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Modelli n. 46 - dicembre 2011 www.apce.it Periodico registrato presso il tribunale di Roma al n. 67 in data 17.02.98 - Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma

APCE Notizie - 46 - dicembre 2011

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Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche Rivista scientifica per l’informazione e la prevenzione delle corrosioni elettrolitiche delle strutture metalliche (cathodic protection).

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Modelli

n. 46 - dicembre 2011www. a p c e . i t

Periodico registrato presso il tribunale di Rom

a al n. 67 in data 17.02.98 - Spedizione in abbonam

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n° 46 - dicembre 2011

editoRiale

9gestione di iMpianti

La protezione catodica dei metanodotti di Snam Rete Gas S.p.A.

28coRsi apce

20Modelli

PC di fondi serbatoi:validazione della spaziatura anodicacon metodo empirico mediante modelli a elementi finiti

25spazio cig

Nuove Linee Guida CIG per la distribuzione

15Modelli

Strutture in calcestruzzo armato cave immerse in acqua di mare: simulazioninumeriche per la valutazione della corrosione e della protezione delle armature

34la Redazione inFoRMa

33eventi

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convegno nazionale - 30 anni di attività apce 4

APCE NOTIZIE Periodico trimestrale

Direttore responsabileVincenzo Mauro Cannizzo (Snam Rete Gas)

Promozione e sviluppoLucio Francesco Venturinic/o Snam Rete Gas S.p.A.Largo F. Rismondo, 835131 Padovatel. 049 8209246fax 049 [email protected]

Consulenza editoriale e impaginazioneMassimiliano Medei - [email protected] Marinella (RM)

StampaGIMAX - Santa Marinella (RM)Via Valdambrini, 22Tel. 0766 [email protected]

RedazionePoliLaPPc/o Dipartimento di Chimica Materiali eIngegneria Chimica “G. Natta”Politecnico di MilanoVia Mancinelli, 720131 MilanoTel. 022 399 3152Fax 022 399 [email protected]

Comitato di redazioneLuciano Lazzari (Politecnico di Milano)Marco Ormellese (Politecnico di Milano)MariaPia Pedeferri (Politecnico di Milano)Davide Gentile (APCE-UCEMI)Lucio Francesco Venturini (Snam Rete Gas)

Comitato editorialeAndrea Rovelli (Snam Rete Gas)Marco Galletti (Snam Rete Gas)Umberto Lebruto (RFI)Alvaro Fumi (RFI)

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Massimo Tiberi (GEA)Georgios Chlaputakis (Enel Rete Gas)Giuseppe Maiello (NAPOLETANAGAS)Paolo Del Gaudio (IRIDE)Ezio Coppi (Esperto)

Comitato scientificoFabio Bolzoni (Politecnico di Milano)Fabio Brugnetti (Snam Rete Gas)Vincenzo Mauro Cannizzo (Snam Rete Gas)Tiziana Cheldi (ENI E&P)Georgios Chlaputakis (Enel Rete Gas)Lorenzo Fedrizzi (Università di Udine)Romeo Fratesi (Univ. Politecnica delleMarche)

Alvaro Fumi (RFI)Luciano Lazzari (Politecnico di Milano)Tommaso Pastore (Università di Bergamo)Enzo Stella (Consulente energia e ambiente)Stefano Trasatti (NACE Italia, Università degliStudi di Milano)

Le notizie e le opinioni negli articoli non impegnano laredazione ma esprimono soltanto quelle degli autori.

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Convegno Nazionale

ANNI DI ATTIVITÀAPCE

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Si è svolto il 6 ottobre 2011, presso il Politecnico di Milano, il Convegno Nazionale APCE che ha celebratoi 30 anni di attività di APCE, Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche. Il convegno èstato un importante appuntamento che ha visto partecipare ben 186 delegati, appartenenti sia al mondodell'industria che al mondo della formazione e della ricerca scientifica universitaria. Erano rappresentate58 aziende.

Ha offerto un’occasione di incontro e di scambio di opinioni e di esperienze tra soci, operatori del settore emondo della formazione e della ricerca scientifica, al fine di dibattere gli aspetti tecnico-scientifici legati a tutte leproblematiche connesse con la corrosione delle strutture metalliche, la protezione dalle corrosioni elettrolitiche,l’impiego dei rivestimenti, gli aspetti legati alla presenza di interferenze elettriche e il monitoraggio. Nelle 13 presentazioni orali sono state affrontate diverse tematiche: dai principi e le applicazioni della protezionecatodica, ai progressi fatti nelle tecniche di manutenzione, telecontrollo e monitoraggio, ai problemi delle correntidisperse, fino agli argomenti di ricerca di interesse negli ultimi anni. Tutte le memorie sono scaricabili al sito [email protected] oppure al sito www.apce.it. La mattina si è aperta con il saluto delle autorità. Il prof. Maurizio Masi, Preside della Terza Facoltà di Ingegneriadel Politecnico di Milano, si è detto orgoglioso di ospitare tale evento, in cui mondo del’industria e della ricercasi incontrano e confrontano su temi di notevole interesse. L’ing. Mauro Vincenzo Cannizzo, attuale presedenteAPCE, ha ringraziato i partecipanti, ricordando che le attività svolte da APCE negli ultimi anni, soprattutto in meri-to alle Linee Guida per la protezione catodica delle strutture interrate, e al tentativo di riorganizzazione dei corsidi formazione per la certificazione del personale.È poi seguito l’intervento, a tratti commovente, dell’ing. Enzo Stella, Presidente APCE dal 1997 al 2006, che haripercorso in modo davvero interessante i 30 anni di storia di APCE , ricordando le principali tappe e i vari pre-sidenti che si sono susseguiti. APCE è nata il 24 Marzo 1981, quando i rappresentanti di ENEL, SIP e SNAM, sot-toscrissero l’Atto Costitutivo dell’Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche e il relativoStatuto. In tale atto fu nominato il primo presidente dell’APCE, l’Ing. Cosimo Ragone della SIP. Il 1° ConvegnoNazionale dell’APCE si tenne nel 1987 a Napoli, mentre il 2° si tenne a Roma nel 1996. Il 1999 fu una data impor-tante: si diede avvio ai corsi di addestramento e qualificazione e certificazione del personale addetto alla prote-zione catodica di strutture interrate, in collaborazione con il Politecnico di Milano - Dipartimento di Chimica,Materiali e Ingegneria Chimica. L’accordo è tutt’ora operante. Sempre nel 1999, ebbe inizio la pubblicazione delperiodico trimestrale APCE Notizie. Nel 2000 l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha riconosciuto APCEcome organismo tecnico competente per definire linee guida nel campo della protezione catodica di condottemetalliche interrate (deliberazione n. 236/00 del 28.12.2000). Infine nel 2010 sono state pubblicate da UNI le lineeguida APCE sulla protezione catodica delle reti in acciaio di trasporto del gas naturale (deliberazione 1 ottobre2009 - ARG/gas 141/09). Sono seguiti due interventi che hanno proprio riguardato gli ultimi punti toccati da Stella.L’Ing. Grossi, per conto dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, ha trattato il tema “La regolazione dell’Autoritàin tema di protezione catodica delle reti”, mentre l’Ing. Pistone (Snam rete Gas) ha illustrato i “Risultati del primoanno di applicazione delle raccomandazioni APCE per la protezione catodica della rete in acciaio di trasporto delgas naturale”. Temi che hanno suscitato l’interesse dei presenti. La prima parte della mattinata si è conclusa con l’intervento del prof. Cinieri (Università dell’Aquila), che in colla-borazione con RFI, ha presentato una memoria dal titolo “Fenomeni di induzione su tubazioni parallele a linee fer-roviarie ad alta velocità. Valutazione degli effetti alla luce del quadro normativo” dando particolare rilievo ai proble-mi di corrosione dovuti a interferenza da corrente alternata, problema di grande interesse in Italia, a seguito del-l’attivazione del sistema di trazione ad alta velocità (AV/AC), alimentata appunto a 25 kV in corrente alternata.La seconda parte della mattinata si è aperta con l’intervento di Nello Aurilia (A2A) che ha ripercorso le tappe

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storiche che hanno portato alla fonda-zione di APCE, partendo dal 1952, annoin cui a Milano avvenne il grave inciden-te di Via Chiasserini, che impose all’at-tenzione delle Autorità Comunali ilproblema della sicurezza delle struttu-re in acciaio che convogliavano fluidiinfiammabili. Obiettivo primario diAPCE è proprio quello di divulgare lacultura della prevenzione della corro-sione mediante lo scambio di informa-zioni, lo studio e l’applicazione di rego-le comuni nella gestione dei sistemi diprotezione catodica delle condotteinterrate.È seguito l’intervento di FabioBrugnetti (Snam Rete Gas) che ha illu-strato la gestione degli impianti di pro-tezione catodica di una vasta rete dimetanodotti, in particolare riassumen-do il percorso di crescita e svilupponel campo della protezione catodicache Snam Rete Gas ha dovuto soste-nere soprattutto negli anni interessatidal grande sviluppo delle infrastrutturein Italia.La mattinata si è conclusa con la pre-sentazione del prof. Lazzari(Politecnico di Milano) che ha illustratogli aspetti dell’applicazione della pre-venzione catodica ai materiali a com-portamento passivo, mettendone inrisalto le principali differenze con laprotezione catodica delle struttureinterrate. La presentazione è stataanche un’occasione per ricordare lastraordinaria figura di Pietro Pedeferrie rendergli un doveroso omaggio ericonoscimento per il suo fondamenta-le contributo alla conoscenza della cor-rosione delle armature del calcestruz-zo armato e della “prevenzione catodi-ca” che Pedeferri negli anni ’80-’90 hastudiato sviluppato, comprendendone imeccanismi e i principi di funzionamen-to. Anzi, è stato proprio Pedeferri chene ha coniato il nome. La normativa EN12696, Cathodic Protection of Steel inConcrete – Part I: atmosphericallyexposed concrete, tra l’altro, cita pro-prio i lavori di Pedeferri riportando ungrafico noto nella comunità scientificacome Diagramma Pedeferri.Il pomeriggio si è aperto con la presen-tazione di Davide Gentile, che ha illu-strato le attività di formazione del per-sonale svolte da APCE per la certifica-zione. Negli ultimi 10 anni sono statisvolti 48 corsi di protezione catodicadi strutture interrate, con ben 677iscritti, un corso di protezione catodicadi strutture in acqua di mare e uncorso di protezione catodica di strut-ture in calcestruzzo armato, quest’ulti-mo svolto proprio nel 2011 presso ilPolitecnico di Milano.

È seguito l’intervento del Dr. Bazzoni(Cescor) che, in collaborazione con ENIE&P, ha illustrato i risultati di un’analisi sta-tistica realizzata sulle misure di potenzialedi protezione effettuate su una piattafor-ma offshore. Sono stati presentati i criteridi campionamento per la selezione deglielementi da ispezionare, oltre a una seriedi strumenti statistici per l’analisi dei datiispettivi. L’ottimizzazione delle ispezionisubacquee per le misure di protezionecatodica ha determinato l’adozione di unapproccio ingegneristico per la pianifica-zione e la programmazione delle ispezionie per l’analisi dei dati raccolti durante lestesse campagne ispettive. Sono quindi seguiti quattro interventirelativi ai problemi di interferenza elettri-ca. Il prof. Pastore (Università di Bergamo)ha affrontato i problemi della preven-zione dei fenomeni di interferenza per“salto del giunto isolante” in tubazioniper il trasporto di acqua protetti dallacorrosione generalizzata esternamediante protezione catodica. Di parti-colare interesse è l’utilizzo di strumen-ti informatici per la simulazione delcampo elettrico basato sulla risoluzio-ne delle leggi di ohm, delle leggi dicampo elettrico, tenendo in considera-zione le sovratensione di elettrodorelative ai processi anodici e catodici.Il prof. Cinieri ha descritto lo stato diavanzamento delle ricerche condottedall'istituto sperimentale delle ferroviesui fenomeni di corrosione elettroliticain corrente alternata.L’Ing. Caterini (Telemagnetica) ha pre-sentato alcune problematiche relativealle interferenze elettriche sulle tuba-zioni interrate, illustrando le principalitipologie di interferenze elettrichesulle tubazioni interrate, sia dal puntodi vista della corrosione, sia dal puntodi vista della sicurezza.L’ultimo intervento è stato del Dr.Benedetto (Tecnosystem) che ha illu-strato l’evoluzione degli apparecchi perl’acquisizione dei dati di protezionecatodica nell’ambito di un sistema dimonitoraggio remoto, fino ad arrivareall’ultima generazione di dispositivi perla misura simultanea di corrente conti-nua e corrente alternata, con lo scopodi analizzare l’influenza di quest’ultimasullo stato della corrosione. La giornata è stata conclusa dalPresidente Ing. Vincenzo MauroCannizzo, il quale ha sottolineato il suc-cesso della manifestazione e ha ringra-ziato i partecipati, le società che hannosponsorizzato l’evento, il ComitatoOrganizzatore e la Segreteria delConvegno (a cura di Silvia Beretta).

