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PGT PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N. 12/2005 DATA COMUNE DI MORTARA Provincia di Pavia PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTA’ 21 - 27036 MORTARA http://www.comune.mortara.pv.it PROGETTISTI UFFICIO TECNICO COMUNALE: ARCH. FABIANO CONTI GEOM. RENATO CAVEZZALE COLLABORATORI: ARCH. SARA ZORZOLO CONSULENZA TECNICA PER LA V.A.S. STUDIO TERRA VIVA – VIA DEL CARMINE 2/A - VIGEVANO GENNAIO 2013 VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A VAS APPROVATO CON: D.C.C. N. 30 del 18.10.2011 BURL Serie avvisi e concorsi n. 10 del 07.03.2012 TESTO COORDINATO CON LE MODIFICHE INTRODOTTE DA: D.C.C. N. 43 del 20.11.2012 (Rettifica errori) BURL Serie avvisi e concorsi n. 51 del 19.12.2012 D.C.C. N. 50 del 16.09.2013 (Variante n.1) BURL Serie avvisi e concorsi n. … del …………….. SINDACO: MARCO FACCHINOTTI ASSESSORE ALL’URBANISTICA: LUIGI TARANTOLA SEGRETARIO GENERALE: DOTT. SERGIO RIERA IL PRESENTE ELABORATO E' DI PROPRIETA’ ESCLUSIVA DEL COMUNE DI MORTARA CON SEDE IN P.ZA MARTIRI DELLA LIBERTA’ 21 27036 MORTARA, CHE VIETA OGNI RIPRODUZIONE E CESSIONE A TERZI NEI TERMINI PREVISTI DALLA LEGGE

SEGRETARIO GENERALE: DOTT. SERGIO RIERA … · Terra Viva studio agroforestale – via del Carmine 2/a, 27029 Vigevano (Pv) 1 INDICE 1. INTRODUZIONE 3 2. IL QUADRO NORMATIVO 4 2.1

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PGTPIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIOAI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N. 12/2005

DATA

COMUNE DI MORTARA Provincia di PaviaPIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTA’ 21 - 27036 MORTARAhttp://www.comune.mortara.pv.it

PROGETTISTI UFFICIO TECNICO COMUNALE:

ARCH. FABIANO CONTI

GEOM. RENATO CAVEZZALE

COLLABORATORI:

ARCH. SARA ZORZOLO

CONSULENZA TECNICA PER LA V.A.S.

STUDIO TERRA VIVA – VIA DEL CARMINE 2/A - VIGEVANO

GENNAIO 2013

VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A VAS

APPROVATO CON:

D.C.C. N. 30 del 18.10.2011 BURL Serie avvisi e concorsi n. 10 del 07.03.2012 TESTO COORDINATO CON LE MODIFICHE INTRODOTTE DA:

D.C.C. N. 43 del 20.11.2012 (Rettifica errori) BURL Serie avvisi e concorsi n. 51 del 19.12.2012

D.C.C. N. 50 del 16.09.2013 (Variante n.1) BURL Serie avvisi e concorsi n. … del ……………..

SINDACO: MARCO FACCHINOTTI

ASSESSORE ALL’URBANISTICA: LUIGI TARANTOLA

SEGRETARIO GENERALE: DOTT. SERGIO RIERA

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Verifica di Assoggettabilità a VASProposta di Variante n.1 al

Piano delle Regole e al Piano dei Servizi del PGT

COMUNE DI MORTARA - VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A VAS – VARIANTE n.1 AL PIANO DEI SERVIZI E AL PIANO DELLE REGOLE DEL PGT VIGENTE” RAPPORTO PRELIMINARE

Terra Viva studio agroforestale – via del Carmine 2/a, 27029 Vigevano (Pv)

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INDICE

1. INTRODUZIONE 3

2. IL QUADRO NORMATIVO 4

2.1. LA NORMATIVA COMUNITARIA 4

2.2. LA NORMATIVA NAZIONALE 4

2.3. LA NORMATIVA REGIONALE LOMBARDA 4

2.4. PROCEDIMENTO DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ DEL PIANO 8

3. IL QUADRO PROGRAMMATICO 9

3.1. IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE (PTR) 9

3.2. PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (PTCP) 12

3.3. VERIFICA DELLE INTERFERENZE CON RETE NATURA 2000 14

3.4. VERIFICA DEI VINCOLI MEDIANTE IL SIBA 15

3.5. RETE ECOLOGICA LOCALE – ALLEGATO ALLO STUDIO AGROFORESTALE DEL PGT VIGENTE 15

4. PREMESSE GENERALI E FINALITÀ SPECIFICHE DEL PRESENTE RAPPORTO PRELIMINARE 17

4.1. IL RAPPORTO PRELIMINARE 17

5. LA VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO 18

6. LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DEL PIANO 25

6.1. ELEMENTI SIGNIFICATIVI DEL PDS E DEL PDR IN VARIANTE AL FINE DELLA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ 25

6.2. IL METODO 25

6.2.1. DENSITA’ ABITATIVA 27

6.2.2. SUPERFICIE DI TERRITORIO URBANIZZATA ALL’ANNO (AMBITI DI TRASFORMAZIONE) 28

6.2.3. AREE AGRICOLE STRATEGICHE 29

6.2.4. INDICATORI NON IN MONITORAGGIO 30

6.3. INQUADRAMENTO DELLA VARIANTE 32

6.4. SCHEDE DI ANALISI DELLA VARIANTE 33

6.4.1. SCHEDA 04 33

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6.4.1.1. Analisi effetti diffusi 33

6.4.1.2. Analisi effetti di picco 34

6.4.1.3. Estratto Tavola 5 – Rete ecologica – Studio Agroforestale del PGT 36

6.4.2. SCHEDA 06 37

6.4.2.1. Analisi effetti diffusi 37

6.4.2.2. Analisi effetti di picco 38

6.4.2.3. Estratto Tavola 5 – Rete ecologica – Studio Agroforestale del PGT 40

6.4.3. SCHEDA 09 41

6.4.3.1. Analisi effetti diffusi 42

6.4.3.2. Analisi effetti di picco 42

6.4.4. SCHEDA 20 43

6.4.4.1. Analisi effetti diffusi 43

6.4.4.2. Analisi effetti di picco 44

6.4.4.3. Estratto Tavola 5 – Rete ecologica – Studio Agroforestale del PGT 46

6.4.5. SCHEDA 21 47

6.4.5.1. Analisi effetti diffusi 47

6.4.5.2. Analisi effetti di picco 48

6.4.5.3. Estratto Tavola 5 – Rete ecologica – Studio Agroforestale del PGT 50

6.5. EFFETTI CUMULATI 51

7. MITIGAZIONE AMBIENTALE 53

8. CONCLUSIONI 54

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1. INTRODUZIONE

Il Comune di Mortara è dotato di Piano di Governo del Territorio (P.G.T), approvato con D.C.C. n. 30 del 18

ottobre 2011 e divenuto efficace – ai sensi dell’art.13 comma 11 della L.R. n 12/05 e s.m.i. – in data

07/03/2012 ( con pubblicazione sul B.U.R.L. n.10 - Serie Avvisi e Concorsi).

Lo sviluppo del PGT vigente è stata seguito, lungo tutto il suo processo di redazione, dal processo di VAS,

che garantisce la sostenibilità ambientale di tutte le scelte proposte dal Piano, mettendo in evidenza le

peculiarità dell’ambito territoriale di influenza dello stesso.

L’amministrazione comunale ha dato avvio alla procedura di variante al PGT vigente “Variante n.1 PGT –

Piano dei Servizi (PdS) e Piano delle Regole (PdR)”, con l’obbiettivo di ridefinire alcuni degli elementi del

sistema di pianificazione del territorio urbanizzato consolidato.

Il presente documento rappresenta il Rapporto preliminare e la determinazione dei possibili effetti

significativi sull’ambiente ai fini della Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica

(VAS) redatto ai sensi della DGR 9/761 del 10/11/2010 ( Determinazione della procedura di valutazione

ambientale di piani e programmi – VAS ) per la variante al Piano dei Servizi e al Piano delle Regole al PGT

vigente.

La verifica di assoggettabilità a VAS della Variante al Piano dei Servizi e delle Regole risulta necessaria a

seguito dell’entrata in vigore della Legge Regionale 13 marzo 2012, n. 4 “Norme per la valorizzazione del

patrimonio edilizio esistente e altre disposizioni in materia urbanistico - edilizia” che all’art. 13. Valutazione

ambientale dei piani che stabilisce:

All’articolo 4 della l.r. 12/2005 sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 1, dopo le parole «anche in riferimento ai commi», sono inserite le seguenti: «2-bis,»;

b) dopo il comma 2 sono inseriti i seguenti:

«2-bis. Le varianti al piano dei servizi, di cui all’articolo 9, e al piano delle regole, di cui all’articolo 10, sono

soggette a verifica di assoggettabilità a VAS, fatte salve le fattispecie previste per l’applicazione della VAS di

cui all’articolo 6, commi 2 e 6, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale).

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2. IL QUADRO NORMATIVO

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è uno strumento indirizzato all’integrazione della dimensione

ambientale all’interno di piani e programmi e alla valutazione che questi strumenti producono

sull’ambiente, promuovendo lo sviluppo sostenibile e garantendo un elevato livello di protezione

sull’ambiente.

Si riportano di seguito i riferimenti normativi in materia di VAS, specifici per quanto concerne la Verifica di

assoggettabilità (Screening) di piani, programmi e varianti relative alla Valutazione Ambientale Strategica.

2.1. La Normativa Comunitaria

La Direttiva sulla Valutazione Ambientale Strategica ha come riferimento principale la Direttiva

2001/42/CEE che si inserisce nel panorama normativo comunitario in merito alle Valutazioni Ambientali.

La VAS è stata introdotta con l’obiettivo “di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di

contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e

programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile” (art. 1).

La VAS, infatti, permette la valutazione degli effetti ambientali fin dalla fase di

pianificazione/programmazione degli interventi, inducendo ad integrare in maniera efficace la dimensione

ambientale nel processo pianificatorio.

2.2. La Normativa Nazionale

A livello nazionale si è di fatto provveduto a recepire formalmente la Direttiva Europea solo il 1° agosto

2007, con l’entrata in vigore della Parte II del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 “norme in materia ambientale”. I

contenuti della parte seconda del decreto, riguardante le “Procedure per la valutazione ambientale

strategica (VAS), per la valutazione dell’impatto ambientale (VIA) e per l’autorizzazione integrata

ambientale (AIA)” sono stati integrati e modificati con il successivo D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 “Ulteriori

disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs. 3 arpile 2006, n. 152, recante norme in materia

ambientale” e con il successivo D.Lgs. 29 giugno 2010, n. 128 “Modifiche ed integrazioni al decreto

legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell’articolo 12 della legge

18 giugno 2009, n. 69”.

2.3. La Normativa Regionale lombarda

La Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12 “Legge per il governo del territorio”, che disciplina il governo del

territorio lombardo, stabilisce, in coerenza con i contenuti della direttiva 2001/42/CE, l’obbligo di

valutazione ambientale per determinati piani o programmi, finalizzata alla determinazione della

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sostenibilità delle azioni indicate dagli strumenti medesimi. La VAS, secondo la legge regionale, deve

evidenziare la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del piano e le possibili affinità con

gli altri strumenti di pianificazione e programmazione; deve individuare, inoltre, le alternative assunte nella

elaborazione del piano, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione o di compensazione che

devono essere recepite nel piano stesso. La valutazione ambientale è effettuata “durante la fase

preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa

procedura di approvazione”.

Ulteriore punto fondamentale della Legge Regionale di governo del territorio è la partecipazione: il governo

del territorio, infatti, deve essere caratterizzato da pubblicità e trasparenza delle attività di pianificazione e

programmazione, dalla partecipazione diffusa dei cittadini e delle loro associazioni ed anche dalla possibile

integrazione dei contenuti della pianificazione da parte dei privati.

