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vol. 60, n. 1, gennaio-marzo 2016 Grafox Srl Comitato scientifico editoriale: Francesco Bottaccioli, Società Italiana di Psiconeuroimmunologia (SiNEI), Roma / Eric Breton, INPES Promotion de la Santé, Département Sciences Humaines, Sociales et des Comportements de Santé - SHSC École des Hautes Études Santé Publique (EHESP), France / Antonio Cappelli, Centro Italiano Ricerca sui Servizi Sanitari e Sociali, Roma / Riccardo Casadei, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università degli Studi di Perugia / Carla Collicelli, Fondazione CENSIS, Roma / Paolo Contu, Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare, Università di Cagliari / Michele Conversano, Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, Dipartimento di Prevenzione ASL Taranto / Claudio Cricelli, Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) / Paolo Da Col, Confederazione Associazioni Regionali di Distretto (CARD) / Barbara D’Avanzo, Dipartimento di Neuroscienze, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano / Enrico Desideri, Azienda USL Toscana Sud Est / Paola di Nicola, Dipartimento Spazio Immagine Società, Università di Dipartimento di Scienze della Salute, Università Magna Graecia, Catanzaro / Margherita Giannoni, Dipartimento di Economia, Università degli Studi di Perugia / Marco Ingrosso, Dipartimento di Studi Umanistici, Università di Ferrara / Lynne Kennedy, University of Chester, Department of Clinical Sciences & Nutrition, UK / Domenico Lagravinese, ASL Bari / Gavino Maciocco, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, Università di Firenze / Edvige Mancinelli, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università degli Studi di Perugia / Giuseppe Mi- chele Masanotti, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università degli Studi di Perugia / Liliana Minelli, Dipartimento di Medicina Speri- mentale, Università degli Studi di Perugia / Maurice Mittelmark, Faculty of Psychology, Department of Health Promotion and Development, University of Berngen, Norwey / Aldo Morrone, Istituto Nazionale per la Promozione della Salute della Popolazione Migranti ed il Contrasto delle Malattie della Povertà, Roma / Damiano Parretti, Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), Sezione Umbria / Rossana Pasquini, Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione, Università degli Studi di Perugia / Enrico Petrangeli, Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute, Perugia / Giancarlo Pocetta, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università degli Studi di Perugia / Walter Ricciardi, European Public Health Association, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma / Pio Enrico Ricci Bitti, Società Italiana di Psicologia della Salute (SIPS), Università di Bologna / Carlo Romagnoli, Azienda USL Umbria 1, Perugia / Roberto Romizi, Associazione Inter- nazionale dei Medici per l’Ambiente (ISDE/ITALIA) / Marzia Sandroni, Azienda USL Toscana Sud Est / Tiziano Scarponi, Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), Sezione Umbra / Francesco Scotti, Gruppo Tecnico Inter-regionale per la Salute Mentale, Regione Umbria / Tullio Seppilli, Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute, Perugia / Paolo Siani, Associazione Cultura Pediatri (ACP), Ospedale Cardarelli, Napoli / Gianfranco Tarsiani, Dipartimento di Scienze Medico-Chirurgiche e di Medicina Traslazionale, Sapienza Università di Roma / Enrico Tempesta, Osservatorio Permanente Giovani e Alcool, Roma / Maria Triassi, Dipartimento di Sanità Pubblica, Università Federico II di Napoli / Lenneke Vaandrager, Wageningen University, Group Health & Society (HSO) Department of Social Sciences, The Netherlands / Maria Giovanna Vicarelli, Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali, Università Politecnica delle Marche, Ancona / Mauro Volpi, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Perugia.

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vol. 60, n. 1, gennaio-marzo 2016

Grafox Srl

Comitato scientifico editoriale: Francesco Bottaccioli, Società Italiana di Psiconeuroimmunologia (SiNEI), Roma / Eric Breton, INPES Promotion de la Santé, Département Sciences Humaines, Sociales et des Comportements de Santé - SHSC École des Hautes Études Santé Publique (EHESP), France / Antonio Cappelli, Centro Italiano Ricerca sui Servizi Sanitari e Sociali, Roma / Riccardo Casadei, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università degli Studi di Perugia / Carla Collicelli, Fondazione CENSIS, Roma / Paolo Contu, Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare, Università di Cagliari / Michele Conversano, Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, Dipartimento di Prevenzione ASL Taranto / Claudio Cricelli, Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) / Paolo Da Col, Confederazione Associazioni Regionali di Distretto (CARD) / Barbara D’Avanzo, Dipartimento di Neuroscienze, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano / Enrico Desideri, Azienda USL Toscana Sud Est / Paola di Nicola, Dipartimento Spazio Immagine Società, Università di

Dipartimento di Scienze della Salute, Università Magna Graecia, Catanzaro / Margherita Giannoni, Dipartimento di Economia, Università degli Studi di Perugia / Marco Ingrosso, Dipartimento di Studi Umanistici, Università di Ferrara / Lynne Kennedy, University of Chester, Department of Clinical Sciences & Nutrition, UK / Domenico Lagravinese, ASL Bari / Gavino Maciocco, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, Università di Firenze / Edvige Mancinelli, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università degli Studi di Perugia / Giuseppe Mi-chele Masanotti, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università degli Studi di Perugia / Liliana Minelli, Dipartimento di Medicina Speri-mentale, Università degli Studi di Perugia / Maurice Mittelmark, Faculty of Psychology, Department of Health Promotion and Development, University of Berngen, Norwey / Aldo Morrone, Istituto Nazionale per la Promozione della Salute della Popolazione Migranti ed il Contrasto delle Malattie della Povertà, Roma / Damiano Parretti, Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), Sezione Umbria / Rossana Pasquini, Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione, Università degli Studi di Perugia / Enrico Petrangeli, Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute, Perugia / Giancarlo Pocetta, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università degli Studi di Perugia / Walter Ricciardi, European Public Health Association, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma / Pio Enrico Ricci Bitti, Società Italiana di Psicologia della Salute (SIPS), Università di Bologna / Carlo Romagnoli, Azienda USL Umbria 1, Perugia / Roberto Romizi, Associazione Inter-nazionale dei Medici per l’Ambiente (ISDE/ITALIA) / Marzia Sandroni, Azienda USL Toscana Sud Est / Tiziano Scarponi, Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), Sezione Umbra / Francesco Scotti, Gruppo Tecnico Inter-regionale per la Salute Mentale, Regione Umbria / Tullio Seppilli, Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute, Perugia / Paolo Siani, Associazione Cultura Pediatri (ACP), Ospedale Cardarelli, Napoli / Gianfranco Tarsiani, Dipartimento di Scienze Medico-Chirurgiche e di Medicina Traslazionale, Sapienza Università di Roma / Enrico Tempesta, Osservatorio Permanente Giovani e Alcool, Roma / Maria Triassi, Dipartimento di Sanità Pubblica, Università Federico II di Napoli / Lenneke Vaandrager, Wageningen University, Group Health & Society (HSO) Department of Social Sciences, The Netherlands / Maria Giovanna Vicarelli, Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali, Università Politecnica delle Marche, Ancona / Mauro Volpi, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Perugia.

