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mercoledì 24 settembre 2014 Anno 4 n 36 INTER ATALANTA [email protected] - COPIA OMAGGIO www.stadio5.it Enzo Occhiuto pag 3 Parola al Baffo CI MANCA SEMPRE QUALCOSA Il commento della bandiera interista Sandro Mazzola pag 3 Marjlja Biscegli pag 3 Severa Bisceglia pag 2 BIORITMI STATISTICHE ARTE & FOTOGRAFIA LA PARTITA PAREGGIO siamo alle solite INTER A DIGIUNO DA TRE SFIDE Marby pag 14 CHAGALL A PALAZZO REALE TRE punti a firma DODÒ Palacio e Kovacic per curare la pareggite mazzarriana IL RITORNO DEL GUERRIERO Pino Sardiello pag 4 SCOMMESSE INTER-ATALANTA- nel segno di ICARDI I PRIMI VERDETTI Marco Papetti pag 4 COMMENTO DODÒ e KOVACIC per il riscatto nerazzurro

N 36 2014 inter atalanta

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Page 1: N 36 2014 inter atalanta

mercoledì 24 settembre 2014 Anno 4 n 36

I N T E RATA L A N TA

[email protected] - COPIA OMAGGIOwww.stadio5.it

Enzo Occhiuto pag 3

P a r o l a a l B a f f oCI MANCA

SEMPREQUALCOSAIl commento dellabandiera interista

Sandro Mazzola pag 3

Marjlja Biscegli pag 3

Severa Bisceglia pag 2

BIORITMI

STATISTICHE

ARTE & FOTOGRAFIA

LA PARTITA

PAREGGIOsiamo alle solite

INTER A DIGIUNODA TRE SFIDE

Marby pag 14

CHAGALLA PALAZZO

REALE

TRE puntia firma DODÒ

Palacio e Kovacic per curare la pareggite mazzarriana

IL RITORNO DEL GUERRIERO

Pino Sardiello pag 4

SCOMMESSE

INTER-ATALANTA-nel segno

di ICARDI

I PRIMIVERDETTI

Marco Papetti pag 4

COMMENTO

DODÒ e KOVACIC per il riscatto nerazzurro

Page 2: N 36 2014 inter atalanta

mercoledì 24 settembre 2014 2

Pensiero Stupendo...

di Beppe Vigani

STADIO MEAZZA ORE 20.45

SeveraBisceglia

la partita

allenatoreWalter Mazzarri

INTER (3-5-2)

Arbitro: Andrea Gervasoni di Mantova

(4-4-1-1) ATALANTA

Handanovic;Andreolli, Ranocchia, Juan Jesus;

Sportiello;Zappacosta, Benalouane, Biava, Dramè;

Raimondi, Baselli, Carmona, Estigarribia;Moralez;

Denis

Inter Atalanta

allenatoreStefano Colantuono

probabili FORMAZIONI

Jonathan, Kovacic, M’Vila, Hernanes,Dodò;

Osvaldo, Icardi

Dopo tre giornate ecco i primi mugugni. Il cam-

bio di stagione solitamente produce effetti indesiderati. Per Walter Mazzarri soprat-tutto. Il pareggio di Palermo è stata una sberla per il morale dell’Inter che ha ridimensio-nato, per il momento, le sue ambizioni di classifica. Nulla di male ma, ora, con l’Atalan-ta non si può sbagliare, se non si vogliono critiche a pioggia. E i bergamaschi arrivano da una sconfitta casalinga con il Genoa, un passo falso che brucia parecchio. Stefano Co-lantuono difficilmente sbaglia due partite di fila, Mazzarri è avvisato. Là davanti, Juventus e Roma continuano la corsa verso il cielo, il Milan è usci-to sconfitto dalla sfida con i campioni d’Italia, ma non ridimensionato. La vera delu-sione, in questo primo scor-cio di stagione, è senza dub-bio il Napoli. Eliminato dalla Champions, zero punti nelle ultime due partite di campio-nato, non riesce a decollare. Il successo in Europa League è un brodino che difficilmen-te basta alla piazza. Il Verona ha iniziato dove ha finito: è terzo in classifica con 7 punti. I meriti di Andrea Mandorli-ni sono tanti. Fa stropicciare gli occhi l’Udinese di un altro Andrea, Stramaccioni che ha bacchettato il Napoli. E’ un campionato che non può pas-sare inosservato, soprattutto perché le milanesi sembra-no meglio rispetto la scorsa stagione. La Juventus, con la vittoria di sabato scorsa lascia aperta una striscia di dieci vit-torie in campionato (le sette di quello scorso e le tre di questo inizio), ma la Roma non mol-la. I cinque gol rifilati al CSKA Mosca hanno dimostrato la sua maturità. Tornando all’al-tro campionato (in palio il terzo posto, per intenderci), l’Inter ha il dovere di lotta-re per entrare in Champions League. Contro il Palermo si sono fatte sentire le fatiche di Coppa, se è vero che Kovacic (migliore in campo contro i rosanero) è uscito stremato dal campo e Icardi è sembra-to appesantito nelle gambe. Scuse che, però, non basta-no: in trasferta i nerazzurri sembrano troppo leggeri. Se poi l’esperienza di Nemanja Vidic è un optional (vedi il gol subito a Palermo) allora tutto diventa più difficile. Ma bisogna crederci. Mi torna in mente Paulo Coelho (nella foto): “Per credere nel proprio cammino, un guerriero non ha bisogno di dimostrare che quello dell'altro è sbagliato”.

