7
Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 630 1 Piamprato – Colle Larissa Segnavia: 630 Quota partenza: 1550 m – Piamprato Quota arrivo: 2606 m - C.le Larissa Dislivello: 1056 m Lunghezza: mt. 6431 Difficoltà: E Tempi di percorrenza: andata: 3.30 ritorno: 2.00 Punti di appoggio: posto tappa GTA non gestito, al fondo del paese, sulla sinistra per chi arriva da Valprato agriturismo Aquila Bianca (http://web.tiscali.it/agrituraquilabianca/) dispone di due camere per un totale di otto posti letto, oltre ristorante/bar, mentre negli adiacenti prati si ha disponibilità di un'area attrezzata per agri-campeggio bed and breakfast La Maison di Papi, prima di entrare nella frazione arrivando da Ronco, tel (0039) 0124812946 - 348 23 28 409 Grafico 1: sviluppo del profilo altimetrico Accesso Piamprato si raggiunge percorrendo fino al fondo la SP 47-48 che risale la Valle Soana. All’inizio della Frazione è presente il parcheggio dove lasciare l’auto. Descrizione Attraversare la Frazione seguendo l’unica stradina principale che la percorre. Usciti dall’abitato si proseguire sulla strada sterrata che attraversa i primi prati per poi costeggiare il T. Piamprato.

Piamprato – Colle Larissa...Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 6301 Piamprato – Colle Larissa Segnavia: 630 Quota partenza: 1550 m – Piamprato Quota arrivo: 2606 m - C.le

  • Upload
    others

  • View
    4

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Piamprato – Colle Larissa...Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 6301 Piamprato – Colle Larissa Segnavia: 630 Quota partenza: 1550 m – Piamprato Quota arrivo: 2606 m - C.le

Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 630

1

Piamprato – Colle Larissa

Segnavia: 630

Quota partenza: 1550 m – Piamprato Quota arrivo: 2606 m - C.le Larissa

Dislivello: 1056 m Lunghezza: mt. 6431

Difficoltà: E Tempi di percorrenza: andata: 3.30 ritorno: 2.00

Punti di appoggio:

• posto tappa GTA non gestito, al fondo del paese, sulla sinistra per chi arriva da Valprato

• agriturismo Aquila Bianca (http://web.tiscali.it/agrituraquilabianca/) dispone di due camere per

un totale di otto posti letto, oltre ristorante/bar, mentre negli adiacenti prati si ha disponibilità di

un'area attrezzata per agri-campeggio

• bed and breakfast La Maison di Papi, prima di entrare nella frazione arrivando da Ronco, tel

(0039) 0124812946 - 348 23 28 409

Grafico 1: sviluppo del profilo altimetrico

Accesso

Piamprato si raggiunge percorrendo fino al fondo la SP 47-48 che risale la Valle Soana. All’inizio della

Frazione è presente il parcheggio dove lasciare l’auto.

Descrizione

Attraversare la Frazione seguendo l’unica stradina principale che la percorre. Usciti dall’abitato si

proseguire sulla strada sterrata che attraversa i primi prati per poi costeggiare il T. Piamprato.

Page 2: Piamprato – Colle Larissa...Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 6301 Piamprato – Colle Larissa Segnavia: 630 Quota partenza: 1550 m – Piamprato Quota arrivo: 2606 m - C.le

Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 630

2

Foto 1: vista aerea della conca di Piamprato dopo l’evento alluvionale dell’Ottobre 2000 (ripresa eseguita dal C.N.R. I.R.P.I. di

Torino, elaborazione grafica Dott. M. Balestro).

Sono visibili, in questo tratto iniziale sulla sinistra, le opere di contenimento del Torrrente costruite a

difesa dell’abitato in seguito agli eventi alluvionali del Settembre 1993 e dell’Ottobre 2000 che hanno

comportato un’artificializzazione del corso d’acqua con notevole perdita di naturalità della fascia fluviale.

