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Decima Conferenza nazionale di statistica SCENARI Visualizzazione per la conoscenza Stefano De Francisci Istat – Direzione centrale per le esigenze degli utilizzatori, integrazione e territorio

S. De Francisci: visualizzazione per la conoscenza

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Page 1: S. De Francisci: visualizzazione per la conoscenza

Decima Conferenza nazionale di statistica

SCENARI

Visualizzazione per la conoscenza

Stefano De Francisci

Istat – Direzione centrale per le esigenze degli utilizzatori, integrazione e territorio

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Quanta conoscenza c’è dentro i dati?

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Intanto, come sono fatti i dati?

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Anni ValoriRegioni Indicatori

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Multidimensionalità

Saldo Migratorio Interregionale

Saldo popolazione straniera

Indice di vecchiaia

Indice di indipendenza

economica

Tasso di natalità

Numero asili nido x 1000 ab.

Indice di percezione criminalità

Pie

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na. . . . . . . . . .

. . .

2009

1999

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TERRITORIO

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MultidimensionalitàP

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. . .

2007

1999 IND

ICA

TOR

I

TERRITORIO

TE

MP

O

Saldo Migratorio Interregionale

Saldo popolazione straniera

Indice di vecchiaia

Indice di indipendenza economica

Tasso di natalità

Numero asili nido x 1000 ab.

Indice di percezione criminalità

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“Possiamo legittimamente supporre che la conoscenza comporti in sé diversità e molteplicità. . .

. . . La conoscenza è quindi proprio un fenomeno multidimensionale ”

(E. Morin)

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Tanto, troppo, anzi troppo poco

Jessica Hagy “Needles and haystacks and such.”

http://thisisindexed.com/2009/10/needles-and-haystacks-and-such/

“Ciò che succede qui è che si ha un'enorme massa di informazioni, anzi non soltanto una massa, un flusso di informazioni, ma un vero e proprio diluvio. Ho un amico, Royan Scott, che dice: stiamo vivendo il secondo diluvio. Il primo diluvio è stato di acqua, il secondo è il diluvio dell'informazione”

P. Lèvy, “Il diluvio informazionale”

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Ci inondano e scivolano via, come un diluvio

Sono difficili da trovare, come un ago in un pagliaio

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Tanto, troppo, anzi troppo poco

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“Gli intasamenti di informazione sono assai più gravi di quelli di macchine e utensili. . .. . .Le indigestioni di segni sono più gravi delle intossicazioni alimentari”

(R. Ruyer)

http://www.edge.org/3rd_culture/schirrmacher09/schirrmacher09_index.html

The term informavore characterizes an organism that consumes information. It is meant to be a description of human behavior in modern information society, in comparison to omnivore, as a description of humans consuming food.

Sono troppi e ci intossicano, come il troppo mangiare

Non ci bastano mai,come una bulimia informativa

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Forse ha ragione Gorgia

O potremmo dire le parole di Atahualpa quando ricevette dagli spagnoli una cosa che non aveva mai visto… un libro

“Nulla c’è; se anche qualcosa c’è, non è conoscibile all’uomo; se anche è conoscibile, è incomunicabile all’altro”

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“A me non dice nulla. Non mi parla”

Tanto, troppo, anzi troppo poco

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Ma allora la conoscenza cos’è? E cosa c’entra con la visualizzazione? Che succede quando le mettiamo insieme?

