Come modellare l’interazione suolo-fondazione-sovrastruttura

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Come modellare l’interazione suolo-fondazione-sovrastruttura

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  • Come modellare linterazione suolo-fondazione-sovrastruttura

    Un argomento di ingegneria strutturale affascinante quanto complesso riguarda linterazione suolo-fondazione-sovrastruttura ed i suoi effetti sul comportamento sismico globale delle costruzioni. Talvolta, le strutture poste sul terreno vengono modellate come incastrate alla base, mentre in realt il terreno un sistema dotato di una propria rigidezza che necessita di essere valutata. Per tener conto di questa rigidezza reale e non infinita la fondazione viene solitamente considerata come poggiata su un letto di molle. Il modello pi noto, operativo ed apprezzato dagli ingegneri strutturisti il suolo alla Winkler.

    Il problema della valutazione del comportamento dei sistemi accoppiati suolo-struttura complesso, di tipo non lineare e necessita di prendere in considerazione vari fenomeni fisici. Tale problema stato affrontato da diversi studiosi (come Veletsos, Jennings, Bielak, Meek, Nair, Verbic, ) i quali hanno dimostrato che leffetto dellinterazione inerziale sulla risposta sismica pu essere investigato in maniera semplice a partire dalla risposta di un sistema SDOF (Single Degree of Fredoom, il classico oscillatore semplice). Il metodo in questione consiste nellincremento del periodo naturale fondamentale e nella modifica dello smorzamento associato alla struttura a base fissa.

    Gli stessi studiosi scoprirono che linterazione suolo-fondazione-sovrastruttura pu, quando tenuta in conto, portare ad un incremento o decremento (molto pi probabile) della richiesta sismica della struttura in funzione dei parametri del sistema e delle caratteristiche dellinput sismico. Le loro considerazioni sulloscillatore semplice costituiscono le basi degli attuali dettami in materia di antisismica e sono citate in normative di rilevanza mondiale, come la FEMA 450 Recommended Provisions for Seismic Regulations for New Buildings and Other Structures.

    Qualche riga pi sopra stata azzardata una previsione sugli effetti del tener conto di questa interazione e si detto che molto probabile che si abbia un decremento della richiesta sismica; questa affermazione nasce dal fatto che molto probabile che si abbia un allungamento del periodo (il terreno flessibile, al contrario dei vincoli ad incastro) e di conseguenza, tenendo a mente la

  • forma di uno spettro di risposta, una riduzione dellaccelerazione sismica nel campo delle strutture ordinarie. La FEMA 450 ovviamente dello stesso avviso e infatti riporta testualmente che tale metodo decrementer i valori di progetto del taglio alla base, forze laterali e momento ribaltante ma di contro pu incrementare i valori degli spostamenti laterali e delle forze del secondo ordine associate agli effetti P-delta (questi ultimi legati alla deformabilit).

    Unaltra precisazione molto importante viene ripresa nuovamente dalla FEMA 450 e riguarda lapplicabilit del metodo: esso non deve essere usato nel caso in cui venga direttamente modellata una base flessibile, anzich fissa, nel computo dellanalisi.

    Adesso fermiamoci un attimo ed introduciamo un po di relazioni, altrimenti la lettura diviene pesante. Ritorner in seguito su alcune aspetti teorici importanti.

    Il periodo effettivo si calcola come:

    Dove:

  • T = periodo della struttura a base fissa;

    k (soprasegnato) = rigidezza della struttura a base fissa, definita come:

    W (soprasegnato) = massa effettiva della struttura assunta pari al 70% della massa complessiva, tranne nel caso di strutture con carichi concentrati ad un solo livello, nel qual caso si prende il 100% della massa;

    h (soprasegnato) = altezza effettiva della struttura presa pari a 0.7 volte laltezza totale hn, fatta eccezione per quelle strutture in cui il carico verticale concentrato ad un singolo piano, nel qual caso si considera laltezza reale di quel piano stesso;

    Ky = rigidezza laterale della fondazione definita come la forza orizzontale al livello della fondazione necessaria per produrre uno spostamento unitario a quel livello, con forza e spostamento misurati nella direzione nella quale la struttura viene analizzata;

    K = rigidezza alleffetto rocking della fondazione, definito come il momento necessario per produrre una rotazione media unitaria della fondazione, con momento e rotazione misurati nella direzione nella quale la struttura viene analizzata;

    g = accelerazione gravitazionale.

