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Riordino giuridico delle professioni www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. 004 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 1, numero 42, dal 29 novembre al 5 dicembre 2004 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 42 2 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. ANVU UNIRE La FNOVI ha sollecitato gli Ordini a prestare la “massima attenzione in merito al totale rispetto dei dettami del Codice Deontologico”. La convenzio- ne dei Veterinari dell’UNIRE (ANVU) non è infatti in linea con i minimi tarif- fari. Con una circolare del 23 novem- bre la Federazione ha invitato gli Ordi- ni a “porre in essere tutte le verifiche e gli adempimenti” di competenza. LAUREA H.C La Facoltà di Medicina Veterinaria ha conferito la Laurea honoris causa a Piero Angela “per le sue competenze nel campo dell’etologia, della medici- na, delle scienze alimentari e dell’eco- logia che rispecchiano in modo eccel- lente gli obbiettivi del percorso forma- tivo delle Scienze Veterinarie”. La ceri- monia si è svolta il 18 Novembre 2004 RANDAGISMO Collaborazione fra l’ENPA provinciale di Agrigento e il Comune per l’assi- stenza ai 130 cani del canile munici- pale. Previsti finanziamenti comunali per la sistemazione di una sala opera- toria che servirà alla sterilizzazione ed alla microcippatura. Li annuncia la re- sponsabile provinciale dell’ENPA in at- tesa del via dell’Asl “che deve anche trovare il veterinario adatto”. Un mi- gliaio i microchip gratuiti messi a di- sposizione dal Comune. INTERNET Per il Medico Veterinario che ricorra al- la rete Internet per pubblicizzare la sua attività, è consentita esclusiva- mente una “Front Page” con le stesse caratteristiche vigenti per la carta stampata. Lo ha chiarito una circolare della FNOVI. LINGUA BLU È in arrivo una circolare del MinSal sul- la lingua blu. Lo ha annunciato il SI- VEMP chiedendo “uniformità di com- portamento da parte delle amministra- zioni che si delegittimano reciproca- mente con indicazioni contrastanti”. Il Sindacato avverte che se il quadro epidemiologico resterà caotico “le re- sponsabilità non si potranno imputare ai singoli veterinari che sono mandati sul territorio a realizzare una strategia incoerente e spesso squalificata dagli stessi referenti istituzionali.” BSE Smentito dal laboratorio di veterinaria dell’ Iowa il secondo possibile caso di “mucca pazza” negli Stati Uniti. Il caso veniva a 11 mesi dal primo riscontrato e confermato, in seguito al quale Giappo- ne e altri paesi hanno posto un bando sulle importazioni di carne dagli Usa. TCM A partire dal novembre 2005 sarà possibile effettuare un Master univer- sitario in medicina tradizionale cinese (TCM) con docenti italiani e cinesi, ri- volto a medici italiani, che avrà dura- ta di un anno e darà l’acquisizione di 60 crediti formativi. Il programma del Corso sarà definito da un apposito Comitato e prevederà stage e attività di training in Cina. Ne dà notizia il Mi- nistero della Salute. Brevi Il Sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti. L e novità in genere arrivano dall'In- ghilterra. Il Corriere Università ri- portava sul numero dell'8 ottobre che "l'Università inglese di Buckingham proporrà l'anno prossimo ai propri studenti una laurea in medicina che si potrà conseguire in soli tre anni anziché in cinque. Sarebbe sicura- mente il corso di laurea in medicina più breve ed intensivo al mondo. La proposta nasce per ridurre al minimo le materie ritenute inutili per un medi- co, all'insegna di una nuova filosofia, che considera il paziente non un ma- lato ma un consumatore". Il corso prevede anche dieci ore di lezione al giorno e poche vacanze ma soprat- tutto una parte, quella riferita alle co- noscenze biologiche e cliniche, svol- ta via internet. L'articolo firmato da Maverick chiudeva con questa rifles- sione: "Speriamo che i nuovi medici possano vedere prima come si lavo- ra in un ospedale e non solo on line. E in ogni caso consigliamo loro un'assicurazione contro i rischi pro- fessionali". La stessa cosa forse av- verrà presto anche per la medicina veterinaria. E perché no? Del resto di corsi triennali, anche nelle facoltà di medicina veterinaria, ce ne sono già vari e daranno comunque il titolo di dottore anche se è molto difficile ca- pire in cosa sarà acquisito il titolo ed in quale figura professionale potrà identificarsi. Perché quindi scanda- lizzarsi tanto? In altra occasione ave- vamo sostenuto che le nostre univer- sità invece di inventarsi corsi inutili dovrebbero puntare su percorsi post laurea, specializzazioni o master, che permettano al laureato di porsi preci- si obiettivi occupazionali sulla base delle opportunità offerte e dei perso- nali interessi attraverso il serio ap- profondimento di diversi ambiti pro- fessionali. Ci è quindi dispiaciuto ve- dere che la concorrenza fra le diffe- renti proposte di corsi post laurea, of- ferte dalle nostre facoltà, stia ri- schiando di svilire anche questi titoli. Ci è infatti capitato di leggere un vo- lantino che proponendo un master, in uno dei settori di maggior interesse ed espansione del momento, dichia- rava: "A coloro che abbiano frequen- tato almeno il 50% delle attività ed adempiuto gli obblighi previsti, è rila- sciato dal Rettore il titolo di Master Universitario". È sufficiente il 50% di frequenza. Peccato, siamo alla sven- dita dei titoli. Titoli in saldo È crisi di Carlo Scotti L a legge della domanda e dell’offerta e quella della competitività all’interno del mercato hanno delle regole, durissime, che non consentono sconti a nessuno. Ad esse si adeguano tutti. In passato, an- che i movimenti rivoluzionari più radicali che predicavano teorie comple- tamente diverse, si sono dovuti piegare alle leggi del mercato. Noi Medici Veterinari spesso viviamo in un mondo surreale, dove si vuole pensare che tutto questo per noi non esista o non vogliamo che sia; pen- siamo di poter vivere al di fuori del mondo reale salvo poi risvegli im- provvisi, come sta accadendo oggi, in cui ci rendiamo conto della crisi gravissima che attanaglia la nostra professione. Basta andare a prendere i numeri degli anni passati di questa rivista per leggere come la crisi che stiamo vivendo sia stata ampiamente annun- ciata. Ma nessuno ha voluto dare ascolto alle nostre previsioni e adesso ci viene presentato il conto. Scrivevamo anni fa che la professione non poteva tollerare che venissero laureati ogni anno mille nuovi veterinari per un mercato che non offriva ri- cambio generazionale. Siamo stati quasi linciati dagli allora studenti che oggi sono Colleghi spesso disoccupati. Lo dicemmo in tutti i modi che non era possibile continuare ad aprire strutture veterinarie private dovun- que arrivando al Veterinario di condominio. Ci tacciarono di favorire le Grandi Cliniche Veterinarie. Oggi moltissime strutture private che non sono riuscite a seguire l’evoluzione della do- manda del mercato sono in una crisi irreversibile. Auspicavamo che la Medicina Veterinaria pubblica cercasse nuovi spazi professionali. Così non è stato, anzi, si sono aperte strutture ambulatoria- li pubbliche in modo da inflazionare ancor più un mercato saturo. La man- canza di rinnovamento ha portato ad un ridimensionamento del ruolo del- la sanità pubblica veterinaria. Potrei continuare ad elencare scritti che prevedevano quello che sareb- be accaduto, la Categoria spesso non ha voluto vedere e sentire o, me- glio, per alcuni è stato comodo dire che erano solo tutte manovre di un mondo, quello dell’editore di questo giornale, che voleva dominare la me- dicina veterinaria italiana. Alla luce dei fatti, andrebbero richiesti i danni a questi incantatori di po- poli, perché impedendo il porre in essere dei correttivi a tempo debito ed illudendo migliaia di giovani hanno fatto sì che oggi il conto da pagare per la professione veterinaria e per i Colleghi stessi, sia altissimo. La medicina veterinaria privata sugli animali da compagnia vede un’of- ferta spropositata e di livello sovente troppo basso a fronte di una do- manda di prestazioni sempre più complesse e professionali, per cui è in atto una selezione durissima che nel giro di breve costringerà ad una dra- stica riduzione del numero delle strutture veterinarie per animali da com- pagnia. Altri sbocchi professionali nel privato non ce ne sono, la buiatria e l’ippiatria si sono fortemente ridimensionate, la Sanità Pubblica deve fa- re i conti con delle ASL che certamente non pensano a privilegiare la componente veterinaria viste le difficoltà economiche che hanno per quanto riguarda quella umana. (...) CONTINUA A PAG. 3 Vietti-bis, la riforma è servita? Le professioni hanno bisogno di certezze. Governo e Parlamento sembrano non averne. A PAG. 3 Se lo sai già, l’hai letto su @nmviOggi! ATTUALITÀ DEL SETTORE NOVITÀ NORMATIVE ATTIVITÀ ANMVI RUBRICHE @nmvi Oggi è il quotidiano di informazione veterinaria realizzato dall’ANMVI per il tuo aggiornamento. Si avvale di una propria redazione e delle maggiori agenzie di stampa nazionali. Da @nmvi Oggi accedi alla consultazione gratuita della Banca Dati Sanitaria GIOFIL/ANMVI, del Prontuario OEMF/MASSON, di Vet Job e Vet Exchange. http://www.anmvi.it/anmvioggi/

Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 42

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 42

Riordino giuridico delle professioni

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

004SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 1, numero 42, dal 29 novembre al 5 dicembre 2004

Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

422ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

ANVU UNIRELa FNOVI ha sollecitato gli Ordini aprestare la “massima attenzione inmerito al totale rispetto dei dettami delCodice Deontologico”. La convenzio-ne dei Veterinari dell’UNIRE (ANVU)non è infatti in linea con i minimi tarif-fari. Con una circolare del 23 novem-bre la Federazione ha invitato gli Ordi-ni a “porre in essere tutte le verifiche egli adempimenti” di competenza.

LAUREA H.C La Facoltà di Medicina Veterinaria haconferito la Laurea honoris causa aPiero Angela “per le sue competenzenel campo dell’etologia, della medici-na, delle scienze alimentari e dell’eco-logia che rispecchiano in modo eccel-lente gli obbiettivi del percorso forma-tivo delle Scienze Veterinarie”. La ceri-monia si è svolta il 18 Novembre 2004

RANDAGISMOCollaborazione fra l’ENPA provincialedi Agrigento e il Comune per l’assi-stenza ai 130 cani del canile munici-pale. Previsti finanziamenti comunaliper la sistemazione di una sala opera-toria che servirà alla sterilizzazione edalla microcippatura. Li annuncia la re-sponsabile provinciale dell’ENPA in at-tesa del via dell’Asl “che deve anchetrovare il veterinario adatto”. Un mi-gliaio i microchip gratuiti messi a di-sposizione dal Comune.

INTERNETPer il Medico Veterinario che ricorra al-la rete Internet per pubblicizzare lasua attività, è consentita esclusiva-mente una “Front Page” con le stessecaratteristiche vigenti per la cartastampata. Lo ha chiarito una circolaredella FNOVI.

LINGUA BLU È in arrivo una circolare del MinSal sul-la lingua blu. Lo ha annunciato il SI-VEMP chiedendo “uniformità di com-portamento da parte delle amministra-zioni che si delegittimano reciproca-mente con indicazioni contrastanti”. IlSindacato avverte che se il quadroepidemiologico resterà caotico “le re-sponsabilità non si potranno imputareai singoli veterinari che sono mandatisul territorio a realizzare una strategiaincoerente e spesso squalificata daglistessi referenti istituzionali.”

BSESmentito dal laboratorio di veterinariadell’ Iowa il secondo possibile caso di“mucca pazza” negli Stati Uniti. Il casoveniva a 11 mesi dal primo riscontrato econfermato, in seguito al quale Giappo-ne e altri paesi hanno posto un bandosulle importazioni di carne dagli Usa.

TCM A partire dal novembre 2005 saràpossibile effettuare un Master univer-sitario in medicina tradizionale cinese(TCM) con docenti italiani e cinesi, ri-volto a medici italiani, che avrà dura-ta di un anno e darà l’acquisizione di60 crediti formativi. Il programma delCorso sarà definito da un appositoComitato e prevederà stage e attivitàdi training in Cina. Ne dà notizia il Mi-nistero della Salute.

Brevi

Il Sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti.

Le novità in genere arrivano dall'In-ghilterra. Il Corriere Università ri-

portava sul numero dell'8 ottobre che"l'Università inglese di Buckinghamproporrà l'anno prossimo ai propristudenti una laurea in medicina chesi potrà conseguire in soli tre annianziché in cinque. Sarebbe sicura-mente il corso di laurea in medicinapiù breve ed intensivo al mondo. Laproposta nasce per ridurre al minimole materie ritenute inutili per un medi-co, all'insegna di una nuova filosofia,che considera il paziente non un ma-lato ma un consumatore". Il corsoprevede anche dieci ore di lezione algiorno e poche vacanze ma soprat-tutto una parte, quella riferita alle co-noscenze biologiche e cliniche, svol-ta via internet. L'articolo firmato daMaverick chiudeva con questa rifles-sione: "Speriamo che i nuovi medicipossano vedere prima come si lavo-ra in un ospedale e non solo on line.E in ogni caso consigliamo loroun'assicurazione contro i rischi pro-fessionali". La stessa cosa forse av-verrà presto anche per la medicinaveterinaria. E perché no? Del resto dicorsi triennali, anche nelle facoltà dimedicina veterinaria, ce ne sono già

vari e daranno comunque il titolo didottore anche se è molto difficile ca-pire in cosa sarà acquisito il titolo edin quale figura professionale potràidentificarsi. Perché quindi scanda-lizzarsi tanto? In altra occasione ave-vamo sostenuto che le nostre univer-sità invece di inventarsi corsi inutilidovrebbero puntare su percorsi postlaurea, specializzazioni o master, chepermettano al laureato di porsi preci-si obiettivi occupazionali sulla basedelle opportunità offerte e dei perso-nali interessi attraverso il serio ap-profondimento di diversi ambiti pro-fessionali. Ci è quindi dispiaciuto ve-dere che la concorrenza fra le diffe-renti proposte di corsi post laurea, of-ferte dalle nostre facoltà, stia ri-schiando di svilire anche questi titoli.Ci è infatti capitato di leggere un vo-lantino che proponendo un master, inuno dei settori di maggior interesseed espansione del momento, dichia-rava: "A coloro che abbiano frequen-tato almeno il 50% delle attività edadempiuto gli obblighi previsti, è rila-sciato dal Rettore il titolo di MasterUniversitario". È sufficiente il 50% difrequenza. Peccato, siamo alla sven-dita dei titoli. ■

