Transcript

CO

MU

NIT

À I

TALI

A

arch

itet

tura

/ c

ittà

/ p

aesa

ggio

. 19

45 —

200

0

/

CONTRIBUTI

DI

benno albrechtuniversità iuav di venezia

carmen andrianiuniversità di genova

silvana annicchiaricotriennale di milano

aldo aymoninouniversità iuav di venezia

chiara baglioneuniversità degli studi di enna kore

giulio barazzettapolitecnico di milano

marco biraghipolitecnico di milano

matteo bolocan goldsteinpolitecnico di milano

silvia brandiinstitut d'arquitectura avançada de catalunya, barcelona

maurizio caronespolitecnico di milano

chiara cavalieriuniversità iuav di venezia

pippo ciorrauniversità di camerino

silvia dalzeropolitecnico di milano

alessandra de bastianimennapolitecnico di milano

fernanda de maiouniversità iuav di venezia

agostino de rosauniversità iuav di venezia

davide derossipolitecnico di torino

paola di biagiuniversità di trieste

francesco erbani“la repubblica”, roma

alberto ferlengauniversità iuav di venezia

marco ferrariuniversità iuav di venezia

massimo ferraripolitecnico di milano

jacopo galliuniversità iuav di venezia

cherubino gambardellaii università degli studi di napoli

francesco gastaldiuniversità iuav di venezia

laura grecouniversità della calabria

stefano guidarinipolitecnico di milano

tullia ioriuniversità degli studi di roma tor vergata

andrea ioriouniversità iuav di venezia

fabrizia ippolitoii università degli studi di napoli

gabriella lo riccopolitecnico di milano

anna magrinuniversità iuav di venezia

marzia marandolauniversità degli studi di roma la sapienza

sara mariniuniversità iuav di venezia

mauro marzouniversità iuav di venezia

giulia menziettiuniversità di camerino

silvia micheliuniversity of queensland, brisbane

luca molinariii università degli studi di napoli

paola nicolinask center, università bocconi, milano

paolo nicolosouniversità di trieste

filippo orsinipolitecnico di milano

luca ortelliécole politechnique fédérale de lausanne

stefano paregliouniversità cattolica del sacro cuore, brescia

daniele pisaniuniversità iuav di venezia

sergio polanouniversità iuav di venezia

raffaella poletticonsulente editoriale, milano

sergio porettiuniversità degli studi di roma tor vergata

giulia riccipolitecnico di milano

michelangelo sabatinoillinois institute of technology, chicago

alberto saibeneconsulente editoriale, milano

massimiliano savorrauniversità del molise

luka skansiuniversità di rijeka

marida talamonauniversità degli studi di roma tre

rafael urano frajndlichuniversidade estadual de campinas

andrea vaccarifondazione frate sole, pavia

matteo vegettiuniversità della svizzera italiana, mendrisio

luciano vettorettouniversità iuav di venezia

paola viganòuniversità iuav di venezia

riccardo villapolitecnico di milano

l’architettura italiana, dal dopoguerra al 2000, presenta una tale quantità e varietà di vicende, esperienze, proble-matiche, articolazioni, eccezioni, successi e fallimenti da rendere difficile – se non addirittura impossibile – ridur-la a unità; e ancor meno poi all’unità di una comunità. Ciò nondimeno, denominatore comune di tutti questi elementi e fattori diversi è un territorio caratterizzatoda una ricchezza di condizioni e di contraddizioni che ne fanno qualcosa di unico e d’imprescindibile.

Nel corso della seconda metà del Novecento l’Italia ha così potuto produrre, accanto ad abusi e devastazioni spesso irreparabili del proprio patrimonio monumentale, paesaggistico e ambientale, figure, teorie e opere asso-lutamente fondamentali per lo sviluppo dell’architettura odierna, non solo nazionale, ma anche mondiale.

COMUNITÀ ITALIAarchitettura / città / paesaggio1945 — 2000

COMUNITÀ ITALIA

architettura / città / paesaggio1945 — 2000

“BIZZARRIA ITALIA”Progetti presenti nell’illustrazione: franco albini, La Rinascente, Roma / archizoom associati, No Stop City / aldo aymonino, Ascolto il tuo cuore città / carlo aymonino, Complesso scolastico, Pesaro / mario bacciocchi, Stazione di servizio Agip di piazzale Accursio, Milano / melchiorre bega, Mottagrill, Limena / lina bo bardi, Sesc Pompéia, San Paolo del Brasile / piero bottoni, Palazzo Argentina in c.so Buenos Aires, Milano / augusto romano burelli e paola sonia gennaro, Chiesa di Santa Lucia in Piovenga, Udine / alberto burri, Grande cretto a Gibellina, Trapani / sergio crotti, Casa unifamiliare sulla collina, Verona / costantino dardi, Concorso nazionale per il progetto del padiglione italiano all'Esposizione Universale di Osaka del 1970 / giovanni micheluc-ci, Chiesa di San Giovanni Battista o dell’autostrada, Firenze / sergio musmeci, Ponte sul Basento, Potenza / luigi pellegrin, Protorganismo territoriale a San Cristobal, Venezuela / renzo piano, Centre Georges Pompidou, Parigi / giuseppe pizzigoni, Chiesa della Beata Vergine Immacolata a Longuelo, Bergamo / alberto ponis, Casa Gostner, Costa Paradiso / gio ponti, Concattedrale Gran Madre di Dio, Taranto / franco purini, Il Battello ebbro / ludovico quaroni, Chiesa Parrocchiale a Gibellina Nuova, Trapani / leonardo ricci, Villaggio di Monte degli Ulivi, Caltanissetta / mario ridolfi, Progetto per un motel Agip a Settebagni, Roma / aldo rossi, Architettura assassinata / aldo loris rossi, Unità urbana verticale / maurizio sacripanti, Concorso per il progetto per il nuovo teatro lirico di Cagliari / massimo scolari, Ali, Venezia / paolo soleri, Fabbrica di ceramiche artistiche Solimene, Vietri sul Mare, Salerno / ettore sottsass, Casa Cei-Bitossi, Empoli / super-studio, Supersuperficie. Pulizie di primavera / gian paolo valenti, Torre Scarampo, Milano / gino valle, Quartiere di edilizia popolare alla Giudecca, Venezia / cino zucchi, Edificio residenziale D area ex-Junghans, Venezia.

collage di Claudia Gallo

A CURA DI Alberto Ferlenga e Marco Biraghi

COMUNITÀ ITALIA

architettura / città / paesaggio1945 — 2000

Silvana Editoriale

Direzione editorialeDario Cimorelli

Art DirectorGiacomo Merli

RedazioneLara Mikula

ImpaginazioneAnnamaria Ardizzi

Coordinamento organizzativoAntonio Micelli

Segreteria di redazioneOndina Granato

Ufficio iconograficoAlessandra Olivari, Silvia Sala

Ufficio stampaLidia Masolini, [email protected]

Diritti di riproduzione e traduzione riservati per tutti i paesi© 2015 Silvana Editoriale S.p.A.,Cinisello Balsamo, Milano

A norma della legge sul diritto d’autore e del codicecivile, è vietata la riproduzione, totale o parziale,di questo volume in qualsiasi forma, originaleo derivata, e con qualsiasi mezzo a stampa,elettronico, digitale, meccanico per mezzodi fotocopie, microfilm, film o altro, senzail permesso scritto dell’editore.

LA TRIENNALE DI MILANO SI DICHIARA DISPONIBILE A REGOLARE EVENTUALI PENDENZE CON AVENTI DIRITTO DELLE IMMAGINI PUBBLICATE CHE NON SIA STATO POSSIBILE CONTATTARE

© 2015 testi e impaginatiFondazione la Triennale di MilanoViale Alemagna 6, 20121 Milanotel. 02 724341www.triennale.org

Le immagini, dove non diversamente indicato, appartengono alla Collezione Francesco Moschini e Gabriel Vaduva A.A.M. Architettura Arte Moderna, che si ringrazia per la gentile concessione.

Il logotipo Comunità Italiaè stato composto in “Tribasei”(Luciano Perondi, 2006)

FONDAZIONELA TRIENNALE DI MILANO

Consiglio d’AmministrazioneClaudio De Albertis, Presidente Giovanni AzzoneClarice Pecori GiraldiCarlo Edoardo Valli

Collegio dei Revisori dei contiMaria Daniela Muscolino, Presidente Barbara PremoliGiuseppe Puma

Direttore generaleAndrea Cancellato

Comitato scientificoClaudio De Albertis, Presidente Silvana Annicchiarico,Design, Industria e Artigianato Edoardo Bonaspetti, Arti visive e Nuovi Media Alberto Ferlenga,Architettura e TerritorioEleonora Fiorani, Moda

Affari generaliMaria Eugenia NotarbartoloFranco Romeo

Biblioteca, Documentazione, ArchivioTommaso TofanettiClaudia Di MartinoElvia RedaelliBeatrice Marangoni

Attività istituzionali ed EventiLaura AgnesiRoberta SommarivaAlessandra Cadioli

Mostre e IniziativeViolante Spinelli BarrileLaura MaeranEugenia Fassati

Progetti istituzionali e comitato scientificoCarla MorogalloLuca LipariMichele Andreoletti

Servizi tecniciAlessandro CammarataCristina GattiFranco OlivucciHernán Pitto BellocchioXhezair Pulaj

Servizi amministrativiPaola Monti

Comunicazione istituzionalee relazioni mediaAntonella La Seta CatamancioMarco MartelloMicol BiassoniDario ZampironGianluca Di Ioia

Partner per Arte e ScienzaFondazione Marino Golinelli

TRIENNALE DI MILANOSERVIZI SRL

Consiglio d’AmministrazioneCarlo Edoardo Valli, PresidenteAngelo Lorenzo CrespiAndrea Cancellato, Consigliere delegato

Organo di controlloMaurizio Scazzina

Servizi tecniciMarina Gerosa

Servizi amministrativiAnna Maria D’IgnotiIsabella MicieliSilvia AnglaniChiara Lunardini

Fundraising e SponsorshipOlivia PonzanelliGiulia Panzone

Servizi al pubblico e ricercheValentina BarzaghiLucilla Manino

Marketing e progetti specialiCaterina ConconeValeria MartaGiovanna AlfieriGaia Salpietro

FONDAZIONEMUSEO DEL DESIGN

Consiglio d’AmministrazioneArturo Dell’Acqua Bellavitis, PresidenteErica CortiBarbara PietrasantaValentina Sidoti

Collegio sindacale Salvatore Percuoco, Presidente Maria Rosa FestariAndrea Vestita

Direttore generaleAndrea Cancellato

TRIENNALEDESIGN MUSEUM

Direttore Silvana Annicchiarico

Producer attività museoRoberto Giusti

Ricerche musealiMarilia Pederbelli

Collezioni e Archiviodel Design ItalianoGiorgio Galleani

Ufficio iniziativeMaria Pina Poledda

Ufficio stampa e ComunicazioneDamiano Gullì

Attività TDMEducationMichele CornaMichela Gazziero

Ufficio servizi amministrativi Marina Tuveri

LogisticaGiuseppe Utano

Laboratorio di Restauro,Ricerca e ConservazioneBarbara Ferriani, coordinamento Rafaela TrevisanAlessandra Vannini

MOSTRA

COMUNITÀ ITALIAARCHITETTURA / CITTÀ / PAESAGGIO 1945-2000

28 novembre 2015 6 marzo 2016

A cura di Alberto Ferlenga e Marco Biraghi

Progetto d’allestimento generale e coordinamento connettivoFilippo Orsini

Progetto d’allestimentodella sezione centraleMorpurgo de CurtisArchitetti AssociatiGuido Morpurgo,Annalisa de Curtis

CollaboratoriMatteo Isacco, Federica Lentati e Valeria Radice

Progetto grafico e identità visivaStefano Mandato

CollaboratoriValeria Sonia AufieroAgata Brilli

Ricerche e assistenza ai curatoriClaudia Gallocon Alessandra De Bastiani Menna e Federica Rasenti

Breve storia d’Italia per eventi (1945-2000)Videoinstallazione di Giuseppe Ragazzini

Stanze Cantieri Carmen AndrianiDesign Silvana AnnicchiaricoArchivi Chiara BaglioneScuole Fernanda De MaioIstituzioni Paola NicolinEditoria Raffaella Poletti

Italy in a frame Progetto e direzione Gianni CanovaMontaggioSilvia BorsariAssistenza e coordinamentoAgnese BaroniComunicazioneIulm Communication e Ufficio Comunicazione Istituzionale della Triennale di Milano

Segnali di futuroCuraStefano PareglioProject managerMatteo BartolomeoRicerca, animazione e produzioneAvanzi-Sostenibilità per Azioni

La solitudine degli edificiCura Ugo CarughiIdeazioneEmanuele PiccardoMontaggio Giorgia VillaProduzione docomomo Italia

Padania ClassicsConcept e fotografieFilippo MinelliTestiEmanuele Galesi

Progetto Iter Eccellenze turistico-culturaliin LombardiaIn collaborazione con Regione LombardiaCoordinamento scientificoAlberto FerlengaIdeazione, realizzazione e montaggio videoStefano Mandato

L’architettura in Lombardia dal 1945 a oggiIn collaborazione con Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane e Regione Lombardia, Direzione Generale Culture, Identità e AutonomieRealizzazionePolitecnico di Milano, Dipartimenti di Design e DAStUResponsabili scientifici Fulvio Irace e Maurizio BorianiVideo production Francesca Molteni muse

Coordinamento organizzativoRoberta Sommarivacon Laura Maeran ed Eugenia Fassati

Coordinamento tecnicoMarina Gerosa, Cristina Gatti

Comunicazione Antonella La Seta Catamancio, Micol Biassoni, Marco Martello, Dario Zampiron, Gianluca Di Ioia

FundraisingOlivia Ponzanelli, Giulia Panzone

Realizzazione allestimento Krea Allestimenti Eurostands

Realizzazione graficaEurostands

Apparecchiature tecnicheVolume

Impianto luciMarzoratimpianti

TraduzioniAngela Arnone

TrasportiExpotrans

AssicurazioniBlackwall GreenMansutti SpaWillis

Assistenza al montaggioKoiné scrl

Con la preziosa collaborazione diUniversità IUAV di Venezia, Archivio ProgettiMAXXI, Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, RomaUniversità degli Studi di Parma, Centro Studi e Archivio della Comunicazione

Un ringraziamento speciale aAldo Aymonino, Arduino Cantafora, Ugo Carughi, Alessandra Chemollo, Giovanni Chiaramonte, Oriana Codispoti, Paola Di Bello, Gabriella Di Milia, Margherita Guccione, Fulvio Irace, Serena Maffioletti, Peppe Maisto, Francesco Moschini, Carlo Quintelli, Renzo Riboldazzi, Dario Rodighiero, Italo Rota, Vasile Gabriel Vaduva, Roberta Valtorta, Italo Zannier.

Si ringraziano vivamente tutti i prestatori e coloro che, a vario titolo, hanno collaborato alla mostrao contribuito al reperimento dei materiali espositiviAccademia Nazionale di San Luca, RomaRenato AiminioLucia AlbertonBenno AlbrechtElena AlbricciIgnazio AmuroArchivio Centrale dello Stato, RomaArchivio Pietro Consagra, MilanoArchivio Storico Olivetti, IvreaGiulio BarazzettaConsuelo BelloliLaura BertolacciniKetty BertolasoJan Jacopo BianchettiMarhena BiancoBiblioteca di Scienze Tecnologiche dell’Università degli Studi di FirenzeDonatella BollaniJean-Claude BouletSebastiano BrandoliniFlavio Bruma

Marco BurrascanoSergio ButtiRosa Maria CamozzoClaudio CamponogaraGentucca CanellaLorenzo CapobiancoRenato CapozziDamiana CarliPaolo CassiCASVA, MilanoCentre Pompidou, Musée national d’art moderne / Centre de création industrielle, ParigiCentro Diurno Disabili di via Noale, MilanoMaddalena CerlettiLeyla CiagàMarco CiarloCivico Museo della Risiera di San Sabba, TriesteConcetta ColluraComune di PistoiaGiancarlo ConsonniCosanti Foundation, Soleri Archives, ArcosantiAndrea CosenzaGiancarlo CosenzaCP StudioTania CulottaArmando Dal FabbroAnna De CarloCarolina De FalcoNunzio DegoLuisa De MarinisDeutsches Architekturmuseum, Francoforte sul MenoPaola Di BiagiAlba Di LietoRiccardo DomenichiniEditoriale Domus, Rozzano (MI)Francesco FaitPaola FavaroTeresa FeraboliLuisa FinocchiFondazione Aldo Rossi, MilanoFondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, MilanoFondazione Bruno Zevi, RomaFondazione Museo di Fotografia contemporanea, Cinisello Balsamo (MI)Fondazione studio museo Vico Magistretti, MilanoMassimo FortisMaria FratelliGianna FrosaliJacopo GalliAntonella GalloMarco Ghilotti

Manuela GiarettaStefano GoffiGio Ponti Archives, MilanoClementina GrandiPino GuerreraBianca IannacconeTullia IoriRosa Teresa Leone RennaSalvatore LicitraFrancesca LimanaFlavia LorelloBeatrice MaccarelliMaria Elisabetta MancaCristina MandelliCorrado MarcettiPaola MariniMauro MarzoMAXXI, Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, RomaMima MattioniWill McLeanPaolo MellanoFamiglia MezzedemiFondazione Michelucci, Fiesole (FI)Angela MioniMarco MondelloOctavio MontestruqueCristina MoroGuido MorpurgoFrancesca MugnaiMuseo del Novecento, MilanoMuseo di Castelvecchio, Archivio Carlo Scarpa, VeronaGiovanni Tomaso MuzioPaolo NicolosoFranco NudiPietro NunzianteOrdine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di MantovaEredi PacanowskiSergio PaceStefano PassamontiMargherita PellinoElisabetta PernichSimona PieriniMonica Pignatti MoranoIlaria PittanaHernán Vicente Pitto Bellocchio Vittorio PizzigoniPolitecnico di Milano, Archivi StoriciPolitecnico di Milano, DAStU, Archivio Piero BottoniPolitecnico di Milano, DAStU, MOA - Laboratorio di Modellistica

