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La Verità Anno II - Numero 131 www.laverita.info - Euro 1 O Quid est veritas? O QUOTIDIANO INDIPENDENTE FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Domenica 4 giugno 2017 y(7HI1B4*LMNKKR( +_!"!]!"!& IL DOCUMENTO PER LA RIFORMA CHOC PREPARANO IL RADDOPPIO DELLE TASSE SULLA CASA L’Agenzia delle entrate mappa i patrimoni immobiliari: nei grandi centri valgono due volte l’imponibile calcolato dal catasto. La differenza la colmeremo noi a colpi di nuove imposte di GIANLUCA BALDINI La riforma del catasto ogni giorno che passa è sempre più una spada di Damocle che incombe sugli italiani. Se ne parla da tempo, con insistenza dal governo Monti in poi. Si pensava che presto sarebbe andata in porto, ma alla fine, almeno per il 2017, gli italiani l’hanno sfangata. Il punto è che (...) segue a pagina 2 BERSAGLIO COMODO SUGLI IMMOBILI È PIÙ FACILE LA PATRIMONIALE di MAURIZIO BELPIETRO Il ministro dell’Econo- mia Pier Carlo Padoan è al lavoro per preparare la ma- novra d’autunno e per re- perire le risorse con cui ab- bassare le tasse. Così scrive l’Agenzia Stefani, che nell’era renziana ha sostituito l’informazione, e così pub- blicano i più importanti giornali. Vero o falso? Allo stato risulta che il governo non sappia come far quadrare i conti e soprattutto non abbia intenzione di far- li quadrare prima che gli italiani siano chiamati alle urne. Di qui l’esigenza di indire al più presto le elezioni, prima cioè che l’Europa ci imponga di far luce sul bilancio pubblico. Farle dopo, per i partiti della maggioranza, in particola- re per il Pd, equivarrebbe a un suicidio. Prima ti stango e poi ti chiedo di votar- mi? Ovvio che non funzioni: solo un fes- so potrebbe credere che in prossimità di una consultazione popolare ci sia qualche matto pronto a rivelare al popo- lo che dovrà mettergli le mani nei porta- fogli. E infatti non c’è. Renzi vuole allon- tanare il più possibile la data in cui do- vrà fare i conti con la situazione econo- mica. Per ora si limita a concedere in- terviste in cui assicura come tutto stia filando nel migliore dei modi, e che do- po il voto verrà completata (...) segue a pagina 3 Siamo in mano all’Uomo Bomba Farà saltare in aria il Paese di GIAMPAOLO PANSA Se fosse islamico, Mat- teo Renzi sarebbe un mi- cidiale Uomo Bomba. Pronto a fare sfracelli dappertutto, lasciandosi alle spalle un corteo infi- nito di vittime: noi italiani. Ma come mai è più cattivo di quello che ha am- messo in una famosa intervista di Gio- vanni Minoli su La7? Il motivo è un altro. Ed è che Renzi ha il gigantesco complesso di essere sempre il primo della classe, con la relativa super sti- ma di sé stesso. Questo lo spinge a disprezzare tutti quelli che non la pensano come lui. A cominciare da chi non condivide il suo frenetico atti- vismo politico e gli obiettivi che da Uomo Bomba si propone. Ma quali sono gli scopi di Renzi all’inizio di una nuova estate rovente della politica italiana? L’impressione del Bestiario è che non lo sappia nem- meno lui. Di certo, una volta ritornato sulla scena come leader del Partito demo- cratico, vuole mandare al tappeto tut- ti gli avversari interni che sono rima- sti dentro la