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L'orso in casa - n.6 - 25 ottobre 2013

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N° 6 - Venerdì 25 ottobre 2013

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Editoriale

Il tifo è unapassione unicaLuca Di Masi

L’ amore che si prova versoi propri colori è difficileda spiegare per chi non si

identifica in una maglia. Ognisupporter si sente superiore aquello della tifoseria avversariaperchè la sua squadra è stata mi-gliore nell’ultima stagione o per-chè ha impresso nella mente im-prese memorabili che evocanoemozioni indimenticabili. Sonosempre stato orgoglioso di appar-tenere a una tifoseria e ricono-scermi con essa e con i Grigi misono innamorato e divertito, ol-tre ad aver perso la voce in più diun occasione. I nostri colori unicidevono essere il collante tra noiper sostenere sempre la squadra.La nostra superiorità deve deri-vare dalla convinzione di faremeglio degli altri, in campo efuori. In campo per vincere lepartite, sugli spalti per essereGrigi, e quindi unici. Penso cheun tifo responsabile non sia per-dere la propria identità di tifosoappassionato, ma un modo perdistinguersi rendendo ancora piùunico l’amore verso la nostrasquadra. L’avversario va battutosul campo di gioco e se qualchevolta ciò non accade bisogna ri-conoscere i meriti agli avversari,magari applaudendoli. Daglispalti deve venire solo il sostegnoai propri giocatori, non gli insultibeceri che danneggiano l’imma-gine di questa meravigliosa tifo-seria e la società. Il calore che re-gala il Moccagatta è unico; lo sa-rebbe ancora di più se lo rendes-simo accogliente per tutti, ospiticompresi. Per arrivare a questobisogna crescere insieme, tuttinell’unica direzione che conta:far tornare grandi i Grigi.

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Supplemento a ‘Il Piccolo’numero 106 del 25 ottobre 2013

Grafica e impaginazioneMauro RisciglioneAntonella Ravazzano

In collaborazione conMedial Pubblicità Srlvia Parnisetti 12/A - Alessandria

2ª Divisione - Girone ASquadra Partite Reti

P.ti G. V. N. P. F. S.

REAL VICENZA 16 8 5 1 2 15 8

MONZA 15 8 4 3 1 16 12

BASSANO V. 14 8 4 2 2 13 8

RIMINI 14 8 4 3 1 13 8

SANTARCANGELO 14 8 4 2 2 10 5

CUNEO 12 8 3 3 2 10 6

V.VECOMP VERONA 12 8 3 3 2 9 7

PERGOLETTESE 12 8 3 3 2 7 7

ALESSANDRIA 11 8 2 5 1 10 6

FORLÌ 11 8 3 2 3 12 13

MANTOVA 10 8 2 4 2 15 14

RENATE 10 8 2 4 2 5 5

SPAL 2013 8 8 1 5 2 9 10

DELTA PORTO TOLLE 7 8 1 4 3 8 10

BELLARIA IGEA M. 7 8 2 2 4 8 11

TORRES 6 8 1 3 4 9 15

CASTIGLIONE 4 8 0 4 4 5 15

BRA 4 8 1 1 6 8 22

Prevendita Alessandria-Forlì__Punti vendita Booking Show: Tabac-cheria Maxi, via Gramsci, 46 – ALessan-dria; S.O.M.S. Oviglio – Grigi Club Gino Ar-mano, via XX Settembre, 30 – Oviglio;Mail Box Etc, corso C. Marx, 28 – Ales-sandria; Roby Viaggi, C. comm. Monferra-to “Bennet” – SS 31 Villanova Monferra-to; D Viaggi, piazza Repubblica, 3 – NoviLigure.

RISULTATI 8ª GIORNATA

Bassano V.-Bellaria Igea M. 4-0

Bra-Torres 2-1

Delta Porto Tolle-Real Vicenza 0-3

Forlì-Cuneo 2-1

Mantova-Castiglione 3-0

Monza-V.Vecomp Verona 3-2

Renate-Alessandria 0-0

Rimini-Pergolettese 1-0

Santarcangelo-Spal 2013 2-0

PROSSIMO TURNO 27/10/2013

Alessandria-Forlì

Bellaria Igea M.-Renate

Castiglione-Torres

Cuneo-Monza

Mantova-Rimini

Pergolettese-Bra

Real Vicenza-Bassano V.

