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Data 20.12.2012 Numero 1 Le iniziative di solidarietà svolte a scuola sono andate a favore di Ass. Erika onlus http://www.associazionerika.org Ormai l‟ultimo “Giornalino ” scolastico risale a due anni fa ed è stato prodotto dalle sezioni “Blu” e “Rosso” sotto l‟abile guida e grazie alla dedizione delle insegnanti di lettere oltre all‟apporto di molti alunni che hanno contribuito. Lo si può ancora sfogliare nostalgicamente nella sezione “Giornalini” del sito. I tempi perciò sono maturi per tentare di fare un nuovo giornalino per offrire uno spazio a tutti coloro che vogliono partecipare. Questo è un lancio, per dirvi che dipenderà da voi, insegnanti e alunni, se ci saranno altre edizioni o se rimarrà, come dice il titolo: Carta bianca. In questo primo numero, messo insieme senza grosse pretese, non troverete magari grandi cose, ma se vorrete, nei prossimi, ci saranno le vostre… Nel frattempo sapete che sul sito ci sono alcune parti accessibili solo agli utenti registrati, cioè agli alunni della scuola. Tra queste sezioni riservate ci sono l’Area Classi, dove ogni classe può pubblicare i propri materiali; il Forum, per scambiarsi idee e richieste; la Photogallery, con le foto degli eventi particolari… Scuola SS1 “P. Maraschin”, via dei Boldù, 26, 36015 Schio (VI) – http://ragazzi.iltessitore.it Perché un giornalino? L’Admin Non ti sei ancora registrato? Cosa aspetti? In questo numero: E… se tutto finisse? 2 Natale nel mondo 3 Se questo è un uomo 4 Le parole che non ti ho detto 4 Le elezioni americane 5 Robbie Williams 5 Strane invenzioni 6 Dal Tris alla Wii U 7 Uncharted 3: L‟Inganno di Drake 8 … Giochi responsabilmente? 8 Ciak! Si gira! 9 L‟angolo del buonumore 10 Dall‟aprile 2011 c‟è un nuovo sito: ragazzi.iltessitore.it redatto dagli alunni della scuola “media” dell‟Istituto “Il Tessitore”. La redazione ha scelto il nome Weboldù”, giocando sulla parola “Webche significa in realtà ragnatela, ma si riferisce al World Wide Web, la Grande Ragnatela Mondiale che rende possibile la comunicazione tra milioni di persone. Al Web si unisce il nome della via in cui si trova la scuola: “Via dei Boldù”. I Boldù furono una nobile famiglia di Venezia compresa nel patriziato sin dalla serrata del 1297, ma è anche il nome con cui viene da sempre indicata la nostra scuola che invece è dedicata a “Pietro Maraschin(1774 1825), sacerdote e geologo eminente, che viaggiò a scopo di studio in Italia e in Europa, collaborando con le più importanti Accademie scientifiche europee, Godette la stima e la simpatia di uomini quali Cuvier, Humboldt e Moore. Si dedicò all‟insegnamento e alla raccolta di prezioso materiale sulla storia di Schio. Vedete quante informazioni si possono reperire in rete? WeBoldù dixit La Redazione Il gruppo “Weboldù” però non è il primo team con lo scopo di redigere un sito d‟Istituto, ma segue quello chiamato CSI Team, coordinato dal prof. Facchin fino al 2010. La differenza tra i due gruppi sta nello scopo. Il Weboldù non ha solo l‟obiettivo di sviluppare competenze informatiche e realizzare pagine web in modo creativo, ma vorrebbe coinvolgere tutte le classi e tutti gli alunni della scuola , fornendo servizi e strumenti utili per la conoscenza reciproca e per la condivisione di materiali scolastici e non. Una “tessitura” che procede con qualche resistenza e qualche difficoltà, ma con l‟entusiasmo dei partecipanti al gruppo.

Carta Bianca n.1

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Giornalino ragazzi.iltessitore

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Dat a 2 0. 1 2. 20 1 2 Nu mer o 1

Le iniziative di solidarietà svolte a

scuola sono andate a favore di

Ass. Erika onlus

http://www.associazionerika.org

Ormai l‟ultimo “Giornalino” scolastico risale a due anni fa ed è stato prodotto dalle sezioni “Blu” e “Rosso” sotto l‟abile guida e grazie alla dedizione delle insegnanti di lettere oltre all‟apporto di molti alunni che hanno contribuito.

Lo si può ancora sfogliare nostalgicamente nella sezione “Giornalini” del sito.

I tempi perciò sono maturi per tentare di fare un nuovo giornalino per offrire uno spazio a tutti coloro che vogliono partecipare.

Questo è un lancio, per dirvi che dipenderà da voi, insegnanti e alunni, se ci saranno altre edizioni o se rimarrà, come dice il titolo: Carta bianca.

In questo primo numero, messo insieme senza grosse pretese, non troverete magari grandi cose, ma se vorrete, nei prossimi, ci saranno le vostre…

Nel frattempo sapete che sul sito ci sono alcune parti accessibili solo agli utenti registrati, cioè agli alunni della scuola.

Tra queste sezioni riservate ci sono l’Area Classi, dove ogni classe può pubblicare i propri materiali; il Forum, per scambiarsi idee e richieste; la Photogallery, con le foto degli eventi particolari…

Scuola SS1 “P. Maraschin”, via dei Boldù, 26, 36015 Schio (VI) – http://ragazzi.iltessitore.it

Perché un giornalino? L’Admin

Non ti sei ancora

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E’ più semplice di

quanto pensi…. In questo numero:

E… se tutto finisse? 2

Natale nel mondo 3

Se questo è un uomo 4

Le parole che non ti ho detto 4

Le elezioni americane 5

Robbie Williams 5

Strane invenzioni 6

Dal Tris alla Wii U 7

Uncharted 3: L‟Inganno di Drake 8

… Giochi responsabilmente? 8

Ciak! Si gira! 9

L‟angolo del buonumore 10

Dall‟aprile 2011 c‟è un nuovo sito: ragazzi.iltessitore.it redatto dagli alunni della scuola “media” dell‟Istituto “Il Tessitore”.