parrocchia, senza seguire Bersani & C. nella scissione. Uno di questi interni da punire è il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che almeno a parole non vuole inchinarsi al Ducetto fiorentino. Ma, per il resto, il nuovo orizzonte renzista (...) segue a pagina 5 IL BESTIARIO Il Coni paga la scuola calcio ai profughi Stanziati 50 euro al mese per i minori richiedenti asilo. Avranno borse, divise e scarpe Per il superiore dei gesuiti il diavolo è solo «un simbolo creato da noi» REVISIONISMI LORENZO BERTOCCHI a pagina 8 di FABIO AMENDOLARA L’ultimo affare attorno all’emergenza immigrazione è un pallone che rotola. Un bando del Coni, difatti, pre- vede l’erogazione di 50 euro al mese verso le società che tessereranno minori extra- comunitari non accompa- gnati, ai quali verrà fornito gratuitamente un kit da gio- co. Con una possibile beffa: sono molti i casi di «minori» sulla carta, e sui quali le veri- fiche risultano complesse. a pagina 6 Quando vogliono, lavorano Il Maialinum cambia ancora di LUCA TELESE Sabato di lavoro forsennato alla Camera. Le tensioni nei partiti e nel governo (Gentiloni è in campo per prolungarsi la vita) producono piog- ge di emendamenti che cambiano il Maialinum: sì alla riduzione dei col- legi. Ecco chi sta contro chi nella corsa al voto. a pagina 4 I FUORI ONDA DEL CONDUTTORE DI «AFFARI TUOI» Striscia questa notizia: siamo tutti degli Insinna Persino il Papa buono aveva scatti d’ira. Come dice Ricci, «la tv produce effetti terribili» di STEFANO LORENZETTO In un film di 40 anni fa, Il mo- stro , forse il peg- giore di Luigi Zampa, regista che pure ci ha la- sciato gioiellini come L’onore- vole Angelina, Anni ruggenti e Il vigile, a un certo punto compare Vittorio Santi, un anziano attore interpretato da Gianrico Tedeschi. Il qua- le, indossati i panni di nonno Gustavo, intrattiene i bimbi in uno studio televisivo rac- contando fiabe. «Cari piccini, siate buoni e vogliate sempre bene al vostro nonno», racco- manda in chiusura con tono suadente. Partita la sigla, spenti i riflettori e sciamati i piccoli ospiti, un cameraman chiede al conduttore: «Tutto bene?». Al che il vegliardo si trasfigura e inveisce: «Bene un’ostia! Quello stronzo di microfonista ha continuato a sbattermi in faccia l’ombra del microfono!» (chiedo ve- nia per l’interiezione, che, se- condo lo Zingarelli , va intesa come volgare ma non blasfe- ma). M’è venuta in mente questa scena mentre Striscia la noti- zia divulgava a rate i micidiali fuori onda di Flavio Insinna ad Affari tuoi, programma che la Rai ha trasmesso fino a marzo dopo il Tg1 delle ore 20. Chi si fosse perso lo stillicidio di Canale 5 e desiderasse fre- quentare un corso accelerato di coprolalia, non deve far al- tro che andare su Internet e digitare «Insinna fuori onda» su quella discarica a cielo aperto chiamata Youtube. Gli usciranno più di 3.400 filmati con il sonoro delle bestialità pronunciate dal presentatore all’indirizzo di collaboratori e concorrenti, a cominciare dalla più tartassata, «una na- na de merda che non parla». Con somma perfidia, il lin- guaggio scatologico (...) segue a pagina 15 HAMZA PICCARDO «Noi musulmani vogliamo un posto in Rai» FRANCESCO BORGONOVO a pagina 7