Titoli in saldo

È crisidi Carlo Scotti

L a legge della domanda e dell’offerta e quella della competitivitàall’interno del mercato hanno delle regole, durissime, che non

consentono sconti a nessuno. Ad esse si adeguano tutti. In passato, an-che i movimenti rivoluzionari più radicali che predicavano teorie comple-tamente diverse, si sono dovuti piegare alle leggi del mercato.Noi Medici Veterinari spesso viviamo in un mondo surreale, dove si vuolepensare che tutto questo per noi non esista o non vogliamo che sia; pen-siamo di poter vivere al di fuori del mondo reale salvo poi risvegli im-provvisi, come sta accadendo oggi, in cui ci rendiamo conto della crisigravissima che attanaglia la nostra professione.Basta andare a prendere i numeri degli anni passati di questa rivista perleggere come la crisi che stiamo vivendo sia stata ampiamente annun-ciata. Ma nessuno ha voluto dare ascolto alle nostre previsioni e adessoci viene presentato il conto.Scrivevamo anni fa che la professione non poteva tollerare che venisserolaureati ogni anno mille nuovi veterinari per un mercato che non offriva ri-cambio generazionale. Siamo stati quasi linciati dagli allora studenti cheoggi sono Colleghi spesso disoccupati. Lo dicemmo in tutti i modi chenon era possibile continuare ad aprire strutture veterinarie private dovun-que arrivando al Veterinario di condominio. Ci tacciarono di favorire le Grandi Cliniche Veterinarie. Oggi moltissimestrutture private che non sono riuscite a seguire l’evoluzione della do-manda del mercato sono in una crisi irreversibile.Auspicavamo che la Medicina Veterinaria pubblica cercasse nuovi spaziprofessionali. Così non è stato, anzi, si sono aperte strutture ambulatoria-li pubbliche in modo da inflazionare ancor più un mercato saturo. La man-canza di rinnovamento ha portato ad un ridimensionamento del ruolo del-la sanità pubblica veterinaria.Potrei continuare ad elencare scritti che prevedevano quello che sareb-be accaduto, la Categoria spesso non ha voluto vedere e sentire o, me-glio, per alcuni è stato comodo dire che erano solo tutte manovre di unmondo, quello dell’editore di questo giornale, che voleva dominare la me-dicina veterinaria italiana.Alla luce dei fatti, andrebbero richiesti i danni a questi incantatori di po-poli, perché impedendo il porre in essere dei correttivi a tempo debito edilludendo migliaia di giovani hanno fatto sì che oggi il conto da pagare perla professione veterinaria e per i Colleghi stessi, sia altissimo.La medicina veterinaria privata sugli animali da compagnia vede un’of-ferta spropositata e di livello sovente troppo basso a fronte di una do-manda di prestazioni sempre più complesse e professionali, per cui è inatto una selezione durissima che nel giro di breve costringerà ad una dra-stica riduzione del numero delle strutture veterinarie per animali da com-pagnia. Altri sbocchi professionali nel privato non ce ne sono, la buiatriae l’ippiatria si sono fortemente ridimensionate, la Sanità Pubblica deve fa-re i conti con delle ASL che certamente non pensano a privilegiare lacomponente veterinaria viste le difficoltà economiche che hanno perquanto riguarda quella umana. (...) CONTINUA A PAG. 3

Vietti-bis, la riforma è servita?Le professioni hanno bisogno dicertezze. Governo e Parlamentosembrano non averne. A PAG. 3

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ATTUALITÀ DEL SETTORENOVITÀ NORMATIVE

ATTIVITÀ ANMVIRUBRICHE

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Si avvale di una propria redazionee delle maggiori agenzie di stampa nazionali.

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Page 2: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 42
Page 3: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 42

Il Ministro della Giustizia Ro-berto Castelli ha detto che lariforma delle professioni si

farà, ma solo dopo il varo dellariforma dell’ordinamento giudizia-rio. I due mesi entro i quali il Presi-dente Berlusconi aveva promessodi riordinare le professioni intellet-tuali sono trascorsi e Palazzo Chigiè visibilmente affaccendato in altrefaccende. Al riordino del dirittodelle professioni sembra credercisolo il Sottosegretario Michele Viet-ti, che a metà novembre ha pre-sentato una nuova bozza di testo,la cosiddetta Vietti-bis. L’acco-glienza però è stata molto più tie-pida di quella che era stata riser-vata alla prima bozza Vietti nelmarzo del 2003. Il COLAP nell’ulti-mo anno è diventato politicamentepiù influente ed è riuscito a daremaggior peso al progetto di riordi-no delle professioni all’esame delParlamento (ddl Cavallaro-Federi-ci) molto più benevolo nei riguardidelle professioni senza ordine. IlCUP è spaccato e ha indettoun’Assemblea Straordinaria percapire cosa sta accadendo e qua-li sono le intenzioni di Castelli. Il Mi-nistro infatti sta riservatamente la-vorando ad un testo bipartisan, untesto di mediazione fra il fronteVietti-CUP e quello Parlamento-COLAP. La querelle con le profes-sioni del COLAP interessa anchela veterinaria (al COLAP aderiscead esempio l’Associazione Profes-sionale Nazionale Educatori Cinofi-li), ma quello che preme maggior-mente alla Categoria è che il diritto

delle professioni intellettuali ordini-stiche esca dalle incertezze in cuiristagna da troppo tempo. La man-canza di una riforma significa nonavere certezze su alcuni punti cru-ciali per la nostra professione: ac-cesso alla professione (tirocinio edesame di stato), tariffario, pubbli-cità, aggiornamento, RC professio-nale, concorrenza (tutelata dallaVietti-bis in base all’articolo 41 del-la Costituzione) e forme societarietra professionisti. Evidentemente cisono velocità diverse nel mondodelle professioni e ciò che risultavitale per alcune costituisce fattodi poco conto per altre. Ad ognibuon conto CONFPROFESSIONI,che ha ricevuto indicazioni dal Mi-nistero della Giustizia di una con-vocazione all’inizio di dicembre,non cambierà idea e sosterrà laVietti-bis. La nuova proposta delSottosegretario alla Giustizia non èmolto diversa dalla precedente sucui CUP e CONFPROFESSIONIavevano trovato un’intesa. Differi-sce per alcuni adattamenti allemaggiori novità emerse nell’ultimoanno nel panorama nazionale edeuropeo. Vietti, infatti, fa proprio ilnuovo titolo V della Costituzioneche, all’articolo 117, riaffida allo Sta-to la competenza esclusiva sulleprofessioni, accusa il monito co-munitario e nazionale delle rispetti-ve Autorità per la concorrenza mamantiene i tariffari professionali enon riconosce come “professione”un’attività che riguardi prestazioniche hanno una connotazione tipicadelle professioni ordinistiche. ■

3ATTUALITÀ

Riforma delle Professioni

Ecco la Vietti-bisLa proposta del Sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti sembra ancora la più convincente. Ma Via Arenula allunga i tempi della riforma. Professioni orfane di un ordinamento giuridico certo

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004

È crisi(...) Le facoltà di medicina veterinaria ottusamente continuano a pro-porre lauree triennali, che non fanno altro che andare a produrre del-le figure che spesso si sostituiranno al Medico Veterinario. Il numerochiuso che viene fissato ogni anno per l’accesso al Corso di laurea inmedicina veterinaria è semplicemente fantasioso e non ha nessun ri-scontro con la reale esigenza della professione.Soluzioni a breve sono difficilissime da intravvedere, visto che, quan-do era tempo, non sono stati portati dei correttivi alla situazione che ilnostro movimento caparbiamente denunciava attirandosi gli strali diun vecchio e ottuso establishment veterinario che viveva di pacchesulle spalle incosciente delle responsabilità alle quali era chiamato.Oggi le strade da percorrere per porre rimedio ad una situazione co-sì grave richiedono una veterinaria unita, determinata che non abbiatimore di porre in essere anche scelte impopolari. Il primo atto, vistoil proliferare di Facoltà di veterinaria ed il numero assurdo di nuovi lau-reati, è quello di riformare urgentemente l’accesso alla professione,facendo in modo che, con un Esame di Stato veramente selettivo ecentralizzato, venga scoraggiata l’iscrizione alle facoltà di Medicinaveterinaria.Inoltre con una riforma del sistema di accesso alla professione si se-

lezioneranno maggiormente i Colleghi decisamente motivati e prepa-rati. Andrà inoltre incentivato l’afflusso verso aree professionali menoaffollate e disincentivato l’indirizzo verso quelle ormai sature. La pro-fessione unita dovrà far valere la sua professionalità verso nuovecompetenze che oggi non sono delegate al Medico Veterinario ed im-pedire con energia l’erosione di spazi di competenze veterinarie daparte di altre categorie professionali.Solo con una politica ferrea in questo senso nell’arco di dieci anni inuovi laureati in medicina veterinaria potranno vedere coronate le lo-ro legittime aspirazioni di svolgere la professione per la quale si sonopreparati per molti anni.

(SEGUE DALLA PRIMA PAGINA)

“Riforma del diritto delle professioni intellettuali”(Estratto della Bozza “Vietti-bis”)

PROFESSIONE INTELLETTUALE(ART. 1)Per professione intellettuale si intendel’attività economica, anche organizza-ta, diretta al compimento di atti, allaprestazione di servizi o opere a favoredi terzi esercitata, abitualmente e in viaprevalente, con lavoro intellettuale perla quale è richiesto un titolo di studi uni-versitario o a quest’ultimo equiparato. LIBERI PROFESSIONISTI (ART. 5)1. La professione è esercitata, sulla ba-se dei requisiti stabiliti dagli ordinamen-ti di categoria, in forma individuale non-ché, sotto la responsabilità e direzionepersonale del professionista, in formaassociata e societaria. 2. Alla profes-sione, in qualunque forma esercitata,non si applica la sezione I del capo Idel titolo II del libro V del codice civile.3. La legge stabilisce le professioni ilcui esercizio è compatibile con la pre-stazione di lavoro subordinato, predi-sponendo apposite garanzie per assi-curare l’autonomia e l’indipendenza digiudizio, intellettuale e tecnica, del pro-fessionista. PROFESSIONISTI DIPENDENTI(ART. 6)1. I professionisti dipendenti esercitanola professione secondo le disposizionidella presente legge, fatte salve le in-compatibilità previste dagli ordinamen-ti di categoria. 2. Nel caso in cui l’abili-tazione professionale costituisca requi-sito per l’instaurazione del rapporto dilavoro subordinato è obbligatoria l’iscri-zione all’albo per l’espletamento dellerelative mansioni secondo quanto pre-visto dagli ordinamenti di categoria. 3. Iprofessionisti dipendenti pubblici sonosoggetti alle norme deontologiche, sta-bilite ai sensi dell’articolo 23, nel rispet-to dei principi di buon andamento e im-parzialità della pubblica amministrazio-ne. 4. Ai dipendenti pubblici si applica-no le disposizioni di cui al capo IV delD.lgs. 18 agosto 2000 n. 267.SOCIETÀ TRA PROFESSIONISTI(ART. 7)1. La società che ha per oggetto l’eser-cizio di una professione deve costituir-si secondo il tipo denominato “STP-So-cietà tra professionisti”, che è regolatodalle disposizioni del titolo II del decre-to legislativo 2 febbraio 2001, n. 96, ov-vero da quanto previsto al secondo eterzo comma del presente articolo. 2.Le società tra professionisti possonoessere costituite nella forma di societàcooperativa a mutualità prevalente re-golata a condizione che: a) ove i sociesercitino una professione di interessegenerale, la costituzione sia consentitadall’ordinamento di categoria; b) i socinon professionisti siano ammessi in nu-mero tale da non poter conseguire, an-che indirettamente, il controllo della so-cietà; c) in tutti gli atti ed i documentidella società e comunque ove indicatinei rapporti con i terzi, i soci non pro-fessionisti indichino, accanto al proprionome, la qualifica di “socio non profes-sionista”, salva diversa disposizionedei singoli ordinamenti di categoria. 3.Alla società costituita ai sensi del se-condo comma del presente articolo siapplicano, per quanto compatibili, ledisposizioni del titolo II del decreto le-

gislativo 2 febbraio 2001, n. 96. 4. Fat-to salvo quanto previsto all’art. 5, com-ma 2, alle società tra professionisti re-golate ai sensi della presente leggenon si applica il regio decreto 16 marzo1942, n. 267, e le altre disposizioni chedisciplinano le procedure concorsua-li.5. L’iscrizione alla sezione specialerelativa alle società tra professionistidel registro delle imprese ha l’efficaciadi cui all’articolo 2193 del codice civile. SOCIETÀ INTERPROFESSIONALE(ART. 8)1. Ove consentito dagli ordinamenti dicategoria, la società, costituita ai sensidell’articolo precedente, che ha per og-getto l’esercizio di più professioni di in-teresse generale è iscritta nella sezionespeciale dei rispettivi albi e alla stessasi applicano, in quanto compatibili, gliordinamenti delle categorie cui appar-tengono i soci. 2. Gli ordinamenti di ca-tegoria stabiliscono il regime di incom-patibilità relativo alla partecipazione deiprofessionisti iscritti ad albi diversi.3. L’incarico professionale conferito allasocietà può essere eseguito solo daisoci in possesso dei requisiti per l’eser-cizio della prestazione professionale ri-chiesta. 4. In ogni caso, le prestazioniche la legge riserva a una o più cate-gorie possono costituire oggetto esclu-sivamente della società costituita daiprofessionisti appartenenti alla medesi-ma categoria. NORME PREVIDENZIALI (ART. 11)1. Gli enti previdenziali privati discipli-nati dal decreto legislativo 30 giugno1994, n. 509 e dal decreto legislativo10 febbraio 1996, n. 103 esercitano icompiti statutari e le attività previden-ziali ed assistenziali ai sensi dell’artico-lo 38 della Costituzione in posizione diindipendenza ed autonomia, normativae gestionale, senza finanziamenti diret-ti o indiretti da parte dello Stato. Le lororisorse patrimoniali sono private e de-vono garantire l’erogazione delle pre-stazioni di competenza a favore dei be-neficiari. 2. Sono assoggettati a contri-buzione obbligatoria a favore dell’enteprevidenziale di categoria tutti i redditiindicati negli ordinamenti di riferimento.Sono comunque assoggettati a contri-buzione obbligatoria, anche in man-canza di specifica previsione negli or-dinamenti di riferimento, i redditi deri-vanti dall’attività di amministratore, revi-sore e sindaco di società ed enti svoltadai soggetti che sono tenuti a contribu-zione nei confronti dell’ente di catego-ria. 3. Quando è consentito l’eserciziodell’attività professionale in forma asso-ciativa o societaria, i redditi prodottinell’esercizio dell’attività professionalecostituiscono redditi di lavoro autono-mo e sono assoggettati alla contribu-zione obbligatoria in favore dell’enteprevidenziale di categoria cui ciascunprofessionista fa riferimento in forzadella iscrizione obbligatoria al relativoalbo professionale. Detto contributodovrà essere versato pro quota ai ri-spettivi enti previdenziali secondo gliordinamenti vigenti.4. Al fine di uniformare i trattamenti deiprofessionisti di cui alla presente legge,con i decreti di cui all’art. 37 sono sta-biliti condizioni e limiti per l’istituzione,

