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ANNO XXX N° 1 - 20 Gennaio 2013 1.00 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno L’Ancora ha bisogno di voi, contiamo sui vostri abbonamenti! basta versare 30 (abbonamento ordinario) oppure 50 (Abbonamento sostenitore) sul nuovo C.C.P . n. 11886637 intestato a: L’ANCORA VIA FORTE, 16 - S. Benedetto del tronto - Causale: ABBONAMENTO segue a pag. 2 ANNO FEDE 2012 2013 DELLA “Questa festa non è tanto il cambiamento della numerazione degli anni, da esorcizzare con riti superstiziosi ridicoli e privi di valore. Dice invece un passaggio di tempo, vive una fine ed apre un inizio, coglie la fragilità dell’es- sere, sente il peso del divenire dentro un destino. Questo nostro destino, se pensato cieco, rimane vuoto, si presenta oscuro e provoca solo tristezza, per- ché sentiamo che il tempo ci viene rubato e non torna più indietro. Se invece è creduto luminoso e provvidente, allora il destino è sì qualcosa di misterioso, ma è soprattutto affascinante, perché apre orizzonti nuovi e lascia intrave- dere libere possibilità, con le quali donare se stessi e trovare speranza e gioia. È per questo motivo che una volta tutte le feste erano sacre e belle, men- tre oggi forse si presentano ricche di cose, ma dietro le musiche e le allegrie frequentemente sono di fatto vuote, noiose e tristi. L’Anno della fede, che stiamo vivendo, è la rinnovata occasione per ren- dere più viva la nostra fede in Lui, il Signore. E perché questa nostra fede sia viva e non abortisca, generando nulla, mettiamo in pratica le opere della nostra fede. Viviamo il Vangelo di Gesù. La Vergine Maria, Madre di Dio, ci accompagni nel cammino di questo anno nuovo.” (Dall’omelia del 31 dicembre 2012) + Gervasio Gestori Vescovo In Lombardia, dove l’impegno delle forze politi- che è maggiore per il duplice voto e per l’impor- tanza della Regione, il Consiglio episcopale così si è espresso:«Di fronte alla tentazione molto dif- fusa del disimpegno e del disinteresse sui temi del bene comune e delle scelte che lo realizzano e go- vernano, è necessaria e urgente l’opera educativa delle comunità cristiane affinché solleciti tutti alla partecipazione attiva e responsabile a questi ap- puntamenti elettorali attraverso un’adeguata in- formazione su programmi e candidati, l’esercizio del proprio voto, l’impegno attivo di un numero sempre maggiore di laici cristiani nell’attività am- ministrativa e politica. A nessuno deve sfuggire l’importanza dell’esercizio del diritto-dovere del voto responsabilmente espresso: con esso si con- corre a determinare l’indirizzo politico del pro- prio Stato e della propria realtà locale. Per questo motivo il Consiglio episcopale si augura che il confronto tra parti sia sereno e leale, si svolga su programmi ben articolati, in modo che gli elettori siano messi nella condizione di compiere la scelta che giudicano più valida». Per quanto riguarda l’interesse al voto, dalle nostre parti, non è mi- gliore, basta entrare in un qualsiasi bar o altro luogo di ritrovo, per avvertire una resistenza, direi quasi un astio, verso il voto, che dovrebbe preoccupare la classe politica. Da molti mesi, a buona ragione, c’è un’inquietudine diffusa per un futuro incerto che continua a mietere vittime di la- voro, riducendo sem- pre più le famiglie che hanno denaro suf- ficiente per arrivare a fine mese. Su questo malessere i nostri politici conti- nuano con le solite promesse che ci riportano al panem et circenses. Se poi i soliti giochi non dovessero bastare sono disposti a trasformarsi in showmen in spettacoli che vanno alla nostra fanciullezza, quando per rinfacciarsi le proprie “pulizie” le comari bastava che sollevassero le lunghe sottane. Spesso mi chiedo quale stima la classe politica ha di noi elet- tori. Basta un minimo di discernimento per capire che l’arida politica di muro contro muro verso la quale si sta ritornando, ci porterà a far sigillare i televisori a salvaguardia del nostro sistema ner- voso. Almeno in questo potremo risparmiare. In queste settimane pensiamo di fare quattro chiac- chiere sulla Dottrina Sociale della Chiesa per av- viarci al voto con consapevolezza. Attingeremo al “Compendio”i temi della cittadinanza attiva e del bene comune per affrontare al meglio il com- pito, che è di ciascun cristiano, di offrire il proprio contributo “per una società a misura d’uomo, della sua dignità, della sua vocazione”. EBREI - CRISTIANI Per la famiglia e la libertà Giornata del dialogo ebraico-cattolico (17 gennaio) e Settimana di preghiera per l’unità (18-25 gennaio) Ebrei e cattolici parleranno di famiglia e del vincolo “fedele e definitivo” tra un uomo e una donna. I cristiani invece puntano ad un impegno per la giustizia e la pace, per la costruzione di una società dove sono bandite una volta per tutte ogni forma di discriminazione soprattutto quella subita a causa dell’apparte- nenza religiosa. Verso le elezioni: alle comunità cristiane un supplemento di discernimento di Pietro Pompei SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

ANNO XXX N 1 20 Gennaio 2013

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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ANNO XXX N° 1 - 20 Gennaio 2013 € 1.00

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

L’Ancora ha bisogno di voi,contiamo sui vostri abbonamenti!basta versare € 30 (abbonamento ordinario)

oppure € 50 (Abbonamento sostenitore)

sul nuovo C.C.P. n. 11886637 intestato a: L’ANCORA

VIA FORTE, 16 - S. Benedetto del tronto - Causale: ABBONAMENTO

segue a pag. 2

ANNO FEDE 20122013

DELLA

“Questa festa non è tanto il cambiamento della numerazione degli anni,da esorcizzare con riti superstiziosi ridicoli e privi di valore. Dice invece unpassaggio di tempo, vive una fine ed apre un inizio, coglie la fragilità dell’es-sere, sente il peso del divenire dentro un destino. Questo nostro destino, sepensato cieco, rimane vuoto, si presenta oscuro e provoca solo tristezza, per-ché sentiamo che il tempo ci viene rubato e non torna più indietro. Se inveceè creduto luminoso e provvidente, allora il destino è sì qualcosa di misterioso,ma è soprattutto affascinante, perché apre orizzonti nuovi e lascia intrave-dere libere possibilità, con le quali donare se stessi e trovare speranza e gioia.

È per questo motivo che una volta tutte le feste erano sacre e belle, men-tre oggi forse si presentano ricche di cose, ma dietro le musiche e le allegriefrequentemente sono di fatto vuote, noiose e tristi.

L’Anno della fede, che stiamo vivendo, è la rinnovata occasione per ren-dere più viva la nostra fede in Lui, il Signore. E perché questa nostra fedesia viva e non abortisca, generando nulla, mettiamo in pratica le opere dellanostra fede. Viviamo il Vangelo di Gesù.

La Vergine Maria, Madre di Dio, ci accompagni nel cammino di questoanno nuovo.” (Dall’omelia del 31 dicembre 2012)

+ Gervasio Gestori

Vescovo

In Lombardia, dove l’impegno delle forze politi-che è maggiore per il duplice voto e per l’impor-tanza della Regione, il Consiglio episcopale cosìsi è espresso:«Di fronte alla tentazione molto dif-fusa del disimpegno e del disinteresse sui temi delbene comune e delle scelte che lo realizzano e go-vernano, è necessaria e urgente l’opera educativadelle comunità cristiane affinché solleciti tutti allapartecipazione attiva e responsabile a questi ap-puntamenti elettorali attraverso un’adeguata in-formazione su programmi e candidati, l’eserciziodel proprio voto, l’impegno attivo di un numerosempre maggiore di laici cristiani nell’attività am-ministrativa e politica. A nessuno deve sfuggirel’importanza dell’esercizio del diritto-dovere delvoto responsabilmente espresso: con esso si con-corre a determinare l’indirizzo politico del pro-prio Stato e della propria realtà locale. Per questomotivo il Consiglio episcopale si augura che ilconfronto tra parti sia sereno e leale, si svolga suprogrammi ben articolati, in modo che gli elettorisiano messi nella condizione di compiere la sceltache giudicano più valida». Per quanto riguardal’interesse al voto, dalle nostre parti, non è mi-gliore, basta entrare in un qualsiasi bar o altroluogo di ritrovo, per avvertire una resistenza,direi quasi un astio, verso il voto, che dovrebbepreoccupare la classe politica. Da molti mesi, abuona ragione, c’è un’inquietudine diffusa per un

futuro incerto che continua amietere vittime di la-voro, riducendo sem-pre più le famiglieche hanno denaro suf-ficiente per arrivare afine mese. Su questomalessere i nostri politici conti-nuano con le solite promesse che ciriportano al panem et circenses. Se poi i soliti giochi non dovessero bastare sonodisposti a trasformarsi in showmen in spettacoliche vanno alla nostra fanciullezza, quando perrinfacciarsi le proprie “pulizie” le comari bastavache sollevassero le lunghe sottane. Spesso michiedo quale stima la classe politica ha di noi elet-tori. Basta un minimo di discernimento per capireche l’arida politica di muro contro muro verso laquale si sta ritornando, ci porterà a far sigillare itelevisori a salvaguardia del nostro sistema ner-voso. Almeno in questo potremo risparmiare. Inqueste settimane pensiamo di fare quattro chiac-chiere sulla Dottrina Sociale della Chiesa per av-viarci al voto con consapevolezza. Attingeremoal “Compendio”i temi della cittadinanza attiva edel bene comune per affrontare al meglio il com-pito, che è di ciascun cristiano, di offrire il propriocontributo “per una società a misura d’uomo,della sua dignità, della sua vocazione”.