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LaVer itàAnno II - Numero 131 www.laverita.info - Euro 1O Quid est veritas? O

QUOTIDIANO INDIPENDENTE n FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Domenica 4 giugno 2017

y(7HI1B4*

LMNKKR( +_!"

!]!"!&

IL DOCUMENTO PER LA RIFORMA CHOC

PREPARANO IL RADDOPPIODELLE TASSE SULLA CASAL’Agenzia delle entrate mappa i patrimoni immobiliari: nei grandi centri valgono due voltel’imponibile calcolato dal catasto. La differenza la colmeremo noi a colpi di nuove impostedi GIANLUCA BALDINI

n La riforma del catasto ogni giornoche passa è sempre più una spada diDamocle che incombe sugli italiani.Se ne parla da tempo, con insistenzadal governo Monti in poi. Si pensavache presto sarebbe andata in porto,ma alla fine, almeno per il 2017, gliitaliani l’hanno sfangata. Il punto èche (...)

segue a pagina 2

BERSAGLIO COMODO

SUGLI IMMOBILIÈ PIÙ FACILELA PATRIMONIALEdi MAURIZIO BELPIETRO

n Il ministro dell’Econo-mia Pier Carlo Padoan è allavoro per preparare la ma-novra d’autunno e per re-perire le risorse con cui ab-bassare le tasse. Così scrive

l’Agenzia Stefani, che nell’era renzianaha sostituito l’informazione, e così pub-blicano i più importanti giornali. Vero ofalso? Allo stato risulta che il governonon sappia come far quadrare i conti esoprattutto non abbia intenzione di far-li quadrare prima che gli italiani sianochiamati alle urne. Di qui l’esigenza diindire al più presto le elezioni, primacioè che l’Europa ci imponga di far lucesul bilancio pubblico. Farle dopo, per ipartiti della maggioranza, in particola-re per il Pd, equivarrebbe a un suicidio.Prima ti stango e poi ti chiedo di votar-mi? Ovvio che non funzioni: solo un fes-so potrebbe credere che in prossimitàdi una consultazione popolare ci siaqualche matto pronto a rivelare al popo-lo che dovrà mettergli le mani nei porta-fogli. E infatti non c’è. Renzi vuole allon-tanare il più possibile la data in cui do-vrà fare i conti con la situazione econo-mica. Per ora si limita a concedere in-terviste in cui assicura come tutto stiafilando nel migliore dei modi, e che do-po il voto verrà completata (...)

segue a pagina 3

Siamo in manoall’Uomo BombaFarà saltarein aria il Paesedi GIAMPAOLO PANSA

n Se fosse islamico, Mat-teo Renzi sarebbe un mi-cidiale Uomo Bomba.Pronto a fare sfracellidappertutto, lasciandosialle spalle un corteo infi-

nito di vittime: noi italiani. Ma comemai è più cattivo di quello che ha am-messo in una famosa intervista di Gio-vanni Minoli su La7? Il motivo è unaltro. Ed è che Renzi ha il gigantescocomplesso di essere sempre il primodella classe, con la relativa super sti-ma di sé stesso. Questo lo spinge adisprezzare tutti quelli che non lapensano come lui. A cominciare dachi non condivide il suo frenetico atti-vismo politico e gli obiettivi che daUomo Bomba si propone.

Ma quali sono gli scopi di Renziall’inizio di una nuova estate roventedella politica italiana? L’i m p re s s io n edel B estia rio è che non lo sappia nem-meno lui.

Di certo, una volta ritornato sullascena come leader del Partito demo-cratico, vuole mandare al tappeto tut-ti gli avversari interni che sono rima-sti dentro la parrocchia, senza seguireBersani & C. nella scissione. Uno diquesti interni da punire è il ministrodella Giustizia, Andrea Orlando, chealmeno a parole non vuole inchinarsial Ducetto fiorentino. Ma, per il resto,il nuovo orizzonte renzista (...)

segue a pagina 5

IL BESTIARIO

Il Coni paga la scuola calcio ai profughiStanziati 50 euro al mese per i minori richiedenti asilo. Avranno borse, divise e scarpe

Per il superioredei gesuitiil diavolo è solo«un simbolocreato da noi»

REVISIONISMI

LORENZO BERTOCCHIa pagina 8

di FABIO AMENDOLARA

n L’ultimo affare attornoall’emergenza immigrazioneè un pallone che rotola. Unbando del Coni, difatti, pre-vede l’erogazione di 50 euroal mese verso le società chetessereranno minori extra-comunitari non accompa-gnati, ai quali verrà fornitogratuitamente un kit da gio-co. Con una possibile beffa:sono molti i casi di «minori»sulla carta, e sui quali le veri-fiche risultano complesse.

a pagina 6

Quando vogliono, lavoranoIl Maialinum cambiaancoradi LUCA TELESE

n Sabato di lavoro forsennato allaCamera. Le tensioni nei partiti e nelgoverno (Gentiloni è in campo perprolungarsi la vita) producono piog-ge di emendamenti che cambiano ilMaialinum: sì alla riduzione dei col-

legi. Ecco chi sta contro chi nella corsa al voto.a pagina 4

I FUORI ONDA DEL CONDUTTORE DI «AFFARI TUOI»

