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Ormes Consulting L’arte del possibile. Diventare gli artefici del proprio successo (Zander) ORMES Consulting

Zander slides arte del possibile

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Ormes Consulting

L’arte del possibile.Diventare gli artefici del proprio successo

(Zander)

ORMES Consulting

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Indice

Esercizi di possibilità…………………………………………………6

Primo esercizio. E’ tutto inventato…………………………………..7

Introduzione……………………………………………………….7Pratica……………………………………………………………..8

Secondo esercizio. Entriamo nell’universo della possibilità………9

Introduzione………………………………………………………9Il mondo della misurazione versus universo della possibilità11Pratica……………………………………………………………12

Terzo esercizio. Dare una A………………………………………..13

Introduzione……………………………………………………..13Pratica……………………………………………………………15

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Indice

Quarto esercizio. Essere un contributo……………………………16

Introduzione………………………………………………………16

Pratica……………………………………………………………..17

Quinto esercizio. Dirigere da qualsiasi sedia………………………19

Introduzione………………………………………………………19Direttore silenzioso………………………………………………20

Sesto esercizio. La regola numero 6……………………………….21

Introduzione………………………………………………………21Pratica…………………………………………………………….22“Io calcolatore” versus “io centrale”……………………………23Trasformazione e “io centrale”…………………………………24

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Indice

Settimo esercizio. Le cose vanno così………………………………25

Introduzione………………………………………………………..25Pratica, applicazioni del metodo………………………………...26Conseguenze positive…………………………………………….27

Ottavo esercizio. Spazio alla passione……………………………….28

Introduzione…………………………………………………………28Pratica……………………………………………………………….29

Nono esercizio. Accendere una scintilla. Il reclutamento…………..30

Introduzione…………………………………………………………30Pratica……………………………………………………………….31

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Decimo esercizio. Il tavolo da gioco siete voi………………………32

Introduzione……………………………………………………….32Definirsi il tavolo da gioco e la relazione……………………….33

Pratica……………………………………………………………...34

Undicesimo esercizio. Creare le strutture per la possibilità………35

Introduzione………………………………………………………35 La visione…………………………………………………………36 Pratica…………………………………………………………….37

Dodicesimo esercizio. Raccontando la storia del NOI…………….38

Introduzione………………………………………………………38 Pratica…………………………………………………………….39

Indice

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IO VIVO NELLA POSSIBILITA’, UNA CASA PIU’ BELLA DELLA PROSA,

DI FINESTRE PIU’ ADORNAE PIU’ SUPERBA NELLE SUE PORTE.

HA STANZE SIMILI A CEDRIIMPENETRABILI ALLO SGUARDO

E PER TETTO LA VOLTAPERENNE DEL CIELO.

L’ALLIETANO VISITE DOLCISSIME.E LA MIA VITA E’ QUESTA :

ALLARGARE LE MIE ESILI MANIPER ACCOGLIERVI IL PARADISO.

EMILY DICKINSON

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4 Una fabbrica di scarpe inviia due esperti di marketing in una regione dell’Africa per studiare

le prospettive di espansione del mercato.

Uno manda indietro un telegramma che recita :SITUAZIONE SENZA SPERANZA STOP

NESSUNO PORTA SCARPE.

L’altro scrive trionfante :GRANDIOSA OPPORTUNITA’ DI AFFARI STOP

NON HANNO SCARPE

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Esercizi di possibilità

Scopo degli esercizi è

NO

Realizzare cambiamenti marginali che conducono a nuovi modi di fare le cose basati su vecchie convinzioniCondurre all’automiglioramento

SI

Provocare un cambiamento totale dell’atteggiamento, delle percezioni, delle convinzioni e dei processi mentali

Consapevoli del fatto che…

Le grandi trasformazioni avvengono attraverso, più che argomentazioni convincenti, la creazione di pratiche attive e

costanti destinate a modificare l’esperienza che una cultura ha dei fondamenti della realtà

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Primo esercizio. E’ tutto inventato. Introduzione