La foto aerea sopra mostra le condizioni della conca di Piamprato nel periodo subito successivo all’evento

alluvionale dell’Ottobre 2000, quando gli effetti della dinamica fluviale del T. Piamprato, riattivati nel

corso dell’evento, hanno asportato o comunque danneggiato interamente le opere di regimazione fluviale

realizzate in seguito al precedente evento alluvionale del Settembre 1993. Analoghe opere sono poi state

“ricostruite” successivamente all’evento dell’Ottobre 2000. Si ritiene pertanto utile richiamare una

profonda riflessione sulla cosiddetta attività di “ricostruzione” in seguito ad eventi alluvionali in contesti

territoriali caratterizzati da energia di rilievo molto elevata, come è il caso della Valle Soana ed in

generale delle alte vallate alpine. Ancor più in territori protetti (aree di parco e relative fasce esterne)

nella risistemazione del territorio in seguito agli effetti di un evento alluvionale dovrebbe prevalere

nell’attività delle istituzioni e nei tecnici una logica di attenta valutazione dell’entità dei fenomeni

geomorfologici in gioco, in modo da procedere poi con opere minimali, prudenziali e rispettose delle

dinamiche osservate. La memoria medio-recente (ma lo fu anche la memoria antica – seppur perduta -

dei vecchi, come testimoniano a volte i toponimi) è innegabilmente intrisa di osservazioni di gravi danni

alle infrastrutture dovuti ad errori localizzativi e progettuali dell’uomo. A tal proposito si può ricordare la

distruzione della popolosa Frazione Prà Riond, che si trovava nel luogo ove sorge ora la Grangia Pariond,

per effetto di una valanga il 17 maggio 1716, caduta dal Vallone della Borra1. I pochi superstiti all’epoca

si trasferirono a Piamprato, ritenuto luogo più sicuro.

Poco oltre è visibile il punto di arrivo della teleferica che serve per il trasporto dei materiali alla Grange

Vandilliana. Con tale semplice infrastruttura, dai costi contenuti e di minimo impatto sull’ambiente e sul

paesaggio, è possibile migliorare, di molto, la vita e il lavoro in alpeggio.

Superato il bivio per Colle della Borra si prosegue lungo la pista percorrendo alcuni tornanti, per

costeggiare la Grange Prariond e poi proseguire, ignorando la deviazione sulla destra che sale agli

impianti di risalita, fino ad un piccolo parcheggio a quota 1730 m. Da qui si prosegue su sentiero

attraversando un lariceto per giungere sui pascoli delle Grange Ciavanassa. Qui potrete eventualmente

1 F. Farina, Valle Soana – Guida storica, descrittiva, illustrata, 1909

Page 3: Piamprato – Colle Larissa...Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 6301 Piamprato – Colle Larissa Segnavia: 630 Quota partenza: 1550 m – Piamprato Quota arrivo: 2606 m - C.le

Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 630

3

recarvi al Rio sulla sinistra per un rinfrescante diversivo nel caso vogliate approfittare della piscina

naturale presente al margine inferiore del pascolo.

Foto 2: vista delle Grange Ciavanassa, in basso la pista che arriva da Piamprato. In rosso il tracciato indicativo del sentiero. Nella foto

non compare ancora la pista, aperta nel 2010, per la realizzazione degli impianti di risalita.

Raggiungere la Grange Ciavanassa (1815 m, 0h55’) aggirandola sulla destra. Percorrendo sul margine,

un lariceto, si giunge ad un secondo fabbricato (1865 m) per poi piegare a sinistra verso l’incisione del

Rio della Reale. Risalito il versante sulla sinistra idrografica si passa sotto una parete di roccia per poi

sbucare in un ampia valletta glaciale dove, sulla destra idrografica, è presente la Grange la Reale (m.

2096, 1h45’) che si raggiunge attraversando il Rio per poi risalire sui pascoli fino all’alpeggio.

