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Radioterapia con controllo del respiro: valutazione ed implementazione del Sistema Active Breathing Coordinator e ruolo del TSRM nella procedura Relatore: Dott. Filippo Bertoni Correlatore: Dott. Bruno Meduri Tsrm Barbara Salvi Tesi di Laurea di: Valentina Pedone Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di laurea in: Tecniche di radiologia medica per immagini e Radioterapia - Anno accademico 2010-2011-

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Radioterapia con controllo del respiro: valutazione ed

implementazione del Sistema Active Breathing

Coordinator e ruolo del TSRM nella procedura

Relatore:

Dott. Filippo Bertoni

Correlatore:

Dott. Bruno Meduri

Tsrm Barbara Salvi

Tesi di Laurea di:

Valentina Pedone

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Facoltà di Medicina e Chirurgia

Corso di laurea in:

Tecniche di radiologia medica per immagini e Radioterapia

- Anno accademico 2010-2011-

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Contenuti della tesi

Premessa 2

CAPITOLO 1- Introduzione 3

1.1 La Radioterapia: generalità

1.2 Organ motion in radioterapia

1.2.1 Organ motion intra-frazione e sua compensazione

1.2.2 Organ motion nel carcinoma della mammella

1.2.3 Sistema Active Breathing Coordinator (ABC)

CAPITOLO 2- Parte sperimentale 20

2.1 Introduzione

2.2 Materiali e metodi

2.2.1 Patient training

2.2.2 Simulazione del trattamento con Sistema ABC

2.2.3 Valutazione della riproducibilità del Sistema ABC

CAPITOLO 3- Risultati 27

3.1 Fattibilità

3.2 TC planning e riproducibilità

CAPITOLO 4- Discussione 34

CAPITOLO 5- Conclusione 37

CAPITOLO 6- Biografia 38

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PREMESSA

L'ultimo decennio ha visto, in ambito radioterapico, l'introduzione di

tecnologie avanzate in grado di somministrare dosi terapeutiche di

radiazioni con più precisione e accuratezza soddisfacendo quello che è

l’obiettivo primario della radioterapia: somministrare un’elevata dose al

volume bersaglio e contemporaneamente erogare la dose più bassa ai

tessuti sani circostanti.

L’alta conformazione di dose ottenuta grazie a tali tecniche (3D-CRT,

IMRT) richiede un sempre più preciso posizionamento del paziente e una

accurata gestione delle incertezze riguardanti il movimento degli organi.

Solo soddisfacendo questi criteri si può essere ragionevolmente certi che

il trattamento erogato da un acceleratore lineare sia conforme al piano di

trattamento. Accurate e ripetibili verifiche di un corretto set-up e l’utilizzo di

sistemi di controllo e compensazione del movimento risultano essere un

requisito sempre più importante in campo radioterapico; questo al fine di

ridurre i margini d’errore e limitare la dose erogata al solo Planning Target

Volume (PTV), cioè al volume pianificato. A tale scopo, in ambito di ricerca

sono in corso di valutazione varie tecniche di controllo del movimento

quali: sistemi di gating, tumor tracking e di breath hold.

Scopo della presente tesi è quello di valutare un dispositivo di breath hold

(Active Breathing Coordinator) in dotazione presso l’Unità Operativa di

Radioterapia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria del Policlinico di

Modena per determinare l’adeguatezza e l’impatto organizzativo

nell’ambito della radioterapia per neoplasie mammarie, con particolare

riguardo al ruolo del Tecnico sanitario di radiologia medica (TSRM)

nell’utilizzo del sistema.

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CAPITOLO 1- INTRODUZIONE

1.1 La Radioterapia: generalità

La Radioterapia nasce in seguito alla scoperta dei raggi X e dei fenomeni

legati alla radioattività e consiste nella somministrazione accurata di

precise dosi di radiazioni per la cura di alcune malattie, in particolare dei

tumori.

È un trattamento localizzato, indolore, che nella maggior parte dei casi

coinvolge aree ben delimitate dell'organismo. Lo scopo di questo tipo di

terapia è determinare la morte mitotica delle cellule tumorali, cercando di

risparmiare il più possibile i tessuti sani vicini al target. Il danneggiamento

dei tessuti avviene mediante l’effetto delle radiazioni sul DNA cellulare. Le

cellule normali possiedono meccanismi naturali di riparazione del DNA,

ma le cellule tumorali, dotate di maggiore velocità di riproduzione,

difettano di questa capacità, e sono pertanto esposte ad una maggiore

facilità di danneggiamento. Inoltre il danno indotto in una cellula tumorale

viene ereditato anche dalle cellule che ne derivano dopo la replicazione,

fatto che ne accelera la distruzione.

Le modalità più diffuse di applicazione dei raggi X a scopo terapeutico

sono sostanzialmente due, ossia:

1. la radioterapia esterna (detta anche a fasci esterni o trascutanea),

che consiste nell’irradiare la zona interessata dall’esterno ,

utilizzando una sorgente di radiazioni, posta per l’appunto

all’esterno del corpo del paziente;

2. la brachiterapia, che significa “terapia da vicino” e consiste nel

portare la sostanza radioattiva in prossimità o all’interno della

massa neoplasica. In questo caso la sorgente radioattiva è posta a

diretto contatto con il bersaglio.

La radioterapia è utilizzata in oncologia in circa il 45-60 per cento di tutti i

pazienti, associata ad altre terapie (la chirurgia, chemioterapia), o da sola.