Politecnico di Milano, Dipartimento di Design - Laboratorio LADAPolitecnico di Torino, Biblioteca Centrale di Architettura “Roberto Gabetti”Sergio PorettiMassimiliana PozziEnrico PrandiBarbara RadiceLuigi RajneriGundula RakowitzRegione LombardiaGiulia RicciPaola RiccoSimona RivaPaolo RosselliFausto RossiVera RossiGiovanna SalmoniAndrea SamonàTeresita ScalcoSheila SchwartzDario ScolariChiara SpangaroStudio Giancarlo De Carlo e AssociatiElisabetta SusaniMarida TalamonaElena TestaferrataThe Saul Steinberg Foundation, New YorkLivia ToccafondiSantino TodaroGraziella TononMatilde TrevisaniUniversità degli Studi di Parma, Centro Studi e Archivio della ComunicazioneUniversità IUAV di Venezia, Archivio ProgettiCarolina VaccaroIlaria ValentePietro ValleFrancesca VaralliPaola ViganòVanessa ViganòViviana ViganòWolfgang WelkerInge WolfFrancesca ZanellaCarla Zhara BudaAlessandra Zorzi

CATALOGO

A cura diAlberto Ferlenga e Marco Biraghi

Progetto graficoStefano Mandato

Testi diBenno AlbrechtCarmen AndrianiSilvana AnnichiaricoAldo AymoninoChiara BaglioneGiulio BarazzettaMarco BiraghiMatteo Bolocan GoldsteinSilvia BrandiMaurizio CaronesChiara CavalieriPippo CiorraSilvia DalzeroAlessandra De Bastiani MennaFernanda De MaioAgostino De RosaDavide DerossiPaola Di BiagiFrancesco ErbaniAlberto Ferlenga Marco FerrariMassimo FerrariJacopo GalliCherubino GambardellaFrancesco GastaldiLaura GrecoStefano GuidariniTullia IoriAndrea IorioFabrizia IppolitoGabriella Lo RiccoAnna MagrinMarzia MarandolaSara MariniMauro MarzoGiulia MenziettiSilvia MicheliLuca MolinariPaola NicolinPaolo NicolosoFilippo OrsiniLuca OrtelliStefano PareglioDaniele PisaniSergio PolanoRaffaella PolettiSergio PorettiGiulia RicciMichelangelo SabatinoAlberto SaibeneMassimiliano SavorraLuka SkansiMarida TalamonaRafael Urano FrajndlichAndrea VaccariMatteo VegettiLuciano VettorettoPaola ViganòRiccardo Villa

— COMUNITÀ ITALIA —

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

Nel grande cantiere della ricostruzione italiana, dall’immediato do-poguerra a fine secolo, si è sviluppato/affermato/consumato un enor-me patrimonio di opere e progetti. Imprese, progettisti, istituzioni, industrie sono state, a diverso titolo, coinvolte nel ridisegno del paese che ha avuto, come sappiamo, aspetti controversi, complicati da una congenita difficoltà a vedere le cose nel loro complesso, che solo in rari casi è stata superata. Quegli anni hanno visto fiorire la migliore ingegneria italiana di sem-pre; svilupparsi capacità costruttive in seguito esportate nel mondo, ad esempio nel campo delle infrastrutture; affermarsi generazioni di architetti di valore il cui numero e la cui varietà di linguaggi non ha avuto paragoni altrove, nello stesso periodo. Che cosa ha accumunato tutto ciò? Indubbiamente il muoversi dentro una serie di condizioni contingenti, dalla ricostruzione al miracolo economico alle crisi, ma altrettanto indubbiamente l’appartenenza a un territorio straordina-rio in cui la bellezza del paesaggio, la varietà delle città, la storia che permea ogni cosa hanno sempre costituito il principale condiziona-mento di ogni opera costruttiva. Si può parlare di una comunità? Forse non nel senso filologico del termine, ma indubbiamente l’appartenenza a un territorio specifico

— COMUNITÀ ITALIA —

spiega parte della capacità delle imprese e degli ingegneri italiani di porsi in una relazione fertile con i paesaggi (in Italia o altrove) o il particolare talento degli architetti italiani di comprendere e di porsi in sintonia con le città. D’altra parte in una comunità, come ben sapeva Adriano Olivetti che ne fece un movimento influente nell’Italia degli anni cinquanta, i confini tra le discipline possono attenuarsi, così che arte, architettura, sociologia, fotografia, antropologia e design possano misurarsi insie-me per partecipare a un progetto comune. In parte questo è successo nell’Italia della seconda metà del Novecento e, visto oggi, questo pa-trimonio appare insieme sconosciuto, per gran parte, e ancora utile. La Triennale di Milano, che dall’incontro tra arti diverse trae la sua origine, ha voluto dedicare una mostra a quel periodo, non solo per rilevarne, per la prima volta compiutamente, la grande ricchezza, ma nell’idea che molte delle cose maturate in quegli anni siano materiale fondamentale per nuovi progetti. Se oggi discutiamo di rigenerazio-ne urbana, di riuso dell’esistente, di nuovo ruolo delle infrastruttu-re, di spazio pubblico rinnovato, dentro un paesaggio modificatosi nel tempo, ma ancora connotato da bellezza e differenze, dobbiamo sapere che ciò che nell’arco di cinquant’anni si è prodotto ha avuto

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

anche il merito di anticipare temi, sperimentare soluzioni, elabora-re nuovi strumenti teorici e pratici. In questo senso, dedicare una mostra a quegli anni, ancora troppo vicini per poter essere defini-tivamente consegnati ai libri di storia, significa parlare del presen-te, attraverso una straordinaria rassegna di modelli, disegni, quadri, fotografie e sculture esposti nel luogo, la Triennale, che più ha sa-puto registrare i cambiamenti di un secolo, forse breve, ma ancora influente in molte arti.

Un sentito ringraziamento ai curatori, Alberto Ferlenga e Marco Biraghi, e a tutto lo staff che ha lavorato intensamente e con grande dedizione a questo progetto.

/ CLAUDIO DE ALBERTIS

Presidente della Triennale di Milano

Comunità Italia ( 16 ) — Alberto Ferlenga, Marco Biraghi

Il territorio italiano attraversole due guerre mondiali

( 23 ) — Andrea Iorio

A cavallo della guerra ( 27 ) — Paolo Nicoloso

Architettura delle memorie ( 31 ) — Daniele Pisani

Il piano Ina-Casa, 1949-1963.Edilizia sociale, quartieri e comunità

( 35 ) — Paola Di Biagi

Vivere a Ivrea ( 39 ) — Silvia Brandi

Imprese e paese ( 44 ) — Giulio Barazzetta

L’architettura sacra come parte della ricostruzione ( 48 ) — Andrea Vaccari

Architetture aziendali ( 52 ) — Massimiliano Savorra

La fabbrica Olivetti a Pozzuoli(1951-1955)

( 57 ) — Marida Talamona

Autogrill e motel.L’invenzione del turismo interno

( 61 ) — Laura Greco

Editoria e architettura in Italia ( 65 ) — Raffaella Poletti

Quali riviste? ( 70 ) — Silvia Micheli

Il ruolo delle istituzioni ( 74 ) — Paola Nicolin

Dove è finita l’ingegneria italiana? ( 78 ) — Tullia Iori, Sergio Poretti

Cemento o ferro? ( 83 ) — Marzia Marandola

Il Sessantotto è cominciatoa Valle Giulia

( 87 ) — Fernanda De Maio

Guardare l’Italiada fuori: il caso America

( 92 ) — Michelangelo Sabatino

Il “caso” Piano ( 96 ) — Luca Molinari

Il “caso”Rossi ( 100 ) — Luca Ortelli

Storia e progettonel giovane Tafuri

( 104 ) — Rafael Urano Frajndlich

Tra utopie e avanguardie ( 108 ) — Filippo Orsini

INDICE

Il paesaggio che cambia ( 112 ) — Fabrizia Ippolito

Disastri e territorio ( 116 ) — Francesco Erbani

Pianificazione / non pianificazione ( 121 ) — Luciano Vettoretto

Dalla piazza al mondo ( 125 ) — Jacopo Galli, Anna Magrin

L’Italia e la sostenibilità ( 129 ) — Benno Albrecht

Nuovi insediamenti urbani ( 133 ) — Giulia Ricci

Comunità cantiere ( 137 ) — Carmen Andriani

Manutenzioni e adeguamenti ( 141 ) — Chiara Cavalieri

Di ogni ordine e grado ( 145 ) — Massimo Ferrari

L’architettura della campagna ( 149 ) — Sara Marini

Grandi opere e territorio ( 153 ) — Matteo Bolocan Goldstein

Ruderi del moderno ( 157 ) — Giulia Menzietti

Carte, mappe, guide: 1975 e dintorni ( 161 ) — Alberto Saibene

Gli archivi di architettura ( 165 ) — Chiara Baglione

Territori di scavo ( 169 ) — Silvia Dalzero

Costruire straniero in Italia ( 173 ) — Alessandra De Bastiani Menna

Il paesaggio della grafica.Territorio, città, architettura

( 177 ) — Sergio Polano

La villa mediterranea italiana.Il telaio e il bunker

( 181 ) — Cherubino Gambardella

Esportando architettura.Italy Builds Abroad

( 185 ) — Luka Skansi

Un paesaggio sospesofra architettura e design

( 190 ) — Silvana Annicchiarico

Periferia ( 193 ) — Paola Viganò

La città del commercio(mall, outlet, Ikea)

( 197 ) — Matteo Vegetti

Modelli di architettura italianadel secondo Novecento

( 201 ) — Mauro Marzo

Giovani operai dell’architettura ( 204 ) — Riccardo Villa

Nuovi materiali ( 208 ) — Marco Ferrari

Grandi eventi in Italia ( 212 ) — Francesco Gastaldi

Neovernacolare? ( 216 ) — Davide Derossi

Sull’idea di area metropolitana.Istituzione vs funzione

( 220 ) — Stefano Pareglio

Disegni di architettura ( 224 ) — Agostino De Rosa

Dal parco Lambro alle Urban Beaches: brevi note sullo svago urbano

( 228 ) — Aldo Aymonino

Architettura, media e pubblicità ( 232 ) — Gabriella Lo Ricco

Genealogia del riciclo ( 236 ) — Pippo Ciorra

Un nuovo abitare? ( 241 ) — Stefano Guidarini

Un mestiere che cambia ( 245 ) — Maurizio Carones

Note ( 250 )

Bibliografia ( 262 )

Contaminazioni e disseminazioni:un progetto di lunga durata

( 270 ) — Francesco Moschini

Autori presenti in mostra ( 274 )

(),.0123456789:;<= A B C D E F -GHIJKLMNOPQRSTUVW[]abcdefghijkklmnoFFFFFFFFFFFFFF==FFFGHI=GHI===GHIFFFFF9:;<=>ABCDEW[bcefnoFFFFFF01234589Wssd[]aFFFFFFdefgMNOPQR-SabcdefnW[]abcdefTUVW[](),.0123456789:;<=>A B C D EF -GHIJKLMNOPQRSTUVW[]abcdefghijkklmnoFFFFFFFFFFFFFF==FFFGHI=GHIHIFFFFF9:;<=>A B C D EW[]dsK)hskdhk-

.15.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

.86.

— COMUNITÀ ITALIA —

▶ Giovanni Michelucci, Chiesa di San Giovanni Battista o “dell’Autostrada”, Campi Bisenzio (FI), vedute prospettiche della tenda, 1963, penna, pennello e inchiostro su carta, 26 x 40 cm.Courtesy: Fondazione Giovanni Michelucci, Fiesole 2014

.87.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

Davvero il Sessantotto fu essenzialmen-te la rivoluzione dei figli contro i padri? Davvero essa fu la rivoluzione tra due contrapposte generazioni depositarie di visioni del mondo antitetiche? E fu così in ogni luogo e in ogni istituzione in cui essa gettò i suoi semi e fiorì? La lettura degli studi e delle ricerche1 relativi alle facoltà di architettura italiane negli anni tra il 1963 e il 1975 restituisce uno spaccato per certi versi eccentrico rispetto ai luoghi comuni che animano i dibattiti sugli anni giovanili degli attuali settantenni. Soprat-tutto esplicita che sommovimenti e turbo-lenze, per definire il ruolo e i compiti delle scuole d’architettura nell’ambito del conte-sto nazionale, ricoprono un arco temporale più ampio, che in alcuni casi si può far ri-salire alla fine degli anni cinquanta. D’altra parte, il Sessantotto ha visto fatti molte volte narrati e simboli che li rappresentano con rara immediatezza. Tempi diversi che han-no spesso avuto come epicentro le facoltà di architettura. Ma dietro i fatti e i luoghi ci sono sempre le ragioni per cui s’innesca una rivoluzione. E quella del Sessantotto fu una rivoluzione globale, sebbene sia stata origi-nata da ragioni solo in parte esogene, men-

tre più forti erano i disagi interni, ascrivibili alla trasformazione dell’università da luogo di formazione elitario a istituzione aperta alla società di massa2. Le rivoluzioni, poi, depositano sempre de-gli esiti e, nel bene e nel male, le odierne scuole di architettura sono anche il frutto degli scontri ideologici degli anni in cui do-centi e studenti presero atto che nulla, nelle università, poteva più essere come prima.Benché il glossario sessantottino sia este-so, alcuni termini più di altri accompa-gnano, anche nelle facoltà di architettura italiane, un cambio di rotta concettuale che ancora oggi è riscontrabile e ci aiuta a misurare la distanza tra ciò che è stato e ciò che è lo studio dell’architettura: con-testazione (della società capitalista), oc-cupazione (delle università e delle fabbri-che), sperimentazione (di nuovi metodi di studio e di lavoro), autonomia (disci-plinare prima, universitaria poi). A riconoscere l’autonomia dello studio dell’architettura rispetto agli studi superio-ri d’ingegneria e alla formazione artistica impartita dalle accademie di belle arti fu la legge Nava che istituì nel 1915 le scuole su-periori di architettura. A seguito di questa legge, dapprima a Roma (1919-1920) e poi a Firenze, Napoli, Venezia, Torino e Milano presero corpo le prime sei facoltà di archi-tettura italiane. Sorte in pieno clima cultu-rale fascista, queste sei scuole trovarono un loro primo assetto riconoscibile nell’orga-nico e nei piani di studio a partire dal 1928. È dal secondo dopoguerra3, però, che ser-peggia in queste scuole un disagio dalle plurime sfaccettature, a cui i docenti più attenti provano a dare risposta in termini di assetto e metodo didattico, di selezione dei nuovi docenti, di temi di studio e ri-cerca, in definitiva di politica culturale. Tutti aspetti che aiuteranno a connotare, tra alterne vicende e scambi reciproci, le identità delle prime sei scuole di architet-tura italiane, a cui si affiancano nel 1944 Palermo, nel 1963 Genova, nel 1969 Reg-

IL SESSANTOTTO È COMINCIATO A VALLE GIULIA

/ FERNANDA DE MAIO

.88.

— COMUNITÀ ITALIA —

stra all’assemblea presso il cinema Roxy, nel novembre 1963, per chiedere una revisio-ne dei piani di studio e una partecipazione degli studenti al governo dell’università fino alla prima occupazione della facoltà di Valle Giulia del marzo 1963 il passo è breve. Questo è anche l’anno in cui si trasferisco-no a Roma, da Venezia, Zevi per l’insegna-mento di storia e Luigi Piccinato per copri-re l’insegnamento di urbanistica, mentre da Firenze rientra a Roma Quaroni, il quale però opta per la cattedra di composizione. In questo clima caldo di rinnovamento un giovane Paolo Portoghesi insegnava lettera-tura artistica, seguito da un gran numero di studenti, tra cui Renato Nicolini e alcuni di quelli che diedero vita al gruppo degli ‘uc-celli’ all’alba del Sessantotto, facendo il loro nido sulla sommità di Sant’Ivo alla Sapien-za, con la complicità dello stesso Portoghesi, che prima di indicare loro la strada nel feb-braio di quell’anno cruciale, aveva, con le sue lezioni e con il suo libro su Roma barocca del 1964, fatto scoprire a quegli studenti il genio di Francesco Borromini6. Nel quadro delle facoltà di architettura ita-liane degli anni a cavallo del Sessantotto, i trasferimenti dei docenti ubbidiscono alla duplice logica di rinnovare in alcune sedi il corpo docente per evitare il collasso defi-nitivo sotto la pressione delle contestazioni studentesche, coprendo al contempo i ruoli lasciati scoperti dai docenti della generazio-ne dei fondatori e di immettere, nel frat-tempo, attraverso i nuovi concorsi per le cattedre vacanti, alcuni dei più brillanti ar-chitetti della nuova generazione, come acca-de a Venezia, dove subentrano nella scuola di Giuseppe Samonà, Carlo Aymonino e Manfredo Tafuri (nel 1968), e a Milano, dove arriva come docente di storia dell’ar-chitettura da Roma Portoghesi (nel 1967), mentre da Venezia si trasferisce Franco Al-bini, che insieme a Carlo De Carli e a Er-nesto Nathan Rogers, nel duplice ruolo di direttore di “Casabella” e di docente della facoltà, saranno fin dall’inizio i docenti più

gio Calabria, nel 1970 Pescara e poi tutte le altre, fino all’implosione dei settanta corsi di laurea in architettura distribuiti su tren-tacinque università all’alba della cosiddetta “legge Gelmini” entrata in vigore nel 2010. Se l’autonomia disciplinare e poi universi-taria ha generato l’aumento paradossale dei corsi di laurea in architettura, la contesta-zione studentesca culminata nel Sessantotto ha fornito nuove chiavi per interpretare la sinergia tra didattica e ricerca, e attraverso la sperimentazione nelle facoltà occupate ha dato vita all’istituzione dei dipartimenti interdisciplinari, ai laboratori integrati e a un modo estremamente creativo d’inten-dere il rapporto tra teoria e progetto. A innescare la contestazione degli studen-ti a Napoli già a partire dal 1958, anche con l’appoggio esterno di Bruno Zevi, è la critica feroce che viene fatta ai lavori pre-sentati in occasione del trentennale della facoltà, nella mostra dedicata “all’attività professionale dei laureati della facoltà di architettura di Napoli”. La facoltà di ar-chitettura fu accusata di connivenze con il potere del sindaco armatore Achille Lauro, poiché molti dei progetti presentati erano illegali e rappresentavano il sacco di Napoli denunciato, cinque anni dopo, dal film di Francesco Rosi Le mani sulla città4. La prima contestazione napoletana si risolse nell’or-ganizzazione di un corteo, a cui partecipa-rono tremila studenti. Anche a Roma il pretesto per accendere la contestazione è tutto interno e riguarda il rifiuto degli studenti, avallato da gran parte del consiglio di facoltà, di seguire il metodo didattico, giudicato storicista e slegato dal-la realtà, imposto da Saverio Muratori nel suo corso di composizione architettonica5. La contestazione si esplicitò in una mostra organizzata dagli studenti sui lavori del cor-so, nel maggio 1960, dove vennero invitati per il dibattito critico alcuni docenti ester-ni legati al movimento di Comunità: Zevi, (dallo Iuav), Edoardo Vittoria (da Napoli) e Ludovico Quaroni (da Firenze). Dalla mo-

