Assistenza alla persona con problemi di eliminazione
Eliminazione fecale
Responsabilità infermieristiche
Accertamento della funzione intestinale
Promozione di una normale funzione e salute dell’intestino
Interventi per gestire le alterazioni della funzione intestinale
STRUTTURE DEL TRATTO INTESTINALE
INTESTINO TENUE: è un canale a muscolatura liscia di circa 2,5 cm di diametro e 6 m di lunghezza, comprende tre parti:
- DUODENO
- DIGIUNO
- ILEO
STRUTTURE DEL TRATTO INTESTINALE
INTESTINO CRASSO:
parte inferiore del canale alimentare, ha un diametro maggiore dell’intestino tenue, lungo circa 1,5-1,8 m è suddiviso in :
- CECO - COLON: Ascendente
Trasverso Discendente Sigmoideo
- RETTO - ANO
Funzioni dell’intestino
MOTILITA’Si verificano due tipi di movimenti: segmentazione e
peristalsi che favoriscono l’assorbimento e il trasporto dei prodotti di rifiuto per tutta la lunghezza dell’intestino
ASSORBIMENTOL’inizio dell’assorbimento dei liquidi e nutrienti avviene
nell’intestino tenue, per lo più nel duodeno e digiuno, alcune vitamine , il ferro e i liquidi vengono assorbiti nell’ileo. Nell’intestino crasso avviene l’assorbimento finale dei nutrienti, in particolare di liquidi ed elettroliti
Funzioni dell’intestino
DEFECAZIONEInizia con la peristalsi che spinge le feci nel retto e causa
distensione rettale, la quale, da inizio a risposte muscolari lisce che possono determinare un’evacuazione.
PRODUZIONE DI MUCO E VITAMINEL’intestino crasso secerne muco che protegge le sue
pareti dagli acidi digestivi e da quelli formati dai batteri delle feci.
Il muco lubrifica anche il contenuto del colon per ridurre la possibilità di trauma meccanico alle pareti e favorire il movimento delle feci attraverso il colon distale, tiene assieme la massa fecale. L’attività batterica dell’intestino è responsabile della formazione di vitamine, (K, B12…)
Fattori che influiscono sull’eliminazione intestinale
NUTRIZIONE IL 25% solido delle feci deriva dall’assunzione di
alimenti ad alto contenuto di fibre o cellulosa presente nei cibi di origine vegetale.
APPORTO DI LIQUIDI L’apporto di liquidi ha una grande influenza sulla
sua consistenza. Un’assunzione di circa 2000 mL di acqua al giorno è necessaria per rispondere ai bisogni cellulari e avere abbastanza liquido per promuovere una soffice consistenza delle feci. Il tempo di deposito delle feci nell’intestino crasso influenza la consistenza delle feci.
Fattori che influiscono sull’eliminazione intestinale
ATTIVITA’ ED ESERCIZIO
L’attività e l’esercizio fisico promuovono il tono muscolare e facilitano la peristalsi. I muscoli addominali e perineali forti aumentano la pressione intraddominale durante la defecazione
POSIZIONE DEL CORPO La posizione seduta o semiseduta è la
più vantaggiosa per l’eliminazione, tale posizione permette alla gravità di aiutare ad eliminare le feci, rendendo più facile contrarre i muscoli addominali e pelvici
Fattori che influiscono sull’eliminazione intestinale
IGNORARE L’URGENZA DI DEFECARE
lo sfintere anale esterno permette alla persona di ignorare l’urgenza di defecare fino a che tempo e luogo sono appropriati.
Con il tempo vi è il rischio di riconoscere l’urgenza con difficoltà e il riflesso della defecazione diventa debole
STILE DI VITA Molte persona sviluppano un modello di vita che rispetta le
cadenze dell’eliminazione intestinale.I cambiamenti dello stile di vita, del modello di vita quotidiana, vacanze, viaggi, possono avere un effetto sull’eliminazione intestinale, alterandola
Fattori che influiscono sull’eliminazione intestinale
GRAVIDANZA Spesso si verifica stipsi a causa di
cambiamenti ormonali che rilassano i muscoli del tratto gastrointestinale. La crescita del feto determina pressione sull’intestino influenzando probabilmente la funzione intestinale
FARMACI Gli effetti collaterali di molti farmaci possono
aumentare il rischio di problemi nell’eliminazione intestinale, es: i narcotici e i preparati del ferro possono causare costipazione, mentre, gli antibiotici diarrea.