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Indice vol. 60, n. 1, gennaio-marzo 2016

5 In questo numero

Editoriale 7 Le espressioni significanti Lamberto Briziarelli Monografia 10 Educazione sanitaria, educazione alla salute: riflessioni e sviluppi nel nuovo millennio Educazione Sanitaria? Paolo Contu

16 Ripensare l’educazione alla salute, oggi Massimiliano Minelli, Tullio Seppilli

27 L’educazione alla salute come lifelong learning. Riflessioni dentro e oltre la crisi contemporanea Marco Ingrosso

41 From health education to healthy learning: implementing salutogenesis in educational science Bengt Lindström, Monica Eriksson

55 La Salute tra educazione e marketing sociale Giuseppe Fattori, Michelangelo Bonì, Maria Monica Daghio

Altri contributi 63 Percorso Benessere “Il mondo… da noi! Le ricette e le bevande per star bene e non solo” Silvia Masci, Virginio Beacco, Manuela D’Andrea, Roberta Sabbion, Elisa Salamon, Fabiola Stuto, Monica Vanzella

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75 L’educazione al viaggio dal Grand Tour alla Medicina dei Viaggiatori. L’esperienza di una Asl Toscana Riccardo Banducci, Gregorio Loprieno, Mariapia Macchiarulo, Silvia Memmini, Alberto Tomasi

Note 86 Infezione da Zika virus, epidemiologia e prevenzionedi aggiornamento Vincenza Gianfredi, Massimo Moretti

Dibattito 96 “L’educazione critica alla salute” (ECAS): una difficile nuova frontiera per l’approccio educativo in sanità Francesco Calamo-SpecchiaRecensioni 106

Schede 107

Documenti 111 Documento finale di Lamezia Terme Convention Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione

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In questo numero

Apriamo l’annata del 60° tornando a discutere di un tema centrale e storico della nostra Rivista, l’attenzione sul quale rischia di passare in secondo piano, quasi di essere dimenticato: l’educa-zione sanitaria o alla salute. Discutendo in questo numero - nella Sezione monografica - dei prin-cipi nello scenario culturale contemporaneo e di concetti e metodi secondo la “nostra vecchia e buona abitudine”, applicata ai contesti, ai temi, al target, nei prossimi numeri. Apre la Monografia Paolo Contu che ci presenta un quadro di riferimento e di azione contem-poraneo all’interno del quale coesistono visioni e approcci diversi della promozione della salute ed educazione sanitaria. All’interno di tale framework è il concetto di empowerment l’elemento strategico per l’educazione sanitaria in quanto unico strumento che consente al cittadino di operare un cambiamento sociale e politico in favore della salute.A sessanta anni dalle prime esperienze di educazione alla salute in Italia è profondamente mu-tato il contesto valoriale- culturale- sociale del Paese, così come la situazione epidemiologica: quale educazione alla salute è oggi possibile ipotizzare? Questo il quesito posto da Massimiliano Minelli e Tullio Seppilli. E’ indispensabile, affermano gli Autori, coniugare attività di educazio-ne sanitaria e impegno per il cambiamento, specificare possibilità e spazi di partecipazione; in sintesi una ridefinizione etico politica della stessa educazione sanitaria.Il saggio di Marco Ingrosso analizza, quindi, la situazione italiana della promozione della salute dalla prospettiva organizzativa collegata ai recenti indirizzi ministeriali e ai nuovi sistemi di sorveglianza; l’Autore propone un’educazione alla salute come apprendimento continuo nel corso della vita: solo attraverso un assetto culturale e scientifico fortemente adeguato al vissuto del soggetto, l’educazione sanitaria potrà “inverare le intuizioni da cui è nata”.Bengt Lindström esplora comparativamente i paradigmi di educazione sanitaria, health lite-racy, promozione della salute in riferimento alla definizione di salute dell’OMS, al modello salutogenetico di Antonovsky, alla carta di Ottawa e delinea il concetto di “apprendimento sano”: l’apprendimento sano è un processo permanente attraverso il quale persone e i sistemi aumentano il controllo sulla salute, il benessere e la qualità della vita e li migliorano attraverso

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la creazione di ambienti di apprendimento caratterizzati da strutture chiare e condizioni signifi-cative di empowerment, in cui ciascuno diventa soggetto attivo di partecipazione nella reciproca interazione con gli altri.Al tema del rapporto tra marketing sociale ed educazione alla salute è dedicato il contributo di Giuseppe Fattori et al.: sono discusse differenze e interconnessioni, gli specifici contesti ap-plicativi. E’ approfondito l’ambito di azione del marketing sociale, i contesti di utilizzo e le prospettive per questo nuovo strumento per la promozione della salute.Per la Sezione Altri Contributi riportiamo il contributo di Masci et al. relativo a un progetto di educazione continua nella scuola caratterizzato dalla costruzione di importanti e stabili alleanze interistituzionali e un’esperienza di Banducci et al. che descrive le attività di Servizio di Medici-na del Viaggiatore in una ASL toscana, settore emergente e di interesse per la sanità pubblica.Nelle Note di Aggiornamento l’analisi di Gianfredi e Moretti su documenti, articoli scientifici relativi al quadro epidemiologico e agli aspetti di prevenzione dello Zika Virus.In conclusione nella Sezione Dibattiti Francesco Calamo Specchia riallacciandosi al tema della Sezione monografica introduce il concetto e il modello di educazione critica alla salute, pro-cesso relazionale educativo, lavoro culturale del singolo e del gruppo, complessa condotta di educazione profonda.

