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1 LA PRATICA METACOGNITIVA NELLA DIDATTICA QUOTIDIANA ovvero la consapevolezza dei processi di apprendimento negli alunni di scuola dell’infanzia e di scuola primaria “Un alunno può imparare senza che gli sia stato spiegato cos’è la meta- cognizione, però non può essere davvero efficace nel proprio apprendimento se non lavora meta- cognitivamente: se non conosce la differenza tra sapere e non sapere, tra memorizzazione e comprensione…” (vedi introduzione Lorenzo Fischer p.7 “Imparare ad imparare” AA.VV.) Il problema: I nostri alunni dimenticano Ciò che imparano serve solo a superare un’interrogazione, ad ottenere un bel voto. Ma, raggiunto l’obiettivo, dimenticano perché ciò che hanno imparato non faceva parte dei loro interessi. In questo modo la scuola diventa una ‘scuola inutile’. La soluzione: Imparare ad imparare Significa riconoscere ed, in seguito, applicare consapevolmente a situazioni nuove adeguati comportamenti, strategie, abitudini utili ad un processo di apprendimento continuo. Il ruolo dell’insegnante pertanto si prefigura come mediatore tra i contenuti e le conoscenze degli studenti. In qualità di mediatore, l’insegnante seleziona contenuti, elabora strategie, struttura conoscenze, ri-orienta l’attenzione degli studenti verso i processi di apprendimento e li guida nell’identificazione dei dati, nella scelta di soluzioni, nella creazione di abitudini di lavoro e personali. Alla luce di questi aspetti formativi dell’educatore, è necessario specificare che il lavoro dell’insegnante è basato sulla meta-cognizione: favorire negli studenti la consapevolezza dei propri processi e attività mentali per formare persone capaci di accedere a tutto il potenziale di apprendimento e di maturazione che hanno a loro disposizione. In questo quadro d’insieme si inseriscono le esperienze realizzate in alcune classi della scuola primaria “Anna Frank” e in alcune sezioni della scuola dell’infanzia “Carlo Collodi” del Circolo Didattico di Leinì.

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LA PRATICA METACOGNITIVA NELLA DIDATTICA QUOTIDIANA

ovvero la consapevolezza dei processi di apprendimento negli alunni di scuola dell’infanzia e di scuola primaria

“Un alunno può imparare senza che gli sia stato spiegato cos’è la meta-cognizione, però non può essere davvero efficace nel proprio apprendimento se non lavora meta- cognitivamente: se non conosce la differenza tra sapere e non sapere, tra memorizzazione e comprensione…” (vedi introduzione Lorenzo Fischer p.7 “Imparare ad imparare” AA.VV.) Il problema: I nostri alunni dimenticano Ciò che imparano serve solo a superare un’interrogazione, ad ottenere un bel voto. Ma, raggiunto l’obiettivo, dimenticano perché ciò che hanno imparato non faceva parte dei loro interessi. In questo modo la scuola diventa una ‘scuola inutile’. La soluzione: Imparare ad imparare Significa riconoscere ed, in seguito, applicare consapevolmente a situazioni nuove adeguati comportamenti, strategie, abitudini utili ad un processo di apprendimento continuo. Il ruolo dell’insegnante pertanto si prefigura come mediatore tra i contenuti e le conoscenze degli studenti. In qualità di mediatore, l’insegnante seleziona contenuti, elabora strategie, struttura conoscenze, ri-orienta l’attenzione degli studenti verso i processi di apprendimento e li guida nell’identificazione dei dati, nella scelta di soluzioni, nella creazione di abitudini di lavoro e personali. Alla luce di questi aspetti formativi dell’educatore, è necessario specificare che il lavoro dell’insegnante è basato sulla meta-cognizione: favorire negli studenti la consapevolezza dei propri processi e attività mentali per formare persone capaci di accedere a tutto il potenziale di apprendimento e di maturazione che hanno a loro disposizione. In questo quadro d’insieme si inseriscono le esperienze realizzate in alcune classi della scuola primaria “Anna Frank” e in alcune sezioni della scuola dell’infanzia “Carlo Collodi” del Circolo Didattico di Leinì.

