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- Capitolo Italiano del M.V.P.A. - Anno XIX - N3/2011 Registrazione Tribunale di Mantova N. 3/93 del 1.2.1993 - Poste Italiane Spedizione in A.P. - 70% - Milano CAR AND WAR : LA STORIA CONTINUA ITALIA Army Motors www.imvcc.it

Army motors n3 2011

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LA COLONNA DELLA LIBERTÀ

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CAR AND WAR : LA STORIA CONTINUAITALIA

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SOMMARIO

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I T A L I A

Giornale dell’M.V.C.C.Capitolato Italiano del M.V.P.A.

Trimestrale - anno XIX - N.3/2011

Direttore responsabileJolanda Croesi

Registrazione Tribunale di Mantova N.3/93 del 1.2.1993TMB Grafiche s.r.l.

Via C.Cattaneo 19/21 Gorgonzola

Proprietario - Editore M.V.C.C.Sede Legale: P.zza Biade, 12 -

36100 Vicenza

M.V.C.C. Segreteria Via Mantova 13 - 10153 Torino - tel. 011/859526 -

fax/segreteria telefonica 011/2486590 E-mail: [email protected]

Realizzazione editorialeE.C. Editing

Direzione e redazioneE.C. Editing

Responsabile trattamento dati (Legge 675/96): Jolanda Croesi

PRESIDENTE Piero Brezza

VICEPRESIDENTELorenzo ScarlataCONSIGLIERI

Giulio Caimi, Enzo Caniatti (rivista sociale), Gustavo CappaBava (consulenza tecnica), Aurelio Sanmartino, Filippo Spadi (forum)

ARMY MOTORS ITALIA

ASI MILISHOW

3PAGINA

a r m y m o to r s

ASI MILISHOW 3Album ASI Milishow 9Ternavasso Story 17Tilly e Minx 19NSKK Story 23 Car and War 31Portfolio 37 Jeep UNIFIL 43DL 60 49Il Club informa 53Manifesto d'epoca 55Mercatino 56Escursione a Pollenzo 57

Escursione a Pollenzo

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A TERNAVASSO PER CELEBRARE I 150 ANNI DELL 'UNITÀ D ' I TAL IA

LA POSSIBILITÀ DI DISPORRE DI UNA LOCATION D'ECCEZIONE HA RESO UNICO IL CLASSICO APPUNTAMENTO CON LA

MANIFESTAZIONE ASI DEDICATA A TUTTI I MEZZI MILITARI di Enzo Caniatti e Jolanda Croesi

LA POSSIBILITÀ DI DISPORRE DI UNA LOCATION D'ECCEZIONE LA POSSIBILITÀ DI DISPORRE DI UNA LOCATION D'ECCEZIONE HA RESO UNICO IL CLASSICO APPUNTAMENTO CON LA

MANIFESTAZIONE ASI DEDICATA A TUTTI I MEZZI MILITARI

ASI MILISHOW

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Tutti conoscono la fiaba di Pi-nocchio. Collodi per il suo

burattino immaginò il fantastico "Paese dei Balocchi", sogno proi-bito di ogni bambino di quell'epo-ca. Ebbene il Paese dei Balocchi di noi appassionati di veicoli militari si è all'improvviso mate-

rializzato quando abbiamo var-cato il "portale" di Ternavasso, trasformato per tre giorni in base e centro di attrazione dell'annua-le manifestazione ASI dedicata ai mezzi militari da collezione, che quest'anno si è svolta nel torinese per celebrare i 150 anni dell'uni-

tà d'Italia. Immaginate di avere a disposizione per giocare con i vo-stri mezzi un immenso compren-sorio, con al suo interno una pista di atterraggio, un lago artificiali di 5 ettari e ogni genere di percorso in fuoristrada immerso in una na-tura incontaminata. Tutto questo

La magnifica tenuta di Ternavasso ha fatto da impareggiabile cornice alla manifestazione ASI. Qui sono stati allestiti campi di ricostruzione storica e i mezzi, come la "Betty" hanno potuto trovare una ambientazione ideale.

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è Ternavasso in comune di Poiri-no, a pochi chilometri da Torino, prestigiosa residenza del conte Paolo Thaon di Revel, rappresen-tante di una dinastia che affonda le radici nella antica Ptovenza e annovera tra i suoi menbri illu-stri personalità che hanno fatto la

storia d'Italia (a pagina 17 potete trovare un breve profilo storico). Dunque, Paolo Thaon da qualche anno ha scoperto la passione per i mezzi militari storici, ha iniziato a collezionarli e soprattutto a uti-lilizzarli nel suo incredibile "par-co giochi", prima con un gruppo

di amici fidati, poi organizzando nel 2010, con il nostro Aurelio, il Primo Raduno Ternavasso Villa Italia, poi anullato a causa del mal tempo. Thaon ha iniziato anche a partecipare ai raduri dell'IMVCC così, quando ha saputo che l'ASI era alla ricerca di una sede presti-

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LA L IBERAZIONE D I CANNES

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LA L IBERAZIONE D I CANNES

Ai felici possessori di GPA e Schwimwagen non è parso vero di potersi "tuffare" con i loro mezzi nelle calme acque del lago ideali per navigare e divertirsi in tutta sicurezza. Ben presto il "giro in anfibio" è diventata l'attrazione di tutti i partecipanti e dei numerosi ospiti. Tutti, compreso il presidente ASI, non hanno saputo resistere alla tentazione.

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giosa per la manifestazione orga-nizzata dalle Commissioni Veicoli Militari, Nautica e Aeronautica, si è offerto di ospitarla; è nato così ASI Millishow 2011 sotto la gui-da di Renato Pujatti e la diretta partecipazione del nostro Club. Il risultato è andato ben oltre le più rosee aspettative. Più di un centi-naio di appassionati hanno preso parte alla Kermesse che ha avuto come impareggiabile cornice la tenuta del conte dove, per la gio-ia del numeroso pubblico, è stato possibile creare l'atmosfera giusta

non soltato con i mezzi, ma con l'attiva partecipazioni dei gruppi di ricostruzione storica. I Reenec-tors hanno allestito postazioni e bivacchi in puro stile bellico si-mulando la vita al fronte di unità tedesche, italiane e russe durante il secondo conflitto mondiale. ASI Milishow vuole riunire e met-tere in mostra i mezzi militari storici omologati dal Club, senza alcun vincolo sul periodo bellico o gli anni di produzione, è quindi l'occasione per ammirare veicoli di sicura rilevanza storica esclusi

dai raduni tematici legati alla se-conda guerra mondiale, come le M38-A1 impiegate in Vietnam o i più recenti Hummer della guerra del Golfo. Al Milishow c'è posto per tutti e dignità per tutti. Si sono così potuti ammirare rari esemplari sopravvisuti della se-conda guerra mondiale, come la Standard 12 HP "Tilly" in dotazio-ne all'Esercito inglese (ne esisto-no al mondo solo venti esemplari) accanto a possenti M998 Humvee con tanto di mitragliatrice pesante da 50 mm.

(continua a pagina 57)

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Il nome (topònimo) si vuole de-rivi da “ter navaxa” ossia tre

barche, che alluderebbe a quelle servite per muoversi nelle paludi e acquitrini fra i boschi circostanti. Anche un antichissimo stemma dei signori di Ternavasso rappresenta tre barche sull'acqua. Fondatori e primi signori di Ternavasso furo-no i Ternavasii di Carmagnola. Nel 1200 Ternavasso fu ceduto al Mar-chese di Saluzzo. Nel 1308 Ter-navasso fu venduto agli Isnardi de Castello, signori di Valfenera. Nel 1383, per 1.500 fi orini, i signori di Ternavasso cedettero la tenuta a I Roero di Asti e di Pralormo. Verso la fi ne del 1300 qui fu eretta una imponente fortezza che ebbe un ruolo importante nel 1544 durante la battaglia di Ceresole, avvenuta durante la Guerra Italiana tra fran-cesi e borboni e vide coinvolto il Ducato di Savoia. Lo scontro fu estremamente cruento e il castel-lo venne distrutto. Dopo la guerra fu riedifi cato e rimaneggiato più volte sino a quando, tra la fi ne del Seicento e l'inizio del Settecento, si decise di trasformarlo in dimora estiva e di campagna. La Baronia

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Il nome (topònimo) si vuole de-rivi da “ter navaxa” ossia tre

barche, che alluderebbe a quelle

TERNAVASSO STORY

In alto, la battaglia di Ceresole del 1544 fu particolarmente cruenta, vi morirono oltre diecimila uomini. Sopra, Giuseppe Thaon di Revel, fondatore dei Carabinieri.

