecedente alle iscrizioni; e il momento in cui la scuola

apre le porte e mostra la sua identità.

L’ISCRIZIONE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE

Le iscrizioni si aprono a metà gennaio e si chiudono a fine febbraio.

I genitori si recano a scuola e possono ricevere informazioni e la modulistica

ISCRIZIONE dei BAMBINI ANTICIPATARI

Il MIUR salvo diverse indicazioni, consente di accogliere, se non ci sono bambini

in età in lista d’attesa, bambini che compiono i tre anni entro il 30 di Aprile. Il

bambino deve mostrare un anticipo in evoluzione.

RIUNIONE

Tra Marzo e Giugno i genitori dei nuovi iscritti vengono convocati per una

riunione di presentazione, del percorso di inserimento e vengono fornite alcune

indicazioni come prepararsi al meglio al momento dell’entrata nella scuola.

COLLOQUI DURANTE L’ANNO

Durante l’anno vengono concordati con i genitori degli incontri nei quali

vengono esplicitati gli andamenti e le maturazioni raggiunte dal bambino.

PROGETTI DELLA SCUOLA

PROGETTO ANNUALE

SCUOLA dell’INFANZIA PARITARIA

Page 14: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

14

SAN FRANCESCO

Suore Francescane Miss. di Gesù Bambino

Monza

OH CHE BEL CASTELLO ….

Anno scolastico 2015/2016

Anno scolastico 2015-2016

Page 15: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

15

I bambini intraprenderanno un

viaggio lungo un anno che li porterà ad esplorare, sperimentare

ed imparare.

Il viaggiare è un aspetto piacevole e divertente, è un’esperienza di

vita arricchente. Il viaggio assume un potenziale pedagogico ed

educativo, può aiutare ad aprire la mante, facilitando il dialogo

il confronto e l’espressività attraverso varie forme.

Il percorso per l’anno 2015/2016 avrà come sfondo integratore il

castello “OH CHE BEL CASTELLO”, luogo fantastico, magico;

con l’ausilio di un personaggio guida le insegnanti , creando

un ambiente motivante, potranno, insieme ai bambini

partiranno per un viaggio attraverso le sale del castello

scoprendo i misteri che racchiudono al loro interno.

Attraverso spostamenti immaginari i bambini potranno

incontrare personaggi che permetteranno loro di fare esperienze

motivanti , acquisendo una positiva e consapevole immagine di

se , imparando a relazionarsi con gli altri.

Page 16: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

16

La sala dell’amicizia

Progetto accoglienza: la scuola apre le porte, ci accoglie e si presenta

Ai bambini ai genitori

Per

RASSICURARE CONDIVIDERE

CRESCERE

- Conosciamo dei compagni

- Conosciamo le insegnanti

- Conosciamo il personale della

scuola

- Conosciamo gli spazi scuola

- Conosciamo le regole

- Conosciamo il personale

della scuola

- Partecipiamo alle proposte

- Conosciamo e rispettiamo

il regolamento

- Conosciamo le insegnanti

- Collaboriamo ai progetti

della scuola

Page 17: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

17

Al fine ultimo di portare i bambini alla

CONQUISTA AUTONOMIA

MATURAZIONE DELL’IDENTITA’

