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Un solo punto nel 2012, inizio del girone di ritorno identico all’andata: due sconfitte di fila ma più gol subiti, spogliatoio che sembra aver perso un po’ di smalto e l’approccio alla gara. Sabato h.15:00 contro l’Ascoli, martedi 31/01/12 a Torino h.20:45 e lunedì 6/2/12 col Cittadella h.19:00 Senza cattiveria agonistica non si va da nessuna parte CAGNI NON SI DÀ PACE PERCHÈ DOPO LE FESTE NATALIZIE IL SUO VICENZA INVECE DI CONTINUA- RE SULLA RETTA VIA SEMBRA AVER PERSO LA PROPRIA IDENTITÀ! ORA TRE GARE IN 8 GIORNI. Gigi Cagni, nel dopo gara della gara contro il Sassuolo si dice molto arrabbiato coi suoi giocatori per l’atteggiamen- to messo in campo: “Ho poco da dire. Sono arrabbiato coi ragazzi perché non si sono applicati al massimo per tutta la gara, ma solo a tratti. Se manca la voglia di vincere è inutile parlare di tattica. Dovremmo prendere esempio del Sassuolo dove tutti corrono e lottano per la squadra. Frison? È il no- stro portiere e resterà qui fino a fine stagione”. Le voci di corridoio sicuramente non fanno bene a nessuno, figuriamoci per coloro che scendono in campo, di sicuro per metterli in confusione, per stimolarli o inguaiarli. Alla resa dei conti si deduce che il gruppo biancorosso si sia fatto tra- scinare, eccome, altrimenti non sarebbe uscito così malcon- cio dal “Braglia” di Modena con un 4-2. Attenzione perché sulla carta ci stava, ma se analizziamo la gara, il Sassuolo almeno nel primo tempo aveva fatto poco. Poi, da squadra tosta e rocciosa com’è, ha chiuso la gara mo- strando che le formazioni che intendono salire in serie A, non devono per forza di ragione mostrare gran spettacolo, ma avere il carisma e la mentalità giusta per portare a casa il risultato. Il Vicenza ha retto bene nella prima frazione ma non ha mai dato la sensazione di voler far suo il match così il Sassuolo ha aspettato che l’undici di Cagni spendesse tutte le ener- gie per poi trafiggerlo ed umiliarlo. Si può perdere, ma con dignità. Ha ragione Cagni ad arrabbiarsi. In campo devono andare i giocatori che hanno fame di calcio, che si mangiano l’avversario e l’erba. Le signorine, invece, vanno in tribuna altrimenti si decida in fretta a mandarli via. I pali non sono gol e qui si deve iniziare a concretizzare. Dalle recenti tre gare un solo punto, media retrocessione e posizione che co- mincia rifarsi preoccupante. Un solo punto nel 2012 non è certo beneaugurante. Contro l’Ascoli un unico risultato sempre che gli avversari penaliz- zati e inguaiati con ricorsi, ritardi stipendi, società in bilico, col rischio pure di fallire, non decidano di dare una svolta rimettendosi in corsa per la salvezza. La vittoria sul Gubbio è la ciliegina sulla torta per un ritorno convincente. Vicenza che martedì sera alle 20:45 sarà a Torino, auguri e lunedì sempre di sera ma alle ore 19:00 nel posticipo in casa col Cittadella. Se son rose, fioriranno. F.N. Turno di chiusura mercoledi LONGA DI SCHIAVON (VI) - Piazza Libertà, 15 - tel 0444 665933 sulla statale Vicenza - Marostica Concordia e Titanic: due naufragi figli della superficialità. Il comandante Smith non abbandonò il Titanic, e il suo corpo non fu mai più ritrovato. Il comandante Schettino, invece, dopo l’incidente con la Concor- dia era già a riva per mettersi in salvo. Il Titanic e la Concordia sono due tragedie simili: prodotti della superficialità umana. Ma a differenza di Francesco Schettino, il comandante del “Titanic” non abban- donò la sua nave mentre colava a picco. Inoltre a cent’anni di distanza, con tutte le innovazioni tecno- logiche che oggi ci sono a disposizione, appare dav- vero assurdo dover rivivere certi eventi drammatici. Nel caso del Titanic il comandante, Edward Smith, spinse la nave a grande velocità, non curandosi delle segnalazioni iceberg da parte di altre imbarcazioni. Il comandante della Concordia, Schettino, invece sembra aver ignorato le carte nautiche che segna- lavano la presenza di scogli. Ma se Smith, voleva stupire il mondo, attraccando a New York in antici- po rispetto alla tabella di navigazione, non si capi- sce quale scopo avesse il comandante Schettino, di avvicinarsi così pericolosamente alle coste dell’isola del Giglio. Il commandante Smith non abbandonò “vigliaccamente” la nave che affondava, a differen- za del suo “collega” Schettino, visto già a riva per mettersi in salvo, mentre erano ancora in atto le ope- razioni di evacuazione dalla nave. La tragedia della Costa Concordia era certamente evitabile, invece ci troviamo ancora una volta a contare i dispersi. Oltre al danno umano, bisogna valutare anche l’impatto di natura ambientale. Mentre il Titanic s’inabissava nei fondali dell’oceano Atlantico, il relitto della Concor- dia finirà, con buone probabilità, nelle acque del mar Tirreno; a circa 70 metri di profondità. Auguriamoci almeno che questa sia l’ultima volta in cui dovremo assistere a tragedie navali figlie della troppa sicurez- za, che spesso albergano nell’animo umano. Il direttore responsabile Sabato 28 gennaio 2012 S E T T I M A N A L E S P O R T I V O CURIOSITÀ | MUSICA | SPETTACOLO | ATTUALITÀ DIRETTORE FABIO NOARO POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (CONV. IN L.27/02/04 N.46) ART. 1, COMMA 1, DCB VICENZA - REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI VICENZA N.98 DEL 28/10/1957 - DISTRIBUZIONE GRATUITA CON ABBONAMENTO SOSTENITORE Anno 55 - Numero 11 visita il portale di Sport Vicenza sport attualità cultura www.sportvicenza.com Editoriale

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Un solo punto nel 2012, inizio del girone di ritorno identico all’andata: due sconfitte di fila ma più gol subiti, spogliatoio che sembra aver perso un po’ di smalto e l’approccio alla gara. Sabato h.15:00 contro l’Ascoli, martedi 31/01/12 a Torino h.20:45 e lunedì 6/2/12 col Cittadella h.19:00

Senza cattiveria agonistica non si va da nessuna parteCAGNI NON SI DÀ PACE PERCHÈ DOPO LE FESTE NATALIZIE IL SUO VICENZA INVECE DI CONTINUA-RE SULLA RETTA VIA SEMBRA AVER PERSO LA PROPRIA IDENTITÀ! ORA TRE GARE IN 8 GIORNI.

Gigi Cagni, nel dopo gara della gara contro il Sassuolo si dice molto arrabbiato coi suoi giocatori per l’atteggiamen-to messo in campo: “Ho poco da dire. Sono arrabbiato coi ragazzi perché non si sono applicati al massimo per tutta la gara, ma solo a tratti. Se manca la voglia di vincere è inutile parlare di tattica. Dovremmo prendere esempio del Sassuolo dove tutti corrono e lottano per la squadra. Frison? È il no-stro portiere e resterà qui fino a fine stagione”.

