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Costruzioni con riga e compasso:I tre problemi classici della Matematica greca
Nicola Melone
Liceo Garofano15.04.2016
Se vogliamo prevedere il futuro della
Matematica, la via da seguire è quella di
studiare la storia e le attuali condizioni
della nostra scienza
Henri Poincaré (18541912)
Nicola Melone
1
Le due fonti principali per la storia della Matematica della Grecia dal VI sec.
a.C. al III sec. d.C sono
Nicola Melone
2
Le due fonti principali per la storia della Matematica della Grecia dal VI sec.
a.C. al III sec. d.C sono
• le Collezioni matematiche (o Synagoge), opera in 8 volumi di Pappodi Alessandria(290 – 350 d.C. ?)
• il Commento al primo libro degli Elementi di Euclide diProclo di Costantinopoli (411485 d.C.)
Nicola Melone
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Le due fonti principali per la storia della Matematica della Grecia dal VI sec.
a.C. al III sec. d.C sono
• le Collezioni matematiche (o Synagoge), opera in 8 volumi di Pappodi Alessandria(290 – 350 d.C. ?)
• il Commento al primo libro degli Elementi di Euclide diProclo di Costantinopoli (411485 d.C.)
In queste opere si parla in particolare:
Le due fonti principali per la storia della Matematica della Grecia dal VI sec.
a.C. al III sec. d.C sono
• le Collezioni matematiche (o Synagoge), opera in 8 volumi di Pappodi Alessandria(290 – 350 d.C. ?)
• il Commento al primo libro degli Elementi di Euclide diProclo di Costantinopoli (411485 d.C.)
In queste opere si parla in particolare:
• dei tre problemi classici di costruzione con riga e compasso: trisezionedell’angolo, duplicazione del cubo e quadratura del cerchio (orettificazione della circonferenza)
• dello studio delle coniche come sezioni di un cono, attribuito a Menecmo,(Pappo riferisce di un trattato in 5 libri sui ‘Loci solidi’, attribuito adAristeo il vecchio (370 – 300 a.C.) )
Nicola Melone
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Nicola Melone
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Pappo
nel Libro III classifica i problemi geometrici in:
• problemi piani risolubili con luoghi piani (rette e circonferenze)
• problemi solidi risolubili con luoghi solidi (sezioni coniche)
• problemi lineari risolubili con curve meccaniche
Nicola Melone
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Pappo
nel Libro III classifica i problemi geometrici in:
• problemi piani risolubili con luoghi piani (rette e circonferenze)
• problemi solidi risolubili con luoghi solidi (sezioni coniche)
• problemi lineari risolubili con curve meccaniche
e nel Libro IV
Pappo
nel Libro III classifica i problemi geometrici in:
• problemi piani risolubili con luoghi piani (rette e circonferenze)
• problemi solidi risolubili con luoghi solidi (sezioni coniche)
• problemi lineari risolubili con curve meccaniche
e nel Libro IV
• precisa che ogni problema richiede una costruzione appropriata e quindinon si devono usare luoghi geometrici lineari nella soluzione di unproblema solido, né luoghi geometrici solidi o lineari nella soluzione di unproblema piano
• intuisce sostanzialmente che i problemi classici non sono risolubili con rigae compasso poiché non appartengono alla categoria dei problemi piani
Nicola Melone
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Una costruzione con riga e compasso consiste nella costruzione di
oggetti geometrici a partire da altri oggetti dati, utilizzando come
unici strumenti la riga ed il compasso, intesi come strumenti ideali
(privi di carattere metrico) per tracciare la retta passante per due
fissati punti distinti e disegnare la circonferenza di dato centro e
passante per un altro punto fissato (o di raggio un segmento
assegnato)
Nicola Melone
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Una costruzione con riga e compasso consiste nella costruzione di
oggetti geometrici a partire da altri oggetti dati, utilizzando come
unici strumenti la riga ed il compasso, intesi come strumenti ideali
(privi di carattere metrico) per tracciare la retta passante per due
fissati punti distinti e disegnare la circonferenza di dato centro e
passante per un altro punto fissato (o di raggio un segmento
assegnato)
I problemi di costruzioni con riga e compasso sono stati un tema
centrale nella matematica e, più in generale, nella cultura greca e i
tentativi di dare una soluzione ai Problemi classici, lasciati irrisolti dai
greci, hanno dato nei secoli un impulso rilevante allo sviluppo
dell’Algebra moderna (in particolare la teoria dei campi)
Nicola Melone
Sebbene nella Matematica greca fossero presenti molti metodi
di costruzione mediante le cosiddette curve meccaniche, gli
strumenti privilegiati furono riga e compasso
Nicola Melone
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Sebbene nella Matematica greca fossero presenti molti metodi
di costruzione mediante le cosiddette curve meccaniche, gli
strumenti privilegiati furono riga e compasso
Non sono completamente chiari i motivi che spinsero i