SVILUPPO COMPETENZE

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

- Gestire se stesso e le proprie cose

- Interagire autonomamante con gli altri

- Compiere scelte autonome

- Interiorizzare e rispettare i valori

condivisi

- Riflettere sui valori di rispetto di se,

degli altri,dell ’ambiente e sui valori di

libertà

- Confrontarsi con gli altri, rispettando il

punto di vista altrui e modificare la

propria visione

- Consolidare atteggiamenti di

sicurezza

- Valorizzare la fiducia nelle

proprie capacità

- Vivere positivamente le

dinamiche affettive ed emotive

- Riconoscere e rispettare

l’identità degli altri

- Condividere i valori della

comunità

- Incontrare i sentimenti altrui

sviluppando sensibilità

-trovare soluzione ai problemi

-sviluppare le capacità necessarie per

comprendere

-rielaborare e comunicare conoscenze

-comprendere i vari linguaggi (visivo,

letterale) e i messaggi comunicati

- produrre testi, messaggi attraverso

linguaggi differenti

- rafforzare l’immagine e l’intelligenza

creativa, sviluppo senso estetico

- consolidare il pensiero scientifico e

logico-matematico

- Superare il distacco dai genitori

- Esplorare gli spazi scuola

- Esplorare i materiali presenti siano ludici che

didattici

- Attuare atteggiamenti di accoglienza

- Sviluppare il senso di appartenenza al gruppo

- Promuovere l’autonomia, rafforzando la stima

nelle proprie capacità

- Prendere coscienza di sé

- Rafforzare l’autonomia, la stima di sé, l’identità

- Mettersi in relazione con gli altri

Page 18: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

18

COMPETENZE

BAMBINI DI 3 ANNI

BAMBINI DI 3 ANNI

- Riesce a separarsi

serenamente dai genitori

- Conosce il nome dei compagni

dell’insegnante e dei

collaboratori che ci sono a

scuola

- Partecipa alle attività

proposte

BAMBINI DI 4 ANNI

- Conosce il nome dei nuovi compagni

- Conosce e riconosce le persone che

operano nella scuola

- Riconosce e usa in modo appropriato gli

spazi scolastici e quelli della sezione

- Mette in atto atteggiamenti di

accoglienza e rispetto

Page 19: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

19

ATTIVITA’

- Lo scrigno dei nomi

- Il nostro nome in gioco

- Filastrocche della conoscenza

- Filastrocche della settimana

- Il mio contrassegno

- I calendari (meteo, settimana, compleanni, stagioni , mesi)

- Filastrocche della amicizia

- Canzoni

- Le prime storie

- Giochi liberi e guidati

Sala delle scoperete

TEMPO: OTTOBRE

Obiettivi DI APPRENDIMENTO

BAMBINI DI 5 ANNI

- Interagisce con i compagni nuovi e

vecchi e con le insegnanti

- Collabora e assume piccoli compiti

di tutoraggio

- Riconosce il gruppo di

appartenenza

Page 20: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

20

ATTIVITA’

- Racconto di una storia

- Costruzione del castello

- Cerchiamo la chiave che apre le sale del castello

- Conosciamo i personaggi

- Il personaggio guida ci chiede aiuto

La stanza dei pasticci

laboratorio di intersezione per i bambini di 3 anni .

L’incontro del pittore di corte MACCHIOLINO permetterà ai bambini di trasformarsi in piccoli artisti,

potranno vedere con occhi nuovi la realtà che li circonda. Con l’ausilio di materiali differenti e

attuazione di altrettante tecniche , i bambini potranno giocare, manipolare e creare liberando la

propria fantasia.

-Conosciamo il castello, i personaggi che lo abitano

-incontriamo il personaggio guida

-sperimentare la creatività utilizzando materiali di

recupero

-ascolto di una storia

Cogliere le sequenze temporali

-rappresentare a livello grafico gli elementi di una storia

-sviluppare il senso identità personale

-conoscere e rappresentare i personaggi con le loro

caratteristiche

Page 21: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

21

TEMPI novembre ….

MATERIALI: carta, cartoni, fogli di varie dimensioni, pennelli , colori, tempere, pongo, coloranti

alimentari, vegetali(frutta, verdura).

METODOLOGIA: la metodologia che potrà essere applicata durante il laboratorio si basa sull’agire

attivo del bambino, del suo sperimentare utilizzando il corpo per percepire sensazioni e per acquisire

competenze. L’insegnante potrà essere guida, e con la lettura di racconti o con l’ausilio del personaggio

guida, potrà fornire stimoli o/e allestire esperienze.

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

IL SE’ E L’ALTRO

- Maturare l’autonomia, svolgendo attività in modo indipendente e autonomo

- Imparare semplici regole di convivenza

- Lavorare in gruppo

- Maturare il senso dell’identità

- Collocare in modo adeguato se stesso e le persone nello spazio

- Potenziare l’ascolto e l’osservazione

Page 22: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

22

CORPO MOVIMENTO E SALUTE

- Maturare competenze di motricità globale e successivamente fine

- Muoversi nello spazio circostante, prendendo coscienza della propria fisicità

- Maturare prime cure personali verso un autonomia della persona e delle cose personali

FRUIZIONE E PRODUZIONE DI MESSAGGI

- Parlare, descrivere , dialogando con i coetanei e l’adulto

- Ascoltare comprendendo narrazioni

- Disegnare, dipingere modellare, utilizzando materiali e tecniche differenti

- Riconoscere e demoni mare i colori primari (secondari)

- Arricchire il lessico di termini specifici

- Portare a termine il proprio lavoro, divertendosi

- Dare forma elle esperienze

ESPLORARE CONOSCERE E PROGETTARE

- Toccare, guardare annusare assaggiare riuscendo a dire cosa si è toccato, visto annusato….

- Manipolare, smontare dare forma secondo un progetto comune o personale

- Utilizzare in maniera creativa oggetti con funzione differente da quella per cui sono designati

- ( spazzolino … vaporizzatore).