Le voci di corridoio sicuramente non fanno bene a nessuno, figuriamoci per coloro che scendono in campo, di sicuro per metterli in confusione, per stimolarli o inguaiarli. Alla resa dei conti si deduce che il gruppo biancorosso si sia fatto tra-scinare, eccome, altrimenti non sarebbe uscito così malcon-cio dal “Braglia” di Modena con un 4-2. Attenzione perché sulla carta ci stava, ma se analizziamo la gara, il Sassuolo almeno nel primo tempo aveva fatto poco. Poi, da squadra tosta e rocciosa com’è, ha chiuso la gara mo-strando che le formazioni che intendono salire in serie A, non devono per forza di ragione mostrare gran spettacolo, ma avere il carisma e la mentalità giusta per portare a casa il risultato. Il Vicenza ha retto bene nella prima frazione ma non ha mai dato la sensazione di voler far suo il match così il Sassuolo ha aspettato che l’undici di Cagni spendesse tutte le ener-gie per poi trafiggerlo ed umiliarlo. Si può perdere, ma con dignità. Ha ragione Cagni ad arrabbiarsi. In campo devono andare i giocatori che hanno fame di calcio, che si mangiano l’avversario e l’erba. Le signorine, invece, vanno in tribuna altrimenti si decida in fretta a mandarli via. I pali non sono gol e qui si deve iniziare a concretizzare. Dalle recenti tre gare un solo punto, media retrocessione e posizione che co-mincia rifarsi preoccupante. Un solo punto nel 2012 non è certo beneaugurante. Contro l’Ascoli un unico risultato sempre che gli avversari penaliz-zati e inguaiati con ricorsi, ritardi stipendi, società in bilico, col rischio pure di fallire, non decidano di dare una svolta rimettendosi in corsa per la salvezza. La vittoria sul Gubbio è la ciliegina sulla torta per un ritorno convincente. Vicenza che martedì sera alle 20:45 sarà a Torino, auguri e lunedì sempre di sera ma alle ore 19:00 nel posticipo in casa col Cittadella. Se son rose, fioriranno. F.N.

Turno di chiusura mercolediLONGA DI SCHIAVON (VI) - Piazza Libertà, 15 - tel 0444 665933

sulla statale Vicenza - Marostica

Concordia e Titanic: due naufragi figli della superficialità. Il comandante Smith non abbandonò il Titanic, e il suo corpo non fu mai più ritrovato. Il comandante Schettino, invece, dopo l’incidente con la Concor-dia era già a riva per mettersi in salvo. Il Titanic e la Concordia sono due tragedie simili: prodotti della superficialità umana. Ma a differenza di Francesco Schettino, il comandante del “Titanic” non abban-donò la sua nave mentre colava a picco. Inoltre a cent’anni di distanza, con tutte le innovazioni tecno-logiche che oggi ci sono a disposizione, appare dav-vero assurdo dover rivivere certi eventi drammatici. Nel caso del Titanic il comandante, Edward Smith, spinse la nave a grande velocità, non curandosi delle segnalazioni iceberg da parte di altre imbarcazioni. Il comandante della Concordia, Schettino, invece sembra aver ignorato le carte nautiche che segna-lavano la presenza di scogli. Ma se Smith, voleva stupire il mondo, attraccando a New York in antici-po rispetto alla tabella di navigazione, non si capi-sce quale scopo avesse il comandante Schettino, di avvicinarsi così pericolosamente alle coste dell’isola del Giglio. Il commandante Smith non abbandonò “vigliaccamente” la nave che affondava, a differen-za del suo “collega” Schettino, visto già a riva per mettersi in salvo, mentre erano ancora in atto le ope-razioni di evacuazione dalla nave. La tragedia della Costa Concordia era certamente evitabile, invece ci troviamo ancora una volta a contare i dispersi. Oltre al danno umano, bisogna valutare anche l’impatto di natura ambientale. Mentre il Titanic s’inabissava nei fondali dell’oceano Atlantico, il relitto della Concor-dia finirà, con buone probabilità, nelle acque del mar Tirreno; a circa 70 metri di profondità. Auguriamoci almeno che questa sia l’ultima volta in cui dovremo assistere a tragedie navali figlie della troppa sicurez-za, che spesso albergano nell’animo umano. Il direttore responsabile

Sabato 28 gennaio 2012

S E T T I M A N A L E S P O R T I V OC U R I O S I T À | M U S I C A | S P E T T A C O L O | A T T U A L I T À

D I R E T T O R E F A B I O N O A R O

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Anno 55 - Numero 11

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Vogliamo far “resuscitare” anche il frastornato Ascoli?

Calcio Vicenza. Le prossime tre gare decideranno le sorti del Vicenza: Ascoli-Torino-Cittadella , magnifici banchi di prova

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segue dalla prima

Irriconoscibile quanto basta il Vicenza nella tana del Sassuolo: esce sconfitto ed umiliato per una gara già persa in parten-za non tanto per il gioco, ma per non aver applicato la mentalità, il carattere e la cattiveria agonistica che per alcune setti-mane lo aveva contraddistinto con buoni risultati e una striscia positiva durata per 8 giornate. Ora, dopo le feste di Natale, il panettone continua fare brutti scherzi. Infatti, nel 2012, la formazione biancorossa ha accu-mulato un solo punto ed ha iniziato il girone di ritorno come

all’andata, scivolando sia col Brescia che col Sassuolo su-bendo un passivo pesante che con ogni probabilità faticherà smaltirlo. Non sappiamo se le voci di mercato abbiano per certi versi infastidito i giocatori, perché, quelli che rappre-sentavano il punto forte, la colonna portante, per intenderci, sono meno efficaci e, se non bastasse, s’è persa anche un po’ di stima. Il Sassuolo dovrebbe servire di lezione ai biancorossi anche se sarà difficile smaltire questo contraccolpo psicologico. A Modena la squadra di Cagni non ha mai dato la sensazione di entrare in gara, ha effettuato una serie di errori uscendo dopo 93 minuti di gioco nel caos totale. Cagni non si nasconde si prende le proprie responsabilità, sorvola il gioco, la condizione atletica e puntualizza che gio-cando così non si farà tanta strada… semmai tutta in salita perché se si scende in campo senza grinta e approccio giusto alla gara, di gare così se ne perderanno ancora inguaiando anche la posizione in classifica.

Per capirci, il tecnico sa dove può arrivare il suo organico e non può inventarsi altre strategie come quella di usare la bacchetta magica. Chi scende in campo deve essere consa-pevole della situazione altrimenti si metta da parte.

ASCOLI, TORINO E CITTADELLALE PROSSIME TRE GARE IN 8 GIORNIBianconeri che hanno occupato l’ultimo gradino della ca-detteria, pieni di problemi societari e stipendi bloccati, per capirci, pure penalizzato, col rischio di fallire. Va avanti vi-vendo alla giornata e dopo aver battuto il Gubbio tra le mura, a Vicenza venderà cara la propria pelle. Poi sarà la volta col Torino, sulla carta sfavoriti. Gara che si giocherà alle 20:45.Lo eravamo anche a Sassuolo ma perdere in quella maniera non piace a nessuno perchè qui non si tratta di modulo o di condizione atletica, ma di approccio sbagliato alla gara. Questa squadra appena la lasci per un attimo, va nel panico totale. Finchè il cagnolino è al guinzaglio nessun problema ma ap-pena lo lasci libero, la paura che finisca in strada e venga travolto da qualche auto. (continua)

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Quarto gol per Rigoni il quale si sta dimostrando di attraversare un buon momento e nemmeno farlo apposta ha prolungato il suo contratto col Vicenza sino al 2015: è in forse contro l’Ascoli.

Abbruscato ritrova la via del gol, questa volta su rigore e si porta a quota 12 nella classifica dei cannonieri a tre lunghezze da Sansone e Immobile.

Sabato 28 gennaio 2012

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Al Vicenza quel panettone è rimasto troppo indigesto

Vogliamo far “resuscitare” anche il frastornato Ascoli?