.89.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

difendersi dalle mistificazioni mediatiche scrisse un pamphlet dal significativo titolo La finzione, la verità. A lui seguì come presi-de Portoghesi, che dopo diverse proposte per fare diventare la facoltà una scuola di avanguardia7 venne al fine sospeso con otto docenti del consiglio di facoltà, tra cui A. Rossi, F. Albini, L. Belgiojoso, P. Botto-ni, G. Canella, C. De Carli, V. Viganò. Il ministro della Pubblica Istruzione, R. Mi-sasi, inviò una commissione per ripristinare l’ordine presieduta dal napoletano C. Be-guinot, il quale tuttavia nel 1973 si dimise. Gli otto docenti sospesi vennero reintegrati nel 19748. Tra le iniziative dell’occupazione studentesca milanese oltre la “mostra sulla città” resta, a testimoniare la creatività del momento, l’omaggio a Picasso, deceduto nel 1973, con il murales che rifà Guernica9. Ma la massima creatività espressa dagli stu-denti delle facoltà di architettura in quegli anni cruciali per rivendicare il ruolo sociale e politico dell’università come laboratorio di idee ha a Firenze il suo epicentro. Qui gli allievi ed ex assistenti di G. Michelucci, L. Ricci e L. Savioli, nei loro corsi a par-tire dal 1965 sperimentarono le ricerche di gruppo; il primo proponendo un corso sul visual design, poi uno sull’urbanistica teorica e infine uno sull’intuizione operativa sul tema della macrostruttura intesa come fatto gestuale, attingendo a coeve ricerche d’ol-treoceano e mescolandole con un’attenzio-ne all’habitat del territorio toscano. Savioli, invece, nel 1966-1967 organizza una ricerca sui pipers, sull’onda del Piper di Roma fon-dato nel 1965, intesi come nuove tipologie architettoniche di spazi destinati agli svaghi e agli spettacoli. La componente ludico-si-tuazionista di queste sperimentazioni diede vita nei migliori gruppi di studenti (Archi-zoom, Superstudio etc.) a quella corrente di progetti che più tardi Germano Celant ha definito dell’architettura radicale. Questo movimento, dalla vita intensa quanto ef-fimera, trova spazio prima ancora che sul-le pagine della “Casabella” di A. Mendini,

vicini e più sensibili alle richieste del movi-mento studentesco. A Venezia l’Istituto Universitario di Ar-chitettura diretto da Samonà a fronte di un’accorta politica di selezione del corpo docente, che annovera i migliori architetti provenienti da ogni parte d’Italia, registra un notevole ritardo nella ricerca di una so-luzione per migliorare le condizioni di vivi-bilità della facoltà stessa, ormai stabilmen-te insediata nel complesso dei Tolentini. All’aumento della popolazione studentesca le soluzioni che arrivano dal direttore dell’i-stituto e ancor prima dal Ministero della Pubblica Istruzione sono inadeguate sia per ciò che concerne l’edilizia per la residenzia-lità degli studenti, sia per gli spazi universi-tari veri e propri. A innescare le prime con-testazioni fu la richiesta di una tassa, fatta da Samonà agli studenti, per finanziare tanto l’edilizia universitaria quanto il lavoro degli assistenti universitari; tuttavia nel braccio di ferro tra stato e università che seguì, con gli sgomberi della polizia dell’istituto occupa-to, Samonà e tutto il consiglio di facoltà si schierarono a fianco degli studenti e parte-ciparono ai sit-in di protesta.Ma è nella facoltà di architettura di Milano che si registrano fin dalla prima occupazio-ne del 1963 le più eclatanti prese di posizio-ne di alcuni docenti a favore degli studen-ti e del loro movimento di contestazione dell’autoritarismo e della scarsa dialettica imposta dal sistema universitario barona-le. Questa vicinanza etica di alcuni docenti porterà Rogers a scrivere più volte in quegli anni dalle pagine di “Casabella” appelli in favore delle istanze dei giovani del movi-mento studentesco. Istanze che riguardano la necessità di porre al centro del progetto la città e le sue dinamiche di trasformazio-ne sociale e morfologica. Su questo punto il nuovo preside De Carli autorizzò le spe-rimentazioni seminariali e condivise l’oc-cupazione con i suoi studenti. Per questo gli venne inflitta, dal Ministero della Pub-blica Istruzione, la revoca da preside e per

.90.

— COMUNITÀ ITALIA —

giovani che si tengono sottobraccio in cor-teo, al centro sono immortalati due studenti di architettura di Roma che in modo diverso hanno lasciato un segno negli anni succes-sivi dell’architettura italiana, dentro e fuori le facoltà: Sergio Petruccioli e Massimiliano Fuksas. Nella battaglia di Valle Giulia il mo-vimento studentesco perse la sua innocenza e a svelare le ambiguità striscianti che lo at-traversavano fu il più eretico degli intellet-tuali di sinistra, Pier Paolo Pasolini, mentre Bernardo Bertolucci, che per caso seguì il corteo cantato da Paolo Pietrangeli, testi-moniò al proprio rientro a Parigi la rivo-luzione degli studenti italiani. Dopo venne il maggio parigino. Almeno così dicono le cronache dei testimoni.

nella fanzine “Pianeta Fresco”10, nel primo dei due numeri unici del 1967. L’esperienza dell’architettura radicale, con i suoi progetti e suoi bellissimi disegni uto-pici e surreali allo stesso tempo, è l’ultima versione gioiosa da opporre alle cupe foto d’epoca delle facoltà occupate dagli studenti e presidiate dalla polizia in assetto antisom-mossa. L’evento che rappresentò lo spar-tiacque tra gli anni sessanta con le prime occupazioni delle facoltà e i cosiddetti anni di piombo ha un luogo e una data: si trat-ta della battaglia di Valle Giulia del primo marzo del 1968. La più intensa immagine di una fiducia della rivoluzione del movimen-to studentesco la offre una foto di pochi giorni prima di quel fatale scontro; sono sei

A CAVALLO DELLA GUERRAPaolo Nicoloso

1. P. Nicoloso, Gli architetti di Mussolini, Angeli, Milano 1999, pp. 147-183.

2. G. Ciucci, Gli architetti e la guerra, in Storia dell’architet-tura italiana. Il primo Novecento, a cura di G. Ciucci e G. Muratore, Electa, Milano 2003, pp. 442-447.

3. P. Nicoloso, Mussolini architetto, Einaudi, Torino 2008, pp. 154-164

4. P. Nicoloso, I conti con il fascismo: Marcello Piacentini, “memorie” e invenzione del passato al processo di epurazione, in “Rassegna di architettura e di urbanistica”, 130/131, gennaio-agosto 2010, pp. 82-88.

5. P. Nicoloso, Gli architetti: il rilancio di una professione, in La grande ricostruzione. Il piano Ina-casa e l’Italia degli anni Cinquanta, a cura di P. Di Biagi, Donzelli, Roma 2001, pp. 77-97.

6. M. Mulazzani, Le riviste di architettura. Costruire con le parole, in Storia dell’architettura italiana. Il secondo Novecento, a cura di F. Dal Co, Electa, Milano 1997, pp. 430-435.

7. R. Dulio, Introduzione a Bruno Zevi, Laterza, Roma 2008, pp. 82-107.

8. S. Protasoni, Per un “comune orientamento”: le associazioni di architetti italiani, in M. Baffa, C. Morandi, S. Protaso-ni, A. Rossari, Il Movimento studi per l’Architettura, Laterza, Roma 1995, pp. 115-148.

9. S. Patat, La continuità nell’opera di via della Conciliazione a Roma: strategie e contraddizioni di Marcello Piacentini. 1935-1950, tesi di laurea, Università di Trieste, 2015.

IL PIANO INA-CASA, 1949-1963. EDILIZIA SOCIALE, QUARTIERI E COMUNITÀ Paola Di Biagi

1. In una precedente versione, col titolo Il piano Ina-Casa: 1949-1963, il testo è stato pubblicato in Mar-chis, Profumo 2013.

IMPRESE E PAESE Giulio Barazzetta

1. T. Iori, Poveri ma belli, in G. Polin, Il paesaggio dell’auto-strada italiana, Roma 2011.

2. Ibidem.

3. Luca Beltrami Gadola, da trascrizione intervi-sta Progetto Assimpredil, 22 gennaio 2010, p. 5.

4. R. Cantone, in “Edilizia e Territorio”, 30 aprile 2015.

5. Cfr M. Lodigiani, da trascrizione intervista Progetto Assimpredil, 2 febbraio 2010.

6. Cfr G. Bellani, da trascrizione intervista Progetto As-simpredil, 19 gennaio 2010.

7. Cfr M. Lodigiani, da trascrizione intervista Progetto Assimpredil, 2 febbraio 2010.

LA FABBRICA OLIVETTI A POZZUOLI (1951-1955)Marida Talamona

1. “Notizie Olivetti”, 28, luglio 1955.

2. “Notizie Olivetti”, 26, luglio 1955, p. 1.

3. G. Pagano, Il concorso per il Palazzo del Littorio, in “Ca-sabella”, 82, ottobre 1934, pp. 4-11; A. Pica, Progetti per un auditorio in Roma, in “Casabella”, 91, luglio 1935, pp. 10-21; G. Pagano, Un architetto: Luigi Cosenza, in “Casabella”, 100, aprile 1936, pp. 6-17.

4. Catalogo generale delle Edizioni di Comunità 1946-1982, prefazione di R. Zorzi, Edizioni di Comunità, Mi-lano 1982, p. X.

5. G. Ciucci, Le premesse del Piano regolatore della Valle d’A-osta, in Studi e proposte preliminari per il Piano regolatore della Valle d’Aosta, Edizioni di Comunità, Torino 2001, pp. VII-XVIII.

.250.

— COMUNITÀ ITALIA —

NOTE

.251.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

6. M. Labò, Case popolari a Napoli, in “Comunità”, 3, maggio-giugno 1949, pp. 40-42.

7. M. Labò, Profilo di Luigi Cosenza, in “Comunità”, 9, settembre-ottobre 1950, pp. 54-55.

8. Una fabbrica nella natura, in “Comunità”, 2, marzo-aprile 1949, pp. 30-31.

9. Ivi, p. 30.

10. A. Antonello, C. Bonsi, Dai Diari di Ottiero Ottie-ri, Interlinea, Novara 2012, p. 128 (uno stralcio del libro in formato pdf è pubblicato in www.academia.edu/4032174).

11. L. Cosenza, Esperienze di architettura, Macchiaroli Editore, Napoli 1950.

12. Ivi, p. 86.

13. Ivi, p. 92.

14. C. de Seta, L’origine del progetto, in G. Cosenza (a cura di), La fabbrica Olivetti a Pozzuoli, Clean Edizioni, Napoli 2006, pp. 31-53.

15. Relazione tecnica. Lo stabilimento Olivetti, in “Casabella Continuità”, 206, luglio-agosto 1955, p. 58.

16. R. Guiducci, Appunti dal giornale del direttore dei lavori, in “Casabella Continuità”, 206, luglio-agosto 1955, pp. 64-74.

EDITORIA E ARCHITETTURA IN ITALIARaffaella Poletti

1. G. De Carlo, Tra tanti libri di architettura, in F. Brioschi (a cura di), Gli anni ’60: intellettuali e editoria. Atti del conve-gno, Milano 7 e 8 maggio 1984, Fondazione Mondadori, Milano 1987.

2. Le Edizioni di Comunità, fondate nel 1946 da Adriano Olivetti, nelle diverse articolazioni edito-riali diventeranno, con il supporto e la consulenza di figure come Zevi e Quaroni, il canale mediatico e allo stesso tempo propulsivo di temi e azioni con-crete. Cfr. B. de’ Liguori Carino, Adriano Olivetti e le Edizioni di Comunità (1946-1960), Fondazione Adriano Olivetti, “Quaderni della Fondazione Olivetti” 57, Roma 2008.

3. In Archivio Bruno Zevi: lettera e relazione di B. Zevi a G. Einaudi, Funzioni e problemi della Collana Storica di Ar-chitettura, Milano (1951?), riportato in F. Vanini, La libreria dell’architetto. Progetti di collane editoriali 1945-1980, Franco Angeli, Milano 2012.

4. E. Formia, Mario Labò. Un médiateur culturel dans l’Ita-lie de la reconstruction, in J.Ph. Garric, E. Thibault, É. d’Orjeix (a cura di), Le livre et l’architecte, Mardaga, Bru-xelles 2011.

5. Ibidem.

6. J.-L. Cohen, France/Italie: le territorire de la recherche, in A. Viola, M. Prince (a cura di), La culture des archi-tectes/La cultura degli architetti, in “Mezzavoce. Quaderni dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi”, 5, 1997.

7. G. Ciucci, Prefazione, in Id. (a cura di) L’architettura italiana oggi. Racconto di una generazione, Laterza, Bari 1989.

8. Conversazione con Aldo Rossi. Intervista rilasciata a Vittorio Magnago Lampugnani e a Nicola Di Battista, in “Domus”, 722, 1990.

9. A. Rossi, Introduzione, in L. Quaroni, La torre di Ba-bele, Marsilio, Padova 1967.

10. E. Vasumi Roveri, L’architetto con la penna in mano. Conversazione con Vittorio Gregotti, in “Parametro”, 267, 2007.

11. E. Tagliacozzo, Il caso e la necessità di essere architetti. In-tervista a Carlo Aymonino, in in “Parametro”, 267, 2007.

12. M. Piazza, La grafica nelle riviste di progetto. Gli anni sessanta, in TDM5: Grafica italiana, Triennale Design Museum-Corraini edizioni, Milano-Mantova 2012.

13. G. Aulenti, Architettura e forma grafica, in “Casabel-la”, 440-441, 1978.

14. A. Mendini, Confessione, in “Casabella”, 1984, ora in A. Mendini, Scritti, a cura di L. Parmesani, Skira, Milano 2004.

15. A. Mendini, Casabella si rinnova, in “Casabella”, 349, 1970, ora in Mendini, Scritti cit.

16. F. Moschini, Presentazione alla collana Città e progetto, Magma Edizioni, Roma 1976 (riportato in Vanini, La libreria dell’architetto cit.).

17. E. Vasumi Roveri, Aldo Rossi e L’architettura della cit-tà. Genesi e fortuna di un testo, Umberto Allemandi & C., Torino 2010.

DOVE È FINITA L’INGEGNERIA ITALIANA?Tullia Iori, Sergio Poretti

1. Il progetto di ricerca SIXXI, finanziato da un ERC Advanced Grant, mira a ricostruire la storia dell’inge-gneria strutturale italiana del XX secolo. La ricerca è

.252.

— COMUNITÀ ITALIA —

2. La trasformazione della società italiana a seguito delle migrazioni dei giovani dal sud al nord e del boom econo-mico degli anni seguenti il secondo dopoguerra, favorito dal piano Marshall, determinò tra le altre cose l’ascesa di quel ceto medio che aspirò alla laurea per i propri figli.

3. A seguito del redde rationem politico-ideologico nel corpo docente delle facoltà di architettura vi furono molte epurazioni, ma anche la difesa a oltranza di posizioni accademiche di notevole potere.

4. L’emblema negativo di questa prima contestazione fu il grattacielo della Cattolica in via Medina, a pochi passi dalla storica sede di architettura, di Stefania Filo Spezia-le, unica donna tra i primi cinque laureati della scuola napoletana. Costruito a seguito di un regolare concor-so, l’edificio diventò l’incubo mediatico e personale della Filo Speziale, un incubo che concorse alla scelta di distruggere l’intero archivio della sua attività di brillante progettista ed eccellente docente di caratteri distributivi e di composizione, benché poi nel 1968 non fosse inve-stita dagli attacchi del movimento studentesco.

5. Il metodo di Muratori si fondava sui due concetti di tipo edilizio e di analogia del comportamento dei materiali.

6. Durante l’occupazione di Valle Giulia del 1968 fu vicino agli ‘uccelli’ di Roma il più organico tra gli artisti al PCI, Renato Guttuso, che aiutò gli studenti a dipingere il murales che tutt’ora campeggia su una delle facciate dell’edificio di E. Del Debbio.

7. Le proposte del nuovo preside vennero respinte dal movimento studentesco perché giudicate prive delle finalità politico-ideologiche che animavano la contestazione.

8. Rossi preferirà, dopo questi eventi e il periodo all’ETH di Zurigo, insegnare allo IUAV e non met-tere mai più piede nella facoltà in cui era stato prima studente e poi docente.

9. Il murales campeggia ancora oggi nella biblioteca di architettura del Politecnico di Milano.

10. La rivista/fanzine “Pianeta Fresco” fu fondata dalla coppia F. Pivano ed E. Sottsass con l’obiettivo di far conoscere in Italia il movimento americano lette-rario artistico della Beat Generation, di cui la Pivano fu da allora la vestale in Italia.

IL “CASO” PIANOLuca Molinari

1. Idee italiane. Un osservatorio sulla cultura del nostro Paese, atti del convegno, Auditorium HQ Pirelli, Milano 2010:

guidata dal P.I. Sergio Poretti e da Tullia Iori dell’U-niversità degli Studi di Roma Tor Vergata.

CEMENTO O FERRO?Marzia Marandola

1. M. Biraghi, Storia dell’architettura contemporanea II (1945-2008), Einaudi, Torino 2008.

2. Si vedano i due numeri di “Rassegna di Architet-tura e Urbanistica”, 121-122, gennaio-agosto 2007; 137-138, maggio -dicembre 2012 rispettivamente in-titolati Ingegneria Italiana, Ingegneria oggi entrambi a cura di Sergio Poretti e Tullia Iori e il volume S. Poretti, Modernismi italiani. Architettura e costruzione del Novecento, Gangemi, Roma 2008.

3. A. Belluzzi, C. Conforti, Architettura italiana 1944-1994, Laterza, Roma-Bari 1994, pp. 131-137.

4. Aldo Favini. Architettura e ingegneri in opera, a cura di G. Barazzetta, catalogo della mostra (20 ottobre-18 no-vembre 2004, facoltà di Architettura Civile Campus Bovisa), Libreria Clup, Milano 2004; La chiesa di vetro a Baranzate, a cura di G. Barazzetta, Electa, Milano 2015.