nel rispetto dei principi di cui alla pre-sente legge, di uno o più enti per l’e-sercizio di attività previdenziali e assi-stenziali con riferimento alle professioniche hanno ottenuto il riconoscimentopubblico. RESPONSABILITÀPROFESSIONALE (ART. 13)1. Il professionista deve rendere noto alcliente, al momento dell’assunzionedell’incarico, gli estremi della polizzaassicurativa stipulata per la responsa-bilità professionale ed il relativo massi-male. 2. I codici deontologici di cui al-l’articolo 23 prevedono le conseguenzedisciplinari della violazione dell’obbligodi cui al comma 1. 3. Gli ordinamenti dicategoria e gli statuti delle associazionidi cui al titolo III stabiliscono i termini dicopertura, le caratteristiche essenzialidelle polizze assicurative da rischioprofessionale. 4. Le condizioni genera-li delle polizze possono essere nego-ziate, per i propri iscritti, da ordini, as-sociazioni ed enti previdenziali privatiche, in caso di mancato accordo con lecompagnie assicurative, possono rivol-gersi all’ISVAP. PROFESSIONI DI INTERESSEGENERALE- CONDIZIONI EPRESUPPOSTI (ART. 15)1. Ai sensi dell’articolo 33, comma 5,della Costituzione ed in conformità conquanto stabilito agli articoli 2061 e 2229codice civile, le condizioni per l’eserci-zio della professione per cui è neces-saria l’iscrizione in apposito albo, pre-vio superamento dell’esame di Stato,sono stabilite secondo i seguenti criterie principi: a) incidenza della professio-ne su interessi generali meritevoli dispecifica tutela; b) esigenza di tuteladell’affidamento della clientela e dellacollettività; c) rilevanza sociale dei costiderivanti dall’esercizio non corretto del-la professione; 2. Gli ordinamenti di ca-tegoria determinano: a) le competenzeprofessionali sulla base del titolo di stu-di universitario e dell’esame di Statoper l’abilitazione all’esercizio professio-nale, identificando le prestazioni riser-vate sulla base della legislazione vi-gente, coerentemente con i principi dicui alla presente legge; b) il titolo pro-fessionale; c) i requisiti formativi per l’e-sercizio professionale; d) il tirocinio perl’ammissione all’esame di stato; e) il re-gime delle incompatibilità; f) ulteriori re-quisiti per l’esercizio professionale nelrispetto dell’interesse generale. TIROCINIO ED ESAME DI STATO(ART. 16)1. Per l’ammissione all’esame di Stato gliordinamenti di categoria stabiliscono lecondizioni ed i requisiti del tirocinio pro-fessionale sulla base dei seguenti criterie principi: a) è volto all’acquisizione deifondamenti teorici, pratici e deontologicidella professione; b) la sua durata nonpuò essere superiore a tre anni; c) èsvolto sotto la responsabilità di un pro-fessionista iscritto all’albo, con adegua-ta anzianità di iscrizione, anche se effet-tuato presso amministrazioni e societàche svolgono attività nel settore di riferi-mento della professione; d) può ancheessere svolto parzialmente, mediantela partecipazione a corsi di formazioneper la preparazione agli esami di Stato

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4ATTUALITÀ

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004

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o all’estero ai sensi della lettera c) delpresente comma;e) deve essere stabilito un equo com-penso a favore di chi svolge il tirocinio,tenendo conto dell’effettivo apportodel tirocinante, con riferimento al regi-me tariffario delle prestazioni rese.2. Al tirocinante non si applicano lenorme sul contratto di lavoro per i di-pendenti di studi professionali. 3. IlGoverno disciplina l’esame di Statosulla base dei seguenti criteri e princi-pi: a) l’esame di Stato deve garantirel’uniforme valutazione dei candidati ela verifica oggettiva del possesso del-le conoscenze e dell’attitudine neces-sarie per lo svolgimento dell’attivitàprofessionale; b) nelle commissionigiudicatrici non più della metà deicommissari, tra cui il presidente, sonodesignati dall’Ordine territoriale tra gliiscritti agli albi.ALBO PROFESSIONALE (ART. 17)1. Il professionista si iscrive all’albodel luogo ove ha domicilio.2. Gli ordinamenti di categoria stabili-scono le modalità di formazione e te-nuta dell’albo.ORDINE PROFESSIONALE (ART. 18)1. Ai sensi del presente titolo, coloroche esercitano una professione per laquale è necessaria l’iscrizione all’al-bo, secondo quanto previsto ai sensidell’articolo 14, sono organizzati inOrdine professionale, con compiti dirappresentanza istituzionale, fermerestando le funzioni di rappresentan-za proprie dei sindacati relativamenteai rispettivi iscritti. 2. L’Ordine profes-sionale è ente pubblico nazionale noneconomico, ha autonomia patrimonia-le e finanziaria, determina con regola-mento la propria organizzazione nel ri-spetto delle disposizioni della presen-te legge. I regolamenti sono approva-ti dal Ministero della Giustizia, che hacompiti di vigilanza sugli ordini. 3.L’Ordine professionale si articola in: a)Consiglio nazionale dell’Ordine, cheassume la denominazione di: “Consi-glio Nazionale dell’Ordine” della cate-goria, con i compiti di cui all’articolo21; b) Ordini territoriali, che assumono

la denominazione di: “Ordine” dellacategoria secondo l’organizzazioneterritoriale prevista dal relativo ordina-mento, con i compiti di cui all’articolo20. 4. All’Ordine professionale non siapplicano la legge 21 marzo 1958, n.259, e successive modificazioni; il de-creto legislativo 30 marzo 2001, n.165; e la legge 14 gennaio 1994, n.20, e successive modificazioni.ORDINE TERRITORIALE (ART. 9)1. L’ordinamento di categoria discipli-na l’Ordine territoriale nel modo se-guente:a) Consiglio: è composto da un nu-mero di consiglieri in rapporto al nu-mero degli iscritti all’albo; è eletto dal-l’Assemblea ogni quattro anni; il man-dato dei consiglieri può essere rinno-vato per non più di tre volte consecu-tive dall’entrata in vigore della presen-te legge. Il Consiglio nomina le cari-che, elegge il Presidente, che ha larappresentanza legale dell’Ordine, epuò delegare singole funzioni ad unoo più consiglieri, ferma restando la re-sponsabilità dell’intero Consiglio; b)Assemblea: ne fanno parte gli iscrittiall’albo; elegge il Consiglio ed il Colle-gio dei revisori; approva il bilanciopreventivo e quello consuntivo; espri-me il parere sugli altri argomenti sotto-posti dal Consiglio; esercita ogni altrafunzione attribuita dall’ordinamento dicategoria; c) Collegio dei revisori: ècomposto, in relazione al numero de-gli iscritti all’albo, da uno a tre membrinominati fra gli iscritti all’elenco dei re-visori; è eletto dall’Assemblea ogni treanni; controlla la tenuta dei conti e lagestione del bilancio; il mandato deirevisori può essere rinnovato per nonpiù di due volte consecutive.CONSIGLIO DELL’ORDINE TERRI-TORIALE (ART. 20)1. Spettano al Consiglio dell’Ordineterritoriale i seguenti compiti: a) ga-rantire l’osservanza dei principi dellapresente legge nel proprio ambito dicompetenza territoriale nel rispetto diquanto previsto ai sensi dell’articolo21, comma 2, lettera d); b) la tenuta el’aggiornamento dell’albo e la verifica

periodica della sussistenza dei requi-siti per l’iscrizione dandone comuni-cazione al Consiglio Nazionale; c) ladeterminazione, nel rispetto del bilan-cio preventivo, del contributo obbliga-torio annuale da corrispondere daogni iscritto per il finanziamento del-l’Ordine territoriale nonché la perce-zione del contributo medesimo, me-diante riscossione diretta ovvero conprocedure esattoriali; d) la vigilanzasul corretto esercizio della professio-ne e il conseguente potere disciplina-re sugli iscritti; e) la formulazione dipareri in materia di liquidazione deicompensi ai professionisti; f) l’esperi-mento, su richiesta, del tentativo diconciliazione fra gli iscritti ed i clientiche, in caso di controversie sui com-pensi, possono farsi assistere ancheda associazioni di consumatori; g) laformulazione di pareri richiesti dallepubbliche amministrazioni territorialisu materie di interesse locale; h) ognialtra funzione attribuita dall’ordina-mento di categoria o delegata dalConsiglio Nazionale per lo svolgimen-to dei compiti di cui all’articolo 18 e dicui al presente comma.CONSIGLIO NAZIONALE (ART 21)1. L’ordinamento di categoria discipli-na il Consiglio Nazionale nel modo se-guente:a) Consiglio: è composto da un nu-mero di consiglieri in rapporto al nu-mero degli Ordini territoriali, tenutoconto della loro organizzazione e delnumero degli iscritti all’albo; è elettodai Consigli degli Ordini territorialiogni cinque anni; il mandato dei con-siglieri può essere rinnovato per nonpiù di tre volte consecutive dall’entra-ta in vigore della presente legge. IlConsiglio nomina le cariche, elegge ilPresidente, che ha la rappresentanzalegale del Consiglio nazionale, e puòdelegare singole funzioni a uno o piùconsiglieri, ferma restando la respon-sabilità del Consiglio; b) Collegio deirevisori: è composto da tre membrinominati fra gli iscritti all’elenco dei re-visori; è nominato dal Ministero dellaGiustizia ogni quattro anni; controlla la

tenuta dei conti e la gestione del bi-lancio; il mandato dei consiglieri puòessere rinnovato per non più di duevolte consecutive. 2. Spettano al Con-siglio i seguenti compiti:a) vigilare sul rispetto dei principi del-la presente legge; b) svolgere i com-piti ad esso assegnati dalla legge inattuazione di obblighi comunitari; c)giudicare dei ricorsi avverso i provve-dimenti adottati dall’Ordine territoria-le, anche in funzione di giudice spe-ciale qualora operante prima del 1gennaio 1948, secondo le norme deirispettivi ordinamenti e nel rispettodegli articoli 24 e 111 della Costitu-zione; d) esercitare funzioni di coordi-namento degli Ordini territoriali; e)designare i rappresentanti della cate-goria presso commissioni ed organidi carattere nazionale ed internazio-nale; f) formulare pareri richiesti dallepubbliche amministrazioni; g) deter-minare la misura del contributo obbli-gatorio annuale per lo svolgimentodei compiti di cui alla presente leggeche deve essere corrisposto dall’Or-dine territoriale previa esazione dagliiscritti agli albi, nonché percepire ilcontributo medesimo, mediante ri-scossione diretta ovvero con proce-dure esattoriali; h) la determinazionedegli standard qualitativi propri delleprestazioni professionali; i) adottare iregolamenti ad esso delegati dall’or-dinamento di categoria; l) l’accredita-mento dei percorsi formativi; m) assi-curare la compiuta informativa alpubblico in ordine alle modalità diesercizio della professione; n) ognialtra funzione attribuita dall’ordina-mento di categoria per lo svolgimen-to dei compiti di cui all’articolo 18 e dicui al presente comma.CODICE DEONTOLOGICO (ART. 23)1. Il codice deontologico per l’eserci-zio professionale assicura il correttoesercizio della professione nonché ildecoro ed il prestigio della professio-ne medesima.2. Il codice deontologico è adottato eperiodicamente aggiornato dal Consi-glio nazionale, previa consultazione

degli Ordini territoriali.3. Il codice deontologico è pubblicatoe reso accessibile ai terzi in modoadeguato da parte dell’Ordine.PUBBLICITÀ (ART. 24)1. L’esercizio professionale, in qualun-que modo esercitato, può essere og-getto di pubblicità informativa. 2. Il co-dice deontologico stabilisce le moda-lità con cui tale pubblicità può essereresa dagli iscritti.RESPONSABILITÀ DISCIPLINARE(ART. 25)1. Il professionista deve: a) rispettarele leggi ed il codice deontologico; b)comportarsi in modo conforme alla di-gnità ed al decoro professionale; c)curare l’aggiornamento della forma-zione professionale.REGIME TARIFFARIO (ART. 30)1. Nel rispetto del principio di liberadeterminazione del compenso tra leparti di cui all’articolo 2233 del codi-ce civile, le tariffe, previa istruttoriacon i soggetti interessati, sono stabi-lite nell’interesse generale con de-creto del Ministro competente, suproposta dei rispettivi Consigli Nazio-nali, sentito il Consiglio di Stato. 2. Letariffe prevedono livelli massimi e mi-nimi, inderogabili, per le prestazioniche incidono su interessi generali.Sono nulli i patti difformi laddove pre-vedano una riduzione superiore alventi per cento del compenso previ-sto sulla base dei livelli tariffari. 3. So-no fatte salve le disposizioni che sta-biliscono tariffe, aliquote, tabelle dicompensi e corrispettivi per attivitàprofessionali, settori ovvero materiedeterminati.COMMISSIONE DI STUDIO (ART. 39)1. Ai fini della predisposizione dei de-creti legislativi di cui all’articolo 37nonché dei regolamenti di cui all’arti-colo 38 è istituita, dal Ministro dellaGiustizia, apposita commissione distudio composta da docenti universi-tari, funzionari pubblici, esperti di par-ticolare qualificazione professionalenonché esponenti di ordini professio-nali, sindacati ed associazioni di pro-fessionisti.

Italiani in SpagnaS

ono tornati tre settimanefa dalla caliente Spagna iquattro buiatri che aveva-

no partecipato allo scambio cultu-rale sponsorizzato dalla Fatro e sisentono ancora per tutta la pro-vincia di Brescia strane parole ap-prese in terre lontane.L’entusiasmo e la voglia di miglio-rarsi di questi quattro colleghi han-no trovato un valido sostegno nelprogetto Fatro-Uriach che ha per-messo di ampliare i loro orizzonti edi “riempire” di nuove conoscenzeil loro bagaglio culturale.

Dopo un primo contatto, avvenutoalla fine di settembre in Italia conl’arrivo di quattro colleghi da di-verse zone della Spagna, si è po-tuta ricambiare l’ospitalità inse-rendo i nostri buiatri in contesti si-mili a quelli italiani, ma diversi pertutte quelle peculiarità tipiche diogni nazione e di ogni regione.Lo spirito di convivialità spagnoloha letteralmente travolto i colleghiche in pochi giorni hanno impara-to, oltre allo spagnolo, molte delletradizioni iberiche che hanno poiesportato in Italia, lasciando una

piccola eppur evidente improntaitaliana in ogni azienda visitata.L’Asturia, la Galizia, l’Andalusia ela Catalogna conservano un otti-mo ricordo di Arrigo Appiani, Ro-berta Donna, Massimo Baiguera eGianfranco Bellotti, come personee come professionisti, così come ibuiatri italiani ripensano con pia-cere ai colleghi spagnoli.Grazie alla brillante intuizione dellaFatro-Uriach ed al lavoro di coordi-namento in Italia dell’Ordine di Bre-scia, è stato possibile realizzareuna collaborazione che continuerànel tempo e si spera possa porta-re sempre più giovani colleghi allaconoscenza di nuove realtà. Il pro-gresso della buiatria si compie an-che con questi scambi cultural-professionali.La determinazione ad andareavanti con questa esperienza, do-vrebbe aprirsi ad altre nazioni e,soprattutto non limitarsi, in Italia,ad una provincia sola. Resta ilproblema della lingua che, con lospagnolo non è esistito, ma po-trebbe diventare rilevante con al-tre nazioni. ■

di Roberta Donna

Medico veterinario

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La scorsa settimana Yan-nick Poubanne era al Cen-tro Studi SCIVAC di Cre-

mona per una giornata di practi-ce management. Con lui abbiamoparlato di buone pratiche e di cer-tificazione cercando di capire co-me si stanno muovendo i cuginid’Oltralpe. Poubanne ci ha parla-to come rappresentante della AF-VAC, l’equivalente francese dellaSCIVAC, ma anche come membrodella commissione QUALITÉ VET,un organismo autonomo e colle-giale che da tre anni sta lavoran-do alla definizione di un sistemadi certificazione per la veterinaria.Da gruppo di lavoro, QUALITÉVET è ora una vera e propria as-sociazione con tanto di carta sta-tutaria e organi direttivi. Ha comeobiettivo la sperimentazione e lavalidazione di un sistema-qualitàspecifico per la veterinaria priva-ta, assolutamente individuale evolontario. La base di partenzasono le Buone Pratiche Veterina-rie messe a punto da FVE/UEVPnel 2002. I punti di riferimento sono la FVE edue Colleghi francesi Jean PascalGiraud e Catherine Roy. Quest’ul-tima, nel corso dell’ultima Assem-blea generale dell’UEVP, l’11 no-vembre, ha presentato una rico-gnizione sul recepimento del Co-dice europeo di BPV nei vari Pae-si. Ad oggi sono 14 gli Stati in cuiil Codice è stato accolto favore-volmente, inclusa l’Italia che attra-verso l’ANMVI ha espresso nel-l’ambito dei lavori del gruppoUEVP per le BPV il proprio con-senso.

