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LICEO SCIENTIFICO STATALE " MARCO VITRUVIO POLLIONE" VIA ALDO MORO 1 - 67051 AVEZZANO (AQ) 0863370160/0863411190 - 086336128 Internet: - E-mail: [email protected]

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (Art. 17 e art. 28 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. - D.Lgs. 3 agosto

2009, n. 106)

LUOGO e DATA: AVEZZANO,20/11/2019

REVISIONE:

DESCRIZIONE:

IL DATORE DI LAVORO

_____________________________________ GIZZI FRANCESCO

in collaborazione con

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

_____________________________________ (GIANCARLO DI BASTIANO)

CerTus-LdL by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

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PREMESSA

Il presente documento è stato elaborato secondo quanto previsto dalla normativa nazionale: - D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela

della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro". Testo coordinato con: - D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito con modificazioni dalla Legge 2 agosto 2008, n. 129; - D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133; - D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito con modificazioni dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 14; - Legge 18 giugno 2009, n. 69; - Legge 7 luglio 2009, n. 88; - D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106; - Legge 26 febbraio 2010, n. 25; - D.L. 31 maggio 2010, n. 78. - . Nei capitoli successivi sono riportati gli esiti della valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività. Modalità di elaborazione Le attività di valutazione del rischio e di elaborazione del presente documento sono state effettuate dal datore di lavoro in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente. . La valutazione e il relativo documento saranno rielaborati, nel rispetto delle modalità previste dalla normativa, in occasione di modifiche del processo produttivo o dell'organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. Contenuti del documento Il documento contiene, ai sensi dell'art. 28, comma 2, del D.Lgs. 81/2008: - una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa,

nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; - l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali

adottati, a seguito della valutazione; - il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

sicurezza; - l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli

dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;

- l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio;

- l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.

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DATI IDENTIFICATIVI AZIENDALI dati aziendali e nominativi di quanti hanno funzioni inerenti la sicurezza

(Art. 28, comma 2, lettera e), D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)

Nel presente capitolo sono riportati i dati identificativi aziendali, ovvero la ragione sociale, le generalità del datore di lavoro, dei collaboratori e delle figure designate o nominate ai fini della sicurezza aziendale.

AZIENDA Ragione sociale LICEO SCIENTIFICO STATALE " MARCO VITRUVIO POLLIONE" Indirizzo VIA ALDO MORO 1 CAP 67051 Città AVEZZANO (AQ) Telefono 0863370160/0863411190 FAX 086336128 E-mail [email protected]

Datore di Lavoro Nominativo GIZZI FRANCESCO Qualifica DIRIGENTE SCOLASTICO Indirizzo Via Aldo Moro 1 CAP 67051 Città Avezzano (AQ) Telefono 0863411190 E-mail [email protected]

ALTRE FIGURE AZIENDALI Di seguito sono indicati i nominativi delle figure di cui all'art. 28, comma 2, lettera e) del D.Lgs. 81/2008, ovvero i nominativi "del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio". Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione [RSPP]: Nome e Cognome: GIANCARLO DI BASTIANO Qualifica: ARCHITETTO Data nomina: 01/09/2010 Sede AVEZZANO Indirizzo: VIA CARLO COLLODI3 Città: AVEZZANO (AQ) CAP: 67051 Telefono / Fax: 0863412228/3483801686 0863 070037 E-mail: [email protected] Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza [RLS]: Nome e Cognome: CARMINE DI GIUSTINO Qualifica: ASSISTENTE AMMINISTRATIVO Data nomina: SETTEMBRE 2018

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ADDETTI al Servizio P.P. per le altre figure aziendali si fa al documento allegato . Elenco MANSIONI Le attività lavorative sono svolte dai lavoratori aventi le seguenti mansioni. 1) Addetto all'attività di "Didattica teorica"; 2) Addetto all'attività di "Laboratorio tecnico"; 3) Addetto all'attività in pallestra; 4) Addetto all'attività di "Direzione e amministrazione"; 5) Addetto all'attività di "Vigilanza e piccola manutenzione"; 6) Addetto all'attività di "Archiviazione pratiche"; 7) Addetto all'attività di "Uso di attrezzature di ufficio"; 8) Addetto all'attività di "Stoccaggio"; 9) Addetto all'attività di "Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti"; 10) Addetto all'attività di "Spazzatura dei pavimenti"; 11) Addetto all'attività di "Lavaggio dei pavimenti"; 12) Addetto all'attività di "Pulizia delle superfici verticali (interne)"; 13) Addetto all'attività di "Pulizia e disinfezione dei servizi igienici"; 14) Addetto all'attività di "Preparazione saggio fine anno";

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DESCRIZIONE dei LUOGHI di LAVORO individuazione e descrizione dettagliata dei luoghi di lavoro

Presupposto necessario e fondamentale per la valutazione e la conseguente elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi è la rappresentazione dettagliata dei luoghi di lavoro, così come definiti dall'art. 62 del D.Lgs. 81/2008. Di seguito, pertanto, sono descritti tutti i luoghi di lavoro destinati ad ospitare posti di lavoro, ubicati all'interno dell'azienda in oggetto, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell'azienda accessibile al lavoratore nell'ambito del proprio lavoro. Ogni luogo di lavoro è individuato con i dati anagrafici, con una breve descrizione delle caratteristiche generali e strutturali e, supportato da tavole grafiche, con un dettaglio dei vari ambienti, siano essi "locali chiusi", destinati ad ospitare posti di lavoro o servizi e accessori, "zone interne" (cioè suddivisioni) dei locali chiusi, destinate ad attività lavorative di maggiore interesse o approfondimento, o "zone esterne" accessibili al lavoratore per esigenze di lavorazione. Tali luoghi di lavoro (locali chiusi, zone interne o zone esterne) sono dettagliatamente ed esaurientemente descritti con tutti gli elementi necessari per una corretta valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Luogo di Default Indirizzo: VIA ALDO MORO1 Città: AVEZZANO (AQ) CAP: 67051 Telefono / Fax: 0863371600/0863411190 086336160 E-mail: [email protected] ELENCO DELLE TAVOLE GRAFICHE: 1) Piano seminterrato; 2) Piano rialzato; 3) Piano primo; 4) Piano secondo; 5) Palestre.

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Piano seminterrato

Per ognuno dei luoghi si è proceduto ad una analisi completa relativa alla superficie totale, e alla cubatura , e alla descrizione mediante la seguente tavola grafica.

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Piano rialzato

Per ognuno dei luoghi si è proceduto ad una analisi completa relativa alla superficie totale, e alla cubatura , e alla descrizione mediante la seguente tavola grafica.

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Piano primo

Per ognuno dei luoghi si è proceduto ad una analisi completa relativa alla superficie totale, e alla cubatura , e alla descrizione mediante la seguente tavola grafica.

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Piano secondo

Per ognuno dei luoghi si è proceduto ad una analisi completa relativa alla superficie totale, e alla cubatura , e alla descrizione mediante la seguente tavola grafica.

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PALESTRE La presente tavola grafica risulta così definita: Le palestre sono due e sono dotate di spogliatoi e ripostigli.

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DESCRIZIONE dei PROCESSI PRODUTTIVI individuazione e descrizione dei processi produttivi e delle attività aziendali

Al fine di una corretta rappresentazione delle reali condizioni di lavoro, la valutazione dei rischi è stata preceduta da un'attenta ricognizione circa le caratteristiche dei singoli processi produttivi con il dettaglio delle attività lavorative connesse, non trascurando l'esistenza di attività di servizio alla produzione (pulizia e manutenzione di ambienti o attrezzature, ) od occasionali (guasti, riattivazione di impianti, ). Ogni processo produttivo è individuato con una breve descrizione e con un diagramma di flusso delle attività lavorative correlate. Le singole attività lavorative sono dettagliatamente descritte, nelle rispettive parti fondamentali, con un'analisi attenta delle specifiche mansioni affidate ai lavoratori impiegati e con l'indicazione delle eventuali attrezzature di lavoro (macchine, impianti, attrezzature, utensili e apparecchiature) e delle sostanze o preparati chimici utilizzati. Per ogni attività, inoltre, è indicato il luogo di svolgimento, con il riferimento della relativa tavola grafica.

Attività didattiche L'attività principale dell'istituto scolastico è l'attività didattica teorica svolta nelle aule. Sono analizzate, inoltre, le ulteriori attività di ausilio o di completamento dell'insegnamento svolte in locali specifici (laboratori, palestre, ecc.). L’ Attività didattica, anche se rientra all’interno dello stesso processo produttivo di “Istituto scolastico”, è qui analizzata come singolo processo al fine di dettagliare e approfondire l’analisi e valutazione dei rischi.

Didattica teorica

Laboratorio graficoLaboratorio ( informatica,linguistico, di chimica e di fisica) Palestra

Biblioteca

ELENCO DELLE ATTIVITA': 1) Didattica teorica; 2) Laboratorio linguistico e di informatica; 3) Laboratoriodi chimica e fisica; 4) Biblioteca; 5) Palestra.

Didattica teorica

La figura professionale addetta a svolgere tale mansione è il docente. La sua attività è caratterizzata dallo svolgimento di lezioni in materie specifiche, avvalendosi di strumenti cartacei, tra cui testi, fotocopie e dispense e, talvolta, di strumenti informatici o di attrezzature quali, ad esempio, la lavagna luminosa. Egli ha inoltre la responsabilità degli alunni durante lo svolgimento della propria attività. MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Didattica teorica".

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LUOGHI DI LAVORO UTILIZZATI: 1) Aula [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 2) Aula [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 3) Aula [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 4) Aula [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 5) Aula [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 6) Aula [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 7) Aula [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 8) Aula [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 9) Aula [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 10) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 11) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 12) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 13) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 14) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 15) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 16) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 17) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 18) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 19) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 20) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 21) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 22) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 23) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 24) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 25) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 26) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 27) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 28) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 29) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 30) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 31) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 32) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 33) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 34) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 35) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 36) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano secondo]; 37) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano secondo]; 38) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano secondo]; 39) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano secondo]; 40) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano secondo]; 41) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano secondo]; 42) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano secondo]; 43) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano secondo]; 44) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano secondo]; 45) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano secondo]; 46) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano secondo]; 47) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO PRIMO BIS]; 48) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO PRIMO BIS]; 49) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO PRIMO BIS]; 50) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO PRIMO BIS]; 51) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO PRIMO BIS]; 52) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO SECONDO BIS]; 53) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO SECONDO BIS]; 54) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO SECONDO BIS]; 55) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO SECONDO BIS]; 56) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO SECONDO BIS]; 57) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO SECONDO BIS]; 58) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E]; 59) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E]; 60) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E]; 61) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E];

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62) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E]; 63) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E]; 64) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E]; 65) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E]; 66) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E]; 67) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E]; 68) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E]; 69) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 70) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 71) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 72) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 73) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 74) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 75) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 76) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 77) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 78) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 79) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 80) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 81) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 82) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]; 83) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]. PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Computer 2) Lavagna luminosa 3) Lavagna (in ardesia, plastificata, ecc.) 4) Matite, righe, squadre 5) Video proiettore

Laboratorio linguistico e di informatica

Per quanto riguarda le attività del laboratorio tecnico è prevista una attività tecnico-manuale di non eccessiva pericolosità né impegno ma sicuramente non trascurabile. Tale attività consta di esperimenti semplici di chimica e fisica ( realizzazione di circuiti elettrici elementari in corrente continua ecc...) MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Laboratorio tecnico". LUOGHI DI LAVORO UTILIZZATI: 1) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 2) Laboratorio di Chimica [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 3) Laboratorio di fisica [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 4) LABORATORIO [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO SEMINTERRATO E]; 5) LABORATORIO [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO SEMINTERRATO E 6) LABORATORIO [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO SEMINTERRATO E ; 7) LABORATORIO [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E ]; 8) LABORATORIO [Luogo: Luogo di Default - Tavola: RIALZATO E]; 9) AULA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano primo]; 10) AULA INFORMATICA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PRIMO E]. PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Computer 2) Lavagna luminosa 3) Lavagna (in ardesia, plastificata, ecc.) 4) Video proiettore

Laboratoriodi chimica e fisica

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Per quanto riguarda le attività del laboratorio tecnico è prevista una attività tecnico-manuale di non eccessiva pericolosità né impegno ma sicuramente non trascurabile. Tale attività consta soprattutto di esecuzione di piccoli esperimenti . MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Laboratorio tecnico". LUOGHI DI LAVORO UTILIZZATI: 1) Laboratorio di Chimica [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 2) Laboratorio di fisica [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]. SEGNALETICA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: 1) Vietato bere o mangiare 2) vietato fumare 3) Vietato usare fiamme libere o apparecchiature incandescenti senza protezione PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Lavastoviglie 2) Pile, lampadine, filo elettrico, nastro isolante, interruttori, ecc. 3) Armadio 4) Cappa chimica e biologica 5) Vetreria

Biblioteca

In presenza di alunni portatori di handicap o con problemi specifici di apprendimento viene affiancato ai docenti un insegnante di “sostegno” che segue in maniera specifica questi ragazzi. La sua attività è caratterizzata dallo svolgimento di lezioni in materie specifiche, avvalendosi di strumenti cartacei, tra cui testi, fotocopie e dispense e, talvolta, di strumenti informatici o di attrezzature quali, ad esempio, la lavagna luminosa. LUOGHI DI LAVORO UTILIZZATI: 1) BIBLIOTECA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano secondo]. PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Computer 2) Lavagna luminosa 3) Lavagna (in ardesia, plastificata, ecc.)

Palestra

L'attività ginnica viene svolta nelle palestre o in alcuni casi nel cortile della scuola. Questo tipo di attività svolta dagli alunni è seguita da docenti che hanno una formazione specifica.In alcuni casi la palestra può essere anche utilizzata daglia alunni per attività aagonistiche studentesche LUOGHI DI LAVORO UTILIZZATI: 1) PALESTRA A [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PALESTRE]; 2) PALESTRA B [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PALESTRE]. SEGNALETICA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: 1) Pericolo di inciampo

2) Pericolo generico

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PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Spalliere, cavalletti, pedane, funi 2) Palloni

Attività extradidattiche Le attività extradidattiche sono quelle di complemento alla normale attività scolastica e sono quelle di direzione e amministrazione e governo dell'istituto scolastico (direzione, amministrazione, vigilanza, piccole manutenzioni). ELENCO DELLE ATTIVITA': 1) Direzione e amministrazione; 2) Vigilanza e piccola manutenzione; 3) Archiviazione pratiche; 4) Uso delle attrezzature di ufficio.

Direzione e amministrazione

L'attività d’ufficio svolta da diverse figure professionali (il capo d’istituto, il direttore o responsabile amministrativo e l’assistente amministrativo) si espleta, generalmente, nel disbrigo di pratiche di tipo amministrativo (stipula e mantenimento di contratti con il personale impiegato nella struttura scolastica e con le ditte esterne alle quali vengono appaltate alcune attività), nella richiesta, predisposizione e revisione di tutta la documentazione relativa all'edificio scolastico (certificazioni e/o autorizzazioni), alle strutture ad esso annesse (impianti ed unità tecnologiche, palestre, mense, laboratori tecnico-scientifici) ed all'attività svolta nonché nell'organizzazione e gestione del personale e delle risorse presenti. MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Direzione e amministrazione". LUOGHI DI LAVORO UTILIZZATI: 1) VDSGA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 2) SEGRETERIA DOCENTI [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 3) SEGRETERIA ALUNNI [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 4) PRESIDENZA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 5) VICE - PRESIDENZA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]. PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Personal computer 2) Stampante 3) Fax 4) Fotocopiatrice

Vigilanza e piccola manutenzione

Il collaboratore scolastico (già bidello) si occupa dei servizi generali della scuola ed in particolare ha compiti di accoglienza e sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico. Inoltre, svolge piccoli lavori di manutenzione. MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Vigilanza e piccola manutenzione". PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI:

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Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Scale portatili 2) Utensili manuali 3) Utensili elettrici (piccoli)

Archiviazione pratiche

Le pratiche e i documenti prodotti sono conservati in apposito archivio. MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Archiviazione pratiche". LUOGHI DI LAVORO UTILIZZATI: 1) ARCHIVIO [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 2) RIP. [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano seminterrato]; 3) ARCHIVIO [Luogo: Luogo di Default - Tavola: PIANO SEMINTERRATO BIS]. PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) scale

Uso delle attrezzature di ufficio

L’utilizzo delle attrezzature di ufficio come macchine fotocopiatrici, stampanti, ecc. nei luoghi di lavoro possono costituire sorgenti di rischio per la salute per la presenza di agenti chimici e sono quindi posizionate in luoghi all'uopo dedicati. Le fotocopiatrici devone essere posizionate al di fuori degli uffici . MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Uso di attrezzature di ufficio". LUOGHI DI LAVORO UTILIZZATI: 1) VDSGA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 2) SEGRETERIA DOCENTI [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 3) PRESIDENZA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 4) SEGRETERIA ALUNNI [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 5) VICE - PRESIDENZA [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]; 6) CED [Luogo: Luogo di Default - Tavola: Piano rialzato]. PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Personal computer 2) Stampante 3) Fax 4) Fotocopiatrice

Pulizia ordinaria Normali attività di pulizia (effettuata da lavoratori interni ala Scuola ), di ambienti di piccole e medie dimensioni comportanti le attività di spolveratura, ritiro rifiuti, spazzolatura, lavaggio e pulizia di superfici vetrate e arredi.

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Spolveratura ad umido di arredie ritiro rifiuti

Spazzatura dei pavimenti

Lavaggio dei pavimenti

Pulizia delle superfici verticali

Pulizia e disinfezione dei serviziigienici

Pulizia di moquettes

ELENCO DELLE ATTIVITA': 1) Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti [Esterna]; 2) Spazzatura dei pavimenti [Esterna]; 3) Lavaggio dei pavimenti [Esterna]; 4) Pulizia delle superfici verticali (interne) [Esterna]; 5) Pulizia e disinfezione dei servizi igienici [Esterna].

Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti

Questa attività consiste nello svuotare e pulire posacenere e cestini per la carta (quando necessario sostituire il sacco a perdere) e eliminate impronte e macchie ad altezza uomo da porte, pareti, arredi, personal computer, telefoni, infissi, interruttori, ecc. usando il panno ed il prodotto idoneo. Si è adottata la spolveratura ad umido, rispetto a quella praticata a secco, al fine di consentire un elevato abbattimento della polvere e della carica microorganica aerea. MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti". PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Carrello dotato di sacco per la raccolta dei rifiuti 2) Vaschette per contenere i flaconi di detergenti e disinfettanti 3) Scale portatili Sostanze e preparati chimici: 1) Detergenti 2) Disinfettanti

Spazzatura dei pavimenti

Questa attività consiste nella raccolta dalla superficie del pavimento dei materiali di rifiuto. La scopatura può avvenire a secco per la raccolta di materiale grossolano e ad umido per l’asportazione della polvere, mentre per l’asportazione del materiale minuto si può impiegare talvolta l’aspirapolvere. La scopatura ad umido è una operazione che consente un elevato abbattimento della polvere e della carica microorganica aerea. Per la migliore raccolta di polvere e per evitarne il sollevamento nell'aria ambiente è consigliabile l'uso di garze. La scopatura va effettuata partendo dai bordi del locale o corridoio per poi coprire lo spazio centrale.

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MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Spazzatura dei pavimenti". PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Macchine e impianti: 1) Macchina lavasciuga (elettrica) Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Carrello dotato di sacco per la raccolta dei rifiuti 2) Vaschette per contenere i flaconi di detergenti e disinfettanti 3) Scopa a frange o lamellare 4) Paletta per la raccolta dei materiali grossolani 5) Scopettone 6) Garze di cotone 7) Aspirapolvere Sostanze e preparati chimici: 1) Detergenti 2) Disinfettanti 3) Spray catturapolvere

Lavaggio dei pavimenti

Il lavaggio consiste nell'eliminazione dello sporco dai pavimenti, fatta eccezione per le superfici in tessuto, in legno o sospese che devono essere trattate con sistemi specifici. Per effettuare il lavaggio occorre preliminarmente passare sul pavimento l'acqua alla quale è stata aggiunta la sostanza chimica detergente e successivamente risciacquare, facendo uso di sola acqua. Il lavaggio manuale viene effettuato con carrello con mop o frange e due secchi . Un secchio di un certo colore contiene la soluzione pulita, l'altro secchio si utilizza per il recupero della soluzione sporca. Si stende la soluzione su un area di 4-5 mq si lascia agire per qualche minuto quindi si strizza il mop nella soluzione di recupero e si va a recuperare nel secchio lo sporco disciolto. Si risciacqua il mop e lo si strizza. MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Lavaggio dei pavimenti". SEGNALETICA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: 1) Pavimento scivoloso

PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Macchine e impianti: 1) Macchina lavasciuga (elettrica) Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Carrello dotato di due secchi 2) Mop con frange Sostanze e preparati chimici: 1) Detergenti 2) Disinfettanti

Pulizia delle superfici verticali (interne)

Questa fase consiste nell'operazione di pulizia effettuata a mano delle superfici verticali lavabili, incluse quelle di vetro, mediante l’uso di sostanze detergenti specifiche. Questo intervento che viene svolto in due fasi successive, lavaggio ed asciugatura, è occasionale in quanto la cadenza è definita in sede di capitolato dei lavori. Il lavaggio delle superfici interne può essere effettuato anche con l’ausilio di scale; per le superfici piastrellate dei bagni e delle docce che, per lo scorrere dell'acqua, sono soggette a depositi calcarei, occorre ricorrere ad un disincrostante e ad un raschiello. MANSIONI:

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1) Addetto all'attività di "Pulizia delle superfici verticali (interne)". PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Scala portatile 2) Asta telescopica 3) Tergivetro 4) Raschietto 5) Pelle scamosciata Sostanze e preparati chimici: 1) Detergente 2) Sgrassante 3) Disincrostante

Pulizia e disinfezione dei servizi igienici

L'attività consiste nella pulizia e disinfezione di pavimenti, pareti e apparecchiature igienico-sanitarie presenti nelle toilettes, docce e bagni. E' questo uno degli interventi più delicati, in quanto nei locali dei servizi igienici (bagni, docce, lavandini, WC, ecc.) si concentrano i maggiori rischi per gli operatori della azienda in esame. Infatti, qui troviamo il rischio chimico dovuto all'utilizzo dei vari prodotti impiegati che vanno dal detergente disinfettante al detergente deodorante, al disincrostante e il rischio biologico proprio dell'ambiente di lavoro. MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Pulizia e disinfezione dei servizi igienici". SEGNALETICA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: 1) Pavimento scivoloso

PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Carrello dotato di tre secchi secchi 2) Mop con frange 3) Raschietto 4) Pelle scamosciata Sostanze e preparati chimici: 1) Detergente 2) Sgrassante 3) Disincrostante

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CRITERI di VALUTAZIONE dei RISCHI criteri adottati per la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute

(Art. 28, comma 2, lettera a), D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)

La valutazione dei rischi consente al datore di lavoro di adottare le misure necessarie per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori garantendo che le misure preventive e i metodi di lavoro e di produzione migliorino il livello di protezione dei lavoratori. Pertanto le misure preventive sono ritenute necessarie e attuate in funzione della valutazione dei rischi. Per la stesura del presente documento sono stati adottati i criteri, di seguito descritti, previsti dalle "Disposizioni normative nazionali", dalle "Norme tecniche" approvate e pubblicate da organismi internazionali o nazionali di normalizzazione, dalle "Buone prassi" e "Linee guida" elaborate e raccolte dalle Regioni, dall'ISPESL, dall'INAIL o da organismi paritetici. Criterio GENERALE La valutazione del rischio [R], necessaria per definire le priorità degli interventi di miglioramento della sicurezza aziendale, è stata effettuata tenendo conto dell'entità del danno [E] (funzione del numero di persone coinvolte e delle conseguenze sulle persone in base ad eventuali conoscenze statistiche o in base al registro degli infortuni o a previsioni ipotizzabili) e della probabilità di accadimento dello stesso [P] (funzione di valutazioni di carattere tecnico e organizzativo, quali le misure di prevenzione e protezione adottate -collettive e individuali-, e funzione dell'esperienza lavorativa degli addetti e del grado di formazione, informazione e addestramento ricevuto). L'Entità del danno [E] è la quantificazione (stima) del potenziale danno derivante da un fattore di rischio dato. Essa può assumere un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la seguente gamma di soglie di danno: [E4] = 4 Entità del danno: gravissimo [E3] = 3 Entità del danno: grave [E2] = 2 Entità del danno: serio [E1] = 1 Entità del danno: lieve La Probabilità di accadimento [P] è la quantificazione (stima) della probabilità che il danno, derivante da un fattore di rischio dato, effettivamente si verifichi. Essa può assumere un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la seguente gamma di soglie di probabilità di accadimento: [P4] = 4 Probabilità di accadimento: alta [P3] = 3 Probabilità di accadimento: media [P2] = 2 Probabilità di accadimento: bassa [P1] = 1 Probabilità di accadimento: bassissima Individuato uno specifico pericolo o fattore di rischio, il valore numerico del rischio [R] è stimato quale prodotto dell'Entità del danno [E] per la Probabilità di accadimento [P] dello stesso.

[R] = [P] x [E] Il Rischio [R], quindi, è la quantificazione (stima) del rischio. Esso può assumere un valore sintetico compreso tra 1 e 16, come si può evincere dalla matrice del rischio di seguito riportata.

Rischio [R]

Probabilità bassissima [P1]

Probabilità bassa [P2]

Probabilità media [P3]

Probabilità alta [P4]

Danno lieve [E1]

Rischio basso [P1] x [E1] = 1

Rischio basso [P2] x [E1] =2

Rischio moderato [P3] x [E1] = 3

Rischio moderato [P4] x [E1] = 4

Danno serio [E2]

Rischio basso [P1] x [E2] = 2

Rischio moderato [P2] x [E2] = 4

Rischio medio [P3] x [E2] = 6

Rischio rilevante [P4] x [E2] = 8

Danno grave [E3]

Rischio moderato [P1] x [E3] = 3

Rischio medio [P2] x [E3] = 6

Rischio rilevante [P3] x [E3] = 9

Rischio alto [P4] x [E3] = 12

Danno gravissimo Rischio moderato Rischio rilevante Rischio alto Rischio alto

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[E4] [P1] x [E4] = 4 [P2] x [E4] = 8 [P3] x [E4] = 12 [P4] x [E4] = 16 I valori sintetici (numerici) del rischio [R], che vanno appunto da 1 a 16, sono ricompresi negli intervalli riportati nella seguente gamma di soglie del rischio da valutare: 11 ≤ [R] ≤ 16 Rischio: alto 8 ≤ [R] ≤ 10 Rischio: rilevante 5 ≤ [R] ≤ 7 Rischio: medio 3 ≤ [R] ≤ 4 Rischio: moderato 1 ≤ [R] ≤ 2 Rischio: basso La terminologia utilizzata nel paragrafo è quella definita all'art. 2, comma 1, lettere q), r) e s) del D.Lgs. 81/2008, e in particolare: - Valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei

lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza;

- Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; - Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di

esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione. Esposizione al RUMORE Il criterio adottato per la valutazione del fattore di rischio specifico connesso all'esposizione al rumore durante il lavoro è quello definito nell'ambito del titolo VIII, capo II, del D.Lgs. 81/2008. La valutazione è stata effettuata prendendo in considerazione in particolare: - il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo; - i valori limite di esposizione ed i valori di azione di cui all'art. 189 del D.Lgs. 81/2008 e di seguito

riportati; - tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con

particolare riferimento alle donne in gravidanza e ai minori; - per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da

interazioni fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e fra rumore e vibrazioni; - tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e

segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni; - le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro in conformità alle

vigenti disposizioni in materia; - l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore; - il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro normale, in locali di cui è

responsabile il datore di lavoro; - le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili

nella letteratura scientifica; - la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione. I Valori limite di esposizione e di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco, sono i seguenti:

Valori limite di esposizione LEX = 87 dB(A) o ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 mPa) Valori superiori di azione LEX = 85 dB(A) o ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 mPa) Valori inferiori di azione LEX = 80 dB(A) o ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 mPa)

La terminologia utilizzata nel paragrafo è quella definita all'art. 188 del D.Lgs. 81/2008, e in particolare: - Pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in

frequenza «C»; - Livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei

livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore, definito dalla normativa internazionale ISO 1999:1990.