In attuazione dell’art. 4 della l.r. 12/2005, la Regione ha elaborato gli Indirizzi generali per la valutazione

ambientale di piani e programmi, deliberati dal consiglio regionale con DGR n. 351 del 13 marzo 2007. Tali

indirizzi forniscono l’indicazione riguardo alla stretta integrazione tra i processi di piano e di VAS, definendo

in particolare: l’ambito di applicazione, le fasi metodologico - procedurali della valutazione ambientale, i

soggetti coinvolti, il processo di partecipazione integrato, il raccordo con le altre procedure ovvero le

norme in materia di valutazione ambientale, di VIA e di Valutazione di incidenza, il sistema informativo

lombardo per la VAS.

I soggetti che partecipano alla VAS sono così individuati:

- il proponente, la pubblica amministrazione o il soggetto privato, che elabora il piano od il

programma da sottoporre alla valutazione ambientale;

- l’autorità procedente, la pubblica amministrazione che attiva le procedure di redazione e di

valutazione del piano/programma; nel caso in cui il proponente sia una pubblica amministrazione,

l’autorità procedente coincide con il proponente; nel caso in cui il proponente sia un soggetto

privato, l’autorità procedente è la pubblica amministrazione che recepisce il piano o il programma,

lo adotta e lo approva;

- l’autorità competente per la VAS, autorità con compiti di tutela e valorizzazione ambientale,

individuata dalla pubblica amministrazione, che collabora con l’autorità procedente/proponente

nonché con i soggetti competenti in materia ambientale, al fine di curare l’applicazione della

direttiva e dei presenti indirizzi;

- i soggetti competenti in materia ambientale, le strutture pubbliche competenti in materia

ambientale e della salute per livello istituzionale, o con specifiche competenze nei vari settori, che

possono essere interessati dagli effetti dovuti all’applicazione del P/P sull’ambiente;

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- il pubblico, una o più persone fisiche o giuridiche e le loro associazioni, organizzazioni o gruppi, che

soddisfino le condizioni incluse nella Convenzione di Aarhus e delle Direttive 2003/4/CE e

2003/35/CE.

Attraverso la D.G.R. n. 6420 del 27 dicembre 2007, “Determinazione della procedura per la valutazione

ambientale di piani e programmi – VAS” (art. 4, l.r. n. 12/2005; D.G.R. n. 351/2007), Regione Lombardia

dispone nuove indicazioni per la conduzione di tale procedura. Attraverso questo documento vengono

altresì recepite le indicazioni cogenti dettate da alcuni articoli del d.lgs. del 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in

materia ambientale, ad integrazione e modifica di alcuni aspetti riportati nei precedenti Indirizzi generali”.

La D.G.R. 6420/2007 e le successive D.G.R. n. 7110 del 18 aprile 2008, “Valutazione ambientale di piani e

programmi – VAS – Ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell’art. 4 della legge regionale 11

marzo 2005, n. 12 e degli Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi approvato

con deliberazione del consiglio regionale 13 marzo, n. VII/351”, e D.G.R. n. 8950 del 11 febbraio 2009,

“Modalità per la valutazione ambientale dei Piani comprensoriali di tutela del territorio rurale e di riordino

irriguo (art. 4, l.r. n. 12/2005; d.c.r. n. 351/2007)”, introducono modelli di riferimento per la realizzazione

della valutazione ambientale di piani e programmi specifici. Successivamente, con D.G.R. n. 10971 del 30

dicembre 2009, “Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi – VAS

(art. 4, l.r. n. 12/2005; d.c.r. n. 351/2007) – recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 16 gennaio 2008, n.

4 modifica, integrazione e inclusione di nuovi modelli”, Regione Lombardia recepisce le indicazioni che la

normativa nazionale ha prodotto con il d.lgs. n. 4 del 16 gennaio 2008, Ulteriori disposizioni correttive ed

integrative del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, modificando ed

integrando gli aspetti procedurali e di contenuto esplicitati nei precedenti atti normativi regionali.

Inoltre, con D.G.R. n. 761 del 10 novembre 2010, “Determinazione della procedura di Valutazione

ambientale di piani e programmi – VAS (art. 4, l.r. n. 12/2005; d.c.r. n. 351/2007) – Recepimento delle

disposizioni di cui al d.lgs. 29 giugno 2010, n. 128, con modifica ed integrazione delle dd.g.r. 27 dicembre

2008, n. 8/6420 e 30 dicembre 2009, n. 8/10971”, Regione Lombardia recepisce le indicazioni che la

normativa nazionale ha prodotto con il d.lgs. n. 128 del 29 giugno 2010, “Modifiche ed integrazioni al

decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell’articolo 12

della legge 18 giugno 2009, n. 69”. Con essa, vengono riformulati i modelli a cui riferirsi per la realizzazione

della valutazione ambientale di determinati piani e programmi. Si ricorda altresì il Decreto dirigenziale,

Direzione generale territorio e urbanistica, del 14 dicembre 2010, n. 13071, “Approvazione della circolare

“L’applicazione della valutazione ambientale di Piani e Programmi – VAS nel contesto comunale”, che

definisce le linee guida per i Comuni lombardi nell’espletamento delle procedure VAS.

A seguito della L.R. 4 del 13/3/2012 emanata dalla Regione Lombardia, pubblicata sul BURL il 16 marzo

2012 ed entrata in vigore il 17 marzo, anche per le varianti che interessano il Piano dei Servizi ed il Piano

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delle Regole è necessaria la VAS, procedendo dapprima con la Verifica di Assoggettabilità ed eventualmente

solo successivamente con le procedure di VAS.

Schema procedurale tratto dall’Allegato 1u, Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani i programmi (VAS) – Varianti al piano dei servizi e piano delle regole, alla d.g.r. 25 luglio 2012, n.

IX/3836 Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi – VAS (art. 4, l.r. 12/2005;

L’articolo 4 comma 2 recita: “Sono sottoposti alla valutazione di cui al comma 1 il piano territoriale

regionale, i piani territoriali regionali d’area e i piani territoriali di coordinamento provinciali, il documento

di piano di cui all’articolo 8, nonché le varianti agli stessi. La valutazione ambientale di cui al presente

articolo è effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua

adozione o all’avvio della relativa procedura di approvazione”. (comma cosi modificato dalla L.R. del 2006).

Il comma 2-bis specifica che : “Le varianti al piano dei servizi, di cui all’articolo 9, e al piano delle regole, di

cui all’articolo 10, sono soggette a verifica di assoggettabilità a VAS. Fatte salve le fattispecie previste per

l’applicazione della VAS di cui all’articolo 6, commi 2 e 6, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme

in materia ambientale)”. (comma introdotto dalla legge reg. n. 4 del 2012)

Alla luce del disposto di cui alla citata legge regionale, è stato inoltre predisposto l’apposito modello

metodologico - procedurale ed organizzativo contraddistinto dalla sigla 1u – Variante al piano dei servizi e

piano delle regole, al fine di meglio definire la verifica di assoggettabilità a VAS secondo il disposto di cui

all’articolo 12 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; tale schema procedimentale, approvato con

D.G.R. 3836/20127, costituisce approfondimento e specificazione di quanto indicato nei summenzionati

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Indirizzi generali e riporta le fasi operative cui attenersi e secondo cui impostare la valutazione ambientale

del documento in esame (cfr. figura seguente).

2.4. Procedimento di Verifica di assoggettabilità del Piano

La Verifica di assoggettabilità è trattata nell’Articolo 12 del Titolo II del D.Lgs. n. 4 del 16 gennaio 2008 che

stabilisce i seguenti passaggi:

1. avviso di avvio del procedimento, individuazione dei soggetti interessati e definizione della

modalità di informazione e comunicazione;

2. elaborazione di un Rapporto preliminare comprendente una descrizione della Variante di Piano e le

informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull’ambiente dell’attuazione

delle azioni di Piano;

3. messa a disposizione del Rapporto preliminare ed avvio della verifica;

4. decisione in merito alla verifica di assoggettabilità alla VAS ed informazione circa la decisione.

L’Autorità procedente, d’intesa con l’Autorità competente, individua i soggetti competenti in materia

ambientale e gli enti territorialmente interessati.

Il Rapporto preliminare della proposta di Variante di Piano sarà depositato dall’Autorità procedente presso i

propri uffici e sarà reso disponibile e consultabile per almeno trenta giorni. L’Autorità procedente, in

collaborazione con l’Autorità competente, comunica ai soggetti competenti in materia ambientale e agli

enti territorialmente interessati la messa a disposizione del Rapporto preliminare al fine dell’espressione

del parere, che deve essere inviato entro trenta giorni dalla messa a disposizione.

L’Autorità competente per la VAS, d’intesa con l’Autorità procedente, esaminato il Rapporto preliminare

della proposta di Variante di Piano, valutate le eventuali osservazioni pervenute e i pareri espressi, sulla

base degli elementi di verifica di cui all’Allegato II della Direttiva, si pronuncia non oltre quarantacinque

giorni dalla messa a disposizione, sulla necessità di sottoporre la proposta di Variante al procedimento di

VAS ovvero di escluderla dallo stesso. La pronuncia è effettuata con atto formale reso pubblico. In caso di

non assoggettabilità alla VAS, l’Autorità procedente, nella fase di elaborazione della Variante, tiene conto

delle eventuali indicazioni e condizioni contenute nel provvedimento di verifica. L’adozione e/o

approvazione della Variante dà atto del provvedimento di verifica nonché del recepimento delle eventuali

condizioni in esso contenute. Il provvedimento di verifica viene messo a disposizione del pubblico e

pubblicato sul sito web SIVAS e l’Autorità procedente ne dà notizia secondo le modalità adottate. Il

provvedimento di verifica diventa parte integrante della Variante adottata e/o approvata.

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3. IL QUADRO PROGRAMMATICO

In questa sezione del documento si riferiscono in modo sintetico i principali elementi di riferimento

pianificatorio cui la proposta Variante di Piano deve fare riferimento, con particolare attenzione alle

tematiche ambientali.

3.1. Il Piano Territoriale Regionale (PTR)

Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato in via definitiva il Piano Territoriale Regionale con

deliberazione del 19/01/2010, n. 951, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 6, 3°

Supplemento Straordinario del 11 febbraio 2010.

Il Piano Territoriale Regionale (PTR), in base alla L.R. 12/2005, ha natura ed effetti di piano territoriale

paesaggistico, nello stesso è stato integrato ed aggiornato il precedente Piano Territoriale Paesistico

Regionale approvato nel 2001, in linea con la convenzione Europea del paesaggio e con il D. Lgs. 42/2004.

L’obiettivo principale che il PTR persegue è il continuo miglioramento della qualità della vita dei cittadini nel

loro territorio secondo i principi dello sviluppo sostenibile, in sintonia con quanto indicato a riguardo dalla

Comunità Europea: coesione sociale ed economica, conservazione delle risorse naturali e del patrimonio

culturale, competitività equilibrata dei territori.

Il Documento di Piano, elaborato di raccordo tra tutte le altre sezioni del PTR, in forte relazione con il

dettato normativo della L.R. 12/2005, definisce gli obiettivi di sviluppo socio-economico della Lombardia

individuando tre macro-obiettivi (principi ispiratori dell'azione di Piano con diretto riferimento alle strategie

individuate a livello europeo) e ventiquattro obiettivi di Piano. La declinazione degli obiettivi è strutturata

secondo due logiche: dal punto di vista tematico e dal punto di vista territoriale. La declinazione territoriale

è effettuata sulla base dell'individuazione di sistemi territoriali considerati come chiave di lettura del

sistema relazionale a geometria variabile ed integrata, che si attiva e si riconosce spazialmente nel

territorio: Sistema Metropolitano, Sistema della Montagna, Sistema Pedemontano, Sistema dei Laghi,

Sistema della Pianura Irrigua, Sistema del Fiume Po e Grandi Fiumi di Pianura.