Tra stanchezza per l’Euro-pa League, gol annullati,

errori eclatanti e decisioni a dir poco azzardate di mister Mazzarri, l’Inter ha fatto an-cora una volta la sua pessima partita deludendo le più rosee aspettative. Il risultato più giusto, domenica al Barbe-ra, sarebbe stato 2-1, vittoria per i rosanero ovviamente. E’ bastato l’errore dell’ex United, umano oltretutto, per man-dare in bambola i nerazzurri che recuperano grazie all’or-mai insostituibile Kovacic. Proprio perché insostituibile il croato, Mazzarri ha pensa-to bene di sostiturlo, in effetti perché tenere in campo l’uni-co uomo che da l’anima per un gol e corre per tutti i no-vanta minuti? Sbagliata l’inte-ra partita. L’esame di maturità è fallito ancora una volta. Pos-

DELUDE L’INTER

Continua la pareggite mazzarrianasiamo discutere per settimane dei due gol annullati all’Inter a Palermo, ma il risultato non cambia, i nerazzurri manca-no sempre nelle partite utili a muovere la classifica. Premes-so che la classe arbitrale in campo ha pochi secondi per decidere, la moviola emette i suoi verdetti: il primo gol

non andava annullato, D’Am-brosio in fuorigioco non par-tecipa all’azione né disturba gli avversari in marcatura su Vidic; neppure il gol di Icardi andava annullato. Ricomincia il festival degli errori a danno dei nerazzurri, ma la musica non cambia: è l’Inter che deve faticare per portare a casa

il risultato. Oggi a San Siro il risultato è quasi scontato: l’Atalanta non regalerà nulla e soprattutto deve riscattare la sconfitta in casa rimediata con la Fiorentina. Con tutto il rispetto per il Palermo, gli uomini di Colantuono sono altra cosa e soprattutto cari-chi delle ultime vittorie rac-

colte a San Siro, i bergamaschi non perdono a Milano dal 24 aprile 2010 (un pareggio e due successi consecutivi). In considerazione dei tanti im-pegni tra campionato ed Eu-ropa League, Walter Mazzar-ri sarà impegnato a studiare come distribuire le energie e gli uomini. Sicuramente in

campo vedremo Jonathan, Dodò e Hernanes, finalmente titolare dovrebbe partire Ro-drigo Palacio, alla sua prima partita stagionale, pochi mi-nuti al Barbera sono stati uti-li solo a riscaldare i muscoli, probabilmente in sostituzio-ne di Osvaldo. In difesa bel match tra Andreolli e Cam-pagnaro, altra prima uscita ufficiale sarà quella di Vidic al Meazza che aveva saltato sia l’incontro con lo Stjarnan che quello con il Sassuolo perché squalificato. L’Atalan-ta, amareggiata dalla scon-fitta in casa con la Fiorenti-na, arriva decisa al riscatto.

Page 3: N 36 2014 inter atalanta

3mercoledì 24 settembre 2014

EnzoOcchiuto

bioritmi

SandroMazzola

MarjljaBisceglia

statistiche

Le statistiche sentenzia-no a favore dei neraz-

zurri di Walter Mazzarri, non certo per merito del tecnico toscano che ha

dominata per 3-1 sotto la guida di Josè Mourinho, apre le marcature l’Atalanta al 5’ con Tiribocchi, a recu-perare le sorti inferiste ci pensano al 24’ l’argentino Diego Milito, al 35’ Mariga e chiude al 78’ Chivu. L’ul-timo pareggio, invece, risa-le alla stagione 2011-2012 finita a reti inviolate. La vit-

INTER A DIGIUNODA TRE SFIDE

contribuito ad abbassare la media portando a casa il 100% degli insuccessi con una partita disputata e una sconfitta incassata: 23 marzo 2014 persa per 1-2: per l’Atalanta firma la doppietta Bonaventura al 35’ e al 90’ il gol bandiera degli uomini di Mazzarri è siglato da Icardi al 36’ per il momentaneo pareggio. I precedenti di Inter-Atalan-ta in Serie A e Coppe dan-no un totale di 106 partite disputate: 57 le vittorie per l’Inter, 27 i pareggi e 22 le sconfitte. Ben 6 i match in Coppa Italia (4-1, 1-1, 1-2, 2-0, 3-1 e 3-0), uno solo in Coppa UEFA (2-0 grazie alle reti di Aldo Serena al 60’ e Matthaeus al 63’ nel-la stagione 90-91). L’ultima vittoria della Beneama-ta risale al 24 aprile 2010, campionato 2009-2010,

toria più colorita della Be-neamata porta la data del 25 marzo 1990, 30° gior-nata del campionato 89-90, il condottiere è Giovanni Trapattoni, ben 7 i gol se-gnato contro i 2 incassati: apre le marcature Beppe Bergomi al 6’, raddoppia Matthaeus al 9’, ancora per l’Inter vanno in gol Beppe Baresi al 24’ e Nicola Berti al 27’, c’è spazio anche per l’autorete di Riccardo Ferri al 46’. A riportare il buo-numore in campo ci pensa Klinsmann con una dop-pietta (gol al 63’ e su rigore al 70’), chiude i giochi il gol del bergamasco Nicolini. Da segnalare una piccola curiosità: l’Inter negli ulti-mi 16 incontri casalinghi di campionato disputati contro l’Atalanta non è ri-uscita ad andare in rete in una sola delle partite.