Esposizione a VIBRAZIONI Il criterio adottato per la valutazione del fattore di rischio specifico connesso all'esposizione a vibrazioni è

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quello definito nell'ambito del titolo VIII, capo III, del D.Lgs. 81/2008. La valutazione e, quando necessario, la misura dei livelli di vibrazione è stata effettuata in base alle disposizioni di cui all'allegato XXXV, parte A, del D.Lgs. 81/2008, per vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV), e in base alle disposizioni di cui all'allegato XXXV, parte B, del D.Lgs. 81/2008, per le vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV). La valutazione è stata effettuata prendendo in considerazione in particolare: - il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti

ripetuti; - i valori limite di esposizione e i valori d’azione; - gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio con

particolare riferimento alle donne in gravidanza e ai minori; - gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza e salute dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni

meccaniche, il rumore e l’ambiente di lavoro o altre attrezzature; - le informazioni fornite dal costruttore dell'attrezzatura di lavoro; - l’esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni

meccaniche; - il prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore

lavorative in locali di cui è responsabile il datore di lavoro; - le condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, l’elevata umidità o il

sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del rachide; - le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili

nella letteratura scientifica. I Valori limite di esposizione e i Valori di azione sono differenziati in funzione della tipologia di esposizione. Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV)

Valore limite di esposizione giornaliero A(8) = 5,00 m/s2 (su periodi brevi è pari a 20 m/s2) Valore d'azione giornaliero A(8) = 2,50 m/s2

Nota: Il Valore limite e quello d'azione giornaliero sono normalizzati a un periodo di riferimento di 8 ore. Vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV)

Valore limite di esposizione giornaliero A(8) = 1,00 m/s2 (su periodi brevi è pari a 1,50 m/s2) Valore d'azione giornaliero A(8) = 0,50 m/s2

Nota: Il Valore limite e quello d'azione giornaliero sono normalizzati a un periodo di riferimento di 8 ore. La terminologia utilizzata nel paragrafo è quella definita all'art. 200 del D.Lgs. 81/2008, e in particolare: - vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema

mano-braccio nell'uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari;

- vibrazioni trasmesse al corpo intero: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide;

- esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio A(8): [m/s2]: valore mediato nel tempo, ponderato in frequenza, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore;

- esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al corpo intero A(8): [m/s2]: valore mediato nel tempo, ponderato, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore.

Movimentazione manuale dei carichi Il criterio adottato per la valutazione del fattore di rischio specifico connesso alla movimentazione manuale dei carichi è quello definito nell'ambito del titolo VI, capo I, del D.Lgs. 81/2008. Per la valutazione si è tenuto conto dell'allegato XXXIII del D.Lgs. 81/2008 e delle norme tecniche della serie ISO 11228: ISO 11228-1:2003: "Ergonomics - Manual handling - Lifting and carryng"; ISO 11228-2:2007: "Ergonomics - Manual Handling - Pushing and pulling"; ISO 11228-3:2007: "Ergonomics - Manual Handling - Handling of low loads at high frequency". La valutazione, in particolare, è stata effettuata prendendo in considerazione in modo integrato: - le caratteristiche del carico; - lo sforzo fisico richiesto;

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- le caratteristiche dell'ambiente di lavoro; - le esigenze connesse all'attività; - i fattori individuali di rischio dei lavoratori. Esposizione ad AGENTI CHIMICI Il criterio adottato per la valutazione del fattore di rischio specifico connesso all'esposizione a sostanze chimiche pericolose è quello definito nell'ambito del titolo IX, capo I, del D.Lgs. 81/2008. In particolare si è determinata, preliminarmente, l’eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e si sono valutati anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di tali agenti, prendendo in considerazione in particolare: - le loro proprietà pericolose; - le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal responsabile dell'immissione sul mercato tramite

la relativa scheda di sicurezza predisposta ai sensi dei decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52, e 14 marzo 2003, n. 65;

- il livello, il modo e la durata dell'esposizione; - le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, tenuto conto della quantità delle

sostanze e dei preparati che li contengono o li possono contenere; - i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici (Allegati XXXVIII e XXXIX del D.Lgs.

81/2008); - gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare; - se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese. Criterio per il rischio STRESS LAVORO-CORRELATO Premesso che l'Accordo Europeo dell' 8 ottobre 2004 sullo stress lavoro-correlato, quale documento di riferimento per tutte le proposte metodologiche, riporta che “potenzialmente lo stress può riguardare ogni luogo di lavoro ed ogni lavoratore indipendentemente dalle dimensioni dell'azienda, dal settore di attività, o dalla tipologia del contratto, o dal rapporto di lavoro”, la valutazione del rischio deve essere effettuata in tutte le aziende, seppure a livelli differenti, con diversi gradi di approfondimento. E' comunque possibile che la valutazione del rischio porti ad escludere che in un'azienda o in una sua partizione organizzativa vi siano fattori potenziali di stress e di conseguenza non risulta necessaria né una valutazione più approfondita, né azioni correttive. Il criterio adottato per la valutazione dei rischi collegati allo stress lavoro-correlato, conforme a quanto previsto dall’art. 28 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., è "La valutazione dello stress lavoro-correlato. Proposta metodologica" - Marzo 2010, elaborata dal Network Nazionale per la Prevenzione Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro istituito dall'ISPESL. Il Network Nazionale partendo dalla revisione dei principali modelli scientifici di riferimento, ha predisposto un protocollo condiviso su tutto il territorio nazionale con riferimenti e metodologie omogenee per i datori di lavoro. La proposta metodologica, prevede una "valutazione oggettiva" aziendale preliminare e propedeutica ad una eventuale successiva "valutazione soggettiva" dei lavoratori che richiede specifiche professionalità. Inizialmente si è provveduto a raccogliere tutte le informazioni relative all'azienda: - organigramma gerarchico e funzionale; - tipologie contrattuali; - presenza del sindacato; - lavoratori provenienti da altri paesi; - lavoratori assunti ex L. 68/1999, ecc. Il criterio utilizzato si caratterizza per la valutazione (approccio verificabile) basata sull'utilizzo di una check list di "Indicatori verificabili". Nella check-list si è risposto a domande su indicatori indiretti di stress, ovvero "Indicatori aziendali" (Area A) relativi ad indici infortunistici, ad assenze per malattia, a ferie non godute ecc.., "Contesto lavorativo" (Area B) e "Contenuto lavorativo" (Area C). Questi ultimi raggruppano "parametri stressogeni" secondo le indicazioni dell’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute del Lavoro. A ciascuno degli "indicatori verificabili" è associato un punteggio. La somma dei punteggi assegnati, effettuata seguendo le indicazioni operative proposte dal Network, ha consentito di definire il livello di Rischio presente in azienda. La valutazione è stata effettuata in modo da collocare con esattezza nel ciclo lavorativo le eventuali criticità riscontrate, cosicché è stato possibile ricavarne indicazioni su dove concentrare gli interventi di prevenzione e/o migliorativi.

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CRITERIO per le LAVORATRICI MADRI criterio adottato per la valutazione dei rischi particolari riguardanti le

lavoratrici durante la gravidanza e fino a sette mesi d'età del figlio (Art. 28, comma 1, D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151)

Il criterio adottato per la valutazione dei rischi per la salute e sicurezza delle lavoratrici durante il periodo della gravidanza e fino a sette mesi d'età del figlio è conforme a quanto previsto dal capo II del D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151. Nell'elaborazione di tale criterio, si è tenuto conto anche della Comunicazione della Commissione delle Comunità Europee del 5/10/2000: “La gravidanza non è una malattia ma un aspetto della vita quotidiana”, tuttavia “condizioni suscettibili di essere considerate accettabili in situazioni normali possono non esserlo più durante la gravidanza”, lo stesso dicasi per il periodo dell'allattamento che la normativa italiana tutela fino al VII mese dopo il parto. Criterio di valutazione L'approccio adottato per la valutazione dei rischi per le lavoratrici madri è quello definito dagli artt. 7 e 11 del sopra citato decreto. Nel flow-chart di seguito riportato si è sintetizzato il percorso seguito per la valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza delle lavoratrici madri e per l'adozione delle relative misure di prevenzione e protezione da parte dell'azienda.

In una prima fase, si sono identificati i rischi presenti nei luoghi di lavoro (agenti fisici, chimici e biologici; processi industriali; movimenti e posture; fatica psicofisica) nel rispetto delle linee direttrici elaborate dalla Commissione delle Comunità Europee sopra citate. In una seconda fase, si è stabilito se i rischi identificati rientrassero tra quelli che la normativa italiana considera come pregiudizievoli per la salute della donna e del bambino, si è stabilito cioè se tali rischi fossero compresi nell'allegato A e B del D.Lgs. 151/2001, e quindi vietati, o se fossero compresi nell'allegato C del succitato decreto, e quindi soggetti ad adeguate misure preventive e protettive. Le eventuali attività che possono esporre le lavoratrici madri a lavori vietati di cui all'allegato A e B del D.Lgs.

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151/2001 sono state individuate contestualmente alla verifica dei processi produttivi, ossia nel capitolo specifico "VERIFICA dei PROCESSI PRODUTTIVI". Nello stesso capitolo sono state individuate le misure preventive e protettive resesi necessarie per i lavori di cui all'allegato C del decreto legislativo innanzi citato.

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ANALISI e VALUTAZIONE dei RISCHI analisi e valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori

(Artt. 17, comma 1, lettera a) e 28, comma 1, D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)

Nel predisporre il presente documento si è proceduto ad un'accurata analisi e ad un'attenta valutazione dei principali elementi di cui si compone l'azienda: i luoghi di lavoro, le macchine e attrezzature e l'organizzazione aziendale dei processi produttivi e delle attività lavorative. Luoghi di lavoro L'analisi e la valutazione dei luoghi di lavoro, riportate nel successivo capitolo "VERIFICA dei LUOGHI DI LAVORO", sono state effettuate verificandone il rispetto dei requisiti di salute e sicurezza, in ottemperanza alle disposizioni di cui al titolo II, capo I, del D.Lgs. 81/2008 e di cui all'Allegato IV del citato decreto. Macchine e Attrezzature L'analisi e la valutazione delle attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori, siano esse macchine, impianti, attrezzature, utensili o apparecchiature, sono state effettuate in ottemperanza alle disposizioni di cui al titolo III, capo I, del D.Lgs. 81/2008. Preliminarmente è stata verificata la conformità delle attrezzature di lavoro alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto. Per le attrezzature di lavoro non conformi alle richiamate disposizioni, si è proceduto alla verifica della conformità delle stesse alle prescrizioni dei decreti ministeriali adottati ai sensi degli artt. 395 del D.P.R. 547/1955 e 28 del D.Lgs. 626/1994. Processi produttivi e attività I processi produttivi, con le relative attività lavorative, sono stati oggetto di valutazione dei rischi ai sensi degli artt. 17, comma 1, e 28, comma 1, del D.Lgs. 81/2008. La verifica dei requisiti di salute e sicurezza, riportata nel capitolo "VERIFICA dei PROCESSI PRODUTTIVI", è stata effettuata nel rispetto delle disposizioni normative nazionali e in conformità alle indicazioni approvate e pubblicate da organismi internazionali, europei o nazionali di normalizzazione, dalle Regioni, dall'ISPESL, dall'INAIL o da organismi territoriali paritetici. Misure attuate e programmate A seguito dell'analisi e valutazione, si è proceduto a indicare le misure di prevenzione e protezione attuate e i dispositivi di protezione individuale adottati, riportandoli nel capitolo "VERIFICA dei PROCESSI PRODUTTIVI". Su tutti i rischi connessi all'attività dell'impresa in generale si sono individuati inoltre, nel rispetto delle disposizioni di legge, i necessari programmi di informazione, formazione e addestramento dei lavoratori e le procedure di sorveglianza sanitaria, riportandoli, rispettivamente, nei capitoli "FORMAZIONE e INFORMAZIONE" e "SORVEGLIANZA SANITARIA". Per la valutazione complessiva del rischio si sono individuate le misure in fase di attuazione, che saranno adottate successivamente alla data del presente documento, con il fine del miglioramento continuo della salute e della sicurezza aziendale, riportandole nel capitolo "PROGRAMMA di MIGLIORAMENTO".

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VERIFICA dei LUOGHI DI LAVORO verifica dei requisiti di salute e di sicurezza dei luoghi di lavoro

(Titolo II, capo I, D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)

La verifica dei luoghi di lavoro è stata effettuata verificandone la conformità ai requisiti di salute e sicurezza di cui al titolo II, capo I, del D.Lgs. 81/2008 e di cui all'Allegato IV del citato decreto. Criteri adottati per la verifica La conformità dei luoghi di lavoro ai requisiti di cui all'allegato IV è stata valutata raffrontando i luoghi stessi con una LISTA DI CONTROLLO (Check-list) -riportata di seguito- avente ad oggetto, appunto, le verifiche previste dall’allegato IV, con i relativi riferimenti normativi. Dette verifiche -cui sono stati sottoposti i luoghi di lavoro- sono riportate senza annotazione alcuna ove il luogo di lavoro risulti conforme, mentre in caso di difformità le verifiche sono riportate ed accompagnate da una “nota di difformità” e dalla valutazione del Rischio [R] secondo il criterio di valutazione stabilito nel capitolo "CRITERI di VALUTAZIONE dei RISCHI".

Elenco delle categorie di verifica L'analisi e la valutazione dei luoghi di lavoro sono state effettuate per le seguenti categorie di verifiche: 1) Ambienti di lavoro; 2) Primo soccorso; 3) Disabili.

Ambienti di lavoro Per tutti i luoghi di lavoro sono state effettuate, ove applicabili, le seguenti verifiche dei requisiti di salute e sicurezza. Tipologia di verifica: Stabilità e solidità - Requisiti 1) Gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro o qualunque altra opera e struttura presente nel luogo di lavoro

sono stabili (Allegato IV, punto 1.1.1., D.Lgs. 81/2008). 2) Gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro o qualunque altra opera e struttura presente nel luogo di lavoro

possiedono una adeguata solidità che corrisponde al loro tipo di impiego ed alle caratteristiche ambientali (Allegato IV, punto 1.1.1., D.Lgs. 81/2008).

Tipologia di verifica: Stabilità e solidità - Manutenzione e riparazione 1) La manutenzione degli edifici che ospitano i luoghi di lavoro o qualunque altra opera e struttura

presente nel luogo di lavoro è effettuata rispettando i requisiti di stabilità e solidità (Allegato IV, punto 1.1.2., D.Lgs. 81/2008).

Tipologia di verifica: Stabilità e solidità - Pulizie e depositi immondizie 1) Le pulizie dei locali sono effettuate fuori dell'orario di lavoro e in modo da ridurre il sollevamento di

polvere (Allegato IV, punto 1.1.6., D.Lgs. 81/2008). Tipologia di verifica: Altezza, cubatura e superficie - Aziende industriali con più di cinque lavoratori o con

sorveglianza sanitaria 1) L'altezza netta, nei locali di lavoro chiusi, misurata dal pavimento all'altezza media della copertura dei

soffitti o delle volte, è superiore o uguale a m. 3 (Allegato IV, punto 1.2.1.1., D.Lgs. 81/2008).

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2) L'altezza netta dei locali di lavoro chiusi destinati ad ufficio, è conforme alla normativa urbanistica vigente (Allegato IV, punto 1.2.5., D.Lgs. 81/2008).

3) La cubatura lorda dei locali di lavoro chiusi, cioè senza deduzione dei mobili, macchine ed impianti fissi,

è superiore o uguale a m3 10 per lavoratore (Allegato IV, punto 1.2.1.2., D.Lgs. 81/2008). 4) La superficie di cui dispone ogni lavoratore, nei locali di lavoro chiusi, è di almeno m2 2 (Allegato IV,

punto 1.2.1.3., D.Lgs. 81/2008). 5) Lo spazio di cui dispone ogni lavoratore, nei locali di lavoro chiusi, è tale da consentirgli il normaIe

movimento in relazione al lavoro che svolge (Allegato IV, punto 1.2.6., D.Lgs. 81/2008). 6) L'altezza netta dei locali di lavoro chiusi è inferiore a metri 3 in quanto i locali sono dotati di idonei mezzi

di ventilazione degli ambienti e a seguito dell'autorizzazione dell'organo di vigilanza competente per territorio (Allegato IV, punto 1.2.4., D.Lgs. 81/2008).

Tipologia di verifica: Altezza, cubatura e superficie - Aziende commerciali e uffici 1) L'altezza netta dei locali di lavoro chiusi è conforme alla normativa urbanistica vigente (Allegato IV,

punto 1.2.5., D.Lgs. 81/2008). Tipologia di verifica: Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari dei locali scale e marciapiedi mobili,

banchine e rampe di carico - Requisiti dei locali chiusi adibiti a lavori di carattere continuativo

1) I locali di lavoro chiusi, in cui si svolgono attività a carattere continuativo, sono ben difesi dagli agenti

atmosferici e provvisti di isolamento termico e acustico adeguato al tipo di impresa e all'attività dei lavoratori (Allegato IV, punto 1.3.1.1., D.Lgs 81/2008).

2) Le aperture dei locali di lavoro chiusi, in cui si svolgono attività a carattere continuativo, sono sufficienti

a garantire un rapido ricambio d'aria (Allegato IV, punto 1.3.1.2., D.Lgs. 81/2008). 3) I locali di lavoro chiusi, in cui si svolgono attività a carattere continuativo, sono ben asciutti e ben difesi

contro l'umidità (Allegato IV, punto 1.3.1.3., D.Lgs. 81/2008). 4) Le superfici dei pavimenti, delle pareti e dei soffitti,dei locali di lavoro chiusi, in cui si svolgono attività a

carattere continuativo, possono essere facilmente pulite e deterse tali da ottenere condizioni di igiene ottimali (Allegato IV, punto 1.3.1.4., D.Lgs. 81/2008).

5) Il pavimento dei locali di lavoro è fisso, stabile e antisdrucciolevole (Allegato IV, punto 1.3.2., D.Lgs.

81/2008). 6) Il pavimento dei locali di lavoro è privo di protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi (Allegato IV,

punto 1.3.2., D.Lgs. 81/2008). 7) Le pareti dei locali di lavoro sono di tinta chiara (Allegato IV, punto 1.3.5., D.Lgs. 81/2008) Tipologia di verifica: Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari dei locali scale e marciapiedi mobili,

banchine e rampe di carico - Pareti trasparenti o traslucide (pareti vetrate) 1) Le pareti trasparenti o traslucide, in particolare le pareti completamente vetrate, che si trovano nei locali

di lavoro, nelle vicinanze dei posti di lavoro, nelle vicinanze delle vie di circolazione, sono chiaramente segnalate (Allegato IV, punto 1.3.6., D.Lgs. 81/2008).

2) Le pareti trasparenti o traslucide, in particolare le pareti completamente vetrate, che si trovano nei locali

di lavoro, nelle vicinanze dei posti di lavoro e delle vie di circolazione, sono costituite da materiali di sicurezza fino all'altezza di m 1 dal pavimento (Allegato IV, punto 1.3.6., D.Lgs. 81/2008).

Tipologia di verifica: Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari dei locali scale e marciapiedi mobili,

banchine e rampe di carico - Finestre, lucernari e dispositivi di ventilazione - Finestre e lucernari

1) Le finestre e i lucernari possono essere aperti, chiusi, regolati e fissati dai lavoratori in tutta sicurezza

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(Allegato IV, punto 1.3.7., D.Lgs. 81/2008). 2) Le finestre e i lucernari, quando sono aperti, sono posizionati in modo tale da non costituire pericolo per

i lavoratori (Allegato IV, punto 1.3.7., D.Lgs. 81/2008). Tipologia di verifica: Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari dei locali scale e marciapiedi mobili,

banchine e rampe di carico - Finestre, lucernari e dispositivi di ventilazione - Dispositivi di ventilazione

1) I dispositivi di ventilazione possono essere aperti, chiusi, regolati e fissati dai lavoratori in tutta sicurezza

(Allegato IV, punto 1.3.7., D.Lgs. 81/2008). Tipologia di verifica: Vie di circolazione, zone di pericolo, pavimenti e passaggi - Vie di circolazione 1) Le vie di circolazione, comprese scale, scale fisse e banchine e rampe di carico, sono situate e

calcolate in modo tale che i pedoni o i veicoli possono utilizzarle facilmente in piena sicurezza e conformemente alla loro destinazione (Allegato IV, punto 1.4.1., D.Lgs. 81/2008).

2) Le vie di circolazione per persone o per merci sono dimensionate in funzione del numero potenziale di

utenti e del tipo di impresa (Allegato IV, punto 1.4.2., D.Lgs. 81/2008). 3) Le vie di circolazione, comprese scale, scale fisse e banchine e rampe di carico, sono situate e

calcolate in modo tale che i lavoratori operanti nelle vicinanze non corrono alcun rischio (Allegato IV, punto 1.4.1., D.Lgs. 81/2008).

Tipologia di verifica: Vie di circolazione, zone di pericolo, pavimenti e passaggi - Pavimenti e passaggi 1) I pavimenti degli ambienti di lavoro e dei luoghi destinati al passaggio sono privi di buche o sporgenze

pericolose e sono in condizioni tali da rendere sicuro il movimento ed il transito di persone e mezzi di trasporto (Allegato IV, punto 1.4.9., D.Lgs. 81/2008).

Tipologia di verifica: Vie e uscite di emergenza - Vie ed uscite di emergenza 1) Le vie e le uscite di emergenza sono sgombre e consentono di raggiungere il più rapidamente possibile

un luogo sicuro (Allegato IV, punto 1.5.2., D.Lgs. 81/2008). 2) Tutti i posti di lavoro, in caso di pericolo, possono essere evacuati rapidamente e in piena sicurezza da

parte dei lavoratori (Allegato IV, punto 1.5.3., D.Lgs. 81/2008). 3) Le vie e le uscite di emergenza, per numero, distribuzione e dimensione sono adeguate alle dimensioni

dei luoghi di lavoro, alla loro ubicazione, alla loro destinazione d'uso, alle attrezzature in essi installate, e al massimo numero di persone che possono essere presenti (Allegato IV, punto 1.5.4., D.Lgs. 81/2008).

4) Le vie e le uscite di emergenza hanno altezza minima di m 2 e larghezza minima conforme alla

normativa vigente in materia antincendio (Allegato IV, punto 1.5.5., D.Lgs. 81/2008). 5) Le vie e le uscite di emergenza, le vie di circolazione e le porte che vi danno accesso, sono libere da

ostruzioni e possono essere utilizzate in ogni momento senza impedimenti (Allegato IV, punto 1.5.9., D.Lgs. 81/2008).

6) Le vie e le uscite di emergenza sono evidenziate da apposita segnaletica, conforme alle disposizioni

vigenti, durevole e collocata in luoghi appropriati (Allegato IV, punto 1.5.10., D.Lgs. 81/2008). 7) Le vie e le uscite di emergenza, che richiedono un'illuminazione, sono dotate di un'illuminazione di

sicurezza di intensità sufficiente, che entra in funzione in caso di guasto dell'impianto elettrico (Allegato IV, punto 1.5.11., D.Lgs. 81/2008).

Tipologia di verifica: Vie e uscite di emergenza - Porte di emergenza 1) Le porte delle uscite di emergenza, sono apribili nel verso dell'esodo (Allegato IV, punto 1.5.6., D.Lgs.

81/2008)

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2) Le porte delle uscite di emergenza, sono facilmente ed immediatamente apribili da parte di qualsiasi persona che abbia bisogno di utilizzarla in caso di emergenza (Allegato IV, punto 1.5.6., D.Lgs. 81/2008).

3) Le porte delle uscite di emergenza, non sono chiuse a chiave quando sono presenti lavoratori in

azienda (Allegato IV, punto 1.5.7., D.Lgs. 81/2008). Tipologia di verifica: Vie e uscite di emergenza - Aperture nelle pareti 1) Le aperture nelle pareti, che permettono il passaggio di una persona e che presentano pericolo di

caduta per dislivelli superiori ad un metro, sono provviste di solida barriera o munite di parapetto normale (Allegato IV, punto 1.5.14.2., D.Lgs. 81/2008).

2) Le finestre hanno un parapetto non inferiore a 90 cm., in quanto in relazione al tipo di lavorazione

eseguita nel locale non sono presenti condizioni di pericolo (Allegato IV, punto 1.5.14.3., D.Lgs. 81/2008).

Tipologia di verifica: Porte e portoni - Luoghi di lavoro già utilizzati prima del 1 gennaio 1993 - Porte dei

locali di lavoro 1) Le porte di uscita dei luoghi di lavoro, per numero e ubicazione, sono tali da consentire la rapida uscita

delle persone (Allegato IV, punto 1.6.17., D.Lgs. 81/2008). 2) Le porte di uscita dei luoghi di lavoro sono agevolmente apribili dall'interno durante il lavoro (Allegato IV,

punto 1.6.17., D.Lgs. 81/2008). Tipologia di verifica: Scale e parapetto "normale" - Scale fisse a gradini 1) Le scale fisse a gradini, destinate al normale accesso agli ambienti di lavoro, sono costruite e

mantenute in modo da resistere ai carichi massimi derivanti da affollamento per situazioni di emergenza (Allegato IV, punto 1.7.1.1. e art. 113, D.Lgs. 81/2008).

2) Le scale fisse a gradini, destinate al normale accesso agli ambienti di lavoro, hanno pedate ed alzate

dimensionate a regola d'arte (Allegato IV, punto 1.7.1.1. e art. 113, D.Lgs. 81/2008). 3) Le scale fisse a gradini, destinate al normale accesso agli ambienti di lavoro, hanno larghezza adeguata

alle esigenze del transito (Allegato IV, punto 1.7.1.1. e art. 113, D.Lgs. 81/2008). 4) Le scale fisse a gradini ed i relativi pianerottoli sono provvisti, sui lati aperti, di parapetto normale o di

altra difesa equivalente (Allegato IV, punto 1.7.1.2. e art. 113, D.Lgs. 81/2008). Tipologia di verifica: Scale e parapetto "normale" - Parapetto "normale" 1) Il parapetto "normale" è costruito con materiale rigido e resistente in buono stato di conservazione, di

altezza utile pari a 1 m. e costituito da almeno due correnti di cui quello intermedio è posto a metà distanza tra il pavimento e quello superiore (Allegato IV, punto 1.7.2.1., D.Lgs. 81/2008).

