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ACADEMIE DES SCIENCES D'ALBAI{IE SECTION DES SCIENCES SOCIALES STT]DIA ALBANICA XXXIXAnn6e TIRANA

Sguardo storico sulla diffusione del cristianesimo e sulla situazione ecclesiastica della diocesi di Lezha lungo i secoli. STUDIA ALBANICA, XXXIX - 2006, 63-78

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ACADEMIE DES SCIENCES D'ALBAI{IESECTION DES SCIENCES SOCIALES

STT]DIAALBANICA

XXXIXAnn6e

TIRANA

TABLE DE MATIERE

Jorgo BULOLe "Missel" de Gjon Buzuku entre la reforme et la contre-r6forme --- 1

Seit MANSAKUL'orientation culture.lle et religieuse des Albanais au moyen dge etd6buts de l'6criture de la langue albanaise--

Rexhep ISMAJLILes 6tudes sur Buzuku aux ann6es ,50 du xx" sidcle__ ____ 25

Rami l\IENIUSHAJThe Albanian legislation on linguistic rights of minorities------------ 37

Saimir SHPUZASome aspects of the romanization process in South Illyna------ ------ 57

Marenglen \TRLIYr J9gu.0 sur les relations de I'Albanie avec les pays de I'EuropeOccidentaleauxann6eslg20-1939------------ _-____________79

Beqir METAL'attitude de la Grande Bretagne envers I'Albanie au d6but de laDeuxidme Guerre Mondiale (1939 -I9 4I)-----------_____________________ 95

Gizim HOXHASguardo storico sulla diffusione del cristianesimo e sulla situazioneecclesiastica della diocesi diLezhalungo i secoli ______________________ 63

Xhelal GJEQOVILa Seconde Guerre Mondiale et I'Albanie __-_ 97

Drita HALIMI-STATOVCITraces anciennes de-la culture ethnique albanaise (La nouvelle maisondans la mentalitd et les croyances populaires)-----)-------____________ 109

les11

CRITIQLT El

RrokZojzi -fi;Wilfried FiedlSPRACHE DEArts de Kosovi

Tahir Dizdari,'Tirane, 2005- 12

LA \TE SCI[}

Le syrnposiun6poque"

La Conf6renoI'Europe"----_

mfe-reflorme --- 1

L moven dge et

; ar ddbut de

r grlla situazione---- 63

---- 97

t nouvelle ntaison___ 109

les11

Critique et bibliographie rc7

CRITIQUE ET BIBLIOGRAPHIE

Rrok Zojzi - figure 6minente de I'ethnographie albanaise (J. rvANovA)___________ 129

Wilfried Fiedler, DAS ALBANISCHE VERBALSYSTEM IN DERSPRACHE DES GJON BUZITKU (1555), Acad6mie des Sciences et desArts de Kosova, Prishtina, 2004,802 pages.(Sh. DEMIRAJ) ------- 145

Tahir Dizdari, "FJALOR I ORIENTALZMAVE XE CTUHEN sHQIpE"Tirane, 2005,1200 f. (M. SAMARA) ---------- tSS

LA \TE SCIENTIF'IQUE

Le symposium intemational "Georges Kastrioti -Scanderbeg et son6poque"

La conference internationale "Georges Kastrioti -scanderbeg etI'EuropeI

la95

,ri example:aoted as al" rne. They'ran culture

','lliage was-,'dav needs:ant role in:r eys willIVS are very

:s a societyan imperialoi Albania

::nt of thisirl'lerencesrnveen the:iion, which:nrurywhen

1 : Gennintet..stike t€vitit:gtti:iotti nel

L.C^9-v Ai lv5LFrNAVcr

fr,.llrH'i+id.i[ffi i

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.... , -)

L C AVlARlVS LFIN rt

AVCC IVLIV5CAES \A R IJ L/s ECEJ I+V/R QVINCIVESVPVM.f Y'D' D.PFFICIVNDVM''.,or v dv r ; n"oriavl n' vr,r cli:ds<

I

)

STUDIA ALBANICA 2006

Gdzirn HOXHA

SGUARDO STOR.ICO SULLA DIFFUSIONE DEI, CRTSTIANESIMOE SULLA SITUAZIOI{E ECCLESIASTICA DELLA DIOCESI DI

LEZETA LUNGO I SECOLI

La citta' djLezhaaffonda le sue radici nell'antichitu' ,lu.ri.u, quando,nel corso del IV sec. a. C., fu fondata come vero e proprio centro urbano. Lavrta e I'aspetto di questa citta' dalle antiche orrginr ha seguito in tutto laparabola degli ar,veninrentr storici successivi al dominio romano dalla TardaAntichita' fino a tutto i1 Medioevo. Le notizie in nostro possesso su questiperiodr sono basate tanto sulle fonti storiche', che sui dati del1a ricercaarcheologica'. Non d trascurabile il fatto che durante il dominio romano, fino aCesare, le fonti letterarie ricordino la nostra cittd con il titolo di"Conventuscivium romanorum", perriconoscerie, non moltotempo dopo, il piu chiarostato giuridico di"Oppidum ctvlutnr o m an o runx " (/i S I ) Lezhaconserverd questo rangofino al tempo dellariforrna dell'imperatore

