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Università di Camerino Nuovo Chienti e Potenza - pag 11 2 marzo 2011 L’Università che vorremmo: otto Tesi per cambiare Riparte da Camerino la sfida per un sistema universitario che scelga la strada dell’innovazione ‘Chiediamo al Paese un nuovo Patto, un pat- to di fiducia, qualcosa che liberi l’Università da troppe infrastrutture, che non giovano alla qualità e allontanano dagli studenti e dagli studi. Speriamo che nell’applicazione della nuova legge, che ha tanti limiti, ma ha anche tante possibilità di innovazione, si scelga quel- la dell’innovazione, non quella della conserva- zione’. Con queste parole Luciano Modica, già sot- tosegretario al Ministero dell’Università e del- la Ricerca, ha chiuso i lavori della due giorni ‘l’Università che vorremmo, otto tesi per cam- biare’ che si è svolta all’Università di Cameri- no il 24 e il 25 febbraio, proponendo la sotto- scrizione della ‘Dichiarazione di Camerino’. Nel corso dell’incontro, al quale hanno par- tecipato nella veste di relatori esperti di fama nazionale, si è cercato di far emergere un modello di sistema universitario che risponda ad alcune delle necessità centrali della società con cui ci si dovrà misurare nel processo di attuazione delle nuove normative, un modello che possa rappresentare un’alternativa com- plessiva nell’ipotesi di una diversa visione poli- tica dell’istruzione superiore e della ricerca scientifica. L’incontro ha preso il via nel pomeriggio di giovedì 24 con una relazione di Roberto Moscati dal titolo ‘Un quesito preliminare: quali università per la società italiana’ a cui sono seguiti gli interventi di Alessandro Caval- li e Marco Pitzalis sul tema ‘Diritti (e doveri) degli studenti’. Andrea Stella e Vincenzo Zara hanno invece approfondito il tema dell’autonomia didattica e della progettazione dell’offerta formativa sottolineando come la carenza di autonomia didattica all’interno del sistema universitario italiano, produca una conseguente impossibi- lità di progettare in modo flessibile l’offerta formativa e di assicurare agli studenti un’equilibrata organizzazione di conoscenze e competenze. ‘L’esercizio responsabile dell’au- tonomia didattica - hanno sottolineato i Profes- sori Andrea Stella e Vincenzo Zara - dovrebbe trovare la sua piena espressione nella proget- tazione di un’offerta formativa che, tenendo conto e valorizzando al meglio le specificità della sede, ponga al centro del percorso forma- tivo le competenze che devono essere acquisi- te dallo studente. Purtroppo, la progettazione dell’offerta formativa sta diventando sempre più difficile a causa di una stratificazione negli anni di vari provvedimenti ministeriali che hanno contribuito a creare delle vere e proprie ‘gabbie normative’ entro cui è com- plesso districarsi’. La prima giornata di lavori si è conclusa con gli interventi di Fulvio Esposito e Giunio Luz- zatto che hanno esposto il tema ‘Governo, par- tecipazione, gestione’. Il Rettore UNICAM, in particolare, ha evidenziato la necessità di migliorare la considerazione che dell’Univer- sità e della Ricerca ha l’opinione pubblica anche ai fini di una più equilibrata distribu- zione delle risorse; ha poi illustrato il ‘Caso Camerino’, un Ateneo che, grazie all’adozione nel marzo 2009 di un nuovo statuto, ha propo- sto un innovativo modello di governance uni- versitaria. ‘Con il nuovo Statuto - ha sottolinea- to il Prof. Esposito - l’Università di Camerino prima in Italia, ha ricondotto ad unità le due missioni storiche dell’istituzione universita- ria: la formazione e la ricerca. Superata la separazione tra dipartimenti e facoltà, la nostra Università si è articolata in nuove aggregazioni, le Scuole d’Ateneo, responsabili tanto della formazione che della ricerca. Sem- pre grazie al nuovo Statuto - ha proseguito il Rettore UNICAM - si è insediato il Comitato dei Sostenitori che raccoglie i responsabili di real- tà produttive tra le più significative del territo- rio. Questo nuovo organo, che designa tre componenti del Consiglio di Amministrazio- ne, dà finalmente voce a quel settore privato e delle professioni che da sempre lamenta una distanza eccessiva fra le strategie dell’Univer- sità e le necessità del territorio’. I lavori del 25 febbraio hanno preso il via con le relazioni di Stefano Boffo e Michele Rostan sul tema ‘Terza missione, dialettica territoriale e nuove competenze’, seguite dagli interventi di Giuseppe De Nicolao e Luciano Modica che si sono occupati di ‘Reclutamento aperto della docenza, doveri dei docenti, svi- luppo delle carriere’. ‘Il reclutamento della docenza universitaria - ha sottolineato il Prof. Modica - dovrebbe improntarsi a criteri inter- nazionali al fine di garantire il raggiungimen- to di importanti obiettivi fra i quali, ad esem- pio, una sempre maggiore qualità dell’inse- Fulvio Esposito Giunio Luzzatto Luciano Modica