Striscia questa notizia: siamo tutti degli InsinnaPersino il Papa buono aveva scatti d’ira. Come dice Ricci, «la tv produce effetti terribili»di STEFANO LORENZETTO

n In un film di40 anni fa, Il mo-st ro , forse il peg-giore di LuigiZampa, registache pure ci ha la-

sciato gioiellini come L’o n o re -vole Angelina, Anni ruggenti eIl vigile, a un certo puntocompare Vittorio Santi, unanziano attore interpretatoda Gianrico Tedeschi. Il qua-le, indossati i panni di nonno

Gustavo, intrattiene i bimbiin uno studio televisivo rac-contando fiabe. «Cari piccini,siate buoni e vogliate semprebene al vostro nonno», racco-manda in chiusura con tonosuadente. Partita la sigla,spenti i riflettori e sciamati ipiccoli ospiti, un cameramanchiede al conduttore: «Tuttobene?». Al che il vegliardo sitrasfigura e inveisce: «Beneu n’ostia! Quello stronzo dimicrofonista ha continuato asbattermi in faccia l’o m b ra

del microfono!» (chiedo ve-nia per l’interiezione, che, se-condo lo Zi n g a rell i , va intesacome volgare ma non blasfe-m a) .

M’è venuta in mente questascena mentre Striscia la noti-zia divulgava a rate i micidialifuori onda di Flavio Insinnaad Affari tuoi, programmache la Rai ha trasmesso fino amarzo dopo il Tg 1 delle ore 20.Chi si fosse perso lo stillicidiodi Canale 5 e desiderasse fre-quentare un corso accelerato

di coprolalia, non deve far al-tro che andare su Internet edigitare «Insinna fuori onda»su quella discarica a cieloaperto chiamata Youtube. Gliusciranno più di 3.400 filmaticon il sonoro delle bestialitàpronunciate dal presentatoreall’indirizzo di collaboratori econcorrenti, a cominciaredalla più tartassata, «una na-na de merda che non parla».

Con somma perfidia, il lin-guaggio scatologico (...)

segue a pagina 15

HAMZA PICCARDO

«Noi musulmanivo g l i a m o

un posto in Rai»

FRANCE SCOB O R G O N OVO

a pagina 7

Page 2: L aVer it¿

LaVer ità 15DOMENICA4 GIUGNO 2017

ZRICCI VERSUS INSINNASegue dalla prima pagina

di STEFANO LORENZETTO

(...) di Flavio Insinna dietro lequinte di Affari tuoi è statocomparato da St ri sc ia con iflautati ragionamenti che egliaveva offerto di recente a Car -tab ia n c a , il programma diBianca Berlinguer, dov’e rastato lodato per il suo ruolo divolontario nella mensa per ipoveri della Comunità diSa nt’Egidio, svolto fin dai tem-pi delle scuole elementari.«Voglio vivere in un Paese gen-tile», cinguettò Insinna inque l l ’o c c a s io n e.

Il tg satirico di Ricci tira leconclusioni: l’uomo dei pacchiha tirato un pacco colossale aipropri ammiratori, masche -rando dietro una bonomia difacciata la sua personalitàdouble face: umanissimo dot-tor Jekyll quand’è in video,malvagio mister Hyde a teleca-mere spente. Per rafforzarequesta tesi, St ri sc ia è andataanche a scovare un tizio rima-sto per quattro mesi fra il pub-blico di Affari tuoi, uno di queifiguranti che devono applau-dire a comando. Costui ha de-nunciato che il conduttore del-la Rai si abbandonava abitual-mente alle offese, al turpilo-quio e persino alle bestemmie.L’ufficio stampa del program-ma di Mediaset ha spiegato che«quei fuori onda circolavanogratuitamente, di telefoninoin telefonino, da un paio d’an -ni». A me pare un’a g g rava nte.Non si raccoglie robaccia daicestini dei rifiuti.