    Per quanto riguarda le rigidezze K, esse dipendono dalla geometria dellarea di contatto suolo-fondazione, dalle propriet del suolo sotto la fondazione e dalle caratteristiche del moto fondale.

    Per fondazioni circolari eccitate armonicamente si hanno:

    In cui:

    r = raggio della fondazione supposta circolare (nel caso di fondazione non circolare si pu usare il raggio della fondazione di area equivalente per Ky e raggio della fondazione di momento di inerzia equivalente nel caso di K);

    G = modulo di elasticit tangenziale del terreno (supposto idealmente assimilabile ad un semispazio elastico);

    = coefficiente di Poisson del terreno.

  • y = coefficiente di traslazione;

    = coefficiente di rotazione.

    Per quanto riguarda i coefficienti di traslazione e di rotazione, essi dipendono dal periodo delleccitazione, dalle dimensioni della fondazione e dalle propriet del supporto. Tali valori possono essere assunti unitari nel caso di fondazioni soggette a carichi statici (e possono rimanere tali anche in campo dinamico con buona approssimazione). Tra laltro, nel campo di interesse delle strutture ordinarie, i risultati non sono sensitivi alla dipendenza del periodo da y, consentendoci dunque di evitare studi pi accurati.

    Per quanto riguarda invece il modulo di elasticit tangenziale G, esso correlato alla velocit delle onde di taglio nel terreno ed alla densit di peso mediante la relazione:

    Facciamo ora qualche precisazione. Si detto che il tener conto dellinterazione suolo-fondazione-sovrastruttura benefico nelle applicazioni ordinarie, ma bisogna per fare attenzione ad un altro aspetto: di contro, a causa dellinfluenza delleffetto rocking, gli spostamenti orizzontali ottenuti possono essere superiori a quelli della struttura a base fissa. Questo si traduce in un incremento dello spazio richiesto tra strutture adiacenti. Inoltre, allaumentare degli spostamenti aumentano le forze secondarie dovute agli effetti P-delta.

    Restano ancora molte altre cose da dire, come ad esempio le diverse relazioni per il periodo al variare della configurazione delle fondazioni e le relazioni per valutare lo smorzamento dovuto al rocking, ma per adesso fermiamoci e diamoci appuntamento ai prossimi articoli, sperando che tutto sia stato esposto in maniera chiara e semplice.

    FONDAZIONE A PLATEA SUPERFICIALE

    Nel caso di strutture supportate da fondazioni a platea poggiate sulla superficie (fate attenzione a questa indicazione, perch nel seguito vedremo come tener conto della profondit) la relazione da applicare leggermente diversa.

    La relazione suddetta la seguente:

    dove:

    = densit relativa della struttura e del suolo, definita come:

  • W (soprasegnato) = massa effettiva della struttura assunta pari al 70% della massa complessiva, tranne nel caso di strutture con carichi concentrati ad un solo livello, nel qual caso si prende il 100% della massa;

    h (soprasegnato) = altezza effettiva della struttura presa pari a 0.7 volte laltezza totale hn, fatta eccezione per quelle strutture in cui il carico verticale concentrato ad un singolo piano, nel qual caso si considera laltezza reale di quel piano stesso;

    A0 = area della fondazione;

    ra e rm = lunghezze caratteristiche della fondazione, definite come:

    I0 = momento statico della fondazione attorno allasse orizzontale normale alla direzione di analisi della struttura;

    = coefficiente di rotazione (vedi Come modellare linterazione suolo-fondazione-sovrastruttura parte I: periodo fondamentale e rigidezze).