UNICAM su settimanale Chienti e Potenza del 3 marzo 2011

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Notizie da UNICAM sul settimanale Chienti e Potenza di Camerino 3 marzo 2011

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Università di Camerino

Nuovo Chienti e Potenza - pag 112 marzo 2011

L’Università che vorremmo: otto Tesi per cambiare

Riparte da Camerino la sfida per un sistema universitario che scelga la strada dell’innovazione

‘Chiediamo al Paese un nuovo Patto, un pat-to di fiducia, qualcosa che liberi l’Universitàda troppe infrastrutture, che non giovano allaqualità e allontanano dagli studenti e daglistudi. Speriamo che nell’applicazione dellanuova legge, che ha tanti limiti, ma ha anchetante possibilità di innovazione, si scelga quel-la dell’innovazione, non quella della conserva-zione’.

Con queste parole Luciano Modica, già sot-tosegretario al Ministero dell’Università e del-la Ricerca, ha chiuso i lavori della due giorni‘l’Università che vorremmo, otto tesi per cam-biare’ che si è svolta all’Università di Cameri-no il 24 e il 25 febbraio, proponendo la sotto-scrizione della ‘Dichiarazione di Camerino’.

Nel corso dell’incontro, al quale hanno par-tecipato nella veste di relatori esperti di famanazionale, si è cercato di far emergere unmodello di sistema universitario che rispondaad alcune delle necessità centrali della societàcon cui ci si dovrà misurare nel processo diattuazione delle nuove normative, un modelloche possa rappresentare un’alternativa com-plessiva nell’ipotesi di una diversa visione poli-tica dell’istruzione superiore e della ricercascientifica.

L’incontro ha preso il via nel pomeriggio digiovedì 24 con una relazione di RobertoMoscati dal titolo ‘Un quesito preliminare:quali università per la società italiana’ a cuisono seguiti gli interventi di Alessandro Caval-li e Marco Pitzalis sul tema ‘Diritti (e doveri)degli studenti’.

Andrea Stella e Vincenzo Zara hanno inveceapprofondito il tema dell’autonomia didatticae della progettazione dell’offerta formativasottolineando come la carenza di autonomiadidattica all’interno del sistema universitarioitaliano, produca una conseguente impossibi-lità di progettare in modo flessibile l’offertaformativa e di assicurare agli studentiun’equilibrata organizzazione di conoscenze ecompetenze. ‘L’esercizio responsabile dell’au-tonomia didattica - hanno sottolineato i Profes-sori Andrea Stella e Vincenzo Zara - dovrebbetrovare la sua piena espressione nella proget-tazione di un’offerta formativa che, tenendoconto e valorizzando al meglio le specificitàdella sede, ponga al centro del percorso forma-tivo le competenze che devono essere acquisi-te dallo studente. Purtroppo, la progettazionedell’offerta formativa sta diventando semprepiù difficile a causa di una stratificazionenegli anni di vari provvedimenti ministerialiche hanno contribuito a creare delle vere eproprie ‘gabbie normative’ entro cui è com-plesso districarsi’.