matematici greci a privilegiare la riga e il compasso e
molteplici sono le ipotesi avanzate dagli storici
Nicola Melone
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Sebbene nella Matematica greca fossero presenti molti metodi
di costruzione mediante le cosiddette curve meccaniche, gli
strumenti privilegiati furono riga e compasso
Non sono completamente chiari i motivi che spinsero i
matematici greci a privilegiare la riga e il compasso e
molteplici sono le ipotesi avanzate dagli storici
Tra i motivi ci fu certamente il condizionamento culturale sulla
Matematica e sulla Scienza della Grecia classica che
esercitaronoPlatone e Aristotele
Nicola Melone
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Nicola Melone
15
Platone (428348 a.C.) nella sua Teoria delle idee
(l’iperuranio è il mondo delle idee incorruttibili)
afferma che le leggi matematiche che descrivono il
mondo fisico sono eterne ed immutabili e quindi sono
l’essenza della realtà
Nicola Melone
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Platone (428348 a.C.) nella sua Teoria delle idee
(l’iperuranio è il mondo delle idee incorruttibili)
afferma che le leggi matematiche che descrivono il
mondo fisico sono eterne ed immutabili e quindi sono
l’essenza della realtà
Morris Kline ritiene che Platone si opponesse all’uso di
strumenti meccanici diversi da riga e compasso, in quanto
appartenenti al mondo dei sensi e non a quello delle idee
Nicola Melone
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Aristotele (384322 a.C.) nella Teoria dei sillogismi
sostiene che la Matematica descrive semplicemente i
fenomeni e le loro cause e non è in grado di
determinare la vera natura delle cose
La definizione di un oggetto non implica la sua esistenza,
l’esistenza delle cose definite deve essere dimostrata
Nicola Melone
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Aristotele (384322 a.C.) nella Teoria dei sillogismi
sostiene che la Matematica descrive semplicemente i
fenomeni e le loro cause e non è in grado di
determinare la vera natura delle cose
Il metodo indicato da Aristotele per gli oggetti matematici fu
La costruzione con riga e compasso
La definizione di un oggetto non implica la sua esistenza,
l’esistenza delle cose definite deve essere dimostrata
Nicola Melone
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Aristotele (384322 a.C.) nella Teoria dei sillogismi
sostiene che la Matematica descrive semplicemente i
fenomeni e le loro cause e non è in grado di
determinare la vera natura delle cose
Nicola Melone
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Euclide divideva le proposizioni matematiche in due categorie:
• i teoremi: dimostrazioni di proposizioni del tipo: se A allora B (A⇒ B )
• i problemi: costruzioni di oggetti che verificano assegnate proprietà
Nicola Melone
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Euclide divideva le proposizioni matematiche in due categorie:
• i teoremi: dimostrazioni di proposizioni del tipo: se A allora B (A⇒ B )
• i problemi: costruzioni di oggetti che verificano assegnate proprietà
La visione platonica e aristotelica fu adottata da Euclide negli Elementi e da
quel momento divenne il metodo esclusivo di costruzione della matematica
greca
Nicola Melone
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Negli Elementi oltre cento problemi sono risolti mediante costruzioni basate
sui primi tre postulati, utilizzando quindi soltanto le seguenti operazioni:
Euclide divideva le proposizioni matematiche in due categorie:
• i teoremi: dimostrazioni di proposizioni del tipo: se A allora B (A⇒ B )
• i problemi: costruzioni di oggetti che verificano assegnate proprietà
La visione platonica e aristotelica fu adottata da Euclide negli Elementi e da
quel momento divenne il metodo esclusivo di costruzione della matematica
greca
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Negli Elementi oltre cento problemi sono risolti mediante costruzioni basate
sui primi tre postulati, utilizzando quindi soltanto le seguenti operazioni:
• Tracciare la retta per due punti assegnati
• Tracciare la la circonferenza di assegnati centro e raggio
• Determinare gli eventuali punti di intersezione tra rette, tra rette ecirconferenze, tra circonferenze
Euclide divideva le proposizioni matematiche in due categorie:
• i teoremi: dimostrazioni di proposizioni del tipo: se A allora B (A⇒ B )
• i problemi: costruzioni di oggetti che verificano assegnate proprietà
La visione platonica e aristotelica fu adottata da Euclide negli Elementi e da
quel momento divenne il metodo esclusivo di costruzione della matematica
greca
Assiomi di Euclide
I. Esiste una (ed una sola) linea retta tra due punti
II. Ogni linea retta si può prolungare indefinitamente in una linea retta
III. Esiste un (solo) cerchio di centro e raggio fissati
IV. Gli angoli retti sono uguali tra loro
V. Se una linea retta interseca due linee rette formando angoli interni dauno stesso lato minori di due angoli retti, le due linee rette prolungateindefinitamente si intersecano nel lato dei due angoli interni minori didue retti