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Unità didattiche meta-cognitive: esperienze su 1- attenzione selettiva (scuola dell’infanzia): pag. 3 2- ordine logico (classe 2^): pag. 4 3- giornata della memoria (classe 4^): pag. 5 4- costruzione mappe (classe 4^): pag. 10 5- testo poetico (classe 4^): pag. 17 6- revisione di concetti storici (classe 4^): pag. 22 7- enigmistica (classe 5^): pag. 28 8- area antropologica (classe 5^): pag. 29 (N.B. negli allegati si trova la descrizione completa delle esperienze qui sotto riportate)

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Attenzione selettiva: scuola dell’infanzia Unità 1 Funzioni cognitive: -attenzione selettiva -pianificazione -osservazione sistematica -memorizzazione -confronto Obiettivi formativi: -frenare l’impulsività -sviluppare la consapevolezza delle proprie capacità cognitive e dell’autostima Obiettivi didattici: -dirigere l’attenzione -consapevolizzare strategie di osservazione e memorizzazione -progettare -utilizzare adeguatamente gli indicatori spaziali e temporali Attività collettiva: -disegnare la scuola -analizzare insieme al gruppo i singoli disegni prodotti dagli alunni per attivare i ricordi e favorirne il confronto -osservare dal vero la scuola e farla descrivere a voce - “sfida” cognitiva (nuova richiesta): disegnare la scuola così com’è -ricondurre l’attenzione sul nuovo compito -individuare strategie condivise da seguire -realizzare il nuovo compito dirigendo intenzionalmente l’attenzione Verifica: - controllo: confrontare il nuovo lavoro con una foto della scuola

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Ordine logico: primo biennio Unità 2 Funzioni cognitive: -osservazione sistematica -astrarre una regola di scelta, di smistamento -strategia di ricerca della regola -pianificare -sistemare seguendo consapevolmente dei criteri Obiettivi didattici: -ordinare e riordinare fatti ed eventi (così come la parole all’interno delle frasi) in modo logico -conoscere i concetti di tempo circolare e di tempo lineare -utilizzare adeguatamente gli indicatori temporali Attività collettiva: -sequenza di immagini da ordinare utilizzando gli indicatori temporali (scheda 1) -mix di “cose” da mettere in ordine individuandone le categorie (animali, oggetti, nomi…) -discussione per analizzare le differenze fra ordinare e mettere in ordine -costruzione collettiva di una storia basandosi su immagini, utilizzando gli indicatori temporali conosciuti (scheda 2) Verifica: - “sfida” cognitiva: identificare il nuovo� concetto di contemporaneità - controllo: fornire le medesime immagini in disordine (ma di formato più piccolo) e un foglio a righe sul quale, individualmente, i bambini devono fare lo stesso lavoro eseguito insieme; incollare le immagini accanto al testo.

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Giornata della Memoria: secondo biennio Unità 3 Funzioni cognitive: -confronto -cambiamento di prospettiva e di ruolo -anticipazione -rappresentazione mentale Obiettivi didattici: -comprendere il significato della Giornata della Memoria -conoscere un fatto storico -distinguere vari tipi di testo -esprimere emozioni con le parole e con la rappresentazione grafica -produrre un testo legato all’emozione che suscita Attività collettiva: - lettura della legge che istituisce il 27 gennaio come Giornata della Memoria - lettura del libro “L’Albero di Anna” e di alcune parti del “Diario di Anna Frank” per conoscere meglio la sua storia e per individuare le descrizioni dell’ippocastano - brainstorming sulle conoscenze pregresse e sulle parole ALBERO e ANNA - individuazione del ruolo emotivo che l’albero ha avuto nella vita di Anna nell’alloggio segreto (scheda 1) - analisi della scheda scientifica dell’ippocastano - collegamento al sito olandese della casa-museo “A. Frank” (scheda 2) - produzione di disegni sull’ippocastano, osservando quello che è nel cortile della scuola e costruzione di una catena di foglie (sopra le quali sono scritti brevi pensieri sulla giornata della memoria) da posare sull’ippocastano della nostra scuola (scheda 3) - lettura e commento emotivo della poesia “L’albero secco” (scheda 4) - scelta della tipologia testuale ritenuta più significativa e motivarla Verifica: - controllo: produzione di un testo (utilizzando una delle tipologie testuali conosciute) sul significato dell’evento - “sfida” cognitiva: scoprire il nuovo� cosa comporta per una scuola la scelta di chiamarsi “Anna Frank” (scheda 5)

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Scheda 1 23 febbraio 1944 Guardavamo tutti e due il cielo azzurro, il castagno spoglio con le goccioline brillanti sui rami, i gabbiani e gli altri uccelli che volando radenti sembravano d’argento: tutto questo ci commuoveva e ci toccava profondamente, tanto che non potevamo più parlare. 18 aprile 1944 Aprile è proprio un mese splendido, non troppo caldo e non troppo freddo, con pioggia ogni tanto. Il nostro castagno è già verde e qua e là si vede perfino qualche candelina. 13 maggio 1944 Il nostro castagno è in piena fioritura dai rami più bassi alla cima, è carico di foglie e molto più bello dell’anno scorso.