Fig.7 Due iscriziotti riguardo la construzione diLissus, citandono il concilio della citta (Prendi, 1981)

Docieziano (284-305),

'polyb,tr,12,3;ilI,16,3;iV,16,6;vilt,13,1;XXVII,8,4; caes,B.civ.III,26,3;29,1,3;40,5;42,4;78,5; Ltv. XLIII,20,2;XLIV,30,6,7; Diod. XV, 13,4;14,2;Strab.VII,316;Plin.NH.lII,23;Ptolem.ll,16,3;App.lllyt.7;TPMillerIRcol.462-47t,555-559, Steph. sv Lissos; Hierocl, XVII, 656, 6; Anon. Rav. IV, 15, V, 14.

'Hahn, 1854, p. 92-93; Hecquard, 1857. p. 51; Degrand, 1901, p. 176; Ippen,,Scutari..., p. 55; lppen, 1 907, p. 3 1 -32; Praschniker, Schober, 1919, p. I 4; Novak, I 940, p.111-126; Prendi, Zheku,197|a,p.l55-205;Prendi, Zheku,1971b, p.7-23; islami, 1972, p.378-408; Prendi, 1975, p. 149-163;Zheku, 1975, p. 159-164; hendi'1979-80,p.123-170;Prendi, 1 98 I , p. I 53- 1 63; Prendi, Zheku, 1 983, p. 203-208; Prendi, Zheku, I 986, p. 57-66;Hoxha, 2005,p.19-28.

i

64 G€zim Hoxha

quando sara' inquadratanellaprovinciaPraevalis e sard coinvoltaneiprocessistorici di trasforrnazione tipici de1 periodo tardo-antico.

L'itinerario stradale dei III-N sec., conosciuto come TabulaPeutingeriana,ricorda Llsszzs come importante nodo alf incrocio di due strade

ben conosciute: la via che univa Sa/ona con Dyn'achium e la via Lissus-Naissuss, di cui tuttora esistono abbondanti tracce archeologichea. Anche altredue fonti storiche del VI sec., Stefano Bizantino e Hieroklio, menzionano la

citta' con il medesimo toponimo Lissoss.

Uno dei processi storici pii mporlanti di questo periodo d la diffusionedel1a nuova religione cristiana. Questo fatto ha lasciato tracce tanto nelle fontidocumentarie, quanto nei resti di edifici di culto paleocristiani riportati allaluce dalle recenti ricerche archeologiche.

Per quanto riguarda la presenza del cristianesimo a Lezha,nonostante idati archeoiogici ci suggeriscano un epoca piu antica. le fonti letterarie ne

pariano per la prima volta solo alla fine del VI sec. Il celebre epistolario di papa

Gregorio Magno contiene una iettera dell'anno 592, indirizzata al vescovo diLezha Giovanniu. Nella missiva il pontefice assegna al vescovo di Lezha una

residenza pror.visoria a Squrllace in Calabria, a causa di un'occupazionetemporanea della citta' da parte di tribi slavet. Questa situazione d di nuovo

conferrnata ne1 598 da una seconda lettera del pontefice, dalla quale si

apprende che il vescovo Giovanni si trova ancora a Squillace8.

E' del tutto plausibile che I'allontanamento del vescovo di Lezha,menzionato nelle due lettere, sia stato causato dai pericoli derivati dalleinvasioni slave. Papa Gregorio, infatti, si rivolge direttamente al vescovo de1la

citta' occupata senza passare attraverso i1 metropolita della provinciaecclesiastica che in quel periodo aveva sede a Scutari. Per quanto riguarda leimportanti cittd di Scutari e Doclea, pare che ancora non fossero state toccatedagli invasorin.

'TP Mill". IR. col. 462-471,555-559.a Perzhita, 1999,p.85-1 12.t

Steph, sv Lissos; Hierocl, XVII, 656, 6.u A. Alb. I, 40; CCSL CXL A, Reg. Epist II, 31, 6.t Mek.i, 1989, p. 114 ; Meksi, 2004,p.46-47.'ccsl cxl A, Reg. Epist. vlll,32.e Frasheri, 1988, p. 53-56; Meksi, 1989, p. 114; Meksi, 2004,p.46

Sguardo st ::-:

A riol:,preziosa tesirllnf-atto che la srrridotta, i nsuka;densamente roprivela abbonc;d'importazionedr una imponan:

lnoltre.costruttir.a nc-o:resti di alcuni erilasfonnazione:restr di alcune c,

bassa, qualche dun edrficio termtdi culto cristianisec. (fg. 2r. S

Fig. 2. Trans.rr.