EBREI - CRISTIANI Per la famiglia e la libertà

Giornata del dialogo ebraico-cattolico (17 gennaio) e Settimana di preghiera perl’unità (18-25 gennaio) Ebrei e cattolici parleranno di famiglia e del vincolo “fedele edefinitivo” tra un uomo e una donna. I cristiani invece puntanoad un impegno per la giustizia e la pace, per la costruzione diuna società dove sono bandite una volta per tutte ogni forma didiscriminazione soprattutto quella subita a causa dell’apparte-nenza religiosa.

Verso le elezioni: alle comunità cristiane un supplemento di discernimento

di Pietro Pompei

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Page 2: ANNO XXX N  1  20 Gennaio 2013

COMUNICATO DELLA CURIAIl Vescovo Diocesano

S.E. Mons. GERVASIO GESTORIcon Decreto del 2 gennaio 2013 (Prot. n. 1/2013)

ha prorogato, fino a nuova disposizione, i sotto elencati Organismi diocesani:

- Consiglio affari economici- Consiglio di Amministrazione dell’Istituto sostentamento Clero- Collegio dei Consultori.

Anno XXX

20 Gennaio 2013

2PAG

continua dalla prima pagina

Domenica 20 gennaioOre 11.00 Montemonaco

S. Messa, per S. Sebastiano

Giovedì 24 gennaioOre 11.00 S. Benedetto Tr.

Caritas Diocesana: S. Messa e incontro con i Giornalisti, nella festa del Patrono S. Francesco di Sales

Domenica 27 gennaioOre 11.00 S. Benedetto Tr. - Abbazia:

S. Messa, con la partecipazionedel Concerto Bandistico di S. Benedetto del Tronto

Incontri Pastorali del Vescovo

DUrante la SettIMana 20 - 27 GennaIo 2013

Gennaio è il mese del dialogoperché il 17 si celebra la Gior-nata del dialogo ebraico-catto-lico e quest’anno sulla sciadell’approfondimento delleDieci Parole, è la volta del co-mandamento “Non commettereadulterio”. Subito dopo si cele-bra dal 18 al 25 la Settimana dipreghiera per l’unità dei cri-stiani. Quest’anno il testo origi-nario della Settimana è stato preparato dalloStudent Christian Movement of India (SCMI),che ha scelto di prendere in considerazione la re-altà dei Dalit. Sono “i fuori casta” del sistema so-ciale e religioso induista dell’India, e pur godendooggi di nuove legislazioni, sono spesso vittime diemarginazione e abusi, politicamente sotto-rap-presentati, sfruttati economicamente e soggiogaticulturalmente. I cristiani dell’India sono in mag-gioranza Dalit. Il messaggio per le Chiese in Italia. Anche que-st’anno la Settimana è presentata alle chiese e co-munità ecclesiali presenti nel nostro Paese dailoro rispettivi responsabili in un messaggio co-mune scritto da mons. Mansueto Bianchi, a nome

della Conferenza epi-scopale italiana, dalPastore MassimoAquilante, per la Fe-derazione delleChiese evangeliche edal Metropolita Gen-nadios, arcivescovoortodosso d’Italia e diMalta ed Esarca perl’Europa Meridionale.

“È incontestabile – si legge nel messaggio - chela vera fede in Dio è inseparabile dalla santità per-sonale, come anche dalla ricerca della giustiziasociale”. Per i cristiani dunque, “camminareumilmente con Dio” significa anzitutto “cammi-nare in solidarietà con coloro che lottano per lagiustizia e la pace, e condividere la sofferenza ditutti, attraverso l’attenzione, la cura e il sostegnoverso i bisognosi, i poveri e gli emarginati”.“Camminare con Dio – incalzano i leader delleChiese – significa camminare oltre le barriere,oltre l’odio, il razzismo e il nazionalismo che di-vidono e danneggiano i membri della Chiesa diCristo”

DIALOGO E PACENon è una scelta ma una necessitàBenedetto XVI indica ai leader nazionali e internazionali l’unica strada per co-struire il futuro del mondoÈ, come sempre, un bi-lancio in chiaroscuro,quello che il Papa trac-cia al Corpo diploma-tico, ricordando le sfidee i problemi delle rela-zioni internazionali al-l’inizio del nuovo anno.Ma è sempre un messag-gio fiducioso, come aproposito di quello cheresta uno dei nodi cru-ciali del sistema degliequilibri mondiali: “Ge-rusalemme, diventa ciòche il Tuo nome signi-fica! Città della pace enon della divisione; profezia del Regno di Dio e non messaggio d’instabilità e di contrapposi-zione!”. Gerusalemme simboleggia qui tutti i problemi dell’area medio-orientale, ma anche del-l’Africa, che Benedetto XVI passa puntualmente in rassegna: “In un mondo dai confini semprepiù aperti, costruire la pace mediante il dialogo non è una scelta, ma una necessità”. Nello stessotempo - il riferimento è al Nordafrica e alle tendenze islamizzanti, ma vale a tutto campo - “èprioritaria la collaborazione di tutte le componenti della società e a ciascuna deve essere garantitapiena cittadinanza, la libertà di professare pubblicamente la propria religione e la possibilità dicontribuire al bene comune”. La libertà religiosa - lo ribadisce costantemente il Papa - è la basedelle libertà e dunque della pace.Realistica nell’analisi infatti e misurata nelle iniziative, oltre che riservata (non c’è nessun accennoall’Estremo Oriente nel discorso pontificio), la diplomazia del Papa guarda però sempre avanti, esempre all’essenziale. Così a proposito del circuito necessario tra “la verità, la giustizia e la pace”,che insieme si tengono, perché “la pace non sorge da un mero sforzo umano, bensì partecipa del-l’amore stesso di Dio”. In questo senso la rinnovata, precisa e circostanziata condanna del fonda-mentalismo, come “falsificazione della religione stessa”, si accompagna alla precisarivendicazione della libertà religiosa, perché “è proprio l’oblio di Dio, e non la sua glorificazione,a generare la violenza”.Sia quella virulenta ed esplicita contro i cristiani, ricordata con parole esplicite e dolenti, che leviolenze civili, che le più sottili violenze ideologiche. Infatti, “soprattutto nell’Occidente, vi sononumerosi equivoci sul significato dei diritti umani e dei doveri ad essi correlati. Per essere auten-tica, la difesa dei diritti deve, al contrario, considerare l’uomo nella sua integralità personale ecomunitaria”. Ecco le parole a difesa della vita, le parole ferme sull’aborto e l’eutanasia, l’appelloall’impegno per l’educazione, a tutti i livelli, per la qualità personale, per cui “è urgente formarei leaders, che, in futuro, guideranno le istituzioni pubbliche nazionali ed internazionali”.Spiccano così anche le parole sulla giustizia sociale: “Se preoccupa l’indice differenziale tra itassi finanziari, dovrebbero destare sgomento le crescenti differenze fra pochi, sempre più ricchi,e molti, irrimediabilmente più poveri. Si tratta, insomma, di non rassegnarsi allo “spread del be-nessere sociale”, mentre si combatte quello della finanza”. E anche su questo c’è molto da fare.

