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«Conflitto aperto e dichiarato fra due o più stati, o in genere fra gruppi organizzati, etnici, sociali, religiosi, ecc., nella sua forma estrema e cruenta, quando cioè si sia fatto ricorso alle armi; nel diritto internazionale è definita come una situazione giuridica in cui ciascuno degli stati belligeranti può, nei limiti
fissati dal diritto internazionale, esercitare la violenza contro il territorio, le persone e i beni dell’altro stato, e pretendere inoltre che gli stati rimasti fuori del conflitto, cioè neutrali,
assumano un comportamento imparziale»
Enciclopedia Treccani
Città – pòlis Politica – politikè techne
Guerra – pòlemos
Secondo Platone, nel Protagora, questi tre concetti hanno la medesima radice «pol» che deriva dall’indoeuropeo «ptol»
Nelle opere di Platone c’è il realistico riconoscimento della funzione «produttiva» della guerra, del fatto cioè
che essa «produce» Stato. È uno strumento ed un mezzo di «progressivo
incivilimento» proprio perché grazie ad essa si passa da uno Stato primitivo/rudimentale ad uno ricco ed evoluto.
Secondo Platone, quindi, la guerra non è un incidente di
percorso, bensì ha un ruolo fondamentale nella storia dell’evoluzione del genere umano.
«Pólemos è padre di tutte le cose, di tutte re; e gli uni disvela come dèi e gli altri come uomini, gli uni fa schiavi gli altri liberi»
Eraclito, frammento 53
La guerra ha la stessa funzione del dio Zeus, cioè è in grado di distinguere gli schiavi dai liberi, gli dei dagli uomini. Secondo Umberto Curi* questo è il pensiero che sta alla base della cultura occidentale.
*Filosofo italiano, Università di Padova
«La parola greca menis ha un valore sacrale e indica la reazione a una profonda e ingiusta offesa arrecata al pubblico onore. […] L' ira è dunque, almeno inizialmente, giusta e anzi doverosa, una
risposta non solo psicologicamente ma anche e soprattutto eticamente motivata e necessaria. Essa tuttavia è smodata, trasgredisce la misura - la selvaggia e incontrollabile furia di Achille - ed è fonte di sciagura. Nasce dalla fiera rivendicazione del proprio diritto/dovere e dunque di
se stessi, ma è pericolosamente vicina alla follia. […]
Fin dalle origini, la civiltà occidentale è familiare con la collera e, pur mettendo in guardia dai suoi pericoli, riconosce in essa una grandezza.»
Un’intera nottata
buttato vicino
ad un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la gestione
delle sue mani
penetra
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
Veglia, Giuseppe Ungaretti, 1915
Storiella cinese
«Un giovane praticante di arti marziali attraversò l’intera Cina per raggiungere la palestra di un famoso
maestro. Una volta giunto il maestro gli diede udienza…»
Confronto tra pensiero occidentale e cinese
1) Coraggio 2) Mezzo – fine vs Condizione –
conseguenza3) Azione vs non-azione4) Elemento democratico
Fonti
• Sun-tzu, L’arte della guerra, Mondadori 2003• Gianluca Magi, I 36 stratagemmi. L'arte segreta della
strategia cinese per trionfare in ogni campo della vita quotidiana, ed. Il punto di incontro• The Clash. Death or glory, Pat Gilbert, ed. Arcana• Società e Natura, Hans Kelsen, ed. Bollati Boringhieri• Umberto Curi, "Guerra" e "politica" nel pensiero antico,
intervista http://www.emsf.rai.it/interviste/interviste.asp?d=244