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di Ternavasso passò nelle mani del Marchese Giuseppe Alessandro Thaon di Revel nel 1814. Lega-ti a Casa Savoia, i Thaon, antica casata di origine nizzarda (Thaon Di Revel e Di S.Andrè), furono diretti protagonisti delle vicende reali e tra i suoi membri vi furo-no numerosi illustri personaggi che hanno fatto la storia d'Italia. Tra questi va ricordato il genera-le Giuseppe Thaon di Revel che durante il regno di Vittorio Ema-nuele I di Savoia assunse la cari-ca di "presidente capo del Buon Governo". In questa veste fondò e fu il primo comandante del Corpo dei Reali Carabinieri, istituito il 13 luglio 1814. Altro personaggio di spicco fu il Grand Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, al quale si deve la nascita dei noti MAS. Du-rante il primo conflitto mondiale, aveva il proprio quartier genera-le a Taranto, in disaccordo con il Comando Marina che si rifiutava d'inviare una squadra navale con-tro le corazzate austriache in alto Adriatico, minacciò le dimissio-ni. Per questo atto, ritenuto d'in-subordinazione, perse un grado ottenendo il trasferimento a Ve-nezia, qui non c'erano né incro-ciatori né tanto meno corazzate da opporre alla squadra austriaca che compiva devastanti incursioni sulla nostra costa. Nell'arsenale

c'erano solo qualche cannonie-ra, dei cannoni e dei siluri. Thaon non si perse d'animo, ordinò di montare i cannoni su delle chiatte che, trainate da muli, risalirono il Brenta dando un decisivo suppor-to alle azioni della fanteria. Poi, non disponendo di sommergibili per poter impiegare i siluri pre-senti in arsenale, incaricò gli inge-gneri del genio navale di costruire una imbarcazione agile e veloce in grado d'impiegarli. Nacquero così i celebri MAS con i quali, con un audace colpo di mano, furono affondate le corazzate austriache. L'impresa valse a Thaon il titolo di Duca del Mare. Mentre l'Ammira-glio si batteva sull'acqua un altro Paolo Thaon prestava servizio nel Regio Esercito come giovane uffi-ciale d'artiglieria ed era destina-to a giocare un ruolo importante durante il Ventennio. Podestà di Torino e nel 1929 ministro delle Finanze nel governo Mussolini, allo scoppio della guerra offrì la residenza di Ternavasso a Vittorio Emanuele III, quando il sovrano, temendo che Torino fosse bom-bardata dai francesi, decise di trasferirsi fuori dalla città. Fu così che nel 1940 Ternavasso divenne dimora e quartiere generale del Re, assumendo il nome in codi-ce di Villa Italia. I Thaon hanno conservato l'appartamento reale

realizzato all'epoca per ospitare il sovrano, la cui piccola statura imponeva suppellettili su misura come il lavabo o la vasca da ba-gno. Thaon era particolarmente apprezzato sia dal Re sia da Mus-solini. Pare che il primo avrebbe voluto metterlo al posto di Ba-doglio, mentre il secondo tentò vanamente di coinvolgerlo nel governo della Repubblica Socia-le. Fedele all'idea di un fascismo-sociale della prima ora, non seguì il Re a Brindisi, ma si recò a Ga-rigliano per spiegare di persona al Duce perché la sua avversione per i nazisti e le leggi razziali gli im-pedissero di aderire alla RSI. Mus-solini, colpito dalla franchezza, anziché farlo arrestare, gli diede un salvacondotto per poter tor-nare a Ternavasso. Non solo, or-dinò che la residenza godesse di una sorta di immunità territoriale nei confronti delle forze d'occu-pazione tedesche. Ternavasso di-venne così una "isola felice" nel marasma della guerra. In cantina fu allestito un ospedale da cam-po e nel parco furono montate un centinaio di tende per ospitare chi fuggiva dagli orrori della guerra. Ternavasso è carico di storia e ric-co di sorprese, nel piccolo cimi-tero fatto costruire per seppellire i parrocchiani e i parroci esiste una tomba di un milite ignoto.

La corazzata austro-ungarica Santo Stefano, colpita mortalmente dai siluri dei MAS, sta per inabissarsi nelle acque dell'Adriatico.

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Tra i veicoli più intressanti e soprattutto rari visti a Terna-

vasso una menzione particolare meritano il Tilly e la Minx, entram-bi in dotazione all'Esercito inglese e strettamente imparentati tra loro, ecco la storia. Nel 1940 allo scoppio della 2° GM, l’Esercito inglese che, come molti eserciti europei, aveva tar-dato notevolmente ad attrezzarsi di automezzi, specie leggeri, ri-chiese alle industrie una serie di piccoli autocarri adatti sia al tra-sporto di merci che di persone.L’Industria rispose modificando per l’impiego specifico delle vettu-re in produzione che diedero così vita ad una serie di piccoli veicoli, classe 500 Kg, denominati: Tilly.Per la Austin fu il camioncino

10HP G/YG, per la Morris il 10 HP M e per la Hillman anche un 10 HP derivato dalla vettura Minx; la Standard presentò il Mod. 12 HP, oggetto di queste note, derivando-lo dalla berlina Flying Twelve 12 HP in produzione dal 1936.I primi esemplari, del 1940/41, furono consegnati alla RAF e con-servavano della berlina sia la ma-scherina frontale che la sospensio-ne anteriore a ruote indipendenti con balestra trasversale, nell’uso però tutto questo si dimostrò non troppo robusto e quindi gli esem-plari successivi, dal 1942 al 1945, ebbero la sospensione anteriore modificata con assale rigido e ba-lestre longitudinali mentre la ma-scherina assunse un aspetto deci-samente più militare. Di questo

modello, sebbene non prodotto in gran numero, si continuò la fabbri-cazione oltre la fine della guerra con una serie destinata all’Esercito olandese.Attualmente si conoscono non più di una ventina di esemplari esi-stenti, quasi tutti in Gran Bretagna e Olanda.Da questo modello si ricavò anche una autoblinda leggera, destina-ta alla protezione di aeroporti e stabilimenti militari nella temuta ipotesi di una invasione tedesca: il modello Beaverette prodotto in 2800 esemplari e 4 versioni dal 1940 al 1942. Il nome attribuito: Beaverette deriva da Lord Beaver-brook, l’allora ministro che ne cal-deggiò la produzione. Le presta-zioni furono però assai deludenti

ra i veicoli più intressanti e soprattutto rari visti a Terna-

vasso una menzione particolare meritano il Tilly e la Minx, entram-bi in dotazione all'Esercito inglese e strettamente imparentati tra loro, ecco la storia. Nel 1940 allo scoppio della 2°

10HP G/YG, per la Morris il 10 HP M e per la Hillman anche un 10 HP derivato dalla vettura Minx; la Standard presentò il Mod. 12 HP, oggetto di queste note, derivando-lo dalla berlina Flying Twelve 12 HP in produzione dal 1936.I primi esemplari, del 1940/41,

modello, sebbene non prodotto in gran numero, si continuò la fabbri-cazione oltre la fine della guerra con una serie destinata all’Esercito olandese.Attualmente si conoscono non più di una ventina di esemplari esi-stenti, quasi tutti in Gran Bretagna

TILLY & MINX

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Nella pagina a fianco in alto, lo Standard 12 HP “Tilly” derivato dalla berlina Flying Twelve 12 HP in produzione dal 1936. In basso, la Hillman Minx a valvole laterali di 1185 cc, 30 Hp. Sopra a sinistra, una delle prime versioni della Standard in dotazione alla RAF. A destra, l'autoblinda leggera Beaverette così chiamata in onore di Lord Beaverbrook, l’allora ministro che ne caldeggiò vivamente la produzione.