,Jocumentate le:netd dei \r sec.

rcndamenta deii;razionale G-1ergrasilica de1pnn'raltre fasi cosftuc

ro Horl.la" Prerci:.

\Ieksi, 200-1. c. I !'_

Itanei processi

eome Tabulao di due strade

la via Lissus-et. Anche altremenzionano la

Eladiffusionento ne1le fontii riportati a1la

n,nonostante iti letterarie ne

lblario dipaparal vescovo dip di Lezha una

n'occupazionepe d di nuovodalla quale si

ir

pvo di Lezha,rderivati dallelvescovo dellablla provincianto nguarda lep state toccate

F46.

Sguardo stor'ico sulla diffusione del cristianesimo e sulla situazione ecclesiastica... 65

A fronte della scarsitd di fonti letterarie, i dati archeologici offrono unapreziosa testimonianza sul periodo paleocristiano di Lissus. Pur rilevando ilfatto che la superfice urbana complessiva in questo tempo si sia alquantoridotta, i risultati degli scavi piu recenti attestano che la cittd continua ad esseredensamente popolata. Inoltre I'analisi stratigrafica, per periodo tardo-antico,rivela abbondanti testimonianze dell'artigianato locale, di prodottid'importazione e cospicui ritrovamenti di monete coeve. Ne deriva f immaginedi una importante cittd a impronta prevalentemente commerciale-artigianalelo.

Inoltre, g1i scavi condotti ultimamente ci attestatano un'intensa attivitdcostruttiva riconoscibile tanto dal rafforzamento della cinta murarla, quanto dairesti di alcuni edifici, sia pubblici che privati,. La cittd presenta chiari segni ditrasformazione anche dal punto di-vista religioso, come rivela la scoperta deiresti di alcune costruzioni paleocristiane site extra et intra muros. Nella cittdbassa, qualche decina di metri fuori della porta meridionale, d venuto alla luceun edificio termale romano, che porta i segni della trasformazione in ambientedi culto cristiano, fatto awenuto, probabilmente, a77'inizio o alla meta del Vsec. (fig. 2). Sulla sponda opposta de1 Drin, sul Koder Marlekaj, sono

Fig.2. Transformazione di un terme romana. nel lf siecolo del n. ere..

documentate le tracce di muri e frammenti architettonici risalenti alla secondametd del v sec. e appartenenti alla chiesa basilicale di S. Giorgio. Sotto lefondamenta della chiesa di S. Nicola, che oggi custodisce il cenotafio dell'eroenazionale Gjerg Kastriot, detto Scanderbeg, sono stati scoperti resti di unabasilica del primo bizantino. Le indagini archeologiche, inoltre, hanno rilevatoaltre fasi costruttive risalenti fino al basso medio evo't (fig. 3).

10 Hoxha, 2005, p. 19-23.11 Prendi, 1969, p. 245-247; Prendi, Zheku,1983, p. 204; Zheku 1988, p. 88;

Meksi,2004, p. 180.

66 Gezim Hoxha

ffiK=-

Fig.3.Phasttdellacostruzionet]ellachiesadishdnKoll(K.Zheku'1988.

Un'altra importante testirnonianza de7 periodo paleocristiano d

un,iscrizione latina nella quale d menzionato S. Mena martirert. Questo reperto

epigrafico prende ancor piu riiievo se si considera che 1o stesso santo d

.affig.,rato in rilievo su di un'ampo1la del VI sec., oggi conservata ne1 Museo

Storico di Scutarir'. Questo oggetto documenta 1'uso dei pellegrini di portare

dai loca sancta ricordi ed eiloghiae. L'Itinerarium Burdigalense'+, infatti,

segna la celebre via Egnatia come strada di ritorno dei pellegrini. ci sembra,

pei.io, ragionevole ,,,ppor... che i pellegrini diretti a nord, lungo la strada che

p"r.o*"rrJ la sponda oiientale dell'Adriatico, nell'attraversare la provincia

Praevalis, abbiano potuto usare un itinerario altemativo che toccava zlssas e

scodra in direzione della DalmatiaE. L',tscrrzione di Lissus e l',ampolla di

Scutari si aggiungono cosi a\la cartadei luoghi in cui compaiono tracce di S.

