16
1 ANNO IV N. 2 Febbraio 2011 STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ Pubblica e Privata AZIENDE IGIENE AMBIENTALE COOPERATIVE SOCIALI ORGANO D’INFORMAZIONE INTERNA DELLA FUNZIONE PUBBLICA-CGIL DI LATINA Facce di bronzo! Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta iniziare e non si smette più. Come in un circolo vizioso che sai quando inizia ma che non sai mai dove può portare. E di bugie, negli ultimi tre anni, a partire dall’insediamento dell’attuale governo in poi, ne abbiamo sentite tante: bugie propagandate come verità assolute ed indiscutibili, da una rete mediatica che, con insistenza e scientificità, ha svolto questo compito strumentale di mistificazione e di capovolgimento della realtà; bugie elargite ad ogni occasione e ad ogni ora del giorno, con quella mimica particolare che rende inconfondibili i professionisti della menzogna: la faccia di bronzo. Facce di bronzo inespressive ed inamovibili anche di fronte all’evidenza; anche quando le loro posizioni sono smentite dalla realtà dei fatti, dalla somma dei numeri, dall’analisi di quei dati che in passato avevano sempre snobbato e ridicolizzato con infastidita sufficienza. Basta riavvolgere la pellicola dell’intera messinscena mediatica a partire da luglio 2008, ascoltare attentamente le dichiarazioni degli attori principali e delle diverse comparse, per accorgersi come e dove (e per colpa di chi) è andato a ficcarsi il dialogo tra le parti sociali. Quello stesso dialogo che aveva sempre regolato i rapporti tra lavoratori e datori di lavoro, sia nel pubblico che nel privato: il dialogo democratico L’accordo separato del 4 febbraio scorso che la FP CGIL non ha firmato, è l’ennesima riprova, purtroppo, di una condizione politica ormai caotica e dirompente sia per l’unità sindacale che per l’intero sistema della contrattazione collettiva. Per i suoi principi di solidarietà. La situazione attuale, infatti, ci mostra la latitanza di una parte del sindacato italiano, costretto a rincorrere e ad accettare passivamente i diktat imposti da un governo ormai in piena crisi, incapace a promuovere lo sviluppo del paese per superare la fase di stagnazione economica ed occupazionale; ci mostra dirigenti sindacali inerti, che disattendono ai loro impegni, ai loro compiti istituzionali e, cosa ancor più grave, che partecipano alla rimozione dei diritti del lavoro su cui si fonda la nostra democrazia. →→→ Si continua a perseverare negli errori pur di non ammettere quelli già commessi negli ultimi tre anni. Primo tra tutti: accettare il blocco triennale (2010-2013) dei contratti nel pubblico impiego, lasciando che a scioperare contro questo provvedimento del governo fosse la sola FP CGIL. A seguire, poi, sono arrivati: il Collegato al lavoro, sul quale già pesano i primi giudizi di incostituzionalità; l’accordo FIAT, con l’AD di Mirafiori, Sergio Marchionne, che nel 2013 potrebbe trasferire la sede legale a Detroit; il silenzio assordante sul mancato rinnovo delle RSU che si sarebbe dovuto tenere nel mese di novembre scorso. Ora, per riparare a tutto questo, cosa si fa? Si firma un accordo separato in cui, con le solite ed imperterrite facce di bronzo, si continua a mentire su tutto: si mente quando si afferma che il nuovo modello contrattuale prevede una maggiore partecipazione dei lavoratori, quando poi non si rinnovano le RSU; si mente sulla salvaguardia del salario accessorio dimenticando di avere avvallato la Legge 112 che, di fatto, ha già diminuito i salari. Non bastando, alla menzogna si aggiungono anche le offese e le mortificazioni gratuite nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori. È questo, infatti, ciò che accadrà con l’applicazione della valutazione e del sistema delle fasce di merito 25-50-25 che, in realtà, non sono nient’altro che dei parametri di tipo gerarchico- autoritario, tanto cari a Brunetta e Sacconi, attraverso i quali anziché il merito si rischia di legittimare ed ampliare il pregiudizio sui dipendenti pubblici. Se prima era il solo Brunetta a dire che il 75% dei lavoratori della PA sono dei “fannulloni”, ora lo sono anche CISL e UIL che hanno firmato quell’accordo. Quale tessera di sindacato dovranno avere in tasca il rimanente 25% dei lavoratori per essere considerati “bravi” e “produttivi”?

STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

1

ANNO IV N. 2 Febbraio 2011

STATO

PARASTATO ENTI LOCALI

SANITA’ Pubblica e Privata

AZIENDE IGIENE

AMBIENTALE COOPERATIVE

SOCIALI ORGANO D’INFORMAZIONE INTERNA DELLA FUNZIONE PUBBLICA-CGIL DI LATINA

Facce di bronzo!

Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta iniziare e non si smette più. Come in un circolo vizioso che sai quando inizia ma che non sai mai dove può portare. E di bugie, negli ultimi tre anni, a partire dall’insediamento dell’attuale governo in poi, ne abbiamo sentite tante: bugie propagandate come verità assolute ed indiscutibili, da una rete mediatica che, con insistenza e scientificità, ha svolto questo compito strumentale di mistificazione e di capovolgimento della realtà; bugie elargite ad ogni occasione e ad ogni ora del giorno, con quella mimica particolare che rende inconfondibili i professionisti della menzogna: la faccia di bronzo. Facce di bronzo inespressive ed inamovibili anche di fronte all’evidenza; anche quando le loro posizioni sono smentite dalla realtà dei fatti, dalla somma dei numeri, dall’analisi di quei dati che in passato avevano sempre snobbato e ridicolizzato con infastidita sufficienza. Basta riavvolgere la pellicola dell’intera messinscena mediatica a partire da luglio 2008, ascoltare attentamente le dichiarazioni degli attori principali e delle diverse comparse, per accorgersi come e dove (e per colpa di chi) è andato a ficcarsi il dialogo tra le parti sociali. Quello stesso dialogo che aveva sempre regolato i rapporti tra lavoratori e datori di lavoro, sia nel pubblico che nel privato: il dialogo democratico L’accordo separato del 4 febbraio scorso che la FP CGIL non ha firmato, è l’ennesima riprova, purtroppo, di una condizione politica ormai caotica e dirompente sia per l’unità sindacale che per l’intero sistema della contrattazione collettiva. Per i suoi principi di solidarietà.La situazione attuale, infatti, ci mostra la latitanza di una parte del sindacato italiano, costretto a rincorrere e ad accettare passivamente i diktat imposti da un governo ormai in piena crisi, incapace a promuovere lo sviluppo del paese per superare la fase di stagnazione economica ed occupazionale; ci mostra dirigenti sindacali inerti, che disattendono ai loro impegni, ai loro compiti istituzionali e, cosa ancor più grave, che partecipano alla rimozione dei diritti del lavoro su cui si fonda la nostra democrazia. →→→

Si continua a perseverare negli errori pur di non ammettere quelli già commessi negli ultimi tre anni. Primo tra tutti: accettare il blocco triennale (2010-2013) dei contratti nel pubblico impiego, lasciando che a scioperare contro questo provvedimento del governo fosse la sola FP CGIL. A seguire, poi, sono arrivati: il Collegato al lavoro, sul quale già pesano i primi giudizi di incostituzionalità; l’accordo FIAT, con l’AD di Mirafiori, Sergio Marchionne, che nel 2013 potrebbe trasferire la sede legale a Detroit; il silenzio assordante sul mancato rinnovo delle RSU che si sarebbe dovuto tenere nel mese di novembre scorso. Ora, per riparare a tutto questo, cosa si fa? Si firma un accordo separato in cui, con le solite ed imperterrite facce di bronzo, si continua a mentire su tutto: si mente quando si afferma che il nuovo modello contrattuale prevede una maggiore partecipazione dei lavoratori, quando poi non si rinnovano le RSU; si mente sulla salvaguardia del salario accessorio dimenticando di avere avvallato la Legge 112 che, di fatto, ha già diminuito i salari. Non bastando, alla menzogna si aggiungono anche le offese e le mortificazioni gratuite nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori. È questo, infatti, ciò che accadrà con l’applicazione della valutazione e del sistema delle fasce di merito 25-50-25 che, in realtà, non sono nient’altro che dei parametri di tipo gerarchico- autoritario, tanto cari a Brunetta e Sacconi, attraverso i quali anziché il merito si rischia di legittimare ed ampliare il pregiudizio sui dipendenti pubblici. Se prima era il solo Brunetta a dire che il 75% dei lavoratori della PA sono dei “fannulloni”, ora lo sono anche CISL e UIL che hanno firmato quell’accordo. Quale tessera di sindacato dovranno avere in tasca il rimanente 25% dei lavoratori per essere considerati “bravi” e “produttivi”?