Diego Milito

Punto perso o punto guada-gnato a Palermo? Il dubbio

mi viene quando penso al gol annullato ai siciliani in dirittura d’arrivo. Oppure, al contrario, quando rivedo la rete di Icardi messa a segno con Sorrentino fuori causa. Insomma, a Paler-mo diciamo che il pareggio ci stava tutto, però dopo la goleada col Sassuolo tutti ci aspettavamo

CI MANCA SEMPRE QUALCOSAun’Inter con maggior mordente. Si gira pagina subito perchè que-sta sera a San Siro scende l’Ata-lanta, squadra piuttosto ostica per noi in particolare modo in questi ultimi anni, I bergamaschi avranno il dente avvelenato per la sconfitta interna con la Fioren-tina e sicuramente venderanno cara la pelle. Per vincere l’Inter non dovrà sbagliare nulla perchè il minimo errore potrebbe costa-re caro. Dando un’occhiata alla

classifica vedo che non è cam-biato nulla o quasi rispetto alla scorsa stagione. La Juventus è al comando delle operazioni con la Roma e noi siamo in ritardo di quattro punti. Di conseguenza non possiamo fallire l’obiettivo questa sera perchè un altro pic-colo passo falso potrebbe essere letale, dal momento che la Ju-ventus in casa oggi avrà di fron-te il Cesena, ottima formazione, però senza dubbio con dei limi-

ti rispetto all’undici di Allegri. Questo quarto turno, in pratica, dovrebbe essere, anche se mi di-spiace, favorevole alla Juventus dal momento che la Roma sarà impegnata in trasferta a Parma contro un’avversaria che arriva da un bel risultato ottenuto in rimonta a Verona col Chievo. Si-curamente ci sarà da divertirsi al Bentegodi dove l’Hellas affronte-rà il Genoa. La squadra di Man-dorlini è terza in classifica grazie al successo conquistato col Tori-no e farà di tutto per confermar-si rivelazione del campionato. Il Genoa con la Lazio ha colpito nei minuti finali ma i rossoblu hanno confermato, grazie anche a Gasperini, di possedere quel-le qualità per far bene in questa stagione. Pinilla è stato bravo e mi meraviglio perchè non sia mai riuscito a giocare con l’Inter dal momento che c’erano state le possibilità. Momento diffi-cile invece per il Napoli finito ancora al tappeto con l’Udinese dopo il capitombolo casalingo col Chievo. Col Palermo non sarà facile, anche perchè i sici-liani contro l’Inter hanno dimo-strato di essere in ottima salute.

L’Inter, memore della pesante sconfitta su-

bita in casa dall’Atalanta nel precedente campio-nato, questa volta tenta la rivincita e pregusta la vit-toria consapevole di ave-re dalla sua i bioritmi più favorevoli della squadra bergamasca. Infatti l’anali-si eseguita sui bioritmi dei singoli giocatori mette in evidenza un maggior sta-to di benessere psicofisico di 5.97 dell’Inter, contro la compagine allenata da Ste-fano Colantuono con 5.85

I TRE PUNTI PORTERANNO LA FIRMA DI DODÒ(quoziente medio). Secon-do questa lettura bioritmi-ca, i nerazzurri di Milano, dovrebbero essere avantag-giati ed avere quindi più possibilità di vittoria ri-spetto ai nerazzurri di Ber-gamo. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, i padro-ni di casa risultano, dal punto di vista emozionale, maggiormente stimolati agonisticamente con 6.09 rispetto alla squadra ospite che ha un quoziente di 5,86 (sotto la media). In parti-

colare citiamo Dodo 6.49, Osvaldo 6.39, Guarin 6.45 e Kusmanovic 6.49 contro Estigarribia 6.45 e Gomez 6.22. Gli atalantini risulta-no leggermente più dotati fisicamente con 5.93 contro 5.90 dei milanesi. I più in forma risultano Sportiello, Drame e Del Grosso 6.47 e Carmona 6.37 mentre tra gli interisti segnaliamo Pa-lacio 6,49, Nagatomo 6.44 e Guarin 6.32. Sul fronte delle energie intellettive e intuittive l’Inter risulta più perspicace ed intrapren-

dente con 5.95 contro 5.88 degli avversari. I più incisi-vi risulterebbero Jonathan 6.50, Dodo, D’Ambrosio e Nagatomo 6.49 contro Car-mona 6.46, Morales 6.45 e D’Alessandro 6.49. Ovvia-mente i valori totali espressi sono legati alle formazioni ipotizzate dai due allena-tori durante la settimana.

Page 4: N 36 2014 inter atalanta

mercoledì 24 settembre 2014 4

GiovanniLabanca

gli ospiti

Una Dea per il pathos della Beneamata

PinoSardiello

Dopo il pari di Palermo al Meazza c’è la scivolosa DeaINTER-ATALANTA NEL SEGNO DI ICARDI

MarcoPapetti

riflessioni

scommesse

L’Inter di Mazzarri, dopo il pareggio con molte ombre

e poche luci di Palermo, si ri-presenta a San Siro per affron-tare l’Atalanta di Colantuono, reduce dalla sconfitta interna contro la Fiorentina ma che ha dato l’impressione di essere una formazione tosta, in grado di mettere sotto qualsiasi avversa-rio. La Dea arriverà comunque in una situazione di classifica buona e cercherà di tornare a far punti contando sul ritorno al gol in tempi rapidi di Denis, dal momento magico, anche se sfortunato (due pali con la viola) di Boakye e la scoperta in por-ta Sportiello. Il tecnico interista adotterà un turnover ragionato, figlio del quarto impegno con-secutivo giocato ogni tre giorni con davanti altre 4 gare a ritmi forsennati. A Palermo è mancato Mauro Icardi che, invece, a San Siro pare trasformarsi: ecco dun-que servita su un piatto d’argen-to la giocata più interessante sul match, ovvero l’opzione dell’ex Sampdoria come ‘Primo Marca-tore’ offerto intorno al 4,50. Più staccati Osvaldo (5,50), Guarin (6,5) e Kovacic (7,00), mentre tra i nerazzurri di Bergamo i più gettonati risultano essere Boakye (7,00) e Denis (7,5). Per il risul-tato della gara da non farsi sfug-gire l’1+Gol in lavagna a 2,90.

