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quel fenomeno per mezzo del quale elaboriamoattivamente una quota limitata di informazione apartire dallenorme quantit di informazioni che ci
bombardano quotidianamente.Esistono vari tipi di attenzione:1. Attenzione selettiva (vedo una persona che conosco
tra la folla)
2. Attenzione sostenuta (mantengo lo sguardo fisso sulmio interlocutore)
3. Attenzione divisa (guardo una persona tra la folla econtinuo a camminare).
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Come agisce lattenzione
Lattenzione focalizza lenostre limitate risorse
mentali sullinformazionepi saliente in un certomomento.Per far ci occorrono alcuni
processi (alcuni controllati o
consapevoli; altri automaticio inconsapevoli).
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Cosa implica lAttenzione?
Al fine di focalizzare le nostre risorse verso unacerta informazione, lAttenzione implica duefenomeni:
selezione: esclusione delle informazioni sucui non ricade lattenzione (aspettonegativo).
concentrazione: potenziamentodellattivit mentale che circoscrive lareadinteresse (aspetto positivo).
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A cosa serve lAS?
Dato che il nostro sistema cognitivo
ha capacit limitate di elaborazionedelle informazioni, lattenzioneselettiva serve a proteggerci dal
sovraccarico informativo.Tale teoria un assunto: non vi sono
spiegazioni alternative.
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AS: questioni aperte Come selezioniamo le informazioni? Che fine fanno le informazioni non selezionate?
Vengono elaborate dal nostro cervello o no?
Studi sullascolto dicotico (shadowing)Il soggetto ascolta 2 differenti messaggi
per ciascun orecchio, ma deve prestareattenzione soltanto ad uno.
Dei messaggi tralasciati, il soggetto cogliesolo alcuni aspettidellinformazione in ingresso (p.e. se la
voce era maschile o femminile) ma non ilsuo significato complessivo.
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Teorie strutturali dellAS
Teoria del filtro precoce (Broadbent, 1958)
Gli stimoli vengono elaborati da un filtroselettivo che opera sulla base dellecaratteristiche fisiche degli stimoli,selezionandole una per volta (canale unico).
Tale filtro opera precocemente, primadellintervento di processi cognitivi secondari(p.e. codifica semantica).
Solo gli stimoli che passano nel collodellimbuto vengono elaborati.
Gli altri stimoli decadono (modello tutto-o-nulla).
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Teorie strutturali dellAS 2Teoria del filtro attenuato (Treisman , 1960)
Ben il 6% dei soggetti, durante lo shadowing, riportainformazioni su parole presentate nellorecchio da nonfocalizzare (p.e. riconosce il proprio nome).
I soggetti prestano attenzione a stimoli personalmente rilevanti,che raggiungono cos la soglia di consapevolezza .
Gli altri stimoli sono attenuati: se per un qualche motivoassumono una rilevanza soggettiva (p.e. nome), arrivano allasoglia e vengono attivati.
Anzich un canale unico, esistono pi canali paralleli cheelaborano differenti caratteristiche della fonte sensoriale.
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Teorie strutturali dellAS 3
Teoria del filtro tardivo (Deutsch e Deutsch ,1966)
Alcuni soggetti, durante lo shadowing,
riconoscevano il proprio nome sepronunciato nellorecchio da non focalizzare.
Il coefficiente di rilevanza dellinputdetermina lattenzione selettiva. Tutti gli
stimoli sono analizzati integralmente, ma lostimolo pi rilevante che determina la risposta.
Il filtro opera nel momento in cui deve essereselezionata la risposta.
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Teorie attuali dellAS
Lattenzione selettiva dipende da duemeccanismi:
1. Meccanismo di attivazione che opera, prima della selezione, sia
sullinformazione rilevante che su quella irrilevante, fino allacodifica semantica.
2. Meccanismo di inibizione attiva della risposta che opera poi solosulle informazioni irrilevanti.
Lattenzione selettiva ha funzioni adattive,serve a sopprimere le interferenze dovutea informazioni contraddittorie.
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Processi di controllo automatici
Sono processi che si attivano durante sequenze diazioni ben apprese: Preparare il caff la mattina
Guidare l'automobile
Andare in bicicletta
Sono azioni attivate da eventi esterni, eseguite inmodo fluido e rapido senza decisioni coscienti eattenzione (non penso a quale pedale premere per
mettere la frizione). E' possibile, quindi, fare pi azioni
contemporaneamente Guidare e ascoltare la radio
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Processi di controllo volontari
Le nostre azioni sono orientate alraggiungimento di specifici scopi.