Marco Ormellese

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PROTEZIONE CATODICA DELLE “FLOW LINE DI COLLEGAMENTO”DEI GIACIMENTI / SITI DI STOCCAGGIO DEL GAS NATURALE

L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha emesso le regole della qualità del servizio di stoccaggio del gasnaturale pubblicando la deliberazione 22 novembre 2010 - ARG/gas 204/10 Testo Unico della regolazionedella qualità e delle tariffe del servizio di stoccaggio del gas naturale per il periodo di regolazione 2011-2014(TUSG): approvazione della Parte I “Regolazione della qualità del servizio di stoccaggio del gas naturale peril periodo di regolazione 2011-2014 (RQSG)”. La delibera è entrata in vigore il primo gennaio 2011 ed hariaffermato il giudizio sulla protezione catodica delle flow line di collegamento come fattore di sicurezza econtinuità del servizio di stoccaggio gas naturale trovando quell’attenzione che sicuramente merita in con-seguenza dei danni e delle condizioni di pericolo che possono derivare per effetto dei processi corrosivi.Ai sensi della delibera n. ARG/gas 204/10 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, l’articolo 6.2 recita: nelcaso in cui risultino mancanti norme tecniche, specifiche tecniche o rapporti tecnici applicabili, vengono adot-tate linee guida definite dagli organismi tecnici competenti CIG e APCE, pubblicate dall’UNI. A tale riguardoè da segnalare che nel mese di maggio 2011, l’APCE ha posto in consultazione pubblica per commenti dueprogetti di linee guida:- Protezione catodica delle flow line di collegamento dei giacimenti / siti di stoccaggio del gas naturale - Redazione rapporto annuale dello stato elettrico dei sistemi di protezione catodica delle flow line di col-legamento dei giacimenti / siti di stoccaggio del gas naturale

Le stesse linee Guida APCE, dopo il periodo di consultazione pubblica, sono state approvate dall’Autorità perl’energia elettrica e il gas e dal mese di novembre 2011 sono pubblicate sul sito CIG e sul sito APCE.Entrando nel contenuto tecnico dei documenti, è da sottolineare la differenza sostanziale rispetto alle lineeguida emesse da APCE per la Distribuzione e Trasporto del gas naturale.Per valutare l’efficacia della protezione catodica dei sistemi di protezione catodica della rete di trasporto edistribuzione del gas naturale, APCE ha predisposto una metodologia suddivisa per i sistemi di linea estesi inlunghezza e per sistemi di aree concentrate (centrali di compressione nodi, impiantii di riduzione) limitati inlunghezza. La metodologia di valutazione dei sistemi di protezione catodica di linea è basata su un calcolodenominato “indicatore KT” strutturato per confrontare la progettazione e la gestione del sistema in esamecon un sistema di protezione catodica “modello”; questo confronto permette di pesare eventuali carenzeprogettuali o di gestione e quindi valutare se l’applicazione della protezione catodica alle condotte è efficace. Tra trasporto e distribuzione i sistemi di protezione catodica di linea costituiscono migliaia di km di condot-te. Per i sistemi di protezione catodica di aree concentrate, essendo limitati in lunghezza e spesso strutturaticon tubi in stretto parallelismo, non è stato possibile stabilire un sistema di protezione catodica “modello”e quindi applicare il calcolo “indicatore KT”; questi sistemi di protezione catodica sono censiti nel RapportoAnnuale di stato elettrico riportando se le verifiche e i controlli sono rispondenti alle prescrizioni normativee i valori rilevati sono conformi.Ritornando ai sistemi di protezione catodica delle flow line di collegamento, un SPC flow line, per la suastruttura classica a raggiera, l’estensione diversa per ciascun impianto di stoccaggio e la presenza di più lineeflow lines parallele anche all’interno dello stesso impianto, non si presta ad essere confrontato con un “SPCflow line modello” rendendo impossibile il calcolo di un indicatore, oltretutto considerando la loro estensio-ne limitata che in Italia è stimata entro i 200 km. Quindi, basandosi sulla valutazione dei sistemi di protezionecatodica limitati in lunghezza, la linea guida APCE per la protezione catodica delle flow line di collegamentofornisce le regole base di progettazione e gestione della protezione catodica per quegli aspetti non copertio sufficientemente regolati da norme tecniche nazionali o europee e, la linea guida APCE per la redazionedel rapporto annuale dello stato elettrico dei sistemi di protezione catodica delle flow line di collegamento,fornisce le indicazioni sulle modalità di presentazione della valutazione generale dello stato elettrico deisistemi di protezione catodica, precisando in particolare il metodo di esposizione dei dati e delle informazionida riportare.In quest’ultima sono riportati i criteri di “Condizione di non efficace applicazione della protezione catodicaalle flow line di collegamento” ovvero l’inosservanza di prescrizioni normative riguardanti l’applicazione dellaprotezione catodica o situazioni in cui i valori rilevati mediante le diverse tipologie di misurazione non sonoconformi ai valori dei criteri di protezione definiti dalle norme UNI, e la “Condizione di efficace applicazionedella protezione catodica alle flow line di collegamento” ovvero l’osservanza di prescrizioni normative riguar-danti l’applicazione della protezione catodica e situazioni in cui i valori rilevati mediante le diverse tipologiedi misurazione sono conformi ai valori dei criteri di protezione definiti dalle norme UNI. Queste condizionisono valide e applicabili sia per i sistemi di protezione catodica controllati con operatori che per i sistemi diprotezione catodica telesorvegliati.

N E W S

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L’EDITORIALEDI VINCENZO MAURO CANNIZZO

on il 2011 APCE ha compiuto trent’anni e possiamo dire che liporta bene! Questo speciale compleanno ha visto l’avvicendarsidi due presidenti, ma solo per ragioni organizzative, ha visto tor-nare un avanzo di bilancio e ha visto una cospicua partecipazio-ne al suo terzo congresso nazionale tenutosi a Milano lo scor-so 6 ottobre. Proprio il convegno ha dimostrato che c’èancora bisogno di APCE e che APCE risponde alle domandedei soci e degli addetti alla protezione catodica. Lo dimo-

strano la partecipazione ai corsi di formazione e di aggiornamento, larichiesta di informazioni tecniche e l’attività svolta nel campo normativo.A questo riguardo la nostra associazione rappresenta un importantepunto di riferimento per UNI, l’ente normatore, soprattutto per il ruolodi coordinamento per la partecipazione attiva ai gruppi di lavoro, sia nazio-nali sia europei, dei rappresentanti italiani. Da non dimenticare anche l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas(AEEG) che riconosce APCE quale organismo tecnico di riferimento perla protezione dalle corrosioni.Lo scorso 24 novembre si è tenuta a Padova l’assemblea del CTC(Comitato Tecnico Centrale) e dei soci. A fronte di un risultato economicomolto positivo, derivante dall’attività dei corsi di formazione e di aggiorna-mento e non ultimo anche dal convegno nazionale, occorre rilevare alcunedebolezze organizzative che dovranno presto essere affrontate e superate.Innanzitutto l’attività dei CTT (Comitati Tecnici Territoriali) che apparepiuttosto ferma: se da una parte bisogna riconoscere che una fase si è con-clusa, con la preparazione delle linee guida e della piuttosto corposa nor-mativa, dall’altra occorre volgere lo sguardo verso i giovani tecnici che stan-no rimpiazzando la generazione che ha fatto nascere Apce a cui passare iltestimone e i CTT dovrebbero assolvere a questo importante compito. Nel2012 potremmo sperimentare e rilanciare l’attività dei CTT rimasti e magarisondare la possibilità di organizzare dei nuovi CTT, magari solo per untempo limitato e con obiettivi specifici.

A tale scopo un utile strumento di lavoro sarà il rinnovato sito web pronto all’inizio del nuovoanno.Un altro punto di criticità è rappresentato dallo scollamento che si registra tra il risultato dei corsie lo scarso numero delle certificazioni conseguite: mentre i corsi sono frequentati da un cospicuonumero di tecnici, che a detta dei questionari giudicano i corsi adeguati, il superamento dell’esamedi certificazione presenta spesso difficoltà sorprendenti. Apce ha preso atto di questa situazione eintende mettere in campo nuove azioni per migliorare i risultati. Da una parte è in corso la rivisi-tazione del materiale didattico da parte di PoliLaPP del Politecnico di Milano, e dall’altra sono inavanzata fase di realizzazione i test di verifica sia per l’iscrizione ai corsi, sia per la preparazioneall’esame di certificazione. In altre parole si vuole fornire un utile strumento per auto-valutare lapropria preparazione prima dei corsi o degli esami.Apce notizie si sta rinnovando. Nel 2011, con la nomina del comitato scientifico, è passata al rangodi pubblicazione scientifica segnando un altro passo in avanti; contestualmente ha incrementato ilnumero di pagine e sono aumentati gli inserzionisti a dimostrazione della fiducia risposta nellarivista. Il prossimo anno vedrà la nascita dell’edizione on-line che affiancherà quella tradizionalecartacea e che potrà anche sostituirla se troverà il gradimento dei soci. La versione on-line hanumerosi vantaggi: una diminuzione dei costi, una fruibilità immediata, la possibilità di stamparesolo ciò che interessa, la consultazione dei numeri precedenti.L’anno termina con un nuovo avvicendamento: Davide Gentile che ha coordinato con professio-nalità e dedizione le attività dell’ufficio UCE di Milano e in particolare lo svolgimento dei corsi,ha deciso di ridurre il suo impegno e di rendersi disponibile solo per l’attività di docenza e saràsostituito da Fabio Brugnetti di Snam Rete Gas. A entrambi un sentito ringraziamento da partemia, dei soci Apce e da tutti i collaboratori: a Davide per il prezioso impegno profuso e a Fabioper la disponibilità ad affrontare il nuovo incarico.Chiudo annunciandovi che il 2012 vedrà tra i nostri nuovi soci il CIG (Comitato Italiano Gas) eparallelamente l’adesione di APCE quale socio del CIG stesso. Come tutti i legami che diventanostabili e quindi più efficaci, questo matrimonio prelude ad una nuova stagione di sviluppi senz’al-tro positivi.

A tutti voi il mio augurio di un buon anno!Cordialmente,

Vincenzo Mauro Cannizzo

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De Nora produce un’ampia gamma di anodi per sistemi acorrente impressa nel suolo, nelle acque dolci e salmastre,in mare e nelle apparecchiature industriali. Varie sono letipologie di prodotto:

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n questo articolo sono descritti in modo sintetico sia la struttura organizzativa logisticae tecnica di Snam Rete Gas S.p.A., sia i criteri di gestione della protezione catodica e lefilosofie utilizzate durante la fase di sviluppo della rete di metanodotti, comprendenti: icollaudi elettrici dei sistemi di protezione catodica, la loro razionalizzazione in funzionedelle problematiche tecniche legate alla coesistenza con le ferrovie elettrificate esercitein corrente continua, le recenti ferrovie cosiddette TAV esercite in corrente alternata,

elettrodotti eserciti in corrente alternata.

Snam Rete Gas S.p.A.Snam Rete Gas S.p.A. è la principale Società di Trasporto del gas naturale presente sul territorioNazionale.Il gas naturale immesso nella Rete Nazionale pro-viene dalle importazioni e, in minore quantità,dalla produzione nazionale. Il gas proveniente dal-l’estero viene immesso nella Rete Nazionaleattraverso sette punti di entrata, in corrisponden-za delle interconnessioni con i metanodotti diimportazione (Tarvisio, Gorizia, Passo Gries,Mazara del Vallo, Gela) e dei terminali di rigassifi-cazione GNL (Panigalia, Cavarzese). Il gas diProduzione Nazionale è immesso nella Rete incorrispondenza di 51 punti di entrata dai campidi produzione o dai loro centri di raccolta e trat-tamento. Anche i campi di stoccaggio sono colle-gati con la rete di trasporto. Il gas in uscita dallaRete Nazionale è trasportato sulla ReteRegionale fino a i punti di riconsegna, nei qualiavviene il ritiro del gas da parte degli Utenti.Snam Rete Gas è il principale operatore italianodi trasporto del gas naturale sul territorionazionale, disponendo della quasi totalità delleinfrastrutture di trasporto in Italia, con oltre 31.364 km di gasdotti in esercizio in alta e mediapressione, gestite da 8 Distretti, con funzioni di supervisione e controllo delle attività di 55Centri di Manutenzione distribuiti su tutto il territorio nazionale, e da una Unità CENTRALI checoordina l’attività delle 11 centrali di compressione collocate lungo le principali linee di traspor-to della Rete Nazionale. Principali compiti dei Distretti sono l'esercizio, il controllo, la manutenzione, l'ammodernamento ele piccole implementazioni della rete (gasdotti) e degli impianti (di riduzione e regolazione dellapressione, di intercettazione, di lancio e ricevimento pig e nodi); tali attività sono svolte nel rispetto

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Fabio Brugnetti Snam Rete Gas SpA

GESTIONE DI IMPIANTI

La protezione catodicadei metanodottidi Snam Rete Gas S.p.A.

Snam Rete Gas - Infrastrutture di Rete al 31dicembre 2010

Rete nazionale di gasdotti

Punti di importazione

Rete di trasporto regionale

Terminale di rigassificazione dei G.N.L.

Centro di dispacciamento

Centrale di compressione

Terminale marittimo

Confine regionale

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della sicurezza e della tutela ambientale moni-torandone costantemente l'esecuzione al finedi verificarne l'adeguatezza in termini econo-mici e temporali rispetto a quanto pianificato.I 55 Centri di manutenzione e le 11 Centralihanno il compito di garantire l’esercizio, lamanutenzione e il controllo dell’intera infra-struttura, nel rispetto delle vigenti normativesulla sicurezza e sulla tutela ambientale.Il controllo della rete di trasporto del gasnaturale avviene attraverso:• protezione catodica delle condotte• controlli aerei e di superficie• ispezioni geologiche• ispezione interna delle principali condottemediante “pig intelligenti”

La Banca dati tecnicaDi fondamentale importanza è la gestionedell’integrità delle strutture sia per la sicurezzadelle persone sia per la continuità del serviziodi trasporto del gas naturale. Snam Rete Gasha implementato un sistema informatico“Banca dati tecnica” per la gestione della retedi metanodotti, che permette di raccogliere,analizzare e confrontare i dati ricavati dallesvariate attività tecniche che sistematicamentevengono svolte sulle strutture. L’analisi dei datitecnici, da parte di proprio personale specializ-zato, con l’ausilio di software abbinati allabanca dati tecnica, permette di individuareeventuali aree impiantistiche che necessitanodi manutenzione integrativa o di adeguamentirealizzativi rispetto al contesto della struttura.

Protezione catodica di unavasta rete di metanodotti

Snam Rete Gas vanta a oggi una rete di tra-sporto del gas naturale suddivisa in 3.166

sistemi di protezione catodica di cui sonopresenti 6.272 impianti di prote-

zione catodica, 2.056attraversamenti fer-

roviari e 3.586punti di misurar i t e n u t icara t ter i -

stici.

Le norme vigenti in materia prescrivono larealizzazione di posti di misura ad intervalliappropriati con una spaziatura non maggioredi 3 km da ridurre a 1 km nelle aree urbaniz-zate, prendendo in considerazione: attraversa-menti di sistemi di trazione, attraversamenti dialtre condotte o cavi, parallelismi con altrecondotte o cavi, presenza di tubi di protezionemetallici, gli estremi dei giunti isolanti, presen-za di grandi strade e attraversamenti di argini,attraversamenti fluviali, presenza di impianti diterra e di sistemi messi a terra.Snam Rete Gas S.p.A. vanta la presenza di circa102.361 punti di misura potenzialmente utiliper monitorare il potenziale di protezionecatodica rispettando quindi i criteri di proget-tazione; di questi punti di misura 11.914 sonosoggetti a telesorveglianza mentre 21.155sono soggetti a controlli periodici con opera-tori; i rimanenti sono a disposizione per verifi-che tecniche integrative qualora risulti neces-sario.Da questi dati si può estrapolare una statisticasemplice ma se vogliamo molto significativa: unsistema di protezione catodica incide su unalunghezza media inferiore ai 10 km e i punti dimisura soggetti a manutenzione periodicahanno una densità di uno ogni chilometro direte.Snam Rete Gas S.p.A. attua le soluzioni tecni-che che permettono il rispetto delle prescri-zioni delle leggi e normative vigenti in materiaoltre alle normative tecniche interne pergarantire il pieno rispetto dei criteri tecniciche regolano la protezione catodica e il pienorispetto dei limiti ammissibili delle interferen-ze elettriche.Ciascun sistema di protezione catodica è dap-prima collaudato e successivamente sottopo-sto a controllo periodico attraverso la telesor-veglianza del sistema stesso oppure attraversooperatori.Snam Rete Gas S.p.A. ha optato per la telesor-veglianza del sistema di protezione catodicacon l’integrazione di misure periodiche conoperatori.