Nicola Melone
Nicola Melone
26
A B
C CD
G
A B
F
E
2. Triangolo equilatero di dato lato AB (e esagono regolare inscritto in una circonferenza)
1. Prodotto di due segmentiAD = AB ⋅ AC
1
C
D
BUA
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1. Prodotto di due segmentiAD = AB ⋅ AC
1
C
D
BUA
A B
C CD
G
A B
F
E
2. Triangolo equilatero di dato lato AB (e esagono regolare inscritto in una circonferenza)
A B•
3. Asse e punto medio di un segmento, perpendicolare ad una retta per unfissato punto
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4. Parallela ad una retta l per un punto P (∉l )
P
BA C
P’• •
• • • l
5. Quadrato di area doppia di un dato quadrato
a
d=a
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6. Bisezione di un angolo
C
A
BO
••
•
5. Quadrato di area doppia di un dato quadrato
4. Parallela ad una retta l per un punto P (∉l )
P
BA C
P’• •
• • • l
a
d=a
Nicola Melone
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7. Formula (a+b)2 =a2 + 2ab + b2 (Proposizione 4, Libro II degli Elementi)
a2
ba
b2b
a ab
ab
Algebra geometrica
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8. Radice dell’equazione x2 = ab e quindi di (Proposizione 14, Elementi, Libro II )
x
bb
a
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9. Radice dell’equazione x2 + ax b = 0 (Descartes nell’opera Geometria)
a = diametrox
• C
8. Radice dell’equazione x2 = ab e quindi di (Proposizione 14, Elementi, Libro II )
x
bb
a
Nicola Melone
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Un altro problema affrontato dai matematici greci fu la costruzione di
poligoni regolari di n lati, ovviamente equivalente al problema di
suddividere una circonferenza in n archi uguali
Nicola Melone
40
Negli Elementi sono riportate le (semplici) costruzioni con riga e
compasso del triangolo equilatero, del quadrato e del pentagono regolare
(e quindi anche dell’esagono dell’ottagono e del decagono regolari)
Un altro problema affrontato dai matematici greci fu la costruzione di
poligoni regolari di n lati, ovviamente equivalente al problema di
suddividere una circonferenza in n archi uguali
M •
•
M •
•
M •
•
Negli Elementi sono riportate le (semplici) costruzioni con riga e
compasso del triangolo equilatero, del quadrato e del pentagono regolare
(e quindi anche dell’esagono dell’ottagono e del decagono regolari)
Nicola Melone
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M •
•
M •
•
M •
•
Un altro problema affrontato dai matematici greci fu la costruzione di
poligoni regolari di n lati, ovviamente equivalente al problema di
suddividere una circonferenza in n archi uguali
Negli Elementi sono riportate le (semplici) costruzioni con riga e
compasso del triangolo equilatero, del quadrato e del pentagono regolare
(e quindi anche dell’esagono dell’ottagono e del decagono regolari)
Nicola Melone
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M •
•
M •
•
M •
•
Un altro problema affrontato dai matematici greci fu la costruzione di
poligoni regolari di n lati, ovviamente equivalente al problema di
suddividere una circonferenza in n archi uguali
Nicola Melone
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B
A
P •
QOX •
C
DE
•R
Pentagono regolare (costruzione di H.W. Richmond del 1983). Siano XA un
diametro del cerchio di centro O e P il punto medio del raggio perpendicolare a
XA. Siano inoltre PQ e PR le bisettrici interna ed esterna dell’angolo Λ(APO).
Assunto il punto A come uno dei vertici del pentagono, gli altri quattro punti
B,C,D,E sono ottenuti come in figura
Assumiamo il raggio come unità di misura, onde OP = e AP = . In base alle proprietà delle
bisettrici interna ed esterna PQ e PR, risulta OQ : QA = OP : PA e RA : RO = AP : OP , onde
RO =
Ora risulta
quindi: Λ(AOB) = , Λ(COR) = , Λ(COD) = 2 Λ(COR) = , Λ(COB) =
ovvero AB , BC e CD sono lati consecutivi del pentagono regolare e in modo analogo si
verifica che anche AE ed ED sono lati del pentagono
Pentadecagono regolare
Dalle costruzioni del triangolo equilatero e
del pentagono regolare segue banalmente
quella del pentadecagono regolare (15 lati)
Riferendoci alla figura, basta osservare che
O •
Dopo questi casi risolti dai matematici greci trascorsero circa duemila
anni per avere la costruzione con riga e compasso dell’eptadecagono
regolare (17 lati) ad opera di Gauss
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La costruibilità di ngoni regolari con riga e compasso è equivalente alla
costruibilità delle radici della
equazione ciclotomica : zn 1=0
P1
P0
Ph
h
Nel linguaggio matematico moderno il problema della costruibilità degli n
goni regolari si può affrontare al modo seguente
Riferendoci, senza ledere la generalità, alla circonferenza unitaria
S1: x2 + y2 =1
gli n vertici Ph(xh ,yh) dell’ngono regolare inscritto possono essere pensati
come numeri complessi (xh ,yh) = xh+ i yh e quindi sono del tipo
Ph = [1, ] , h=0,1,…,n1, onde sono le n radici nsime