Mena'u, ,.gnu"ao due altri punti nuovi nella Dalmatiameridionale dove, gid da

tempo, sono state trovate un'altra iscrizione e un'altra ampolla dedicate a

questo antico martire cristiano'' (/ig l)

'2 S. Anamali, I 986, p. l6 dhe 34. Per nostra sfortuna, di questa iscrizione dispersa

non rimane che il ricordo, lon essendo stato conservato nd un disegno, nd una fotografia'13 Hoxha, 2000, p. 84-85; Hoxha, 2003, p' 122-123; Hoxha 2005b' p' 184-185ra Lambert, Demeglio, 1994' fig' 1 p' 210, p'227'

't Hoxha, 2003' P. I 23.16 Lambefi, Demeglio, 1994, p. 215, fig' 6, p' 2I9'

" i.ieill"i,1967 '7.92;Cab,o1,Lec1ercq, 1933, p' 380-397 Cambi' ecc"''19'73'

p. 42 ; Lopreato, 1 97 7, p. 41 9, 421 -425, vol' 2, fig' 4 e 9'

Sguard.- s

Aliletterarie x"Cosmogra

adriatica. a

ecclesiasric

:rqri

Fig. { --l

lista episco902 e tl901imperatoredell'acropotrovata a

monogTarffPer

della vrta erisultati de1

.;'- -{tn \r

und ungenrietxxl, 1901. ,<

-51

una moneta ITab

Zteku, 1988.

aleocristiano dt-

Questo reperto) stesso santo d

rvata nel Museoegnni di portareglense'+, infatti,grini. Ci sembra,

ngo 1a strada che

re ta provinciabccava Lissus e

r e I'ampolla diLno tracce di S.

5a1e dove, gid da

polla dedicate a

hiscrizione disPersa

[,nd una fotografia.2O05b, p. 184-185

;ftnbi, ecc..., I973,

Sguardo storico sulla diffusione del cristianesimo e sulla situazione ecclesiastica... 67

Alla fine del VII o all'inizio dell'V[I sec., periodo in cui le fontiletterarie sono molto scarse, 1'Anonimo di Ravenna, nella sua opera intitolata"Cosmographia", annotala cttta' di Lisson ka le cittd dell'Ilirico, sulla costaadriatica, a nord di Dyrrachium't. Solamente dopo quasi due secoli, una fonteecclesiastica dei primi de1 X sec., menziona nuovamente Lezha. Si tratta della

lista episcopale formulata al tempo dell'imperatore Leone VI (886-912) tra902 e 119071'. Non d, quindi, un caso strano che proprio una moneta di questoimperatore sia stata ritrovata durante i lavori di restauro della cinta murariadell'acropoli di Lezha ffi7. 5).In un'altra moneta de11o stesso imperatore,trovata a Scutari, compaiono chiaramente simboli cristiani, quali ilmonogramma del nome di Cristo e una croce a tripode posta su tre gradinito.

Per quanto riguarda secoli oscuri dell'alto-medioevo, il proseguiredella vita e 1o sviluppo del cristianesimo sono testimoniati solamente grazte alrisultati degli scavi archeologici. Recentemente a Qffi e Kalasd sono stati

't Anon. Rav. IV, 15, 8; V, 13, 14.

'n Meksi, 2004,p.165; cf. Anche 12 p.24l,doved citato H. Gelzer, Ungedriickteund ungeniigend veroffentlichte Texte derNotitiae Episcopatum. d. I. K. 1. Akad Wiss. Bd.xxl, 1901,557-558.

20 Spahiu, lgTg-80,p.387,Tab, V, 8 e analogamente alla moneta di Lezha esisteuna moneta proveniente daDurazzo.

Tab V, 9.

Fig.4 Ampolla di S. Mena Fig,5. Moneta dell' imperatore Leone VI

68 Gdzim Hoxha

portati alla luce i resti di una chiesa di questo periodotl. E' interessante notare

che l'edificio di culto si trova alf interno di un cimitero aito-medievale, gih

conosciuto, nel quale compaiono elementi di cultura cristiana22'

A1 principio dell'Xl sec., la cittd di Lezha (Elison) e il suo castello

compaiono in un documento bizantino, che descrive un viaggio delf imperatore

Basilio II(976-102r".Alla fine di questo secolo, papa Clemente III (1089) pone i vescovi

dell',Albania settentrionale: Antibari, Dulcigno, Shas, Scutan, Drivasto e Pulati,

sotto 1'autoritd metropolitana dell'arcivescovo di Dioclea (Petro Dioclensis

sedis archiepiscopo).In realtd ii riferimento all'antica sede di Dioclea d solo

formale dal momento che il suddetto Pietro de facto era vescovo di Antivaridove aveva gid preso dimora'4. come berr si vede la diocesi di Lezha non d

menzionata tra le suffraganee di Antivari, situazione che rimarrir stabile per

quasi tutto il periodo de1 medioevo pre-ottomano.