Attività:

incontro con il personaggio MACCHIOLINO il pittore di corte

filastrocche sui colori

canti

Racconti

Schede strutturate, libera espressione.

PROGETTO PREGRAFISMO

INTRODUZIONE Il progetto di pregrafismo nasce dall’esigenza di migliorare l’orientamento spaziale, la coordinazione oculo-manuale e la motricità fine della mano per i bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia.

Page 23: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

23

Questo progetto si prefigge l’obiettivo di creare le basi per l’apprendimento logico-matematico e linguistico; ciò permetterà al bambino di acquisire più fiducia nelle proprie capacità e superare con serenità il passaggio alla scuola primaria. Alla fine di questo percorso il bambino acquisirà le competenze che gli permetteranno di muoversi agevolmente sulla strada dei primi saperi.

OBIETTIVI

Sviluppare potenzialità linguistiche

Sperimentare percorsi di pregrafismo

Affinare motricità fine e precisione

Orientamento spaziale

Familiarizzare e sperimentare la lingua scritta

Sviluppare la coordinazione oculo-manuale

Riconoscere i numeri, contare e confrontare quantità

Controllo del gesto grafico

FINALITA’ La finalità di questo progetto è di accompagnare il bambino verso la sicurezza del fare, del sapere e della ricerca costante stimolando l’attenzione e la concentrazione. Maturare la consapevolezza di poter operare senza paura di sbagliare attraverso tentativi ed errori.

ATTIVITA’

Lettura storia di re alfabeto

Ricostruzione della storia con esercizi di pregrafismo

Rielaborazione attraverso scansioni temporali e sequenziali

Conosciamo e riconosciamo le vocali e le consonati

Impariamo le filastrocche delle vocali e delle consonanti

Giochiamo con le lettere cercandole e ritagliandole dai giornali

Impariamo a riconoscere i numeri e proviamo a riscriverli

Impariamo a contare e confrontare quantità

Schede strutturate con il sussidio del libro didattico di pregrafismo (pre-lettura, pre-scrittura e pre-calcolo)

TEMPI Il laboratorio si svolgerà da febbraio a maggio/giugno

PROGETTO 4 ANNI COLORI Nella scuola dell’infanzia le attività grafico- pittoriche e creative rivestono un ruolo importante nella vita del bambino. Attraverso l’uso dei colori i bambini stimolano la loro creatività prendendo coscienza di se stessi e del mondo che li circonda.

Page 24: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

24

COMPETENZE ATTESE 4 ANNI

Saper distinguere i colori

Sapersi esprimere attraverso i colori

Utilizzare i colori primari e derivati

Acquisire un approccio creativo

Avere fiducia nelle proprie capacità grafico espressive

OBIETTIVI

Rinforzare la conoscenza dei colori primari

Percepire visivamente le tonalità distinguere i colori in un immagine

Scegliere autonomamente i colori

Sperimentare e comprendere mescolanze di colori

Esprimere soggettivamente la propria creatività attraverso tecniche e materiali differenti

Sviluppare la coordinazione oculo-manuale

Riconoscere i colori in un ambiente circostante

Rappresentare le proprie emozioni e i propri vissuti

Essere soddisfatti delle proprie produzioni

ATTIVITÀ

Ascolto della storia “il pittore del castello”

Rielaborazione grafica

Utilizzo di materiali e tecniche differenti

Costruiamo un bell’arcobaleno

Valigia dei colori: acqua magica, colorazione dell’acqua

Lettura storia: i paesi dei colori

Impariamo canzoni e filastrocche

AMBIENTI

Sezione

Giardino

TEMPI

il laboratorio si svolgerà nei mesi di ottobre e novembre

MATERIALI

Farina

Acqua

Pongo

Tempere

Pennarelli

Pennelli

Fogli di varie dimensioni e colori

PROGETTO ORTO La realizzazione di un orto scolastico offre ai bambini la possibilità di vivere la natura, di assaporare la lentezza del tempo, il maturare delle stagioni e delle condizioni climatiche.

Page 25: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

25

OBIETTIVI 4 ANNI

Avvicinare i bambini al mondo della natura.

Abituare i bambini alla lentezza, ai ritmi naturali delle stagioni, dei giorni….