Le prossime tre gare decideranno le sorti del Vicenza: Ascoli-Torino-Cittadella , magnifici banchi di prova Calcio Vicenza. Bisogna ricominciare a fare sul serio per non compromettere la posizione in classifica

3

LA SOCIETÀ AD UNA SVOLTA BASTA CHE I NUO-VI PROPRIETARI ABBIANO ESPERIENZA CALCI-STICA ALTRIMENTI AUMENTEREBBERO NON DA POCO I PROBLEMI IN VIA SCHIO

Acquisti e cessioniNon vogliamo soffermarci più di tanto nel parlare di coloro che subentreranno e cosa porteranno. Per il momento la sensazio-ne, speriamo di sbagliarci, ci sembra la solita di sempre. Non sarà un “Paperon de Paperoni” ad entrare, ma i soliti industriali, tanto di cappello, che baderanno tenere a galla questo patrimo-nio biancorosso arricchendo un po’ di più le casse societarie, ma senza fare grandi strategie. La politica sarà sempre la soli-ta, cambieranno i nomi ma la sostanza quella di sempre. Poco importa che sia un dentista, un commercialista, un conciario o un imprenditore. Colui che entra deve avere esperienza calci-stica, cosa che l’attuale presidente e alcuni suoi soci non han-no, perchè entrare solo per il gusto di comandare e poi trovarsi commettere errori, potrebbero costare caro. Capitolo giocatori: siamo sulle mani di Cristallini, il quale, con “occhi cristallini” ha fatto arrivare alcuni elementi giovani, tra questi il portiere Pin-soglio e Possebon che sembrano promettere bene e le partenze di altri che porteranno soldini in società, tra questi Rossi, Minie-ri, Danti e Bianconi. Resta il fatto che i movimenti della società e il mercato, per il momento stanno frastornando la squadra di Cagni che non riesce più a digerire il panettone. Fabio Noaro

segue dalla seconda

Ed è quello che succede al Vicenza quan-do appena si tira su e colleziona una serie di risultati utili di fila, al primo scivolone poi non riesce più a riprendersi. Infatti dopo la prestazione poco brillante con la Reggina, l’unico punto nel nuovo anno, le sconfitte subito dopo rimedia-te con Brescia e Sassuolo, hanno tagliato le gambe, anche perchè il calendario, ora non promette nulla di buono.Infatti dopo Ascoli e Torino, la terza avversaria sarà il Citta-della che all’andata rifilò 4 ceffoni, identici al Sassuolo sette giorni fa. Al Menti la partita inizierà alle ore 19:00.Non resta che rimboccarsi le maniche, riprendere il cammino con il sacrifico di sempre e recuperare in fretta i punti persi per strada. La classifica comincia rifarsi un po’ preoccupante perchè le squadre dietro non mollano ma c’è tutto il tempo per aggiu-stare certi meccanismi attualmente inceppati.

La posizione del Vicenza Dopo 2 gare del girone di ritorno

BRESCIA - VICENZA

VICENZA - SASSUOLOASCOLI - VICENZAVICENZA - TORINO

CITTADELLA - VICENZAVICENZA - LIVORNOCROTONE - VICENZAVICENZA - VARESE

GROSSETO - VICENZAVICENZA - VERONAPADOVA - VICENZA

VICENZA - ALBINOLEFFE JUVE STABIA - VICENZA

VICENZA - GUBBIOSAMPDORIA - VICENZANOCERINA - VICENZA VICENZA - PESCARAMODENA - VICENZAVICENZA - EMPOLI

BARI - VICENZA VICENZA - REGGINA

2-00-11-10-14-21-12-20-21-12-12-12-11-03-10-12-21-10-31-02-20-0

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Carlo Pinsoglio (Moncalieri, 16 marzo 1990) portiere della Nazionale Under-21 è cresciuto nella Juventus e di re-cente era al Pescara mentre ora sarà il vice di Frison. Al centro il diesse Schwoch e subito l’altro acquisto Rodrigo Pereira Possebon (nato il 13 febbraio 1989) un brasiliano che gioca come centrocampista.

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Sabato 28 gennaio 2012

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4Calcio serie B. Big-match Sassuolo-Verona e Varese-Torino - All’“Euganeo” il derby da sogno tra Padova-Cittadella

Per i play-off un solo postoPer i play-out che bagarre!

il Bari rischia grosso sul terreno dell’Albinoleffe mentre il Gubbio dovrà fare i conti in casa contro i blucerchiati.La Nocerina si gioca buone chance in casa contro il Li-vorno che va a fasi alterne, così come l’Empoli che da qui, sino alla fine, dovrà sbagliare il meno possibile ospi-tando, per questa settimana, il Brescia che con Calori in panca da quattro giornate ha assaporato solo vittorie.

* - 7 punti | ** - 4 punti | ***- 2 punti | **** -1 punto

CLASSIFICA

SASSUOLOTORINO

PESCARAVERONAPADOVAVARESE

REGGINAGROSSETO

JUVE STABIA **BRESCIA

SAMPDORIA

CITTADELLABARI***VICENZALIVORNOCROTONE ****MODENAALBINOLEFFEEMPOLIGUBBIOASCOLI *NOCERINA

3029262524242322221816

4646454441343232313130

1-02-12-01-10-12-01-40-21-11-24-2

2-23-22-10-01-01-10-12-31-10-01-0

GROSSETO - ALBINOLEFFEASCOLI - GUBBIO

VERONA - JUVE STABIASAMPDORIA - LIVORNO

BARI - MODENABRESCIA - NOCERINAREGGINA - PADOVAEMPOLI - PESCARA

CITTADELLA - TORINOCROTONE - VARESE

SASSUOLO - VICENZA

RISULTATI 2^ GIORNATA RITORNOA

Mister Dal Canto e il presidente Marcello Cestaro ri-trovano il sorriso dopo la bella vittoria conseguita a Reggio Calabria. Ora ad attenderli il tenace Cittadella nel derby da sogno.

Classifica marcatori serie B

15 Sansone, Immobile; 13 Tavano; 12 Abbruscato, Sau, Sforzini; 11 Sansovini; 9 Cocco, Jonathas; 8, Castal-do, Insigne, Papa N’Diaye, Pozzi; 7 Missiroli, Ceravo-lo, Maah, Dionisi; 6 Ciofani, Cutolo, Ragusa, Boakye, Bertani, Caridi, Paulinho, Greco, Cacia; 5 Hallfredsson, Pichlmann, Ruopolo, Graffiedi, Bianchi, Caetano, Fec-zesin, Antenucci, Cellini, Sgrigna, Campagnacci, Alfa-geme, De Luca

Poker Padova al “Granillo”, il Sassuolo aggancia il Torino, sorridono anche Pescara e Verona.Sonante vittoria del Padova nel posticipo del lunedì sera. I biancoscudati si sono imposti per 4-1 sul campo della Reggina e approdano a 41 punti, al 5° posto in classifica e saranno chiamati al prossimo confronto contro i cugini del Cittadella che vogliono rivendicare il match dell’an-data. Calabresi sempre settimi, contestati con minacce verso società e giocatori. Povero Gregucci in panchina! Il Gros-seto di Viviani è a braccetto della Reggina.

Per il resto, il Torino non riesce a portarsi a casa i 3 punti dal campo del Cittadella e, dopo l’1-1 maturato in Vene-to, saranno attesi da un altro test insidioso, nella tana del Varese di Maran che non regala nulla e minaccia i primi posti Granata si vedono agganciati in vetta alla classifica dal Sassuolo, capace di vincere per 4-2 sul Vicenza, tra-scinato dal solito scatenato Sansone, autore di una triplet-ta e nuovo capocannoniere del campionato.Sassuolo che ora attende il Verona e vedremo se sarà an-cora così lucido per meritarsi lo scettro della cadetteria.

Anche Pescara e Scaligeri approfittano del passo falso dei granata: gli abruzzesi vincono per 2-0 ad Empoli, mentre i gialloblù riescono ad avere la meglio con il medesimo risultato della Juve Stabia. Adesso i punti di vantaggio rispetto alle squadre fuori dalla zona playoff iniziano a diventare tanti.

Nelle zone alte della classifica vince anche il Varese (2-1 a Crotone), mentre il Grosseto riesce ad avere la meglio sull’Albinoleffe (1-0). Proprio nei minuti finali, l’Ascoli è riuscito a battere il Gubbio per 2-1 abbandonando così, almeno per il momento, l’ultimo posto, adesso occupato dalla Nocerina sconfitta dal ruolo compressore Brescia alla sua quarta vittoria di fila.