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Negli ultimi anni la radioterapia oncologica ha assunto una notevole

importanza nella cura di quasi tutti i tumori grazie ad un rapido sviluppo

tecnologico e metodologico.

L’avvento della TC e dei primi computer destinati a ricostruire la

distribuzione della dose all’interno del corpo umano ha portato a poter

vedere il bersaglio (volume tumorale) e le strutture sane da rispettare.

Oggi è possibile somministrare dosi terapeutiche di radiazioni con più

precisione e accuratezza soddisfacendo quello che è l’obiettivo primario

della radioterapia: somministrare un’elevata dose al volume bersaglio e

contemporaneamente erogare la dose più bassa ai tessuti sani circostanti.

Lo standard attuale delle tecniche radioterapiche è rappresentato dalla

radioterapia 3D conformazionale (3D-CRT); mediante questa tecnica il

volume tumorale viene ricostruito in tre dimensioni e assieme ad esso

quello degli organi critici circostanti. Specifici computer (TPS, treatment

planning system) consentono di valutare la distribuzione tridimensionale

della dose sia al tumore bersaglio che agli organi critici, ottenendo dosi

differenziate fra queste due diverse strutture, una da colpire, l’altra da

rispettare. Un’ulteriore evoluzione delle tecniche di trattamento è

rappresentata dalla radioterapia ad intensità modulata (IMRT), che

aggiunge la possibilità di variare l’intensità della dose all’interno della

stessa zona tumorale, adattandosi meglio alla forma della massa tumorale

anche in situazioni particolarmente delicate: per esempio quando il tumore

è adiacente al midollo spinale e necessita di una distribuzione della dose

molto conformata.

È ovvio che la realizzazione di apparecchiature particolarmente avanzate,

capaci di concentrare con precisione il fascio radioattivo sulla zona

tumorale risparmiando i tessuti circostanti, ha modificato in modo

determinante l’utilizzo e le applicazioni della radioterapia, portandola da

trattamento palliativo a terapia fondamentale e in certi casi prioritaria di

diverse malattie tumorali.

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L'implementazione di sempre piú avanzate tecniche radioterapiche

associata alla possibilità di utilizzare tecniche diagnostiche quali ad

esempio RMN e PET hanno permesso al radioterapista di definire in

maniera ottimale il volume sede di localizzazioni neoplastiche

macroscopiche (Gross tumor volume, GTV) o subcliniche (Clinical target

volume, CTV). Inoltre, l'utilizzo di sistemi di immobilizzazione sempre più

personalizzati ha permesso di ottenere errori di set-up del paziente

sempre minori e una migliore riproducibilità del trattamento.

Tutto ció, però non riesce a risolvere completamente un altro problema

legato alla precisione del trattamento radiante: l'organ motion, ossia tutti

quei movimenti fisiologici degli organi interni che non sono controllabili con

i normali sistemi di immobilizzazione.

Figura 1: definizione del target in accordo con il Report ICRU 50 e ICRU 62

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1.2 Organ motion in radioterapia

Con il termine “organ motion” si intende il movimento che alcuni organi

compiono in condizioni basali per effetto di processi fisiologici [1].

Questo fenomeno si presenta quindi nei distretti corporei nei quali i

processi fisiologici comportano spostamenti o deformazioni delle strutture

interne. Ad esempio, il distretto cranico non è soggetto ad organ motion,

mentre lo sono la zona toracica ed addominale dove l’apparato digerente,

l’apparato respiratorio, il sistema cardiocircolatorio e l’apparato escretore

generano, durante la loro attività, spostamenti non trascurabili.

I fenomeni di organ motion si possono classificare in relazione alle sedute

di radioterapia e sulla base temporale in [2]:

- Organ motion inter-frazione, movimenti apprezzabili solo tra una

seduta di trattamento e l’altra e non all’interno della stessa seduta.

Questo fenomeno riguarda per lo più organi appartenenti

all’apparato digerente o che sono prossimi ad esso. Un esempio di

ciò può essere riscontrato durante il trattamento della prostata:

infatti, la posizione di tale organo dipende in gran parte dal

riempimento di retto e vescica e ciò fa sì che la posizione del target

possa cambiare giorno per giorno in modo strettamente correlato

con le funzioni intestinali [3]. I movimenti inter-frazione sono anche

causati da eventuali riduzioni o accrescimenti della massa

tumorale, rotazioni e traslazioni della stessa rispetto alle strutture

ossee, perdita o aumento di peso del paziente a causa della

radioterapia o di altre terapie in corso [4]. Per ridurre gli effetti

dell’organ motion inter-frazione si possono sfruttare metodi basati

sull’image guide, i quali prevedono l’acquisizione di immagini del

paziente immediatamente prima della somministrazione della dose,

con lo scopo di identificare quotidianamente l’esatta posizione dei

volumi di interesse, in particolare del “Planning target volume (PTV)

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e degli organi critici e mettere in atto opportuni interventi correttivi.

Infatti nonostante gli sforzi effettuati per immobilizzare il paziente al

momento della terapia, permangono quasi sempre incertezze

riguardanti la posizione del tumore e dei tessuti sani. Senza l’aiuto

dell’image guide pre-trattamento eventuali spostamenti della

lesione dovuti a movimenti del paziente, modifiche dell’anatomia

interna o della forma del tumore potrebbero incidere sulla

precisione dell’irradiazione e far sì che la dose prescritta non venga

rilasciata correttamente [5].