Creare un contatto diretto con la terra

Imparare diverse tecniche per la coltivazione

ATTIVITA’

l’attività si svolgerà in classe in piccoli gruppi. I bambini troveranno delle lettere scritte dal nostro personaggio guida, il drago, che avrà come amico un simpatico giardiniere-contadino che ha un forte bisogno di aiuto per coltivare le sue piantine…….. Ci interrogheremo su cosa serve per piantare, quali semi utilizzare e quali attrezzi si utilizzare Osserviamo i cambiamenti, raccogliamo e assaggiamo. Concludiamo il percorso imparando la filastrocca sul semino

AMBIENTI

Sezione

Giardino

TEMPI

Metà marzo

Aprile

Maggio

MATERIALI

Semi vari

Terra

Acqua

Vasi

Page 26: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

26

PROGETTO CORPO Il percorso corpo nella scuola dell’infanzia è stato ideato per favorire la crescita e la maturazione complessiva del bambino promuovendo la presa di coscienza del valore del corpo. Sviluppando un rapporto positivo con il proprio corpo e vivendo correttamente le esperienze, il bambino può maturare una immagine positiva di sé che ne favorirà l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità.

OBIETTIVI

Prendere coscienza della propria identità

Vivere l’ambiente scolastico in modo positivo

Consolidare la propria identità sessuale

Imparare a descrivere le proprie emozioni

Conoscere e nominare le parti del corpo

Sviluppare la capacità oculo-motorie

Sviluppare la capacità di orientarsi nello spazio

Conoscere il concetto di schema corporeo

ATTIVITA’

Lettura della storia di campanellino ricevuta tramite una lettera dal nostro amico drago

Rielaborazione grafica della storia

Costruiamo il nostro amico burattino

Guardiamoci allo specchio

Giochiamo davanti allo specchio

Disegniamo e costruiamo il nostro corpo

Disegniamo il nostro amico giullare campanellino

Costruiamo il suo cappello

Ascoltiamo filastrocche e memorizziamo canzoni sul corpo

Costruiamo il corpo utilizzando un grande puzzle

AMBIENTI

Sezione

Palestra

TEMPI

Metà gennaio

Febbraio

Metà marzo

MATERIALI

Carta

Cartoncino

Colla forbici

Tempere

Pennarelli

Specchio

Gessi

Page 27: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

27

PROGETTI INTEGRATIVI

PROGETTO PSICOMOTRICITA’

La finalità di questa attività e di consente al bambino il pieno controllo

degli schemi motori di base e lo sviluppo dello schema corporeo

attraverso il gioco strutturato, libero e simbolico e garantire una corretta

percezione spazio temporale in rapporto a se e agli altri.

PROGETTO LINGUA INGLESE

Il bambino attraverso il gioco e l’attività strutturata è messo nelle

condizioni di apprendere la lingua straniera in maniera semplice a

automatica. L’approccio ludico mira a promuovere la partecipazione

creativa.

PROGETTO CONTINUITA’

La scuola si impegna ad accogliere ed accompagnare i bambini in entrata

ed in uscita, predisponendo dei momenti di incontro con le famiglie e con

le insegnati delle altre istituzioni educative.

PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE

Organizzazione gestita dagli agenti della polizia locale del comune Monza

. Ai bambini vengono proposte attività inerenti al sistema stradale e alla

viabilità attraverso giochi e attività che portano i bambini a prendere

coscienza della strada e dei suoi pericoli.

PROGETTO RICICLO

I bambini vengono coinvolti in un percorso che copre tutto l’anno atto a

rendere consapevoli i bambini dell’importanza del riuso di materiali

ridando vita sotto altra forma.

PROGETTO USCITE DIDATTICHE E GITE

Le uscite didattiche sono utile per arricchire le conoscenze e affrontare nuove

esperienze, come momenti di condivisione e interscambio.

PROGETTO “PULIZIE di PRIMAVERA”

Il progetto sponsorizzato dal Comune di Monza a visto impegnate le famiglie insieme

al personale della scuola nella riqualifica degli spazi scuola.

STILE

Nella prassi educativo-didattica ogni insegnante interagisce con i bambini e con

tutte le persone che fanno parte della comunità educante, con modalità

improntate all’accoglienza e alla considerazione positiva e alla comprensione

Page 28: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

28

empatica. Incoraggia con atteggiamenti ed espressioni verbali ogni sforzo che il

bambino fa in vista del suo sviluppo e rinforza ogni sua conquista.

È autorevole e mai permissiva ne autoritaria; in base alla situazione e al

momento evolutivo che il bambino attraversa è più o meno direttiva e presente.

L’ingresso alla scuola dell’infanzia costituisce l’inizio di un nuovo cammino , che

vede il bambino , il più delle volte alla sua prima esperienza sociale,in un nuovo

ambiente e in relazione con persone che non fanno parte della propria famiglia.