Cade ancora una volta in casa il Bari, messo k.o. dal Mo-dena. Nella zona bassa il Vicenza ha l’obbligo di superare il tanto discusso Ascoli che di sicuro non è morto in campo, Modena e Crotone saranno in trasferta su campi minati,

VICENZA - ASCOLIALBINOLEFFE - BARI

EMPOLI - BRESCIAPADOVA - CITTADELLA

JUVE STABIA - CROTONENOCERINA - LIVORNOPESCARA - MODENA

GROSSETO - REGGINAGUBBIO - SAMPDORIA

VARESE - TORINOSASSUOLO - VERONA

3^ GIORNATA DI RITORNO

TaccuinoLe partite della 3^ giornata di ritorno

La serie B gioca sabato 28 gennaio, ore 15:00Anticipovenerdì 27 gennaio, ore 19:00 Juve Stabia-Crotonevenerdì 27 gennaio, ore 21:00 Pescara-Modena

La 4 ̂giornata di ritorno • martedì 31/1 h20:45

Modena-Albinoleffe; Sampdoria-Empoli; Verona-Grosseto; Reggina-Gubbio; Brescia_Juve Stabia; Asco-li-Nocerina; Bari-Padova; Crotone-Pescara; Cittadella-Sassuolo; Livorno-Varese; Torino-Vicenza

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Sabato 28 gennaio 2012

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5Calcio Triestina, l’avversario di turno.Calcio serie A. Complimenti al trio Juventus, Milan e Udinese. Meriti anche all’Inter ma soprattutto a mister Ranieri

Juventus capolista, Milan a ridosso e sorniona Udinese

L’Inter si rifà prepotentemente sotto, la Lazio è in calo mentre la Roma è sulla strada giusta.Si comincia con Roma-Cesena che devasta in 9 minuti il Cesena segnando 3 gol e festeggia l’ennesimo record di Totti, diventato con la sua doppietta il miglior cannoniere di sempre con la stessa maglia. La Juventus vince con un risultato all’inglese per 2-0 mantenendo l’imbattibilità in campionato. Non brilla certo per il suo gioco spumeggian-te, ma è impressionante per forza fisica, pressing intelli-gente ed inserimenti fantastici dei centrocampisti e degli esterni. Pirlo ha sempre più in mano il timone e sembra essere l’uomo in più in campo come punto di riferimento. Conte ha inquadrato la squadra comprendendo le caratte-ristiche degli uomini a sua disposizione e ne sta esaltando il rendimento. Poco da dire dello 0-0 fra Bologna e Parma. Partita noiosa e un punto che fa contente entrambe le com-pagini. Pareggio divertente fra Lecce e Chievo Verona con il risultato finale di 2 a 2 con gol in extremis di Di Michele in ottimo stato di forma. Il Chievo forse poteva chiuderla ma ha sbagliato troppo ed è stato punito da un Lecce mai domo. Il Milan vince agevolmente sul sintetico di Novara per 3 a 0. Gli uomini di Allegri si aggrappano alle giocate di Ibrahimovic che ne segna 2 ed il secondo con un colpo di tacco da fantascienza. Il gioco dei rossoneri non entusia-

sma ma finchè c’è Ibra tutto viene un po’ più mascherato. Palermo Genoa finisce 5 a 3. Partita rocambolesca con azioni da una parte e dall’altra e con le difese che ballano troppo. Pareggio che ci può stare tra Siena e Napoli.

La partita termina 1 a 1 con gol di Calaiò e Pandev. L’U-dinese vince 2 a 0 con il Catania di Montella che sembra essersi smarrito un po’ da qualche giornata. L’Udinese è lì a 3 punti dalla capolista e a 2 dal Milan secondo e ormai non ci sorprende più e non si può parlare più di favola ma di fantastica realtà. Di Natale segna un altro gol straordinario e vola in vet-ta alla classifica dei bomber insieme ad Ibra. L’Udinese è una macchina quasi perfetta. Pareggio per 0-0 fra Caglia-ri e Fiorentina, che aspetta il rientro di Jovetic come un ghiacciolo nel deserto e si prepara ad abbracciare forse il centravanti del futuro e del presente soprattutto: parliamo di Amauri. L’Inter vince 2-1 con la Lazio, che recrimina per le decisioni arbitrali che a detta dei biancocelesti hanno condizionato l’esito della gara. Sorride Ranieri che sorpas-sa la Lazio e si prende il quarto posto solitario. Ora fari puntati su Juventus-Udinese, match che darà molte conferme.

Classifica marcatori serie A

14 Ibrahimovic, Di Natale; 12 Denis; 11 Cavani; 9 Jovetic,Klose, Palacio; 8 Calaiò, Giovinco, Milito; 7 Osvaldo, Matri; 6 Mutu, Miccoli, Rigoni, Nocerino, Mar-chisio, Hamsik; 5 Lodi, Pepe, Di Vaio, Di Michele, Pan-dev, Pazzini, Destro.

TaccuinoLe partite della 1^ giornata di ritorno

La serie A gioca domenica 29 gennaio, ore 15:00

Anticipisabato 28 gennaio, ore 18:00 Catania-Parmasabato 28 gennaio, ore 20:45 Juventus-UdinesePosticipidomenica 29 gennaio, ore 20:45 Chievo-Laziodomenica 29 gennaio, ore 20:45 Milan-Cagliari

Le partite della 2^ giornata di ritorno

Siena-Catania; Napoli-Cesena; Novara-Chievo; Bolo-gna-Fiorentina; Atalanta-Genoa; Parma-Juventus; Udi-nese-Lecce; Lazio-Milan; Inter-Palermo; Cagliari-Roma

ATALANTA - JUVENTUSROMA - CESENA

BOLOGNA - PARMACAGLIARI - FIORENTINA

LECCE - CHIEVONOVARA - MILAN

PALERMO - GENOASIENA - NAPOLI

UDINESE - CATANIAINTER - LAZIO

0-25-10-00-02-20-35-31-12-12-1

RISULTATI 19^ GIORNATAA

CESENA - ATALANTAROMA - BOLOGNAMILAN - CAGLIARI

LECCE - INTERCHIEVO - LAZIOGENOA - NAPOLI

PALERMO - NOVARACATANIA - PARMA

FIORENTINA - SIENAJUVENTUS - UDINESE

1-42-02-01-40-01-62-23-30-00-0

1^ GIORNATA DI RITORNO * - 6 punti

23232222202019151312

CAGLIARIPARMACATANIAFIORENTINAATALANTA*BOLOGNASIENACESENALECCENOVARA

JUVENTUSMILAN

UDINESEINTERLAZIOROMA

NAPOLIPALERMO

CHIEVOGENOA

41403835333029242424

CLASSIFICA

Sabato 28 gennaio 2012

A

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6Calcio Triestina, l’avversario di turno. Giuliani sconfitti al Nereo Rocco dal Toro e all’ultimo posto L’avversario di turno. Problemi societari, penalizzazione, processi etc… I bianconeri, comunque, sono vivi in campo!

PROBABILI FORMAZIONI | VICENZA - ASCOLI | sabato 28 gennaio 2012 - ore 15:00

ASCOLI (4-4-2)

Frison

Tonucci

GianiMisuraca

Martinelli

Abbruscato

Rigoni(Pisano)

AugustynGavazzi

Soligo

Paolucci

Guarna

Soncin Scalise

Di Donato

SbaffoCiofani

Pederzoli

Papa WaigoPasqualini

Faisca (ex)

Peccarisi

VICENZA (4-3-1-2)Allenatore Luigi CagniA disposizione in panchina:Acerbis, Bariti, Maiorino, Paro, Maritato, Pisano (Rigoni), Bastrini

Allenatore Massimo SilvaA disposizione in panchina:Murantonio, Tamburini (ex), Vitiello, Beretta, Romeo, Ilari, Andelkovic

PRIMI 3 PUNTI DEL 2012 PER I BIAN-CONERI DI SILVA ANCHE SE TUTTO ATTORNO REGNA L’AGONIA!I bianconeri venivano da due scon-fitte consecutive, e volevano riscat-tarsi per continuare la risalita in classifica.Gli umbri,dopo la convin-cente vittoria con il Grosseto, spera-vano di fermare una diretta concor-rente e magari staccarla in classifica con una vittoria. Silva schiera i suoi con l’ormai classico 5-3-2. Prima frazione di gioco avara di emozioni. Uniche fiammate degli umbri portano la firma di Graffiedi e Ciofani che non inquadrano lo specchio della porta. Quando la parti-ta sembra indirizzata a uno scialbo 0-0, i padroni di casa trovavano la rete con Papa Waigo, giocatore che a suo tempo era stato inseguito dal Vicenza, ma la Fiorentina aveva alzato il prezzo, che sblocca il match.