- Organ motion intra-frazione: movimenti apprezzabili anche

all’interno della singola seduta di trattamento. In questo caso si

ritiene che i principali responsabili del movimento siano il ciclo

respiratorio, la contrazione cardiaca e la pulsazione vascolare, in

particolare dell’aorta [3]. La respirazione è tra questi tre fattori la

causa principale dell’organ motion intra-frazione.

1.2.2 Organ motion intra-frazione e sua compensazione

Quando si parla di organ motion intra-frazione ci si riferisce a quei

movimenti visibili nel corso della seduta di trattamento e dovuti

principalmente alla respirazione.

Gli organi che si trovano nella zona toracica e addominale possono

muoversi anche di 40mm durante gli atti respiratori e l’anatomia interna

può cambiare significativamente sia durante il trattamento che tra un

trattamento e l’altro [1].

Il movimento respiratorio, in fase di simulazione, ha come effetto una

degradazione della qualità dell’immagine, può causare artefatti tali da

produrre distorsioni rilevanti, soprattutto nella direzione di avanzamento

della scansione, con errori nella valutazione della forma e del volume della

regione anatomica in esame: ciò impone al medico radioterapista l’utilizzo

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di un margine abbastanza ampio da dare al CTV per creare il PTV da

considerare nella fase di pianificazione e trattamento.

Il movimento del tumore dovuto alla respirazione potrebbe indurre artefatti

non solo geometrico-volumetrici ma anche avere di fatto ricadute

sull’accuratezza del trattamento in termini dosimetrici legate alle

incertezze nella stima della distribuzione di dose teorica o calcolata (dose

blurring).

Tutto ciò spiega il crescente interesse per lo studio degli effetti del respiro

e per lo sviluppo di metodi di controllo e compensazione di tali effetti.

L’obiettivo di questi metodi è: ottenere immagini libere da artefatti da

movimento così da migliorare la qualità e l’accuratezza diagnostica delle

immagini; valutare i movimenti delle lesioni e degli organi circostanti, al

fine di ottenere una più accurata definizione del piano di cura; riduzione

dell’internal margin da aggiungere al CTV e delle variabilità geometriche e

densitometriche durante la pianificazione del trattamento.

1.2.2 Organ motion nel carcinoma della mammella

La radioterapia è un importante presidio terapeutico per le neoplasie

mammarie in tutte le loro fasi evolutive ed in particolare come trattamento

adiuvante dopo la chirurgia conservativa e rappresenta oggi un importante

quota del carico di lavoro delle Unità Operative di Radioterapia (circa 20-

25%). La tecnica più utilizzata e l’attuale standard radioterapico di cura per

i tumori mammari in fase precoce è rappresentato dalla radioterapia

conformazionale 3D con l’utilizzo di due o più fasci opposti tangenti alla

parete toracica, con geometrie tali da poter minimizzare l’esposizione a

cuore e polmoni.

A causa della curvatura della parete toracica infatti una parte di volume

polmonare e cardiaco è inclusa nei campi di irradiazione e ciò pone

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problemi di risparmio per gli organi vicini in riferimento anche alle

modifiche degli stessi nel corso della seduta di radioterapia.

La ghiandola mammaria infatti è un organo che si trova in sede toracica,

quindi il tumore che può colpire tale organo e gli OAR (organi a rischio)

adiacenti risentono della problematica dell’organ motion inter-frazione. Il

movimento della mammella è dovuto prevalentemente al movimento

respiratorio.

Come citato precedentemente, gli organi che si trovano nella zona

toracica e addominale sono infatti maggiormente soggetti all’organ motion

intra-frazione e il movimento respiratorio ne rappresenta la principale

causa.

Per tener conto dei possibili errori di set up e del movimento del paziente

durante l’irradiazione si ricorre generalmente all’aggiunta di un margine di

sicurezza al volume mammario irradiato per ottenere il PTV. I margini tra

CTV-PTV convenzionali sono di norma di 1-2cm e pertanto una maggior

quantità di OAR sono compresi nel campo di trattamento [6].

Alcuni studi hanno riportato che tecniche di controllo del respiro,

particolarmente quelle che consentono di bloccare il respiro in fase di

inspirazione, possono essere utilizzate al fine di limitare e individualizzare

i margini tra CTV e PTV e ridurre la quantità di radiazioni rilasciata a cuore

e polmoni. Queste tecniche, infatti, permettono una separazione spaziale

del cuore dal target e, grazie all'espansione polmonare, una riduzione

della densità del parenchima polmonare irradiato [7,8].

Le principali tecniche oggetto di ricerca per la risoluzione del problema

dovuto al movimento respiratorio sono:

• GATING RESPIRATORIO

• TUMOR TRACKING

• DEEP INSPIRATION BREATH HOLD (DIBH)

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La tecnica di GATING RESPIRATORIO prevede che i pazienti respirino

liberamente e che l’irradiazione sia sincronizzata con una prestabilita fase

respiratoria in cui il tumore presenta una ridotta mobilità.

La tecnica del TUMOR TRACKING consiste nel sincronizzare l’apertura

del fascio di radiazioni ottenuta mediante un multileaft dinamico con il

movimento del tumore indotto dalla respirazione.

La DIBH prevede che il paziente mantenga lo stesso livello d’inspirazione

forzata durante le fasi di simulazione e di trattamento; l’obiettivo è quello di

garantire che l’erogazione delle radiazioni avvenga solo in concomitanza

di una specifica manovra e fase respiratoria. Un esempio di sistema DIBH

è rappresentato dal Sistema Active Breathing Coordinator, il quale arresta

automaticamente la respirazione al momento opportuno, rendendo la

sospensione del respiro più riproducibile [9].