Un secolo pii tardi, al termine dell'XII sec. (i 177), una lettera del

prelato Gregorius Antibarensis rieccheggia ancora l'antica otganizzaztone

ecclesiastica, che comprendeva i territori da Salona aLezha2t. E' precisamente

questo il tempo in cui, sotto la pressione degli attacchi congiunti di crociati e

serbi, il potere centrale bizantino soffre una grave crisi. il fatto ha come

conseguenza immediata il cambiamento della carta politica del territorioalbanese'u delle strutture ecclesiastiche della regione. Risale a questo periodo

I'aspro conflitto tra la sede vescovile di Raguza e quella di Antibari per

l'affermazione del primato giuridistizionale sulle diocesi del nord-Albania.

Infine la contesa si risolse in favore di Antibari'??. A differenza di molte altre

diocesi della regione che in questa occasione entrarono a far parte della

metropolia di Antivari, pare che la diocesi di Lezha abbia continuato a

" Zona a est delle mura del castello. Cf. E. Nallbani, Raportet e gdrmimeve

arkeologjike nd varrezen mesjetare td Lezhds t€ viteye 2004 dhe 2005. Si conserva

nell' Archivio dell' i stituto Archeologico di Tirana.22 Prendi, 1979-80, p. 132. Nella tornba nr 22 E stata trovata una fibula di

broshd a forma di croce di Malta. Tab, IX, v .22; Tab. XX. 4 dhe 1 I .

" Cedrenus, Slmopsis, p. 550.to A.Alb, I, 68; Shuflay,1916,p.20l-202.

" A. Alb,I, loo ; Shuflay, 1916, p. 193.

'u Meksi, 2004,p.67.

" A. Alb, 1,178-217; Shuflay, 1916, p. 207-209; Meksi, 2004, p. 67.

Sguardo storico

rimanere sotto tdella diocesi di Lmetropoli di ArDulcigno, Shas.insieme a Cruia"dlDurazzo.

Un docuStefan Dushani (volta la chiesa rrilievo nella strtStefan Dushani,l'aumento dellcvicino aLezhaa.

vescovi delle diquella del vesco'questo periodo iLezha (episcopttdi Durazzo, si trtconferma di qtu1372,in cui prydiLezha, il rrm

Ledivtoisignoria dei Drtgrandi famiglie I

Lezhae aDagmla loro funziml

" M.ksL'n shufl4'o shnflT

Lourlis d stato tni" Ji.eeek

" A.Aht' shoftrseguente.

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- territorio,:o periodortrbari per.C- \1bania.rrolte altre

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. girtnimeveSr conserva

::bu1a di tipo

rimaneresottolagruristizionemetropolrtanadtDlrazzo,Questaposlzlonedella diocesi di Lez-ha si nscontra ancora negli anni '30 dei XIV sec', quando la

metropoli di Antivari annoverava come ploplle suffraganee 1e diocesi di

Dulcigno, Shas. Drivasto, Pulati, Sarda' Albano e Scutari' mentre Lezha'

insiefie a Cruia, Stefanense e Cunavia, diocesi unite a Roma, erano suffraganee

dt Durazza.Undocumentodelgiugnol343,attestanteiprivilegichelozarserbo

Stefan Dushani (1308-i355J concede al castello di Cruia, ricorda per la prima

volta la ch.iesa di S. Eufemia di Ka11met28, che, piu tardl sarir un centro di

rilievo nella struttura ecciesiastica de1la diocesi dr Lezha. Dopo la morte di

stefan Dushani. i monaci dei SS. Sergro e Bacco alia Buna si iamentano per

I,aumento delle imposte riguardanti 11 loro monastero e alcune parrocchie

vicino aLezhatn.Nell'anno 1370 papa Urbano V, oltre che alle nomine dei nuovi

vescovi delle diocesi di Altano, Pulati, Sarda e Valona' prowede anche a

quella de1 vescovo diLezha (Alerius)nelia persona di Grovanni.Lourlisro' Da

questoperiodoinpol'lefontidocumentarieconfetmanocheilvescovodiLezha (episcopus Less;iensis),che precedentemente dipendeva dar metropoliti

diDutazzo,si trova ormai definitivamente in seno alla comunione romana''' A

conlerma di questa collocazione viene un interessante documento del 171uglio

l3T2,inc..ipapaGregorioXlponesottolaprotezionediDominicio,Vescovodi Lezha,il monasterJ benedeitino di S. Giorgio alle Bocche di Cattaro3r'

Le divisioni feudali sorte alla metd del XfV sec. sottoposero Lezhaalla

signoria dei Dukagi n eTazadrima a quella deizahariaj. L'influenza di queste

grindi famiglie feudali sr fece sentire anche in seno a1la vrta del1a chiesa' A

Lerhue a Dagno si segnalano contemporaneamente due vescovi che esercitano

1a loro funzrone parall"e1amente33. Tuttavia, gid nella seconda metd del XIV sec'