Per i più tecnologici ricordatevi che attraverso il vostro Iphone, Smarthpone o Tablet potete sca-ricare le applicazioni di diversi Concessionari di Gioco che vi permetteranno di scommettere live sull’evento. Il divertimento è assicurato ma ricordatevi di GIOCARE CON RESPONSA-BILITA’. Infine uno sguardo alle altre sfide del mercoledì dedica-to al turno infrasettimanale: al San Paolo il Palermo fa visita ad un Napoli in crisi di risultati che

non può più permettersi passi falsi: l’Over 2,5 a 1,75 è una gio-cata da prendere al volo. Altro Over 2,5 a Torino dove la Juven-tus ospita il Cesena (quota 1,50), ma anche a Parma, dove la Roma di Garcia sfida il Parma di Cassa-no (1,80). Attenzione infine alla sfida di domani dell’Olimpico di Roma tra Lazio e Udinese con la possibilità, mica tanto remota, di un pareggio con gol: gioca-ta X+Gol molto interessante e offerta a 4,30. In bocca al lupo

Se c’è una squadra tra tut-te quelle del campionato

italiano che ha sempre avu-to poca paura di scendere a San Siro ed affrontare le mi-lanesi a viso aperto, questa è

sata tanto agevolmente. Il campionato va così e quel-lo spirito combattiero di un tempo sembra scalfito poco da uno scivolone che, in fin dei conti, ci può stare, se poi tutto servirà da lezione per raggiungere il traguardo mi-nino sindacale della salvezza agevolmente alla loro portata. Di fronte, però, c’è l’Inter che, vista a Palermo, ha dimostra-to di dimenticare quello che aveva fatto la settimana pri-ma e riprende a cincischiare sotto le sferzate palermita-ne. E’ la squadra che soffre di una Mazzarrite cronica e cercherà il riscatto proprio contro gli atalantini, che per bocca del mister mandano un

messaggio chiaro agli emuli nerazzurri. “Non dimentica-te quello che siamo stati nel passato. Venderemo cara la pelle e certamente non siamo disposti a fare la fine del Sas-suolo, perché noi le racchette le abbiamo lasciate a casa e non giocheremo a tennis, ma ad un calcio che vi sorprende-rà”. Più chiaro di così non si può essere. Un avvertimen-to all’Inter arriva anche dai supportes atalantini, quelli che tanti anni fa con il loro atteggiamento poco educato, provocarono il lancio del fa-moso motorino ad opera di alcuni deficienti interisti. Noi vorremmo venire a San Siro in santa pace e tifare per la

nostra squadra, se ce lo per-metteranno. I tempi sono ab-bastanza maturi per abbattere certi vecchi steccati anche nei confronti della tifoseria in-terista che ci ospita. Faremo i bravi, molto più di prima”. Se la Dea ha plasmato anche i tifosi in questa maniera, avrà una ragione in più per veni-re a San Siro, non solo per misurare la febbre ai treme-bondi interisti, ma ricevere anche un accoglienza diversa.

l’Atalanta. Gli Orobici della squadra di collegiali, quelli che la fondarono ispirandosi alla Dea Atalanta, appunto, hanno sempre costituito un duro banco di prova per tutti.

Stasera, nella prima notte au-tunnale di san Siro vengono, però, da una brutta sconfit-ta casalinga, anche se patita dalla Fiorentina che, in altre occasioni non sarebbe pas-

La partita di questa sera tra Inter e Atalanta rap-

presenta già un incontro verità per la squadra mila-nese. Due pareggi e 1 vit-toria dopo 3 giornate è un bottino sufficiente ma non entusiasmante per Thohir e la sua continua ricerca di sponsorizzazioni per rimpinguare il bilancio. Diciamo che il cammino è iniziato senza tonfi cla-morosi (vedi il Napoli) che mettono in discussione tut-ti: dal mister alla campagna acquisti alla dirigenza della società. L’inizio di stagione d’altro canto non è stato neanche scoppiettante in termini di punti conqui-stati ma sicuramente in gol realizzati. Siamo a 8 gol in 3 partite con i nostri attac-canti Osvaldo e Icardi in testa alla classifica capo-cannonieri e solo un gol subito, più per una distra-zione individuale che per un errore collettivo della difesa. Data la premessa si capisce come la partita di questa sera sia molto deli-cata per valutare come pro-

I PRIMI VERDETTIseguirà la stagione: “pareg-gite” e mal di pancia vari da una parte o un campionato al vertice pronti ad appro-fittare di eventuali passi falsi di Roma e Juventus. L’Atalanta non ha più Bo-naventura che lo scorso anno ci fece due gol e per-mise agli orobici di portare a casa i 3 punti mentre l’In-ter scenderà in campo più

compatta, consapevole che vincere significa mante-nere il contatto con le mi-gliori per poi giocare do-menica ancora in casa con il Cagliari e infilare un fi-lotto di vittorie. Ma andia-mo con ordine, un passo alla volta come predica da sempre Mazzarri e incame-riamo i punti che servono per guardare tutti dall’alto!

Page 5: N 36 2014 inter atalanta

5mercoledì 24 settembre 2014

Guarin un campione ritrovato...Ora ama l’Inter Luigi Rubino

protagonista

L’Inter sembra aver ritrovato Guarin.