Spal 2013-Delta Porto Tolle

V.Vecomp Verona-Santarcangelo

MARCATORIAlessandro (Real Vicenza) 10, Sinigaglia(Monza) 6, Valentini (Alessandria) 2, Cavalli(Alessandria) 2, Spighi (Alessandria) 1, Vi-viani (Alessandria) 1, Taddei (Alessandria) 1,Rantier (Alessandria) 1, Mora (Alessandria)1, Scotto (Alessandria) 1

AMMONITICammaroto (3), Valentini (3),Scotto (2), Sabato (2), Ferrini(1), Viviani (1), Cavalli (1)

alessandriaG R U P P O

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venerdì 25 ottobre 2013 - 3

Squadra giovane caricadi entusiasmo arriva

ad Alessandria senzatimore, decisa a fare bene

Forlì, dalla Romagna con furoreTino Pastorino

Il Forlì nasce nel 1919 dallafusione tra il Forlì Foot BallClub e l'Unione Calcio Ro-magnolo. Nel 1935 la prima

apparizione in serie C mentrenell'immediato secondo dopoguerra il Forlì è ammesso alcampionato di serie B dal qualeretrocede la stagione successiva.Da qui in avanti si avvicendanola serie C (12 campionati) e laquarta serie (19 stagioni) fino al78-79, anno della riforma dellaserie C, con i bianco rossi am-messi al campionato di serie C1.Tra gli allenatori degli anni 80ricordiamo Cinesinho, Mazzia,Magrini, Malatrasi, Galdiolo eFranco Varrella che siederà piùvolte sulla panchina romagnola.Malgrado la retrocessione in C2del 1994, il Forlì conquista la fi-nale di Coppa Italia di serie C,persa contro il Varese ma checonsente di partecipare, l'annodopo, al tabellone principale dicoppa dove arriva fino agli ottavie perde onorevolmente contro ilMilan di Capello (0-2). Nel 1997nuova retrocessione in serie D enel 2002, classificandosi secon-do nel proprio girone, viene ri-pescato in C2. Miglior campio-nato il 2004-05 con la conquistadei play off persi contro il Raven-na. L'anno successivo nuova re-trocessione in serie D; la societànon riesce ad iscriversi, fallisce eviene radiata dalla FIGC. Nascecosi l'ASD Nuovo Forlì 1919 cheriparte dalla Terza Categoria ma

quarto anno. La linea difensiva èschierata a tre ma dei titolari ilmister dovrà fare a meno di Mar-co Vesi (92), al secondo anno exCesena, appiedato dal giudicesportivo per somma di ammoni-zioni. Potrebbe essere sostituitoda Emanuele Fonte (92) secondastagione ex Mantova che farà re-parto con Enrico Fantini (84) exFano e Bellaria e Adolfo Geroli-no (90) arrivato dal Bellaria. As-sente anche il confermato Leo-nardo Arrigoni (93) alle presecon un grave infortunio al cro-ciato. A centrocampo squalifica-to Marco Senese (94) dalla Pri-mavera del Bologna, espulso do-

menica scorsa per doppia am-monizione dopo solo 13 minutidi gioco. Al suo posto rientraChristian Jidayi (87) prelevatodal Valle d'Aosta ex Cesena e No-vara, in diffida, non è sceso incampo contro il Cuneo. Affian-cherà il capitano Alessandro E-vangelisti (91) terzo anno, ex Li-vorno Spal e San Marino; Danie-le Forte (90) altro arrivo dal Bor-go a Buggiano ma scuola Cese-na; il quarto a sinistra sarà l'exdi turno, Andrea Boron (93), 22presenze in maglia grigia la scor-sa stagione. Completano il re-parto Luca Bergamaschi (93)quarta stagione; Francesco To-relli (94) elemento con doti of-fensive visti i 7 gol realizzati aMezzolara in serie D. In attaccodovrebbe partire dall'inizio il ro-meno Sebastian Petrascu (82),quarto anno, ex Valenzana, 14gol la scorsa stagione che ha re-cuperato da un infortunio. Alcentro Emilio Docente (83) dalTrapani ma con esperienze in Ba Messina Rimini Avellino e bal-lottaggio per una maglia traMassimiliano Sampaolesi (92),terzo anno e Umberto Nappello(91) dal Gubbio ex Monza. Anco-ra problemi per Marco Bernacci(83) l'acquisto clou dell'estate, 8gol a Bellaria, oltre 200 partite e56 gol tra i cadetti ma una solaapparizione in stagione. Fuoriper infortunio Daniele Melandri(88), frattura alla clavicola e Si-mone Tonelli (91) dal Venezia, 4gol in questo scorcio di campio-nato, per guai muscolari.