L’ACCOGLIENZA

L’accoglienza pone la basi per una concreta ed effettiva collaborazione scuola-

famiglia, facilita il processo di separazione dall’adulto e l’avvio del processo di

socializzazione.

La necessità, soprattutto, per i bambini piccoli di trovare un ambiente sicuro e

delle figure forti ha portato il collegio docenti ha predisporre un progetto

specifico

PROGETTO ACCOGLIENZA in cui vengono delineati tempi e metodologie

di entrata dei bambini alla scuola dell’infanzia; durante questi giorni il

tempo prenderà una valenza affettiva durante il quale il bambino e la

famiglia prenderanno coscienza del loro essere a scuola. Modulo allegato.

INCLUSIVITA’ L a nostra scuola è una scuola INCLUSIVA, cioè capace di vivere con le

diversità e differenze, poichè la condivisione e il rispetto sono alla base

della nostra scuola; L’accogliere le diversità come una ricchezza per

promuovere e valorizzare l’identità personale e culturale di ciascuno.

BAMBINI

La scuola accoglie tutti, valorizzando le abilità di ciascuno nella

consapevolezza che ciascun bambino è portatore della sua storia, deve

trovare nella scuola capacità di ascolto .

La scuola tiene presente il bisogno del bambino diversamente abile

organizzando attività sia attività in piccolo gruppo che individuali con

educatore.

La scuola per ciascun bambino diversamente abile deve avere diagnosi

funzionale e clinica e il verbale di accertamento dell’ASL e alla luce di

suddetti documenti in collaborazione con la famiglia e gli specialisti del

servizio territoriale di neuropsichiatria predispone il profilo dinamico

funzionale PDF da cui discende il progetto educativo individualizzato PEI.

La scuola pone attenzione anche ai bambini con Bisogni educativi speciali

BES creando per loro un piano didattico personalizzato PDP per favorire

lo sviluppo armonico del bambino comprendendo e supportando i suoi

bisogni specifici.

Page 29: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

29

BAMBINI STRANIERI

La scuola si apre ad un territorio che vede il passaggio da una società

monoculturale ad una società multiculturale

Incontrarsi intorno al valore della persona ed aprirsi all’incontro tra

culture significa creare una società multiculturale: detto ciò la scuola

mette in atto un dialogo multiculturale nel rispetto degli attori in scena,

attraverso spiegazioni e conoscenza delle famiglie e dell’ambiente.

SPAZI DELLA SCUOLA

La scuola dell’infanzia dispone di:

o N° 3 sezioni spaziose, accoglienti, luminose ed arredate, con

angoli gioco strutturato tavolini con posti per ciascun bambino

dove abitualmente si svolge l’attività didattica.

o N°1 aula multi funzione

o Dormitorio dotato di brandine per i bambini di tre anni

o Palestra dove i bambini possono svolgere attività di psicomotricità

o Ampio corridoio adibito a salone giochi

o Corridoio dove sono posti gli armadietti dei bambini

o Salone multi uso adibito anche ad entrata

o Ampia sala adibita refettorio comune alle tre sezioni

o Servizi igienici a norma

o Ampio giardino dove i bambini possono giocare ed essere educati

al rispetto dell’ambiente naturale; e fare esperienza di

giardinaggio e orticultura.

MENSA

La scuola dell’infanzia fornisce il pranzo ai bambini, preparato dalla ditta

specializzata in mense e ristorazioni” PELLEGRINI”; le derrate vengono

fornite dal Comune di Monza.

Il servizio mensa e la vigilanza e affidata all’educatrici e all’assistente e

alla responsabile della mensa.

Il menu e esposto in bacheca secondo due forme una iconica attraverso i

disegni e una simbolica che utilizza i termini scritti; organizzato in base

alle direttive della Dietologa Asl.

La ditta di ristorazione fornisce diete speciali ed etniche solo previa

domanda fatta dalla famiglia presso ufficio competente.

ORGANISMI DI PARTECIPAZIONE

Page 30: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

30

Il Consiglio di intersezione, le Assemblee di sezione, l’Assemblea

Generale dei geni tori, il Collegio Docenti , garantiscono il rapporto di

partecipazione e collaborazione di tutta la comunità scolastica(insegnati,

genitori , bambini) alle diverse iniziative educative, sociali, religiose e

didattiche programmate per ogni anno scolastico.

La collaborazione fra i vari organi permette che ogni iniziativa sia

realizzata in con-partecipazione delle famiglie nel rispetto del bambino.