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a causa del peso eccessivo rispetto alla potenza impiegata.Questo veicolo ha una storia par-ticolare: agli inizi degli anni ’70 un amico mi riferì dell’esistenza presso una tenuta in provincia di Vicenza di un camioncino tede-sco, non più in uso e di cui, forse, il proprietario si sarebbe disfatto. Contattai subito il proprietario, che mi confermò l’origine tedesca del veicolo, comprato in un campo ARAR nel 1946, pur senza sapermi indicare la marca, gli chiesi quindi una fotografia per capire di che veicolo si trattasse e fu con grande stupore che ricevetti una foto Pola-roid del Tilly ancora con il colore Feld Grau ricevuto dai Tedeschi.Dopo alcuni giorni lo Standard ar-rivò a casa mia e scoprii il telone originale, tolto chissà quando e la-

sciato piegato sul fondo del casso-ne, pioggia ed umidità lo avevano fatto marcire ma fu prezioso per ricostruirne la copia di cui oggi il Tilly è dotato.Sotto il grigio tedesco apparivano tracce della vernice inglese e così non fu difficile riportarlo all’origi-nale livrea al servizio di Sua Ma-està; anche il numero di immatri-colazione, riportato sulla targhetta interna, fu facilmente riprodotto e riportato sulle portiere.Dopo aver partecipato nel ’78 alle rievocazioni della battaglia di Ar-nhem in Olanda, lo Standard par-tecipò alla prima manifestazione di Vicenza, al Campo Ederle nel 1980 quando fu fondato il MVCC; oggi esce di rado, poveretto, a cau-sa della sua poca piacevolezza di guida non certo in grado di com-

petere con la coetanea GPW.Per quanto riguarda la Hillman Minx fu probabilmente fra i piu longevi modelli prodotti dall'in-dustria inglese: dal 1932 al 1970. Questo esemplare, del 1936/37 montava un motore a valvole la-terali di 1185 cc, 30 Hp, cambio sincronizzato a quattro marce + RM. impianto elettrico a 12 Volt, passo 2362 mm. e velocità di 100 Km/h. Questa vettura venne usata da tutte le Forze Armate inglesi, particolarmente però dalla Royal Navy e dalla RAF. Da questo mo-dello durante la guerra derivò il camioncino leggero Tilly 10 Hp, classe 500 Kg. 4 posti con cabina chiusa, aperta posteriormente con accesso al cassoncino di legno co-perto dal telone

Piero Brezza

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MEZZI STORIC I

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NSKK STORY

Nato come una sorta di moto club del partito nazionalsocialista, venne rapidamente trasformato in una gigantesca istituzione che organizzava

e disciplinava il mondo dei motori, preparando i tedeschi alla guerra

Un esecito moderno e forte non può che es-sere motorizzato. Al nostro occorrono degli

aeroplani delle auto, delle moto... tante moto, cento moto per ogni aereo. Così si espresse Adolf Hitler in un celebre discorso del 1937 alla gioventù hitleriana. Hitler era molto interessato alla meccanica, era affascinato dalle macchine da compezione, gli piacevano in par-ticolar modo le Mercedes sporti-ve e di rappresentanza anche se non prese mai la patente e non le sapeva guidare. Le moto non lo entusiasmavano, ma le riteneva il mezzo ideale per rendere più

agile e veloce lo spostamento del-le truppe d'assalto. Per questo già negli anni della "Kampfzeit" (il ter-mine con cui i nazisti indicavono il periodo precedente la presa del potere) ordinò alle SA di creare dei reparti motociclistici di pronto in-tervento e le moto furono il mezzo primario anche delle prime unità SS. Conquistato il potere, in pre-visione del riarmo, il regime im-pose anche ai costruttori di moto di standardizzare i propri model-li. Per esempio furono obbligati a piazzare il kick starter a sinistra e a montare attacchi universali per l'eventuale montaggio di una car-rozzino unificato. Nel contempo

si inserirono le discipline moto-ciclistiche nella preparazione della Hitler Jugend e si diede vita a un club paramilitare, il Natio-nalsozialistisches Kraftfahrkorps (NSKK), ovvero l'Organizzazione nazionalsocialita degli sport mo-torizzati, la cui guida fu affidata al al maggiore Hühnlein, promosso generale, e nominato Korpsführer. Hünhlein, fedelissimo della prima ora, poté contare sull'appoggio in-condizionato di Hitler, questo gli permise di trasformare l'NSKK in una grandiosa istituzione che in pratica organizzava e disciplinava il patrimonio di veicoli del popolo germanico. Per prima cosa sciolse

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Nato come una sorta di moto club del partito nazionalsocialista, venne rapidamente trasformato in una gigantesca istituzione che organizzava

e disciplinava il mondo dei motori, preparando i tedeschi alla guerra

Un esecito moderno e Un esecito moderno e Uforte non può che es-Uforte non può che es-U agile e veloce lo spostamento del-le truppe d'assalto. Per questo già

si inserirono le discipline moto-ciclistiche nella preparazione

I MOTOCICLISTI DEL FÜHRER

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MEZZI STORIC INSKK STORY

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Sopra, le Sturm-abteilungen (SA) furono le prime a dotarsi all'interno del partito di unità motociclistiche. I mezzi, come divise e armi, erano di proprietà. La moto in primo piano è una D Rad, marca molto popolare nei primi anni Trenta in Germania. A fianco, ragazzi della Hitler Jugend, in sella a moto di diverse marche, durante l'addestramento.

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MEZZI STORIC INSKK STORY

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Sopra, l'equipaggio di un sidecar mentre studia la mappa del percorso. Per addestrare i membri dell'NSKK all'orientamento si organizzavano in tutta la Germania particolari gare di regolarità e resistenza. A fianco, concorrenti di una delle numerose competizioni che si svolgevano sotto l'egida dell'NSKK. Le moto sono BMW R 12 con sidecar.

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NSKK STORY

Sopra, un gruppo di allievi dell'NSKK, schierati accanto alle loro BMW R 11 e pronti per l'ispezione. I membri dell'NSKK erano irregimentati militarmente. Nelle scuole venivano applicate le regole delle caserme. Capo supremo dell'NSKK era il maggiore generale Hühnlein, (nella foto), uno dei fedelissimi della prima ora.

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NSKK STORY

tutti i club motoristici esistenti che vennero inglobati nell'NSKK, fatta eccezione per l'ADAC, il celebre automobilclub tedesco, che cam-biò la sigla in DDAC, venne pri-vato della maggior parte delle sue competenze e relegato al ruolo di semplice promotore del turismo

in auto. Di contro l'NSKK diven-ne l'unico organo deputato a pro-muovere i motori nel Terzo Reich, allestire corsi di guida e sicurez-za stradale. Tutte le competizioni sportive su due e quattro ruote si svolsero sotto l'egida dell'NSKK, sola e unica organizzazione pre-

posta a dirigere gli sport motoristi-ci in Germania. Si diede vita a una intensa divulgazione dei mezzi privati a motore che ebbe come fulcro la celebre Volkswagen, l'au-to del popolo che avrebbe dovuto motorizzare le masse. Si istituiro-no in tutta la Germania corsi di

Sopra, un gruppo misto di militari e studenti durante un corso di guida in fuoristrada. Più ci si avvicinava alla guerra, più l'elmo d'acciaio lasciava il posto al casco da motociclista. A sinistra, l'NSKK si occupava anche della scuola guida per i civili. un istruttore in uniforme impartisce una lezione di teoria a futuri automobilisti di entranbi i sessi.

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NSKK STORY

guida gratuiti tenuti da istruttori dell'NSKK, si sovvenzionarono i team che prendevano parte alle competizioni internazionali, si in-cettivò il turismo a due e a quat-tro ruote e si favorirono i giovani della Hitler Jugend a partecipare alle gare. Tutto questo portò a un vero boom nelle vendite di mez-zi a motore. Mentre nel 1932, un anno prima dell'avvento nazio-nalsocialista, in Germania erano state venduto poco più di 41.000 vetture nel 1938 si superarono le 200.000 unità. L'NSKK si occu-pò anche della sicurezza stradale.

Sulle nuovissime autostrade ger-maniche, vanto del Terzo Reich, furono poste quelle che possiamo definire le antesignane delle attua-li colonnine SOS del soccorso stra-dale. Chi percorreva l'Autobahn poteva notare ogni 6-7 chilometri una targhetta con un segno specia-le. Quel segnale stava a significare che a pochi metri da lì si trovava un telefono; sull'apparecchio era po-sto un talloncino con il numero di uno dei capi-gruppo o capi-zona dell'NSKK a disposizione per aiu-tare l'automobilista. I telefoni non erano solo a disposizione di chi

era rimasto in panne ma potevano essere utilizzati da tutta la popola-zione nei dintorni per chiamare un medico, una levatrice o richiedere urgentemente un farmaco. Gli uo-mi dell'NSKK svolgevano così an-che una funzione sociale, affian-cando e a volte sostituendo le altre istituzioni preposte alla cura e alla sicurezza dei cittadini. Furono uno dei primi corpo di Polizia stradale della storia. Tuttavia lo scopo re-condito dell'NSKK non era quello di promuove auto e moto come mezzi di pace, ma di guerra in pre-visione di un futuro conflitto.

Il giovane della Hitler Jugend indossa il raffinato ed elaborato casco da motociclista regolamentare in acciaio, dotato di vistose protezioni in cuoio.

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Sopra, un milite dell'NSKK svolge azione di controllo su un tratto autostradale. A fianco, i guidatori addestrati dall'NSKK furono usati come tester per la Volkswagen.