“Nelle città di rumore e polvere io sono quello che per primo annuncia la primavera. In aprile si schiudono le gemme e con lo stesso slancio

sbocciano i miei fiori e le mie foglie. Io sono un ippocastano.” Un vecchio ippocastano, nel cortile di una casa alle spalle di uno dei tanti canali di Amsterdam. Ho più di cento anni, e sotto la corteccia migliaia di ricordi. Ma è di una ragazzina -Anne il suo nome- il ricordo più vivo. Aveva tredici anni, ma non scendeva mai in cortile a giocare. La intravedevo appena,

dietro il lucernario della soffitta del palazzo di fronte. Curva a scrivere fitto fitto, quando alzava gli occhi il suo sguardo spaziava l’orizzonte. A volte però si fermava sui miei rami, scintillanti di pioggia in autunno,

rigogliosi di foglie e fiori in primavera. E vedevo il suo sorriso. Luminoso come uno squarcio di luce e speranza in quegli anni tetri e bui della guerra. Fino a quando, un giorno d’estate, un gruppo di soldati -grandi elmetti e

mitra in pugno- la portò via. Per sempre. Dicono che sotto la mia corteccia, insieme con i ricordi, si siano intrufolati funghi e parassiti. E che forse non ce la farò. Sì, sono preoccupato per le mie foglie, per il mio tronco, per le mie radici. Ma i parassiti più pericolosi sono i tarli, i tarli della memoria. Quelli che vorrebbero intaccare, fino a negarlo, il ricordo

di Anne Frank.

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Scheda 2 STORIA DELL’ALBERO DI ANNA Negli oltre due anni in cui Anne ha vissuto la sua clandestinità nel rifugio (dal 6 luglio 1942 al 4 agosto 1944) la natura e il desiderio di libertà della ragazzina hanno iniziato a svolgere un ruolo sempre più importante nella sua esistenza. Sbirciando dalla finestra non oscurata della soffitta, Anne poteva osservare il cielo, gli uccelli e il “suo” albero”, un ippocastano. Nel suo diario scrive tre volte sull’albero, per l’ultima volta il 13 maggio 1944: “Il nostro castagno è in piena fioritura dai rami più bassi alla cima, è carico di foglie e molto più bello dell’anno scorso”.

L’anziano albero con oltre 170 anni di età (un ippocastano o castagno d’india) si trovava nel giardino interno di un edificio sito sul Keizersgracht al numero 188 ed era uno degli ippocastani più vecchi di Amsterdam. Allorché nel 2005 si seppe che l’ippocastano era gravemente malato la Fondazione Anne Frank, col permesso del proprietario, ha fatto raccogliere i semi, ossia le castagne, di modo che potessero crescere nuove piante di ippocastano da poter offrire anche alle scuole che portano il nome di Anne Frank. Nel frattempo gli alberelli nati dai semi dell’ippocastano sono stati donati alle scuole Anne Frank ed a varie organizzazioni in tutto il mondo. Nel 2009 il parco Amsterdamse Bos ha ricevuto in regalo ben150 di questi alberelli.

Il 23 agosto, verso le 13.30, il castagno di cui Anne Frank scrisse nel diario è crollato insieme all’armatura d’acciaio che lo sosteneva. Il tronco si è spezzato a circa un metro da terra.

L’8 settembre il proprietario dell’Albero di Anne Frank ha deciso di donare i resti dell’ippocastano ai musei ebraici di Berlino, New York, Tel Aviv ed Amsterdam. La Casa di Anne Frank riceve una sezione del tronco che, in futuro, sarà esposta nel Museo.