Dottor Poubanne, si parla moltoin Italia, come in Europa, diBuone Pratiche Veterinarie e diCertificazione. Partiamo dalleloro definizioni e dal significatoche assumono nei settori dareddito e dei piccoli animali…Le buone pratiche sono delle li-nee guida. In Francia per esem-pio ci siamo dati una guida dellebuone pratiche per l’uso del far-maco. Sono una guida, fatta di re-gole da applicare. Certificazioneinvece significa accettare di esse-re controllato dall’esterno. Oggi inFrancia si vuole che la certifica-zione rimanga volontaria, che nonsia imposta in nessun ambito masia una scelta. Quando si vuoleessere certificati però si è poi ob-bligati a sottoporsi al controlloesterno. Oggi in Francia la qualitàriguarda soprattutto i grandi ani-mali perché i clienti allevatori, pervendere i loro prodotti, sono ob-bligati a lavorare con fornitori cer-tificati. Anche il fornitore veterina-rio deve esserlo. È per questo chei buiatri sono i più interessati. Difatto, la certificazione viene impo-sta dai clienti. In Nord Europa c’ègià un gruppo di distributori, EU-

REP, a cui appartiene ad esempioMc Donald’s, che impone le buo-ne pratiche agricole, e tutti i pro-duttori alimentari che vogliono la-vorare con EUREP devono esserecertificati e anche il loro veterina-rio deve esserlo. È un’imposizioneche viene dai clienti. Per i veteri-nari dei piccoli animali non è così,si tratterà di un percorso volonta-rio, di un modo per lavorare me-glio. È uno strumento di practicemanagement. Per i veterinari, inFrancia, c’è l’obbligo di seguireun percorso di formazione sullaradioprotezione. Non si tratta dicertificazione di qualità, ma tutti iveterinari che fanno radiografiedevono avere personale che haseguito un corso o devono averloseguito essi stessi se sono titolariunici. Per i veterinari dei piccolianimali la Certificazione rispondeall’esigenza dei clienti non solo diavere fiducia ma anche di sentirsiin diritto di chiedere questa fidu-cia. È prima di tutto un’esigenzadei clienti, ma l’adozione di un si-stema di buone pratiche e la cer-tificazione permettono di acquisi-re un modo di lavorare che avvan-taggia la gestione quotidiana.

Si può dire che BPV e certifica-zione siano una sorta di percor-so naturale, ineludibile, per laprofessione veterinaria privatadel futuro?Sì, per i veterinari sono un pas-saggio obbligato. Anche se certi-ficazione è un termine molto am-pio, per esempio abbiamo il siste-ma ISO 9002 per i grandi animali.Catherine Roy, che lavora con noia livello europeo, mi ha detto chei Paesi che sono partiti con l’ISO9002 adesso fanno marcia indie-tro, perché è un sistema caro ecomplesso. La scelta della Fran-cia è quindi di sviluppare un si-stema qualità specifico per la pro-fessione veterinaria ed è quelloche stanno facendo sia la Germa-nia che la Svizzera. Per l’imposta-zione di un sistema di qualità inFrancia è stata creata la QUALITÉVET, che riunisce tutti gli operato-ri e i soggetti della veterinaria, isti-tuzionali e associativi, perché si èvisto che se è un solo gruppo diveterinari a prendere una stradadifficilmente poi la si può fare ac-cettare agli altri. Per questo inFrancia abbiamo impostato que-

sta commissione ecumenica, ba-sando la nostra impostazione sul-le buone pratiche elaborate suscala europea. La nostra linea èquella europea. Siamo partiti conl’obiettivo di tradurre in francesele BPV. QUALITÉ VET ha impiega-to tre anni a formarsi in Francia.L’ordine ha preso l’iniziativa diconvocare tutti i soggetti e poi hacreato una QUALITÉ VET con tan-to di statuto proprio. La presiden-za è mantenuta dall’ordine e ci so-no due vice presidenti: uno dellaAFVAC e l’altro della SNGTV cheè l’equivalente della vostra SIVAR.Poi c’è la rappresentanza dei ve-terinari libero professionisti chenomina il tesoriere. Questo al mo-mento. Anche l’università ne faparte: si cerca di coinvolgerla perallinearla alla professione e permetterla al corrente di come sievolve e anche perché serve allecliniche veterinarie delle facoltà ealla formazione degli studenti alcontrollo qualità.

Con queste premesse, guardia-mo all’esperienza della buiatriafrancese. Chi è il veterinariod’azienda oggi e come evolveràin futuro il suo ruolo all’internodella filiera agro-alimentare? In Francia abbiamo la figura del“veterinario industriale” che lavoraper grandi allevamenti, non è quel-lo che va a curare il singolo anima-le anche se può capitare che lofaccia. Sia il veterinario industrialeche il buiatra che cura il singolocapo sono interessati all’applica-zione del controllo qualità perchésarà imposta dai clienti/allevatori.In Francia il veterinario partecipa aicosiddetti piani sanitari di alleva-mento, per esempio nel caso dellaBSE è sempre stato coinvolto. So-no convinto che la certificazione loaiuterà ad essere più coinvolto nel-la filiera di produzione.

I buiatri francesi come vivonoquesta evoluzione? La temonoo la sostengono? Fino a due o tre anni fa i veterina-ri reagivano un po’ rigidamentetemendo di perdere un po’ di li-bertà e che si rimettesse in di-scussione la loro competenzaprofessionale. Sono comparsi sul-la stampa francese articoli chenon erano tanto favorevoli. Poi laqualità, la certificazione è statacomunicata meglio e i veterinarihanno capito che è tutto su basevolontaria, che nessuno imporràniente, ma saranno i clienti a ri-chiederla. Adesso i veterinari civedono una opportunità per mi-gliorarsi in modo volontario e au-todeterminato.

E come dovrà essere mantenutala certificazione? Con l’aggior-namento ad esempio? Al momento non c’è ancora un

percorso di certificazione e la for-mazione continua non è obbliga-toria in Francia. In Francia non c’ènulla come il vostro ECM, ma pen-siamo che qualcosa di simile siain arrivo. Quando ci sarà la certifi-cazione comunque bisognerà es-sere sottoposti ad audit annuali otriennali, questo va deciso. Perora i veterinari francesi non hannonulla da dimostrare.

Che valore aggiunto avrà l’im-magine del veterinario. Potràpubblicizzare la sua certifica-zione?C’è una questione importante: il la-bel di veterinario certificato. I vete-rinari avranno diritto sulla portadella clinica o sulle ricette o sullacarta intestata a una qualche indi-cazione? E un grosso punto inter-rogativo, ci sono state molte di-scussioni senza decisioni, ma cre-do che alla fine non ci dovrebberoessere obiezioni all’interno diQUALITÉ VET. Anche in Francia ilveterinario è molto vincolato, eccoquindi il coinvolgimento dell’ordineche sovrintende alla normativa.

Che tempi di lavoro prevedete?Ci vorranno alcuni anni prima diarrivare ad un sistema qualità ve-terinario. Anche tre o forse quat-tro. Il manuale delle BPV comun-que sarà una delle applicazioni

già acquisite. In Francia va dettoche la SNGTV ha già sviluppatouna guida di buone pratiche per ilfarmaco che verrà sviluppato daQUALITÉ VET. Per gli animali dacompagnia non è in realtà statofatto nulla, salvo la radioprotezio-ne che è obbligatoria. CatherineRoy ha precisato che per i veteri-nari per animali da compagnial’approccio alla qualità significatre cose: qualità, sicurezza e am-biente. I veterinari francesi sonotutti molto motivati a rispettarel’ambiente (per esempio rispet-tando la normativa sui rifiuti), la si-curezza sul luogo di lavoro e laqualità come dimostrazione di sa-per fare e di saper garantire certistandard professionali. QUALITÉVET all’inizio del prossimo annoaprirà una fase di sperimentazio-ne, chiederà alle cliniche di can-didarsi per fare una sperimenta-zione con controllo esterno e sifarà in modo che gli auditori ester-ni siano veterinari. È quello chevorremmo, che il controllo esternofosse veterinario. In Francia ab-biamo Jean Pascal Giraud, che èun veterinario esperto di qualitàche lavora già come auditor nelcontrollo qualità all’esterno delmondo veterinario. Ecco l’esem-pio di un veterinario qualificato ed’esperienza che potrebbe fareda auditor. ■

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Intervista a Poubanne

Certificazione: in Francia si chiama Qualité VetIl sistema della qualità è una scelta obbligata per il buiatra, uno strumento di management per il veterinario degli animali da compagnia

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004

Yannick Poubanne (a destra) in-sieme all’interprete Sergio Allioni.

L’INTERVISTA

di Sabina Pizzamiglio

traduzione a cura diSergio Allioni

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Afine agosto Il Sole-24Ore aveva pubblicatoun’interessante indagi-

ne sulla attuale normativa italianasul mobbing concludendo che inrealtà nel nostro paese il proble-ma non è mai stato affrontato se-riamente dal legislatore lasciandocosì impuniti molti comportamen-ti veramente censurabili e inac-cettabili. L'articolo mi aveva col-pito e lo avevo quindi letto conmolto interesse perché da qual-che tempo arrivano al nostro uffi-cio di Consulenza legale richiestedi informazioni o di assistenza daparte di veterinari che voglionodenunciare situazioni di mob-bing. Queste richieste arrivanosoprattutto da veterinarie che nelloro ambito di lavoro subisconosituazioni vessatorie, di sfrutta-mento o di emarginazione. Percapire di cosa stiamo parlando ri-porto l'introduzione dell'articoloche spiega bene le caratteristi-che di questo problema: "Quellodelle vessazioni, anche psicolo-giche e morali, nei luoghi di lavo-ro è fenomeno antico. Ma è solonegli ultimi anni che si assiste auna vera moltiplicazione di studi,oltre che di un autentico boom dicause contro le aziende. Il termi-ne stesso “mobbing” è ormai en-trato nell'uso comune. La paroladeriva dall'inglese “to mob” (at-taccare, assalire) ed è mutuatadall'etologia, nell'ambito dellaquale designa il comportamentodi alcune specie animali, solitecircondare minacciosamente unmembro del gruppo, al fine di al-

lontanarlo". Già la derivazione deltermine dovrebbe coinvolgere edinteressare il mondo veterinario.Pasquale Dui, autore dell'articolo,continua poi sviluppando l'attua-lità del problema: “Così, il mob-bing, nella sociologia del lavoro,è quella strategia per cui i colle-ghi sottopongono la vittima desi-gnata a vessazioni ed aggressio-ni di ogni tipo, con la finalità più omeno velata di indurlo ad andar-sene dall'azienda. Quando lastessa strategia è realizzata daldatore di lavoro (anche tramite isuoi collaboratori), si usa parlaredi “bossing”. Il bossing e il mob-bing possono di fatto intrecciarsi:la caduta in disgrazia di un di-pendente presso il capo compor-ta spesso che gli stessi colleghidella vittima designata le creinointorno terra bruciata". Gli stru-menti tipici con i quali viene espli-cato il mobbing sono vari e diver-sificati, accenniamo solo a quellipiù frequenti: emarginazione, de-qualificazione professionale e ac-cuse immotivate. Nel primo casoil dipendente o il collaboratoreviene isolato psicologicamente,spesso anche fisicamente, nongli si passano informazioni o co-municazioni e gli si esprime unaevidente ostilità. Nel secondo ca-so gli vengono assegnati incari-chi meno importanti o dequalifi-canti o mansioni del tutto diverseche lo fanno sentire professional-mente rifiutato e non apprezzato.Infine, nell'ultima ipotesi, il datoredi lavoro o il “boss” iniziano adaccusarlo davanti ai colleghi di

sbagli, errori, incapacità, nor-malmente non reali o lo si accu-sa di colpe non sue svilendo ilsuo contributo all'attività azien-dale. Il più delle volte nel mob-bing questi tre aspetti si sovrap-pongono in una strategia globa-le che diventa, per la vittima de-signata, sempre più inaccettabi-le, opprimente ed insopportabilecostringendola a lasciare il po-sto di lavoro o in caso di man-canza di alternative a continuarea subire sino all'emergere di ve-re patologie psicologiche o fisi-che. La terza via possibile èquella della reazione che spessodiventa scomposta, agitata oviolenta o porta secondo una lo-gica più razionale a denuncie

che incominciano ad incontraresempre di più l'attenzione deigiudici. Come accennavo all'ini-zio, da un po' di tempo sono fre-quenti le richieste di pareri lega-li su situazioni di mobbing. Quel-lo che ci viene segnalato è vera-mente, spesso, uno spaccatodella veterinaria che fa pocoonore a questo settore espri-mendo condizioni di lavoro inac-cettabili e di vero e proprio sfrut-tamento professionale, psicolo-gico ed economico. Il numeromaggiore di denunce e segnala-zioni ci arriva da veterinarie. Sipotrebbe pensare che siano loroquelle più attente al problema epiù disposte a denunciarlo ma inverità la situazione è molto diver-

sa. Purtroppo sono loro quelleche maggiormente subiscono si-tuazioni di mobbing basate fre-quentemente su ricatti molto pe-santi. Normalmente quando tro-vano il coraggio o la forza di ri-bellarsi, pensando di denunciarela loro condizione, è già da mol-to tempo che vivono con tensio-ni e paure davvero insostenibili.Non sono in grado di saperequante, dopo la richiesta di infor-mazioni, abbiano poi veramentedeciso di avviare una pratica le-gale di denuncia ma credo che,in attesa di una normativa seria edegna di un paese civile, sia do-verosa una analisi attenta diquesto fenomeno anche nel set-tore veterinario. ■

6ATTUALITÀ

“Mobbing” in veterinariaSoprattutto le donne subiscono spesso questa condizione

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004

di Antonio Manfredi

La tutela degli animali nella dottrina e nella legislazioneNicola Vincenzo CaporaleFrancesco Delvino Casa Editrice: HalleyPrezzo: 24,00 euro - Pagine: 174

(…) Dall’amore che gli autori hanno per gli animali, è natoquesto libro che contiene, oltre alla normativa statale e regio-nale (Leggi, Circolari e Ordinanze) in tema di animali, anchenumerose massime giurisprudenziali. Vengono, inoltre, tratta-ti argomenti quali, ad esempio, gli animali d’affezione, gli ani-mali in condominio, i Regolamenti di Polizia Urbana, il Codi-ce della Strada e gli animali, la vivisezione.

