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1. I modelli atomici Il 1nodello atomico a cui oggi ci riferiamo è l'ultin1a tapp a di diverse ipotesi 1 :hc , ..;1..mo sta te avanzate, a partire dal V secolo a.e. Già Democrito e altri filosofi gre ci avevano parlato di aton10, che in greco significa indivisibile, per teorizzare che la n1 ateria fosse cos tituita da particelle piccolissime e indivisibili, 1na con la possibilità che fossero d ifferenti per fo rma e dimensioni. Poi, fino all'inizio dell'Ottocento non si conos cono pr opost e di t eorie o di mo- delli atomici. Vediamo, in successione, come si è poi arri vati al modello attual e di atomo. John Dalton, nel 1808, fu il primo che, in era 1noderna, te ntò di fornir e un 1 node llo ato- n1ico e parlò degli atomi come piccole palline sferiche, indi visibili e diver se da un elemento all'altro; cioè, elementi diversi sono formati da atomi diversi che non po sso no t rasf orm arsi gli uni negli altri. J.J. Thomson, fisico inglese (1856-1940), nel 1897 intuì che l'atomo non fosse indi visibil e, ma ipotizzò che fosse una sfera omogenea di elettricit à po sitiva, nella qu ale s on o imm erse delle cariche negative, gli elettroni. Si pensi a un panetton e di forma sferica la cui pa sta rappresenta la positività e l'uvetta gli elettroni. Il modello di Thomson, infatti, è noto come n1odello a panettone. Ernest Rutherford, chimico e fisico neozelandese (1871-1937) , nel 1911 s perimentò e te- orizzò che la carica positiva (protoni) e la massa (neutroni e protoni) dell' atomo fosse con- centrata in una zona estremamente piccola (nucleo) e che gli elettroni ruotassero attorno al nucleo in orbite ellittiche, come i pianeti intorno al Sole (modello planetario , fig. 1), emet- tendo sempre energia sotto forma di radiazioni. Gli elettroni sono in numero tale da equili- brare le cariche positive. A Rutherford va il merito di aver proposto il primo modello atomico vero e proprio dimostrandolo sperimentalmente. Fig. 1. Mode ll o atom ico di Rutherford.

1. I modelli atomici...1. I modelli atomici Il 1nodello atomico a cui oggi ci riferiamo è l'ultin1a tappa di diverse ipotesi 1:hc ,..;1..mo state avanzate, a partire dal V secolo

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  • 1. I modelli atomici Il 1nodello atomico a cui oggi ci riferiamo è l'ultin1a tappa di diverse ipotesi 1:hc ,..;1..mo state avanzate, a partire dal V secolo a.e. Già Democrito e altri filosofi greci avevano parlato di aton10, che in greco significa indivisibile, per teorizzare che la n1ater ia fosse costituita da particelle piccolissime e indivisibili, 1na con la possibilità che fossero d ifferenti per fo rma e dimensioni. Poi, fino all'inizio dell'Ottocento non si conoscono proposte d i teorie o di mo-delli atomici. Vediamo, in successione, come si è poi arrivati al modello attuale di atomo.

    John Dalton, nel 1808, fu il primo che, in era 1noderna, tentò di fornire un 1nodello ato-n1ico e parlò degli atomi come piccole palline sferiche, indivisibili e diverse da un elemento all 'altro; cioè, elementi diversi sono formati da atomi diversi che non possono t rasformarsi gli uni negli altri.

    J.J. Thomson, fisico inglese (1856-1940), nel 1897 intuì che l'atomo non fosse indivisibile, ma ipotizzò che fosse una sfera omogenea di elettricità positiva, nella quale sono immerse delle cariche negative, gli elettroni. Si pensi a un panettone di forma sferica la cui pasta rappresenta la positività e l'uvetta gli elettroni. Il modello di Thomson, infatti, è noto come n1odello a panettone.

    Ernest Rutherford, chimico e fisico neozelandese (1871-1937) , nel 1911 sperimentò e te-orizzò che la carica positiva (protoni) e la massa (neutroni e protoni) dell 'atomo fos se con-centrata in una zona estremamente piccola (nucleo) e che gli elettroni ruotassero attorno al nucleo in orbite ellittiche, come i pianeti intorno al Sole (modello planetario, fig. 1), emet-tendo sempre energia sotto forma di radiazioni. Gli elettroni sono in numero tale da equili-brare le cariche positive. A Rutherford va il merito di aver proposto il primo modello atomico vero e proprio dimostrandolo sperimentalmente.

    Fig. 1.

    Mode llo atom ico di Rutherford.

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  • 2. Il modello atomico moderno Oggi si rappresenta l'atomo con un nucleo che contiene i protoni (particelle cariche positiva-mente) e i neutroni (particelle prive di carica), e con elettroni (particelle di carica negativa) che girano intorno al nucleo secondo tutte le direzioni dello sp azio. La massa dell'atomo risiede nel nucleo: infatti gli elettroni non determinano la massa dell 'atomo, perché molto più piccoli rispetto ai protoni e neutroni (tab. 1).

    Particella Massa (g)

    protone 1,673 . 10-24

    neutrone 1,675. 10-24

    elettrone 9,109 . 10-28

    L'identità di un atomo è fornita dal numero di massa (A) che è la somma dei protoni e dei neutroni contenuti nel nucleo e dal numero atomico (Z) che è il numero dei protoni del nucleo. In un atomo neutro protoni ed elettroni sono in ugual numero. II numero di massa e il numero atomico si scrivono a sinistra del simbolo dell 'elemento, rispettivamente in alto (apice) e in basso (pedice). Quando vedi scritto, per esempio,

    1~ C, significa che l'atomo di carbonio ha numero atomico

    6 e numero di massa 12. In altre parole significa che la somma dei protoni e dei neutroni è 12. In un atomo neutro:

    numero atomico = nun1.ero protoni = numero elettroni numero di massa = nun1.ero protoni + numero neutroni nu1nero neutroni = numero di massa - nu111ero protoni

    Per esempio, devi calcolare il numero di protoni, elettroni e neutroni dell'atomo di rame: 29 è il numero atomico e quindi corrisponde al numero di protoni ma anche, essendo l'atomo neutro, al numero di elettroni. Per calcolare il numero di neutroni conoscendo il numero di massa che è 63, basta sottrarre i protoni dal numero di massa, cioè 63 - 29 = 34 (numero neutroni).