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scheda 3

Metti la tua foglia sull’Albero di Anna

Per più di due anni Anne Frank è rimasta nascosta nell’Alloggio segreto. Doveva trascorrere le giornate in silenzio e senza muoversi, senza poter mai uscire. Desiderava ardentemente essere libera. Su molte questioni Anne aveva un’opinione chiara, che esprimeva nel diario. Scrivere la aiutava ad essere meno triste e le dava il coraggio di andare avanti. Dopo la guerra Anne aspirava a rendersi utile agli altri, non soltanto alle persone che la circondavano, ma anche alla gente che non conosceva. Anne non è sopravvissuta alla persecuzione degli ebrei, eppure il suo diario ha spinto milioni di persone in ogni continente ad impegnarsi per creare un mondo migliore. E così il suo sogno si è avverato. Attaccando la tua foglia al castagno puoi mostrare che anche per te il diario di Anne Frank ha avuto un significato profondo.

Scheda 4

“L’albero secco”

Un albero secco fuori dalla mia finestra

solitario leva nel cielo freddo i suoi rami bruni.

Il vento sabbioso la neve e il gelo non possono ferirlo.

ogni giorno quell’albero mi dà pensieri di gioia da quei rami secchi

indovino il verde a venire.

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Scheda 5 SCUOLE “ ANNA FRANK” La scelta di adottare il nome di Anne Frank comporta degli impegni, sottolinea la scuola Anne Frank di Eschwegen. “Una scuola che ha il nome di Anne Frank accetta insieme al nome l’obbligo di sostenere la pace, la giustizia, la tolleranza e la dignità umana e si assume l’impegno di opporsi con decisione ad ogni espressione di aggressività, di discriminazione, di razzismo, di estremismo politico e di sfrenato nazionalismo.” Come scuola Anne Frank avete due compiti importanti: tenere viva la memoria della vicenda di Anne Frank e stimolare la riflessione sull’antisemitismo, sull’esclusione, sulla discriminazione e sulla persecuzione. Siete liberi di scegliere il modo in cui attuare questa missione. Abbiamo comunque redatto una serie di principi fondamentali e di direttive che tutte le scuole Anne Frank scelgono di seguire.

1. Studenti ed insegnanti agiscono nello spirito degli ideali di Anne. Il loro rapporto reciproco si fonda sull'uguaglianza e sull’equità e danno mostra di rispetto gli uni verso gli altri.

2. Le scuole Anne Frank danno spazio nel loro orario allo studio della Seconda Guerra Mondiale, dell’Olocausto e dei temi attuali connessi a queste vicende storiche, come i diritti fondamentali, i diritti dell’uomo, la democrazia, la libertà, la diversità e la discriminazione.

3. Le scuole Anne Frank possiedono degli esemplari del diario di Anne Frank. Gli insegnanti esortano gli studenti a leggerlo.

4. Per esprimere il pensiero di Anne a tutti coloro con cui intrattengono dei rapporti, le scuole Anne Frank organizzano regolarmente attività intorno ai temi menzionati.

5. Le scuole Anne Frank partecipano attivamente alla rete omonima, ad esempio scambiando idee ed informazioni tramite il sito web.

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Costruzione di mappe: secondo biennio Unità 4

Funzioni cognitive: -ricerca e raccolta sistematica delle informazioni -confronto -classificazione -rappresentazione di una scelta -molteplicità e relatività di una scelta -smistare -astrazione Obiettivi didattici: - confrontare testi diversi - individuare le parole-chiave e le parole-concetto - gerarchizzare le informazioni - realizzare graficamente una mappa concettuale - imparare a ricordare in modo consapevole Attività collettiva: - identificazione PAROLE del PENSIERO, del FARE e LEGÀME (schede 1-2-3-4-5) e discussione per confrontare le opinioni diverse - brainstorming su un’esperienza di classe (scheda 6) - pianificazione della raccolta sistematica delle informazioni (scheda 7) - individuazione di concetti (scheda 8) - realizzazione grafica di mappe concettuali Verifica: - “sfida” cognitiva: identificare il nuovo � gerarchizzazione di concetti (scheda 9) - controllo: realizzare una mappa per produrre un testo o un’esposizione orale (scheda 10)