Foto 3: Grange La Reale sulla destra, con sentiero che sale sulla sinistra.

Page 4: Piamprato – Colle Larissa...Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 6301 Piamprato – Colle Larissa Segnavia: 630 Quota partenza: 1550 m – Piamprato Quota arrivo: 2606 m - C.le

Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 630

4

Il nome dell’alpeggio secondo alcuni autori2 è da ricondurre a lavori di ricerca mineraria promossi dal Re

di Sardegna in questo vallone (a monte dell’alpeggio è presente un’antica miniera). Secondo altre

interpretazioni3 il toponimo non ha niente a che fare con faccende regali in quanto è citato in documenti

storici antecedenti al periodo della dinastia Savoia, e sembra molto più umilmente riconducibile al

piemontese rial, riale = ruscello.

Foto 4: vita d’alpeggio alla Grangia La Reale

Con una breve digressione è possibile spostarsi appena a valle dell’alpeggio, sul dosso che scende

direzione S, dove è visibile la gestione del pascolo col sistema di canalette per la fertirrigazione,

periodicamente impiegate per distribuire il letame delle stalle, provvisoriamente raccolto nella concimaia,

e da qui distribuito sul pascolo per mezzo di acqua che, per l’occasione, è deviata nella concimaia dai

ruscelli di monte.

Dalla stessa area si ha una visione panoramica sulla frana di Prariond, formatasi per distacco di una

grande falda di calcescisti dal versante Est della Punta della Borra, dove ha lasciato un’evidente nicchia

(evidenziata dal tratto in rosso nell’immagine sotto), che scivolando sul fondovalle ha formando

l’accumulo delle Grange Prariond e Ciavanassa (evidenziata con retino colorato), ben riconoscibile in

quanto caratterizzato da blocchi ciclopici di forma tabulare che emergono dall’area prativa.

2 A. Bertolotti, Passeggiate nel Canavese, 1867 3 Bertotti, Paviolo, Rossebastiano, Le Valli Orco e Soana, Cuorgnè 1994

Page 5: Piamprato – Colle Larissa...Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 6301 Piamprato – Colle Larissa Segnavia: 630 Quota partenza: 1550 m – Piamprato Quota arrivo: 2606 m - C.le

Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 630

5

Foto 5: vista prospettica della frana di scorrimento traslativo di roccia dalla Punta della Borra (immagine tratta dal Portale

Cartografico Nazionale, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – elaborazione grafica Dott. M. Balestro).

In quanto all’etimologia del toponimo pra-rion, essa è riconducibile a prato nuovo4 ed è probabilmente

riferibile a pascoli ricostruiti sull’area di frana, o prato rotondo, come vorrebbe un’altra interpretazione,

legata alla forma tondeggiante delle aree prative nella piccola piana alluvionale di fondovalle del luogo.

Ripresa la salita sui pascoli si raggiungere la parte superiore del vallone che diviene decisamente più

ampio.

A monte del sentiero è presente una vecchia miniera di piombo argentifero5 e calcopirite 6 coltivata fin

dall’antichità7.

In queste aree pianeggianti di fondovalle è possibile ammirare la tipica flora delle zone umide alpine. Qui

prevalgono gli eriofori che si caratterizzano, in estate, per i capolini fruttiferi bianco lanosi i cui fiocchi

candidi ricoprono le zone di ristagno idrico.