Insinna è cognome conti-guo a un verbo e St ri sc ia insi -nua che lo scatto di collera con-tro la «nana» fosse dettato daun tentativo di pastrocchio pertruccare l’esito del gioco e al-zare lo share, al quale la con-corrente non si sarebbe pre-stata. Anche qui siamo fuoristrada: in casi del genere, se-condo me, si va in Procura conle prove.

È dal 2003 che St ri scia la no-tiz ia picchia duro su A f fa rituoi , praticamente da quandoil gioco a premi della Rai,all’epoca condotto da Paol oB o n ol i s , sorpassò il tg satiricodi Antonio Ricci. «Il telegior-nale più serio di questo Paese»,come mi disse Paolo Pillitteri,uno che di tv s’intende parec-chio. «L’unico che dà le notiziee smaschera i falsari», aggiun-se Dario Ballantini, l’i m i tato redi St ri sc ia che con-vinsi a rituffarsinella pittura, fa-cendogli esporrealla galleria Ghelfidi Verona i quadriche avevo visto ap-poggiati per terranel suo alloggio mi-lanese. Entrambele affermazioni mitrovano consen-ziente. Se noi deigiornali avessimoanche solo un deci-mo del coraggioche la redazione diSt ri sc ia d i s pieganello scovare le no-tizie, forse le edico-le non sarebbero ridotte a quelMuro del pianto dove sempremeno lettori vanno a pregare.

Non ho mai visto Affari tuoi,quindi non so nemmeno comefunzionasse il dannato mecca-nismo dei pacchi. Il mio limitedi sopportabilità si fermavaall’Ere d ità , ma lì si trattava diquiz basati sulle parole, nonsulle scatole, e dunque lo con-sideravo aggiornamento pro-fe s s io n a l e.

Però conservo un innato in-teresse per la verità. Mi sonoun po’ d o cu m e ntato. Pa rt i a m o

dall’offesa più sanguinosa,quella alla «nana de merda».Guardando St ri sc ia , si era in-dotti a ritenere - potenza dellasuggestione televisiva - chel’infame improperio fosse sta-to rivolto all’interessata da-vanti all’intera platea. Non ècosì. Benché l’audio sia statoscodellato avendo per sfondolo studio di Affari tuoi, in realtàInsinna si è sfogato in quel mo-do rivolgendosi ai suoi autorinei corridoi, mentre si avviavaverso i camerini, dunque inu n’area riservata del Teatrodelle Vittorie, con il pubblicogià sulla via di casa. Non poteva

pensare che qualcuno stesseregistrando di nascosto la suaintemerata per poi consegnar-la alla concorrenza. Aque l l ’ora di sera accadde qual-cosa di simile anche nel cena-colo, e dopo due millenni sia-mo ancora qui a parlarne.

Gero Caldarelli, il torinesedi 74 anni che presta il corpo alGabibbo, una volta mi confidòche la forza di Ricci nasce dalfatto che è sempre stato pron-to, in caso di licenziamento, adaprirsi una paninoteca in Li-guria (oggi, con le ricchezze ac-

cumulate grazie a St ri sc ia , po-trebbe ritirarsi a vivere di ren-dita a Villa della Pergola, l’otto -centesca residenza che s’è re-staurato sulle alture di Alas-sio): «In tutti questi anni glihanno offerto di rifare il pro-gramma in Francia, in Germa-nia, negli Stati Uniti, in Giap-pone, e ha rifiutato. Alla fineSilvio Berlusconi è semprestato costretto a rinnovargli ilcontratto. Perché Ricci ha unsolo padrone: il pubblico».