Il Sistema Active Breathing Coordinator™ (ABC, Elekta, UK) è stato

testato per ridurre l'impatto negativo dell'organ motion in varie neoplasie.

Molti autori hanno riportato un vantaggio potenziale dell'ABC nel ridurre

l'irradiazione degli organi sani nelle neoplasie mammarie [6].

1.2.3 Sistema Active Breathing Coordinator (ABC)

Il Sistema ABC è un dispositivo che permette di controllare/monitorare il

respiro del paziente che si deve sottoporre a trattamento radioterapico e di

valutare per quanti secondi il paziente è in grado di tenere in sospeso la

respirazione; tutto questo al fine di ridurre i margini di movimento causati

dalla normale respirazione.

Viene attualmente proposto per i tumori localizzati al torace e addome

superiore con lo scopo di irradiarli esclusivamente durante la sospensione

del respiro; in questo modo la somministrazione della dose al volume

bersaglio sarà più precisa e con un massimo risparmio dei tessuti sani

circostanti [10].

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Questo apparecchio è utilizzato durante tutte le fasi dell’iter radioterapico:

dalla fase di addestramento del paziente (dove il paziente conosce,

impara e familiarizza con il sistema) alla Tac di centratura e durante tutto

il trattamento.

I suoi principali componenti sono [11]:

• sistema carrello;

• sistema di respirazione del paziente;

• sistema di supporto dello specchio;

• monitor feedback;

• interruttore di controllo del paziente;

• computer portatile e trasmettitore;

• layout dello schermo ( schermata principale).

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SISTEMA CARRELLO

Grazie alle quattro ruote di cui è dotato è possibile spostare il sistema da

una sala all’altra; ad esempio, dall’ambulatorio in cui avviene

l’addestramento del paziente può essere portato alla sala in cui verrà fatta

la TAC di centratura e alla sala di trattamento. È composto da tre ripiani

nei quali sono posizionati le seguenti parti:

1. Monitor LCD feedback

2. Modulo di controllo

3. Alimentatori

4. Ricevitore o trasduttore del sistema estensione PC

5. Cavo seriale RS-232

6. Cavo di alimentazione

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SISTEMA DI RESPIRAZIONE DEL PAZIENTE

Come mostrato in figura, il sistema di respirazione è connesso al sistema

di supporto degli specchi. Il boccaglio è collegato ad un tubo di

respirazione regolabile e ad un kit di filtraggio, collegato al trasduttore

digitale di volume. Al paziente viene chiesto di respirare normalmente

attraverso questo sistema fino a quando non si avvia la fase di

trattenimento del respiro. L’uso di una molletta naso impedisce errori di

valutazione nel calcolo dell’aria in ingresso e in uscita dal polmone del

paziente.

Il boccaglio, i filtri e la molletta nasale sono intesi come dispositivi

monouso.

1. Boccaglio e kit di filtraggio

2. Raccordo di connessione del sistema di supporto dello specchio

3. Turbina del trasduttore e gruppo di rivelazione

4. Raccordo trasduttore/valvola a palloncino

5. Valvola a palloncino

6. Cavo del trasduttore (si connette al modulo di controllo)

7. Cavo della valvola a palloncino (si connette al modulo di controllo)

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SISTEMA DI SUPPORTO DELLO SPECCHIO E MONITOR FEEDBACK

Il paziente è in grado di osservare il monitor feedback mediante un

sistema di specchi. Lo schermo che viene visto dal paziente è identico a

quello dell’operatore (TSRM), permettendo in tal modo un contatto diretto

tra i due. I pazienti sono in grado di vedere la propria curva respiratoria sia

in fase di respiro libero sia in fase di trattenimento, quando il TSRM attiva

il sistema che dà il via alla fase di trattenimento della respirazione e la

durata di quest’ultima quando la curva supera il valore soglia.

1. Specchio superiore – il paziente guarda questo specchio

2. Specchio inferiore – riflette l’immagine del monitor feed-back sullo

specchio superiore

3. Regolazione in rotazione

4. Regolazione orizzontale

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5. Scala dell’altezza graduata in mm

6. Regolazione verticale

7. Raccordo di connessione del sistema di supporto dello specchio

8. Base

9. Poggiatesta regolabile per il paziente

10. Regolazione in rotazione del sistema di respirazione del paziente.

INTERRUTTORE DI CONTROLLO DEL PAZIENTE

L’interruttore di controllo consente al paziente di interrompere la sessione

di trattenimento del respiro. Il paziente dovrebbe tener sempre premuto

l’interruttore e rilasciarlo solo in caso di emergenza/disagio, cioè qualora

non riuscisse a trattenere il respiro per il tempo stabilito; nel momento in

cui il paziente rilascia l’interruttore il sistema consentirà immediatamente la

ripresa della normale respirazione.

Quando il pulsante viene tenuto premuto dal paziente la curva respiratoria

è di colore BLU; qualora il pulsante venga rilasciato la curva respiratoria

sarà di colore ROSSO.

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COMPUTER PORTATILE E TRASDUTTORE

Il computer portatile insieme al proprio trasduttore sono posizionati nella

sala consolle, separati quindi dal resto dei componenti del Sistema ABC

posizionati nella sala di imaging e di trattamento.

Il portatile viene utilizzato dall’operatore e mediante questo comanda e

controlla la respirazione del paziente. La schermata del computer è la

stessa visualizzata sul monitor feedback ed è quindi vista dal paziente

mediante il sistema di specchi.