E’ tutto inventato significa che

I significati che la nostra mente costruisce possono avere poco a che fare con il mondo che ci circonda

Vediamo una mappa del mondo, non il mondo stesso

Percepiamo solo le sensazioni che siamo programmati a ricevere e la nostra consapevolezza è ulteriormente limitata dal fatto che riconosciamo soltanto quelle per cui possediamo mappe e categorie mentali

Possiamo, pertanto, “inventarci una storia o una struttura di significato che migliori la qualità della nostra vita e quella della gente che ci sta attorno”

Ogni nuovo paradigma consente di “vedere” fenomeniche prima erano invisibili

E’ quindi possibili cambiare la struttura con un’altra fondata su ipotesi che consentano le condizioni che si desiderano, lasciando che da essa sgorghino i pensieri e le azioni.

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Primo esercizio. E’ tutto inventato. Pratica

Porre a se stessi questa domanda:

Quale ipotesi sto facendo, che non sono consapevole di fare e che determina quello che vedo?

Dopo aver trovato una risposta, porsi questa altra domanda:

Cosa posso inventarmi, adesso, che non mi sono già inventato e che mi possa offrire altre scelte?

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Secondo esercizio. Entriamo nell’universo della possibilità. Introduzione

L’universo della possibilità è la “zona” in cui poter stare dove:

Le nuove invenzioni sono all’ordine del giorno

L’uomo, non ostacolato quotidianamente dalla preoccupazione per la sopravvivenza, vive in una condizione di apertura mentale, immaginando senza più freni quello che può essere

Si parla con la consapevolezza che il linguaggio crea categorie di significato che aprono la porta su nuovi mondi da esplorare

La vita appare come varietà, intreccio, movimento scintillante

L’azione è generativa, dà, in tutti i sensi (produce nuova vita, crea nuove idee, fornisce consapevolmente un significato, contribuisce)

E’ sottolineata la relazione tra persone e ambiente (non tra le persone e le cose stesse)

Abbondano le emozioni della sfera della spiritualità: la gioia, la grazie, lo sgomento, la totalità, la passione e la compassione

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Secondo esercizio. Il mondo della misurazione. Introduzione

Il “mondo della misurazione” è il nostro familiare mondo di tutti i giorni dove

Occupano una posizione centrale le valutazioni, le scale, i parametri, i voti e i confronti

Tutte le manifestazioni sono basate su una singola ipotesi, di cui non siamo consapevoli, secondo la quale la vita consiste nel sopravvivere in un mondo di difficoltà e di pericoli: ciò impedisce di vedere l’universo della possibilità”

E’ importante mantenere intatta la nostra armatura, ossia resistere a qualsiasi messa in discussione del nostro personale punto di vista

Ci si sente più sicuri quando si possono identificare gli oggetti e determinare la loro collocazione

Si impara a conoscere gli altri e le cose misurandoli, comparandoli e contrapponendoli

La vita sembra organizzata in gerarchie: compaiono delle linee che dividono un interno da un esterno (persone, gruppi, corpi, luoghi e idee)

La competizione è il veicolo per il successo

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Secondo esercizio. Il mondo della misurazione versus universo della possibilità

Nel mondo della misurazione

Stabilite un obiettivo e lottate per quello

Nell’universo della possibilità

Stabilite il contesto e lasciate che la vita si sviluppi

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Secondo esercizio. Entriamo nell’universo della possibilità. Pratica

Porre a se stessi questa domanda:

Quanto i miei pensieri e le mie azioni sono, in questo momento, riflessi del mondo della misurazione?

Dopo aver trovato in voi quei pensieri (non quali, che è una domanda valutativa, ma quanto, il che implica condurre una vera e propria indagine), porsi questa altra domanda:

Quanto i miei pensieri e le mie azioni, in questo nuovo momento, sono un riflesso del mondo della misurazione?

Continuare a porsi questa domanda fino a quando non ci si renderà conto di quanto sia vano sperare di poter sfuggire al modellamento imposto dalle ipotesi precostituite che sottintendono all’intera vita.