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Editoriale

Le espressioni significantiValuable meanings

Lamberto Briziarelli

Nei passati due anni abbiamo dedicato la parte monografica della rivista alla revisione dei para-digmi di Promozione della Salute ed Educazione Sanitaria e successivamente ai contesti in cui la Promozione della Salute si applica, gettando così le basi su cui costruire il nuovo percorso rispetto ai cambiamenti verificatisi in questo scorcio del nuovo millennio. Mi sembra quindi necessario, con queste premesse, riprendere il discorso sul tema centrale, storico della nostra rivista: l’educazione sanitaria o alla salute che dir si voglia. Onde evitare che l’attenzione su di essa venga posta in secondo piano, fino ad essere dimenticata, come ci è dato di vedere. Nell’ansia imposta dalla visione di dover dare risposte globali (dell’intera società) ai determinanti di salute ci si dimentica dei singoli soggetti, le persone che vorremmo mettere al centro di un sistema che li sta trasformando in individui anonimi, privi di personalità e di responsabilità. Proni più o meno inconsapevoli al potere globalizzante dei mass media e di un mercato senza regole; spinti sempre più verso maggiori consumi, il paradiso dell’effimero. Chiamando in causa, evidentemente, anche la stessa ricerca, cui si richiede porre sempre mag-giore attenzione allo studio delle persone e delle loro aggregazioni; lavorando non solo sui comportamenti ma su atteggiamenti e motivazioni; sulle storie personali, attraverso un moni-toraggio continuo nel tempo, usando gli strumenti delle scienze sociali e comportamentistiche.A tal uopo mi permetto di fornire una traccia di ragionamento. Cominciando da questo primo numero dell’anno, mi sembra del tutto utile formulare una riflessione di ordine generale, richiamando in qualche misura i contorni concettuali del nostro agire, i punti di riferimento in cui collocare le nostre elaborazioni.

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Partendo da alcune parole chiave, che segnano l’intero orizzonte del lavoro: salute/benessere; persona, individuo, soggetto; qualità; identità della persona, elementi centrali dell’azione educa-tiva che vogliamo compiere. Esse dovranno informare le articolazioni dell’intero sviluppo dei quattro fascicoli della rivista e trovare attenta considerazione in tutti i nostri contributi. E quindi stabilire espressioni significanti, individuate a partire dalle suddette parole chiave e dai richiami a tutta la nostra storia e dalla progressiva elaborazione culturale costruita attorno a: educazione sanitaria, educazione alla salute, promozione della salute. Ne elencherò alcune, senza carattere di esaustività, indicando per ciascuna i diversi momenti.Riguardo al soggetto persona e popolazione:- analizzare, conoscere il peso della salute nel vissuto e nel sentire della gente (recuperando gli

studi sul Health Locus of Control e connessi, come anche tutta l’opera di Antonowsky) - comprendere, analizzare, ri-definire l’identità della gente e dei singoli (Γνθι σεαυτν di

antica memoria delfica)- ragionare su e dare risposta ad un interrogativo: quanto esiste, ha potere la persona (sola),

quale valore ha l’individualismo favorito dal neo-liberismo- studiare, analizzare in profondo il senso e l’importanza di fenomeni diversi, come intercon-

nessione, isolamento, solitudine, alienazione, sofferenza patologica - considerare il circolo vizioso (tipico nelle dipendenze ma non solo) di causa-effetto-causa,

i legami tra sofferenza-risposta positiva-induzione di nuova sofferenza; ancora un nuovo enigma su uovo o gallina, sempre presente anche negli effetti dell’educazione e nell’operato degli educatori

- considerare l’intrusione educativa degli esperti -portatori di verità scientificamente assevera-te- nel contesto culturale e sociale del target, il conflitto tra nuove conoscenze e tradizione, usi e costumi, mode imposte.

Riguardo all’ educazione sanitaria in azione ma anche rispetto alle attività preventive e curative operate dalla sanità e dagli altri comparti, istituti, soggetti che intervengono nel settore:- prendere atto, studiare ed intervenire sulle negatività della verticalizzazione dei servizi e

della loro separatezza; per ovviare i cento percorsi cui è sottoposta l’utenza, come anche i danni di un neo-liberismo niente affatto liberale

- sviluppare criteri (nuovi) sulla qualità dell’Educazione sanitaria e rilevare come, quanta e quale sia effettivamente svolta nei servizi rispetto ai cambiamenti avvenuti nel tempo

- tenere conto dei rapporti e degli scarti fra filosofia, etica e tecnicismi/tecnicità nell’educazio-ne sanitaria, nell’eccessiva tecnicizzazione delle attività sulla salute ma non solo

- come considerare i nuovi strumenti che digitalizzano l’intera vita delle persone, nella loro positività di interconnessione ma anche come generatori di dipendenza ed isolamento.

Riguardo a comunicazione/informazione:- evidenziare in che misura tutto quanto sopra si relaziona a qualità, quantità, contenuti,

forme della comunicazione ed intervenire di conseguenza

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- poter stabilire quanto ciò di cui sopra, ha efficacia sulla qualità, quantità, contenuti, forme della comunicazione e ne condiziona l’espressione e l’efficacia

- esplorare il peso e il valore delle nuove forme di comunicazione e interconnessione, compre-si gli strumenti digitali ed il valore della pubblicità nella comunicazione di massa.

La ricchezza del ragionamento mi ha costretto ad un testo eccessivamente tacitiano ma per i nostri lettori vale senza dubbio – sicuramente una mia convinzione – la massima “intelligenti pauca”.

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Monografia

Educazione sanitaria, educazione alla salute: riflessioni e sviluppi nel nuovo millennio

Educazione Sanitaria?Health Education?