Può uno strumento software dare una risposta a domande alle quali intere generazioni di pensatori e filosofi hanno dibattuto e stanno ancora dibattendo?Di certo non può rispondere ma altrettanto certamente può offrire un contributo…

…se da una parte vediamo la produzione grafica come la possibilità di superamento di immagini cliché, di stereotipi e soprattutto di staticità informativa;…se dall'altra parte vediamo il racconto di storie come una delle basi tradizionali della trasmissione del sapere

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Dati da raccontare, storie da vedere

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Cominciamo con la conoscenza

“La nozione di conoscenza ci sembra Una ed evidente. Ma non appena la si interroga, ecco che esplode, si diversifica, si moltiplica in innumerevoli nozioni, ognuna delle quali pone un nuovo interrogativo”

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(E. Morin)

Conoscenza

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Wordcloud della conoscenza

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“Si può mangiare senza conoscere le leggi della digestione, respirare senza conoscere le leggi della respirazione,pensare senza conoscere le leggi e la natura del pensiero, conoscere senza conoscere la conoscenza. Ma mentre l’asfissie e l’intossicazione si fanno immediatamente sentire […] l’errore e l’illusione […] non si manifestano [e restano] errore e illusione”

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(E. Morin)

I rischi

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Accettiamo lo smembramento e la sclerotizzazione della conoscenza in punti di vista chiusi?

Che ne fanno…

un prodotto sociale (il sociologo) un prodotto psicologico (lo psicologo) un puro prodotto del cervello (il neuro-scienziato) una tecnica di indagine su un oggetto (il filosofo) l’arte del classificare e la classificazione come forma della conoscenza (il classificatore) una tecnica di deduzione… induzione, abduzione, ecc. (il logico) azione e informazione agita (l’ingegnere della conoscenza)

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I punti di vista

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S. Wurman http://www.jonkolko.com/projectFiles/scad/IAC

T370_04_InformationAnxiety.pdf

H. Cleveland "Information as Resource", The Futurist, December 1982

http://www.nwlink.com/~donclark/performance/understanding.html

G. Bellinger et al. Data, Information, Knowledge, and Wisdom

http://www.systems-thinking.org/dikw/dikw.htm

dati

informazioni

conoscenza

saggezza

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E oltre la saggezza?

DIKW

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“Information is not knowledge. Knowledge is not wisdom. Wisdom is not truth. Truth is not beauty.Beauty is not love. Love is not music. Music is THE BEST.”

Oltre il DIKW

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Il mondo perduto dell’informazione

“Dov’è la saggezza che abbiamo perduto nella conoscenza, dov’è la conoscenza che abbiamo perduto nell’informazione?”

(T. S. Eliot)

“L’informazione diviene informazione solo in rapporto ad una computazione ed è, altrimenti, solo un segno o una traccia”

(E. Morin)

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“Il sapere può circolare nei nuovi canali solo, e divenire operativo, solo se si tratta di conoscenza traducibile in quantità di informazione ”

(J-F. Lyotard)“Our networks are awash in data. A little of it is information. A smidgen of this shows up as knowledge. Mix in experience, context, compassion, discipline, humor, tolerance, and humility, and perhaps knowledge becomes wisdom” (Jonathan G. Koomey)

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(W. Playfair)

(Axiom Systems) (E.Tufte)

Grafici in miniatura 2003

1786: Il primo (forse) grafico statistico della storia

Small multiple 1990

2003: L’era (estinta) dei cruscotti

Il trattamento grafico dell’informazione

1983: Il primo (o meglio il secondo) teorico della grafica statistica

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http://www.visual-literacy.org/periodic_table/periodic_table.html

Il trattamento grafico dell’informazione

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Chartjunk, ovvero come non fare i grafici

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GAV = GeoAnalytics Visualization Framework

…it is a component toolkit for dynamically exploring time-varying, geographically referenced and multivariate attributes simultaneously AND to enable the capture of the interactive visual process into information packages that allow the analysts to communicate their discovery and decision recommendations

http://vita.itn.liu.se/gav?l=en

Statistics eXplorer: GAV e Storytelling

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Storytelling

Grafica dinamica

Cartografia interattiva

Grafici integrati

Statistics eXplorer: Storytelling e Vislet

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Vislet

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Statistics eXplorer

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Linguaggio della visione (rappresentazioni del mondo)