dell’unità, ovvero sono le soluzioni dell’equazione zn – 1 = 0
h
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46
La caratterizzazione completa dei poligono regolari costruibili
con riga e compasso fu ottenuta da Gauss (17771855) e,
successivamente, da Wantzel (18141848), collegando
sorprendentemente il numero dei lati dei poligoni costruibili ai
numeri di Fermat (16011665)
Gauss Wantzel
Fermat
, ∀n∈ N
Nicola Melone
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La caratterizzazione completa dei poligono regolari costruibili
con riga e compasso fu ottenuta da Gauss (17771855) e,
successivamente, da Wantzel (18141848), collegando
sorprendentemente il numero dei lati dei poligoni costruibili ai
numeri di Fermat (16011665)
Gauss Wantzel
Fermat
, ∀n∈ N
Teorema di GaussWantzel. Un poligono regolare di n lati è costruibile
con riga e compasso se, e soltanto se
con p1, p2 ,… ps primi di Fermat e α intero non negativo
Nicola Melone
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Come si verifica immediatamente
F(0) = 3 , F(1) = 5 , F(2) = 17 , F(3) = 257 , F(4) = 65.537
sono primi e Fermat aveva ipotizzato che F(n) fosse primo, per ogni n
Circa un secolo dopo Euler provò invece che
F(5) = 4.294.967.297 = 641 ⋅ 6.700.417
Come si verifica immediatamente
F(0) = 3 , F(1) = 5 , F(2) = 17 , F(3) = 257 , F(4) = 65.537
sono primi e Fermat aveva ipotizzato che F(n) fosse primo, per ogni n
Circa un secolo dopo Euler provò invece che
F(5) = 4.294.967.297 = 641 ⋅ 6.700.417
Attualmente i primi di Fermat sono uno dei misteri dell’Aritmetica, ad
esempio non è noto se esistono altri primi di Fermat oltre i primi cinque e
Hardy e Wright (http://primes.utm.edu/) hanno ipotizzato che il numero di
primi di Fermat sia finito
Il bel teorema di GaussWanzel caratterizza dal punto di vista aritmetico i
poligoni regolari costruibili con riga e compasso ma non risolve il problema
Nicola Melone
49
Nonostante Euclide negli Elementi avesse risolto più di cento
problemi con riga e compasso, molti altri problemi di costruzione
furono risolti soltanto utilizzando le curve meccaniche, lasciando
aperto il problema sulla loro risolubilità mediante riga e compasso
Nicola Melone
50
Nonostante Euclide negli Elementi avesse risolto più di cento
problemi con riga e compasso, molti altri problemi di costruzione
furono risolti soltanto utilizzando le curve meccaniche, lasciando
aperto il problema sulla loro risolubilità mediante riga e compasso
In particolare l’attenzione dei matematici si concentrò su tre
problemi che i greci non riuscirono a risolvere con riga e compasso
e che divennero, quindi, tre fra i problemi più studiati nella storia
della Matematica e la cui notorietà travalicò immediatamente
l’ambito matematico
Nicola Melone
51
Nicola Melone
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Duplicazione del cubo: costruire lo spigolo di uncubo avente volume doppio di quello di un dato cubo
Nicola Melone
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Duplicazione del cubo: costruire lo spigolo di uncubo avente volume doppio di quello di un dato cubo
Trisezione dell’angolo: costruire due semirette che dividono un dato angolo in tre parti uguali
Quadratura del cerchio: costruire il lato di unquadrato di area uguale a quella di un cerchio dato
Nicola Melone
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Duplicazione del cubo: costruire lo spigolo di uncubo avente volume doppio di quello di un dato cubo
Trisezione dell’angolo: costruire due semirette che dividono un dato angolo in tre parti uguali
Eratostene (276192 a.C.) nella sua opera Platonica narra che gli abitanti
di Delo, colpiti da una grave epidemia, si erano rivolti per un consiglio
all’oracolo del dio Apollo, il quale aveva suggerito loro di raddoppiare il
volume dell’altare cubico dedicato al dio
Resisi conto della difficoltà (ad esempio non era corretto raddoppiare lo
spigolo), gli abitanti si rivolsero a Platone per una soluzione, il quale
rispose che non era necessario costruire il nuovo altare, in quanto il dio
dell’oracolo aveva semplicemente voluto punire i greci per la loro scarsa
considerazione per la Geometria
Nicola Melone
57
La duplicazione del cubo è una naturale generalizzazione
della duplicazione del quadrato ed era noto nella Grecia antica
anche come Problema di Delo. Eratostene
Nicola Melone
58
Il problema fu studiato da Ippocrate di Chio che lo trasformò nella
determinazione di due medi proporzionali tra due segmenti
assegnati. Volendo, ad esempio, determinare lo spigolo x tale che x3
= 2a3, basta determinare due medi proporzionali x,y tra a e 2a.
Da a : x = x : y = y : 2a si trae infatti x2 = ay , y2 = 2ax e di qui
x3= 2a3
Ippocrate di ChioV sec. a.C.
Il problema fu studiato da Ippocrate di Chio che lo trasformò nella
determinazione di due medi proporzionali tra due segmenti
assegnati. Volendo, ad esempio, determinare lo spigolo x tale che x3
= 2a3, basta determinare due medi proporzionali x,y tra a e 2a.