" Meksi, 2004, p. 68.to Shrfluy, 1916,p 232'Cf' anchelanotanr' 4',o it unuy, 19,,6, p 244. Cf . anclie la nota nr. 4. Il nome dcl vescovo Glo'anni

Lourlis d stato tratto dalla serie episcopale riporlata in A.Alb. Il' indeksi, p' 263-264'rr Jiredel<, 1916, P' 123.tt A.Alh, ll.2q6...snuRoy,lgl6,p.246.Perquestoproblemavedlanchelaiistade]lanota

seguente.

arclo siorico sr.rlla diffusiorre del cristiane'i':l]o. '.']1n'ituu'ion

"to Gezim Hoxha

la struttura ecclesiastica si assesta definitivamente. Anche la serie episcopale di

Lezha, formulata in modo continuativo tra gli anni 1357 e 139730, sernbra

rispecchiare una situazione stabile della diocesi. Accanto a cid va notato che

dalla dioces i diLezhaproviene un certo numero di preti cattolici che svolgono

il loro ministero non solo nella loro regione, ma anche in altre zone pit o meno

lontane. Verso la fine del Xi[ sec., a Raguza d registrata la presenza di un

sacerdote di origine lezhanatt, mentre un secolo piir tardi, nell'anno 1385, un

ex-vescovo diLezhasi trova alla guida della parrocchia veneta di Treviso'u.

L'inquietante avvicinarsi del pericolo di un'invasione ottomana spinge

la maggior parte dei principi feudali albanesi a rivolgersi aYenezia in cerca di

protezione. Anche il casato dei Dukaglin segue questa politica, e, a cavallo tra

XIV e XV sec. gradualmente la citta' diLezhad consegnata alla Repubblica di

S. Marco. Immediata d la ripercussione sulla distribuzione delle cariche

ecclesiastiche. I1 31 agosto 1402,i|doge di Yeneziae i suoi consiglieri danno i1

loro parere circa 7a nomina del vescovo di Lezhat' . Due anni dopo, papa

Innocenzo VII, conlettera inviata da Roma il 12 novembte 7404, concede al

vescovo diLezha,Andrea, il diritto di godere delle rendite della parrocchia di

S. Eufemia in Kallmet'8. Inoltre, ne]l'anno l44l l',abate del monastero di S.

Alessandro (Sh'Lledri) viene elevato alla cattedra vescovile di Lezha3e. Nel

corso del XV sec., quando ormai i turchi non erano piir solo una minaccia

al|'orizzonte, ma avevano gid intrappreso una serie di campagne belliche,

emerge, come mai prima, Taforzadel popolo albanese, unificato sotto la guida

del principe Gjergj Kastriot - Scanderbeg. L'al\eanzafu stipulata proprio nella

cittd di Lezhadove il 2marzo 7444 siradund 1'assemblea dei principi albanesi.

" A. Alb II, indice, p.263-264: Jacobus (1357); Burchardus (1358-1369);

Dionysius (+ ante 1369); et Johannes (+ ante 1370); Dominicus Progoni (1369-1372); et

Johannes Lourlis, Niger alias Lursi (1370-1372) intrusus et (?) Johannes Hueti de Cadomo

(1370); Gregorius Laurenti (1373-1385 ?); Martinus (?) (1392); Petrus (+ ante 1394);

Franciscus Petri (1394-1395); Andreas Rhegino (?) (+ 1397)'tt A.Alb, I, 658 nr. 3; Shuflay, 1916,p.266.36 Farlati, VII,319; SHUFLAY, 1916 .p'219." A.Alb,II, 555 ( 8 giugno 1395);A.S.V.Del.Miste'Sen.xYLl 661 (61), Doc' 101

(Venezia, 8 prill 1401), p. 182-183.

" A.S.V. Del. Miste. Sen, XLVI I 4l (42),Doc.250 (Venezia 31 agosto 1a0\p'330-33 i.

'n Shuflay, 1916, p. 273 (notanr.6).

Sguardo s

Dormodifichesuccessirt a

secoli succrdominio si'Nell'annoriflesso di qrisulta chiaqualifica disituazione c

natione AItquale maipe di Sapa rmomento cldel XV sec

vescovi di Ilocali cornfamiglie uprincipio &Pelesa e Par

cristiana cc

della gerarc

(1251), DriXIV sec. rilpalatiumq,sono piu tacomprato d

ot Jr,.F

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:ato chei'olgonoo meno

ra di un,1S5. un:r'i soru.

a spingecerca dital1o trarblica dicarichedanno il)o. papa

::.cede a1

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:ro di S.

ratn. Nelninacciarelliche,1a guidarno nellarlbanesi.

