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Il Baobab dall’etnobotanica alla nutraceutica

F. Mazzanti, L. De Gara

Scienze degli Alimenti e della Nutrizione, Università Campus Bio-Medico di Roma, Via Alvaro del Portillo 21, I-00128 RomaUniversità Campus Bio-Medico di Roma

Autore corrispondenteFrancesca Mazzantie-mail [email protected]

RiassuntoL’interesse verso il baobab (Adansonia digitata L.), pianta tropicale dell’Africa centrale dove cresce spontaneamente, è scaturito dalla scoperta dei suoi numerosi benefici impieghi tramandati dalla tra-dizione popolare. Nel lavoro sono state evidenziate le peculiarità e gli utilizzi in campo alimentare e farmaceutico. Il baobab è infatti conosciuto come “albero farmacista”, “albero della vita” o “albero magico” grazie alle molteplici proprietà contenute a partire dal frutto fino alla radice. Tutte le parti del baobab, possono essere considerate una riserva notevole di macro e micronutrienti ad elevato apporto energetico. Molte parti edibili del baobab contengono inoltre sostanze di interesse nutrizio-nale come l’acido ascorbico e le fibre alimentari. È da sottolineare la presenza di proprietà antiossi-danti, emollienti, leviganti ed elasticizzanti. Il crescente interesse da parte di compagnie alimentari e cosmetiche ha portato a classificare il baobab come “Novel Food”. L’aumento della richiesta dei prodotti derivati dal baobab, rappresenta un aiuto per i piccoli villaggi Africani assicurando loro una fonte di reddito.

In sintesi il baobab è considerato un rimedio a numerose patologie e un alimento ottimale utilizzato dalle popolazioni locali ed ultimamente anche dalla popolazione occidentale.

Parole chiave: Adansonia digitata L., baobab, EU novel food, acido ascorbico

AbstractThe interest in the baobab arises from the wide traditional usage of this plant in the African local cul-ture. Baobab (Adansonia Digitata L.) is a tropical plant typical of central Africa, where it grows spon-taneously. The name instead comes from the Arab word “buhibab” which means “fruit having several kinds of seeds”. Names such as “pharmacist tree”, “tree of life” or “magic tree” have been assigned in the history to this tree due to its numerous positive properties, from the roots to the fruits. Every part of baobab can be considered as a valid reserve of highly energetic macro and micro-nutrients. Moreover, other substances of nutritional interest among which ascorbic acid and fibers are present in several edi-ble part of the plant. Its properties for as antioxidants, emollient, smoothing and firming have also to be highlighted. The growing interest of many nutritional and cosmetic companies led to the classification of baobab as a “Novel Food”. The increasing demand of products derived from this tree also represents

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a way of helping small African rural villages, assuring them a source of income. Concluding baobab tree is considered a solution to many diseases, and an optimal food used by

local and rural population and that it recently becoming an interesting food supplement for western Countries.

Keywords: Adansonia digitata L., baobab, EU novel food, ascorbic acid

IntroduzioneL’albero del baobab (Fig. 1) (Adansonia digita-ta L.), il cui significato deriva dall’arabo “وب būħibāb” ovvero “Frutto dai molteplici بابحsemi”, rappresenta un elemento di notevole im-portanza per le popolazioni africane, sia per l’e-levato valore nutrizionale sia per le sue proprietà farmacologiche. Tutte le sue parti con apprezza-bili proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche possono essere utilizzate a scopo alimentare (Kaboré, 2011; Gebauer, 2002).

La pianta del baobab è una delle piante afri-cane più conosciute del mondo, probabilmente per le dimensioni maestose della sua pianta e per il rilievo che essa ha nelle culture popola-ri africane. La sua notorietà si dimostra con la presenza in molte lingue di nomi volgari per questa pianta (Tab. 1).

I prodotti alimentari ottenuti dal baobab pos-sono essere classificati come prodotti biologici grazie alla crescita spontanea e al limitato in-tervento dell’uomo che si riduce alla raccolta e alla trasformazione. La letteratura scientifica

Figura 1 – Pianta di baobab della periferia di Dodoma-Tanzania, fotografata nell’agosto 2014.