Francesco Bonini

EBREI - CRISTIANI Per la famiglia e la libertà

Giornata del dialogo ebraico-cattolico (17 gennaio) e Settimana di preghiera per l’unità(18-25 gennaio)

SAN BENEDETTO DELTRONTO - Oltre ad essere il Bat-tesimo di Nostro Signore Gesù Cri-sto, la prima domenica dopol’Epifania è anche nota per la“Giornata Mondiale del Mi-grante e del Rifugiato”, istituitanel 1914 da Papa Pio X a valenzanazionale, per poi divenire in stretto senso “mon-diale”, all’insegna di un “pellegrinaggio di fede edi speranza” ai sensi del Messaggio del SantoPadre Benedetto XVI che ha caratterizzato l’edi-zione 2013. L’incontro diocesano promosso dallalocale sezione CARITAS, in collaborazione conl’associazione GIARDINI SAN MICHELE,L’ASSOCIAZIONE MISSIONARIA ALOE EDAL PERIODICO D’INFORMAZIONE “IO ECAINO”, realizzato dai detenuti della Casa Circon-dariale di Ascoli Pi-ceno, ha riempitoquesta umida dome-nica di metà gennaionel segno della mul-tietnicità e della mul-ticulturalità. È statauna grande occasionedi fraternizzazionefra “nativi e nuovicittadini”, grazie ad un evento che ha visto in primoluogo la lettura delle preghiere interconfessionali ein secondo luogo un’interessantissima e partecipatatavola rotonda, che ha visto l’illustre presenza dellagiornalista-documentarista Raffaella Milandri, cheha manifestato grande interesse e curiosità nel co-noscere le storie dei presenti, senza dimenticarel’aspetto nostalgico che hanno i migranti, che la-sciano riti e tradizioni dei paesi d’origine per ade-guarsi al contesto occidentale in cui purtroppoqueste persone vengono spesso trattate in modoamorale. La tavola rotonda ha visto la partecipa-zione di altre personalità quali il Sostituto Procura-tore del foro di Ascoli Piceno Ettore Picardi e delpresidente della Caritas Diocesana Don UmbertoSilenzi, che oltre alla Miliandri hanno commentatoe ascoltato con attenzione le toccanti testimonianzedei migranti presenti in sala, in particolare Rodolfo

capofamiglia Peruviano e il giovane Aldo, che dopoanni difficili sta compiendo con successo il percorsodi riabilitazione. Dopo un pranzo variopinto di tipi-cità etniche, il pomeriggio si è aperto all’insegnadella festa con un itinerario giubilare tra canti, fol-clore, musiche e danze che fanno l’identità dellemolteplici culture presenti. La celebrazione eucari-stica presieduta da Don Luis Sandoval Vegas, par-roco della parrocchia ripana Madonna di Fatima ereferente diocesano dei Migrantes, ha sancito l’epi-

logo di questa gior-nata, svoltasi nelrinnovato centroCaritas di via Ma-donna della Pietànel quartiere sanbe-nedettese di Ponte-rotto; una giornatache ha visto la parte-cipazione del Ve-scovo S.E. Mons.

Gervasio Gestori, che ha parlato ai nostri microfoni.Riportiamo le parole del nostro Vescovo Mons.Gervasio Gestori: “Giornata dei Migranti, voluta

dalla Chiesa Italiana per dire che cosa? Che siamo

tutti pellegrini, ricchi di fede e di speranza. I mi-

granti ci richiamano tutto questo, la fede che ci

unisce, quella cristiana o comunque la fede che ci

rende fratelli e sorelle, perché figli di Dio e la spe-

ranza che non deve venir meno, perché è la nostra

forza. I cristiani fondino la speranza sulla fede e

quindi la certezza che il Signore ci accompagna

sempre e non ci abbandona mai. Una giornata im-

portante questa, per dirci l’accoglienza reciproca.

Un grazie convinto ai migranti perché hanno por-

tato in Italia lavoro, vita, fratellanza, accoglienza

e tradizioni. Il mio augurio a tutti, migranti e ita-

liani, buone cose ”. di Nicolas Abbrescia

Diocesi: la 99esima giornata del Migrante e del Rifugiato

Page 3: ANNO XXX N  1  20 Gennaio 2013

3Anno XXX

20 Gennaio 2013 PAG

Anno della Fede2012 2013

Parola del Signore2’ DOMENICA TEMPO ORDINARIO C

Dal VanGelo secondo GIoVannI

(LE NOZZE DI CANA). Dopo questo fatto,discese a Cafarnao insieme con sua madre,i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colàsolo pochi giorni. (GIoVannI 2,1-12)

Molteplici sono gli spunti di riflessione che sipotrebbero trarre da questo brano, a comin-ciare dal riconoscimento divino del valore delmatrimonio e della festa, all’intercessione diMaria, all’obbedienza di Gesù alla madre, lapotenza del Cristo, il vino nuovo come figuradello Spirito, Cristo sposo dell’umanità; maci soffermeremo sulla figura di Maria, analiz-zando lo scambio di battute fra Maria e Gesù.La Madonna, sempre attenta, si accorge chegli sposi sono in difficoltà per il fatto che illoro calcolo sul consumo di vino è stato difet-toso, (a causa degli amici di Gesù, robustipescatori ?) ed ora si trovano a corto di vinoda servire.Maria dice: NON hANNO PIù VINO.Questa espressione ci rivela fra le altre coseanche la storicità dell’avvenimento, poiché étipica della psicologia femminile: presentareil problema senza accennare alla soluzione.Quanti mariti avranno sentito le loro moglidire : non c’é luce in cucina (esposizione delproblema); ma probabilmente mai avrannosentito: c’è da cambiare la lampadina in cucina(risoluzione del problema); questo proprio per-ché é insito nella psicologia femminile, Marianon sfugge a questa logica e pone il problema.Gesù risponde con una frase di tipo id-iomatico, e non come potrebbe sembrare nellatraduzione con una frase irrispettosa; unatraduzione più assonante potrebbe essere:Madre ho capito, ma non ci posso fare niente,l’ora della mia rivelazione non é ancora ar-rivata. Maria, invece non si preoccupa diquesta ORA, sa solo che gli sposi sono in dif-ficoltà e bisogna aiutarli, e rivelando una fidu-cia senza fine nel Figlio, esorta i servi a fare

ciò che Gesù dirà loro. Gesù, rivelando la suapsicologia maschile si arrende alla volontàdella Madre (donna) che non accetta rifiuti. In-oltre come capiterà tante altre volte durante ilsuo ministero non può deludere una fede cosìforte e compie questo meraviglioso miracolocon cui manifesta la sua gloria e salva gli sposida una incresciosissima situazione, di cuiprobabilmente a Cana si sarebbe parlato permoltissimo tempo: un matrimonio senza vino.

Riassumendo: Maria attenta ai nostri bisogni,intercede presso il Figlio per le nostre neces-sità, e il Figlio (l’Obbediente) con la suapotenza, la sua generosità soddisfa le richiestedella madre e viene in nostro soccorso, nonsolo, egli nel suo grande amore ci dona tutto,anche se stesso, per salvarci.Preghiamo, tramite l’intercessione di Maria, ilSignore Gesù Cristo: Signore aumenta la nos-tra fede.

riccardo

PILLOLE DI SAGGEZA :PADRE GIOVANNI DICEVA: NON É CIÒChE MANGIAMO A NUTRIRCI , MA CIÒChE DIGERIAMO. NON É CIÒ ChEGUADAGNIAMO AD ARRICChIRCI, MAQUEL ChE RISPARMIAMO. NON É LAFEDE ChE PROFESSIAMO A SANTIFI-CARCI, MA QUELLA ChE METTIAMOIN PRATICA. (Dai Padri del deserto)

Leggiamo Mt 19,16-22. I momenti centralidel racconto sono le due risposte di Gesù:“Se vuoi entrare nella vita...” (19,17) e “Sevuoi essere perfetto...” (17.21). Anche questobrano ha una grande importanza per la dot-trina dei “consigli evangelici”, nella vita re-ligiosa maschile femminile.1. La domanda del giovane. Mt conclude ilbrano precedente dicendo che Gesù “andò

via di là”, senza dirci dove. “Ed ecco, un tale

si avvicinò e gli disse: ‘Maestro, che cosa

devo fare di buono per avere la vita eterna?”(Mt 19,17). In Mt questo individuo è allasincera ricerca di: “che cosa devo fare dibuono” (in Mc “buono” riguarda Gesù). Col-tiva nell’animo nobili sentimenti religiosi evuole portarli nel quotidiano. Addirittura,punta a ciò che è essenziale per l’esistenzaumana, cioè il conseguimento della “vitaeterna”. Egli si af-fida alla rivelazionedell’Antico Testa-mento che, circa unsecolo e mezzoprima di Cristo, haraggiunto la dot-trina della ricom-pensa nell’altromondo con la vitabeata. Fino a queltempo si ritenevache la ricompensafosse solo su questa terra, con la buona sa-lute, l’abbondanza di beni materiali e altro:“Sono stato fanciullo e ora sono vecchio: /non ho mai visto il giusto abbandonato / né i

suoi figli mendicare il pane” (Sal 37,25; silegga l’intero Salmo). Si credeva alla soprav-vivenza nell’al di là, ma era una sopravvi-venza senza premio e molto grama. Lapersecuzione del 167-164 a. C., quando la fe-deltà a Dio causava il martirio, cioè la priva-zione del sommo bene terreno qual è quellodella vita, crea negli ebrei perseguitati la con-dizione di ricevere la nuova rivelazione.Ecco il testo più antico: “Molti di quelli chedormono nella regione della polvere si risve-glieranno: gli uni alla vita eterna ... I saggirisplenderanno come lo splendore del firma-mento” (Daniele (12,2.3; cf 2Maccabei7,9.34). C’è, quindi, una “vita eterna”, dopoil martirio, dopo la morte, una vita illuminatadella visione di Dio.Ognuno di noi dovrebbe ripetere a sé stesso:che cosa sto facendo per avere la vita eterna?2. Gesù: Se vuoi entrare nella vita. “Gli ri-

spose: ‘Perché mi interroghi su ciò che è

buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare

nella vita, osserva i comandamenti’. 18Gli

chiese: ‘Quali?’. Gesù rispose: ‘Non uccide-

rai, non commetterai adulterio, non ruberai,

non testimonierai il falso, 19onora il padre

e la madre e amerai il prossimo tuo come te

stesso’” Mt 19,17-19).Gesù rimanda il giovane ai Comandamenti(Es 20,12-16). Ad essi aggiunge: “Amerai il

prossimo tuo come te stesso” che non è nel-l’elenco dei Comandamenti, ma si trova inLv 19,18, dove, però, “prossimo” equivale a“connazionale”. Gesù, pur riproducendo laformulazione del Levitico, di certo vuoledare a “prossimo” il significato nuovo che –come aveva insegnato nel Discorso dellaMontagna - include il nemico e il persecutore(Mt 5,43-47). Quindi, in modo delicato, Gesùincomincia a suggerire al giovane il nuovocomandamento, quello dell’amore.3. La richiesta di spiegazione. “Il giovane

gli disse: ‘Tutte queste cose le ho osservate;

che altro mi manca?’” (Mt 19,20). Ora Mt –e lui solo - qualifica ora quell’individuocome “giovane”; lo presenta ancora come di-

sponibile, chiedesolo “che altro mimanca”. 4. Gesù: Se vuoi

essere perfetto.