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NSKK STORY

L'NSKK nella sua configurazio-ne iniziale era formato da 1800 Sturm, ragruppati per cinque co-stituivano una Staffel, queste da-vano origine alla Standarte. Sei Standarten formavano una brigata alla quale veniva dato il nome di un Gau (provincia), ognuna co-mandata da un Korpsführer. Gli istruttori dell'NSKK si occupavano di insegnare i rudimenti della gui-da ai ragazzi della Hitler Jugend da 14 a 18 anni fornendo loro del-le DKW di piccola cilindrata. Si tenevano anche corsi di manuten-zione e meccanica come imparare a utilizzare un tornio, una fresa o a eseguire una saldatura. A tutti i membri veniva fornita una unifor-me regolamentare da sfoggiare ai numerosi raduni e manifestazioni del partito alle quali l'NSKK parte-cipava in massa dimostrando tutta la sua potenza. Mentre si accelera-

va il riarmo, furono introdotti corsi di orientamento e paramilitari. Fu dato grande impulso alle compe-tizioni di fuoristrada e alle gare di orientamento anche notturne. Ra-pidamente i membri in età da es-sere chiamati sotto le armi furono trasformati in milizia motorizza-ta e addestrati in appositi campi, qui si imparava a guidare in con-dizioni estreme (pioggia, neve, ghiaccio e nebbia) percorrendo su strada e più sovente in fuoristrada tappe di oltre 400 chilometri sia di giorno sia di notte. Per rendere ancora più dura la prova, anche al buio o in condizioni di scarsa visibilità si procedeva a fari spen-ti. Gli allievi tempravano il fisico e lo spirito imparando a soppor-tare freddo, stanchezza, fatica e dolore. Non c'è da meravigliarsi se con un simile addestramento i piloti dell'NSKK primeggiassero

in tutte le competizioni di fuori-strada di quegli anni, mietendo allori sia in campo nazionale che internazionale. Nel 1938 mentre già fervevano i preparativi per la guerra l'NSKK si trovò a disposi-zione moltisime moto e auto nuo-ve pronte per essere requisite e moltissimi giovani con la patente in tasca anche se non ancora in possesso di una moto o di un'au-to. Alla fine dell'anno i membri dell'NSKK sfioravano il milione e la stragrande maggioranza di loro era inquadrata militarmente. Allo scoppio del conflitto cambiarono semplicemente uniforme e furono integrati nei diversi reparti. Le cro-nache dell'epoca riportano che sul fronte orientale un reggimen-to composto di uomini addestrati dall'NSKK riuscì a coprire in solo sette settimane più di un milione e 870 mila chilometri. EC

L'addestramento era particolarmente impegnativo e volutamente anticipava le azioni tipiche dell'impiego bellico.

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STORIA DELLE AUTO MIL I TAR I 1900-1945

Gli italiani furono tra i primi a sperimentare automitragliatrici, ma poi la loro messa in campo andò a rilento. Dall'alto: una squadriglia di autoblindo; una unità di Lancia 1Z III serie; uno dei primi contingenti meccanizzati del Regio Esercito.

Durante la travolgente avan-za in Belgio nell'estate del 1914, le forze tedesche fecero diretta conoscen-za con le prime autoblido

schierate dall'esercito belga. L'alto coman-do germanico ne rimase impressionato e ordinò immediatamente a tre delle princi-pali industrie tedesche, Daimler, Ehrhardt e Büssing di mettersi al passo con i tempi e fornire al più presto alle armate imperiali vetture corazzate da schierare sul campo. Progettate nel 1915, le prime tre macchine furono pronte nel 1916 e si distinsero per

l'originalità delle soluzioni adottate. Per esempio la Daimler aveva le quattro ruote motrici ed era dotata di un cambio a quat-tro velocità in avanti e quattro indietro. Le ruote, a razze, erano in acciaio con anelli di gomma piena, doppi quelli posteriori. Quelle anteriori erano dotate di flange per evitare l'affondamento in terreno soffice. La carrozzeria blindata era sormontata da una imponente torretta di forma cilindri-ca con quattro portelli dai quali potevano spuntare le canne di altrettante mitraglia-trici. Vi erano poi diversi portelli per os-servazione e tiro con armi individuali. La

La storia a puntate delle auto con le stellette: dai primi tentativi di impiego bellico, al debutto nella Prima Guerra Mondiale, alla

consacrazione nella Seconda. Mezzo secolo di auto fuori dall'ordinario

CAR AND WAR

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Büssing aveva invece le ruote posteriori sterzanti, un cambio a cinque marce avan-ti e cinque indietro e ben dieci postazioni per armi automatiche ricavate nello scafo e nella torretta. Infine la Ehrhardt era molto simile alla Daimler con le compagne e altri due mezzi blindati di fortuna costiturono il 1° Reparto automitragliatrici tedesco e vennero schierate contro i romeni. Anche i francesi realizzarono rapidamente le pro-prie automitragliatrici. Tra le più note vi fu la Peugeot 153. Molto simile alla Miner-va belga, era più un auto corazzata dotata di mitragliatrice che non una imponente autoblindo. Nel corso del conflitto venne modificato adottando ruote posteriori ge-mellate e su alcuni esemplari la mitraglia-trice scudata fu sostituita da un cannone da 37 mm. Tra gli altri eserciti belligeranti della prima fase del conflitto solo quello russo mise in campo una notevole quanti-tà di autoblindate sia pure dei tipi più di-sparati. I generali zaristi non ebbero però il tempo di utilizzarle in modo organico prima di essere travolti dalla controffensiva

tedesca che, dopo la dura sconfitta di Tan-nemberg, li scacciò dalla Prussia Orientale costringendoli a ripiegare sino alle porte di Varsavia. Tuttavia le armate tedesche, co-me del resto quelle degli altri eserciti bel-ligeranti, erano scarsamente meccanizza-te. Soprattutto alla fanteria erano richiesti sforzi sovrumani per avanzare combatten-do, spesso a piedi, per centinaia di chilo-metri. Quando ai primi di settembre del 1914 i tedeschi raggiunsero l'Aisne erano esausti, incapaci di marciare ancora. Con un ultimo sforzo scavarono profonde tri-cee, piazzarono le mitragliatrici e attesero la controffensiva alleata. Con loro grande sorpresa, dopo qualche sporadico assalto, bloccato dal micidiale fuoco delle mitra-gliatrici, videro gli avversari esitare e poi a loro volta scavare profonde trincee. Il fron-te si cristallizzò, iniziò la logorante guerra di posizione, quella di movimento si era spenta quando i comandanti di entrambi gli schieramenti si erano resi conto che ba-stava un nido di mitragliatrice protetto da un mucchio di terriccio per fermare una

Sopra, il prototipo della Lanchester con torretta girevole tipo Ammiragliato. Nella pagina a fianco: automitragliatrici Peugeot 1914 e il trattore Holt da 10 t che diede l'idea al colonnello Swinton di trasformarlo in un carro armato.

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divisione. Le tricee avversarie si potevano conquistare solo con il massiccio impiego dell'artiglieria pesante e l'assalto di grandi masse umane. Le perdite divennero spa-ventose da entrambe le parti. L'uso della mitragliatrice aveva cambiato radicalmen-te il peso delle forze in campo e di conse-guenza le strategie belliche. Per uscire dal-la situazione di stallo il colonnello di Sua Maestà britannica Ernest Swinton ebbe l'idea di utilizzare mezzi corazzati mec-canizzati e più precisamente una versione opportunamente modificata del trattore Holt. La proposta del colonnello fu però freddamente accolta dal Quartiere Gene-rale, tuttavia l'incartamento finì all'Ammi-ragliato, sul tavolo di Winston Churchill. Il Primo Lord proprio in quel periodo era alla ricerca di qualche soluzione per con-

sentire alle autoblindo del Royal Naval Air Service di superare trincee e fossati il cui attraversamento con le pedane a canale in dotazione era lungo e laborioso e non poteva certo essere effettuato sotto il fuoco nemico. Rimase favorevolmente colpito dall'idea di Swinton tanto che nel febbraio del 1915 costituì il Landships Committee, il comitato delle navi da terra che si spinse a studiare veicoli simili a trattori corazza-ti dalle ruote gigantesche. I progetti però non approdarono a nulla, tanto più che Churchill fu allontanato dall'Ammiraglia-to. Pareva quindi che l'idea fosse abortita sul nascere, invece Churchill continuò a sostenerla, sino a quando, mutati gli assetti politici, fu possibile destinare risorse suffi-cienti allo sviluppo del nuovo mezzo che venne realizzato da un abile quanto genia-

Sopra, anche gli americani sperimentarono veicoli corazzati, ecco l'autoblindo Jeffrey del 1915. Nella pagina a fianco: la mitragliatrice Maxim MG08 e le trincee rivoluzionarono la guerra. Il Mother, il primo Tank.