Ascoli sotto inchiesta ma in campo discreti segnali

Il senegalese trova la deviazione decisiva a porta vuota, approfittando di una brutta uscita di Donnarumma. Ot-tavo centro stagionale per il bomber bianconero, che era a secco dallo scorso 3 dicembre. La ripresa è decisamente più viva. L’Ascoli arretra pe-ricolosamente di parecchi metri, lasciando l’iniziativa totalmente nelle mani degli ospiti. La gara, comunque, vive sull’equilibrio. Il match si accende negli ultimi venticinque minuti. Al 65’ splendida conclusione in controbalzo di Papa Waigo sulla quale si supera Don-narumma che devia in corner. Gli ospiti non stanno a guardare e al 69’ fanno tremare la porta di Guarna: ter-rificante botta da fuori area di Graffiedi che colpisce in pieno la traversa. Neppure il tempo di respirare che il Gubbio agguanta il pari. Bazzoffia ben lanciato in porta, trova la rete del pari con un preciso destro che anticipa Guarna in uscita. All’ 89’, però, arriva la zampata vin-cente di Falconieri che fa esplodere lo stadio del Duca:

il nuovo entrato trova l’incornata del vantaggio sfrut-tando nel migliore dei modi un perfetto cross di Sbaffo. Finisce la partita, l’Ascoli si aggiudica il match salvezza e sale a 18 punti scavalcando la Nocerina che scende in ultima posizione. Felice per i tre punti a fine gara l’allenatore Silva: “Ci abbiamo creduto fino alla fine. Sapevamo che sarebbe stata una partita complicata. Peccato non averla chiusa prima, potevamo soffire di meno ma va bene cosi”.Ora si va a Vicenza? “Ogni avversario va rispettato, sap-piamo che arrivano da due sconfitte di fila e avranno il dente avvelenato. Anche noi arrivavamo da due ko e questa vittoria ci deve far riflettere e capire che ce ne vorranno altrettante per raggiungere la salvezza.”Cosa teme del Vicenza? “Ambiente, tecnico e squadra, non dimentichiamo che hanno fatto un filotto di 8 gare senza mai perdere. Affrontiamo una squadra arrabbiata ma se applicheremo l’approccio giusto, non usciremo a mani vuote.”Si salverà l’Ascoli? “Dipende da noi, io trasmetto il ne-cessario ai miei ragazzi, grinta, determinazione, cattive-ria e mentalità. Senza queste credenziali non andremmo lontano. La serie B è lunga e quando ti castiga son guai.”

I bianconeri dell’Ascoli festeggiano per la vittoria sul Gubbio e per aver abbandonato l’ultimo gradino in clas-sifica senza dimenticare l’handicap dei 7 punti.

Ottavo centro stagionale per il bomber bianconero Papa Waigo, che era a secco dallo scorso 3 dicembre.

Mister Silva si gode la bella vittoria sul Gubbio e a Vicenza, assieme al suo collaboratore, ha raccomandato ai suoi ragazzi di stare zitti e pedalare. Vuoi vedere che l’Ascoli renderà vita dura al Vicenza? Non ha nulla da perdere...

Sabato 28 gennaio 2012

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7Mostre. L’appuntamento, per molti versi imperdibile, è fissato fino al 12 febbraio prossimo, a Padova, in Palazzo Zabarella

[email protected]

Il simbolismo in ItaliaProblemi societari, penalizzazione, processi etc… I bianconeri, comunque, sono vivi in campo!

“Un paesaggio è uno stato dell’anima” scriveva Henry-Frédéric Amiel e a questo principio è ispirata la sezione che, trattando del sentimento panico della natura, espone opere dove prevalgono, nella rappresentazione del paesag-gio, la nebbia, i bagliori notturni, la variabilità atmosferica, le situazioni insomma più facilmente collegabili ai turba-menti psicologici. A prefazione di questo tema l’ Isola dei

Padova, Palazzo ZabarellaDal 1 ottobre 2011 al 12 febbraio 2012

Federico Bano annuncia “Il Simboli-smo in Italia”. A realizzare questa nuova impresa la Fondazione Bano, qui ancora una vol-ta insieme alla Fondazione Antonve-neta, ha chiamato Fernando Mazzocca e Carlo Sisi con Maria Vittoria Marini Clarelli, direttore della Galleria Na-zionale d’Arte Moderna di Roma.

Il tema e l’ambito sono ben noti: a cavallo tra Otto e Nove-cento, l’inconscio irrompe nell’arte e nulla sarà più come prima. E’ la scoperta di un mondo “altro”, affascinante, in-trigante, di una nuova lente che vira la percezione di ogni realtà, si tratti di un paesaggio fisico e di un moto dell’a-nima.E’ la storia di un movimento che si estende velocemente su scala europea ma che qui viene compitamente – ed è la prima volta – indagato nella sua fondamentale vicenda italiana. Non senza proporre confronti oltre confine e in particolare con l’ambito austriaco del Simbolismo: valga-no tra tutti la Giuditta – Salomè, di Gustav Klimt o Il Pec-cato, celebre capolavoro di Franz von Stuck: due opere che valgono da sole la visita alla mostra.Ma se i raffronti internazionali sono di assoluta qualità, ciò che di italiano offrono le otto sezioni di questa mostra, non è certo da meno.Sono opere che, nel loro insieme, ricostruiscono quel di-battito sulla missione dell’arte che infuocò quegli anni di decisive mutazioni sociali. Opere che evocano ciò che aleggiava negli ambienti letterari e filosofici di Gabriele D’Annunzio o di Angelo Conti o nei cenacoli musicali de-voti a Wagner, mentre le Esposizioni portavano in Italia i fermenti dei movimenti europei.

Proprio con una esposizione, la Triennale di Brera del 1891, si apre l’itinerario della mostra che presenta affiancate Le due madri di Giovanni Segantini e Maternità di Gaetano Previati, quadri che segnano la sintesi fra divisionismo e contenuti simbolici. Segue una sezione dedicata ai ‘pro-tagonisti’: gli artisti italiani e stranieri che parteciparono direttamente a quell’avventura poetica cresciuta intorno al Manifesto del 1886 di Jean Moréas e all’ “arte di pensiero” foriera della poetica degli stati d’animo.

Gustav Klimt, Giuditta II. Salomè, 1909 Venezia, Galleria In-ternazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro (Foto C. Franzini)

PROBABILI FORMAZIONI | VICENZA - ASCOLI | sabato 28 gennaio 2012 - ore 15:00

Sabato 28 gennaio 2012

morti di Böcklin nella raffinata ed inedita versione di Otto Vermehren, affiancata dai dipinti di Vittore Grubicy, di Pel-lizza da Volpedo, di Plinio Nomellini.Il mistero della vita è il soggetto della successiva sezione. Qui troviamo la rappresentazione di azioni quotidiane: la processione, le gioie materne, il viatico, la partenza mat-tutina. Emblemi di quell’ “artista veggente” che aveva il compito, secondo le teorie simboliste, di decifrare il mon-do dei fenomeni e di cogliere le affinità latenti e misteriose esistenti tra l’uomo e la realtà circostante. Alle soglie del Novecento, Angelo Conti affermava che la natura, anche nelle sue calme apparenze, era “tutta uno spasimo, una fre-nesia di rivelarsi ed esprimere, per mezzo dell’uomo il se-greto della sua vita”: un segreto che spesso era demandato a rappresentazioni dense di rimandi letterari, di evocazioni mitologiche cariche di sensualità, in cui l’artista esibiva la capacità di trasformarne quei contenuti in immaginazioni rare e coinvolgenti, come nei dipinti di Pellizza da Volpe-do, Morbelli e Casorati. L’ispirazione preraffaellita domina la pittura di Giulio Ari-stide Sartorio, Adolfo De Carolis realizza le aspirazioni fi-gurative di D’Annunzio, Galileo Chini intesse sontuose e iridescenti allegorie, Leonardo Bistolfi interroga la Sfinge, Gaetano Previati riscopre nella storia il dramma di Cleopa-tra: le sezioni che illustrano il mito e l’allegoria propongo-no i capolavori di questi artisti mettendone in evidenza la portata internazionale attraverso il confronto – clamoroso per importanza e qualità – con le opere di Gustav Klimt e di Franz von Stuck.E’ nella sezione dedicata al ‘bianco e nero’, cioè alla nutrita produzione grafica degli anni fra Otto e Novecento, che meglio si comprende il dialogo degli italiani con la cultura figurativa mitteleuropea, impegnata ad indagare i più ripo-sti sentimenti dell’uomo, i suoi fantasmi interiori. Spiccano in questa i fogli di Gaetano Previati, di Alberto Martini, di Romolo Romani, di Giovanni Costetti, di Umberto Boc-cioni, del giovane Ottone Rosai, che variano dall’allegori-co, al fiabesco, al fantastico, all’orrido, confermando l’idea allora ricorrente che solo attraverso il disegno si riuscisse a preservare la spiritualità della visione dalle scorie della quotidiana esperienza.Il percorso della mostra si conclude nella ‘Sala del Sogno’, che alla Biennale di Venezia del 1907 aveva consacrato le istanze e le realizzazioni della generazione simbolista creando una vera e propria scenografia affidata all’inge-gno decorativo di Galileo Chini e agli artisti che, con la loro militanza, avevano contribuito ad alimentare le poe-tiche del ‘piacere’ e dell’inquietudine, della bellezza e del mito, della spiritualità e degli stati d’animo, sostenendole con tenacia fino alle soglie della rivoluzione futurista cui introducono due capolavori ancora simbolisti di Umberto Boccioni come Il sogno (Paolo e Francesca) e La madre che cuce.