Analisi vs. sintesi Storytelling, agire comunicativo, la

crisi delle metanarrazioni Realtà e virtualità, materialità e

immaterialità, dinamismo e interazione

Alla base dei GAV

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Ciò che può fare delle tecnologie per il trattamento grafico dell’informazione, in particolare nel campo dei tool di visualizzazione geo-analitica, strumenti per produrre conoscenza, può essere ritrovato attingendo ad aree disciplinari diverse.Se lo si fa, si scoprono connessioni sorprendenti

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Il nodo semiotico

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La semiotica è lo studio del linguaggio in termini di

significazionecomunicazione

rappresentazione visiva

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“Si possono quindi individuare due sensi della rappresentazione:- un senso indicativo e strumentale in cui predomina l’idea di segno- un senso evocatorio e concreto in cui predomina l’idea di simbolo”

Il linguaggio visivo

(E. Morin)

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“La mente umana abita il linguaggio, vive di linguaggio e si nutre di rappresentazioni”

“Le parole e le immagini sono a un tempo indicatori, che designano le cose, ed evocatori, che suscitano la rappresentazione della cosa indicata”

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“Questi sistemi di astrazioni, prodotti della nostra mente, li chiamiamo spiegazioni o filosofie quando sono verbali, rappresentazioni del mondo quando sono visivi.”

“Il linguaggio è uno strumento che ci permette di ordinare la nostra esperienza, combinando i dati dal fluire della realtà circostante con unità linguistiche: parole, frasi, proposizioni”

(s. i. hayakawa)

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Il linguaggio visivo

“Ciò che è vero per i linguaggi verbali lo è anche per i linguaggi visuali: combiniamo i dati derivanti dall’esperienza visiva con immagini-clichés, con stereotipi di un tipo o dell’altro a seconda del modo in cui ci è stato insegnato a vedere.”

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Scatter plotDiagrammi in serie storica Cartografia tematica

“Nella visione vi è molto di più di quanto non colpisca l’occhio”

(N. R. Hanson)

Vedere l’invisibile

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“Prima che ci partiamo dal ragionamento del veder l’imagine pendente nell’aria, insegnaremo come si possa fare che veggiamo le imagini pendenti nell’aria di qualsivoglia cosa; il che sarà cosa mirabile più di tutte le meravigliose,principalmente senza specchio, e senza l’ogetto visibile”

(G. B. Della Porta, 1589)

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L’informazione è una relazione

L’informazione utile alla decisione è quella ricavata dall’esame delle relazioni intercorrenti dentro l’insieme da analizzare

per generare una riduzione pertinente della dimensione dell’insieme

Non è un aumento della

quantità di informazione

ma al contrario una riduzione

di questa quantità in

raggruppamenti pertinenti

La lezione di Bertin

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Grafica d’arte? Graphic design?

Visual communication?

Trattamento grafico dell’informazione?

Di cosa parliamo?

La lezione di Bertin

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La lezione di Bertin

(J. Bertin)

“La grafica di comunicazione è un mezzo per fissare e per dire agli altri ciò che si è scoperto... Il suo imperativo è la semplicità”

“Contrariamente al grafismo, la grafica non è un arte: è un insieme di segni, rigoroso, semplice e facile da imparare, che permette di capire meglio per decidere meglio.”

“La grafica di elaborazione serve per trovare le relazioni in un insieme di dati – ancora sconosciute – ‘per scoprire cosa si deve dire e fare’”

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metadati e contesto

La lezione di Bertin

Informazione interna (relazioni interne che l’immagine rivela)

Informazione esterna (la natura del problema e le relazioni che l’informazioni interna ha con tutto il resto esterno)

In un grafismo tutta l’informazione utile è percepita senza la necessità di una decodifica esplicita

W. Kandinsky,

9 punti in ascesa

Cosa manca qui?

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Page 32: S. De Francisci: visualizzazione per la conoscenza

Isotype (International System of Typographic Picture

Education) è un sistema basato su pittogrammi.