nell'estate 2007 viene fondato ilForlì Football Club srl che acqui-sisce il titolo sportivo dell'AsdSporting Forlì e si iscrive al cam-pionato di Eccellenza. La pro-mozione in D arriva nel 2010 edopo 2 stagioni il ritorno tra iprofessionisti sotto la guida tec-nica di Attilio Bardi e la presi-denza di Romano Conficconi. InSeconda Divisione decimo postofinale dopo aver cullato perqualche mese il sogno play off.

La squadraIl Presidente è Romano Confic-coni, con Sandro Cangini Diret-tore Sportivo; in panchina Atti-

lio Bardi, quinta stagione in Ro-magna, dopo aver vinto la serieD con il Boca San Lazzaro, eso-nerato la stagione successiva, co-si come a Rovigo. Lo schema tat-tico abituale è il 3-4-3. Sono 9 igiocatori riconfermati rispettoallo scorso campionato. In portail titolare è Alessandro Tonti(92) ex Borgo a Buggiano; il se-condo è Riccardo Casadei (91) al

Domenica scorsa__Forlì - Cuneo 2-1 (1-0) marcatoriGerolino al 26' Docente al 60' Torrial 75'Forlì (3-4-3) Tonti; Vesi Fantini Gero-lino; Senese Evangelisti Forte (dal 57Torelli) Boron; Nappello (dal 85 Fon-te) Docente (dal 81 Petrascu) Sam-paolesi. All. A. Bardi A disposizione:Casadei Bergamaschi D'Angelo Spa-

daro.Cuneo: Anacoura; Quitadamo (dal 83Tempesti) D'Alessandro Cristini A.Mucciante; Hamlili; Catanese CristiniM. (dal 62 Martini) Fanucchi Corsetti(dal 72 Palazzolo); Torri. All. A. SottilArbitro sig. Capraro di CassinoNote: espulsi Senese per doppia am-monizione al 13' e Catanese per fal-lo di reazione al 18' del primo tempo

I precedenti...__Alessandria-Forlì. Due vitto-rie e due pareggi: questo il bi-lancio degli ultimi quattro pre-cedenti tra Alessandria e Forlì.La prima vittoria è datata 4marzo 1979: 2-0 per i Grigi,grazie alle reti di Ferraris I sucalcio di rigore al 61’ e Ferrarial 71’. Successo anche nel

campionato successivo, il 6gennaio 1980: un goal di Ba-rozzi al 79’ regala la vittoria aipadroni di casa. I pareggi: 0-0il 18 ottobre 1981 e 1-1 il 9 feb-braio 2013. In quest’ultimoconfronto a segno Ferretti al15’ per l’Alessandria e penaltydi Petrascu al 68’ per i bianco-rossi.

Gli ex__Due ex galletti nella fila gri-gie: Mirco Spighi, a Forlì nellastagione 2010-11, con 34 pre-senze e 3 goal; Roberto Saba-to, nella compagine biancoros-sa la scorsa stagione, con 27presenze. Nel Forlì da questastagione, Andrea Boron, ex gri-gio con 22 presenze,

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venerdì 25 ottobre 2013 - 54 - venerdì 25 ottobre 2013