1. Trasmettitore

2. Connettore video del cavo seriale RS-232

3. Connettore del cavo personalizzato

4. Porta di connessione del cavo CAT5

5. Computer portatile

6. Connettore video del cavo personalizzato

7. Connettori per mouse e tastiera

8. Cavo seriale RS-232

9. Cavo personalizzato

10. Ingresso alimentazione del trasmettitore

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LAYOUT DELLO SCHERMO DEL SOFTWARE DI CONTROLLO

Per layout dello schermo del software di controllo si intende la

schermata principale visibile sia al computer portatile sia al monitor

feedback; è suddivisa in diverse finestre:

1. Finestra di visualizzazione del volume respiratorio del paziente

2. Finestra informazioni paziente

3. Finestra tempo sessione

4. Finestra messaggio utente

5. Finestra di informazione impostazioni del sistema

6. Finestra del conto alla rovescia di sospensione della respirazione

7. Acquisizione dati: pulsanti di pausa e registrazione

8. Barra dei menu

9. Area del volume di soglia

10. Valore del volume di soglia in litri

11. Visualizzazione volume in tempo reale

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1. Finestra di visualizzazione del volume respiratorio del

paziente.

Fornisce una visualizzazione grafica del volume di aria che si sposta

attraverso il trasduttore in funzione del tempo. L’asse Y (volume in litri)

e l’asse X (tempo in secondi) sono regolabili in base ai diversi pazienti.

Una pendenza positiva sul grafico indica un’inspirazione del paziente,

mentre una pendenza negativa indica una espirazione.

2. Finestra informazioni paziente.

La finestra delle informazioni del paziente visualizza Nome, ID e

numero di Sessione del paziente in corso.

3. Finestra tempo sessione.

Permette di vedere il tempo in cui è stato attivato il sistema a partire

dal momento in cui il paziente è stato caricato, nel formato

ore:minuti:secondi.

4. Finestra messaggio utente.

Permette di comunicare all’operatore gli errori, lo stato operativo e i

messaggi di istruzioni del sistema. Comunica inoltre all’utente quando

è stato attivato il segnale di disagio del paziente visualizzando un

indicatore lampeggiante rosso e un messaggio di avviso.

5. Finestra di informazione impostazioni del sistema.

La finestra delle informazione sul sistema visualizza i seguenti

parametri:

- dimensioni trasduttore

- modalità trigger: inspirazione o espirazione

- durata sospensione respirazione in secondi

- stato valvola a palloncino

6. Finestra del conto alla rovescia di sospensione della

respirazione.

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È illuminata in giallo quando è attivato il conto alla rovescia di

sospensione della respirazione; visualizza i secondi rimanenti del

periodo di sospensione della respirazione.

7. Acquisizione dati: pulsanti di pausa e registrazione.

I pulsanti Registra e Pausa avviano e arrestano la registrazione delle

informazioni della curva respiratoria.

8. Barra menu.

Permette l’accesso ai parametri del sistema.

9. Volume area di soglia.

La regione di soglia indica il volume da cui inizia la sospensione della

respirazione. Dopo l’attivazione del sistema, questa regione si illumina

di verde e una volta che questa viene superata da parte del paziente,

inizierà l’apnea.

10. Valore del volume soglia.

Volume d’aria che deve attraversare il trasduttore prima che il

palloncino si gonfi. Quando il palloncino è gonfio il paziente non riesce

a respirare perché questo gli blocca il normale respiro, una volta che è

finito il tempo di sospensione della respirazione, il palloncino si sgonfia

e il paziente tornerà a respirare.

11. Visualizzazione volume in tempo reale.

La visualizzazione del volume in tempo reale mostra il volume d’aria

che viene misurato in tempo reale dal trasduttore.

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CAPITOLO 2- PARTE SPERIMENTALE

2.1 Introduzione

Con l’istallazione del nuovo acceleratore Synergy, l’Unità Operativa di

radioterapia del Policlinico di Modena ha acquisito anche il dispositivo

Active Breathing Coordinator nell’ambito di un progetto collaborativo di

ricerca propedeutico allo sviluppo della 4D-RT.

In questa tesi affrontiamo le problematiche dell’implementazione del

sistema valutando il ruolo del TSRM, l’impatto organizzativo e l’affidabilità

della procedura in termini di ripetibilità e precisione nel garantire la

correttezza delle geometrie di irraggiamento.

Il nostro studio ha analizzato il processo suddiviso in tre diverse fasi:

• Patient training

• Simulazione del trattamento con Sistema ABC

• Valutazione della riproducibilità del Sistema ABC.

2.2 Materiali e metodi

2.2.1 Patient training

Sono state reclutate pazienti affette da carcinoma mammario per le quali

era stata posta indicazione per un trattamento radiante adiuvante.

Lo scopo dell’addestramento è stato quello di consentire al paziente di

familiarizzare con il sistema e con le operazioni che dovrà eseguire, quali

mantenere un respiro regolare con l’uso del boccaglio e trattenere il

respiro al momento richiesto e per un tempo adeguato [12]. Un

addestramento accurato consente di migliorare l’aderenza del paziente

alla procedura, di migliorare le sue capacità al fine di sentirsi più preparato

al momento dell’uso dell’apparecchio durante la fase di simulazione e del

successivo trattamento radiante. La fase di addestramento è

fondamentale, inoltre, per individuare importanti parametri: il valore di

volume soglia (il volume d’aria presente nei polmoni dopo l’inspirazione

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forzata) e la durata dell’apnea (tempo di breath hold). Tali valori sono

specifici per ogni paziente.