Ideato da Otto Neurath come un vero e proprio linguaggio visivo internazionale è stato

alla base dei metodi formativi visuali e delle moderne icone

al tratto.

I linguaggi visivi

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Page 33: S. De Francisci: visualizzazione per la conoscenza

Analisi - sintesi

Sono quindi le qualità organizzatrici (stabilità, coerenza, costanza) che permettono allo sguardo, cioè alla mente, […]di effettuare a ogni istante delle analisi (distinzioni, selezioni, focalizzazioni) e delle sintesi (totalizzazione, globalizzazione, contestualizzazione)

(E. Morin)

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Page 34: S. De Francisci: visualizzazione per la conoscenza

Il mantra dell’analista dati

“Overview first, zoom and filter, then details-on-demand”

(Ben Shneiderman)

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Page 35: S. De Francisci: visualizzazione per la conoscenza

Lo storytelling

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Arendt e la condizione umana

Lyotard e il postmoderno

Habermas e l’agire comunicativo

Page 36: S. De Francisci: visualizzazione per la conoscenza

Lo storytelling, o la tessitura di una narrazione

“Io spero che ogni cortese uomo leggendo il libro non mancherà di riconoscere, che l'Autore può affermare col buon Petrarca: Io parlo per ver dir, Non per odio d'altrui ne per disprezzo“

(Stefano Franscini, Statistica della Svizzera, 1827)

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“Originariamente la scienza è in conflitto con le narrazioni. Misurate col suo metro, la maggior parte di queste si rivelano favole.

Il sapere non si identifica con la scienza e non si riduce alla scienza, né alla conoscenza, in esso convergono le idee di saper fare, saper vivere, saper ascoltare.”

(J-F. Lyotard)

Page 37: S. De Francisci: visualizzazione per la conoscenza

Lo storytelling, o la tessitura di una narrazione

“Lo storytelling, o la tessitura di una narrazione fuori dell’azione degli individui, è parte del senso stesso dell’azione, perché consente l’articolazione retrospettiva della sua significazione e importanza”

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“…dietro la scena c’è lo storyteller, ma dietro lo storyteller c’è una comunità di memorie”

(H. Arendt)

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Lo storytelling, o la tessitura di una narrazione

Hans Rosling e Gapminder Istat e NoiItalia

Oecd e Young people and the jobs crisis in numbers

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“La condizione decisiva perché un’analisi dinamica sia buona, è che in essa ogni problema venga continuamente e sistematicamente riferito allo stato del sistema considerato come una totalità”

(Talcott Parsons)

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Regioni

Anni

Indicatori Valori

IND

ICA

TOR

I

TERRITORIO

TE

MP

O

Estrazione dati spazio-temporali

Grafici

Percorsi di analisi (storie)

Data Warehouse

Ipercubi

NoiItalia.eXplorer41

Every picture tells a story

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Conclusioni

“Overview first, zoom and filter, then details-on-demand”

Authoring tool

Vislet

Storytelling

Ready-made

Joseph Cornell, Cassiopea (assemblage)

La Storia di un Emigrante

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“I dati non sono intrinsecamente noiosi. Né intrinsecamente interessanti.”

(S. Few)

Page 41: S. De Francisci: visualizzazione per la conoscenza

Conclusioni

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Dove risiede la vera democrazia della conoscenza?

Negli hard-disk?Nelle biblioteche?Nella società?Nella storia?

(E. Morin)

“La cosa più straordinaria sta nel constatare che il cervello, che ci sembra essere il governatore autocratico dell’organismo, è, come dice Von Foerster, un “organo democratico”.…Tutto si produce e di decide per assemblee di neuroni”

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Conclusioni

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(E. Morin)

“Dobbiamo entrare nel regno del pensiero complesso e abbandonare lo sguardo semplificatore che acceca la conoscenza”.

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Conclusioni

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