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    Rapporto Energia 2010

    Dati sull’energia in Sicilia

    Redazione a cura di:

    Domenico Santacolomba –  Domenico Calandra –  Giuseppe Di Francesca –  Elena Di Cesare

    collaborazioni:

    Francesca Marcenò - Servizio I - Pianificazione e programmazione energetica

    Francesco Cappello –  ENEA

    Luca Eufrate –  TERNA

    Vittorio Pettonati e Giuseppe Mirelli –  per il Progetto LIFE+ FACTOR20

    Ringraziamenti:

    TERNA –  Agenzia delle Dogane - SNAM Rete Gas

    Fonte dati:

    GSE –  AEEG –  GME –  ENEA –  CESI - Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia

    - ISTAT - URIG Regione Siciliana - Unione Petrolifera - TERNA –   Agenzia delle Dogane - SNAMRete Gas

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    PREFAZIONE

    Negli anni si è registrato un continuo aumento del ricorso ai dati statistici per rappresentare lo stato disviluppo di un determinato settore.  La raccolta e l’utilizzo dei dati investe la Pubblica Amministrazione di uncompito di particolare responsabilità  sia per ciò che riguarda l’ utilizzo delle fonti sia per la interpretazione dei dati

    raccolti al fine di poter fornire un quadro consapevole della realtà.Scopo del presente lavoro è quello di costruire una griglia di informazioni di base - focalizzata soprattutto alla

    scala regionale - necessarie alla valutazione, alla pianificazione ed alla programmazione degli interventi nelsettor e dell’energia. 

    Con il presente Rapporto Annuale 2010, redatto a cura del Dipartimento Regionale dell’Energia  , ci si è

    proposto il compito di valutare lo stato attuale del settore energetico nell’ambito di questa regione e l’esame dellapossibile evoluzione del settore in relazione alle tendenze rilevate nazionali ed internazionali.

    I dati raccolti consentono anche un raffronto con le altre realtà regionali, fornendo spunti in relazione allevalutazioni circa i punti di forza o di debolezza rilevati, mentre per quanto riguarda l’andamento dei flussi

    energetici è possibile rilevare la persistente dipendenza dai combustibili fossili. Le singole opzioni energetiche ed iltema degli approvvigionamenti si pongono quindi sicuramente in primo piano per le scelte strategiche nel settoreenergetico.

    Mentre da un lato,su scala mondiale, risulta ancora prevalente l’uso delle fonti di energia di origine fossile(carbone, petrolio, gas naturale), dall’altro, si registrano effetti negativi sulla biosfera (inquinamento,cambiamenti climatici). Pertanto appare cruciale mettere a punto politiche innovative nel settore energetico, alfine di spezzare la spirale che lega, con sempre maggiore evidenza e frequenza, la produzione e il consumo di

    combustibili fossili con le conseguenze negative per l’uomo e l’ambiente. Le politiche internazionali hanno individuato nella riduzione della CO 2   la scelta prioritaria da adottare da

    parte dei singoli Paesi, al fine di poter controllare gli effetti di alterazione del clima entro limiti accettabili. Per le

    stesse finalità le indicazioni provenienti dalle maggiori autorità scientifiche e politiche internazionali convergonosulla necessità di adottare entro i prossimi anni efficaci azioni sosten ibili per l’ambiente miranti allo sviluppo del

    settore delle fonti rinnovabili ed allo sviluppo dell’efficienza energetica. L’Unione Europea, coerentemente a questi indirizzi internazionali, si è data degli obiettivi certamente

    ambiziosi: la riduzione delle emissioni di CO 2 del 20% rispetto ai livelli del 1990; un incremento del risparmio

    energetico del 20% entro il 2020, rispetto ai consumi previsti; un aumento della quota di fonti rinnovabili del 20%entro il 2020. Inoltre l’UE si è data l’obiettivo del raggiungimento di una quota del 10% di biocombustibili (entro il

    2020) nel settore dei trasporti, rispetto agli attuali livelli di consumo di benzina e gasolio.

    In ambito regionale, il perseguimento di tali politiche comunitarie e nazionali si basa sul vigente PianoEnergetico Ambientale Regionale (P.E.A.R.S.) Il mantenimento di tali impegni, passa comunque attraverso unaffidabile sistema di monitoraggio che consenta la puntuale rilevazione del progressivo grado di conseguimentodegli obiettivi fissati su scala europea e nazionale, di prossima ripartizione a livello regionale (burden sharing).

    Questo rapporto espone in particolare i dati di bilancio relativi alla produzione e all’approvvigionamento

    delle fonti energetiche primarie, nonché quelli relativi alla evoluzione e alle dinamiche del sistema energeticoregionale, considerando uno scenario temporale fino al 2012.

    Un doveroso ringraziamento per questo lavoro va agli Enti e agli organismi che hanno collaborato con ilDipartimento R egionale dell’ Energia ai fini della individuazione ed elaborazione dei dati.

    Dr. Giosuè Marino

    Assessore all’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità della Regione Siciliana

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    INDICE

    INTRODUZIONE 1

    1 - LO SCENARIO MONDIALE 21.1 -- Lo scenario al 2020 3

    1.2 - Scenari energia elettrica al 2020 –  Terna 8

    1.2.1 - Previsioni per la Sicilia 8

    2 - GLI OBIETTIVI DEL PEARS DELLA REGIONE SICILIANA 12 2.1 - Gli scenari tendenziali al 2012 12

    2.2 – Confronto tra gli scenari presi in considerazione dal PEARS (IAP ed AAP) 13

    3. - PRODOTTI PETROLIFERI 15

    3.1 - La produzione regionale di petrolio 153.2 - La produzione regionale di gasolina naturale 183.3 - Le riserve di petrolio greggio 19

    3.4 - La raffinazione 203.5 - Le importazioni di greggio e di prodotti petroliferi 21

    3.6 - Le esportazioni di prodotti petroliferi 223.7 - Il consumo lordo 23

    3.7.1 –  Le vendite nel settore dei trasporti 233.7.2 - Le vendite nel settore dell’agricoltura   263.7.3 - Le vendite nel settore civile 26

    3.7.4 - Le vendite nel settore industriale 273.8 - IL costo del greggio e dei prodotti petroliferi 27

    4. –  COMBUSTIBILI GASSOSI 314.1 - La produzione regionale di gas naturale 35

    4.2 - Le riserve di gas naturale 354.3 - L’importazione di gas naturale   36

    4.4 - Il consumo di gas naturale 374.4.1 - I consumi per settore dal 2007 al 2009 41

    4.5 -Il costo di fornitura del gas naturale per uso civile 42

    5 –  ENERGIA ELETTRICA 445.1 -La rete elettrica italiana 455.2 - Sviluppo e gestione della rete elettrica - il piano di sviluppo 2010 485.3 –  La produzione 51

    5.4 - Localizzazione e potenza delle centrali di produzione in Sicilia 545.5 – I consumi finali 55

    5.6 –  Consumi per settore 605.7 –  Il costo dell’energia elettrica 63

    5.8 - Dati statistici quadro generale – Terna 65

    6 –  FONTI RINNOVABILI 69

    6.1 - L’apporto delle rinnovabili al raggiungimento dell‘obiettivo 17/20/20 (ENEA -Agenzia per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo economico sostenibile –  

    Centro di Consulenza Energetica della Sicilia) 706.1.1 - Le ricadute economiche locali 72

    6.1.2 - La fragilità regionale 73

    6.1.3 - La criticità 736.2 - Produzione e distribuzione degli impianti a fonte rinnovabile 73

    6.3 –  Produzione e distribuzione regionale degli impianti a fonte rinnovabile 766.4 - Produzione e distribuzione nella Regione Siciliana degli impianti a fonte rinnovabile 80

    7. - LE ISOLE MINORI 957.1 - Aspetti territoriali e sociali delle isole minori 95

    7.2 - L’approvvigionamento energetico   97

    7.3 - La centrale di Vulcano 997.4 - La centrale di Ginostra 1007.5 - Le potenzialità dell’energia geotermica nelle isole minori   100

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    8 - BILANCIO ENERGETICO REGIONALE 1018.1 - La struttura generale del BER-Sicilia 101

    9 –  EMISSIONE DI ANIDRIDE CARBONICA (CO 2  ) 109

    9.1 - Impegni di riduzione per l’Italia (fonte ENEA)   1099.2 - Emissioni regionali di anidride carbonica storiche rispetto all’anno di riferimento (1990)   109

    9.3 - Le assegnazioni di emissioni di anidride carbonica per il triennio 2005-2007 nella Regione

    Siciliana (da PEARS) 112

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    Regione Siciliana -  Assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità - Dipartimento dell’Energia Servizio II -Osservatorio Regionale e Ufficio Statistico per l’Energia 

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    INTRODUZIONE

    Il presente rapporto costituisce una sintesi del lavoro svolto nel 2010 dall’Osservatorio Regionale e UfficioStatistico dell’Energia per il settore energetico della Sicilia.