Il territorio del Comune di Mortara è totalmente compreso nel Sistema Territoriale della Pianura irrigua,

identificata come la parte di pianura a sud dell’area metropolitana, tra la Lomellina e il Mantovano a sud

della linea della risorgive. E’ compresa nel sistema più ampio interregionale del nord Italia che si

caratterizza per la morfologia piatta, per la presenza di suoli molto fertili e per l’abbondanza di acque sia

superficiali sia di falda. Tali caratteristiche fisiche hanno determinato una ricca economia basata

sull’agricoltura e sull’allevamento intensivo di grande valore, che presenta una produttività elevata, tra le

maggiori in Europa.

Escludendone la parte periurbana, il territorio in questione presenta una bassa densità abitativa, con

prevalente destinazione agricola della superficie (82%).

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Il Documento di Piano definisce le linee orientative dell'assetto del territorio regionale identificando gli

elementi di potenziale sviluppo e di fragilità che si ritiene indispensabile governare per il perseguimento

degli obiettivi. La definizione degli orientamenti è costruita in riferimento agli obiettivi prioritari di interesse

regionale, identificati ai sensi dell'art. 19, comma 2, lett. b, della legge 12/2005: poli di sviluppo regionale,

le zone di preservazione e salvaguardia ambientale e infrastrutture prioritarie.

Gli obiettivi definiti nel Documento di Piano costituiscono per tutti i soggetti coinvolti a vario livello nel

governo del territorio un riferimento centrale e da condividere per la valutazione dei propri strumenti

programmatori e operativi.

In questa ottica il PTR individua i tre macro - obiettivi territoriali proposti come basi delle politiche

territoriali lombarde per il perseguimento dello sviluppo sostenibile:

1. rafforzare la competitività dei territori della Lombardia;

2. riequilibrare il territorio lombardo;

3. proteggere e valorizzare le risorse della Regione.

I tre macro–obiettivi citati trovano concretizzazione nell’ulteriore loro seguente esplicitazione:

1. favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo

della conoscenza e la sua diffusione;

2. favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i settori della Lombardia e tra il territorio

regionale e l’estero, intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti

tecnologiche) e immateriali (sistema delle fiere, sistema delle università, centri di eccellenza,

network culturali), con attenzione alla sostenibilità ambientale e all’integrazione paesaggistica;

3. assicurare, a tutti i territori della regione e a tutti i cittadini, l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica

utilità, attraverso una pianificazione integrata delle reti di mobilità tecnologiche, distributive,

culturali, della formazione, sanitarie, energetiche e dei servizi;

4. perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla

pianificazione integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio;

5. migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di

spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria;

6. porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il

commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da

recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di suolo libero;

7. tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la

prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico,

luminoso e atmosferico;

8. perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modo di utilizzo del territorio,

agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico,

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industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di

manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile del

suolo e delle acque;

9. assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e di benefici economici, sociali ed

ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio;

10. promuovere l’offerta integrata di funzioni turistico – ricreative – sostenibili, mettendo a sistema le

risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della regione e diffondendo la cultura

del turismo non invasivo;

11. promuovere un sistema produttivo di eccellenza;

12. valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e

dell’innovazione e come competitore a livello globale;

13. realizzare, per il contenimento della diffusione urbana, un sistema policentrico di centralità urbane

compatte ponendo attenzione al rapporto tra centri urbani e aree meno dense, alla valorizzazione

dei piccoli centri come strumenti di presidio del territorio, al miglioramento del sistema

infrastrutturale, attraverso azioni che controllino l’utilizzo estensivo del suolo;

14. riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche

attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione

paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat;

15. supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la

qualità programmatica e progettuale, in modo che sia garantito il perseguimento della sostenibilità

della crescita nella programmazione e nella progettazione a tutti i livelli di governo;

16. tutelare le risorse scarse (acqua, suolo, fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello

sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio,

l’efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati

e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti;

17. garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti

ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento

dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica

integrata;

18. favorire la graduale trasformazione dei comportamenti, anche individuali, e degli approcci culturali

verso un utilizzo razionale e sostenibile di ogni risorsa, l’attenzione ai temi ambientali e della

biodiversità, paesaggistici e culturali, la fruizione turistica sostenibile attraverso azioni di

educazione nelle scuole, di formazione degli operatori e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica;

19. valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei

patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale e agroalimentare e il

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riconoscimento del loro valore intrinseco come capitale fondamentale per l’identità della

Lombardia;

20. promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo

sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la

mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati;

21. realizzare al pianificazione integrata del territorio e degli interventi con particolare attenzione alla

rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo l’agricoltura e il paesaggio come fattori di

qualificazione progettuale e di valorizzazione del territorio;

22. responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione di prodotto e di processo al fine di

minimizzare l’impatto delle attività antropiche sia legate alla produzione (attività agricola,

industriale, commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo);

23. gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi trans regionali

attraverso il miglioramento della cooperazione;

24. rafforzare il ruolo di “motore europeo” della Lombardia, garantendo le condizioni per la

competitività di funzioni e di contesti regionali forti.

Questi obiettivi sono ulteriormente declinati, all’interno del DdP del PTR, dal punto di vista tematico

(Ambiente, Asseto del territorio, ecc.) e territoriale (sistemi territoriali, in cui il territorio regionale risulta

suddiviso), al fine di consentire una lettura più immediata da parte delle programmazioni settoriali e degli

ambiti definiti.

Si è verificato come le azioni proposte dalla Variante in esame non contrastino con gli obiettivi tematici e

territoriali individuati dal PTR.

3.2. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)

Il PTCP della Provincia di Pavia è stato approvato con Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 53/33382 del

7/11/2003 in base alla Legge n. 142 del 1990 “Ordinamento delle autonomie locali” che attribuisce alla

Provincie compiti e competenze in materia di pianificazione e programmazione territoriale.

Il PTCP si struttura rispetto a quattro sistemi d’analisi e valutazione per l’orientamento delle scelte e per il

supporto delle decisioni:

- Il sistema paesistico-ambientale;

- Il sistema insediativo;

- Il sistema socioeconomico;

- Il sistema della logistica e delle infrastrutture per la mobilità.

La cartografia di sintesi del PTCP individua il territorio comunale di Mortara come appartenente all’Ambito

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unitario (unità tipologica) della pianura irrigua Lomellina, che si estende fra la golena del Sesia ed il Parco

del Ticino. L’elemento connotativo primario di questo ambito è determinato dall’assetto agricolo ad

orientamento risicolo, con la sua tipica organizzazione colturale (fitto reticolo irriguo con presenza di acqua

stagnate) ed aziendale (cascine).

Gli indirizzi per tale Ambito sono:

• salvaguardia e valorizzazione dei sistemi d’interesse ambientale corrispondenti ai principali corsi d’acqua

(Agogna, Terdoppio), alle aree delle risorgive e dei dossi, favorendone la fruizione anche attraverso la

realizzazione e la promozione di percorsi verdi (green way);

• consolidamento e incentivazione dell’attività agricola in atto, sia per il suo valore produttivo che

paesistico;

• gli strumenti urbanistici comunali, compatibilmente con le esigenze di produttività e nell’ambito delle

rispettive competenze, dovranno prevedere incentivi a norme tese a:

- accrescere la complessità dell’ecosistema contenendo le spinte della monocoltura e prevedendo

la conservazione e l’incremento delle biocenosi frammentarie (filari, boscaglie, …);

- salvaguardare i caratteri dominanti della trama paesistica quali il reticolo idrografico e gli elementi

consolidati della tessitura;

- salvaguardare la vegetazione sparsa quale elemento importante sia dal punto di vista ecologico

che paesistico;

- salvaguardare e valorizzare gli elementi tipici della pianura irrigua quali i fontanili, le risorgive, i

prati marcitoi e le marcite;

• individuazione di norme ed incentivi per il recupero degli insediamenti tipici (cascine, casali), prevedendo

anche usi complementari a quelli agricoli, purchè compatibili con l’attività agricola e con le tipologie

interessate;

• studio e promozione di idonee tipologie costruttive per i nuovi impianti a servizio dell’agricoltura, che si

pongano in corretto rapporto con le preesistenze.

Inoltre il comune di Mortara è inserito nella perimetrazione degli Ambiti Territoriali Tematici n. 16 Sistema

urbano insediativo dei comuni attestati sulla direttrice dei Cairoli, e n. 17 Sistema urbano insediativo dei

comuni attestati sulla direttrice della Vigevanese.

Si sottolinea come la Variante al Piano in esame non presenti aspetti in contrasto con i contenuti propri del

PTCP, al contrario gli obbiettivi progettuali si riflettono pianamente negli obiettivi del Piano Territoriale di

Coordinamento Provinciale elencati sopra e riferiti all’area di intervento.

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3.3. Verifica delle interferenze con Rete Natura 2000

Condizionamenti ad alcune delle possibili scelte del Piano derivano anche dal sistema dei vincoli e dalle

tutele ambientali esistenti.

Risulta di notevole importanza la definizione di un quadro di riferimento contenente i vincoli, locali e

sovracomunali, presenti all’interno dell’ambito territoriale interessato dal piano, nonché la verifica della

presenza di aree protette, ovvero parchi e riserve, secondo Legge 6 dicembre 1991 n. 394, e di siti

rappresentativi per la conservazione del patrimonio naturale di interesse comunitario della Rete europea

Natura 2000, comprendenti le Z.P.S. Zone di Protezione Speciale (Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE) e i S.I.C.

Siti di Importanza Comunitaria (Direttiva “Habitat” 92/43/CEE).

In particolar modo, la direttiva 92/43/CEE del consiglio dell’Unione Europea prevede agli artt. 6 e 7 che

qualsiasi progetto che possa avere incidenze negative su un sito, singolarmente o congiuntamente ad altri

piani o progetti, forma oggetto di una opportuna valutazione dell’incidenza che ha sul sito, tenendo conto

degli obiettivi di conservazione del medesimo.

La verifica della presenza di elementi della Rete Natura 2000 è necessaria al fine di definire se le azioni di

piano possano avere incidenze su SIC e ZPS, sia direttamente sia indirettamente, andando ad interferire con

elementi naturali esterni ad essi, ma funzionali al mantenimento dell’integrità dei siti stessi.

Come si evince dalla tavola che illustra la situazione della rete natura 2000 nella Provincia di Pavia il

territorio del Comune di Mortara non è interessato da Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione

Speciale.

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Premesso quanto sopra, non si ravvisa l’occorrenza di ulteriore raccordo tra la presente Verifica di

Esclusione dalla Valutazione Ambientale Strategica e le procedure di Valutazione di Incidenza di cui alle

norme di settore vigenti (cfr. direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE, DPR 357/97, DGR Lombardia 8 agosto 2003

n. 7/14106, DGR 15 ottobre 2004 n. 7/19018 e s.m.i.).

3.4. Verifica dei Vincoli mediante il SIBA

Per l’analisi dei vincoli è stato utilizzato il Sistema Informativo dei Beni Ambientali (SIBA), redatto dalla

Regione Lombardia che costituisce una approfondita ricognizione dei “Vincoli paesaggistici” (Vincoli L.

1497/39 e L. 431/85) oggi normati dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n°42 (così come modificato dal

D.Lgs 157 del 24 marzo 2006) e gli ambiti assoggettati alla tutela prevista dagli Artt. 17 e 18 delle Norme di

Attuazione del Piano Paesistico Regionale (PTPR). Gli ambiti oggetto di variante non risultano soggetta ad

alcun vincolo, l’unico evidenziato dal SIBA risulta il vincolo per le aree di rispetto (150 m) di fiumi, torrenti,

corsi d'acqua pubblici e relative sponde, vincolo per il quale però le aree oggetto di variante risultano

estranee.