La redazione ha scelto il nome “Weboldù”, giocando sulla parola “Web” che significa in realtà ragnatela, ma si riferisce al World Wide Web, la Grande Ragnatela Mondiale che rende possibile la comunicazione tra milioni di persone. Al Web si unisce il nome della via in cui si trova la scuola: “Via dei Boldù”.

I Boldù furono una nobile famiglia di Venezia compresa nel patriziato sin dalla serrata del 1297, ma è anche il nome con cui viene da sempre indicata la nostra scuola che invece è dedicata a “Pietro Maraschin” (1774 – 1825), sacerdote e geologo eminente, che viaggiò a scopo di studio in Italia e in Europa, collaborando con le più importanti Accademie scientifiche europee, Godette la stima e la simpatia di uomini quali Cuvier, Humboldt e Moore. Si dedicò all‟insegnamento e alla raccolta di prezioso materiale sulla storia di Schio.

Vedete quante informazioni si possono reperire in rete?

WeBoldù dixit La Redazione

Il gruppo “Weboldù” però non è il primo team con lo scopo di redigere un sito d‟Istituto, ma segue quello chiamato CSI Team, coordinato dal prof. Facchin fino al 2010.

La differenza tra i due gruppi sta nello scopo. Il Weboldù non ha solo l‟obiettivo di sviluppare competenze informatiche e realizzare pagine web in modo creativo, ma vorrebbe coinvolgere tutte le classi e tutti gli alunni della scuola, fornendo servizi e strumenti utili per la conoscenza reciproca e per la condivisione di materiali scolastici e non.

Una “tessitura” che procede con qualche resistenza e qualche difficoltà, ma con l‟entusiasmo dei partecipanti al gruppo.

La credenza che il mondo sia periodicamente distrutto e con se tutta la razza umana, nasce dalla tribù amerindia dei Maya, ma sono moltissime le leggende, i miti e le scritture che parlano della fine del mondo. Anche le religioni, cattolica con l‟Apocalisse, e islamica, ne parlano.

Appena si sente nominare “fine del mondo” si pensa subito ai Maya e al loro calendario che dovrebbe finire il 21/12/12, con la distruzione della popolazione della quinta era, causata da terremoti devastanti, e l‟avvento della sesta. Ultimamente però la data dei Maya è stata messa in discussione, si crede infatti che i calcoli fatti siano sbagliati. Secondo molti studiosi, infatti, la fine del mondo dovrà essere rimandata, ma non pensate di salvarvi, infatti è stata rimandata sol di poco, al 15 febbraio 2013, quando, secondo i calcoli, un asteroide di 45 metri di diametro, e una massa di 120mila tonnellate passerà ad appena 35mila chilometri dalla terra, anche se, secondo Margherita Hack, la probabilità che questo asteroide entri in collisione con la terra tra il 2020 e il 2082 è dello 0,031%. Ma non c‟è niente di cui preoccuparsi, ci sono state decine di date per un‟ ipotetica fine del mondo, tutte rivelatesi false, eccone un alcune: 1000, 1260, 1836, 1967, 1999, 2011, 2012. Ma molte devono ancora venire: nel 2035, nel 2060 secondo Newton, nel 2880 e nel 3797 secondo Nostradamus, e chi più ne ha più ne metta. Magari a voi sembrerà strano, ma sono molte le persone che temono la fine del mondo, e che ne sono quasi ossessionati, negli ultimi anni, infatti, si è diffusa la cosiddetta “moda dei bunker” che consiste nel farsi costruire un bunker sotto casa e riempirlo con ogni comodità e provviste per resistere a qualsiasi evento catastrofico. Ad interessarsi del fenomeno è stata anche la NASA che ha rilasciato recentemente l‟esito dei loro studi:

Il presunto avvicinarsi alla Terra di Niribu, pianeta declassato ad asteroide da un anonimo che su un blog della CNN ne annunciava l‟imminente impatto, aveva destato delle preoccupazioni che la NASA ha ben pensato di sedare facendo sapere che: “Il mondo non finirà nel 2012.

Gli esperti di tutto il mondo non hanno rivelato minacce associate al 2012″. La teoria di un impatto con Nibiru, o qualsiasi altro pianeta con la Terra, rappresenterebbe soltanto una sciocchezza priva di qualsiasi fondamento scientifico. La teoria della fine del mondo prende avvio da un‟interpretazione del calendario maya. Risulta noto anche il fatto che tale civiltà non avesse previsto la fine del mondo, ma piuttosto l‟inizio del sesto ciclo del mondo in corrispondenza del solstizio d‟inverno. Il paragone della NASA sembra pertanto determinante: come il calendario che possediamo in cucina non termina il 31 dicembre, il calendario maya non cessa di esistere il 21 dicembre 2012″. Come altra possibile causa della fine del mondo si era parlato dell‟inversione del campo magnetico terrestre, con inondazioni, terremoti ed eruzioni di vulcani che sarebbero diretta conseguenza dello sbilanciamento dell‟asse terrestre. La NASA ci rassicura. Qualora ciò accadesse, se ne parlerà in ogni caso tra diversi millenni. Uguale rassicurazione in ordine alle discusse tempeste solari: “L‟attività solare ha un ciclo regolare il cui picco approssimativamente giunge ogni 11 anni. In prossimità di questi picchi, i brillamenti solari possono causare interruzioni ai satelliti di comunicazione. Ma non ci sarebbero rischi associati al 2012″.