    L’Osservatorio è stato istituto con decreto n. 1921 del 30 novembre 2007 dell'Assessore regionale per l'Industria(“Costituzione, presso l'Assessorato dell’Osservatorio Regionale dell’Energia”). L’attività dell’Osservatorio si èestrinsecata nella ricerca delle fonti istituzionali alle quali attingere i dati, nella stipula di accordi di collaborazionecon enti pubblici e privati e nella costituzione di un sistema informativo territoriale dell’energia. Attraverso la propriafunzione , ha inteso quindi rafforzare il proprio ruolo di supporto tecnico dell’attività di monitoraggio e controllo deiprincipali dati che attengono al settore energetico, tenendo conto dello scenario internazionale, europeo e nazionale

    Inoltre l’Osservatorio ha curato la pubblicazione periodica dei dati raccolti e dei rapporti periodici su singolisettori energetici sul sito web del Dipartimento Regionale dell’Energia. 

    La contabilizzazione ed il monitoraggio dei dati in materia di energia ha assunto particolare rilevanza inrelazione agli indirizzi comunitari e nazionali, che a fronte di impegni comuni in materia ambientale ed inparticolare di limitazione dei gas serra, assegnano alle singole regioni compiti specifici di attuazione, a partire dalrispetto dei limiti alle singole quote di emissioni attribuite.

    Non appare superfluo ricordare a tal proposito che in questa materia il Dipartimento Regionale dell’Energia è

    impegnato, in collaborazione con la regione Lombardia e la Regione Basilicata nel progetto dell’Unione EuropeaLIFE+/Factor20 sulla “Definizione di un quadro sperimentale di burden sharing   (suddivisione regionale) degliobiettivi della politica europea 20/20/20” ed in particolare per lo sviluppo di una metodologia comune dicontabilizzazione delle emissioni di CO2.

    Per la raccolta delle informazioni in materia di energia, si è attinto ai dati nazionali e regionali disponibiliprovenienti da fonti ufficiali quali il Ministero dello Sviluppo Economico, la società TERNA S.p.A., il GSE, l’URIG(Ufficio Regionale Idrocarburi e Geotermia), l’Agenzia delle Dogane, la SNAM Rete Gas ed altri.

    Il rapporto comprende oltre ai dati statistici (dati, tabelle, grafici, rappresentazioni cartografiche) anche lecorrispondenti rielaborazioni effettuate da parte dell’Osservatorio regionale. E’ opportuno precisare che lerielaborazioni sono state basate sulle metodologie di analisi correntemente utilizzate e sono state finalizzate afocalizzare le specificità della realtà regionale ed al raffronto con altre realtà regionali.

    I dati relativi alle strategie ed agli scenari internazionali si sono basati soprattutto su fonti e pubblicazionidell’Unione europea e dell’IEA (International Energy Agency  ).

    Particolare attenzione è stata posta nel valutare i “numeri” relativi agli obiettivi fissati dall’UE in materia di

    quota di energia da fonti rinnovabili, r iduzione dei consumi ed aumento dell’efficienza energetica entro il 2020(riassunta solitamente nella formula 20-20-20) che con l'emanazione della Direttiva n. 2009/28/CE ha portatoall’attribuzione di specifici obiettivi nazionali (“burden sharing”). 

    Inoltre, si è stilato un bilancio energetico regionale di sintesi (non definitivo  ) per l’anno 2009, basato su unametodologia utilizzata dalla Regione Lombardia, con la quale, come si è detto, la Regione Siciliana collaboranell’ambito della partecipazione al progetto europeo Life+/Factor20.

    Per la realizzazione del BER (Bilancio Energetico Regionale) si è scelto, in particolare, di utilizzare il medesimoapproccio metodologico utilizzato dalla Regione Lombardia, di un sistema semplificato basato sullacontabilizzazione dell’offerta di energia (produzione interna e importazioni dall’estero/da altre regioni), delletrasformazioni energetiche (fonti primarie trasformate in energia destinata agli usi finali) e della domanda negli usifinali (civile, industria, agricoltura e trasporti).

    Arch. Pietro TolomeoDirigente Generale del Dipartimento dell’Energia 

    della Regione Siciliana

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    1 - LO SCENARIO MONDIALE

    Il rapporto World Energy Outlook   (WEO 2010) presentato recentemente dall'Agenzia internazionaledell’energia (IEA) nel prendere atto che è in corso un forte mutamento del sistema energetico globale, evidenzia che“le prospettive energetiche future dipenderanno essenzialmente dalla velocità di ripresa dell’economia globale”.Tuttavia tali prospettive di ripresa saranno fortemente influenzate dal modo in cui i governi risponderanno “alladoppia sfida del cambiamento climatico e dalla sicurezza energetica” 

    Il mondo dell'energia si trova infatti ad affrontare una fase di incertezza senza precedenti, conteso tra lanecessità di soddisfare una crescente domanda di energia e quella di disporre di energia prodotta con tecnologie abassa emissione di gas serra per limitare gli effetti negativi sul clima. Se significativi investimenti sono stati fatti daparte dei governi in materia di incentivi alle nuove tecnologie a basse emissioni e per un uso efficiente dell’energia,tuttavia il rapporto dell’IEA indica la necessità di maggiori sforzi affinché la riconversione energetica possa avvenire  in tempi relativamente rapidi.

    Nel Dicembre 2009 la 15° conferenza di Copenhagen si è chiusa nella delusione generale, con un non-accordo. Le parti si sono limitate a prendere nota di un accordo presentato da Usa, Brasile, Cina, India e Sud Africa.In questo accordo si chiede ai paesi di impegnarsi a limitare l'innalzamento delle temperature entro i 2 gradi rispettoai livelli precedenti l'industrializzazione senza però dare indicazioni precise su tempi e modi attraverso cui realizzare

    questo obiettivo.Si è chiusa in questi giorni (Dicembre 2010) La sedicesima Conferenza delle Parti (COP) a Cancun. La COP16 sui cambiamenti climatici può rappresentare un nuovo punto di partenza rispetto al nulla di fatto dellaprecedente, svoltasi un anno fa con tante aspettative a Copenhagen. A Cancun sono stati ribaditi alcuni principi e inparticolare si riconosce la necessità di ridurre le emissioni di gas a effetto serra dal 25 al 40% al 2020, comeraccomandato dal Gruppo intergovernativo di esperti sul riscaldamento globale (Ipcc), per fare in modo che latemperatura globale non aumenti oltre i 2 gradi.

    Secondo lo scenario previsto dall'IEA la domanda mondiale di energia primaria crescerà del 36% tra il 2008e il 2035, cioè dell'1.2% per anno, ovvero in misura minore di quanto sia cresciuta nel corso dei precedenti 27 anni (lacrescita media registrata nel periodo è stata dell’ ordine del 2% per anno ). Il rapporto valuta che i Paesi non-OCSErappresentano il 93% dell'aumento della domanda mondiale di energia primaria e che la Cina nel 2009 contribuiràper il 36% alla prevista crescita del consumo energetico mondiale. Le previsioni al 2035 vede in cima ai Paesiconsumatori di energia la Cina (22%), gli Stati Uniti (al secondo posto) e l’India (18%).

    Tuttavia, entro il 2035, i combustibili fossili rimarranno prevalenti a livello mondiale, anche se la loro quotaall’interno del mix energetico tenderà a diminuire a favore delle fonti energetiche rinnovabili e dell'energia nucleare.Tra i combustibili fossili il petrolio - si legge nel WEO 2010  - rimarrà comunque quello principale, seguito dal carbonee dal gas. Dei tre combustibili fossili, quest’ultimo registra una quota di consumo crescente, e raggiungerà quasiquella del carbone.

    L'IEA conferma che il prezzo del petrolio è destinato a salire, riflettendo la crescente insensibilità delladomanda e dell'offerta alle variazioni del prezzo. Il New Policies Scenario stima che il prezzo medio del petroliopasserà da poco più di 60 dollari al barile registrato nel 2009 ai 113 dollari al barile previsti nel 2035. La domanda dipetrolio continuerà a crescere costantemente, raggiungendo entro il 2035 circa 99 milioni di barili al giorno (mb/g),ovvero 15 mb/g in più rispetto al 2009.