Tredici domande a...Giacomo Poluzzi

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Nato a Bologna

Data di nascita

Fidanzato/sposato/libero

Prima società

Hai sempre giocatoin questo ruolo

Squadra del cuore

Momento topdella carriera

L’avversario/compagnoche ha fatto più carriera

Il mister più importante

Passatempo

Attrice preferita

Attore preferito

Musicista preferito

25 febbraio 1988

Fidanzato con Alessia

Iperzola

Ala sinistra

Milan

Quest’anno

Tabanelli

Gadda

Playstation, libri

Jessica Alba

Denzel Washington

Vasco Rossi

Tredici domande a...Andrea Servili

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l13

Nato a Tolentino

Data di nascita

Fidanzato/sposato/libero

Prima società

Hai sempre giocatoin questo ruolo

Squadra del cuore

Momento topdella carriera

L’avversario/compagnoche ha fatto più carriera

Il mister più importante

Passatempo

Attrice preferita

Attore preferito

Musicista preferito

18 luglio 1975

Sposato

Sambenedettese

Portiere

Juventus

La B sfiorata nel 2011

Terlizzi

Sarri

La famiglia

Julia Roberts

Denzel Washington

Ligabue

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Barbera tra passato e futuroGigi Poggio

Vitaliano Maccario iGrigi li segue e li ama.La scelta di legare ilnome dell’azienda viti-

vicola di famiglia all’Alessandriaè dunque una scelta sentimen-tale. Ma non solo. “Ci sentiamoalessandrini nel profondo –puntualizza – ed è inevitabile se-guire il cammino della squadrapiù importante del territorio.Che poi sia stato possibile, attra-verso i Grigi, mettere in pista an-che una collaborazione com-merciale, beh… questo fa partedel nostro mestiere di imprendi-tori che guardano al meglio e alnuovo”. Meglio e nuovo e l’ideacorre veloce al bag in box. “Il bagin box è stata un’intuizione ge-niale in cui coinvolgere tre real-tà importanti come l’Alessan-dria, la Smurfit Kappa e la no-stra azienda ma e un’idea chenasce da una filosofia precisa:fare sistema tra eccellenze delterritorio, in una logica di colla-borazione e di scambio che puòportare lontano”. Da lontano ar-riva la famiglia Maccario, fami-glia di agricoltori, che dopo lascomparsa del nonno, nel 1979,inizia un percorso di diversifica-zione della produzione che por-ta poi alla nascita dell’aziendaPico Maccario – dal nome delfratello di Vitaliano – nel 79.“Siamo in continua evoluzioneperché così richiede il mercato,conferma Maccario La svoltache ci portò a trasformarci da

contadini che facevano e confe-rivano uva ad azienda vitinicolaci ha portato a darci obiettivisempre nuovi, in linea con le e-sigenze che andavano manife-standosi, in un contesto semprepiù globalizzato”. Innovazionenel segno della tradizione, dun-que… “Esatto. Un binomio im-prescindibile. Il nostro è un pro-getto assolutamente territorialeperché è partito da qui, puntan-do sulla Barbera d’Asti, cercan-do di dare a un prodotto asso-lutamente tipico ed autoctono loslancio per farsi riconoscere edaffermarsi.” Puntando sulla tec-nologia…e le rose… “Una com-binazione suggestiva, vero? – ri-batte Maccario – ma per farequesto mestiere, e per farlo consuccesso, non bisogna mai smet-tere di essere curiosi, cercandodi studiare e imparare. Noi sia-mo in continuo aggiornamento.Il nostro lavoro riguarda ovvia-mente gli impianti e le cantine,con continui interventi sullastrumentazione e la tecnologia,senza dimenticare lo spirito del-la rosa, come dici tu”. Vale a di-re? “La rosa nella vigna è un’ideadei vignaioli francesi che l’han-no sempre usata come sentinellaper i parassiti: la malattia dellarosa, secondo l’esperienza tran-

salpina, poteva in qualche anti-cipare l’insorgere di problemi al-la vite. Noi abbiamo trasferitoquest’idea alle nostre coltivazio-ni, con 8000 piante di rose. Unascelta anche estetica ma soprat-tutto di grande utilità che con-ferma quel connubio tra innova-zione e tradizione che è la stellapolare del nostro lavoro”. Voiparlate a un mercato eteroge-neo; la consacrazione, anche re-cente, con la presenza della vo-stra produzione su riviste come