Page 2: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

2

LA BACHECA SINDACALE FEBBRAIO 2011

Page 3: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

3

Accordo separato …cui prodest? Tre domande a CISL e UIL ed una considerazione -

Comunicato di Lorenzo MAZZOLI, Segretario Generale Fp Cgil Roma e Lazio

Con tutto il rispetto dovuto alle altrui opinioni, soprattutto in presenza di impegnative dichiarazioni di avere operato nell’interesse dei lavoratori, per la qualità dei servizi, per il bene dei cittadini dei cittadini, agli amici di CISL e UIL avanzo tre domande.

1. Con l’Accordo separato del 4 febbraio si è certificato che si è d’accordo con il Governo per far perdere ulteriore potere d’acquisto a milioni di dipendenti pubblici, moltissimi con stipendi intorno a mille euro mensili, tantissimi monoreddito (soprattutto nel Mezzogiorno), con un figlio ogni tre senza lavoro, prendendo atto che lo stop ai contratti per i prossimi anni lo considerate irreversibile (senza peraltro porsi almeno il problema di un po’ di ristoro fiscale per il lavoro dipendente) quando la caduta dei consumi interni è questione non secondaria rispetto alla grave crisi del Paese?

2. E’ vero che l’Accordo separato prende atto del meccanismo premiale autoritario e gerarchico per cui ogni quattro dipendenti uno è bravo, due non fanno danni e l’altro è “somaro”? Come a dire che in un Pronto Soccorso si concentrano in un turno due o più “somari” sei fregato. E questa considerazione di chi lavora non cambia anche se si favoleggia di risorse aggiuntive: è il modello che è sbagliato, che dividerà le persone anziché motivarle. Per fortuna di chi firma a Palazzo Chigi e di tutti i cittadini, nella stragrande maggioranza di quei servizi si continuerà a pensare a salvare la vita alle persone e non, “mi si consenta” a queste stupidaggini. E la Regione Lazio, con assoluta sollecitudine nel panorama nazionale e mancanza di autonomia istituzionale, sta per approvare una legge fotocopia, per la quale manifesteremo mercoledì prossimo presidiando il Consiglio Regionale.

3. E’ vero che mentre si stava lavorando tra le Categorie per un documento unitario su RSU, Contratti e Contrattazione integrativa si facevano incontri “segreti” (sic!) con il Ministro Brunetta per concordare alle spalle della CGIL una linea comune con un Governo dal tasso di credibilità, con tutto il rispetto per le Istituzioni e con tutta la prudenza con cui si può dire, non più in grado di sostenere la prova di guidare l’Italia?

La considerazione

Noi veniamo dalla cultura di Giuseppe Di Vittorio per cui sappiamo di dover impegnarci quotidianamente per l’unità del mondo del lavoro perché divisi si è più deboli. Ed un grande sindacato come la CGIL non smarrirà mai questa strada. L’unità del mondo del lavoro riguarda tutti e quando si hanno difficoltà di sintesi non si procede per strappi o lavorando per delegittimare chi rappresenta milioni di persone ed è stato protagonista della storia democratica del Paese difendendo i diritti e la dignità di chi lavora.

Il sindacato generale deve suscitare speranze ed infondere fiducia, non accettare politiche di scambio che portano indietro le lancette dell’orologio. Abbiamo sulle spalle la responsabilità e l’orgoglio di rappresentare una parte fondamentale del valore primario della Carta Costituzionale:il lavoro. Ogni volta che si riducono diritti delle lavoratrici e dei lavoratori si strappa un lembo della Costituzione.

Un sindacato generale deve sapere quando stare in campo in difesa di valori fondativi del sistema democratico.

Per questo saremo nelle piazze della dignità del 13 febbraio: “se non ora quando?”.

Staremo tra le lavoratrici e i lavoratori con una campagna straordinaria di assemblee per costruire una mobilitazione generale.