Da a : x = x : y = y : 2a si trae infatti x2 = ay , y2 = 2ax e di qui
x3= 2a3
Ippocrate di ChioV sec. a.C.
Nicola Melone
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Menecmo, il primo a studiare le coniche come sezioni piane di un
cono, provò che (con linguaggio moderno) due medi proporzionali
x,y tra a e 2a si ottenevano come coordinate del punto di
intersezione tra le parabole x2 = ay , y2 = 2ax
MenecmoIV sec. a.C.
•P(x,y)
x2=ay
y2=2ax
Segmenti di cui si vogliono costruire i due medi proporzionali
Circa un secolo dopo, Eratostene ideò il mesolabio, uno strumentoper costruire i due medi proporzionali tra due segmenti assegnati
Eratostene III sec. a.C.
Nicola Melone
60
A
E
H
D
ab
Mesolabio: tre lastre di vetro uguali scorrevoli su sestesse, si dispongono ai lati estremi i due segmenti e sicollegano i punti E, H con una corda tesa da un peso
Segmenti di cui si vogliono costruire i due medi proporzionali
Circa un secolo dopo, Eratostene ideò il mesolabio, uno strumentoper costruire i due medi proporzionali tra due segmenti assegnati
Eratostene III sec. a.C.
CBA
E
H
D
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A
E
H
D
ab
Mesolabio: tre lastre di vetro uguali scorrevoli su sestesse, si dispongono ai lati estremi i due segmenti e sicollegano i punti E, H con una corda tesa da un peso
Segmenti di cui si vogliono costruire i due medi proporzionali
Circa un secolo dopo, Eratostene ideò il mesolabio, uno strumentoper costruire i due medi proporzionali tra due segmenti assegnati
Eratostene III sec. a.C.
Si fanno scorrere la seconda e la terza lastra finoad ottenere la configurazione in figura
CBA
E
H
D
CB
FH
D
G
A
E
x y
Nicola Melone
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A
E
H
D
ab
Mesolabio: tre lastre di vetro uguali scorrevoli su sestesse, si dispongono ai lati estremi i due segmenti e sicollegano i punti E, H con una corda tesa da un peso
Segmenti di cui si vogliono costruire i due medi proporzionali
I segmenti BF ed CG sono i due medi proporzionali tra AE e DH
Circa un secolo dopo, Eratostene ideò il mesolabio, uno strumentoper costruire i due medi proporzionali tra due segmenti assegnati
Eratostene III sec. a.C.
Δ(EAB)∼ Δ(FBC)⇒ a:x = EB:FC
Δ(EFB)∼ Δ(FGC)⇒ x:y = EB:FC
Δ(FBC)∼ Δ(GCD)⇒ x:y = FC:GD
Δ(FGC)∼ Δ(GDH)⇒ FC:GD = y:b
a:x = x:y = y:b
Si fanno scorrere la seconda e la terza lastra finoad ottenere la configurazione in figura
CBA
E
H
D
CB
FH
D
G
A
E
x y
Nicola Melone
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A
E
H
D
ab
Cissoide di Diocle: è il luogo descritto dal
punto P della retta r tale che d(O,P)=d(D,E), al
variare di r per O
tr
P ••D
•E
γ
•O(0,0)
•A(b,0)
Soluzione con la cissoide di DiocleNicola Melone
64
Diocle 240180 a.C.
t
• T
γ
S •
P •
•H
O • •A
Δ(SOA)≈ Δ(PHA) ⇒ SO : OA = PH :HA⇒ 2b : b = y : bx ⇒
e sostituendo nell’equazione della cissoide si ha
Δ(OHP)≈ Δ(OAT) ⇒ OH : HP = OA : AT⇒ x : y = b : AT⇒
onde
AT è il lato del cubo di volume doppio
Sia OA = b il lato del cubo da duplicare. Riferendoci alla figura , la cissoide
relativa alla circonferenza di diametro b ha equazione
x3 + (xb)y2 = 0
Posto S(0,2b) e P(x,y) il punto d’intersezione tra la retta SA e la cissoiderisulta:
Nicola Melone
65
Nicola Melone
67
Ad esempio la costruzione della trisezione
dell’angolo retto Λ(CAB) si ottiene facilmente come
mostrato in figura, in quanto Δ(ADF) e Δ(GAE)
sono triangoli equilateri congruenti e quindi
Λ(GAF) = Λ(FAE)= Λ(EAD)= 30°
F
C
D
G
BA•
••
E
•
La trisezione è un’ovvia generalizzazione del problema della bisezione di
un angolo ed è di natura differente dagli altri due perché angoli
particolari possono essere facilmente trisecati con riga e compasso
Nicola Melone
68
Denotato con G il punto medio di HF , per costruzione
risulta HG = GF = AC ed inoltre HG = GF = CG , in
quanto raggi della circonferenza circoscritta al
triangolo rettangolo Δ(FHC)A
FC
G
D B
•H
Osserviamo esplicitamente che tale costruzione non è eseguibile con riga e