La NASA vuole tranquillizzarci anche su eventuali pericoli derivanti da presunti asteroidi che andrebbero ad impattarsi sulla Terra: “La Terra è sempre stata soggetta ad impatti di comete e asteroidi, sebbene collisioni dannose siano molto rare. L‟ultimo grande impatto fu quello di 65 milioni di anni e portò alla scomparsa dei dinosauri. Nessun impatto è previsto per la fine del 2012.

Pertanto tutti tranquilli. Non finisce qui.

Appena si sente nominare “fine del

mondo” si pensa subito ai Maya e al

loro calendario, ma ci sono state

numerose altre previsioni … Qualche film, per ingannare l’attesa:

The Day After, di Nicholas Meyer, 1983

Deep Impact, di Mimi Leder, 1983

Il quinto elemento, di Luc Besson, 1997

Armageddon, di Michael Bay, 1998

Magnitudo 10.5, di John Lafia, 2004

The day after tomorrow, di Roland Emmerich, 2004

The Apocalypse, di Justin Jones, 2007

E venne il giorno, di M. Night Shyamalan, 2008

Ultimatum alla terra, di Scott Derrickson, 2008

2012,di Roland Emmerich, 2009

E se tutto finisse? Giovanni Dalla Via

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Pagina 3 Natale nel mondo A cura di Chiara Molinari (da Focus Junior)

Scopri come si festeggia nel mondo il Natale. Ecco le tradizioni inglesi, tedesche olandesi e tante altre per la festa più bella dell'anno.

Come si dice "Buon Natale" in inglese? Merry Christmas! In Olandese? Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar. E in tedesco? Froehliche Weihnachten. Buon Natale in Svezia? God Jul! E così anche in Norvegia. In danese? Glædelig jul! In Finlandia, la patria di Babbo Natale si dice Hyvää joulua. Gleðileg jól, infine in islandese. Che modi complicati per farsi degli auguri! Li sapete ripetere? Nonostante le differenti lingue lo spirito del Natale rimane immutato. Quello che cambia sono spesso gli usi e i costumi per il giorno della Vigilia e il 25 dicembre. Scopriamo insieme le differenze.

In Inghilterra Babbo Natale la sera della Vigilia trova sulla tavola la mince pie (un dolce tradizionale) e un bicchierino di cherry (un liquore). Ma anche le renne, stanche del viaggio hanno di che sfamarsi: i bambini inglesi, lasciano per loro fuori casa una carota.

La sera della Vigilia, per la tradizione olandese di Sinterklaas (il loro Babbo Natale)i bambini olandesi "mettono fuori la scarpa". Ovvero prendono una scarpa e la riempiono con il fieno e una carota. Talvolta la scarpa viene messa fuori prima in occasione della festa di San Nicola. Qualsiasi sia la data in cui viene fatto il rito, la mattina dopo al posto del fieno i bambini trovano un regalo, spesso una figurina di marzapane. Ai cattivi si lasciava il carbone... proprio come si fa da noi per la Befana.

In Germania, i festeggiamenti di Natale iniziano davvero prestissimo, addirittura l'11 novembre, giorno di San Martino. In questo giorno vengono costruite delle lanterne che verranno portate in processione dai bambini, che illumineranno così la strada del santo. Dal primo dicembre nelle camerette dei bambini tedeschi non può mancare il calendario dell'Avvento. Ogni giorno i bambini aprono una finestrella del calendario e promettono di compiere una buona azione. Poi, il 6 dicembre San Nicola porterà loro cioccolato e dolci speziati come i Lebkuchen o i Christollen. E nella notte del 24? Arriverà Gesù Bambino (o Babbo Natale) a portare i doni, questa volta quelli di Natale!

Il periodo natalizio in Svezia (come in molti paesi del Nord) inizia il 13 dicembre, festa di Santa Lucia e finisce dopo un mese esatto, con un giro rituale della famiglia intorno all'albero. La mattina del 13 dicembre, la figlia più giovane di ogni famiglia indossa una veste e mette sul capo una coroncina adorna di tessuto verde e sette candeline intrecciate e così abbigliata porta caffè, latte e biscotti alla famiglia che è ancora a riposare sotto il tepore delle coperte. Gli Svedesi tengono molto all'addobbo della casa a Natale.

Le abitazioni sono riempite di fiori rossi, rosa, bianchi o blu chiaro, specialmente giacinti colorati e nel giardino, viene collocato un covone di grano per gli uccellini.

Ai piedi dell'albero di Natale, per auspicare buona fortuna, viene posto un caprone di paglia. Per il cenone, invece, il piatto tradizionale è il prosciutto arrosto. Il modo in cui vengono consegnati i regali in Svezia è davvero curioso: regalo di Natale in svedese si dice "joklappar" ("colpo di Natale"). Fino a poco tempo fa era tradizione che chi faceva il regalo dovesse bussare con veemenza alla porta domandando: "Ci sono bambini buoni in questa casa?". Una volta aperto, il dono era buttato subito per terra e la persona scappava per non essere riconosciuta. Insieme al regalo vengono spesso consegnate delle poesie che poi vengono lette ad alta voce il giorno di Natale.

il vescovo San

Nikolaus,

divenuto Santa

Claus

Anche i Norvegesi amano decorare l'albero e la casa. Sulla porta d‟ingresso viene posta una corona e davanti alla casa come simbolo di buona sorte e prosperità vengono sistemati alcuni fasci di grano (come in Svezia) e un caprone di paglia. Ad ogni finestra è appesa una stella e all‟interno della casa si trovano tulipani e i giacinti. Il 24 dicembre è tradizione accendere una candela sulle tombe dei propri cari e alla sera c‟è la grande cena: qui non possono mancare le deliziose cialde a forma di cuore!