“Gli disse Gesù:

‘Se vuoi essere per-

fetto, va’, vendi

quello che pos-

siedi, dallo ai po-

veri e avrai un

tesoro nel cielo; e

vieni! Seguirmi!”(Mt 19,21). Il significato di téleios, “per-fetto”, è molto discusso. Non sembra che stiaa indicare “perfetto” rispetto agli altri chenon lo sono; ma è l’individuo che che sirende personalmente conforme al volore cheDio ha su di lui. L’agnello pasquale è téleios

(ebraico tāmîm), il che sta a indicare“l’agnello maschio, nato nell’anno”, senzadifetti e quindi adatto allo scopo. In Mt 5,48téleios¸ perfetto, indica gli individui che pra-ticano la legge del perdono e dell’amore; ein questo modo imitano Dio che è perfetto.Nel nostro caso, il giovane è perfetto se re-cupera il suo ritardo (hysteréô) ai suoi beni esegue Gesù. 5. Il rifiuto. “Udita questa parola, il giovane

se ne andò, triste; possedeva infatti molte

ricchezze (Mt 19,22). Non è stato capace diciò. Qualche codice aggiunge che si allon-tanò grattandosi al testa. Mai Gesù esige in modo generalizzaato la to-tale spogliazione dei propri beni per seguirlo.Zaccheo gli dice: “Io do la metà di ciò chepossiedo ai poveri” (Lc 21.8) e Gesù non locorregge. Qui, invece, chiede la povertà vo-lontaria e totale. Questa si unisce al celibatoe all’obbedienza: i tre voti della vita reli-giosa. D’altra parte, tutti dobbiamo far buonuso dei beni terreni per conseguire i benieterni. [email protected]

Verso Gerusalemme

97. IL GIOVANE RICCO E LA POVERTÀ PER IL REGNO

LETTERA INVIATA DAL MOVIMENTO CURSILLOS DI CRI-STIANITA’ AI VECCHI E NUOVI CORSISTI PER ANNUNCIAREIL PROSSIMO CORSO UOMINI CHE SI TERRA’ DAL 14 AL 17FEBBRAIO PRESSO IL CONVENTO DELLE SUORE TERE-SIANE DI RIPATRANSONE.

Carissime sorelle e fratelli corsisti,una equipe uomini, guidata da Pep-pino Boccabianca e dai sacerdoti P.Renato PEGORARI, Don TommasoCAPRIOTTI e dal Diacono Gal-liano CICCARELLI, da alcune setti-mane si sta preparando peraccogliere i nuovi fratelli all’89°corso uomini che si terrà dal 14 al17 febbraio 2013. Contemporanea-mente è partito il lavoro del pre-cur-sillo per individuare nei variambienti le persone da invitare alcorso. Chi sono le persone chestanno lavorando nel pre-cursillo? Siamo tutti noi che abbiamo vissuto l’esperienza dei tre giorniin questi oltre 45 anni di presenza del movimento nella nostra Diocesi e che serbiamo nel cuorele emozioni provate avanti al Tabernacolo, la gioia di aver riscoperto il nostro battesimo ed averconstatato che Gesù ci amava e ci ama nonostante la nostra indifferenza, la nostra lontananza. Sequesti sono i nostri ricordi non ci è difficile trovare chi invitare: un nostro familiare, un amico,un conoscente al quale regalare emozioni positive, coinvolgendolo in un cammino nel quale in

futuro, a sua volta, possa rendersi protagonista ed essere messaggero di Gesù, delle sue paroledei suoi insegnamenti. Se siamo innamorati di Gesù non possiamo tacere, non possiamo rimanereinoperosi non possiamo delegare sempre gli altri. I nostri ambienti, il nostro paese, il mondostanno vivendo momenti difficili, evangelizzare diventa un nostro preciso dovere ricordando ilmessaggio che ci è stato consegnato al termine del corso insieme al Crocifisso: “CRISTO CONTASU DI TE.” Due messe penitenziali ci aiuteranno nella preghiera:-mercoledì 23 gennaio ore 21.00 Parrocchia s. Pio X;-venerdì 1° febbraio ore 21.00 Parrocchia Cristo Re.N.B.I nominativi dei candidati possono essere segnalati ai propri parroci, alla segreteria delmovimento tel. 339/6726983, ai componenti l’equipe tel. 393/4635374

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In una chiesa piena di bambini, di giovani, ditante persone che vogliono con – dividere, anzimoltiplicare con Matteo la sua emozione e gioiadel suo SI al diaconato, il Vescovo per l’imposi-zione delle mani ha consacrato Matteo dia-cono perché serva all’altare nella santa Chiesa, epercorra la via della carità come compimento diquesta consacrazione. Nel giorno del Battesimodel Signore, accompagnato dalla sua famiglia,Matteo visibilmente emozionato riceve l’abbrac-cio di tanti che vi si stringono intorno in una ce-lebrazione partecipata, semplice e accogliente. Cisono le comunità della parrocchia di origine

a Grottammare, di Regina Pacis dove svolge ilsuo servizio, la comunità dell’Annunziata doveha maturato la sua scelta, i gruppi scout con cuiha camminato insieme, insieme a tanti amici e aicompagni del seminario, e tanti sacerdoti. Il donodi un nuovo diacono e il cammino intrapreso daMatteo sono un dono che come ricordava in que-sti giorni di preparazione, è un dono che subitoviene ridonato alla Chiesa. Consacrato diacono èesplosa la gioia nel volto di Matteo rivestito degliabiti diaconali che sono la stola e la dalmatica,

dopo la lunga e intensa invocazione dei santi ebeati mentre era prostrato a terra e dopo l’im-posizione delle mani del Vescovo. Nell’omeliaMons.Gervasio Gestori ha ricordato come: “uncristiano che riceve l’ordine del diaconato vieneassimilato a Cristo servo e rivive nella sua vitauna specie di morte a se stesso e di risurrezione,consegnandosi totalmente e senza riserve al Si-gnore ed alla sua Chiesa. Egli con un gesto dipiena libertà rinuncia a se stesso e quasi perdela propria identità, per ritrovarla poirealizzata ed esaltata nella dedica-zione a Cristo e con la dedizione nonad una qualsiasi comunità, ma aquella unica e santa, che è la Chiesadel Signore. Il diacono dunque vivela propria identità smettendo di pen-sare a se stesso ed abbattendo il muroche cerca di tenerlo prigioniero:quello dei propri pensieri, dei suoi de-sideri, della voglia individuale di unasua realizzazione, della ricerca di sod-disfazioni pur lecite e belle.Ma allora,a chi il diacono deve pensare? Di checosa deve interessarsi? Quali sarannole sue principali preoccupazioni? Perche cosa deve agitarsi il suo cuore perpoi trovare il desiderato riposo? Ri-mane fondamentale la consegna allaChiesa, la decisione di servire unaparticolare comunità di credenti. Maquesto non basta per definire il suo es-sere servo e per trovare la risposta alproprio bisogno di felicità, perché laChiesa non è realtà ultima nel pianodi Dio. Essa è realtà “penultima” ri-spetto a Cristo, che rimane il solo evero punto di riferimento e di significato Il dia-cono è servo di Gesù e per questo diventa servodella comunità ecclesiale. A Pietro Gesù disse:“Tu sei Pietro e su questa pietra che sei tu io edi-

ficherò la mia Chiesa”. La comunità non è nostrae non è il fine. Essa appartiene al Signore ed èsolo un mezzo per il Regno. La Chiesa non è unidolo, ma il dono straordinario e necessario per

arrivare a Lui. Essa è la Sposa, intimamente unitaal suo Sposo e da Lui infinitamente amata. Chiserve la Chiesa, serve il Signore, e chi ama laChiesa, ama Gesù”. Ha quindi concluso:” Ca-rissimo Don Matteo, sentirsi dire da Gesù che tiama! Sii certo di questo amore, non dimenticaremai questa consolazione, vivi questa forza. Sen-tirsi amati da Lui è il segreto di una vita serenaed è la causa della nostra gioia.”