Paolo Contu

Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare – Università di Cagliari

Parole chiave: educazione sanitaria, promozione della salute, empowerment, life skills

RIASSUNTOIl glossario OMS di promozione della salute definisce l’educazione alla salute come “l’insieme delle opportunità di apprendimento consapevolmente costruite, che comprendono alcune forme di comunicazione finalizzate a migliorare l’alfabetizzazione alla salute, compreso l’aumento delle conoscenze, e a sviluppare life skills che contribuiscano alla salute del singolo e della comunità”. In questo approccio l’educazione sanitaria può giocare un ruolo cruciale nel processo di empowerment facilitando in persone e comunità lo sviluppo di competenze e life-skills che accrescano la loro capacità di controllo sulla salute. Una visione meno ampia dell’educazione sanitaria pone l’enfasi solo sulle conoscenze e influenza sulle attitudini trascurando sia lo sviluppo delle life skills che l’attenzione al cambiamento sociale ed economico. L’educazione sanitaria è definita come “una combinazione di esperienze di apprendimento progettate per aiutare individui e comunità a migliorare la loro salute accrescendo la loro conoscenza o influenzando le loro attitudini”.La coesistenza di visioni e approcci diversi può creare malintesi e conflitti e rendere difficile un processo condiviso. E’ pertanto importante porre basi chiare per interpretare con coerenza le strategie di promozione della salute e le azioni di educazione sanitaria. Comprendere nel suo pieno significato il concetto di empowerment può rappresentare l’elemento chiave.

Key words: health education, health promotion, empowerment, life skills

SUMMARYWHO glossary of health promotion defines health education as “consciously constructed opportunities for learning involving some form of communication designed to improve health literacy, including improving knowledge, and developing life skills which are conducive to individual and community health”.In this approach, health education can play a crucial role in the empowerment process enabling people and

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communities to develop competencies and life-skills increasing their capacity to control their health.A narrower vision of health education emphasizes only knowledge and influencing attitudes ignoring both the development of life skills and the attention to social and economic change.Health education is defined as “any combination of learning experiences designed to help individuals and communities improve their health, by increasing their knowledge or influencing their attitudes”.The co-existing of different visions and approaches can create misunderstandings and conflicts making difficult a shared process. It is therefore important to establish clear basis to implement coherently health promotion strategies and health education actions.To fully understand the meaning of empowerment can represent the key element.

Ripensare l’educazione alla salute, oggiRethinking health education today

Massimiliano Minelli*, Tullio Seppilli^

*Ricercatore confermato in discipline demoetnoantropologiche, Dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione, Università degli studi di Perugia

^ Presidente della Società italiana di antropologia medica e della Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute (Perugia)

Parole chiave: antropologia medica e salute collettiva, educazione alla salute e opzioni politiche, sistema sociale e promozione della salute, reti di

comunicazione e stili di vita

RIASSUNTOA oltre sessant’anni dalle prime moderne esperienze teorico-pratiche di educazione alla salute (ES), in Italia, questo scritto tenta schematicamente di valutare come nel frattempo siano cambiati nel nostro Paese il contesto economico-sociale e quello culturale, la situazione epidemiologica e i problemi che essa pone, i valori e gli stili di vita connessi alla difesa della salute, le stesse strutture e tecnologie della comunicazione e degli assetti di egemonia e di potere. Nel ventaglio delle iniziative che ne derivano si pongono in sostanza due problemi: (a) la preliminare valutazione, in ogni impresa di ES, del grado di possibile successo senza il cambiamento di alcuni equilibri nel sistema sociale, e (b) una concorde opzione in merito al quesito: fino a dove possono spingersi le attività di ES e dove invece inizia un impegno per il cambiamento che assume necessariamente un significato politico, e in questo caso se e come partecipare. Occorre dunque precisare ed esplicitare una sorta di etico-politica dell’ES, ossia una chiara opzione di valori connessi alla salute, in base ai quali la ES è chiamata comunque ad agire e a intervenire con le proprie competenze e con i propri mezzi, anche a fronte di grossi ostacoli, e a coinvolgere la popolazione in processi di conoscenza e mobilitazione rispetto alla natura degli agenti patogeni e delle loro matrici.Key words: medical anthropology and collective health, health education and policy options, social system and health promotion, communication

networks and lifestyles

SUMMARYOver sixty years after the first theoretical-practical experiences of health education (HE), this article aims to assess

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the changes that occurred in Italy in the socio-economic and cultural context, the epidemiological situation and the problems it poses, the social values and lifestyles related to health promotion, the media, networks and technologies of communication and of hegemony and power relations. Among the initiatives of health education stemming from such analytic choice, two major problems arise: (a) for every initiative of health education it is to be assessed if and to what extent the planned interventions can be successful without changing some balances in the social system; (b) how far the HE activities can go and in what circumstances, instead, a commitment to change that has a political meaning arises. In this case, it is necessary to understand whether and how to get involved. Therefore, it is important to declare an ethics-and-politics of health education, namely a clear option of values connected to health based on which HE should act and intervene, through its skills and equipment, even confronting great obstacles, involving people in social processes of knowledge and mobilization, with a specific reference to the nature of the pathogens and their social matrices.

L’educazione alla salute come lifelong learning. Riflessioni dentro e oltre la crisi contemporaneaHealth education as lifelong learning. Reflections within and beyond the contemporary crisis

Marco Ingrosso

Professore di Sociologia della salute, Università di Ferrara

Parole chiave: educazione alla salute, apprendimento nel corso della vita, cura di sé

RIASSUNTOObiettivi: il saggio propone una interpretazione dell’educazione della salute come lifelong learning health promo-tion che si propone di favorire una lifelong self-care.Metodi: viene analizzata la situazione italiana della promozione della salute sotto l’aspetto organizzativo eviden-ziando le novità costituite dai sistemi di sorveglianza in tutte le fasce d’età e dalle diverse alleanze interistituzionali che hanno dato vita a significative esperienze locali; vengono poi confrontate sul piano teorico diverse proposte favorevoli e sfavorevoli alla prospettiva della lifelong learning evidenziando gli elementi comuni e le divergenze di impostazione.Risultati: il riferimento alla lifelong learning indica l’esigenza di un apprendimento continuo nel corso della vita sostenuto da una combinazione di percorsi formativi formali, informali e autogestiti; questa impostazione richiede lo sviluppo di ambienti favorevoli alla salute, di cui il primo esempio e prototipo può essere quello scolastico.Conclusioni: è solo ritrovando un assetto culturale e scientifico più adeguato alla situazione vissuta dai soggetti nella contemporaneità che l’educazione e promozione della salute possono ritrovare nuovo slancio e inverare le intuizioni programmatiche da cui sono nate.