:S-1369);-1i:72); et

: Cadomo::e 1394);

. Doc. 101

: 1-102) p

Sguardo storico sulla drffusione del cristianesimo e sulla situazione ecclesiastica... 7l

Dopo la conquista turca, inevitabilmente, si verifica una serie dimodifiche nell'assetto e nel numero delle sedi eprscopali. Nei decessisuccessivi aicune di esse scompaiono definitivamente senza lasciare traccia neisecoli successivi. Per quanto riguarda la nostra diocesi nei primi anni de1 nuovodominio si verifica 1'allontanamento delle gerachie ecclesiastiche dalla crttd.Nell'anno 1478 ll vescovo diLezha pone la sua residenza a Kallmetoo. rriflesso di questo indebolimento e del peggioramento della situazione generalerisulta chiaro in un documento del 1492, quand,o ia diocesi djLezhariceve laqualifica di "titularis ecclesia in partibus infidetium"''. come esempio di unasituazione divenuta assai precaria si puo portare il caso di Giovanni de Stymai,natione Albano, arciprete di Monte Milone, nominato vescovo di Lezha, ilquale mai potd recarsi in Mirditaa2. Tre anni piu tardi (151g) i vescovi dil_ezhae di Sapa vengono esortati ad avvicinarsi maggiormente alle loro sedi, dalmomento che coid si trovano ancoramolti sacerdoti e laici cristianiot. Alla finedel XV sec. e durante secolo successivo, in una situazione irta di difficoltd, ivescovi diLezha sono scelti ancora tra i membri delle grandi famiglie feudaiilocali come i Sumaj, i Dukagini e i Jonimajo' (fig. 6). proprio da questefamiglie aristocratiche albanesi legate aLezha, tra la fine aei xvr sec. e ilprincipio del XV[, faranno la loro comparsa alcuni rampolli, come TommasoPelesa e Paolo Dukagini, come promotori delle sollevazioni della popolazionecristiana contro l'occupante turco. A loro fianco non mancavano esponentidel1a gerarchia ecclesiastica, tra cui anche il vescovo diLezhaot.

Di alcune citta' dell'Albania settentrionale, come per esempio Scutari(1251), Drivasto (125r e 1397) e Dulcigno (125g) le fonti storiche del XIIIeXrv sec. riferiscono dell'esistenzadelpalazzo episcopale (domus episcopalis,palatium episcopatus). Per quanto riguarda Lezhale testimonian ze circaun talesono pit tardive. Alf inizio del XVII sec. Benedetto orsini informa di avercomprato dai frati "una casa per la residenza del vescot,o gia che qttella che

a0Jiredek, 1916,p. 124; Shuflay, 1916, p.220; Shuflaj, 2002,p.209.- Farlati, VII,319; Shuflay, 1916, p.220; Shuflaj, 2002,p.209.o'Shuflay. 1916,p.250.

o' Fariati, V 11. 247, 265, 280; Shufl ay, 1 9 1 6, p. 22 1 ; Shufl ay, 2002, p. 209.'" Shuflay, 1916.p.249.-' Shuflaj. 2002. p. 65-68.

,lr

Gdzim Hoxha72

vi era prima era '.. stata occupata da Turchi"'u' Anche Farlati (XIX sec') ce ne

conserva noliziaa' .

Lasituazionegeneraledellediocesicattolichedurantelaprimametddel XVII sec. ci d b"" iii;;;;; J"ii. i.r^ri"ni che alcuni ecclesiastici inviano

aila Santa Sede. Si t aiiu ,ispettivamente delle relazioni di Marino Btzzt"

arcivescovo di Antivaii"A6'1, ;l Yutl.u:o Bolizza (1614)' di Pietro Budi

(1.621) di Domenic" A"d;;;i 0623)'di Renedetto oisini' vescovo dtLezha

11629) di Mark Sk"":;;;;o JtAfUu"o (1636' 1631 ' 1641e dopo 111644)'

Fran Bardhi, .''"r.o.lo ";it;;'af.';btro e maggio )637.; 1641), di fra

cherubino, viceprei-etto J"il",iirrilni francesca"."da:a) e di GiorgioBardhi,

arcivescovo di Anti;;;iiiz:-irj. oi rilievo anche la relazione del Gaspart

(1671). per quanto concerne la situazione generale .".1o :luto

degli edifici

ecclesiastici di questo periodo, riveste un"ualor" del tutto particolare la

relazionediBenedettoOrsini'QuestovescovodiLezha'oltreadoffrirclunoanorama realistico del tempo, ci fornisce una lista dettagliata delle chiese

ili;';il ; ;i ;;ll; gg' della'd iocesi' La maggior parte dt :,':=, l:ot

fi ci d i culto

d tuttora identificadil., ##;";;;;i;;i;'"'ii "o" ci rimangono indizi

sufficien[, esta Diocesl _ scrive orsini - che si divide in due parti, ciod una

soggetta d Turchi "nJi-pioni,

et l,altra nemica de Turchi che d Montuosa ..' et

ho trovato in essa '*i'ti iiiittiani di rito Romano".'""' L- :-

Tralemolteinformazionitrasmessesonodiuncertointeresseanchequelle riguardanti l'"orrt u.titra la diocesi di Albano e quella di Lezha per