Molteplici sono i modelli già predisposti e che possono risultare molto utili al lettore: si va dalmodello per denunciare un caso di maltrattamento animale a quello per iscrivere il proprio ca-ne all’anagrafe canina regionale o per denunciare la scomparsa dell’animale. Il libro contiene anche un utile prontuario delle violazioni rivolto principalmente agli organi diPolizia giudiziaria. Questo volume non è rivolto esclusivamente agli organi di Polizia giudiziaria (Carabinieri, Po-lizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Municipale, ecc.) ma an-che alle associazioni animaliste, agli avvocati, ai privati cittadini, agli Enti locali, ai veterinari,alle scuole e, in generale, a tutti coloro che quotidianamente si trovano a combattere contro leingiustizie perpetrate nei confronti degli esseri non umani.

R E C E N S I O N I

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In tema di ECM è certamentenecessario fornire qualcheelemento utile al fine di

meglio valutare quanto accadutonei giorni scorsi. La FNOMCEO,come ampiamente annunciato, è ri-sultata assente (anche se non risul-tano ad oggi pervenute formali di-missioni) alla riunione della com-missione nazionale ECM dello scor-so 11 novembre; ciò in esito alledeterminazioni del suo consiglionazionale. Questa decisione, per-cepita dai più come luminosoesempio di virilità, ha stimolato nelpopolo delle altre 30 professioni sa-nitarie sentimenti emulativi nel ten-tativo, che credo ahimè vano, di ar-chiviare e dimenticare per sempreun sistema che non funziona e cheha procurato più problemi che van-taggi. In esito a questa sollecitazio-ne sono state liberamente accredi-tate le analisi più disparate, non ra-ramente concluse in modo misera-bile, accollando ogni responsabilitàai propri nemici ritenuti le “guidespirituali del sistema” e i “soli vericolpevoli” dei suoi guasti (e di tutti imali di questa terra). Un vero e pro-prio mondo di Harry Potter dove “tusai chi (il male in persona, una en-tità talmente temibile che nessunoha il coraggio di pronunciare il suonome: Voldemort)” si dice possanascondersi ovunque. Premesso che nessuno vuole di-scutere le decisioni della FNOM-CEO è però necessario conoscereuna serie di circostanze che sfug-gono ai più: - la commissione nazionale ECMsvolge l’attività prevista dalla leggeed è composta da 1 presidente, 4vicepresidenti (1 dei quali è per de-creto il presidente della FNOM-CEO) e 25 membri (2 FNOMCEO) esi articola in sezioni. La sezione or-dini e collegi è presieduta dal pre-sidente FNOMCEO ed ha il compi-to di rappresentare al sistema le

esigenze delle professioni, cosache è solo parzialmente accaduta,atteso che, a solo titolo di esempio,la federazione dei medici, a diffe-renza di tutte le altre, non ha pro-dotto nel corso dell’anno alcunaipotesi in merito alla definizione deinuovi obiettivi formativi nazionali; - la FNOMCEO fa parte del co-geaps (consorzio per la gestioneanagrafica delle professioni sanita-rie) che ha lo scopo di gestire l’a-nagrafe dei crediti ECM; il consor-zio, che comprende tutte le profes-sioni sanitarie, è stato costituito afronte di un finanziamento erogatodal ministero della salute pari a1.500.000 euro; l’attività del consor-zio, che ha sede e gestione pressola FNOMCEO, continua anche do-po il ritiro della delegazione dallacommissione;- la percezione dei sanitari di es-sere esonerati dal sistema in segui-to ad iniziative quale quella dei me-dici è assolutamente illusoria. Il Mi-nistro non ha alcuna intenzione dibuttare ai pesci l’educazione conti-nua né, da quanto si legge, pare lovoglia la FNOMCEO (sul loro sitoufficiale si legge “il professionistadeve rivendicare una formazione diqualità perché lo tutela di più. E tu-tela il cittadino, che resta al centrodella nostra attenzione e della no-stra missione”);- i 20 sistemi ECM regionali chepiù o meno velocemente verrannoattivati non possono che essere in-tegrativi di quello nazionale, manon possono sostituirlo (anche adevitare condizioni diverse di eserci-zio dell’attività professionale sul ter-ritorio nazionale). È utile allo scoporichiamare che la materia è affidataalla potestà legislativa concorrentedelle Regioni e che, come amavaripetere Mariapia Garavaglia, “il di-ritto alla salute è uguale per tutti gliitaliani, da Bolzano a Lampedusa”.Un utile esercizio sarebbe quello di

comprendere a chi giova la devolu-tion su quanto trattasi.Molto si potrebbe dire su quanto li-cenziato dalle regioni, venduto daimedia come esempio positivo, madi fatto penalizzante per il liberoprofessionista che, privato dellapossibilità di acquisire crediti regio-nali, è obbligato ad assolvere il de-bito formativo nel solo circuito sta-tale. Questo senza poter disporredelle risorse economiche e cultura-li che verranno messe a disposizio-ne dalle regioni, ma non è questol’argomento in discussione.Le 30 professioni sanitarie rappre-sentate in commissione nazionale,pur con analisi sovente sovrapponi-bili a quelle della FNOMCEO (chinon ha protestato per il decreto chericonosce le società scientifiche?),hanno fatto scelte diverse e a mioavviso coerenti con i fatti succedu-tisi nel tempo. La FNOMCEO haevidentemente un’altra storia. Sem-plicemente le altre professioni han-no pensato che “la spinta ad avvia-re una profonda riflessione sull’ade-guamento della formazione medicaalle esigenze dei pazienti e dellasocietà” potesse arrivare dagli stru-menti a disposizione e soprattuttosenza dismettere il livello nazionale. Certamente si è alla vigilia di gran-di (?) cambiamenti (per ora solo an-nunciati). La conferenza Stato Re-gioni del prossimo mese dovrebbeapprovare le regole che consenti-ranno di accreditare i provider diformazione residenziale e a distan-za, cambiando radicalmente il si-stema, pensionando (si spera subi-to e per sempre) i referee, selezio-nando i provider ed uscendo final-mente dallo stagno di un sistemache si è rilevato troppo lontano dal-le attese dei professionisti.La commissione sulla professioneveterinaria attivata dal Ministerodella salute (fnovi, regioni, univer-sità e il dipartimento della sanità ve-terinaria e degli alimenti del mini-stero della salute) si è confrontatanei giorni scorsi con l’ECM; nel cor-so dell’incontro (che ci dicono “in-dimenticabile” per la segreteriaECM) sono stati rivisitati problemi ecriticità a partire dal difetto normati-vo alla base del sistema. La com-missione trasmetterà nei prossimigiorni un documento che chiedecertezze, cosa poco rivoluzionaria,ma del tutto seria. Sarebbe stato più facile e spettaco-lare sbattere la porta (a far ciò sia-mo ancora in tempo), ma in questomodo non tuteleremo nessuno, néla professione, né i professionisti. Concludo garantendo i malpen-santi che in questo sistema il “tusai chi” nella veterinaria non c’è;vi sono personaggi particolari, èvero, che assomigliano più a Dra-co Malfoi (malvagio aspirante ma-go iscritto alla scuola di magia estregoneria di Hogwarts) che adAlbus Silente (mago vecchio esaggio, preside della scuola), matant’è, con i babbani dobbiamoconviverci. ■

7ATTUALITÀ

ECM: la FNOMCEO va? Le altre professioni restano

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004

di Gaetano Penocchio

Commissario ECM perla veterinaria

Gli obiettivi formativi secondo la FNOVI

L ’11 novembre scorso la Commissione ECM ha individuato 10obiettivi formativi nazionali per la professione veterinaria. Il

Comitato Centrale della FNOVI ha successivamente emendato ed inte-grato la proposta del Ministero della Salute, intervenendo sulla formula-zione di alcuni obiettivi. Ecco come figurano nella riscrittura propostadal Comitato Centrale: 1) Promozione e miglioramento delle attività edegli interventi di sanità pubblica veterinaria, con particolare riferimen-to all’igiene degli allevamenti e delle produzioni animali, alla sanità ani-male, all’igiene degli alimenti di origine animale. 2) Promozione della si-curezza alimentare dalla produzione al consumo. 3) Acquisizione e svi-luppo di conoscenze scientifiche per la prevenzione, la diagnosi e la cu-ra delle malattie degli animali. 4) Sviluppo delle abilità pratiche nell’am-bito delle discipline cliniche negli animali. 5) Aggiornamento scientificoe normativo sull’impiego dei farmaci negli animali, sulla farmacosorve-glianza e farmacovigilanza veterinaria. 6) Valutazione e miglioramentodei processi di gestione delle tecnologie biomediche e dei dispositivimedici in ambito veterinario. 7) Sviluppo delle attività relative alle scien-ze comportamentali e all’etologia, con particolare riferimento alla tuteladella salute e del benessere animale. 8) Sviluppo delle attività relative almanagement gestionale di allevamento degli animali nei settori produt-tivo e riproduttivo. 9) Acquisizione e sviluppo di conoscenze scientifichenell’ambito della prevenzione diagnosi e cura delle malattie trasmissibi-li dall’animale all’uomo, anche in correlazione con la salubrità degli ali-menti. 10) Sviluppo e aggiornamento delle conoscenze in materia di sal-vaguardia e tutela degli ecosistemi e delle biodiversità anche in relazio-ne al benessere della fauna selvatica, delle specie protette nei parchi,delle specie esotiche protette e di quelle a rischio di estinzione.

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Mi occupo di cavalli evorrei chiarimenti cir-ca le procedure di

gestione dell’armadietto farma-ceutico. La mia situazione èquella di associato in uno studioassociato veterinario, abbiamo

una sede legale presso l’abita-zione di uno dei miei associatied un fondo commerciale in lo-cazione ove teniamo armadiettidei farmaci e che funge da labo-ratorio, magazzino materiali diconsumo e degli strumenti. Que-

sto locale è ad uso esclusiva-mente privato, infatti tutta la no-stra attività ippiatrica si svolgein campo direttamente dove so-no domiciliati i cavalli. Non è chiaro se dobbiamo tene-re un registro dei farmaci o me-

no. Come attività esclusivamen-te domiciliare sembra che que-sto non sia necessario. Inoltre la gestione dei farmaci stu-pefacenti come deve avvenire? Un altro capitolo è quello riguar-dante scorte di farmaci immu-

nizzanti e ad uso umano, comele dobbiamo gestire? U.B.

In base al DM 306 del 16-5-2001 le scorte dei medicinaliveterinari possono essere dete-nute anche dai veterinari cheoperano a domicilio, senza di-sporre di una struttura fissa;pertanto chiunque può richie-derne l’autorizzazione dichia-rando il locale dove detiene ifarmaci e tenendo l’apposito re-gistro di carico e scarico. Nel caso di uno studio associa-to, può essere tenuta una scortacomune, dove uno degli asso-ciati si assume la responsabilitàdella gestione delle scorte, indi-cando nel registro anche i nomidei Colleghi che afferiscono allastessa scorta; in tal caso occor-re un registro nella sede dellostudio dove i prelievi di medici-nali vengono scaricati dal veteri-nario che li ha prelevati e diver-si registri detenuti dai singoliColleghi dove registrano i prelie-vi dalla scorta comune e gli usipresso gli animali trattati. In al-ternativa ciascuno si tiene la suascorta individuale e ne è perso-nalmente responsabile; in que-st’ultimo caso però gli acquistivanno effettuati individualmente,perdendo il vantaggio di acqui-sti in stock. Nell’attività domiciliare non èvero che non sia necessario ilregistro; questo è sempre ri-chiesto ogni qual volta si utiliz-zano medicinali su animali po-tenzialmente destinati alla pro-duzione di alimenti per l’uomo;lo scarico dal registro del veteri-nario si effettua indicando il pro-prietario dell’animale o l’alleva-mento/scuderia dove invece,nel loro registro dei trattamenti,il veterinario indicherà come ca-rico se stesso e come scaricol’animale trattato. Per gli stupefacenti vale la stes-sa identica prassi. Un responsabile della scorta ela registrazione entro le 24 ore diogni carico e scarico, su un re-gistro vidimato dal Sindaco o daun funzionario da lui delegato,indicando nello scarico sia l’ani-male che il suo proprietario. Per quanto riguarda i farmaciimmunizzanti uso veterinario,valgono le stesse regole deglialtri farmaci per scorta; occorrein più compilare il Modello 12 dainviare all’ASL, anche se questaprassi viene applicata in mododiverso da Regione a Regione.Per i medicinali ad uso umano,fin che non sarà approvata lanormativa che consentirà di da-re al cavallo lo status di animaleNON destinato alla produzionedi alimenti per l’uomo, l’uso im-proprio del farmaco umano è as-solutamente proibito. ■

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Armadietto, stupefacenti e immunizzanti: come li gestisce l’ippiatra?

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004OSSERVATORIO FARMACO

a cura di Aldo Vezzoni

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 42

Aseguito dell’adozionedi un testo base per latutela e la valorizzazio-

ne degli equini, l’ANMVI e la SIVEhanno inoltrato alla CommissioneAgricoltura della Camera e al Mi-nistero della Salute alcune osser-vazioni. Le riportiamo in corsivosottolineato.

ART. 2. (NORME PER LA TUTELADELLA SALUTE E BENESSEREDEGLI EQUIDI) 1. È fatto divieto di utilizzare gliequidi in esperimenti scientifici fi-nalizzati alla clonazione degli stes-si animali. (L’ANMVI non ritiene op-portuno un simile divieto, stante i rile-vanti progressi della scienza in que-sto campo. In Italia, abbiamo nel Col-lega e ricercatore di fama internazio-nale Cesare Galli, un autorevoleesponente della ricerca mondiale,apprezzato dalla comunità scientificainternazionale, per i suoi studi avan-zati, che partendo da modelli animalisempre più complessi, avrà ricadutepositive anche nella ricerca e lo stu-dio di malattie umane. Un eventualedivieto, come configurato nel testo inesame porrebbe l’Italia in posizionedi retroguardia rispetto agli orienta-menti ed avanzamenti della ricercamondiale. Si suggerisce di eliminaredal presente provvedimento la mate-ria e di destinarla ad altro provvedi-mento)

2. È vietato separare i puledri dalleproprie madri prima del compimen-to del quarto mese di vita. (Sarebbepreferibile aggiungere “a meno chenon esistano evidenti ragioni sanita-rie”, ricomprendendo così nella nor-ma i casi, ben noti alla medicina ve-terinaria, in cui la fattrice non si fa ca-rico del puledro, o della sua nutrizio-ne, per problemi di natura clinico-comportamentale o per cause sanita-rie diverse)3. È vietato sottoporre a doping gliequidi. Costituisce doping la som-ministrazione, o comunque il favo-rire l’uso, di sostanze proibite, difarmaci o di sostanze biologica-mente o farmacologicamente attivesenza la prescrizione medico-vete-rinaria, l’applicazione di trattamen-ti o l’utilizzazione di procedimentiche agiscano per elevare o dimi-nuire il livello naturale delle presta-zioni e possano mettere a rischio lasalute e il benessere degli equidi. Ildivieto di cui al presente comma siapplica alle competizioni e ad ognialtra situazione di utilizzo a diversifini degli equidi. (Così come formu-lato il comma 3 dell’articolo 2 nonconsente di distinguere fra doping eterapia. Per l’attuale regolamento an-tidoping, ad esempio, sono proibitetutte le sostanze che agiscono sul si-stema nervoso, sul sistema cardiocir-colatorio, sul sistema respiratorio, sulsistema gastroenterico, sull’apparatomuscolo-scheletrico; è in sintesi proi-

bita la maggior parte delle sostanzereperibili nel prontuario farmaceuticoveterinario e che sono alla base difarmaci autorizzati dal Ministero dellaSalute in quanto necessari per la te-rapia delle patologie del cavallo, ov-vero necessari per la tutela della sa-lute e del benessere degli equini.Lesostanze considerate proibite dal re-golamento antidoping sono in largamisura legali e autorizzate all’immis-sione in commercio dal Ministero del-la Salute in quanto essenziali per laterapia. Pertanto il loro uso deve es-sere considerato legittimo e qualorasia conseguente ad una regolare pre-scrizione del medico veterinario nonpuò essere confuso con il doping).Si propone quindi di riformularecome segue il comma 3 dell’arti-colo 2È vietato sottoporre a doping gli equi-di.Costituisce doping la somministra-zione o comunque favorire l’uso difarmaci o di sostanze biologicamenteo farmacologicamente attive senza laprescrizione medico veterinaria, l’ap-plicazione di trattamenti o l’utilizza-zione di procedimenti che agiscanoper elevare o diminuire il livello natu-rale delle prestazioni, o per aumenta-re la naturale aggressività o la poten-ziale pericolosità dell’animale e pos-sano mettere a rischio la sua salute eil suo benessere. Il divieto di cui alpresente comma si applica alle com-petizioni e ad ogni altra situazione diutilizzo a diversi fini degli equidi. Non

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Osservazioni sulla tutela degli equini

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004ANMVI INFORMA

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costituisce doping la somministrazio-ne a scopo terapeutico di farmaci au-torizzati per uso veterinario prescrittidal medico veterinario e la sommini-strazione di farmaci cedibili senzaobbligo di ricetta medico veterinariae autorizzati per specifiche patolo-gie degli equini.