Wine Spectator testimonia comePico Maccario abbia ormai oriz-zonti di vendita quasi illimita-ti… “E’ un obbligo per un’azien-da moderna ricavarsi nuovi o-biettivi per la promozione delproprio prodotto. Posso dire cheper noi la crisi quasi non esisteanche perché sull’estero abbia-mo investito in maniera costan-te e consistente, coniugando lin-guaggi nuovi ma con l’attenzio-ne a concetti che, comunque,fanno parte della tradizione e ri-

vestono anche per il mercato e-stero, il “certificato” dell’assolu-ta garanzia”. Tant’è vero che levostre cantine sono diventatequasi una metà turistica… “Que-sta è una soddisfazione nellasoddisfazione. Ho negli occhi lapiacevolezza di certi vignetifrancesi, visti negli anni passatie di come la cura di quelle col-ture facesse apparire tutto piùbello e più accogliente. E nel tra-sformare la nostra azienda, nelrenderla più funzionale alle ne-cessità di un target in continuaevoluzione ed espansione, ab-biamo cercato di valorizzare an-che l’aspetto degli ambienti e de-gli spazi. Per non parlare diquello che si vede tutto attorno,il paesaggio, la natura, l’aria.Non è un caso che, mentre ti par-lo, stia aspettando dei clientisvizzeri, mentre, ieri, avevo degliospiti americani”. Una sceltache coniuga molti elementi manon dimentica la passione, comecoi Grigi… “Si, con un’idea cheforse va al di là della nostra i-dentità pura e semplice di im-prenditori che è poi la scelta diLuca Di Masi, nella quale noistessi c’identifichiamo: lavorarea un progetto importante e am-bizioso, con obiettivi puntuali eben definiti, che coniughi qua-lità, competenza e innovazione,sempre nel rispetto di un valoreche fa parte della nostra storia edella nostra tradizione, che siala Barbera o i Grigi…”. Allora adomenica, Vitaliano… “A dome-nica…”

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Con Pico Maccariotradizione e innovazione

nel segno di 2 marchi:i Grigi e la Barbera

A Bassano…__Ricca di eventi e trasformazio-ni, la storia di Bassano del Grap-pa passa attraverso dominazionidiverse che ne sfruttarono la po-sizione strategica. Bassano vivenell’immagine del Ponte degli Al-pini, un manufatto ricostruito inpiù di una circostanza, nel segnodi una storia che fluisce tra pie-

ne del Brenta ed eventi bellici.Suggestivo il giro della città cheporta nelle sue architetture e neisuoi spazi il segno dei diversi go-verni che guidarono la città. Se ilponte è l’emblema più famoso econosciuto, il resto della cittàporta con sé il fascino di unastoria millenaria, carica di in-fluenze importanti. Se il vostro

soggiorno sarà più lungo dellospazio della partita dei Grigi, fer-matevi all’osteria al Cardellino,in via Bellavitis, 17. A pochi passidal ponte degli alpini, piatti dellatradizione con la pasta e fagiolie i bigoli in salsa bassanese. Epoi il baccalà alla vicentina el’ossobuco di vitello. Tanto pergradire

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venerdì 25 ottobre 2013 - 7

“Io... e i Grigi” incontraClaudio Di Pucchio,

maestro di calciogiocato e insegnato

Chi è Claudio Di Pucchio__Claudio Di Pucchio (Sora 9 agosto 1944) èstato il classico centrocampista di regia, per-no della manovra, ispiratore di mille geome-trie. Ha iniziato la carriera nel Sora nel1963/64 per poi passare la stagione suc-cessiva in C all'Avellino per poi trasferirsi alChieti. Con i neroverdi si è messo in luce tan-to da meritarsi la convocazione nella nazio-nale semiprofessionisti ed il successivo ac-

quisto da parte della Lazio. Nel giugno1966è subito aggregato al gruppo dei titolari concui parte per il Venezuela per la tournée di fi-ne stagione. Nella stagione 1966/67 il gio-catore, pur gravitando nell'orbita di PrimaSquadra, viene impiegato stabilmente conla formazione De Martino, con cui ha parte-cipato al Campionato di categoria. Con la La-zio, l'occasione per l'esordio in serie A si pre-senta soltanto nell'ultima e decisiva giorna-