5. M. Marandola, La costruzione in precompresso. Conoscere per recuperare il patrimonio italiano, IlSole24ore, 2009.

6. M. Zordan, L’architettura dell’acciaio in Italia, Gange-mi, Roma 2006.

7. Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida, a cura di C. Olmo e C. Chiorino, Silvana Editoriale, Milano 2010.

IL SESSANTOTTO È COMINCIATO A VALLE GIULIAFernanda De Maio

1. Esiste un articolato e vasto panorama di studi e ri-cerche intorno alle scuole di architettura, frutto per lo più di tesi di dottorato o di scritti celebrativi delle facoltà nelle diverse sedi, i cui esiti arricchiscono la bibliografia dei testi presi in considerazione insieme a fonti di giornali e riviste dell’epoca, per delineare le brevi righe di questo scritto. A questi si rimanda pertanto per una bibliografia esaustiva: M. Carraro, M. Magnuolo (a cura di), Cronache dai Tolentini. Stu-denti, docenti, luoghi 1964-1975, in “Giornale IUAV”, 110, Venezia 2011; F. Vanini (a cura di), La rivoluzio-ne culturale. La Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano 1963-1974, Milano 2009; L. Finetti e C. Palom-bella, L’insegnamento dell’architettura in Italia dal dopoguerra alla contestazione studentesca, tesi di laurea, Politecnico di Milano, a.a. 2008-2009.

.253.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

15. Dini, Piano, Progetti e architetture cit., pp. 64-73; Buchanan, Renzo Piano cit., pp. 68-77.

STORIA E PROGETTO NEL GIOVANE TAFURIRafael Urano Frajndlich

1. “[…] in seguito il suo apporto era più di collet-tivo, di controllo critico del processo decisionale […]”. Intervista a Vieri Quilici, in F. Rosa, Progetto e critica dell’urbanistica moderna: I primi anni di attività di Manfredo Ta-furi, Venezia 2003, p. 347.

2. Testimonianza di Giorgio Piccinato fatta all’au-tore il 16 novembre 2013.

3. Cf. V. Quilici, G. Piccinato, M. Tafuri, La cit-tà territorio: verso una nuova dimensione, in “Casabella Continuità”, 270, 1962, pp. 16-25; M. Tafuri, Il problema dei centri storici all’interno della nuova dimensione cittadina, in La città territorio. Un esperimento didattico sul centro direzionale di Centocelle in Roma, Bari 1964, pp. 39-45.

4. Basasi su testimonianza di V. Quilici: “Però a me risulta che Tafuri abbia realizzato un progetto solo, che era un edificio, anzi no, almeno due perché uno è un Piano Regolatore a cui ho lavorato anch’io, in totale tre cose perché non è che le facesse da solo, le facevamo insieme e se ne parlava insomma. Uno è un edificio a Latina, che è stato pubblicato che esiste ancora […]”. Intervista a Vieri Quilici cit. p. 347; e nella testimonianza di Giorgio Piccinato, “uno dei primi progetti che firmammo [Piccinato e Tafuri] fu una specie di Unité d’habitation […] in Latina”. Testi-monianza di Giorgio Piccinato.

5. M. Tafuri, Partecipazione al dibattito sulle tendenze attuali dell’architettura, in “Casabella Continuità”, 117, 1964, p. 10.

6. Ivi, p. 39.

7. Cfr. M. Tafuri, La dignità dell’attimo. Le forme del tempo: Venezia e la modernità, Venezia 1993.

8. Francesco Dal Co testimoniò che nella “forma-zione di Tafuri, fu importante uno storico con un forte interesse per i termini della linguistica, con particolare attenzione a un filosofo marxista molto conosciuto in Italia, chiamato Galvano della Vol-pe”, testimonianza di Francesco Dal Co. Cfr. J.-L. Cohen, La coupure entre architectes et intelectuels, in “In extenso”, 1, 1984, p. 187. Il discorso del collega ve-neziano di Tafuri di fatto corrobora quello che già possiamo intuire dagli articoli giovanili dell’auto-re, ma soprattutto da Teorie e storia, quando ammette che “nell’ambito del pensiero marxista italiano, del

cfr. in particolare R. Moneo, Il contesto internazionale.

2. The Pritzker Architecture Prize, Renzo Piano, Jury Citation (http://www.pritzkerprize.com/1998/jury).

3. P. Nicolin, Notizie sullo stato dell’architettura in Italia, Bollati-Boringhieri, Torino 1994, pp. 87-94.

4. M. Tafuri, Storia dell’architettura italiana 1944-1985, Einaudi, Torino 1986, p. 206.

5. Si veda ad esempio G. Ciucci, F. Dal Co, Architet-tura italiana del ’900. Atlante, Electa, Milano 1990, pp. 70-75.

6. Nicolin, Notizie sullo stato dell’architettura cit., p. 87.

7. Da Marco Zanuso “ho appreso a trattare la materia”, M. Dini, Renzo Piano. Progetti e architetture 1964-1983, Electa, Milano 1983; ma soprattutto in entrambi i casi la cultura dell’industrial design si confronta con una sen-sibilità data dal parallelo ossessivo e privato con l’inge-gneria navale che nutre l’idea del progetto e della sua funzionalità. Sarà grazie a Marco Zanuso che Piano viene invitato a realizzare un padiglione per “sistemi strutturali a guscio” per la XIV Triennale del 1967.

8. Nicolin, Notizie sullo stato dell’architettura cit., p. 92.

9. Gli studi di Alessandro Traldi, Enrico Frigerio, Mario Cucinella, Marco Visconti e Park Associati sono solo alcune delle realtà professionali nate dopo un periodo di formazione presso gli studi di Piano a Genova e a Parigi.

10. Dini, Renzo Piano cit., p. 7.

11. Renzo Piano. Progetti e architetture 1987-1994, Electa, Milano 1994; P. Buchanan, Renzo Piano, Phaidon, London 1993.

12. Ivi, pp. 82-87.

13. Penso soprattutto ai progetti della Crown Hall, IIT a Chicago (1950-1956), il progetto di concorso per il Teatro Nazionale di Mannheim (1952-1953), il progetto della Convention Hall a Chicago (1953-1954) nel confronto con l’emergere deciso di un progetto degli spazi di lavoro propri della nuova cultura professionale nordamericana; si vedano: R. Martin, The organizational complex. Architecture, Media and Corporate Space, Mit Press, Cambridge Mass. 2003; C. Montella, Mies van der Rohe e il teatro del Novecento, Electa, Napoli 2006.

14. R. Piano, Devo molto a Giancarlo de Carlo, in M. Guc-cione, A. Vittorini (a cura di), Giancarlo de Carlo. Le ragioni dell’architettura, Electa-Darc, Roma 2005, pp. 22-25.

.254.

— COMUNITÀ ITALIA —

energeticamente autosufficiente, con una struttura di acciaio e legno lamellare, sarà in grado di ospita-re venticinquemila abitanti. La telematica consenti-rà l’esercizio dell’autogoverno direttamente da casa. Un sistema di rampe, connettendo i vari livelli con case, orti, scuole etc. permetterà a ciascun abitante di incontrarsi fisicamente percorrendo al massimo 240 metri.

5. La produzione di Soleri varia da prototipi di organismi architettonici, energeticamente autosuf-ficienti (Hexahedron, Jersey, Arcube), concepiti per accogliere fino al milione d’abitanti eliminan-do criminalità e segregazione etnica, passando per progetti fantastici di asteroidi per abitare lo spazio (1987) fino a ipotesi per una città lineare del nuovo millennio (Lean Linear City, 2005).

L’ITALIA E LA SOSTENIBILITÀBenno Albrecht

1. M. Ruzzenenti, L’autarchia verde: un involontario labora-torio della green economy, prefazione di Giorgio Nebbia, Jaca Book, Milano 2011.

2. A. Paoloni, Il cemento armato con barre di bambù, bambù beton. Contributo ai problemi autarchici dell’impero. Ingente ri-sparmio di ferro nei cementi armati. Sintesi di ricerche, esperienze e proposte, S.T., Gondar 1938.

3. F. Gatta, Il sole quale fonte di energia autarchica, in “Le forze armate”, XVIII, 157, 22 marzo 1940, pp. 3-4.

4. A. Amerio, L’utilizzazione del calore solare e l’autarchia nazionale, in “Scienza e tecnica”, S.I.P.S. 1938, vol. II, pp. 3-13; Id., Sole e autarchia, in “La lettura”, ri-vista mensile del “Corriere della Sera”, 6, giugno 1941, pp. 576-582.

5. Il mare dancalo, in E. Cesari, A. Testa, Notizie sulle possibilità di utilizzazioni idroelettriche nell’Africa orientale ita-liana, in “L’Energia Elettrica”, fasc. XII, vol. XIII, dicembre 1936, p. 799.

6. R. Maiocchi, Gli scienziati del Duce. Il ruolo dei ricerca-tori del CNR nella politica autarchica del fascismo, Carocci, Roma 2003.

7. I. Diotallevi, F. Marescotti, Il problema sociale co-struttivo ed economico dell’abitazione con particolari costruttivi di architettura, a cura di M. Casciato, scritti di F. Ma-rescotti, G. Ciucci, M. Casciato, Officina, Roma [1984], pp. 77-84.

8. VIII Triennale di Milano Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell’architettura moderna [L’a-bitazione], catalogo-guida, Milano 1947 p. 69.

resto Galvano della Volpe ha goduto di un discreto successo, qualche anno fa, riconoscendo alle strut-ture figurative una logicità specifica, un carattere di sistema che richiede un’autoverifica, una stratificata polisemia”; M. Tafuri, Teorie e storia dell’architettura, Bari 1968, p. 236.

9. W. Pereira, Della Volpe, San Paolo 1979, p. 35.

10. G. della Volpe, Sulla dialettica, in Logica come scienza storica, Roma 1969, p. 281. Evidenziato da Della Volpe.

11. Tafuri, Partecipazione al dibattito cit., p. 11.

12. M. Tafuri, L’informale e il ‘design’ contemporaneo, in “Argomenti di architettura”, 4, 1961, cit. in G. della Volpe, La questione cruciale dell’Architettura odierna, in “Critica del gusto”, Milão 1966, p. 161.

13. Della Volpe, La questione cruciale cit., p. 162.

14. Della Volpe, Sulla dialettica cit., p. 282.

15. Tafuri, Teorie e storia dell’architettura cit., p. 236.

16. Ivi, p. 238. Corsivo di Tafuri.

17. Cfr. H. Lipstadt, H. Mendelsohn, Philosophy, History and Autobiography: Manfredo Tafuri and the unsurpassed lesson of Le Corbusier, in “Assemblage”, 22, 1994, pp. 58-103.

TRA UTOPIE E AVANGUARDIE Filippo Orsini

1. Come evidenziato da J. Lucan, Composition, non-composition, Presses Polytechniques, Losanne 2009, il piano tipo è l’elemento “senza qualità, sufficien-temente indefinito, che implica la ripetizione” così come descritto da Koolhaas in S-M-L-XL.

2. In Italia questa poetica vedrà esiti diversi: dai piani per le Barene di San Giuliano di Quaroni, ai progetti territoriali di Gregotti e Purini, fino alla realizzazione di singoli frammenti di ‘utopia’ residenziale a scala urbana come il Corviale, Forte Quezzi, Rozzol Melara etc.

3. Formalmente la Città frontale appartiene alla grande famiglia delle città lineari. Un impianto funzionale, basato su un rigido zoning di impronta modernista, costruito intorno al grande asse dei trasporti, in grado di disegnare un paesaggio, dall’orditura pre-valentemente orizzontale, teoricamente infinito.

4. Tra il 2000-2005, nell’ipotesi di una Milano futuribile e sostenibile, questa monade antisismica,

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

.255.

DI OGNI ORDINE E GRADOMassimo Ferrari

1. M. Montessori, Educazione per un mondo nuovo, Garzan-ti, Milano 1970 (I ed. inglese, con il titolo Education for a New World, 1947). Maria Montessori (1870-1952) fu educatrice, pedagogista, filosofa, medico e scienziata italiana.

2. L. Malaguzzi, I cento linguaggi dei bambini, Reggio Children Edizioni, Reggio Emilia 1995. Loris Mala-guzzi (1920-1994) fu un pedagogista italiano.

3. M. Lodi, Cominciare dal bambino, Einaudi, Roma 1977. Mario Lodi (1922-2014) fu educatore, scrittore e pe-dagogista italiano.

4. A partire dagli anni cinquanta cominciano a strut-turarsi una serie di collane di architettura che raccol-gono in modo sistematico esempi architettonici in una classificazione tipologico-funzionale, per l’edilizia scolastica: R. Campanini, Scuole, Documenti di Ar-chitettura, 7-8, Vallardi, Milano 1959; G. Aloi, Scuo-le, con un saggio introduttivo di G. Dorfles, Hoepli, Milano 1960.

5. “Fra il verde del prato e degli alberi […] la luce en-tra, senz’ingombri di pilastri e quindi di prismi d’om-bra, dalle finestre, che occupano quasi interamente uno de’ lati dell’aula”: descrizione del padiglione costruito all’interno del parco dal catalogo della V Triennale di Milano del 1933.

6. Tra i numerosi concorsi di questi anni la critica ar-chitettonica si sofferma in particolare su Roma 1952; Rovigo, Genova, Milano 1960; Ascoli Piceno 1963; Fagnano Olona 1978.

7. “In una società razionale c’è soltanto una que-stione di priorità; e nessun servizio tranne quelli che si riferiscono all’alimentazione e alla protezio-ne della vita umana, deve avere priorità sull’educa-zione”: H. Read, Educare con l’arte, Edizioni di Co-munità, Milano 1954.

8. A. Rossi, Scuola elementare a Fagnano Olona, 1972, in A. Ferlenga a cura di), Aldo Rossi: opera completa 1959-1987, Electa, Milano 1954.

9. “Uno dei problemi piu gravi che assillava il Dott. Robert Finley, sovrintendente scolastico a Barrington vicino a Chicago, era quello dell’abbassamento del rendimento scolastico degli alunni cagionato da mol-ti fattori d’ambiente, quale il fattore d’illuminazione mai costante (o troppo o troppo poco), in fondo gli stessi che esistono da noi, e soprattutto quello relati-vo alla diffusione dei rumori sgradevoli tra una zona della scuola e l’altra”. C. Cicconcelli, La tendenza evolutiva

9. G. Alfonsi e G. Zucconi (a cura di), Luigi Mattio-ni architetto della ricostruzione, Electa, Milano 1985, pp. 32-34.

10. E. Griffini, Costruzione razionale della casa, I par-te: Distribuzione, organizzazione, unificazione della casa, nuovi orientamenti, IV edizione, Hoepli, Milano 1948, pp. 233-264.

11. G. Chiri, I. Giovagnorio, Gaetano Vinaccia’s (1881-1971) Theoretical Work on the Relationship between Microcli-mate and Urban Design. Sustainability, in “Open Access Journal”, 7, 2015, pp. 4448-4473.

12. A.A. Rey, J. Pidoux, Comunicazione al Congresso d’I-giene all’Istituto Pasteur, 1921, Une révolution dans l’art de bâtir: l’orientation solaire des habitations, J. Meynial, 1921.

13. G. Vinaccia, Il corso del sole in urbanistica ed edilizia: contributo alla razionalizzazione dell’architettura, Hoepli, Milano 1938.

14. Griffini, Costruzione razionale della casa cit., p. 232.

15. G. Astengo, M. Bianco, Sul soleggiamento degli edifici di abitazione, in “Metron”, 9, 1946, pp. 3-11.

16. G. Astengo, M. Bianco, Agricoltura e urbanistica: analisi e rappresentazione della situazione agricola dal punto di vista urbanistico, Viglongo e C. Editori, Torino 1946.

17. F. Mauro, Industrie e ubicazioni, Hoepli, Milano 1944.

18. A. Peccei, La qualità umana, Edizioni scientifiche e tecniche Mondadori, Milano 1976.

19. D.H. Meadows, D.L. Meadows, J. Randers, W.W. Behrens III, The Limits to Growth. Universe Books, New York 1972 (trad it.: I limiti dello sviluppo, Monda-dori, Milano 1972, p. 22.

20. S. Los, N. Pulitzer (a cura di), L’architettura della evoluzione: il sistema abitazione dall’industrializzazione edilizia alle tecnologie alternative, pubblicato in occa-sione del 13° SAIE, Edizioni Luigi Parma, Bo-logna 1977.

21. D. Alighieri, De Vulgari Eloquentia, I, VI, 3.

NUOVI INSEDIAMENTI URBANIGiulia Ricci

1. Citazione dal video di Enivideochannel: https://youtu.be/qlmjQr4xRfIlist=PLqjJkWigoZ4QtkiKGPzdLZiat_ixTm7qv.

.256.

— COMUNITÀ ITALIA —

dell’edilizia scolastica, conferenza tenuta a Lignano il 29 gennaio 1966. La figura di Ciro Cicconcelli si distin-gue nel campo dell’edilizia scolastica già a partire dagli anni cinquanta, quando il Ministero della Pubbli-ca Istruzione, coinvolgendo progettisti, pedagogisti, specialisti in medicina ed esperti in attività legislative, istituì un centro studi per definire i nuovi caratteri dell’edilizia scolastica (1952) coordinato dallo stesso architetto romano.

10. A. Samonà, Concorso Nazionale di Idee per la progettazione di una scuola media dell’obbligo a Bologna, 1964, stralcio dalla relazione di progetto.

11. F. Purini, L’edificio scolastico come modello conoscitivo, in 150 anni della scuola italiana, Treccani, Roma 2010.

L’ARCHITETTURA DELLA CAMPAGNASara Marini

1. R. Rogers, Cities for a small planet, Faber, Roma 1997.

2. R. Koolhaas, Countryside. Koolhaas in the country, in “Icon’s”, settembre 2014.

3. Il manifesto dell’avanzata in città della campagna è però, in Italia, un’opera d’arte: Wheatfield di Agnes Denes è un intervento di land art ecologica, cinque ettari di grano ondeggiano a Porta Nuova a Milano.

4. Il bosco verticale realizzato da Stefano Boeri l’at-tenzione verso il recupero delle cascine lombarde e l’apparizione di piccoli brani di agricoltura parteci-pata dentro le città sono alcuni dei simboli di un’ine-dita e articolata saldatura tra urbano e rurale.