Scopo esercizio: svelare fino a che punto la struttura nascosta da cui nasce il mondo della misurazione regola completamente la vita e indirizzarsi, in tal modo, verso l’universo della possibilità

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Terzo esercizio. Dare una A. Introduzione

Dare una A significa…

Un cambiamento di atteggiamento che permette di parlare liberamente dei propri pensieri e sentimenti, aiutando, allo stesso tempo, gli altri ad essere tutto ciò che sognano di essere

Trasportare le proprie relazioni dal mondo della misurazione all’universo della possibilità

Parlare alla gente non dalla posizione di chi valuta se l’interlocutore regge il confronto con i propri parametri, ma da una posizione di rispetto che dà loro l’occasione di rendersi conto di sé

Una possibilità da vivere, non un’aspettativa a cui rispondere

Esprimere una visione di collaborazione, di lavoro di squadra e di relazione, schierandosi al fianco degli altri, sostenendo una collaborazione che migliora la vita

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Terzo esercizio. Dare una A. Introduzione

Dare una A significa…

Riconoscere un desiderio universale nelle persone di dare un contributo agli altri

Vedere tutto quello che si è ed essere tutto quello che si è, senza dover rinunciare o negare nessuna parte di se

Scoprire che tutte conversazioni risultano produttive, in un modo che prima non si sarebbe mai immaginato

Irradiare possibilità attraverso una famiglia, un ufficio, una comunità, guadagnando forza, portando gioia ed espressione e un fiore di talento e produttività

“La sola grazia che riuscite ad avere è la grazia che riuscite ad immaginare”

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Terzo esercizio. Dare una A. Pratica

Scrivere una lettera, datata nel futuro, che comincia con le parole:

“Ho preso il massimo dei voti perché…”

Descrivere, il più dettagliatamente possibile, la storia di ciò che vi è successo da oggi a quella data e che vi ha portato ad ottenere un voto eccellente.

Ciò che interessa è quale persona si sarà diventati da oggi a quella data

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Quarto esercizio. Essere un contributo. Introduzione

Nel gioco “Io sono un contributo”

Ognuno si crogiola ogni giorno nell’idea di essere un regalo per gli altri

Ognuno si chiede, ogni giorno, “In che misura, oggi, sono stato un contributo?”

Triplice vantaggio di descrivere la propria vita professionale o le proprie tradizioni familiari come un gioco:

1. Trasferirsi istantaneamente da un contesto di sopravvivenza ad un contesto di opportunità di crescita

2. Avere la possibilità di immaginare altri giochi che si potrebbe preferire giocare in questi reami

3. Spezzare la loro capacità di presa su di sé e mettersi in una posizione di comando

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Quarto esercizio. Essere un contributo. Pratica

1. Dichiarate che voi siete un contributo

2. Gettatevi nella vita come qualcuno che fa la differenza, accettando la possibilità di non capire come o perchè

Questo esercizio….

Consiste nell’inventare se stessi come un contributo e gli altri allo stesso modo

Possiede una notevole forza per trasformare i conflitti in esperienze gratificanti

Attraverso il chiamare se stessi e gli altri un contributo, sposta l’attenzione dalla preoccupazione per se stessi e impegna in una relazione con gli altri che è un campo di gioco per fare la differenza

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Quarto esercizio. Essere un contributo. Pratica

Le tre tappe dell’esercizio essere un contributo

• Scrivere in che modo si è stati un contributo la scorsa settimana

• Notare (solo notare, non fare altro a riguardo) in che modo si è un

contributo durante la settimana in corso e condividere con il gruppo

quello che hanno visto

• Lanciarsi, come dei contributi, nella settimana seguente, e immaginare

che ogni cosa che si fa sia un regalo per gli altri

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Quinto esercizio. Dirigere da qualsiasi sedia. Introduzione

Dirigere da qualsiasi sedia significa…

Avere la capacità di rendere potenti gli altri

Mettere in grado ogni individuo di rendere al meglio delle sue possibilità

Essere un canale essenziale per la piena realizzazione del potenziale di

ciascuno

Chiedersi: “quanta grandezza si è disposti a offrire agli altri?”