2) Il parapetto "normale" è costruito e fissato in modo da poter resistere, nell'insieme ed in ogni sua parte,

al massimo sforzo cui è assoggettato, tenuto conto delle condizioni ambientali e della sua specifica funzione (Allegato IV, punto 1.7.2.1.4., D.Lgs. 81/2008).

Tipologia di verifica: Microclima - Aerazione naturale 1) I luoghi di lavoro chiusi dispongono di aria salubre in quantità sufficiente, tenendo conto dei metodi di

lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori stessi, ottenuta con aperture naturali (Allegato IV, punto 1.9.1.1., D.Lgs. 81/2008).

Tipologia di verifica: Illuminazione naturale ed artificiale - Requisiti generali 1) I luoghi di lavoro dispongono di sufficiente luce naturale (Allegato IV, punto 1.10.1., D.Lgs. 81/2008). 2) I locali e i luoghi di lavoro, anche se illuminati con luce naturale, sono dotati di dispositivi che

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consentono un'illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori (Allegato IV, punto 1.10.1., D.Lgs. 81/2008).

3) Gli ambienti, i posti di lavoro ed i passaggi sono illuminati con luce naturale o artificiale tale da

assicurare una sufficiente visibilità (Allegato IV, punto 1.10.5., D.Lgs. 81/2008). Tipologia di verifica: Illuminazione naturale ed artificiale - Impianti di illuminazione 1) Gli impianti di illuminazione dei locali di lavoro e delle vie di circolazione sono installati in modo che il

tipo di illuminazione previsto non rappresenti un rischio di infortunio per i lavoratori (Allegato IV, punto 1.10.2., D.Lgs. 81/2008).

Primo soccorso Per tutti i luoghi di lavoro sono state effettuate, ove applicabili, le seguenti verifiche dei requisiti di salute e sicurezza. Tipologia di verifica: Azienda o unità produttiva di Gruppo A - Generale 1) Il servizio di pronto soccorso interno ed il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale sono

raccordati (Art. 2, comma 4, D.M. 15 luglio 2003, n. 388).

Disabili Per tutti i luoghi di lavoro sono state effettuate, ove applicabili, le seguenti verifiche dei requisiti di salute e sicurezza. Tipologia di verifica: Porte 1) La larghezza delle porte di accesso all'edificio o all'unità immobiliare è di almeno 80 cm e quella delle

altre porte è pari ad almeno 75 cm (Punto 4.1.1., D.M. 14 giugno 1989, n. 236). 2) La larghezza delle singole ante delle porte non è superiore a 120 cm. (Punto 4.1.1., D.M. 14 giugno

1989, n. 236). 3) L'altezza delle maniglie delle porte è compresa tra 85 e 95 cm e la pressione necessaria per l'apertura

della porta non supera gli 8 kg (Punto 4.1.1., D.M. 14 giugno 1989, n. 236). 4) Gli spazi antistanti e retrostanti le porte sono adeguatamente dimensionati in funzione delle manovre da

effettuare con la sedia a ruote e in rapporto al tipo di apertura (Punto 4.1.1., D.M. 14 giugno 1989, n. 236).

5) I dislivelli in corrispondenza dei vani di accesso sono contenuti e tali da non ostacolare il transito di una

persona su sedia a ruote (Punto 4.1.1., D.M. 14 giugno 1989, n. 236). Tipologia di verifica: Servizi igienici 1) Nei servizi igienici sono garantiti gli spazi per le manovre di una sedia a ruote necessarie per

l'utilizzazione degli apparecchi sanitari (Punto 4.1.6., D.M. 14 giugno 1989, n. 236). 2) I lavabi hanno il piano superiore posto a 80 cm dal calpestio, sono senza colonna e con sifone

accostato o incassato alla parete (Punto 4.1.6., D.M. 14 giugno 1989, n. 236). Tipologia di verifica: Ascensori 1) L'ascensore possiede le seguenti caratteristiche minime, necessarie per edifici non residenziali di nuova

edificazione: - cabina di dimensioni minime di 1,40 m di profondità e 1,10 m di larghezza - porta con luce netta minima di 0,80 m, posta sul lato corto - piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,50 × 1,50 m (Punto 4.1.12., D.M. 14 giugno 1989, n. 236).

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2) Le porte di cabina e di piano sono del tipo a scorrimento automatico e rimangono aperte per almeno 8

secondi e il tempo di chiusura non è inferiore a 4 secondi (Punto 4.1.12., D.M. 14 giugno 1989, n. 236). 3) L'arresto delle cabine ai piani avviene con con autolivellamento di tolleranza massima ± 2 cm e lo

stazionamento della cabina ai piani di fermata avviene con porte chiuse (Punto 4.1.12., D.M. 14 giugno 1989, n. 236).

4) I pulsanti della bottoniera degli ascensori sono collocati ad un'altezza compresa tra i 110 e i 140 cm e la

pulsantiera stessa è posta su una parete laterale ad almeno cm 35 dalla porta della cabina (Punto 4.1.12., D.M. 14 giugno 1989, n. 236).

5) All'interno della cabina, oltre al campanello di allarme, è presente un citofono ad altezza compresa tra

1,10 m e 1,30 m e una luce d'emergenza con autonomia minima di 3 ore (Punto 4.1.12., D.M. 14 giugno 1989, n. 236).

6) L'arrivo al piano è segnalato con un dispositivo sonoro (Punto 4.1.12., D.M. 14 giugno 1989, n. 236). Esito dell'analisi e della valutazione A conclusione della verifica effettuata sui “LUOGHI DI LAVORO” della rispondenza ai requisiti di salute e sicurezza, è risultato che tutti i requisiti di legge sono soddisfatti. Le difformità riportate nel presente capitolo, invece, sono oggetto di ulteriore analisi nel “PROGRAMMA di MIGLIORAMENTO” dove sarà riportato il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, nonché i ruoli dell’organizzazione aziendale che dovranno provvedere alla loro attuazione.

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VERIFICA dei PROCESSI PRODUTTIVI verifica dei requisiti di salute e di sicurezza dei processi produttivi ed attività

lavorative con indicazione dei dispositivi di protezione individuale (Art. 28, comma 2, lettere a) e b), D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)

I processi produttivi, con le relative attività lavorative, sono stati oggetto di valutazione dei rischi ai sensi degli artt. 17, comma 1) e 28, comma 1) del D.Lgs. 81/2008. Individuazione dei fattori di rischio I fattori di rischio sono stati individuati seguendo le disposizioni normative nazionali, le indicazioni approvate e pubblicate da organismi internazionali, europei o nazionali di normalizzazione, dalle regioni, dall'ISPESL, dall'INAIL o da organismi territoriali paritetici, ovvero avvalendosi di studi, osservazioni, dati desunti dall'esperienza e dalle informazioni raccolte, ovvero di contributi apportati da quanti, a diverso titolo, concorrono all'effettuazione della valutazione stessa. Con questa metodologia è stato possibile avere la certezza di individuare in concreto tutti i fattori di rischio, non soltanto in base ai principi generalmente noti, ma anche in funzione delle peculiarità delle condizioni in cui ha luogo l’attività lavorativa. Individuazione delle misure preventive e protettive Dopo aver individuato tutti i fattori di rischio, si è proceduto a conciliare le contrapposte esigenze attribuendo una priorità ottimale (nella valutazione e identificazione) dei principali problemi di prevenzione -peculiari della specifica attività produttiva-, su cui si è concentrata poi l’analisi e, di conseguenza, l'individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuale adottati, così come richiesto dall'art. 28, comma 2, lettera b) del D.Lgs. 81/2008. L'elenco delle misure preventive e protettive attuate, ed in seguito elencate, è suddiviso per attività lavorativa e per fattore di rischio, con annotazione a margine della pertinente ed eventuale disposizione normativa o di buona prassi.

Elenco dei fattori di rischio Tutti i fattori di rischio derivanti dall'attività lavorativa, che risultino ragionevolmente prevedibili, sono stati suddivisi in fattori di rischio per la salute, fattori di rischio per la sicurezza e fattori di rischio particolari.

Fattori di rischio per la SALUTE 1) Esposizione a rumore; 2) Esposizione a vibrazioni; 3) Esposizione ad agenti biologici; 4) Esposizione ad agenti chimici.

Fattori di rischio per la SICUREZZA 1) Elettrocuzione; 2) Incendio, esplosione; 3) Investimento, ribaltamento; 4) Punture, tagli, abrasioni; 5) Scivolamenti, cadute a livello; 6) Urti, colpi, impatti, compressioni.

Fattori di rischio PARTICOLARI 1) Affaticamento mentale (VDT); 2) Affaticamento visivo (VDT); 3) Igiene ambientale (VDT); 4) Lavoro in posture scorrette;

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5) Movimentazione manuale carichi (sollevamento e trasporto); 6) Movimentazione manuale dei carichi (sollevamento e trasporto); 7) Posture scorrette (VDT); 8) STRESS lavoro-correlato.

Elenco delle attività analizzate I processi produttivi con le relative attività lavorative, oggetto di valutazione dei rischi, sono di seguito elencati:

Attività didattiche 1) Didattica teorica; 2) Laboratorio linguistico e di informatica; 3) Laboratoriodi chimica e fisica; 4) Biblioteca; 5) Palestra.

Attività extradidattiche 1) Direzione e amministrazione; 2) Vigilanza e piccola manutenzione; 3) Archiviazione pratiche; 4) Uso delle attrezzature di ufficio.

Pulizia ordinaria 1) Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti [Esterna]; 2) Spazzatura dei pavimenti [Esterna]; 3) Lavaggio dei pavimenti [Esterna]; 4) Pulizia delle superfici verticali (interne) [Esterna]; 5) Pulizia e disinfezione dei servizi igienici [Esterna].

Attività didattiche L'analisi del processo produttivo "Attività didattiche" ha permesso di verificare la presenza o meno di possibili indicatori di stress, quindi il fattore di rischio, è stato opportunamente valutato e convenientemente mitigato con l'attuazione delle relative misure di prevenzione.

Fattore di rischio: STRESS lavoro-correlato Rischi collegati allo stress lavoro-correlato dei “gruppi di lavoratori” come previsto dall'art. 28, comma 1, del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e secondo l'accordo europeo dell' 8 ottobre 2004. La maggior parte delle persone quando è sottoposta ai fattori stressanti avverte reazioni emotive di ansia, depressione, disagio, inquietudine o fatica. Esito della valutazione: Lo STRESS da lavoro-correlato è stato valutato applicando le indicazioni ISPESL: "La valutazione dello stress lavoro-correlato: proposta metodologica". La tabella, di seguito riportata, è sintesi dei risultati e del livello di rischio "stress lavoro-correlato" ottenuti mediante il percorso metodologico ISPESL di valutazione (per maggiori dettagli si rimanda al rapporto "Valutazione del rischio STRESS Lavoro-Correlato".

AREA Punteggio

Step checklist AREA A: Indicatori Aziendali

Indicatori Aziendali Basso [0] TOTALE AREA Basso [0]

Azienda con un numero di lavoratori inferiore o uguale a 10 e punteggio ottenuto rispondendo alle 10 domande dell'AREA A inferiore o uguale a 20, non è stato quindi necessario approfondire la valutazione completando la check list di indicatori verificabili (AREA B e AREA C).

Valutazione globale rischio 0

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AREA Punteggio

Step checklist AREA A: Indicatori Aziendali

Fascia di appartenenza: RISCHIO BASSO (punteggio compreso tra 0 e 17 e inferiore o uguale al 25% del punteggio massimo). L'analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Rischio Basso con probabilità Bassa ed entità del danno Lieve.

Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Condizioni organizzative che non possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. La

valutazione è ripetuta in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

Didattica teorica L'analisi dell'attività lavorativa "Didattica teorica" del processo produttivo "Attività didattiche" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Elettrocuzione Il rischio di elettrocuzione è legato alla possibilità di elettrocuzione, durante l’utilizzo di particolari attrezzature elettriche (computer, lavagna luminosa, ecc.), per contatto con cavi elettrici con rivestimento isolante non integro o per sovraccarico delle prese. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Le prese sono in numero adeguato e sono dislocate nel luogo di lavoro in funzione delle

apparecchiature elettriche presenti, al fine di evitare la necessità di prese volanti e la possibilità di un sovraccarico delle stesse.

2) I cavi elettrici volanti sono controllati visivamente prima dell'uso e sono posizionati in maniera da evitare un loro possibile tranciamento.

3) Tutte le attrezzature di lavoro sono installate in modo da proteggere i lavoratori esposti contro i rischi di un contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica (Allegato VI, punto 6.1., D.Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio: Lavoro in posture scorrette I docenti e gli allievi possono assumere posture non ergonomiche durante lo svolgimento delle lezioni che possono portare a malattie a carico della colonna vertebrale. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) I banchi sono progettati in modo che gli studenti possano appoggiare le braccia mantenendo le spalle

rilassate sia che si trovino dinanzi ad un monitor sia che siano alle prese con i più tradizionali quaderni.

Fattore di rischio: Urti, colpi, impatti, compressioni Lesioni traumatiche da urti e cadute per utilizzo improprio di arredi. Ad esempio per urti contro le ante degli armadi e i cassetti delle scrivanie, caduta di materiale disposto in modo disordinato e non razionale sui ripiani degli armadi o sulle mensole, caduta delle mensole per eccessivo carico, utilizzo improprio di sedie per accedere alle mensole più in alto. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate:

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1) La documentazione, il materiale cartaceo ed i raccoglitori sono riposti sui ripiani degli armadi e sulle scaffalature scaffalature in modo ordinato e razionale, osservando una corretta distribuzione dei carichi.

Laboratorio linguistico e di informatica L'analisi dell'attività lavorativa "Laboratorio linguistico e di informatica" del processo produttivo "Attività didattiche" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Elettrocuzione Il rischio di elettrocuzione è legato alla possibilità di elettrocuzione, durante l’utilizzo di particolari attrezzature elettriche, per contatto con cavi elettrici con rivestimento isolante non integro o per sovraccarico delle prese. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Le prese sono in numero adeguato e sono dislocate nel luogo di lavoro in funzione delle

apparecchiature elettriche presenti, al fine di evitare la necessità di prese volanti e la possibilità di un sovraccarico delle stesse.

2) I cavi elettrici volanti sono controllati visivamente prima dell'uso e sono posizionati in maniera da evitare un loro possibile tranciamento.

Fattore di rischio: Punture, tagli, abrasioni In relazione alla tipologia di attrezzature utilizzate nello svolgimento delle attività del laboratorio, è possibile che gli studenti e i lavoratori possano subire piccoli tagli, abrasioni e schiacciamenti, ovviamente, l’entità di tali infortuni sarà di tipo lieve. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Le attività si svolgono con la presenza attenta e costante del docente che impedisce l'uso improprio

degli strumenti.

Fattore di rischio: Investimento, ribaltamento Il rischio è legato al non corretto ancoraggio delle scaffalature o al loro eccessivo caricamento che comporta la possibilità che si verifichi un ribaltamento degli scaffali stessi o che da questi cada il materiale che vi è stato disposto. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

Fattore di rischio: Posture scorrette (VDT) Attività che comportano l'uso di attrezzature munite di videoterminale in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le pause, e comportanti problemi legati alla postura scarretta. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Il piano di lavoro ha una superficie a basso indice di riflessione, è stabile, di dimensioni sufficienti a

permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio (Punto 1, lettera d), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

2) L'altezza del piano di lavoro fissa o regolabile è compresa fra 70 e 80 centimetri (Punto 1, lettera d), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

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3) Lo spazio a disposizione al di sotto del piano di lavoro permette l'alloggiamento e il movimento degli arti inferiori, nonchè l'ingresso del sedile e dei braccioli se presenti (Punto 1, lettera d), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

4) La profondità del piano di lavoro assicura una adeguata distanza visiva dallo schermo (Punto 1, lettera d), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

5) Il supporto per i documenti è stabile e regolabile ed è collocato in modo tale da ridurre al minimo i movimenti della testa e degli occhi (Punto 1, lettera d), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

6) Il sedile di lavoro è stabile e permette all'utilizzatore libertà nei movimenti, nonché una posizione comoda (Punto 1, lettera e), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

7) Il sedile di lavoro ha l'altezza regolabile in maniera indipendente dallo schienale (Punto 1, lettera e), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio: Affaticamento visivo (VDT) Attività che comportano l'uso di attrezzature munite di videoterminale in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le pause, e comportanti affaticamento visivo. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) La risoluzione dello schermo è tale da garantire una buona definizione, una forma chiara, una

grandezza sufficiente di caratteri e, inoltre, uno spazio adeguato tra essi (Punto 1, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

2) L'immagine sullo schermo è stabile, esente da sfarfallamento, tremolio o da altre forme di instabilità (Punto 1, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

3) Lo schermo è orientabile ed inclinabile liberamente per adeguarsi facilmente alle esigenze del lavoratore (Punto 1, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

4) Lo schermo è posizionato su un sostegno separato o su un piano regolabile (Punto 1, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

5) Sullo schermo non sono presenti riflessi e riverberi che possono causare disturbi al lavoratore durante lo svolgimento della propria attività (Punto 1, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

6) La tastiera è separata dallo schermo ed è facilmente regolabile, inoltre, è dotata di meccanismo di variazione della pendenza per consentire al lavoratore di assumere una posizione confortevole ed è tale da non provocare l'affaticamento delle braccia e delle mani (Punto 1, lettera c), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

7) Il mouse o qualsiasi dispositivo di puntamento in dotazione alla postazione di lavoro è posto sullo stesso piano della tastiera, in posizione facilmente raggiungibile e dispone di uno spazio adeguato per il suo uso (Punto 1, lettera c), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

Laboratoriodi chimica e fisica L'analisi dell'attività lavorativa "Laboratoriodi chimica e fisica" del processo produttivo "Attività didattiche" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Elettrocuzione Il rischio di elettrocuzione è legato alla possibilità di elettrocuzione, durante l’utilizzo di particolari attrezzature elettriche, per contatto con cavi elettrici con rivestimento isolante non integro o per sovraccarico delle prese. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Le prese sono in numero adeguato e sono dislocate nel luogo di lavoro in funzione delle

apparecchiature elettriche presenti, al fine di evitare la necessità di prese volanti e la possibilità di un sovraccarico delle stesse.

2) I cavi elettrici volanti sono controllati visivamente prima dell'uso e sono posizionati in maniera da evitare un loro possibile tranciamento.

3) Tutte le attrezzature di lavoro sono installate in modo da proteggere i lavoratori esposti contro i rischi di

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un contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica (Allegato VI, punto 6.1., D.Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio: Punture, tagli, abrasioni In relazione alla tipologia di attrezzature utilizzate nello svolgimento delle attività del laboratorio, è possibile che gli studenti e i lavoratori possano subire piccoli tagli, abrasioni e schiacciamenti, ovviamente, l’entità di tali infortuni sarà di tipo lieve. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Le attrezzature di lavoro sono installate, disposte e usate in maniera tale da ridurre i rischi per i loro

utilizzatori e per le altre persone (Allegato VI, punto 1.1., D.Lgs. 81/2008). 2) Le attività si svolgono con la presenza attenta e costante del docente che impedisce l'uso improprio

degli strumenti.

Fattore di rischio: Investimento, ribaltamento Il rischio è legato al non corretto ancoraggio delle scaffalature o al loro eccessivo caricamento che comporta la possibilità che si verifichi un ribaltamento degli scaffali stessi o che da questi cada il materiale che vi è stato disposto. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Le scaffalature sono di portata idonea ai carichi. 2) Le scaffalature sono soggette a periodica verifica del buono stato.

Fattore di rischio: Incendio, esplosione Un'esplosione o un incendio possono avvenire in strutture in cui sono presenti sostanze o preparati infiammabili e/o esplosivi. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Dove sono stoccati materiali, sostanze o preparati chimici infiammabili o esplodenti sono previsti locali o

armadi provvisti della necessaria aerazione al fine di evitare l'accumulo e la concentrazione di vapori che possono dar luogo a fenomeni d'incendio.

2) L'azienda è dotata del certificato di prevenzione incendi.

Fattore di rischio: Esposizione ad agenti chimici Attività in cui sono utilizzati agenti chimici, o se ne prevede l'utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa. Esito della valutazione: Fascia di appartenenza. Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) La progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro è stata effettuata nel

rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

2) Le attrezzature di lavoro fornite sono idonee per l'attività specifica e sono mantenute adeguatamente nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

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3) Il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica è quello minimo in funzione della necessità della lavorazione nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

4) La durata e l'intensità dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi è ridotta al minimo, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque a ridurre, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

5) Sono fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

6) Le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, sono ridotte al minimo, in funzione delle necessità di lavorazione, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

7) Sono adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

8) La sostanza è usata e conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all'altro attraverso tubazioni stagne.

Dispositivi di protezione individuale adottati: Camice, Guanti, Maschera, Occhiali.

Biblioteca L'analisi dell'attività lavorativa "Biblioteca" del processo produttivo "Attività didattiche" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Elettrocuzione Il rischio di elettrocuzione è legato alla possibilità di elettrocuzione, durante l’utilizzo di particolari attrezzature elettriche (computer, lavagna luminosa, ecc.), per contatto con cavi elettrici con rivestimento isolante non integro o per sovraccarico delle prese. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Le prese sono in numero adeguato e sono dislocate nel luogo di lavoro in funzione delle

apparecchiature elettriche presenti, al fine di evitare la necessità di prese volanti e la possibilità di un sovraccarico delle stesse.

2) I cavi elettrici volanti sono controllati visivamente prima dell'uso e sono posizionati in maniera da evitare un loro possibile tranciamento.

3) Tutte le attrezzature di lavoro sono installate in modo da proteggere i lavoratori esposti contro i rischi di un contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica (Allegato VI, punto 6.1., D.Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio: Urti, colpi, impatti, compressioni Lesioni traumatiche da urti e cadute per utilizzo improprio di arredi. Ad esempio per urti contro le ante degli armadi e i cassetti delle scrivanie, caduta di materiale disposto in modo disordinato e non razionale sui ripiani degli armadi o sulle mensole, caduta delle mensole per eccessivo carico, utilizzo improprio di sedie per accedere alle mensole più in alto. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

Fattore di rischio: Lavoro in posture scorrette I docenti e gli allievi possono assumere posture non ergonomiche durante lo svolgimento delle attività che possono portare a malattie a carico della colonna vertebrale. Esito della valutazione:

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Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

Fattore di rischio: Movimentazione manuale dei carichi (sollevamento e trasporto) Il rischio di movimentazione manuale dei carichi è rilevante soprattutto quando il docente si trova ad assistere o a dover sollevare i ragazzi portatori di handicap, per i quali l'assistenza deve essere continuativa. Disturbi muscolo - scheletrici. Esito della valutazione: Fascia di appartenenza. Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili. Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Ambiente di lavoro (temperatura, umidità e ventilazione) con condizioni microclimatiche adeguate (ISO

11228 - 1). 2) Gli spazi dedicati alla movimentazione sono sufficienti (ISO 11228 - 1). 3) Sollevamento dei carichi eseguito sempre con due mani e da una sola persona (ISO 11228 - 1). 4) Carico da sollevare non estremamente freddo, caldo o contaminato (ISO 11228 - 1). 5) Altre attività di movimentazione manuale minimali (ISO 11228 - 1). 6) Adeguata frizione tra piedi e pavimento (ISO 11228 - 1). 7) Gesti di sollevamento eseguiti in modo non brusco (ISO 11228 - 1). 8) Carico movimentato inferiore a quello raccomandato per il gruppo di lavoratori considerato (ISO 11228-1). 9) Le condizioni di movimentazione del carico (frequenza, torsione del busto, altezza delle mani da terra,

distanza del carico da corpo, spostamento verticale del carico) sono accettabili (ISO 11228-1).

Fattore di rischio: Investimento, ribaltamento Il rischio è legato al non corretto ancoraggio delle scaffalature o al loro eccessivo caricamento che comporta la possibilità che si verifichi un ribaltamento degli scaffali stessi o che da questi cada il materiale che vi è stato disposto. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Le scaffalature sono di portata idonea ai carichi.

Palestra L'analisi dell'attività lavorativa "Palestra" del processo produttivo "Attività didattiche" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Elettrocuzione Il rischio di elettrocuzione è legato alla possibilità di elettrocuzione, durante l'utilizzo di particolari attrezzature elettriche, per contatto con cavi elettrici con rivestimento isolante non integro o per sovraccarico delle prese. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

Fattore di rischio: Punture, tagli, abrasioni In relazione alla tipologia di attrezzature utilizzate nello svolgimento delle attività è possibile che gli studenti e i lavoratori possano subire piccoli tagli, abrasioni e schiacciamenti, ovviamente, l'entità di tali infortuni sarà di tipo lieve. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

Page 44: DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Liceo.pdf · Valutazione dei Rischi è la rappresentazione dettagliata dei luoghi di lavoro, così come definiti dall'art. 62 del D.Lgs. 81/2008

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Fattore di rischio: Movimentazione manuale carichi (sollevamento e trasporto)

Il rischio di movimentazione manuale dei carichi può essere legato all'esigenza di sollevare e spostare le attrezzature di scena utilizzate per le rappresentazioni o per i saggi. Disturbi muscolo - scheletrici. Esito della valutazione: Fascia di appartenenza. Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili. Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Ambiente di lavoro (temperatura, umidità e ventilazione) con condizioni microclimatiche adeguate (ISO

11228 - 1). 2) Gli spazi dedicati alla movimentazione sono sufficienti (ISO 11228 - 1). 3) Sollevamento dei carichi eseguito sempre con due mani e da una sola persona (ISO 11228 - 1). 4) Carico da sollevare non estremamente freddo, caldo o contaminato (ISO 11228 - 1). 5) Altre attività di movimentazione manuale minimali (ISO 11228 - 1). 6) Adeguata frizione tra piedi e pavimento (ISO 11228 - 1). 7) Gesti di sollevamento eseguiti in modo non brusco (ISO 11228 - 1). 8) Carico movimentato inferiore a quello raccomandato per il gruppo di lavoratori considerato (ISO 11228-

1). 9) Le condizioni di movimentazione del carico (frequenza, torsione del busto, altezza delle mani da terra,

distanza del carico da corpo, spostamento verticale del carico) sono accettabili (ISO 11228-1).

Fattore di rischio: Scivolamenti, cadute a livello In relazione alla tipologia di attrezzature utilizzate nello svolgimento delle attività (quadro svedese, parallele, spalliere, ecc.) è possibile che gli studenti e i lavoratori possano essere soggetti a scivolamenti o cadute. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

Attività extradidattiche L'analisi del processo produttivo "Attività extradidattiche" ha permesso di verificare la presenza o meno di possibili indicatori di stress, quindi il fattore di rischio, è stato opportunamente valutato e convenientemente mitigato con l'attuazione delle relative misure di prevenzione.

Fattore di rischio: STRESS lavoro-correlato Rischi collegati allo stress lavoro-correlato dei “gruppi di lavoratori” come previsto dall'art. 28, comma 1, del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e secondo l'accordo europeo dell' 8 ottobre 2004. La maggior parte delle persone quando è sottoposta ai fattori stressanti avverte reazioni emotive di ansia, depressione, disagio, inquietudine o fatica. Esito della valutazione: Lo STRESS da lavoro-correlato è stato valutato applicando le indicazioni ISPESL: "La valutazione dello stress lavoro-correlato: proposta metodologica". La tabella, di seguito riportata, è sintesi dei risultati e del livello di rischio "stress lavoro-correlato" ottenuti mediante il percorso metodologico ISPESL di valutazione (per maggiori dettagli si rimanda al rapporto "Valutazione del rischio STRESS Lavoro-Correlato".