Roma, 5 Febbraio 2011

LA BACHECA SINDACALE FEBBRAIO 2011

Page 4: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

4

Comitato Direttivo Fp Cgil di Roma e Lazio del 4 febbraio 2011 Ordine del Giorno conclusivo La moltiplicazione, in questi giorni, di iniziative contro il Governo e contro il Premier hanno visto e vedranno la nostra Federazione protagonista, a partire dalla Manifestazione nazionale del 13 febbraio "Se non ora quando". È fondamentale in questa fase dimostrare che i cittadini italiani non sono ostaggio di un Premier dai comportamenti inaccettabili. Accanto a tutto ciò si aggiungono un immobilismo in campo economico ed un sostegno pregiudiziale alla politica di Marchionne prima e di Confindustria poi relativamente al sistema di relazioni sindacali. Per questo è stata importante la nostra presenza alla manifestazione di Cassino organizzata dai meccanici, una manifestazione che non ci ha visti semplicemente sostenitori della FIOM, ma soggetti coinvolti in prima persona da un modello che tende a reprimere ogni forma di dissenso sindacale. Il quadro politico che emerge dal voto sul federalismo di ieri segna un ulteriore allontanamento dai problemi del Paese e una contrapposizione evidente tra la maggioranza e l’opposizione. Questo quadro nazionale autoritario e lesivo dei diritti dei lavoratori è perfettamente emulato da alcuni governatori locali, in primo luogo dalle giunte Alemanno e Polverini. Le vertenze che abbiamo aperto in questi mesi nei confronti del Comune di Roma e della Regione Lazio sono molteplici e hanno riguardato tutti i settori in cui siamo presenti: dalla sanità pubblica a quella privata, dalle politiche sociali alla cultura, dagli Enti locali alle società controllate. Il sistema di tagli messi in campo in seguito alle manovre finanziarie, il blocco del turn over, stanno mettendo in crisi il sistema dei servizi locali e la nostra iniziativa ha finora messo un freno alle peggiori degenerazioni. Tuttavia l’assenza di una efficace azione di confronto o contrasto col sistema delle autonomie sulle politiche pubbliche e su un autonomo sistema di relazioni sindacali presumibilmente provocherà il sorgere di iniziative regionali di recepimento del dlgs 150. Questa iniziativa è stata già tentata in Emilia Romagna e bloccata dal contrasto delle O.O.S.S. ed è in corso nella nostra regione. Contro l’azione della presidente Polverini abbiamo indetto una manifestazione che si è svolta mercoledì 9 Febbraio davanti alla regione Lazio. Dobbiamo continuare la battaglia per non far morire il CCNL. Il questa direzione va il contributo elaborato dalla segreteria regionale, assunto dal C.D. e discusso dal gruppo dirigente diffuso per la riforma della contrattazione, un contributo teso a mettere in campo ipotesi di lavoro da condividere nella discussione nazionale e finalizzato anche a sollecitare le iniziative necessarie per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo senza le quali la nostra convinzione di salvaguardare il CCNL e ridistribuire il reddito rischia di essere vissuto dalle lavoratrici e dai lavoratori come testimonianza. L’obiettivo assunto dalla Segreteria nazionale di Categoria di costruire un percorso unitario su RSU, Contratti e Contrattazione, dopo l’incontro di CISL e UIL con il Ministro Brunetta che ha visto escludere la nostra Organizzazione risulta essere fortemente compromessa. L’incontro di questa mattina ha evidenziato l’inaffidabilità degli interlocutori con cui si stava anche se faticosamente definendo un documento unitario ed il perseverare di un orientamento del governo di ridurre drasticamente il ruolo del sindacato è per noi inaccettabile e da combattere alla radice. Oltre ad una azione riformatrice per riconquistare la contrattazione, a questo punto, bisogna rilanciare con ancora più forza il tema della democrazia nei luoghi di lavoro, a partire dalla necessità di eleggere le RSU. A questo si deve affiancare la nostra rivendicazione per lo sblocco del turn over e del taglio al salario accessorio e il blocco dei licenziamenti dei precari. Segue →→→

LA BACHECA SINDACALE FEBBRAIO 2011

Page 5: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

5

Continuano gli attacchi oltre che al mondo del lavoro e ai diritti, ai beni comuni. Diversi gli annunci sull’imminente privatizzazione delle aziende municipalizzate. Il CD della FP CGIL di Roma e del Lazio ribadisce il suo no alla privatizzazione dei servizi pubblici locali. Dovremo impegnarci per sostenere i quesiti referendari ammessi dalla corte costituzionale. A primavera una vittoria dei si porterebbe ad invertire la rotta sulla gestione su tutti i beni comuni. I cittadini e i lavoratori del Lazio inoltre vedono eroso il loro potere d’acquisto da un lato, a causa dei tagli ai servizi sociali e alla sanità, dall’altro dagli aumenti delle tariffe e delle aliquote irpef comunali e regionali. Per questo nel Lazio devono crearsi le condizioni per far partire una grande vertenza per abbattere il carico fiscale sul lavoro dipendente e sulle pensioni. Per queste ragioni la FP CGIL di Roma e Lazio ritiene che nelle assemblee da svolgersi nel mese di Febbraio decise per discutere della proposta della CGIL sulla democrazia si discuta anche: 1- Rinnovo RSU 2- Sblocco del turn over /dei tagli alle regioni e agli enti locali; sblocco contrattazione; garanzia occupazionale per i precari 3- Detrazioni per il lavoro dipendente e i pensionati Quest’ultimo come elemento di difesa e crescita dei redditi per tutto il mondo del lavoro e dei pensionati. Questi temi rappresentano il contributo per una piattaforma che indichiamo alla Cgil per dare vita ad una forte mobilitazione sull’intero territorio nazionale offrendo uno sbocco politico al movimento che è stato in campo nelle settimane scorse ed a quello che si materializzerà in quelle a venire, con la proclamazione di uno sciopero generale che abbia al suo centro non solo il contrasto alla scellerata azione del Governo e della Confindustria, ma una proposta della CGIL per affrontare concretamente e nell’immediato le condizioni dei lavoratori e delle nuove generazioni. Al termine di questa fase come avvio della mobilitazione la Fp CGIL di Roma e Lazio si farà promotrice di una iniziativa pubblica di sostegno alle nostre proposte.