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le progettista della Foster, William Tritton. Dopo vari esperimenti, con l'aiuto del te-nente Wilson, arrivò a concepire un cas-sone blindato mosso da cingoli che in fasi successive, sotto la supervisione di Swin-ton, diventato vice segretario del Comitato di guerra, portò alla realizzazione di un primo prototipo presentato al governo il 2 febbraio 1916 e battezzato Mother. Lo stra-no cassone blindato romboidale con cin-goli di grosse dimensioni che scorrevano intorno alla scafo e cannoni che spuntava-no da due sporgenze sui fianchi, fece enor-

me impressione. Tanto che qualche giorno dopo fu deciso di passare il primo ordine per la costruzione in serie del Mother: 100 esemplari che sarebbero stati costruiti in collaborazione dalla Foster e dalla Metro-politan Carriage & C. Per depistare i servizi segreti nemici il nuovo veicolo fu chiama-to in codice Tank, cioè serbatoio, un no-me destinato a diventare, non soltanto in Inghilterra, sinonimo di carro armato. Il colonnello Switon, nominato comandante della nuova arma, fece trasferire nell'eser-cito le autoblindo. (4 continua)

Uno squadrone di cavalleggeri tedeschi durante una sosta nel settore di Arras nel 1915. Gli alti comandi di entrambi gli scheramenti entrarono in guerra convinti che la cavalleria fosse ancora la regina del campo di battaglia.

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FOTO ARCHIVIO"SPECIAL JEEP"

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L'imcredibile versatilità d'impiego della jeep, spinse alla realizzazione di versioni e modelli speciali per i più disparati usi. In alto, una versione "allungata", realizzata con pezzi di jeep incidentate, permetteva di trasportare 10 uomini. A lato, jeep dotata di un lanciarazzi multiplo. Nella pagina a fianco: due barelle sul cofano per il trasporto dei feriti. La super jeep Willys 6x6, con carico utile di 750 kg, non venne mai impiegata.

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I combattimenti invernali in Europa posero il problema di muoversi agevolmente sui terreni innevati, furono sperimentati diversi sistemi. Sopra, il prototipo T29 venne dotato di sci anteriori e cingoli posteriori. A lato, lo strano dispositivo ideato dal capitano Rainhart. Nella pagina a fianco: una jeep della Military Police utilizza il rimorchio 1/4 Ton, per trasportare dei civili. la Short Cut, ovvero "accorciata" era concepia per scorrere sui binari ferroviari.

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La Smart Engineering Company realizzò diversi prototipi di jeep blindata, ma l'eccessivo peso influiva negativamente sulle prestazioni.

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In dotazione alle truppe francesi che facevano parte, alla fine degli anni Settanta, della Forza di Interposizione inviata dalle Nazioni Unite in Libano, hanno nella loro livrea bianca un fascino tutto particolare

Il 14 marzo 1978 l’esercito israeliano diede inizio alle operazioni che portarono in sette giorni all’invasione

del sud del Libano. L’obiettivo di questa guerra lampo era di creare una fascia di sicurezza tale da im-pedire all’artiglieria dei miliziani simpatizzanti dell’OLP di bom-bardare i villaggi israeliani vicini al confine: nei mesi precedenti infatti Israele aveva subito svariati attacchi che avevano causato di-verse centinaia di morti fra i civili.

In pochi giorni gli israeliani riu-scirono a conquistare una fascia di circa 10 chilometri lungo tut-to il confine, per poi proseguire e assestarsi lungo il fiume Litani. Nel corso delle operazioni furono uccisi almeno 2000 civili libanesi a fronte di 20 uomini persi dagli israeliani, che furono accusati non a torto di violenze gratuite e atro-cità, tali da indurre il Consiglio di sicurezza dell’ONU a chiede-re la ritirata delle forze israeliane dal Libano. Al fine di riportare la

pace ed evitare l’ulteriore espan-sione israeliana fu creata la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (UNIFIL, acronimo di United Nations Interim Force in Lebanon), che giunse sul posto il 23 marzo 1978. L’UNIFIL era composto da circa 12.000 solda-ti di varie nazionalità, supportati da circa 1.000 civili: a distanza di trentatré anni è ancora presente in Libano un contingente sostanzial-mente invariato, che interviene a rotazione cercando di evitare che

In dotazione alle truppe francesi che facevano parte, alla fine degli anni Settanta, della Forza di Interposizione inviata dalle Nazioni Unite in Libano, hanno nella loro livrea bianca un fascino tutto particolare

Il 14 marzo 1978 l’esercito israeliano diede inizio alle

In pochi giorni gli israeliani riu-scirono a conquistare una fascia

pace ed evitare l’ulteriore espan-sione israeliana fu creata la Forza

LE JEEP UNIFIL

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Nelle foto piccole: pausa durante un pattugliamento, rcupero di una jeep incidentata e ... bimbi libanesi. Sopra, primo piano sulla barra anti decapitazione che, come vediamo qui a lato, era montata sulla maggioranza delle jeep. Nella pagina a fianco, su queste due jeep sono state montate delle Browning calibro 50. Sotto, Alcune delle jeep hanno il telo colorato di bianco.

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i focolai di violenza fra le molte-plici fazioni si trasformino in mas-sacri. Tornando al 1978, i francesi schierarono circa 2.000 uomini e ancora una volta si avvalsero delle intramontabili jeep per le missio-ni di ricognizione e controllo del territorio. Erano dipinte di bian-

co, sul cofano capeggiavano le inconfondibili lettere “UN” nere, mentre le uniche insegne identifi-cative consistevano in una scritta UNIFIL seguita da un numero di tre cifre che iniziava per 8. Alcune foto mostrano una targa metallica fissata alla mascherina, altre dei

numeri dipinti direttamente sui paraurti anteriori e posteriori. La maggior parte delle jeep era dotata del supporto laterale mitragliatri-ce, almeno la metà aveva montata sul paraurti anteriore la classica barra trancia cavi. Alcuni teli era-no dipinti di bianco, altri invece

Nella pagina a fianco in alto, sulla jeep in primo piano si nota il sedile montato sul parafango posteriore destro. Sotto, un'altra immagine del viaggio di ritorno. Sopra, su nessuna delle jeep compare la scritta UNIFIL, resta solo il numero progressivo. A fianco, su questa jeep l’altoparlante della radio è stato fissato direttamente sulla scocca.

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erano stati lasciati intonsi.Quasi tutte le foto testimoniano come le jeep “libanesi” fossero state tra-sformate in jeep radio, ovvero se-dile posteriore singolo e supporti radio sui passa ruota. Stranamente non erano ancora comparsi i cu-scini dei sedili in vinile, si notano quasi ovunque i cuscini originali a molle tonde ricoperti in tela grigio verde Armee. All’apparenza sem-brano tutte Hotchkiss M201 24V, ma non si può escludere che ci fosse anche qualche VLTT di pro-venienza Maltournè perché alcuni cerchi ruota sono chiaramente del

tipo scomponibile di origine ame-ricana.Le foto mostrano qualche caso isolato di roll-bar realizzato “sul campo”. Dai numeri di regi-strazione si desume che in totale il contingente francese nel 1978 abbia portato in Libano non più di 100 jeep, numero adeguato in pro-porzione alla forza totale di 2.000 uomini. Visto l’esiguo numero di jeep che hanno prestato servizio in Libano è una fortuna che al-meno un esemplare sia sopravvis-suto fino ai giorni nostri in livrea originale e sostanzialmente senza molestie. La macchina in questio-

ne è una M201 24V costruita nel 1962 e targata UNIFIL 883, acqui-stata dal demanio da un francese al quale evidentemente è piaciu-ta così com’era e non ha sentito la necessità di “americanizzarla”. Sarà sottoposta a un restauro mini-male conservativo.

Un sentito ringraziamento a Jean-daniel Salles per averci fornito il materiale fotografico: queste e al-tre foto interessantissime si trova-no sul sito http://amicale8rpima.e-monsite.com/

Gustavo Cappa Bava

In questa foto si notano chiaramente i sedili a molle tonde ricoperte di tela.