Snam Rete Gas S.p.A. come effettua il collaudoelettrico di un sistema di protezione catodica?

Il collaudo elettrico di un sistema di pro-tezione catodica permette di individuare ipunti di misura caratteristici che sono rap-presentativi del sistema stesso in relazionealle interferenze elettriche provocate daeventuali sistemi elettrici interferenti comeferrovie e tranvie eserciti con sistemi elettri-ci a corrente continua (correnti vaganti),sistemi di protezione catodica di terzi, inter-ferenze elettromagnetiche provocate daelettrodotti eserciti in corrente alternata,inoltre permette di selezionare i parametrielettrici di funzionamento dei dispositivi diprotezione catodica per assicurare l’efficacia

La Banca dati tecnica gestisce: - Servitù, concessioni e danni- Gestione degli attraversamenti fluviali- Protezione catodica- Gestione delle procedure speciali (ispezioni PIG)- Gestione delle aree a controllo geologico- Gestione documenti tecnici

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della protezione catodica in qualunque con-dizione di stato.Snam Rete Gas S.p.A. prevede il collaudo distato elettrico per sistemi di protezionecatodica di nuova progettazione, per sistemidi protezione catodica che subiscono varia-zioni di rete come l’aggiunta o rifacimento diuna condotta, oppure per i sistemi nei qualiè rilevata un’interferenza che comporta lamodifica dei parametri di funzionamento deidispositivi di protezione catodica.Per i sistemi che rimangono invariati neltempo è prevista una pianificazione a mediotermine per il rifacimento del collaudo elet-trico allo scopo di adeguare i parametri difunzionamento alla variazione della resisten-za di isolamento delle condotte.Il collaudo è suddiviso in almeno quattro fasiprincipali:1. Fase preliminare in cui sono verificati:• l’efficienza del funzionamento di tutti idispositivi di protezione catodica installa-ti e collegati elettricamente alla condottaquali: alimentatori di protezione catodica,drenaggi unidirezionali, elettrodi di riferi-mento fissi, coupon, collegamenti elettricimediante resistori ecc. oltre alla verificache le condotte incluse nel sistema sianoprivo di contatti elettrici involontari construtture metalliche estranee quali:impianti di messa a terra, tubi di prote-zione metallici, armature di manufatti incemento armato ecc.

• l’efficacia degli impianti di messa a terrainstallati nei sistemi di distribuzione ener-gia elettrica e quelli destinati alla prote-zione da sovratensioni transitorie, oltreall’efficacia dei dispositivi di protezioneinstallati.

• l’efficacia dei dispersori di protezionecatodica e il valore della resistenza di iso-lamento delle condotte incluse nel siste-ma di protezione catodica.

• l’efficacia dei giunti isolanti che delimita-no il sistema di protezione catodica

• la presenza di eventuali interferenze elet-triche provocate da sistemi elettrici eser-citi in corrente continua; in questa fase sipuò anche ipotizzare la realizzazione e lamessa in funzione di un drenaggio unidi-rezionale se ritenuto necessario per assi-curare i parametri elettrici indicati nellenormative vigenti

2. Fase di messa a punto del sistema di pro-tezione catodica in cui sono previsti:• l’impostazione dei parametri di funziona-mento dei dispositivi di protezione cato-dica sulla base della valutazioni tecnichericavata dalla fase preliminare quindi dallavalutazione tecnica delle eventuali inter-ferenze elettriche

• le misurazioni dei parametri di protezio-ne catodica secondo le normative vigentiin materia:- registrazione di 24 h di potenziale Vone Voff/corrente sugli alimentatori di

protezione catodica- registrazione del potenziale Voff sututti i punti di misura in presenza diincroci con altri servizi

- registrazione del potenziale Voff sututti i punti di misura in corrisponden-za di strutture metalliche portanti e/opozzi e/o gallerie e/o trivellazioni

- registrazione del potenziale Voff sututti i punti di misura in corrisponden-za di impianti di messa a terra

- registrazione del potenziale Voff sututti i punti di misura in corrisponden-za di attraversamenti ferroviari

- registrazione del potenziale Voff sututti i punti di misura agli estremi elet-trici del sistema di protezione catodi-ca compresi i terminali utente

3. Fase di taratura definitiva dei parametri difunzionamento dei dispositivi di protezionecatodica che prevede:• la conferma o la modificazione dei para-metri di funzionamento dei dispositivi diprotezione catodica sulla base dei risulta-ti delle misurazioni eseguite durante lafase precedente

• l’effettuazione di misurazioni dei parame-tri di protezione catodica secondo lenormative vigenti in materia, come alpunto precedente ma interessando tutti ipunti di misura presenti nel sistema diprotezione catodica

• l’individuazione dei punti di misura carat-teristici sui quali si baserà la manutenzio-ne periodica successiva al collaudo

4. Fase di analisi delle interferenze da corren-te alternata. Per questa fase sono previste:• in accordo alle leggi vigenti in presenza dilinee elettriche aeree con tensione diesercizio maggiore di 30 kV la verificaper via numerica delle eventuali interfe-renze elettromagnetiche sulla condottain modo da prevedere eventualmente l’e-secuzione di opere di protezione a difesadi tensioni indotte

• le misurazioni in accordo alla normativavigente per la valutazione del rischio dicorrosione da corrente alternata, quali:- misura registrata di tensione alternatatubo – elettrodo di riferimento peruna durata di almeno 24h, in corri-spondenza di almeno n° 2 giunti iso-lanti che delimitano il sistema di pro-tezione ubicati sulla dorsale del siste-ma di protezione catodica principal-mente interferito

- durante le 24h di registrazione, lamisura istantanea di tensione alternatatubo-elettrodo di riferimento su tutti ipunti di misura presenti nel sistema diprotezione catodica

- durante le 24h di registrazione, lamisura istantanea di corrente alterna-ta tubo-impianto di messa a terra incorrispondenza di tutte le messe aterra di linea presenti nel sistema di

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La rete ditrasportodi SnamRete gascomprende6.272impianti diPC, 2.056attraversa-menti ferro-viari e3.586punti dimisura rite-nuti carat-teristici

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protezione catodica (misura della cor-rente scaricata dalla messa a terra dilinea);

• aggiunta nel sistema di protezione catodi-ca di nuovi impianti di messa a terra conrelativi dispositivi di scarica per sovraten-sioni di origine impulsiva o per la scaricadella corrente alternata indotta.

• approfondimento della caratterizzazionedel fenomeno interferente attraversol’installazione di coupon qualora il siste-ma di mitigazione non assicuri un adegua-to livello di sicurezza ai fini del rischio dicorrosione da corrente alternata comeprevisto dalle normative vigenti

L’ottimizzazione dei sistemidi protezione catodica

Al collaudo elettrico del sistema di protezio-ne catodica segue la manutenzione periodi-ca. Le normative e leggi vigenti prevedonoche un sistema di protezione catodica possaessere telesorvegliato oppure controllatoperiodicamente con operatori.Indipendentemente dalla scelta aziendale, èdi fondamentale importanza l’individuazionedei punti caratteristici del sistema di prote-zione catodica che, spesso, possono ancheessere maggiori rispetto al numero minimoprescritto dalle normative e leggi vigenti.Quanto finora illustrato riguarda la gestioneattuata da Snam Rete Gas S.p.A. sulla propriarete di metanodotti; non dobbiamo dimenti-care gli investimenti e le scelte tecniche chehanno permesso di ottenere un perfettocontrollo del livello di protezione catodica,nonché una “uniformità tecnica” che ha faci-litato l’approccio all’applicazione della deli-bera emessa da AEEG Gli adeguamenti tecnici che nel tempo hannointeressato la rete dei metanodotti sonostrettamente legati alla crescita della loroestensione con il contestuale aumento dellacoesistenza con sistemi elettrici eserciti incorrente continua (ferrovie e tranvie neicentri urbani) e sistemi elettrici eserciti incorrente alternata (elettrodotti e, negli ulti-mi anni l’impianto TAV), al degrado dei rive-stimenti isolanti a base bituminosa e l’intro-

duzione di rivestimenti protettivi con altopotere isolante (polietilene).Snam Rete Gas S.p.A. ha ridotto l’estensionedei sistemi di protezione catodica che costi-tuiscono la rete di metanodotti, principal-mente per i seguenti motivi:• il degrado del rivestimento bituminosolegato all’aumento del fabbisogno di cor-rente di protezione catodica che, in alcunecircostanze, comportava la non possibilitàdi proteggere tutta la superficie del sistemadi protezione catodica

• la presenza di interferenze da correntivaganti (ferrovie e tranvie ampliate e tra-sformate in impianti elettrificati eserciti incorrente continua) che sovente, su condot-te di estensione importante, causavanozone anodiche difficilmente controllabilidagli alimentatori di protezione catodicaposizionati troppo distanti nonché giàprossimi al limite massimo di erogazione dicorrente per poter controllare l’interfe-renza.

Per affrontare nel modo corretto questeproblematiche, Snam Rete Gas S.p.A. ha svol-to un’ accurata valutazione dei campi elettri-ci interferenti acquisendo nel tempo una ele-vata esperienza nel controllo delle interfe-renze elettriche da correnti vaganti.Lo studio dei campi elettrici e quindi l’instal-lazione dei giunti isolanti in aree opportuna-mente selezionate che tengono conto siadella facile disponibilità di allaccio per la for-nitura di energia elettrica, della facilità diaccesso agli impianti e dei campi elettrici perdelimitare gli effetti delle correnti vaganti, hapermesso a Snam Rete Gas S.p.A. di otteneresistemi scarsamente interferiti.Un grosso contributo è legato all’introduzio-ne del polietilene come principale materialeisolante delle condotte che ha sensibilmentediminuito il fabbisogno di corrente di prote-zione catodica e, di conseguenza, la diminu-zione della corrente scambiata tra ferrovie econdotte.Di contro Snam Rete Gas S.p.A. ha dovutoacquisire l’esperienza nell’interpretazionedel potenziale di protezione catodica misura-to sulle tubazioni rivestite in polietilene perla presenza di valori di caduta IR sensibil-mente maggiori rispetto a quello riscontrabi-le su una condotta rivestita in materiale bitu-minoso.

L’interferenzada corrente alternata

Di pari passo Snam Rete Gas S.p.A. ha dovu-to affrontare le problematiche tecniche lega-te alle interferenze da corrente alternataindotta evidenziate principalmente sulle con-dotte dotate di rivestimento ad alto potereisolante ubicate in stretto parallelismo congli elettrodotti.Come risaputo, la presenza di corrente alter-nata indotta su una condotta di acciaio inter-

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rata comporta il rischio di corrosione dacorrente alternata.A fine anni 90, attraverso benchmarking tec-nici con le compagnie Europee di trasportodel gas naturale, è stato possibile analizzare iprimi casi di presunta corrosione da corren-te alternata; Snam Rete Gas S.p.A. si è dasubito attivata nel censire le proprie tubazio-ni a rischio sulla base delle teorie tecnichericonosciute in quel periodo.Dal censimento sono stati individuati unelenco di metanodotti “a rischio” ed è scatu-rita una campagna di misure elettriche mira-te a verificare che sugli stessi non fosserosuperati i parametri elettrici di rischio indi-cati dalle normative vigenti in quel periodo.L’esperienza maturata ha permesso di defini-re una procedura tecnica per la verifica delleinterferenze ma soprattutto ha permesso diattuare in alcuni casi la mitigazione del feno-meno interferente attraverso l’istallazione diadeguati dispositivi di scarica della correntealternata (celle di polarizzazione collegatetra metanodotto e impianto di terra).La normativa vigente in quel periodo è tutto-ra in vigore ma è in fase di revisione a livelloeuropeo con l’obiettivo di modificare i crite-ri tecnici di ammissibilità e controllo dell’in-terferenza elettromagnetica sulla base dell’e-sperienza maturata e dagli studi e ricerche dilaboratorio effettuati nell’ultimo decennio.Ancora oggi i sistemi di protezione catodicasono studiati e se necessario sottoposti amitigazione con l’installazione delle celle dipolarizzazione per limitare i valori di tensio-ne indotta e abbassare il rischio di corrosio-

ne da corrente alternata indotta (conside-rando già le prescrizioni della futura normaeuropea).

La continuità del servizioI metanodotti in genere, specialmente quellidestinati al trasporto quindi interrati ma ubi-cati in aree aperte, sono organi captatori disovratensioni che possono avere origineatmosferica o derivanti da guasti a terra deglielettrodotti, nonché possono essere soggettialle interferenze elettromagnetiche.Questi fenomeni incidono direttamente suidispositivi di protezione catodica essendocollegati elettricamente alla condotta, in ter-mini di guasti irreversibili oppure malfunzio-namenti.Snam Rete Gas S.p.A., al fine di limitare il piùpossibile i periodi di mancata protezionecatodica per cause non direttamente imputa-bili alla propria attività di gestione della retedi metanodotti, ha investito tempo e risorseper approfondire gli aspetti tecnici relativialla “protezione da sovratensioni” ancheattraverso studi in collaborazione con il CESI“Centro Elettrotecnico SperimentaleItaliano”.La collaborazione con il CESI ha permesso diapprofondire e conoscere gli effetti di unasovratensione di origine atmosferica su unacondotta estesa in lunghezza, sia in termini di

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Foto - Analisi di un’interferenza elettromagneti-ca riscontrata su un sistema di protezio-ne catodica

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danno meccanico che di propagazione elet-trica del fenomeno.La conoscenza del fenomeno della propaga-zione elettrica di un fenomeno transitorio diorigine atmosferica che può interessare unacondotta sia direttamente (fulminazionediretta su condotta) che indirettamente (ful-minazione che interessa una struttura postain prossimità di una condotta), abbinataall’ottimizzazione della rete, è stato un validostrumento di supporto per l’adeguamentodei dispositivi di protezione da sovratensio-ne in termini di caratteristiche elettricheselezionate e in termini di configurazioneimpiantistica per migliorare la selettività el’efficacia del loro intervento.La corretta scelta dei dispositivi di protezio-ne da sovratensioni e gli efficaci criteri diinstallazione adottati hanno permesso il con-tenimento dei periodi di assenza di protezio-ne catodica.

La crescita professionaledel proprio personale

Snam Rete Gas S.p.A. svolge da sempreun’attenta attività di formazione ed aggiorna-mento tecnico del proprio personale, attra-verso corsi di formazione che tengonoconto dell’evoluzione delle tecniche di moni-toraggio e delle ristrutturazioni organizzati-ve dell’azienda.E’ prevista entro il 2012 la certificazioneLivello 2 EN15257 di tutto il personale deiDistretti che operano nel settore protezionecatodica pertanto i futuri candidati si inte-grano con il personale certificato Livello 3 eLivello 2 già presente in azienda.

RingraziamentiL’autore ringrazia la direzione competente diSnam Rete Gas per l’autorizzazione conces-sa alla pubblicazione del presente articolo.