Informazioni e prenotazioni: tel. 049.8753100 [email protected] www.palazzozabarella.it

www.studioesseci.net

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8Laurex Pallas, dodici pezzi artigianaliMusica. Esce l’ultimo lavoro dei Laurex Pallas, composto in campagna e registrato in una falegnameria

(di Andrea Turetta)

È uscito recentemente il nuovo disco dei Laurex Pallas, s’intitola “L’ultima Liegi-Bastogne-Wembley” ed è com-posto da una dozzina di canzoni com-poste in un’azienda agricola, registra-te in una falegnameria e mescolate in un appartamento. Giusto perché non si perdesse l’attitudine artigiana. Ecco cosa ci ha raccontato a riguardo, il gruppo…C’è voluto molto tempo per mettere insieme le idee e realizzare il vostro album “L’Ultima Liegi-Bastogne-Wembley”?Diciamo che abbiamo raccolto le idee per circa un anno e mezzo e poi abbiamo fatto una piccola pre-produzione per capire le potenzialità dei pezzi e degli arrangiamenti. Dopo questa fase, ci siamo rinchiusi in una falegnameria per un mese e abbiamo registrato tutto autonomamente, con la nostra strumentazione. Solo i bassi e alcune batte-rie sono state riprese in uno studio.In realtà, rispetto al passato, siamo stati molto più veloci perché avevamo ben chiaro cosa volevamo ottenere. Poi c’è sempre la sorpresa dietro l’angolo: il nostro singolo, “Vicenda Semiseria di un suonatore d’Ukulele”, è nato in una pausa di cazzeggio e, da quel momento, la sua struttu-ra è rimasta sostanzialmente quella che sentite sul disco.

Un album può dirsi un insieme di colori diversi… è dif-ficile non ricorrere sempre agli stessi colori?Forse è un po’ come cucinare. Prima scegli cosa vuoi cucinare, poi usi solo gli ingredienti che ti servono. Per certi piatti ne bastano tre, per altri ne occorrono decine. Diciamo che noi siamo per i piatti stratificati ma non ne-cessariamente complessi. E alla fine di tutto puoi goderti il colore complessivo del piatto nel suo insieme.

Tra l’altro, è un disco che è nato in più location, ad esempio, in un’azienda agricola…Sì. Questa è la fortuna della lenta provincia, dove ci si può permettere di non essere multitasking. Abbiamo concepi-to il disco nella nostra bellissima sala prove con vista sulla campagna. E solo dopo abbiamo iniziato la produzione. Una parte in studio e una parte nella Falegnameria Ferrari, appunto. Credo che ormai sia nelle cose… non vale più la pena di chiudersi una settimana in studio e far tutto di cor-sa, come se si avesse un fucile puntato. Meglio ripartire il budget in base alle priorità.

È stato difficile trovare chi credesse in voi?Beh, bisogna lavorare con determinazione ma anche in modo pragmatico.

Quanto è importante apportare nuove idee all’interno del mondo musicale odierno?Le idee ci sono, fluttuano nell’aria. Il problema è con-vogliarle nella giusta direzione. E comunque c’è sempre meno spazio per le buone idee.

Parlando di innovazione. Come vedete l’apporto che può essere dato dalla tecnologia applicato alla musica?Ormai si possono fare dischi con l’iPad e un paio di ap-plicazioni gratuite. Il mezzo non importa. Conta solo il risultato. Prima di tutto deve essere chiaro l’obiettivo del progetto. Poi ci sono tante strade realizzative che si pos-sono percorrere. Nell’era del 2.0 non ha più senso opporsi ai cambiamenti. Poi ovvio, non esiste l’iLyrics per i testi... almeno per ora…Ad ogni modo, noi abbiamo usato quasi esclusivamente strumenti analogici e giocattoli anni ’80 e anche il mix è stato fatto da Giacomo Fiorenza su un bellissimo banco analogico.Ma queste sono scelte stilistiche.

Il lato live, quanta importanza ha nella vostra musica?Totale. Lo dice la parola: “dal vivo”. Senza il contatto con le persone e l’esecuzione di fronte a un pubblico, un pro-getto è comunque qualcosa di morto.

Vi capita di non essere soddisfatti di qualche vostra can-zone? Magari l’avreste fatta in una maniera diversa…Se non fossimo soddisfatti di una canzone non l’avrem-mo registrata. Poi si può dire che un’incisione sia come una fotografia. Tu scatti e poi potresti scattare di nuovo, e di nuovo ancora. Sarebbero foto diverse fatte in momenti diversi.

Immagino che la vostra musica abbia bisogno anche di ricerca e studio… magari ascoltando anche altri artisti di tutto il mondo…La contaminazione è tutto. E la ricerca non è solo musica-le. Ci sono libri che ti possono ispirare ma non solo. Per dire, un pezzo è nato leggendo un cartello scritto a mano fuori da una macelleria…

Date l’idea di amare la concretezza e di essere l’oppo-sto di tante band che puntano magari sull’immagine più che sui contenuti…Noi siamo per la sostanza. Ci piace dire che siamo un po’ “pane e salame”.E qualcuno subito pensa che voglia dire che siamo un po’ alla buona.Ma non è proprio così. Se pensi a quanti tipi di pane esi-stono e alle specificità disciplinari di certi prodotti tipici, tra cui gli affettati, capisci che l’affermazione è più legata alla ricerca della qualità artigiana. Insomma vorremmo diventare una specie di DOP.

Come vi sembra il panorama musicale italiano odierno?Forse un po’ troppo autoreferenziale. Molte volte si ha paura ad essere più trasversali. Comunque ci sono cose

interessantissime, il disco degli Amor Fou ad esempio.Cosa pensate sia da salvare della musica del passato?Sostanzialmente tutto. Ma cancelleremmo da ogni vinile del biennio 84-86 la traccia di rullante. Veramente non ci si spiega come sia possibile che i rullanti sui dischi di quel periodo suonino così male e tutti, che siano prodotti a Monaco, New York o Los Angeles, nello stesso terribile modo.

Quanto conta l’intuito in fase di creazione di un album?Direi un buon 50%. Ma lo si coltiva con il sudore.

Avete incontrato difficoltà nel trovare chi credesse in voi e nelle vostre proposte musicali?Ovviamente non puoi piacere a tutti. Ma devo dire che molte delle persone che ci vedono dal vivo sembrano ap-prezzare.

Cambia il modo di ascoltare musica. Una volta c’erano le radio e i dischi… oggi si parla di computer I-pod… come vivete questi cambiamenti epocali?Ci siamo comprati un giradischi nuovo! La fatica di sce-gliere cosa mettere, accendere, abbassare la puntina ti fa apprezzare di più le cose.

Per chiudere, quanto è utile l’esperienza che si acquisi-sce strada facendo?Come in tutte le cose della vita, sbagliare è condizione necessaria e sufficiente.

Siti del gruppo: www.laurexpallas.itwww.myspace.com/laurexpallas

www.artevoxmusica.it

PasticceriaSusanna

PasticceriaLa Vicentina

Via Calvi, 18 • 36100 Vicenza tel 0444 302467

Produzione propria di SemifreddiDolci tradizionali e Torte nuziali

Specialità salateBuffet su prenotazione

C.so SS. Felice e Fortunato, 61 • 36100 Vicenza tel 0444 543178

Sabato 28 gennaio 2012

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9Spettacolo.