La prima giornata di lavori si è conclusa congli interventi di Fulvio Esposito e Giunio Luz-zatto che hanno esposto il tema ‘Governo, par-tecipazione, gestione’. Il Rettore UNICAM, inparticolare, ha evidenziato la necessità dimigliorare la considerazione che dell’Univer-sità e della Ricerca ha l’opinione pubblicaanche ai fini di una più equilibrata distribu-zione delle risorse; ha poi illustrato il ‘CasoCamerino’, un Ateneo che, grazie all’adozione

nel marzo 2009 di un nuovo statuto, ha propo-sto un innovativo modello di governance uni-versitaria. ‘Con il nuovo Statuto - ha sottolinea-to il Prof. Esposito - l’Università di Camerinoprima in Italia, ha ricondotto ad unità le duemissioni storiche dell’istituzione universita-ria: la formazione e la ricerca. Superata laseparazione tra dipartimenti e facoltà, lanostra Università si è articolata in nuoveaggregazioni, le Scuole d’Ateneo, responsabilitanto della formazione che della ricerca. Sem-pre grazie al nuovo Statuto - ha proseguito ilRettore UNICAM - si è insediato il Comitato deiSostenitori che raccoglie i responsabili di real-tà produttive tra le più significative del territo-rio. Questo nuovo organo, che designa trecomponenti del Consiglio di Amministrazio-ne, dà finalmente voce a quel settore privato edelle professioni che da sempre lamenta unadistanza eccessiva fra le strategie dell’Univer-sità e le necessità del territorio’.

I lavori del 25 febbraio hanno preso il viacon le relazioni di Stefano Boffo e MicheleRostan sul tema ‘Terza missione, dialetticaterritoriale e nuove competenze’, seguite dagliinterventi di Giuseppe De Nicolao e LucianoModica che si sono occupati di ‘Reclutamentoaperto della docenza, doveri dei docenti, svi-luppo delle carriere’. ‘Il reclutamento delladocenza universitaria - ha sottolineato il Prof.Modica - dovrebbe improntarsi a criteri inter-nazionali al fine di garantire il raggiungimen-to di importanti obiettivi fra i quali, ad esem-pio, una sempre maggiore qualità dell’inse-

Fulvio Esposito

Giunio Luzzatto

Luciano Modica

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Alcuni dei relatori presenti al convegno

Università di Camerino

2 marzo 2011pag 12 - Nuovo Chienti e Potenza

gnamento che vada anche oltre il rispetto deivalori minimi prescritti dalla legge’. Il dibatti-to della mattinata si è concluso con gli inter-venti di Carlo Maria Bertoni e Giorgio Sirilliche hanno affrontato il tema ‘Ricerca libera ericerca orientata’.

Nel pomeriggio ha preso la parola Gianfran-co Rebora con un intervento dal titolo ‘Valuta-zione, accreditamento e ruolo dell’Autoritàcentrale’, seguito dalle relazioni di Guido Fie-gna e Matteo Turri che si sono occupati di‘Risorse, pubbliche e private, per l’università’.

Soddisfatto il Rettore Esposito che, insieme aGiunio Luzzatto e Luciano Modica è stato unodei fautori di questo incontro: ‘A seguito del-l’approvazione della L. 240/2011, nota comeLegge Gelmini, si è avuto un vivace dibattitoall’interno del mondo accademico, che prose-gue anche in questi giorni. Qui a Camerino siè riunito un gruppo di persone che da anniriflette sull’Università, persone che rappresen-tano voci critiche, che non hanno tendenze néautoreferenziali né auto assolutorie, che cono-scono bene le criticità e i difetti dell’Universi-tà, ma conoscono anche le potenzialità di que-sta Università. Nel corso di questo incontroabbiamo cercato di far emergere le une e lealtre e abbiamo cercato di dar vita ad un grup-po di riflessione su questi temi che si metta adisposizione di tutte quelle forze nel sistemauniversitario italiano che vogliono davverocambiare, che vogliono realizzare l’Universitàche vorrebbero’.

‘Siamo convinti che la denigrazione del-l’Università italiana è sbagliata - ha commen-tato al termine dell’incontro Giunio Luzzatto -sono state dette e soprattutto scritte sui mediamolte cose sbagliate, nello stesso tempo peròabbiamo sbagliato anche noi negli anni scorsia non distinguere abbastanza chiaramentequello che nell’Università va bene da quelloche va male, pagandone tutti il prezzo, anchequelli che non hanno colpe rispetto alle colpeda cui non abbiamo saputo distinguerci.

Vogliamo cogliere l’occasione di questoincontro per dire, al di là dei meriti e deidemeriti della legge, che c’è un gruppo checerca di indicare in quale direzione ci si puòmuovere usando la legge e nello stesso tempoprendendo le distanze dalle cose che non han-no funzionato.

L’intenzione è che questo sia un lavoro per-manente, che non finisca con la fine del con-vegno, ma che possa rappresentare un puntodi riferimento da cui partire’.