LA 60a GIORNATA MONDIALE DEI MALATI DI LEBBRA

27 GENNAIO 2013

L’AIFO celebra il 27 gennaio 2013 la 60a Giornata mon-

diale dei malati di lebbra, una ricorrenza istituita daRaoul Follereau e riconosciuta dall’ONU per indirizzarel’attenzione del mondo intero sul dramma della lebbra edello stigma ad essa associato e per affermare con forzai diritti umani delle persone colpite dalla lebbra e deiloro familiari.Per raccogliere fondi a favore della cura e riabilitazionedelle persone colpite dalla lebbra, sarà attivo dal 20 al 30gennaio 2013 il numero di SMS solidale 45504, attraversoil quale si potranno donare 2 euro inviando un SMS o2/5 euro chiamando da telefono fisso.

“In questa domenica ricorre la Giornata mondiale dei

malati di lebbra. nel salutare l’associazione Italiana

amici di raoul Follereau, vorrei far giungere il mio

incoraggiamento a tutte le persone affette da questa

malattia, come pure a quanti li assistono e, in diversi

modi, si impegnano per eliminare la povertà e l’emar-

ginazione, vere cause del permanere del contagio”.

Benedetto XVI, 29 gennaio 2012

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

e-mail: [email protected] C.C.P. n. 11886637, intestato a L’ANCORA - Causale abbonamento

Impaginazione e stampa: Linea Grafica Srl - Tel. 0735 702910 - centobuchi (AP) - E-mail: [email protected]

Il sito della Diocesi www.diocesisbt.it

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Parrocchia Ss Annunziata

Un libero servo di CristoOrdinazione diaconale di Matteo Calvaresi

Comunanza

Gradita visita del Vescovo, Mons. Gervasio GestoriSabato 5 gennaio la comunità di Comunanza in festa per la visita di sua Eccellenza Mons. Gervasio Ge-stori in occasione dell’apertura del salone parrocchiale intitolato ad Anzideo Travaglia, concittadino checirca quattrocento anni fa lasciò i suoi averi alla confraternita del SS. Sacramento di Comunanza. Nelsalone, sottostante l’asilo O.D.A. di proprietà della confraternita, si celebreranno per circa un anno lesante messe, poiché l’antichissima chiesa di S. Caterina d’Alessandria che si trova nel centro storicodel paese, è inagibile dal mese di giugno per il crollo di una volta della cupola posta sopra l’altare mag-giore. Il salone nato e proseguito come cinema parrocchiale, era in disuso da circa venti anni. I confratellicon grande operosità, insieme a tanti volontari coordinati dal parroco Don Dino Straccia, in poco menodi tre mesi, hanno dato di nuovo vita e efficienza ad un locale cui tutta la comunità è affezionata per itanti ricordi che esso conserva. Si sono adoperati con tutte le proprie forze per il completamento dellostesso nel più breve tempo possibile. La visita del Vescovo ha rafforzato lo sforzo di essere chiesa e so-prattutto ha rassicurato la comunità sulla propria disponibilità a collaborare per la ristrutturazione dellachiesa madre di Santa Caterina così importante per la vita comunitaria. Un plauso va al parroco DonDino per la grinta, la determinazione e senso comunitario dimostrati in questo frangente. Dopo la li-turgia il Vescovo ha condiviso alcuni momenti con i confratelli e la comunità tutta, visitando con am-mirazione i lavori fatti ed il risultato ottenuto. Comunanza ha ringraziato Mons. Gervasio Gestorifacendogli omaggio di alcuni lavori in rame realizzati dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado.

MASSIMO CERFOLIO

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FAMIGLIA SOTTO ASSEDIO

Figli alle coppie gay?Sentenza strumentalizzata

Cosa augurare a questo bambino? Di restare a vivere conla mamma e con la compagna della mamma – così comeha stabilito la Corte di Cassazione – o di venir affidatoal papà violento che se n’è andato quando il figlio avevadieci mesi, rinunciando a vederlo e a educarlo? I su-premi giudici – presidente Maria Gabriella Luccioli –hanno sentenziato in merito respingendo il ricorso del un padre naturale che si era visto privare del-l’affido condiviso del figlio per le violenze cui il bambino aveva assistito, e confermato che il piccolodebba essere allevato dalla mamma e dalla convivente di lei. Una scelta, si potrebbe sintetizzare, afavore del male minore e non una sentenza ideologica che «apre» alla possibilità di adozione daparte delle coppie gay. Anche perché i giudici, forse per evitare che le loro parole si trasformassero,come si dice, in “giurisprudenza”, si sono limitati a un accenno fuggevole in riferimento al caso spe-cifico e non teorizzano in alcun modo la necessità di legiferare a favore dell’adozione da parte dellecoppie omosessuali. Del tutto fuori strada quindi i commenti di chi ha subito colto l’occasione pergridare alla “modernità” e alla “lungimiranza” dei supremi giudici. (Da Avvenire Nicoletta Martinelli)

A V V I S O SABATO 19 GENNAIO ALLE ORE 17,00PRESSO L’AUDITORIUM COMUNALEPRESENTAZIONE DEL LIBRO SULLA STORIA DELL’ISTITUTO SANTA GEMMADAL TITOLO “UN MATTONE INTERRATO”AUTORI: GIULIA CIRIACI-STEFANO PORTUCOORDINATRICE DOTT.SSA SILVANA SCARAMUCCI

AVVISO AI GIORNALISTIGIOVEDI’ 24 GENNAIO 2013 - FESTA DEL SANTO PATRONO

SAN FRANCESCO DI SALESINSIEME AL NOSTRO VESCOVO

PRESSO IL CENTRO POLIVALENTE DELLA CARITAS, Bg. PONTEROTTOPROGRAMMA

ORE 11,00 RADUNO“ 11,15 SANTA MESSA“ 11,45 PROIEZIONE DI UN INEDITO SU OPERE

DI DON FRANCESCO SCHIOCCHETT I“ 12,00 “DA S.BENEDETTO ALLE FILIPPINE E VICEVERSA”,

RELAZIONE DI DON UMBERTO SILENZI, DIRETTORE DELLA CARITAS

SEGUIRA’ BUFFET

Diventare mammaIl Centro Famiglia risponde

L’Associazione Centro Famiglia di San Benedetto del Tronto

opera volontariamente e da più di trent’anni a sostegno delle

famiglie, offrendo servizi di consultorio, consulenza e forma-

zione gratuita. Da quest’anno ha potenziato la sua realtà proponendo incontri e approfondimenti

sulle tematiche familiari; proprio durante questi incontri e la quotidiana attività l’associazione ha

raccolto numerose domande e problematiche sottoposte dai genitori. Con questa rubrica, attraverso

le risposte offerte dagli esperti collaboratori, vogliamo essere d’aiuto ai numerosi genitori che si sen-

tono soli ad affrontare il loro sempre più difficile ruolo.

LA DOMANDA – Una futura mamma di San Benedetto domanda: “Sono stata una cattiva figlia edora aspetto un bambino; molti mi dicono che mio figlio ne risentirà. Potrò essere una buona madre?”LA RISPOSTA DEL DOTTOR EZIO ACETI – Molte persone ritengono che la loro vita passatapossa essere determinante nell’educazione dei figli; ognuno di noi ha la sua storia fatta di cose buonee meno buone, di momenti felici e di altri più travagliati e carichi d’ansia. Nell’esperienza genitoriale,l’importante è non farsi soccombere da un passato che, pur con le mancanze, non può impedire ditrovare in noi le energie e le risorse per essere quello che riteniamo giusto per noi e per le persone cheamiamo. È bene non giudicare se stessi e credere che è sempre possibile amare, compresi i proprifigli, mettendosi nei loro panni, vedendo il mondo come lo vedono loro e condividendo le loro pas-sioni. La psicologia umanistica interviene in soccorso di quanti si sentono inadeguati di fronte alleresponsabilità con dei consigli concreti: avere sempre una visione positiva dell’altro, è sempre pos-sibile ricominciare e concentrarsi bene sul momento presente.I CONTATTI – Per chi necessita di un consulto approfondito il Centro Famiglia offre uno sportellogratuito con una equipe specializzata di psicologi, consulenti, mediatori e avvocati, con l’avvio diquesta rubrica si potranno volgere domande inerenti le dinamiche del nucleo familiare a [email protected]. Per contattare il Centro Famiglia è possibile chiamare lo 0735 595093 o recarsipersonalmente in via Pizzi 25 dal lunedì al venerdì dalle 16:30 alle 18:30.