È possibile che l’artefice diStriscia la notizia sia un po’ in -dispettito da quando una par-te di questo pubblico ha sceltoAffari tuoi? Mi sembra proba-bile e anche umano. Di sicurole rivelazioni sull’indole segre-ta del conduttore addetto aipacchi sarebbero state più cre-dibili se fossero provenute dafonte diversa, tipo Le iene. Miparrebbe inelegante se - po-niamo - il direttore della Re -p ub b lic a pubblicasse una se-rie di articoli in cui parla maledi quello del Corriere della Se-ra , stante la gara fra le due te-state per la supremazia diffu-sionale. Infatti non è mai acca-duto. Si vede che Ricci ha rego-le di comportamento diverse.Del resto, come ebbe a dichia-rare egli stesso al Fatto Quoti-d ia n o , «la tv produce effettiterribili». Forse questa volta siè fatto prendere un po’ tro p p ola mano. Non lo affermo io: loha scritto, testuale, L’Un ità ,giornale non ostile a colui cheesordì a Genova con il cabaretpolitico, «di sinistra, natural-mente» (ipse dixit).

Capiamoci, Ricci resta so-prattutto un uomo libero, unsabotatore che nel 1995 fu ac-cusato da Berlusconi di averglifatto cadere il governo; unoche smise di tenere una rubri-ca su Pa n o ra m a , all’epoca di-retto da Claudio Rinaldi, il

giorno in cui sul settimanalenon trovò stampata una battu-ta che aveva scritto su Carlo DeB e n e d etti , il quale non a casoin seguito affidò a Rinaldi laguida dell’Es p resso .

Siccome è anche una perso-na intelligente, si starà ora po-nendo qualche domanda. Co-me pensa che si senta quellaconcorrente che ha appreso daSt ri sc ia di essere stata giudica-ta in un momento d’ira «unanana de merda», solo perchéparlava tenendo le mani da-vanti alla bocca? Prevede cheavrà una vita migliore da oggiin avanti? Crede che in Vald’Aosta, dove la signora abita,la saluteranno per strada conaffabilità o la guarderannodandosi di gomito? E allora chiha compiuto l’operazione piùspregevole? Insinna che ha ol-traggiato la donna in privato,avendo davanti a sé pochi suoicollaboratori, o St ri sc ia che haamplificato la cafonata nellecase di milioni d’i ta l i a n i ?

Non conosco personalmen-te Insinna. L’unica volta che ciho parlato insieme è stata du-rante un dialogo a distanza ditre quarti d’ora, in uno specia-le di Gr Parlamento che la Raimandò in onda per i 70 annidella Repubblica. Sarà ancheun mostro, come vuole farcicredere Ricci, ma quel 2 giu-gno 2016 pronunciò concettinobili e sensati. Tre giorni do-po, mi arrivò un suo sms. Ave-va letto il mio libro G ig a n ti :«Grazie di cuore. Quelli comeme hanno bisogno di credereche esistano ancora G i ga nt i ».Fine del rapporto. Se davverofosse un dissimulatore abi-tuale, sarebbe da premioO s c a r.

Più che un ipocrita, credoche Insinna sia, molto sempli-cemente e con buona pace diSt ri sc ia , uno di noi. Chiunque

vedesse rese pubbliche le in-vettive e le contumelie allequali spesso ci abbandoniamo,in famiglia, al telefono o sul po-sto di lavoro con i più stretticollaboratori, la mattina dopofaticherebbe a guardarsi nellospecchio. Deve pur esserci unmotivo se la dottrina cattolicaha classificato l’ira fra i settevizi capitali.

Non sto parlando delle tre-mende sfuriate che accomu-nano allenatori di calcio e pro-fessori di greco e latino al com-pianto presidente Sandro Per-ti n i , al padre di Natalia Gin-z bu rg , a Oriana Fallaci, a Vit -

torio Sgarbi, a Massimo Cac-ciari, a Giuliano Ferrara, adAldo Busi, ad Alessandra Mus-s ol i n i , a Michele Santoro, a Re -nato Brunetta, a Marco Pan-n el l a , ad Alessandro Gassman,al mite Sandro Bondi. Parlo diEttore Bernabei, leggendariodirettore generale della Rai, datutti ricordato come un catto-lico assai pio: «Ero piuttostoincline a servirmi di parole chesi riferivano a parti significati-ve del corpo. Le mie gridascuotevano i corridoi della se-de di viale Mazzini, tanto che