Come si festeggia Natale nella patria di Babbo Natale? Babbo Natale abita infatti in Lapponia in un piccolo villaggio che si chiama Korvatunturii. Natale in finlandese si dice Joulu e Babbo Natale Joulupukki. Nelle case finlandesi la notte di Natale ha un sapore davvero magico: vengono accese candele in ogni casa e anche al cimitero sulle tombe di coloro che non ci sono più. Dopo venti giorni dal giorno di Natale, l‟abete viene spogliato delle sue decorazioni e tolto dall‟abitazione.

Le strade danesi e soprattutto il parco di Tivoli a Copenaghen sono illuminati a festa. L'atmosfera è davvero suggestiva e ovunque si trovano ghirlande fatte con rami di abete. I bambini danesi scrivono le lettere per Babbo Natale e proprio in occasione delle festività, vengono emessi francobolli speciali. La cena tradizionale di Natale inizia alle sei e si conclude servendo il riso al latte. All‟interno di uno dei piatti si cela una mandorla: chi la troverà, avrà diritto ad un maialino portafortuna fatto di proprio di mandorle. Per tradizione, a fine pasto, il papà aggiunge all'albero bandierine danesi, candele e cuoricini rossi e bianchi (i colori della Danimarca), poi accende le candele e una volta terminata l‟operazione, chiama la famiglia al completo.

In islandese Natale si dice Jol, i folletti di quest‟isola si chiamano, infatti,jolasveinar. Dall'inizio del mese di dicembre i bambini mettono sul davanzale della finestra della loro casa una scarpetta: se durante l‟anno si sono comportati bene riceveranno il dono tanto sospirato, ma se sono stati cattivi… una patata! Anche per gli Islandesi il periodo natalizio si conclude il 6 gennaio.

Il Natale in Argentina è particolarmente sentito.. e insolito perché in Argentina le stagioni sono “invertite” così che il Natale là lo si festeggia in piena estate! Uno degli inconvenienti del festeggiare il Natale con la bella stagione è la mancanza di abeti… che non riuscirebbero a resistere. Quindi ci si organizza addobbando a festa piccole palme e alberelli di plastica…in cima a questi alberelli si mette la faccia di un Babbo Natale. Il presepe invece, è preparato nel modo tradizionale benché ovviamente il muschio e le erbette siano sintetiche…non c‟è la corsa frenetica alla ricerca dei regali… anche perché i regali si scambiano solo per l‟epifania: i re magi, che fanno le veci di Babbo Natale, portano doni ai bambini che la sera prima di andare a letto sistemano le scarpe fuori dalla porta accanto ad un catino d‟acqua e qualche filo di baia per sfamare i cammelli.

La maggior parte delle volte si festeggia in famiglia e si va alla messa serale o direttamente a quella “notturna”, quella di mezza notte. Si mangia carne e si fanno degli antipasti abbondatissimi.

Tanti Auguri!

I regali non si scambiano

sempre a Natale, ma

anche a S. Nicola, a S.

Lucia e all’Epifania.

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Biografia di Primo Levi

Primo Levi, scrittore, testimone e poeta italiano nasce a Torino nel 1919, studia chimica all‟università di Torino dal 1939 al 1941 e successivamente, mentre lavora come ricercatore chimico a Milano, si unisce ad un gruppo di resistenza ebraica che si formò in seguito all‟intervento tedesco nel nord d‟Italia. Per questo motivo fu catturato dalla Milizia fascista il 13 dicembre 1943 e fu condotto nel campo di sterminio nazista di Monòwitz, vicino Auschwitz, insieme con altri 650 ebrei, egli sopravvisse perché lavorava nelle attività di laboratorio.

Furono proprio le attività di laboratorio che aumentarono le sue possibilità di non ammalarsi gravemente, di salvarsi dai congelamenti, poiché i laboratori erano riscaldati, e di superare le selezioni.

Infine, nel 1987, Levi si tolse la vita forse a causa delle negative conseguenze psicologiche apportategli dall‟esper-ienza del Lager.

Primo Levi come scrittore.

Nel 1947 scrisse "Se questo è un uomo", dove descriveva la sua terribile esperienza e le atrocità a cui assisteva.

Sempre sull‟esperienza fatta da Levi nel lager nazista si concentrano il romanzo "La tregua" del 1963 che descrive il lungo viaggio verso la Polonia e la Russia dei sopravvissuti ai campi di sterminio e "Se non ora quando?" del 1982 in cui si riprendono i temi della guerra e dell‟ebraismo.

Nel libro "Se questo è un uomo" si trova una poesia scritta da Primo Levi molto cruda e diretta nel far capire l'aria tesa e

macabra che si respirava in quelle difficili situazioni.

Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case,

voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango

che non conosce pace che lotta per mezzo pane

che muore per un si o per un no. Considerate se questa è una donna,

senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare

vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore

stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa,

la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi (Se questo è un uomo).

Secondo la mia opinione la lettuta di questo libro comporta una crescita intellettuale ma soprattutto una crescita personale interiore, poichè dello sterminio degli ebrei se ne parla tanto, ma leggere un libro scritto da una persona che ha vissuto direttamente quelle atrocità e leggere descrizioni fatte nei minimi particolari, senza mezzi termini, ti rende veramente coscente della tragedia che si è vissuta e passata.

Se questo è un uomo

Anna De Chino

La Repubblica italiana

riconosce il giorno 27

gennaio, "Giorno della

Memoria", al fine di

ricordare la Shoah

LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO

Ci sono dei momenti in cui non si riesce a trovare delle parole per dire ciò che si vorrebbe e magari un pensiero ti rimane dentro, inespresso.