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itAl fine dilimitare ilpiù possibi-le i periodidi mancataprotezionesono statiapprofonditigli aspettitecnici rela-tivi alla“protezioneda sovra-tensioni” incollabora-zione con ilCESI

Riferimenti

[1] UNI 10950 “Telecontrollo degli impianti di protezione catodica”

[2] UNI EN 12954 “Protezione catodica di strutture metalliche interrate o immerse –Principi generali e applicazione per condotte”

[3] UNI EN 13509 “Tecniche di misura per la PC”

[4] UNI 11094 “Supplemento alla norma UNI EN 12954 – manutenzione in presenza di cor-renti vaganti”

[5] CEN/TS 15280 “AC corrosion likelihood”

[6] CEI 304-1 “Interferenza elettromagnetica prodotta da linee elettriche su tubazionimetalliche”

[7] CEI EN 50162 “Protezione contro la corrosione da correnti vaganti causate da sistemielettrici a corrente continua”

[8] ARG/gas 120/08, n. ARG/gas 141/09, n° ARG/gas 204/10 “delibere AEEG per distribuzio-ne trasporto e stoccaggio del gas naturale”

Foto - Esempio degli effetti di una sovratensione di origine atmosferica sulle protezioni interne diun alimentatore di protezione catodica

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n ambiente marino la principale causa di degrado delle strutture in calcestruzzo arma-to è la corrosione da cloruri. In genere, data la scarsità di ossigeno, nelle struttureimmerse le armature non si corrodono. Fanno eccezione le strutture immerse e cave,in cui possono svilupparsi delle macrocoppie che possono favorire l’innesco e la pro -pagazione della corrosione. Gli effetti della corrosione possono essere limitati tramitesistemi di prevenzione o di protezione catodica. Questa nota descrive i risultati di

modelli numerici volti a studiare la corrosione e la protezione delle armature in strutture in cal-cestruzzo armato cave: essi hanno mostrato che la formazione di macrocoppie può effettivamen-te favorire l’innesco della corrosione e provocare un aumento della sua velocità di propagazione.D’altra parte, il posizionamento di anodi sacrifiziali in acqua di mare può efficacemente prevenirel’innesco o fermare la corrosione qualora essa si sia già innescata.

IntroduzioneLa principale causa di degrado delle strutture in calcestruzzo armato a contatto con acqua dimare è la corrosione da cloruri. Essa avviene in due fasi: nella fase di inne sco le armature sonopassive, ma i cloruri disciolti nell’acqua di mare penetrano attraverso il copriferro fino a raggiun-gere la loro superficie. Quando la concentrazione di cloruri in prossimità delle armature raggiun-ge un valore, detto tenore critico, il film di passività si rompe e la corrosione si propaga; nellafase di propagazione la corrosione delle armature porta ad un danneggiamento sempre più seve-ro della struttura.Come illustrato nel diagramma di Pedeferri, il tenore critico di cloruri è maggiore quando ilpotenziale delle armature è minore (Figura 1), quindi nella zona immersa delle strutture in gene-re le armature restano passive perché il calcestruzzo è saturo di acqua di mare. In questa con-dizione, vista la scarsità di ossigeno, il potenziale delle armature raggiunge valori molto negativie il tenore critico è così elevato che difficilmente viene raggiunto anche per vite di serviziomolto lunghe [1].Tuttavia, a volte le strutture immerse contengono delle cavità aerate, come nel tunnel immersodi Bjørvika in Norvegia [2] oppure nelle parti immerse del sistema Mose di Venezia. In questi casi,gli elementi in calcestruzzo all’esterno si trovano in condizioni di saturazione, mentre all’internosono a contatto con l’aria e il calcestruzzo è asciutto, come nella zona atmosferica. In questestrutture, tra le armature nel calcestruzzo saturo e quelle nel calcestruzzo asciutto, possono svi-lupparsi delle macrocoppie che possono portare a un aumento del potenziale delle armature nelcalcestruzzo saturo e, riducendo il tenore critico di cloruri, possono favorire l’innesco della cor-rosione di queste armature. Per prevenire l’innesco, o per limitare gli effetti della corrosionequando questa si è già innescata, è possibile installare dei sistemi di prevenzione o di protezionecatodica, il cui principale effetto consiste nell’abbassare il potenziale dell’acciaio, e quindi neldeterminare un aumento del tenore critico sulle armature ancora passive e una diminuzionedella loro velocità di corrosione, qualora esse siano attive.In genere sulle strutture immerse non sono installati sistemi di monitoraggio della corrosione:

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Strutture in calcestruzzo armatocave immerse in acqua di mare:simulazioni numeriche per la valutazione dellacorrosione e della protezione delle armature

MODELLI

di

A. Della Pergola,F. Lollini,E. Redaelli,L. Bertolini Dipartimento di Chimica,Materiali e IngegneriaChimica “G. Natta”,Politecnico di Milano,via Mancinelli 7, 20133 Milano

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sia perché in queste strutture raramente siinnesca la corrosione, sia perché i sistemicomunemente utilizzati nella zona atmosferi-ca non operano correttamente in calcestruz-zo saturo [3]. Quindi, per studiare le macro-coppie che si sviluppano nelle struttureimmerse e cave e l’efficacia dei sistemi di pre-venzione e di protezione catodica, è possibilericorrere a modelli numerici, i quali sono giàstati utilizzati per risolvere simili problemi[4,5].

ModelliPer simulare una struttura cava immersa conuna porzione a contatto con l’acqua di maree l’altra a contatto con l’aria, sono stati creatidei modelli che rappresentano una sezione dimuro in calcestruzzo armato di spessore 0.64m con le due superfici, interna ed esterna, acontatto con i due diversi ambienti (Figura 2).Entrambi i lati della struttura presentano unamaglia di armature (di diametro 20 mm, inte-rasse 150 mm e copriferro 60 mm) collegateelettricamente tra loro. Per semplicità è statocreato un modello bidimensionale in cui sonostate considerate solamente le armature ver-ticali. Il dominio è stato suddiviso in tre sotto-domini caratterizzati da diversi valori di resi-stività ele trica del calcestruzzo in funzionedella sua umidità e del contenuto di cloruri(ρSATconCL = 30 Ωm; ρSATnoCL = 100 Ωm;ρASC = 1500 Ωm).Lungo il perimetro è stata posta una condi-zione al contorno di isolamento elettrico,mentre il comportamento delle armature èstato descritto mediante tre curve di polariz-zazione, che descrivono altrettante possibilisituazioni (Figura 3): • la curva AP rappresenta il comportamentodelle armature passive nel calcestruzzoasciutto;

• la curva SP delle armature nel calcestruzzosaturo ancora passive, perché non raggiuntedal tenore critico;

• la curva SA delle armature attive nel calce-struzzo saturo.

Utilizzando queste curve è possibile rappre-sentare diverse fasi della vita della struttura,precedenti o successive al momento dell’in-

nesco della corrosione. La resistività del cal-cestruzzo e i parametri con cui sono calcola-te le curve di polarizzazione derivano da datisperimentali disponibili in letteratura.Per studiare gli effetti della macrocoppia, uti-lizzando le condizioni precedentementedescritte sono stati creati due modelli, cherappresentano due fasi della vita della strut-tura in esame: • la Fase 1 corrisponde al periodo precedenteall’innesco della corrosione, in cui tutte learmature, sia nel calcestruzzo asciutto, siain quello saturo, sono passive (in questafase sono state applicate le curve AP e SP)

• la Fase 2 rappresenta il successivo periododi propagazione: in questa fase la corrosio-ne si è innescata su una armatura dellapozione di struttura considerata (si è sceltodi porre questa condizione sulla barra cen-trale del lato saturo del modello e su talearmatura è stata posta la condizione SA).

Inoltre, per entrambe le fasi, sono stati creatidue modelli del tutto uguali ai precedenti, senon per la presenza di un anodo galvanicoprismatico, di sezione quadrata di lato100 mm, posto in acqua di mare ogni 2.10 m(Figura 2). Esso nella prima fase svolge la fun-zione di prevenzione catodica e nella secondadi protezione catodica. Sulla superficie dell’a-nodo è stata posta una condizione di poten-ziale costante (EANODO = -1050 mV/SCE).

RisultatiModelli per lo studiodella macrocoppia

Prima che avvenga l’innesco della corrosione(Fase 1) tutte le armature sono passive: diconseguenza, indipendentemente dal poten-ziale assunto dall’acciaio, la velocità di corro-sione delle armature nel calcestruzzo saturorimane costante, e trascurabile, per tutto l’in-tervallo di passività. Tuttavia, già in questa fase

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Figura 1 - Porzione del Diagramma di Pedeferriche mostra l’andamento qualitativo delvalore medio del tenore critico al varia-re del potenziale delle armature [1].

Figura 2 - Modello di muro in c.a. con una arma-tura attiva nel calcestruzzo saturo (SA)e un anodo galvanico immerso inacqua di mare.

È possibilelo studiodellemacrocop-pie di cor-rosione chesi sviluppa-no nellestruttureimmerse ecavemediante imodellinumerici

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si sviluppa una macrocoppia tra le armaturenel calcestruzzo asciutto e quelle nel calce-struzzo saturo. Per effetto della macrocoppia,le seconde subiscono una polarizzazione ano-dica: la Figura 4a mostra che il loro potenzia-le, pari a -400 mV/SCE in condizioni di liberacorrosione (triangoli neri), aumenta fino acirca -180 mV/SCE per effetto della macro-coppia (triangoli bianchi). In accordo con ilDiagramma di Pedeferri, un aumento delpotenziale determina una significativa diminu-zione del tenore critico, che raggiunge valorinettamente inferiori rispetto a quelli tipicidella zona immersa. Infatti, in queste condi-zioni è possibile che il tenore critico raggiun-ga valori confrontabili con quelli delle strut-ture esposte nella zona degli spruzzi e dellemaree, nettamente più critici per quantoriguarda l’innesco della corrosione.Supponendo che la corrosione si inneschi ini-zialmente su una armatura (Fase 2, Figura 2),in questa fase l’armatura attiva agisce daanodo nei confronti di tutte le altre e la suavelocità di corrosione aumenta significativa-mente rispetto alle condizioni di libera cor-rosione, passando da 0.2 mA/m2 a circa15 mA/m2. Integrando questa densità di cor-rente sulla superficie dell’armatura si ottienela corrente di macrocoppia, ossia la correntescambiata tra l’armatura attiva e quelle passi-ve: nel tratto di muro considerato essa è paria 0.93 mA, mentre nella Fase 1 essa era pra-ticamente nulla (Tabella 1).

Nella Fase 2 anche le armature passive nel cal-ce struzzo saturo agiscono da catodo e il loropotenziale diminuisce fino a -640 mV/SCE

(Figura 4b). A questo potenziale il valore atte-so del tenore critico è nettamente superiorerispetto alla fase precedente: in questo modole armature passive, ancorché a contatto conun calcestruzzo ricco di cloruri, sono protet-te dalla corrosione e l’attacco corrosivo silocalizza su quella attiva. È importante sotto-lineare che l’azione protettiva esercitatadall’armatura attiva si estende anche allearmature passive più distanti.

Modelli con anodo galvanicoL’effetto protettivo offerto dall’armatura atti-va nei confronti di quelle ancora passive,descritto nel paragrafo precedente, ha sugge-rito lo studio dell’efficacia di un sistema diprevenzione o di protezione catodica, appli-cato installando un anodo galvanico in acquadi mare. Le simulazioni hanno mostrato cheesso può essere efficace sia nel prevenire l’in-nesco della corrosione, sia nel limitarne glieffetti qualora essa si sia già innescata. LaFigura 5 mostra l’effetto dell’anodo galvanicosul potenziale delle armature, sia quando essesono passive (Fase 1, Figura 5a), sia dopo l’in-nesco della corrosione (Fase 2, Figura 5b). Lafigura mostra il potenziale di libera corrosio-ne delle armature nel calcestruzzo saturo(triangoli blu) e il potenziale delle stessearmature protette dall’anodo (triangolirossi): la differenza tra gli indicatori bianchi equelli neri è la polarizzazione catodica dellearmature dovuta alla presenza dell’anodo. Lalinea tratteggiata mostra il potenziale dell’a-nodo (assunto costante). A causa della resisti-vità trascurabile dell’acqua di mare, il poten-

Figura 3 – Curve di polarizzazione delle ar-matu-re: passive nel calcestruzzo asciutto(AP, arancione); passive nel calcestruz-zo saturo (SP, azzurra) e attive nel cal-cestruzzo saturo (SA, rossa).

Figura 4 – Potenziale delle armature nel calce-struzzo asciutto (simbolo O) e saturo(simbolo Δ) in condizioni di libera cor-rosione (simbolo blu) e per effetto dellamacrocoppia (simbolo rosso) nella Fase1 (a) e nella Fase 2 (b).

Tabella 1 – Corrente di macrocoppia, rapportotra area anodica e catodica e velocitàdi corrosione delle armature anodichenelle Fasi 1 e 2.

Fase IMACRO(mA) vCORR (mA/m2)

1 ≈ 0 0.2

2 0.93 15

A

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Gli effettidellemacrocop-pie possonoessere limitati conl’applicazio-ne di siste-mi di pre-venzione odi protezio-ne catodicamediantegli anodigalvanici

[1] L. Bertolini, B. Elsener, P. Pedeferri, R. Polder, Corrosion of steel in concrete, Wiley-VCH,Weinheim, 2004, 392 pp.

[2] T. Haugen, H.E. Berge, B. Espelid, I. Markey, Proc. of Int. Conf. Eurocorr, Nice (F), 2009,7 pp.

[3] M. Raupach, R. Polder, T. Frolund, P. Nygaard, Proc. of Int. Conf. Eurocorr, Freiburg (D),2007, 9 pp.

[4] E. Redaelli, L. Bertolini, W. Peelen, R. Polder, Materials and corrosion 57, 628-635(2006).

[5] J. Warkus, M. Raupach, Materials and corrosion 57, 920-925 (2006).