    Il WEO 2010 prevede che l'intervento dei governi a sostegno delle fonti rinnovabili (energia elettrica ebiocombustibili) passerà dai 57 miliardi di dollari registrati nel 2009 ai 205 miliardi di dollari previsti entro il 2035.

    La domanda mondiale di energia elettrica secondo l’IEA è destinata ad aumentare in misuraconsiderevolmente superiore alle altre forme di energia, con un tasso di crescita annuo di circa il 2,2% tra il 2008 e il

    2035. La quota di energia da fonte rinnovabile risulta in crescita, sebbene il livello di incremento non risultisufficientemente veloce per coprire la crescita della domanda globale. Nel periodo considerato il ritmo di crescitadell’energia prodotta da fonti rinnovabili dipenderà dal livello di sostegno accordato dai singoli governi alletecnologie rinnovabili e dall’andamento dei prezzi dei combustibili fossili. La generazione di elettrità da fonti dienergia rinnovabile, passerà dal 19% a circa un terzo del totale. Tale aumento sarà legato soprattutto all’eolico edall’idroelettrico, mentre nel 2035 il fotovoltaico, nonostante gli elevati tassi di crescita, rappresenterà ancora circa il2%.

    Per quanto riguarda le emissioni il rapporto IEA prevede che la continua crescita della domanda dicombustibili fossili farà aumentare ancora le emissioni di CO2 , rendendo quasi impossibile raggiungere l'obiettivo dicontenere l’aumento delle temperature del pianeta entro i 2 gradi centigradi, come previsto nell’Accordo diCopenaghen. Secondo il rapporto, le tendenze in atto permettono di prevedere una possibile stabilizzazione dei gasserra in atmosfera ad un livello superiore a 650 parti per milione (ppm) di CO 2 equivalente “con un  conseguenteprobabile aumento della temperatura superiore ai 3,5° C nel lungo termine”. Il raggiungimento dell’obiettivo fissatonel vertice di Copenaghen richiederebbe il contenimento del livello di CO2 non superiore a 450 ppm con conseguenteassunzione di impegni aggiuntivi rispetto a quelli attualmente previsti. A tal fine occorrerebbe mettere in atto daparte dei Governi obiettivi più ambiziosi rispetto a quelli assunti con l'Accordo di Copenhagen, a partire dallarimozione delle sovvenzioni ai combustibili fossili, e ad una maggiore diffusione delle nuove tecnologie già disponibili.

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    L’IEA auspica quindi nel rapporto l’urgenza di un’azione immediata ed efficace per garantire che gli impegni giàassunti sul clima vengano rispettati o meglio vengano anticipati al fine di scongiurare gli scenari più catastrofici sulclima.

    1.1   - Lo scenario al 2020

    Il 10 gennaio 2007 la Commissione Europea ha adottato un pacchetto su energia e cambiamenti climatici,invitando il Consiglio e il Parlamento europeo ad approvare:

    - un impegno unilaterale dell’UE a ridurre di almeno il 20% le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990entro il 2020, e l’obiettivo di ridurre le emissioni del 30% entro il 2020 a condizione che venga concluso un accordointernazionale sui cambiamenti climatici;

    - un obiettivo vincolante per l’UE del 20% di energia da fonti rinnovabili entro il  2020, compreso un obiettivodel 10% per i biocarburanti.

    La strategia è stata approvata dal Parlamento europeo e dai capi di Stato e di governo europei in occasionedel Consiglio europeo del marzo 2007. Il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a presentare proposteconcrete, in particolare sulle modalità di ripartizione dello sforzo tra gli Stati membri per il conseguimento degliobiettivi.

    Con la Direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozionedell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante mod ifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e

    2003/30/CE sono stati stabiliti gli obiettivi nazionali generali per la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumofinale di energia al 2020 (vedi tabella 1.1).Con la Decisione n. 406/2009/ce del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 concernente gli sforzi

    degli Stati membri per ridurre le emissioni dei gas a effetto serra al fine di adempiere agli impegni della Comunità inmateria di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2020, sono stati fissati i limiti di riduzione delleemissioni per gli stati membri rispetto al livello del 2005 (vedi tabella 1.2)

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    Tab.. 1.1 

    Fonte: Tabella allegata alla Direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’usodell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE 

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    Tab. 1.2 

    Fonte: Decisione n. 406/2009/ce del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 concernente gli sforzi degli Stati membri perridurre le emissioni dei gas a effetto serra al fine di adempiere agli impegni della Comunità in materia di riduzione delle emissioni di gas aeffetto serra entro il 2020.

    Il pacchetto “clima-energia” è stato adottato a seguito della pubblicazione di un’analisi di impatto ( Model- based Analysis of the 2008 EU Policy Package on Climate Change and Renewables  , elaborato con il modello PRIMES).

    Il Modello PRIMES ha permesso l’elaborazione di uno scenario tendenziale (Baseline  scenario) che descrive

    quale sarebbe il livello di emissioni, la domanda finale di energia e la percentuale di tale domanda che sarebbepossibile soddisfare facendo ricorso alle fonti rinnovabili nel 2020, in assenza del pacchetto “clima-energia”. 

    Il modello ha ipotizzato una crescita annua del PIL pari al 2,2-2,4% per l’Europa, e pari all’1,2-1,9% perl’Italia (valori riferiti agli intervalli temporali 2000-2010 e 2010-2020).

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    6

    Secondo lo scenario tendenziale baseline   preso a riferimento dalla Commissione Europea, nel 2020 ilconsumo finale lordo di energia dell’Italia potrebbe raggiungere il valore di 166,50 Mtep, a fronte di un valore di134,61 Mtep registrato nel 2005. L’aggiornamento 2009 dello studio PRIMES, che tiene conto anche dell’effetto dellacrisi economica, ha stimato per l’Italia, al 2020, un consumo finale lordo di 145,6 Mtep.

    In uno scenario più virtuoso, che tiene conto di ulteriori misure nel settore dell’efficienza energetica rispettoallo scenario base, i consumi finali lordi del nostro Paese nel 2020 potrebbero mantenersi entro un valore di 133,0

    Mtep. Non appare superfluo ricordare a tal proposito che in questa materia il Dipartimento Regionaledell’Energia è impegnato, in collaborazione con la Regione Lombardia e la Regione Basilicata nel progettodell’Unione Europea LIFE+/Factor20 sulla “Definizione di un quadro sperimentale di burden sharing  (suddivisioneregionale) degli obiettivi della politica europea 20/20/20” ed in particolare per lo sviluppo di una metodologiacomune di contabilizzazione delle emissioni di CO2.

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       R  e  g   i  o

      n  e   S   i  c   i   l   i  a  n  a  -   A  s  s  e  s  s  o  r  a  t  o   d  e   l   l   ’   E  n  e  r  g   i  a  e   d

      e   i   S  e  r  v   i  z   i   d   i   P  u   b   b   l   i  c  a   U  t   i   l   i  t   à

      -   D   i  p  a  r  t   i  m  e  n  t  o   d  e   l   l   ’   E  n  e  r  g   i  a

       S  e  r  v   i  z   i  o   I   I  -   O  s  s  e  r  v  a  t  o  r   i  o   R  e  g   i  o  n  a   l  e  e   U   f   f   i  c   i  o   S  t  a  t   i  s  t   i  c  o  p  e  r   l   ’   E  n  e  r  g   i  a

    ___________________________________________________

    _________________________________________________________

     

       7 

       F   i  g .

       1 .   1

       C   o  n   s  u  m   o

       f   i  n  a   l   e   l   o  r   d   o   d   i   e  n   e  r  g   i  a  a   t   t   e   s   o   p   e  r   l   '   I   t  a   l   i  a  a   l   2   0   2   0

         F  o  n   t  e  :   P   i  a  n  o   d   i  a  z   i  o  n  e  n  a  z   i  o  n  a   l  e  p  e  r   l  e  e  n  e  r  g   i  e  r   i  n  n  o  v  a   b   i   l   i

       d   i  c  u   i  a   l   l  a   D   i  r  e   t   t   i  v  a   2   0   0   9   /   2   8   /   C   E

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    1.2 - Scenari energia elettrica al 2020 – Terna

    La presente sezione mostra le previsioni di medio - lungo termine della domanda di energia Elettrica dellaSicilia. Tali previsioni sono coerenti a quelle contenute nel documento “PREVISIONI  DELLA DOMANDA ELETTRICAIN ITALIA E DEL FABBISOGNO DI POTENZA NECESSARIO – Anni 2010-2020” ed elaborate da Terna ai fini dellaDelibera 48/2004 dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas.