5. Va precisato che il fenomeno dell’arrivo della campagna in città ha echi più evidenti in altri paesi e assume accezioni anche antitetiche. Basti pensare, ad esempio, al caso di Detroit e a come le coltiva-zioni abbiano conquistato lo spazio della dismissio-ne industriale e urbana offrendosi come alternativa economica e nuovo stile di vita. Al contempo nella Ville de Paris il moltiplicarsi dei jardins partagés è stato lo strumento e il riflesso di una soft gentrification gestita dall’amministrazione, per risanare, anche in termini sociali, brandelli di tessuto urbano.

6. Si pensi, ad esempio, alle proposte che Le Cor-busier sviluppa con Ferme radieuse e Village coopératif: macchine di produzione per risollevare le sorti dei coltivatori francesi. I due progetti sono esposti nella mostra Food, dal cucchiaio al mondo a cura di Pippo Ciorra presso il MAXXI di Roma.

7. Si veda a questo proposito i materiali del corso di storia dell’architettura 1A/2A, dal titolo Storia dell’ide-

ologia antiurbana del professor Manfredo Tafuri tenuto presso l’istituto universitario di architettura di Ve-nezia nell’anno accademico 1972-1973, depositati presso la biblioteca Iuav.

8. Piccola patria, film di Alessandro Rossetto del 2013.

9. A. Gramsci, Quaderni del carcere, Einaudi, Torino 1975. “Nel Risorgimento inoltre si manifesta già, embrionalmente, il rapporto storico tra Nord e Sud come un rapporto simile a quello di una grande città e una grande campagna: essendo questo rapporto non già quello organico normale di provincia e capitale industriale, ma risultando tra due vasti territori di tra-dizione civile e culturale molto diversa, si accentuano gli aspetti e gli elementi di un conflitto di nazionalità”.

10. Il sorpasso, film di Dino Risi del 1962.

11. Nello stesso anno viene pubblicato il testo Agricol-tura e urbanistica di Giovanni Astengo e Mario Bianco.

12. Due testi in particolare raccontano rispettivamente la nuova Italia e il palinsesto su cui questa prende cor-po: nel 1957 Guido Piovene scrive Viaggio in Italia, nel 1961 Emilio Sereni pubblica Storia del paesaggio agrario.

13. V. Gregotti, Il territorio dell’architettura, Feltrinelli, Milano 1966.

14. Va ricordato che solo un quarto circa del progetto del nuovo villaggio Matteotti è stato realizzato, a causa di una polemica che si scatenò su più fronti in difesa della permanenza del vecchio villaggio Matteotti vo-luto da Benito Mussolini nel 1934 (battezzato villag-gio Italo Balbo) quale modello di architettura rurale.

15. Non a caso la ‘radicalità’ viene sprigionata dalla scuola di architettura di Firenze, in una terra anglo-toscana che della sua campagna fa un luogo idealizza-to di nuove comunità e di riconoscimento interna-zionale del bel paese.

16. Nel 1971 i 9999 raccontano in Salvataggio di Venezia l’avvento della campagna nel bacino di San Marco.

17. Come ricorda Marco Tullio Giordana nel film La meglio gioventù.

18. Confusione già annunciata dal Manzoni nei Pro-messi sposi.

19. Nel 1975 viene pubblicato Tendenze dell’economia perife-rica di Arnaldo Bagnasco e Marcello Messori e nel 1977 Tre Italie. La problematica italiana dello sviluppo territoriale scritto da Bagnasco.

20. Nello stesso anno viene edito Il governo del territo-

.257.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

rio. Legge speciale contro legge generale di Michele Sernini, autore nel 1988 del libro La città disfatta.

21. B. Secchi, Il racconto urbanistico: la politica della casa e del territorio in Italia, Einaudi, Torino 1984.

22. Lo scrittore urbinate lavora prima presso la fon-dazione Olivetti poi presiede la fondazione Fiat; i suoi testi sono lucidamente disincantati: dalla meccanizza-zione non si salvano nemmeno le piante.

23. La macchina mondiale e Le mosche del capitale sono due romanzi scritti da Paolo Volponi rispettivamente nel 1965 e nel 1989.

24. P. Volponi, La mia Urbino, in “Corriere della Sera”, 29 gennaio 1984.

25. Agronica, Domus Accademy per Philips, 1995, progetto di Andrea Branzi, Dante Donegani, An-tonio Petrillo, Claudia Raimondo con Tamar Ben David.

26. A. Branzi, Modernità debole e diffusa, Skira, Milano 2006.

27. E. Turri, La megalopoli padana, Marsilio, Venezia 2000.

28. A. Bonomi, A. Abruzzese, La città infinita, Monda-dori, Milano 2004.

29. M. Cacciari, Nomadi in prigione, in “Casabella”, 705, 2002.

30. L. Kroll, Tutto è paesaggio, Testo & Immagine, To-rino 1999. La riscoperta del paesaggio è dettata dalla costruzione di parchi in diverse capitali europee: dagli anni ottanta del Novecento il verde in città diventa il nuovo spazio pubblico. Nel 2000 viene adottata dal Comitato dei Ministri del Collegio d’Europa la Con-venzione europea del paesaggio.

31. Anche in Italia è rischio paesaggio, come recita il titolo di un libro di Mosé Ricci edito nel 2003.

32. P. Donadieu, Campagnes urbaines, Actes Sud / E.N.S.P., Versailles 1998.

33. L’epifania è costruita anche dalle aziende: il Made in Italy ha bisogno di raccontare il proprio territo-rio, al contempo il rurale è vissuto come spazio della partecipazione. Le comunità riemergono anche per supplire al pubblico.

34. R. Ingersoll, Sprawltown, Meltemi, Genova 2004.

35. M. Agnoletto, M. Guerzoni (a cura di), La campa-gna necessaria, Quodlibet, Macerata 2012.

36. City as nature recita il titolo del numero 157 di “Lo-tus” edito nel 2015.

GRANDI OPERE E TERRITORIOMatteo Bolocan Goldstein

1. G. Ruffolo, Un paese troppo lungo. L’unità nazionale in peri-colo, Einaudi, Torino 2009.

2. P. Viganò, Infrastrutture per un nuovo paese: un’agenda per la città-territorio, in A.G. Calafati (a cura di), Città tra svi-luppo e declino. Un’agenda urbana per l’Italia, Donzelli, Roma 2014; A. Lanzani, Un progetto per l’urbanistica, un’urbanistica per riformare il paese, in M. Russo (a cura di), Urbanistica per una diversa crescita, Donzelli, Roma 2014.

3. G. Sapelli, L’Italia inafferrabile. Conflitti, sviluppo, disso-ciazione dagli anni cinquanta a oggi, Marsilio, Venezia 1989.

4. G. Dematteis, Le trasformazioni territoriali e ambientali, in Storia dell’Italia repubblicana. La trasformazione dell’Italia: sviluppo e squilibri, Einaudi, Torino 1995, vol. II, t. 1.

5. L. Gambi, I valori storici dei quadri ambientali, in Storia d’Italia. I caratteri originali, vol. 1, Einaudi, Torino 1972.

6. A. Graziani, L’economia italiana: 1945-1970, Il Muli-no, Bologna 1972; G. Garofoli, Economia e politica eco-nomica in Italia. Lo sviluppo economico italiano dal 1945 ad oggi, Angeli, Milano 2014.

7. M. Tafuri, Storia dell’architettura italiana 1944-1985, Ei-naudi, Torino 1986.

8. C. Cencini, G. Dematteis, B. Menegatti (a cura di), L’Italia emergente. Indagine geo-demografica sullo sviluppo periferico, Franco Angeli, Milano 1983.

9. L. Mazza, Nuova centralità e nuove ideologie urbane, in G. Ga-rofoli, I. Magnani (a cura di), Verso una nuova centralità delle aree urbane nello sviluppo dell’occupazione, Angeli, Milano 1986.

10. L. Bobbio, A. Zeppetella, Perché proprio qui? Grandi opere e opposizioni locali, Angeli, Milano 1999.

11. M. Bolocan Goldstein, M. Puttilli, Nord in rete. In-frastrutture materiali e immateriali tra integrazione e competizione, in S. Conti, C. Salone (a cura di), Il Nord, i Nord. Geo-politica della questione settentrionale, Rapporto annuale della Società Geografica Italiana, Roma 2010.

COSTRUIRE STRANIERO IN ITALIAAlessandra De Bastiani Menna

1. L’appello degli architetti italiani, in “Corriere della Sera”, 11 settembre 2005.

.258.

— COMUNITÀ ITALIA —

3. Come quelli per la realizzazione delle dighe a Kari-ba (Zimbabwe, 1955-1959), Aksombo (Ghana, 1961-1965), El Roseires (Sudan, 1966).

4. Si ricorda che Colonnetti è all’epoca presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il progetto, non realizzato, viene presentato da Colonnetti all’Unesco per conto di un gruppo di imprese italiane. La rela-zione è documentata in Il progetto italiano per il salvataggio dei templi di Abu-Simbel, in “Rassegna Tecnica della Società Ingegneri e Architetti in Torino”, 4, XV, aprile 1961, pp. 91-95.

5. Oltre al ponte Maracaibo, si ricordano le realizza-zioni minori come il ponte ad arco sul fiume Storms (Sud Africa, 1953-1954), il ponte a telaio rigido Kin-naird sul fiume Columbia (Canada, 1960), il ponte strallato in c.a. precompresso Wadi el Kuf (Libia, 1965-1971). G. Boaga, B. Boni, Riccardo Morandi, Edi-zioni di Comunità, Milano 1962; L. Vinca Masini, Riccardo Morandi, De Luca, Roma 1974; P.A. Cetica (a cura di), Riccardo Morandi ingegnere italiano, Alinea, Firenze 1985. M. Marandola, La costruzione in precompresso: conoscere per recuperare il patrimonio italiano, Il Sole 24 Ore, Milano 2009.

6. Si rimanda anche al rapporto di Moretti con la Santa Sede e al progetto per il santuario sul lago di Tiberiade a Tabga (Palestina). Si veda C. Rosta-gni, Luigi Moretti: 1907-1973, Electa, Milano 2008; B. Reichlin, L. Tedeschi (a cura di), Luigi Moretti: razionalismo e trasgressività tra barocco e informale, Electa, Milano 2010; O. Lanzarini, Moretti e Nervi. Alcune considerazioni sul disegno della Stock Exchange Tower a Montreal (1960-1965), in La concezione strutturale: ingegneria e archi-tettura in Italia negli anni Cinquanta e Sessanta, Allemandi, Torino 2013, pp. 89-102.

7. Per un’esaustivo elenco dei progetti e delle realiz-zazioni di D’Olivo si rimanda a G. Zucconi (a cura di), Marcello D’Olivo: architetture e progetti, 1947-1991, Elec-ta, Milano 1998 (si veda in particolare le schede e gli articoli di F. Borrella, Libreville (1965-75) e Bagdhad (1975-82), pp. 61-77); F. Luppi, P. Nicoloso (a cura di), Marcello D’Olivo: architetto, Mazzotta, Milano 2002; Marcello D’Olivo, Casamassima, Udine 1972.

8. F. Irace, Gio Ponti: la casa all’italiana, Electa, Milano 1988; M. Porcu, A. Stocchi, Gio Ponti: tre ville inventa-te: Planchart, Arreaza, Nemazee, Abitare Segesta, Milano 2003. Simili operazioni vengono svolte anche nelle altre realizzazioni estere di Ponti, come nella sede dell’ambasciata italiana a Brasilia (in collaborazio-ne con Nervi) o nell’Istituto Culturale Italiano a Stoccolma. Tuttavia, sebbene si trovino sul territo-rio estero, queste architetture non si possono an-noverare tra quelle commissionate da committenze internazionali.

LA VILLA MEDITERRANEA ITALIANA. IL TELAIO E IL BUNKERCherubino Gambardella

1. O. Pamuk, L’innocenza degli oggetti. Il museo dell’innocen-za, Istambul, Einaudi, Torino 2012, p. 143.

2. Cfr. Ch. Gambardella, Il sogno bianco. Architettura e “mito mediterraneo” nell’Italia degli anni ’30, Clean, Napoli 1989. Si tratta di un testo che utilizza fonti letterarie, storio-grafiche, archeologiche e architettoniche per indagare sulle possibilità espressive di un mito meticcio.

3. Cfr. S. Danesi, Aporie dell’architettura italiana in periodo fascista. Mediterraneità e purismo, in Il Razionalismo e l’archi-tettura in Italia durante il Fascismo, Electa, Milano-Vene-zia 1976, pp. 21-28.

4. In Gambardella, Il sogno bianco cit., scorci, tagli, soluzioni a blocchi compatti o invece architettu-re traforate, aggettivate da sistemi trilitici sono gli elementi centrali dell’indagine compositiva e con-dizioneranno anche l’uscita successiva di altri miei testi come Case sul golfo. Abitare lungo la costa napoletana 1930-1945, Electa, Napoli 1993; La casa del mediter-raneo. Napoli tra memoria e progetto, Officina Edizioni, Roma 1995; Posillipo moderna, Clean, Napoli 1999; fino all’ultimo Una casa tra due pini. Abitare il mito del me-diterraneo. A House Between Two Pines Trees. Living the Mediter-ranean Myth, Lettera 22 Edizioni, Siracusa 2013.

5. Cfr. J.S. Ackerman, La villa, Einaudi, Torino 2013.

6. G. Papi, Canto del mare interno, Expo, Milano 2015.

7. S. Ray, Presentazione, in Ch. Gambardella, Il canto delle colonne, Franco Angeli Editore, Milano 1991, p. 10.

8. M. Bocchiola, Mai più come ti ho visto. Gli occhi del tra-duttore e il tempo, Einaudi, Torino 2015, p. 17.

9. Il palmiento è un antico deposito di olive e derrate alimentari semi-ipogeo.

ESPORTANDO ARCHITETTURA. ITALY BUILDS ABROADLuka Skansi

1. G.E. Kidder Smith, L’Italia costruisce: sua architettura moderna e sua eredità indigena, Edizioni di comunità, Mi-lano 1955, p.118 (ed. orig. Italy builds: its modern architecture and native inheritance, The Architectural Press, London 1955).

2. Il riferimento è al capitolo Gli anni della ricostruzione in M. Tafuri, Storia dell’architettura italiana 1944-1985, Einau-di, Torino 1986, pp. 4-46.

.259.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

PERIFERIAPaola Viganò

1. Ho scritto di questi quartieri commentando le fotografie di Davide Virdis (Viganò 2000).

MODELLI DI ARCHITETTURA ITALIANA DEL SECONDO NOVECENTOMauro Marzo

1. L.B. Alberti, De re aedificatoria, libro IX, cap. VIII, Firenze 1443.

2. Tra i tanti modelli realizzati in occasione di concor-si o di importanti cantieri rinascimentali, si possono citare, alla scala urbana, quelli per la ricostruzione del mercato di Rialto dopo l’incendio del 1514 e, alla scala della parte di edificio, il modello ligneo per la cupola del duomo di Firenze di Brunelleschi citato da Manetti o, nella stessa città, quelli per la facciata della chiesa di San Lorenzo.

3. Citazione riportata in Modello (ad vocem), in En-cicplopedia dell’architettura, Garzanti, Milano 2001, p. 544.

4. Cfr. R. De Fusco, Trattato di architettura, Laterza, Roma-Bari 2001, p. 190.

5. Sulle questioni relative alla conservazione archi-vistica dei modelli si veda il numero monografico dedicato al modello di “AAA Italia”, 10, 2011.

6. Alberti, De re aedificatoria cit., libro II, cap. I, cita-to nell’interessante volume di N. Sardo, La figurazione dell’architettura. Modelli e rappresentazione, Edizioni Kap-pa, Roma 2004, p. 85.

7. Al riguardo si possono citare le mostre di Sanmicheli a Verona del 1960, di Palladio a Vi-cenza del 1973, la ricostruzione nel 1977 del padi-glione dell’Esprit Nouveau di Le Corbusier a Bo-logna diretta da Giuliano Gresleri, la realizzazione nelle Corderie dell’Arsenale della Strada novissima in occasione della mostra La presenza del passato alla Biennale di Venezia del 1980 diretta da Paolo Por-toghesi, le mostre, entrambe del 1994, di Alberti a Mantova e sul Rinascimento e la rappresentazione dell’architettura a Venezia, e per finire, nel 1999, a Lugano, la costruzione diretta da Mario Botta del modello in scala 1:1 della chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Lugano, nella ricorrenza del quarto centenario della nascita di Borromini; per approfondire l’uso dei modelli a fini espositivo-didattici e, più in generale, per un’esaustiva storia del modello di architettura si rimanda al volume di Sardo, La figurazione cit., pp. 161-162.

9. A. Bologna, Pier Luigi Nervi negli Stati Uniti, 1952-1979: master builder of the modern age, Firenze University Press, Firenze 2013.

10. Twentieth Century Engineering, The Museum of Mod-ern art, New York 1964.

11. Si ricorda la traduzione americana di Costru-ire correttamente curata da M. Salvadori, Structures, McGraw-Hill Book, New York 1956; A.L. Huxta-ble, Pier Luigi Nervi, Braziller, New York 1960; Pier Luigi Nervi. Buildings, projects, structures. 1953-1963, F.A. Praeger, New York 1963, e i numerosi articoli su riviste specializzate.

12. Sulla carriera internazionale di Nervi si veda S. Poretti, Nervi che visse tre volte, in S. Poretti, T. Iori, L’am-basciata d’Italia a Brasilia, Electa, Milano 2008, pp. 9-50.

13. Tuttavia nel George Washington Bridge Bus Ter-minal a New York (1963), nella Dartmouth Colle-ge Arena e nello stadio del ghiaccio a Hannover nel New Hampshire (1961-1976), nella cattedrale di San Francisco (1964-1971) si manifestano alcuni evidenti problemi riguardo ai sistemi costruttivi perfeziona-ti da Nervi in Italia: lontano dai limiti e dai sistemi artigianali dell’industria delle costruzioni italiane e della Nervi-Bartoli, le strutture di Nervi si dimostra-no dispendiose e di difficile realizzazione. Si riman-da in particolare agli studi di Alberto Bologna sui cantieri nel New Hampshire, Pier Luigi Nervi negli Stati Uniti cit. Sebbene la fama internazionale e il marchio dell’archistar porteranno Nervi a realizzare importanti incarichi negli Stati Uniti, è proprio il contesto in-ternazionale a mostrare in anticipo sia i limiti tecno-logici che temporali della sua ricerca.

14. P. Rice, An engineer imagines, Artemis, London 1994; N. Silver, The making of Beaubourg: a building bio-graphy of the Centre Pompidou, MIT, Cambridge Mass. 1994; F. Dal Co, Renzo Piano, Electa, Milano 2014.