Occorre quindi che esista un sistema dicontrollo che consenta di selezionare edecidere quando realizzare i nostri scopie che coordini le componenti di
elaborazione. Tale sistema non dipende dalle
stimolazioni esterne, ma un insieme di
processi che iniziano in modo autonomo. 16
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Processi di controllo volontari
Sono processi che si attivano durante situazioninuove o che richiedono azioni intenzionali: Preparare il caff alla turca
Frenare per ostacolo improvviso
Sono azioni che richiedono controllo attentivo,eseguite in modo lento e sequenziale.
Sono processi utili per modificare le sequenze diazioni apprese, interrompendole e correggendole
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Le Funzioni esecutive
Consistono nel controllovolontario del comportamento
cognitivo e motorio.Sono processi cognitivi direttamente
coinvolti nella selezione e strutturazione
temporale delle abilit necessarie araggiungere gli scopi prefissati.
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Esempi di Funzioni esecutive
Quantit di attenzione fornita in base allerichieste di elaborazione (lezione vs. verifica).
Esecuzione coordinata di una sequenza di due opi compiti.
Controllo del passaggio da un compito allaltro.
Produzione di sequenze di azioni nuove o poco
apprese. Formazione delle intenzioni.
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Errori di cattura
Errori dovuti a un'erronea attivazione dei processi dicontrollo volontario. Dobbiamo fare un'azione nuova (p.e. Telefonare ad un collega) e
invece agiamo una sequenza abituale (p.e. componiamo nostronumero di telefono)
Processi di controllo volontario subiscono l'interferenza deiprocessi di controllo automatici
Norman e Shallice (1986) propongono la nozione di schemi, orappresentazioni mnestiche, che guidano le nostre azioni.
Sistema Attentivo Supervisore (SAS), cheorganizza e controlla gli schemi da attivare,inibendo quelli irrilevanti
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In generale, siamo consapevoli di ciche accade intorno a noi.Chi dorme ha per un livello di
consapevolezza minore. Chi in comaquasi nullo.
La coscienza di uno stimolosensoriale emerge dopo 500 ms,quindi si ha coscienza solo dopolavvenimento.
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Siamo in grado di controllareconsapevolmente le nostre attivit:possiamo iniziarle, monitorarle e terminarle.
possibile cos sia correggere gli erroritramite un feedback continuo conlambientesia programmare eventi futuri
rappresentandoli coscientemente.
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Psicologia del '900 attribuiva ai processicoscienti un ruolo cruciale (James, Wundt:introspezione)Nella prospettiva di James, la Coscienzacoincide con la capacit di separare il SdallAltro-da-S (interno/esterno).
Definizione ampia che comprende anche gli
animaliPer, la percezione di S esiste anche in stati dialterazione della coscienza dove viene meno ilcontatto con la realt (sonno; ebbrezza da alcool).
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Nella visione psicodinamica di Freud laCoscienza viene opposta allInconscio.Coscienza e Inconscio si implicano a vicenda.
Inconscio coincide con gli impulsi primari (istinti edesideri sessuali) che influenzano la vita psichica.La coscienza solo la minima parte della vita
psichica.
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Inconscio: contenuti nonconsapevoli
Preconscio: contenuti che possonoriemergere
Conscio
o Coscienza
La metafora dellIceberg
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Il Cognitivismo rivaluta la coscienzaparlando della cognizione umana comeespressione di meccanismi consapevoli e
inconsapevoliCoscienza coincide con laspetto soggettivodella capacit di pensare, elaborare gli stimolied indirizzare la nostra condotta verso azionifuture egoal-oriented.Inconscio Cognitivo coincide con i ricordi, leconoscenze e i processi di pensiero cheinfluenzano la condotta, ma che non sonodirettamente accessibili (processi automatici).
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Il cognitivismo distingue tra:
Processi Automatici (o Conoscenza
procedurale) relativi alle attivit volontarieche sono divenute automatiche a causadellesercizioe della pratica Processi Volontari (o Conoscenza
dichiarativa) relativi ai contenutiinconsapevoli che possiamo fare emergere seprestiamo attenzione ai processi sottostantialle attivit volontarie (processi intenzionali).
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Dualismo cartesiano postulava ladistinzione tra mente e corpo, messi incontatto dallanima(cuore; cervello)Ghiandola pineale: posta alla base del
cervelloAnima vegetativa = regola le funzioni
vitali/fisiologiche (battito cardiaco; respiro);mortale perch connessa al corpo.
Anima razionale = regola la coscienza;
consente di ragionare; immortale perchconnessa alla mente.
Tale posizione non scientifica!
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Relazioni mente-corpo sono studiate apartire dal funzionamento del cervello. La mente cosciente il risultato dellattivit
neuronale del SNC.Tale affermazione dimostrata empiricamentegrazie a specifiche tecniche di studio:
Stimolazione di aree cerebrali in soggetticoscienti; generalmente effettuata su pazienti
con focolai epilettici non anestetizzati perch lacorteccia insensibile al dolore; soggettopercepisce suoni in modo cosciente, avendoanche limpressione di rivivere esperienzepassate.