È il caso di una morte improvvisa. Certo, sappiamo che la morte fa parte della vita, ma ciò non consola quando si tratta di una persona cara, o troppo giovane, o mancata in modo inatteso.

Vorrei però esprimere ora un ricordo, perché i cari vivono nel ricordo di chi resta. Una riflessione che nulla aggiunge ai pensieri, ai temi e alle preghiere che molti hanno rivolto a Marco con sentita amicizia e stima.

Un ragazzo pieno di vita e di desideri, a cui è chiesto di consegnare la propria

prova prima degli altri. Sembra un’ingiustizia inaccettabile.

Dentro a questa amara vicenda, riceviamo un grande insegnamento: non abbiamo tempo da perdere. Ma ogni riga che scriviamo, ogni esperienza che viviamo, ogni giorno che ci è concesso, possiamo valorizzarlo senza rimandare a dopo, a domani, a chissà quando.

Nei confronti di Marco possiamo tutti prenderci questo impegno: diamo del nostro meglio anche per lui e per il suo entusiasmo.

LE ELEZIONI AMERICANE di Filippo Fanton

Penso che molti di voi sapranno negli Stati Uniti d'America, o USA, ha vinto nuovamente le elezioni Barack Obama, nonostante l'avversario Mitt Romney gli abbia tenuto testa fino all'ultimo. Ok, allora fino a questo punto ci siamo. Ma la domanda è: come funzionano le elezioni in America? Proviamo a rispondere. Il presidente degli USA viene votato ogni 4 anni nel martedì della settimana che va dal 2 all'8 novembre, infatti quest'anno si è votato il 6 novembre. Negli USA vi sono 2 grandi partiti politici: Il Partito Democratico (di cui fa parte anche Obama) e quello Repubblicano (di cui fanno parte Romney e John McCain, il candidato che ha sfidato Obama 4 anni fa); tutti gli altri partiti vengono chiamati col nome di third party (terzo partito). Ogni stato della confederazione ha regole diverse e la prima distinzione è quella dei Caucus e delle Primarie: i Caucus sono eventi organizzati dai partiti, le Primarie, invece, sono organizzate dallo Stato. Il sistema delle elezioni presidenziali determinato da 538 grandi elettori più che dal voto popolare è piuttosto complesso anche per gli americani, perciò mi limito a far notare come le “Primarie” siano diventate molto popolari anche in Italia. Ma in Italia si parla di cambiare il sistema elettorale ad ogni legislatura.

ROBBIE WILLIAMS di Matilde Meneghini

Cominciò la carriera musicale nel 1990 come componente dei Take That, che divenne ben presto uno dei gruppi musicali più noti e seguiti del periodo. Lasciò i Take That nel 1995,per iniziare una brillante carriera da solista. Malgrado non goda di grande popolarità negli Stati Uniti, le vendite delle sue pubblicazioni toccano ben 75 milioni di copie, piazzando otto album e sei singoli nella vetta delle classifiche del Regno Unito e ricevendo numerosi premi e vittorie, tra cui 15 volte quelle dei BRIT awards. Nel 2004 è stato inserito nella "UK Music Hall of Fame" ed eletto più importante artista britannico degli anni novanta. Dal 2010 è poi rientrato a far parte del suo storico gruppo. Williams è entrato nel Guinness dei primati per aver venduto 1,6 milioni di biglietti in un solo giorno per il tour mondiale del 2006. Williams è senz'altro uno dei cantanti più popolari nel mondo degli anni novanta e 2000.

La sua carriera da solista

Dopo aver lasciato i Take That Williams si immerse in uno stile di vita molto movimentato, come testimoniano, anche a detta dei media, una certa eccessiva spavalderia e una controversa apparizione durante un'esibizione degli Oasis al Glastonbury nel 1995. Questa situazione portò ben presto Williams ad una dura lotta contro le droghe e l'alcolismo, durante la quale ingrassò di 18 kg e fu spesso visto in pubblico miseramente vestito, sporco e con la barba non curata. Dopo una violenta discussione con il gruppo degli Oasis, di cui i giornali hanno abbondantemente parlato, incominciò a definirlo "il ballerino obeso dei Take That".A quel tempo i media e i giornali scandalistici e non britannici prevedevano che il cattivo ragazzo Robbie Williams non avrebbe mai avuto successo come cantante solista. Dopo quindici anni dal suo abbandono e mesi di voci non confermate al riguardo, il 15 luglio 2010, esattamente 15 anni dopo, Robbie conferma il suo ritorno con i Take That con un album registrato segretamente. L'album che segna il suo ritorno nella band è Progress, pubblicato il 22 novembre 2010 e anticipato dal singolo . The Flood è invece il secondo singolo messo in commercio nel gennaio 2011 Successivamente viene pubblicato il terzo ed ultimo singolo, Happy Now.

Il ritorno da solista e il nono album

Nel mese di ottobre 2011 Robbie Williams annuncia di aver firmato un nuovo contratto con la casa discografica Universal Music e quindi abbandona per la seconda volta la band. Nell'autunno del 2012 il cantante pubblicherà il nono album da solista,dal titolo Take the Crown.

Robbie è stato ospite

anche ad X-factor e a

volte dà l’impressione di

essere un po’ narcisista

Pagina 5

Democracy & Kingdom Pagina 5

Qualcuna di voi comprerebbe un caschetto del genere? È fatto apposta per lasciar fuori le trecce..

Raffreddore? Ma che problema c‟è quando avete un rotolo di carta igienica sulla testa pronto per essere usato?

Una strana ma efficace invenzione giapponese per poter mettere il collirio negli occhi senza problemi: un paio di occhiali forati con mini imbuto per mettersi agevolmente le gocce negli occhi.