3.5. Rete ecologica Locale – Allegato allo studio Agroforestale del PGT vigente

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L’analisi della rete ecologica permette di descrivere il territorio come rete o mosaico di elementi, ciascuno

dotato di un ruolo funzionale differente.

Di seguito si riporta una breve descrizione degli elementi costitutivi della Rete Ecologica, riportata nella

Tavola 5 “Rete Ecologica Locale”, tratto dalla relazione dello studio agroforestale per il PGT.

Elementi costitutivi della Rete Ecologica

A. Matrice: Il paesaggio, inteso dal punto vista ecosistemico, è costituito da una matrice, l’elemento

paesaggistico più continuo ed esteso, da macchie e corridoi, elementi nella struttura del paesaggio meno

estesi e più frammentari e discontinui. L’identificazione della matrice è importante, in quanto quest’ultima

svolge un ruolo dominante nel funzionamento del sistema-paesaggio (flussi energetici, presenza e

spostamento delle specie, ecc.).

B. Tessere: sono definite tessere tutti gli elementi areali difformi ed estranei alla matrice. A seconda della

tipologia di matrice, elementi diversi svolgono ruoli diversi e hanno storie e funzioni differenti. Nel caso

dell’area di studio, con una matrice di tipo agricolo, si identificano due tipi di tessere: le tessere di risorsa

ambientale (residue o introdotte) e le tessere di disturbo. Nel primo caso si tratta di elementi della rete che

svolgono una funzione positiva di sostegno alla biodiversità (aree naturali, paranaturali e antropiche). Nel

secondo caso, invece, la tessera svolge un’azione negativa (aree urbane ed edificate).

C. Corridoi: con questo termine ci si riferisce agli elementi strutturali del territorio di forma allungata,

rettilinea o sinuosa, che collegano i sistemi territoriali ad ogni livello di scala. Nel caso in esame essi sono

rappresentati dai corsi d’acqua, dai filari e dalle siepi. I corridoi agiscono come habitat, come sorgente di

effetti ecologici nei loro dintorni. I corridoi ecologici sono stati suddivisi in due tipologie: lineari secondari e

a striscia primari. I primi hanno una struttura molto semplice, sono costituiti essenzialmente dalle siepi, dai

filari e dai piccoli fossi; i secondi sono più complessi, dove la larghezza è tale da contenere un habitat

interno tipico, differente da quello ecotonale esterno.

D. Barriere: al contrario dei corridoi, che permettono la connessione in rete degli elementi e che

aumentano la complessità ambientale dell’ecomosaico, le barriere costituiscono un ostacolo ai flussi trofico

– energetici ed agli spostamenti.

E. Gangli: i gangli sono porzioni di territorio ove si concentrano tessere di risorsa e corridoi ecologici al

punto tale da caratterizzare tali aree come capisaldi dell’intero sistema. I gangli sono punti cruciali

dell’ecomosaico e spesso si riscontrano in aree di elevata naturalità o di forte connessione ecologica, come

ad esempio all’incontro fra due corridoi a striscia.

F. Varchi: sono così definite le porzioni di territorio ove si rischia la saldatura fra elementi di disturbo,

tessere o matrice.

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4. PREMESSE GENERALI E FINALITÀ SPECIFICHE DEL PRESENTE RAPPORTO PRELIMINARE

Le varianti al piano delle regole ed al piano dei servizi, ai sensi dell’articolo 4, comma 2-bis della L.R.

12/2005, sono soggette a verifica di assoggettabilità a VAS, fatte salve le fattispecie previste per

l’applicazione della VAS di cui all’articolo 6, commi 2 e 6, del D.lgs. 3 aprile 2006, n.152 (Norme in materia

ambientale), tranne quelle per le quali sussiste la contemporanea presenza dei requisiti seguenti:

1. non costituiscono quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II

della direttiva 85/337/CEE e successive modifiche (procedura di VIA)

2. non producono effetti sui siti di cui alla direttiva 92/43/CEE (SIC e ZPS)

3. determinano l’uso di piccole aree a livello locale e/o comportano modifiche minori

Oltre a questi aspetti occorre ricordare che la DGR 761/2010 esclude comunque dalla VAS le mere rettifiche

di errori materiali contenuti negli strumenti vigenti, e la variante risolve anche alcuni di questi aspetti.

Per queste varianti minori si procede a verifica di assoggettabilità a VAS, nel senso che occorre stabilire se

esse comportino effetti del tutto trascurabili o degni di approfondimento.

E’ illustrato nel capitolo precedente come la variante in esame soddisfi i punti 1. e 2., non costituendo

quadro di riferimento per progetti da assoggettare a VIA e non producendo alcun effetto sui siti SIC (Siti

d’Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale).

Il requisito di cui al punto 3. è stato accertato dall’autorità procedente all’interno della DGC n. 236 del 05

novembre 2012, con la quale si è dati avvio al procedimento di verifica di assoggettabilità alla VAS.

4.1. Il Rapporto Preliminare

Il rapporto preliminare contiene le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi

sull’ambiente, sulla salute umana e sul patrimonio culturale, facendo riferimento ai criteri dell’Allegato II

della Dir. 2001/42/CE8

Il quadro di riferimento conoscitivo, nei vari ambiti di applicazione della VAS, per la redazione del Rapporto

preliminare è il Sistema Informativo Territoriale integrato previsto dall’art.3 della Legge di Governo del

Territorio. Possono essere utilizzati, se pertinenti, approfondimenti già effettuati ed informazioni attenute

nell’ambito di altri livelli decisionali o altrimenti acquisite.

Inoltre nel Rapporto preliminare deve dare conto, altresì, della verifica di eventuali interferenze con i Siti di

Rete Natura 2000 (SIC e ZPS).

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5. LA VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

Le scelte della Variante n.1 al PdS e PdR hanno come l’obbiettivo una migliore gestione dello strumento

urbanistico in modo da renderlo flessibile alle diverse esigenze e adeguato ai contesti di intervento

mediante modifiche puntuali alla cartografia di riferimento ma soprattutto attraverso azioni di

adeguamento e miglioramento della normativa di governo del territorio.

La Giunta Comunale ha inteso, innanzitutto attenersi ai principi indicati all’art. 2, comma 5, della L.R. n.

12/2005 che cosi dispone:

“ Il governo del territorio si caratterizza per :

- La pubblicità e la trasparenza delle attività che conducono alla formazione degli strumenti;

- La partecipazione diffusa dei cittadini e delle loro associazioni

- La possibile integrazione dei contenuti della pianificazione da parte dei privati”.

Ha questo scopo ha pubblicato l’ avviso pubblico di avvio di variante ( per un periodo consecutivo di 30

giorni) per sollecitare la collaborazione attiva dei cittadini, ed a riguardo sono pervenuti n.22 suggerimenti

e proposte.

L’Amministrazione comunale si è posta come obbiettivo primario la volontà di accogliere favorevolmente

quelle istanze di semplice gestione e attuazione, attuabili attraverso modeste modifiche ai documenti del

PGT in essere.

A seguito vengono sinteticamente descritte le 15 istanze accolte:

N° Nominativo Richiesta Note

01 Tassiello Michele Battaggia Silvano

Da “tessuti prevalentemente residenziali – nuclei di antica formazione – complesso delle cascine storiche” a “tessuti presentemente residenziali – tessuti residenziali consolidati – tessuti residenziali diffusi”

Parzialmente accolta . Ad “ area destinata all’agricoltura con edifici non funzionali all’attività agricola” (art.55 norme di attuazione del PdR)

02 Secondi Angelo Da “zona destinata all’agricoltura” e “zona destinata all’agricoltura di interesse strategico con valenza di presidio” a “zona dei tessuti residenziali consolidati – zona tessuti residenziali diffusi”

Accolta. Circa mq 815 Modifica dovuta a errata identificazione del confine della proprietà.

04 Mazzucco Primo Da “zona agricola” a “zona residenziale a bassa densità”

Accolta. Modifica che comporta consumo di suolo (1.823 mq)

05 Recchia Roberto Randon Carla

Da “zona agricola” a “zona residenziale a bassa densità”

Accolta Rettifica che non comporta modifiche sostanziali (trattasi di area a verde di pertinenza di abitazione privata senza retino)

06 Giarda Antonio Perotti Anna Maria

Da “zona agricola” a “zona residenziale a bassa densità”

Accolta. Modifica che comporta consumo di

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suolo (2.182 mq)

07 Polo Logistico Integrato di Mortara SpA

Modifiche varie: altezza edifici, funzioni insediabili.

Accolte. Modifiche che non comportano nuovo consumo di suolo

09 Orlando Giuseppe Orlando Pietro

Da: 1) Tessuti residenziali diffusi 2) Tessuti artigianali/commerciali 3) Servizi previsti (area a verde) + Ambito di trasformazione. A: 1) Servizi previsti (area a verde) 2) Tessuti residenziali 3) Tessuti residenziali

Parzialmente accolta. Inserimento in AC – Tessuto residenziale diffuso. E’ esclusa dall’AC l’area già facente parte dell’AT2RE che rimane tale. Modifiche che non comportano nuovo consumo di suolo

10 Marchetti Simona Bozzi Maria Luisa

1)Richiesta stralcio dal perimetro del parco del torrente Arbogna del perimetro AC 2) Richiesta stralcio di parte del terreno dal perimetro AC

Parzialmente accolta Modifica perimetro parco del torrente Arbogna, spostamento pista ciclabile.

11 Bermano Rosalia Errore grafico Accolta. Modifica dovuta a errata identificazione del confine tra due lotti.

12 Cervio Nunzio Cervio Clara Varvello Pietro Varvello Marco

Da “zona agricola” a “zona residenziale diffuso” Accolta. Circa mq 1.400 Modifica accolta solo per la parte su cui insiste già un edificio abbandonato non più adibito ad attività agricola.

13 Inglese Daniel Da NAF Recupero edilizio e funzionale a NAF Ristrutturazione edilizia

Accolta. Correzione che non comporta modifiche sostanziali

16 BASF Italia Rettifica azzonamento. Accolta

20 Moscheni Armando

Da “zona agricola” a “zona residenziale a bassa densità”

Accolta. Inserimento in AC – Tessuto residenziale a bassa densità. Modifica che comporta consumo di suolo (4.485 mq)

21 Frigerio Gabriele Da “zona agricola” a “zona residenziale a bassa densità”

Accolta. Inserimento in AC – Tessuto residenziale a bassa densità. Modifica che comporta consumo di suolo (3.000 mq)

Nello stesso tempo sono state previste una serie di modifiche d’ufficio, sia cartografiche che di testo

normativo, finalizzate alla precisazione e/o chiarimento del sistema normativo e all’introduzione di

semplificazioni procedurali in un’ottica di flessibilità dello strumento urbanistico.

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B) MODIFICHE UFFICIO

N° Oggetto modifica

Classificazione ai fini

della verifica di

assoggettabilità alla VAS

01 Strada Pavese. La modifica consiste nel cambio di destinazione da tessuto artigianale/industriale a tessuto residenziale di una porzione di lotto già classificato residenziale. Modifica PdR

Modifica cartografica RETTIFICA

02 Via Parona Cassolo. La modifica consiste nel cambio di destinazione da tessuto residenziale a servizi (verde, parcheggi,strade) Modifica PdR e PdS

Modifica cartografica REFUSO

03 Via Fermi (Colli P.). Modifica cartografica. Retino da area agricola a Servizi (parcheggio pubblico ceduto al Comune).