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Tecnica del cervello diviso: Emisferisimmetrici ed autonomi, connessi dal settointeremisferico. In alcuni casi di epilessia il setto reciso per
evitare che i focolai epilettici si diffondano. Ipazienti hanno, quindi, il cervello diviso.Emisferi sono specializzati:
Emisfero sinistro sovraintende alle funzioni verbali;al linguaggio e alla scrittura; al ragionamento e al
problem-solving metematico Emisfero destro sovraintende alle funzioni spaziali
e non-verbali (processamento di immagini e suoni).
Specializzazione emisferica relativa; se un lato siammala, laltro lato recupera (differenze
bambini/adulti). 30
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Tecnica del cervello diviso: ha dimostratoanche lesistenzadi dueS coscienti.Invio di differenti segnali ai due emisferi hadimostrato che ciascun emisfero, elabora leinformazioni, ricorda e funziona separatamentedallaltro.Il setto ha funzione dintegrazione non solofisiologica, ma anche psicologica; i soggetti
sperimentano lintegritdella coscienza.
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Si caratterizza per la ridotta reattivitagli stimoli ambientali e la ridottacoscienza.
Sorge spontaneamente e si caratterizzaper lalternanza sonno-veglia. Le conoscenze attuali sul sonno le
dobbiamo alle registrazioni con
strumenti come lEEG ed altri strumentidi indagine.
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Gli stadi vengono compiuti insequenza da un dormiente in 90minuti circa.
Dopo si ripartedallo stadio 1 perun altro ciclo.
In una notte vengono effettuati 4-6cicli.
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Il sonno NREM si definisce ortodosso.
Lattivit cerebrale lenta, come il battitodel cuore e la respirazione.
Il soggetto immobile, tranquillo, con occhichiusi e fermi e ha un respiro lento eregolare; il tono muscolare basso e ilbattito cardiaco regolare.
Se svegliati, nel 25% dei casi riportiamo sognisotto forma di pensieri.
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Il sonno REM si definisce paradosso, perch leonde celebrali prodotte sono quelle dello stato diveglia, e lattivit cerebrale molto simile allaveglia. Il soggetto si agita; il volto fa smorfie e le pupille
cominciano a muoversi come se si sta seguendoqualcuno;
Il soggetto per non si desta, ma reagisce agli stimoliesterni.
Fase in cui si sogna (80% dei soggettiintervistati). Storie illogiche, bizzarre e incoerenti; fusione dei
personaggi; trasposizione e spostamento; sogni acarattere magico, a volte simili al pensieroschizofrenico.
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Cosa distingue il sonno REM dal delirio? Il sogno avviene in uno stato specifico della
coscienza che il sonno; Le tracce sono labili; spesso non ricordiamo i
contenuti onirici, laddove, allucinazioni e delirisono persistenti e dotati di realt.
Privazione del sonno porta a graviconseguenze:
Spossatezza e calo di concentrazione; Dopo 4 giorni allucinazioni e deliri, fino alla
morte.
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La ricerca sperimentale non ha ancora chiaritole funzioni specifiche del sogno.
Alcune ipotesi suggestive si ispirano ad un
criterio genericamente adattivo. Lattivit onirica avrebbe un ruolo di integratore e
regolatore delle informazioni ricevute durante laveglia.
Lattivit onirica sarebbe responsabile di una sorta
di metabolizzazione degli apprendimenti utili ofunzionali alla condizione psicologica attuale delsognatore.
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Il sogno unesperienza mentale tipicacaratterizzata da:caratteristiche percettive svolgimento sequenzialeeventuali elementi di bizzarriafrequente vissuto di partecipazione personale inefficienza dellesame di realt
perdita di controllo volontario del pensiero.
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Per FreudSogno =
soddisfazione allucinatoria di undesiderio.
soluzione di compromesso(come ilsintomo nevrotico) tra desideri rimossi,
che tendono a riemergere, e le istanzedifensive dellIo.
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Per Freud occorre distinguere:Contenuto onirico manifesto = ci che si ricorda al
risveglio Contenuto onirico latente = desideri, tendenze inconsce
Esiste quindi il cosiddetto lavoro onirico, fondato sullacensura onirica = funzione che tende ad impedire aidesideri inconsci di pervenire alla coscienza.
Materiale attuale e infantile (residui diurni o desideriinfantili rimossi)
Il sogno il custode del sonno perch rappresenta uncompromesso tra il desiderio di dormire e lemergere deidesideri rimossi (valvola di sicurezza, e gli incubi?)