Spesso criticato per le sue prestazioni altalenanti, il colombiano non si può dire che non ami la ma-glia nerazzurra. Sul pun-to di essere ceduto nelle ultima sessione di mer-cato alla odiata Juventus, Fredy ha iniziato questo campionato con uno spi-rito diverso rispetto al passato. Mazzarri crede in lui. Il giocatore lo ha capito e quando scende in campo la sua volontà di spaccare il mondo o meglio le difese è tanta che spesso le ciambelle non riescono con il buco. Importante comunque proseguire nella giusta direzione. E’ vero che nell’ultima gara dispu-tata contro il Palermo, il giocatore non ha fornito

una prestazione super, ma le manovre nerazzur-re di una certa pericolo-sità sono partite proprio dai suoi piedi. Segno evi-dente di una volontà che

certamente non manca ad un centrocampista, che fa della combattivi-tà la sua arma migliore. Contro il Sassuolo, nella prima gara disputata da-

vanti al proprio pubblico, il Guaro, entrato a partita in corso, ha soddisfatto il palato fino del popo-lo nerazzurro. Un assist a Osvaldo e un gol sono le cose migliore che ogni tifoso aspetta da un cen-trocampista di qualità dotato di potenza fisica, velocità e tecnica, capa-ce di bucare le difese av-versarie con tiri da lunga distanza. Fredy, in questo inizio di campionato è comunque felice. Un cer-ta emozione, il calciatore l’ha certamente provata quando Mazzarri ha af-fidato a lui, nella gara di Europa League contro il Dniepro, la fascia di ca-pitano, portata con van-to da tanti campioni del passato; tra i più recenti ricordiamo il compianto Facchetti, Mazzola e l’in-tramontabile Zanetti, ul-tima dinastia di un cam-pione indiscusso e forse

unico nel calcio di oggi. Fredy aspetta ora fidu-cioso la gara interna con l’Atalanta. Forse contro i bergamaschi, il giocato-re colombiano potrebbe partire dalla panchina, ma poco importa, anche perché la maglia neraz-

zurra, quella dell’Inter va sempre conquistata ed onorata con gran-de impegno e sacrifi-cio. Parola di Guarin…

Page 6: N 36 2014 inter atalanta

mercoledì 24 settembre 2014 6

AlessandraCaronni

l’ospite IN TESTA SOLO UNA IDEAL’armata nerazzurra di Rolando BianchiRolando Bianchi na-

sce nel bergamasco,

anche calcisticamente

parlando. Entra nel set-

tore giovanile nerazzur-

ro nel 1993 percorren-

do tutti gli step fino alla

prima squadra. L’esordio

in Serie A , lanciato da

Giovanni Vavassori nel-

la stagione 2000-2001,

è contro la Juventus, in-

contro perso a Torino

per 2-1, questa resterà

l’unica presenza in quella

stagione vissuta per die-

ci minuti. Resterà con i

bergamaschi fino al 2004

totalizzando 20 presenze

e nessun gol segnato. Il

campionato 2004-2005

gioca, in comprorietà,

con la maglia rossoblu

del Cagliari, in 39 in-

contri disputati segnò

4 gol. Il 28 giugno 2005

l’Atalanta riscatta il cal-

ciatore per 1,8 milioni

di euro cedendolo suc-

cessivamente, sempre in

compartecipazione, alla

Reggina che fu coinvolta

nella vicenda Calciopoli.

Nonostante gli 11 punti

di penalizzazione com-

minati dalla giustizia

sportiva, la Reggina riesci

a salvarsi anche grazie ai

suoi gol (18 in 37 partite)

e, udite udite, l’allora tec-

nico degli amaranto era

proprio Walter Mazzarri.

Rolando Bianchi non si

fa mancare neppure l’e-

sperienza d’oltre Manica.

Nel 2007 viene acquista-

to per 13 milioni di euro dal

Manchester City allenato da

Sven Goran Eriksson. Con

gli inglesi segna al debutto

contro il West Ham. L’espe-

rienza anglosassone dura

19 partite e 4 gol. Nel 2008

il bergamasco viene rimesso

sul mercato e parte alla vota

di Roma per indossare i co-

lori laziali con un contratto

di 1,5 milioni di euro all’an-

no per quattro anni. Il 23

agosto 2008 viene acquistato

dal Torino per poco meno

di 7 milioni di euro con un

Chi è ...Rolando Bianchi nasce a Lovere il 15 febbraio 1983 e cre-sce nel bergamasco, precisamente ad Albano Sant’Ales-sandro. Dal maggio 2007 è anche cittadino onorario della città di Reggio Calabria.

compenso di 1,2 milioni a sta-

gione per cinque anni. Dopo

cinque anni a Torino, nel club

granata occupa la decima posi-

zione nella classifica dei miglio-

ri marcatori del club, si ritrova

svincolato a parametro zero e,

dopo la parentesi con il Bologna

(28 presenze e 3 reti segnate), il

5 agosto 2014 torna ad indos-

sare, in prestito dal Bologna, la

maglia dell’Atalanta dove trova

anche una vecchia conoscen-

za, Stefano Colantuono, allo-

ra allenatore del suo Torino.

Page 7: N 36 2014 inter atalanta

7mercoledì 24 settembre 2014

GiovanniLabanca

vita di clubIl 13 settembre ha avuto luo-go la Terza edizione del Torneo dedicato a Giancarlo Bellotti, fondatore del Club San Pietro Neroazzurra di Seveso. Ampia è

Inter Club SEVESOstata la partecipazione del pub-blico e molto qualificata la rap-presentanza di altri Inter Club, che hanno voluto onorare la memoria di Bellotti. Al torneo hanno partecipato le squadre dell’Inter Club Seveso , dell’In-ter Club Gallo d’Oro Seregno e

delle associazioni Rete Speranza (legata a progetti in Brasile) e LA PRE’VOYANCE (legata ad ini-ziative e progetti in africa) di cui il Bellotti ne era uno dei fondato-ri. L’Inter Club Gallo d’Oro di Se-regno si è aggiudicato il Torneo, gen organizzato, come sempre.