AREA Punteggio

Step checklist AREA A: Indicatori Aziendali

Indicatori Aziendali Basso [0] TOTALE AREA Basso [0]

Azienda con un numero di lavoratori inferiore o uguale a 10 e punteggio ottenuto rispondendo alle 10 domande dell'AREA A inferiore o uguale a 20, non è stato quindi necessario approfondire la valutazione completando la check list di indicatori verificabili (AREA B e AREA C).

Valutazione globale rischio 0

Page 45: DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Liceo.pdf · Valutazione dei Rischi è la rappresentazione dettagliata dei luoghi di lavoro, così come definiti dall'art. 62 del D.Lgs. 81/2008

pag. 45

AREA Punteggio

Step checklist AREA A: Indicatori Aziendali

Fascia di appartenenza: RISCHIO BASSO (punteggio compreso tra 0 e 17 e inferiore o uguale al 25% del punteggio massimo). L'analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Rischio Basso con probabilità Bassa ed entità del danno Lieve.

Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Condizioni organizzative che non possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. La

valutazione è ripetuta in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

Direzione e amministrazione L'analisi dell'attività lavorativa "Direzione e amministrazione" del processo produttivo "Attività extradidattiche" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Posture scorrette (VDT) Attività che comportano l'uso di attrezzature munite di videoterminale in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le pause, e comportanti problemi legati alla postura scarretta. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Il piano di lavoro ha una superficie a basso indice di riflessione, è stabile, di dimensioni sufficienti a

permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio (Punto 1, lettera d), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

2) L'altezza del piano di lavoro fissa o regolabile è compresa fra 70 e 80 centimetri (Punto 1, lettera d), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

3) Lo spazio a disposizione al di sotto del piano di lavoro permette l'alloggiamento e il movimento degli arti inferiori, nonchè l'ingresso del sedile e dei braccioli se presenti (Punto 1, lettera d), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

4) La profondità del piano di lavoro assicura una adeguata distanza visiva dallo schermo (Punto 1, lettera d), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

5) Il supporto per i documenti è stabile e regolabile ed è collocato in modo tale da ridurre al minimo i movimenti della testa e degli occhi (Punto 1, lettera d), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

6) Il sedile di lavoro è stabile e permette all'utilizzatore libertà nei movimenti, nonché una posizione comoda (Punto 1, lettera e), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

7) Il sedile di lavoro ha l'altezza regolabile in maniera indipendente dallo schienale (Punto 1, lettera e), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

8) Il sedile di lavoro ha dimensioni della seduta adeguate alle caratteristiche antropometriche del lavoratore (Punto 1, lettera e), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

9) Lo schienale fornisce un adeguato supporto alla regione dorso-lombare dell'utente perché è adeguato alle caratteristiche antropometriche del lavoratore e ha altezza e inclinazione regolabile (Punto 1, lettera e), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

10) Lo schienale e la seduta hanno bordi smussati (Punto 1, lettera e), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008). 11) I materiali della seduta e dello schienale presentano un livello di permeabilità tali da non

compromettere il comfort del lavoratore e pulibili (Punto 1, lettera e), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008). 12) Il sedile è dotato di un meccanismo girevole per facilitare i cambi di posizione e può essere spostato

agevolmente secondo le necessità dell'utilizzatore (Punto 1, lettera e), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio: Affaticamento visivo (VDT) Attività che comportano l'uso di attrezzature munite di videoterminale in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le pause, e comportanti affaticamento visivo.

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Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) La risoluzione dello schermo è tale da garantire una buona definizione, una forma chiara, una

grandezza sufficiente di caratteri e, inoltre, uno spazio adeguato tra essi (Punto 1, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

2) L'immagine sullo schermo è stabile, esente da sfarfallamento, tremolio o da altre forme di instabilità (Punto 1, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

3) La brillanza e il contrasto di luminanza tra i caratteri e lo sfondo dello schermo sono facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali (Punto 1, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

4) Lo schermo è orientabile ed inclinabile liberamente per adeguarsi facilmente alle esigenze del lavoratore (Punto 1, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

5) Lo schermo è posizionato su un sostegno separato o su un piano regolabile (Punto 1, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

6) Sullo schermo non sono presenti riflessi e riverberi che possono causare disturbi al lavoratore durante lo svolgimento della propria attività (Punto 1, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

7) Per i posti di lavoro in cui è assunta preferenzialmente la posizione seduta, lo schermo è posizionato di fronte al lavoratore in maniera che, anche agendo su eventuali meccanismi di regolazione, lo spigolo superiore dello schermo è posto un pò più in basso dell'orizzontale che passa per gli occhi del lavoratore e ad una distanza dagli occhi pari a circa 50-70 centimetri (Punto 1, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

8) La tastiera è separata dallo schermo ed è facilmente regolabile, inoltre, è dotata di meccanismo di variazione della pendenza per consentire al lavoratore di assumere una posizione confortevole ed è tale da non provocare l'affaticamento delle braccia e delle mani (Punto 1, lettera c), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

9) Lo spazio sul ripiano di lavoro consente l'appoggio degli avambracci davanti alla tastiera nel corso della digitazione, tenuto conto delle caratteristiche antropometriche del lavoratore (Punto 1, lettera c), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

10) La disposizione della tastiera e le caratteristiche dei tasti sono tali da agevolare l'uso della stessa (Punto 1, lettera c), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

11) Il mouse o qualsiasi dispositivo di puntamento in dotazione alla postazione di lavoro è posto sullo stesso piano della tastiera, in posizione facilmente raggiungibile e dispone di uno spazio adeguato per il suo uso (Punto 1, lettera c), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio: Igiene ambientale (VDT) Attività che comportano l'uso di attrezzature munite di videoterminale in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le pause, e comportanti problemi legati all'igiene ambientale. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Il posto di lavoro è ben dimensionato e allestito in modo da avere spazio sufficiente per permettere

cambiamenti di posizione e movimenti operativi (Punto 2, lettera a), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008). 2) L'illuminazione generale e specifica (lampade da tavolo) garantiscono un illuminamento sufficiente e un

contrasto appropriato tra lo schermo e l'ambiente circostante, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell'utilizzatore (Punto 2, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

3) I riflessi sullo schermo, eccessivi contrasti di luminanza e abbagliamento del lavoratore sono stati evitati disponendo adeguatamente la postazione rispetto all'ubicazione delle fonti di luce naturale e artificiale e delle superfici riflettenti di pareti e attrezzature traslucide o di colore chiaro (Punto 2, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

4) Le finestre sono munite di un opportuno dispositivo di copertura regolabile per attenuare la luce diurna che illumina il posto di lavoro (Punto 2, lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

5) Il rumore emesso dalle attrezzature presenti nel posto di lavoro non perturbano l'attenzione e la comunicazione verbale (Punto 2, lettera d), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

6) Le radiazioni, fatta eccezione per la parte visibile dello spettro elettromagnetico, sono ridotte a livelli trascurabili dal punta di vista della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori (Punto 2, lettera f), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

7) Le condizioni microclimatiche non sono causa di discomfort per i lavoratori (Punto 2, lettera e), allegato

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XXXIV, D.Lgs. 81/2008). 8) Le attrezzature di lavoro non producono un eccesso di calore che può essere causa di discomfort per i

lavoratori (Punto 2, lettera e), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio: Affaticamento mentale (VDT) Attività che comportano l'uso di attrezzature munite di videoterminale in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le pause, e comportanti problemi legati all’affaticamento mentale. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Il software adoperato dal lavoratore è adeguato alla mansione da svolgere (Punto 3, lettera a), allegato

XXXIV, D.Lgs. 81/2008). 2) Il software è di facile uso, adeguato al livello di conoscenza e di esperienza dell'utilizzatore (Punto 3,

lettera b), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008). 3) Il software è strutturato in modo tale da fornire indicazioni comprensibili sul corretto svolgimento

dell'attività (Punto 3, lettera c), allegato XXXIV, D.Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio: Urti, colpi, impatti, compressioni Lesioni traumatiche da urti e cadute per utilizzo improprio di arredi: urti contro le ante degli armadi e i cassetti delle scrivanie e degli schedari lasciati aperti; caduta di materiale disposto in modo disordinato e non razionale sui ripiani degli armadi o sulle mensole; caduta delle mensole per eccessivo carico; caduta per utilizzo improprio di sedie o dei ripiani delle scaffalature per accedere ai fascicoli più in alto; ribaltamento di scaffalature non opportunamente fissate al muro o di schedari non provvisti di dispositivi che impediscono la contemporanea apertura di più cassetti. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Le ante degli armadi realizzate in vetro trasparente, senza bordo, poco visibili, sono evidenziate con

appositi segnali visibili. 2) La documentazione, il materiale cartaceo ed i raccoglitori sono riposti sui ripiani degli armadi e sulle

scaffalature scaffalature in modo ordinato e razionale, osservando una corretta distribuzione dei carichi. 3) Le scaffalature sono soggette a periodica verifica del buono stato. 4) Le scaffalature sono di portata idonea ai carichi.

Fattore di rischio: Esposizione ad agenti chimici L'utilizzo delle attrezzature di ufficio come macchine fotocopiatrici, stampanti, ecc. nei luoghi di lavoro possono costituire una fonte di diversi agenti chimici, come l'ozono, polveri di toner, ecc. Le fotocopiatrici devone essere posizionate al di fuori degli uffici . Esito della valutazione: Fascia di appartenenza. Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) La progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro è stata effettuata nel

rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

2) Le attrezzature di lavoro fornite sono idonee per l'attività specifica e sono mantenute adeguatamente nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

3) Il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica è quello minimo in funzione della necessità della lavorazione nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

4) La durata e l'intensità dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi è ridotta al minimo, nel rispetto delle

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condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque a ridurre, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

5) Sono fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

6) Le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, sono ridotte al minimo, in funzione delle necessità di lavorazione, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

7) Sono adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

8) La sostanza è usata e conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all'altro attraverso tubazioni stagne.

Dispositivi di protezione individuale adottati: Guanti di lattice; Mascherina per polveri respirabili.

Vigilanza e piccola manutenzione L'analisi dell'attività lavorativa "Vigilanza e piccola manutenzione" del processo produttivo "Attività extradidattiche" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Elettrocuzione Il rischio di elettrocuzione è legato alla possibilità di elettrocuzione, durante l’utilizzo di particolari attrezzature elettriche, per contatto con cavi elettrici con rivestimento isolante non integro o per sovraccarico delle prese. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Tutte le attrezzature di lavoro sono installate in modo da proteggere i lavoratori esposti contro i rischi di

un contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica (Allegato VI, punto 6.1., D.Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio: Punture, tagli, abrasioni In relazione alla tipologia di attrezzature utilizzate è possibile che i lavoratori possano subire piccoli tagli, abrasioni e schiacciamenti, ovviamente, l’entità di tali infortuni sarà di tipo lieve. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

Fattore di rischio: Scivolamenti, cadute a livello L'uso di scale portatili, possibile nei piccoli lavori di manutenzione, comporta il rischio di caduta dall'alto. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Dispositivi di protezione individuale adottati: scarpe con fondo antiscivolo

Archiviazione pratiche L'analisi dell'attività lavorativa "Archiviazione pratiche" del processo produttivo "Attività extradidattiche" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione

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individuale.

Fattore di rischio: Investimento, ribaltamento Le pratiche sono archiviate su scaffalature metalliche. Quando le scaffalature non sono adeguatamente fissate alle pareti e/o di portata non adeguata, è possibile il loro ribaltamento accidentale a seguito di: urto da parte degli addetti, sbilanciamento del carico, appoggio di una scala portatile sulla quale sale l’addetto, trascinamento della struttura nel caso un addetto vi si appigli cadendo dalla scala portatile. E’ anche possibile la caduta della scaffalatura per cedimento strutturale in caso il carico superi la portata o se la struttura è deteriorata. Lesioni traumatiche da urti e cadute. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

Fattore di rischio: Scivolamenti, cadute a livello Uso delle scale portatili per l'archiviazione delle pratiche nelle parti alte delle scaffalature. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

Fattore di rischio: Incendio, esplosione Rischio di incendio per presenza di materiale combustibile (cartaceo); può essere determinato da inneschi accidentali (sovracorrenti negli impianti elettrici generali, mozziconi di sigaretta accesi, presenza di prodotti infiammabili) o dolosi. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

Uso delle attrezzature di ufficio L'analisi dell'attività lavorativa "Uso delle attrezzature di ufficio" del processo produttivo "Attività extradidattiche" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Esposizione ad agenti chimici L'utilizzo delle attrezzature di ufficio come macchine fotocopiatrici, stampanti, ecc. nei luoghi di lavoro possono costituire una fonte di diversi agenti chimici, come l'ozono, polveri di toner, ecc. Esito della valutazione: Fascia di appartenenza. Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) La progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro è stata effettuata nel

rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

2) Le attrezzature di lavoro fornite sono idonee per l'attività specifica e sono mantenute adeguatamente nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

3) Il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica è quello minimo in funzione della necessità della lavorazione nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

4) La durata e l'intensità dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi è ridotta al minimo, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque a ridurre, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

5) Sono fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da

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agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008). 6) Le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, sono ridotte al minimo, in funzione delle necessità di

lavorazione, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

7) Sono adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

8) La sostanza è usata e conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all'altro attraverso tubazioni stagne.

Dispositivi di protezione individuale adottati: Guanti di lattice; Mascherina per polveri respirabili.

Fattore di rischio: Elettrocuzione Il rischio di elettrocuzione è legato alla possibilità di elettrocuzione per contatto con cavi elettrici con rivestimento isolante non integro o per sovraccarico delle prese. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

Pulizia ordinaria L'analisi del processo produttivo "Pulizia ordinaria" ha permesso di verificare la presenza o meno di possibili indicatori di stress, quindi il fattore di rischio, è stato opportunamente valutato e convenientemente mitigato con l'attuazione delle relative misure di prevenzione.

Fattore di rischio: STRESS lavoro-correlato Rischi collegati allo stress lavoro-correlato dei “gruppi di lavoratori” come previsto dall'art. 28, comma 1, del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e secondo l'accordo europeo dell' 8 ottobre 2004. La maggior parte delle persone quando è sottoposta ai fattori stressanti avverte reazioni emotive di ansia, depressione, disagio, inquietudine o fatica. Esito della valutazione: Lo STRESS da lavoro-correlato è stato valutato applicando le indicazioni ISPESL: "La valutazione dello stress lavoro-correlato: proposta metodologica". La tabella, di seguito riportata, è sintesi dei risultati e del livello di rischio "stress lavoro-correlato" ottenuti mediante il percorso metodologico ISPESL di valutazione (per maggiori dettagli si rimanda al rapporto "Valutazione del rischio STRESS Lavoro-Correlato".

AREA Punteggio

Step checklist AREA A: Indicatori Aziendali

Indicatori Aziendali Basso [0] TOTALE AREA Basso [0]

Azienda con un numero di lavoratori inferiore o uguale a 10 e punteggio ottenuto rispondendo alle 10 domande dell'AREA A inferiore o uguale a 20, non è stato quindi necessario approfondire la valutazione completando la check list di indicatori verificabili (AREA B e AREA C).

Valutazione globale rischio 0

Fascia di appartenenza: RISCHIO BASSO (punteggio compreso tra 0 e 17 e inferiore o uguale al 25% del punteggio massimo). L'analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Rischio Basso con probabilità Bassa ed entità del danno Lieve.

Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Condizioni organizzative che non possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. La

valutazione è ripetuta in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

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Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti L'analisi dell'attività lavorativa "Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti" del processo produttivo "Pulizia ordinaria" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Esposizione ad agenti chimici Il rischio principale di questa attività è la inalazione e la conseguente intossicazione per la manipolazione di prodotti tossici utilizzati (detergenti, disinfettanti, ecc.). Esito della valutazione: Fascia di appartenenza. Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Nella scelta dei detergenti impiegati si preferiscono quelli che alla lettura delle etichette e delle schede

di sicurezza sono meno pericolosi. 2) La progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro è stata effettuata nel

rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

3) Le attrezzature di lavoro fornite sono idonee per l'attività specifica e sono mantenute adeguatamente nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

4) Il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica è quello minimo in funzione della necessità della lavorazione nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

5) La durata e l'intensità dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi è ridotta al minimo, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque a ridurre, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

6) Sono fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

7) Le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, sono ridotte al minimo, in funzione delle necessità di lavorazione, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

8) Sono adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

9) La sostanza è usata e conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all'altro attraverso tubazioni stagne.

Dispositivi di protezione individuale adottati: Guanti di gomma; Occhiali di sicurezza; Mascherina.

Spazzatura dei pavimenti L'analisi dell'attività lavorativa "Spazzatura dei pavimenti" del processo produttivo "Pulizia ordinaria" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Esposizione ad agenti chimici Il rischio principale di questa attività è la inalazione e la conseguente intossicazione per la manipolazione di prodotti tossici utilizzati (detergenti, disinfettanti, ecc.). Esito della valutazione: Fascia di appartenenza. Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

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Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) La progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro è stata effettuata nel

rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

2) Le attrezzature di lavoro fornite sono idonee per l'attività specifica e sono mantenute adeguatamente nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

3) Il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica è quello minimo in funzione della necessità della lavorazione nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

4) La durata e l'intensità dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi è ridotta al minimo, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque a ridurre, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

5) Sono fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

6) Le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, sono ridotte al minimo, in funzione delle necessità di lavorazione, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

7) Sono adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

8) La sostanza è usata e conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all'altro attraverso tubazioni stagne.

Dispositivi di protezione individuale adottati: Guanti di gomma; Occhiali di sicurezza; Mascherina.

Fattore di rischio: Esposizione ad agenti biologici Il fattore di rischio principale è quello biologico, dovuto al contatto con i materiali raccolti dalla macchina (polvere, decomposizione di insetti, spore, batteri, acari), soprattutto durante lo svuotamento del bidone o del sacchetto. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Gli aspiratori sono dotati di sacchetti raccoglitori della polvere di tipo monuso. Dispositivi di protezione individuale adottati: Guanti di gomma; Occhiali di sicurezza; Mascherina.

Fattore di rischio: Esposizione a vibrazioni Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni (HAV) al sistema mano-braccio inferiore a 2,5 m/s2. Esito della valutazione: Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV) A(8) = 1 m/s² (T.Eff. = 100%): "Inferiore a 2,5 m/s²"; Corpo Intero (WBV) A(8) = 0 m/s² (T.Eff. = 0%): "Non presente". Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Serio. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo

(Art. 182, D.Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio: Esposizione a rumore Attività con esposizione dei lavoratori a rumore durante il lavoro (Lex) inferiore a 80 dB(A).

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Esito della valutazione: Fascia di appartenenza. Sulla settimana di maggiore esposizione è "Inferiore a 80 dB(A)". Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a rumore, sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo, in

ogni caso, comunque, i livelli di rumore non superano i valori limite (Art. 189, D.Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio: Elettrocuzione Il rischio di elettrocuzione è legato alla possibilità di elettrocuzione, durante l'utilizzo di particolari attrezzature elettriche, per contatto con cavi elettrici con rivestimento isolante non integro o per sovraccarico delle prese. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

Lavaggio dei pavimenti L'analisi dell'attività lavorativa "Lavaggio dei pavimenti" del processo produttivo "Pulizia ordinaria" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Esposizione ad agenti chimici Il rischio principale di questa attività è la inalazione e la conseguente intossicazione per la manipolazione di prodotti tossici utilizzati (detergenti, disinfettanti, ecc.). Esito della valutazione: Fascia di appartenenza. Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) La progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro è stata effettuata nel

rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

2) Le attrezzature di lavoro fornite sono idonee per l'attività specifica e sono mantenute adeguatamente nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

3) Il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica è quello minimo in funzione della necessità della lavorazione nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

4) La durata e l'intensità dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi è ridotta al minimo, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque a ridurre, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

5) Sono fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

6) Le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, sono ridotte al minimo, in funzione delle necessità di lavorazione, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

7) Sono adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

8) La sostanza è usata e conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all'altro attraverso tubazioni stagne.

Dispositivi di protezione individuale adottati: Guanti di gomma; Occhiali di sicurezza; Mascherina.

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Fattore di rischio: Scivolamenti, cadute a livello Nell’attività si prevede che il pavimento sia scivoloso per cui sono possibili fattori di rischio di tipo traumatico (contusioni, distorsioni, fratture) e strappi muscolari agli arti e alla colonna. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Dispositivi di protezione individuale adottati: Calzature antisdrucciolo.

Pulizia delle superfici verticali (interne) L'analisi dell'attività lavorativa "Pulizia delle superfici verticali (interne)" del processo produttivo "Pulizia ordinaria" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Esposizione ad agenti chimici Il rischio principale di questa attività è la inalazione e la conseguente intossicazione per la manipolazione di prodotti tossici utilizzati (detergenti, disincrostanti, ecc.). Esito della valutazione: Fascia di appartenenza. Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) La progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro è stata effettuata nel

rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

2) Le attrezzature di lavoro fornite sono idonee per l'attività specifica e sono mantenute adeguatamente nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

3) Il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica è quello minimo in funzione della necessità della lavorazione nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

4) La durata e l'intensità dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi è ridotta al minimo, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque a ridurre, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

5) Sono fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

6) Le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, sono ridotte al minimo, in funzione delle necessità di lavorazione, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

7) Sono adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

8) La sostanza è usata e conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all'altro attraverso tubazioni stagne.

Dispositivi di protezione individuale adottati: Guanti di gomma; Occhiali di sicurezza; Mascherina.

Fattore di rischio: Scivolamenti, cadute a livello Attività in cui si prevede l'uso di scale che comportano la possibilità di caduta dall'alto. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve.

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Pulizia e disinfezione dei servizi igienici L'analisi dell'attività lavorativa "Pulizia e disinfezione dei servizi igienici" del processo produttivo "Pulizia ordinaria" ha permesso di individuare i seguenti fattori di rischio, opportunamente valutati e convenientemente mitigati con l'attuazione delle relative misure di prevenzione e protezione e l'adozione dei dispositivi di protezione individuale.

Fattore di rischio: Esposizione ad agenti chimici Il rischio principale di questa attività è la inalazione e la conseguente intossicazione per la manipolazione di prodotti tossici utilizzati (detergenti, disinfettanti, ecc.). Esito della valutazione: Fascia di appartenenza. Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Misure di prevenzione e protezione attuate: 1) Nella scelta dei detergenti impiegati si preferiscono quelli che alla lettura delle etichette e delle schede

di sicurezza sono meno pericolosi. 2) Le sostanze sono impiegate nei contenitori originali e non si effettuano miscele tra sostanze. (Per

esempio: Se si miscela un detergente contenente cloro con uno contenente un acido si produce una mistura che se respirata per cinque minuti è letale).

3) La progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro è stata effettuata nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

4) Le attrezzature di lavoro fornite sono idonee per l'attività specifica e sono mantenute adeguatamente nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

5) Il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica è quello minimo in funzione della necessità della lavorazione nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

6) La durata e l'intensità dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi è ridotta al minimo, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque a ridurre, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

7) Sono fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

8) Le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, sono ridotte al minimo, in funzione delle necessità di lavorazione, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

9) Sono adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti (Art. 224, D.Lgs. 81/2008).

10) La sostanza è usata e conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all'altro attraverso tubazioni stagne.

Dispositivi di protezione individuale adottati: Guanti di gomma; Occhiali di sicurezza; Mascherina.

Fattore di rischio: Esposizione ad agenti biologici Il rischio da esposizione di agenti biologici è derivato dall'ambiente di lavoro in cui l'addetto opera. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Dispositivi di protezione individuale adottati: Guanti di gomma; Occhiali di sicurezza; Mascherina.

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Fattore di rischio: Scivolamenti, cadute a livello Nell’attività si prevede che il pavimento sia scivoloso per cui sono possibili fattori di rischio di tipo traumatico (contusioni, distorsioni, fratture) e strappi muscolari agli arti e alla colonna. Esito della valutazione: Rischio Basso con probabilità Bassissima ed entità del danno Lieve. Dispositivi di protezione individuale adottati: Calzature antisdrucciolo. Esito dell'analisi e della valutazione A conclusione della verifica effettuata sui “PROCESSI PRODUTTIVI” della rispondenza ai requisiti di salute e sicurezza, risulta che tutti i requisiti di legge sono soddisfatti. Le difformità riportate nel presente capitolo, invece, sono oggetto di ulteriore analisi nel “PROGRAMMA di MIGLIORAMENTO” dove sarà riportato il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, nonché i ruoli dell’organizzazione aziendale che dovranno provvedere alla loro attuazione.

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VERIFICA delle MACCHINE e ATTREZZATURE verifica dei requisiti di salute e di sicurezza di macchine, attrezzature ed

impianti non conformi alle direttive comunitarie di prodotto (Titolo III, capo I, D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)

La verifica delle attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori, siano esse macchine, impianti, attrezzature, utensili o apparecchiature, è stata effettuata accertandone la conformità ai requisiti di salute e sicurezza di cui al titolo III, capo I, del D.Lgs. 81/2008. Criteri adottati per la verifica Le attrezzature di lavoro sono state verificate valutandone la conformità alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto. Per eliminare le eventuali difformità riscontrate, nel capitolo "PROGRAMMA di MIGLIORAMENTO" è stata effettuata la successiva analisi delle misure in fase di attuazione, che saranno adottate successivamente alla data del presente documento.

Elenco delle attrezzature di lavoro verificate Si riportano di seguito (solo) le attrezzature di lavoro di cui si è verificata la conformità ai requisiti generali di sicurezza di cui all'allegato V. 1) Utensili manuali; 2) Utensili elettrici (piccoli); 3) Lavagna luminosa. Esito dell'analisi e valutazione A conclusione della verifica effettuata sulle “MACCHINE ED ATTREZZATURE” della rispondenza ai requisiti di salute e sicurezza, è risultato che tutti i requisiti di legge sono soddisfatti. Le difformità riportate nel presente capitolo, invece, sono oggetto di ulteriore analisi nel “PROGRAMMA di MIGLIORAMENTO” dove sarà riportato il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, nonché i ruoli dell’organizzazione aziendale che dovranno provvedere alla loro attuazione.

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SORVEGLIANZA SANITARIA sorveglianza sanitaria dei lavoratori

(Art. 41, D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)

La sorveglianza sanitaria adottata dall'azienda è effettuata conformemente alle disposizioni dell'art. 41 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, e comprende: - visita preventiva intesa a constatare l'assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato

al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica; - visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità

alla mansione specifica; - visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi

professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell'attività lavorativa svolta, al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica;

- visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l'idoneità alla mansione specifica; - visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente. Tali visite mediche comprendono gli esami clinici e biologici e le indagini diagnostiche mirati al rischio e ritenuti necessari dal medico competente.

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FORMAZIONE e INFORMAZIONE formazione, informazione e addestramento dei lavoratori

(Artt. 36 e 37, D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)

Il programma di informazione, formazione e addestramento dei lavoratori adottato dall'azienda è svolto conformemente alle disposizioni dell'art. 36 e 37 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81. Ciascun lavoratore è adeguatamente informato: - sui rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro connessi all'attività dell'impresa in generale; - sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l'evacuazione dei luoghi di lavoro; - sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di emergenza (primo soccorso e

prevenzione incendi); - sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico

competente; - Inoltre, ciascun lavoratore è adeguatamente informato: - sui rischi specifici cui è sottoposto in relazione all'attività svolta, le normative di sicurezza e le

disposizioni aziendali in materia; - sui pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di

sicurezza previsti dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica; - sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate; - Ciascun lavoratore riceve una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, con particolare riferimento a: - concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e

doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza; - rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e

protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell'azienda; - .