Ogni paziente è stata addestrata lo stesso giorno della TC di simulazione

e ad ognuna è stato spiegato il corretto posizionamento del boccaglio e

l’importanza di mantenere una buona tenuta ermetica con l’aiuto delle

labbra [13]. Le pazienti hanno eseguito la procedura nella stessa

posizione prevista per il trattamento; è stato richiesto loro di respirare

liberamente attraverso il boccaglio e con il tappa-naso inserito, fin ad

ottenere una curva respiratoria regolare. Le pazienti sono state invitate ad

eseguire un’inspirazione profonda e trattenere l’aria per un intervallo di

tempo il più possibile lungo, ma tale da non provocare disagio. Le apnee

in inspirazione profonda sono state ripetute per almeno quattro volte,

intervallate da fasi di respiro libero. Sono stati registrati il volume

inspiratorio massimo (MIV), il volume di breath hold (volume soglia),

fissato ad un valore pari al 70% del MIV, il tempo di breath hold, definito

come la media della durata delle 4 apnee in inspirazione profonda. Il

valore del volume soglia e il tempo di breath hold sono stati inseriti nel

software ABC, nel file specifico della paziente.

2.2.2 Simulazione del trattamento con Sistema ABC

Avendo reclutato pazienti affette da carcinoma alla mammella, è stato

simulato un trattamento radioterapico specifico per la ghiandola

mammaria e quindi fatto riferimento ai tempi di trattamento standard delle

sedute radioterapiche per la mammella (circa 3 minuti di beam-on); questi

3 minuti (180 secondi) sono stati divisi per il tempo di breath hold stabilito

nella fase di training per ottenere il numero di apnee necessarie per il

tempo di reale esecuzione della seduta. Maggiori sono i secondi di apnea

e minore è il numero di apnee da far eseguire alla paziente per eseguire la

seduta di radioterapia.

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Ogni paziente è stata riposizionata sul lettino nelle stesse condizioni della

fase di training, poi è stato attivato il Sistema ABC e collegato alla

paziente. Stabilizzato il respiro, è stato chiesto alla paziente di fare

un’inspirazione profonda al termine della quale il sistema ha iniziato la

fase di breath hold (figura 2). Durante la procedura venivano comunicati

alla paziente i secondi rimanenti in modo da aiutarla a trattenere il respiro

per tutta la durata programmata; una volta terminato il conto alla rovescia,

la paziente riprendeva a respirare liberamente.

Al termine di ogni fase di breath hold si è attesa la regolarizzazione del

ciclo respiratorio per poi ripetere la stessa procedura per il numero di

apnee necessarie per coprire un periodo di tempo di beam-on di 3min.

Volume soglia

1= Respiro libero del paziente.

2= Inspirazione profonda del paziente (il sistema viene attivato).

3= Superamento del volume soglia e inizio apnea.

Figura 2: Schema che mostra il ciclo respiratorio del paziente: respiro libero,

inspirazione profonda e trattenimento del respiro.

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Alla conclusione della simulazione della seduta di radioterapia prevista per

il trattamento, è stata interrotta la registrazione della curva e si è registrato

il numero di apnee eseguite.

Per ogni paziente sono stati registrati i tempi dell’intera procedura di

simulazione del trattamento (dal momento in cui è stato posizionato il

boccaglio fino al completamento dell’ultima apnea) per poi stimare

l’impatto organizzativo legato all’utilizzo del Sistema ABC in fase di

trattamento.

Alla fine della procedura, ad ogni paziente è stato sottoposto un

questionario per poter raccogliere le impressioni riguardanti il sistema.

2.2.3 Valutazione della riproducibilità del Sistema ABC

Per valutare la riproducibilità del sistema, in particolare per valutare la

riproducibilità dell'anatomia della paziente in condizioni di breath hold

ogni paziente è stata sottoposta, oltre alla normale TC di centratura, ad

altre due scansioni TC (una in entrata e una in uscita) durante le apnee

ottenute utilizzando il Sistema ABC.

Ogni paziente è stata sistemata nella corretta posizione di set-up prevista

per il trattamento della mammella: in decubito supino, con entrambe le

braccia sopra la testa la cui riproducibilità è garantita dal Wing-board e un

cuscino cilindrico sotto le ginocchia (vedi figura 3).

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Figura 3: set up paziente

Una volta identificato il corretto set up, sono stati posizionati dei reperi

radiopachi (di piombo) al centro del volume di interesse, precisamente due

laterali e uno centrale, con l’ausilio dei laser esterni; è stata acquisita la

scout view per definire il volume di acquisizione dalla base del collo al

diaframma comprendendo tutto il volume mammario e polmonare.

La scansione TC come da protocollo è stata eseguita mediante

un’acquisizione elicoidale delle fette con uno spessore di 3mm ciascuna e

con gantry a 0°, l’utilizzo di un kilovoltaggio fisso ed un FOV di dimensioni

tali da garantire l’acquisizione di tutto il volume di interesse comprendendo

PTV e un margine di alcuni cm sia craniale che caudale.

È stato utilizzato il tomografo computerizzato Aquilion Large Bore della

Toshiba Medical Systems, a dinamica volumetrica e ad alta risoluzione

isotropica. Si tratta di uno scanner TC a 16 strati appositamente studiato

per l’impiego in radioterapia, con un campo di scansione di 70cm e un

gantry di 90cm, il più grande della sua categoria che rende possibile la

scansione in modo accurato di pazienti di tutte le dimensioni e nelle

diverse posizioni di set up e che consente l’utilizzo di sistemi di

immobilizzazione per il trattamento radioterapico senza limitazioni.