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Quinto esercizio. Dirigere da qualsiasi sedia. Direttore silenzioso

Il leader quale direttore silenzioso

“Ascolta” la passione e l’impegno, con coinvolgimento

Non necessita di un podio, ma può “starsene seduto tranquillamente su

qualsiasi sedia”

Può essere ognuno di noi

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Sesto esercizio. La regola numero 6. Introduzione

La regola numero 6 significa…

“Non ti prendere così dannatamente sul serio”

“Alleggerirsi”, cosa che può alleggerire anche chi ci sta intorno

Utilizzare l’umorismo e il riso per “andare oltre noi stessi”

Distinguere (e mantenere una certa distanza da) dall’ ”io calcolatore”, ossia quella

parte di noi che si è sviluppata nell’ambiente competitivo del “mondo della

misurazione”

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Sesto esercizio. La regola numero 6. Pratica

Porre a se stessi questa domanda:

Cosa dovrebbe cambiare, per me, per sentirmi completamente realizzato?

Gioco “Fai il migliore…della tua vita”:

Si inscrive all’interno di un “programma di realizzazione”

Va oltre il conseguimento di obiettivi specifici

Riguarda il vivere la vita nel regno della possibilità

Significa no “Fai le cose che pensi potranno condurti al tuo obiettivo

si “Fallo e sentiti appagato”

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Sesto esercizio. La regola numero 6. “Io calcolatore” versus “io centrale”

Io calcolatore

E’ quella parte di noi che si è

sviluppata nell’ambiente

competitivo del “mondo della

misurazione

In una situazione conflittuale

congiura per sopraffare l’altro

E’ un modello di azione, un

insieme di strategie

Io centrale

Indica la natura straordinariamente

generativa, prolifica e creativa di noi

stessi e del mondo

In una situazione conflittuale

conosce una strada più diretta per

una soluzione produttiva e

collaborativa

Non ha bisogno di un’identità, è la

pura espressione di sè

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Sesto esercizio. La regola numero 6. Trasformazione e “io centrale”

La trasformazione, per il nostro “io centrale”, è:

Una descrizione del modo in cui ci muoviamo nella vita

Un cambiamento del modo in cui sperimentiamo il mondo

Nella consapevolezza che…

I cambiamenti avvengono di continuo, senza che ce ne accorgiamo

La vita si muove come un fiume in continuo cambiamento, e così facciamo noi

Non occorre illudersi di poter controllare il movimento del fiume, resistere al suo fluire, bensì unirsi ad esso

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Settimo esercizio. Le cose vanno così. Introduzione

Le cose vanno così significa…

Convivere con le cose così come sono, comprese le nostre sensazioni sulle cose così come sono

Convivere con quello che succede e con le nostre reazioni, anche quelle più intense, senza fare resistenza

Convivere con le cose così come sono…

Genera possibilità

Non equivale ad accettare le cose così come sono in modo rassegnato

“Cambia il ma con un e”

Invita a distinguere trale nostre ipotesi precostituite, i nostri sentimenti, i nostri pensieri, e le

nostre sensazionii fatti, gli eventi, ossia quello che è successo o che sta succedendo

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Settimo esercizio. Le cose vanno così. Pratica, applicazioni del metodo

Convivere con le cose così come sono…

Eliminando i “sarebbe stato”

Bloccando le uscite: fuga, negazione e colpa, rimanendo con le

sensazioni, di qualsiasi tipo esse siano

Schiarendo i pregiudizi

Distinguendo la realtà fisica dalla realtà concettuale, ossia la descrizione

degli eventi dalle nostre conclusioni sugli eventi stessi (le astrazioni che, senza

volerlo, trattiamo come se fossero una realtà fisica, infatti, tendono a impedirci di vedere le

cose così come sono e riducono il nostro potere di realizzare quello che diciamo di volere)

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Settimo esercizio. Le cose vanno così. Conseguenze positive