compasso in quanto la costruzione di F necessita di considerazioni di
carattere metrico
Ippocrate aveva ottenuto anche una semplice costruzione per trisecare un
angolo
Dato l’angolo Λ(CAB) e costruito il punto D come in figura, sulla parallela ad
AB per C si fissi un punto F tale che, posto H= AF∩ CD, risulti HF = 2 AC
Ne segue Λ(CAF) = Λ(CGA) = 2 Λ(AFC) = 2 Λ(FAB) , ovvero Λ(FAB) = Λ(CAB)
Nicola Melone
69
Il matematico e filosofo Ippia di Elide (uno dei
principali esponenti della scuola sofista, vissuto nel V
secolo a.C.) , per risolvere il problema trisezione degli
angoli inventò una curva meccanica, nota come
trisettrice (o quadratrice) di Ippia
C
O
B
A
Nicola Melone
70
Il matematico e filosofo Ippia di Elide (uno dei
principali esponenti della scuola sofista, vissuto nel V
secolo a.C.) , per risolvere il problema trisezione degli
angoli inventò una curva meccanica, nota come
trisettrice (o quadratrice) di Ippia
Anche Archimede diede una costruzione molto semplice
della trisezione
Disegnato l’angolo Λ(CAB) in modo che AB e AC siano
raggi di una circonferenza, sia CD la secante tale che
DE=AB=AC=EA (secante non costruibile con riga e compasso)
Denotato con AF il raggio parallelo al segmento CD risulta
Λ(CAF)=Λ(ACE)=Λ(CEA) = 2Λ(EDA) = 2Λ(FAB)
C
E
A BD
F
C
O
B
A
Concoide di Nicomede (di polo O, base l e
parametri a, b): è il luogo descritto dai punti P,Q
di intersezione della retta t per O con la
circonferenza Γt (di centro Ct e raggio b) al
variare di t
Soluzione con la concoide di Nicomede
• Ct
• Q
P •
t
Γt
a•O
l
Nicola Melone
71
Nicomede II sec. a.C.
b
Nicola Melone
72
Siano Λ(AOB) un angolo acuto da trisecare, E un
punto fissato su OB (E≠O,B), l la retta per E
perpendicolare al lato OA , D = l ∩OA ed s la retta
per E perpendicolare ad l
• B
•A
•O
l
s
•D
E•
Siano Λ(AOB) un angolo acuto da trisecare, E un
punto fissato su OB (E≠O,B), l la retta per E
perpendicolare al lato OA , D = l ∩OA ed s la retta
per E perpendicolare ad l
Nicola Melone
73
Considerata la concoide di polo O , retta base
l e parametri a=d(O,D) e b=2d(O,E), siano C
il punto di intersezione tra la retta s e il
ramo di concoide non contenente O , H il
punto di intersezione tra OC ed l ed M il
punto medio di HC
• B
•A
•O
l
s
•D
E•
• B
•A
l
sE
M•D
N
•O
C
• H
Λ(COA) = Λ(AOB)
Per definizione di concoide si ha HC=b=2OE
Essendo M punto medio dell’ipotenusa del triangolo
rettangolo Δ(EHC), risulta EM = HM = MC , in
quanto la parallela ad EH per M taglia EC nel punto
medio N e i triangoli rettangoli Δ(ENM) e Δ(NMC)
sono congruenti
Ne segue EM = HM = OE , onde il triangolo Δ(OEM)
è isoscele e quindi
Nicola Melone
74
• B
•A
l
sE
M•D
N
•O
C
• H
Λ(COB) = Λ(EMO) = 2Λ(ECO) = 2 Λ(COA) ovvero
Nicola Melone
76
Dei tre problemi, questo è senza alcun dubbio il più antico e famoso anche
all’esterno della cultura Matematica: esso è infatti citato:
Dei tre problemi, questo è senza alcun dubbio il più antico e famoso anche
all’esterno della cultura Matematica: esso è infatti citato:
dallo scriba Ahmes: nel papiro Rhind intorno al 1650 a.C. si legge
per costruire un quadrato di area uguale a quella di un cerchio di diametro 9
è sufficiente prendere come lato un segmento di misura pari a 8
Nicola Melone
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Dei tre problemi, questo è senza alcun dubbio il più antico e famoso anche
all’esterno della cultura Matematica: esso è infatti citato:
dallo scriba Ahmes: nel papiro Rhind intorno al 1650 a.C. si legge
per costruire un quadrato di area uguale a quella di un cerchio di diametro 9
è sufficiente prendere come lato un segmento di misura pari a 8
da Aristofane (V sec. a.C.): nella sua commedia Gli uccelli si può leggere ilseguente dialogo
• Pistetero (nobile ateniese): e dimmi che sono questi tuoi arnesi?•Metone (geometra): squadre per l’aere: perché, ecco, quanto all’aspetto, l’aere,nel suo complesso, è come un forno. Io allora, di quassù, ci applico questasquadra ricurva e dentro ci inserisco il compasso, hai capito?