ORGANI COLLEGGIALI

In sintonia con il consiglio di amministrazione – organo responsabile del

PTOF- del progetto educativo e dell’identità cristiana della scuola- per

attuare la partecipazione e la collaborazione dei genitori e per

l’organizzazione interna viene istituito il Consiglio di scuola cosi

composto:

- rappresentanti dei genitori, nominati dall’assemblea generale dei

genitori all’inizio dell’anno, due per sezione hanno decorrenza

annuale

- il presidente del consiglio scelto tra la componente dei genitori

CONSIGLIO DI INTERSEZIONE:

E’ formato da tutte le insegnanti di sezione e dai due

rappresentanti di sezione eletti in assemblea all’inizio dell’anno.

Il consiglio di intersezione è un organo propositivo e consultivo, ha

la durata di un anno.

E’ convocato dalla coordinatrice, la quale alla prima riunione

designa un segretario, che ha il compito di redigere i verbali che

verranno conservati a scuola.

Si riunisce nei locali della scuola almeno 2 volte l’anno, o quando

se ne presenta l’esigenza, in orario non coincidente con quello di

attività della scuola.

Le sue competenze sono:

formulare al collegio docenti proposte concernenti l’azione didattica ed

educativa

avanzare proposte atte a migliorare l’organizzazione scolastica

ipotizzare il miglioramento di strumenti , materiali in prospettiva della

realizzazione degli obiettivi preposti

promuovere la collaborazione scuola-famiglia, in particolar modo in

concomitanza all’organizzazione di feste e ricorrenze

CONSIGLIO DI SEZIONE

E’ formato dall’insegnate di sezione, a cui aspetta la convocazione e dai rappresentati

dei genitori eletti e da tutti i genitori di sezione.

Page 31: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

31

Il consiglio di sezione si riunisce nei locali della scuola almeno 2 volte l’anno, in ore

non coincidenti l’orario scolastico.

Le sue competenze sono simili a quelle del consiglio di intersezione al quale si

rimanda.

COLLEGIO DOCENTI

E’ composta da tutti i docenti della scuola, dalle possibili educatrici di sostegno, è

convocato e presieduto dalla coordinatrice si riunisce 1 volta al mese o in base alle

esigenze contingenti, in orari non di servizio.

Ha il compito di elaborare la programmazione annuale, la valutazione della stessa, per

la revisione del PTOF, per esaminare alunni, per scegliere i piani di formazione,

elaborare calendario curriculare che extracurricolare . Viene redatto verbale.

ASSEMBLEA DEI GENITORI

Ne fanno parte tutti i genitori dei bambini iscritti. Durante la prima riunione convocata

dalla coordinatrice viene eletto il Presidente; successivamente sarà il Presidente a

convocare l’assemblea e verrà designato anche un segretario che redigerà verbale.

Tutti gli eletti restano in carica un anno e possono essere rieletti.

L’assemblea si tiene nei locali della scuola; Prende conoscenza della programmazione

annuale, esprime parere su lPTOF sulle iniziative scolastiche, formulare proposte di

miglioramento e prendere atto del lavoro svolto durante l’anno.

RIUNIONE di COORDINAMENTO

Le scuole dell’infanzia associate alla FISM fanno parte di una rete territoriale,

l’incontro serve a promuovere la collaborazione tra coordinatrici e la condivisione di

progetti e l’iniziativa di formazione e aggiornamento.

E’ convocato dalla coordinatrice di zona e di norma tiene 4 volte l’anno. Durante

le riunioni vengono

approfonditi e delineati le linee contenutistiche comuni

prendere in esame modelli di osservazione e monitoraggio , valutazione

analizzare ed elaborare strategie per favorire i rapporti scuola –famiglia

prendere atto e discutere di documenti contenenti le normative

organizzare percorsi comuni

Viene redatto a fine incontro un verbale

Page 32: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

32

LE NOSTRE FESTE PIU IMPORTANTI

FESTA delle CASTAGNE con relativa gita con le famiglie come momento

di conoscenza e socializzazione

FESTA dell’Uva ai bambini viene data la possibilità di pigiare l’uva con i

piedi e di produrre del vino, comprendendone il ciclo.

FESTA DI NATALE i bambini affrontano la festa del natale preparando

una rappresentazione che si svolgerà a teatro.

FESTA DI CARNEVALE i bambini festeggeranno il carnevale vestiti con

costumi confezionati dalle famiglie

FESTA DELLA MAMMA E DEL PAPA’

I bambini preparano dei lavoretti da consegnare ai genitori e per

entrambi si svolge una colazione speciale

SAN PASQUA i bambini affronteranno la preparazione della quaresima

attraverso una rappresentazione da parte dei bambini di 5 anni.