MANIFESTAZIONE NAZIONALE FIOM CGIL CASSINO - 28 GENNAIO 2011

LA BACHECA SINDACALE FEBBRAIO 2011

Page 6: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

6

di Rossana Dettori Segretaria Generale Fp Cgil

Accordo separato: interpretazione autentica In una nota del portavoce del Ministro della Funzione Pubblica, abbiamo finalmente trovato l’interpretazione autentica dell’accordo separato del 4 febbraio tra il Governo ed alcuni sindacati. Il portavoce del Ministro è lapidario: 1) i premi differenziati ai dipendenti saranno applicati con risorse aggiuntive e la valutazione avrà effetto sulla loro carriera. 2) Monitorare o analizzare i risultati della performance non significa che i sindacati parteciperanno alla valutazione, perché la valutazione è affidata per legge ai dirigenti delle singole amministrazioni. 3) Bisogna accettare l’idea che le Organizzazioni sindacali (tranne la CGIL, ovvio) condividono la riforma Brunetta. Questi sono dunque i risultati raggiunti e magnificati dai firmatari dell’accordo. Abbiamo proprio ragione noi : quell’intesa è un ulteriore passo verso la cancellazione della contrattazione, ed abbiamo fatto il nostro mestiere non firmandola. Roma 11 febbraio 2011 Pa-Accordo separato: ennesimo strappo per isolare la Cgil e colpire il lavoro “Con l'accordo separato siglato oggi a Palazzo Chigi, la Cisl e la Uil hanno scelto di correre in

soccorso di un Governo in crisi e di espellere la Cgil dal sistema di relazioni sindacali nel pubblico

impiego, approvando la sospensione delle elezioni dell'Rsu e il blocco dei salari per tre anni.

Ci si può girare intorno quanto si vuole, si può inveire contro di noi, ma questi sono elementi

evidenti, sotto gli occhi di tutti”, con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale dell'Fp-

Cgil Nazionale, commenta l'intesa sulla contrattazione integrativa nel lavoro pubblico siglata da Cisl

e Uil e respinta dalla Cgil.

“Un fatto che ci amareggia – continua la Segretaria Generale dell'Fp-Cgil - perché rischia di

pregiudicare definitivamente quei percorsi unitari che nel nostro settore sono sempre stati

perseguiti, e che in queste settimane avevano ritrovato slancio attraverso una discussione

approfondita tra le categorie di Cgil, Cisl e Uil”

“Grave che tutto si sia deciso in fretta e furia – continua Dettori - come al solito mettendo la Cgil

di fronte al fatto compiuto, mentre tutto era stato evidentemente contrattato tra le parti negli

incontri separati dei giorni scorsi. Un fatto testimoniato in maniera inequivocabile dalla comparsa

nel sito dell'Fp-Cisl del testo dell'accordo, di un volantino esplicativo e di una dichiarazione del mio

collega Faverin alle 9:33 di questa mattina, a trattativa ancora in corso. Tempi da record”.

“Siamo di fronte all'estensione del “modello Marchionne” al sistema di relazioni sindacali nel lavoro

pubblico. Il cerchio si chiude ed è chiaro il disegno complessivo. Disegno – conclude la Segretaria

Generale – che contrasteremo con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione”.

Roma, 4 Febbraio 2011 IMPORTANTE!!!