ART. 3 - (DELEGA AL GOVERNO)(A parere dell’ANMVI la complessitàdei decreti legislativi derivanti dal te-sto in esame richiede un periodo ditempo superiore ai sei mesi indicati.A salvaguardia della necessità diadottare misure ben ponderate po-trebbero utilmente essere preventiva-ti fino a 12 mesi)

ART. 4. (OBBLIGHI DEI MEDICIVETERINARI)(...) Comma 2 - Salvo che il fatto co-stituisca più grave reato, ogni me-dico veterinario che, nell’eserciziodella propria professione venendoa conoscenza di lesioni o di mal-trattamenti ad equidi sanzionabili anorma delle leggi vigenti, omette oritarda di riferirne all’autorità giudi-ziaria, è punito con la sanzione am-ministrativa stabilita all’articolo 13,comma 1. (Pur comprendendo lo spi-rito che informa la norma, l’ANMVI ri-tiene che il coinvolgimento diretto delveterinario libero professionista risultisuperfluo e difficilmente applicabile.Il Codice deontologico veterinario at-tribuisce già in modo inequivocabile

precise responsabilità al medico ve-terinario di fronte alle situazioni previ-ste dal testo in esame; inoltre, è an-che molto difficile per il libero profes-sionista accertare i casi di maltratta-mento, in quanto il proprietario po-trebbe addurre cause diverse a giu-stificazione delle condizioni dell’ani-male. Di fronte a dubbi o sospetti, il li-bero professionista segnali il casonon all’autorità giudiziaria, ma allaASL di competenza. Si rimanda inproposito all’Art. 2 DPR n. 320/54)

ART. 10. (MODIFICHE ALDECRETO LEGISLATIVO 29OTTOBRE 1999, N. 449) (...) Comma 3- (...) La commissioneper la vigilanza e il controllo suldoping e per la tutela della salutenelle attività ippiche predispone iprogrammi di ricerca sui farmaci,sulle sostanze e sulle pratiche me-diche utilizzabili ai fini di dopingnelle attività sportive. La commis-sione, composta da cinque espertiin materia, è nominata dal Ministrodella salute, d’intesa con il Ministrodelle politiche agricole e forestali, edura in carica tre anni. (La Commis-sione dovrebbe prevedere, oltre airappresentanti istituzionali, anche no-minativi espressi dalle associazioniprofessionali che rappresentano imedici veterinari che operano sulcampo ed hanno una reale esperien-za e conoscenza, sia scientifica cheprofessionale, del problema). ■

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Il 24 novembre i giudici delTAR del Lazio non hanno fat-to sciopero. Il ricorso del-

l’ANMVI contro il Ministero del-l’Università e nei confronti del-l’Ateneo di Catanzaro ha cosìproseguito il suo iter per l’annul-lamento del D.M. del 3 settem-bre 2003 con cui è stato istituitoall’Università calabrese un Cor-so di laurea specialistica in Me-

dicina Veterinaria. I giudici hanno esaminato la do-cumentazione prodotta il 24 ot-tobre dal Ministero dell’Univer-sità (in ottemperanza a quantoespressamente ordinato dal Tri-bunale nel corso dell’udienza diluglio) e accordato all’ANMVI unrinvio. I legali dell’ANMVI avranno cosìaltro tempo a disposizione per

valutare gli atti prodotti dal Mini-stero e avanzare ulteriori motivisu cui fondare il ricorso. Ma sitratta di un rinvio breve. Per i le-gali dell’ANMVI, infatti, perman-gono le ragioni d’urgenza del ri-corso, in quanto “le procedureper l’attivazione del prossimoanno accademico per il Corso diLaurea Specialistica in MedicinaVeterinaria presso la Facoltà di

Medicina e Chirurgia dell’Uni-versità Magna Grecia di Catan-zaro, la cui istituzione è effettodei provvedimenti impugnaticon il ricorso in oggetto, saran-no avviate entro il mese di luglio2005”. Pertanto, sarebbe “quanto maiauspicabile che l’Ecc.mo Colle-gio adottasse una decisione de-finitiva di merito sul ricorso entro

tale termine, affinché non si pro-ceda, se non legittimo, ad attiva-re il nuovo Corso di laurea”. Rinvio accordato quindi ma l’ur-genza rimane. Così il Tribunale Amministrativodel Lazio ha fissato la nuova da-ta di udienza al 23 febbraio2005. ■

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Catanzaro, urgente la trattazione del ricorso

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004ANMVI INFORMA

Laureati,precari e ribelli

Abbiamo letto sul numero32 del “Corriere Univer-

sità” un breve intervento a firmaMaverick che evidenziava laprecarietà del lavoro di moltilaureati e la loro difficoltà a tro-vare un’occupazione stabile nelsettore specifico del loro corsodi laurea. “Da qualche settima-na davanti al portone di casamia c’è una scritta, disegnatacon la bomboletta dei graffitari,che dice testualmente: Ci voleteprecari, ci avrete ribelli”. Unafrase “lapidaria, efficace e in-quietante” come la giudica l’au-tore e certamente molto signifi-cativa della condizione in cui sitrovano oggi molti giovani, an-che laureati. In questi giorni ilParlamento, quasi all’unanimità,ha approvato una deroga al nu-mero chiuso per l’accesso adalcuni corsi di laurea, fra cui ve-terinaria, che permette a moltistudenti esclusi di rientrareiscrivendosi regolarmente. Sa-ranno altri precari o peggio di-soccupati. Sottovalutare la con-dizione di disagio che stannovivendo molti nostri colleghiche, dopo anni dalla laurea, sitrovano ancora a vivere unacondizione di assoluta incertez-za per il proprio futuro profes-sionale, sarebbe un grave erro-re perché presto, aumentandosempre di più il numero diquanti vivono questa situazione,il problema diventerà impossibi-le da risolvere. È incredibile chequesto disagio che noi conti-nuiamo a trasmettere alle auto-rità competenti non trovi mai l’a-scolto che meriterebbe. La rifor-ma degli Ordini, se accoglieràle sollecitazioni europee, do-vrebbe essere maggiormente li-berista rendendo anche piùsemplice l’accesso alla profes-sione e nel frattempo quattronuovi corsi di laurea in medicinaveterinaria sono sul piede dipartenza: Udine, Palermo, Viter-bo e Matera. Di questo passo,fra pochi anni, il 50% dei lau-reati in medicina veterinaria sa-ranno italiani. E cosa faranno?Riprendendo l’articolo di Mave-rick: “Vi porto un dato. Più del30% dei giovani che lavoranoanche saltuariamente presso icall center possiede una laurea.Pensate, un esercito di giovanidottori di belle speranze non haforse diritto a qualcosa di me-glio?”

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Ipresidenti degli Ordini deimedici veterinari provincialicampani si sono incontrati

con i componenti della quintacommissione Sanità della RegioneCampania presieduta da AngeloGiusto. All’incontro ha partecipatoanche Paolo Sarnelli, responsabiledel settore sanitario in rappresen-tanza dell’assessore Tufano. Nelcorso dell’incontro i presidenti de-gli Ordini professionali hanno “stig-matizzato sia il mancato coinvolgi-mento degli stessi nelle varie pro-blematiche della categoria che iltentativo di traghettare le compe-tenze meramente sanitarie ad altre

professionalità ed altri enti’’. Parti-colare attenzione è stata posta sul-la legge regionale 16/2001 in rap-porto alle attività delle aziende Asle l’attività libero-professionale,nonché sullo sviluppo del compar-to agro-zootecnico ed alimentaredella Regione Campania sia pergli aspetti sanitari che economico-sociali legati alle produzioni aventirilievo internazionale che quelle dinicchia. I rappresentanti degli Or-dini hanno chiesto l’impegno del-l’assessore e del Consiglio regio-

nale affinché ci sia condivisionenelle prossime progettualità per ilriordino della Veterinaria in Cam-pania e dell’Istituto Zooprofilatticodi Portici. Gli Ordini professionalihanno annunciato la convocazionedi una assemblea generale dei Ve-terinari campani alla presenza deldirettore generale della Sanità el’assessore alla Sanità per indivi-duare gli obiettivi e le strategie, atutela sia della salute pubblica chedel comparto agro-zootecnico edalimentare (Fonte: ANSA). ■

15

Campania: incontro in regione

Gli Ordini dei Medici Veterinari chiedono il riordino della VeterinariaAnnunciata la convocazione di un’assemblea dei veterinari campani

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004INFO REGIONI

SICILIA

Nasce una facoltà

Euro-Araba di

Veterinaria

Nascerà in Sicilia una facoltàdi veterinaria euro-araba ca-

pace di formare medici e operatoridel settore agro-alimentare prove-nienti da tutto il bacino del Mediter-raneo. È uno dei primi impegni cheil governatore siciliano, SalvatoreCuffaro, ha voluto assumere dopoessere stato eletto alla presidenzadel Coppem, il Comitato perma-nente per il partenariato euromedi-terraneo dei poteri locali e regiona-li. “Cuffaro - si legge in una nota -ha accolto con entusiasmo la pro-posta, avanzata dall’Associazioneveterinaria euro-araba, di dar vita,da subito, a un gruppo di lavoroche elabori il progetto e ne verifichila fattibilità”. “Un progetto ambizio-so proiettato al 2010 - ha spiegatoCuffaro - quando il bacino del Me-diterraneo, con l’avvio dell’area dilibero scambio, tornerà a essere ilcentro di un intenso movimento dipopolazioni, di culture e di merci,che sicuramente interverranno sul-la salute delle genti e sulla qualitàdella loro vita. Ecco perché diventaindispensabile creare le condizioniaffinché in un settore come la vete-rinaria, che gioca un grande ruoloper una corretta e sana alimenta-zione, ci sia uno sviluppo ordinatoe omogeneo al servizio di tutti”’.

BASILICATA

Dalla Asl 2 una

campagna contro

il randagismo

L ’Unità operativa veterinariaarea “C” dell’Asl n. 2 di

Potenza, ha ripreso l’attività di steri-lizzazione chirurgica dei cani randa-gi sul territorio dei Comuni dell’Azien-da sanitaria, nell’ambito della cam-pagna contro il randagismo. Gli in-terventi previsti si avvalgono di unaéquipe medico-veterinaria della Asln. 2 con il ricorso della struttura mo-bile attrezzata ad ambulatorio veteri-nario. Per informazioni: Direttore:Dott. Pietro Rosa-Tel. e Fax0971/310579.

LOMBARDIA

Randagismo, Como: bonus di 200 euro

A l Comune di Guanzate (Como) ciascun randagio costa fino a un migliaiodi euro all’anno. Per la precisione il sindaco Ivano Bernasconi chiarisce:

“I nostri randagi sono circa una decina, che vuol dire 10mila euro all’anno. Unavoce di spesa in continuo aumento”. E così il Comune di Guanzate ha votato unadelibera che assegna un bonus di 200 euro ad un cittadino che ha adottato unrandagio. “È una situazione paradossale- ha spiegato Bernasconi al Corriere del-la Sera- a fine anno quando presentano i loro bilanci, sono appena due le asso-ciazioni del nostro Paese che ricevono un contributo maggiore. Anche alla Cari-tas non riusciamo a dare di più di 1000 euro. Mi viene qualche scrupolo”. E cosìa Guanzate, d’ora in poi chi porta a casa un randagio ottiene un bonus dal Co-mune e con la ASL si riserva la possibilità di controllare la buona salute dell’ex ran-dagio. Se tutti i cani trovassero casa il Comune sborserebbe 2000 euro, ma ne ri-sparmierebbe 8mila sulla gestione del canile.

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 42

Il legale dell’ANMVI, Avv. Ma-ria Teresa Semeraro, fugaogni dubbio in merito all’ar-

ticolo 544-ter del codice penale,modificato dalla Legge 189. L’arti-colo in questione riguarda il mal-trattamento di animali e per la sua

formulazione aveva indotto i lega-li dell’ANMVI ad intravedere com-plicanze applicative e interpretati-ve in relazione ad una responsa-bilità professionale del veterinariopenalmente rilevante (v. Profes-sione Veterinaria 29/2004 ndr).

Chiarisce ora l’avv. Semeraro: “Dauna più attenta e approfondita di-samina dell’art. 544 ter c.p. intro-dotto dalla L. 20.07.2004, risultapacifico ed evidente che il reatoivi configurato è un delitto”. Reci-ta infatti il 544-ter: “Chiunque, per

crudeltà o senza necessità, ca-giona una lesione ad un animaleovvero lo sottopone a sevizie o acomportamenti o a fatiche o a la-vori insopportabili per le sue ca-ratteristiche etologiche è punitocon la reclusione da tre mesi a un

anno o con la multa da 3.000 a15.000 euro. La stessa pena siapplica a chiunque somministraagli animali sostanze stupefacentio vietate ovvero li sottopone a trat-tamenti che procurano un dannoalla salute degli stessi. La pena èaumentata della metà se dai fattidi cui al primo comma deriva lamorte dell’animale”.Il timore era che la condotta delit-tuosa potesse includere nei “trat-tamenti che procurano danno allasalute” degli animali anche queitrattamenti sanitari e di cura prati-cati con insuccesso, ex art. 2336c.c., dal veterinario curante. Secosì fosse si sarebbe trattato diuna vera e propria rivoluzione co-pernicana in tema di responsabi-lità professionale del veterinarioche da responsabilità civile assu-merebbe anche natura di respon-sabilità penale. Ma così non è.“Nel nostro ordinamento - spiegal’avvocato dell’ANMVI- la commis-sione di delitti presuppone il doloda parte dell’agente, fatti salvi idelitti per cui la legge preveda,espressamente, la colpa.In virtù di questo principio del di-ritto penale, posso affermare, conestrema sicurezza che nella previ-sione delittuosa di cui all’art. 544ter c.p. non può essere annovera-ta la colpa professionale del me-dico veterinario. Il timore, dunque,che l’errore professionale del ve-terinario possa venire consideratoun reato è del tutto fugato. Resta,ovviamente, fuori di dubbio cheladdove il veterinario somministri,dolosamente, sostanze o pratichisull’animale interventi chirurgiciper finalità diverse da quelle dicura e assistenza, potrà essere,come chiunque altro, imputabiledel reato in esame”. ■

16

Tutela animale e Codice penale

Legge 189/2004: falso allarmeL’errore professionale del veterinario non può essere considerato un reato

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004RUBRICA LEGALE

GAZZETTA UFFICIALE Serie Generale n. 91 del 22 No-vembre 2004Regolamento (CE) n. 1646/2004della Commissione Europea del20 Settembre 2004 recante modi-fica dell’Allegato I del regolamen-to (CEE) n. 2377/90 del Consiglioche definisce una procedura co-munitaria per la determinazionedei limiti massimi di residui di me-dicinali veterinari negli alimenti diOrigine Animale.