Modifica cartografica RETTIFICA

07 Precisazioni/integrazioni all’art.9 delle norme di attuazione del PdR Art.9 c.3 n.a. PdR. Precisazioni della funzione IA2: Aggiunto: deposito di legnami, deposito di manufatti in ferro (tubi e similari) Art.9 c.3 n.a. PdR. Aggiunto: nella misura massima di 50 mq di SLP Art.9 c.3 n.a. PdR. Aggiunto: La funzione IA2 non è soggetta all’applicazione degli indici di edificabilità di cui all’art. 39, per cui tutta l’area è utilizzabile a deposito; Il 20% dell’area deve essere mantenuta permeabile. Art.9 c.3 n.a. PdR Togliere: 1 mq/10 mq di SLP Aggiungere: 2,5 mq/10 mq di SLP con un minimo di 1 posto auto Art.9 c.3 n.a. PdR Inserire la funzione bed&breckfast

Non comporta modifiche sostanziali.

10 Art.44 norme di attuazione del PdR. Modifiche varie e precisazioni

Correzioni che non comportano modifiche sostanziali.

13 Strada provinciale per Pavia. La modifica consiste nell’attribuzione della simbologia di edifici non funzionali all’attività agricola, nell’ambito del tessuto agricolo

Modifica cartografica Correzione che non comporta modifiche sostanziali

17 Allegati A,B,C,D norme di attuazione del PdR. Modifiche titoli (precisazione che gli allegati A, B e C sono riferiti esclusivamente agli interventi nei N.A.F., ad eccezione dell’allegato D)

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

18 Allegato A c.17 norme di attuazione del PdR. Modifiche alla realizzazione di autorimesse e locali accessori nei N.A.F. Viene esclusa la possibilità di locali accessori ed autorimesse fuori terra.

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

27 Inserirmento nella relazione del PdS del servizio a noleggio da rimessa con conducente con facoltà di sosta in piazza Marconi.

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

28 Inseriremento indici per ciascun servizio del PdS.

29 Creazione nuovo tessuto del PdR: Art.41 bis - Tessuti non residenziali a ridotta capacità edificatoria. Si tratta di aree destinate alla sosta di autoveicoli ad esclusivo servizio di attività private industriali, artigianali e commerciali. Tali aree sono inedificabili salvo il

Modifica che interessa solo il parcheggio Sicam. Rimane di fatto sempre un’area a parcheggio che

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locale per il personale di custodia dell’area nella misura massima di 50 mq di SLP. anziché di interesse pubblico sarà privata

32 Inseririmento nel PdS delle aree in deroga già approvate dal Consiglio Comunale: vasca laminazione via De Cantiano

Modifica cartografica Aggiornamento che non comporta modifiche sostanziali

33 Inseririmento nel comma 5 dell’art. 9 delle norme di attuazione del PdR alla funzione T5 “di pubblico spettacolo e”

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

34 Al comma 5 dell’art. 9 delle norme di attuazione del PdR alla funzione T4 riviste le definizioni attrezzature per spettacolo e tutto quanto successivo anche in funzione della modifica apportata al T5

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

36 All’art. 5 comma 5 ultimo capoverso aggiunta alla parola “non residenziali” la parola “accessori”.

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

39 All’art. 18 comma 7 delle norme di attuazione. del PdR aggiunto: “Per i piani attuativi e loro varianti non conformi alle previsioni del PdR, si applica la procedura di adozione ed approvazione prevista dall’art.14, comma 5, della L.R. 12/2005 e s.m.i.”

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

40 All’art. 13 aggiunto il comma 6 “La viabilità private e le aree di sosta private (non asservite all’utilizzo pubblico) non generano diritti edificatori”

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

41 Precisazione applicazione art.18 comma 7 PdR in merito alla procedura di approvazione di piani attuativi e loro varianti

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

42 Modifica individuazione delle strade private in piani attuativi. Nel PdR inserire le strade private bianche come quelle pubbliche. Nel PdS identificare le strade private con un colore grigio diverso da quelle pubbliche (precisazione in legenda circa la differenziazione tra le due tipologie di strada).

Modifica cartografica generalizzata. Correzione che non comporta modifiche sostanziali

43 Attribuzione di un colore alle aree agricole semplici per evitare confusione con le zone per la viabilità

Modifica cartografica generalizzata. Correzione che non comporta modifiche sostanziali

44 Precisazione “Permesso di costruire in deroga” di cui all’art.14 della legge 380/2001 per i limitati e specifici casi previsti dallo stesso articolo

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

45 Nei NAF possibilità/divieto di realizzare balconi subordinatamente a parere favorevole della Commissione Edilizia. Modifica art.7 Allegato A norme di attuazione del PdR.

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

46 Modifica delle modalità di intervento convenzionato dei NAF Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

47 Rettifiche: b) Via De Cantiano angolo Via Montessori: da tessuto residenziale a servizi; c) parcheggio Via Cassagalla: da tessuto artigianale/commerciale a servizi.

Modifica cartografica Refuso

48 Rettifiche: a) Via Veneto: edificio e area poste da tessuto residenziale a servizi; b) Via Beldiporto: ambulatorio da tessuto residenziale a servizi; c) Corso di Porta Novara: casa della carità onlus da tessuto residenziale a servizi.

Modifica cartografica Refuso

49 Rettifiche: a) Via Schinelli: edilizia residenziale pubblica - da tessuto residenziale a servizi; b) Via Gorizia: edilizia residenziale pubblica - da tessuto residenziale a servizi; c) Strada Vecchia di gambolò: edilizia residenziale pubblica - da tessuto residenziale a servizi; d) Via Tagliamento: edilizia residenziale pubblica - da tessuto residenziale a servizi; e) Via Maestra Fraz. Madonna del Campo: edilizia residenziale pubblica – da tessuto residenziale a servizi.

Modifica cartografica Refuso

50 Casa di riposo Cortellona da tessuto residenziale a servizi Modifica cartografica

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Refuso

53 All’art.6 comma 1 del PdR aggiunto: ai fini del calcolo della superficie permeabile si considerano altresì le aree non permeabili che convogliano l’acqua piovana in sub-irrigazione o in pozzi a tenuta per irrigazione di aree verdi.

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

56 Specifica dettagliata delle prescrizioni previste dalle norme di attuazione del PdR per gli “elementi di valore paesaggistico, ambientale ed ecologico da salvaguardare..” ove attualmente è riportato “per essi sono consentiti tutti gli interventi che portano alla tutela, conservazione e valorizzazione del bene”.

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

57 Edifici sparsi a lato della strada provinciale Casoni S.Albino. Eliminazione del perimetro di cascine storiche e aggiunta della simbologia di edifici in zona agricola non più adibiti ad attività agricola.

Modifica cartografica Correzione che non comporta modifiche sostanziali

59 Precisazione funzione locali di pubblico spettacolo nelle norme di attuazione del PdR (art.9 comma 5).

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

60 Precisazioni art. 11 norme di attuazione PdR in riferimento ai parcheggi privati. Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

62 Accordi art. 11 legge 241 già sottoscritti: classificare la parte ceduta al Comune nel PdS

Modifica cartografica Aggiornamento che non comporta modifiche sostanziali

66 Deroga altezze impianti aree agricole PdR (art. 50-51-52-52 norme di attuazione del PdR)

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

70 Ridefinizione modalità misurazione altezza edifici art.5 norme di attuazione del PdR.

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

71 Edificio via Gallarati. Eliminazione vincolo edifici residenziali di pregio architettonico e inserimento in tessuto residenziale.

Modifica cartografica Correzione che non comporta modifiche sostanziali

75 Inserimento funzione bed&breakfast e affittacamere in forma imprenditoriale in funzione TR1.

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

76 Art.11 norme di attuazione del PdR: prevedere per ampliamenti fino a 42 mq di SLP la non richiesta di dotazione minima di parcheggi privati. Oltre tale limite confermare la dotazione minima, con un minimo di 1 posto auto (12,5 mq).

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

78 Nella legenda delle tavole inserire il riferimento all’art. corrispettivo delle norme tecniche di attuazione.

Modifica esclusivamente grafica

80 Nelle distanze dai confini prevedere di non calcolare gli aggetti (balconi) se inferiori a 1,50 m

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

81 Inserimento nel tessuto consolidato di ex piani attuativi in itinere conclusi: a) Immobiliare S.Caterina via Puccini: inserimento in tessuto consolidato bassa densità Art.28; b) Sogim strada Pavese: inserimento in tessuto consolidato commerciale Art.40; c) Immobiliare Europa strada Milanese: inserimento in tessuto consolidato a bassa densità Art.28; d) Immobiliare Moncalieri via Parona: inserimento in tessuto consolidato a bassa densità Art.28; e) Cooperativa Galliate strada Vecchia di Galliate (rif.12): inserimento in tessuto consolidato a bassa densità.

Modifica cartografica che non comporta modifiche sostanziali

82 Modifiche all’art.5 delle norme di attuazione del PdR relativamente alla modalità di calcolo della SLP.

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

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83 Modifiche all’art.7 delle norme di attuazione del PdR relativamente alla modalità di definizione delle distanze

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

84 Inserito nuovo articolo nel PdR relativo alla bonifica dei terreni aree industriali dismesse (vedi art.18 comma 10)

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

85 Classificazione area ex Tipografia Barbè nel NAF capoluogo (riconoscimento volumetria o slp esistente con disciplina specifica nelle norme di attuazione del PdR)

Modifica anche cartografica. Rettifica

86 Altezza nelle cascine (art. 50-51-52 norme di attuazione del PdR) Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

87 Art.64 norme di attuazione PdR: togliere la commercializzazione dei diritti edificatori che scaturiscono dall’area classificata fascia di rispetto stradale e ferroviaria; la slp generata in tali fascie può essere utilizzata sul lotto di pertinenza.

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

88 PdS art.11 comma 2 lett. h): richiamare DGC del 21.01.2013 individuante siti per telefonia.

Precisazione che non comporta modifiche sostanziali

89 PdS Elaborato PS01/2: zona stazione – identificare e specificare “Aree di interscambio parcheggi-stazione

Modifica cartografica Rettifica

92 Individuazione edifici posti lungo la strada zona Cento Pertiche frazione Molino Faenza come fabbricati non più adibiti ad uso agricolo.

Modifica cartografica Rettifica

93 Inseririmento nel PdS individuazione Sala del Regno dei Testimoni di Geova quale luogo di culto

Modifica cartografica Rettifica

94 Inserimento nel PdS individuazione nuovo distributore carburanti su S.P.494 per Vigevano.

Modifica cartografica Rettifica

I doumenti del PGT interessati dalla Variante sono:

Piano delle Regole

- PR.a Relazione

- PR.b Norme di Attuazione

- PR.01.1 Recepimento dei contenuti prescrittivi sovraordinati

- PR.01.2 Recepimento dei contenuti prescrittivi sovraordinati

- PR.01.3 Recepimento dei contenuti prescrittivi sovraordinati

- PR.01.4 Recepimento dei contenuti prescrittivi sovraordinati

- PR.01.5 Recepimento dei contenuti prescrittivi sovraordinati

- PR.02.1 Ambiti ed aree soggette a specifica disciplina

- PR.02.2 Ambiti ed aree soggette a specifica disciplina

- PR.02.3 Ambiti ed aree soggette a specifica disciplina

- PR.02.4 Ambiti ed aree soggette a specifica disciplina

- PR.02.5 Ambiti ed aree soggette a specifica disciplina

- PR.03.a Modalità di intervento edilizio nei Nuclei di antica Formazione

- PR.03.b Modalità di intervento edilizio nei Nuclei di antica Formazione

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Piano dei Servizi

- PS.a Relazione

- PS.c Norme di Attuazione

- PS.01.1 Progetto del sistema dei servizi e degli spazi pubblici

- PS.01.2 Progetto del sistema dei servizi e degli spazi pubblici

- PS.01.3 Progetto del sistema dei servizi e degli spazi pubblici

- PS.01.4 Progetto del sistema dei servizi e degli spazi pubblici

- PS.01.5 Progetto del sistema dei servizi e degli spazi pubblici

- PS 03 Servizi di proprietà comunale e tabella dei diritti edificatori trasferibili

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6. LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DEL PIANO

Questo capitolo ha lo scopo di definire i potenziali effetti ambientali correlabili agli interventi in variante,

allo scopo di verificare l’eventuale esigenza di ulteriori approfondimenti perché possano essere assunte le

determinazioni finali circa la variante urbanistica proposta.