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R I TROVAMENTO

Un Dodge T110, miracolosamente sopravvissuto alle ingiurie del tempo e ai maltrattamenti degli uomini, si materializza sullo schermo

del mio computer con tanta voglia di tornare all'antico splendore

Q uando sul video del mio computer è ap-parso l’inconfondibi-le muso di un Dodge

T110 non potevo credere ai miei occhi: a sessantasei anni dalla fi-ne della seconda guerra mondiale in Italia era in vendita un veicolo dell’ottava armata inglese, conser-vato e sostanzialmente completo, in livrea originale giallo sabbia con tanto di numeri di identificazione e targhette. Il veterano era piutto-sto malconcio, ma assolutamen-te restaurabile e incredibilmente sano. A nulla sono valsi i buoni

propositi di non andarmi a cac-ciare nuovamente nei guai, come da copione dopo breve trattativa mi sono trovato felice proprietario del veicolo… La prima sorpresa è di quelle che fanno piacere: non manca neppure una targhetta e tutti i numeri coincidono incluso il numero di serie del motore, inol-tre questo camion è nato il cinque gennaio come mia figlia Chiara, anche se cinquantotto anni prima! Sul cofano del Dodge si intravede una misteriosa stella verde, con la punta rivolta in avanti e posi-zionata in maniera asimmetrica.

L’interno della cabina è dipinto di grigio e questo è molto strano: per quale ragione avrebbero dovuto dipingere l’interno della cabina e lasciare intonso l’esterno? Sul telaio noto alcune macchie dello stesso verde della stella intervalla-te al giallo sabbia. Inizia la ricerca della documentazione che si rivela impresa ardua, trovare fotografie del D60 non è banale nonostan-te sia stato un mezzo abbastan-za diffuso. A differenza dei mezzi americani, a riguardo dei quali la letteratura è assolutamente ridon-dante, sui mezzi inglesi non c’è

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Un Dodge T110, miracolosamente sopravvissuto alle ingiurie del tempo e ai maltrattamenti degli uomini, si materializza sullo schermo

del mio computer con tanta voglia di tornare all'antico splendore

Q uando sul video del mio computer è ap-

propositi di non andarmi a cac-ciare nuovamente nei guai, come

L’interno della cabina è dipinto di grigio e questo è molto strano: per

SORPRESA DL

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Le targhette sono conservate perfettamente e ci sono tutte!Sul cofano si nota chiaramente una stella di colore “olive drab”: quasi un effetto “Sindone”. Il cassone è stato ribassato, ancora da chiarire se si tratta di una modifica militare o civile post-bellica. Il coperchio differenziale del ponte posteriore è verniciato di bianco, ha una striscia rossa sotto la quale compaiono due caratteri “HY”.

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RITROVAMENTO

molto in circolazione. Navigando su internet compare un modellino di D60L in livrea “Celere”, ovve-ro rosso amaranto: avevo notato sulla mascherina alcune piccole chiazze dello stesso colore, che però avevo scambiato per antirug-gine. inizia a balenarmi l’idea che il mio Dodge non sia conservato, ma piuttosto il colore originale sia stato celato per anni sotto i succes-sivi strati di vernice, per poi ricom-parire per qualche ragione ancora misteriosa. Eseguendo una strati-grafia rudimentale sulla vernice definisco la sequenza corretta dei

colori: giallo sabbia, verde, ama-ranto all’esterno e giallo sabbia seguito dal grigio all’interno della cabina. La stella sul cofano appa-re verde perché evidentemente il bianco ha mascherato il verde con uno strato ulteriore rispetto al ros-so, insomma una sorta di “effetto Sindone”. Non ho la minima idea del perché uno strato di vernice scompaia, ma penso che la luce del sole an-che in questo caso abbia giocato un ruolo fondamentale. Il risulta-to finale però è decisamente inte-ressante, per almeno due motivi:

da un lato abbiamo ancora una conferma che sul campo le colo-razioni erano spesso applicate in maniera decisamente sommaria, trascurando di verniciare le aree che non necessitavano di mime-tismo come ad esempio l’interno della cabina. Dall’altro a quasi settanta anni dalla fine del con-flitto potremo continuare a nutrire la speranza di imbatterci in mezzi decisamente interessanti, forse co-me non ne avremmo potuti trovare trenta anni prima… Sognare non costa nulla.

Gustavo Cappa Bava

sulla porta si legge perfettamente la matricola militare inglese, dove L è il sinonimo di “Lorry”.

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Nei locali gentilmente concessi dalla Fiera di Novegro, Sabato 21 Maggio 2011, si riunisce alle ore 10,45 l’Assemblea So-ciale 2011 del IMVCC.Sono presenti 52 Membri di cui 37 rappresentati per delega.Nella sua relazione il Pres. Brezza, dopo aver espresso il suo rammarico per la costante scarsa affluenza dei Soci alle Assemblee, relaziona sull’an-damento della Associazione: al momento risultano iscritti 553 Soci effettivi a cui si ag-giungono 60 familiari, gli iscrit-ti all’ASI risultano 520 ed al MVPA 191; questo rappresenta una situazione in linea con gli anni precedenti ed in sostanza positiva per il Club. Nel corso dell’anno corrente si è già tenu-ta la Manifestazione annuale, a Forte dei Marmi lo scorso 8/10 Aprile, con la collaborazione della Gotica Tirrenica.La manifestazione ha avuto un notevole successo sia di par-tecipanti che di pubblico e di questo Brezza si compiace rin-graziando La Gotica Tirrenica ed il Vicepresidente Scarlata.Alla presentazione del Bilan-cio Consuntivo 2010 che l’As-semblea da per letto essendo

questo stato comunicato ai Soci tramite la Rivista sociale, non vengono sollevate que-stioni e si procede quindi alla sua approvazione che avviene all’unanimitàAnche il Bilancio preventivo 2011 è stato trasmesso a mez-zo Army Motors Italia e quindi l’Assemblea ne dispensa dalla lettura, non essendo presentato alcun intervento, anche questo viene approvato con l’unica astensione del Socio BorgognoIl Presidente informa quindi come per adeguare lo Statu-to alle attuali esigenze si ren-da necessario provvedere alla modifica dell’art. 6 dello Sta-tuto Sociale, da quindi lettura delle modifiche suggerite dal Consiglio nella riunione dello scorso 28/01/11 ed allegate al presente verbale. Questa mo-difica all’art. 6 viene approvata all’unanimitàAlle varie ed eventuali il Socio Borgogno relaziona circa l’op-portunità di partecipare con una selezione di veicoli italia-ni all’importante rassegna: La Locomotion en Féte della Fer-tè Alais, nei dintorni di Parigi, in programma ogni anno a fi-ne Maggio. Dato che l’evento

raccoglie anche mezzi com-merciale ed agricoli, Brezza propone a Borgogno di racco-gliere una documentazione du-rante la sua visita all’edizione di quest’anno, questa sarà tra-smessa all’ASI con la richiesta di voler organizzare la parteci-pazione all’Evento per il prossi-mo anno.Scarlata informa quindi sull’or-ganizzazione del raduno in Sardegna in programma per il 25 Settembre: l’unico ostacolo risulta ancora essere l’eccessivo costo dei trasporti marittimi per la Sardegna ma a questo si spe-ra di poter rimediare in seguito all’intervento calmieratore sui costi promesso dalla Regione prima del periodo delle vacan-ze, sono già pervenute molte adesioni alla manifestazione e si ipotizza di organizzare tra-sporti da Savona, Genova e Li-vorno, il programma completo verrà pubblicato a breve su Sito, Forum e sulla prossima Rivista.Non essendoci altri interven-ti, alle ore 11,45, il Presidente Brezza dichiara chiusi i lavori ringraziando i partecipanti.