Riferimenti Bibliografici

ziale delle armature nel calcestruzzo saturoraggiunge un valore prossimo a quello dell’a-nodo (circa -1040 mV/SCE), indipendente-mente dalla condizione di passività o di atti-vità dell’acciaio. Per questo motivo, i risultatiottenuti per la Fase 1 e per la Fase 2 sonopressoché uguali in termini di potenziale. Diconseguenza, nelle strutture immerse e cave,l’effetto dei sistemi di prevenzione e di pro-tezione catodica è molto simile. Nonostanteciò, nella scelta del sistema da installare devo-no essere presi in considerazione anche altriparametri: infatti, l’installazione di un sistemadi prevenzione permetterebbe di evitare laformazione di macrocoppie e di prevenirel’innesco della corrosione, la quale può pro-pagarsi molto velocemente e portare a unrapido degrado della struttura, qualora nonsia immediatamente individuata e fermata.Inoltre, in genere le strutture immerse cavesono costituite da elementi prefabbricati, suiquali è certamente più semplice l’installazio-ne degli anodi prima della messa in opera.D’altra parte, è necessario sottolineare che lesimulazioni hanno mostrato come, in unsistema di prevenzione catodico, nel caso distrutture cave, la densità di corrente erogatadall’anodo galvanico (dunque la velocità concui esso si consuma) è un fattore critico, poi-ché essa è nettamente superiore rispetto allestrutture completamente sature d’acqua. Neimodelli sviluppati essa può superare15 mA/m2, anche in assenza di armature atti-ve. Questa elevata velocità di consumo èdovuta al fatto che la corrente erogata dall’a-nodo non protegge solo le armature in calce-struzzo saturo, ma raggiunge anche quelle nelcalcestruzzo asciutto. In virtù dell’aria pre-sente nei pori del calcestruzzo asciutto, taliarmature non hanno, in pratica, una correntelimite catodica di riduzione dell’ossigeno, per-tanto possono ricevere una corrente netta-mente maggiore rispetto a quella richiestadalle armature nel calcestruzzo saturo.Di conseguenza, la scelta del sistema catodicoda adottare deve essere effettuata caso percaso, tenendo in considerazione i vantaggi egli svantaggi di ogni soluzione.

ConclusioniLe simulazioni effettuate hanno mostrato chenelle strutture immerse e cave possono svilup-parsi delle macrocoppie che possono promuo-

vere l’innesco e la propagazione della corro-sione. Infatti, quando le armature sono ancorapassive, l’innesco è favorito dalla polarizzazio-ne anodica delle armature nel calcestruzzosaturo, dovuta all’accoppiamento galvanicocon le armature nel calcestruzzo asciutto: illoro potenziale aumenta fino a oltre-200 mV/SCE, di conseguenza il tenore criticodi cloruri diminuisce significativamente. Inseguito, quando la corrosione si è innescata,essa tende a localiz zarsi in corrispondenza del-l’armatura attiva, la cui velocità di corrosionepuò raggiungere valori molto elevati. Gli effettidelle macrocoppie possono essere limitati tra-mite l’installazione di sistemi di prevenzione odi protezione catodica. Infatti, se le armaturesono ancora passive, la presenza di un anodogalvanico immerso in acqua di mare può pre-venire l’innesco della corrosione; invece, se lacorrosione si è già innescata, la velocità di cor-rosione dell’acciaio attivo può essere control-lata accoppiando le armature con l’anodo.

Figura 5. - Potenziale delle armature nel calce-struzzo asciutto (simbolo O) e saturo(simbolo Δ) in condizioni di libera cor-rosione (simbolo blu) e accoppiate conun anodo galvanico (simbolo rosso) nel-la Fase 1 (a) e nella Fase 2 (b). La lineatratteggiata indica il potenziale dell’a-nodo galvanico.

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MODELLI

PC di fondi serbatoi: validazione

della spaziatura anodica con

metodo empirico mediante modelli a elementi finiti*

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a memoria descrive uno studio sugli effetti della protezione catodica (PC) comemetodo di protezione lato terreno dei fondi di serbatoio in acciaio al carbonio nonrivestito. Il sistema di PC di riferimento prevede un sistema di anodi concentrici perassicurare una distribuzione di corrente di protezione sufficientemente uniforme eun grado di protezione accettabile.La parte sperimentale dello studio ha riguardato le distribuzioni del potenziale sulla

superficie catodica mediante l’elaborazione di un metodo di risoluzione analitico e l’utilizzo di unmodello numerico di calcolo agli elementi finiti (FEM). I risultati ottenuti hanno permesso di con-cludere che il modello numerico è in genere meno conservativo e che l’effetto di sovrapposizionedi più anodi non è trascurabile.

IntroduzioneScopo dell’attività sperimentale è stato lo studio delle distribuzioni del potenziale nell’intorno dellasuperficie catodica attraverso:• l’elaborazione di un metodo di risoluzione analitico per calcolare il potenziale in funzione dellacorrente e delle proprietà dell’elettrolita (il terreno su cui il serbatoio è appoggiato) medianteuna relazione semplificata empirica;

• l’utilizzo di un metodo di calcolo numerico, che risolve il problema con l’aiuto del calcolatore, uti-lizzando il metodo agli elementi finiti (FEM).

I parametri considerati nei due approcci sono stati la geometria del sistema, la resistività del terre-no, la corrente limite di diffusione di ossigeno, la spaziatura tra gli anodi.

Scelta e definizione del modelloLa determinazione delle distribuzioni del potenziale elettrico e della densità di corrente sono difondamentale importanza nell’applicazione dei sistemi di PC, in quanto permettono di verificare seesistono le condizioni necessarie e sufficienti per la protezione in ogni punto della superficie cato-dica.La distribuzione di potenziale e corrente è regolata dall’equazione “quasi armonica” di campo diPoisson-Laplace [1]:

∇ (k∇E) + Q = 0 (1)

dove E è la funzione potenziale, Q il flusso di corrente applicato e k la conduttività dell’elettrolita;in un sistema elettrolitico a conduttività uniforme la k può essere portata fuori dall’operatoredivergenza e la grandezza derivata i assume il significato di densità di corrente:

i = -k∇E (2)

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di

Marco OrmelleseDipartimento di Chimica,Materiali e IngegneriaChimica “G. Natta”,Politecnico di Milano,via Mancinelli 7, 20133 Milano

Luca StefaniSaipem S.p.A.Via Martiri di Cefalonia, 67San Donato Milanese (MI)

*Questo articolo riporta i risultati della tesi di laurea di Luca Stefani, Valutazione degli effetti della prote-zione catodica attraverso metodi di risoluzione analitica e calcolo numerico, Tesi di Laurea, a.a. 2005-2006, Politecnico di Milano

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la risoluzione dell’equazione di campo richiedela conoscenza dei seguenti fattori:• geometria del sistema;• resistività dell’ambiente;• condizioni al contorno.

Lo scenario considerato consiste di un serba-toio cilindrico di acciaio al carbonio adibito allostoccaggio del greggio petrolifero con conte-nuti variabili di acqua salata; sotto il fondo èstata predisposta una camera di contenimento.Il sistema anodico è costituito da una serie dianodi a profilo concentrico (diametro anodo Φ= 0,02 m) equidistanti dal fondo (d = 0,25m),che garantiscono il grado desiderato di prote-zione. Una schematizzazione del sistema consi-derato è rappresentata in Figura 1.La geometria scelta presenta una simmetriaradiale, che si può sfruttare nella definizione delmodello per ridurre lo studio della distribuzio-ne di potenziale a un sistema bidimensionalecostituito da una superficie catodica (il fondodel serbatoio) e da un anodo singolo immersoin un elettrolita a resistività uniforme.

Metodi di risoluzioneUna volta definiti i valori delle grandezze ingioco e le condizioni al contorno è statopossibile stimare la massima spaziatura,∆Lmax, tra gli anodi concentrici che garanti-sce un potenziale di protezione inferiore a-0.85 V CSE, attraverso due approcci:

1. simulazione agli elementi finiti: ilmetodo prevede la scomposizione deldominio in un numero sufficiente di sotto-domini (mesh), e la risoluzione dell’equazio-ne di campo in ognuno di essi; è stato utiliz-zato il software FEMLAB. I parametri sceltiper i casi studiati e le condizioni al contornoinserite sono riassunti in Tabella 1. Il valoredel potere penetrante ∆Lmax è estrapolatodalle curve di potenziale sulla superficiecatodica.

2. relazione determinata da considera-zioni analitiche: sfruttando la simmetriadel sistema e con qualche approssimazionesi ottiene la seguente relazione:

(3)

Per il calcolo sono stati utilizzati i parametririportati in Tabella 1, con le seguenti modifi-che: la geometria del terreno è stata consi-derata a dominio infinito; l’anodo è di formalineare, con carica distribuita uniformementein modo da avere potenziale anodico costan-te -2 V CSE; il catodo è stato consideratocome un piano infinito, con potenziale datoda una distribuzione uniforme della densitàdi corrente sulla superficie catodica.

Una volta ottenuti i risultati, è stato analizzatoun sistema a geometria estesa (20 x 5 m) con2 anodi distanziati tra loro della spaziatura ∆Lcalcolata precedentemente; scopo dello studioè valutare l’influenza della presenza di altrianodi sul calcolo della spaziatura anodica∆Lmax e mostrare l’effetto di sovrapposizionedel potenziale.

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Figura 1 - Rappresentazione schematica delsistema di protezione catodica del fon-do di un serbatoio

Tabella 1 - Parametri utilizzati per la simulazioneagli elementi finiti

GeometriaRidotta Terreno di lunghezza 5 m e altezza 0.5 m

Estesa Terreno di lunghezza 20 m e altezza 0.5 m

ResistivitàTerreno umido 5 Ω m

Terreno secco 50 Ω m

Corrente limitedi diffusionedi ossigeno

Bassa 0,01 A/m2

Media 0.02 A/m2

Media 0.05 A/m2

Alta 0.1 A/m2

Condizionial contorno

Anodo Potenziale anodico costante Van = -2,00 V CSE

Catodo Legame potenziale-corrente regolato dall’equazione di Butler-Volmer

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Risultati e discussioneIn Figura 2 si illustrano i profili di potenziale edensità di corrente di protezione, ottenuti conla risoluzione agli elementi finiti. È stato consi-derato un terreno di bassa resistività, con lun-ghezza di 5 m, e una densità di corrente limitedi 0.01 A/m2. L’anodo è posto in posizione cen-trale (a 2.5 m). Si osserva che in corrisponden-za dell’anodo si ha il minimo valore di poten-ziale (-1.17 V CSE) e il massimo della densità dicorrente catodica assorbita dal serbatoio (35-37 mA/m2). In tale zona siamo in protezione.Le aree più distanti non sono invece in prote-zione (corrente quasi nulla e potenziale pros-simo al valore di libera corrosione). La spazia-tura anodica è stimata come l’estensione nellaquale il potenziale di protezione è inferiorea -0.85 V CSE: nel grafico di Figura 2 è pertantopossibile stimare una spaziatura di circa 1.3 m.

In Tabella 2 sono riportati i valori di ∆Lmaxdeterminati con i due metodi di risoluzione,quello analitico e quello agli elementi finiti pertutti i casi esaminati. Il lavoro motore è 1.15 V,pari alla differenza tra il potenziale dell’anodo(-2 V CSE) e il potenziale di protezione(-0.85 V CSE).Il calcolo della spaziatura degli anodi attraver-so il metodo di risoluzione analitico, in cui èstata ipotizzata una distribuzione uniformedella densità di corrente sulla superficie cato-dica, fornisce valori più elevati di quelli ricavatiattraverso la modellazione a elementi finiti(programma di calcolo FEMLAB), in cui l’anda-mento della densità di corrente è definitodall’equazione di Butler-Volmer. Tuttavia, comeillustra il grafico di Figura 3, gli andamenti dellaspaziatura ∆Lmax al crescere della densità dicorrente limite di ossigeno sono simili.

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Figura 2 - Profili di potenziale e densità di corrente diprotezione (parametri di calcolo: geome-tria ridotta, iL = 0.01 A/m

2; ρ = 5 Ωm)

Figura 3 - Spaziatura anodica in funzione delle den-sità di corrente limite di ossigeno

Tabella 2- Valori di massima spaziatura anodica

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Restitività iL ΔV ΔLAN ΔLFEMΔLAN/ ΔLFEM

Ω m A/m2 V m m

Geometriaridotta5 x 0.5 m

50

0,01 1,15 2,3 1,3 1,8

0,02 1,15 1,15 0,8 1,4

0,05 1,15 0,46 0,3 1,5

0,1 1,15 0,23 0 ---

5

0,01 1,15 23 > 5 ---

0,02 1,15 11,5 4 2,9

0,05 1,15 4,6 2,4 1,9

0,1 1,15 2,3 1,4 1,6

Geometriaestesa

20 x 0.5 m5

0,01 1,15 23 4 5,7

0,02 1,15 11,5 3,1 3,7

0,05 1,15 4,6 2,3 2,0

0,1 1,15 2,3 1,4 1,6

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Il rapporto ∆LAN/∆LFEM nelle diverse condi-zioni di prova è riportato in Tabella 1 ed èsempre superiore all’unità. I maggiori scosta-menti si osservano con resistività moltobasse (inferiori a 10 Ωm) e alte densità dicorrente limite di diffusione dell’ossigeno. Per alte resistività e basse densità di correntelimite di diffusione dell’ossigeno si può propor-re un coefficiente correttivo K, da utilizzarenella formula (3):

(4)

Tale coefficiente correttivo K dipende, aparità di geometria, dai seguenti fattori:• il valore di corrente limite iL, quindi da tuttii parametri ambientali che la influenzano:concentrazione di ossigeno, coefficiente didiffusione, temperatura.

• la resistività dell’elettrolita.Si possono adottare i valori compresi tra 0.2e 0.5 dove il più piccolo è valido per terreniad alta resistività e con bassa corrente limite,mentre il più elevato è valido per terreni abassa resistività in presenza di elevate cor-rente limite di ossigeno. Infatti, i risultatiottenuti permettono di affermare che l’in-fluenza dei primi due fattori è significativa nelmomento in cui la resistività dell’ambientesia bassa e la corrente limite iL sia elevata. Tra i fattori che causano questa disuniformitàdi risultati quello predominante è comunquela geometria. Nella risoluzione analitica èstato ipotizzato un dominio infinito con resi-stività costante e una corrente che si propa-ga uniformemente nel terreno. La geometriainserita nel programma di calcolo è invecefinita, delimitata da superfici isolanti, che con-finano la corrente che si propaga dall’anodoin uno spazio ristretto (la porzione di terre-no tra fondo del serbatoio e il contenimentoesterno). La corrente circolante nel dominioristretto, a parità di resistività dell’elettrolita,incontra resistenze elettriche maggiori,rispetto al caso di dominio infinito, a causadella sezione S dei tubi di flusso di corrente,che è minore. Si ricorda infatti che per le

leggi di Ohm (ΔV = RI con R = ρ l/S) se lasezione S diminuisce si determina una resi-stenza elettrica R maggiore, per cui , a paritàdi lavoro motore, ΔV, diminuisce la correnteerogata, e quindi diminuisce allo stessomodo la spaziatura degli anodi.La situazione non migliora quando si passada geometria ridotta a geometria estesa; siottengono valori del rapporto ΔLAN/ΔLFEMancora più elevati. Aumentando di un ordinedi grandezza la corrente limite iL si determi-nano rapporti 3-4 volte minori. Per ottenere

maggiore uniformità di risultati si dovrebbeinserire nel sistema di calcolato un dominiopiù ampio (cioè ampliare la profondità delterreno da considerare), cosicché il tubo diflusso della corrente possa raggiungere lasuperficie catodica e portare il potenziale allivello di protezione.Nell’ambito della stessa geometria si puòanalizzare l’influenza della resistività: con rei-sistività più basse si trovano valori del rap-porto ΔLAN/ΔLFEM maggiori. Il valore della

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Il metodo dirisoluzioneanaliticoforniscevalori mag-giori diquelli otte-nuti con ilmodello aelementifiniti (pro-gramma dicalcoloFEMLAB)

Figura 4 - Profilo di potenziale in presenza di 2 anodie confronto con profili ottenuti in presenzadi anodo singolo (parametri di calcolo: geo-metria ridotta, iL = 0.01 A/m

2; ρ= 5 Ωm)

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spaziatura calcolata con il metodo di risolu-zione analitico è semplicemente inversamen-te proporzionale alla resistività, mentre ladipendenza nel metodo agli elementi finiti èdata dalle più complesse condizioni al con-torno. L’aumento del rapporto si spiega con-siderando che, per ambienti a conducibilitàmaggiore ogni singolo tubo di flusso di cor-rente trasporta una maggiore densità di cor-rente, e l’effetto sulla spaziatura anodica diogni tubo di flusso costretto nel dominiolimitato è maggiore.È stata effettuata anche una simulazione uti-lizzando 2 anodi. Le distribuzioni di potenzia-le e di densità di corrente consentono dimostrare l’effetto della sovrapposizione deglieffetti sul calcolo della spaziatura. Confrontando questi profili (Figura 4) conquelli ottenuti in presenza di un anodo singo-lo (Figura 2) è possibile notare che in prossi-mità degli anodi si raggiungono valori dipotenziale meno negativi, ma comunquedecisamente inferiori al potenziale di prote-zione (-0,85 V CSE). Questo perché la vici-nanza dei due anodi fa si che ci sia un effetto

di contrasto, che aumenta il potenziale e lomantiene a valori inferiori a quello di prote-zione anche nel punto di massimo relativocompreso fra i 2 anodi. La presenza delsecondo anodo garantisce protezione a unazona pressoché pari a 2(ΔLFEM) = 2(1.3) =2.6 m.