15. J.-L. Cohen, La coupure entre architectes et intellectuels, ou les einseignements de l’italophilie, in In extenso, Ecole d’ar-chitecture de Paris Villemein, Paris 1984 (ripubbli-cato come The Italophiles at Work, in K. Michael Hays, a cura di, Architecture Theory since 1968, Mit Press, Cam-bridge Mass. 1988, pp. 506-520).

16. Non si è tenuto conto nella presente trattazione dei casi di architetti emigrati all’estero, come Lina Bo Bardi, Romeo Giurgola, Paolo Soleri e Pietro Belluschi. Nonostante le loro fortunate carriere, alcune delle quali con esiti straordinari, non si è considerata la loro parabola umana e professiona-le come specificatamente italiana, connessa cioè al contesto disciplinare e professionale di un “sistema Italia” che si immette sul mercato internazionale.

.260.

— COMUNITÀ ITALIA —

(a cura di), Storia dell’arte italiana, II. Dal Medioevo al No-vecento, 7. Il Novecento, Einaudi, Torino 1982.

6. Sull’Estate romana si veda R. Nicolini, Estate Romana 1976-85 un effimero lungo nove anni, Città del Sole ed., Reggio Calabria 2011.

7. Nel 1976 il PCI ottiene la maggioranza al comune di Roma e forma la prima giunta di sinistra guidata da Giulio Carlo Argan, uno dei più importanti sto-rici dell’arte e dell’architettura viventi. Argan nomi-na l’architetto Renato Nicolini assessore alla cultura.

8. Architettura di muri, il museo di Gibellina di Francesco Venezia, in “Lotus”, 42, 1984, p. 120.

9. V. Gregotti, Modificazione, in “Casabella”, 498/499, XLVIII, gennaio-febbraio 1984.

10. R. Koolhaas con J. Otero-Pailos, Preservation is overtaking us, GSAPP Books, New York 2014.

11. Per quel che riguarda la specificità estetica del XXI secolo la sintesi migliore è in G. Celant, Arte povera. Storia e storie, Electa, Milano 2011, p. 12.

UN NUOVO ABITARE?Stefano Guidarini

1. L. Mies van der Rohe, Programma per l’Esposizione edili-zia di Berlino (1931), in V. Pizzigoni (a cura di), Ludwig Mies van der Rohe. Gli scritti e le parole, Einaudi, Torino 2010, p. 72.

2. Cfr. G. De Carlo, L’architettura della partecipazione, a cura di S. Marini, Quodlibet, Macerata 2013.

3. Cfr. H. Kollhoff, Costruzione urbana contro alloggio (Urban Building versus Housing), in “Lotus”, 94, 1997, pp. 100-102.

4. M. Cacciari, La città, Pazzini Editore, Rimini 2004, pp. 40-41.

5. Cacciari, La città cit., pp. 67-68.

6. Cfr. J. Jacobs, Vita e morte delle grandi città. Saggio sulle metropoli americane (1961), Edizioni di Comunità, To-rino 2000. Cfr. anche S. Porta, Dancing streets, Uni-copli, Milano 2002, pp. 39-55.

7. Tema ripreso anche da Raquel Ramati in How to Save your own Street, New York 1981.

8. Jacobs, Vita e morte delle grandi città cit., pp. 349-367.

9. Cfr. J. Gehl, L. Gemzøe, New City Spaces, The Da-nish Architectural Press, Copenhagen 2000.

NEOVERNACOLARE?Davide Derossi

1. Cfr. G. Pagano, G. Daniel, Architettura rurale italiana, “Quaderni della Triennale”, Hoepli, Milano 1936. Testo seguito alla mostra sull’architettura tenuto alla VI Triennale di Milano del 1936.

2. Cfr. A. Rossi, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966.

3. K. Frampton, Luogo, forma, identità culturali, in “Do-mus”, 673, giugno 1986, p. 20.

4. R. Banham, Neo-liberyt: The italian Retreat from Modern Archi-tecture, in “The architectural Review”, 125, aprile 1959.

5. A. Pica, Architettura italiana ultima, Edizioni del Milio-ne, Milano 1959.

6. Cfr. M. Sabatino, L’orgoglio delle modestia. Architettura mo-derna e tradizione vernacolare, Franco Angeli, Milano 2013.

7. L. Venturi, Per la nuova architettura, in “Casabella”, 1, 6, VII, gennaio 1933.

GENEALOGIA DEL RICICLOPippo Ciorra

1. La strana vicenda delle archistar è quella di ritro-varsi condannate all’oblio da un membro eletto della famiglia. Rem Koolhaas comincia a decretare l’oboslescenza della stardom architettonica in con-ferenze e dichiarazioni verso la fine del decennio; ne fa uno dei temi portanti della XIV Biennale di architettura, Fundamentals.

2. È il caso di una delle prima iniziative del MAXXI sull’architettura contemporanea: la mostra Recycle. Strategie per l’architettura la città il pianeta, catalogo a cura di P. Ciorra, S. Marini (Roma, Museo Maxxi, 1 dicembre 2011 - 29 aprile 2012), Electa, Roma 2011 (doppia ed. it. e ingl.).

3. Il ritratto più esatto di questa condizione è an-cora rintracciabile nelle foto di Gabriele Basilico esposte alla Biennale Architettura del 1996 e pub-blicate in G. Basilico, S. Boeri, Sezioni del paesaggio italiano, Art &, Firenze 1996. Si vedano anche P. Vi-ganò, I territori dell’urbanistica, Officina, Roma 2010; C. Bianchetti, Il Novecento è davvero finito, Donzelli Editore, Roma 2011.

4. A. Ferlenga, Ricicli e correzioni, in Recycle. Strategie cit. pp. 90-101.

5. M. Tafuri, Storia dell’architettura italiana 1944-1985, Einaudi, Torino 1986, originariamente in F. Zeri

.261.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

gi) ha visto la realizzazione dell’intervento in via de-gli Appennini (A. Macchioni, S. Arriola Clemenz, R. Candidi).

13. Cfr. DM 22 aprile 2008 e G. Ferri, Housing so-ciale innovativo e sostenibile, in Il progetto sostenibile. Ricerche e tecnologie per l’ambiente costruito, “Edicom Edizioni”, 25, giugno 2010, http://www.fhs.it.

14. A Milano, ad esempio, dal 2004 la Fondazione Housing Sociale (nata dalla Fondazione Cariplo) sta operando con il ruolo di advisor tecnico per la pro-mozione di iniziative di finanza etica e in particolare di fondi immobiliari dedicati all’housing sociale, per la sperimentazione di modelli gestionali innovativi e no profit e per sviluppare il partenariato pubblico-privato, finalizzato a elaborare i contenuti delle ini-ziative in modo coordinato e sussidiario rispetto alle politiche abitative pubbliche.

15. Cfr. A. Maggioni, Dalla “sussidiarietà” alla “comple-mentarietà” tra pubblico e privato: le cooperative di abitanti e le nuove politiche per l’abitare popolare, in “CCL Rivista del Consorzio Cooperative Lavoratori”, marzo 2011. Cfr. www.cclcerchicasa.it.

16. M. Heidegger, Bauen Wohnen Denken (Costruire Abitare Pensare), conferenza tenuta il 5 agosto 1951 (ed. it. M. Heidegger, Saggi e discorsi a cura di G. Vattimo, Mursia, Milano 1976, p. 108).

10. Da segnalare gli scenari catastrofici generati dal-le comunità chiuse descritti da J.J. Ballard, in Super-Cannes (Feltrinelli, Milano 2000) e Il condominio (Fel-trinelli, Milano 2003).

11. Per ‘accessibili economicamente’ si può intende-re un’offerta abitativa che permetta di accedere a un bilocale (50 mq) a circa 380 euro mensili, a un trilo-cale (75 mq) a circa 520 euro mensili, a una residenza universitaria a 350 euro mensili, in edifici nuovi, di buona qualità, di classe energetica B o superiori.

12. Significativi sono gli interventi promossi dalla Fondazione Housing Sociale in via Cenni (arch. F. Rossi Prodi, 2009) e a Figino (progetti archi-tetti P. Favole, E. Garbin, F. Matucci, R. Sarno, 2015), oltre all’intervento attuato dal Consorzio Cooperative Lavoratori CCL di via Fratelli Zoia (architetti V. Gaglio, L. Mangoni, 2014), tutti su aree di proprietà pubblica avute in concessione dal comune di Milano. Questi interventi sono stati preceduti dall’importante esperienza dei concor-si Abitare a Milano 1 e 2, promossi dal comune con il coordinamento scientifico del DiAP del Politecnico di Milano, rispettivamente del 2005 e del 2006. Il primo concorso (550 alloggi) ha condotto alla realizzazione degli interventi di via Civitavecchia (progetto di Consalez Rossi e Saverino-Vudafieri), via Gallarate (MAB), via Ovada (Cecchi&Lima) e via Senigallia (Dorigati, OdA). Il secondo (650 allog-

1443L.B. Alberti, De re aedificatoria, Firenze 1443.

1577D. Alighieri, De Vulgari Eloquentia, 1577.

1921A.A. Rey, J. Pidoux, Comunicazione al Congresso d’Igiene all’Istituto Pasteur, 1921. Une révolution dans l’art de bâtir: l’o-rientation solaire des habitations, J. Meynial, 1921.

1933 L. Venturi, Per la nuova architettura, in “Casabella”, 1, 6, VII, gennaio 1933.

1934G. Pagano, Il concorso per il Palazzo del Littorio, in “Casa-bella”, 82, ottobre 1934, pp. 4-11.

1935A. Pica, Progetti per un auditorio in Roma, in “Casabella”, 91, luglio 1935, pp. 10-21.

1936Il mare dancalo, in E. Cesari e A. Testa, Notizie sulle pos-sibilità di utilizzazioni idroelettriche nell’Africa orientale italiana, in “L’Energia Elettrica”, fasc. XII, vol. XIII, dicem-bre 1936, p. 799.G. Pagano, Un architetto: Luigi Cosenza, in “Casabella”, 100, aprile 1936, pp. 6-17.G. Pagano, G. Daniel, Architettura rurale italiana, “Quaderni della Triennale”, Hoepli, Milano 1936.

1938A. Amerio, L’utilizzazione del calore solare e l’autarchia

nazionale, in “Scienza e tecnica”, S.I.P.S. 1938.G. Vinaccia, Il corso del sole in urbanistica ed edilizia: contributo alla razionalizzazione dell’architettura, Hoepli, Milano 1938.

1941A. Amerio, Sole e autarchia, in “La lettura”, rivista mensile del “Corriere della Sera”, 6, giugno 1941, pp. 576-582.

1944F. Mauro, Industrie e ubicazioni, Hoepli, Milano 1944.

1946G. Astengo, M. Bianco, Agricoltura e urbanistica: analisi e rappresentazione della situazione agricola dal punto di vista urba-nistico, Viglongo e C. Editori, Torino 1946.G. Astengo, M. Bianco, Sul soleggiamento degli edifici di abitazione, in “Metron”, 9, 1946, pp. 3-11.

1947VIII Triennale di Milano Esposizione internazionale delle arti de-corative e industriali moderne e dell’architettura moderna [L’abi-tazione], catalogo-guida, Milano 1947.

1948E. Griffini, Costruzione razionale della casa, I parte: Di-stribuzione, organizzazione, unificazione della casa, nuovi orien-tamenti, Hoepli, Milano 1948 (IV ed.).

1949Una fabbrica nella natura, in “Comunità”, 2, marzo-aprile 1949, pp. 30-31.M. Labò, Case popolari a Napoli, in “Comunità”, 3, maggio-giugno 1949, pp. 40-42.

1950L. Cosenza, Esperienze di architettura, Macchiaroli Edi-tore, Napoli 1950. M. Labò, Profilo di Luigi Cosenza, in “Comunità”, 9, settembre-ottobre 1950, pp. 54-55.

1951Tutto sull’alluvione. Cos’è rimasto sott’acqua?, in “L’Euro-peo”, 49, 1951.

1954H. Read, Educare con l’arte, Edizioni di Comunità, Milano 1954.

1955R. Guiducci, Appunti dal giornale del direttore dei lavori, in “Casabella Continuità”, 206, luglio-agosto 1955, pp. 64-74. “Notizie Olivetti”, 26 e 28, luglio 1955.G.E. Kidder Smith, L’Italia costruisce: sua architettu-ra moderna e sua eredità indigena, Edizioni di comunità, Milano 1955, p.118 (ed. orig. Italy builds: its modern ar-chitecture and native inheritance, The Architectural Press, London 1955).

.262.

— COMUNITÀ ITALIA —

BIBLIOGRAFIA

.263.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

Relazione tecnica. Lo stabilimento Olivetti, in “Casabella Continuità”, 206, luglio-agosto 1955, p. 58.

1956M. Salvadori, Structures, McGraw-Hill Book, New York 1956.

1959R. Banham, Neo-liberyt: The italian Retreat from Modern Archi-tecture, in “The architectural Review”, 125, aprile 1959.R. Campanini, Scuole, Documenti di Architettura, 7-8, Vallardi, Milano 1959.A. Pica, Architettura italiana ultima, Edizioni del Milio-ne, Milano 1959. G. Samonà, L’urbanistica e l’avvenire della città negli Stati europei, Laterza, Bari 1959.

1960G. Aloi, Scuole, con un saggio introduttivo di G. Dorfles, Hoepli, Milano 1960.A.L. Huxtable, Pier Luigi Nervi, Braziller, New York 1960.

1961Il progetto italiano per il salvataggio dei templi di Abu-Simbel, in “Rassegna Tecnica della Società Ingegneri e Archi-tetti in Torino”, 4, XV, aprile 1961, pp. 91-95. M. Tafuri, L’informale e il ‘design’ contemporaneo, in “Ar-gomenti di architettura”, 4, 1961.

1962G. Boaga, B. Boni, Riccardo Morandi, Edizioni di Co-munità, Milano 1962.V. Quilici, G. Piccinato, M. Tafuri, La città territorio: verso una nuova dimensione, in “Casabella Continuità”, 270, 1962, pp. 16-25.

1963L. Beretta Anguissola (a cura di), I 14 anni del Piano INA-Casa, Roma 1963.G. Piccinato, V. Quilici, M. Tafuri, La città territorio: verso una nuova dimensione, in “Casabella-continuità”, 270, 1962.Pier Luigi Nervi. Buildings, projects, structures. 1953-1963, F.A. Praeger, New York 1963.

1964La città territorio. Un esperimento didattico sul centro direzionale di Centocelle in Roma, Bari 1964.G. De Carlo, Questioni di architettura e urbanistica, Arga-lia, Urbino 1964.E.N. Rogers (a cura di), Fabbisogno del verde in Italia, in “Casabella Continuità”, 286, aprile 1964.A. Samonà, Concorso Nazionale di Idee per la progettazione di una scuola media dell’obbligo a Bologna, 1964 (stralcio dalla relazione di progetto).M. Tafuri, Il problema dei centri storici all’interno della nuova dimensione cittadina, in La città territorio. Un esperimento di-dattico sul centro direzionale di Centocelle in Roma, Bari 1964, pp. 39-45.

M. Tafuri, Partecipazione al dibattito sulle tendenze attuali dell’architettura, in “Casabella Continuità”, 117, 1964, p. 10.Twentieth Century Engineering, The Museum of Modern Art, New York 1964.

1966G. Aloi, Architetture industriali contemporanee, Hoepli, Milano 1966.C. Cicconcelli, La tendenza evolutiva dell’edilizia scolastica, conferenza (Lignano, 29 gennaio 1966).G. della Volpe, La questione cruciale dell’Architettura odier-na, in “Critica del gusto”, Milão 1966. V. Gregotti, Il territorio dell’architettura, Feltrinelli, Mi-lano 1966.A. Rossi, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966.

1967A. Rossi, Introduzione, in L. Quaroni, La torre di Babele, Marsilio, Padova 1967.L. Quaroni, La torre di Babele, Marsilio, Padova 1967.

1968M. Tafuri, Teorie e storia dell’architettura, Bari 1968.

1969P. Consagna, La città frontale, collana “Dissensi”, De Donato Editore, Milano 1969.G. della Volpe, Sulla dialettica, in Logica come scienza sto-rica, Roma 1969.

1970 H. Lefebvre, La révolution urbaine, Gallimard, Paris 1970. A. Mendini, Casabella si rinnova, in “Casabella”, 349, 1970.M. Montessori, Educazione per un mondo nuovo, Garzan-ti, Milano 1970.M. Rossi Doria, Aspetti urbanistici ed economici di un pro-gramma di generale difesa idraulica e di difesa del suolo nazionale, in Commissione interministeriale per lo studio della sistemazione idraulica e della sistemazione del suolo, “Atti della Commis-sione. Relazione Conclusiva”, vol. IV, Roma 1970.

1972L. Gambi, Cinquemila anni di modificazioni, in Storia d’I-talia, vol. I: I caratteri originali, Einaudi, Torino 1972.L. Gambi, I valori storici dei quadri ambientali, in Storia d’I-talia, vol. I: I caratteri originali, Einaudi, Torino 1972.A. Graziani, L’economia italiana: 1945-1970, Il Mulino, Bologna 1972.Marcello D’Olivo, Casamassima, Udine 1972.D.H. Meadows, D.L. Meadows, J. Randers, W.W. Behrens III, The Limits to Growth. Universe Books, New York 1972 (trad it.: I limiti dello sviluppo, Mondadori, Milano 1972).L. Vinca Masini, Riccardo Morandi, De Luca, Roma 1974.

.264.

— COMUNITÀ ITALIA —

J.-L. Cohen, La coupure entre architectes et intellectuels, ou les einseignements de l’italophilie, in In extenso, Ecole d’ar-chitecture de Paris Villemein, Paris 1984 (ripubbli-cato come The Italophiles at Work, in K. Michael Hays, a cura di, Architecture Theory since 1968, Mit Press, Cam-bridge Mass. 1988, pp. 506-520).I. Diotallevi, F. Marescotti, Il problema sociale costrut-tivo ed economico dell’abitazione con particolari costruttivi di architettura, a cura di M. Casciato, scritti di F. Ma-rescotti, G. Ciucci, M. Casciato, Officina, Roma [1984].V. Gregotti, Modificazione, in “Casabella”, 498-499, XLVIII, gennaio-febbraio 1984. A. Mendini, Confessione, in “Casabella”, 1984.B. Secchi, Il racconto urbanistico: la politica della casa e del territorio in Italia, Einaudi, Torino 1984.P. Volponi, La mia Urbino, in “Corriere della Sera”, 29 gennaio 1984.