mandarono gli operai a imbot-tirmi le porte dell’ufficio», miconfessò. Parlo di don L o re n zoMilani, che mi fu descritto daPucci Cipriani, suo conterra-neo, come manesco e autorita-rio: «Menava i ragazzi con lacinghia. Chieda a Paolo Cocchidi Rifondazione comunista ead Alessandro Corsinovi dellanuova Democrazia cristiana,che furono suoi allievi. Corsi-novi fu preso a calci nel sederesolo perché aveva staccato leciliegie da un albero». Parlo diGiovanni XXIII, il Papa buono,che, come tutti i contadini ber-gamaschi, quando aveva la lu-na storta era meglio girargli al-la larga: «Se quelle dilettissimefiglie di Eva laggiù in fondo nonstanno un po’ zitte, non pos-siamo andare avanti con il no-stro discorso», perse le staffedurante un’udienza concessaa un gruppo di suore, nel qualeve n’erano un paio che parlot-tavano fra loro.

Ho assistito con molta penaall’inglorioso finale di carrie-ra di un mio collega, vittima diuna mascalzonata uguale aquella patita da Insinna. Un amanina lercia fece uscire daglistudi televisivi, dove il giorna-lista conduceva il tg, una seriedi fuori onda in cui, accecatodalla stizza per un nonnulla, siabbandonava a una sequela dibestemmie vomitate con lamedesima ripetitività di solitoriservata alle giaculatorie. Ep-pure era un tranquillo signore,che per tutta la vita aveva gio-cato a tennis con l’unico redat-tore del settimanale diocesanoVerona Fedele. Escludo che iset fra i due avrebbero potutosvolgersi per così lungo tempose fossero stati contrappuntatida moccoli.

Gli spezzoni con le bestem-mie furono diffusi attraversoInternet e salutati da entusia-stici commenti: «presidenteadesso!», «santo subito», «ilmio eroe preferito», «mitico».Il ripugnante sonoro è statousato per remixare spot e sce-ne di film. Lo hanno addirittu-ra sovrapposto al discorso cheBenedetto XVI pronunciò dal-la Loggia delle benedizioni ap-pena eletto papa. A distanza ditanto tempo, lo sventurato col-lega totalizza ancora 178.000referenze su Google (Mario Or-fe o, che dirige il Tg1, non arrivaneppure alla metà). Digitandoil suo nome su Youtube, escono80.000 filmati con lui protago-nista (Bruno Vespa, che con-

duce Porta a portada oltre un quartodi secolo, si ferma a24.500).

Questo giornali-sta fu il mio primocaposervizio in unquotidiano, sia pu-re soltanto per treg io r n i . Gli telefo-nai sul finire del2011. L’avevo quasiconvinto a lasciarsiintervistare. Vole-vo che mi raccon-tasse come queifuori onda avevanocambiato la sua vi-ta. Usai lo stesso ar-gomento con cui

feci capitolare Pietro Longo,l’ex segretario del Psdi travoltoda Tangentopoli, che si era se-polto vivo nella sua casa di Ro-ma: non vorrai che un giorno ituoi nipoti si ricordino delnonno solo per queste porche-rie, vero? «Ci penso su e ti ri-chiamo presto». Non fece intempo: dopo qualche mesemorì. Resta in onda con le be-stemmie. Mi pare che la suatriste parabola possa insegna-re qualcosa a Insinna, a Ricci, atutti noi.

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“Non si pescano i fuori ondanei portarifiuti. Il conduttoredei pacchi voleva truccaregli ascolti di Rai 1? Le provesi portano in Procura. Comestarà ora «la nana de m...»?

”“Ho visto la triste paraboladi un giornalista: è morto, marestano sul Web le bestemmieche gli carpirono durante il tgEppure a tennis era grandeamico di un collega cattolico

PA C C H I Flavio Insinna impegnato nella conduzione di Affari tuoi, gioco a premi della Rai in onda dal 2003 dopo il Tg1 delle ore 20. Ha chiuso a marzo

Quel vizio capitale che reseil Papa buono un po’ c att i voPertini, il padre della Ginzburg, la Fallaci. E poi Sgarbi, Cacciari, Ferrara. L’ira accecatutti. Perché «la tv produce effetti terribili», come disse il padre di «Striscia la notizia»