(Foto: Francesca Mazzanti)

Tabella 1 – Nomi comuni utilizzati per Adansonia digitata in vari Paesi e lingue

Fonte: Sidibe, 2002

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sull’Adansonia digitata, ci ha fornito informazioni circa la descrizione botanica, gli usi alimentari e farmacologici, i valori nutrizionali e l’importan-za economica per le famiglie rurali. L’analisi dei derivati dal baobab non ha rivelato tracce di glu-tine e pertanto la pianta può essere considerata una fonte di prodotti alimentari adatti ai celiaci.

La storia e la diffusione geograficaIl frutto del baobab viene citato dai viaggiatori negli scritti intorno al XIV e XV secolo. La pri-ma menzione è di Scaliger, poeta e naturalista tedesco del 1500, mentre la prima illustrazione viene attribuita a Prospero Alpini, medico e bo-tanico italiano, nel suo “De plantis Aegypti liber “ del 1592.

Nel 1759 Linneo attribuì il nome di Adansonia digitata al baobab in rispetto del botanico france-se Michel Adanson, il quale diede per primo una descrizione botanica dell’albero, dei fiori, dei frutti e delle foglie dalla particolare forma simile ad una mano dalle mille dita.

Per le conoscenze attuali sul baobab ha avuto un ruolo particolare David Baum attualmente professore del Dipartimento di Botanica all’ Uni-versity of Wisconsin Madison, per il suo lavoro sulla tassonomia dell’Adansonia supportato da studi sulla citologia, impollinazione, evoluzione e fitogeografia.

Il baobab cresce spontaneamente in Africa tro-picale, in Australia e in Madagascar, ha la capaci-tà di resistere al caldo, a periodi di siccità e all’a-zione di venti violenti. La tipologia di terreno in cui si sviluppa è sabbioso e calcareo.

Un’antica leggenda africana narra di quando tutti i baobab della savana si unirono in coro per protestare contro la pioggia e il vento, tipici dei periodi invernali, che rovinavano la loro splen-dida chioma e disturbavano il loro sonno. I bao-bab attesero il responso del Dio Supremo che li punì con una condanna divina: “Il vostro egoi-smo vi ha reso ciechi, sarete ciechi per volontà divina. Poiché le foglie sono gli occhi degli alberi da oggi in poi tutti i baobab del mondo nasce-ranno e vivranno con le radici al posto dei rami

e non vedranno più le bellezze del Mio Mondo”. La durata della vita dei baobab è straordina-

ria, in media vivono 500 anni, ma ad oggi sono presenti in Africa alcuni alberi di circa 5000 anni.

Caratteristiche botanicheL’Adansonia digitata L., appartiene alla famiglia delle Malvaceae. Sono otto le specie diffuse, A. digitata si trova in Africa, A. gregorii si trova in Australia, e le altre sei ( A. gradidieri, A. mada-gascariensis, A. perrieri, A. rubrostipa, A. suareze-nisis, A. za) in Madagascar (Chadare, 2009; Ver-tuani, 2002).

Il baobab si presenta con un grandissimo tronco dalla forma conica, il suo diametro può arrivare fino a 10 m e può crescere fino a 25 m di altezza, i suoi rami somigliano a delle radici e durante la stagione secca si presentano spogli. La corteccia è liscia dal colore bruno rossastro o grigio. Le foglie composte palmate di colore verde scuro sono lar-ghe 3-8 cm e lunghe fino a 15 cm ed i fiori possono raggiungere fino a 20 cm di diametro, hanno un colore bianco e dopo 24 ore dalla fioritura appas-siscono assumendo un colore bruno. Il frutto, la cui raccolta avviene intorno ad aprile e maggio, ha una forma ovoidale ed è lungo da 20 a 30 cm con un diametro fino a 10 cm, i frutti sono costi-tuiti da un epicarpo legnoso e coriaceo a forma di capsula e da un endocarpo carnoso suddiviso in filamenti fibrosi che costituisce la polpa dove sono contenuti i semi. I semi sono rivestiti da un tegumento legnoso, presentano un colore bruno

Figura 2 – Semi di baobab

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nerastro, hanno una forma reniforme schiaccia-ta, una lunghezza di circa 1 cm ed una larghez-za di circa 0.8 cm (Vertuani, 2002; Chadare, 2009; Nnam, 2003; Amarteifio, 2006) ( Fig. 2 ).