(di Andrea Turetta)

Tania Boschetto non è una di quelle persone che, per arrivare a calcare il mondo dello spettacolo è pronta a tut-to. Anzi, l’immagine che se ne ricava è quella di una persona che è rimasta semplice e che spesso, sa far giusto uso dell’ironia. Nell’intervista che segue, possiamo venire a conoscenza di quel-le che sono le sue passioni ma soprat-tutto, abbiamo il modo di farci un’idea di chi sia Tania Boschetto, nella realtà di ogni giorno…

Partiamo dalla classica domanda. Com’è nata in te la passione per il mondo dello spettacolo?In realtà, caro Andrea, non possiedo un’ autentica passio-ne per il mondo dello spettacolo anche perchè, se l’ aves-si posseduta sul serio, non avrei calcato le scene a quasi quarant’ anni, non pensi? Diciamo che mi ci sarei tuffata dentro prima! (ride di gusto)

C’è stato qualcuno che ti ha sostenuta particolarmente nelle tue attività artistiche?Come in tutte le cose non cerco sostegno e credo che per quello che mi interessa davvero riesca a battermi e a lotta-re abbastanza bene da sola! Se vuoi posso farti una lunga lista di chi non mi ha appoggiato per niente, a partire dalla mia famiglia!Ma sai dico sempre di essere un po’ “randagia”, nel senso

“Di questo ambiente ci si innamora e si fa fatica a farne a meno...”Tania Boschetto

Andrea Turetta intervista la protagonista di “Uomini e Donne”. Tania, una padovana DOC

che me la cavo sempre da sola. Sebbene sola davvero non lo sono visto che possiedo un figlio meraviglioso che mi appoggia e tanti amici che mi fanno sentire il loro affetto anche tramite la mia pagina Facebook!

Essere stata presente su “Uomini e donne” presumo sia stato solo un primo passo mosso verso il mondo della televisione… C’è qualcos’altro che bolle in pentola?Guarda, io sono andata a “Uomini e Donne” per trovare realmente l’ amore e ora come ora non mi interessa fare una vera e propria carriera televisiva, sebbene se mi chia-masse Maria accetterei subito perché la stimo tantissimo. E comunque sia non avrei nemmeno il tempo materiale per crearmi una carriera in questo campo dal momento che ho un figlio da crescere e un lavoro fisso del quale occuparmi. E poi ribadisco a chiare lettere che nonostan-te dimostri pochi anni non sono più una ragazzina e che quindi non posso assolutamente pretendere di farcela in questo mondo alla mia età!

Quali sono le cose che ti piacciono di più e quali meno, di questo ambiente?Ok, lo ammetto: di questo ambiente ci si innamora e si fa fatica a farne a meno! L’affetto della gente è quello che più amo. Trovo ci sia tanta solitudine e che spesso una piccola apparizione televisiva ti renda, anche senza un merito reale, un mito e un punto di riferimento per molti. E questa cosa mi riempie quindi di tanta responsabilità. Di questo ambiente detesto invece la falsità e l’ipocrisia.

Sei di Padova. Cosa ti piace di questa città?Padova è una città bellissima e piena di storia. In un at-timo sei in centro storico e in un attimo stai sdraiata sui Colli Euganei. È stupenda!

Se non erro tra le tua passioni c’è quella per la musi-ca… Mi limito ad un nome: Tiziano Ferro…Amo la musica, soprattutto quella Italiana, soprattutto quella che parla principalmente d’ amore. Quindi le mie preferenze vanno verso Tiziano Ferro, Alessandra Amo-roso, Laura Pausini, Biagio Antonacci, Vasco Rossi, i Modà e i Negramaro.

Altra tua passione, quella per i tatuaggi. Ognuno penso abbia un significato diverso…Ogni tatuaggio ha ovviamente un suo significato ma non voglio rivelarlo, scusami! Comunque sia fino ad ora ne ho ben sette e ne ho in previsione altri tre.

Molti crederanno che andare in tv sia una cosa che non ri-chiede alcuno studio… ho invece l’impressione che qual-cosa bisogna pur saper fare o quantomeno riuscire in un secondo momento a perfezionarsi…Non possiedo né qualità né propensioni in tale direzione ma solo una grande personalità. Mi ritengo un gran vul-cano! (ride di gusto)

C’è qualche trasmissione che ti piace particolarmente che vedresti sulle tue corde?Fino a qualche anno fa adoravo il “ Gf”, oggi mi ha fran-camente stancato. Certo che io dentro la Casa più spiata d’ Italia porterei una grande dose di umanità...

Quali attori ed attrici apprezzi maggiormente?Lo vuoi un segreto? Non seguo un attore per fanatismo dal momento che io mi innamoro della trama dei film e delle emozioni che mi danno! Poi chi lo interpreta per me fa lo stesso!

Da poco è trascorso il 2011… E’ stato un anno abba-stanza positivo per te?Positivo per tutte le cose che ti ho sopracitato: sono entra-ta a far parte di un mondo colorato di rosa e ho conosciuto persone meravigliose che porto gelosamente nel mio cuo-re! Poi- chiaramente- ho avuto anche io i miei momenti “no” visto che sono umana e ho una vita normalissima! Ho dovuto fare delle scelte e prendere delle decisioni che mi sono costate umanamente parlando anche perché sono una persona decisamente orgogliosa e faccio fatica ad ammettere i miei sbagli.

Viviamo dei periodi di forte incertezza… Chi lavora nel mondo dello spettacolo cosa può fare per chi ha più bi-sogno?Si potrebbe fare tanto, tantissimo soprattutto per chi sof-fre e ha pochi motivi per sorridere anche attraverso la po-polarità di un personaggio. Io spero di riuscire a portare avanti un grande progetto che ho in mente da tempo in tale direzione.

Come guardi al tuo futuro?Sempre con grandissimo ottimismo! E’ questo l’ aspetto del mio carattere che amo di più...

Si ringrazia per la gentile collaborazione Laura Gorini

Sabato 28 gennaio 2012

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Fondato nel 1957 da Claudio Noaro

EDITOREEdizioni TAEV di Fabio Noaro

Strada Ca’ Balbi, 230 - 36100 VicenzaDirettore Responsabile Fabio Noaro

REDAZIONEStrada Ca’ Balbi, 230 - 36100 Vicenza

tel 0444 912331 - fax 0444 912373Art Director Roberto Scattolin

Direttore Commerciale Susanna NoaroRedattori Andrea Turetta, Luca Turetta

GRAFICA E [email protected]

STAMPAUTVI Tipolito Srl - Vicenza

Registrazione al Tribunale di Vicenza n.98 del 28/10/1957Iscrizione al ROC n. 11438

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Forum Internet www.sportvicenza.forumfree.it - www.freeartnews.forumfree.it

Libri. In libreria la storia tragica del pozzo di Vermicino raccontata da Monteleone e un racconto di Franco Forte

L’incubo del pozzo

Franco Forte: Il segno dell’Untore

«C’ero all’inizio e c’ero alla fine.»Uno dei protagonisti racconta e dise-gna una pagina tragica della socie-tà italiana mostrandoci un dietro le quinte inedito.Il 10 giugno 1981 a Vermicino, località vicino a Frascati, Alfredo Rampi, un bambino di 6 anni cade in un pozzo artesiano profondo 80 metri.

È l’inizio di un dramma che colpì l’intera nazione, seguita tramite una diretta televisiva non stop, lunga 18 ore a reti RAI unificate, seguita da oltre 21 milioni di persone. Ver-micino, l’incubo del pozzo racconta questa storia attraver-so le parole e i disegni di Maurizio Montelelone, proprio uno degli uomini che per un caso del destino fece parte della squadra di soccorso, uno di coloro che si calarono a testa in giù nel pozzo, fino al suo triste epilogo.

Una testimonianza diretta che ci svela la macchina del sal-vataggio sin dal primo minuto e quello che accadde dietro le quinte di una tragedia forse annunciata.

L’autore, Maurizio Monteleone, speleologo per passione, ha pubblicato dal 1982 al 1992 alcune illustrazioni per la Rivista della montagna e Achab, per approdare nel mondo del fumetto come autore completo solo nel 1997 con la breve serie Ai confini della realtà pubblicata sull’Intrepido.