GAZZETTA UFFICIALEDELL’UNIONE EUROPEAL 339, 16 novembre 2004Decisione della Commissione,del 22 ottobre 2004, relativa a unaproroga del termine massimoprevisto per l’apposizione di mar-chi auricolari su alcuni bovini alle-vati in riserve naturali nei PaesiBassi [notificata con il numero C(2004) 4013]

LEGGI IN GAZZETTA

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 42

L’abito non fa il monaco,recita un vecchio adagio.Sulla Vetlink è nata recen-

temente un’interessante discus-sione a tal proposito. Per la veritàqualche collega ha tentato subitodi minimizzare ponendo l’accentosulla fragilità, per non dire va-cuità, dell’argomento. Nulla di piùsbagliato a mio parere. In unmondo dove il look è conditio si-ne qua non per arrivare al suc-cesso, anche il modo di vestirsinon deve essere assolutamentesottovalutato, come drammaticoerrore sarebbe quello di fare di-pendere, da una cravatta e da untaglio di giacca, il proprio suc-cesso professionale. In mediastat virtus. Un determinato vezzonel vestire può amplificare la fa-ma di chi è già arrivato, ma diffi-cilmente potrà essere capito se èin relazione ad emeriti sconosciu-ti. Chi si presenterebbe ad Elisir(ammesso che un giorno chiami-no un veterinario) vestito con unmaglioncino bianco alla dolce vi-ta? Nessuno credo. Eppure sevedete una persona sorridente,dai modi garbati, esibire davantialle telecamere il suo maglionci-no dolce vita bianca, non può es-sere che lui: il Prof. Garattini, alquale, se un giorno mi fosse con-cesso porgli una domanda, nonchiederei come mai le statine diFolkman hanno funzionato nelcancro dei ratti e fallito in quellodegli uomini, ma domanderei do-ve è riuscito a procurarsi unostock inesauribile di maglionciniche andavano di moda quandoavevo quattordici anni. Eppure,se qualcuno nomina “quello dalmaglioncino alla dolce vita” statesicuri che il 90% dei telespettato-ri avrà già capito chi è. Ma, comescrivevo prima, qui si tratta di es-sere già arrivati, per potersi per-mettere certi vezzi.D’altro canto io stesso mi sonosempre lamentato del fatto chel’immagine pubblica offerta in ge-nerale dai veterinari era piuttostocarente. Ricordo di avere litigato,anni fa, con un collega incontratoal bar che si vantava dei suoi sti-

valoni lerci di sterco. La baristagli aveva impedito da tempo diaprire lo sportellino del contenito-re di brioches e servirsi da solo.Questa era crassa ignoranza emasochismo di classe. Qualcuno ha scritto che parteci-pando ad un congresso multisalaha notato come erano vestiti i car-diologi (umani) che seguivano i

lavori nella sala attigua a quelladei veterinari. Giacca e cravattacontro gli abbigliamenti più sbrin-dellati dei colleghi, carichi di zai-ni, borse di plastica contenenti ipiù disparati campioni omaggio,cartelle congressistiche ed ognialtro ben di Dio, da farli sembrarevenditori ambulanti. È vero, maforse il collega ha dimenticato di

scrivere che i cardiologi hannoparcelle da 150 euro a visita, tan-to di segretaria che maneggia lasporca pecunia e tavolo in nocecon relativa penna stilografica ecarta pergamenata. Io ho portato giacca e cravattaper una vita, ma se il cliente alzalugubri lamenti di fronte a unaparcella di 30 euro (IVA compre-

sa), reclamando che avete fattosolo una visita e una “puntura” alsuo gatto, potete mettervi ancheil frack e il papillon. Oltre ai la-menti sono certo sentirete ancherisate di scherno. Nel nostro ca-so il vecchio adagio è sbagliato:non l’abito ma la parcella fa ilmonaco. E visto quanti monaci cisono….. ■

17

Look veterinario e masochismo di classe

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004

di Oscar Grazioli

Medico Veterinario, Reggio Emilia

L’OPINIONE

Grazie ad un accordo fra@nmvi Oggi e Libero, gliarticoli scritti dal Collega

Oscar Grazioli per ilquotidiano di Vittorio Feltri

sono disponibili on line.@nmvi Oggi pubblica

regolarmente gli articoli dopole ore 12.00.

La rubrica LiberOscar limantiene in archivio per la

consultazione.@nmvi Oggi ringrazia

Oscar [email protected]/anmvioggi

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 42

Nessuna variazione fino al2010 sulla durata del tra-sporto degli animali,

mentre ci saranno miglioramentitecnici sulle condizioni in cui il be-stiame viene trasportato: lo ha rife-rito il ministro per le Politiche agri-cole, Gianni Alemanno, dopo ilcompromesso raggiunto dal consi-

glio dei ministri agricoli europei sul-la modifica della legislazione co-munitaria relativa al benessere ani-male durante il trasporto. “Dal 2010il provvedimento si rivedrà, ma nonavremo sorprese e questo - ha sot-tolineato Alemanno - ci tranquillizzamolto perché gli allevamenti italianirischiavano di avere una penalizza-

zione, se si fossero introdotte nor-me più stringenti sulle percorrenzeperché importiamo molti animali vi-vi”. “Oggi invece - ha dichiarato ilministro - possiamo stare tranquilli,il compromesso raggiunto è accet-tabile perché migliora le condizionidegli animali che è importante perla sicurezza alimentare, ma non

colpisce la nostra possibilità di im-portare animali vivi”. A quanto si èappreso, solo la Danimarca ha vo-tato contro al compromesso propo-sto dalla presidenza olandese,mentre i ministri di Belgio, Lussem-burgo, Svezia e Germania si sonoastenuti. La Commissione europeaaveva proposto ai ministri un rego-

lamento sul trasporto animale nelluglio 2003 introducendo regolemolto più stringenti soprattutto sul-la durata del trasporto. Il provvedi-mento aveva trovato però l’opposi-zione di diversi paesi, tra cui l’Italia,ma anche Francia, Grecia, Spagnae Portogallo, facendo fallire le trat-tative. La presidenza olandese haquindi ripreso l’iniziativa che hapermesso il 22 novembre di rag-giungere un compromesso accet-tabile per l’Italia. Il regolamentoproposto dall’esecutivo invece ri-schiava di creare seri problemi agliallevatori fino all’impossibilità, indeterminate regioni, soprattuttoquelle del sud, di rifornirsi di ani-mali. La Commissione Europea ha sa-lutato con favore l’accordo rag-giunto trasporto animale. Aumen-ta il benessere degli animali evengono introdotti maggiori con-trolli lungo tutta la percorrenza.Un “occhio”satellitare permetteràdal 2007 di identificare il respon-sabile del trasporto. Inoltre, i tra-sporti di durata superiore alle 8ore saranno sottoposti a regolepiù rigorose, incluse migliorie ne-gli standard dei veicoli (Gli anima-li molto giovani e le femmine gra-vide non devono viaggiare, mi-gliorano gli equipaggiamenti deiveicoli con possibilità di accedereagli animali, ventilazione, regola-zione termica, spazi individualiper i cavalli, cani e gatti di menodi 8 settimane non possono viag-giare se non accompagnati dallamadre, chiara identificazione deltrasportatore e dell’impresa di tra-sporto con precisa attribuzione diresponsabilità). L’accordo ricono-sce che lo stress degli animali èmaggiore nella fase di carico escarico e pertanto introduce rego-le sulla fase precedente e suc-cessiva al trasporto. Ad esempioai macelli e nei porti. Attualmentecirca il 10% del trasporto animalein Europa è fatto di viaggi a lungapercorrenza. M. Markos Kypria-nou, commissario designato allasanità ha dichiarato: “Avrei prefe-rito andare oltre sul nodo della du-rata, ma gli Stati membri sono alriguardo molto divisi”. ■

18

Trasporto animale, compromesso europeoControlli satellitari dal 2007, ma la durata rimarrà invariata fino al 2010

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004EUROPA

★★

★ ★ ★ ★★★

La durata oggi:• animali molto giovani (ancora in

allattamento): 9 ore +1 ora di ri-poso (abbeveraggio) +9 ore

• suini: 24 ore (accesso perma-nente all’acqua)

• cavalli: 24 ore con abbeverag-gio ogni 8 ore

• bovini, ovini e caprini: 14 ore +1ora di riposo con abbeveraggio+14 ore

Le sequenze indicate possonoessere ripetute se gli animali ven-gono scaricati, nutriti, abbeveratie si riposano per almeno 24 ore inun luogo di sosta autorizzato.

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 42

Per la prima volta la Ger-man Research Founda-tion (DFG) ha premiato

scienziati che lavorano per miglio-rare la protezione degli animali uti-lizzati nella ricerca. Il premio, intito-lato The Ursula M. Händel AnimalProtection Prize, è andato a KlausOtto, professore di chirurgia e ane-stesiologia sperimentale presso

l’Università di Hannover, e a LisaWiesmüller, direttrice di oncologiaginecologica presso l’Università diUlm. Otto è stato premiato per lesue ricerche su un metodo più ac-curato di valutazione dell’efficaciadell’anestesia generale negli ani-mali utilizzati per la ricerca, con lo

scopo di ridurne dolore e sofferen-za. Al posto delle tradizionali misu-razioni di frequenza cardiaca,pressione ematica e dilatazionepupillare, lo scienziato ha utilizzatol’elettroencefalografia per misurarel’attività cerebrale. Wiesmüller èstata premiata invece per lo svilup-

po di colture cellulari umane comemetodo alternativo all’animale perla valutazione degli effetti carcino-geni o genetici di farmaci e additivialimentari. Harald Ullmann affermaperò che non ci si deve fermare adalleviare la sofferenza animale, per-ché l’obiettivo reale deve essere la

riduzione a zero del numero di ani-mali utilizzati per la ricerca. Più di2126 animali sono stati utilizzati inGermania per la ricerca nel 2001. Ilregolamento tedesco prevede chequalsiasi prodotto medico sia te-stato sugli animali prima di essereusato nell’uomo. ■

19

Un premio alla scienza che rispetta gli animaliIn Germania premiati i ricercatori che studiano metodi alternativi o di attenuazione della sofferenza degli animali utilizzati per la ricerca

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Cani e padronidimagriscono insieme

Cani e uomini possono aiutarsi a vi-cenda nel mantenersi in forma, se-condo un recente studio intitolato“The People and Pets Exercising To-gether (P-PET) study”, condotto dalNorthwestern Memorial Hospital diChicago e da Hill’s Pet Nutrition. Ilpresupposto dello studio è la convin-zione che accoppiare cane e padro-ne in un programma comune di con-trollo del peso sia vantaggioso perentrambi. I risultati delle ricerche,condotte da Robert Kushner, confer-mano l’ipotesi iniziale e sono statipresentati durante il meeting annua-le della North American Associationfor the Study of Obesity, a Las Vegas(14-18 novembre 2004). Sono statiinclusi nello studio, della durata di 12mesi, tre gruppi di persone/animalisovrappeso: un gruppo di proprieta-ri di cani (36 persone) con i loro cani,un gruppo di soli cani (53 cani), e ungruppo di soli uomini (56 persone).Durante lo studio i cani venivano nu-triti con una dieta a basso tenore digrasso (Hill’s Prescription Diet® Ca-nine r/d®). Ai proprietari di cani veni-va assegnato un programma di atti-vità fisica (30 minuti di attività mode-rata almeno tre volte alla settimana) euno schema di controllo del peso.Quando veniva raggiunto il pesoideale, i cani passavano alla dietaHill’s Prescription Diet® w/d® fino alcompletamento dei 12 mesi di osser-vazione. Durante lo studio sia i canisia i proprietari dimagrivano e man-tenevano il peso raggiunto. Le per-sone perdevano in media il 5% circadel loro peso iniziale e i cani circa il15,6%. Il programma combinato ca-ne/padrone si rivelava più efficace ri-spetto al programma che coinvolge-va solo i cani. Infatti, l’80% dei canidel primo gruppo completava lo stu-dio, contro il 68% del secondo grup-po. Anche i proprietari di cani ottene-vano risultati migliori rispetto a chinon possedeva un animale; oltre aperdere peso, erano più persistentinel programma e fisicamente attivi.Le attività legate al cane costituivanoi due terzi dell’attività fisica totale delgruppo cane/padrone. La cura e l’a-more per il proprio animale era ciòche motivava gran parte dei proprie-tari a seguire il programma, nellaconvinzione che la partecipazionealle attività utili alla salute del canesia in grado di migliorare la qualitàdella vita propria e del proprio ani-male, favorendo e motivando l’attivitàfisica e rafforzando il legame uomo-animale.

Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 42

“Sono moltoonorato dellamanifestazionedi stima e con-senso che icompagni diviaggio dei pri-mi tre anni AI-VEMP mi hanno

voluto accordare eleggendomipresidente per il successivo trien-nio.” È con queste parole che Giu-seppe Licitra ha espresso la suasoddisfazione e gratitudine per lariconferma dell’incarico di Presi-dente. Lunedì 22 novembre si è

svolta infatti l’Assemblea Elettivaper il rinnovo del Consiglio Diretti-vo AIVEMP in carica per il triennio2004-2007. Pur in deroga allo Sta-tuto, l’Assemblea, vista la fase diavviamento dell’associazione el’ottimo lavoro svolto dal dr. Licitra(già Presidente AIVEMP per iltriennio 2001/2004) ha richiesto alPresidente di restare in carica perun altro mandato. “L’incarico diguidare la nostra associazione,anche se oneroso - afferma Licitra- intendo assumerlo nell’interessedella Sanità Pubblica Veterinaria enel rispetto della fiducia che tanti

colleghi ripongono nella nostragiovanissima società”. Nel ringra-ziare tutti coloro che in questi treanni hanno collaborato per pro-muovere iniziative e attività in tut-to il territorio Nazionale, Licitra hasottolineato come nelle Associa-zioni culturali “ha sempre vistouno strumento utile per diffonderemeglio l’informazione e la comuni-cazione necessarie per una co-stante crescita professionale”.“Credo sia giusto - continua il Pre-sidente - rendere merito all’AI-VEMP e a tutta l’organizzazioneche la sostiene per lo sforzo che

sta compiendo per intensificare ildialogo e il confronto tra le diver-se realtà professionali. Diventaperò necessario trovare strumentinuovi che possano incidere inmodo più netto sulla nostra pro-fessione come l’adozione dellebuone pratiche veterinarie chefanno riferimento ad un percorsoprofessionale condiviso ed accet-tato da tutti al quale si deve farecostantemente riferimento attra-verso un continuo aggiornamentodelle conoscenze personali sullaricerca e sulla conseguente appli-cazione pratica. I numerosi corsi

che abbiamo organizzato rappre-sentano uno sforzo notevole; ri-cordo ancora il primo convegnodi Frascati sulla sicurezza alimen-tare che si è svolto a marzo 2002in coincidenza del varo del rego-lamento 178 e che rappresentauna testimonianza di come l’AI-VEMP abbia voluto costruire lasua attività nell’interesse della for-mazione e dell’informazione. Sia-mo convinti che i risultati positiviottenuti dai colleghi durante l’atti-vità professionale debbano esse-re condivisi con i diretti fruitori chenon sono più i singoli detentori dianimali ma tutto il contesto uomo-animale-ambiente dove ognunodi noi quotidianamente è chiama-to a confrontarsi. La nostra pro-fessione - conclude il Presidente -diventa il baricentro regolatoredella qualità della vita e tale cen-tralità, per noi, deve costituire labase per il rilancio professionale,affrontando un rapporto correttocon le altre professioni che sem-pre più spesso cercano di rivendi-care spazi che noi abbiamo co-struito con il bagaglio di prepara-zione e conoscenze che il nostropercorso didattico ci ha fornito.Solo una sempre più attenta epertinente preparazione ci puòrendere più forti e capaci di crea-re nuovi spazi professionali pertanti colleghi iscritti nelle Univer-sità Italiane e per i quali l’AIVEMPha l’ambizione di voler costruireun futuro”. ■

20

Elezioni del Consiglio Direttivo AIVEMP 2004-2007

AIVEMP, Licitra confermato Presidente

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004DALLE ASSOCIAZIONI

IL CONSIGLIO DIRETTIVOAIVEMP 2004-2007

PRESIDENTE - Giuseppe Licitra

VICEPRESIDENTE - Bartolomeo Griglio

SEGRETARIO - Gaetano Penocchio

TESORIERE - Marina Perri

CONSIGLIERE - Giancarlo Belluzzi

CONSIGLIERE - Giovanni Comino

CONSIGLIERE - Antonio Limone

I cetacei del

mediterraneo.

Biologia e patologia

in natura e cattività

La Scuola di specializzazio-

ne in sanità animale, alleva-

mento e produzioni zootecniche

del Dipartimento di Scienze Bio-

mediche comparate della Fa-

coltà di Medicina Veterinaria del-

l’Università degli Studi di Teramo

organizza martedì 7 dicembre

una giornata di studio su “I Ceta-

cei del Mediterraneo: Biologia e

Patologia in Natura ed in Catti-

vità”. La giornata è rivolta a tutti

gli operatori del settore e agli

studenti della Facoltà di Medici-

na Veterinaria e di Scienze Biolo-

giche. Per informazioni: Tel.

0861/266933-266871

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 42

Il vero sensodella nostraprofessioneHo letto, purtroppo, la letteraaperta che il collega Dr. GrandeVeterinario Ladro (ProfessioneVeterinaria 37/2004 ndr), ha de-dicato a tutti noi Liberi Professio-nisti, rammentandoci che c’è po-co da stare allegri. Non sonosporadici questi episodi che rac-conta, aumentando con frequen-za direttamente proporzionale lìdove è più alto il tasso di igno-ranza e di povertà. Difatti questestorie, sono più rare al Nord ri-spetto al Sud e, questa guerrafra poveri, viene puntualmentescatenata da leggi e provvedi-menti promulgati da illustrisprovveduti dei meriti propri del-la nostra professione. Non si puòscadere in una infima diatriba,quando apostrofati per strada,come testimonia lo scritto delCollega e nemmeno umiliarsi abecere spiegazioni….dopo es-sere stato definito LADRO!!! Nonci si può portare in tasca il tarif-fario come un commesso viag-giatore, non si può spiegare adogni cliente che esistono queiprezzi minimi derogati dalla leg-ge e mai rispettati, dai quali nonsi può prescindere. Il Medico Ve-terinario, non è un barile di pe-trolio il cui prezzo sale e scende.Riflettendo sull’accaduto, sievince che abbiamo perso il ve-ro senso della nostra professio-ne, si è persa la figura del Medi-co Veterinario, alla quale nondiamo più e non facciamo piùdare il giusto rispetto. Sarà forsela poca professionalità e deonto-logia che già dimostriamo fra noicolleghi, forse il disinteresse,l’approssimazione, l’assentei-smo alla risoluzione di tanti pic-coli e grandi problemi, fino al di-sconoscere l’importanza degliOrdini professionali di cui faccia-mo parte. Così continuiamo anon aver alcuna ‘voce in capito-lo’, perciò la gente si sente auto-rizzata a darci dell’incompetente

o addirittura consigli. Di questopasso, accettando che altri deci-dano per noi, ci vedremo espro-priati dei nostri insindacabili dirit-ti e: fra abbandono della Zootec-nia, Fecondatori Laici, cani po-tenzialmente pericolosi, obiettoridi coscienza, passaporti, laureebrevi, rimarrà ben poco della No-stra affascinante Professione,oppure andare esuli in altri paesi,lì dove il Medico Veterinario, èancora un Dottore.

Dr. Pietro D’Amico Medico Chirurgo Veterinario

Laureatitriennali dottori?Sorrido all'idea che tra breve inItalia ci sarà un gran "putife-rio"!!!!!Gli Infermieri saranno dottori e la-voreranno con i dottori veri. I Veterinari, che hanno già tantinon laureati (neppure triennali)"che abusano della loro profes-sione. Le facoltà di Medicina Ve-terinaria nascono come funghi;gli studenti che diventeranno

"Veri Veterinari" non riescono aprepararsi come dovrebbero!!!!Roba da matti... no da Italiani!!!! C'è comunque poco da riderequando, anche gli InfermieriOspedalieri o delle Cliniche Vete-rinarie vorranno essere chiamatidottori; o meglio ancora quandocureranno i vari pazienti non spe-cificando se sono dottori veri oquasi veri. Spero che qualcunorimetta le cose al posto giusto.

Dottoressa Maria Grazia Basolu

Medico Veterinario (Vera Laurea di 5 Anni)

21laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2004LETTERE AL DIRETTORE

@

“Non conosco i contenuti della Vietti-bis”.Roberto Castelli,

Ministro della Giustizia

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Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 42

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/200422CALENDARIO ATTIVITÀ

La rivista è un settimanalespecializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore

DirettoreCarlo Scotti

Direttore ResponsabileAntonio Manfredi

Coordinamento EditorialeAngelo Franceschini, Sabina Pizzamiglio

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Comitato di RedazionePierpaolo Bertaglia,

Paolo Bossi, Marco Eleuteri,

Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga,

Sabina Pizzamiglio,Aldo Vezzoni

RubricheFabrizio Pancini, Oscar Grazioli,

Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi

Segreteria di RedazioneLara Zava

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GraficaFrancesca Manfredi

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Chiuso in stampa il 26 novembre 2004

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IN QUESTO NUMEROCOPERTINA:

VIETTI BIS, LA RIFORMA È SERVITA?

INTERVISTA• CERTIFICAZIONE: IN

FRANCIA SI CHIAMAQUALITEVET, di Sabina Pizzamiglio

ATTUALITÀ• MOBBING IN VETERINARIA,

di Antonio Manfredi• ECM, LA FNOMCEO VA?,

di Gaetano Penocchio• GLI OBIETTIVI FORMATIVI

SECONDO LA FNOVIOSSERVATORIO FARMACO• ARMADIETTO,

STUPEFACENTI EIMMUNIZZANTI: COME LIGESTISCE L’IPPIATRA?, di Aldo Vezzoni

ANMVI INFORMA• OSSERVAZIONI SULLA

TUTELA DEGLI EQUINI• CATANZARO, URGENTE LA

TRATTAZIONE DEL RICORSORUBRICA LEGALE• LEGGE 189/2004: FALSO

ALLARMEDALLE ASSOCIAZIONI• AIVEMP, LICITRA

CONFERMATO PRESIDENTELE RUBRICHE• L’OPINIONE• LA RASSEGNA DI VET

JOURNAL• LEGGI IN GAZZETTA• LETTERE AL DIRETTORE

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INCONTRO SIRE SEMINARIO SIRE (SOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE EQUINA) - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ViaTrecchi, 20 - Relatori: William Richard Allen, Cesare Galli, Marco Livini, Massimo Rubei, Sandra Wilsher - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIVAR LA ZOPPIA NELLA VACCA DA LATTE: LA RACCOLTA DEI DATI PER ARRIVARE ALL’IDENTIFICAZIONE ED ALLA COMPRENSIONEDEL PROBLEMA DI MANDRIA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - Relatori: Loris De Vecchis, Gianmario Salomoni - ECM: 4Crediti - Per info: Paola Orioli - Segr. Comm. Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE ANMVI TRENTINO ALTO ADIGE LA SICUREZZA DEI LAVORATORI E LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI NELLA PROFESSIONE VETERINARIA Ordine Dei Medici Veterinari, Trento - Via V. Zambra, 36 - Relatori: Giorgio Neri, Carlo Pizzirani - ECM: 4 Crediti Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA PATOLOGIE DEL CAVO ORALE NEL CANE E NEL GATTO - Novotel Firenze Nord Aereoporto - ViaTevere 23 Osmannoro- Relatore: Paolo Squarzoni - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA L'ARTE E LA SCIENZA DELLA CITOPATOLOGIA DIAGNOSTICA - Hotel Leonardo Da Vinci -Milano- - Via Senigallia, 6 -Relatore: Davide De Lorenzi - ECM: 5 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE ANMVI CAMPANIA RAPPORTI VETERINARIA PUBBLICA E PRIVATA - Novotel Caserta Sud, Capodrise (CE) - Strada Statale, 87 Sannitica -ECM: No crediti - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE AIVEMP SARDEGNA FILIERA CONTROLLATA E RINTRACCIABILITÀ - Auditorium Comunale, Ghilarza (OR) - Via Matteotti - Relatore: AndreaCereser - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIOCE SEMINARIO SIOCE (SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA E CHIRURGIA EQUINA) - Centro Studi - Palazzo Trecchi,Cremona - Via Trecchi, 20 - Relatori: Jorg Auer, Fernando Canonici, Giorgio Ricardi - ECM: Richiesto Accreditamento -Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SIVAR PIEMONTE LE MASTITI AMBIENTALI NELLA BOVINA DA LATTE - Foresteria Del Santuario, Moretta (CN) - Piazza Carlo AlbertoGrosso, 82 - Relatore: Marco Nocetti - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria CommissioneScientifica SIVAR - Marketing e pubblicità - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE AGGIORNAMENTI IN RIPRODUZIONE DEI PICCOLI ANIMALI - Ordine dei medici veterinari di Trento -IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI TRENTO Relatore: Giovanni Majolino - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali

SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA DEL GASTROENTERICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - Relatori: PaoloBuracco, Luca Formaggini, Giorgio Romanelli - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIDEV CORSO AVANZATO MALATTIE ENDOCRINE CON INTERESSAMENTO CUTANEO DEL CANE E DEL GATTO - Centro StudiSCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - Relatori: Rosario Cerundolo, Sergio Fanfoni - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVE 11° CONGRESSO MULTISALA SIVE / 11TH SIVE CONGRESS - Palazzo dei Congressi dell'Università di Pisa - ViaMatteotti, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502- E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE AIVEMP MOLISE IN COLLABORAZIONE TECNICHE DI QUALITÀ NELL'ATTIVITÀ DEL MEDICO VETERINARIO NEL SSN - Relatore: Bartolomeo Griglio - CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI ISERNIA ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541

E-mail: [email protected] SCVI DIAGNOSTICA E TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE CHIRURGICHE VESCICALI E URETRALI - Centro Studi SCIVAC,

Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc.Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA CONSIGLI PRATICI DI DERMATOLOGIA - Novotel Caserta Sud, Capodrise (CE) - Strada Statale, 87 Sannitica - Relatore:Francesco Albanese - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria DelegazioniRegionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA ESAME CLINICO, DIAGNOSI E TRATTAMENTO MEDICO CHIRUGICO DELLE PIÙ FREQUENTI PATOLOGIE ORTOPEDICHE DELL'ARTOANTERIORE E POSTERIORE DEL CANE - Hotel Leonardo Da Vinci , Milano - Via Senigallia, 6 - Relatore: Massimo Olivieri - ECM:Richiesto accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE ANMVI VENETO LA SICUREZZA DEI LAVORATORI E LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI NELLA PROFESSIONE VETERINARIA - ParkHotel Villa Fiorita, Monastier (TV) - Via Giovanni XXIII, 1 - Relatori: Giorgio Neri, Carlo Pizzirani - ECM: Richiestoaccreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI ODONTOSTOMATOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - Relatori: Dea Bonello,Alessandro De Simoi, Mirko Radice, Paolo Squarzoni - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: PaolaGambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC CHIRURGIA D'URGENZA - Grand Hotel Duca D'Este, Bagni di Tivoli (RM) - Via Tiburtina Valeria, 330 - Relatori: MarcoBertoli, Paolo Gaglio, Kevin Winkler - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC SEMINARIO SCIVAC - Hotel Leonardo Da Vinci, Milano - Via Senigallia, 6 - ECM: Evento non accreditato ECM Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIODOV ENDODONZIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - Relatori: Dea Bonello, Alessandro De Simoi, MargheritaGracis, Mirko Radice, Paolo Squarzoni - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - SegreteriaSoc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC UMBRIA MEDICINA E CHIRURGIA DELLE TARTARUGHE - Centro Studi SCIVAC/AVULP, Perugia - Via Morettini, 19 - Relatore:Massimo Millefanti - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372403500 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO LO SVILUPPO COMPORTAMENTALE DEL CUCCIOLO E DEL GATTINO - Relatore: Sabrina Giussani - ECM: 4 Crediti Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA ARGOMENTI DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - Relatore: Ivana De Francesco - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI ANESTESIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - Relatori: Antonello Bufalari, Federico Corletto,Emilio Feltri, Adriano Lachin, Attilio Rocchi - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIARMUV TIVA, REALTÀ O FANTASCIENZA? - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail:[email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO AGGIORNAMENTI IN OFTALMOLOGIA - Relatore: Adolfo Guandalini - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA DISCUSSIONE DI CASI CLINICI DERMATOLOGICI AFFRONTATI CON L'APPROCCIO ORIENTATO AL PROBLEMA -IN COLLABORAZIONE CON AMVETPA Sala Polivalente - Bagnolo san Vito (MN) - Relatori: Laura Ordeix, Fabia Scarampella - ECM: Richiesto accr. - Per info:

Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 Relatori: Margherita Gracis, Jolle Kirpensteijn, Giorgio Romanelli - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR PRATICA VETERINARIA SUINA - SUINICOLA LOMBARDO VENETA - Nogarole Rocca (Verona) - Relatore: Marco Enric -ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Commissione Scientifica SIVAR - Marketinge pubblicità - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

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