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Biologia
Capitolo 2 L’evoluzione dei viventi
1. Le teorie evolutive: un percorso storico2. Le prove e i documenti a favore dell’evoluzione3. L’evoluzione della specie umana: il nostro albero
evolutivo
Lezione 1Le teorie evolutive: un
percorso storico
1. Gli organismi viventi sono adattati all’ambiente in cui vivono
La forma del becco degli uccelli costituisce un
adattamento al tipo di alimentazione
2. I primi tentativi di classificazione erano basati sulle caratteristiche
morfologiche•Linneo basò il suo lavoro sull’osservazione delle strutture presenti negli animali e nei vegetali, confrontandole con quelle di organismi simili.
Questo sistema di classificazione è chiamato
nomenclatura binomiale.
3. Verso la fine del Settecento, nuove teorie scientifiche si contrapposero al
creazionismo•Nella seconda metà del Settecento cominciò a farsi strada un’idea di evoluzione che metteva in discussione le certezze secolari sull’immutabilità dei viventi.
•Molti naturalisti però erano ancora creazionisti, tra cui l’arcivescovo Paley che spiegava razionalmente l’esistenza di Dio con la “metafora dell’orologiaio”.
4. La teoria delle catastrofi cercò di spiegare il motivo dell’estinzione di
molte specie•I fossili, cioè i resti o le impronte più o meno modificati di organismi vissuti nel passato, mettevano in luce il concetto di estinzione.
Molti di essi non assomigliavano agli organismi attualmente
viventi.
4. La teoria delle catastrofi cercò di spiegare il motivo dell’estinzione di
molte specie•Tipi differenti di organismi erano vissuti in varie epoche del passato e si erano poi estinti per lasciare il posto a forme diverse.
Nacque la paleontologia e prese
piede la teoria delle catastrofi naturali o
catastrofismo.
5. Il primo scienziato che formulò una vera teoria evoluzionistica fu il francese Jean Baptiste Lamarck
•Le giraffe che avevano sviluppato un collo lungo trasmettevano questa caratteristica favorevole alla progenie.
6. Darwin e Wallace proposero la selezione naturale come il principale
meccanismo che determina l’evoluzione delle specie
•L’idea gradualistica di Lyell, chiamata uniformismo, si contrapponeva così alla vecchia visione catastrofica di Cuvier.
6. Darwin e Wallace proposero la selezione naturale come il principale
meccanismo che determina l’evoluzione delle specie
•Nel 1859 Darwin pubblicò L’origine della specie per selezione naturale. La teoria presentata è formata da cinque “sottoteorie”:1.l’evoluzione in quanto tale;2.la discendenza comune;3.la moltiplicazione delle specie;
6. Darwin e Wallace proposero la selezione naturale come il principale
meccanismo che determina l’evoluzione delle specie
4. la gradualità dell’evoluzione;5. l’evoluzione per selezione naturale.
La selezione naturale è il meccanismo fondamentale
attraverso il quale avvengono i processi evolutivi.
Lezione 2Le prove e i documenti a favore dell’evoluzione
7. La documentazione fossile mostra come gli organismi sono cambiati nel
tempo•La documentazione fossile ci fornisce la possibilità di ricostruire la storia di una specie.
Per esempio, i fossili degli antenati degli attuali cavalli
hanno permesso di ricostruire la storia evolutiva di questi
animali.
7. La documentazione fossile mostra come gli organismi sono cambiati nel
tempo
7. La documentazione fossile mostra come gli organismi sono cambiati nel
tempo•Il cavallo attuale è ben adattato per muoversi nell’ambiente delle praterie, caratterizzato da vasti spazi aperti e terreni asciutti.
8. Analogie e differenze tra specie che abitano luoghi geografici vicini
•Darwin e Wallace erano rimasti molto colpiti dalla distribuzione geografica delle specie.
•Darwin aveva notato una notevole somiglianza tra le specie animali e vegetali che vivevano nelle Galapagos.
8. Analogie e differenze tra specie che abitano luoghi geografici vicini
I fringuelli
con il becco
più robusto
possono
rompere i
semi più
duri e più
grandi.
I fringuelli di
piccole
dimensioni
raccolgono
insetti sulla
superficie
delle foglie.
8. Analogie e differenze tra specie che abitano luoghi geografici vicini
I fringuelli delle Galapagos presentavano numerose
somiglianze con le specie che vivevano sulle coste
dell’Ecuador, mentre erano diversi dai fringuelli europei e
da quelli nordamericani.