Milano, anno del Signore 1576. Sono giorni oscuri quelli che sommergono la capitale del Ducato. La peste bubbo-nica è al suo culmine, il Lazzaretto Maggiore rigurgita di ammalati, i monatti stentano a raccogliere i morti. L’aria è un miasma opaco per il fumo dei roghi accesi ovunque. In questo scenario spettrale il notaio criminale Niccolò Taver-na viene convocato dal capitano di Giustizia per risolvere un difficile caso di omicidio. La vittima è Bernardino da Savona, commissario della Santa Inquisizione che aveva il compito di far valere le decisioni della Corona di Spagna sul suolo del Ducato di Milano. Bernardino aveva ricevuto l’incarico di occuparsi degli ordini ecclesiastici in odore di eresia, come quello misterioso degli Umiliati, messi al bando dall’arcivescovo Carlo Borromeo e desiderosi di vendetta. Contemporaneamente, Niccolò Taverna deve riuscire a individuare il responsabile del furto del Cande-labro del Cellini trafugato dal Duomo di Milano. Ma ben presto si accorge che sta seguendo una pista sbagliata per-ché un altro oggetto, ben più prezioso, è stato sottratto... Nella Milano piagata dalla peste e su cui grava l’incubo della Santa Inquisizione, Taverna deve fare appello a tutte le sue sorprendenti capacità investigative per venire a capo di questi casi che rischiano di compromettere la sua car-riera e la sua stessa incolumità, ma che conducono anche sul suo cammino la giovane e intrigante Isabella, nei cui occhi Niccolò ha l’impressione di annegare. Ventiquattro ore, non una di più: questo è il tempo incalzante nel quale si svolge l’indagine, e con essa l’intero romanzo. Un libro in cui l’esattezza della ricostruzione storica si unisce alla descrizione di tecniche investigative antiche incredibil-mente simili a quelle sofisticate di oggi. Il notaio criminale

VERMICINO. L’INCUBO DEL POZZOdi Maurizio Monteleonepag. 128, formato 17x24 cm, brossura rilegataISBN 978-88-96573-39-6Euro 15,00

www.001edizioni.com

Maurizio Monteleone

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Niccolò Taverna si prepara a sezionare con il bisturi della logica e l’intelligenza del cuore misteri oscuri e inquietan-ti, che allungano la loro ombra fino a noi...

COLLANA Scrittori italiani e stranieriPAGINE 348PREZZO 20,00 eurowww.mondadori.it

Sabato 28 gennaio 2012

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11Animali.

Sin dagli antichi egizi (e secondo dei recenti ritrovamenti, persino da prima!), i gatti hanno sempre accompagnato l’uomo nella sua evoluzione culturale, sociale e geogra-fica. Lungo tutto questo percorso, il gatto è stato sempre accanto all’uomo, talora come vittima sacrificale, talora come dio da venerare, talaltra come compagno di vita insostituibile. Ad oggi, il gatto domestico è un animale difficilmente inquadrabile su un piano sociale sia etero- che con-specifico, poliedrico e plastico com’è, capace di adattarsi perfettamente sia ad un’esistenza comunitaria (si pensi alle colonie, ai gattili, agli allevamenti, alle case con più gatti) così come ad una vita solitaria e raminga (i così detti “randagi”). Quello, però, che possiamo dire con certezza è che il gatto stabilisce con l’uomo un rapporto paritario, in cui si mette in discussione e mette in discussione il ruolo dell’altro ogni giorno. Vivere con un gatto è una delle esperienze più intime, più misteriose e più affascinanti che una per-

Cosa succede in un gruppo di gatti abi-tuati alla vista e alla convivenza di un solo cane quando incontrano un sor-nione, pacifico ma morfologicamente e olfattivamente diversissimo basse-thound? In queste pagine vi racconto la mia esperienza.I miei gatti non sono socializzati ai cani. L’unico cane che conoscono è il mio pastore australiano di un anno e mez-zo e quando lo introdussi più di un anno fa, il più giovane dei mici aveva già un anno e il più anziano quattro. È stato un inserimento lungo, a tratti difficoltoso, non solo per la naturale diffidenza dei gatti e la loro avanzata età in ter-mini di socializzazione, quanto piuttosto per l’esuberanza e il modo di interagire proattivo ed invadente, tipici di un cane di questa razza.Due settimane fa è arrivato in casa un nuovo cucciolo mi-cioso, di circa tre mesi e mezzo, ottimamente socializzato e di buon temperamento che, pur non avendo mai visto un cane in vita sua, grazie ad un inserimento mirato e gra-duale, si è abituato al cane in poco meno di una settimana.Così, quando ho avuto la possibilità di ospitare per 24 ore un bassethound in casa, non mi sono lasciata sfug-gire l’opportunità di osservare e studiare le reazioni dei miei mici, che rappresentavano, al momento, un venta-glio estremamente variegato di caratteri, di esperienze e di livelli di maturità.In realtà, l’osservazione non me la sono cercata: non ave-vo intenzione di esporre i miei gatti alla conoscenza di un cane che non sarebbe rimasto con noi, rischiando di spa-ventarli o stressarli. Eppure, sono stati loro a dimostrarsi “pronti” per affrontare l’esperienza.Il basset è arrivano nel primo pomeriggio: inzialmente avevo predisposto che la casa venisse divisa in due aree (zona giorno e zona notte), separate da una porta a vetri e che i gatti rimanessero nella zona notte per il tempo di permanenza dell’ospite.Tuttavia, nei minuti immediamente successivi al suo arri-vo, ho dovuto ulteriormente schermare la vista alla zona soggiorno con un pannello di compensato: i gatti, infatti, apparivano impauriti da quella forma non ben identificata che si muoveva al di là del vetro, accompagnata da un odore forte e sconosciuto e che non assomigliava al ben noto cane di casa! Il pannello si è dimostrato in breve

La storia dell’uomo è profondamente compenetrata nella storia del gatto

La relazione uomo-gatto

Riflessioni sulla socializzazione cane-gatto

Questa settimana parliamo del gatto, della sua relazione con l’uomo e della socializzazione con il cane

sona possa fare: la sua capacità di concedere spazi ma di pretendere i propri, di fidarsi solo se rispettato, di essere capace di incredibili slanci emotivi pur restando una crea-tura indipendente e autonoma, lo rende un animale in gra-do di sviluppare la nostra autocritica e, insieme, la nostra voglia di intimità, di complicità, di amicizia. Il gatto non si domanda chi “domini” e chi no, non ha bi-sogno di primeggiare perchè è già pienamente soddisfatto di se stesso: il gatto concede e pretende il mantenimento di distanze fisiche ed emotive che, a sua discrezione, posso-no anche essere ridotte a zero se dall’altra parte individua un umano in grado di capire e di rispettare profondamente il suo spirito che non chiede né d’essere il surrogato d’un cane, né il surrogato d’un figlio ma un individuo autono-mo con le proprie esigenze spaziali, territoriali, sociali, ludiche, emotive e affettive. Sonia Campa, Consulente comportamentale http://www.anfi-lombardia.com

un’ottima scelta: seppur vagamente allertati dall’odore insolito, i gatti hanno recuperato in meno di mezz’ora la loro proverbiale tranquillità, malgrado in alcuni di essi la curiosità di capire cosa si muovesse oltre la porta scher-mata rappresentasse un’attrazione irresistibile.La sera, ritirandomi nella zona notte per andare a dormire, tuttavia, una cosa mi ha colpito: i gatti, tutti i gatti, appari-vano rilassati, sereni, persino quella minima tensione che i mugolii del disorientato basset avrebbero potuto provo-care, non compariva in nessuno di loro. All’improvviso, l’idea di farli interagire con l’ospite non sembrava più

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un’idea tanto improponibile.La mattina seguente, il primo a voler varcare il pannel-lo di compensato è stato il cucciolo di 4 mesi appena. Mi aspettavo delle soffiate di intimidazione, magari dei ringhi sommessi diretti all’insolito e indesiderato ospi-te: invece, dall’alto della sua postazione sopraelevata, il piccolo cuore di leone micioso si è limitato ad osservare curioso quell’essere lungo e tozzo che da terra scondizo-lava fissandolo. Dott.ssa Sonia Campawww.pet-ethology.it

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