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Scheda 1

Scheda 2

Scheda 3

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scheda 4

Scheda 5

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Scheda 6

Scheda 7

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Scheda 8

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Scheda 9

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Scheda 10

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Testo poetico: secondo biennio Unità 5 Funzioni cognitive: -confronto -osservazione sistematica -classificazione -denominazione -seriazione Obiettivi didattici: - confrontare due testi poetici - trovare le differenze e le somiglianze (rime, n° versi…) - osservare le differenze e coglierne le caratteristiche - cogliere gli elementi strutturali che restano fissi e quelli che variano (rime baciate, alternate, incrociate) - riconoscere e produrre Attività collettiva: - lettura dei testi poetici riportati in appendice (scheda 1) - discussione: forma righe � versi gruppi di righe � strofe contenuto - richiesta: evidenziare in entrambi i testi prima i versi e poi le strofe, e le parole che rimano con colori diversi (scheda 2) - denominazione: rime baciate, alternate Verifica: - controllo: trovare gli elementi appena conosciuti in un nuovo testo poetico (scheda 3) - “sfida” cognitiva: scoprire il nuovo� la rima incrociata (schede 4-5)

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Unità 5 – schede Scheda 1

Scheda 2

FILASTROCCA PER TUTTI QUANTI

Filastrocca tutta vera , il mattino non è la sera, mezzogiorno non è mezzanotte, le uova crude non sono cotte, la frutta acerba non è matura, la cosa incerta non è sicura. La cosa sicura, sapete qual è? Che chi fa da sé fa per tre: chi fa da sé solo per uno e tante volte non fa nessuno. Se siete tutti, siete in tanti, filastrocca per tutti quanti. G. Rodari

LA RUGIADA

La luce dell’alba svela un incanto: le stelle sono cadute nel giardino e scintillano una a una. Orecchini perlati per le rose, diamanti sulle spine dei cardi, smeraldi e rubini su ogni modesto filo d’erba, brillanti infilati in ogni ragnatele. La rugiada è una meravigliosa fata. C.Broutin

FILASTROCCA PER TUTTI QUANTI

Filastrocca tutta vera , il mattino non è la sera, mezzogiorno non è mezzanotte, le uova crude non sono cotte, la frutta acerba non è matura, la cosa incerta non è sicura. La cosa sicura, sapete qual è? Che chi fa da sé fa per tre: chi fa da sé solo per uno e tante volte non fa nessuno. Se siete tutti, siete in tanti, filastrocca per tutti quanti. G. Rodari

LA RUGIADA

La luce dell’alba svela un incanto: le stelle sono cadute nel giardino e scintillano una a una. Orecchini perlati per le rose, diamanti sulle spine dei cardi, smeraldi e rubini su ogni modesto filo d’erba, brillanti infilati in ogni ragnatele. La rugiada è una meravigliosa fata. C.Broutin

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Scheda 3

La gatta Ofelia Ofelia è tutta bianca e non sembra mai stanca di correre e saltare: sembra un’onda del mare. È piccola e leggera, Ofelia, e ogni sera instancabile gioca con qualche ombra fioca. Con i suoi polpastrelli introduzione morbidi e delicati dell’elemento pigia scialli e mantelli nuovo e li trasforma in prati. E si lecca e si stira, si struscia e poi s’aggira percorrendo ogni stanza sempre a passo di danza. Ofelia è tutta bianca e non sembra mai stanca di divertirsi e sognare: forse è un’onda del mare. G. Pontremoli, Rabbia Birabbia, Nuove Edizioni Romane

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Scheda 4

Gli alunni si accorgono che le prime due rime sono uguali, cioè alternate, mentre l’ultima è diversa, sembra quasi un incrocio tra le due rime. In effetti hanno ragione e così hanno scoperto che esiste una terza rima detta INCROCIATA.

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Scheda 5

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Revisione di concetti storici: secondo biennio Unità 6 Funzioni cognitive: - controllo di sé - confrontare - raggruppare - classificare - considerare più dati simultaneamente - esplicitare verbalmente Obiettivi didattici: - confrontare le antiche civiltà del mare e dei fiumi - trovare le differenze e le somiglianze - individuare le caratteristiche geo-fisiche e socio-economiche peculiari di ogni civiltà - cogliere gli elementi strutturali che le civiltà hanno in comune Attività collettiva: - cartellini con parole-chiave riferite alle civiltà studiate (v. cartellini) - discussione: riconoscere le parole-chiave� a quale civiltà appartengono e perché Verifica: - controllo: sistemare i cartellini accanto alla civiltà a cui si riferiscono - “sfida” cognitiva: scoprire il nuovo� effettuare collegamenti, utilizzando il linguaggio specifico della disciplina