Uso alimentare ed altri usi I semi sono utilizzati come addensanti nelle zup-pe, privati del tegumento esterno possono essere consumati freschi o tostati o macinati e dall’estra-zione si ottiene un olio ricco di acidi grassi essen-ziali (oleico, linoleico e linolenico), le popolazioni africane lo utilizzano come analgesico per rinno-vare l’epitelio e per la cura delle gengive infiam-mate (Gebauer, 2002; Kaboré, 2011; Sidibe, 2002). Dalla tostatura dei semi si ottiene la farina che viene utilizzata come agente aromatizzante per la preparazione di porridge e zuppe (Nnam, 2003).

In periodi di carestia vengono utilizzate come alimento anche le radici bollite. Le radici vengo-no anche asciugate al sole e frantumate per esse-re adoperate come crema per la cute dei pazienti affetti da malaria o utilizzate come colorante ros-so per la tintura dei tessuti (Sidibe, 2002).

Nei villaggi rurali africani, il tronco viene uti-lizzato, data la sua grandezza, come stalla, ma-gazzino e serbatoio d’acqua, con una capacità di stoccaggio che va da 1000 a 9000 litri per albero

(Kaboré, 2011). Le fibre della corteccia vengono adoperate per la creazione di funi, reti da pesca, corde per strumenti musicali e fibre per tessu-ti. Dall’incisione della corteccia si ottiene una gomma inodore ed insapore dalla consistenza semifluida impiegata per la cura delle piaghe. Molteplici studi evidenziano la presenza nella corteccia di alcaloidi, in particolare l’adanso-nina. In Africa viene consigliato l’utilizzo della corteccia nella cura della febbre malarica (Ka-borè, 2011). In Tanzania il legno viene utilizzato anche come combustibile.

Il guscio del frutto è formato da fibre che, se mangiate, possono regolare il ciclo mestruale avendo un effetto emmenagogo. La cenere ot-tenuta dalla bruciatura del legno è ricca di po-tassio ed una volta bollita e mescolata con l’olio viene utilizzata come sapone.

La maturazione del frutto rende la polpa disi-drata, dalla polpa polverizzata si ricava una pol-vere dal colore bianco avorio acidula caratteriz-zata dalla presenza di acido ascorbico e tartarico. Dal punto di vista nutrizionale oltre ad elevati livelli di vitamina C, è notevole la presenza di calcio e di fibre solubili ed insolubili. La polvere del frutto del baobab contiene circa 30 g di fibra solubile e 30 g di fibra insolubile per 100 g di estratto. Come per tutti gli alimenti ricchi di fibra

Tabella 2 – Usi medicinali delle parti del baobab

Fonte: Buchmann, 2010

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solubile, anche i derivati della polpa del frutto si sono dimostrati utili per ridurre la risposta glice-mica. Inoltre è stato dimostrato che il consumo del frutto riduce l’appetito e favorisce il senso di sazietà (Coe, 2013).

Le proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche vengono attribuite alla presenza di steroli, saponine e triterpeni (Kaboré, 2011; Gebauer, 2002). La polpa può prevenire la cre-scita di batteri patogeni come la Salmonella sp, lo Streptococcus sp, e il Bacillus sp, ed inoltre è dimostrato che il consumo di polvere del frutto di baobab porta ad un aumento della popolazio-ne intestinale dei batteri lattici.

La polpa una volta essiccata viene aggiunta al latte o all’acqua per la preparazione di bevande rinfrescanti (Amarteifio, 2006; Buchmann, 2010).

Le foglie sono una componente importante nella dieta della popolazione africana, forniscono una discreta quantità di proteine e minerali, in parti-colare calcio e ferro e sono un’ottima fonte di ma-gnesio e potassio, contengono un quantitativo di provitamina A e vengono adoperate come verdura nelle zuppe o nella preparazione delle salse (Ver-tuani, 2002; De caluwè, 2009).

Tramite l’essicazione si può ottenere una polve-re dalle proprietà antisettiche ed antimicotiche.