1''appartenenru di al*:"" p"t"ttfti" di confine' Pare che questa contesa fosse

abbastanzaantica, aui *o'nt"to 'ttt to*pui" nelle fontl nn aat l407oe

'per poi

proseguire a fasi attJne'ii* "i1+ls'0, "

iiur..r,dersi due secoli pii tardi, negli

anni ,30 del XVll sec. per quanto ,iguurdu qu"stlultima fase. cheva dal 1636 al

1637, siamo ben inllrmaiituff . letiere del vescovo di Albano, Marco Scura e

dell'arcivescovo di e"ti".i Giorgio Bardhi,5'. Solo nel 1638 questo conflitto

ao Orsini, 1629.31' l66v' P' 401 '

" e.eil'r,200, Farlati vti,:ae; Shuflay' 1916' p' 251'

a8 Orsini, 1629, 31, 166, P' 399'on Shuflay, 1916,P.259'

" il;fr;;, 1916, p 274' cf ' anche le note nr' 3 dhe 4'

'' skura, 1636, Doc,2, p. i;;;;;hi' 1636' Doc' 3' p' 17; Skura' 1637 'Doc'23'p'

69.

Sgu:::

troverA lsono u}palroc-clsoluziordi Sapachiaram

primo Cgennaiocome a0

importaproblenancheriguardralbane*scolasti,Concilirnel 187-

valorietnogra:sguardocristianrnel1a dcompletriguard:monumdopo a'

villaggichiese rcon leinvestigche il pnon lo c

sec.) ce ne

lnma metirrcr inr,ianotno Brzzi,'ietro Budio dr Lezhan11 1644),i1,1. di fragio Bardhi,e1 Gaspari

rgli edificiricolare laotlnrci un

lelle chiesetrci di cultorono indizi

ti. ciod tma,ttluosa ... et

resse ancheL Lezha perrntesa losse_t-". per poir tardr. neglir dal 1636 alr!-o Scura e;ro conflitto

l-- Doc 23,p.

Sguardo storico sulla diffusione del cristianesimo e sulla situazione ecclesiastica... T3

troverd una composizione definitivas'. Anche tra le diocesi di Lezha e Sapa nonsono mancate controversie, sempre a causa dell'appartenenza di alcuneparocchie di confine. Sembra che anche questo contenzioso trovi unasoluzione nel 1638, quando il vescovo dtLezha,Benedefto Orsini e il vescovodi Sapa, Fran Bardhi, il 20 apriie, siglano un accordo in cui si definisconochiaramente i confini tra le due diocesitt.

Tale, dunque, d la situazione ecclesiastica nei decenni che precedono ilprimo Concilio Regionale Albanese, che fu celebrato nella chiesa di Mergi il 14gennaio 1703, sotto il pontificato di Clemente XI, papa di origine albanese,come anche la maggior parte dei vescovi convenuti5a. Questo Concilio fuimportante non soio per quanto riguarda iproblemi dt organizzazione ecclesiastica, maanche per le importanti decisioni preseriguardo a1la conservazione della linguaalbanese e circa lo sviluppo delf istruzionescolastica in Albania. Ii documento finale delConciho Albanese, edito nel 1706 e ristampatonel18l2 rn latino e in albanese condensa in sd

valori storici, linguistici, culturali edetnografici di tutto rilievo. I1 nostro brevesguardo storico sulla diffusione delcristianesimo e sulla situazione ecclesiasticanella drocesi di Lezha, richiede di esserecompletato, ora, con la documentazioneriguardante la concreta situazione odiema deimonumenti storici di culto. A questo proposito,dopo aver reaTizzato, tanto in cittd che neivillaggi, una impegnativa ricerca di tutti i resti di Fig.6.Frontispiece tlella printera

chiese non possiamo che concordare pienamente pubblicazione del Concilio di

con le pirole di M. Shuflaj, puntiglioso Arbdr

investigatore delle fonti e dei documenti della storia d'Albania, il quale affermache il panorama medioevale albanes e " era pieno di chiese e monasteri. Questonon lo constatiamo solo dallefonti, chefiltrano con parsimonia dal Medioevo,

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' . !!t!tr r "i!, -!.r* i,rn-

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52 Farlati, VII,t'Cordignano,

L Ordrgnano,

203; Shuflay, 1916, p. 259.I, l933, p.243.|t,1934,p.234.

74 G€zim Hoxha

ma anche dai numerosi ruderi di chiese medioevali, da documenti

come pure clalla nomenclatura topografica"ss '

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