FESTA DI FINE ANNO

Tutti i bambini saluteranno i compagni con uno spettacolo che mette in

scena attraverso movimenti e canti la progettazione annuale

FESTA DEI REMIGINI

Riservata ai soli bambini dell’ultimo anno, un momento speciale e

toccante per dire grazie e prepararsi ad andare alla scuola primaria.

FESTA DELLA LUCE -FESTA del GRAZIE questi due incontri riservati ai

bambini di 5 anni sono organizzati dalle scuole cattoliche aderenti alla

FISM, uno si svolge nel mese di dicembre a ridosso del santo natale, il

secondo a fine anno scolastico presso il santuario delle Grazie Vecchie di

Monza .

PALAIPER momento conclusivo sempre targato FISM per i bambini

grandi, una mattinata fantastica di tutti i remigini per salutare tutti e fare

il grande passo verso la scuola dei “Grandi “

ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

La scuola è composta da tre sezioni con una media di 28 bambini.

Le sezioni denominate con i colori, sono eterogenee; la loro

composizione e regolata, per quanto possibile, da criteri che permettono

un distribuzione equa sia a livello di sesso, età.

Le insegnanti titolari di sezioni sono laiche; l’insegnante religiosa tiene il

laboratorio di religione cattolica, ed inoltre assolve al servizio di pre-

scuola ;il servizio di dopo scuola e a carico delle insegnanti (solo

quando non sono in servizio supplisce la suora). Il servizio di assistenza

alla nanna è regolato dalla suora.

Nella scuola è presente un assistente jolly disponibile alle necessità

contingenti.

In due giorni alla settimana sono presenti

- l’insegnante specialistica di psicomotricità funzionale (per tutti i

bambini)

-Insegnante specialistica di lingua inglese ( per i bambini di 4-5 anni)

Page 33: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

33

ORARIO SCOLASTICO

La settimana scolastica va dal Lunedi a Venerdi secondo il seguente

orario:

Ore 7.30 8.30 entrata con servizio di pre-scuola

Ora 8.30 9.15 entrata

13.00 1330 uscita straordinaria con richiesta scritta

15.45-16.00 uscita

16.00- 17.30 uscita con servizio di dopo - scuola

Il servizio di pre e dopo scuola è un servizio aggiuntivo da pagare a

parte.

I TEMPI

“Il tempo scuola è opportunità per l’apprendimento, permette momenti

di proposta da parte dei docenti e i tempi lunghi di rielaborazione da

parte dell’alunno”

Il tempo nella sua cadenza annuale, settimanale e giornaliera è la prima

risposta alla richiesta di educazione.

Il tempo scuola cadenzato da routine e da attività di vario tipo è

opportunità per lo sviluppo dell’ identità, autonomia, delle competenze e

della cittadinanza.

Page 34: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

34

GIORNATA TIPO

ACCOGLIENZA

Il momento dei saluti iniziale, delle consolazioni,

della preghiera, dell’appello.

Si canta, si impara ad usare il calendario

CONSEGNA

L’insegnante consegna il lavoro

Ai vari gruppi

Page 35: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

35

SPIEGAZIONE

E’ il tempo durante il quale

il bambino apprende e comunica

CURA PERSONALE

Prima del pranzo si va in

bagno e si impara ad essere

autonomi

PRANZO

Tutti i bambini

indossata la bavaglia

consumano il pasto tutti insieme

Page 36: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

36 in mensa

GIOCO LIBERO

Momento di gioco libero

Aperto alla libera decisione,

e spontaneità sia in piccoli gruppi che a coppie

RIPOSO

I bambini di tre anni riposano

nei loro lettini, prima dell’arrivo

di mamma e papà

Page 37: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

37

LABORATORI VARI

I bambini di 4-5 anni

sono impegnati in laboratori

specifici per età

I SALUTI

Dopo una breve merenda

Tutti a casa….. A Domani

Pronti per un’alta avventura

LA NOSTRA SETTINAMA

GIORNO MATTINA POMERIGGIO

LUNEDI ATTIVITA DI SEZ , RELIGIONE SEZ GIALLA

LABORATORIO PER ETA’

MARTEDI ATTIVITA SEZ, RELIGIONE SEZ AZZURRA

LABORATORIO PER ETA’

MERCOLEDI PSICOMOTRICITA’, INGLESE PSICOMOTRICITA’,

INGLESE

GIOVEDI ATTIVITA , SEZ ROSSA LABORATORIO PER

ETA’

Page 38: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

38

VENERDI PSICOMOTRICITA, INGLESE PSICOMOTRICITA, INGLESE

IL CALENDARIO SCOLASTICO

Il calendario in atto è approvato dalla regione Lombardia, e adottato dal

collegio docenti e modificato in base alla autonomia.