    FONDAZIONE PROFONDA

    A questo punto analizziamo un altro caso: la fondazione non superficiale ma posta ad una certa profondit. In questa condizione, il ricoprimento di terreno ai lati ha leffetto ovvio di incrementare le rigidezze traslazionali e rotazionali (Ky e K). Ci che importante precisare che vi deve essere contatto tra le pareti ed il circostante terreno.

    In questo caso si opera in maniera molto semplice: si impiegano coefficienti amplificativi per tener conto delleffetto del terreno circostante.

    A partire dalle relazioni generali, le nuove formule per le rigidezze valgono:

    in cui:

    d = profondit dellinterro.

  • A questo punto occorre fare una nota importante:

    gli studi e le osservazioni al reale concordano nellassegnare enorme importanza alle condizioni del terreno di ricoprimento, richiedendo quindi un opportuno giudizio critico nelluso di queste relazioni. Ad esempio, nel caso di assenza di contatto tra pareti e terreno oppure nel caso di influenza inefficiente del terreno circostante durante lattivit sismica, le rigidezze Ky e K devono essere determinate con le relazioni per le fondazioni superficiali (vedi Come modellare linterazione suolo-fondazione-sovrastruttura parte I: periodo fondamentale e rigidezze).

    Alla grandezza d, che abbiamo chiamato profondit dellinterro pu dunque essere assegnato il significato di effettiva profondit della fondazione nelle condizioni prevalenti durante lattivit sismica. Il giudizio critico in tal senso spetta allingegnere strutturista (e a lui soltanto: i costi in questi ragionamenti, del tipo aumento d per trovarmi anche con sezioni minori non devono entrarci nemmeno minimamente).

    Lo sviluppo di queste relazioni lo dobbiamo agli studi di Eduardo Kausel negli anni 70, che osserv le discrepanze che vi erano trai risultati ottenuti con le relazioni per fondazioni superficiali e quanto si osservava invece al reale. Grazie al rilevamento di tali discrepanze si pot arrivare ad una formulazione pi precisa per tener conto dellirrigidimento dato dal terreno ai lati.

    FONDAZIONE SU SUOLO STRATIFICATO

    Le relazioni viste valgono esclusivamente per fondazioni su terreni omogenei, ma non sempre ci si trova in una configurazione simile. Nel caso di fondazione su terreni stratificati in cui al di sotto dello strato di posa vi un deposito rigido avente una velocit delle onde di taglio pi del doppio di quella della stratificazione superficiale, allora Ky e K vanno modificate opportunamente.

    Le nuove relazioni valgono:

    dove:

    G = modulo di elasticit tangenziale della stratificazione soffice;

    Ds = spessore totale dello stratificazione soffice.

    Limiti di applicabilit di questa relazione:

    1. il raggio equivalente della fondazione (r) deve essere inferiore alla met dello spessore totale della stratificazione soffice, ovvero:

    r / Ds < 0.5

  • 2. la profondit totale dellinterro deve essere inferiore al raggio equivalente della fondazione, ovvero:

    d / r < 1

    Vi ricordo che il raggio equivalente gi stato citato nella prima parte dellarticolo (Come modellare linterazione suolo-fondazione-sovrastruttura parte I: periodo fondamentale e rigidezze) e viene considerato come:

    1. il raggio di una circonferenza avente area A0 equivalente nel calcolo di Ky;

    2. il raggio di una circonferenza avente momento di inerzia I0 equivalente nel calcolo di K.

    FONDAZIONE SU PLINTI / TRAVI ROVESCE (poste ad una certa profondit d)

    Fino ad ora abbiamo parlato di fondazione superficiale riferendoci ad un disco fondale poggiato sul terreno (si pensi al problema di Boussinesq). Questa dicitura non deve confonderci con le fondazioni a plinti / travi rovesce, anchesse denominate come fondazioni superficiali per distinguerle da quelle profonde, su pali.