Ulteriori contenuti per formazione, informazione e addestramento Per le mansioni di seguito elencate sono riportati gli ulteriori contenuti concernenti la formazione, l'informazione e l'addestramento, derivanti dai rischi specifici dell'attività lavorativa. Addetto all'attività di "Laboratorio tecnico" 1) Fattore di rischio "Elettrocuzione":

é necessaria una adeguata formazione e informazione 2) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici":

é necessaria una adeguata formazione e informazione 3) Fattore di rischio "Incendio, esplosione":

é necessaria una adeguata formazione e informazione 4) Fattore di rischio "Investimento, ribaltamento":

é necessaria una adeguata formazione e informazione Addetto all'attività di "Direzione e amministrazione" 1) Fattore di rischio "Affaticamento mentale (VDT)":

è necessario effettuare la dovuto formazione e informazione 2) Fattore di rischio "Affaticamento visivo (VDT)":

è necessario effettuare la dovuto formazione e informazione 3) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici":

è necessario effettuare la dovuto formazione e informazione 4) Fattore di rischio "Igiene ambientale (VDT)":

è necessario effettuare la dovuto formazione e informazione 5) Fattore di rischio "Posture scorrette (VDT)":

è necessario effettuare la dovuto formazione e informazione 6) Fattore di rischio "Urti, colpi, impatti, compressioni":

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è necessario effettuare la dovuto formazione e informazione Addetto all'attività di "Vigilanza e piccola manutenzione" 1) Fattore di rischio "Elettrocuzione":

è necessario effettuare la dovuto formazione e informazione 2) Fattore di rischio "Punture, tagli, abrasioni":

è necessario effettuare la dovuto formazione e informazione 3) Fattore di rischio "Scivolamenti, cadute a livello":

è necessario effettuare la dovuto formazione e informazione Addetto all'attività di "Archiviazione pratiche" 1) Fattore di rischio "Incendio, esplosione":

é necessaria una adeguata formazione e informazione 2) Fattore di rischio "Investimento, ribaltamento":

é necessaria una adeguata formazione e informazione 3) Fattore di rischio "Scivolamenti, cadute a livello":

é necessaria una adeguata formazione e informazione Addetto all'attività di "Uso di attrezzature di ufficio" 1) Fattore di rischio "Elettrocuzione":

é necessaria una adeguata formazione e informazione 2) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici":

é necessaria una adeguata formazione e informazione Addetto all'attività di "Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti" 1) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici":

é necessaria una adeguata formazione e informazione Addetto all'attività di "Lavaggio dei pavimenti" 1) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici":

é necessaria una adeguata formazione e informazione 2) Fattore di rischio "Scivolamenti, cadute a livello":

é necessaria una adeguata formazione e informazione Addetto all'attività di "Pulizia delle superfici verticali (interne)" 1) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici":

é necessaria una adeguata formazione e informazione 2) Fattore di rischio "Scivolamenti, cadute a livello":

é necessaria una adeguata formazione e informazione Addetto all'attività di "Pulizia e disinfezione dei servizi igienici" 1) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti biologici":

é necessaria una adeguata formazione e informazione 2) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici":

é necessaria una adeguata formazione e informazione 3) Fattore di rischio "Scivolamenti, cadute a livello":

é necessaria una adeguata formazione e informazione

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ELENCO MANSIONI per RISCHI SPECIFICI individuazione delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici

(Art. 28, comma 2, lettera f), D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)

Nel presente capitolo è riportato l’elenco delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici e che, pertanto, sono state affidate a lavoratori particolarmente esperti e stabilmente inseriti nell’ambiente di lavoro. Nel ciclo produttivo non sono espletate mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, significativa esperienza, adeguata formazione e addestramento.

Elenco delle mansioni Di seguito è riportata l’individuazione delle mansioni che, eventualmente, espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, significativa esperienza, adeguata formazione e addestramento, così come previsto dall'art. 28, comma 2, lettera f), del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81. Per ogni mansione, inoltre, sono riportati i relativi rischi specifici. Addetto all'attività di "Laboratorio tecnico" 1) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici"; 2) Fattore di rischio "Incendio, esplosione". Addetto all'attività di "Direzione e amministrazione" 1) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici". Addetto all'attività di "Archiviazione pratiche" 1) Fattore di rischio "Incendio, esplosione". Addetto all'attività di "Uso di attrezzature di ufficio" 1) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici". Addetto all'attività di "Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti" 1) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici". Addetto all'attività di "Spazzatura dei pavimenti" 1) Fattore di rischio "Esposizione a rumore"; 2) Fattore di rischio "Esposizione a vibrazioni"; 3) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti biologici"; 4) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici". Addetto all'attività di "Lavaggio dei pavimenti" 1) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici". Addetto all'attività di "Pulizia delle superfici verticali (interne)" 1) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici". Addetto all'attività di "Pulizia e disinfezione dei servizi igienici" 1) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti biologici"; 2) Fattore di rischio "Esposizione ad agenti chimici".

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PROGRAMMA di MIGLIORAMENTO programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel

tempo dei livelli di sicurezza (Art. 28, comma 2, lettere c) e d), D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)

Nel presente capitolo è riportato il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento, nel tempo, dei livelli di sicurezza; esso è stato definito -a conclusione del processo valutativo- in base alle criticità risultanti dalle verifiche dei requisiti di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, dei processi produttivi e delle attrezzature di lavoro. Priorità di attuazione delle misure La gamma di priorità di attuazione delle misure, di seguito riportata, è graduata in funzione della soglia di rischio.

Priorità di attuazione delle misure Rischio Priorità immediata Rischio alto Priorità adottabile nel breve termine Rischio rilevante Priorità adottabile nel medio termine Rischio medio e moderato Priorità adottabile nel lungo termine Rischio basso

Misure ritenute opportune e procedure di attuazione Di seguito sono elencate le misure individuate al fine di migliorare i livelli di sicurezza, le relative procedure di attuazione, con l'indicazione, inoltre, dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere e delle priorità d'intervento. 1) Non sono presenti scale a norma Tutte le scale non a norma vanno sostituite con quelle a norma Ruolo: Datore di Lavoro (GIZZI FRANCESCO) Priorità: Immediata 2) Le scaffalature non sono stabilmente fissate al soffitto o alle pareti o comunque

realizzate con una struttura tale che sia impossibile la caduta per ribaltamento Vanno posizionati adeguati gamgi di fissaggio Ruolo: Datore di Lavoro (GIZZI FRANCESCO) Priorità: Immediata 3) Le scale semplici portatili noN dispongono di dispositivi antisdrucciolevoli alle

estremità inferiori dei due montanti Ove possibile vanno inseriti dispositivi antisdrucciolevoli, in caso di impossibilità di inserimento le scale

vanno eliminate Ruolo: Datore di Lavoro (GIZZI FRANCESCO) Priorità: Immediata 4) Gli studenti non sono sempre adeguatamente informati sull'uso delle

attrezzature di lavoro, e naturalmente sui rischi derivanti nel caso di un uso improprio.

Nei laboratori deve essere eseguita sempre l'informazione sui rischi derivanti dall'uso delle attrezzature Ruolo: Datore di Lavoro (GIZZI FRANCESCO) Priorità: Immediata 5) Durante le operazioni di lavaggio sono utilizzate le adeguate calzature. Gli addetti a tali mansioni devono essere forniti di calzature idonee.

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Ruolo: Datore di Lavoro (GIZZI FRANCESCO) Priorità: Medio termine 6) Le finestre e i lucernari non i sono stati concepiti e dotati delle attrezzature

necessarie per la loro pulizia nel rispetto della sicurezza dei lavoratori impiegati in tale lavoro e di quelli presenti nell'edificio ed intorno ad esso

I coolaboratori scolastici devono essere dotati di adeguate attrezzature per la pulizia delle finestre. In caso urgente necessità di adottare posizioni particolari devono essere sempre usate cinture di ancoraggio e di sicurezza a norma. Tale attrezzatura deve essere acquistata.

Ruolo: Datore di Lavoro (GIZZI FRANCESCO) Priorità: Breve termine 7) Il pavimento esterni anteriori agli ingressi principali ( Via A. Moro) non sono

antisdrucciolevoli specie in caso di gelo e di pioggia si consiglia di posizionare nei mesi invernali pavimentazioni provvisprie sintetiche antisdrucciolo 8) Gli armadi nel laboratorio di chimica non sono collegati con una aspirazione

esterna. Tale attrezzatura deve essere montata in modo corretto ho sostituita con componenti pià moderni. Ruolo: Datore di Lavoro (GIZZI FRANCESCO) Priorità: Immediata 9) I Parapetti delle scale del corpo C ed E non sono a norma in quanto hanno elementi

orizzantali che permetto “ L’arrampicamento” vanno previsti dei pannelli che impediscono tale uso improprio. Ruolo: Datore di Lavoro (GIZZI FRANCESCO) Priorità: Immediata

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DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE documentazione disponibile in azienda

Di seguito è riportato l'elenco della documentazione custodita presso l'azienda.

Documentazione disponibile in azienda: L'elenco riporta la documentazione disponibile in azienda; in alcuni casi il dettaglio dei documenti è stato riportato nelle note esplicative. Autorizzazioni ( sono archiviate presso gli uffici della Provincia) 1) Autorizzazione e disegni di allacciamento degli scarichi idrici; 2) Certificato di Nulla Osta all’Esercizio/Dichiarazione di Inizio Attività; 3) Planimetria dei locali di lavoro; 4) Autorizzazioni/Concessioni edilizie /Condono edilizio; 5) Certificato di Agibilità non definitivo Incarichi 1) Nomina addetti all' Emergenza, Evacuazione e Primo Soccorso; 2) Verbali di avvenuta formazione informazione sui rischi relativi alla mansione svolta; 3) Documentazione possesso requisiti R.S.P.P.; 6) Nomina R.S.P.P.; 7) Attestato partecipazione corso di formazione R.S.P.P.; Sorveglianza sanitaria 1) Denunce INAIL malattie professionali; 2) Nomina Medico competente; 3) Cartelle sanitarie e di rischio del lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria; 4) Giudizi idoneità sanitaria dei lavoratori; Attrezzature ( sono archiviate presso gli uffici della Provincia) 1) Libretti di omologazione dei serbatoi e/o impianti di vapore o gas; 2) Libretti di omologazione dei compressori d’aria; 3) Licenza ascensori e montacarichi; Impianti 1) Progetto dell’impianto di riscaldamento; ( è archiviato presso gli uffici della Provincia) Impianti elettrici ( sono archiviate presso gli uffici della Provincia) 1) Dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico;

Certificato di conformità dell'impianto elettrico e ricevuta della comunicazione all'ISPESL dell'installazione dell'impianto di messa a terra e dell'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche.

2) Progetto dell’impianto elettrico; 3) Verbali di verifica dell'impianto elettrico e di messa a terra; 4) Richiesta di verifica periodica dell'impianto di messa a terra;

Attestazione di trasmissione della richiesta di verifica periodica biennale/quinquennale dell'impianto di terra, inoltrata all'ASL o a organismi abilitati dal Ministero delle Attività produttive.

Prevenzione incendi 1) Dichiarazione di conformità dell’impianto idrico antincendio; (è archiviato presso gli uffici della Provincia) 2) Verifiche semestrali dell’impianto antincendio; 3) Progetto dell’impianto idrico antincendio; (è archiviato presso gli uffici della Provincia) 4) Registro di verifica degli estintori; 5) Piano Emergenza e Evacuazione; Formazione informazione 1) Attestazione svolgimento corsi formativi dei lavoratori; Altro 1) Registro infortuni;

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APPENDICE

In questa appendice sono riportati tutti quegli elementi ritenuti opportuni per una maggiore comprensione del piano. Glossario La terminologia utilizzata nel presente documento è quella definita all'art. 2 del D.Lgs. 81/2008 - Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell'ambito

dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società , anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell'ente stesso; l’associato in partecipazione di cui all'articolo 2549, e seguenti del codice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all'articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui a specifiche disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; il volontario, come definito dalla legge 1. agosto 1991, n. 266; i volontari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile; il volontario che effettua il servizio civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1. dicembre 1997, n. 468, e successive modificazioni;

- Datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e

l’assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività , ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest'ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall'organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell'ubicazione e dell'ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l’attività , e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo;

- Azienda: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato; - Dirigente: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla

natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa;

- Preposto: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali

adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa;

- Responsabile del servizio di prevenzione e protezione persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32, del D.Lgs. 81/2008

designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

- Addetto al servizio di prevenzione e protezione persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32, del D.Lgs. 81/2008

facente parte del servizio di cui alla lettera l); - Medico competente medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all'articolo 38, che

collabora, secondo quanto previsto all'articolo 29, comma 1, D.Lgs. 81/2008 con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed e' nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti

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gli altri compiti di cui al presente decreto; - Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e

della sicurezza durante il lavoro; - Servizio di prevenzione e protezione dai rischi insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all'azienda finalizzati all'attività di prevenzione e

protezione dai rischi professionali per i lavoratori; - Sorveglianza sanitaria insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione

all'ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell'attività lavorativa;

- Prevenzione il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro,

l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrità dell'ambiente esterno;

- Salute stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o

d’infermità; - Valutazione dei rischi valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti

nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività , finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza;

- Pericolo proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; - Rischio probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione

ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione; - Unità produttiva stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all'erogazione di servizi, dotati di autonomia

finanziaria e tecnico funzionale; - Norma tecnica specifica tecnica, approvata e pubblicata da un’organizzazione internazionale, da un organismo

europeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria; - Buone prassi soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buona tecnica,

adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate e raccolte dalle regioni, dall'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), dall'Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all'articolo 51, D.Lgs. 81/2008 validate dalla Commissione consultiva permanente di cui all'articolo 6, previa istruttoria tecnica dell'ISPESL, che provvede a assicurarne la più ampia diffusione;

- Linee guida atti di indirizzo e coordinamento per l’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza

predisposti dai Ministeri, dalle regioni, dall'ISPESL e dall'INAIL e approvati in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;

- Formazione processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di

prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi;

- Informazione complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla

gestione dei rischi in ambiente di lavoro; - Addestramento complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine,

impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro.

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INDICE

Premessa ......................................................................................................................................... Dati identificativi aziendali................................................................................................................ Descrizione dei luoghi di lavoro ....................................................................................................... .Descrizione dei processi produttivi ................................................................................................. • Attività didattiche ........................................................................................................................ • Didattica teorica ...................................................................................................................... . • Laboratorio linguistico e di informatica ................................................................................... . • Laboratoriodi chimica e fisica ................................................................................................. • Biblioteca ................................................................................................................................ • Palestra .................................................................................................................................. • Attività extradidattiche ................................................................................................................ • Direzione e amministrazione .................................................................................................. • Vigilanza e piccola manutenzione .......................................................................................... • Archiviazione pratiche ............................................................................................................ • Uso delle attrezzature di ufficio .............................................................................................. • Pulizia ordinaria .......................................................................................................................... • Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti ......................................................................... • Spazzatura dei pavimenti ....................................................................................................... • Lavaggio dei pavimenti ........................................................................................................... • Pulizia delle superfici verticali (interne) .................................................................................. • Pulizia e disinfezione dei servizi igienici ................................................................................. Criteri di valutazione dei rischi ......................................................................................................... Criterio per le lavoratrici madri ......................................................................................................... Analisi e valutazione dei rischi ......................................................................................................... Verifica dei luoghi di lavoro .............................................................................................................. Verifica dei processi produttivi ......................................................................................................... Verifica delle macchine e attrezzature ............................................................................................. Sorveglianza sanitaria ..................................................................................................................... Formazione e informazione ............................................................................................................. Elenco mansioni per rischi specifici ................................................................................................. Programma di miglioramento .......................................................................................................... Documentazione disponibile ............................................................................................................ Appendice ........................................................................................................................................

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VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE relazione sulla valutazione del rischio rumore

(Art. 190 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. - D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 - UNI 9432)

LUOGO e DATA: AVEZZANO, 20/11/2019

REVISIONE:

DESCRIZIONE:

IL DATORE DI LAVORO

_____________________________________

(FRANCESCO GIZZI)

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

_____________________________________ (GIANCARLO DI BASTIANO)

CerTus-LdL by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

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ANALISI E VALUTAZIONE

La valutazione del rischio è stata effettuata in conformità alla normativa italiana vigente: - D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della

sicurezza nei luoghi di lavoro". Testo coordinato con:

- D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 agosto 2008, n. 129; - D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133; - D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14; - L. 18 giugno 2009, n. 69; - L. 7 luglio 2009, n. 88; - D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106; - D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25; - D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122; - L. 4 giugno 2010, n. 96.

Premessa La valutazione del rumore, riportata di seguito, è stata eseguita considerando in particolare :

1. il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi compresa l’eventuale esposizione a rumore impulsivo; 2. i valori limite di esposizione ed i valori, superiori ed inferiori, di azione di cui all’art. 189 del D.Lgs. del 9 aprile 2008,

n.81; 3. gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore e quelli derivanti da eventuali

interazioni tra rumore e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e tra rumore e vibrazioni; 4. gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento

o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni;le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori di attrezzature e macchinari in conformità alle vigenti disposizioni in materia e l’eventuale esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore;

5. l’eventuale prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre all’orario di lavoro normale; 6. le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria e dalla letteratura scientifica disponibile; 7. la disponibilità di DPI con adeguate caratteristiche di attenuazione; 8. la normativa tecnica nazionale UNI 9432 e UNI 458

Qualora i dati indicati nelle schede di valutazione, riportate nella relazione, hanno origine da Banca Dati [B], la valutazione relativa a quella scheda ha carattere preventivo, cosi come previsto dall'art. 190 del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n. 81. Descrizione dell'ambiente e dei metodi di lavoro Sono state acquisite tutte le informazioni atte a fornire un quadro completo ed obiettivo delle attività pertinenti al lavoratore, in particolare si è indagato su:

1. i cicli tecnologici, le modalità di esecuzione del lavoro, i mezzi e i materiali usati; 2. la variabilità delle lavorazioni; 3. le caratteristiche del rumore; 4. le condizioni acustiche intorno alla postazione di misura, compresa la presenza di eventuali segnali di avvertimento e/o

allarme; 5. i parametri microclimatici più significativi (temperatura, umidità, pressione, velocità dell’aria, ecc.) se possono

influenzare i valori misurati e il corretto funzionamento degli strumenti utilizzati; 6. le postazioni di lavoro occupate e i tempi di permanenza nelle stesse; 7. le eventuali pause o periodi di riposo e le relative postazioni o ambienti dove sono fruite; 8. l’eventuale presenza di gruppi di lavoratori acusticamente omogenei.

Posizioni di misura, modalità e durata delle misurazioni Sia che i dati relativi ai livelli equivalenti e di picco provengano da misurazione in opera [A] o da banca dati [B], per la posizione di misura, modalità e durata delle misurazioni sono state rispettate le regole della normativa tecnica:

1. Per posizioni lavorative per le quali la posizione della testa non è univocamente definita, nel caso di una postazione di lavoro occupata successivamente da più lavoratori, l’altezza del microfono è individuata secondo le disposizioni della normativa tecnica: per persone in piedi: 1,55 m ± 0,075 m dal piano di calpestio su cui poggia la persona; per persone sedute: 0,80 m ± 0,05 m sopra il centro del sedile, con le regolazioni orizzontale e verticale della sedia scelte quanto più possibile prossime a quelle medie. Per misurazioni eseguite in presenza del lavoratore, il microfono è posizionato all’altezza dell’orecchio che percepisce il più elevato dei livelli sonori continui equivalenti ponderati A, ad una distanza da 0,10 m a 0,40 m dall’entrata del canale uditivo esterno dell’orecchio stesso. Il microfono è orientato nella stessa

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direzione dello sguardo del lavoratore durante l’esecuzione dell’attività. Qualora non sia impossibile rispettare tali indicazioni riguardo al posizionamento e all’orientamento, il microfono è posizionato e orientato in modo tale da fornire la migliore approssimazione dell’esposizione al rumore del lavoratore, avendo cura di riportare le condizioni di posizionamento nella relazione tecnica.

2. Nel caso di utilizzo del misuratore personale di esposizione, il microfono è posizionato almeno 0,04 m al di sopra della spalla, ad una distanza di almeno 0,1 m dall’ingresso del canale uditivo esterno.

3. Per ogni singolo rilievo è scelto un tempo di misura congruo alle caratteristiche del rumore misurato: stazionario, ciclico, fluttuante o impulsivo.

Strumentazione utilizzata Tutta la strumentazione usata (fonometro, filtri, calibratore) soddisfa i requisiti della classe 1 in conformità alla CEI EN in vigore .La strumentazione utilizzata per l’effettuazione delle misure è stata controllata da laboratorio di taratura autorizzato dal SIT (Servizio di Taratura in Italia). I dati relativi alla strumentazione utilizzata per le misurazioni in opera [A] si allegano alla presente relazione, i dati relativi alla strumentazione utilizzata dal CPT di Torino [B] sono i seguenti:

1. analizzatore Real Time Bruel & Kjaer mod. 2143 (analisi in frequenza delle registrazioni su nastro magnetico); 2. registratore Marantz CP 230; 3. n. 1 fonometro integratore Bruel & Kjaer mod. 2230 matricola 1624440; 4. n. 2 fonometri integratori Bruel & Kjaer mod. 2221 matricola 1644549 e matricola 1644550; 5. n. 3 microfoni omnidirezionali Bruel & Kjaer:

- mod. 4155 matricola 1643684 da 1/2" calibrato presso il laboratorio I.E.C. il 14.1.1992 (certificato n. 92011M); - mod. 4155 matricola 1640487 da 1/2" calibrato presso il laboratorio I.E.C. il 14.1.1992 (certificato n. 92012M); - mod. 4155 matricola 1640486 da 1/2" calibrato presso il laboratorio I.E.C. il 14.1.1992 (certificato n. 92015M);

6. n. 1 calibratore di suono Bruel & Kjaer mod. 4230 matricola 1234383 calibrato presso il laboratorio I.E.C. il 4.3.1992 (certificato n. 92024C).

Per l’aggiornamento delle misure (anni 1999-2000) sono stati utilizzati: 1. n. 1 fonometro integratore Bruel & Kjaer modello 2231 matricola 1674527 calibrato presso il laboratorio I.E.C. il

6.7.1999 (certificato 99/264/F); 2. n. 1 microfono omnidirezionale Bruel & Kjaer modello 4155 matricola 1675521 calibrato presso il laboratorio I.E.C. il

6.7.1999 (certificato 99/264/F); 3. n. 1 calibratore di suono Bruel & Kjaer mod. 4230 matricola 1670857 calibrato presso il laboratorio I.E.C. il 7.7.1999

(certificato 99/265/C); Il funzionamento degli strumenti è stato controllato prima e dopo ogni ciclo di misura con il calibratore Bruel & Kjaer tipo 4230 citato in precedenza. La strumentazione utilizzata per l’effettuazione delle misure è stata controllata dal laboratorio I.E.C. di taratura autorizzato con il n. 54/E dal SIT (Servizio di Taratura in Italia) che ha rilasciato i certificati di taratura sopra riportati. Calcolo dei livelli di esposizione I modelli di calcolo adottati per stimare i livelli di esposizione giornaliera o settimanale di ciascun lavoratore, l'attenuazione e adeguatezza dei dispositivi sono i modelli riportati nella normativa tecnica nazionale UNI 9432 e UNI 458. In particolare ai fini del calcolo dell’esposizione personale al rumore è stata utilizzata la seguente espressione che impiega le percentuali di tempo dedicato alle attività, anziché il tempo espresso in ore/minuti:

dove:

LEX è il livello di esposizione personale in dB(A); LAeq, i è il livello di esposizione media equivalente Leq in dB(A) prodotto dall’i-esima attività comprensivo delle incertezze; Pi è la percentuale di tempo dedicata all’attività i-esima

Ai fini della verifica del rispetto del valore limite 87 dB(A) per il calcolo dell’esposizione personale effettiva al rumore l’espressione utilizzata è analoga alla precedente dove, però, si è utilizzato al posto di livello di esposizione media equivalente il livello di esposizione media equivalente effettivo che tiene conto dell’attenuazione del DPI scelto. I metodi utilizzati per il calcolo del LAeq, i effettivo e del ppeak effettivo a livello dell’orecchio quando si indossa il protettore auricolare , a seconda dei dati disponibili sono quelli previsti dalla norma UNI 458:

1. Metodo in Banda d'Ottava 2. Metodo HML 3. Metodo di controllo HML 4. Metodo SNR 5. Metodo per rumori impulsivi

La verifica di efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell’udito, applicando sempre le indicazioni fornite dalla UNI EN 458, è stata fatta confrontando LAeq, i effettivo e del ppeak effettivo con quelli desumibili dalle seguenti tabella.

Rumori non impulsivi

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Livello effettivo all’orecchio LAeq Stima della protezione

Maggiore di Lact Insufficiente Tra Lact e Lact - 5 Accettabile Tra Lact - 5 e Lact - 10 Buona Tra Lact - 10 e Lact - 15 Accettabile Minore di Lact - 15 Troppo alta (iperprotezione)

Rumori non impulsivi "Controllo HML" *

Livello effettivo all’orecchio LAeq Stima della protezione

Maggiore di Lact Insufficiente Tra Lact e Lact - 15 Accettabile/Buona Minore di Lact - 15 Troppo alta (iperprotezione)

Rumori impulsivi

Livello effettivo all’orecchio LAeq e ppeak Stima della protezione

LAeq o ppeak maggiore di Lact DPI-u non adeguato LAeq e ppeak minori di Lact DPI-u adeguato

Il livello di azione Lact, secondo le indicazioni della UNI EN 458, corrisponde al valore d’azione oltre il quale c’è l’obbligo di utilizzo dei DPI dell’udito. (*) Nel caso il valore di attenuazione del DPI usato per la verifica è quello relativo al rumore ad alta frequenza (Valore H) la stima della protezione vuol verificare se questa è "insufficiente" (LAeq maggiore di Lact) o se la protezione "può essere accettabile" (LAeq minore di Lact) a condizione di maggiori informazioni sul rumore che si sta valutando.

ESITO DELLA VALUTAZIONE

Di seguito sono riportati i lavoratori impiegati in lavorazioni e attività comportanti esposizione al rumore. Per ogni mansione è indicata la fascia di appartenenza al rischio rumore.