Nella medicina popolare le foglie vengono utilizzate come antipiretico o febbrifugo, inoltre possono essere impiegate per il trattamento del-le punture di insetti e nel trattamento di malattie delle vie urinarie ed infine utilizzate come man-gime per animali (Tab. 2).

Tabella 3 – Composizione chimica delle componenti del baobab. Nella tabella sono riportati i valori massimi e minimi riscontrati in letteratura

nd = non determinato Fonti: Chadare, 2009; Lockett, 2000; Osman, 2004; Mgaia, 2013; Nnam, 2003;

Sena, 1998; Vertuani, 2002; Murray, 2001; Kaborè, 2011; Saka, 1994

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Composizione chimica e proprietà nutrizionaliLa ricerca effettuata sulle proprietà del baobab descritte nelle letteratura scientifica ha messo in luce una non-omogeneità nell’attribuzione dei valori nutrizionali dovuta probabilmente sia alla diversa qualità e provenienza dei campioni analizzati, sia alla diversità dei metodi analitici impiegati. Nella tabella 3 sono riportati i valori minimi e massimi dei macronutrienti e dei prin-cipali micronutrienti presenti nelle varie parti della pianta di baobab.

Segnaliamo in particolare:Le foglie hanno come componente dominante

i carboidrati che variano da 40 a 69 g/100g di peso secco (ps), in media 56,4 g/100g ps. Anche il contenuto di proteine è discreto con un valore medio di 12,8 g/100g ps, basso è il contenuto di lipidi che si aggira intorno ad un valore medio di 4,9 g/100g ps. Buono il contenuto di fibre con un valore medio di 19,2 g/100g ps (Lockett, 2000; Chadare, 2009).

Le foglie sono particolarmente ricche di calcio, le variazioni sono però elevatissime da 307 a 2640 mg/100g ps, in parte dovute ad analisi effettuate su piante originarie di differenti parti dell’Afri-ca, come il Niger ed il Burkina Faso, (Sena, 1998; Glew, 1997; Chadare, 2009). Il contenuto medio di potassio è di 531 mg/100g ps, il contenuto di ferro è in media di 65,3 mg/100g ps ( Sena, 1998; Lockett, 2000; Chadare, 2009). È stata rilevata la presenza della provitamina A con valori compre-si tra 9 mg/kg e 27 mg/kg a seconda del metodo di essiccazione delle foglie (Vertuani, 2002) e vi-tamine del gruppo B, B1, B2, PP (1,85 mg/100gr di prodotto). Per quanto riguarda gli amminoa-cidi il valore più elevato è stato riportato per l’a-cido aspartico (10,6 g/100g di proteine), l’acido glutammico (10,5 g/100g di proteine), la leucina (8,3 g/100g di proteine) e l’arginina (7,7 g/100g di proteine) (Chadare, 2009 ).

La polpa del frutto del baobab ha un sapore acidulo ed una consistenza farinosa, presenta un basso contenuto di grassi che variano da 0,2 g/100g a 15,5 g/100g ps con una media di 3,6

g/100g ps, è presente un contenuto di carboi-drati che varia da 46,6 g/100g a 88 g/100 g ps con un valore medio di 74,9 g/100g ps (Murray, 2001; Chadare, 2009 ), il contenuto in proteine varia da 2,5 g/100g a 3,6 g/100g ps ( Lockett, 2000; Osman, 2004).

I valori di fibra variano da 6,0 g/100g a 45,1 g/100g ps, in media 13,7 g/100g ps ( Lockett, 2000; Osman, 2004; Murray, 2001). Studi più det-tagliati che analizzano le componenti solubili e insolubili della fibra, indicano la presenza nel frutto di baobab di un quantitativo notevole di fibre alimentari solubili (22.54% ps) ed insolubili (22.04% ps) (Kaboré, 2011; Magaia, 2013). Questo dato è particolarmente significativo in quanto è stato calcolato che il consumo di 20 gr di polpa di frutto di baobab può fornire il 42-52% della dose giornaliera di fibra raccomandata per i bambini in età evolutiva (Magaia, 2013), considerando che la dose raccomandata per l’età evolutiva è di 8,4 g/1000 Kcal (LARN, 2014).