Centro Famiglia

Il divertimento e lo spirito di gruppo alla base, e poivincere o perdere è la stessa cosa. Nasce con questomotto (e con la voglia di far giocare tutti e non solocampioni)  l’Atletico MDS, squadra Under 14 affi-liata CSI della parrocchia Madonna della Speranzadi Grottammare, guidata da Marcozzi Cristiano eMarconi William. La squadra nasce ad inizio Otto-bre su idea concorde del parroco e di alcuni giovaniparrocchiani appassionati di sport, ma allo stessotempo attenti all’educazione sana e cristiana dei ra-gazzi. Nei primi due mesi gli allenamenti e le ami-chevoli si sono svolte al circolo tennis “FratelliBeretti” di Grottammare, ma da dicembre, con il

completamento del campo parrocchiale, la squadraè tornata a “casa” e pian piano attira sempre più lacuriosità di ragazzi e genitori della zona appassio-nati al progetto di un calcio sano e vissuto con lospirito del puro divertimento e dell’aggregazione.Il 23 dicembre, nella messa delle 10 il parroco DonAselmo Fulgenzi ha benedetto la squadra e le di-vise, ma in maniera simbolica lo spirito che la con-traddistingue e che deve rappresentare il sanodivertimento dei ragazzi di questa età. Domenica èiniziato il campionato, ma aldilà dei risultati cheverranno dal campo, la strada per la vittoria più im-portante è già stata spianata.

FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA, CELEBRAZIONE DEL VESCOVO GESTORI

NELLA PARROCCHIA DI SAN NICCOLÒ

Acquaviva Picena - Domenica 30 dicembre il Vescovo Gervasio Gestori ha presieduto la S.Messapresso la parrocchia di San Niccolò in occasione, per la prima volta, della Festa della Santa Fa-miglia, festa che celebra la Sacra Famiglia di Nazareth come esempio e sostegno per tutte le fa-miglie, prendendo come riferimento Gesù, Maria e Giuseppe, figure eccezionali, ma con tutte lecaratteristiche di ogni essere umano e con le problematiche di ogni famiglia come, per esempio,la preoccupazione di Maria e Giuseppe per Gesù che è la stessa di ogni genitore che educa unfiglio e lo introduce alla vita. La celebrazione è stata animata dai responsabili della pastorale fa-miliare diocesana; prima della professione della fede attraverso le mani del Vescovo, è avvenutoil passaggio del “testimone del credo” (una bacchetta di legno con inciso il Simbolo degli Apostoli)da una famiglia ad una giovane coppia a significare la continuazione della “staffetta” della fede,cominciata all’inizio dell’anno pastorale. Nell’omelia il Vescovo ha ricordato l’importanza dellapreghiera nella famiglia soprattutto in un periodo come questo dove la crisi economica costringela stessa a molti sacrifici; Sua Eccellenza ha inoltre ribadito l’importanza dell’educazione allafede dei figli come opera e compito della coppia perché è nella famiglia che l’essere umano crescee matura e i genitori, che non sono gli amici o i padroni della vita dei loro figli, sono chiamati adessere i custodi di questo grande dono di Dio.

Parrocchia Madonna della Speranza

“Vincere o perdere è la stessa cosa”. Nasce l’Atletico MDS

Il Venerabile Mons. Marcucci:un grande comunicatoreCon la pubblicazione in formato digitale del volume: “Venera-bile Francesco Antonio Marcucci. Un comunicatore in dialogocon Dio e con l’Uomo”, l’Istituto delle Pie Operaie dell’Imma-colata Concezione ha voluto dare un segno importante di aper-tura e attenzione alle nuove modalità di comunicazione econdivisione. Sottolineando in modo simbolico, ma concretoquello che è stato un tratto distintivo della personalità del Ve-nerabile Marcucci: un grande comunicatore. Il volume è unaguida agevole e snella, che conduce il lettore attraverso i pas-saggi fondamentali della vita del Marcucci. L’intento dell’e-book, disponibile sull’ibook store della Apple, è diffondereancora di più la sua figura carismatica. Il volume è stato editoin forma digitale da iBook Pad di Capponi Editore, che tantosta lavorando in tal senso.

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Appena trascorso il Natale con le sue belle ce-lebrazioni, nella parrocchia del Sacro Cuore aMartinsicuro non sono mancati altri momentiricchi e carichi di suggestione. Dal 26 dicembrefino al 28 dicembre, ancora con il profumodell’incenso in Chiesa, abbiamo avuto la gioiadi assistere a tre serate ove si sono succeduti icori che operano nel nostro territorio. I giovanidelle parrocchie del Sacro Cuore di Martinsi-curo e di Villa Rosa, insieme alla Corale degliadulti della parrocchia ospitante hanno dato vitaa tre momenti intensi che hanno rallegrato ilcuore e l’orecchio dei convenuti. Unarassegna di canti natalizi e non soloche hanno reso i giorni dopo Natalealtrettanto belli quanto quelli dellaNotte della Natività, dove la Chiesagremita all’inverosimile ha saputorendere grazie a Dio per il dono delFiglio, fattosi Uomo per amore degliuomini. Poi il 1 Gennaio 2013 l’As-sociazione Culturale Carlo V di Mar-tinsicuro ha voluto ancora una voltaregalare il tradizionale Concerto diCapodanno, offrendo un incantevolecollage di opere musicali apparte-nenti alla tradizione irlandese, forseomaggio al parroco che del Santo Pa-trono di Irlanda porta il nome. Unbell’inizio davvero del nuovo anno,cosi carico di aspettative e speranze.Poi, la magica e stupenda conclu-sione il sabato sera, 5 gennaio: laCappella Musicale della Cattedrale

di S. Benedetto del Tronto, diretta

dal M° Massimo MALAVOLTA halasciato davvero tutti senza parole.Quest’ultimo concerto ha davveroreso il tempo natalizio molto partico-lare e unico. La bellezza veramenteparla e ci racconta di Dio e l’arte èstrada maestra in tutto ciò. Tutta l’as-semblea convenuta è rimasta ammi-rata dalla competenza e dallamaestria di questa Corale e del suoMaestro e bene hanno commentatoalla fine il parroco don Patrizio e ilsindaco della città truentina, Paolo

CAMAIONI, i quali hanno ringraziato del donofatto a tutta la città di Martinsicuro per questimomenti carichi di cultura e di spiritualità. Var-care il Tronto non è difficile, ed è facile quandolo si vuole veramente creare dei ponti tra e nelleanime e nelle persone. Probabilmente quantovissuto a Martinsicuro quest’anno, è stato unodei modi migliori di vivere lo stupore del Na-tale, dove si è celebrato Cristo incarnato, pontetra Dio e gli uomini e tra gli uomini stessi. E’sicuramente stato un calendario ricco di eventi,ma soprattutto ricco di bellezza.

DA SAN BENEDETTO DEL TR.

Auguri a Federico PiuntiIl primo centenario

dell’anno 2013(nella foto con la moglie)

CHI CANTA, PREGA DUE VOLTE … A MARTINSICUROCalendario ricchi di eventi nel periodo Natalizio

Al “Centro Primavera” gli Auguri del Vescovo e del Sindaco

Si è tenuta la mattina di lunedì 17

dicembre la consueta celebra-

zione eucaristica natalizia del Ve-

scovo mons. Gervasio Gestori

presso il Centro Sociale “Prima-

vera”.

Alla cerimonia hanno preso anche

il sindaco Giovanni Gaspari, in-

sieme al funzionario del settore

Politiche sociali dr.ssa Simona

Marconi, e il presidente del Consi-

glio comunale Marco Calvaresi,

oltre ovviamente agli ospiti della

struttura. Al termine della celebrazione eucaristica il Sindaco ha fatto omaggio a tutti

i presenti di una piantina e il Vescovo di un presepe in miniatura.

Si tratta di un appuntamento fisso a cui gli ospiti del “Primavera” tengono moltissimo

e che vede sempre presente il Vescovo, molto attento a pronunciare parole di con-

forto e di augurio. “Per noi – ha affermato il Sindaco – è anche un’occasione per far

visita agli ospiti del Primavera prima delle festività natalizie”.

AIUTACI, OH SIGNORE, A TROVARE LA TUASTELLA…A MARTINSICURO

Così è accaduto che i bambini e i ragazzi dellaParrocchia Sacro Cuore di Gesu’ di Martinsi-curo hanno incontrato i Re Magi nel giornodell’Epifania. Una celebrazione irrituale, cheè arrivata dritto al cuore dei bambini, nasce daun’idea di due impareggiabili educatori del-l’Azione Cattolica che hanno saputo conta-giare con il loro entusiasmo il Parroco, DonPatrizio Spina, coinvolgendolo in questanuova splendida avventura. I Re Magi appro-dano a Martinsicuro e sono belli e giovani ehanno negli occhi la curiosità di chi Gesù lovuole davvero incontrare ogni giorno nellapropria vita; hanno per lui i doni di cui le Sacre Scritture ci riferiscono da duemila anni. MentreGesù, un altro giovane della Parrocchia, interroga i tre Re con un linguaggio semplice che mera-viglia i Magi spiegano il simbolismo che si cela dietro a quei ricchi doni. È stato così che il Parrococogliendo la perplessità dei più piccoli li ha invitati ad avvicinarsi a Gesù e ai Re Magi ai piedidell’altare per mostrare loro l’odoroso incenso e spiegare di come si produceva la mirra. Sul finiredella celebrazione i piccoli sulle orme dei Magi hanno fatto dono al bambin Gesù, una statuina li-gnea di manifattura africana, di una piantina che è stata affidata loro nella prima domenica di Av-vento quindi ha avuto seguito il rito del bacio del bambinello. Infine il Parroco prima di lasciareche i Re d’oriente donassero caramelle e cioccolatini a tutti i bambini, i ragazzi e gli adulti presentiin Chiesa ha rivolto a tutti l’invito di impegnarsi di più nella vita , imparando dall’Epifania ad es-sere soprattutto dono, gli uni per gli altri. S. Majeli