Fattori che influiscono sull’eliminazione intestinale
PROCEDURE DIAGNOSTICHE
Per l’esecuzione di alcune procedure diagnostiche è necessaria la completa pulizia dell’intestino crasso, la quale, determina un’alterazione del modello di eliminazione per i 2/3 giorni successivi all’esame. Nella somm.ne di bario le feci eliminate si presentano bianco gesso, fino a quando tutto il bario non sarà eliminato.
Fattori che influiscono sull’eliminazione intestinale
INTERVENTI CHIRURGICI
Gli anestetici generali possono rallentare la motilità gastrointestinale, generalmente ridotta la funzione intestinale per i primi due giorni post-operatori.
Nella chirurgia addominale sono necessari 3/4 giorni per riprendere la normale attività intestinale.
L’esposizione all’aria dell’intestino durante l’intervento diminuisce ulteriormente la motilità intestinale.
DERIVAZIONI FECALIPorzione dell’intestino portata fuori dalla parete
addominale –STOMIA, tale intervento viene effettuato quando la via normale è alterata
LE FECI:CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Consistono per il 75% di acqua e 25% di materiale solido che include batteri, fibre non digerite, grasso, materia organica e alcune proteine
Colore marrone dovuto alla conversione chimica della bilirubina in urobilina e stercobilina da parte dei batteri intestinali e degli enzimi
Odore delle feci è il risultato della decomposizione batterica delle proteine nell’intestino
Consistenza soffice a forma cilindrica che ha la dimensione del retto
Quantità: giornalmente vengono prodotti da 150 a 300 g di feci
Alterazioni delle feci
COLORE:COLORE: FECI ACOLICHE (color argilla) sono la conseguenza di un
insufficiente digestione dei grassi per carenza di bile, ( stercobilinogeno) FECI GRIGE E CREMOSE si riscontrano nei soggetti con
disturbi di assorbimento dei grassi FECI COLOR BIANCHE si riscontrano dopo l’ingestione di
mezzo di contrasto ( bario) per l’analisi radiografica del lume gastrointestinale
FECI NERE dopo l’ingestione di carbone o medicinali contenenti ferro
FECI NORMALI CON TRACCE DI SANGUE COLOR ROSSO si hanno per la presenza di lesioni che provocano la perdita di sangue a livello del retto es. emorroidi, ragadi o tumori dell’ultimo tratto intestinale.
Alterazioni delle feci
MELENA:feci color pece o catrame:in caso di forte emorragia nel canale gastro intestinale superiore.
Odore : hanno il tipico odore di sangue alterato
SOSTANZE ABNORMI Cibi mal digeriti Muco dovuta all’infiammazione intestinale Sangue rilevabile al microscopio mediante analisi
chimica ( sangue occulto) Parassiti o uova parassitarie es: ossiuri piccolissimi vermi bianchi filiformi,causano
prurito anale Ascaridi hanno un aspetto simile ai lombrichi Tenia (verme solitario)
ALTERAZIONE DELLA FUNZIONE INTESTINALE
STIPSI: infrequente, a volte doloroso passaggio di feci dure e asciutte, dovuto a lento passaggio dall’intestino crasso. La costipazione viene definita in base al normale modello di defecazione di una persona
FECALOMI: è costituito dall’accumulo di feci dure nel retto e la persona è incapace di evacuare volontariamente. Di solito è il risultato di una costipazione non trattata
DIARREA: caratterizzata da frequenti evacuazioni acquose, spesso associata ad aumento della motilità gastrointestinale, perciò da rapido passaggio del contenuto fecale.accompagnata da crampi addominali e intensa urgenza di evacuare, nausea e sensazione dolorosa di bruciore all’ano.
ALTERAZIONE DELLA FUNZIONE INTESTINALE
INCONTINENZA FECALE: è l’eliminazione involontaria del contenuto intestinale, spesso associata ad alterazioni neurologiche, mentali ed emotive.
FLATULENZA: è l’accumulo di gas nel tratto gastrointestinale.
DISTENSIONE: accumulo di un’eccessiva quantità di flatulenza o liquidi, o contenuto intestinale solido. L’addome può apparire solo leggermente disteso, gonfio e teso.