• Pistetero: No•Metone: Poi, dopo averla applicata, procedo alle misurazioni con unasquadra dritta: così, il circolo ti diventa quadrato …
Nicola Melone
78
Nicola Melone
79
da Dante Alighieri (12651321) nell’ultimo canto della Divina Commedia
(XXXIII del Paradiso), paragona l’impossibilità di spiegare l’armoniosa
presenza di natura umana e divina nei tre cerchi che simboleggiano Padre,
Figlio e Spirito Santo alla difficoltà di risolvere il problema della quadratura
del cerchio con i seguenti versi:
Nicola Melone
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da Dante Alighieri (12651321) nell’ultimo canto della Divina Commedia
(XXXIII del Paradiso), paragona l’impossibilità di spiegare l’armoniosa
presenza di natura umana e divina nei tre cerchi che simboleggiano Padre,
Figlio e Spirito Santo alla difficoltà di risolvere il problema della quadratura
del cerchio con i seguenti versi:
Qual è 'l geomètra che tutto s'affige
per misurar lo cerchio, e non ritrova,
pensando, quel principio ond'elli indige,
tal era io a quella vista nova …
Nicola Melone
81
Anche nella cultura popolare questo problema viene citato nelle
situazioni difficili, infatti le espressione “far quadrare il cerchio”
oppure “trovare la quadra” designano questioni difficili da risolvere
da Dante Alighieri (12651321) nell’ultimo canto della Divina Commedia
(XXXIII del Paradiso), paragona l’impossibilità di spiegare l’armoniosa
presenza di natura umana e divina nei tre cerchi che simboleggiano Padre,
Figlio e Spirito Santo alla difficoltà di risolvere il problema della quadratura
del cerchio con i seguenti versi:
Qual è 'l geomètra che tutto s'affige
per misurar lo cerchio, e non ritrova,
pensando, quel principio ond'elli indige,
tal era io a quella vista nova …
Nicola Melone
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nella sua opera La misura del cerchio dimostra che
Proposizione 1: l’area del cerchio è uguale a quella di un triangolorettangolo, avente per altezza il raggio e per base la lunghezza dellacirconferenza
Nicola Melone
84
nella sua opera La misura del cerchio dimostra che
Proposizione 1: l’area del cerchio è uguale a quella di un triangolorettangolo, avente per altezza il raggio e per base la lunghezza dellacirconferenza
successivamente nel trattato Sulle spirali introduce una nuova curva
meccanica (spirale di Archimede) e dimostra
Proposizione 19: (vedi figura 1) denotato con T il punto di
intersezione tra la retta per O perpendicolare al raggio OP della
circonferenza Γ e la retta tangente alla spirale nel punto P
(dopo una rotazione di 360° della retta r che descrive la
spirale), la misura di OT è uguale a quella della circonferenza
Nicola Melone
85
nella sua opera La misura del cerchio dimostra che
Proposizione 1: l’area del cerchio è uguale a quella di un triangolorettangolo, avente per altezza il raggio e per base la lunghezza dellacirconferenza
rO
P
Γ
• •
• T
Figura 1
successivamente nel trattato Sulle spirali introduce una nuova curva
meccanica (spirale di Archimede) e dimostra
Proposizione 19: (vedi figura 1) denotato con T il punto di
intersezione tra la retta per O perpendicolare al raggio OP della
circonferenza Γ e la retta tangente alla spirale nel punto P
(dopo una rotazione di 360° della retta r che descrive la
spirale), la misura di OT è uguale a quella della circonferenza
Nicola Melone
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nella sua opera La misura del cerchio dimostra che
Proposizione 1: l’area del cerchio è uguale a quella di un triangolorettangolo, avente per altezza il raggio e per base la lunghezza dellacirconferenza
rO
P
Γ
• •
• T
Figura 1
successivamente nel trattato Sulle spirali introduce una nuova curva
meccanica (spirale di Archimede) e dimostra
Corollario: l’area del cerchio Γ è uguale a quella del triangolo Δ(POT)
Nicola Melone
87
Per risolvere il problema della quadratura è sufficiente, quindi, costruire un
quadrato Q equivalente al triangolo Δ(POT)
Nicola Melone
88
area Q = BO2 = OA⋅OT = ⋅ OT = area Δ(POT) = area cerchio Γ
A tale scopo, sia A un punto della retta OT tale
che OA = , γ la circonferenza di diametro AT
e B il punto di intersezione tra γ e la retta OP
(figura 2)
Denotato con Q il quadrato di lato OB, risulta
O T
P
A
B
••
•Q
γ
Figura 2
Per risolvere il problema della quadratura è sufficiente, quindi, costruire un
quadrato Q equivalente al triangolo Δ(POT)
Quadratrice o trisettrice di Ippia: è il luogo
descritto dal punto P di intersezione tra la retta
OD e la retta per E parallela ad AB , al variare di
D di moto circolare uniforme su Γ e al variare
di E di moto rettilineo uniforme su OA, in modo
che, partendo contemporaneamente da A,
raggiungano contemporaneamente i punti C e
O, rispettivamente
Soluzione di Dinostrato mediante la trisettrice di Ippia
Ippia V sec. a.C.