ALLEGATI A QUESTO NUMERO DE LA BACHECA SINDACALE, TROVERETE I MODULI PER LA CAMPAGNA DI RACCOLTA FIRME IN DIFESA DEL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO

I MODULI COMPILATI E FIRMATI DOVRANNO ESSERE RESTITUITI ALLA SEGRETERIA DELLA FPCGIL LATINA A MANO O TRAMITE FAX AL NUMERO 0773664211

LA BACHECA SINDACALE FEBBRAIO 2011

Page 7: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

7

di Maria Cristina Compagno, Segretaria provinciale FP CGIL Latina LSU tra Decreti Ministeriali ed accordi con la Regione i lavoratori restano appesi Sembra un brutto scherzo ma malgrado la Delibera della Giunta n. 911 che confermava ilsostegno alla stabilizzazione occupazionale di tutti i LSU appartenenti al “bacino” della Regione Lazio e la sottoscrizione di una accordo specifico per dare certezze occupazionali a lavoratrici e lavoratori che aspettavano da tempo di essere regolarizzati - adesso tutto si ferma - L’accordo con il quale la Regione Lazio si impegna a garantire la totale copertura del costosalariale, comprensivo degli oneri per 5 anni, per ogni stabilizzazione conseguita, che è valso il riconoscimento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha assegnato al Lazio una premialità aggiuntiva in funzione proprio delle stabilizzazioni effettuate, naufraga nel patto di stabilità e nei vincoli di organico e spesa del personale. Così lo stesso Ministero prima plaude ai risultati e poi, imponendo norme vessatorie per ilpatto di stabilità, manda in dissesto i Comuni che cercano di applicare l’accordo. La provincia di Latina è la terza nel Lazio ad avere il tasso più elevato di disoccupazione:8.5%. È quanto emerge dai dati della media 2008 della rilevazione sulle forze di lavoro realizzata dall'Istat sui cittadini con una fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni situazione preoccupante che rischia di peggiorare se si fanno i conti con le mancate stabilizzazioni degli LSU. La FP CGIL conferma la necessità e l’urgenza della stabilizzazione del personale LSU ed esprime anche grande preoccupazione per la situazione venutasi a creare nella nostra regione che, se non recuperata adeguatamente, rischia di generare grandi incertezze da parte degli Enti utilizzatori con il blocco di qualsiasi procedura ricollocando i lavoratori in situazioni ancora più destabilizzanti rispetto al periodo precedente. La FP CGIL rivendica accordi applicabili alla Regione Lazio e chiede al Ministro di smetterla di giocare con i video games e tornare a fare i conti con lavoratori che oggi vedono mettere in discussione anche le spettanze mensili perché l’Inps, in assenza di una proroga, si rifiuta di liquidare. Chiede in primis ai Sindaci di sostenere la battaglia dei lavoratori senza abbandonarli nell’incertezza del loro futuro. Chiede alla Regione, in coerenza con le dichiarazioni trionfalistiche fatte a fine anno, di prorogare immediatamente i contratti ed operare affinché sia realizzabile il protocollo sottoscritto, siano salvati dalle problematiche di spesa i Comuni che volevano partecipare a risolvere il problema e sia salvato il diritto al lavoro. Latina, 26 gennaio 2011

ALLEGATI A QUESTO NUMERO DE LA BACHECA SINDACALE, TROVERETE I MODULI PER LA CAMPAGNA

DI RACCOLTA FIRME IN DIFESA DEL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO I MODULI COMPILATI E FIRMATI DOVRANNO ESSERE RESTITUITI ALLA SEGRETERIA DELLA FPCGIL

LATINA A MANO O TRAMITE FAX AL NUMERO 0773664211

LA BACHECA SINDACALE FEBBRAIO 2011

Page 8: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

8

P.A.: CGIL, riforma Brunetta incassa tre stop in un giorno

“La riforma Brunetta ha incassato in un giorno tre stop, rispettivamente dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni, dal Consiglio di Stato e dal Ministero della Pubblica istruzione.

Tre decise prese di posizione che dimostrano quanto sia stato inutile l’accordo separato che alcune organizzazioni sindacali si sono precipitate a firmare venerdì scorso”. E’ quanto afferma il responsabile del dipartimento Settori pubblici della CGIL Nazionale, Michele Gentile, che parla di “un brutto giorno da ricordare per il ministro Brunetta”.

Nel dettaglio il primo dei tre stop riguarda la Conferenza dei Presidenti delle Regioni: “Una ferma presa di posizione - spiega Gentile - che ha bloccato il Ministro in nome della correttezza istituzionale e della leale collaborazione tra Governo e Regioni”. L’ultimo episodio denunciato, sottolinea, “è l’accordo separato di venerdì scorso: un’intesa che, come sostengono le Regioni, ‘pone ulteriori gravi problemi e non convince sotto il profilo del metodo e neppure nel merito’”. Le Regioni, rileva il sindacalista, “denunciano il mancato coinvolgimento da parte del governo di queste istituzioni che sono, a tutti gli effetti, i datori di lavoro della metà dei lavoratori pubblici contrattualizzati”.