a Novegro li, 21 Maggio 2011

il clubil clubINFORMA

ASSEMBLEA SOCIALE 2011

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Consiglio del 03/05/2011Il giorno 3 Maggio 2011, nei lo-cali della Segreteria, si riunisce il Consiglio Direttivo del IMVCC; sono presenti tutti i componenti ad eccezione di Cappa Bava e Ca-niatti, assenti per indisposizione. Alle ore 12.30 il Presidente Brez-za apre i lavori con una breve relazione: alla data del 30/04 i Soci effettivi IMVCC risultano 545 mentre i Familiari sono 54, gli iscritti all’ASI sono 514 ed al MVPA 189, l’andamento delle iscrizioni risulta quindi costante in rapporto agli anni precedenti. Brezza si congratula con Spadi per l’ottima riuscita della mani-festazione: Colonna della Liber-tà 2011 da lui curata. Relaziona quindi sulla manifestazione so-ciale del 2011 a Forte dei Marmi, spiegando della nutrita partecipa-zione di veicoli e pubblico e circa la spesa sostenuta, contenuta nel badget previsto.Alla disamina del Bilancio 2010 si decide di indicare la cifra totale delle uscite riguardanti le Quote USA (MVPA) pari a 8746.13 euro a fronte di ricavi per la stessa voce di 8325.00 euro.Con questa impostazione il Bilan-cio consuntivo 2010 viene appro-

vato all’unanimitàEsaminando il Bilancio preventivo 2011 da parte di alcuni Consiglie-ri si ritiene logico corrispondere a Brezza una somma (da definire) a parziale rimborso delle spese da lui sostenute per la gestione della Segreteria. Pur ringraziando Brez-za ritiene che i costi relativi siano troppo onerosi per l’Associazione: calcolando in modo approssimati-vo sarebbero per affitto e persona-le partime 300 + 600 mensili pari a 10.800 euro annui.. Il Consiglio prende atto che la cosa riveste qualche problema e decide di rin-viare l’argomento ad altra data.La voce Spese per Sito e Forum ri-sulta incrementata dal passato in funzione di un importo destinato ad eventuale rifacimento del Sito e della relativa piattaforma. A que-sto proposito Sanmartino sostiene che il Forum non sia utilizzato nei modi auspicati e quindi esprime seri dubbi sul suo mantenimento; si procede quindi a votare questa proposta di cessare l’utilizzo della piattaforma del Forum per il 2012. Risultano 4 i favorevoli ( Sanmar-tino, Scarlata, Brezza e Caimi) mentre Spadi si astieneIl Bilancio preventivo 2011 viene

quindi approvato all’unanimità A seguito dell’impossibilità di An-drea Caimi di proseguire nell’in-carico di CT Moto si decide di procedere alla ricerca di un nuo-vo Commissario Tecnico Moto da presentare al prossimo Con-siglio. Al momento questa fun-zione sarà svolta pro tempore da Sanmartino.Alle varie ed eventuali, con riferi-mento alla lettera del Socio Bertini pubblicata su Army Motors Italia 1/11, Spadi chiede se il Consiglio sia disposto ad effettuare una pre-cisazione, a questo il Consiglio ri-sponde con la seguente frase: “In riferimento alla succitata lettera il Consiglio precisa che le opinioni e quanto espresso dall’autore rap-presentano esclusivamente il pen-siero dell’autore stesso”Scarlata conferma che a riguar-do della prevista Manifestazione del 24/25 Settembre in Sardegna proseguono le trattative ed i pre-parativi, maggiori dettagli sulla prossima rivista.Alle ore 15,20, tutti gli argomenti dibattuti, il Presidente Brezza di-chiara conclusi i lavori ringrazian-do i Partecipanti.

A Torino li, 3 Maggio 2011

Grande successo al classico appuntamento di Militaria a Novegro per la "quadrinata" dell'amico Davide esposta nel nostro stand.

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MANIFESTO D ' EPOCA

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VENDO COMPRO SCAMBIO

IL NOSTRO MERCATINOAnnunci gratuiti per i soci dell’IMVCC. I non soci dovranno pagare euro 12.91 per ogni annuncio e ogni uscita.

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701 Mutt M151A1 smonta-ta, completa non tagliata, immatricolata autocarro, scocca da fare, motore più cambio più dinamo completi, nuovi pronti da montare e provati al banco, molti pezzi già sabbiati, 9 cerchioni più molti altri pezzi. 6500 euro trattabili Tel. 349.1410583 .

704 Vendo GMC 353 chiuso senza vericello. Mussale 16.000 Euro - Dodge VC52 bellissimo. 16.000 Euro - Dodge canadese bellissimo. 21.000 Euro. Cel. 3354527589.

705 Vendo stazione radio M/K3 completa, funzionan-te, nuova. Ceppi freni nuovi per GMC e altro. Pompe benzina nuove per GMC e Gippone. Albero moto-re per Half-track nuovo. Galleggiati benzina nuovi.GMC trattore in ottimo sta-to: il telegrafico. Autocarro Brok Way orginale, in otti-mo stato, km 2370, cabina aperta. Tel uff. 0516335060 - cel. 3332466718 - ab. 051841641.

706 Vendo Land Rover SW mod.88 III serie, benzina, anno 1976, perfetta. Mo-noblocco albero motore, bielle e pistoni nuovi di fabbrica, cambio nuovo, differenziali, pompa del-l'olio nuovi. Carrozzeria e tappezzeria interna come nuove, parabrezza, spor-tello posteriore e centine per la versione telonata. Iscitta ASI, percorsi poche centinaia di chilometri. Chiedo Euro 10.000. Tel. 065755487

707 Vendo monoblocco albero motore, bielle e pi-stoni da revisionare relativi a un motore Land Rover mod. 88 III serie benzina, anno 1976. Tel. 065755487

708 Vendo moto BSA WM20 II GM completa-mente originale, restauro ad alto livello, manopole originali in stoffa, porta borse laterale, cavalletto laterale ecc. Peri informa-zioni 3473276933

709 Vendo Chevrolet C8A,

carrozzeria 1C7 Personal, 4x4, anno 1943, pneumati-ci originali 9.25-16 (molto rari), meccanica ottima, carrozzeria ottima. Imma-tricolabile tramite ASI. Tel. 0532892056

710 Vendo M151 A Mutt hard top completo nuovo imballato 1800 euro. Ri-scaldatore originale a ben-zina 400 euro. Capotte in cotone 300 euro, Sedili an-teriori originali 200 euro. Tel. 3358079839 Marco.

711 Vendo Jeep Willys MB 1944 - Bellissima base per restauro. Telaio carrozze-ria meccanica in ordine. Sanissima, funzionante, completa al 90%. Targhe originali del 1947, radiata. Telef. 335 6535099

712 Vendo Steyr-Puch Ha-flinger 700 AP, passo corto, anno 1974, revisione fino 3/2009, verde militare. Prezzo: Euro 6200. Tele-fonare ore serali Sergio 335.5731445.

713 Vendo per Opel Blitz: cabina completa di porte; motore; cambio; cruscotto; guarnizioni testa nuove; ruote dentate distribuzione nuove e vari ricambi per motore. Giampaolo tel. 041.966657.

714 Vendo per Horch Type 40: differenziali; transfer; cambio; semiassi; due cer-chioni; capotta telalaiatura; finestrini laterali originali; parabrezza; sedili; mez-zo telaio parte posteriore completo di mozzi tamburi e sospensioni. Possibilmen-te in blocco. Giampaolo tel. 041.966657.

715 Vendo GMC CCKW 352 passo corto (2 disponi-bili 1941 e 1942) completi; carte grise francese, uno con targhetta orginale con delivery date. Cabina chiusa e aperta. Il cabina chiusa è restaurato all'80%. Visibili a Imola. Paolo tel. 3448.6946603 - Fax 0542.50098.

716 Vendo rimorchio per BMW R75. Rimorchio per GMC come nuovo. Tele-fonare ore ufficio solo se veramente interessati. Tel.

339.1369410 Adriano.

717 Vendo per Mutt M151 A2 hard-top nuovo imbal-lato. Euro 1200. Telefono 335-8079839 Marco.

718 Vendo seguenti veicoli militari: Dodge M37, Dod-ge WC 53 Carriol 3/4 Ton, Dodge WC 21 1/2 Ton, Do-dge D 60S Dumper, moto BSA M20, moto Norton, moto Triumph 350, Dod-ge WC 63. Telefono 348-3413660 Luciano.

719 Vendo documenti (tar-ga e libretto) GMC imma-tricolato nel 1954. Libretto molto vecchio scritto a penna da gente che non sapeva. Con scheda tecnica ASI e adattabile su GMC 353 o GMC 352.Targa + estratto cronologi-co per moto Bianchi 500.M37 targato, restaurato, telaio, motore e cambio perfetti. Da verniciare (US Navy) cabina da montare sul telaio.Targhe e libretto Fiat 1100 E 1952.Documenti (dispaccio mili-tare + fattura + vidimazio-ne dal notaio) per Dodge 3/4.Documenti (dispacci mi-litari + fatture) per imma-tricolare rimorchietti per jeep.Moto militare Bianchi 500 del 1941, restaurata, bel-lissima, targata, targa ASI 11954.MB Ford (non scritta) anno 1942 provenienza Slovenia con documenti pronti per immatricolazione (targa slovena da passare italiana)Capestano originale (ver-ricello) a fungo, completo per jeep.Willys M38, restaurato nel 1988, targata, targa ASI 3025.WC 53 Carryhall restaurato maniacalmente, targato, targa ASI 27541.WC 56 Commad Car com-pleto, da restaurare con i relativi documenti per im-matricolazione, e ancora con le scritte americane. Numero 3 rimorchietti 1/4 Ton americani, due con dispacci e fatture + uno già targato. Numero 1 rimorchietto tar-gato per Mutt M151.Telefono 333-2959254

720 Vendo, per problemi di spazio, JEEP Willys "SCRIPT" con targhe e do-cumenti. La Jeep è comple-tamente smontata in quan-to in corso di restauro. È completa al 90%, mancano alcuni particolari. Si trova a Torino. Dispongo anche di un telaio Willys, con as-sali ma senza documenti. Tel. ore serali: 3386861020.