Un buon anno di … U.N.I.T.A.L.S.I.! Come ogni anno la nostra UNITALSI diocesana ha organizzato il cenone di S. Silvestro nellasede del Biancazzurro per gli unitalsiani e chiunque altro avesse voluto partecipare a coronamentodell’attività annuale del centro diurno per anziani e disabili, degli storici pellegrinaggi ai santuaridi Lourdes e Loreto e del soggiorno estivo di Ferrà di Montemonaco. Secondo il consueto spiritodell’associazione sono stati uniti la preghiera e la spiritualità della S. Messa al divertimento dellacena e del festoso e ballerino dopo-cena. Anche se può sembrare strano, buona parte dei giovanidell’associazione ha condiviso i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno nella gioia del servizio. In-fatti quando si vive profondamente l’esperienza unitalsiana, già dopo poco tempo, l’UNITALSIdiventa una seconda famiglia con cui si vogliono trascorrere i momenti in cui ognuno di noi èsolito stare con le persone più care, una famiglia in cui non ci sono distinzioni di età o capacità,perché l’amore di Dio non ha confini neppure sulla Terra. Quindi questa serata è stata un’occasioneper inaugurare il tema pastorale del 2013 “Per-correre la via della fede” rivivendo, tramite le fotoe gli sguardi di chi non si vedeva da mesi o anni, le emozioni passate e augurarsi un nuovo e buonanno di … UNITALSI!

IL VESCOVO INAUGURA IL PRESEPE DELLA SCUOLA PER L’INFANIZA DELL’I.S.C. “NORD”

Tradizionale Presepe allestito allaScuola dell’Infanzia del plesso “CA-SELLI” di via Moretti appartenenteall’Istituto Comprensivo “NORD” diSan Benedetto del Tronto.L’inaugurazione è avvenuta venerdì14 Dicembre con la partecipazionedel Vescovo S.E. Rev.ma Mons. Ger-vasio Gestori e del Dirigente Scola-stico ISC Nord Prof.ssa GiuseppinaCarosi. Il Presepe è stato realizzatoattraverso un percorso laboratoriale

che ha visto impegnati i bambini, le insegnanti con l’entusiasta collaborazione dei genitori, tutticonsapevolmente coinvolti nel consolidamento del già collaborativo rapporto scuola – famiglia,maturando esperienze pittoriche e manipolative esplorando i diversi materiali attraverso i sensi.

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Da ripatransone a cura di A.G. – I.A.

A Ripatransone, giovedì 27 Dicembre 2012,presso il ristorante “Valle Verde” si è tenuta l’or-mai tradizionale cena di beneficenza pro Etiopia,promossa dall’amministrazione comunale, dallaComunità Volontari per il Mondo (CVM), dal-l’Associazione ONLUS “Tony Marconi”. Vihanno partecipato, oltre alle autorità locali, i di-rigenti degli enti collaboratori e numerosi citta-dini provenienti anche da paesi limitrofi. Perillustrare il significato dell’iniziativa e ringra-ziare i presenti sono intervenuti: il sindaco Prof.Remo Bruni, l’assessore comunale alle politichesociali e giovanili Dott.ssa Barbara Marinelli, ilpresidente della “Tony Marconi” Dott. VincenzoCastelli; hanno preso la parola pure le signorineValentina ed Antonella, che hanno svolto comevolontarie varie attività in terra etiope. La

somma raccolta è stata di oltre 2.000 euro, com-prendente: la quota della cena destinata alloscopo, i contributi della Banca di Ripatransonedi Credito Cooperativo (la somma è stata conse-gnata direttamente dal presidente Dott. Miche-lino Michetti), e del Centro di aggregazione pergli anziani (la somma è stata consegnata dal pre-sidente Prof. Nicolino Vespasiani), il ricavatodella ricca lotteria (coordinata dal Prof. MarianoGiannetti), i cui premi sono stati generosamenteofferti da imprenditori e ditte locali. I proventidella serata sono stati devoluti alla Comunità Vo-lontari per il Mondo (direttore il Dott. AttilioAscani, presente alla cena), a sostegno dei pro-getti di approvvigionamento idrico in Etiopia, inparticolare la realizzazione di pozzi e di acque-dotti e la protezione di sorgenti.

Cena di beneficenza pro Etiopia: raccolti oltre 2.000 euro

La Banca Picena Truentina, grazie alcontributo fattivo dei soci, dei dipen-denti e degli organi sociali effettuaogni anno una donazione all’Ospedaledi San Benedetto con lo scopo di ar-ricchirne la dotazione infrastrutturale.Nel 2011, venne donato un importantestrumento per la laparoscopia chirur-gica che il dottor Walter Siquini definìin modo inequivocabile la migliore

apparecchiatura presente al momento

sul mercato, quest’anno i fondi messia disposizione dalla Banca e dai di-pendenti hanno permesso l’acquisto di un elet-troneuromiografo, strumento che saràufficialmente donato all’Ospedale nel corso della

A Ripatransone, nella sala di rappresentanza delMunicipio, alle ore 17 di domenica 30 Dicembre

2012, Mons. Vin-cenzo Catani ha pre-sentato il suo 15°volume della serie“Quaderni per la ri-cerca dell’archiviodella diocesi di SanBenedetto delTronto-Ripatran-sone-Montalto, daltitolo: L’opera sto-rica di Filippo Brutiliberati (1791-1867)”. La sceltadella città è stataobbligata dalla “ri-panità” dello sto-

rico e dagli argomenti in gran parte ripani, trattatinei trent’anni (1834-1864) di accurate ricerchestoriche, che pubblicò in trecentocinquantatre“lettere” (libretti), presso la tipografia Jaffei di Ri-patransone. I libretti letti in sei mesi di lavoro epresentati da Mons. Catani, sono rilegati in settevolumi e gli sono stati ceduti dall’erede di un notoricercatore di memorie locali; saranno lasciati adisposizione del pubblico presso l’archivio dio-cesano di Ripatransone. L’autore del libro ha

esordito ricordando che prima di lui della biogra-fia di Filippo Bruti Liberati si erano interessati:nel 1868 Don Romualdo Veccia (1833-1895) enel 2009 Antonio Giannetti. Quindi ha espostocon molti dettagli la biografia dello storico ri-pano, evidenziando la sua vasta cultura e la ca-pacità di elaborare tante notizie in poche righe;poi si è soffermato a lungo ad esporre le caratte-ristiche, gli argomenti e la ripartizione delle trcen-tocinquantatre “lettere” del libro, precisando cheil suo è un volume da consultare piuttosto che daleggere, trattandosi principalmente di un lungoelenco di 7.150 nomi di persone e di luoghi, af-fiancati da ben 21.219 citazioni che li riguardano.Mons. Vincenzo Catani è stato presentato e rin-graziato, dopo la dotta relazione, dal Prof. PaoloPolidori, consigliere comunale delegato alla cul-tura. L’incontro si è svolto alla presenza di auto-rità fra cui il sindaco Prof. Remo Bruni, e di unqualificato pubblico composto prevalentementeda ricercatori ripani e del comprensorio, prove-nienti da comuni limitrofi, quali: Acquaviva Pi-cena, San Benedetto del Tronto e Grottammare:tale presenza è giustificata dal fatto che l’operastorica di Filippo Bruti Liberati è da considerarsifondamentale per qualsiasi ricerca successiva. Ilvolume è disponibile presso la sede di P.zza XXSettembre della Biblioteca Comunale di Ripa-transone.