Key words: health education, lifelong learning, self-care

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SUMMARYObjectives: the paper proposes an interpretation of health education as a lifelong learning health promotion that aims to foster a lifelong self-care.Methods: it analyses the Italian situation of health promoting organizations highlighting the innovations constitut-ed by the monitoring systems in all age groups and from different inter-institutional alliances that have generated significant local experiences; theoretically different proposals, which are favourable or unfavourable to the perspec-tive of lifelong learning, are then compared by highlighting the common elements and setting differences.Results: the reference to lifelong learning indicates the need for continuous learning throughout life supported by a combination of formal, informal and self-managed training; this approach requires the development of environ-ments for health, of which the first example and the prototype may be the school environment.Conclusions: it’s just finding a cultural and scientific framework which is more appropriate to the situation experi-enced by subjects in the contemporary world that education and health promotion can find new impetus and carry

out the purposes from which they originated.

From health education to healthy learning: implementing saluto-genesis in educational science1*Dall’educazione alla salute all’apprendimento sano: implementare la salutogenesi nelle scienze dell’educazione

Bengt Lindström 1,2 Monica Eriksson 3

1 Nordic School of Public Health, Gothenburg, Sweden2 Folkhälsan Research Centre, Helsinki, Finland3 Department of Nursing, Health and Culture, University West, Division of Health and Culture, Trollhät-tan, Sweden

In questo fascicolo particolare, che dedica la parte monografica alla risistemazione dell’educazione sanitaria/alla salute nel contesto della Promozione della salute, alla luce delle epocali trasforma-zioni che hanno subito il nostro Paese e l’intero continente, ci è sembrato importante riprendere un articolo, comparso qualche anno fa, nel pieno della discussione tra i teorici sui nuovi modi di intendere l’educazione sanitaria e le nuove proposte non solo nominalistiche, come Health literacy, health communication e così via. Lindström, insigne collega norvegese, che molti dei lettori sicuramente conoscono, con cui siamo in stretti rapporti di lavoro in seno all’IUHPE, compie un interessante excursus della letteratura in proposito andando oltre la semplice discussione delle diverse opinioni e punti di vista; mettendo a confronti i diversi significati egli introduce nuove ipotesi di lavoro, di rilevante interesse. Passando dalla teoria alla sua applicazione, attraverso le considerazioni relative ad una concezione più am-pia di educazione, oltre gli steccati e le separatezze degli ambiti concettuali, Egli traccia un cam-biamento di paradigma che ben si adatta, amplificandolo, al concetto di globalità della Promozione della salute; nel contempo estendendo al complesso delle vita dei singoli e delle azioni della società

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( per la salute e non solo) i contenuti della “salutogenesi” e del “senso di coerenza” di Antonovsky.

Key words: health, health education, health in the river of life, health literacy, health promotion, healthy learning, quality of life, salutogenesis, sense of coherence

SUMMARY Aim: the aim is to scrutinise the concept of health education (HE) and to broaden the concept of health literacy (HL) towards a lifelong healthy learning concept. HL is a broader concept than HE. This paper dissects both the health and the education concepts, and puts them into the value system of health promotion (HP) of the Ottawa Charter (OC) using the core principles and values of HP, HL, and action competence (AC) in the light of the salutogenesis (SAL). Conceptually the salutogenic model focuses on the direction towards the healthy end of the health continuum. The salutogenic theory, based on resourcesand comprehensibility, manageability, and meaning-fulness, can be integrated into a learning model. People are seen as active and participating subjects shaping their lives through their AC. Methods: a combination of an analysis of the values and intentions of health promotion according to the OC combined with the existing evidence on the salutogenic approach to health, stemming from a systematic research synthesis 1992–2003 and an ongoing analysis 2004–2009 by the authors. In addition, the views from a discussion with the participants of a session in the NHPR Conference 2009 are integrated. Results: the similarities and differences between the salutogenesis, the OC and healthy learning were shown in a graph. Integrating the salutogenesis in educational sciences further expands the concepts of HE and HL into healthy learning. Conclusions: the results of the discussions will further develop and strengthen the concept of healthy learning.

Parole chiave: salute, educazione alla salute, la salute nel fiume della vita, health literacy, promozione della salute, apprendimento sano, qualità della vita, salutogenesi, senso di coerenza

RIASSUNTOObiettivi: esaminare il concetto di educazione alla salute (ES) e ampliare il concetto di health literacy (HL), come apprendimento lungo tutta la vita. La HL è un concetto più ampio di quello di ES. L’articolo analizza sia il concetto di salute che quello di educazione e li inserisce nel sistema di valori della promozione della salute (PS) della carta di Ottawa, utilizzando i principi e i valori chiave della PS, della HL e delle competenze di azione, alla luce della salutogenesi. Concettualmente il modello salutogenico si focalizza in direzione di un risultato di salute, di un con-tinuum di salute. La teoria salutogenica, basata su risorse, comprensibilità, governabilità e sigmificatività può essere integrata in un modello di apprendimento. Le persone sono viste come soggetti attivi e partecipi che modellano la vita attraverso le competenze di azione.Metodi: una combinazione di analisi dei valori e dei fini della PS, in accordo con la carta di Ottawa, uniti alle evi-denze esistenti sull’approccio salutogenico alla salute, che derivano da una sintesi sistematica di ricerche dal 1992 al 2003 e da continue analisi svolte dagli autori dal 2004 al 2009. In aggiunta, sono integrate le idee derivanti dalla discussione con i partecipanti alla conferenza del Centro Nordic Health Promotion Research (NHPR) del 2009.Risultati: sono evidenziate affinità e differenze tra salutogenesi, Carta di Ottawa e apprendimento sano. Integrare la salutogenesi nelle scienze dell’educazione amplia ulteriormente e rafforza il concetto di ES e HL nel concetto di apprendimento sano.Conclusioni: i risultati della discussione sviluppano e rafforzano ulteriormente il concetto di apprendimento sano.