Inizio attività 5 settembre 2015 fine attività 30 giugno 2016

Festa della CONGREGAZIONE 4 ottobre

Commemorazione santi e defunti

Immacolata concezione

Festività di Natale

Festivita Pasquali

25 aprile

1maggio

24 giugno San Giovanni Patrono

Le suddette date varieranno di anno in anno.

COMUNITA’ EDUCANTE

SIG. BELOTTI ALESSANDRA SEZ. GIALLA

SIG. RADAELLI ERIKA SEZ. ROSSA

SIG. MEMELLI MARZIA SEZ. AZZURRA

SIG. STROPPA MARINA ASSISTENTE

SIG. MARCELLONI ELENA PSICOMOTRICITA

SIG. VALENTINA INGLESE

SUOR ADELIA BARLOCCO RELIGIONE

SIG . GIORDANO ANNA ADETTA REFEZIONE, PULIZIE

SIG. RESCIA MARIA ADDETTA PULIZIE AMBIENTE

SR. LUIGIA GHELLERO COORDINATRICE

RICEVIMENTO:

I genitori che desiderano incontrare individualmente i docenti, sono

invitati a fissare l’appuntamento con il docente stesso.

Page 39: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

39

FORMAZIONE DEL PERSONALE

L’aggiornamento professionale e le attività di formazione sono elementi

che portano qualità all’offerta formativa, in quanto forniscono ai docenti

strumenti culturali , scientifici che favoriscono la costruzione dell’identità

scolastica.

Il piano di formazione per il triennio 2015-18

Ha preso in considerazione i seguenti nuclei:

Bisogno espresso dai docenti per rafforzare le competenze progettuali,

valutative, organizzative, pedagogiche per affrontare i cambiamenti della

società

Esigenza di conoscere l’evoluzione del piano normativo

Attenzione alla salute e alla sicurezza nell’ambiente di lavoro

Approfondimenti relative a particolari tematiche (relazione famiglie, handicap,..)

VERIFICA

OBIETTIVI CON RIFERIMENTO al RAV

Questa voce non è tuttora stata esplicitata in quanto ci sono delle normative in

fase di cambiamento .

AUTOVALUTAZIONEDI SCUOLA

La valutazione è avvenuta attraverso un incontro collegiale tra docenti si sono

evidenziati i seguenti punti di forza/ debolezza

La comunicazione tra le famiglie e tra le famiglie e la scuola deve essere

migliorata, maggiore chiarezza

I rappresentanti dei genitori devono essere molto più incisivi nel loro ruolo e

devono motivare la richiesta di partecipazione alle famiglie

Lo spazio pur essendo adeguato avrebbe bisogno di alcune ristrutturazioni di

impiego

Rivalorizzare il team di lavoro

Positivi sono risultate le scelte di alcuni progetti extra curriculari quali il

progetto PALAIPER per i bambini di 5 anni

I momenti sempre riguardanti i remigini sono stati ben accolti e i bambini

hanno potuto fare un percorso di crescita

I momenti di festa organizzati Natale, Pasqua, Primavera hanno raggiunto gli

obiettivi proposti anche se il lavoro richiesto è stato molto alto causa il

personale sotto stimato.

La programmazione annuale ha subito delle modifiche durante il suo

svolgimento per andare in contro a esigenze contingenti che si sono presentate

durante tutto l’anno.

Page 40: SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRANCESCO · sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento

40

INDICE

1. INDICE

2. PREMESSA

3. CARATTERISTICHE E CONTENUTI

4. IDENTITA’

5. CENNI STORICI

6. FINALITA’

7. OBIETTIVI

8. CAMPI DI ESPERIENZA

9. RISORSE UMANE

10.PATTO DI CORRESPONSABILITA’

11.PROGETTI DELLA SCUOLA

12.STILE

13.ACCOGLIENZA

14.INCLUSIVITA’

15.SPAZIO SCUOLA

16.MENSA

17.ORGANIZZAZIONE

18.ORARIO

19.TEMPI

20.LA GIORNATA TIPO

21.LA NOSTRA SETTIMANA

22.CALENDARIO SCOLASTICO

23.ORGANI DI PARTECIPAZIONE

24.LE FESTE

25.LA COMUNITA’ EDUCANTE

26.FORMAZIONE

27.VERIFICA-VALUTAZIONE