L’esercizio di convivere con le cose così come sono…

Spezza l’invisibile morsa delle astrazioni, create come una protezione contro i

pericoli in un mondo di sopravvivenza

Permette di fare delle distinzioni consapevoli che conducono nel regno della

possibilità

Conduce alla consapevolezza che la maniera in cui definiamo le cose costruisce

una struttura che consente alla vita di dispiegarsi

Esige un’espansione di se stessi: partiamo da ciò che è, non da ciò che sarebbe

stato

Permette di posarsi in un luogo privo di pregiudizi, dove la “verità” prepara per il

prossimo passo

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Ottavo esercizio. Spazio alla passione. Introduzione

Spazio alla passione significa…

Assumere la consapevolezza che c’è una vitalità, una forza di vita, un’energia, un’accelerazione che si traduce in azione attraverso di te e, poiché di te ne esiste solo uno, questa espressione è unica

Comprendere che la vita assume forma e significato quando una persona è capace di trascendere le barriere della sopravvivenza personale e diventare un canale unico per la sua energia vitale

Dare slancio agli sforzi per costruire un progetto imprenditoriale, dare una ragione per riunire squadre di lavoro, dare il potere di risolvere le richieste individuali

“Colpire dritto” nel segno, nella mente, nel corpo e nel cuore

Avere l’energia di portare le persone al di là del punto in cui normalmente arriverebbero, infondere l’entusiasmo per andare oltre il punto in cui prima si sarebbero fermate

Lasciarsi andare oltre i propri stessi limiti…partecipare!

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Ottavo esercizio. Spazio alla passione. Pratica

Le due tappe dell’esercizio “spazio alla passione”

1. Rendervi conto di quando vi trattenete e lasciarvi andare. Allentate tutte quelle barriere dell’io che vi tengono separati e controllati, e lasciate che l’energia vitale della passione irrompa attraverso di voi, mettendovi a contatto con tutto quello che c’è al di là

2. Partecipare pienamente. Permettere a voi stessi di essere un canale per plasmare la corrente di passione in una nuova espressione per il mondo

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Nono esercizio. Accendere una scintilla. Il reclutamento. Introduzione

Il reclutamento…

E’ l’arte e il metodo di generare una scintilla di possibilità da dividere con gli altri

Consiste nell’offrire voi stessi agli altri come una possibilità, e nell’essere pronti, in

cambio, a cogliere la loro scintilla

E’ quella forza vitale al lavoro, che accende la scintilla da una persona all’altra, che

dissemina luce in tutte le direzioni

E’ la forza vitale del genere umano, ossia l’appassionata energia di connettersi,

esprimere e comunicare

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Nono esercizio. Accendere una scintilla. Il reclutamento. Pratica

Le quattro tappe dell’esercizio del reclutamento

1. Immaginate che le persone siano un invito al reclutamento

2. State pronti a partecipare, disposti a farvi stimolare e ispirare

3. Offrite ciò che vi accende

4. Non dubitate che gli altri siano ansiosi di cogliere la scintilla

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Decimo esercizio. Il tavolo da gioco siete voi. Introduzione

Definirsi come il tavolo da gioco significa…

Spostare l’aspetto problematico di qualsiasi circostanza dal mondo esterno dentro ai confini di voi stessi

Adornarvi di responsabilità per tutto quello che vi accade nella vita: ciò lascia il vostro spirito integro e vi lascia liberi di scegliere ancora

Darvi il potere di trasformare la vostra esperienza (quindi non la condizione vera e propria) di una qualsiasi condizione non voluta in una condizione con cui vi preoccupate di convivere

Rivolgere tutta la vostra attenzione a quello che volete veder succedere, senza preoccuparvi affatto di quello di cui avete bisogno per vincere, o combattere o mettere le cose a posto

“Fare la differenza”

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Decimo esercizio. Il tavolo da gioco siete voi. Definirsi il tavolo da gioco e la relazione