Molte grazie, giapponesi..è per merito vostro se le scarpe hanno l‟ombrello..beh, magari qualche miliardaria stravagante vi farà un buon investimento..

Questo è un ombrello a prova di pioggia, vento e quant‟altro. E‟ provvisto di un nylon che cade fino a terra..Ma non si soffoca? E se inciampi?

Il vostro gatto amerà le sue pantofole, e Inoltre vi pulirà il pavimento.

Uno dei gadget più insensati mai inventati dai giapponesi: il raffredda spaghetti automatico, una sorta di mini ventilatore da collegare alle bacchette.. completamente inutile.

Sempre sul cibo, burro in stick, per una colazione a prova di sbavature

Altra utile invenzione, stavolta fatta apposta per chi abita in una città inquinata ed è stufo dello smog. La foto spiega tutto (..)

Ecco a voi il salva orecchini, per non perdere i vostro ornamenti alle orecchie.. forse un po‟ antiestetico?

Prurito alla schiena? Beh, su questa maglietta è riprodotta una scacchiera tipo battaglia navale, così potete indicare in modo preciso dove vi devono grattare.

STRANE INVENZIONI Letizia Maule da magnaromagna.it

Largo alla fantasia Pagina 6

Pagina 7

Storia

Nel 1952 nei laboratori dell'Università di Cambridge A.S. Douglas, come esempio per la sua tesi di dottorato, realizzò OXO, la trasposizione del gioco Tris per computer. Questo non viene usualmente considerato il primo videogioco per computer, dato che non venne sviluppato per intrattenere gli utenti ma per completare la tesi di Douglas.

Nel 1958, il fisico Willy Higinbotham del Brookhaven National Laboratory, notando lo scarso interesse che avevano gli studenti per la materia, realizzò un gioco (Tennis for Two) che aveva il compito di simulare le leggi fisiche che si potevano riscontrare in un vero incontro di tennis: il mezzo utilizzato era un oscilloscopio. Questo viene ricordato come un esperimento universitario più che come un gioco.

Nel 1961, sei giovani ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) riescono a dare movimento a puntini luminosi sullo schermo di un PDP-1: nasceva Spacewar!, il primo videogioco che la storia ricordi. Ma il grande sviluppo dei videogiochi si avrà solamente a partire dalla seconda metà degli anni settanta.

I primi videogiochi apparvero negli anni '70 ed erano limitati a console con video in bianco e nero allestite nei locali pubblici. I giochi avevano una grafica essenziale (nella memoria resta il classico Pong).

Il gioco sviluppato da Higinbotham era una simulazione di tennis in cui c'era una linea verticale sullo schermo a rappresentare la rete vista dall'alto e un puntino sullo schermo per la pallina. Non c'erano segnalini per le racchette ed agendo sulla manopola di controllo un solo giocatore poteva far "rimbalzare" la palla da un lato all'altro dello schermo: se non si ruotava la manopola prima della fine dello schermo la pallina continuava la sua corsa ed il gioco ricominciava senza assegnare alcun punteggio con una nuova pallina. In effetti era una dimostrazione su come si potesse interagire con un computer più che un gioco o un videogioco.

Novità La Wii U è una console uscita da qualche settimana, realizzata dalla Nintendo.

Nintendo trasferisce nel videogioco il concetto di «secondo schermo» ovvero l‟uso di un tablet o di uno smartphone durante la visione televisiva. L‟uso del controller con schermo e telecamera, radiocollegato alla console, apre un mondo di possibilità tutte nello spirito del marchio Nintendo che si propone espressamente con l‟intento di riunire amici e parenti nel salotto di casa piuttosto che spingere verso un‟esperienza di gioco personale. Lo schermo aggiuntivo può assumere diverse funzionalità, in relazione al gioco o alle impostazioni. In alcuni casi può semplicemente replicare le immagini presenti sulla televisione collegata (con cavo Hdmi) consentendo, ad esempio, di lasciare la stanza e continuare a giocare, fino a una distanza di pochi metri, muri permettendo.

Se il gioco lo prevede può diventare schermo per informazioni aggiuntive rispetto all‟azione principale e si può anche assegnare il gamepad ad un solo giocatore per fargli assumere un ruolo diverso dagli altri, che utilizzeranno controller Wii senza fili di tipo tradizionale. Naturalmente le funzionalità spaziali che derivano da giroscopio e accelerometro possono essere utilizzate nei giochi che lo prevedono e se proprio non si dispone di una squadra con cui condividere il gioco è sempre possibile, grazie alla telecamera, videocomunicare via internet, anche in tempo reale, con altri giocatori agganciati al social network Miiverse di Nintendo, lanciato la scorsa estate. Da ultimo, il multiforme gamepad, leggero nonostante le dimensioni, può assumere il ruolo di telecomando del televisore.

I videogiochi: tra storia e novità

Davide Lorenzi

Non si può negare che

Supermario sia oramai

uscito dal ristretto mondo

dello schermo e faccia parte

di una narrazione più

generale, che può

tranquillamente essere

ricompresa nella morfologia

di qualunque fiaba.

Alcuni Supermario italiani: Balotelli, Monti, Draghi…

È l‟ultima parte di una saga avvincente e appassionante, che vi farà rimanere attaccati al televisore dal primo istante fino ai titoli di coda.

Un po‟ come per i giocattoli, su ogni videogame è indicata un‟età consigliata: 3, 7, 12, 16 o 18 anni.

Quasi tutti i cartoni animati non sono vietati né ai minori di 14 né ai minori di 18 anni, ma questo non vuol dire che siano adatti a tutte le età, anzi.