PRESIDENTE Franca Pogliani Bellotti VICE PRESIDENTE Emanuele Viscardi “Lele”Giuseppe Teodori “Teo” SEGRETARIA Rossella Spimpolo

DIRETTIVO DEL CLUB TESORIERE Laura Cattaneo CONSIGLIERI Luisa Collodel “anima del Club, pilastro fondamentale, animatri-ce delle serate.....” Ernesto Spimpolo “Tino”Adriano VaghiMichele Capezzera

Tiziana MeliPiergaetano MottaAntonella RattiMarco SediniAlberto VaghiPaolo Villa “Bala”Fausto RavelliFabio BonatoMatteo Vergani

Gli anni del Club sono trenta, festeggiati in

maniera memorabile in un rinomato grande al-bergo alle falde del Polli-no. A Francavilla, ridente cittadina adagiata sul Sin-ni, il vecchio fiume Siris,

INTER CLUB FRANCAVILLA SUL SINNI

nella Lucania più antica, però, vige una tradizione che il luogo asseconda e la volontà dei soci la mette a disposizione: vedere la prima partita di campio-nato non nella solita sede del Club, che ben si presta anche a feste varie, ma tra i boschi rigogliosi del Fri-da, in pieno Parco Nazio-nale. Parabolica e grande televisione montati su un apposito mezzo e, in attesa

che le squadre scendano in campo, gli specialisti soci si apprestano a preparare un bel banchetto perché gli eventi siano favorevoli alla Beneamata. Camillo Mangieri, presidente e Vi-taliano Fanelli, segretario

fac -totum, spiegano così il rituale tra gli elfi che, di nascosto, osservano ciò che accade. “ Abbiamo scelto di trasformare in gita in campagna un avvenimento sportivo, visto che il tempo è ancora clemente e porta-re con noi anche le famiglie per unire amore coniugale e patriottico, inteso come amore per la squadra. Il pranzo si prepara con ma-estria, la stessa che si pre-

tendete da Mazzarri e dai suoi giovani tornati baldi e spavaldi, almeno a giudica-re da quanto visto contro il

Sassuolo. “Quest’anno non ammettiamo mezze misu-re. Vogliamo, anzi, preten-diamo il massimo e non sopporteremo sottintesi. Si deve puntare più in alto possibile e convincere, ol-tre che vincere”. E di Thohir che giudizio date, come presidente? “Il più positi-vo possibile, perché ha ri-creato una società snella e retta da competenti che, al primo sgarro, conosceran-

no l’uscio di Corso Vittorio Emanuele nove. Non è uno sprovveduto e lo dimostre-rà con il tempo. Fiducia piena ed incondizionata. La giornata si chiude con i

ringraziamenti per la visita ed i complimenti da girare a Stadio5, il cui staff al com-pleto è atteso da queste par-ti, una delle più belle della Terra della luce, proprio da

dove Spartacus ha mosso la ribellione degli schia-vi contro Roma, più volte malmenata, militarmen-te, dall’esercito dei primi Lucani, alleati con i Bruzi.

Page 8: N 36 2014 inter atalanta

mercoledì 24 settembre 2014 8

FioreMarro

giù al nordForza Napoli e forza Palermo a beneficio dello straniero

LauraTangari

campionato FUGA BUONA PER JUVE E ROMA?

Talvolta la mente ama vo-lare, a me capita di fanta-

sticare e pensare di trovarmi ancora nello Stato delle Due Sicilie, immaginando per esempio che a  Garibaldi, che ebbe il compito di venire ad occupare le nostre contrade, andò male e fu cacciato nel Volturno. Cosa sarebbe suc-cesso, cosa saremo stati ades-so noi che siamo considerati i terroni di questa nazione tal-volta indicati come un peso? Così capita di immaginare ancora lo Stato che fu ricco, prospero e all’avanguardia fino all’aggressione savoiar-da di metà ottocento, fanta-sticando  anche nello sport un target tutto nostrano, con la bandiera gigliata al posto del tricolore, avremo potuto udire l’inno di Paisiello e non quello di italiota di Mameli

guidando la nostra Pietrarsa S.W. o la Mongiana T.D. Ber-lina,  titirando soldi nelle ban-che duosiciliane, usufruendo di assicurazioni autoctone, avremmo avuto un campiona-to di calcio tutto nostro, dove ad essere chiamati “terroni” e senza la cattiveria di adesso nel dirlo, non saremmo sta-ti noi di Caserta o quelli di Teramo ma semplicemente i nostri di Comiso o di Brin-disi. Ci saremo certo persi: “ Passaportoli”, “Moggiopoli” e magari i tanti e ripetuti mo-menti di “Scommettopoli” e  sinceramente li avremo per-si molto volentieri. Avremo avuto modo di evitare magari assalti e ingiurie che bene che vanno si riducono al “Benve-nuti in Italia ma lavatevi” per non dimenticare le varie vol-te che si inneggia all’eruzione

del Vesuvio o dell’Etna o agli oltraggi contro San Genna-ro o ancora sulle accuse del nostro problema dei rifiu-ti come che Impregilo fosse un’azienda di Casoria e non una holding potente del nord italico. Certo avremo avuto forse meno spessore europeo e mondiale e non avremo mai potuto vantare Coppe del Mondo, anche se l’ultima vinta dall’Italia portava un marchio abbastanza duosici-liano con i vari  Cannavaro, Gattuso, Materazzi, Iaquinta, Barone, Oddo  e Perrotta. Mi chiedo spesso come mai in Gran Bretagna ci sono i vari campionati, come quello di Scozia e di Irlanda e comples-

sivamente parliamo di 10 mi-lioni di abitanti mentre nell’ex regno delle Due Sicilie dove siamo oltre 14 milioni senza elencare quelli nati al nord di seconda e terza generazione,  questo non è potuto mai ac-cadere, magari ci saremo così risparmiati tante offese gratu-ite, come con la morte di Ciro Esposito, avremo avuto modo di evitare sanzioni o far fare  leggi specifiche contro il tifo razzista. Sarebbe stato bello si credo proprio di si. Ma siamo in Italia e facciamo la parte dei gallesi nel campionato inglese, siamo lo Swansea o il Cardiff, tra alti e bassi, tra posti d’onore o discesa agli in-feri della seconda serie o serie