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Le caratteristiche principali di questo scanner TC sono:

• Gantry di 90 cm.

• Campo di vista di 70 cm.

• Massimo scan fov 70 cm.

• Spessore di fetta di 16 x 0,5 mm; 16 x 1,0 mm; 16 x 2,0 mm.

• Velocità minima di rotazione di 0.5 s/rotazione.

Figura 4: Scanner TC

Dopo la scansione TC a respiro libero, sistemato il boccaglio e la molletta

tappa-naso, la paziente è stata invitata a respirare normalmente e ad

ascoltare con attenzione via audio le nostre richieste. Ottenuta la

regolarizzazione del respiro, le è stato richiesto di eseguire un'inspirazione

profonda; il Sistema ABC ha provveduto a bloccare l'inspirazione ad un

volume soglia impostato durante la fase di addestramento e si è dato

avvio alla scansione. Terminata la prima scansione in apnea, la paziente

ha ripreso a respirare liberamente. Regolarizzato il respiro è stata ripetuta

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una scansione in inspirazione profonda, bloccata al volume soglia, con la

stessa procedura descritta precedentemente.

Le scansioni in apnea sono state esportate sul TPS Pinnacle e

sovrapposte usando come punto di riferimento la DICOM origin; in seguito

sono stati calcolati gli spostamenti lungo i tre assi delle clip chirurgiche

individuate dal medico all'interno del volume mammario.

Gli spostamenti sono stati calcolati in termini assoluti e relativi e in termine

di medie, deviazione standard, errore standard e limiti di confidenza delle

medie per definire la reale riproducibilità del sistema.

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CAPITOLO 3- RISULTATI

3.1 Fattibilità

Dieci pazienti hanno completato la fase di addestramento con il Sistema

Active Breathing Coordinator. Solo una paziente, delle undici reclutate,

non ha completato la fase di addestramento, per scarsa compliance (non

è stata in grado di mantenere l’apnea per un tempo ragionevole). L’età

media delle undici pazienti è stata di 60 (SD ± 10) anni. Tutte le pazienti

avevano un ECOG performance status compreso tra 0 e 1.

Nella figura 5 è riportato il tempo di addestramento totale di ogni singolo

paziente; la media è stata di 37.7 min (SD ± 6.93).

Figura 5: tempo di training totale di ogni paziente.

Nella figura 6 sono stati riportati i tempi di breath hold; tutte le pazienti

hanno tollerato un tempo > 15 s e la mediana è stata 23.5 secondi di

apnea (range 16-30s).

Nella figura 7 sono stati riportati i volumi del valore soglia; la media del

valore soglia è stata di 1.21l (SD ± 0.31).

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Figura 6: tempo di breath hold di ogni paziente

Figura 7: Volume soglia di ogni paziente

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Per simulare l'utilizzo dell'ABC durante la fase di trattamento, è stato

considerato un tempo di beam on totale di 3 min, per cui è stato diviso il

tempo di beam on per il tempo di breath hold di ogni singola paziente.

Nella figura 8 è stato riportato il numero di apnee necessarie per

completare la simulazione del trattamento; la media è stata di 8 (range 6-

12). Nella figura 9 sono stati riportati i tempi totali di simulazione del

trattamento (non considerando il tempo necessario per il set-up); la media

è stata 9'39" ( SD ±1'46").

Figura 8: Numero di apnee per trattamento di ogni paziente

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Figura 9: tempo simulazione trattamento radiante di ogni paziente

Dall’analisi dei questionari sottoposti alle pazienti è stato rilevato che

nessuna paziente ha trovato l’utilizzo del Sistema ABC molto

sconfortevole ma quattro di esse hanno definito scomodo l’uso del tappa-

naso.

Cinque pazienti hanno avuto problemi con la tenuta del boccaglio per tutta

la durata di addestramento mentre la tosse è stata la causa di interruzione

della fase di simulazione del trattamento in una paziente.

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3.2 TC planning e riproducibilità

La valutazione è stata eseguita su dieci pazienti; per otto di queste è stata

effettuata una doppia rilevazione. L’assemblamento del Sistema ABC ha

richiesto un tempo medio di 10 minuti. L'utilizzo del breath hold durante la

scansione TC ha incrementato la risoluzione eliminando il blurring dovuto

ai movimenti respiratori, ciò ha migliorato la qualità delle immagini TC

(figura 10).

(a) (b)

Figura 10: (a) scansione TC con respiro libero (effetto blurring). (b) scansione

TC con sistema ABC

Nelle figure 11-12-13-14 sono rappresentati gli spostamenti delle clip tra le

2 acquisizioni TC acquisite in breath hold . Le mediane sono state: asse X

(laterale) 0.35 mm (DS + 1.09), asse Y (longitudinale) 0 mm (DS + 2),

asse Z (dorso-ventrale) 1.3 mm (DS + 0.91), vettore 3D dello scostamento

1.54 mm (DS +1.48).

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Figura 11: spostamenti delle clip lungo l’asse X

Figura 12: spostamenti delle clip lungo l’asse Y

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Figura 13: spostamenti delle clip lungo l’asse Z

Figura 14: spostamenti vettore 3D

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CAPITOLO 4- DISCUSSIONE

Molti autori hanno riportato che le tecniche di controllo del respiro possono

essere un utile strumento per ridurre l'irradiazione degli organi a rischio in

pazienti trattate con radioterapia conformazionale adiuvante per tumore

mammario [14].