In base all’effetto di sovrapposizione, comeultimo caso si è scelto di procedere in manie-ra inversa rispetto a quanto descritto finora:la spaziatura è stata determina come la distan-za tra gli anodi per la quale, sovrapponendo glieffetti di potenziale, si raggiunge un potenzialedi protezione di -0.85 V CSE nel punto di mas-simo relativo della curva, sempre compresofra i due anodi. Sono state effettuate diverseprove variando solo la spaziatura tra gli anodie lasciando inalterati i valori delle variabili. Siricava che, sfruttando l’effetto di sovrapposi-zione del potenziale, i 2 anodi possono esserespaziati fino a 2,6 m, ottenendo una zona diprotezione di circa 4 m.

ConclusioniLo studio ha permesso di giungere alleseguenti conclusioni:• il metodo di risoluzione analitico può esse-re impiegato nel caso specifico della PC delfondo del serbatoio se si aggiunge un coef-ficiente correttivo K che dipende soprat-tutto dalla geometria;

• l’analisi con il metodo agli elementi finiti èlo strumento più rigoroso, ma richiedetempi di calcolo e di definizione del siste-ma;

• i risultati più interessanti sono quelli relati-vi alla geometria con 2 anodi, dal momentoche l’effetto di sovrapposizione si è dimo-strato non trascurabile. La sovrapposizionedegli effetti dei due anodi a distanza parialla spaziatura L precedentemente calcola-ta porta il potenziale a valori lontani dalpotenziale di protezione anche nel puntodi massimo compreso fra i 2 anodi. Questopermette di aumentare L, con un minornumero di anodi impiegati.

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A pari resi-stività lacorrenteincontraresistenzeelettrichemaggiorinel dominioristrettorispetto alcaso didominioinfinito

Figura 5 - Profili di potenziale e densità di corrente diprotezione in presenza di 2 anodi distan-ziati 2,6 m (parametri di calcolo: geometriaridotta, iL = 0.01 A/m

2; ρ= 5 Ωm)

[1] L. Lazzari, P. Pedeferri, M. Ormellese, Protezione Catodica, Polipress, 2006

Sono stati inoltre consultati:− P. Pedeferri, Corrosione e protezione dei materiali metallici, Polipress, Milano, 2008− M. Cabrini, T. Pastore, Interferenza elettrica in prossimità di giunti isolanti di condotte

per il trasporto di acqua sottoposte a protezione catodica, Notiziario APCE, n. 21,Giugno 2005

− P. Mazzoldi, M. Nigro, C.Voci, Elementi di fisica: elettromagnetismo, EdiSES s.r.l,Napoli, 2002

− R. Allori, Prove di laboratorio su elettrodi di riferimento di tipo filiforme, Tesi diLaurea, Politecnico di Milano,a.a. 2002-03

Riferimenti Bibliografici

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ono state recentemente pubblicate sul sito del Comitato Italiano Gas – CIG alcunenuove edizioni di alcune delle linee guida per la distribuzione del gas.Di seguito i riferimenti e i titoli delle nuove pubblicazioni:• Linea Guida CIG Nr. 4 (Edizione: Settembre 2011) “La gestione delleemergenze da gas combustibile sull’impianto di distribuzione”• Linea Guida CIG Nr. 7 (Edizione: Settembre 2011) “Classificazione delle

dispersioni di gas sull’impianto di distribuzione per gas con densità < 0,8 e con densità> 0,8”• Linea Guida CIG Nr. 15 (Edizione: Settembre 2011) “La gestione degli incidenti da gascombustibile sull’impianto di distribuzione”• Linea Guida CIG Nr. 16 (Edizione: Settembre 2011) “Esecuzioni delle ispezioni pro-grammate e localizzate delle dispersioni sulla rete di distribuzione per gas con densità< 0.8 e con densità > 0,8”E’ opportuno ricordare che le linee guida CIG per la distribuzione sono attuative di talune prescrizionidella Deliberazione 7 agosto 2008 – ARG/gas 120/08 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas(AEEG) “ Testo Unico della regolazione della qualità e delle tariffe dei servizi di distribuzione e misuradel gas per il periodo di regolazione 2009-2012 (TUDG): approvazione della Parte I “Regolazionedella qualità dei servizi di distribuzione e di misura del gas per il periodo di regolazione 2009-2012(RQDG)”.Vediamo come si esprime in proposito il TUDG alla SEZIONE II - SICUREZZA E CONTINUITÀ DELSERVIZIO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS, al Titolo V – Norme tecniche per la sicurezza e la conti-nuità del servizio di distribuzione.

Articolo 28 Norme tecniche 28.1 Fatta salva la legislazione vigente in materia, ai fini dell’attuazione della Sezione II della presente RQDGsi applicano le norme tecniche, le specifiche tecniche o i rapporti tecnici vigenti Uni e Cei. 28.2 Nel caso in cui risultino mancanti norme tecniche, specifiche tecniche o rapporti tecnici applicabili, ven-gono adottate linee guida definite dagli organismi tecnici competenti Cig e Apce, pubblicate dall’Uni. 28.3 L’impresa distributrice ha l’obbligo di rispettare le norme tecniche, le specifiche tecniche, i rapporti tecnicie le linee guida di cui ai precedenti commi 28.1 e 28.2, con particolare riguardo alla compilazione dei rapportiprevisti per ogni misura od intervento effettuati. L’impresa distributrice è inoltre tenuta al rispetto di quantoprevisto dal Decreto 16 aprile 2008, pubblicato l’8 maggio 2008 sul Supplemento Ordinario n. 115 allaGazzetta Ufficiale n. 107, dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Interno recante “Regola tecnica per laprogettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e dei sistemi di distribuzione e di lineedirette del gas naturale con densità non superiore a 0,8”. 28.4 L’impresa distributrice ha l’obbligo di compilare il “Rapporto annuale dello stato elettrico dell’impianto didistribuzione” secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ove applicabile, nel rispetto della metodologiadefinita dall’Apce. 28.5 Ai fini dell’attuazione di quanto previsto dall’Articolo 12, comma 12.7, il Cig definisce una metodologia perla valutazione dei rischi di dispersioni di gas su tubazioni in ghisa, in acciaio non protetto catodicamente o inaltro materiale non previsto dalle norme tecniche vigenti finalizzata all’individuazione delle priorità degli inter-venti di sostituzione o risanamento di tali tubazioni.Ci sembra che sia tutto molto chiaro e che non ci sia necessità di dettagliare oltre in proposito.

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Nuove Linee Guida CIGper la distribuzione

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di

Francesco Castorina Segretario CIGP.zza Boldrini, 120097 S. DonatoMilanese

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E’ invece opportuno specificare che le lineeguida, costituiscono documenti tecnici d’indiriz-zo e consultazione, propedeutici ad una corret-ta attuazione della deliberazione 120/08dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas,incluse le successive modifiche ed integrazionialla medesima.Pertanto, si deve porre la massima attenzione alfatto che le raccomandazioni in esse contenutenon possono sopravanzare disposizioni legisla-tive e regolamentari di specie né prescrizioni dinorme tecniche eventualmente afferenti amedesimi argomenti.In caso di contrasto fra una raccomandazione diuna delle linee guida e una prescrizione conte-nuta in disposizioni legislative e/o regolamentaridi specie e/o una prescrizione di una normatecnica, la prescrizione prevale sulla raccoman-dazione.Le linee guida CIG, tenute sempre sotto con-trollo per i loro effetti attuativi, sono periodica-mente riviste e aggiornate per tenere contodell’evoluzione legislativa, regolamentare, tecni-ca e normativa nel loro campo di applicazione.Il Comitato Italiano Gas sin dal tempo dellapubblicazione della prima linea guida, ha diffida-to dagli utilizzi impropri di tali documenti, qualiad esempio inserimenti di stralci delle medesi-me in forma non contestuale in altri documenti,per creare condizioni di lettura che potrebberocondurre ad ambiguità interpretative, citazioninon corrette, variazioni di termini e definizioni,correzioni non autorizzate, etc.Riportiamo di seguito qualche maggiore infor-mazione delle revisioni pubblicate.-Linea Guida CIG Nr. 4 “La gestione delleemergenze da gas combustibile sull’im-pianto di distribuzione”La linee guida in oggetto definisce gli obiettivi, leattività, la struttura organizzativa e le compe-tenze necessarie per assicurare una rapida edefficace gestione di situazioni di emergenza cheriguardano il servizio di distribuzione del gas, alfine di: individuare le cause dell’emergenza ed elimi-narle il più rapidamente possibile; prevenire incidenti che possono originarsidall’emergenza; minimizzare gli effetti dell’emergenza; eseguire le operazioni di messa in sicurezzadell’impianto di distribuzione; in caso di interruzione della fornitura, pianifi-care le operazioni di ripristino della forniturastessa nel più breve tempo possibile.Ha inoltre lo scopo di definire le modalità diraccolta, di registrazione e di trasmissione delleinformazioni relative alle emergenze.Si applica a tutte le famiglie di gas combustibiledistribuite a mezzo rete e a tutte le situazioniche richiedono l’intervento tempestivo dell’impresa distributrice a seguito di situazioni diemergenza che interessano il servizio di distri-buzione del gas.-Linea Guida CIG Nr. 7 “Classificazionedelle dispersioni di gas sull’impianto di

distribuzione per gas con densità < 0,8 econ densità > 0,8”La linea guida è stata predisposta per definireuna procedura uniforme per la classificazionedelle dispersioni di gas e si applica a tutti i tipidi gas combustibili distribuiti a mezzo di rete.E’ molto importante notare che per dare modoagli operatori di provvedere agli eventualinecessari aggiornamenti tecnologici, la lineaguida entra in vigore il 1/01/2012.E’ anche altrettanto importante per gli usufrui-tori della linea guida prendere atto dei riferi-menti normativi citati, che nel caso riguardano:UNI 8827 – Impianti di riduzione finale dellapressione del gas funzionanti con pressione amonte compresa fra 0,04 e 5 bar –Progettazione, costruzione e collaudo.UNI EN 1839 - Determinazione dei limiti diesplosione di gas e vapori.CEI EN 61779 – 1 Apparecchiature elettricheper la rilevazione e misura di gas combustibili –Parte 1: Prescrizioni generali e metodi di prova.-Linea Guida CIG Nr. 15 “La gestionedegli incidenti da gas combustibile sul-l’impianto di distribuzione”Questa versione accorpa, sostituendolele Linee Guida CIG Nr. 5 e Nr. 6.La linea guida deve essere applicata dall’impresadi distribuzione in caso di incidenti da gas com-bustibile che coinvolgano il gas da essa distribui-to a mezzo di reti e che interessino una qualsia-si parte della rete di distribuzione, degli impiantidi derivazione di utenza, dei gruppi di misura,degli impianti di utenza compresi gli apparecchidi utilizzazione.Vengono definiti gli obiettivi, le attività, la strut-tura organizzativa e le competenze necessarieper assicurare una rapida ed efficace gestionedegli incidenti da gas al fine di:– ricevere la segnalazione di incidenti da gas;– collaborare con le pubbliche Autorità, in casodi loro intervento;– adottare misure per garantire la sicurezza e lacontinuità del servizio di distribuzione;– acquisire informazioni utili per individuare lecause dell’incidente da gas e per evitare il ripe-tersi di incidenti analoghi.Non sono stati considerati gli aspetti relativi agliinterventi necessari a ripristinare le normalicondizioni di esercizio degli impianti del clientefinale.-Linea Guida CIG Nr. 16 “Esecuzionidelle ispezioni programmate e localizza-te delle dispersioni sulla rete di distribu-zione per gas con densità < 0.8 e con den-sità > 0,8”Questa versione accorpa, sostituendolele Linee Guida CIG Nr. 8 e Nr. 9.La linea guida è stata predisposta per definireuna procedura uniforme per l’esecuzione delleispezioni programmate della rete di distribuzio-ne del gas, si applica ai gas combustibili con den-sità 0,8 e a gas con densità > 0,8 distribuiti amezzo rete, e le metodologie di localizzazione.Come si potrà notare nello stesso documento

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In caso dicontrastofra una rac-comandazio-ne dellalinee guida euna prescri-zione di unanorma o didisposizionelegislativa, laprescrizioneprevale sullaraccomanda-zione

Page 27: APCE Notizie - 46 - dicembre 2011

sono state trattate le prescrizioni per il gasnaturale e per il GPL, prima contenute in duelinee guida separate.Questo è stato sicuramente un buon servizio inquanto le prescrizioni di merito per ambedue itipi di gas si ritrovano adesso in un unico docu-mento, aumentando così la facilità di consulta-zione per gli operatori.Anche per questa linea guida è importante pergli usufruitori della linea guida prendere atto deiriferimenti normativi citati, che come nel casodella linea guida n. 7 riguardano:UNI 8827 – Impianti di riduzione finale dellapressione del gas funzionanti con pressione amonte compresa fra 0,04 e 5 bar –Progettazione, costruzione e collaudo.UNI EN 1839 - Determinazione dei limiti diesplosione di gas e vapori.CEI EN 61779 – 1 Apparecchiature elettricheper la rilevazione e misura di gas combustibili –Parte 1: Prescrizioni generali e metodi di prova.Come il lettore attento potrà notare non èstata ancora pubblicata la nuova edizione dellalinea guida nr. 10 Ò L’esecuzione delle atti-vità di pronto intervento gas” ormai data-ta. A questo proposito possiamo dire che larevisione è stata ultimata e presto il documentoverrà posto in inchiesta pubblica settoriale CIG.Le linee guida sono documenti importantissimie il CIG è interessato a consentirne la massimadiffusione possibile.E’ consentita pertanto la diffusione delle linee

guida anche in siti web diversi da quello del CIG(www.cig.it) preferibilmente con link diretto alsito CIG o con pubblicazione del presentedocumento in versione pdf, senza apportarvivariazioni.Il CIG dovrà essere informato via fax (02-52037621)dell’avvenuta diffusione, nel faxdovranno essere riportati i dati identificativi delsito web, ove è avvenuta la pubblicazione.Inoltre il CIG consentirà la riproduzione delpresente documento, per scopi non com-merciali, previa comunicazione degli interessa-ti alla Direzione Tecnica del Comitato, da effet-tuarsi via fax (02-52037621) e nella quale irichiedenti dovranno riportare i seguenti dati:1. Nominativo del richiedente;2. azienda di appartenenza;3. motivo della richiesta;4. e-mail del richiedente o dell’azienda delrichiedente/n° di fax/indirizzo postale.