Dichiarazione di CamerinoNoi sottoscritti partecipanti al convegno‘L’Università che vorremmo’ (Camerino, 24/25 febbraio 2011)

� auspichiamo che gli atenei affrontino lafase di applicazione della Legge 240/2010con uno spirito sinceramente riformatoree innovativo, salvando le loro migliori tra-dizioni e i punti di forza ma anche ridu-cendo i punti di debolezza ed eliminandoi difetti;

� rivendichiamo la presenza nelle universi-tà di un grande patrimonio di competenzeed esperienze, anche ai massimi livelliinternazionali, nonché di una passionescientifica e civile nel proprio lavoro chetestimoniano una situazione reale bendiversa dall’usuale narrazione di un’uni-versità dequalificata e costosa, che è spes-so condotta ignorando o addirittura for-zando i dati statistici prodotti da organi-smi internazionali indipendenti;

� chiediamo al Governo e al Parlamento didare fiducia alle università e di liberaredefinitivamente le loro forze migliori dal-la gabbia asfissiante e sempre più intrica-ta di norme e requisiti quantitativi chenon garantiscono null’altro che un’iper-burocratizzazione su cui i docenti spreca-no il loro tempo sottraendolo agli studentie agli studi;

� chiediamo altresì che le estenuanti proce-dure autorizzative ex ante, interamenteformali e dirigistiche, siano rapidamentesostituite da stringenti valutazioni ex postdella qualità, cui siano collegate azioniincentivanti per chi ottiene i miglioririsultati e disincentivanti per chi fallisce ipropri obiettivi;

� proponiamo al nostro Paese, in particola-re alle giovani generazioni, un patto diqualità con le università affinché questepossano mantenere nel tempo, comeavviene da secoli, il ruolo di motore inso-stituibile di progresso culturale, economi-co e sociale tramite l’incremento e la dif-fusione del pubblico sapere, ricevendo unsostegno finanziario compatibile con laricchezza nazionale ma adeguato agliobiettivi europei e ai risultati ottenuti;

� ci impegniamo a dare vita ad un liberomovimento di difesa e rilancio dell’univer-sità italiana, LL’’uunniivveerrssiittàà cchhee vvoorrrreemmmmoo,che partecipi in modo costruttivo, compe-tente e intellettualmente onesto al dibatti-to pubblico e politico in questa fase parti-colarmente delicata.

BALLARIN ... E NON SOLOLa Scuola di Architettura e Design ‘E. Vittoria’ e il Comune di San Benedetto del Trontoinvitano alla mostrache documenta i lavori degli studenti del Laboratorio di Progettazione Architettonica Urbana del prof. Umberto Caonelle aree ‘ex stadio Ballarin’ e ‘Sentina’

3 - 20 marzo 2011Sala del Consiglio del Comune di San Benedetto del Trontoviale Alcide de Gasperi 124

inaugurazione: giovedì 3 marzo ore 12

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Università di Camerino

Nuovo Chienti e Potenza - pag 112 marzo 2011

Ha preso il via lo scorso 24 febbraio presso laSala Convegni dell’Ospedale di San Benedettodel Tronto, la 10a edizione del Master universi-tario di II livello in ‘Manager di DipartimentiFarmaceutici’, organizzato dalla Scuola diScienze del Farmaco e dei Prodotti dellaSalute dell’Università di Camerino.

Per il saluto ai partecipanti, numerosi ancheper questa edizione, hanno preso la parola, ilProf. Maurizio Massi, Direttore del Master, laDr.ssa Laura Fabrizio, Presidentessa dellaSocietà Italiana di Farmacia Ospedaliera, ilProf. Sauro Vittori, Direttore della Scuola diScienze del Farmaco e dei Prodotti della Salu-te di UNICAM, il Dr. Antonio Maria Novelli,Direttore della Zona Territoriale n. 12 del-l’ASUR Marche, il Dr. Massimo Fioretti, Dele-gato della Società Italiana di Farmacia Ospe-daliera per la Regione Marche e il Dr. IsidoroMazzoni, Direttore della Farmacia dell’Ospe-dale di San Benedetto e Coordinatore scientifi-co del Master.