Noi abbiamo condotto uno studio di fattibilità e valutato la riproducibilità

del trattamento eseguito utilizzando il Sistema ABC in questo setting di

pazienti.

Nella nostra esperienza tutte le pazienti arruolate, ad eccezione di una,

sono state in grado di eseguire tutte le procedure previste (fase di training,

TC di simulazione in condizione di breath hold e simulazione di un

trattamento radiante adiuvante sulla ghiandola mammaria).

L'utilizzo corretto dell'ABC in fase di pianificazione e di trattamento ha

richiesto un accurato training della paziente, la cui durata media è stata di

circa 38 min. Per un trattamento adiuvante sulla ghiandola mammaria con

tecnica conformazionale, a fronte di un tempo di occupazione bunker,

escludendo il tempo per il set-up del paziente, di circa 4 min, l'utilizzo del

Sistema ABC in fase di simulazione di trattamento ha richiesto un tempo

di circa 10 min. Il carico di lavoro aggiuntivo, solo per le singole sedute di

radioterapia, è quindi aumentato almeno del 60 per cento con un impatto

non trascurabile sul consumo di risorse. L'utilizzo del Sistema ABC,

perciò, implica per il TSRM un incremento del carico di lavoro e può

influire sulla scelta organizzativa delle singole strutture radioterapiche.

Il Sistema ABC garantisce una buona riproducibilità dell'anatomia del

paziente; nella nostra esperienza, nella fase di pianificazione, abbiamo

acquisito scansioni TC in condizione di breath hold in inspirazione

profonda separate da fasi di respiro libero. Abbiamo analizzato gli

spostamenti delle clip chirurgiche tra le diverse scansioni, gli spostamenti

medi sono stati di circa 1 mm, confermando la riproducibilità del sistema e

la ripetibilità dei parametri geometrici e volumetrici di irraggiamento.

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Il movimento di organi e lesioni indotto dalla respirazione, è un importante

causa di degradazione della qualità di immagini e di deformazioni

geometriche, che possono portare ad incertezze in fase di planning

radioterapico.

Il planning radioterapico di solito si basa su una singola scansione TC

acquisita in “respiro libero”. Le immagini derivanti da questa acquisizione,

rappresentano la lesione in una posizione random del ciclo respiratorio,

pertanto il contornamento e il calcolo di dose sono applicati ad un modello

statico del paziente, senza tener conto del movimento respiratorio del

paziente in fase di trattamento.

La mobilità del tumore non è completamente prevedibile, non esiste infatti

una relazione certa tra la sede di localizzazione della lesione e la

consistenza degli spostamenti.

Questo può indurre errori sistematici nella definizione del target, ed

influenzare in modo significativo tutte le fasi di trattamento. Anche i

margini convenzionali tra CTV-PTV isotropici possono essere

personalizzati e ridotti di 1-2cm. L’utilizzo del Sistema ABC se si ne

confessa l’utilità potrebbe ridurre notevolmente tali margini con riduzione

del volume irradiato di circa il 20 per cento.

Grazie all'utilizzo di una moderna TC multislice che garantisce protocolli

molto veloci di acquisizione, utilizzando il Sistema ABC in fase di

pianificazione, abbiamo avuto la possibilità di realizzare in una singola

fase di breath hold un'intera scansione della regione toracica; ciò ci ha

permesso di ovviare ai problemi precedentemente descritti.

Un buon training dei TSRM è molto importante perché una buona

preparazione dello staff tecnico aiuta le pazienti a rilassarsi e svolgere le

procedure in maniera corretta. Tutte le pazienti hanno espresso giudizi

positivi riguardo le istruzioni date dal personale tecnico. L'importanza di

una chiara comunicazione è stata enfatizzata in un precedente studio

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dove una scarsa comunicazione è stata addotta come causa della scarsa

tolleranza del Sistema ABC [15].

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CAPITOLO 5- CONCLUSIONI

Il Sistema Active Breathing Coordinator sembra permettere un buon

controllo dell'organ motion, consentendo una significativa riduzione degli

artefatti dovuti al movimento, una miglior definizione del target ed un

maggior risparmio di dose agli organi e tessuti sani circostanti con

riduzione di volume del PTV stimabili intorno al 20 per cento.

L’uso del Sistema Active Breathing Coordinator in pazienti con tumore alla

mammella è risultato fattibile, ben accettato dalle pazienti e ripetibile.

Poiché il tempo di trattamento (simulato) è superiore a quello di un

trattamento standard di irradiazione mammaria, è consigliabile un tempo

di breath hold non inferiore a 15 secondi per poter eseguire le scansioni

TC in apnea di tutto il volume mammario e per contenere la durata del

trattamento radioterapico in un tempo accettabile.

In base alla nostra analisi preliminare l’utilizzo del Sistema ABC potrebbe

garantire un miglioramento del trattamento radiante in pazienti affette da

neoplasia mammaria a fronte di un aumento del carico di lavoro del TSRM

che deve farsi carico delle procedure di training, dell’utilizzo del Sistema

durante la TC di simulazione e il trattamento all’acceleratore.

Si ritiene utile effettuare ulteriori studi volti ad individuare sottogruppi di

pazienti che realmente possano avere benefici clinici dall'utilizzo del

Sistema, e per le quali il rapporto costo beneficio giustifichi realmente le

modifiche organizzative e il consumo aggiuntivo di risorse. Ulteriori

ricerche dovranno fornire dati adeguati per valutazioni di EBM e

informazioni utili per il SSN per analisi di governo clinico.

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CAPITOLO 6- BIBLIOGRAFIA

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