Il secondo altolà arriva dal Consiglio di Stato che, spiega Gentile, “con un suo parere, richiesto dallo stesso Ministro, affonda la pretesa di procedere al rinnovo delle RSU nel Pubblico Impiego solo dopo aver definito i nuovi comparti di contrattazione. La pretesa del Ministro di ‘abolire’ la contrattazione aveva reso impossibile l’accordo sui nuovi comparti. Il diniego di alcune organizzazioni sindacali di procedere al rinnovo aveva portato al blocco delle RSU e al mantenimento in capo alle organizzazioni sindacali di una ‘rappresentatività’ troppo vecchia per essere ancora veritiera”. Ora il parere del Consiglio di Stato, prosegue il sindacalista della CGIL, “fa piazza pulita di questa pretesa e afferma che i lavoratori hanno il diritto di votare per le RSU e le organizzazioni sindacali debbono essere ‘pesate’ nella loro rappresentatività per una questione di democrazia e di reale coinvolgimento dei sindacati nelle scelte di politica economica o contrattuali”.

Il terzo e ultimo stop arriva dal Ministero della Pubblica Istruzione che, osserva Gentile, “fa piazza pulita della pretesa del ministro Brunetta di imporre la sua richiesta di abolire retroattivamente la contrattazione decentrata nelle pubbliche amministrazioni e in particolare nelle scuole e di abrogare per questa via i contratti nazionali attualmente vigenti. Dopo questo atto lo stesso Decreto correttivo emanato la settimana scorsa dal Consiglio dei Ministri diventa ‘carta straccia’”. Per concludere, quindi, “si tratta di tre stop che fiaccherebbero chiunque e dai quali si possono trarre anche alcune riflessioni: come è stato inutile quell’accordo separato che alcune organizzazioni sindacali si sono precipitate a firmare venerdì scorso. Inutile ed anche dannoso: con quell’accordo - conclude - si intendeva restituire validità ad una cosiddetta Riforma che dopo qualche giorno viene pesantemente colpita. Certo non hanno dato prova né di lungimiranza, né di autonomia”.

LA BACHECA SINDACALE FEBBRAIO 2011

Page 9: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

9

Comunicato stampa di Daniele Giordano, Segretario Nazionale dell'Fp-Cgil Riforma Brunetta: da Regioni critiche condivisibili, l'accordo del 4 febbraio crea caos, l'Anci intervenga

“Le critiche mosse dalle Regioni al Governo e al Ministro Brunetta su applicazione della riforma della pubblica amministrazione e attuazione del sistema di valutazione e premialità, sono condivisibili perché evidenziano la contraddittorietà e la strumentalità dei provvedimenti assunti” con queste parole Daniele Giordano, Segretario Nazionale dell'Fp- Cgil, commenta la richiesta di chiarimento avanzata ieri dalla Conferenza delle Regioni al Governo. “La riforma e le scelte del Governo in merito al lavoro pubblico, che abbiamo contrastato per il loro intento punitivo e perché prive di strumenti di modernizzazione, hanno prodotto l'arresto della contrattazione integrativa e nazionale – afferma il responsabile degli enti locali dell'Fp-Cgil -bloccato i salari. Della decantata meritocrazia non si vede l'ombra, in assenza dei fondi per finanziarla”. “Il Ministro – continua Giordano – ha risposto alle critiche eludendo il merito e invitando il Presidente Errani a sottoscrivere il nuovo modello contrattuale, sancito da un accordo siglato in una trattativa lampo dalla quale le Regioni e le autonomie locali sono state escluse”. “Nella sua furia ideologica il Ministro ha ascoltato solo chi lo assecondava, e oggi ci consegna una sistema che, a dispetto delle promesse, ha prodotto un impoverimento dei lavoratori senza migliorare l'efficienza e l'offerta di servizi, un sistema a due velocità privo di regole certe. In tal senso – aggiunge il Segretario Nazionale dell'Fp-Cgil – auspichiamo che l'Anci intervenga in questo dibattito e si unisca alle critiche delle Regioni”. “Con l'accordo del 4 febbraio si è sancito un fallimento, si è impoverita ulteriormente la contrattazione riducendola a mera ratifica. I Presidenti delle Regioni – conclude Giordano - hanno ricordato al Governo che la contrattazione è partecipazione e ricerca del consenso, non certo l'imposizione di scelte contraddittorie e propagandistiche”. Roma, 11 Febbraio 2011