L’elevato contenuto di fibra del frutto del ba-obab rende questa matrice alimentare partico-larmente interessante anche per i Paesi occiden-tali, in cui diabete, dislipidemia ed obesità sono emergenze sanitarie verso le quali c’è una cre-scente sensibilità. È noto infatti che un consumo regolare di circa 5 gr al giorno di fibra favorisce la regolarizzazione dell’intestino, rallenta e previe-ne l’innalzamento del picco glicemico e miglio-ra i livelli di colesterolo ematico. L’uso di polpa di baobab aumenta inoltre il senso di sazietà e potrebbe rappresentare un buon integratore per l’alimentazione di soggetti in sovrappeso o nelle diete ipocaloriche oltre ad essere utile anche per la cura della stitichezza (Magaia, 2013).

Per quanto riguarda i micronutrienti di parti-colare interesse sono il calcio, il ferro e la vitami-na C. I valori riportati per il contenuto di calcio sono compresi tra 3,0 mg/100g e 700 mg/100 g ps, in media 302 mg/10g ps (Chadare, 2009), il calcio è un fattore molto importante per la salute delle ossa ed un elevato apporto è raccomandato durante la gravidanza e l’infanzia, il livello rac-comandato di assunzione giornaliera di calcio

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per i bambini da 1 a 3 anni è di 700 mg mentre per le donne in gravidanza è di 1200 mg (Maga-ia, 2013; LARN, 2014). Il contenuto di ferro varia da 1,1 mg/100g 10,4 mg/100 g ps, in media 4,3 mg/100g (Osman, 2004; Chadare, 2009), il livello raccomandato di assunzione giornaliera di ferro (valori su base giornaliera) per i bambini dai 4 ai 13 anni è di 10 mg mentre per le donne in gravi-danza è di 27 mg (LARN, 2014) ( Tab. 3).

La polpa contiene elevate quantità di vitamina C da 150 mg/100g a 500 mg/100g di prodotto, circa sei volte quella contenuta in un’arancia (cir-ca 46 mg/100 g di prodotto) (Kaboré, 2011; Amar-teifio, 2006; Vertuani, 2002; Nnam, 2003; Wiehle, 2014). La vitamina C è un potente antiossidante ed è anche coenzima necessario in diverse vie me-taboliche ( sintesi del collagene, sintesi di cateco-lammine, sintesi di ormoni peptidici, sintesi della carnitina, metabolismo della tirosina, reazione di idrossilazione dipendenti dal citocromo P 450). Un suo corretto apporto nell’ alimentazione è an-che correlato alla riduzione della pressione san-guigna e ad una minore incidenza di malattie co-ronariche (Kaborè, 2011). Anche se il tema è stato molto dibattuto e il valore della dose giornaliera raccomandata per gli adulti sani è stato più volte modificato dagli organismi competenti, se consi-deriamo il fabbisogno giornaliero medio racco-mandato per gli adulti sani di 60-70 mg, questa dose è raggiunta con l’utilizzo di 23 g di polvere di frutto di baobab (Kaborè, 2011; LARN, 2014).

L’elevato contenuto di vitamina C e antiossidanti è inoltre molto interessante in quanto può avere un ruolo nel miglioramento della shelf life dei prodotti a base di baobab e nel campo dell’indu-stria alimentare (Tab 4.).

Semi interi (con tegumento): Il contenuto di proteine è significativo e varia da 14,4 a 36,7 g/100g ps, in media 21,4 g/100g ps (Chadare, 2009; Lockett, 2000; Osman, 2004). I valori del contenuto di carboidrati e dei lipidi risultano es-sere estremamente variabili, rispettivamente da 5,2 a 56,8 g/100g ps e da 11,6 a 33,3 g/100g ps, tale variabilità è stata attribuita ai diversi metodi di analisi utilizzati (Chadare, 2009; Glew, 1997).

Anche il contenuto di fibra è elevato con una variazione tra 16,9 e 49,7 g/100g ps con un va-lore medio di 28,3 g/100 g ps (Lockett, 2000; Osman, 2004).