Il sistema PEGI non è solo un indicatore di età consigliata, è andato molto oltre e in questo è davvero uno strumento moderno. Utilizza infatti anche una serie di simboli che chiama “descrittori”. I descrittori presenti sul retro della confezione indicano i motivi principali per cui un gioco è stato classificato in un determinato modo. Vi sono otto descrittori: violenza, linguaggio scurrile, paura, droga, sesso, discriminazione, gioco d’azzardo e gioco online con altre persone.

Le classificazioni in base all‟età sono sistemi utilizzati per garantire che forme di intrattenimento quali film, video, DVD e giochi per computer siano chiaramente etichettate per gruppi di età a seconda del loro contenuto. Le classificazioni in base all‟età forniscono indicazioni ai consumatori (in particolare ai genitori), e li aiutano a decidere se acquistare o meno un particolare prodotto.

I giochi per computer e i videogiochi sono attualmente apprezzati da milioni di giocatori in tutta Europa. Nel Regno Unito, il 37% della popolazione di età compresa tra 16 e 49 anni si descrive come “giocatore attivo” (che, cioè, gioca su console fisse o portatili o su PC). In Spagna e in Finlandia, invece, il 28% della popolazione di età compresa tra 16 e 49 anni viene descritto come “giocatore attivo”. [Relazione Nielsen, 2008].

Mentre la maggior parte dei giochi (il 49%) è adatta a giocatori di tutte le età, alcuni di essi sono adatti solo a bambini più grandi e ad adolescenti. Alcuni giochi (il 4%) sono rivolti solo a un pubblico adulto (di oltre 18 anni).

La classificazione PEGI prende in considerazione l‟adeguatezza di un gioco a una determinata fascia di età e non il livello di difficoltà.

Per quanto tempo si può giocare?

Poiché ognuno è diverso dagli altri, non vi sono regole fisse. Il gioco in quanto tale non comporta specifici rischi per la salute. Si tratta di un‟attività ricreativa, proprio come leggere un libro o guardare la televisione. Poiché coinvolge l‟uso della vista, consigliamo solitamente queste linee guida:

- Giocare sempre in una stanza ben illuminata

- Fare pause regolari

- Non giocare ininterrottamente per ore, anche se il gioco è avvincente

- Mantenere una distanza minima dallo schermo

Pagina 8 Uncharted 3: L’Inganno di Drake

Il punto di forza di Uncharted 3 è la sceneggiature e la relativa messa in scena, la forza del titolo Naughty dog è quella di riuscire a coniugare personaggi tanto vivi e credibili con situazioni al limite, mantenendo però un buon grado di credibilità per immergere così il giocatore nell‟esperienza, perché Uncharted 3, proprio come lo fu il predecessore, più che un videogioco è un esperienza emotiva e un lungo viaggio coinvolgente e appassionante. Il vero fiore all‟ occhiello del gioco è il campionario infinito di animazioni di cui è dotato DRAKE (il protagonista della vicenda) che si muove in qualsiasi ambiente con incredibile naturalezza. Drake è il protagonista, ma la spina dorsale della vicenda è VICTOR SULLIVAN, il "miglior amico di Drake" che ha conosciuto nella giovane età a Cartagena. Per Drake conoscere Sullivan è stato un miracolo, ma in verità fu una maledizione, perché porta Drake in un viaggio troppo grande per lui, ritrovandosi a combattere contra una setta sanguinosa per trovare una città chiamata L' ATLANTIDE DEL DESERTO, una città scomparsa da secoli in mezzo al deserto.

Nicola Inderle

… GIOCHI RESPONSABILMENTE?

A cura di Sara Bazzon

Ormai è inverno, per scaldarti da testa a piedi, invece di cioccolate calde, guanti, sciarpe o cappelli, che ne diresti di un pomeriggio al cinema magari in compagnia dei tuoi amici?

Ecco tre proposte diverse fra loro:

Il Peggior Natale della mia vita

Paolo, invitato a trascorrere le vacanze natalizie nel castello di Alberto Caccia in compagnia dei suoceri (Giorgio e Clara) e della figlia di Alberto (Benedetta, anche lei incinta come la moglie Margherita), scoprirà che non c‟è mai un limite al peggio. Tra le varie sfortune capitate, al povero Paolo non manca nemmeno la tempesta di neve!

Protagonisti: Fabio De Luigi (Paolo); Cristiana Capotondi (Margherita);Diego Abatantuono (Alberto Caccia); Antonio Catania (Giorgio); Anna Bonaiuto (Clara); Laura Chiatti (Benedetta).

Le 5 Leggende 3D

Dopo i supereroi, che hanno finito il loro corso, ecco che sbarcano al cinema le 5 Leggende: l‟Omino di Sabbia, la Fatina dei Denti, il Coniglio Pasquale, Babbo Natale e Jack Frost!

Questi, dovranno affrontare un‟epica avventura contro lo spirito maligno Pitch, che vuole impadronirsi della Terra.

Lo Hobbit: Un viaggio Inaspettato

In questa avventura (continuazione de „Il Signore degli Anelli‟), Bilbo Baggins deve riconquistare il Regno dei Nani di Erebor, ora tra le grinfie del drago Smaug.

Il viaggio lo condurrà assieme ad altri nani attraverso terre infestate da ogni creatura possibile e immaginabile.

Protagonisti: Martin Freeman (Bilbo); Andy Serkis (Gollum); Ian McKellen (Gandalf); Ian Holm (Bilbo anziano)

Lo Hobbit o La riconquista del tesoro è un romanzo fantasy scritto da John Ronald Reuel Tolkien. La sua prima pubblicazione risale al 21 settembre 1937.

Lo Hobbit e gli altri due libri costituiscono un unico racconto che si dipana fra le quattro Ere in cui Tolkien divideva la sua subcreazione.