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La Salute tra educazione e marketing socialeHealth between education and social marketing

Giuseppe Fattori^, Michelangelo Bonì^, Maria Monica Daghio^

^Programma Promozione della Salute – Azienda USL di Modena

Parole chiave: promozione della salute, educazione alla salute, marketing sociale, politica, community based prevention marketing

RIASSUNTO Obiettivi: riflettere su quali leve si basano marketing sociale ed educazione alla salute, sulle loro differenze e inter-connessioni diventa essenziale per promuovere sani stili di vita e garantire un futuro libero e sostenibile.Metodi: per promuovere salute è necessario utilizzare tutte le leve che concorrono al raggiungimento di questo fine. L’educazione alla salute, il marketing sociale e le normative (espressione della policy) sono da considerarsi i medium funzionali della promozione della salute da utilizzare in simultanea o singolarmente, a seconda dei target/contesti. Risultati: le metodologie per promuovere salute sono un work in progress, il Community Based Prevention Mar-keting ne è una espressione.Conclusioni: considerare la salute come risorsa di vita quotidiana significa farla uscire dal perimetro della responsa-bilità esclusivamente sanitaria. La salute dovrebbe diventare scopo delle azioni che, in modo sinergico e intersetto-riale, coinvolgono i diversi segmenti della società civile, in primis le agende politiche.

Key words: Health Promotion, Health Education, Social Marketing, Politicy, Community Based Prevention Marketing

SUMMARYObjectives: reflecting upon which incentives social marketing and health education are based on, and their differen-ces and interconnections becomes essential to promote healthy lifestyles and ensure a free and sustainable future. Methods: in order to promote health, it is necessary to use all the incentives that contribute to achieving this end. Health education, social marketing and laws (expression of the policy) are to be considered the functional medium of health promotion to be used generally or individually, according to the targets/contexts. Results: the methods used to promote health are work in progress, the Community Based Prevention Marketing is such an expression.Conclusions: considering health as a resource for everyday life means externalizing it from what is seen as the sole responsibility of the health system. Health should become the purpose of actions which, through cross-sector synergies, concern the different components of civil society, particularly political agendas

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Altri contributi

Percorso Benessere “Il mondo… da noi! Le ricette e le bevande per star bene e non solo”Wellbeing Program “The world… by us! Healthy recipes, beverages and other”

Silvia Masci 1, Virginio Beacco 1, Manuela D’Andrea 2, Roberta Sabbion 1, Elisa Salamon 1, Fabiola Stuto 3, Monica Vanzella 2

1 Dipartimento delle Dipendenze, Aas 5 Pordenone2 Associazione volontariato Pordenone3 Dipartimento di Prevenzione, Aas5 Pordenone

Parole chiave: benessere, scuola e territorio, educazione permanente, adolescenti, integrazione di culture diverse, stili di vita, relazioni interpersonali

RIASSUNTOObiettivi: creare un’alleanza di rete, continuativa nel tempo, tra due Istituti professionali della provincia di Porde-none, il Dipartimento delle Dipendenze e il Dipartimento di Prevenzione dell’Aas5 Friuli per favorire l’integrazio-ne fra giovani di diverse culture, promuovere comportamenti rispettosi tra pari, promuovere un’alimentazione sana e uno stile di vita sano senza alcol e senza fumo di tabacco.Metodi: è stata utilizzata una metodologia attiva, partecipativa ed esperienziale: un laboratorio sul benessere e felici-tà, sulla cultura culinaria e bevande analcoliche di alcune etnie, un laboratorio pratico di cucina e uno di grafica per realizzare poster “Liberi dal fumo”; creazione e degustazione di ricette e bevande sane selezionate durante la “Festa della Salute” finale; questionario per gli adolescenti sul benessere “Warwick Edinburg Mental Wellbeing Scale”.Risultati: alfabetizzazione sanitaria dei dirigenti scolastici, insegnanti e alunni sui temi della salute, sui fattori di protezione e sull’utilizzo di metodologie attive. Il progetto è riuscito a dar vita ad uno spazio di confronto come esempio di una buona pratica da inserire nell’educazione permanente, nel contesto scolastico. L’esperienza è stata per gli studenti un’occasione per riflettere sul proprio stile di vita e sull’importanza di un’alimentazione sana. La strategia di affrontare il tema dell’alimentazione è risultata un elemento di forte aggregazione per i giovani. I que-stionari sul benessere, come test-retest, dimostrano che il 58,3% degli studenti ha avuto un punteggio totale di benessere percepito superiore a conclusione del progetto.

Key words: wellbeing, school and environment, lifelong education, adolescents, integration of different backgrounds, healthy lifestyles, relation-

ships

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SUMMARYObjectives: the purpose of the program is to establish a long-term partnership between two schools (professional institutes, Pordenone district,) the Department for Addiction and Friuli Aas5 - Department for Prevention to de-velop cultural integration among different backgrounds adolescents, to promote respectful behaviors among peers, a healthy diet and a healthy lifestyle free from alcohol and cigarette smoking.Methods: the study employed an active, participatory and experiential method: a laboratory on wellbeing and hap-piness, culinary tradition and non-alcoholic beverages of particular ethnic groups, a cooking workshop , a graphic workshop for making “Free from smoke” posters. Moreover, healthy dishes and beverages were tasted at the final “Health party”. All adolescents completed the questionnaire on wellbeing Warwick-Edinburg Mental Wellbeing Scale.Results: health literacy of school teachers and students, knowledge on protective factors and active methodologies use to be considered the main outcomes of the program. The project managed to establish an opportunity for discussion that turned out to be a good practice which could usefully be included in lifelong education and school programs. Adolescents were given the chance to consider critically their own lifestyle and recognise the importance of a healthy diet. Basing the program on culinary matters turned out to be a good strategy to bring together young people of different cultural backgrounds. Questionnaires on wellbeing like the test-retest measurement showed that the 58,3% of adolescents who took part in the program perceived an increased level of personal wellbeing at the end of it.