Accertamento infermieristico
Dati Soggettivi:
Identificazione del modello fisiologico del paziente attraverso informazioni che l’infermiere ottiene dal paziente, famigliari, cartella clinica
Identificazione dei rischi legate a fattori dietetici, (assunzione di acqua, fibre), l’ignorare l’urgenza di defecare, cambiamenti nello stile di vita, dentizione, masticazione
Identificazione delle disfunzioni , conoscere le convinzioni del paziente sul normale modello di eliminazione intestinale
Accertamento infermieristico
Dati Oggettivi Accertamento sulla funzionalità dell’apparato e sulle
caratteristiche delle feci
Osservazione aspetto delle feci, colore, forma, consistenza Esami di laboratorio, sangue occulto, esame colturale delle
feci Esami radiologici e endoscopici, clistere di bario, colonscopia,
rettoscopia Esame obiettivo, (accertamento fisico) - ispezione - auscultazione - percussione palpazione misurazione della circonferenza addominale esplorazione rettale
Esami diagnostici sulle feci
Sangue occulto si riferisce alla ricerca di sangue nelle feci non visibile all’ispezione
una piccola quantità di feci viene posta su una cartina preparata per questo scopo e poche gocce di una sostanza chimica vengono poste sul campione
si osserva il cambiamento di colore del campione per individuare positività o negatività
Il sangue può non essere distribuito equamente sul campione di feci, talvolta è necessario raccogliere tre diversi campioni
Coltura delle feci- (coprocoltura) Da un campione di feci si può ottenere una coltura per
specifici organismi infettivi, microrganismi intestinali atipici.
Regole per la raccolta di un campione di feci
Controllare la prescrizione medica Identificare e informare il paziente Lavare le mani prima e dopo la raccolta del
campione Utilizzo di DPI Abbassalingua sterile Contenitore per il campione di feci con i dati
del paziente, tipo di esame, data di raccolta del campione
Padella o comoda Carta igienica Materiale per eventuale igiene perineale
Diagnosi infermieristica stipsi
Riduzione nella normale frequenza di defecazione accompagnata dalla difficoltà o dall’incompleto passaggio delle feci e/o il passaggio di feci eccessivamente dure e asciutte, (NANDA 2001).
Caratteristiche definenti: cambiamento modello intestinale, incapacità di passaggio delle feci, feci asciutte, dure,formate, riduzione del volume fecale, tensione o dolore durante la defecazione, distensione e aumento della pressione addominale, sensazione di pienezza.
Fattori correlati: includono condizioni funzionali, psicologiche, farmacologiche, meccaniche.
Diagnosi infermieristica stipsi
OBIETTIVO Il paziente presenterà un modello di eliminazione
intestinale adeguato alla suo standard abituale
QUAL’E’ L’APPROCCIO INFERMIERISTICO?
EDUCARE IL PAZIENTE: Ad assumere una dieta ricca di fibre Favorire l’assunzione di liquidi, ( 8-10 bicchieri di
liquidi al giorno) Promuovere l’esercizio fisico Prestare attenzione ai segnali corporei
Trattamenti farmacologici prescrizione medica
LASSATIVI: orali per la stipsi promuovono l’evacuazione di feci dure, per rendere le feci più soffici, preferiti dai pazienti per la facilità di somministrazione, hanno un effetto graduale sulla motilità intestinale.