La Terza Era è quella in cui hanno luogo gli eventi di Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit; durante essa si svolgono le vicende dei regni fondati dai Númenoreani superstiti, la missione ai danni del drago Smaug e gli episodi della Guerra dell'Anello contro il redivivo Sauron. Durante gli ultimi anni della Terza Era, a eroi Elfi, Umani e Nani di altissimo lignaggio si accostano i piccoli Hobbit della Contea, sbalzati al centro degli eventi dai fatti narrati in Lo Hobbit.

Tolkien immagina il suo fantastico mondo in questa prima opera come un passato remoto del nostro, tant'è che gli Hobbit sono indicati come esseri che vivono ancor oggi e che, per quanto siano molto difficili da vedere, un tempo ebbero un ruolo cruciale nell'estirpare il Male dal mondo che noi conosciamo.

Pagina 9 Pagina 9 Ciak, si gira!

a cura di Molinari Chiara

In un autobus un uomo sta masticando una gomma americana. Una vecchietta lo guarda e dopo un po' gli dice: "È inutile che continui a parlare, sono completamente sorda".

Un ragazzo scrive una lettera alla sua fidanzata: "Ti amo così tanto che per te scalerò montagne, guaderò i fiumi, attraverserò il mondo, pur di incontrarci domani. Ti amo tanto". Dopo un po', il ragazzo sente le previsioni meteo e scrive un'altra lettera: "No, scusa cara, domani piove e non posso venire. Ci vediamo un‟altra volta”.

Una signora va dal medico, gli mostra il braccio e gli dice tutta preoccupata: "Dottore, ho sempre la pelle d'oca, che cosa posso fare?". Il medico, con aria serafica, le risponde: "Aspetti l'autunno e migri a Sud !!!"

Il piccolo GIGI sta studiando scienze naturali e a un certo punto chiede perplesso al papà:"Papà, ma se l'elefantessa è un mammifero, che cosa è l'elefante? Un BABBIFERO?

Un signore va in un ristorante e grida: “Cameriereeeeeee!!! C‟è una piccola mosca nel mio piatto!!”. Allora il cameriere gli grida al cuoco: “Una mosca grande per il tavolo 15!”

Due cani si incontrano a modo loro e uno saluta l‟altro ”bau” e l‟altro risponde “miao” allora il primo lo guarda e gli chiede: ”Beh, che cosa ti succede oggi? Come mi rispondi?” E l‟altro “Niente ho iniziato a studiare le lingue!”

Il marito chiede alla moglie: “Perché lavi il pavimento con l‟ammorbidente?”. E la moglie: “Perché così i bambini quando cadono non si fanno male!”.

Due amici si incontrano e uno dice all‟altro: “Pensavo che fossi in villeggiatura in campagna. Come mai sei tornato così presto?”. L‟amico spiega: “Dunque, il primo giorno che ero là è morta una delle anatre e quella sera la moglie del fattore mi ha cucinato zuppa d‟anatra per cena. Il giorno seguente è morta una delle mucche e lei e lei mi ha cucinato del roast beef”. “Continuo a non capire perché sei tornato così presto dalla tua vacanza” dice l‟altro. “Vedi, il terzo giorno è morto il nonno del fattore”.

Una zanzara appena tornata da scuola chiede alla mamma: “Mamma ma perché Mosca è la capitale della Russia e io non sono la capitale di nessuno stato??”

Un‟oca incontra un cane e gli dice: “Senti che gelo... ho un freddo cane!!”. E il cane la guarda e le risponde “Embè, non dirlo a me che ho la pelle d‟oca!!”.

Una vecchietta sale su un autobus per andare in montagna. Ad un certo punto l‟autobus sfiora un burrone allora la vecchietta grida terrorizzata: “Signore! Signor autista ma ha visto?? Abbiamo sfiorato un burrone … io ho paura dei burroni!!”. E il signore: “Non si preoccupi stia calma… Faccia come me.. Quando sfioreremo di nuovo il burrone chiudiamo insieme gli occhi!!!!”

Che cos è l‟apice?? L‟animale che produce il mielice!!

Una pantegana un po‟ babbea va dal panettiere e gli chiede: “Un chilo di pane per piacere“. E il panettiere: “Comune?”. “Schio, grazie”.

Due carabinieri davanti a uno specchio… Uno dice all‟altro “Guarda due colleghi!!l Andiamo a salutare?” E l‟altro: “No, no, non serve vedi? Stanno già venendo loro!!”.

Pierino fa al compagno alla fine del compito in classe: “Com‟ è andato?” E l‟altro : “Male davvero. Ho consegnato il foglio in bianco…” E Pierino: “Nooo, maledizione! Anch‟io l‟ho consegnato in bianco! La prof. penserà che abbiamo copiato!”.

by University of Oulu

Orizzontali

2. Si beve rosso o bianco anche a Natale. 4. II pasto più importante della giornata di capo d'anno. 6. Si mangia secca o fresca a Natale. 9. II vino frizzante che non manca alle feste in Italia. 12. Si fanno ai parenti e agli amici la mattina del 25 dicembre, il giorno di Natale. 13. La rappresentazione della nascita di Gesù. 14. Si fa per l'albero di Natale e per la casa. 15. Si dicono a Natale ai parenti e agli amici.

Verticali

1. Si accendono nel periodo di Natale. 3. Un dolce tradizionale con miele e canditi. 5. Una piazza famosa a Roma dove si vendono oggettini e decorazioni per il Natale. 7. La zampa anteriore di maiale che si mangia a capo d'anno. 8. Si ascolta durante le feste di Natale. 10. Si mangia a cena della vigilia di Natale. 11. Un dolce bianco, al cioccolato, morbido o croccante.

Pagina 10 BARZE… LA PAGINA PIÙ LETTA DI OGNI GORNALINO!!;)