Gigi Poggio

“Spengo il trattorino e arri-vo…”. A Sora è ancora caldoe Claudio Di Pucchio, lamattina della nostra inter-

vista, è alle prese con il tagliodell’erba in giardino. Non faticaa confessarci quanto sia grade-vole il tempo passato a gestire leoccupazioni della quotidianitàma, quando iniziamo la nostrachiacchierata, i suoi concetti e lesue osservazioni sono subitopuntuali, proprio come i lancidella mezzala che conoscemmoin maglia grigia, agli inizi deglianni 70. “Se mi chiedi qual è ilmio attuale rapporto col calcio –esordisce – non faccio fatica adirti che è pressoché nullo. E nonpotrebbe essere altrimenti…”.Come mai – lo incalziamo – dopotanti anni di lavoro e tante sod-disfazioni? “Dopo la legge Bo-sman il calcio è cambiato radi-calmente; questo è un mondo incui faccio fatica a riconoscermi,forse anche perché l’ho vissuto inun modo tutto mio. E di sicuromi porto dietro il peso e il valoredelle mie esperienze, prima dicalciatore e poi di allenatore”.

Claudio Di Pucchio, tra cam-pionati e spareggi, ha vinto mol-to in realtà diverse e in condizio-ni differenti. Il suo nome è legato

a quello del Sora, portato e man-tenuto per anni, alla ribalta delcalcio nazionale; potremmo par-lare di miracolo ma, in realtà,quella storia, intensa e vincente,non ha niente di fantascientificoma solo tanto lavoro e una di-screta voglia di cambiare metodie abitudini… “Si, a Sora abbiamofatto grandi cose, partendodall’Eccellenza e sfiorando an-che obiettivi impensabili (la se-rie B, ndr) avendo però chiaro intesta un progetto che coinvolge-va l’uomo e il calciatore; un pro-getto da costruire nel tempo,contando sulla disponibilità delgiocatore che in quella tipologiadi lavoro si riconosceva, sia chegli servisse da trampolino di lan-cio sia che gli fornisse l’opportu-nità di riproporsi dopo esperien-za sfortunate. Il legame con lamaglia, il senso del gruppo, la di-sponibilità a costruire un ciclo e-rano scelte di vita e non solo pro-fessionali”.

In una realtà piccola, lontanadal grande calcio, immagino siastata un ‘esperienza straordina-ria… “Si, è stato tutto molto ap-pagante. A Sora ho costruito unmodello di calcio nel quale misentivo coinvolto totalmente eche dava ragione alla mia sceltadi tornare al mio paese dopo unavita da calciatore. Lì lavorai pra-

ticamente come un manager, cu-rando certamente gli aspetti delcampo e della tattica ma guar-dando anche oltre; occupando-mi della costruzione dell’organi-co, visionando decine delle Pri-mavere che giocavano lì attorno,dalla Roma alla Lazio al Napoli edando a quella società un model-lo e un’idea di lavoro e di orga-nizzazione che, sono i risultati adirlo, ha fatto storia”.

Ogni mister porta con sé un’i-dea di calcio. Oggi che va moltodi moda parlare di motivazioni,non pensi anche tu di essere sta-to un motivatore? “Penso di sì,anche se non mi sono mai postoil problema” e ci fa su una risata.“Ho sempre lavorato sui giocato-ri cercando di valorizzarne le ca-ratteristiche individuali: schedepersonalizzate, studio della lorocarriera e ascolto delle loro im-pressioni. Se una giocatore lavo-ra bene e si sente considerato eseguito, inevitabilmente, ti da dipiù. Ovviamente non c’era soloquello perché il lavoro imponevacontinuo aggiornamento, scelte

tattiche, metodo-logie innovative,in cui il singolopotesse ricono-scersi portandopoi del suo nelcollettivo. Mo-tivare non eraun problemase sapevi diavere con-quistato isingoli eil grup-po allatua idea di calcio…”.

Quindi la Bosman ha distrut-to questa logica? “Si, questa è lamia convinzione. E’ stata unostrappo violento, troppo violen-to; un rimedio peggiore del ma-le. Forse i rapporti tra calciatorie società potevano essere ripen-sati, per migliorarli. Ma, certo,questa è stata una soluzione cheha fatto saltare il banco, modifi-cando equilibri e comportamen-ti, ovunque e in qualunque cate-goria: lì ho capito che il miomondo andava cambiando e an-che la mia prospettiva di lavo-ro”.