6.1. Elementi significativi del PdS e del PdR in variante al fine della verifica di

assoggettabilità

Vengono riportate e analizzate solo le modifiche al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi che presentano

cioè reali caratteristiche di cambio di destinazione d’uso e che possono quindi essere valutate dal punto di

vista degli effetti a livello ambientale. Non si ritiene necessario approfondire le varianti che costituiscono

semplici rettifiche di errori materiali o semplificazioni grafico testuali che comportano soprattutto

un’efficacia attuativa (per le quali si rimanda ai documenti specifici relativi alla variante). Anche le variazioni

alle norme non verranno prese in considerazione in quanto o non incidenti sul sistema ambientale o

migliorative delle previsioni vigenti.

Si evidenzia quindi che delle 68 modifiche proposte dalla variante (15 istanze accolte e 53 modifiche

d’ufficio) solo 5 interventi comportano una effettiva “trasformazione”, ovvero una destinazione diversa,

almeno sotto il profilo tipologico, rispetto al PGT vigente. Si tratta delle trasformazioni di cui alle istanze

private n. 04, 06,09, 20,21 che interessano il Piano delle Regole.

6.2. Il metodo

La valutazione degli eventuali effetti di piani e programmi sull’ambiente fa uso di indicatori quali strumento

di stima dello stato dell’ambiente, delle pressioni esercitate su di esso dalle componenti antropiche e delle

risposte ottenute a seguito delle scelte di pianificazione. Gli indicatori sono infatti, per definizione,

strettamente legati agli obiettivi del piano e alle azioni che concretizzano questi obiettivi, altrimenti non si

avrebbe modo di monitorarne gli effetti.

La valutazione ambientale è effettuata nei termini di una verifica qualitativa, ovvero espressa in termini di

valutazione degli effetti delle azioni di piano in relazione al confronto con i valori di alcuni indicatori

proposti dal piano di monitoraggio inserito nel Rapporto Ambientale della VAS e scelti in questa sede per

poter sviluppare un quadro valutativo delle azioni di variante utilizzando dati oggettivi.

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Il processo di valutazione verrà condotto attraverso tre livelli differenti:

- Effetto diffuso – effetto dei singoli interventi sul territorio comunale

- Effetto di picco – effetti di ciascun intervento sul territorio compreso in un raggio di 750 m dall’area

oggetto di intervento

- Effetto cumulato – sommatoria degli effetti

Per ogni ambito di intervento analizzato verrà redatta una scheda con i seguenti contenuti:

- Descrizione dell’intervento proposto in variante

- Effetto potenziale ottenuto mediante il calcolo delle variazioni degli indici sopra descritti

- Identificazione dell’area dell’intervento nell’ambito della Rete Ecologica Locale (vedasi tav.5 Studio

Agroforestale)

I dati ottenuti, messi a confronto, daranno :

- un’analisi nel dettaglio delle singole aree di trasformazione al fine di valutarne l’impatto specifico

sull’ambiente e sulla popolazione;

- una visione degli effetti complessivi attesi dall’attuazione delle scelte di pianificazione della

proposta di variante al PGT, al fine di evidenziare gli effetti cumulati, ed eventuali contrasti e

sinergie.

Da un’analisi preliminare si ritiene che le trasformazioni proposte dalla variante non abbiano un’entità tale

da produrre effetti significativi su suolo, acqua, aria e fattori climatici. Non verranno quindi presi in esame

indicatori ambientali che caratterizzano questi aspetti.

Bisogna premettere che esiste un’ analisi completa e recente del territorio comunale nel Rapporto

Ambientale della VAS dell’ottobre 2011 e nello Studio Agroforestale del marzo 2010, che ci fornisce un

quadro completo sullo stato dei luoghi e dalla quale, in questa sede, non si può prescindere.

Per quanto detto sopra, la metodologia proposta prevede la scelta di alcuni indicatori del Rapporto

Ambientale ritenuti significativi per valutare gli effetti a livello ambientale e ricalcolati al fine di evidenziare

direttamente gli effetti prodotti dalla Variante sull’ambiente urbano di Mortara, rispetto alle previsione del

PGT vigente.

La scelta degli indicatori, prendendo in considerazione la tipologia d’interventi previsti dalla variante, ha

tenuto conto degli aspetti di valutazione e monitoraggio che maggiormente potrebbero influire sulla qualità

ambientale del territorio comunale e potrebbero far emergere situazioni di criticità.

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Di seguito sono riportati gli indicatori di riferimento presi in esame e la metodologia di utilizzo adottata:

6.2.1. Densita’ abitativa

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI PIANO

1.4 PGT e qualità della vita:

sostenibilità sociale

Densità abitativa (ab/kmq)

9 300 356

Il Rapporto Ambientale, in merito all’indicatore della densità abitativa, ci fornisce un valore iniziale a PGT

adottato e un valore di piano, calcolato sulle previsioni di crescita demografica e non sugli effettivi abitanti

teorici previsti dalle previsioni di piano.

Si è scelto quindi di raffrontare l’aumento di densità abitativa al valore iniziale. Il rapporto ci fornisce un

valore di riferimento per evidenzia il carico degli abitanti teorici sulla densità del territorio.

Calcolo della variazione degli indici – effetti diffusi

CALCOLO RISULTATO

Ab. teor.var. / St. Mortara Incremento densità abitativa

(Incremento dens.ab. / dens.ab. PGT adottato) * 100 Incremento percentuale della densità

abitativa

Calcolo della variazione degli indici – effetti di picco

CALCOLO RISULTATO

Ab. teor.var. / St. tessera Incremento densità abitativa nella tessera

(Incremento dens.ab. tessera / dens.ab. PGT adottato) * 100 Percentuale di incidenza dell’incremento

della densità abitativa nella tessera

rispetto alla densità abitativa comunale.

Ab. teor.var. = Abitanti teorici da variante

St. = Superficie territoriale

dens.ab. = densità abitativa

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6.2.2. Superficie di territorio urbanizzata all’anno (Ambiti di Trasformazione)

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE

INDICATORE VALORE INIZIALE A

PGT ADOTTATO VALORE DI PIANO

2.6 Ambiti di

trasformazione

Superficie di territorio urbanizzato

all’anno (mq/anno)

65 \ 60000

Per quanto riguarda gli Ambiti di Trasformazione previsti dal PGT il Rapporto Ambientale fornisce il valore

dell’indicatore di superficie urbanizzata all’anno .

L’obiettivo è di confrontare l’incremento di territorio urbanizzato previsto in variante con le previsioni del

PGT vigente. Nonostante si vadano a confrontare interventi rientranti in ambiti differenti, il raffronto può

fornire un dato utile ad attestare la consistenza dell’intervento.

Si ipotizza che gli interventi degli ambiti di completamento vengano attuati in 3 anni.

Calcolo della variazione degli indici – effetti diffusi

CALCOLO RISULTATO

Sf variante : 3 (anni) S.urb. all’anno (variante)

S urb. all’anno (variante) : S.urb. all’anno PGT (AT)*100 incremento percentuale sup.

urbanizzata all’anno

Calcolo della variazione degli indici – effetti di picco

CALCOLO RISULTATO

Sf variante : 3 (anni) S.urb. all’anno (variante)

S.urb. all’anno (variante) : S.urb. all’anno PGT (AT) tessera*100 incremento percentuale sup.

urbanizzata all’anno all’interno della

tessera

Sf = Superficie fondiaria

S.urb. = Superficie urbanizzata

Per valutare l’effetto atteso di questo parametro sono stati assunti i seguenti criteri:

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1) La fase depressiva in atto rende improbabile nel periodo di validità del piano l’attuazione degli

Ambiti di Trasformazione in termini quantitativi;

2) Le istanze suggerite evidenziano un interesse specifico e quindi sono più attuabili rispetto alla

media delle previsioni

3) Per tener conto dei due elementi precedenti si valuta che le varianti incidano con un coefficiente

0,4 in termini incrementali.

Assecondare interventi con interessi in atto può avere la ripercussione favorevole di ridurre l’attrattiva di

altre trasformazioni, che si sarebbero attuate solo per assecondare le richieste di piano.

6.2.3. Aree agricole strategiche

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI PIANO

3.1 Settore primario Aree agricole strategiche

75 2550 > valore iniziale

Il Rapporto Ambientale fornisce il valore della superficie iniziale a PGT adottato delle aree agricole di valore

strategico. Si andrà a calcolare la percentuale di territorio agricolo strategico sottratto dagli interventi in

variante.

Calcolo della variazione degli indici – effetti diffusi

CALCOLO RISULTATO

(Sf variante variante : SAU strategica PGT)* 100 Percentuale di territorio agricolo

strategico sottratto

Calcolo della variazione degli indici – effetti di picco

CALCOLO RISULTATO

(Sf variante variante : SAU strategica tessera)* 100 Percentuale di territorio agricolo

strategico sottratto all’interno della

tessera

Sf = Superficie fondiaria

SAU = Superficie agricola utilizzata

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6.2.4. Indicatori non in monitoraggio

Partendo dal presupposto che gli interventi in variante ritenuti significativi ai fini della verifica di

assoggettabilità consistono in 5 nuovi Ambiti di Completamento, 4 dei quali nello specifico prevedono la

conversione da aree a destinazione agricola ad aree a destinazione residenziale, si è ritenuto necessario

prendere in considerazioni anche parametri non in monitoraggio nel Rapporto Ambientale, ma considerati

significativi per verificare l’incidenza della variante:

- Consumo di suolo agricolo rispetto alle previsioni del pgt

Calcolo della variazione degli indici – effetti diffusi

CALCOLO RISULTATO

(Sf. variante : St. agricolo comunale)* 100 Percentuale di consumo di territorio agricolo

Calcolo della variazione degli indici – effetti di picco

CALCOLO RISULTATO

(Sf. variante : St. agricolo tessera)* 100 Percentuale di consumo di territorio agricolo

all’interno della tessera

Sf. = Superficie fondiaria

St. agricolo= Superficie territorio agricolo

- Incremento di superficie urbanizzata rispetto alle previsioni del pgt

Calcolo della variazione degli indici – effetti diffusi

CALCOLO RISULTATO

(Sf. variante : S.urb. comunale)* 100 Incremento di territorio urbanizzato

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Calcolo della variazione degli indici – effetti di picco

CALCOLO RISULTATO

(Sf. variante : S.urb tessera)* 100 Incremento di territorio urbanizzato della tessera

Sf.= superficie fondiaria

S.urb. = Superficie urbanizzata

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6.3. INQUADRAMENTO DELLA VARIANTE

Il territorio del Comune di Mortara si estende per 52,2 kmq

Le aree oggetto di variante si trovano nella parte nord ovest del perimetro urbanizzato, in aree collocate

sulla frangia urbana.

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6.4. SCHEDE DI ANALISI DELLA VARIANTE

6.4.1. SCHEDA 04

Ambito a destinazione residenziale – 1823 mq.

La variante prevede la conversione di destinazione da “Aree destinate all’agricoltura” a “Tessuti residenziali

consolidati a bassa densità”.

La nuova area si inserisce ai margini del tessuto edilizio consolidato. Considerando l’indice di utilizzazione

fondiaria dei tessuti residenziali a bassa densità di 0,4 mq/mq, e 150 mc/abitante si avranno 15 nuovi

abitanti teorici.