Nicola Melone
89
O
C B
A
P •
•
•• •
•
E
D
•
Γ
Consideriamo il quadrato ABCD, il cerchio Γ di diametro AD
da quadrare (vedi figura) e fissiamo il riferimento cartesiano
con origine in A e assi cartesiani le rette AD e AB,
rispettivamente
Nicola Melone
90
B C
DA
•
• •
••
J1
1Γ
Nicola Melone
91
B C
DA
•
• •
••
J1
1Γ
Consideriamo il quadrato ABCD, il cerchio Γ di diametro AD
da quadrare (vedi figura) e fissiamo il riferimento cartesiano
con origine in A e assi cartesiani le rette AD e AB,
rispettivamente
La quadratrice di Ippia relativa a tali dati (a=1) ha equazione
e quindi il punto J, intersezione della curva con l’asse delle
ordinate x=0, ha ordinata
RS
QOUN
L
K
B C
DA
•
• •
• ••
•
• •
• •
••
J11
Γ
Costruiti il punto L, il rettangolo BLNO, sulla
retta NO il segmento OQ tale che d(O,Q) = ,
la semicirconferenza di diametro NQ ed il
triangolo rettangolo Δ(NRQ) (come in figura),
si ha d(B,L) = e quindi il cerchio Γ è
equivalente al rettangolo BLNO
In base al secondo teorema di Euclide risulta
allora
il quadrato UORS è equivalente al cerchio Γ
Nicola Melone
92
Nicola Melone
94
La straordinaria civiltà greca tramonta sostanzialmente nel V secolo
d.C. con la morte della matematica e filosofa Ipazia, senza una risposta
alla risolubilità con riga e compasso dei tre problemi classici
Nicola Melone
95
Per avere una risposta definitiva bisognerà attendere la nascita nel XIX secolo
dell’Algebra moderna, in particolare della teoria dei campi e delle
equazioni algebriche
La straordinaria civiltà greca tramonta sostanzialmente nel V secolo
d.C. con la morte della matematica e filosofa Ipazia, senza una risposta
alla risolubilità con riga e compasso dei tre problemi classici
Nicola Melone
96
Per avere una risposta definitiva bisognerà attendere la nascita nel XIX secolo
dell’Algebra moderna, in particolare della teoria dei campi e delle
equazioni algebriche
In particolare nel 1837, PierreLaurent Wantzel (18141848) pubblica
nel Journal des mathématiques pures et appliquées un articolo
intitolato Ricerca sui metodi per riconoscere se un problema può essere
risolto con riga e compasso, in cui dimostra tra l’altro :
La straordinaria civiltà greca tramonta sostanzialmente nel V secolo
d.C. con la morte della matematica e filosofa Ipazia, senza una risposta
alla risolubilità con riga e compasso dei tre problemi classici
Nicola Melone
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La straordinaria civiltà greca tramonta sostanzialmente nel V secolo
d.C. con la morte della matematica e filosofa Ipazia, senza una risposta
alla risolubilità con riga e compasso dei tre problemi classici
Per avere una risposta definitiva bisognerà attendere la nascita nel XIX secolo
dell’Algebra moderna, in particolare della teoria dei campi e delle
equazioni algebriche
In particolare nel 1837, PierreLaurent Wantzel (18141848) pubblica
nel Journal des mathématiques pures et appliquées un articolo
intitolato Ricerca sui metodi per riconoscere se un problema può essere
risolto con riga e compasso, in cui dimostra tra l’altro :
Teorema di Wantzel. Un numero reale costruibile con riga e compasso èalgebrico e il suo polinomio minimo ha grado del tipo 2n
Nicola Melone
99
• non è costruibile, essendo algebrico con polinomio minimo x3 – 2
• l’angolo non è trisecabile:
dalla formula di triplicazione cos3θ = 4cos3θ 3cosθ , segue l’identità
che per θ = diventa
ovvero è algebrico con polinomio minimo 4x3 – 3x – , onde e quindi
non sono costruibili
Nicola Melone
100
• non è costruibile, essendo algebrico con polinomio minimo x3 – 2
• l’angolo non è trisecabile:
dalla formula di triplicazione cos3θ = 4cos3θ 3cosθ , segue l’identità
che per θ = diventa
ovvero è algebrico con polinomio minimo 4x3 – 3x – , onde e quindi
non sono costruibili
• π non è costruibile, essendo trascendente (teorema di Lindemann del 1882)
Nicola Melone
101
Quindi
• non è costruibile, essendo algebrico con polinomio minimo x3 – 2
• l’angolo non è trisecabile:
dalla formula di triplicazione cos3θ = 4cos3θ 3cosθ , segue l’identità
che per θ = diventa
ovvero è algebrico con polinomio minimo 4x3 – 3x – , onde e quindi
non sono costruibili
• π non è costruibile, essendo trascendente (teorema di Lindemann del 1882)