Tra i micronutrienti segnaliamo un elevato livello di magnesio che varia da 270 mg/100g a 693 mg/100g ps con un valore medio di 402 mg/100g ps (Osman, 2004; Lockett, 2000; Cha-dare, 2009). Il valore medio osservato per il potassio è di 908 mg/100g ps (Chadare, 2009; Osman, 2004). Il contenuto medio di calcio è di 252 mg/100g ps (Lockett, 2000; Osman, 2004; Chadare, 2009). Il valore medio del ferro è di 5,1 mg/100g ps (Magaia, 2013; Nnam, 2003). Con-frontando i valori dei micronutrienti tra il seme intero ed il seme privato del tegumento esterno è evidente come il seme intero sia più ricco di mi-

Tabella 4 – Contenuto di Acido ascorbico nel frutto di baobab paragonato ad altri frutti

Fonte: Vertuani, 2002; INRAN, 2009

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nerali, in particolare Ca, P, Mg, mentre il conte-nuto in macronutrienti risulta essere molto simi-le (Tab. 3). I semi privati del tegumento esterno sono inoltre ricchi in acido oleico (26.1-58.2%) e linoleico (23.2-39.4%) (Chadare, 2009).

Bisogna sottolineare che l’alimentazione della popolazione africana soprattutto quella dei bam-bini è caratterizzata da una dieta a base di farina-cei e vegetali, ipocalorica e ipoproteica e povera di fonti di calcio. Questo può condurre a forme di rachitismo e disfunzioni organiche come la diarrea. L’insorgenza di tali condizioni può es-sere ridotta dall’utilizzo di prodotti alimentari derivati dal baobab per il loro apporto proteico e la ricchezza di calcio (Kaboré, 2011).

Diffusione e commercio L’interesse dei Paesi occidentali ed Europei per il baobab è maturato grazie all’approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione Europea della Polpa del frutto del baobab, come ingrediente alimentare. Una nota pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 27/06/08 consente infatti la vendita della polpa disidratata del frutto di baobab come Novel Food a norma del regolamento CE n. 258/08 (Buchmann, 2010).

In Europa si sta sviluppando il commercio del baobab come alimento o ingrediente contenuto in succhi di frutta, caramelle, barrette e biscot-ti. Si pensa inoltre di ricavare dal residuo della spremitura dei semi, dei mangimi ad uso zootec-nico con un elevato contenuto proteico.

Infine l’assenza di processi chimici per il trat-tamento e per la conservazione, la naturale disi-dratazione del frutto una volta giunto a matura-zione e la mancanza di trattamenti termici per la trasformazione, rendono inalterate le proprietà nutritive del prodotto, permettendone la certifi-cazione di prodotto biologico.

ConclusioniSecondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’80% della popolazione mondiale utilizza pian-te medicinali per il trattamento delle malattie ed

in Africa tale percentuale è significativamente più alta. L’OMS incoraggia lo sviluppo di poli-tiche nazionali per regolamentare le pratiche di medicina tradizionale, la creazione di una base scientifica solida di conoscenze sulla sicurezza, sull’efficacia e sulla qualità dei prodotti tradizio-nali. L’Adansonia digitata, il baobab, è ampiamen-te utilizzato per scopi medicinali ed alimentari in molte parti dell’Africa grazie alle sue molteplici proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, anal-gesiche e antidiarroiche. È stato dimostrato come la polpa del frutto di baobab possa contribuire a raggiungere l’assunzione della dose giornalie-ra raccomandata di ferro e calcio per bambini e donne in gravidanza, sottolineando come una fonte endemica economica e tipica delle tradizio-ni alimentari di molte aree dell’Africa sia ricca di sostanze nutritive necessarie per migliorare lo stato di salute e nutrizionale della popolazione rurale. È di conseguenza importante aiutare le popolazioni di queste aree a conservare o po-tenziare l’uso alimentare di derivati del baobab, trovando nuove formulazioni più idonee al con-sumo anche nelle aree urbane.

Sebbene l’approvazione della polpa di Baobab come nuovo prodotto alimentare sul mercato Europeo sia una grande opportunità per l’Eu-ropa e per il continente africano, bisogna porre attenzione affinché la commercializzazione sia svolta nel pieno rispetto della sostenibilità per il territorio Africano produttore e per il bene economico, ambientale e sociale delle comunità africane, che non possono vedersi private di una fonte alimentare importante, per dinamiche di mercato che non sempre permettono un miglio-ramento socio economico reale dei produttori del bene che viene commercializzato.

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