6.4.1.1. Analisi effetti diffusi

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE

INDICATORE VALORE INIZIALE A

PGT ADOTTATO VALORE DI

PIANO INCIDENZA

VARIANTE (%)

1.4

PGT e qualità della vita:

sostenibilità sociale

Densità abitativa (ab/kmq)

9 300 356 0,09%

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE

INDICATORE VALORE INIZIALE A

PGT ADOTTATO VALORE DI

PIANO INCIDENZA

VARIANTE (%)

2.6 Ambiti di

trasformazione

Superficie di territorio

urbanizzato all’anno

(mq/anno)

65 \ 60.000 1,01%

Non c’è consumo di suolo agricolo ad interesse strategico.

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Indicatori non in monitoraggio

CODICE SUPERFICI TERRITORIO AGRICOLO (ha) INCIDENZA SU TERRITORIO AGRICOLO

1 4.119.4 0,004%

CODICE SUPERFICIE TERRITORIO URBANIZZATO(ha) INCREMENTO SU TERRITORIO URBANIZZATO

2 681,4 0,026%

6.4.1.2. Analisi effetti di picco

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CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE

INDICATORE VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI VARIANTE (TESSERA)

INCIDENZA VARIANTE (%)

1.4

PGT e qualità della vita:

sostenibilità sociale

Densità abitativa (ab/kmq)

9 300 8,5 2,8%

CODICE

OBIETTIVO OBIETTIVO INDICATORE

CODICE INDICATORE

VALORE DI PIANO (TESSERA)

VALORE DI VARIANTE

INCIDENZA VARIANTE (%)

2.6 Ambiti di

trasformazione

Superficie di territorio

urbanizzato all’anno

(mq/anno)

65 10.096 608 6%

Non c’è consumo di suolo agricolo ad interesse strategico.

Indicatori non in monitoraggio

CODICE

SUPERFICI TERRITORIO AGRICOLO - TESSERA (mq) PERCENTUALE DI CONSUMO DI

AGRICOLO - TESSERA

1 67,8 0.27%

CODICE

SUPERFICIE TERRITORIO URBANIZZATO – TESSERA (mq) IINCREMENTO SU TERRITORIO

URBANIZZATO - TESSERA

2 92,3 0.2%

La superficie urbanizzata nell’area della tessera è il 13% del territorio urbanizzato comunale.

La superficie agricola nell’area della tessera è il 1,6% del territorio agricolo comunale.

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6.4.1.3. Estratto Tavola 5 – Rete ecologica – Studio Agroforestale del PGT

LEGENDA

Matrice ecologica

Matrice ecologica di tipo agricolo - Bassa complessità e qualità

Matrice ecologica di tipo agricolo - Elevata complessità e qualità

Tessere di risorsa ambientale di tipo antropico o artificiale

Sistemi arborei transitori

Agroecosistemi residuali di tipo effimero

Sistemi forestali antropizzati

Sistemi di verde antropico ricreativo

Sistemi di verde antropico con funzione paesaggistico-ornamentale

Sistemi di verde antropico effimero

Elementi di connessione

Corridoi ecologici lineari%% %% %% %% %% %% %% %% %% %% %% %%

Corridoi ecologici a striscia

L’area si colloca all’interno dei sistemi di verde antropico e effimero caratterizzati dalla tendenza ad essere

tra le prime ad essere selezionate per le nuove edificazioni ed in generale presentano una ridotta qualità

eco sistemica.

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37

6.4.2. SCHEDA 06

Ambito a destinazione residenziale – 2182 mq.

La variante prevede la conversione di destinazione da “Aree destinate all’agricoltura” a “Tessuti

residenziali consolidati a bassa densità”.

La nuova area si inserisce ai margini del tessuto edilizio consolidato. Considerando l’indice di utilizzazione

fondiaria dei tessuti residenziali a bassa densità di 0,4 mq/mq, e 150 mc/abitante si ottengono 17 nuovi

abitanti teorici.

6.4.2.1. Analisi effetti diffusi

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI PIANO

INCIDENZA VARIANTE

1.4 PGT e qualità della vita:

sostenibilità sociale

Densità abitativa (ab/kmq)

9 300 356 0,1%

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI PIANO

INCIDENZA VARIANTE

2.6 Ambiti di trasformazione

Superficie di territorio

urbanizzato all’anno

(mq/anno)

65 \ 60.000 1,2%

Non c’è consumo di suolo agricolo ad interesse strategico.

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Indicatori non in monitoraggio

CODICE SUPERFICI TERRITORIO AGRICOLO (ha) INCIDENZA SU TERRITORIO AGRICOLO

1 4.119.4 0,005%

CODICE SUPERFICIE TERRITORIO URBANIZZATO(ha) INCREMENTO SU TERRITORIO URBANIZZATO

2 681,4 0,03%

6.4.2.2. Analisi effetti di picco

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39

CODICE

OBIETTIVO OBIETTIVO INDICATORE CODICE

INDICATORE VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI VARIANTE (TESSERA)

INCIDENZA VARIANTE

1.4

PGT e qualità della vita:

sostenibilità sociale

Densità abitativa (ab/kmq)

9 300 9,65 3,2%

CODICE

OBIETTIVO OBIETTIVO INDICATORE CODICE

INDICATORE VALORE DI PIANO VALORE DI

VARIANTE INCIDENZA VARIANTE

2.6 Ambiti di

trasformazione

Superficie di territorio

urbanizzato all’anno

(mq/anno)

65 10.096 727 7,2%

Non c’è consumo di suolo agricolo ad interesse strategico.

Indicatori non in monitoraggio

CODICE SUPERFICI TERRITORIO AGRICOLO - TESSERA

(mq)

PERCENTUALE DI CONSUMO DI

AGRICOLO - TESSERA

1 67,8 0.32%

CODICE SUPERFICIE TERRITORIO URBANIZZATO – TESSERA

(mq)

INCREMENTO SU TERRITORIO

URBANIZZATO - TESSERA

2 92,3 0.24%

L’area urbanizzata nell’area della tessera è il 13% del territorio urbanizzato comunale.

La superficie agricola nell’area della tessera è il 1,6% del territorio agricolo comunale.

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40

6.4.2.3. Estratto Tavola 5 – Rete ecologica – Studio Agroforestale del PGT

LEGENDAMatrice ecologica

Matrice ecologica di tipo agricolo - Bassa complessità e qualità

Matrice ecologica di tipo agricolo - Elevata complessità e qualità

Tessere di risorsa ambientale di tipo antropico o artificiale

Sistemi arborei transitori

Agroecosistemi residuali di tipo effimero

Sistemi forestali antropizzati

Sistemi di verde antropico ricreativo

Sistemi di verde antropico con funzione paesaggistico-ornamentale

Sistemi di verde antropico effimero

Elementi di connessione

Corridoi ecologici lineari%% %% %% %% %% %% %% %% %% %% %% %%

Corridoi ecologici a striscia

L’area si colloca all’interno dei sistemi di verde antropico e effimero caratterizzati dalla tendenza ad essere

tra le prime ad essere selezionate per le nuove edificazioni ed in generale presentano una ridotta qualità

eco sistemica.

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6.4.3. SCHEDA 09

Ambito a destinazione residenziale – 5626 mq. La nuova area si inserisce nel tessuto edilizio consolidato. La

variante prevede la conversione di destinazione, senza consumo di suolo, da:

1) Tessuti residenziali diffusi - 2) Tessuti artigianali/commerciali -3) Servizi previsti (area a verde) + Ambito

di trasformazione

a:

1) Servizi previsti (area a verde) - 2) Tessuti residenziali - 3) Tessuti residenziali

Considerando l’indice di utilizzazione fondiaria dei tessuti residenziali diffusi di 0,4 mq/mq, e 150

mc/abitante si ottengono 24 nuovi abitanti teorici.

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42

In questo caso verrà preso in considerazione solo l’indicatore di monitoraggio relativo alla densità abitativa,

in quanto l’intervento non comporta consumo di suolo, ma solo un incremento degli abitanti teorici.

6.4.3.1. Analisi effetti diffusi

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI PIANO

INCIDENZA VARIANTE

1.4 PGT e qualità della vita:

sostenibilità sociale

Densità abitativa (ab/kmq)

9 300 356 0,23%

6.4.3.2. Analisi effetti di picco

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI VARIANTE (TESSERA)

INCIDENZA VARIANTE

1.4 PGT e qualità della vita:

sostenibilità sociale

Densità abitativa (ab/kmq)

9 300 13,6 4,5%

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6.4.4. SCHEDA 20

Ambito a destinazione residenziale – 4485 mq. La variante prevede la conversione di destinazione da “Aree

destinate all’agricoltura di interesse strategico con valenza produttiva/aziendale” a “Tessuti residenziali

consolidati a bassa densità”

La nuova area si inserisce ai margini del tessuto edilizio consolidato. Considerando l’indice di utilizzazione

fondiaria dei tessuti residenziali a bassa densità di 0,4 mq/mq, e 150 mc/abitante si ottengono 36 nuovi

abitanti teorici.

6.4.4.1. Analisi effetti diffusi

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI PIANO

INCIDENZA VARIANTE

1.4 PGT e qualità della vita:

sostenibilità sociale

Densità abitativa (ab/kmq)

9 300 356 0,23%

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI PIANO

INCIDENZA VARIANTE

2.6 Ambiti di trasformazione

Superficie di territorio

urbanizzato all’anno

(mq/anno)

65 \ 60000 2,49%

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44

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI PIANO

INCIDENZA VARIANTE

3.1 Settore primario

Aree agricole strategiche

75 2550 > valore iniziale

0,017%

Indicatori non in monitoraggio

CODICE SUPERFICI TERRITORIO AGRICOLO (ha) INCIDENZA SU TERRITORIO AGRICOLO

1 4.119.4 0,001%

CODICE SUPERFICIE TERRITORIO URBANIZZATO(ha) INCREMENTO SU TERRITORIO URBANIZZATO

2 681,4 0,07%

6.4.4.2. Analisi effetti di picco

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45

CODICE

OBIETTIVO OBIETTIVO INDICATORE CODICE

INDICATORE VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI VARIANTE (TESSERA)

INCIDENZA VARIANTE

1.4 PGT e qualità della vita:

sostenibilità sociale

Densità abitativa (ab/kmq)

9 300 20,4 6,8%

CODICE

OBIETTIVO OBIETTIVO INDICATORE CODICE

INDICATORE VALORE

INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI PIANO

(TESSERA)

VALORE DI

VARIANTE

INCIDENZA VARIANTE

2.6 Ambiti di trasformazione

Superficie di territorio

urbanizzato all’anno

(mq/anno)

65 \ 10302 1.495 14.5%

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO(TESSERA)

VALORE DI VARIANTE

INCIDENZA VARIANTE

3.1 Settore primario

Aree agricole strategiche(ha)

75 58 0,4485 0,77%

Indicatori non in monitoraggio

CODICE

SUPERFICI TERRITORIO AGRICOLO - TESSERA (mq) PERCENTUALE DI CONSUMO DI

AGRICOLO - TESSERA

1 85,5 0.52%

CODICE SUPERFICIE TERRITORIO URBANIZZATO – TESSERA

(mq)

IINCREMENTO SU TERRITORIO

URBANIZZATO - TESSERA

2 65,5 0.68%

L’area urbanizzata nell’area della tessera è il 9% del territorio urbanizzato comunale.

La superficie agricola nell’area della tessera è il 2% del territorio agricolo comunale.

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6.4.4.3. Estratto Tavola 5 – Rete ecologica – Studio Agroforestale del PGT

LEGENDA

Matrice ecologica

Matrice ecologica di tipo agricolo - Bassa complessità e qualità

Matrice ecologica di tipo agricolo - Elevata complessità e qualità

Tessere di risorsa ambientale di tipo antropico o artificiale

Sistemi arborei transitori

Agroecosistemi residuali di tipo effimero

Sistemi forestali antropizzati

Sistemi di verde antropico ricreativo

Sistemi di verde antropico con funzione paesaggistico-ornamentale

Sistemi di verde antropico effimero

Elementi di connessione

Corridoi ecologici lineari%% %% %% %% %% %% %% %% %% %% %% %%

Corridoi ecologici a striscia

L’area si colloca all’interno della matrice ecologica di tipo agricolo ad elevata complessità e qualità.