    In questo caso, le rigidezze traslazionali e rotazionali vanno riferite alla sommatoria dei contributi individuali. Se si assume che la fondazione si comporta come un corpo rigido e che i singoli elementi fondali sono ampiamente spaziati tra loro in maniera tale da poter agire come unit indipendenti, le formule da applicare valgono:

    Dove:

    kyi = rigidezza orizzontale delli-esima unit fondale;

    kxi = rigidezza verticale delli-esima unit;

    ki = rigidezza al rocking delli-esima unit;

    yi = distanza in direzione normale dal centroide dellunit allasse di rocking della fondazione.

    In realt, il contributo di K alla rigidezza nei confronti del rocking generalmente piccola e pu essere trascurata.

    Le rigidezze kyi, kxi e ki sono definite dalle seguenti relazioni:

  • Dove:

    di = profondit effettiva dellinterro per la i-easima unit fondale (la dicitura profondit effettiva sar ora chiara);

    Gi = modulo di taglio del terreno sotto la fondazione;

    rai = raggio della fondazione circolare equivalente alli-esima unit fondale, calcolato come:

    rmi = raggio della fondazione circolare equivalente alli-esima unit fondale, calcolato come:

    FONDAZIONE SU PLINTI / TRAVI ROVESCE (in rinterro scadente o poggiate in superficie)

    Abbiamo appena visto le relazioni per il calcolo delle rigidezze delle fondazioni su plinti / travi rovesce poste ad una certa profondit d, vediamo adesso cosa accade quando esse sono poggiate in superficie oppure non pu essere fatto affidamento sul terreno posto ai lati. Il calcolo in questo caso estremamente semplice in quanto basta porre uguale a zero la profondit suddetta.

    FONDAZIONE SU PLINTI FITTI / TRAVI ROVESCE FITTE

    Una precisazione fatta in precedenza quando si parlato di questo tipo di fondazione riguardava la configurazione, ovvero si detto di unit fondali con ampia spaziatura tra esse. Cosa accade quando, invece, la disposizione pi fitta? Intuitivamente, ci avviciniamo al caso di fondazione continua, anzich su elementi discreti. Nel caso in cui la spaziatura sia veramente molto esigua, si pu decidere di optare per le relazioni per fondazioni continue.

    Nei precedenti articoli sul tema abbiamo visto come sia possibile tener conto dellinterazione tra fondazione e sovrastruttura; abbiamo visto come un utile riferimento siano le normative americane, dotate di un pragmatismo che noi ormai abbiamo perso, cos concentrati nel catturare lazione sismica mediante coordinate geografiche, magari con cifre a tre decimali (dimenticandoci tutte le svariate incertezze che ci sono dietro a questo calcolo. In uno dei prossimi articoli parleremo proprio di questo).

    Prima di concentrarci sul tema di oggi, ricapitoliamo un po di argomenti trattati in precedenza. Qui di seguito alcune riletture:

  • 1. Smorzamento relativo al critico nelle analisi delle strutture: cenni e valori consigliati;

    2. Come modellare linterazione suolo-fondazione-sovrastruttura parte I: periodo fondamentale e rigidezze;

    3. Come modellare linterazione suolo-fondazione-sovrastruttura parte II: linfluenza della struttura fondale.

    Quindi, le nostre analisi strutturali si basano sul concepire la struttura come un pendolo vincolato al piede che risponde ad unazione orizzontale applicata in testa. Per tener conto del terreno possiamo ancora riferirci al pendolo in questione, ma dobbiamo tener conto delleffettiva rigidezza al piede (le nostre fondazioni). Abbiamo visto negli articoli precedenti come il modello lo possiamo immaginare cos:

    Ci siamo allora chiesti negli articoli precedenti: come tener conto di quelle molle alla base? La risposta stata che possibile far riferimento ad un diverso periodo di vibrazione della struttura per simulare proprio leffetto di tali molle, potendo cos continuare a considerare un modello a base fissa.