B come meglio ci piace dire.Si il Napoli ha vinto due volte il campionato italiano certo, ma quando è successo? Quando c’era Lui, El Pibe, Dieguito, el 10, Diego Armando Marado-na il migliore di tutti i tempi  ed è stato credo solo per que-sto che è accaduto di vincere.Mercoledì 24 settembre 2014 c’è il derby delle Due Sicilie, Napoli – Palermo le antiche capitali rese sperdute pro-vince di una Nazione ma-trigna che ha sempre e solo tolto, nella società civile e nello sport. Forza Napo-li e forza Palermo per una notte fratelli contro fratelli a beneficio dello straniero.

Il MIlan ci ha provato. Ma alla fine la Juventus ha col-

pito duro con Tevez confer-mando che, con Conte o Al-legri, la squadra più forte del campionato è sempre lei mal-grado qualche critica piovu-tale addosso dopo la risicata vittoria in Champions League con gli svedesi del Malmoe. Pippo Inzaghi, insomma, non ce l’ha fatta a regalare al po-polo rossonero una vittoria con i bianconeri che avrebbe potuto spalancare le porte del paradiso per un testa te-sta con la Roma che ancora una volta senza faticare mol-to ha incamerato i tre punti liquidando all’Olimpico il Cagliari nel giro di un quarto d’ora. Roma e Juventus, come voleva il copione, sono già in fuga e stasera, soprattutto la Vecchia Signora, potrebbe-

ro incrementare il vantaggio dal momento che la squadra di Allegri ospiterà a Torino il Cesena e che quella di Rudi Garcia scenderà al Tardini affrontando un Parma si ga-sato dal successo con Chie-vo ma anche con una difesa colabrodo visti gli otto gol incassati in tre partite. Alle spalle delle due capolista c’è il sorprendente Verona di Man-dorlini andato a rovinare la serata ai granata di Ventura nel posticipo di domenica. I veneti riceveranno un Genoa su di giri per aver battuto in extremis la Lazio e per loro non sarà un compito faci-le conquistare l’intera posta. Prova del fuoco invece per il Napoli battuto a Udine dalla squadra di Stramaccioni che al San Paolo ospiterà il Pa-lermo reduci dall’ottimo pa-reggio conquistato con l’Inter

Alessandro Florenzi

alla Favorita. Benitez non parla di crisi ma due sconfitte consecuti-ve in due turni di campionato col Chievo e l’Udinese sono sicura-mente un campanello d’allarme. Per l’Inter test difficile a San Siro contro un’Atalanta dal dente av-velenato con la Fiorentina. men-tre la Viola in gran spolvero dovrà

vedersela la Franchi col Sassuolo pronto a battersi fino in fondo per tranquillizzare la tifoseria dopo il pareggio con la Sampdoria. Blu-cerchiati alla ricerca del secon-do successo a Marassi col Chievo Verona. Un occhio alla Lazio, in-fine, che riceve l’Udinese lanciata verso i piani alti della classifica.

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LuigiSada

estero

Sembrava tutto okay per il Manchester

United dopo il 4-0 al QPR e l’arrivo di Falcao e Di Maria. Invece, ecco un altro patatrac col mo-desto Leicester che, sot-to di due gol non solo li

CROLLO DELLO UNITED

IL LEICESTER ASFALTA VAN GAAL

rato le valigie per l’addio. In Premier League, infat-ti, non ci si annoia mai. Basta vedere cose è suc-cesso nel match clou di Manchester dove il City in extremis ha acciuffato il pareggio col Chelsea

prese pure in Bundesliga dove il Bayern Monaco fa fatica ad ingranare pa-reggiando con l’Ambur-go. Nella giornata dove si è segnato poco è da registrare la sconfitta del Borussia Dortmund a

il passo falso di Bilbao con la Real Sociedad e strapazza con otto gol (3 di Ronaldo) a La Coruna i galiziani del Deportivo. Vince anche il Barcellona con una cinquina al Le-vante mentre i campio-ni in carica dell’Atletico

Madrid non vanno oltre il pareggio a Luis Calde-ron col Celta Vigo. Bene il Granada col suo terzo posto, In Francia delude ancora il Psg fermato a Parigi sull’1-1 dal Lione. Ne approfitta il Marsi-glia 3-0 al Rennes per

balzare al comando della classifica col Bordeaux e il Saint’Etienne, il primo grazie al successo con l’Evian, il secondo con la vittoria di misura di Lens.

rimonta alla grande, ma poco dopo stende con una cinquina il povero De Gea mandando su tutte le furie Van Gaal che con Giggs già pregu-stava la vittoria. Insom-ma, ancora una volta lo United fa cilecca boc-ciando il tecnico olan-dese al quale la dirigenza milionaria, considerate le spese pazze per i nuovi acquisti, gli ha già prepa-

passato in vantaggio con un gol di Schurrle. La giornata molto pirotec-nica ha registrato anche la sconfitta del Liverpool a Londra col West Ham mentre l’ex rivelazione Swansea crolla di fronte ai propri tifosi perdendo con il Southampton ora in terza posizione in clas-sifica. Bene l’Arsenal che batte l’Aston Villa a Bir-mingham per 0-3. Sor-