Supposta rettale, (es:glicerina) inserita nel retto può essere assorbita con effetti locali o sistemici, ha effetto veloce, (15-60 minuti)
ANTIDIARROICI agiscono direttamente sull’intestino per rallentare la motilità o per assorbire l’eccesso di liquidi
ANTIFLATULENZA sono usati per alleviare i gas , impediscono ai gas di passare dal tratto gastrointestinale per essere eliminato attraverso l’ano
Clistere evacuativo
Serve a pulire una parte dell’intestino crasso attraverso l’inserimento di liquidi per via rettale
Possono essere: di pulizia, di ritenzione, a flusso refluo Di piccolo volume sono preparati commerciali, ipertonici, di
solito somministrati quando il lassativo orale fallisce o per una rapida evacuazione, favoriscono la distensione del retto stimolando l’evacuazione, in contenitori monouso con punta lubrificata
A grande volume soluzioni ipotoniche ed isotoniche, puliscono l’intestino dalle feci distendendolo e stimolando la defecazione con l’utilizzo di soluzioni saline o acqua, (1litro per gli adulti – 200/ 300 ml per un bambino). Utilizzati per trattare la stipsi o in preparazione per esami radiografici, intervento chirurgico
Clistere evacuativointerventi infermieristici
Accertare la storia presente e passata di eliminazione del paziente, (es: presenza di emorroidi)
Controllare la prescrizione medica
Valutare la capacità del paziente di cooperare
Informare il paziente
Garantire la privacy e assicurare il confort
Clistere evacuativomateriale necessario
Serbatoio per liquido del clistere Sonda rettale, telo, clamp Lubrificante idrosolubile Soluzione, ( fisiologica, acqua temperatura di
37°/37,5°) Palo Padella – comoda Telo impermeabile – telini Guanti Asciugamano del paziente Contenitori per eventuale raccolta di
campioni
Clistere evacuativo
La posizione idonea
Prevenire traumi allo sfintere ed alla mucosa anale
Lubrificare e introdurre la sonda delicatamente per evitare lesioni ai tessuti
Favorire la respirazione diaframmatica per il rilassamento dei muscoli addominali
Prevenire la contrazione immediata del colon
Osservare il paziente
Valutazione
Registrazione
ASSISTENZA AL PAZIENTE
STOMIZZATO
ASSISTENZA AL PAZIENTESTOMIZZATO
STOMIA: DERIVA DAL GRECO,SIGNIFICA“APERTURA”
Colonstomia sinistra, (sigmoidostomia) Ileostomia Trasversostomia, (colonstomia trasversa) Urostomie Gastrostomie Tracheostomia
ASSISTENZA AL PAZIENTESTOMIZZATO
Stomie del tratto intestinale, si intende l’abboccamento di un tratto dell’intestino alla parete addominale per consentire una nuova via d’uscita al contenuto intestinale nel caso quella fisiologica sia ostacolata.
Lo stoma è privo di muscolo sfinterico
Non è possibile controllare la fuoriuscita di feci e
gas, È necessario posizionare una sacca al di fuori
del corpo per raccogliere le feci
ASSISTENZA AL PAZIENTESTOMIZZATO
TEMPORANEE, di tipo decompressivo o defunzionalizzante
DEFINITIVE
La scelta della sede non è basata solo su principi di tecnica operatoria ma anche di tipo assistenziale tenendo conto :
Facile gestione Corretta applicazione dei presidi Facilmente verificabile dal paziente Lontana da pliche cutanee e salienze ossee Lontane da cicatrici chirurgiche
ASSISTENZA AL PAZIENTESTOMIZZATO
ACCERTAMENTO DELLO STOMA
A SEGUITO DELL’INTERVENTO CHIRURGICO E’
IMPORTANTE:
sorvegliare lo stoma
riconoscere le complicanze
segnalarne l’evoluzione
educare il paziente alla nuova situazione
ASSISTENZA AL PAZIENTESTOMIZZATO
SCELTA DEL PRESIDIO CARATTERISTICHE:
POST OPERATORIO: TRASPARENTE SENZA FILTRO SACCA A FONDO CHIUSO PLACCA CON AZIONE PROTETTIVA DELLA CUTE
Perfetta adesività alla cute Assenza di residuo di edesivi sulla cute Capacità di garantire la massima protezione dell’area peristomale Impermeabilità totale a liquidi e odori Silenziosità del materiale Pratica e maneggevole Forma e dimensioni non visibili sotto gli abiti
Presidi: sacca monopezzo
sacca a due pezzi
Cura della stomia
CURA DELLA STOMIA
STACCARE LA PLACCA / SACCA
RIMUOVERE RESIDUI DI FECI
DETERGERE E ASCIUGARE LA CUTE CIRCOSTANTE
CONTROLLARE IL DIAMETRO DELLA STOMIA
RITAGLIARE IL FORO DELLA SACCA
POSIZIONARE LA NUOVA SACCA
FAVORIRE L’ADESIONE
irrigazione
IRRIGAZIONE
Consiste nell’introduzione di acqua nello stoma,
causa distensione del colon stimolando l’eliminazione delle feci
scopo riabilitazione intestinale pulizia intestinale preparazione ad indagini diagnostiche
Bibliografia
Bibliografia: R.F. Craven, C. J. Hinrle "Principi
fondamentali dell'assistenza infermieristica", Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2004, Capitolo 41 pagg. 1164-1204