Nel definirsi il tavolo da gioco

L’attenzione è focalizzata sul riparare un guasto nella relazione; per questo

spesso vengono poste le scuse

Non vi interessa che l’altra persona riveda le proprie ipotesi precostituite

Capite che gli “impedimenti” che vi ostacolano sono parte di voi, non dell’altra

persona, e solo voi potete rimuoverli

Vi definite come lo strumento per trasformare tutte le relazioni in collaborazioni

efficaci

Aprite il canale per rimuovere le barriere che ostacolano la sensibilità dentro di

voi

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Decimo esercizio. Il tavolo da gioco siete voi. Pratica

1. Dichiarare:

“Io sono la struttura che contiene tutto ciò che accade nella mia vita”

2. Chiedetevi, a proposito delle circostanze non volute:

“Come è entrata questa cosa nel tavolo da gioco che sono io?

“Come è successo che io sono diventato un contesto per questo evento?”

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Undicesimo esercizio. Creare le strutture per la possibilità. Introduzione

Creare le strutture per la possibilità significa…

Ristrutturare i significati, creare visioni e “costruire” ambienti dove si parla

possibilità

“Costruire” ambienti nei quali non c’è divisione tra le idee e l’azione, tra il corpo e

la mente, tra il sogno e la realtà

Usare le nostre menti in una maniera contro-intuitiva, ossia pensare secondo i

contesti che ci governano invece che secondo l’evidenza che abbiamo davanti agli

occhi

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Undicesimo esercizio. Creare le strutture per la possibilità. La visione

Una visione diventa una struttura per la possibilità quando…

Esprime una possibilità

Soddisfa un desiderio fondamentale per il genere umano; è un’idea a cui nessuno potrebbe logicamente rispondere “E io?”

Non fa riferimento alla moralità o all’etica, non è un modo giusto per fare le cose

E’ espressa sempre con un’immagine, non contiene dettagli di tempo, di luogo, di pubblico o di prodotto

E’ autonoma e indipendente, la sua ricompensa la dà adesso (quando viene espressa la frase “la possibilità di idee che cambiano il mondo”, in quel momento le idee cambiano il mondo

Sollecita infinite espressioni, sviluppo e proliferazione all’interno della sua struttura di definizioni

E’ un invito aperto e un’ispirazione per la gente a creare idee ed eventi legati alla sua struttura di definizioni

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Undicesimo esercizio. Creare le strutture per la possibilità. Pratica

Le tre tappe dell’esercizio “strutturare la possibilità”

1. Elaborate un nuovo concetto nel regno della possibilità

2. Entrate nel territorio. Date forma concreta al nuovo concetto, in modo

tale che diventi la struttura della vita intorno a voi

3. Continuate a distinguere tra quello che è “sulla strada giusta” e quello

che è “fuori strada” nella vostra struttura per la possibilità

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Dodicesimo esercizio. Raccontando la storia del NOI. Introduzione

Raccontando la storia del NOI…

Indica la strada verso un tipo di leadership basato non sui titoli conquistati nel campo

di battaglia, ma sul coraggio di parlare a nome di tutti e per il filo conduttore della

possibilità umana

Offre un approccio al conflitto in cui si dà per scontato che non esistano volontà fisse

o desideri statici, mentre qualsiasi cosa ognuno di noi pensa e sente ha un posto nel

dialogo

Fornisce uno strumento per reclamare “l’Altro” come uno di noi

Aiuta ad acquisire la consapevolezza che noi, in realtà, siamo il nostro io centrale,

che desidera connettersi, che cerca una struttura che possa aiutarci a dissolvere le

barriere che ci dividono, per poter essere rimodellati come un’unica voce nel coro in

continua evoluzione del NOI

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Dodicesimo esercizio. Raccontando la storia del NOI. Pratica

Le tre tappe dell’esercizio del NOI

1. Raccontate la storia del NOI, la storia dei legami invisibili che ci

legano tutti, la storia delle possibilità

2. Ascoltate e guardate la l’entità che emerge

3. Chiedete:

“Cosa VOGLIAMO che avvenga?”

“Qual è la cosa migliore per NOI?”

- tutto di ognuno di noi e noi come tutt’uno –

“Qual è il NOSTRO prossimo passo?”