Tabella di correlazione Mansione - Esito della valutazione

Mansione FASCIA DI APPARTENENZA

Settimana di maggiore esposizione 1) Addetto all'attività di "Spazzatura dei pavimenti" "Inferiore a 80 dB(A)"

SCHEDE DI VALUTAZIONE Le schede di rischio che seguono riportano l'esito della valutazione per ogni mansione e, cosi come disposto dalla normativa tecnica di riferimento UNI 9432, i seguenti dati:

1. i tempi di esposizione per ciascuna attività (attrezzatura) svolta da ciascun lavoratore, come forniti dal datore di lavoro previa consultazione con i lavoratori o con i loro rappresentanti per la sicurezza;

2. i livelli sonori continui equivalenti ponderati A per ciascuna attività (attrezzatura) compresivi di incertezze; 3. i livelli sonori di picco ponderati C per ciascuna attività (attrezzatura); 4. i rumori impulsivi; 5. la fonte dei dati (se misurati [A] o da Banca Dati [B]; 6. il tipo di DPI-u da utilizzare. 7. livelli sonori continui equivalenti ponderati A effettivi per ciascuna attività (attrezzatura) svolta da ciascun lavoratore; 8. livelli sonori di picco ponderati C effettivi per ciascuna attività (attrezzatura) svolta da ciascun lavoratore; 9. efficacia dei dispositivi di protezione auricolare; 10. livello di esposizione giornaliera o settimanale o livello di esposizione a attività con esposizione al rumore molto

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variabile (art. 191); 11. livello di esposizione effettivi giornaliera o settimanale o livello di esposizione effettivo a attività con esposizione molto

variabile (art. 191).

Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione Mansione Scheda di valutazione

Addetto all'attività di "Spazzatura dei pavimenti" Esposizione a rumore per l'attività di "Spazzatura dei pavimenti" SCHEDA: Esposizione a rumore per l'attività di "Spazzatura dei pavimenti" Attività con esposizione dei lavoratori a rumore durante il lavoro (Lex) inferiore a 80 dB(A).

Tipo di esposizione: Giornaliera Attività

T[%]

LA,eq dB(A)

Imp. LA,eq eff. dB(A)

Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig.

Ppeak eff. dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k

L M H SNR

1) Attività lavorativa

100.0 75.0 NO 75.0

- -

100.0 [A] 100.0 - - - - - - - - - - -

LEX 75.0

LEX(effettivo) 75.0

Fascia di appartenenza: Sulla settimana di maggiore esposizione è "Inferiore a 80 dB(A)". Mansioni: Addetto all'attività di "Spazzatura dei pavimenti".

Il presente documento è stato redatto conformemente all'articolo 29 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.

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VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO

relazione sulla valutazione del rischio chimico (Art. 223 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. - D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)

LUOGO e DATA: AVEZZANO 20/11/2019

REVISIONE:

DESCRIZIONE:

IL DATORE DI LAVORO

_____________________________________

(FRANCESCO GIZZI)

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

_____________________________________ (GIANCARLO DI BASTIANO)

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ANALISI E VALUTAZIONE

La valutazione del rischio è stata effettuata in conformità alla normativa italiana vigente:

- D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro".

Testo coordinato con: - D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 agosto 2008, n. 129; - D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133; - D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14; - L. 18 giugno 2009, n. 69; - L. 7 luglio 2009, n. 88; - D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106; - D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25; - D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122; - L. 4 giugno 2010, n. 96.

Premessa In alternativa alla misurazione dell'agente chimico è possibile, e largamente praticato, l'uso di sistemi di valutazione del rischio basati su relazioni matematiche denominati algoritmi di valutazione "semplificata". In particolare, il modello di valutazione del rischio adottato è una procedura di analisi che consente di effettuare la valutazione del rischio tramite una assegnazione di un punteggio (peso) ai vari fattori che intervengono nella determinazione del rischio (pericolosità, quantità, durata dell'esposizione presenza di misure preventive) ne determinano l'importanza assoluta o reciproca sul risultato valutativo finale. Il Rischio R, individuato secondo il modello, quindi, è in accordo con l'art. 223, comma 1 del D.Lgs. 81/2008, che prevede la valutazione dei rischi considerando in particolare i seguenti elementi degli agenti chimici:

a) le loro proprietà pericolose; b) le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal responsabile dell'immissione sul mercato tramite la relativa scheda di

sicurezza predisposta ai sensi dei decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52, e 14 marzo 2003, n. 65, e successive modifiche; c) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione; d) le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa la quantità degli stessi; e) i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici; f) gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare; g) se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese.

Si precisa, che i modelli di valutazione semplificata, come l'algoritmo di seguito proposto, sono da considerarsi strumenti di particolare utilità nella valutazione del rischio -in quanto rende affrontabile il percorso di valutazione ai Datori di Lavoro- per la classificazione delle proprie aziende al di sopra o al di sotto della soglia di: "Rischio irrilevante per la salute". Se, però, a seguito della valutazione è superata la soglia predetta si rende necessaria l'adozione delle misure degli artt. 225, 226, 229 e 230 del D.Lgs. 81/2008 tra cui la misurazione degli agenti chimici. Valutazione del rischio (Rchim) Il Rischio (Rchim) per le valutazioni del Fattore di rischio derivante dall'esposizione ad agenti chimici pericolosi è determinato dal prodotto del Pericolo (Pchim) e l'Esposizione (E), come si evince dalla seguente formula:

(1)

Il valore dell'indice di Pericolosità (Pchim) è determinato principalmente dall'analisi delle informazioni sulla salute e sicurezza fornite dal produttore della sostanza o preparato chimico, e nello specifico dall'analisi delle Frasi R in esse contenute. L'esposizione (E) che rappresenta il livello di esposizione dei soggetti nella specifica attività lavorativa è calcolato separatamente per Esposizioni inalatoria (Ein) o per via cutanea (Ecu) e dipende principalmente dalla quantità in uso e dagli effetti delle misure di prevenzione e protezione già adottate. Inoltre, il modello di valutazione proposto si specializza in funzione della sorgente del rischio di esposizione ad agenti chimici pericolosi, ovvero a seconda se l'esposizione è dovuta dalla lavorazione o presenza di sostanze o preparati pericolosi, ovvero, dall'esposizione ad agenti chimici che si sviluppano da un'attività lavorativa (ad esempio: saldatura, stampaggio di materiali plastici, ecc.). Nel modello il Rischio (Rchim) è calcolato separatamente per esposizioni inalatorie e per esposizioni cutanee:

(1a)

(1b)

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E nel caso di presenza contemporanea, il Rischio (Rchim) è determinato mediante la seguente formula:

(2)

Gli intervalli di variazione di Rchim per esposizioni inalatorie e cutanee sono i seguenti:

(3)

(4)

Ne consegue che il valore di rischio chimico Rchim può essere il seguente:

(5)

Ne consegue la seguente gamma di esposizioni:

Fascia di esposizione Rischio Esito della valutazione

Rchim < 0,1 Rischio inesistente per la salute 0,1 ≤ Rchim < 15 Rischio sicuramente "Irrilevante per la salute" 15 ≤ Rchim < 21 Rischio "Irrilevante per la salute" 21 ≤ Rchim < 40 Rischio superiore a "Irrilevante per la salute" 40 ≤ Rchim < 80 Rischio rilevante per la salute

Rchim > 80 Rischio alto per la salute Pericolosità (Pchim) Indipendentemente dalla sorgente di rischio, sia essa una sostanza o preparato chimico impiegato o una attività lavorativa, l'indice di Pericolosità di un agente chimico (Pchim) è attribuito in funzione della classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi stabilita dalla normativa italiana vigente. I fattori di rischio di un agente chimico, o più in generale di una sostanza o preparato chimico, sono segnalati in frasi tipo, denominate Frasi R riportate nell'etichettatura di pericolo e nella scheda informativa in materia di sicurezza fornita dal produttore stesso. L'indice di pericolosità (Pchim) è naturalmente assegnato solo per le frasi R che comportano un rischio per la salute dei lavoratori in caso di esposizione ad agenti chimici pericolosi. La metodologia NON è applicabile alle sostanze o ai preparati chimici pericolosi classificati o classificabili come pericolosi per la sicurezza (R1, R2, R3, R4, R5, R6, R7, R8, R9, R10, R11, R12, R13, R14, R15, R16, R17, R18, R19, R30, R44, R14/R15, R15/29), pericolosi per l'ambiente (R50, R51, R52, R53, R54, R55, R56, R57, R58, R59, R50/R53, R51/R53, R52/R53) o per le sostanze o preparati chimici classificabili o classificati come cancerogeni o mutageni (R45, R46, R47, R49). Inoltre, è attribuito un punteggio anche per le sostanze e i preparati non classificati come pericolosi, ma che nel processo di lavorazione si trasformano o si decompongono emettendo tipicamente agenti chimici pericolosi (ad esempio nelle operazioni di saldatura, ecc.). Il massimo punteggio attribuibile ad una agente chimico è pari a 10 (sostanza o preparato sicuramente pericoloso) ed il minimo è pari a 1 (sostanza o preparato non classificato o non classificabile come pericoloso). Esposizione per via inalatoria (Ein,sost) da sostanza o preparato L'indice di Esposizione per via inalatoria di una sostanza o preparato chimico (Ein,sost) è determinato come prodotto tra l'indice di esposizione potenziale (Ep), agli agenti chimici contenuti nelle sostanze o preparati chimici impiegati, e il fattore di distanza (fd), indicativo della distanza dei lavoratori dalla sorgente di rischio.

(6)

L'Esposizione potenziale (Ep) è una funzione a cinque variabili, risolta mediante un sistema a matrici di progressive. L'indice risultante può assumere valori compresi tra 1 e 10, a seconda del livello di esposizione determinato mediante la matrice predetta.

Livello di esposizione Esposizione potenziale (Ep) A. Basso 1 B. Moderato 3 C. Rilevante 7 D. Alto 10

Il Fattore di distanza (Fd) è un coefficiente riduttore dell'indice di esposizione potenziale (Ep) che tiene conto della distanza del lavoratore dalla sorgente di rischio. I valori che può assumere sono compresi tra fd = 1,00 (distanza inferiore ad un metro) a fd = 0,10

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(distanza maggiore o uguale a 10 metri).

Distanza dalla sorgente di rischio chimico Fattore di distanza (Fd) A. Inferiore ad 1 m 1,00 B. Da 1 m a inferiore a 3 m 0,75 C. Da 3 m a inferiore a 5 m 0,50 D. Da 5 m a inferiore a 10 m 0,25 E. Maggiore o uguale a 10 m 0,10

Determinazione dell'indice di Esposizione potenziale (Ep) L'indice di Esposizione potenziale (Ep) è determinato risolvendo un sistema di quattro matrici progressive che utilizzano come dati di ingresso le seguenti cinque variabili:

- Proprietà chimico fisiche - Quantitativi presenti - Tipologia d'uso - Tipologia di controllo - Tempo d'esposizione

Le prime due variabili, "Proprietà chimico fisiche" delle sostanze e dei preparati chimici impiegati (stato solido, nebbia, polvere fine, liquido a diversa volatilità o stato gassoso) e dei "Quantitativi presenti" nei luoghi di lavoro, sono degli indicatori di "propensione" dei prodotti impiegati a rilasciare agenti chimici aerodispersi. Le ultime tre variabili, "Tipologia d'uso" (sistema chiuso, inclusione in matrice, uso controllato o uso dispersivo), "Tipologia di controllo" (contenimento completo, aspirazione localizzata, segregazione, separazione, ventilazione generale, manipolazione diretta) e "Tempo d'esposizione", sono invece degli indicatori di "compensazione", ovvero, che limitano la presenza di agenti aerodispersi. Matrice di presenza potenziale La prima matrice è una funzione delle variabili "Proprietà chimico-fisiche" e "Quantitativi presenti" dei prodotti chimici impiegati e restituisce un indicatore (crescente) della presenza potenziale di agenti chimici aerodispersi su quattro livelli.

1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante 4. Alta

I valori della variabile "Proprietà chimico fisiche" sono ordinati in ordine crescente relativamente alla possibilità della sostanza di rendersi disponibile nell'aria, in funzione della volatilità del liquido e della ipotizzabile o conosciuta granulometria delle polveri. La variabile "Quantità presente" è una stima della quantità di prodotto chimico presente e destinato, con qualunque modalità, all'uso nell'ambiente di lavoro.

Matrice di presenza potenziale Quantitativi presenti A. B. C. D. E.

Proprietà chimico fisiche Inferiore di 0,1 kg

Da 0,1 kg a inferiore di 1 kg

Da 1 kg a inferiore di 10 kg

Da 10 kg a inferiore di 100 kg

Maggiore o uguale di 100 kg

A. Stato solido 1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Moderata 2. Moderata B. Nebbia 1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Moderata 2. Moderata C. Liquido a bassa volatilità 1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta D. Polvere fine 1. Bassa 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta 4. Alta E. Liquido a media volatilità 1. Bassa 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta 4. Alta F. Liquido ad alta volatilità 1. Bassa 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta 4. Alta G. Stato gassoso 2.Moderata 3. Rilevante 4. Alta 4. Alta 4. Alta

Matrice di presenza effettiva La seconda matrice è una funzione dell'indicatore precedentemente determinato, "Presenza potenziale", e della variabile "Tipologia d'uso" dei prodotti chimici impiegati e restituisce un indicatore (crescente) della presenza effettiva di agenti chimici aerodispersi su tre livelli.

1. Bassa 2. Media 3. Alta

I valori della variabile "Tipologia d'uso" sono ordinati in maniera decrescente relativamente alla possibilità di dispersione in aria di agenti chimici durante la lavorazione.

Matrice di presenza effettiva Tipologia d'uso A. B. C. D. Livello di Presenza potenziale Sistema chiuso Inclusione in matrice Uso controllato Uso dispersivo

1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Media 2. Moderata 1. Bassa 2. Media 2. Media 3. Alta 3. Rilevante 1. Bassa 2. Media 3. Alta 3. Alta

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4. Alta 2. Media 3. Alta 3. Alta 3. Alta Matrice di presenza controllata La terza matrice è una funzione dell'indicatore precedentemente determinato, "Presenza effettiva", e della variabile "Tipologia di controllo" dei prodotti chimici impiegati e restituisce un indicatore (crescente) su tre livelli della presenza controllata, ovvero, della presenza di agenti chimici aerodispersi a valle del processo di controllo della lavorazione.

1. Bassa 2. Media 3. Alta

I valori della variabile "Tipologia di controllo" sono ordinati in maniera decrescente relativamente alla possibilità di dispersione in aria di agenti chimici durante la lavorazione.

Matrice di presenza controllata Tipologia di controllo A. B. C. D. E. Livello di Presenza effettiva

Contenimento completo

Aspirazione localizzata

Segregazione Separazione

Ventilazione generale

Manipolazione diretta

1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Media 2. Media 2. Media 1. Bassa 2. Media 2. Media 3. Alta 3. Alta 3. Alta 1. Bassa 2. Media 3. Alta 3. Alta 3. Alta

Matrice di esposizione potenziale La quarta è ultima matrice è una funzione dell'indicatore precedentemente determinato, "Presenza controllata", e della variabile "Tempo di esposizione" ai prodotti chimici impiegati e restituisce un indicatore (crescente) su quattro livelli della esposizione potenziale dei lavoratori, ovvero, di intensità di esposizione indipendente dalla distanza dalla sorgente di rischio chimico.

1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante 4. Alta

La variabile "Tempo di esposizione" è una stima della massima esposizione temporale del lavoratore alla sorgente di rischio su base giornaliera, indipendentemente dalla frequenza d'uso del prodotto su basi temporali più ampie.

Matrice di esposizione potenziale Tempo d'esposizione A. B. C. D. E. Livello di Presenza controllata

Inferiore a 15 min

Da 15 min a inferiore a 2 ore

Da 2 ore a inferiore di 4 ore

Da 4 ore a inferiore a 6 ore

Maggiore o uguale a 6 ore

1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Moderata 2. Moderata 3. Rilevante 2. Media 1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta 3. Alta 2. Moderata 3. Rilevante 4. Alta 4. Alta 4. Alta

Esposizione per via inalatoria (Ein,lav) da attività lavorativa L'indice di Esposizione per via inalatoria di un agente chimico derivante da un'attività lavorativa (Ein,lav) è una funzione di tre variabili, risolta mediante un sistema a matrici di progressive. L'indice risultante può assumere valori compresi tra 1 e 10, a seconda del livello di esposizione determinato mediante la matrice predetta.

Livello di esposizione Esposizione (Ein,lav) A. Basso 1 B. Moderato 3 C. Rilevante 7 D. Alto 10

Il sistema di matrici adottato è una versione modificata del sistema precedentemente analizzato al fine di tener conto della peculiarità dell'esposizione ad agenti chimici durante le lavorazioni e i dati di ingresso sono le seguenti tre variabili:

- Quantitativi presenti - Tipologia di controllo - Tempo d'esposizione

Matrice di presenza controllata La matrice di presenza controllata tiene conto della variabile "Quantitativi presenti" dei prodotti chimici e impiegati e della variabile "Tipologia di controllo" degli stessi e restituisce un indicatore (crescente) della presenza effettiva di agenti chimici aerodispersi su tre livelli.

1. Bassa 2. Media

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3. Alta

Matrice di presenza controllata Tipologia di controllo A. B. C. D.

Quantitativi presenti Contenimento completo

Aspirazione controllata

Segregazione Separazione

Ventilazione generale

1. Inferiore a 10 kg 1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Media 2. Da 10 kg a inferiore a 100 kg 1. Bassa 2. Media 2. Media 3. Alta 3. Maggiore o uguale a 100 kg 1. Bassa 2. Media 3. Alta 3. Alta

Matrice di esposizione inalatoria La matrice di esposizione è una funzione dell'indicatore precedentemente determinato, "Presenza controllata", e della variabile "Tempo di esposizione" ai fumi prodotti dalla lavorazione e restituisce un indicatore (crescente) su quattro livelli della esposizione per inalazione.

1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante 4. Alta

La variabile "Tempo di esposizione" è una stima della massima esposizione temporale del lavoratore alla sorgente di rischio su base giornaliera.

Matrice di esposizione inalatoria Tempo d'esposizione A. B. C. D. E. Livello di Presenza controllata

Inferiore a 15 min

Da 15 min a inferiore a 2 ore

Da 2 ore a inferiore di 4 ore

Da 4 ore a inferiore a 6 ore

Maggiore o uguale a 6 ore

1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Moderata 2. Moderata 3. Rilevante 2. Media 1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta 3. Alta 2. Moderata 3. Rilevante 4. Alta 4. Alta 4. Alta

Esposizione per via cutanea (Ecu) L'indice di Esposizione per via cutanea di un agente chimico (Ecu) è una funzione di due variabili, "Tipologia d'uso" e "Livello di contatto", ed è determinato mediante la seguente matrice di esposizione.

Matrice di esposizione cutanea Livello di contatto A. B. C. D. Tipologia d'uso Nessun contatto Contatto accidentale Contatto discontinuo Contatto esteso 1. Sistema chiuso 1. Bassa 1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante 2. Inclusione in matrice 1. Bassa 2. Moderata 2. Moderata 3. Rilevante 3. Uso controllato 1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante 4. Alta 3. Uso dispersivo 1. Bassa 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta

L'indice risultante può assumere valori compresi tra 1 e 10, a seconda del livello di esposizione determinato mediante la matrice predetta.

Livello di esposizione Esposizione cutanea (Ecu) A. Basso 1 B. Moderato 3 C. Rilevante 7 D. Alto 10

ESITO DELLA VALUTAZIONE

Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni addette ad attività lavorative che espongono ad agenti chimici e il relativo esito della valutazione del rischio.

Tabella di correlazione Mansione - Esito della valutazione Mansione Esito della valutazione

1) Addetto all'attività di "Direzione e amministrazione" Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". 2) Addetto all'attività di "Laboratorio tecnico" Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". 3) Addetto all'attività di "Lavaggio dei pavimenti" Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".

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Tabella di correlazione Mansione - Esito della valutazione Mansione Esito della valutazione

4) Addetto all'attività di "Pulizia delle superfici verticali (interne)" Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".

5) Addetto all'attività di "Pulizia e disinfezione dei servizi igienici" Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".

6) Addetto all'attività di "Spazzatura dei pavimenti" Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". 7) Addetto all'attività di "Spolveratura ad umido di arredi e

ritiro rifiuti" Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". 8) Addetto all'attività di "Uso di attrezzature di ufficio" Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".

SCHEDE DI VALUTAZIONE

Le seguenti schede di valutazione del rischio chimico riportano l'esito della valutazione eseguita per singola attività lavorativa con l'individuazione delle mansioni addette, delle sorgenti di rischio e la relativa fascia di esposizione. Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all’informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.

Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione Mansione Scheda di valutazione

Addetto all'attività di "Direzione e amministrazione" Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Direzione e amministrazione"

Addetto all'attività di "Laboratorio tecnico" Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Laboratoriodi chimica e fisica"

Addetto all'attività di "Lavaggio dei pavimenti" Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Lavaggio dei pavimenti"

Addetto all'attività di "Pulizia delle superfici verticali (interne)" Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Pulizia delle superfici verticali (interne)"

Addetto all'attività di "Pulizia e disinfezione dei servizi igienici" Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Pulizia e disinfezione dei servizi igienici"

Addetto all'attività di "Spazzatura dei pavimenti" Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Spazzatura dei pavimenti"

Addetto all'attività di "Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti"

Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti"

Addetto all'attività di "Uso di attrezzature di ufficio" Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Uso delle attrezzature di ufficio"

SCHEDA: Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Direzione e amministrazione" L'utilizzo delle attrezzature di ufficio come macchine fotocopiatrici, stampanti, ecc. nei luoghi di lavoro possono costituire una fonte di diversi agenti chimici, come l'ozono, polveri di toner, ecc.

Sorgente di rischio Pericolosità della

sorgente Esposizione inalatoria Rischio inalatorio Esposizione cutanea Rischio cutaneo Rischio chimico

[Pchim] [Echim,in] [Rchim,in] [Echim,cu] [Rchim,cu] [Rchim] 1) Sostanza utilizzata

1.00 0.10 0.10 1.00 1.00 1.00 Fascia di appartenenza: Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Mansioni: Addetto all'attività di "Direzione e amministrazione".

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Dettaglio delle sorgenti di rischio: 1) Sostanza utilizzata Pericolosità(PChim): R . Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa = 1.00. Esposizione per via inalatoria(Echim,in): - Proprietà chimico fisiche: Stato solido; - Quantitativi presenti: Inferiore di 0,1 Kg; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso; - Tipologia di controllo: Contenimento completo; - Tempo d'esposizione: Inferiore di 15 min; - Distanza dalla sorgente: Maggiore o uguale a 10 m. Esposizione per via cutanea(Echim,cu): - Livello di contatto: Nessun contatto; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso. SCHEDA: Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Laboratoriodi chimica e fisica" Attività in cui sono utilizzati agenti chimici, o se ne prevede l'utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa.

Sorgente di rischio Pericolosità della

sorgente Esposizione inalatoria Rischio inalatorio Esposizione cutanea Rischio cutaneo Rischio chimico

[Pchim] [Echim,in] [Rchim,in] [Echim,cu] [Rchim,cu] [Rchim] 1) Sostanza utilizzata

1.00 0.10 0.10 1.00 1.00 1.00 Fascia di appartenenza: Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Mansioni: Addetto all'attività di "Laboratorio tecnico".

Dettaglio delle sorgenti di rischio: 1) Sostanza utilizzata Pericolosità(PChim): R . Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa = 1.00. Esposizione per via inalatoria(Echim,in): - Proprietà chimico fisiche: Stato solido; - Quantitativi presenti: Inferiore di 0,1 Kg; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso; - Tipologia di controllo: Contenimento completo; - Tempo d'esposizione: Inferiore di 15 min; - Distanza dalla sorgente: Maggiore o uguale a 10 m. Esposizione per via cutanea(Echim,cu): - Livello di contatto: Nessun contatto; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso. SCHEDA: Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Lavaggio dei pavimenti" Il rischio principale di questa attività è la inalazione e la conseguente intossicazione per la manipolazione di prodotti tossici utilizzati (detergenti, disinfettanti, ecc.).

Sorgente di rischio

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Pericolosità della sorgente Esposizione inalatoria Rischio inalatorio Esposizione cutanea Rischio cutaneo Rischio chimico

[Pchim] [Echim,in] [Rchim,in] [Echim,cu] [Rchim,cu] [Rchim] 1) Sostanza utilizzata

1.00 0.10 0.10 1.00 1.00 1.00 Fascia di appartenenza: Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Mansioni: Addetto all'attività di "Lavaggio dei pavimenti".

Dettaglio delle sorgenti di rischio: 1) Sostanza utilizzata Pericolosità(PChim): R . Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa = 1.00. Esposizione per via inalatoria(Echim,in): - Proprietà chimico fisiche: Stato solido; - Quantitativi presenti: Inferiore di 0,1 Kg; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso; - Tipologia di controllo: Contenimento completo; - Tempo d'esposizione: Inferiore di 15 min; - Distanza dalla sorgente: Maggiore o uguale a 10 m. Esposizione per via cutanea(Echim,cu): - Livello di contatto: Nessun contatto; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso. SCHEDA: Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Pulizia delle superfici verticali (interne)" Il rischio principale di questa attività è la inalazione e la conseguente intossicazione per la manipolazione di prodotti tossici utilizzati (detergenti, disincrostanti, ecc.).

Sorgente di rischio Pericolosità della

sorgente Esposizione inalatoria Rischio inalatorio Esposizione cutanea Rischio cutaneo Rischio chimico

[Pchim] [Echim,in] [Rchim,in] [Echim,cu] [Rchim,cu] [Rchim] 1) Sostanza utilizzata

1.00 0.10 0.10 1.00 1.00 1.00 Fascia di appartenenza: Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Mansioni: Addetto all'attività di "Pulizia delle superfici verticali (interne)".

Dettaglio delle sorgenti di rischio: 1) Sostanza utilizzata Pericolosità(PChim): R . Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa = 1.00. Esposizione per via inalatoria(Echim,in): - Proprietà chimico fisiche: Stato solido; - Quantitativi presenti: Inferiore di 0,1 Kg; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso;

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- Tipologia di controllo: Contenimento completo; - Tempo d'esposizione: Inferiore di 15 min; - Distanza dalla sorgente: Maggiore o uguale a 10 m. Esposizione per via cutanea(Echim,cu): - Livello di contatto: Nessun contatto; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso. SCHEDA: Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Pulizia e disinfezione dei servizi igienici" Il rischio principale di questa attività è la inalazione e la conseguente intossicazione per la manipolazione di prodotti tossici utilizzati (detergenti, disinfettanti, ecc.).

Sorgente di rischio Pericolosità della

sorgente Esposizione inalatoria Rischio inalatorio Esposizione cutanea Rischio cutaneo Rischio chimico

[Pchim] [Echim,in] [Rchim,in] [Echim,cu] [Rchim,cu] [Rchim] 1) Sostanza utilizzata

1.00 0.10 0.10 1.00 1.00 1.00 Fascia di appartenenza: Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Mansioni: Addetto all'attività di "Pulizia e disinfezione dei servizi igienici".

Dettaglio delle sorgenti di rischio: 1) Sostanza utilizzata Pericolosità(PChim): R . Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa = 1.00. Esposizione per via inalatoria(Echim,in): - Proprietà chimico fisiche: Stato solido; - Quantitativi presenti: Inferiore di 0,1 Kg; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso; - Tipologia di controllo: Contenimento completo; - Tempo d'esposizione: Inferiore di 15 min; - Distanza dalla sorgente: Maggiore o uguale a 10 m. Esposizione per via cutanea(Echim,cu): - Livello di contatto: Nessun contatto; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso. SCHEDA: Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Spazzatura dei pavimenti" Il rischio principale di questa attività è la inalazione e la conseguente intossicazione per la manipolazione di prodotti tossici utilizzati (detergenti, disinfettanti, ecc.).