Magonza col Mainz per 2-0 con i biancorossi di Hjulmand che si piazza-no con prepotenza nei piani alti della classifica insieme al Leverkusen fermato dal Wolsfburg con un clamoroso poker. In paradiso viaggia an-che il neo promosso Pa-derborn che prosegue la sua serie positiva. In Spa-gna il Real Madrid spe-gne tutte le critiche dopo

Tutto deciso, Euro 2020 coinvolgerà

la città di Roma tra le 13 città ospitanti. Alcune gare degli Eu-ropei, per la precisio-ne tre gare di girone e una partita dei quarti di finale, saranno di-sputate nella nostra Capitale, uno stimo-lo in più per Conte e i suoi ragazzi: “La scelta della UEFA rappresen-ta un prezioso ricono-scimento per il calcio italiano, un’occasione di crescita e una ve-

GLI EUROPEI 2020 ANCHE A ROMAtrina importante per tutto il nostro movi-mento. Il mio lavoro da Ct e da responsa-bile delle Nazionali giovanili non può che essere orientato anche al futuro, con l’obietti-vo di valorizzare quei ragazzi che un domani potrebbero essere tra i protagonisti di EURO 2020. L’opportunità di giocare in casa alcu-ne gare dell’Europeo fornirà certamente a tutti stimoli e motiva-zioni supplementari”.

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arteefotografia

Marby

“Chagall, una retrospettiva 1908-1985” Palazzo Reale Milano (giovedì e sabato 9.30-22.30)

In programma fino al 1°febbraio 2015

www.mostrachagall.it

CHAGALL, IL CANTASTORIE

La più grande retrospettiva dell’artista a Palazzo Reale

La mostra di Marc Chagall, promossa dal

comune di Milano-Cultu-ra a Palazzo Reale, è la più grande retrospettiva degli ultimi 50 anni mai dedicata in Italia all’arti-sta russo. Sono oltre 200 i dipinti, dal 1908, data in cui Chagall dipinse le pri-me opere fino alle ultime, quasi monumentali degli anni ‘80.I visitatori potranno am-mirare il percorso uma-no e stilistico dell’artista anche attraverso capola-vori inediti provenienti dai maggiori musei del mondo come il MoMa, il Metropolitan Museum

di New York, la National Gallery di Washington, il Museo Nazionale Russo, il Centre Pompidou e le collezioni private e pub-bliche che hanno genero-samente collaborato all’e-vento.La mostra si articola in varie sezioni con un per-corso cronologico che va dagli esordi dell’artista in Russia, alla sua per-

manenza a Parigi, fino al definitivo abbando-no dalla propria patria per rifugiarsi in Ameri-ca, durante il nazismo e,

successivamente, la scelta definitiva di stabilirsi in Costa Azzurra.L’artista è nato a Vitebsk, città dell’Impero Russo in una famiglia contadina di religione ebraica di umili origini e di costumi tradi-zionali. Si trasferisce pre-sto a San Pietroburgo per studiare arte e alla fine dell’anno per conoscere Léon Bakst, noto pittore e

illustratore russo.Nel 1911 si trasferisce a Parigi ed entra in contat-to con i poeti e gli artisti più rivoluzionari dell’arte

moderna. Il poeta Guil-laume Apollinaire lo pre-senta a noti mecenati e mercanti d’arte e lo invi-ta a partecipare al salone autunnale tedesco che lo vedrà protagonista per la sua prima mostra per-sonale nella redazione di “Der Sturm” a Berlino.Dopo questo esordio, l’ar-tista ritorna in Russia e si sposa con la sua amatis-

sima Bella Rosenfeld e nel 1917, partecipa alla Rivo-luzione di Ottobre, per cui è nominato Commissario del popolo per le Belle Arti

e direttore dell’Accademia di Vitebsk. Il nuovo gover-no rivoluzionario apprez-za la sua opera ma l’arti-sta subirà gli attacchi dei suoi stessi colleghi, come il noto artista Malevic, per cui lascerà l’incarico, come direttore della stes-sa accademia pochi anni dopo. Ritorna in Francia.Ma è durante la persecu-zione nazista che parte per l’America nel 1941, dopo la morte della mo-glie, per stabilirsi a Saint Paul de Vence, in Costa Azzurra, e per risposar-si con Vava Brodskij nel 1951. Il suo intenso lavo-ro creativo non sarà solo quello di pittore ma anche quello di ceramista e illu-stratore di fiabe. Per que-sto motivo Marc Chagall può annoverarsi il diritto di essere artista a tutto campo non solo nella tec-nica espositiva, ma anche per aver affrontato tecni-che e linguaggi diversi pur rimanendo ancorato alla tradizione della cultura russo-ebraica.E’ un artista gioioso e al

tempo stesso drammatico. Le sue opere contengono la simbologia della sua terra che si esprime con la rappresentazione degli

animali e delle piante, per raccontarci le più straordi-narie storie di noi umani. Il matrimonio e la coppia sono molto rappresentati nel suo lavoro, gli animali

come simboli, vedi mucca o asino, ricordano anche le icone dei trittici me-dievali, dove la pittura è racconto. Chagall sembra essere un pittore letterato in grado di parlarci attra-

verso le immagini, con un linguaggio stilistico non tradizionale, dove i piani prospettici si confondono, perché quello che importa non è la sequenzialità del racconto, ma il racconto stesso, che può essere visto da punti di vista diversi.

Il compleanno 1915

Figura davanti alla volta blu 1911

La mucca e l’ombrello 1946

La paseggiata 1918