Presentazione del libro: L’opera storica di Filippo Bruti Liberati (1791-1867)

A Ripatransone, dalle ore 12 alle 13 di venerdì 28 Di-cembre 2012 si è riunito il consiglio comunale, pre-sieduto dalla Dott.ssa Diana De Angelis, che, apertala seduta, ha dato la parola al sindaco Prof. RemoBruni, il quale ha ricordato gli eventi programmati inCittà dal 29 Dicembre al 5 Gennaio 2013; poi si ècomplimentato con il presidente del consiglio De An-gelis e con il vicesindaco Ing. Alessandro LucciariniDe Vincenzi per l’incontro programmato e svoltosipresso l’Istituto Scolastico Comprensivo, destinatoagli alunni dell’ultimo anno con lo scopo di favorirela scelta dell’istituto superiore da frequentare dopo lalicenza media; inoltre ha ringraziato il consigliere de-legato alla cultura Prof. Paolo Polidori per il ricco pro-gramma predisposto per i mesi di Dicembre eGennaio, degno della Città dalle molte tradizioni cul-turali; infine ha ringraziato le associazioni ripane attivenell’organizzazione degli eventi. Quindi, dopo gli in-terventi fatti dallo stesso primo cittadino, il consiglio,all’unanimità, ha adottato le seguenti deliberazioni: -convenzioni per la gestione associata di funzioni fon-damentali a norma della legge n. 135/2012 (rivolta aicomuni con meno di 5.000 abitanti), quali i servizi dipolizia municipale, protezione civile e catasto, con iComuni confinanti di Massignano e Carassai con uf-ficio unico e struttura pure unica con sede a Ripatran-sone, comune capofila, il cui sindaco sarà ilpresidente; la durata della gestione associata sarà di

tre anni; - lo schema di convenzione, per quattro anni,tra il Comune di Ripatransone e l’Associazione “SanSavino” per il completamento e la gestione del centropolivalente e del campo di calcio nella frazione di SanSavino, convenzione che prevede un contributo co-munale destinato a contrarre un mutuo con la Bancadi Ripatransone di Credito Cooperativo;- lo schemadi convenzione, per cinque anni, tra il Comune di Ri-patransone e l’Associazione “Valtesino” per il rifaci-mento del manto erboso sintetico e per la gestione delcampo di calcio in località San Salvatore: questa con-venzione avrà lo stesso scopo di quella sottoscritta perSan Savino. Alla conclusione della seduta, il sindacoBruni ha augurato un prospero 2013 a tutti i compo-nenti del consiglio, alla segretaria Dott.ssa Anna MariaDiamanti ed al funzionario di segreteria Dott.ssa LallaIezzi.

Gestione associata di alcuni servizi con i Comuni di Massignano e di Carassai

Banca Picena Truentina

UN ELETTRONEUROMIOGRAFO PER L’OSPEDALE“MADONNA DEL SOCCORSO” DI SAN BENEDETTO

conferenza indetta il 20 dicembre, nella salastampa interna del nosocomio della Riviera dellePalme. LOGOS

La rivista “Gente” in un’in-chiesta sugli oratori d’Ita-lia, ha scelto tre realtà tra lepiù significative. Una diqueste è risultato “Il labo-ratorio multimediale delCircolo CSI di San Bene-detto del Tronto”; terza“eccellenza” dove ci si col-lega a internet e si impara arealizzare e montare film.

Commemorate tutte le vittime del mare Commosso ricordo dei tanti bambini - pescatori che hanno perso la vita

A 42 anni dall’affondamento del motopeschereccio Rodi, avvenuta il 23 dicembre 1970, si è tenutadomenica 23 dicembre2012 , nell’area portuale la commemorazione di tutte le vittime del mare,appuntamento che si rinnova dal 2007 quando l’Amministrazione comunale ha istituito una ri-correnza che intende tenere viva quella parte di storia cittadina legata alle tante sciagure legate

all’attività dipesca.La cerimonia, cu-rata dal Circolodei Sambenedet-tesi, quest’anno siè incentrata sul ri-cordo di tutti i la-voratori che,ancora piccoli,hanno affrontato ilmare comemozzo, giovane dimacchina o pesca-tore, e non hannomai fatto ritornoin porto.

Page 8: ANNO XXX N  1  20 Gennaio 2013

Parrocchia Madonna di Fatima

“IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI, FINO ALA FINE DEL MONDO”

di Roberto e Giorgia Mori

Provate a chiedere a chiunque vi stia vicino, infamiglia, amici, parenti, colleghi, ecc. ecc., checosa è successo di bello negli ultimi 10/15 anni.Ben che vada vi sentirete rispondere che l’Italiaha vinto i mondiali di calcio. Per il resto non sene trova risposta. Al contrario per le cose bruttec’è un elenco da far drizzare i capelli. È questoil motivo che ha spinto Roberto Mori e Dome-nico del Prete, gli ideatori del Presepe della no-stra Parrocchia Madonna di Fatima in Valtesino,a costruire qualcosa di nuovo questo Natale.L’unico elemento tradizionale che troviamo èla Natività che però è posta su un lato del pre-sepio e guarda tutto il resto della scena. Sullosfondo, a sinistra, è rappresentata la guerramentre in fondo a destra si trova un monte fra-nato a causa di un alluvione. Al centro c’è un

paese terremotato (spicca nella scena il simbolodell’ultimo terremoto che ha stravolto l’Italia,il campanile distrutto solo a metà in Emilia loscorso Maggio). Infine sul lato sinistro il terri-bile attentato alle Torri Gemelle di New York,simbolo di tutto il dolore che l’odio tra gli uo-mini può causare. Tuttavia tra tutte queste tra-gedie che hanno colpito il nostro Paese ed ilmondo intero, non mancano le storie di uominie donne guida dell’umanità, vissuti dedicandola vita agli altri, che hanno dato una svolta.Come simbolo di tutti loro, si è scelto di inserirenel Presepe l’uomo che ha cambiato più di unagenerazione, che ha lasciato un segno indelebilenella storia: Giovanni Paolo II. Sul lato oppostoalla natività si trova, infatti, uno schermo cheriproduce un filmato dei momenti più signifi-cativi della sua vita: dalla nomina alla morte ebeatificazione, il tutto riprodotto sulle note dellacanzone “Jesus Christ You are my life”, cioè“Gesù Cristo tu sei la mia vita!”Il Presepe, inau-gurato al termine della Messa della Notte di Na-tale lo scorso 25 Dicembre, è intitolato, perciò,“Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine delmondo” e ci spinge a non avere paura di viverequesti momenti difficili ma di avere fede in Cri-sto che sarà sempre vicino a noi qualunque cosaaccada.

8 Anno XXX

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Parrocchia Madonna di Fatima

È FESTA ANCHE PER IL COMITATO FESTAdi Alessio Rubicini

Il primo appunta-mento è in onore diSant’Antonio Abate,patrono degli animalidomestici e del la-voro e dei lavoratoridei campiIl pro-gramma della Festa,predisposto dal Co-mitato Festa insiemeal nostro ParrocoDon Luis, prevede untriduo di prepara-zione nei giorni 14,15 e 16 Gennaio con

Rosario e Santa Messa a partire dalle ore 18.30. Il 17 Gennaio, poi, è in programma la solenneCelebrazione Eucaristica in occasione della memoria liturgica del Santo Eremita. Il programma civile dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio è, invece, previsto per Domenica20 Gennaio e si aprirà alle ore 8 con la Santa Messa con benedizione del pane seguita, alle ore 9,dalla colazione offerta dal Comitato Festa nel Salone Parrocchiale Don Ubaldo Grossi. Alle ore10, nel Piazzale Madonna di Fatima, chi vorrà potrà portare i propri amici animali affinché rice-vano la tradizionale benedizione per l’intercessione del loro Patrono. Dopo la Santa Messa delle11, poi, si svolgerà la Processione in onore di Sant’Antonio Abate con la sua immagine custoditanella nostra Parrocchia. Al termine della Processione, infine, verrà distribuito il piatto tipico diquesta giornata di festa: il famoso stocca-fisso in salsa che ogni anno il nostro Comi-tato Festa prepara secondo un’antica e“segreta” ricetta.

Grande partecipazione di pubblico per ilconcerto monteprandonese del tenoreFrate Alessandro Brustenghi, il france-scano che con la sua voce è entrato nellostar system della musica. Ad accompa-gnarlo Fra’ Pierpaolo Fabbri all’organoe Luca Maggi al flauto. Con il Santo pa-trono di Monteprandone, Frate Alessan-dro oltre al saio, ha in comune il nomescelto per diventare frate. Spiega infatti:“La mia storia è simile alla storia di SanFrancesco d’Assisi e San Giacomo dellaMarca. Erano uomini umili ma che si fa-cevano conoscere, nel senso che gira-vano le città, visitavano le piazze,stavano a stretto contatto con le persone e parlavano il linguaggiodella gente in modo semplice, in cucina o su un palco a cantarel’Ave Maria di Mozart”. Il repertorio ovviamente era dedicato agrandi autori della musica internazionale: Bach, Bartolucci, Mo-zart, Durante, Franck, numeroso ed entusiasta il pubblico presentenella Chiesa del Santuario di San Giacomo della Marca che ha se-guito con particolare attenzione l’esecuzione dei vari brani. Quandofrate Alessandro ha intonato “Fratello Sole, Sorella Luna” in ver-sione originale e colonna sonora del film anno 1971 del registaFranco Zeffirelli dedicato alla figura di S. Francesco, i presenti sisono raccolti intorno al frate in un caloroso applauso.Alessandro Giacomo Brustenghi ha 34 anni e viene da Casti-glione della Valle, un paesino della campagna umbra. Grande ap-passionato di musica studia prima l’organo e composizionemusicale al Conservatorio. A 16 i primi turbamenti ma è l’amoreper la musica a salvarlo. Poi il primo disco “La Voce Da Assisi”con la Decca. Tutto farebbe pensare a una rockstar e invece Ales-sandro è un frate francescano. Una vita senza musica sarebbe sicu-ramente monca e, dice S. Agostino, chi canta bene prega due volte.

PARROCCHIA S. PIO XIl tenore Frate Alessandro Brustenghia Monteprandone