PROCLAMATO LO SCIOPERO NAZIONALE!!! Con una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica e alla Commissione di Garanzia per l’attuazione della Legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, la Segretaria Generale FP CGIL Nazionale, Rossana Dettori ha proclamato lo sciopero nazionale dei Comparti della Sanità, delle Regioni e Autonomie Locali, dei Ministeri, degli Enti Pubblici non Economici, delle Agenzie Fiscali, della Presidenza del Consiglio, dell’Area 1 della dirigenza dei Ministeri, dell’Area 2 della dirigenza delle Regioni e Autonomie Locali, dell’Area 3 della dirigenza Amministrativa, Sanitaria, Tecnica e Professionale, dell’Area 4 della dirigenza medica e veterinaria, dell’Area 6 della dirigenza degli Enti Pubblici non Economici e delle Agenzie Fiscali, dell’Area 8 della dirigenza della Presidenza del Consiglio, del CNEL, dell’ENAC, di UNIONCAMERE, dei Segretari Comunali e Provinciali, dei Vigili del Fuoco e del CNIPA. Come si legge nella nota: “La scrivente Segreteria Nazionale, nell’ambito della vertenza per il rinnovo dei CCNL dei comparti pubblici e del loro mancato finanziamento nella legge finanziaria, sulla riorganizzazione e sulla riqualificazione dei servizi pubblici, sul mancato rinnovo delle RSU, nonché contro le politiche di espulsione dal lavoro del personale precario, rispetto alla quale ha preso atto del risultato negativo del tentativo di conciliazione di cui all’art.2, comma 2, della Legge n.146/90, così come modificata dalla Legge n.83/2000, esperito il 10 febbraio u.s. presso il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, proclama lo sciopero nazionale per l’intera giornata o turno di lavoro dell’ 25 marzo 2011, dei Comparti e delle Aree in oggetto”. Come previsto dalla normativa vigente nella predetta giornata saranno garantiti solo i servizi essenziali.

LA BACHECA SINDACALE FEBBRAIO 2011

Page 10: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

10

LA BACHECA SINDACALE FEBBRAIO 2011

Page 11: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

11

Funzione Pubblica CGIL Latina

Via Solferino 7 04100 – Latina tel 0773/695491 fax 0773/664211

e-mail: fpcgillt @libero.it

www.cgil.it

www.fpcgil.it

Stampato in proprio Chiuso il giorno

16 FEBBRAIO 2011 Registrazione

Tribunale di Latina n. 909

del 18/12/2008 Per interventi, lettere e

commenti, potete inviare le vostre e-mail

alla Redazione di LA BACHECA SINDACALE al seguente indirizzo di posta

elettronica: [email protected].

Non dimenticare. La libertà di stampa e di

opinione sono ancora diritti costituzionali

Editore FP CGIL di Latina Direttore Editoriale Giulio Morgia Direttore Responsabile Vincenzo Faustinella Impaginazione Nunzia Madonna Comitato di redazione Mara Arduin, Lucia Baccari, Ovidio Bianchi, Mauro A. Buzzoni, Maria Cristina Compagno, Giovanni Coruzzolo, Vincenzo D’Auria, Andrea Formicola, Ciro Fusco, Lucia Gianstefani, Emanuela Leonelli, Antonio Marone, Fabrizio Martino, Marianna Marra, Claudio Pelagallo, Franca Petroni, Antonio Tomei Segreteria di redazione Anna Nardozzi

IMPORTANTE!!!

ALLEGATI A QUESTO NUMERO DE LA BACHECA SINDACALE, TROVERETE I MODULI PER LA CAMPAGNA DI RACCOLTA FIRME IN DIFESA DEL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO

I MODULI COMPILATI E FIRMATI DOVRANNO ESSERE RESTITUITI ALLA SEGRETERIA DELLA FPCGIL LATINA A MANO O TRAMITE FAX AL NUMERO 0773664211

LA BACHECA SINDACALE FEBBRAIO 2011

Page 12: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

12

LA BACHECA SINDACALE FEBBRAIO 2011

Page 13: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

13

Page 14: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

14

Page 15: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

15

Page 16: STATO PARASTATO ENTI LOCALI SANITA’ AZIENDE ......Le bugie hanno le gambe corte. È vero! Il problema serio è che sono come i pesciolini alla liquirizia: uno tira l’altro. Basta

16