  • Abbiamo visto che la relazione da impiegare la seguente:

    Quindi, il periodo del pendolo equivalente a base flessibile legato al periodo del pendolo a base fissa mediante la relazione precedente. Abbiamo inoltre visto come entrino in gioco laltezza effettiva della costruzione, h (soprasegnato), la rigidezza laterale della fondazione, ky, e la rigidezza dovuta alleffetto rocking della fondazione, K (per le espressioni di queste grandezze si veda larticolo riportato allinizio).

    Bene, mi chiederete Francesco, ma perch ripetiamo quanto detto per il periodo?. E importante ripeterlo in quanto le espressioni del periodo sono intimamente legate allo smorzamento. La relazione la seguente:

    In cui:

    = smorzamento viscoso convenzionale (solitamente assunto pari al 5%);

    0 (soprasegnato) = smorzamento del terreno;

    (soprasegnato) = smorzamento del pendolo a base flessibile che tiene conto dellinterazione terreno-sovrastruttura;

    T = periodo del pendolo a base fissa;

    T (soprasegnato) = periodo del pendolo a base flessibile.

    Bene, calcolato il periodo della struttura a base fissa, calcolato lequivalente periodo della struttura a base flessibile, noto lo smorzamento viscoso convenzionale e, infine, calcolato lo smorzamento del terreno, possibile ricavare lo smorzamento della struttura a base flessibile.

    In particolare, lo smorzamento del terreno deriva dalla dissipazione di energia che si ha mediante lattrito intergranulare e si mostra in maniera evidente in un grafico che mostri la curva carico-deformazione isteretica. Cos facendo, infatti, lenergia dissipata per cliclo, chiamiamola W, pu essere espressa come una grazione dellenergia totale, W.

  • Problema: come calcolare lo smorzamento del terreno, ovvero 0 (soprasegnato)? Una soluzione in forma chiusa la ritroviamo in Veletsos and Nair (1975), ma la procedura un po complessa (ma conto di fare un articolo sulla procedura a rigore, magari proprio il prossimo).

    Senza voler appesantire troppo larticolo, possiamo dire in prima approssimazione che tale valore solitamente variabile da 0.05 a 0.15, con punte fino a 0.25,

    Facciamo un esempio numerico. Prendiamo una struttura in cemento armato (smorzamento viscoso assunto pari al 5%. Per i valori relativi ad altri tipi di strutture ci si riferisca allarticolo linkato allinizio con i valori consigliati) ed ipotizziamo alcuni valori.

    = smorzamento viscoso convenzionale= 0.05;

    0 (soprasegnato) = smorzamento del terreno = 0.06;

    T = periodo del pendolo a base fissa = 0.2;

    T (soprasegnato) = periodo del pendolo a base flessibile = 0.3.

    Con questi valori otteniamo:

    (soprasegnato) = 0.06 + 0.05/(0.3/0.2)^3 = 0.07

    Ovvero: assumendo uno smorzamento del terreno allincirca uguale allo smorzamento della sovrastruttura, si ha che lo smorzamento complessivo della struttura passa da 0.05 a 0.07, ovvero dal 5 al 7%.

    Facciamo un altro esempio numerico. Prendiamo un terreno che smorza maggiormente (e solitamente il terreno dissipa molto pi della struttura), quindi con un valore di 0.15. In questo caso si ha:

    = smorzamento viscoso convenzionale= 0.05;

    0 (soprasegnato) = smorzamento del terreno = 0.15;

  • T = periodo del pendolo a base fissa = 0.2;

    T (soprasegnato) = periodo del pendolo a base flessibile = 0.3.

    Con questi valori otteniamo:

    (soprasegnato) = 0.15 + 0.05/(0.3/0.2)^3 = 0.16

    Si possono dunque notare due aspetti:

    1. lo smorzamento della struttura a base flessibile cambia parecchio se si tiene conto dellinterazione terreno-sovrastruttura;

    2. tra le due aliquote, terreno e sovrastruttura, il primo ad avere un peso maggiore nel valore complessivo dello smorzamento.