    Le previsioni di medio - lungo termine della domanda nel settore elettrico italiano che Terna opera sonofinalizzate a fornire:

    • le informazioni di base per l’elaborazione del Piano di Sviluppo della Rete elettrica di  Trasmissione Nazionale,disposto da Terna su decreto Ministeriale in qualità di Gestore della Rete di trasmissione nazionale;

    • le valutazioni della capacità di produzione complessivamente necessaria alla copertura della domandaprevista;

    • i dati in risposta ai quesiti formulati da Organismi nazionali ed internazionali per quanto nella loro pertinenza;• le informazioni richieste per l’attività di programmazione energetica degli Enti Locali.  Per elaborare la previsione di lungo termine della domanda di energia elettrica vengono presi in considerazione

    gli andamenti della domanda elettrica e delle variabili macroeconomiche quali il Prodotto Interno Lordo e il ValoreAggiunto settoriale. Ciò perché l’evoluzione storica della domanda elettrica nazionale e quella del PIL sono legateda una relazione funzionale.

    L’indicatore macroeconomico che mette in relazione domanda elettrica e grandezze economiche è  l’intensità

    elettrica. L'intensità elettrica globale si ottiene come rapporto tra la richiesta elettrica ed il PIL mentre a livellosettoriale l’intensità elettrica è data dal rapporto tra la quantità di elettricità  consumata da ciascun settore ed ilvalore aggiunto dello stesso settore e quindi esprime il contenuto di elettricità necessario per ottenere un certoammontare di valore aggiunto.

    A partire dai dati di input relativi a informazioni e tendenze per settori e per aree territoriali, la procedura diprevisione richiede di stimare dapprima i valori a livello nazionale e quindi quelli regionali, utilizzando i primi comevincolo in algoritmi di quadratura a livello territoriale e settoriale.

    In tale procedimento, in input vengono utilizzati risultati di modelli macroeconomici, elaborati da Istitutispecializzati (es. Prometeia), che forniscono le previsioni delle principali grandezze economiche a livello nazionale eregionale. Una volta determinati i consumi, la richiesta elettrica regionale si ottiene sommando ad essi unaopportuna stima delle perdite di energia.

    Come si è detto, le previsioni qui illustrate rappresentano l’ulteriore elaborazione di quelle raccolte  nel citatodocumento sulle Previsioni del settembre 2010 e precisamente si tratta delle previsioni della domanda elettrica inenergia coerenti con lo “scenario di sviluppo” ivi compreso. 

    1.2.1 - Previsioni per la Sicilia

    Di seguito vengono analizzati i possibili scenari di sviluppo della richiesta di energia elettrica, del PIL,dell’intensità elettrica in Italia ed in Sicilia.

    Nel 2009 in Italia è stata richiesta energia elettrica per circa 0,265 kWh per ogni euro di Prodotto Interno Lordo.Nel corso degli anni tale valore è andato progressivamente crescendo confermando così il sempre più sostenutoimpiego della risorsa elettrica alla formazione del PIL nazionale.

    In previsione, lo scenario qui preso in considerazione (detto “di sviluppo”) assume una crescita del PIL per l’Italiapari a +1,6% medio annuo nel periodo 2009-2020. Tale valore sconta, una volta superata la fase recessiva, unaprogressiva accelerazione della crescita economica, che si porterebbe al +1,3% medio annuo nel periodo 2009-2015, epoi al +1,9% medio annuo nel quinquennio successivo. In questo scenario, anche la domanda elettrica recupera unamaggiore dinamicità con il 2,5% medio annuo del secondo periodo contro 2,1% del primo, crescendo ad un tasso

    medio annuo del 2,3% nell’intero periodo 2009-2020.L’effetto combinato di tali evoluzioni è il proseguimento della crescita dell’intensità elettrica, che nel decennio diprevisione aumenterebbe ad un tasso dello 0,7% medio annuo, come quello realizzatosi nell’ultimo ventennio. A fineperiodo, la domanda elettrica in Italia giunge a 409.997 GWh e l’intensità elettrica del PIL a 0,286 kWh per euro.

    Passando alle previsioni per la Sicilia, l’andamento medio atteso del PIL nei due Sottoperiodo è positivo anche senel complesso la crescita è leggermente inferiore a quella media nazionale (+1,2% contro +1,6%); la domanda elettricaregionale, che nei venti anni precedenti è cresciuta meno velocemente di quella nazionale, ora è invece previstacrescere ad un tasso medio annuo pari a quello nazionale (2,3%). In conclusione, si stima che nel 2020 la Sicilia avràuna domanda elettrica di 27.712 GWh ed una intensità del PIL pari a 0,357 kWh per euro.

    Infine, la Tabella 1.3 mostra l’evoluzione a lungo termine dei consumi settoriali regionali. Agricoltura, Industria, Domestico e Terziario continuano a crescere, anche se, mentre i primi tre crescono ad un

    tasso superiore rispetto al periodo 1989-2009, il Terziario cresce ad un tasso inferiore rispetto a quello di tale periodo(4% contro 4,2%). Nell’intero periodo 2009-2020 i consumi regionali crescono più rapidamente di quelli nazionali(+2,4% contro +2,3% medio annuo).

    I consumi per abitante sono stimati per il 2020 pari a 4.897 kWh in Sicilia contro 6.227 kWh in Italia.

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    Tab. 1.3 - Richiesta di energia elettrica - PIL - Intensità elettrica - Scenario di sviluppo Italia

    Fig. 1.2 Confronto tra la crescita annuale della richiesta elettrica e del PIL –  Italia

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    Tab 1.4 - Richiesta di energia elettrica - PIL - Intensità elettrica - Scenario di sviluppo Sicilia

    Fig. 1.3 Confronto tra la crescita annuale della richiesta e del PIL –  Sicilia

    Tab. 1.5 Previsione dei consumi settoriali di energia elettrica –  Sicilia

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    Fig. 1.4 Previsione dei consumi settoriali e consumi per abitante - Sicilia

    Tab. 1.6 Previsione dei consumi nelle province della Sicilia

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    2 - GLI OBIETTIVI DEL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE DELLA REGIONE SICILIANA

    Il Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana (PEARS) è stato approvato con delibera della Giuntaregionale n. 1 del 3 febbraio 2009. Il PEARS espone i dati relativi alla produzione e all’approvvigionamento dellefonti energetiche primarie, nonché quelli relativi alla evoluzione e alle dinamiche del sistema energetico regionaleconsiderando uno scenario temporale sino al 2012.

    Le linee di indirizzo proposte dal PEARS, entro il medesimo arco temporale del 2012, costituiscono il quadro diriferimento per l’azione amministrativa della Regione, seppure con la flessibilità dovuta ai nuovi dati disponibili edagli scenari internazionali nel frattempo maturati, nonché “con la flessibilità r ichiesta dalle singole e specifichecongiunture e condizioni operative” previste nella delibera di approvazione. 

    Gli obiettivi individuati dal PEARS sono perseguiti attraverso la pianificazione e l’individuazione delle aree dipossibile intervento in ambito regionale, l’individuazione delle fonti energetiche attualmente disponibili e quelle dapromuovere, una attenta analisi della struttura dei consumi territoriali e settoriali e la predisposizione di pianid’azione che possano garantire adeguati ritorni economici e sociali, nel rispetto dei principi di sostenibilitàambientale e della salvaguardia della salute pubblica.