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Cartellini con parole-chiave

DOCUMENTI ORALI

DOCUMENTI SCRITTI

DOCUMENTI ICONOGRAFICI (immagini)

DOCUMENTI MATERIALI

SARCOFAGO

NILO

TIGRI

EUFRATE

SUMERI

UR, URUK, NIPPUR…

STENDARDO DI UR

EGIZI INONDAZIONE

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MUMMIA

PIRAMIDE

IMBALSAMAZIONE

CHEOPE, KEFREN, MICERINO

GIZA

SCHIAVI

FARAONE

SCRIBA

ANUBI

OSIRIDE

ISIDE

HORUS

RA

GEROGLIFICI

HAMMURABI

CODICE DI LEGGI

BABILONESI

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ASSIRI

GUERRIERI

MACCHINE DA GUERRA (ariete…)

ASSURBANIPAL

BIBLIOTECA

NINIVE

FENICI

NAVIGAZIONE

PORPORA

LEGNAME DI CEDRO

MÙRICE

BIBLO, SIDONE, TIRO

ASTARTE

COLONIE CARTAGINE

SCRITTURA ALFABETICA

CNOSSO

MINOTAURO

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SCRITTURA LINEARE A e B SCRITTURA CUNEIFORME

ISOLA

RE-MINOSSE

MAREMOTO

TORO

CRETA GRANDE DEA MADRE

NAVIGAZIONE CIVILTÀ MINOICA

COMMERCIO MARITTIMO

MESOPOTAMIA

PAPIRO CITTÀ-STATO

RAMESSE II

DIGHE e CANALI

BARATTO

MONETA

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SACRIFICI UMANI

FILO di ARIANNA

TESEO

LABIRINTO

GATTO SACRO

PARRUCCA

LIMO

MAR MEDITERRANEO

CLASSI SOCIALI

LINO

LIBANO

VELA, CHIGLIA

FONTI

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Enigmistica: secondo biennio Unità 7 Funzioni cognitive: -controllo di sé -esplorazione sistematica -osservare con attenzione -prendere simultaneamente in considerazione più dati -cogliere indizi distintivi -mettere in relazione le esperienze passate e le presenti -denominare -utilizzare riferimenti spaziali -confrontare rispetto ad un modello tenendo conto di più aspetti -fare ipotesi e anticipare -astrarre costanti, regole, leggi -rappresentare mentalmente le situazioni Obiettivi didattico/formativi: -osservare e confrontare utilizzando strategie efficaci -frenare l’impulsività -sviluppare la consapevolezza delle proprie capacità cognitive e dell’autostima -imparare a collaborare Attività collettiva e a gruppi *: -presentazione del materiale (strumento L.P.A.D., cruciverba, rebus) -anticipazione da parte dei bambini di quanto secondo loro si dovrà fare -attività consistente nella risoluzione dei giochi -discussione circa le modalità dello svolgimento dei giochi (cos’hanno fatto e come) Verifica: -verbalizzazione delle operazioni mentali entrate in gioco (chiaramente dando spazio al linguaggio dei bambini: “ho guardato bene, ho confrontato, ho tenuto nella mente com’era fatto il modello, guardavo con ordine da sinistra a destra,...) -verbalizzazione di situazioni e contesti diversi da quello del gioco in cui hanno utilizzato le stesse operazioni mentali ( a scuola, nella vita quotidiana, …) *si consiglia di leggere con attenzione il piano di lavoro redatto dall’insegnante e riportato negli allegati

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Area antropologica: secondo biennio Unità 8 Funzioni cognitive: - confronto - considerare più dati simultaneamente - elaborare - esplicitare verbalmente Obiettivi didattici: - ricordare i concetti storici studiati - ordinare sulla linea del tempo fatti ed eventi - cogliere gli elementi strutturali che le civiltà hanno in comune Attività collettiva: - brainstorming su ogni civiltà conosciuta - ricerca e discussione sui punti di collegamento fra civiltà utilizzando materiale diverso (internet, libro e quaderno di storia dello scorso anno…) - analisi dell’indice del libro di testo per formulare ipotesi sui contenuti dei capitoli Verifica: - controllo: la discussione offre una prima verifica di ciò che i bambini hanno consapevolizzato - “sfida” cognitiva: scoprire il nuovo� effettuare collegamenti, utilizzando il linguaggio specifico della disciplina