La maglia per te ha avuto unruolo determinante e per magliaintendiamo le radici, il valore dadare a qualcosa che senti tuo…“Già… per la maglia dei Grigi dis-

si no a Giorgio Chinaglia che michiese di tornare alla Lazio, dopoil primo campionato con l’Ales-sandria. Ma c’era da continuareun lavoro; da recuperare losmacco del campionato persoper un soffio con la Reggiana;dissi di no a Long John e lui unpo’ se la legò al dito e per la stes-sa ragione dissi no anche ai Grigie al loro Presidente di allora, Re-mo Sacco che, alla fine del secon-do campionato, mi accompagnòfino a Frosinone per convincer-mi a rimanere. Quella volta fun-zionò il richiamo di casa e la ne-cessità di trovare la mia stabilitàdi uomo. E in quella decisione cista la mia storia calcistica…”

Con un po’ di cuore grigio…insinuiamo. “Solo un po'? Nonscherzare, amico mio”,

ta di campionato a Torino sul campo dellaJuventus. L'allenatore Neri decideva infattidi schierarlo titolare. La partita si conclude-va con la sconfitta dei biancocelesti e la con-seguente retrocessione in serie B, ma DiPucchio, si toglieva la soddisfazione di ba-gnare l'esordio nella massima serie con ungoal realizzato su calcio di rigore. Nel1967/68 viene ceduto in prestito alla Mas-sese. Torna alla Lazio nel 1968/69 e, suc-

cessivamente, alla Sambenedettese, doverimaneva un anno prima di approdare all'A-lessandria. Ai due anni con i grigi, in cui col-lezionava 64 presenze e 4 goal, facevanoseguito una stagione alla Massese e una al-la Salernitana. Appesi le scarpe al chiodo, di-venta mister, guidando varie formazioni delcentro Italia: Isernia, Isola di Liri, Formia, A-vezzano, Frosinone e Sora, con un palmaresche ne fa uno dei tecnici più titolati d’Italia.

Di Pucchio, una vitaal centro del campo

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8 - venerdì 25 ottobre 2013

Il maestro FerrareseMichela Amisano

Con Maurizio Ferraresecontinua il nostro girotra le squadre del setto-re Giovanile grigio.

D__ Mister Ferrarese, come va-luta questo inizio di campiona-to?R__ In queste prime giornate ab-biamo incontrato squadre im-portanti di Lega Pro, come Vir-tus Entella, Pro Vercelli e ProPatria e squadre di Serie A, comeil Torino e Genoa, che parteci-pano a questo campionato conragazzi del ’98. Entella e Pro Ver-celli sono squadre strutturate,da anni affrontano questo cam-pionato, infatti sono in testa allaclassifica e sono le formazioniche ci hanno battuto. Noi siamopartiti quest’anno, con alcuni ra-gazzi nuovi e stiamo cercandosoprattutto di diventare squa-dra. Siamo orgogliosi di poterciconfrontare con squadre di que-sto livello e ringraziamo la socie-tà che ci ha dato l’opportunità dipartecipare ad un campionatocosì importante.

D__ Quali sono gli obiettivi dellastagione?R__ In accordo con il Coordina-tore Organizzativo del SettoreGiovanile, Alberto Sala, l’obiet-tivo è quello di lavorare sui ra-gazzi per prepararli a viverequella che un giorno potrebbeessere la prima squadra. Per po-

ter arrivare a pensare calcio abuoni livelli bisogna avere unavalida formazione di base e bi-sogna essere preparati a farlo. Equesto è un obiettivo che que-st’anno il Settore Giovanile si èprefissato, partendo fin dall’ini-zio con un lavoro incredibile chesi sta cercando di migliorare digiorno in giorno. Il risultato, se-condo me, deve essere sempre fi-glio del gioco, soprattutto con igiovani, perché se riesci ad e-sprimere gioco alla fine il risul-tato viene e i valori vengono pre-miati.