    Il Piano Energetico della Regione Siciliana focalizza in particolare la propria attenzione sul perseguimento deiseguenti obiettivi:

    1. Co ntribuire ad uno sviluppo sostenibile del territorio regionale attraverso l’adozione di sistemi efficienti diconversione ed uso dell’energia nelle attività produttive, nei servizi e nei sistemi residenziali;  

    2. promuovere una forte politica di risparmio energetico in tutti i settori, in particolare in quello edilizio,

    organizzando un coinvolgimento attivo di enti, imprese, e cittadini;3. promuovere una diversificazione delle fonti energetiche, in particolare nel comparto elettrico, con la produzione

    decen trata e la “decarbonizzazione”;  4. promuovere lo sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili ed assimilate, tanto nell’isola di Sicilia che nelle isole

    minori, sviluppare le tecnologie energetiche per il loro sfruttamento;5. favorire il decollo di filier e industriali, l’insediamento di industrie di produzione delle nuove tecnologie energetichee la crescita competitiva;

    6. favorire le condizioni per una sicurezza degli approvvigionamenti e per lo sviluppo di un mercato liberodell’energia;  7. promuovere l ’innovazione tecnologica con l’introduzione di Tecnologie più pulite (Clean Technologies - Best

    Available), nelle industrie ad elevata intensità energetica e supportandone la diffusione nelle PMI;8. assicurare la valorizzazione delle risorse regionali deg li idrocarburi, favorendone la ricerca, la produzione e l’utilizzo

    con modalità compatibili con l’ambiente, in armonia con gli obiettivi di politica energetica nazionale contenuti nellaL. 23.08.2004, n. 239 e garantendo adeguati ritorni economici per il territorio siciliano;

    9. favorire la ristrutturazione delle Centrali termoelettriche di base, tenendo presenti i programmi coordinati a livello

    nazionale, in modo che rispettino i limiti di impatto ambientale compatibili con le normative conseguenti alProt ocollo di Kyoto ed emanate dalla UE e recepite dall’Italia;  

    10. favorire una implementazione delle infrastrutture energetiche, con particolare riguardo alle grandi reti ditrasporto elettrico;

    11. sostenere il completamento delle opere per la metanizzazione per i grandi centri urbani, le aree industriali ed icomparti serricoli di rilievo;12. creare, in accordo con le strategie dell’U.E, le condizioni per un prossimo sviluppo dell’uso dell’Idrogeno e delle sue

    applicazioni nelle Celle a Combustibile, oggi in corso di ricerca e sviluppo, per la loro diffusione, anche mediante larealizzazione di sistemi ibridi rinnovabili/idrogeno;13. realizzare forti interventi nel settore dei trasporti (biocombustibili, metano negli autobus pubblici, riduzione deltraffico autoveicolare nelle città, potenziamento del trasporto merci su rotaia e mediante cabotaggio).

    Tra gli strumenti  politico- organizzativi per l’attuazione del PEARS ( Formazione e diffusione della figura di“Energy Manager, predisposizione di piani d’azione  per la costituzione di una filiera per produzione di biocarburantie lo sviluppo del fotovoltaico, ecc.) è stato individuato anche l’istituzione di un Osservatorio Regionale dell’energia eSistema Informativo Territoriale (SIT).

    2.1 - Gli scenari tendenziali al 2012

    Nel Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana sono stati formulati tre differenti scenaritendenziali che si spingono all’orizzonte del 2012:1. B - Scenario tendenziale Basso (caratterizzato da una situazione con un profilo di crescita negativo nei primi anni

    e prossimo a zero per il restante periodo).2. I - Scenario tendenziale Intermedio (caratterizzato da attese maggiormente favorevoli sull’evoluzione per il

    contesto socio - economico nel territorio regionale);

    3. A - Scenario tendenziale Alto  (caratterizzato  da una ipotesi di evoluzione socio economica del sistema regionale inlinea con il profilo programmatico del Dpef regionale e coerente con gli andamenti del Pil osservati negli

    ultimi anni).

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    La programmazione dell’offerta di energia nella Regione Siciliana all’orizzonte del 2012 deriva da previsionibasate su possibili scenari di crescita socioeconomica e dei corrispondenti fabbisogni provenienti dai diversi settori diutilizzazione. I diversi scenari tengono conto dei principali obiettivi di politica regionale e delle linee indicate nelDocumento di Programmazione Economico Finanziaria per gli anni 2007-2011 della Regione Siciliana.

    Negli scenari tendenziali, partendo dalle serie storiche regionali, è stato valutato l’azione dei possibili input  esterni extra-regionali derivanti dall’Unione Europea, dall’effetto della globalizzazione dei mercati mondiali, dalle

    nuove leggi e disposizioni intervenute in ambito energetico ed ambientale, da possibili situazioni congiunturali coneffetti sui costi dell’energia in ambito regionale. Il PEARS, escludendo lo scenario definito “Basso”  , valutato non in linea con le attese di sviluppo della

    regione, ha preso in considerazione gli altri possibili Scenari  1. “Scenario Intermedio con az ioni di piano - IAP”  2. “Scenario Alto con azioni di piano - AAP”  

    Il raggiungimento degli obiettivi esposti negli scenari presi in considerazione nel PEARS è strettamentedipendente dall’attuazione delle azioni previste nel piano. Le azioni prevedono interventi nel settore dell’Industriaenergetica, il completamento della metanizzazione nelle ASI, NI e PIP, della razionalizzazione e lo sviluppo dellarete elettrica, dell’incentivazione e dello sviluppo delle fonti rinnovabili, della promozione dell’uso de l vettoreIdrogeno, della promozione della razionalizzazione dell’uso dell’energia nel Settore Industriale e dell’incremento delrisparmio e dell’efficienza nel settore Civile, della promozione dei possibili ammodernamenti nel Settore Primario,della trasf ormazione nel Settore Trasporti per migliorarne l’efficienza energetico-ambientale.

    Tutte le azioni hanno come riferimento comune lo sviluppo sostenibile del territorio regionale el’ottenimento di adeguati ritorni, economici e sociali, rispetto agli inves timenti programmati, oltre che al rispetto deiprincipi di sostenibilità ambientale e di salvaguardia della salute pubblica.

    2.2 –  Confronto tra gli scenari presi in considerazione dal PEARS (IAP ed AAP)

    Dal confronto tra gli elementi principali che contraddistinguono i due scenari probabili nel PEARS(Intermedio con Azioni di Piano ed Alto con Azioni di Piano), l’amministrazione regionale ha scelto,prudenzialmente, lo scenario Intermedio con Azioni di Piano per la pianificazione regionale, all’orizzonte del 2012.Tale scelta implica comunque un notevole impegno, sia politico che finanziario, per l’attuazione delle strategiepreviste nella proposta di Piano d’azione. 

    Tab. 2.1  - Dati relativi alla produzione dell’energia elettrica nella Regione Sicilian a negli scenari proposti e confronto

    con i dati Terna 2007  

    Tab.2.2   - Dati relativi all’utilizzazione del gas naturale negli scenari nella Regione Siciliana e confronto con i dati2004

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    Tab. 2.3   - Scenario IAP della Regione Siciliana all’orizz onte del 2012.Riepilogo consumi per tipo di fonte energetica  

    Tab. 2.4   Scenario IAP della Regione Siciliana all’orizzonte del 2012. Riepilogo emissioni di CO2 per tipo di fonteenergetica  

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    3. –  PRODOTTI PETROLIFERI

    Il petrolio, alla temperatura ambiente, essendo costituito da una miscela di numerosi idrocarburi liquidi,alcuni solidi e altri gassosi, non è utilizzabile nella forma in cui si presenta, ma attraverso operazioni di separazione,effettuate per distillazioni successive, da questa possono essere separate diverse frazioni omogenee ed utilizzabili.

    Sotto la voce “prodotti petroliferi” sono compresi, oltre che il petrolio greggio, che è la materia prima, l’oliocombustibile, il gasolio, i distillati leggeri, il petrolio da riscaldamento, il GPL, il gas di raffineria ed altri prodotti.

    La Regione Siciliana, in attuazione dell’articolo 14 del proprio Statuto, approvato con R.D.L. 15 maggio 1946,n. 455, convertito in legge costituzionale con la legge 26 febbraio 1948, n. 2, ha competenza esclusiva per losfruttamento delle risorse del sottosuolo di propria pertinenza, ivi compresa l’attività di ricerca ed estrazione degliidrocarburi

    La legge regionale n. 14 del 03-07-2000 (GURS n. 32 del 7 luglio 2000), ha recepito la direttiva 94/22/CE edisciplinato la prospezione, la ricerca, la coltivazione, il trasporto e lo stoccaggio di idrocarburi liquidi e gassosi e dellerisorse geotermiche nella Regione siciliana.

    Le raffinerie presenti sul territorio regionale raffinano la materia prima dando origine alla produzione dellenumerose frazioni omogenee che saranno successivamente utilizzate.

    3.1 - La produzione regionale di petrolio

    La produzione di greggio in Sicilia nel corso degli anni, dopo aver raggiunto il massimo nel 1964 ha subito uncontinuo trend negativo, anche se con oscillazioni meno marcate a partire dal 1980.

    Nel corso del 2009 la produzione sulla terra ferma di petrolio in Sicilia è stata di circa 556.084 tonnellate, parial 12% circa del totale nazionale, in leggera crescita rispetto all’anno 2007, anno in cui la produzione era stata di543.694 tonnellate e rispetto al 2008, anno in cui la produzione si è attestata a 529.965 tonnellate.

    Fig. 3.1

    Elaborazione su dati forniti dall’URIG Regione Siciliana  al Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisienergetiche e minerarie  

    Limitatamente alla produzione sulla terraferma, la Sicilia si pone al secondo posto tra regioni italiane dopola Basilicata.