Sorgente di rischio Pericolosità della

sorgente Esposizione inalatoria Rischio inalatorio Esposizione cutanea Rischio cutaneo Rischio chimico

[Pchim] [Echim,in] [Rchim,in] [Echim,cu] [Rchim,cu] [Rchim] 1) Sostanza utilizzata

1.00 0.10 0.10 1.00 1.00 1.00 Fascia di appartenenza: Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".

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Sorgente di rischio Pericolosità della

sorgente Esposizione inalatoria Rischio inalatorio Esposizione cutanea Rischio cutaneo Rischio chimico

[Pchim] [Echim,in] [Rchim,in] [Echim,cu] [Rchim,cu] [Rchim] Mansioni: Addetto all'attività di "Spazzatura dei pavimenti".

Dettaglio delle sorgenti di rischio: 1) Sostanza utilizzata Pericolosità(PChim): R . Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa = 1.00. Esposizione per via inalatoria(Echim,in): - Proprietà chimico fisiche: Stato solido; - Quantitativi presenti: Inferiore di 0,1 Kg; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso; - Tipologia di controllo: Contenimento completo; - Tempo d'esposizione: Inferiore di 15 min; - Distanza dalla sorgente: Maggiore o uguale a 10 m. Esposizione per via cutanea(Echim,cu): - Livello di contatto: Nessun contatto; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso. SCHEDA: Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti" Il rischio principale di questa attività è la inalazione e la conseguente intossicazione per la manipolazione di prodotti tossici utilizzati (detergenti, disinfettanti, ecc.).

Sorgente di rischio Pericolosità della

sorgente Esposizione inalatoria Rischio inalatorio Esposizione cutanea Rischio cutaneo Rischio chimico

[Pchim] [Echim,in] [Rchim,in] [Echim,cu] [Rchim,cu] [Rchim] 1) Sostanza utilizzata

1.00 0.10 0.10 1.00 1.00 1.00 Fascia di appartenenza: Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Mansioni: Addetto all'attività di "Spolveratura ad umido di arredi e ritiro rifiuti".

Dettaglio delle sorgenti di rischio: 1) Sostanza utilizzata Pericolosità(PChim): R . Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa = 1.00. Esposizione per via inalatoria(Echim,in): - Proprietà chimico fisiche: Stato solido; - Quantitativi presenti: Inferiore di 0,1 Kg; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso; - Tipologia di controllo: Contenimento completo; - Tempo d'esposizione: Inferiore di 15 min; - Distanza dalla sorgente: Maggiore o uguale a 10 m. Esposizione per via cutanea(Echim,cu): - Livello di contatto: Nessun contatto;

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- Tipologia d'uso: Sistema chiuso. SCHEDA: Esposizione ad agenti chimici per l'attività di "Uso delle attrezzature di ufficio" L'utilizzo delle attrezzature di ufficio come macchine fotocopiatrici, stampanti, ecc. nei luoghi di lavoro possono costituire una fonte di diversi agenti chimici, come l'ozono, polveri di toner, ecc.

Sorgente di rischio Pericolosità della

sorgente Esposizione inalatoria Rischio inalatorio Esposizione cutanea Rischio cutaneo Rischio chimico

[Pchim] [Echim,in] [Rchim,in] [Echim,cu] [Rchim,cu] [Rchim] 1) Sostanza utilizzata

1.00 0.10 0.10 1.00 1.00 1.00 Fascia di appartenenza: Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Mansioni: Addetto all'attività di "Uso di attrezzature di ufficio".

Dettaglio delle sorgenti di rischio: 1) Sostanza utilizzata Pericolosità(PChim): R . Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa = 1.00. Esposizione per via inalatoria(Echim,in): - Proprietà chimico fisiche: Stato solido; - Quantitativi presenti: Inferiore di 0,1 Kg; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso; - Tipologia di controllo: Contenimento completo; - Tempo d'esposizione: Inferiore di 15 min; - Distanza dalla sorgente: Maggiore o uguale a 10 m. Esposizione per via cutanea(Echim,cu): - Livello di contatto: Nessun contatto; - Tipologia d'uso: Sistema chiuso.

Il presente documento è stato redatto conformemente all'articolo 29 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.

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VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO

relazione sulla valutazione del rischio biologico (Art. 271 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. - D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)

LUOGO e DATA: AVEZZANO, 20/11/2019

REVISIONE:

DESCRIZIONE:

IL DATORE DI LAVORO

_____________________________________

(GIZZI FRANCESCO)

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

_____________________________________ (GIANCARLO DI BASTIANO)

CerTus-LdL by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

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ANALISI E VALUTAZIONE

La valutazione del rischio è stata effettuata in conformità alla normativa italiana vigente:

- D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro".

Testo coordinato con: - D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 agosto 2008, n. 129; - D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133; - D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14; - L. 18 giugno 2009, n. 69; - L. 7 luglio 2009, n. 88; - D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106; - D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25; - D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122; - L. 4 giugno 2010, n. 96.

Premessa Per agente biologico si intende qualsiasi microrganismo (parte di esso o suo prodotto) anche geneticamente modificato, coltura cellulare parassita (protozoi e metazoi) o organismo superiore che può provocare infezioni, allergie e intossicazioni. Gli stessi sono classificati nei seguenti quattro gruppi a seconda del rischio di infezione: a) agente biologico del gruppo 1: un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani; b) agente biologico del gruppo 2: un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è

poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche; c) agente biologico del gruppo 3: un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i

lavoratori; l’agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche;

d) agente biologico del gruppo 4: un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

Dal punto di vista dell'esposizione professionale è necessario distinguere le operazioni dove gli agenti biologici sono presenti in quanto parte essenziale del processo (agente biologico atteso), dalle operazioni ove gli agenti biologici costituiscono un evento "inaspettato" (agente biologico inatteso). Il modello di valutazione adottato, anche se rivolto principalmente alle attività caratterizzate da rischio biologico da esposizione potenziale, ha nell'intento quello di consentire una valutazione universalmente applicabile, di semplice utilizzo e in grado di aiutare a focalizzare l’attenzione sugli elementi importanti caratterizzanti il rischio biologico e a mettere in atto di conseguenza le necessarie azioni preventive. La metodologia adottata è concettualmente basata sul metodo "a matrice" ampiamente utilizzato per una valutazione semi-quantitativa dei rischi occupazionali. La valutazione del rischio [R] è in generale effettuata tenendo conto dell'entità dell'evento dannoso [E] e della probabilità di accadimento dello stesso [P]. Dalla relazione [P] x [E] scaturisce un valore [R] che esprime il livello di rischio presente in quell’attività stante le condizioni che hanno portato a determinare [P] e [E]. Entità del danno [E] L'Entità del danno [E] è la quantificazione (stima) del potenziale danno derivante da un fattore di rischio dato. Nel caso specifico l'entità del danno [E] può essere individuato con il gruppo di appartenenza dell’agente biologico, potenzialmente presente nell'attività lavorativa, secondo la classificazione dei microrganismi dell’Allegato XLVI del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81. GRUPPO DESCRIZIONE DELL'ENTITA' DEL DANNO VALORE Gruppo 4 Agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio

rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche

4

Gruppo 3 Agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l’agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche

3

Gruppo 2 Agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche

2

Gruppo 1 Agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani 1 Quando sono individuati più agenti biologici appartenenti a differenti gruppi di pericolosità, di norma, è inserito nell’algoritmo il valore più elevato a titolo cautelativo.

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In alternativa, qualora non siano noti gli agenti biologici effettivamente presenti, il valore che è attribuito a [E] è stato desunto dalla seguente tabella che riporta in base alle matrice della sorgente in oggetto i gruppi di agenti biologici potenzialmente presenti. MATRICE DELLA SORGENTE GRUPPO Alimenti di origine animale 2, 3 Alimenti di origine vegetale 2 Acque a bassa contaminazione 2, 3 Acque ad alta contaminazione 2, 3 Superfici 2, 3 (**) Aria ambienti confinati 2, 3 (**) Clinica / Rifiuti ospedalieri 2, 3 (4) Rifiuti indifferenziati 2, 3 Varie 2, 3 (**) Taluni agenti classificati nel gruppo 3 ed indicati con doppio asterisco (**) nell’elenco allegato possono comportare un rischio di

infezione limitato perché normalmente non sono veicolati dall’aria. E' da tener presente che i microrganismi appartenenti al gruppo 2, anche se poco pericolosi, sono molto più numerosi e molto più diffusi nell’ambiente rispetto a quelli di gruppo 3 e ancora di più rispetto a quelli di gruppo 4, quindi sta a chi applica la metodologia, inserire il valore più opportuno a seconda del caso. Probabilità di accadimento [P] La Probabilità di accadimento [P] è la quantificazione (stima) della probabilità che il danno, derivante da un fattore di rischio dato, effettivamente si verifichi. Essa può assumere un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la seguente gamma di soglie di probabilità di accadimento: PROBABILITA' DI ACCADIMENTO VALORE Alta 4

Media 3

Bassa 2

Bassissima 1 A determinare la probabilità di "infezione" concorrono numerosi fattori, che sono stati analizzati singolarmente ed inseriti nell’algoritmo illustrato di seguito.

dove C è la Contaminazione presuntiva delle materie utilizzate; F rappresenta l'influenza dei Fattori lavorativi (caratteristiche ambientali, quantità e frequenza delle manipolazioni di campioni,

procedure adottate, buone pratiche, utilizzo di DPI, formazione ecc. Contaminazione presuntiva [C] Qualora non siano note le caratteristiche microbiologiche quali-quantitive delle materie in ingresso, l'esperienza e la letteratura a riguardo aiutano a classificare, seppure indicativamente, le matrici, in base ad una contaminazione presuntiva. Il giudizio sulla contaminazione presuntiva è stato suddiviso in 4 categorie come di seguito indicato: CONTAMINAZIONE PRESUNTIVA VALORE Alta 4

Media 3

Bassa 2

Bassissima 1 In base a questa classificazione diviene possibile assegnare a ciascuna delle sostanze utilizzate nelle attività un probabile valore di [C]. MATRICE DELLA SORGENTE CONTAMINAZIONE Alimenti di origine animale 2 - Bassa

Alimenti di origine vegetale 1 - Bassissima

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pag. 4

Acque a bassa contaminazione 1 - Bassissima

Acque ad alta contaminazione 2 - Bassa

Superfici 1 - Bassissima

Aria ambienti confinati 1 - Bassissima

Clinica / Rifiuti ospedalieri 3 - Media

Rifiuti indifferenziati 2 - Bassa

Varie 2 - Bassa Nel caso in cui si stia manipolando un agente biologico direttamente, ovvero quanto lo stesso è parte essenziale del processo (agente biologico atteso), la contaminazione presuntiva è posta generalmente pari al valore del gruppo di pericolosità. Fattori lavorativi [F] Si è schematizzato nei 6 fattori di seguito illustrati, le caratteristiche influenti sul rischio biologico; ipotizzando che ad ognuno possa essere assegnato un valore numerico pari a 0 se la caratteristica è adeguata, pari a 1 se non è adeguata e pari a 0,5 se è giudicata parzialmente adeguata. Per ogni fattore sono state individuate le modalità di assegnazione dei valori numerici riportati sinteticamente nella tabella seguente:

FATTORI LAVORATIVI ADEGUATO

PARZIALMENTE ADEGUATO

NON ADEGUATO

F1 Quantità di campione manipolato 0,0 0,5 1,0

F2 Frequenza della manipolazione del campione 0,0 0,5 1,0

F3 Caratteristiche strutturali / Dispositivi di protezione collettiva (DPC)

0,0 0,5 1,0

F4 Buone pratiche 0,0 0,5 1,0

F5 Dispositivi di protezione individuale (DPI) 0,0 0,5 1,0

F6 Formazione, informazione e addestramento 0,0 0,5 1,0 Fattore F1 - Quantità di campione manipolato Quantità di campione o di sostanza potenzialmente infetta manipolata per turno lavorativo oppure anche in una singola operazione se questa comporta manipolazione di elevate quantità.

F1 - Quantità di campione manipolato VALORE Bassa Piccoli quantitativi 0,0

Media Quantitativi intorno ai 500 g / 500 ml 0,5

Alta Quantitativi maggiori di 500 g / 500 ml 1,0 Fattore F2 - Frequenza della manipolazione del campione Frequenza di manipolazione di sostanze potenzialmente infette.

F2 - Frequenza delle manipolazione del campione VALORE Bassa una o poche volte al mese 0,0

Media una o poche volte a settimana 0,5

Elevata almeno giornaliera 1,0 Fattore F3 - Caratteristiche strutturali / Dispositivi di protezione collettiva (DPC)

F3 - Caratteristiche strutturali / Dispositivi di protezione collettiva (DPC) VALORE Adeguata sono rispettate dal 66% al 100% delle voci della check list correlata 0,0

Parz. Adeguata sono rispettate dal 50% al 65% delle voci della check list correlata 0,5

Non adeguata sono rispettate meno del 50% delle voci della check list correlata 1,0 Check list per la valutazione delle caratteristiche strutturali / dispositivi di protezione collettiva (DPC)

CHECK LIST Caratteristiche strutturali / Dispositivi di protezione collettiva (DPC)

VALORE

1 Pavimenti e pareti lisce e lavabili SI [ ] - NO [ ]

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2 Superfici di lavoro lavabili e impermeabili SI [ ] - NO [ ]

3 Presenza di lavandini in ogni stanza (ove necessario) SI [ ] - NO [ ]

4 Presenza di lavaocchi (ove necessario) SI [ ] - NO [ ]

5 Adeguato ricambio di aria naturale o artificiale SI [ ] - NO [ ]

6 Illuminazione adeguata SI [ ] - NO [ ]

7 Presenza di cappe biohazard (ove necessario) SI [ ] - NO [ ]

8 Armadietti con compartimenti separati SI [ ] - NO [ ]

9 Presenza di tutte le attrezzature necessarie all'interno della stanza di lavoro SI [ ] - NO [ ] Fattore F4 - Buone pratiche e norme igieniche Buone pratiche (norme igieniche), istruzioni operative, informazione, formazione e addestramento ecc).

F4 - Buone pratiche e norme igieniche VALORE Adeguata Buone pratiche esistenti e diffuse a tutto il personale esposto 0,0

Parz. Adeguata Buone pratiche esistenti ma formazione non effettuata 0,5

Non adeguata Buone pratiche non esistenti 1,0 Fattore F5 - Presenza e utilizzo di DPI idonei per rischio biologico

F5 - Dispositivi di protezione individuale (DPI) VALORE Adeguata Tutto il personale è dotato di tutti i DPI necessari (100%) 0,0

Parz. Adeguata Non tutto il personale è dotato dei DPI necessari (<100%) oppure non è stato fornito uno solo dei DPI previsti

0,5

Non adeguata Il personale dotato dei DPI idonei è inferiore al 50% oppure alcuni DPI non sono stati forniti.

1,0

Dispositivi di protezione individuale (DPI)

CHECK LIST Dispositivi di protezione individuale per rischio biologico

1 Guanti SI [ ] - NO [ ]

2 Facciali filtranti SI [ ] - NO [ ]

3 Occhiali SI [ ] - NO [ ]

4 Visiere SI [ ] - NO [ ]

5 Maschere SI [ ] - NO [ ]

6 Camici SI [ ] - NO [ ]

7 Tute SI [ ] - NO [ ]

8 Calzature SI [ ] - NO [ ] Fattore F6 - Formazione e informazione

F6 - Informazione, Formazione e Addestramento VALORE Adeguata tutto il personale esposto a rischio biologico ha ricevuto la formazione e

informazione specifica 0,0

Parz. Adeguata solo parte del personale ha ricevuto la formazione e informazione specifica (> del 50 % degli esposti)

0,5

Non adeguata nessuno o pochi tra il personale esposto a rischio biologico ha ricevuto la formazione e informazione specifica

1,0

Tutti i dati raccolti vengono inseriti in forma numerica nella formula precedente e si ottiene un valore di [P] che può essere riportato nella matrice dei rischi per il calcolo di [R]. Rischio [R] Individuato uno specifico pericolo o fattore di rischio, il valore numerico del rischio [R] è stimato procedendo al prodotto dell'Entità del danno [E] per la Probabilità di accadimento [P] dello stesso.

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Il Rischio [R], quindi, è la quantificazione (stima) della combinazione della probabilità di accadimento di un evento dannoso e della entità delle sue conseguenze. Esso può assumere un valore sintetico compreso tra 1 e 16, come si può evincere dalla matrice del rischio di seguito riportata.

Stima del Rischio

[R]

Probabilità "Bassissima"

[P1]

Probabilità "Bassa"

[P2].

Probabilità "Media"

[P3]

Probabilità "Alta" [P4]

Danno "Lieve"

[E1]

Rischio "Basso"

[P1] x [E1] = 1

Rischio "Basso"

[P2] x [E1] = 2

Rischio "Moderato"

[P3] x [E1] = 3

Rischio "Moderato"

[P4] x [E1] = 4

Danno "Serio"

[E2]

Rischio "Basso"

[P1] x [E2] = 2

Rischio "Moderato"

[P2] x [E2] = 4

Rischio "Medio"

[P3] x [E2] = 6

Rischio "Rilevante"

[P4] x [E2] = 8

Danno "Grave"

[E3]

Rischio "Moderato"

[P1] x [E3] = 3

Rischio "Medio"

[P2] x [E3] = 6

Rischio "Rilevante"

[P3] x [E3] = 9

Rischio "Alto"

[P4] x [E3] = 12

Danno "Gravissimo"

[E4]

Rischio "Moderato"

[P1] x [E4] = 4

Rischio "Rilevante"

[P2] x [E4] = 8

Rischio "Alto"

[P3] x [E4] = 12

Rischio "Alto"

[P4] x [E4] = 16

ESITO DELLA VALUTAZIONE

Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni addette ad attività lavorative che espongono ad agenti biologici e il relativo esito della valutazione del rischio.

Tabella di correlazione Mansione - Esito della valutazione Mansione Esito della valutazione

SCHEDE DI VALUTAZIONE

Le schede di rischio che seguono riportano l'esito della valutazione eseguita.

Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione Mansione Scheda di valutazione

Legenda dei "Rilievi" elencati nelle "Schede di valutazione" A Possibili effetti allergici. D L’elenco dei lavoratori che hanno operato con detti agenti deve essere conservato per almeno dieci anni dalla cessazione

dell’ultima attività comportante rischio di esposizione. T Produzione di tossine. V Vaccino efficace disponibile. (**) Taluni agenti classificati nel gruppo 3 ed indicati con doppio asterisco (**) nell’elenco allegato possono comportare un rischio

di infezione limitato perché normalmente non sono veicolati dall’aria. SPP Per gli agenti che figurano nel presente elenco la menzione «SPP» si riferisce alle altre specie riconosciute patogene per

l’uomo.

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(a) Tick-borne encefalitis. (b) Il virus dell’epatite D esercita il suo potere patogeno nel lavoratore soltanto in caso di infezione simultanea o secondaria

rispetto a quella provocata dal virus dell’epatite B. La vaccinazione contro il virus dell’epatite B protegge i lavoratori non affetti dal virus dell'epatite B contro il virus dell'epatite D (Delta)

(c) Soltanto per i tipi A e B. (d) Raccomandato per i lavori che comportano un contatto diretto con questi agenti. (e) Alla rubrica possono essere identificati due virus, un genere "buffalopox" e una variante dei virus "vaccinia". (f) Variante dei "Cowpox". (g) Variante di "Vaccinia". (h) Non esiste attualmente alcuna prova di infezione dell’uomo provocata da altri retrovirus di origine scimmiesca. A titolo di

precauzione si raccomanda un contenimento di livello 3 per i lavori che comportano un’esposizione a tale retrovirus. (i) Non esiste attualmente alcuna prova di infezione dell’uomo provocata dagli agenti responsabili di altre TSE negli animali.

Tuttavia a titolo precauzionale, si consiglia di applicare nei laboratori il livello di contenimento 3(**) ad eccezione dei lavori relativi ad un agente identificato di "scrapie" per cui un livello di contenimento 2 è sufficiente.

Il presente documento è stato redatto conformemente all'articolo 29 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.

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LICEO SCIENTIFICO STATALE " MARCO VITRUVIO POLLIONE" VIA ALDO MORO 1 - 67051 AVEZZANO (AQ) 0863370160/0863411190 - 086336128 Internet: - E-Mail: [email protected]

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DOVUTO AD AZIONI DI SOLLEVAMENTO E

TRASPORTO relazione sulla valutazione del rischio

dovuto ad azioni di sollevamento e trasporto (Art. 168 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. - D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 - ISO 11228-1)

LUOGO e DATA: AVEZZANO, 20/11/2019

REVISIONE:

DESCRIZIONE:

IL DATORE DI LAVORO

_____________________________________

(FRANCESCO GIZZI)

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

_____________________________________ (GIANCARLO DI BASTIANO)

$

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ANALISI E VALUTAZIONE

La valutazione del rischio è stata effettuata in conformità alla normativa italiana vigente: - D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della

sicurezza nei luoghi di lavoro". Testo coordinato con:

- D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 agosto 2008, n. 129; - D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133; - D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14; - L. 18 giugno 2009, n. 69; - L. 7 luglio 2009, n. 88; - D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106; - D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25; - D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122; - L. 4 giugno 2010, n. 96.

Premessa La valutazione dei rischi derivanti da azioni di sollevamento e trasporto riportata di seguito è stata eseguita secondo le disposizioni del D.Lgs del 9 aprile 2008, n.81 e la normativa tecnica ISO 11228-1, ed in particolare considerando

1. la fascia di età e sesso di gruppi omogenei lavoratori; 2. le condizioni di movimentazione; 3. il carico sollevato, la frequenza di sollevamento, la posizione delle mani, la distanza di sollevamento, la presa, la distanza

di trasporto; 4. i valori del carico, raccomandati per il sollevamento e il trasporto; 5. gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori; 6. le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria e dalla letteratura scientifica disponibile; 7. l'informazione e formazione dei lavoratori.

Valutazione del rischio Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono stati individuati i gruppi omogenei di lavoratori corrispondenti ai gruppi di lavoratori che svolgono la medesima attività nell'ambito del processo produttivo dall'azienda. Quindi si è proceduto, a secondo del gruppo, alla valutazione del rischio. La valutazione delle azioni del sollevamento e del trasporto, ovvero la movimentazione di un oggetto dalla sua posizione iniziale verso l’alto, senza ausilio meccanico, e il trasporto orizzontale di un oggetto tenuto sollevato dalla sola forza dell’uomo si basa su un modello costituito da cinque step successivi:

1. step 1 valutazione del peso effettivamente sollevato rispetto alla massa di riferimento; 2. step 2 valutazione dell’azione in relazione alla frequenza raccomandata in funzione della massa sollevata; 3. step 3 valutazione dell’azione in relazione ai fattori ergonomici (per esempio, la distanza orizzontale, l’altezza di

sollevamento, l’angolo di asimmetria ecc.); 4. step 4 valutazione dell’azione in relazione alla massa cumulativa giornaliera (ovvero il prodotto tra il peso trasportato e la

frequenza del trasporto); 5. step 5 valutazione concernente la massa cumulativa e la distanza del trasporto in piano.

I cinque passaggi sono illustrati con lo schema di flusso rappresentato nello schema 1. In ogni step sono desunti o calcolati valori limite di riferimento (per esempio, il peso limite). Se le valutazione concernente il singolo step porta ha una conclusione positiva, ovvero il valore limite di riferimento è rispettato, si passa a quello successivo. Qualora, invece, la valutazione porti a una conclusione negativa, è necessario adottare azioni di miglioramento per riportare il rischio a condizioni accettabili.

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Valutazione della massa di riferimento in base al genere mrif Nel primo step si confronta il peso effettivo dell’oggetto sollevato con la massa di riferimento mrif, che è desunta dalla tabella presente nell’Allegato C alla norma ISO 11228-1. La massa di riferimento si differenzia a seconda del genere (maschio o femmina), in linea con quanto previsto dall’art. 28, D.Lgs. n. 81/2008, il quale ha stabilito che la valutazione dei rischi deve comprendere anche i rischi particolari, tra i quali quelli connessi alle differenze di genere. La massa di riferimento è individuata, a seconda del genere che caratterizza il gruppo omogeneo, al fine di garantire la protezione di almeno il 90% della popolazione lavorativa. La massa di riferimento costituisce il peso limite in condizioni ergonomiche ideali e che, qualora le azioni di sollevamento non siano occasionali. Valutazione della massa di riferimento in base alla frequenza mrif Nel secondo step si procede a confrontare il peso effettivamente sollevato con la frequenza di movimentazione f (atti/minuto); in base alla durata giornaliera della movimentazione, solo breve e media durata, si ricava il peso limite raccomandato, in funzione della frequenza, in base al grafico di cui alla figura 2 della norma ISO 11228-1. Valutazione della massa in relazione ai fattori ergonomici mlim.

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Nel terzo step si confronta la massa movimentata, m, con il peso limite raccomandato che deve essere calcolato tenendo in considerazione i parametri che caratterizzano la tipologia di sollevamento e, in particolare:

1. la massa dell’oggetto m; 2. la distanza orizzontale di presa del carico, h, misurata dalla linea congiungente i malleoli interni al punto di mezzo tra la

presa delle mani proiettata a terra; 3. il fattore altezza, v, ovvero l’altezza da terra del punto di presa del carico; 4. la distanza verticale di sollevamento, d; 5. la frequenza delle azioni di sollevamento, f; 6. la durata delle azioni di sollevamento, t; 7. l’angolo di asimmetria (torsione del busto), α; 8. la qualità della presa dell’oggetto, c.

Il peso limite raccomandato è calcolato, sia all’origine che alla della movimentazione sulla base di una formula proposta nell’Allegato A.7 alla ISO 11228-1:

dove:

mrif è la massa di riferimento in base al genere. hM è il fattore riduttivo che tiene conto della distanza orizzontale di presa del carico, h; dM è il fattore riduttivo che tiene conto della distanza verticale di sollevamento, d; vM è il fattore riduttivo che tiene conto dell’altezza da terra del punto di presa del carico; fM è il fattore riduttivo che tiene della frequenza delle azioni di sollevamento, f; αM è il fattore riduttivo che tiene conto dell’ l’angolo di asimmetria (torsione del busto), α; cM è il fattore riduttivo che tiene della qualità della presa dell’oggetto, c.

Valutazione della massa cumulativa su lungo periodo mlim. ( giornaliera) Nel quarto step si confronta la massa cumulativa mcum giornaliera, ovvero il prodotto tra il peso trasportato e la frequenza di trasporto per le otto ore lavorativa, con la massa raccomandata mlim. giornaliera che è pari a 10000 kg in caso di solo sollevamento o trasporto inferiore ai 20 m, o 6000 kg in caso di trasporto superiore o uguale ai 20 m. Valutazione della massa cumulativa trasportata su lungo, medio e breve periodo mlim. ( giornaliera), mlim. (orario) e mlim. (minuto) In caso di trasporto su distanza hc uguale o maggiore di 1 m, nel quinto step si confronta la di massa cumulativa mcum sul breve, medio e lungo periodo (giornaliera, oraria e al minuto) con la massa raccomandata mlim. desunta dalla la tabella 1 della norma ISO 11228-1.

ESITO DELLA VALUTAZIONE

Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono stati individuati gruppi omogenei di lavoratori, univocamente identificati attraverso le SCHEDE DI VALUTAZIONE riportate nel successivo capitolo. Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni e il relativo esito della valutazione al rischio dovuto alle azioni di sollevamento e trasporto.