L’educazione al viaggio dal Grand Tour alla Medicina dei Viaggiatori. L’esperienza di una Asl ToscanaThe education to the travel, from the Grand Tour to the Travel Medicine. The experience of a Tuscany ASL

Riccardo Banducci 1, Gregorio Loprieno 2, Mariapia Macchiarulo 3, Silvia Memmini 3, Alberto

Tomasi 2

1 Specialista igiene2 Dipartimento Prevenzione Azienda Toscana Nord Ovest3 Scuola di specializzazione Igiene e Medicina Preventiva, Università Pisa

Parole chiave: medicina dei viaggiatori, vaccinazioni, chemioprofilassi, rischi per la salute

RIASSUNTOObiettivi: valutare il volume di attività del centro di medicina dei viaggiatori dell’ASL Toscana Nordovest, zona di Lucca, nel periodo compreso tra gennaio 2009 e dicembre 2014, analizzare le caratteristiche demografiche degli utenti, i motivi del viaggio, gli eventuali interventi di vaccinoprofilassi e/o chemioprofilassi, la percezione degli utenti sui rischi correlati al viaggio prima della loro partenza e una volta rientrati in Italia. Metodi: sono state selezionate le schede anamnestiche degli utenti che avevano effettuato un nuovo accesso presso il servizio di medicina dei viaggiatori dell’ASL Toscana Nordovest, Lucca, nel periodo oggetto di studio. Sono state considerate solo le prime visite e le seconde visite solo se la destinazione del viaggio era differente rispetto alla

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prima. Sono state individuate sei categorie di viaggiatori: turisti, visiting friends and relatives (VFR), lavoratori, migranti e rifugiati, missionari. Per valutare la percezione del rischio correlato al viaggio l’utente veniva invitato a rispondere a un questionario esprimendo la risposta secondo lo score Likert.Risultati: i viaggiatori afferenti all’ambulatorio descritto erano quasi tutti di nazionalità italiana (87,8%), i rimanenti erano cittadini non comunitari: senegalesi, marocchini e nigeriani. È stata riscontrata una prevalenza di soggetti maschi (56%). L’età media degli utenti era di 36 anni. Il motivo del viaggio era prevalentemente il turismo (55%) seguito dal lavoro (12%). Complessivamente sono state somministrate 1812 dosi di vaccino e la profilassi antimalarica è stata proposta a 1065 viaggiatori, di cui il 13,7% l’ha rifiutata. La percezione del rischio è stata indagata in 97 utenti e ha mostrato uno score di 3,44 prima del viaggio e di 2,72 al ritorno. Le mete considerate più a rischio erano l’Africa (3,7 score pre-viaggio) e l’America Centrale (score pre-viaggio 3,17).Conclusioni: la medicina dei viaggiatori è una branca della medicina preventiva che si occupa dei rischi sanitari legati ai viaggi. Negli ultimi anni, il numero dei viaggiatori è aumentato e sono emerse nuove categorie di viaggiatori oltre ai turisti: i lavoratori, i visiting friends and relatives, i migranti e i rifugiati politici. Questa evoluzione della figura del viaggiatore sottolinea la necessità che vengano coinvolte nell’aggiornamento nella medicina dei viaggiatori numerosi professionisti quali i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta, i medici competenti, i farmacisti e anche chi opera nel settore del turismo. La finalità dell’ambulatorio di medicina dei viaggiatori è quella di orientare i comportamenti da seguire durante il periodo all’estero nonché di proporre chemioprofilassi e/o vaccinoprofilassi, somministrando dosi di richiamo anche contro tetano e difterite che, di fatto, rappresentano

un rischio anche in Europa.

Key words: counseling, vaccinations, chemoprofylaxis, health hazards

SUMMARYObjectives: assessing the activity of a travel health care service in an italian local health autority, ASL northwest Tuscany, in Lucca, between 2009 and 2014. Our purpose is to describe: typology of travellers, immunizations, chemoprophylaxis and risk perception about the prevalent diseases/health hazards in the destination country. Methods: data have been collected from medical records of patients, 1877 data have been analyzed: 86,4% related to a first-time access and 13,6% to a second-time access with a new destination. We have considered 6 kinds of travellers: tourists, visiting friends and relatives, business travellers, migrants and refugees, mission/disaster relief officers/volunteers. To evaluate the benefits of pre-travel counselling, a risk perception score has been introduced in the medical history card. Results: population characteristics show a moderate prevalence of male gender (56%) and the average age was 36. Most of travellers were Italians (87,8%), the remainder were non-EU citizens: mainly Senegalese, Moroccans and Nigerians citizens. The purpose of the travel was in the 55% recreational, in the 12% business trip, in the 8,7% mission relief services, in the 4,5% international cooperation and in the 7,9% for sport, study or religious purposes. The average trip length was 31 days. 1812 doses of vaccines were administered in 5 years of activity. Malaria prophylaxis has been recommended in 1065 travellers and only 13,7% refused. A risk perception analysis was conducted in 97 travellers, showing a score of 3,44 in pre-travel consultation and 2,72 in post-travel evaluation. The most dangerous destinations were found to be Africa (pre-travel average score of 3,7) and Central America (pre-travel average score of 3,17).Conclusions: travel medicine is a new and evolving field of preventive medicine. With increasing global mobility, health and safety issues for everyone becomes more and more critical. This applies to the movement of refugees and migrants, tourists, humanitarian aid workers, business travellers, the military and government employees,

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and even to sports and entertainment figures. Globalization facilitates the spread of disease and increases the number of travellers who will be exposed to a different health environment. This underlines the necessity of a multidisciplinary team approach in pre-travel care involving occupational medicine, general practitioner, pharmacists and travel agency. Pre-travel health assessments aim to promote risk reduction through preventive measures and safe behaviour, including ensuring travellers are up-to-date with their immunizations in particular for diphtheria and tetanus, actual hazards and underestimated risks in Europe and not only in developing countries.