    Fig. 3.2

    Elaborazione su dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie

    543.694 529.965556.084

    500.000520.000540.000560.000

    2007 2008 2009

    SICILIAPRODUZIONE DI OLIO GREGGIO

     ANNI 2007 - 2009Tonnellate

    PRODUZIONE NAZIONALE DI OLIO GREGGIO

    REGIONI - ZONE MARINE

    Tonnellate

     ANNO 2009

    556.084

    4.550.816

             0

             2         5

             0  .

             0         0         0

             5         0

             0  .

             0         0         0

             7         5

             0  .

             0         0         0

             1  .

             0         0

             0  .

             0         0         0

             1  .

             2         5

             0  .

             0         0         0

             1  .

             5         0

             0  .

             0         0         0

             1  .

             7         5

             0  .

             0         0         0

             2  .

             0         0

             0  .

             0         0         0

             2  .

             2         5

             0  .

             0         0         0

             2  .

             5         0

             0  .

             0         0         0

             2  .

             7         5

             0  .

             0         0         0

             3  .

             0         0

             0  .

             0         0         0

             3  .

             2         5

             0  .

             0         0         0

             3  .

             5         0

             0  .

             0         0         0

             3  .

             7         5

             0  .

             0         0         0

             4  .

             0         0

             0  .

             0         0         0

             4  .

             2         5

             0  .

             0         0         0

             4  .

             5         0

             0  .

             0         0         0

             4  .

             7         5

             0  .

             0         0         0

             5  .

             0         0

             0  .

             0         0         0

    BasilicataEmiliaLazio

    MolisePiemonte

    SiciliaZona BZona C

    Totale

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    Regione Siciliana -  Assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità - Dipartimento dell’Energia Servizio II -Osservatorio Regionale e Ufficio Statistico per l’Energia 

     ____________________________________________________________________________________________________________ 

    16

    Fig. 3.3

    Elaborazione su dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie

    Tale tendenza è confermata dalle produzioni dei primi otto mesi del 2010 come mostrato dai graficiseguenti.

    Fig. 3.4

    Elaborazione su dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie

    Le produzioni del 2009 e 2010 di olio greggio in Sicilia, provengono dalle concessioni minerarie denominateGiaurone, Gela, Ragusa, S. Anna e Irminio.

    Il campo di Gela fornisce il maggior contributo alla produzione.

    Fig. 3.5

    Elaborazione su dati forniti dall’URIG Regione Siciliana  al Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisienergetiche e minerarie

    14,2%

    11,8%

    74,0%

    PRODUZIONE PERCENTUALE DI OLIO GREGGIOSICILIA -ALTRE REGIONI E ZONE MARINE

    (Aggiornamento ad agosto 2010)

    Zone marine Sicilia Altre regioni

    PRODUZIONE NAZIONALE DI OLIO GREGGIO

    Gennaio 2009 - Agosto 2010

    Tonnellate

           2       0 .       8

           1       9

           2       6       3

     .       3       8       2

           5       5       6 .       0

           8       4

           4 .       0

           2       4 .       9

           1

           5       2       5 .       9

           0       4

           1       8       9

     .       6       7       5

           3       9

           5 .       4

           8       8

           4       7

           4 .       1

           4       4

           2       2       5

           2       8 .       8

           7       0

           3 .       1

           5       5 .       5

           3       1

           4 .       5

           5       0 .       8

           1       6

           9 .       9

           8       6       1       1

           1

           1       9 .       1

           6       9

           2 .       2

           5       1 .       7

           9       0

           2 .       8

           6       6 .       2

           1       9

           3 .       3

           4       0 .       3

           6       3

           B      a      s       i       l       i      c      a       t      a

           E      m       i       l       i      a

           R      o      m      a      g      n      a

           L      a     z       i      o

           M      o       l       i      s      e

           P       i      e      m      o      n       t      e

           S       i      c       i       l       i      a

           T      o       t      a       l      e

           T      e      r      r      a

           T      o       t      a       l      e

           M      a      r      e

           T      o       t      a       l      e

     Anno 2009 Aggiiornamento agosto 2010

    556.084

    0200.000400.000600.000

       G   E   L   A

       G   I

       A   U   R   O   N

       E

       I

       R   M   I   N   I   O

       R

       A   G   U   S   A

       S

     .   A   N   N   A

       T

       O   T   A   L   E

    SICILIAPRODUZIONE DI OLIO GREGGIO PER CONCESSIONE

    Tonnellate ANNO 2009

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     ____________________________________________________________________________________________________________ 

    17

    Fig. 3.6   Il grafico seguente mostra come l’andamento delle produzioni nel 2009 e nel 2010.

    Elaborazione su dati forniti dall’URIG Regione Siciliana  al Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisienergetiche e minerarie  

    Per quanto riguarda la produzione a mare, il grafico seguente evidenzia invce la produzione dal 2007 al2009 del giacimento di Gela a mare (concessione AG 1 rilasciata per competenza dallo Stato e sulla quale la RegioneSiciliana esercita il controllo a norma dell’art. 43 della legge 21 luglio 1967, n. 613).

    Fig.3.7

    Elaborazione su dati forniti dall’URIG Regione Siciliana  al Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisienergetiche e minerarie

    In Sicilia sono presenti cinque centrali di raccolta e trattamento olio proveniente dai pozzi produttivi, diqueste, una centrale è collegata con i pozzi provenienti dalle concessioni a mare “Perla“ e “Prezioso”.  

    Fig. 3.8

    Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie  

       2   2   8 .   0   4   8

       7   1 .   7   0   2

       2   4 .   5   9   0

       4   4 .   1   7   8

       2   6 .   9   7   0

       3   9   5 .   4   8   8

       3   0   4 .   3   9   5

       1   1   5 .   5   3   1

       5   0 .   8   9   1

       7   3 .   0   4   1

       1   2 .   2   2   6

       5   5   6 .   0   8   4

    0100.000200.000300.000400.000500.000600.000

       G   E   L   A

       G   I   A   U   R   O   N   E

       I   R   M   I   N   I   O

       R   A   G   U   S   A

       S .   A   N   N   A

       T   O   T   A   L   E

    SICILIAPRODUZIONE DI OLIO GREGGIO PER CONCESSIONE

    Gennaio 2009 - Agosto 2010Tonnellate

     Aggiornamento agosto 2010 Anno 2009

    46.70240.754

    35.688

    0

    10.00020.000

    30.000

    40.000

    50.000

    2007 2008 2009

    PRODUZIONE GELA MARE ANNI 2007 - 2009

    Tonnellate

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    18

    Tab. 3.1CENTRO RACCOLTA

    OLIO

    PERLA E PREZIOSO

    CENTRO

    OLIO

    IRMINIO

    RAGUSA TERZO CENTRO

    OLIO GELA

    NUOVO CENTRO OLIO

    GELA

    Minerale OLIO OLIO OLIO OLIO OLIO

    Comune GELA RAGUSA RAGUSA GELA GELAProvincia Caltanissetta Ragusa Ragusa Caltanissetta Caltanissetta

    Area occupata 20561 (mq) 5913 (mq) 20561 (mq) 19280 (mq) 120640 (mq)

    Operatore ENI - MEDITERRANEAIDROCARBURI

    IRMINIO ENI MEDITERRANEAIDROCARBURI

    ENI MEDITERRANEAIDROCARBURI

    ENI MEDITERRANEAIDROCARBURI

    N. pozzi

    produttivi

    allacciati

    12 3 12 23 64

    Elaborazione su dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie

    La figura seguente mostra il collegamento delle piattaforme marine dei pozzi Perla e Prezioso al Centro diraccolta olio Perla e Prezioso.Fig. 3.9  

    Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie  

    La produzione complessiva dei pozzi Perla e Prezioso (C.C. 3 AG rilasciata per competenza dallo Stato) dal2004 al 30 settembre 2010 è sintetizzata dalla tabela seguente.

    Tab. 3.2ANNI Tonnellate

    2004 97.385

    2005 104.214

    2006 108.783

    2007 120.506

    2008 116.593

    2009 126.3442010 106.057

    Elaborazione su dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie  

    3.2 - La produzione regionale di gasolina naturale

    La produzione di gasolina nei giacimenti siciliani è solitamente associata alla produzione di gas naturale.Infatti il gas naturale in Sicilia si presenta spesso con piccole percentuali di altri idrocarburi leggeri (soprattutto

    etano, propano e butano) e minime quantità di acqua, azoto, biossido di carbonio ed idrogeno solforato.Prima di essere avviato al consumo, quindi, il gas naturale viene ridotto a gas secco con un processo di

    estrazione dei gas liquefacibili, propano e butano, e della cosiddetta gasolina, una benzina leggerissima (compostada butano, pentano, esano, eptano e ottano).