‘Oggi il mondo sanitario - ha sottolineato il

Prof. Maurizio Massi - ha bisogno non solo diconoscenze scientifiche, ma anche di capacitàmanageriali forti che sono indispensabili perottimizzare la gestione delle attività nellestrutture sanitarie in relazione alle risorsedisponibili. Nell’ambito delle attività manage-riali nelle strutture sanitarie, è possibiledistinguere tra due tipi di management: da unlato un management trasversale che è comu-ne a tutte le figure di operatori sanitari (medi-ci, farmacisti, infermieri) e che si occupa diorganizzazione delle strutture dei servizi, digestione del personale, di aspetti economicifinanziari, della certificazione di qualità deiprocessi; dall’altro lato un management che èpiù orientato alla professione e che, nel casodei farmacisti, vuol dire saper affrontare leproblematiche legate alla selezione dei farma-ci, a considerazioni relative al costo dei farma-ci oggi sempre più elevato, ai costi e alla scel-ta dei dispositivi medici e diagnostici, allagalenica clinica, al tipo di rischio clinico equindi alla sicurezza di tutti gli interventisanitari’.

‘Fra gli iscritti al master - ha concluso ilProf. Massi - oltre a giovani che hanno fre-quentato la Scuola di Specializzazione in Far-macia Ospedaliera, figurano anche professio-nisti che hanno già una posizione nel serviziosanitario nazionale e che aspirano ad un com-pletamento delle loro competenze, per unapprofondimento degli aspetti manageriali’.

‘La nostra società scientifica - ha affermatola Dr. Laura Fabrizio - appoggia fortementequesto tipo di formazione accademica. Lafigura del farmacista ospedaliero è in forte e

continua evoluzione e i cambiamenti degliultimi anni, dovuti anche al contenimento del-la spesa farmaceutica, stanno mettendo sem-pre più alla prova le capacità manageriali deifarmacisti ospedalieri, che si trovano a doveraiutare i clinici ad effettuare la scelta miglio-re e più razionale. È necessario quindi chequesta figura professionale abbia anche com-petenze manageriali, che può acquisire conquesto master’.

‘È con grande piacere - ha sottolineato il Dr.Antonio Maria Novelli - che ospitiamo ancorail master, giunto ormai alla decima edizione,perché coglie veramente lo spirito dei bisogniformativi che abbiamo ora. La Sanità cambia,c’è sempre più bisogno di un farmacista chenon si occupi solo dell’aspetto clinico, maanche dell’aspetto organizzativo e gestionale.Ed è proprio questo l’obiettivo del master’.

Il Master è sponsorizzato da: Roche SpA, Jan-ssen-Cilag, SpA Sandoz SpA, Biogen-Dompé srled è supportato da donazione liberale di Astel-las Pharma SpA.

Al via la 10a edizione del Master UNICAM in Manager di Dipartimenti Farmaceutici

prossimamente

UNICAMDa www.unicam.it sezione EVENTI

5 marzo 2011 - Museo delle Scienze ore 16.30La Scienza a colori

16 marzo 2011Happy Numbers 2011 - Aperitivi di Matematica:Fermat’s room

23 marzo 2011Happy Numbers 2011 - Aperitivi di Matematica:Presentazione: C. Toffalori - L’aritmetica di Cupido- Pi greco - Il teorema del delirio

Da www.unicam.it sezione AVVISI

Erasmus PlacementTirocini all’estero per studentiScadenza 31 marzowww.unicam.it/international/erasmus

Premi UNICAM alle migliori ‘RESEARCH IDEAS for BUSINESS’ (Research Ideas 4Biz)Scadenza 8 aprile

useo delle Scienze UNICAM Camerino

WEEK ENDAL MUSEO 2011eventi ed attività per grandi e piccini

UNICAM Polo MusealeMuseo delle Scienze - Orto Botanico

sabato 5 marzo 2011Complesso San DomenicoMuseo delle Scienze ore 16.30

LA SCIENZA A COLORIEsperimenti scientifici rivolti a bambini (6-12 anni)a cura dello Studio Associato ConsulenzaAmbientale IDEA 21

ingresso 2 europrenotazioni entro il 3 marzo a: [email protected](se le prenotazioni saranno numerose si effettueranno due turni)

per studenti universitari UNICAM e giovani residenti

termine ultimo per le iscrizioni1100 mmaarrzzoo 22001111

i corsi si terranno presso la sededell’Accademia delle Arti Sceniche e VisiveAssociazione studentesca ETRAin via Scalzino 5 (piazza San Filippo)

infoUNICAM Ufficio Stampa, comunicazione e attività culturalipiazza Cavour 19/E - tel. 0737 402767