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47

6.4.5. SCHEDA 21

Estensione di un ambito a destinazione residenziale – 3000 mq. La variante prevede la conversione di

destinazione da “Aree destinate all’agricoltura” a “Tessuti residenziali consolidati a bassa densità”

La nuova area si inserisce ai margini del tessuto edilizio consolidato.. Considerando l’indice di utilizzazione

fondiaria dei tessuti residenziali a bassa densità di 0,4 mq/mq, e 150 mc/abitante si ottengono 24 nuovi

abitanti teorici.

6.4.5.1. Analisi effetti diffusi

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI PIANO

INCIDENZA VARIANTE

1.4 PGT e qualità della vita:

sostenibilità sociale

Densità abitativa (ab/kmq)

9 300 356 0,15%

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

VALORE INIZIALE A PGT ADOTTATO

VALORE DI PIANO

INCIDENZA VARIANTE

2.6 Ambiti di trasformazione

Superficie di territorio

urbanizzato all’anno

(mq/anno)

65 \ 60000 1,66%

Non c’è consumo di suolo agricolo ad interesse strategico.

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Indicatori non in monitoraggio

CODICE SUPERFICI TERRITORIO AGRICOLO (ha) INCIDENZA SU TERRITORIO AGRICOLO

1 4.119.4 0,007%

CODICE SUPERFICIE TERRITORIO URBANIZZATO(ha) INCREMENTO SU TERRITORIO URBANIZZATO

2 681,4 0,04%

6.4.5.2. Analisi effetti di picco

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49

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE

INDICATORE

VALORE INIZIALE A

PGT ADOTTATO

VALORE DA VARIANTE (TESSERA)

INCIDENZA VARIANTE (%)

1.4

PGT e qualità della vita:

sostenibilità sociale

Densità abitativa (ab/kmq)

9 300 13,6 4,5%

CODICE

OBIETTIVO OBIETTIVO INDICATORE CODICE

INDICATORE VALORE

INIZIALE A PGT

ADOTTATO

VALORE DI PIANO

VALORE DA VARIANTE

INCIDENZA VARIANTE (%)

2.6 Ambiti di trasformazione

Superficie di territorio

urbanizzato all’anno

(mq/anno)

65 \ 18092 1.000 5.5%

Non c’è consumo di suolo agricolo ad interesse strategico.

Indicatori non in monitoraggio

CODICE SUPERFICI TERRITORIO AGRICOLO (ha) INCIDENZA SU TERRITORIO AGRICOLO

1 60,2 0,5%

CODICE SUPERFICIE TERRITORIO URBANIZZATO(ha) INCREMENTO SU TERRITORIO URBANIZZATO

2 85,1 0,35%

L’area urbanizzata nell’area della tessera è il 12% del territorio urbanizzato comunale.

La superficie agricola nell’area della tessera è il 1,4% del territorio agricolo comunale.

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6.4.5.3. Estratto Tavola 5 – Rete ecologica – Studio Agroforestale del PGT

LEGENDAMatrice ecologica

Matrice ecologica di tipo agricolo - Bassa complessità e qualità

Matrice ecologica di tipo agricolo - Elevata complessità e qualità

Tessere di risorsa ambientale di tipo antropico o artificiale

Sistemi arborei transitori

Agroecosistemi residuali di tipo effimero

Sistemi forestali antropizzati

Sistemi di verde antropico ricreativo

Sistemi di verde antropico con funzione paesaggistico-ornamentale

Sistemi di verde antropico effimero

Elementi di connessione

Corridoi ecologici lineari%% %% %% %% %% %% %% %% %% %% %% %%

Corridoi ecologici a striscia

L’area si colloca all’interno della matrice ecologica di tipo agricolo ad elevata complessità e qualità.

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6.5. EFFETTI CUMULATI

Nuovo territorio urbanizzato da variante: 11490 mq

Abitanti teorici da variante: 116 abitanti

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

EFFETTO CUMULATO

1.4 PGT e qualità della vita:

sostenibilità sociale

Densità abitativa (ab/kmq)

9 0,74%

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

EFFETTO CUMULATO

EFFETTO ATTESO

2.6 Ambiti di trasformazione

Superficie di territorio

urbanizzato all’anno

(mq/anno)

65 6,38% 2,55%

Richiamando le considerazioni fatte nel paragrafo 6.2.2, si prende in considerazione come valore ai fini

della valutazione l’effetto atteso.

CODICE OBIETTIVO

OBIETTIVO INDICATORE CODICE INDICATORE

EFFETTO CUMULATO

3.1 Settore primario

Aree agricole strategiche (ha)

75 0,017%

CODICE SUPERFICI TERRITORIO AGRICOLO (ha) INCIDENZA SU TERRITORIO AGRICOLO

1 4.119.4 0,028%

CODICE SUPERFICIE TERRITORIO URBANIZZATO(ha) INCREMENTO SU TERRITORIO URBANIZZATO

2 681,4 0,17%

I calcoli effettuati evidenziano un lieve incremento della superficie di territorio urbanizzata (0,17%) rispetto

alla versione del PGT approvato e un consumo di suolo agricolo pari allo 0,028% rispetto alla superficie

agricola da PGT.

L’attuazione delle aree di completamento comporterà un incremento del carico insediativo pari a 116

abitanti teorici in più rispetto al PGT, con un aumento della densità abitativa dello 0,73% rispetto al numero

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52

degli abitanti iniziali a PGT adottato e dello 0,53% rispetto agli abitanti teorici previsti a completa

attuazione del PGT vigente.

Gli elementi di criticità messi in luce dall’analisi nelle schede precedenti si possono così sintetizzare:

- consumo di 7.485 mq di suolo agricolo identificato ad elevata complessità e qualità, che presenta

quindi un più elevato valore naturalistico e una maggiore eterogeneità

- attiguità dell’ambito di completamento AC15 al corridoio ecologico lineare del cavo Pavesi.

Gli effetti negativi sono estremamente modesti in termini di significatività, risultando sostenibili per il

contesto in cui si inserisce la variante.

A sintesi dell’analisi delle componenti della variante si può dedurre che essa non interessi porzioni di

territorio cosi vaste da poter determinare effetti sull’ambiente incompatibili con l’attuale conformazione

paesaggistica.

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53

7. MITIGAZIONE AMBIENTALE

A valle del processo valutativo e possibile formalizzare alcune azioni mitigative e compensative per un più

efficace perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Di seguito vengono sintetizzate le azioni già indicate all’interno del Rapporto Ambientale della VAS del PGT

comunale, ovvero le aree agricole di valorizzazione ecosistemica, con l’obiettivo di proporre nuove azioni

che si integrino, senza sovrapporsi a quelle già proposte.

Aree agricole di valorizzazione eco sistemica proposte dalla VAS ( vedasi tav. e1 - VAS)

- Corona verde per Mortara :

anello verde filtro tra le attività agricole e le attività urbane , di ricucitura paesaggistica,

risanamento e riqualificazione ambientale.

- Aree di pregio ambientale:

previsione di aree agricole di valorizzazione eco sistemica a contorno delle zone della Medaglia e

della Barza, per il potenziamento e la salvaguardia dei valori ecologici esistenti,.

- Rete ecologica comunale:

riqualificazione eco sistemica della rete ecologica comunale, identificata come ambito di ricaduta

degli interventi di compensazione.

Per la variante oggetto di studio, si propongono gli impianti arborei quale intervento di valorizzazione

ambientale dell’agroecosistema.

Il territorio di Mortara è caratterizzato da un contesto rurale fortemente semplificato che si evidenzia in

modo netto nell’area ad ovest del territorio comunale ( vedasi carta uso del suolo) .

La superficie occupata dai boschi a Mortara è quasi inesistente, mentre l’area posta ad est appare

caratterizzata dalla presenza di impianti di pioppicoltura .

Si sottolinea come gli impianti arborei possano costituire una valida risorsa eco sistemica per il territorio.

In questa sede, considerando la bassa entità degli interventi proposti in variante e gli effetti evidenziati

soprattutto a livello locale, si propone di considerare interventi di mitigazione che migliorino l’inserimento

paesaggistico degli interventi nel contesto ambientale.

La sostenibilità degli interventi dovrà quindi essere garantita dalla contestualizzazione delle trasformazioni

rispetto allo stato di fatto, attraverso l’ottimizzazione delle scelte progettuali in funzione del contesto

ambientale e paesaggistico in cui si inseriscono.

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54

8. CONCLUSIONI

In conclusione si evidenzia che gli effetti attesi, rispetto al PGT attualmente vigente, sono i seguenti:

- per quanto riguarda il consumo di suolo, è rilevabile un incremento della superficie urbanizzata pari

a 11490 mq, lo 0,17% del territorio urbanizzato da previsioni del PGT . Tali trasformazioni non sono

completamente adeguate agli indirizzi della pianificazione sovraordinata, che evidenziano la

necessità di una riduzione del consumo di suolo e di uno sviluppo sostenibile che salvaguardi anche

i valori di naturalità degli ambiti agricoli.

Si tratta comunque di un’ aumento molto basso che interessa aree di completamento della frangia

urbana inserendosi nel tessuto consolidato, che si può quindi ritenere trascurabile;

- per quanto riguarda l’incremento demografico, la variante comporterà l’insediamento di 116

abitanti teorici, cioè un incremento dello 0,73% rispetto al numero degli abitanti iniziali a PGT

adottato e dello 0,53% rispetto agli abitanti teorici previsti a completa attuazione del PGT vigente.

L’ incremento dei residenti comporterà un aumento nella richiesta dei servizi, andrà quindi valutata

la capacità dell’attuale dotazione di rispondere alle nuove esigenze ed eventuali soluzioni

progettuali finalizzate al soddisfacimento della domande aggiuntiva.

In relazione a quanto richiamato circa le dimensioni e le caratteristiche della variante al PGT, si evidenzia

che:

- l’area di intervento non ricade entro il campo di applicazione più generale della Direttiva

2001/42/CE in materia di VAS, come precisato dall’art. 6 del D. Lgs n.152/2006, non costituendo

esso il quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione, l’area di localizzazione o

comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV del medesimo decreto; la

variante al PGT non costituisce infatti quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti

elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE e s.m.i. (Valutazione di Impatto Ambientale),

né le previsioni d’intervento producono effetti sui siti di cui alla direttiva 92/43/CEE (Rete Natura

2000);

- i principali effetti ambientali potenzialmente correlabili alla variante di PGT presentano connotati

riferiti alla dimensione locale, con aspetti riguardanti la di completamento di uno scenario

urbanistico già configurato e condiviso a livello locale;

- ai sensi della DGR 6420 del 27.12.2007, punto 2.2, la presente variante determina l’uso di piccole

aree a livello locale e le modifiche minori (cfr. anche punto 4.6 della DGR 13.03.2007);

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55

- ai sensi della DGR 351 del 13.03.2007, punto 4.7, la presente variante al PGT non rientra nel

paragrafo 2 dell’art. 3 della Direttiva 2001/42/CE, di seguito citato: “ viene effettuata una

valutazione ambientale per tutti i piani e i programmi:

1- che sono elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei

trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della

pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli,

2- che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti elencati negli

allegati I e II della direttiva 85/337/CEE, o per i quali, in considerazione dei possibili effetti

sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva

92/43/CEE.”

- non vi sono interferenze con ambiti di valenza ambientale e paesistica del territorio;

- gli effetti negativi sono estremamente modesti in termini di significatività, risultando sostenibili per

il contesto in cui si inserisce la variante.

Alla luce delle considerazioni sopra espresse si propone di non sottoporre a procedura di VAS la Variante

n.1 al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi del PGT di Mortara.

Fatto a Vigevano il 15 Marzo 2013

In fede

Dott. Luca Sormani