8. Analogie e differenze tra specie che abitano luoghi geografici vicini
I marsupiali australiani comprendono 200
specie; l’assenza di competitori ha
permesso a questi animali di occupare
tutte le nicchie ecologiche disponibili nel
continente australiano.
9. È possibile evidenziare le somiglianze tra specie diverse mettendo a confronto le
loro caratteristiche anatomiche
Pur avendo uno sviluppo diverso, gli arti
anteriori dei mammiferi sono formati dagli
stessi “pezzi” scheletrici che costituiscono
braccio, avambraccio e mano.
9. È possibile evidenziare le somiglianze tra specie diverse mettendo a confronto le loro
caratteristiche anatomiche
•Essere umano Gatto Balena Pipistrello
L’anatomia
comparata è la
scienza che
studia e confronta
l’anatomia delle
diverse specie.
9. È possibile evidenziare le somiglianze tra specie diverse mettendo a confronto le loro
caratteristiche anatomicheOgni caratteristica condivisa da due o più specie che sia
stata ereditata da un antenato comune è chiamata
carattere omologo.
I caratteri analoghi si evolvono in modo indipendente in
gruppi diversi a causa di pressioni evolutive simili.
9. È possibile evidenziare le somiglianze tra specie diverse mettendo a confronto le loro
caratteristiche anatomiche
Un “ricordo” dell’evoluzione sono gli organi rudimentali,
ossia strutture molto ridotte che non hanno alcuna
funzione in certe specie, come per esempio il coccige
nella specie umana.
10. È possibile ottenere una grande varietà delle razze operando una
selezione artificiale•Allevatori, giardinieri e agricoltori ottengono le caratteristiche desiderate operando sulla variabilità dei caratteri.
11. Più gli embrioni di due specie diverse si somigliano, più stretta è la
loro parentelaPrima fase di sviluppo comune
Una caratteristica comune
a tutti gli embrioni dei
vertebrati è la presenza
delle fessure branchiali.
pesce anfibio uccello coniglio uomo
12. La biologia molecolare ha fornito ulteriori dati a conferma dell’evoluzione
•La biologia molecolare studia la struttura chimica e le funzioni del DNA e delle proteine.
Lezione 3L’evoluzione della specie umana: il nostro albero
evolutivo
13. Anche gli esseri umani sono il frutto dell’evoluzione
•Noi esseri umani siamo mammiferi placentati appartenenti all’ordine dei primati.
I primati possiedono
unghie al posto degli
artigli, polpastrelli
sensibili, pollice e
alluce opponibile.
14. Il genere umano presenta alcune caratteristiche che lo differenziano dalle
scimmie antropomorfe•Gli ominoidei sono l’insieme delle scimmie antropomorfe e dei membri della famiglia umana. Questi ultimi in particolare, sia che appartengano alle specie di australopitechi sia a quelle del genere Homo, sono detti invece ominidi.
15. L’evoluzione umana non è stata un processo lineare
•Negli ultimi 5 o 6 milioni di anni sono comparse, hanno convissuto e si sono estinte circa 12 specie di ominidi.
Accanto alle ossa di Homo habilis, «uomo
dotato di manualità» sono stati rinvenuti
strumenti di pietra.
16. I fossili più noti di Homo erectus furono trovati in Indonesia
Homo erectus mostra una notevole
somiglianza con gli esseri umani
moderni.
Il cervello di Homo erectus aveva
dimensioni corrispondenti a circa il 75%
di quello di Homo sapiens.
17. Homo sapiens è vissuto insieme a Homo neanderthalensis per circa 10
000 anniGli “uomini di Neanderthal” erano
caratterizzati da una corporatura
robusta e tarchiata, da un cranio con
caratteri primitivi, ma anche da una
capacità cranica praticamente
analoga a quella dell’uomo moderno.
17. Homo sapiens è vissuto insieme a Homo neanderthalensis per circa 10
000 anniI primi fossili di Homo sapiens furono scoperti a Cro-
Magnon. Egli possiede un cranio rotondo, un cervello
voluminoso e uno scheletro più gracile rispetto a quello di
H. neanderthalensis.
Con H. sapiens comincia la nostra
evoluzione culturale Circa 30 000 anni fa gli
uomini di Neanderthal si estinsero per
motivi ancora sconosciuti.