Lo sforzo di elaborazione, aggiornamento, con-trollo attuativo delle linee guida è un impegnoindubbiamente oneroso per il CIG, al qualeperò resta la soddisfazione di contribuire inmodo fattivo a processi che servono ad accre-scere la sicurezza e la qualità dei servizi nel seg-mento di pertinenza nella filiera del gas.Per la buona riuscita di ciò non si può far altroche ringraziare gli esperti tecnici, espressionedei soci del CIG, che con entusiasmo, applica-zione e pazienza si cimentano nell’elaborazionedei documenti.

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CORSI DI ADDESTRAMENTOPER LA CERTIFICAZIONE

La certificazione delle figure professionali è uno stru-mento importante alla base dei processi di costruzionee assicurazione della qualità, in genere complementarealla certificazione dei sistemi e dei prodotti, ed è essen-ziale per i processi in cui la componente umana svolgeun ruolo delicato ai fini della qualità dei risultati dei pro-cessi medesimi. Alcune attività non hanno la possibilità di essere control-late durante la loro esecuzione e quindi è di primariaimportanza la fiducia sulle capacità della persona cheesegue le operazioni stesse. Certificando il proprio per-sonale, l’azienda documenta all’esterno le modalità inbase alla quale le proprie persone operano assicurandola conformità e la costanza dei servizi di qualità attesi. Lacertificazione rappresenta il riconoscimento che il per-sonale opera nel settore con competenza tecnica rico-nosciuta e attestata ed è un vero e proprio valoreaggiunto, sia quando è richiesta specificatamente dalcliente sia quando essa è presentata volontariamente agaranzia della capacità di operare del personale.L'APCE, per assicurare la certificazione delle personeche intendono operare con competenza riconosciuta eattestata nel campo della protezione catodica di struttu-re metalliche, ha costituito il Centro Formazione APCE(CFA) diretto dal prof. Luciano Lazzari del Dipartimentodi Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “GiulioNatta” del Politecnico di Milano ed ha reso operante lacollaborazione con il CICPND (Centro Italiano di certi-ficazione per le prove non distruttive e per i processiindustriali), organismo di certificazione del personaleaccreditato ACCREDIA anche nel campo della protezio-ne catodica di strutture metalliche (Certificato diAccreditamento ACCREDIA n. 012C, del 23.03.2001).I corsi d’addestramento dell’APCE, organizzati e appro-vati in conformità al Regolamento CICPND, sono indi-rizzati alle persone che già operano nell'ambito dellaprotezione catodica per richiamare o approfondire ovenire a conoscenza di quanto ulteriormente indispensa-bile. Essi costituiscono uno dei necessari requisiti, l’atte-stato di frequenza e il diario delle presenze, per l’ammis-sione alle sessioni d’esame per la qualificazione e icerti-ficazione. I partecipanti, se in possesso di adeguato titolo di studioe supportati dal periodo di esperienza lavorativa comeprescritto dalla norma UNI EN 15257, sulla base delleconoscenze generali, specialistiche e pratiche acquisite,potranno sostenere in seguito l'esame di qualificazionee, a esito positivo, ottenere il rilascio da parte CICPNDdella relativa certificazione per i settori e livelli previstinella norma UNI EN 15257 "Protezione catodica Livellidi competenza e certificazione del personale di prote-zione catodica" e “Regolamento CICPND”.

ProtezioneCatodica di Strutture

Metalliche

Corsidi

Form

azio

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PCE

2012

L’APCE è un Associazione fondatanel 1981, a carattere culturale/scien-tifico e senza scopo di lucro, finaliz-zata a promuovere e coordinare leiniziative per attuare la collaborazio-ne tra gli Associati al fine di studiaree di risolvere i problemi connessicon la protezione delle strutturemetalliche, promuovere la sensibilitàdei tecnici sulle problematiche dellaprotezione dalla corrosione dellestrutture metalliche interrate, studia-re i fenomeni che interagiscono conla corrosione delle strutture interra-te, promuovendo convegni e manife-stazioni per divulgare la conoscenzadei fenomi di corrosione.Sono Soci in genere i soggetti pubbli-ci o privati (Società, Enti, Aziende,ecc.) a carattere nazionale o a carat-tere locale, che eserciscono strutturemetalliche o che sono comunqueinteressati alla protezione di dettestrutture dalle corrosioni elettroliti-che o che immettono nel terrenocorrente continua.L’APCE è stata riconosciutadall’Autorità per l’energia elettrica eil gas come organismo tecnico com-petente per la definizione delle lineeguida nel campo della protezionecatodica di condotte metalliche adi-bite alla distribuzione del gas natura-le (Deliberazione ARG/gas 120/08,art. 28.2) e al trasporto del gas natu-rale (Deliberazione ARG/gas 141/09,art. 9.2) e alle flow line di collega-mento dei giacimenti / siti di stoccag-gio del gas naturale (DeliberazioneARG/gas 204/10, art. 6.2).

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Page 29: APCE Notizie - 46 - dicembre 2011

La certificazione copre le competenze in uno o più dei seguentisettori di applicazione:

• strutture metalliche interrate e immerse;• strutture metalliche in mare;• strutture in calcestruzzo armato;• superfici interne di serbatoi metallici.

DESTINATARI DEI CORSII corsi di addestramento sono rivolti alle persone che intendo-no conseguire la certificazione e possono dimostrare di avereun’esperienza lavorativa nel settore per il quale si candidano dialmeno un anno per il Livello 1 e di due, tre e quattro anni (inbase al tipo di istruzione) per il Livello 2.

DURATA DEI CORSI In conformità alla norma UNI EN 15257 e Regolamento CIC-PND, la durata minima del periodo di addestramento è: • 40 ore per il livello 1 e 2• 16 ore per livello 1 e 2 (aggiornamento)

La norma, inoltre, precisa che la persona priva di certificazionedi Livello 1 che vuole accedere direttamente all’esame diLivello 2 deve fornire la prova documentata di avere eseguitoun addestramento complessivo di 80 h.Il regolamento dell'organismo di certificazione (CICPND) spe-cifica che le ore indicate per il Livello 2, nel caso di accessodiretto, vanno sommate a quelle del Livello 1. Di conseguenzaper acquisire le 80 h è necessario prendere parte al corso diLivello 1 (40 h) e al corso di Livello 2 (40 h).

SEDE DEI CORSIII corsi potranno svolgersi presso: • Dipartimento CMIC “Giulio Natta” del Politecnico di Milano • Enel Rete Gas SpA - Perugia• Estra Reti Gas SpA - Prato• Italgas SpA - Mestre Venezia• Snam Rete Gas SpA - Marghera (VE)

PROGRAMMA DEI CORSII corsi di addestramento, in conformità alla norma UNI EN15257 e Regolamento CICPND, prevedono lezioni teoriche edimostrazioni pratiche relative ai settori d’indirizzo e sviluppanoi seguenti argomenti:Nozioni di base:• Elementi di elettrotecnica• Corrosione dei metalli• Procedure di certificazione • Disposizioni legislative, normative e linee guida nell'ambitodella protezione catodica• Sicurezza

Nozioni specifiche:• Principali materiali metallici impiegati nelle strutture e prov-vedimenti di protezione• Richiami sui rivestimenti isolanti delle strutture metalliche emetodi operativi per la riparazione delle falle nei rivestimenti(non previsto per strutture nel calcestruzzo)• Protezione attiva delle strutture metalliche - Indagini prelimi-nari• Progettazione sistemi di protezione catodica (non previstoper il Livello 1)• Attuazione del sistema di protezione catodica• Collaudo del sistema di protezione• Verifiche e controlli del sistema di protezione catodica• Manutenzione degli impianti e dei componenti del sistema diprotezione catodica• Stesura delle istruzioni operative (non previsto per il livello 1)• Tecniche di applicazione e misurazioni nella protezione cato-dica

DOCENTILe lezioni sono tenute da esperti di Livello 3 certificati CIC-PND, da docenti universitari e da esperti dell'industria.

CORSI DI ADDESTRAMENTOED AGGIORNAMENTO NEL SETTORE

DELLE STRUTTURE METALLICHE INTERRATE

QUOTE DI ISCRIZIONE E SEDI ANNO 2012

Gli importi indicati comprendono le lezioni, le dimostrazionipratiche, il materiale didattico e l’attestato di frequenza; noncomprendono i costi per sostenere l’esame di certificazione.

Gli importi indicati sono riferiti al singolo corso e comprendonole lezioni, le dimostrazioni pratiche, il materiale didattico, il CD-Rom UNI/APCE (edizione 2008, con 62 norme di interesse nel

Livello 1 Corso di addestramen-

to (quaranta ore)Marzo Giugno

Soci APCE Euro 1.300,00+ IVA a persona

26-30Snam Rte GasItalgas Marghera

(VE)

11-15Enel Rete Gas

Perugianon SociAPCE

Euro 1.600,00+I VA a persona

Livello Livello 2Corso di addestramento

(quaranta ore)

Livello 1 e Livello 2 (*)Corso di aggiornamento

(sedici ore)

Soci APCE Euro 1.400,00+ IVA a persona

Euro 700,00+ IVA a persona

non Soci APCE Euro 1.700,00+I VA a persona

Euro 850,00+I VA a persona

Aprile Settembre

16-20Entra Reti Gas

Prato

24-28Entra Reti Gas

Prato

Maggio Ottobre

08-09Politecnicodi Milano

02-03Enel Rete Gas

Perugia

Page 30: APCE Notizie - 46 - dicembre 2011

te di studio (9,00-13,00 e 14,30-17,30), con ampio spa-zio alla discussione, per esaminare gli argomenti delleprove d’esame, la stesura del resoconto tecnico e leconoscenze e competenze del Livello 3. Gli interessatidevono trasmettere, la scheda d’iscrizione consideran-dola di carattere previsionale. In seguito sarà cura APCEconfermare l’iscrizione, la data e la località di effettua-zione. Il costo a persona per i soci APCE è di Euro750,00 + IVA e di Euro 900,00 + IVA, per i non sociAPCE.

SESSIONE ESAMI DI QUALIFICANell’anno 2012 avranno luogo delle sessioni d’esame. Ladomanda di partecipazione e il costo dell’esame di qua-lificazione sono da richiedere all’Organismo di certifica-zione CICPND ([email protected]). APCE informerà i can-didati del periodo e della sede di svolgimento degliesami.

INFORMAZIONIA.P.C.E. Ufficio Corrosioni Elettrolitiche Milano

Snam Rete Gas S.p.A. Via Maastricht, 1 20097 S. Donato M.setel. 02 52069408 - fax 02 52069725e-mail: [email protected]

A.P.C.E. Segreteria Snam Rete GasLargo Rismondo, 8 35131 Padovatel. 049 8209246 - fax 049 8209331e-mail: [email protected]

CORSI DI PROTEZIONE CATODICADI CONDOTTE METALLICHE INTERRATE

CORSO BASEIl corso base di protezione catodica è rivolto a tutte lefigure aziendali (operatori, tecnici e quadri) interessatead apprendere o ampliare gli aspetti fondamentali dellaprotezione catodica, delle misurazioni e della gestione econduzione dei sistemi di protezione catodica. Il corso base è da considerarsi propedeutico o integra-tivo ai corsi di addestramento e/o d’aggiornamento ine-rente la certificazione del personale.La durata del corso è di due giorni (dalle ore 09,00 alleore 17,00) e saranno sviluppati i seguenti argomenti:• cenni sulla corrosione dei metalli e metodi di prote-zione delle condotte metalliche interrate

• disposizioni di legge, norme e linee guida• concetti di protezione passiva (rivestimenti e loroparticolarità)

• impianti di protezione catodica a corrente impressa

settore della protezione catodica) e l’attestato di fre-quenza; non comprendono i costi per sostenere l’esamedi certificazione.(*)Corso d’aggiornamento per le persone in possessodella certificazione di Livello 1 e 2 (durata sedici ore,norma UNI EN 15257 e Regolamento CICPND). Gliinteressati devono trasmettere alla Segreteria APCE-CFA, a mezzo fax, la scheda d’iscrizione considerandoquest’informazione di carattere previsionale. In segui-to sarà cura della Segreteria confermare l’iscrizione,la data d’effettuazione e la sede del corso.

CORSI DI ADDESTRAMENTONEL SETTORE STRUTTURE METALLICHE

IN MARE I corsi saranno svolti presso il Dipartimento di Chimica,Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” delPolitecnico di Milano.Gli interessati devono trasmettere la scheda d’iscrizio-ne considerando quest’informazione di carattere previ-sionale. In seguito sarà cura APCE confermare lo svolgi-mento del corso, l’iscrizione e la data d’effettuazione.

CORSI DI ADDESTRAMENTONEL SETTORE

STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATOGli importi indicati comprendono le lezioni, le dimo-

strazioni pratiche, il materiale didattico, l’attestato difrequenza e diario presenze; non comprendono i costiper l’esame di certificazione.Il corso potrebbe essere erogato in lingua inglese, essendol’invito allargato anche a tecnici e operatori non italiani.Gli interessati devono trasmettere la scheda d’iscrizio-ne considerando quest’informazione di carattere previ-sionale, indicando la possibilità di frequentare il corsoanche se erogato in lingua inglese. Il corso sarà erogatosolo in presenza di almeno 10 studenti. Sarà cura di APCE confermare lo svolgimento del corso,l’iscrizione e la lingua di erogazione

GIORNATE DI STUDIOL’APCE si rende disponibile a organizzare per le perso-ne certificate al Livello 2 che hanno intenzione di candi-darsi agli esami di qualificazione al Livello 3, due giorna-

Livello 2 Corso di addestramento

(quaranta ore)Maggio

Soci APCE Euro 1.400,00+ IVA a persona 21-25

Politecnico di Milanonon SociAPCE

Euro 1.700,00+I VA a persona

ProtezioneCatodica di Strutture

Metalliche

Corsidi

Page 31: APCE Notizie - 46 - dicembre 2011

(alimentatori e dispersori di corrente) e impianti con anodigalvanici

• interferenze elettriche (drenaggio unidirezionale, misto) ecollegamenti con strutture estranee

• misurazioni di potenziale e di corrente • attivazione, collaudo, verifiche e controlli dei sistemi di pro-tezione catodica

Le lezioni saranno svolte da esperti di Livello 3 certificati CIC-PND, docenti universitari e da esperti dell’industria.