    Durante il processo di distillazione del greggio, la frazione contenente da 6 a 7 atomi di carbonio, con punto di

    ebollizione compreso tra i 60 e i 100°C, da origine ad una benzina leggera, mentre la frazione contenente tra 7 e 12atomi di carbonio, con un punto di ebollizione tra 100 e 180°C, da invece origine ad una benzina pesante.

    La gasolina viene usata come solvente o anche in miscela con benzine pesanti.

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    La Sicilia è la prima regione italiana produttrice di gasolina naturale con circa 22.279 tonnellate nel 2009pari al 75,8 % del totale nazionale, in leggera crescita rispetto 2007, anno in cui la produzione è stata di circa 15.539tonnellate e rispetto al 2008, anno in cui la produzione si è attestata a circa 16.830 tonnellate.

    Al mese di agosto 2010 la produzione è stata di 12.832 tonnellate rispetto ad una produzione nazionalecomplessiva di 16.620 tonnellate.

    I campi principali di gasolina naturale in Sicilia sono: Fiumetto, Gagliano-Fiume Salso, Bronte-S.Nicola,

    Samperi, Roccacavallo, Comiso II e Noto.

    Fig. 3.10

    Elaborazione su dati forniti dall’URIG Regione Sic iliana  al Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisienergetiche e minerarie

    3.3 - Le riserve di petrolio greggio

    Ogni giacimento contiene una certa quantità di idrocarburi, ma non tutta può essere estratta per esserecommercializzata ed utilizzata.

    La riserva di idrocarburi è la quantità di petrolio recuperabile.Nei giacimenti, sufficientemente conosciuti, è possibile determinare con una certa sicurezza la quantità ancora

    estraibile.Il calcolo la prima volta si basa su parametri stimati più o meno attendibili, come la dimensione della

    trappola, l’estensione, lo spessore del giacimento ed il tipo di petrolio in esso contenuto. Valutazioni successive vengono eseguite durante la produzione.Il grafico che segue mostra la valutazione sulla riserva di olio greggio stimata nel corso degli ultimi anni in

    Sicilia, evidenziandone la continua riduzione nei giacimenti rinvenuti.

    Fig. 3.11

    Elaborazione su dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie  

    15.539 16.830

    22.279

    05.000

    10.000

    15.000

    20.000

    25.000

    2007 2008 2009

    SICILIAPRODUZIONE DI GASOLINA

     ANNI 2007 - 2009Tonnellate

       5 .   5   5   1    7

     .   0   9   8

    0

    2.000

    4.000

    6.000

    8.000

    10.000

    12.000

    14.000

    2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

    SICILIA

    VALUTAZIONE DELLE RISERVE DI OLIO GREGGIO

    Migliaia di tonnellate

     ANNI 2002 - 2009

    CERTE PROBABILI POSSIBILI RECUPERABILI

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    20

    3.4 –  La raffinazione

    Al 1° gennaio 2009, secondo i dati dell’Unione Petrolifera (relazioni annuali) la capacità di raffinazionedelle raffinerie siciliane è stata di 43,1 milioni di tonnellate/anno, mentre le lavorazioni relative a greggio,semilavorati, ossigenati e metano sono risultate complessivamente pari a 36.517 migliaia di tonnellate, su un totaledelle lavorazioni delle raffinerie italiane, pari a 99.696, in diminuzione rispetto a quelle riferite al 1° gennaio 2008,

    anno in cui le lavorazioni sono state di 36.517 migliaia di tonnellate, in diminuizione rispetto all’anno precedente. Tab. 3.3

    Raffinerie LocalitàCapacità

    effettiva diraffinazione

    1 gennaio 2008Milioni di t/anno

    LAVORAZIONI

    Migliaia ditonnellate

    Capacitàeffettiva diraffinazione

    1 gennaio 2009Milioni di t/anno

    LAVORAZIONI

    Migliaia ditonnellate

    ERG Raffinerie MediterraneeISAB

    Priolo Gargallo(SR)

    16,0 16.729 19,4 13.947

    Raffineria di Augusta (Esso) Augusta (SR) 8,8 9.240 8,9 9.093

    Raffineria di GelaGela (CL)

    5,0 5.534 5,0 5.304

    Raffineria di Milazzo Milazzo (ME) 9,8 8.861 9,8 8.173

    SICILIA 39,6 40.364 43,1 36.517

    TOTALE RAFFINERIE IN ITALIA 102,95 105.384 106,5 99.696

    % SICILIA 38,4 38,3 40,4 36,6

    Elaborazione su dati Unione Petrolifera –  Relazioni anuali 2009 –  2010

    Nel 2007, secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Dogane, la produzione di greggio, semilavorati e prodotti

    petroliferi in Sicilia, viene riassunta dalla tabella che segue.

    Tab. 3.4PRODUZIONE DI GREGGIO E PRODOTTI DELLA RAFFINAZIONE IN SICILIA

    ANNO 2007 (tonnellate)

    Greggio 605.640

    Semilavorati 375.420

    Gas residui di raffineria, coke da petrolio 3.035.182

    Benzine, gasolio, carboturbo, GPL, distillati leggeri 29.218.669

    Petrolio, olio combustibile 5.743.568

    Altri idrocarburi energetici 807.760

    Semilavorati non energetici 53.714

    Altri prodotti petroliferi non energetici 2.816.561

    TOTALE PRODOTTI ENERGETICI 42.656.514

    Elaborazione ed aggregazione su dati forniti dall’Agenzia delle Dogane  

    Da tale tabella si può notare come abbastanza consistente sia la produzione dell’aggregato benzine, gasolio,carboturbo, GPL, distillati leggeri) in Sicilia.

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    21

    3.5 - Le importazioni di greggio e di prodotti petroliferi

    Il petrolio greggio destinato alla lavorazione, arrivato nei porti della Sicilia nel corso del 2009, si stima in circa26.415 migliaia di tonnellate.

    Tab. 3.5 migliaia di tonnellate

    Elaborazione su dati Unione Petrolifera –  Relaziono annuale 2010

    Rispetto al totale nazionale degli arrivi di greggio nel 2009 sono risultati circa il 23,4% degli arrivi nei portiitaliani.Tale valore è in ribasso rispetto agli ultimi anni. Nel 2007 tale percentuale era del 26,6 % mentre nel 2008 è

    stata del 24,3 %.Nel 2007, secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Dogane, il greggio proveniente da importazioni è stato di

    33.871.213 tonnellate.l trend delle importazioni di greggio sembra essere in diminuzione sulla scorta dei dati dell’Unione

    Petrolifera.Oltre che il greggio le importazioni hanno riguardato anche semilavorati e prodotti petroliferi.

    Tab. 3.6

    IMPORTAZIONE DI GREGGIO, SEMILAVORATI E PRODOTTI FINITI SICILIA

    ANNO 2007

    QUANTITA’ 

    (Tonnellate)

    Greggio 33.871.214

    Semilavorati 7.552.548

    Coke da petrolio 266.541

    Benzine, gasolio, carboturbo, GPL, distillati leggeri 329.043

    Petrolio, olio combustibile 320.790

    Altri idrocarburi energetici 87.375

    Semilavorati non energetici 5.345

    Altri prodotti petroliferi non energetici -

    Totale prodotti Petroliferi 42.432.856

    Elaborazione ed aggregazion e su dati forniti dall’Agenzia delle Dogane  

    Da tale tabella chiaramente emerge la forte introduzione sul territorio regionale di greggio e semilavoratidestinati alla lavorazione.

    I porti della Sicilia interessati sono quelli prossimi alle raffinerie, ed in particolare Augusta, Gela, Milazzo ePriolo-Melilli.

    Sempre nel 2007 sono stati importati nelle raffinerie semilavorati per 7.552.549 tonnellate e 5.344 tonnellate

    semilavorati non energetici, oltre prodotti finiti, come evidenziato dal grafico seguente.