Tabella di correlazione Mansione - Esito della valutazione Mansione Esito della valutazione

SCHEDE DI VALUTAZIONE

Le schede di rischio che seguono, ognuna di esse rappresentativa di un gruppo omogeneo, riportano l'esito della valutazione per ogni mansione. Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all’informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.

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Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione

Mansione Scheda di valutazione

Il presente documento è stato redatto conformemente all'articolo 29 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.

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LICEO SCIENTIFICO STATALE " MARCO VITRUVIO POLLIONE" VIA ALDO MORO 1 - 67051 AVEZZANO (AQ) 0863370160/0863411190 - 086336128 Internet: - E-Mail: [email protected]

VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO

relazione sulla valutazione del rischio stress lavoro-correlato proposta metodologica ISPESL

(Art. 28 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. - D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)

LUOGO e DATA: AVEZZANO, 20/11/2019

REVISIONE:

DESCRIZIONE:

IL DATORE DI LAVORO

_____________________________________

(FRANCESCO GIZZI)

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

_____________________________________ (GIANCARLO DI BASTIANO)

CerTus-LdL by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

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ANALISI E VALUTAZIONE

La valutazione del rischio è stata effettuata in conformità alla normativa italiana vigente: - D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della

sicurezza nei luoghi di lavoro". Testo coordinato con:

- D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 agosto 2008, n. 129; - D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133; - D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14; - L. 18 giugno 2009, n. 69; - L. 7 luglio 2009, n. 88; - D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106; - D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25; - D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122; - L. 4 giugno 2010, n. 96.

Premessa Il criterio adottato per la valutazione dei rischi collegati allo stress lavoro-correlato conforme a quanto previsto dall’art. 28 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. è "La valutazione dello stress lavoro-correlato. Proposta metodologica" - Marzo 2010, elaborata dal Network Nazionale per la Prevenzione Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro istituito dall'ISPESL, che partendo dalla revisione dei principali modelli scientifici di riferimento, ha predisposto un protocollo condiviso su tutto il territorio nazionale con riferimenti e metodologie omogenee per i datori di lavoro. La metodologia, conformemente alle indicazioni riportate nelle Linee Guida della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro di cui all'art. 6 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., suggerisce che per l’intero processo di valutazione del rischio stress lavoro-correlato, il Datore di Lavoro, che ha l'obbligo non delegabile della valutazione dei rischi (art. 17 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.), si avvalga della collaborazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, del Medico competente, del RLS (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza), e che coinvolga altre figure interne all’impresa (direttore del personale, qualche lavoratore anziano/esperto, ecc.) ed esterne, ove se ne ravvisi la necessità (es. psicologo, sociologo del lavoro). La proposta metodologica prevede una valutazione oggettiva aziendale, avvalendosi dell'utilizzo di una check list di indicatori verificabili. Proposta metodologica ISPESL La stima del rischio è basata sull'utilizzo di una check-list che permette di rilevare numerosi parametri (indicatori) che la letteratura associa allo stress da lavoro-correlato, riferibili alle "Aree" di seguito elencate:

1. A. AREA INDICATORI ORGANIZZATIVI 2. B. AREA CONTESTO DEL LAVORO 3. C. AREA CONTENUTO DEL LAVORO

Nella tabella di seguito riportata sono elencati, per ogni "Area", gli indicatori considerati.

INDICATORI AZIENDALI INDICATORI DI CONTESTO DEL LAVORO INDICATORI DI CONTENUTO DEL LAVORO

Infortuni

Assenza per malattia

Assenze dal lavoro

Ferie non godute

Rotazione del personale

Turnover

Procedimenti/ Sanzioni disciplinari

Richieste visite straordinarie

Segnalazioni stress lavoro

Istanze giudiziarie

Funzione e cultura organizzativa

Ruolo nell’ambito dell’organizzazione

Evoluzione della carriera

Autonomia decisionale – controllo del lavoro

Rapporti interpersonali sul lavoro

Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro

Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro

Pianificazione dei compiti

Carico di lavoro – ritmo di lavoro

Orario di lavoro

Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre al punteggio complessivo dell’area. La somma dei punteggi attribuiti alle tre aree consente di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO.

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L'esito della valutazione si conclude con l'assegnazione dei valori di rischio in modo graduale BASSO - MEDIO - ALTO e delle rispettive prescrizioni previste dalla proposta metodologica ISPESL.

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LIVELLO DI RISCHIO NOTE

RISCHIO BASSO

≤ 25 %

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione/aggiornamento del D.V.R. secondo quanto disposto dall’art. 29 del D.Lgs 81/2008 e s.m.i. o, comunque, entro un periodo di tempo non superiore a 2 anni.

LIVELLO DI RISCHIO NOTE

RISCHIO MEDIO

> 25 % o ≤ 50 %

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione di rischio identificata si devono adottare le azioni di miglioramento mirate. Se queste non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al secondo livello di approfondimento (coinvolgimento diretto dei lavoratori) Ripetere la valutazione/aggiornamento del D.V.R., secondo quanto disposto dall’ art.29 del D.Lgs 81/2008 o, comunque ogni 2 anni.

LIVELLO DI RISCHIO NOTE

RISCHIO ALTO

> 50 %

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare il secondo livello di approfondimento con la valutazione della percezione dello stress dei lavoratori (coinvolgimento diretto dei lavoratori). Ripetere la valutazione/aggiornamento del DVR, secondo quanto disposto dall’ art.29 del D.Lgs 81/08 o, comunque ogni 2 anni.

Istruzioni per l'utilizzo della Check list di indicatori verificabili Si è proceduto ad individuare il livello del rischio stress lavoro-correlato, utilizzando la check list della proposta metodologica, nella quale ad ogni indicatore corrisponde un punteggio. Nella compilazione dell'AREA INDICATORI AZIENDALI, i cui dati si riferiscono agli ultimi tre anni, a ciascun indicatore è assegnato un punteggio a secondo che la risposta sia "diminuito", "aumentato" o "inalterato". Quando in corrispondenza della risposta "inalterato" il punteggio è siglato con l'asterisco (*) se la risposta "inalterato" corrisponde a zero, il punteggio da assegnare è quello corrispondente alla casella "diminuito". Nel caso siano presenti "Istanze giudiziarie per molestie morali/sessuali o segnalazione al Medico Competente di molestia morale protratta da parte di centro specializzato" si dovrà procedere con un secondo livello di approfondimento della valutazione, svolto da personale specializzato e competente, che prevede il coinvolgimento dei lavoratori" . Relativamente all'AREA CONTESTO DEL LAVORO e CONTENUTO DEL LAVORO a ciascun indicatore è assegnato un "Punteggio finale", a secondo che si risponda "SI" oppure "NO". In corrispondenza della casella "Correzione punteggio" dopo il segno "meno" (-) è riportato il valore della risposta corrispondente al "SI" o al "NO" e trascritto il risultato in "Punteggio finale". Nella casella TOTALE PUNTEGGIO è inserita la somma del punteggio finale di ogni indicatore. Nella fase di indagine è necessario considerare la numerosità della popolazione lavorativa, distinguendo le imprese che occupano fino a dieci dipendenti dalle altre. Per imprese che hanno sino a dieci dipendenti è sufficiente utilizzare la sola check list degli "indicatori aziendali". Se il punteggio ottenuto è superiore al valore di venti, vi sono probabilità che siano presenti elementi di rischio stress lavoro-correlato, all'aumentare del punteggio aumenta tale probabilità. In sintesi possiamo dire:

1. Avendo l'azienda un numero di dipendenti ≤ 10 ed il punteggio TOTALE della scheda relativa all'AREA A degli Indicatori Aziendali è inferiore a 20, la valutazione si ritiene conclusa.

2. Avendo l'azienda un numero di dipendenti ≤ 10 ed il punteggio TOTALE della scheda relativa all'Area A degli Indicatori Aziendali è superiore a 20, la valutazione si è completata con la compilazione delle schede relative all'Area B e Area C

3. Avendo l'azienda un numero di dipendenti superiore a 10 la valutazione è completata con la compilazione delle schede di tutte e tre le Aree.

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A. AREA INDICATORI AZIENDALI

INDICATORI AZIENDALI

N INDICATORI DIMINUITO INALTERATO AUMENTATO PUNTEGGIO NOTE

1 Indici infortunistici 0 1 (*) 4

2 Assenza per malattia (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 0 1 4

3 Assenze dal lavoro 0 1 4

4 % ferie non godute 0 1 4

5 % trasferimenti interni richiesti dal personale 0 1 4

6 % rotazione del personale (usciti-entrati) 0 1 (*) 4

7 Procedimenti, sanzioni disciplinari 0 1 (*) 4

8 N. di visite su richiesta del lavoratore al Medico Competente (D.Lgs 81/2008, art. 41 c. 2 lett. C) 0 1 (*) 4

9 Segnalazioni formalizzate del medico competente di condizioni stress al lavoro 0 - NO 4 - SI

10 Istanze giudiziarie per licenziamento/demansionamento 0 - NO 4 - SI

TOTALE PUNTEGGIO

(*) gli indicatori con l’asterisco: nel caso in cui la risposta INALTERATO corrisponda a 0, si segna la X nella casella DIMINUITO. Es: la sua Azienda ha 0 (zero) infortuni negli ultimi 3 anni. Seguendo le istruzioni dovrebbe segnare INALTERATO perché non ci sono variazioni. In questo caso però, INALTERATO indica una condizione non cambiata perché non migliorabile; motivo per cui la X si segna su diminuito e non su inalterato.

INDICATORE NO SI

Istanze giudiziarie per molestie morali/sessuali o segnalazione al MC di molestia morale protratta da parte di centro specializzato

0 Situazione che vincola la valutazione al secondo livello di approfondimento (mediante questionari) dello stress lavoro correlato

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B. AREA CONTESTO DEL LAVORO

FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

N INDICATORE SI NO CORREZIONE PUNTEGGIO

PUNTEGGIO FINALE NOTE

1 Diffusione organigramma aziendale 0 1

2 Presenza di procedure aziendali 0 1

3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori 0 1

4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori 0 1

5 Sistema di gestione della sicurezza aziendale Certificazioni SA8000 e BS OHSAS 18001:2007 0 1

6 Presenza di un sistema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, volantini, etc.) 0 1

7 Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori 0 1

8 Presenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratori 0 1

9 Presenza di momenti di comunicazione dell'azienda a tutto il personale 0 1

10 Presenza di codice etico e di comportamento 0 1

11 Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei casi di disagio lavorativo 0 1

TOTALE PUNTEGGIO

RUOLO NELL'AMBITO DELL'ORGANIZZAZIONE

N INDICATORE SI NO CORREZIONE PUNTEGGIO

PUNTEGGIO FINALE NOTE

1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale 0 1

2 I ruoli sono chiaramente definiti 0 1

3 Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) 0 1 1-…

4 Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere 0 1 1-…

TOTALE PUNTEGGIO

EVOLUZIONE DELLA CARRIERA

N INDICATORE SI NO CORREZIONE PUNTEGGIO

PUNTEGGIO FINALE NOTE

1 Sono definiti i criteri per l'avanzamento di carriera 0 1

2 Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi 0 1

3 Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza 0 1

TOTALE PUNTEGGIO

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AUTONOMIA DECISIONALE - CONTROLLO DEL LAVORO

N INDICATORE SI NO CORREZIONE PUNTEGGIO

PUNTEGGIO FINALE NOTE

1 Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri 0 1 1- …

2 I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione dei compiti 0 1

3 I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle decisioni aziendali relative al gruppo di lavoro 0 1

4 Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali 0 1

5 Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto 0 1 1- …

TOTALE PUNTEGGIO

RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

N INDICATORE SI NO CORREZIONE PUNTEGGIO

PUNTEGGIO FINALE NOTE

1 Possibilità di comunicare con i dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratori 0 1

2 Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei superiori e dei colleghi 0 1

3 Vi è la segnalazione frequente di conflitti / litigi 0 1 1- …

TOTALE PUNTEGGIO

INTERFACCIA CASA LAVORO - CONCILIAZIONE VITA/LAVORO

N INDICATORE SI NO CORREZIONE PUNTEGGIO

PUNTEGGIO FINALE NOTE

1 Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale 0 1

2 Possibilità di orario flessibile 0 1

3 Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici/navetta dell'impresa 0 1

4 Possibilità di svolgere lavoro part-time verticale/orizzontale 0 1

TOTALE PUNTEGGIO

Se il risultato finale è uguale a 0, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce “INTERFACCIA CASA LAVORO” si inserisce il valore -1, se invece è superiore a 0 si inserisce il valore 0.

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C. CONTENUTO DEL LAVORO

AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO

N INDICATORE SI NO CORREZIONE PUNTEGGIO

PUNTEGGIO FINALE NOTE

1 Esposizione a rumore sup. al secondo livello d’azione 0 1 1- …

2 Inadeguato confort acustico (ambiente non industriale) 0 1 1- …

3 Rischio cancerogeno/chimico non irrilevante 0 1 1- …

4 Microclima adeguato 0 1

5 Adeguato illuminamento con particolare riguardo alle attività ad elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.) 0 1

6 Rischio movimentazione manuale dei carichi 0 1 1- …

7 Disponibilità adeguati e confortevoli DPI 0 1 Se non previsti

segnare SI

8 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario 0 1 1- …

9 Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertinente ai rischi 0 1

10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d’azione 0 1 1- …

11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature 0 1

12 Esposizione a radiazioni ionizzanti 0 1 1- …

13 Esposizione a rischio biologico 0 1 1- …

TOTALE PUNTEGGIO

PIANIFICAZIONE DEI COMPITI

N INDICATORE SI NO CORREZIONE PUNTEGGIO

PUNTEGGIO FINALE NOTE

1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni 0 1 1- …

2 Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo svolgimento dei compiti 0 1

3 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia 0 1 1- …

4 Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente 0 1 1- …

5 Chiara definizione dei compiti 0 1

6 Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti 0 1

TOTALE PUNTEGGIO

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CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVORO

N INDICATORE SI NO CORREZIONE PUNTEGGIO

PUNTEGGIO FINALE NOTE

1 I lavoratori hanno autonomia nell’esecuzione dei compiti 0 1

2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro 0 1 1- …

3 Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo 0 1 1- …

4 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività 0 1 1- …

5 Il ritmo lavorativo per l’esecuzione del compito, è prefissato 0 1 1- …

6 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina 0 1 1- … Se non previsto

segnare NO

7 I lavoratori devono prendere decisioni rapide 0 1 1- …

8 Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto rischio 0 1 1- …

9 Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e produzione 0 1 1- …

TOTALE PUNTEGGIO

ORARIO DI LAVORO

N INDICATORE SI NO CORREZIONE PUNTEGGIO

PUNTEGGIO FINALE NOTE

1 E’ presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore 0 1 1- …

2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario 0 1 1- …

3 E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? 0 1 1- …

4 La programmazione dell’orario varia frequentemente 0 1 1- …

5 Le pause di lavoro sono chiaramente definite 0 1

6 E’ presente il lavoro a turni 0 1 1- …

7 E’ abituale il lavoro a turni notturni 0 1 1- …

8 E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione 0 1 1- …

TOTALE PUNTEGGIO

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IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

INDICATORI AZIENDALI

INDICATORE TOTALE PUNTEGGIO PER INDICATORE

BASSO 0 - 25 %

MEDIO 25 - 50 %

ALTO 50 - 100 %

DA A DA A DA A

Indicatori aziendali 0 10 11 20 21 40

TOTALE PUNTEGGIO

CONTESTO DEL LAVORO

INDICATORE TOTALE PUNTEGGIO PER INDICATORE

BASSO 0 - 25 %

MEDIO 25 - 50 %

ALTO 50 - 100 %

DA A DA A DA A

Funzione e cultura organizzativa 0 4 5 7 8 11

Ruolo nell'ambito dell'organizzazione 0 1 2 3 4

Evoluzione della carriera 0 1 2 3

Autonomia decisionale- controllo del lavoro 0 1 2 3 4 5

Rapporti interpersonali sul lavoro 0 1 2 3

Interfaccia casa lavoro- conciliazione vita/lavoro (*)

TOTALE PUNTEGGIO 0 8 9 17 18 26

(*) Se il punteggio totale dell’indicatore “Interfaccia casa lavoro” è uguale a 0, inserire il valore -1. Se superiore a 0, inserire il valore 0.

CONTENUTO DEL LAVORO

INDICATORE TOTALE PUNTEGGIO PER INDICATORE

BASSO 0 - 25 %

MEDIO 25 - 50 %

ALTO 50 - 100 %

DA A DA A DA A

Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 0 5 6 9 10 13

Pianificazione dei compiti 0 2 3 4 5 6

Carico di lavoro - ritmo di lavoro 0 4 5 7 8 9

Orario di lavoro 0 2 3 5 6 8

TOTALE PUNTEGGIO 0 13 14 25 26 36

TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO

AREA TOTALE PUNTEGGIO PER AREA

INDICATORI AZIENDALI (*)

CONTESTO DEL LAVORO

CONTENUTO DEL LAVORO

TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO

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(*) Se il risultato del punteggio è compreso tra 0 a 10, si inserisce nella tabella finale il valore 0 Se il risultato del punteggio è compreso tra 12 e 26 si inserisce nella tabella finale il valore 2 Se il risultato del punteggio è compreso tra 28 e 40 si inserisce nella tabella finale il valore 5

TABELLA DI LETTURA TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO

DA A LIVELLO DI RISCHIO NOTE

0 17 RISCHIO BASSO 25 %

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

18 34 RISCHIO MEDIO 50 %

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione di rischio identificata si devono adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio annuale degli indicatori. Se queste non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessaria la somministrazione di questionari soggettivi.

35 67 RISCHIO ALTO + di 50 %

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori. E’ necessario oltre al monitoraggio delle condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di miglioramento.

Legenda indicatori organizzativi %Assenze dal lavoro S’intendono le condizioni sotto elencate:

1. permessi retribuiti 2. permessi per malattia 3. periodi di aspettativa per motivi personali 4. assenze ingiustificate 5. mancato rispetto dell’orario minimo di lavoro (ritardi, uscite anticipate, ecc.)

Non si considera assenza la non presenza legata ad agitazione di carattere sindacale quali scioperi ed assemblee autorizzate. Formula di calcolo: [Num. ore lavorative perse / Num. ore lavoro potenziali lavorabili da contratto]x 100 %Ferie non godute Intese come ferie maturate e non godute una volta trascorso il periodo previsto dalla legge per la relativa fruizione. Formula di calcolo: [(Num. di giorni di ferie contrattualmente previste e maturate - Num. di giorni di ferie usufruite) / Num. di giorni di ferie contrattualmente previste e maturate] x 100 %Trasferimenti interni richiesti dal personale Per trasferimento di personale si intende il passaggio di un dipendente da una “Unità Funzionale” interna all’impresa ad un’altra. Tale tipo di trasferimento di solito è teso a coniugare le esigenze personali dei dipendenti con quelle delle Unità Funzionali. Formula di calcolo: [(Num. richieste (*) di trasferimento / Num. trasferimenti avvenuti) / Num. totali lavoratori] x 100 (*) Per richieste intendiamo tutte quelle pervenute includendo quelle accettate e quelle non accettate. %Rotazione del personale (usciti-entrati) Con questo indicatore s’intende il ciclo di rinnovo o la sostituzione del personale, cioè la misura del tasso in cui una data impresa incrementa o perde il proprio personale. La velocità di rotazione/ricambio (in inglese turnover) può essere alta, quando vengono assunte diverse persone nuove in azienda e ne escono altrettante. Bassa quando il ciclo di assunti-dimessi è minore. Secondo Schlesinger and Heskett, 1991, quando si fa un esame dei costi (sia quelli reali, come il tempo speso per reclutare una nuova risorsa, sia i costi di opportunità, come la perdita di produttività), il costo del ricambio/rotazione/turnover di un lavoratore è stato stimato essere fino al 150% del pacchetto remunerativo del lavoratore. Formula di calcolo: [(Num. Lavoratori usciti + Num. Lavoratori entrati) / Num. totali lavoratori] x 100.

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ESITO DELLA VALUTAZIONE

Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni, il relativo esito della valutazione del rischio stress lavoro-correlato.

Tabella di correlazione Mansione - Esito della valutazione Mansione Esito della valutazione

1) Tutte le mansioni del processo "Attività didattiche" RISCHIO BASSO (punteggio compreso tra 0 e 17 e inferiore o uguale al 25% del punteggio massimo). L'analisi degli indicatori non

evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro.

2) Tutte le mansioni del processo "Attività extradidattiche" RISCHIO BASSO (punteggio compreso tra 0 e 17 e inferiore o uguale al 25% del punteggio massimo). L'analisi degli indicatori non

evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro.

3) Tutte le mansioni del processo "Pulizia ordinaria" RISCHIO BASSO (punteggio compreso tra 0 e 17 e inferiore o uguale al 25% del punteggio massimo). L'analisi degli indicatori non

evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro.

SCHEDE DI VALUTAZIONE

Le schede che seguono riportano l'esito della valutazione eseguita (per singola attività lavorativa con l'individuazione delle mansioni e del livello di rischio). Nelle schede, per ogni step di valutazione vengono riportati:

1. la valutazione del rischio per ogni Area di indicatori; 2. la valutazione del rischio per ogni Step di indicatori; 3. gli indicatori di stress rilevati.

Tutte le disposizioni derivanti dall’attività di prevenzione e protezione ed in particolare quelle relative all’informazione e formazione dei lavoratori, alla sorveglianze sanitaria, alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) di cui il presente è un allegato.

Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione Mansione Scheda di valutazione

Tutte le mansioni del processo STRESS lavoro-correlato per il processo "Attività didattiche" Tutte le mansioni del processo STRESS lavoro-correlato per il processo "Attività extradidattiche" Tutte le mansioni del processo STRESS lavoro-correlato per il processo "Pulizia ordinaria"

SCHEDA: STRESS lavoro-correlato per il processo "Attività didattiche" Rischi collegati allo stress lavoro-correlato dei “gruppi di lavoratori” come previsto dall'art. 28, comma 1, del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e secondo l'accordo europeo dell' 8 ottobre 2004. La maggior parte delle persone quando è sottoposta ai fattori stressanti avverte reazioni emotive di ansia, depressione, disagio, inquietudine o fatica.

AREA Punteggio Step checklist

Indicatore Esito AREA A: Indicatori Aziendali

Indicatori Aziendali 1) Indici infortunistici Diminuito 0 2) Assenza per malattia (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) Diminuito 0 3) Assenze dal lavoro Diminuito 0 4) Percentuale di ferie non godute Diminuito 0 5) Percentuale di trasferimenti interni richiesti dal personale Diminuito 0 6) Percentuale di rotazione del personale (usciti-entrati) Diminuito 0

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AREA Punteggio Step checklist

Indicatore Esito 7) Procedimenti, sanzioni disciplinari Diminuito 0 8) Numero di visite su richiesta del lavoratore al medico competente Diminuito 0 9) Segnalazioni formalizzate del medico competente di condizioni stress al lavoro NO 0 10) Istanze giudiziarie per licenziamento/demansionamento NO 0

TOTALE STEP Basso [0] TOTALE AREA Basso [0]

Azienda con un numero di lavoratori inferiore o uguale a 10 e punteggio ottenuto rispondendo alle 10 domande dell'AREA A inferiore o uguale a 20, non è stato quindi necessario approfondire la valutazione completando la check list di indicatori verificabili (AREA B e AREA C).

Valutazione globale rischio 0

Fascia di appartenenza: RISCHIO BASSO (punteggio compreso tra 0 e 17 e inferiore o uguale al 25% del punteggio massimo). L'analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Mansioni: Tutte le mansioni del processo "Attività didattiche".

SCHEDA: STRESS lavoro-correlato per il processo "Attività extradidattiche" Rischi collegati allo stress lavoro-correlato dei “gruppi di lavoratori” come previsto dall'art. 28, comma 1, del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e secondo l'accordo europeo dell' 8 ottobre 2004. La maggior parte delle persone quando è sottoposta ai fattori stressanti avverte reazioni emotive di ansia, depressione, disagio, inquietudine o fatica.

AREA Punteggio Step checklist

Indicatore Esito AREA A: Indicatori Aziendali

Indicatori Aziendali 1) Indici infortunistici Diminuito 0 2) Assenza per malattia (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) Diminuito 0 3) Assenze dal lavoro Diminuito 0 4) Percentuale di ferie non godute Diminuito 0 5) Percentuale di trasferimenti interni richiesti dal personale Diminuito 0 6) Percentuale di rotazione del personale (usciti-entrati) Diminuito 0 7) Procedimenti, sanzioni disciplinari Diminuito 0 8) Numero di visite su richiesta del lavoratore al medico competente Diminuito 0 9) Segnalazioni formalizzate del medico competente di condizioni stress al lavoro NO 0 10) Istanze giudiziarie per licenziamento/demansionamento NO 0

TOTALE STEP Basso [0] TOTALE AREA Basso [0]

Azienda con un numero di lavoratori inferiore o uguale a 10 e punteggio ottenuto rispondendo alle 10 domande dell'AREA A inferiore o uguale a 20, non è stato quindi necessario approfondire la valutazione completando la check list di indicatori verificabili (AREA B e AREA C).

Valutazione globale rischio 0

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AREA Punteggio Step checklist

Indicatore Esito Fascia di appartenenza: RISCHIO BASSO (punteggio compreso tra 0 e 17 e inferiore o uguale al 25% del punteggio massimo). L'analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Mansioni: Tutte le mansioni del processo "Attività extradidattiche".

SCHEDA: STRESS lavoro-correlato per il processo "Pulizia ordinaria" Rischi collegati allo stress lavoro-correlato dei “gruppi di lavoratori” come previsto dall'art. 28, comma 1, del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e secondo l'accordo europeo dell' 8 ottobre 2004. La maggior parte delle persone quando è sottoposta ai fattori stressanti avverte reazioni emotive di ansia, depressione, disagio, inquietudine o fatica.

AREA Punteggio Step checklist

Indicatore Esito AREA A: Indicatori Aziendali

Indicatori Aziendali 1) Indici infortunistici Diminuito 0 2) Assenza per malattia (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) Diminuito 0 3) Assenze dal lavoro Diminuito 0 4) Percentuale di ferie non godute Diminuito 0 5) Percentuale di trasferimenti interni richiesti dal personale Diminuito 0 6) Percentuale di rotazione del personale (usciti-entrati) Diminuito 0 7) Procedimenti, sanzioni disciplinari Diminuito 0 8) Numero di visite su richiesta del lavoratore al medico competente Diminuito 0 9) Segnalazioni formalizzate del medico competente di condizioni stress al lavoro NO 0 10) Istanze giudiziarie per licenziamento/demansionamento NO 0

TOTALE STEP Basso [0] TOTALE AREA Basso [0]

Azienda con un numero di lavoratori inferiore o uguale a 10 e punteggio ottenuto rispondendo alle 10 domande dell'AREA A inferiore o uguale a 20, non è stato quindi necessario approfondire la valutazione completando la check list di indicatori verificabili (AREA B e AREA C).

Valutazione globale rischio 0

Fascia di appartenenza: RISCHIO BASSO (punteggio compreso tra 0 e 17 e inferiore o uguale al 25% del punteggio massimo). L'analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Mansioni: Tutte le mansioni del processo "Pulizia ordinaria".

Il presente documento è stato redatto conformemente all'articolo 29 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.


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