CALENDARIO CORSO BASEPROTEZIONE CATODICA ANNO 2012

CORSO TECNICHE DI MISURAZIONEIl corso delle tecniche di misurazioni è rivolto agli operatori,tecnici e quadri che operano nell’ambito della protezionecatodica e interessati a richiamare o approfondire la normaUNI EN 13509 “Tecniche di misurazioni per la protezionecatodica”.Il corso base è da considerarsi propedeutico o integrativo aicorsi di addestramento e/o d’aggiornamento inerente la cer-tificazione del personale.La durata del corso è di due giorni (dalle ore 09,00 alle ore17,00) con lezioni teoriche e dimostrazioni pratiche di misu-razioni. Saranno sviluppati i seguenti argomenti:• aspetti principali della protezione catodica• strumentazione di misura• fattori che influenzano la misurazione del potenziale• tecniche di misurazioni del potenziale comprendente lacaduta IR (potenziale on)

• tecniche di misurazioni del potenziale per determinare ipotenziali senza caduta IR

• misurazioni del potenziale off• misurazione particolare del poteziale off• tecnica delle misure intensive del poteziale off• misurazioni del potenziale mediante sonde di potenzialeesterne o piastrine

• misure del gradiente• misure di corrente• misure di resistenza elettrica• localizzazione delle falle nei rivestimenti isolanti: • metodi in corrente continua• metodi in corrente alternata• tensione indotta sulle strutture metalliche interrateLe lezioni saranno tenute da esperti di Livello 3 certificatiCICPND, docenti universitari e da esperti dell’industria.

CALENDARIO CORSO TECNICHEDI MISURAZIONI ANNO 2012

Il costo a persona sia per il corso base di protezione catodicasia per le tecniche di misurazioni è di Euro 700,00 + IVA per iSoci APCE e di Euro 850,00 + IVA per i non Soci e da diritto allapartecipazione, alla documentazione tecnica e all’attestato dipartecipazione.

MODALITÀ DI ISCRIZIONI E PAGAMENTI Per tutti i corsi (addestramento, aggiornamento, base, misurazionie studio), l'iscrizione è subordinata all’invio della scheda allegatache, debitamente compilata in ogni sua parte, timbrata e firmata, èda trasmettere ad APCE-CFA (e-mail [email protected] -Fax 02 52069725) necessariamente trenta giorni prima delladata d’inizio del corso. Qualora la scheda d’iscrizione sia tra-smessa a meno di trenta giorni dalla data dell’iniziativa, l’iscrizio-ne non sarà accettata.La partecipazione al corso sarà confermata sulla base del rag-giungimento del numero minimo di partecipanti, fissato in dieciper ogni corso. In quest’ultimo caso APCE si riserva la facoltà diannullare il corso in calendario o di modificarne la data, inviandotempestiva comunicazione. In presenza di un elevato numero di richieste di iscrizioni, APCEsi riserva di programmare successive edizioni del corso stesso,trasmettendo comunicazione agli interessati. L'iscrizione e quindi la partecipazione ai corsi è ritenuta valida aricevimento del pagamento della inerente quota d’iscrizione cheè da eseguire mediante bonifico bancario, senza alcuna spesa ditrasferimento per il beneficiario, a favore di: APCE sul cc025070160240 presso Banca Intesa Sanpaolo - Agenzia di SanDonato Milanese (MI) - codice ABI 03069 CAB 84561 CIN R -codice IBAN IT29R0306984561025070160240. Sul bonifico bancario è da indicare chiaramente il nome del par-tecipante e il corso scelto.

A richiesta delle società che operano nel trasporto e distribuzione diservizi di pubblica utilità (acqua, gas, prodotti petroliferi, ecc.), l’APCEsi rende disponibile a progettare e realizzare, presso la società richie-dente, soluzioni formative personalizzate di corsi di protezione cato-dica di strutture metalliche interrate, corsi indirizzati all’approfondi-mento di specifici argomenti nell’ambito della protezione catodica egiornate formative attinenti le Linee Guida dell’APCE.Le società interessate possono comunicare le loro esigenze specifichee il numero delle persone per ricevere la proposta dei costi e le moda-lità di pianificazione del corso stesso.

Destinatari Maggio OttobreTecnici ed operatori inte-ressati ad apprendere oincrementare le nozioni di

protezione catodica

06-07Snam Rete Gas/Italgas

Marghera (VE)

09-10Estra Reti Gas

Prato

Destinatari Maggio OttobreTecnici ed operatori inte-ressati ad apprendere oincrementare le nozioni di

protezione catodica

15-16Politecnico di Milano

11-12Politecnico di Milano

Associazione per la protezione dalle corrosioni elettrolitiche

www.apce.it

Page 32: APCE Notizie - 46 - dicembre 2011

SCHEDA DI ISCRIZIONE ANNO 2012(Compilare in stampatello in tutte le sue parti e trasmettere a: [email protected] - fax 02 52069725)

Il pagamento della quota d’iscrizione è stato eseguito mediante bonifico bancario sul conto correnteindicato (allegare copia bonifico bancario o numero del Vs. ordine di acquisto).L’APCE garantisce la riservatezza dei dati da lei forniti e in ogni momento è sua facoltà richiederne la modifica,l’integrazione e la cancellazione in conformità al D.Lgs 196/03. La informiamo che i suoi dati personali sarannotrattati da APCE per le finalità correlate all’oggetto della sua richiesta. Il suo cognome e azienda di appartenenzasarà inserito nell’elenco dei partecipanti al corso prescelto. Qualora non desideri apparire nell’elenco, barrare lacasella:

Firma ____________________________________ Data _______________________La sottoscrizione della scheda d’iscrizione costituisce un impegno alla partecipazione assunto sia verso APCE siaverso chi non è stato ammesso per il raggiungimento del numero massimo di partecipanti. Eventuali rinuncedevono pervenire per iscritto almeno quindici giorni prima dell’inizio del corso. Se detta comunicazione avvienea meno di quindi giorni, sarà fatturato il 10% della quota d’iscrizione o sarà rimborsato l’importo versato detratto100 €, per spese di segreteria e commissioni bancarie. È sempre possibile la sostituzione del nominativo di unoo più iscritti.Si accettano le clausole riguardanti le modalità di iscrizione, pagamenti e rinuncie.L’APCE e le società sede dei corsi non assumono alcuna responsabilità e oneri riguardanti eventuali infortuni oconseguenze dannose in cui possano incorrere i partecipanti durante lo svolgimento del corso stesso.

Consenso d’iscrizione Data__________________ Timbro e firma ________________________________

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Cognome e nome del partecipante

__________________________________________________________________________________________

Telefono partecipante: ___________________ E-mail partecipante: ___________________________________

Titolo di studio: Professionale Diploma Laurea

Corso prescelto Data del corso

________________________________________________________ ______________________

Società di appartenenza (dati obbligatori per intestazione e invio fattura)

__________________________________________________________________________________________

Indirizzo CAP/Città/Prov

_______________________________________________________ ___________________________

Telefono: _______________________________________ Fax: ______________________________________

E-mail: ____________________________________________________________________________________

Partita IVA E Codice Fiscale Esente IVA Legge e articolo esenzione IVA

___________________________________ SI - NO __________________________________

Page 33: APCE Notizie - 46 - dicembre 2011

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E V E N T I

THE EUROPEAN CORROSION CON-GRESS EUROCORR 2012

9-13 settembre

Il prossimo convegno Eurocorr, organizzato da EFC(European Federation of Corrosion) e Turkish CorrosionAssociation, si terrà in Turchia a Istanbul, dal 9 al 13 set-tembre 2012.Tema della conferenza di quest’anno è “Mondo più sicurograzie ad un migliore controllo della corrosione” (SaferWorld Through Better Corrosion Control), e vuole essereun momento di confronto nella comunità scientifica suirecenti sviluppi tecnologici, la crescita industriale e lasostenibilità ambientale, enfatizzando il ruolo critico dellascienza della corrosione e della sua prevenzione. Per mag-giori informazioni consultate il sito:http://www.eurocorr.org.

XI CONVEGNO NAZIONALE AIMAT2012

16-19 settembre

Il Convegno Nazionale AIMAT, giunto alla sua undicesimaedizione, rappresenta un importante momento di incon-tro e di confronto fra gli studiosi e ricercatori che si occu-pano di scienza e tecnologia dei materiali. Il Convegnoorganizzato in collaborazione con l’Università di Cassino,si svolgerà a Gaeta (LT).L’importanza della ricerca a supporto dell’innovazionetecnologica nel settore dei materiali per l’ingegneria, èandata continuamente cre-scendo in questi ultimi anni e laposizione del nostro Paese nel panorama internazionale siè andata sempre più consolidando. Con questo obiettivo ilComitato Organizzatore sollecita la presentazione di con-tributi, sia in forma orale che di poster, nell'ambito delleseguenti tematiche: 1. Biomateriali/Materiali per applica-zioni biomedicali; 2. Materiali polimerici; 3. Materiali com-positi; 4. Materiali ceramici e vetri; 5. Materiali leganti,malte e calcestruzzi; 6. Materiali metallici e metallurgia; 7.Materiali porosi e nanostrutturati; 8. Materiali e ambiente;9. Materiali e beni culturali. Per informazioni www.conve-gni.unicas.it/aimat2012/.

CONVEGNO NAZIONALE AIM 2012 7-9 novembre

La 34a edizione del Convegno NazionaleAIM si terrà per la prima volta nella città diTrento, presso il Grand Hotel Trento. Lascelta della città di Trento consentirà di

accomunare il Convegno Nazionale dell’Associazione

Italiana di Metallurgia a una Provincia Autonoma che hasaputo perseguire uno sviluppo equilibrato fra le attivitàdell’industria, dell’artigianato, del turismo, dell’agricoltura edei servizi con un’attenzione particolare alla salvaguardiadel territorio e dell’ambiente. Il 34° Convegno Nazionalevuole riconfermarsi come il momento di ritrovo e con-fronto, unico nel suo genere, per tutti i soci AIM e gli ope-ratori dei diversi settori variamente interconnessi con laproduzione, la lavorazione e l’utilizzo dei diversi materialimetallici, nonché dei docenti e dei ricercatori di metallur-gia. Per informazioni www.aimnet.it/34aim.htm.

FEDERAZIONE EUROPEA DI CORROSIONEL’APCE ha dato avvio alle procedure per iscriversi, a par-tire dal 2012, alla Federazione Europea di Corrosione(EFC). La Federazione Europea di Corrosione (EFC), è un’asso-ciazione che raggruppa 33 associazioni nazionali coninteressi in corrosione e sedi in 26 paesi diversi inEuropa e oltre. Fondata nel 1955, il suo scopo è princi-palmente quello di contribuire al progresso generaledella scienza della corrosione e della protezione deimateriali promuovendo la cooperazione in Europa tra lesocietà scientifiche e tecniche e le organizzazioni dedica-te in maniera significativa a queste aree di attività, e allostesso modo collaborare con analoghe associazioniscientifiche e tecniche e le organizzazioni in tutto ilmondo.L’EFC compie le sue attività più importanti attraversogruppi di lavoro (WP), di cui 19 attualmente attivi, dedi-cati ai vari aspetti della corrosione e la sua prevenzione.L’EUROCORR, conferenza annuale del EFC è l'evento dipunta del calendario europeo corrosione e fino ad oggi26 di queste conferenze si sono tenute in 11 paesi diversie sono diventati noti per la loro elevata qualità tecnica.I Soci APCE che parteciperanno al Convegno EURO-CORR del 2014 in Italia avranno pertanto una riduzione,in quanto soci affiliati.

APCE e CIGAPCE e CIG (Comitato Italiano Gas) hanno concordatosulla necessità di assicurare nel futuro una collaborazionee partecipazione congiunta nel mondo della normazione,per meglio affrontare, dal punto di vista tecnico ed istitu-zionale, le sfide tecniche richieste nei prossimi anni nei varisettori di competenza.A tale scopo, nel 2012, APCE si iscriverà al CIG comesocio effettivo e, parallelamente, CIG diventerà SocioEffettivo Nazionale dell’APCE.Alla luce delle previsioni statuarie della nostraAssociazione, sulla base della proposta del ComitatoTecnico Centrale, l’Assemblea dei Soci del 24.11.2011 hadeliberato che il CIG – così come altri Enti/Associazioni diNormazione – sarà inquadrato tra i Soci Nazionali come“Ente/Associazione di Normazione”, con relativa quotaassociativa annua.

Page 34: APCE Notizie - 46 - dicembre 2011

34

La redazione informa

Apce notizie on-line

ASSOCIAZIONE PER LA PROTEZIONE DALLE CORROSIONI ELETTROLITICHE

n. 39 - dicembre 2009

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4AEEG

Progetto semplificazione

Delibera per il trasporto

del gas naturale

pg.

16

pg. 8

Intervista Ing. C. Pillon

ACEGAS APS

Spazio CIG

La responsabilità giuridica

parte seconda

pg.

22

Spazio CIG

Vietato il “fai da te”

pg.

25pg.

8Recenti attivazioni delle lineeferroviare AV/AC italiane

pg.

42010Forum Italiano Sicurezza Gas

Interferenza da correntealternata: prove sul campo

pg.

15

n. 40 - giugno 2010ww ww ww .. aa pp cc ee .. ii tt

Periodico re

gistrato presso il tribunale di Rom

a al n. 67 in data 17.02.98 - Spedizione in abbonam

ento postale 70%

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Spazio CIGCompletato l’assetto normativo

per i nuovi materiali

pg.

22pg.

6

PROTEZIONE CATODICARiferimenti Normativi

PROTEZIONE CATODICARiflessioni sui dato AEEG

pg.

24

CERTIFICAZIONE DEL PERSONALE

Le regole nella protezione catodica

n. 34 - settembre 2008ww ww ww.. aa pp cc ee .. ii tt

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Per i prossimi due numeri si proponeN.47 - Marzo 2012, gestione degli impianti di PCN.48 - Giugno 2012, esperienze di laboratorio e di campo

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Dal numero 47 di marzo 2012 sarà possibile scaricare larivista APCE NOTIZIE online, dal sito www.apce.it

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