1985G. Alfonsi e G. Zucconi (a cura di), Luigi Mattioni ar-chitetto della ricostruzione, Electa, Milano 1985.P.A. Cetica (a cura di), Riccardo Morandi ingegnere italia-no, Alinea, Firenze 1985.

1986K. Frampton, Luogo, forma, identità culturali, in “Do-mus”, 673, giugno 1986, p. 20. L. Galmozzi, Monumenti alla libertà. Antifascismo, Resistenza e pace nei monumenti italiani dal 1945 al 1985, La Pietra, Milano 1986.G. Garofoli, I. Magnani (a cura di), Verso una nuova centralità delle aree urbane nello sviluppo dell’occupazione, An-geli, Milano 1986.L. Mazza, Nuova centralità e nuove ideologie urbane, in G. Garofoli, I. Magnani (a cura di), Verso una nuova cen-tralità delle aree urbane nello sviluppo dell’occupazione, Angeli, Milano 1986.M. Tafuri, Storia dell’architettura italiana 1944-1985, Ei-naudi, Torino 1986.

1987G. De Carlo, Tra tanti libri di architettura, in F. Brioschi (a cura di), Gli anni ’60: intellettuali e editoria. Atti del conve-gno, Milano 7 e 8 maggio 1984, Fondazione Mondadori, Milano 1987.A. Ferlenga (a cura di), Aldo Rossi: opera completa 1959-1987, Electa, Milano 1987.A. Rossi, Scuola elementare a Fagnano Olona, 1972, in A. Ferlenga (a cura di), Aldo Rossi: opera completa 1959-1987, Electa, Milano 1987.

1988 F. Irace, Gio Ponti: la casa all’italiana, Electa, Milano 1988. G. Zucconi (a cura di), Marcello D’Olivo: architetture e progetti, 1947-1991, Electa, Milano 1998.

1974P. Portoghesi, Presenza di Ridolfi, in “Controspazio”, VI, 1, 1974.

1975A. Cederna, La distruzione della natura in Italia, Einaudi, Torino 1975.A. Gramsci, Quaderni del carcere, Einaudi, Torino 1975.

1976S. Danesi, Aporie dell’architettura italiana in periodo fascista. Me-diterraneità e purismo, in Il Razionalismo e l’architettura in Italia du-rante il Fascismo, Electa, Milano-Venezia 1976, pp. 21-28. M. Heidegger, Saggi e discorsi, ed. a cura di G. Vatti-mo, Mursia, Milano 1976.F. Moschini, Presentazione alla collana Città e progetto, Magma Edizioni, Roma 1976. A. Peccei, La qualità umana, Edizioni scientifiche e tecniche Mondadori, Milano 1976.Il Razionalismo e l’architettura in Italia durante il Fascismo, Electa, Milano-Venezia 1976.

1977S. Los, N. Pulitzer (a cura di), L’architettura della evo-luzione: il sistema abitazione dall’industrializzazione edilizia alle tecnologie alternative, pubblicato in occasione del 13° SAIE, Edizioni Luigi Parma, Bologna 1977.

1978G. Aulenti, Architettura e forma grafica, in “Casabella”, 440-441, 1978.

1979W. Pereira, Della Volpe, San Paolo 1979.

1982Catalogo generale delle Edizioni di Comunità 1946-1982, pre-fazione di R. Zorzi, Edizioni di Comunità, Milano 1982.F. Zeri (a cura di), Storia dell’arte italiana, II. Dal Medioevo al Novecento, 7. Il Novecento, Einaudi, Torino 1982.

1981 R. Ramati, How to Save your own Street, New York 1981.

1983G. Bianchino (a cura di), Il disegno dell’architettura. Incontri di lavoro. 1980, Università di Parma, Centro studi e archivio della comunicazione, Parma 1983.C. Cencini, G. Dematteis, B. Menegatti (a cura di), L’Italia emergente. Indagine geo-demografica sullo sviluppo peri-ferico, Agei, Angeli, Milano 1983.M. Dini, Renzo Piano. Progetti e architetture 1964-1983, Electa, Milano 1983.

1984Architettura di muri, il museo di Gibellina di Francesco Venezia, in “Lotus”, 42, 1984, p. 120.

.265.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

Ch. Gambardella, La casa del mediterraneo. Napoli tra me-moria e progetto, Officina Edizioni, Roma 1995.U. Jehle-Schulte Strathaus, B. Reichlin (a cura di), Il segno della memoria. BBPR Monumento ai caduti nei campi na-zisti, Electa, Milano 1995.L. Malaguzzi, I cento linguaggi dei bambini, Reggio Children Edizioni, Reggio Emilia 1995. S. Protasoni, Per un “comune orientamento”: le associazioni di architetti italiani, in M. Baffa, C. Morandi, S. Pro-tasoni, A. Rossari, Il Movimento Studi per l’Architettura, Laterza, Roma 1995, pp. 115-148.S. Sermisoni (a cura di), Metanopoli. Attualità di un’idea, Snam, Milano 1995.

1996G. Basilico, S. Boeri, Sezioni del paesaggio italiano, Art &, Firenze 1996.P. Bevilacqua, Tra natura e storia. Ambiente, economie e risor-se in Italia, Donzelli, Roma 1996.M. Mucci, La Risiera di San Sabba. Un’architettura per la memoria, Libreria Editrice Goriziana, Gorizia 1996.G. Sorani, F. Vallerani, G. Zanetto, Nature, Envi-ronment, Landscape: european Attitude and discourses in the modern period. The Italian case, 1920-1970, in “Quader-no del dipartimento di geografia”, Università degli Studi di Padova 1996.

1997G. Amendola, La città postmoderna: magie e paure della me-tropoli contemporanea, Laterza, Roma 1997.A. Ballone, La Resistenza, in M. Isnenghi (a cura di), I luoghi della memoria. Strutture ed eventi dell’Italia Unita, La-terza, Roma-Bari 1997, pp. 403-438.J.-L. Cohen, France/Italie: le territorire de la recherche, in A. Viola, M. Prince (a cura di), La culture des archi-tectes/La cultura degli architetti, in “Mezzavoce. Quaderni dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi”, 5, 1997.F. Dal Co (a cura di), Storia dell’architettura italiana. Il secondo Novecento, Electa, Milano 1997.M. Isnenghi (a cura di), I luoghi della memoria. Strutture ed eventi dell’Italia Unita, Laterza, Roma-Bari 1997.H. Kollhoff, Costruzione urbana contro alloggio (Urban Bu-ilding versus Housing), in “Lotus”, 94, 1997, pp. 100-102.M. Mulazzani, Le riviste di architettura. Costruire con le parole, in F. Dal Co (a cura di), Storia dell’architettura italiana. Il secondo Novecento, Electa, Milano 1997, pp. 430-435.R. Rogers, Cities for a small planet, Faber, Roma 1997.A. Viola, M. Prince (a cura di), La culture des archi-tectes/La cultura degli architetti, in “Mezzavoce. Quaderni dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi”, 5, 1997.

1998P. Donadieu, Campagnes urbaines, Actes Sud / E.N.S.P., Versailles 1998.S. Luzzatto, Il corpo del duce. Un cadavere tra immaginazione, storia e memoria, Einaudi, Torino 1998.

1989G. Ciucci, L’architettura italiana oggi. Racconto di una gene-razione, Laterza, Bari 1989.Ch. Gambardella, Il sogno bianco. Architettura e “mito me-diterraneo” nell’Italia degli anni ’30, Clean, Napoli 1989.G. Sapelli, L’Italia inafferrabile. Conflitti, sviluppo, dissocia-zione dagli anni cinquanta a oggi, Marsilio, Venezia 1989.

1990G. Ciucci, F. Dal Co, Architettura italiana del ’900. At-lante, Electa, Milano 1990.Conversazione con Aldo Rossi. Intervista rilasciata a Vittorio Magnago Lampugnani e a Nicola Di Battista, in “Domus”, 722, 1990.F. Indovina (a cura di), La città diffusa, Dipartimento di Analisi Economica e Sociale del Territorio, Isti-tuto Universitario di Architettura, Venezia 1990.

1991Ch. Gambardella, Il canto delle colonne, Franco Angeli Editore, Milano 1991.B. Lemoin, I ponti autogrill, in “Rassegna”, 48, 1991.B. Secchi, La periferia, in “Casabella”, 583, 1991.S. Ray, Presentazione, in Ch. Gambardella, Il canto delle colonne, Franco Angeli Editore, Milano 1991, p. 10.

1992M. Dini, R. Piano, Progetti e architetture 1964-1983, Electa, Milano 1992.

1993P. Buchanan, Renzo Piano, Phaidon, London 1993. Ch. Gambardella, Case sul golfo. Abitare lungo la costa na-poletana 1930-1945, Electa, Napoli 1993.P. Della Seta, E, Salzano, L’Italia a sacco, Editori Ri-uniti, Roma 1993.M. Tafuri, La dignità dell’attimo. Le forme del tempo: Venezia e la modernità, Venezia 1993.

1994H. Lipstadt, H. Mendelsohn, Philosophy, History and Autobiography: Manfredo Tafuri and the unsurpassed lesson of Le Corbusier, in “Assemblage”, 22, 1994, pp. 58-103.P. Nicolin, Notizie sullo stato dell’architettura in Italia, Bol-lati-Boringhieri, Torino 1994.Renzo Piano. Progetti e architetture 1987-1994, Electa, Mi-lano 1994.P. Rice, An engineer imagines, Artemis, London 1994.N. Silver, The making of Beaubourg: a building biography of the Centre Pompidou, MIT, Cambridge Mass. 1994

1995M. Baffa, C. Morandi, S. Protasoni, A. Rossari, Il Movimento Studi per l’Architettura, Laterza, Roma 1995.G. Dematteis, Le trasformazioni territoriali e ambientali, in Storia dell’Italia repubblicana. La trasformazione dell’Italia: svi-luppo e squilibri, Einaudi, Torino 1995, vol. II, t. 1.Fiera Milano 1920. Un percorso tra economia e architettura, Electa, Milano 1995.

.266.

— COMUNITÀ ITALIA —

D. Miller, Shopping, place and identity, Routledge, Lon-don-New York 1998.

1999Gli archivi per la storia dell’architettura, atti del convegno (Reggio Emilia, 1993), Ministero per i beni e le at-tività culturali, Ufficio centrale per i beni archivi-stici, Roma 1999.L. Bobbio, A. Zeppetella, Perché proprio qui? Grandi opere e opposizioni locali, Angeli, Milano 1999.La città dell’utopia. Dalla città ideale alla città del Terzo Millen-nio, collana a cura di L. Benevolo, Scheiwiller, Mi-lano 1999.Ch. Gambardella, Posillipo moderna, Clean, Napoli 1999.L. Kroll, Tutto è paesaggio, Testo & Immagine, Torino 1999.P. Nicoloso, Gli architetti di Mussolini, Angeli, Milano 1999.

2000J.J. Ballard, Super-Cannes, Feltrinelli, Milano 2000. C. Datei, Vajont. La storia idraulica, Cortina, Milano 2000. J. Gehl, L. Gemzøe, New City Spaces, The Danish Ar-chitectural Press, Copenhagen 2000.P. Viganò, Utopie quotidiane, in A. Toti (a cura di), IACP/ATER 1909-1999. Novant’anni di case popolari a Firen-ze, Alinea, Firenze 2000.

2001G. Ciucci, Le premesse del Piano regolatore della Valle d’Aosta, in Studi e proposte preliminari per il Piano regolatore della Val-le d’Aosta, Edizioni di Comunità, Torino 2001, pp. VII-XVIII.R. De Fusco, Trattato di architettura, Laterza, Roma-Bari 2001.P. Di Biagi (a cura di), La grande ricostruzione. Il piano Ina-casa e l’Italia degli anni Cinquanta, Donzelli, Roma 2001.R. Eaton, Cités ideales. L’utopisme et l’environnement (non) bàti, Fonds Mercator, Anvers 2001.J. Jacobs, Vita e morte delle grandi città. Saggio sulle metro-poli americane (1961), Edizioni di Comunità, Torino 2000Modello (ad vocem), in Encicplopedia dell’architettura, Gar-zanti, Milano 2001, p. 544.P. Nicoloso, Gli architetti: il rilancio di una professione, in P. Di Biagi (a cura di), La grande ricostruzione. Il piano Ina-casa e l’Italia degli anni Cinquanta, Donzelli, Roma 2001, pp. 77-97.Studi e proposte preliminari per il Piano regolatore della Valle d’A-osta, Edizioni di Comunità, Torino 2001.E. Turri, La megalopoli padana, Marsilio, Venezia 2000.

2001-2010P. Di Biagi (a cura di), La grande ricostruzione. Il piano INA-Casa e l’Italia degli anni cinquanta, Roma 2001-2010.

2002L. Bobbio, C. Guala (a cura di), Olimpiadi e grandi eventi, Carocci Editore, Roma 2002.M. Cacciari, Nomadi in prigione, in “Casabella”, 705, 2002.Documentare il contemporaneo. Gli archivi degli architetti, a cura di M. Guccione, E. Terenzoni, atti della gior-nata di studio, Gangemi, Roma 2002.Istituto Luigi Sturzo, Fanfani e la casa. Gli anni Cinquanta e il modello italiano di welfare state. Il piano Ina-Casa, Soveria Mannelli 2002.F. Luppi, P. Nicoloso (a cura di), Marcello D’Olivo: architetto, Mazzotta, Milano 2002;

2003A. Castagnoli, E. Scarpellini, Storia degli imprenditori italiani, Einaudi, Torino 2003.J.J. Ballard, Il condominio, Feltrinelli, Milano 2003. G. Ciucci, Gli architetti e la guerra, in G. Ciucci e G. Muratore (a cura di), Storia dell’architettura italiana. Il primo Novecento, Electa, Milano 2003, pp. 442-447.G. Ciucci e G. Muratore (a cura di), Storia dell’archi-tettura italiana. Il primo Novecento, Electa, Milano 2003.Costruire la città dell’uomo. Adriano Olivetti e l’urbanistica, a cura di C. Olmo, catalogo della mostra, Edizioni di Comunità, Torino 2003.F. Irace, La Ville d’Hadrien à Ivrea, in Costruire la cit-tà dell’uomo. Adriano Olivetti e l’urbanistica, a cura di C. Olmo, catalogo della mostra, Edizioni di Comuni-tà, Torino 2003, pp. 205-232.R. Maiocchi, Gli scienziati del Duce. Il ruolo dei ricercatori del CNR nella politica autarchica del fascismo, Carocci, Roma 2003.R. Martin, The organizational complex. Architecture, Me-dia and Corporate Space, Mit Press, Cambridge Mass. 2003.M. Porcu, A. Stocchi, Gio Ponti: tre ville inventate: Plan-chart, Arreaza, Nemazee, Abitare Segesta, Milano 2003. F. Rosa, Progetto e critica dell’urbanistica moderna: I primi anni di attività di Manfredo Tafuri, Venezia 2003.E. Salzano, La laguna di Venezia e gli interventi proposti, in “Area Vasta”, 6, 2003.

2004Aldo Favini. Architettura e ingegneria in opera, a cura di G. Barazzetta, catalogo della mostra, Clup, Milano 2004.A. Bonomi, A. Abruzzese, La città infinita, Mondado-ri, Milano 2004.M. Cacciari, La città, Pazzini Editore, Rimini 2004. R. Domenichini, A. Tonicello, Il disegno di architettu-ra. Guida alla descrizione, Iuav-AP Archivio Progetti / Il Poligrafo, Padova 2004.G. Garofoli, Economia e politica economica in Italia. Lo svi-luppo economico italiano dal 1945 ad oggi, Angeli, Milano 2014.M. J. Hardwick, The Mall Maker: Victor Gruen, Architect of

.267.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

an American Dream,University of Pennsylvania Press, Philadelphia 2004.R. Ingersoll, Sprawltown, Meltemi, Genova 2004.S. Luzzatto, La crisi dell’antifascismo, Einaudi, Torino 2004.D. Mangin, La ville franchisée: formes et structures de la ville contemporaine, Éd. de la Villette, Paris 2004.A. Mendini, Scritti, a cura di L. Parmesani, Skira, Milano 2004.A. Segre, S. Scamuzzi (a cura di), Aspettando le Olim-piadi, Carocci Editore, Roma 2004. N. Sardo, La figurazione dell’architettura. Modelli e rappre-sentazione, Edizioni Kappa, Roma 2004.F. Vallerani, Acque a nordest: da paesaggio moderno ai luoghi del tempo libero, Cierre Edizioni, Verona 2004.

2005M.A. Brayer, F. Migayrou, F. Najo (a cura di), Ar-chilab’s urban experiments. Radical Architecture, Art and the City, Thames & Hudson, London 2005.L’appello degli architetti italiani, in “Corriere della Sera”, 11 settembre 2005.C. D’Amato, Dalla Torre dei ristoranti al Motel Agip: un per-corso di ricerca sullo spazio architettonico, in M. Guccione, A. Vittorini (a cura di), Giancarlo de Carlo. Le ragioni dell’architettura, Electa-Darc, Roma 2005.R. Gambino, G. Mondini, A. Peano (a cura di), Le Olimpiadi per il territorio, Edizioni Il Sole 24 Ore, Mi-lano 2005.O. Macel, M. van Schaik (a cura di), Exit Utopia. Ar-chitectural Provocations 1956-76, Prestel, London 2005.R. Nicolini (a cura di), Mario Ridolfi architetto 1904-2004, Electa, Milano 2005.R. Nicolini (a cura di), Mario Ridolfi architetto 1904-2004, Electa, Milano 2005.S. Pace, C. Chiorino, M. Rosso, Italia 61, Umberto Allemandi & C., Torino 2005.A. Portelli, L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Arde-atine, la memoria, Donzelli, Roma 2005.R. Piano, Devo molto a Giancarlo de Carlo, in M. Guccio-ne, A. Vittorini (a cura di), Giancarlo de Carlo. Le ragioni dell’architettura, Electa-Darc, Roma 2005, pp. 22-25.M. Torres, Luoghi magnetici. Spazi pubblici nella città moderna e contemporanea, Franco Angeli, Milano 2005.

2006G. Amendola (a cura di), La città vetrina. I luoghi del commercio e le nuove forme del consumo, Liguori, Napoli 2006.A. Branzi, Modernità debole e diffusa, Skira, Milano 2006.G. Cosenza (a cura di), La fabbrica Olivetti a Pozzuoli, Clean Edizioni, Napoli 2006.C. de Seta, L’origine del progetto, in G. Cosenza (a cura di), La fabbrica Olivetti a Pozzuoli, Clean Edizioni, Na-poli 2006, pp. 31-53. B. Fenoglio, Una questione privata, Einaudi, Torino 2006.