721 Vendo moto Hercules K125 BW tipo 1 aggiornato tipo 2. Anno 1970. Borsa porta documenti originale. Conservato in ottimo stato, Senza documenti ma omo-logabile TUV. 2500 Euro. Tel Enzo ore pasti. 039-513536.

722 Vendo moto DKW NZ 350, 1943 perfettamente restaurata con attachi si-decar originali, verniciata tono mimetico 3 toni. Tar-gata LW più pezzi ricambio originali. 8000 Euro. Ser-gio Siviero 3356147040.

723 Vendo Command Car WC56 anno 1944, targa PG, omologato ASI, completo di cappottina e portiere ori-ginali, copertura pianale in cuoio. Tel 3482688551.

724 Vendo parti di carroz-zeria e meccanica per jeep Willys (telalaio, parafan-ghi, parte di scocca, cer-chi "combat", ponti ecc.), verricello per GMC WC 52, tromba 6 Volts per GMC. Cerco selleria per Willys anche usata ma in buo-ne condizioni. Per info. 3452323317 Federico.

COMPRO.

683 Cerco Moto Guzzi Alce 500 militare o Moto Guzzi Ercole possibilmente già restaurati ed a posto con i documenti. Non Supe-ralce. Cell. 347.41.40.191 – Uff. 011.46.45.248.

686 Cerco maniglia (e) per sportello vano posteriore Dodge Command Car. Tel 333.6885284

702 Cerco per Fiat 508 C Coloniale quattro cerchi 16x4 in buone condizioni. Renzo Tel. 02.38100084

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Polo d'attrazione per tutti il lago artificiale che è parte integrante della tenuta, profondo una decina di metri è solitamente il paradi-so delle carpe e l'abitat naturale di una ricca fauna lacustre, ma per tre giorni si è trasformato nel circo acquatico degli anfibi. Ai proprietari di Schwimmwagen e GPA non pareva vero di sguazza-re in acqua con i loro "giocattoli" anziché limitarsi ai soliti giri su asfalto. Prima un po' titubanti, poi con sempre maggiore confidenza hanno imboccato lo scivolo natu-rale sulla sponda del lago e hanno saggiato le straordinarie capacità acquatiche dei loro veicoli. Presto il gioco si è fatto divertente e per continuare a giocare hanno trova-to la scusa di far provare l'emo-zione di un giro in "auto-barca" a

chiunque ne facesse richiesta. È stata così una spola tra riva e cen-tro del lago con passeggeri di tutti i tipi, entusiasti di provare questa nuova esperienza. La manifestazione non era però racchiusa nella sola tenuta, ma prevedeva escursioni storico-cul-turali nelle zone limitrofe sede dei fasti di Casa Savoia come il castel-lo di Racconigi, dimora e casino di caccia della famiglia reale, dove nel 1904 nacque Umberto II. Così il sabato mattina si è fomata una colonna di una cinquantina di veicoli militari di tutte le epoche che ha lasciato Ternavasso desti-nazione Racconigi. Il lungo ser-pentone, guidato da una Pantera della Polizia Stradale, si è snodato lungo le dolci colline piemoten-si, famose per i loro vini, sino a

raggungere la piazza antistante il castello dove i veicoli sono stati schierati in bel ordine per la gioia dei passanti, meravigliati e stupiti davanti a una simile esposizione, tanto più che, come è buona nor-ma, la maggior parte dei parteci-panti indossava uniformi storiche. Fa indubbiamete un certo effetto vedere scendere da un Hummer dei "marines" in assetto di com-battimento stile Afghanistan e nel contempo imbattersi in un Ro Lancia carico di soldati tedeschi e militi della GNR. Se poi alle loro spalle spunta minacciosa la canna di un Ford M8 si capisce perché, molti passanti hanno smesso ciò che stavano facendo per impu-gnare gli smartphone e immorta-lare la scena. Dopo la visita guidata al castello

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che attraverso le diverse stanze re-staurate in ogni dettaglio fornisce un esauriente spaccato della vita di Casa Savoia nel corso dei se-coli, la colonna si è diretta a Pol-lenzo, centro dell'eccelenza culi-naria piemontese. Dopo il pranzo, a livello delle aspettative, ritorno a Ternavasso e conclusione del-la giornata con cena di gala, alla quale molti partecipanti si sono presentati in alta uniforme. Qui merita una parentesi per l'origi-

nalità dell'abbigliamento d'epoca il team capitanato da Ombretta e Mauro che per entrare in atmosfe-ra hanno deciso di interpretare un gruppo di diplomatici occidenta-li nella mitica Casa Blanca anni Quaranta, risultando in perfetto stile con gli "ufficiali italiani" in uniforme coloniale. Durante la cena Renato Pujatti, Presidente della commissione tecinica ASI veicoli militari, ha tenuto a rin-graziare il conte Paolo Thaon per

l'ospitalità e il nostro Club per il supporto dato alla manifestazio-ne. Il giorno dopo la manifestazio-ne si è trasformata in una grande festa popolare. La voce si è sparsa e dalla vicina Torino, complice la splendida giornata, sono giunte frotte di curiosi e non pochi appas-sionati desiderosi di partecipare alla Kermesse con i propri mezzi. Numerosi gli ospiti illustri tra cui spiccava il regista Tulio Giorda-na che sovente si è avvalso della

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Clou dell'escursione storico-culturale sono stati il Castello di Racconigi, prestigiosa dimora dei Savoia (foto nella pagina prececedente) e il suggestivo borgo di Pollenzo, sede dell'eccellenza culinaria piemontese

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La colonna dei radunisti offriva un colpo d'occhio notevole riunendo veicoli militare di diverse epoche, tutti perfettamente restaurati o in eccellente stato di conservazione. Inusuale vedere sfilare insieme possenti Humvee da Desert Storm e R 75 della WH.

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collaborazione del nostro Aurelio per reperire mezzi e comparse per i suoi film a carattere storico come Sangue Pazzo con Monica Bellucci nella parte di Luisa Feri-dan e Luca Zingaretti in quella di Osvaldo Valenti. Finale a sorpresa con l'arrivo di due pullman carichi di Carabi-nieri. In concomitanza con ASI Milishow si svolgeva a Torino il

raduno nazionale dell'Arma. Una nutrita rappresentanza di militi in congedo ha voluto rendere omag-gio al fondatore del Corpo, il ge-nerale Giuseppe Thaon di Revel, le cui spoglie riposano nella chie-sa di famiglia a Ternavasso. La de-posizione di una corona di fiori, alla presenza di Paolo Thaon e del Presidente dell'ASI Roberto Loi, ha così degnamente suggellato

la manifestazione. Il successo ha spinto Thaon a proporre che Ter-navasso diventi un appuntamento fisso nel calendario annuale delle manifestazioni sotto l'egida ASI, mettendo a disposizione la pro-pria tenuta per trasformarla nella Beltring italiana dove, come nel-la nota manifestazione inglese, i mezzi si possano non solo ammi-rare, ma vedere in azione.

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Momento di raccoglimento durante la deposizione, da parte dei reduci dell'Arma, di una corona ai piedi della lapide a ricordo del primo comandante dei Carabinieri Giuseppe Thaon di Revel. Sfoggio di alte uniformi alla cena di gala.

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L'ASI ha deciso di premiare con una targa "opera-d'arte" i Soci che maggiormente si sono spesi per per il Club e per la riuscita delle manifestazioni. ASI Milishow è stata l'occasione per la consegna degli ambiti riconoscimenti. In alto Renato Pujatti e Roberto Loi conferiscono la targa al nostro Pre-sidente Piero Prezza per l'impegno profuso nella organizzazione della manifestazione. Sopra stesso riconoscimento al Consigliere Aurelio San Marti-no e all'infaticaticabile Vicepresidente (dall'alto a sinistra) Lorenzo Scarlata. Targa al merito anche per il Presidente del CVMS Enrico Paggi. Seguono due doverosi riconoscimenti a Alessandra Galassi, promotrice delle donne collezioniste, e a Davide Assolari sempre disponibile a trasportare in capo al mondo i suoi super mezzi cingolati e a dare una mano a chi è in panne con un "carro armato".

TARGA ARTISTICA

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