4 J-M. Henry, Vecchi nomi dialettali di località Valdostane, Milano 1941 5 Martinelli, Vaccarone, Guida delle Alpi Occidentali, Torino 1889 6 F. Farina, Val Soana guida storico descrittiva, Torino 1926 7 AA.VV., Sui sentieri della Val Soana – Itinerari alla scoperta della storia e della cultura alpina, 1997

Page 6: Piamprato – Colle Larissa...Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 6301 Piamprato – Colle Larissa Segnavia: 630 Quota partenza: 1550 m – Piamprato Quota arrivo: 2606 m - C.le

Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 630

6

Foto 6: zona con ristagno idrico a q. 2410 m, caratterizzata da Eriphorum scheuchzeri

Raggiunto il fondo della valletta nivale il sentiero piega a destra e, dopo aver attraversato il Rio, riprende

a salire per scorgere, sulla destra, il Lago La Reale. Qui ci appare il netto contrasto tra il paesaggio del

laghetto alpino, di origine glaciale, e il traliccio dell’alta tensione che lo sormonta. Si tratta di una linea

elettrica costruita negli anni ottanta del secolo scorso per importare in Italia la corrente elettrica prodotta

nella centrale nucleare francese Super-Phoenix, che si trova a 100 km dal confine e che ha smesso di

funzionare del 1997. La linea elettrica è rimasta, ed attraverso essa transita una cospicua percentuale

della corrente elettrica importata in Italia.

Il sentiero piega ora nuovamente sulla sinistra per raggiungere, dopo gli ultimi tornanti, il Colle Larissa.

In quest’ultimo tratto di salita è possibile apprezzare la vegetazione delle formazioni alpine pioniere che

colonizzano i ghiaioni calcarei. E’ interessante notare come si tratti di vegetazione discontinua, che

s’insedia su detriti di falda mobili, privilegiando le zone a granulometria più fine e nelle piccole tasche di

suolo che si comincia lentamente a formare per il concorso di degradazione della roccia e deposizione di

materia organica. A questi fattori, nel favorire l’insediamento della vegetazione in queste condizioni

climatiche estreme, spesso si aggiunge la vicinanza con elementi rocciosi di dimensioni anche ridotte, ma

in grado si apportare un leggero, ma significativo, miglioramento delle condizioni microclimatiche, ad

esempio per la protezione nei confronti del vento, o per le migliori condizioni termiche che si creano nei

nuclei posti immediatamente a sud dei massi.

Il nome del Colle che, per altro, in alcuni documenti8 è anche denominato Colle di Rice, è riconducibile al

fitonimo larix = larice. Se così fosse dobbiamo ipotizzare la presenza di larici a quote ben superiori a

quelle attuali per giustificare l’attribuzione di tale nome al Colle che è posto a 2606 m. In questa zona,

infatti, i lariceti superano attualmente di poco i 2000 m, sia sul versante piemontese che su quello

valdostano. I boschi di larici dovevano quindi salire a quote ben superiori, occupando interamente il

vallone della Reale e magari contornando il Lago. L’ipotesi sarebbe sostenibile dal punto di vista delle

esigenze ecologiche della specie immaginando cenosi rade e non veri e propri boschi, vista anche la

presenza, ancora attuale in Piemonte, di individui isolati fin oltre i 2500. La perdita dei lariceti potrebbe

imputarsi all’attività mineraria, presente come visto sul lato piemontese, in concorso col pascolo ed alle

difficoltà di rinnovazione del bosco alle quote più elevate. A discapito di una chiara attribuzione del

8 W. Brockedon, Journal of Excursions in the Alps, Londra 1833

Page 7: Piamprato – Colle Larissa...Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 6301 Piamprato – Colle Larissa Segnavia: 630 Quota partenza: 1550 m – Piamprato Quota arrivo: 2606 m - C.le

Parco Nazionale Gran Paradiso sentiero n. 630

7

toponimo, va infine anche evidenziato che il termine locale per indicare il larice è brenva (Val Soana),

brengua (imbocco valle d’Aosta), brengi (valle Orco), brensa (Rosone).

Dal Colle è possibile la discesa al Rifugio Dondena (2193 m), in Valle d’Aosta, per il sentiero n. 6, che

ripercorre i tratti residui dell’antica strada reale di caccia, in gran parte distrutta con le piste di servizio

realizzate durante la costruzione dell’elettrodotto.

Foto 7: vegetazione pioniera dei detriti calcarei