R. Koolhaas, Junkspace: per un ripensamento radicale dello spazio urbano, a cura di G. Mastrigli, Quodlibet, Ma-cerata 2006.C. Montella, Mies van der Rohe e il teatro del Novecento, Electa, Napoli 2006. G. Pedullà, Alla ricerca del romanzo, introduzione a B. Fenoglio, Una questione privata, Einaudi, Torino 2006, pp. V-XLII.

2007M. Agnoletto, A. Delpiano, M. Guerzoni (a cura di), La civiltà dei superluoghi. Notizie dalla metropoli quotidia-na, Damiani Editore, Bologna 2007.E. D’Albergo, C. Lefèvre (a cura di), Le strategie inter-nazionali delle città, Il Mulino, Bologna 2007.G. Sorge, Il territorio Veneto a quarant’anni dall’alluvione del 4 Novembre 1966, in M. Isnenghi, Veneto Sommerso, col-lana “Venetica” 15, rivista semestrale degli Istituti per la Storia della Resistenza di Belluno, Treviso, Venezia e Vicenza, Cierre Edizioni, Verona 2007, pp. 174-175.E. Tagliacozzo, Il caso e la necessità di essere architetti. Inter-vista a Carlo Aymonino, in in “Parametro”, 267, 2007.E. Vasumi Roveri, L’architetto con la penna in mano. Con-versazione con Vittorio Gregotti, in “Parametro”, 267, 2007.C. Vinti, Gli anni dello stile industriale 1948-1965, Iuav-Marsilio, Venezia 2007.

2008B. de’ Liguori Carino, Adriano Olivetti e le Edizioni di Comunità (1946-1960), Fondazione Adriano Olivet-ti, “Quaderni della Fondazione Olivetti” 57, Roma 2008.D. Deschermeier, Impero Eni. L’architettura aziendale e l’urbanistica di Enrico Mattei, Damiani, Bologna 2008.Documentare il contemporaneo. Archivi e musei di architettura, a cura di M. Guccione, atti della giornata di studio, Gangemi, Roma 2008.R. Dulio, Introduzione a Bruno Zevi, Laterza, Roma 2008.P. Nicoloso, Mussolini architetto, Einaudi, Torino 2008.S. Poretti, Nervi che visse tre volte, in S. Poretti, T. Iori, L’ambasciata d’Italia a Brasilia, Electa, Milano 2008, pp. 9-50.C. Rostagni, Luigi Moretti: 1907-1973, Electa, Milano 2008.M. Savorra, Capolavori brevi. Luciano Baldessari, la Breda e la Fiera di Milano, Electa, Milano 2008.

2008-2009L. Finetti, C. Palombella, L’insegnamento dell’architettura in Italia dal dopoguerra alla contestazione studentesca, tesi di laurea, Politecnico di Milano, a.a. 2008-2009.

2009A. Dal Boca (a cura di), La storia negata. Il revisionismo e il suo uso politico, Neri Pozza, Vicenza 2009.

.268.

— COMUNITÀ ITALIA —

J. Foot, Fratture d’Italia, Rizzoli, Milano 2009.J. Lucan, Composition, non-composition, Presses Polytechniques, Losanne 2009.M. Marandola, La costruzione in precompresso: conoscere per recuperare il patrimonio italiano, Il Sole 24 Ore, Milano 2009.A. Rinaldo, Il governo dell’acqua, Ambiente naturale e costru-ito, Marsilio, Venezia 2009.G. Ruffolo, Un paese troppo lungo. L’unità nazionale in peri-colo, Einaudi, Torino 2009.F. Vanini (a cura di), La rivoluzione culturale. La Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano 1963-1974, Milano 2009.I. Vitellio, Regimi urbani e grandi eventi, Franco Angeli, Milano 2009.

2010G. Bellani, da trascrizione intervista Progetto Assimpre-dil, 19 gennaio 2010.L. Beltrami Gadola, da trascrizione intervista Proget-to Assimpredil, 22 gennaio 2010.M. Bolocan Goldstein, M. Puttilli, Nord in rete. Infra-strutture materiali e immateriali tra integrazione e competizione, in S. Conti, C. Salone (a cura di), Il Nord, i Nord. Geopolitica della questione settentrionale, Rapporto annuale della Società Geografica Italiana, Roma 2010.S. Di Vita, Milano Expo 2015. Un’occasione di sviluppo soste-nibile, Franco Angeli, Milano 2010.G. Ferri, Housing sociale innovativo e sostenibile, in Il progetto sostenibile. Ricerche e tecnologie per l’ambiente costruito, “Edi-com Edizioni”, 25, giugno 2010.L. Greco, Architetture autostradali in Italia. Progetto e co-struzione negli edifici per l’assistenza ai viaggiatori, Gangemi, Roma 2010.Idee italiane. Un osservatorio sulla cultura del nostro Paese, atti del convegno, Auditorium HQ Pirelli, Milano 2010.M. Lodigiani, da trascrizione intervista Progetto As-simpredil, 2 febbraio 2010.D. Montaldi, Milano Corea, Inchiesta sugli immigrati, in F. Alasia, D. Montaldi, Milano Corea, Donzelli Editore, Milano 2010. P. Nicoloso, I conti con il fascismo: Marcello Piacentini, ‘memorie’ e invenzione del passato al processo di epurazione, in “Rassegna di architettura e di urbanistica”, 130/131, gennaio-agosto 2010, pp. 82-88.E. Pirazzoli, A partire da ciò che resta. Forme memoriali dal 1945 alle macerie del Muro di Berlino, Diabasis, Reggio Emilia 2010.D. Pisani, La massa come fondamento. I sacrari fascisti della Grande Guerra, in “Engramma”, 95, dicembre 2011, pp. 11-28.V. Pizzigoni (a cura di), Ludwig Mies van der Rohe. Gli scritti e le parole, Einaudi, Torino 2010.B. Reichlin, L. Tedeschi (a cura di), Luigi Moretti: razionalismo e trasgressività tra barocco e informale, Electa, Milano 2010.G. Schweizer, Tu mi devi seppellir. Riti funebri e culto nazio-nale alle origini della Repubblica, Utet, Torino 2010.O. Tronconi (a cura di), I centri commerciali. Progetti ar-

chitettonici, investimenti e modelli gestionali, Maggioli Edito-re, Santarcangelo di Romagna 2010.E. Vasumi Roveri, Aldo Rossi e L’architettura della città. Genesi e fortuna di un testo, Umberto Allemandi & C., Torino 2010.P. Viganò, I territori dell’urbanistica. Il progetto come produt-tore di conoscenza, Officina Edizioni, Roma 2010.

2011“AAA Italia”, 10, 2011. C. Bianchetti, Il Novecento è davvero finito, Donzelli Editore, Roma 2011.M. Carraro, M. Magnuolo (a cura di), Cronache dai Tolentini. Studenti, docenti, luoghi 1964-1975, in “Giorna-le IUAV”, 110, Venezia 2011.G. Celant, Arte povera. Storia e storie, Electa, Milano 2011, G. Della Valentina, Storia dell’ambientalismo in Italia, Mondadori, Milano 2011.A. Ferlenga, Ricicli e correzioni, in Recycle. Strategie per l’ar-chitettura la città il pianeta, a cura di P. Ciorra, S. Ma-rini, catalogo della mostra (Roma, Museo Maxxi, 1 dicembre 2011 - 29 aprile 2012), Electa, Roma 2011, pp. 90-101.I. Forino, Uffici. Interni, arredi, oggetti, Einaudi, Torino 2011.E. Formia, Mario Labò. Un médiateur culturel dans l’Italie de la reconstruction, in J.Ph. Garric, E. Thibault, É. d’Orjeix (a cura di), Le livre et l’architecte, Mardaga, Bruxelles 2011.J.Ph. Garric, E. Thibault, É. d’Orjeix (a cura di), Le livre et l’architecte, Mardaga, Bruxelles 2011.T. Iori, Poveri ma belli, in G. Polin, Il paesaggio dell’auto-strada italiana, Roma 2011.A. Maggioni, Dalla “sussidiarietà” alla “complementarietà” tra pubblico e privato: le cooperative di abitanti e le nuove politiche per l’abitare popolare, in “CCL Rivista del Consorzio Cooperative Lavoratori”, marzo 2011.R. Nicolini, Estate Romana 1976-85 un effimero lungo nove anni, Città del Sole ed., Reggio Calabria 2011.F. Purini, L’edificio scolastico come modello conoscitivo, in 150 anni della scuola italiana, Treccani, Roma 2010.Recycle. Strategie per l’architettura la città il pianeta, a cura di P. Ciorra, S. Marini, catalogo della mostra (Roma, Museo Maxxi, 1 dicembre 2011 - 29 aprile 2012), Electa, Roma 2011.

2012M. Agnoletto, M. Guerzoni (a cura di), La campagna necessaria, Quodlibet, Macerata 2012.A. Antonello, C. Bonsi, Dai Diari di Ottiero Ottieri, In-terlinea, Novara 2012.L’architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi, a cura di A. Ferlenga, M. Biraghi, B. Albrecht, catalogo della mostra, Editrice Compositori, Bologna 2012. O. Pamuk, L’innocenza degli oggetti. Il museo dell’innocenza, Istambul, Einaudi, Torino 2012.M. Piazza, La grafica nelle riviste di progetto. Gli anni sessanta, in TDM5: Grafica italiana, Triennale Design Museum-Corraini edizioni, Milano-Mantova 2012.

.269.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

F. Vanini, La libreria dell’architetto. Progetti di collane edito-riali 1945-1980, Franco Angeli, Milano 2012.

2013J.S. Ackerman, La villa, Einaudi, Torino 2013. M. Biraghi, S. Micheli, Storia dell’architettura italiana 1985-2015, Einaudi, Torino 2013.A. Bologna, Pier Luigi Nervi negli Stati Uniti, 1952-1979: master builder of the modern age, Firenze University Press, Firenze 2013.P. Ciorra (a cura di), Energy. Architettura e reti del petrolio e del post-petrolio, Electa, Milano 2013.G. De Carlo, L’architettura della partecipazione, a cura di S. Marini, Quodlibet, Macerata 2013.A. Ferlenga, M. Biraghi (a cura di), Architettura del Novecento, Einaudi, Torino 2013, t. III. Ch. Gambardella, Una casa tra due pini. Abitare il mito del mediterraneo. A House Between Two Pines Trees. Living the Me-diterranean Myth, Lettera 22 Edizioni, Siracusa 2013.O. Lanzarini, Moretti e Nervi. Alcune considerazioni sul di-segno della Stock Exchange Tower a Montreal (1960-1965), in La concezione strutturale: ingegneria e architettura in Italia negli anni Cinquanta e Sessanta, Allemandi, Torino 2013, pp. 89-102.V. Marchis, F. Profumo, Enciclopedia Italiana. Il contri-buto italiano alla storia del pensiero. Tecnica, Istituto della Enciclopedia italiana Treccani, Roma 2013.F. Orsini, Monumento continuo di Superstudio, in A. Fer-lenga, M. Biraghi (a cura di), Architettura del Novecento, Einaudi, Torino 2013, t. III. F. Orsini, No-Stop City di Archizoom, in A. Ferlenga, M. Biraghi (a cura di), Architettura del Novecento, Ei-naudi, Torino 2013, t. III. M. Sabatino, L’orgoglio delle modestia. Architettura moderna e tradizione vernacolare, Franco Angeli, Milano 2013.P. Scrivano, Building Transatlantic Italy. Architectural Dialo-gues with Postwar America, Ashgate, Farnham 2013.

2014 A. Alici, E. Reale (a cura di), AAA/Italia. Guida agli isti-

tuti soci, in “Bollettino AAA/Italia”, 13, 2014.A.G. Calafati (a cura di), Città tra sviluppo e declino. Un’agenda urbana per l’Italia, Donzelli, Roma 2014.F. Dal Co, Renzo Piano, Electa, Milano 2014.R. Koolhaas, Countryside. Koolhaas in the country, in “Icon’s”, settembre 2014. R. Koolhaas con J. Otero-Pailos, Preservation is overta-king us, GSAPP Books, New York 2014.A. Lanzani, Un progetto per l’urbanistica, un’urbanistica per riformare il paese, in M. Russo (a cura di), Urbanistica per una diversa crescita, Donzelli, Roma 2014.D. Pisani, “Il primo e il più grande monumento della vittoria”. Nota su di un caso di iconografia aniconica, in “Engramma”, 113, gennaio 2014, pp. 31-54.M. Russo (a cura di), Urbanistica per una diversa crescita, Donzelli, Roma 2014.P. Viganò, Infrastrutture per un nuovo paese: un’agenda per la città-territorio, in A.G. Calafati (a cura di), Città tra sviluppo e declino. Un’agenda urbana per l’Italia, Donzelli, Roma 2014.

2015M. Bocchiola, Mai più come ti ho visto. Gli occhi del tradutto-re e il tempo, Einaudi, Torino 2015.M. Borja-Villel, The Potential Plurality: a discussion with the Directors of L’internationale, in “Afterall”, 38, primavera 2015, p. 64.R. Cantone, in “Edilizia e Territorio”, 30 aprile 2015.G. Chiri, I. Giovagnorio, Gaetano Vinaccia’s (1881-1971) Theoretical Work on the Relationship between Microcli-mate and Urban Design. Sustainability, in “Open Access Journal”, 7, 2015, pp. 4448-4473.A. Fraschilla, Grandi e inutili. Le grandi opere in Italia, Ei-naudi, Torino 2015.C. Guala, Mega eventi. Immagini e legacy dalle Olimpiadi alle Expo, Carocci Editore, Roma 2015.G. Papi, Canto del mare interno, Expo, Milano 2015.S. Patat, La continuità nell’opera di via della Conciliazione a Roma: strategie e contraddizioni di Marcello Piacentini. 1935-1950, tesi di laurea, Università di Trieste, 2015.

.274.

— COMUNITÀ ITALIA —

Albini, FrancoAndriani, CarmenAnselmi, AlessandroArchizoom AssociatiArrighetti, ArrigoAsnago, Mario e Vender, ClaudioAstengo, GiovanniAulenti, GaeAymonino, AldoAymonino, CarloBacciocchi, MarioBaldessari, LucianoBarbieri, Olivo Basilico, Gabriele BBPRBega, MelchiorreBelgiojoso, LodovicoBellini, MarioBelluschi, PietroBenevolo, LeonardoBianchetti, AngeloBianco, MarioBini, DanteBisogni, SalvatoreBo Bardi, LinaBoeri, StefanoBoico, RomanoBottoni, Piero

Bruno, AndreaBurelli, RomanoBuzzi, TomasoCaccia Dominioni, LuigiCagnardi, AugustoCampos Venuti, GiuseppeCanali, GuidoCanella, GuidoCantafora, ArduinoCapobianco, MicheleCappai, Iginio e Mainardis, PietroCarmassi, MassimoCaròla, FabrizioCassi Ramelli, AntonioCastella, Vincenzo Cellini, FrancescoChiaramonte, Giovanni Citterio, AntonioConsagra, PietroCordeschi, StefanoCortesi, AurelioCosenza, LuigiCrotti, SergioCulotta, PasqualeD’Ardia, GiangiacomoD’Olivo, MarcelloDaneri, Luigi CarloDardi, CostantinoDe Carlo, GiancarloDe Feo, VittorioDe Lucchi, MicheleDerossi, PietroDesideri, PaoloDetti, EdoardoDodi, LuigiFavini, AldoFavini. AldoFigini, Gino e Pollini, Luigi Filo Speziale, StefaniaFiorentino, MarioFuksas, DorianaFuksas, MassimilianoGabetti, Roberto e Isola, AimaroGalantino, MauroGalvagni, MarioGardella, IgnazioGellner, EdoardoGhirri, Luigi

AUTORI PRESENTIIN MOSTRA

.275.

architettura / città / paesaggio . 1945 — 2000

Giacomelli, Mario Giurgola, RomaldoGrassi, GiorgioGregotti, VittorioGuerri, DaniloGuidi, Guido Jodice, Mimmo La Pietra, UgoLibera, AdalbertoLuccichenti, UgoMagistretti, VicoMagnani, CarloMangiarotti, AngeloMattioni, LuigiMeda, SaverioMendini, AlessandroMezzedimi, ArturoMichelucci, Giovanni Minardi, BrunoMinissi, FrancoMollino, CarloMonestiroli, AntonioMonti, Paolo Montini, NigraMorandi, Riccardo Morassutti, BrunoMoretti, Luigi Mulas, Ugo Musmeci, Sergio Muzio, Giovanni Natalini, Adolfo Nervi, Pier Luigi Olivieri, Rinaldo Pacanowski, Davide Pagano, GiuseppePagliara, Nicola Paladino, MimmoPassi, DarioPellegrin, Luigi Peressutti, EnricoPiano, Renzo Pica Ciamarra, MassimoPiccinato, LuigiPizzigoni, GiuseppePolesello, GianugoPonis, AlbertoPonti, GioPortoghesi, Paolo

Prati, FranzPurini, FrancoQuaroni, LudovicoRagazzini, GiuseppeRaineri, GiorgioRenna, AgostinoRicci, LeonardoRidolfi, MarioRiva, UmbertoRizzi, RenatoRogers, Ernesto NathanRomeggialli, Roberto e Romegialli, GianmatteoRossi, AldoRossi, Aldo LorisRota, ItaloSacripanti, MaurizioSalmoni, Paola Samonà, GiuseppeSavioli, LeonardoScacchetti, LucaScarpa, CarloScolari, MassimoSecchi, BernardoSemerani, Luciano e Tamaro, GigettaSerino, RobertoSoleri, PaoloSottsass, EttoreStella, FrancoSuperstudioTaglietti, EnricoTesta, ClorindoThermes, LauraTscholl, WernerVaccaro, GiuseppeValenti, GiampaoloValle, GinoVenezia, FrancescoVietti, LuigiViganò, PaolaViganò, VittorianoVittoria, EduardoZacchiroli, EnzoZanuso, MarcoZermani, PaoloZoeggeler, OswaldZorzi, SilvanoZucchi, Cino

Silvana Editoriale S.p.A.via dei Lavoratori, 7820092 Cinisello Balsamo, Milanotel. 02 453 951 01fax 02 453 951 51www.silvanaeditoriale.it

Le riproduzioni, la stampa e la rilegatura sono state eseguite in ItaliaStampato da Grafiche Lang s.r.l. (Genova)Finito di stampare nel mese di novembre 2015