Note di aggiornamento

Infezione da Zika virus, epidemiologia e prevenzioneZika virus infection, epidemiology and prevention

Vincenza Gianfredi1, Massimo Moretti2

1School of Specialization in Hygiene and Preventive Medicine, Department of Experimental Medicine, University of Perugia, Perugia, Italy. orcid.org/0000-0003-3848-981X

2Department of Pharmaceutical Sciences, Unit of Public Health, University of Perugia, Perugia, Italy

Parole chiave: Zika virus,epidemiologia, microcefalia, Guillan Barrè

RIASSUNTOObiettivi: l’epidemia di Zika virus in America del Sud e Caraibi continua a evolvere rapidamente, contribuendo a creare uno stato di preoccupazione intercontinentale. La veloce diffusione del virus, la presenza in Europa dell’Aedes albopticus, e l’assenza di precedente immunità, determinano un rischio concreto di contagio anche tra la popola-zione europea. L’obiettivo del presente lavoro è dunque quello di presentare le conoscenze ad oggi disponibili su ZIKV e il suo potenziale ruolo patogenetico su microcefalia e Guillan Barrè syndrome (GBS); nonché presentare le misure messe in atto dalla Unione Europea per fronteggiare il rischio di contagio.Metodi: la ricerca è stata effettuata utilizzando i principali documenti prodotti dalle agenzie internazionali come CDC di Atlanta (Centre for Disease Control), ECDC (European Centre for Disease Control and prevention), OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), documenti ministeriali e articoli scientifici disponibili su Pubmed.Risultati: il quadro sintomatologico dell’infezione da ZIKV decorre nell’80% dei casi in modo asintomatico, rara-mente si riscontra artomialgie, febbre <38°C, congiuntivite e rush cutaneo. La principale modalità di trasmissione dello ZIKV è attraverso puntura di zanzara (Aedes aegypti) seppur recenti evidenze mostrerebbero una possibile trasmissione anche attraverso liquidi biologici come sangue e sperma; pertanto l’ECDC, tra le misure precauziona-le, consiglia di porre attenzione ai rapporti sessualità (utilizzo del condom per almeno 28 giorni dopo il rientro da Paesi endemici) e alle trasfusioni ematiche.

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Conclusioni: i dati a oggi disponibili non sono al momento sufficienti per confermare il nesso causale tra diffusione dell’epidemia e incremento dei casi segnalati di microcefalia e GBS. È necessario però non creare allarmismi e, allo stesso tempo non sottovalutare il rischio. Sono diverse infatti, le iniziative di protezione transfrontaliera che l’Unio-ne Europea e gli altri enti internazionali stanno sviluppando, così come la possibilità, da parte dell’EMA (European Medicines Agency), di mettere a punto un nuovo vaccino contro ZIKV.

Key words: Zika virus, epidemiology, microcephaly, Guillan Barrè syndrome

SUMMARY Objectives: Zika virus epidemic in South America and the Caribbean continues to evolve rapidly, contributing to create intercontinental concern. The rapid spread of the virus, the presence of Aedes albopictus in Europe and the absence of previous immunity result in a real risk of contagion in the European population. The aim of this paper is therefore to present the knowledge available today on ZIKV and its potential pathogenic role in microcephaly and Guillain-Barré syndrome (GBS) as well as the measures put in place by the European Union to address the risk of contagion.Methods: the research was carried out using the main documents produced by international agencies such as CDC in Atlanta (Centre for Disease Control), ECDC (European Centre for Disease Control and prevention), WHO (World Health Organization) as well as ministerial documents and scientific papers available on PubMed.Results: ZIKV infection is asymptomatic in 80% of cases, rarely are documented arthritis, myalgia, fever <38 ° C, conjunctivitis and skin rash. The primary transmission is through the mosquito bites (Aedes aegypti), although recent evidence shows a possible transmission through body fluids such as blood and semen. Therefore, precautio-nary measures given by the ECDC include being careful about sexual intercourses (condom use for at least 28 days after their return) and blood transfusions.Conclusions: the current data available are not sufficient to confirm the causal link between the epidemic and the increasing reported cases of microcephaly and GBS. However, it is necessary not to create alarm and, at the same time, not to underestimate the risk. The European Union and other international bodies are currently developing different kinds of cross-border protection initiatives. Moreover, the EMA (European Medicines Agency) is trying to develop a new vaccine against ZIKV.

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“L’educazione critica alla salute” (ECAS): una difficile nuova frontiera per l’approccio educativo in sanità“Critical health education” (CHE): a new difficult change for educational approach in public health

Francesco Calamo-Specchia

Professore associato di Igiene, Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Medicina e Chirurgia “A.Gemelli”, Roma

Parole chiave: educazione critica alla salute, principio di autonomia, principio di beneficenza

RIASSUNTO

Obiettivi: valutare se, in relazione ad una pur superficiale analisi dei mutamenti socio-antropologici intercorsi nella modernità, sia configurabile un nuovo approccio alla educazione sanitaria. Metodi: sintetica riflessione su una serie di dinamiche sociologiche che fondano la consapevolezza che la salute (e conseguentemente ciò che va fatto per mantenerla o recuperarla) non è ormai più definibile per tutti e una volta per tutte, né del tutto liberamente da soggetti e gruppi autonomamente deliberanti, Risultati: il modello della ECAS prevede che la salute – prima di pensare a poterla rendere oggetto di una qualsiasi “Educazione” – venga ridefinita il più frequentemente (si vorrebbe dire in continuo, come processo più che come momento), il più diffusamente (si vorrebbe dire da ogni persona, o da ogni gruppo di persone che si possa indi-viduare intorno ad una propria specificità), il più approfonditamente (si vorrebbe dire davvero come stile di vita complessivo) che sia possibile.

Key words: critical health education, principle of autonomy, beneficence principle

SUMMARY

Objectives: assessing the hypothesis that a new health education approach is still available according to the current socio-anthropological changes, though the context analysis is quite superficial.Methods: a synthetic reflection on several sociological dynamics that underpin the awareness that health (and conse-quently what must be done to maintain or recover it) is no longer definable just once and evenly for all. In addition,

Dibattito

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health is not definable quite freely by individuals and groups deliberating autonomously.Results: the ECAS model provides that health - before being made the object of any “Education” - needs to be rede-fined as frequently (which means continuously, as a process more than as a time trial), as widely (which means by each person, or by any group of people you could find that has its own particular features), and as deeply (it really means as a global lifestyle) as possible.