    ANNO 2005 2006 2007 2008 2009AUGUSTA (Siracusa) 14.530 14.020 14.650 14.090 9.990

    GELA (Caltanissetta) 2.050 2.255 2.480 2.710 1.645

    MILAZZO (Messina) 7.385 7.450 7.590 6.680 6740

    PRIOLO MELILLI (Siracusa) 11.145 8.285 8.345 5.805 8.040

    SICILIA 35.110 32.010 33.065 29.285 26.415

    TOTALE NAZIONALE 128.400 126.120 124.350 120.610 112.600

    % SICILIA 27,3 25,4 26,6 24,3 23,4

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    22

    Fig. 3.12   PORTI DELLA SICILIA D’IMPORTAZIONE PRODOTTI PETROLIFERI 

    Elaborazione su dati Unione petrolifera

    3.6 –  Le esportazioni di prodotti petroliferi

    La Sicilia, con le sue raffinerie, fornisce un contributo importante alla lavorazione di prodotti petroliferi, conuna media del 40% circa sul totale nazionale della lavorazione di materie prime (greggio, semilavorati, additivi,etc.), destinato perlopiù all’esportazione. 

    Tab. 3.7

    ESPORTAZIONE DI SEMILAVORATI E PRODOTTI FINITI DALLA SICILIA

    ANNO 2007

    QUANTITA’ 

    (Tonnellate)

    Semilavorati 465.034

    Gas residui di raffineria, coke di petrolio 478.447

    Benzine, gasolio, carboturbo, GPL, distillati leggeri 23.797.104

    Petrolio, olio combustibile 2.766.708

    Altri idrocarburi energetici 180.308

    Semilavorati non energetici 2

    Altri prodotti petroliferi non energetici 340.706

    TOTALE PRODOTTI PETROLIFERI 28.028.309

    Elaborazione ed aggregazione su dati forniti dall’Agenzia delle Dogane 

    Da tale tabella si rileva come abbastanza consistente sia la quantità di prodotti destinati all’esportazione,sia in Italia che nei paesi dell’Unione Europea. 

    GELA

    MILAZZO

    AUGUSTA 

    PRIOLO-MELILLI 

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    Regione Siciliana -  Assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità - Dipartimento dell’Energia Servizio II -Osservatorio Regionale e Ufficio Statistico per l’Energia 

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    23

    Tab. 3.8

    ESPORTAZIONE ITALIA

    (Tonnellate)

    U.E. Extra U.E. TOTALE

    Benzine, gasolio, carboturbo, GPL, distillati leggeri 4.989.878 7.766.113 7.680.246 20.436.237

    Coke di petrolio 88.475 70.418 319.553 478.446

    Petrolio, olio combustibile 104.454 185.178 2.477.076 2.766.708

    Altri idrocarburi energetici ---- 33.144 147.164 180.308

    TOTALE PRODOTTI ENERGETICI DA PETROLIO 5.182.807 8.054.853 10.624.039 23.861.699

    Elaborazione ed aggregazione su dati forniti dall’Agenzia delle Dogane 

    3.7 - Il consumo lordo

    Dai dati del 2007 il consumo interno lordo del greggio, semilavorati e prodotti finiti comprese le variazioni

    delle scorte è sintetizzato dalla tabella che segue.

    Tab. 3.9

    CONSUMO INTERNO DI GREGGIO,SEMILAVORATI E PRODOTTI FINITI

    ANNO 2007

    CONSUMO INTERNO LORDO DI GREGGIO,SEMILAVORATI E PRODOTTI FINITI

    (comprensivo delle varazioni scorte)

    Consumo e perdite nellaproduzione di fonti secondarie

    (tonnellate)

    Greggio 34.677.890 ---

    Semilavorati 7.488.958 ---

    TOTALE GREGGIO-SEMILAVORATI 42.166.848

    Gas residui di raffineria, coke da petrolio 2.823.276 2.691.229

    Benzine, gasolio, carboturbo, GPL, distillatileggeri

    12.050.033 128.572

    Petrolio, olio combustibile 3.243.767 1.138.803

    Altri idrocarburi energetici 647.198 4.656

    Semilavorati non energetici 69.195 ---

    Altri prodotti petroliferi non energetici 2.447.351 1.016.547

    TOTALE PRODOTTI PETROLIFERI 21.280.820 4.979.547

    TOTALE 63.447.668 4.979.807

    Elaborazione ed aggregazione su dati forniti dall’Agenzia delle Dogane  

    3.7.1 –  Le vendite nel settore dei trasporti

    Le tabelle che seguono riassumono il consumo dei principali prodotti petroliferi nel settore dei trasporti dal2007 al 2009.

    Negli ultimi tre anni, mentre i consumi di benzina e del GPL tendono a diminuire, quelli di gasolio elubrificanti mostrano la tendenza ad aumentare

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    24

    Tab. 3.10TRASPORTI VENDITA BENZINA tonnellate

    ANNO RETE ORDINARIA RETE AUTOSTRADALE EXTRA RETE TOTALE

    2007 914.104 25.030 23.152 962.286

    2008 856.221 20.652 21.631 898.504

    2009 817.075 19.933 21.290 858.298

    Elaborazione da dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie

    Tab. 3.11TRASPORTI VENDITA GASOLIO tonnellate

    ANNO RETE ORDINARIA RETE AUTOSTRADALE EXTRA RETE TOTALE

    2007 1.088.742 79.130 428.508 1.596.380

    2008 1.065.913 79.648 488.640 1.634.201

    2009 1.028.795 85.723 547.859 1.662.377

    Elaborazione da dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie

    Tab. 3.12TRASPORTI - VENDITA GPL tonnellate

    ANNO TOTALE

    2007 252.996  

    2008 248.125

    2009 237.985Elaborazione da dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie

    Tab. 3.13

    TRASPORTI VENDITA LUBRIFICANTI tonnellateANNO RETE  EXTRA RETE  TOTALE 

    2007 668 14.619 15.287  

    2008 764 15.551 16.316

    2009 990 16.529 17.518Elaborazione da dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie

    I grafici seguenti illustrano la situazione delle vendite a livello provinciale e l’estensione del numero diimpianti di distribuzione sul territorio provinciale e sui capoluoghi di provincia.

    Fig. 3.13

    Elaborazione ed aggregazione su dati forniti dall’Agenzia delle Dogane 

    IMPIANTI DISTRIBUZIONE BENZINA

    PROVINCE - CAPOLUOGHI

     ANNO 2009

               1           3           9

               9           1

               3           9           9

               6           0

               2           3           8

               4           3           1

               1           5           3

               1           6           5

               2           1           6

               2           6

               2           8

               1           0           1

               1           4

               6           4

               2           1           1

               3           8

               4           7

               4           1

    0

    50

    100

    150

    200

    250

    300

    350

    400

    450

    500

     AG CL CT EN ME PA RG SR TP

    Provincia Capoluogo

    TOTALE COMPLESSIVO EROGATOMigliaia di litri

    1.130.325

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     ____________________________________________________________________________________________________________ 

    25

    Fig. 3.14

    Elaborazione da dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie

    Fig. 3.15

    Elaborazione ed aggregazione su dati forniti dall’Agenzia delle Dogane 

    Fig. 3.16

    Elaborazione da dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie 

       1   1   9 .   6   1   1

       6   2 .   3   0   4

       4   8   9 .   9   2   2

       4   9 .   0   9   2

       1   8   5 .   5   4   8

       2   6   3 .   2   9   5

       1   7   8 .   9   0   7

       1   3   6 .   1   5   1

       1   1   1 .   5   5   0

       1 .   5   9

       6 .   3   8   0

    200.000400.000600.000800.000

    1.000.0001.200.0001.400.0001.600.0001.800.000

       A   G   R   I   G   E   N   T   O

       C   A   L   T   A   N   I   S   S   E   T   T   A

       C   A   T   A   N   I   A

       E   N   N   A

       M   E   S   S   I   N   A

       P   A   L   E   R   M   O

       R   A   G   U   S   A

       S   I   R   A   C   U   S   A

       T   R   A   P   A   N   I

       T   O   T   A   L   E

    SICILIAVENDITA GASOLIO NEI TRASPORTI

    Tonnellate ANNO 2009

    GASOLIO MOTORI RETE ORD. GASOLIO MOTORI RETE AUTOSTR. GASOLIO MOTORI EXTRA RETE GASOLIO TOTALE

    IMPIANTI DISTRIBUZIONE GASOLIO

    PROVINCE - CAPOLUOGHI

     ANNO 2009

               1           3           8

               8           9

               3           7           8

               6           1

               2           2           8

               4           1           2

               1           4

               8

               1

               6           3

               2           0           7

               2           4

               2           6

               9           2

               1           6

               5           8

               2           0           0

               3           5 4

               6

               3           6

    0

    50

    100

    150

    200

    250

    300

    350

    400

    450

     AG CL CT EN ME PA RG SR TP

    Provincia Capoluogo

       9 .   9   6 