D__ Due settimane fa uno splen-dido 4-0 con il Torino. Oltre allasoddisfazione per la vittoria, co-me riesce a lavorare un allena-tore la settimana seguente?R__ Fa sempre piacere ottenereil risultato, ma non dobbiamoperdere di vista il nostro obiet-

tivo che è la crescita. Dopo quel-la vittoria non nascondo che si èvissuta una settimana diversa,nello spogliatoio si respiravaun’altra aria. Sono quelle partiteche danno all’allenatore la pos-sibilità di lavorare in modo co-struttivo perché i ragazzi si con-vincono che stanno facendo be-ne. Col gruppo stiamo instau-rando un bel rapporto; tuttistanno dimostrando di aver vo-glia di crescere. Io dico sempreai ragazzi che la fortuna del cal-ciatore è quella di essere l’unicoresponsabile della propria pre-stazione: per questo, quando siscende in campo, bisogna daretutto quello che si ha dentro sen-za lasciare in sospeso se e mache poi possono suonare solo co-me rimpianti.

D__ Nella stagione 2011/12 havissuto l’esperienza da allenato-

re in seconda al fianco di MisterSonzogni in prima squadra. Cheesperienza è stata?R__ Dopo la carriera da giocato-re, sono rimasto nel mondo cal-cio e ho avuto la fortuna di es-sere chiamato a dare una manoa questo allenatore, arrivato do-po l’esonero di Mister De Petril-lo. Mi sono messo subito a di-sposizione perché i miei trascor-si in grigio mi hanno legato aquesta maglia e a questa città.Mi sono avvicinato ad una per-sona che aveva 35 anni di espe-rienza tra Serie B e C, con un in-credibile bagaglio di conoscenzadel calcio; per me è stata unabellissima occasione perché hoimparato tanto, in un anno dif-ficile. La società e il gruppo si so-no impegnati per risolvere unasituazione pesante; i ragazzi so-no riusciti a ritrovarsi e abbiamofatto un girone di ritorno impor-

tante. E’ mancato davvero pocoad arrivare ai play-off: sarebbestato un premio a tutti gli sforzifuori e dentro il campo.

D__ Dopo l’esperienza in primasquadra e una parentesi in Bul-garia, il ritorno in Alessandria.Soddisfatto della scelta?R__ Io vivo qui e già anni fa cisono stati degli avvicinamentianche con il Settore Giovanile,ma non si era mai concretizzatonulla. Alberto Sala e la nuova so-cietà mi hanno contattato e mihanno scelto per vivere questa e-sperienza e io non posso che es-sere felice e ringraziarli perché,avendo anche vissuto Alessan-dria da calciatore, questa magliaper me ha un valore assoluto..Da calciatore Alessandria mi haportato fortuna, chissà che nonaccada la stessa cosa da allena-tore.

Allievi Nazionali ‘97__Rosa - Portieri: Agazzi Loris, Baralis Si-mone, Marchesotti Andrea Matteo.Difensori: Basile Lorenzo, Benech Riccar-do, Canapa William, Chiarlo Giorgio, DolceDaniel, Giudice Andrea, Mignacco France-sco, Mutti Alessandro, Sala Andrea.Centrocampisti: Amello Sebastiano, CasulaLeonardo, Checchin Luca, Giordano An-drea, Limone Michele, Vecchié Riccardo,

Zemide Fabio.Attaccanti: Cabella Riccardo, Casone An-drea, Dubois Filippo, Gentile Marco, Neirot-ti Filippo, Serio Daniele.Staff - Allenatore: Maurizio FerrareseDirigente: Fabio NeirottiDirigente Arb.: Paolo BaralisMass.: Lorenzo AlviginiPrep. Atlet.: Jacopo CapocchianoPrep. Portieri: Andrea Carozzo

I risultatidel Settore Giovanile

__Nella gara di sabato 19 Ottobre al Miche-lin Sport Club di Spinetta Marengo, validaper la quinta giornata del campionato Ber-retti, la formazione grigia ha pareggiato 3-3con la Pro Patria.Le reti per i ragazzi di Mister Melchiori sonostate messe a segno da De Nardi (2, il se-

condo goal su calcio di rigore) e Marongiu.Due sconfitte esterne nell’ultimo turno dicampionato per gli Allievi e i GiovanissimiNazionali contro i pari età della Pro Vercel-li.I ragazzi di Mister Ferrarese sono statisconfitti 3-2. Le reti grigie sono state mes-se a segno da Gentile e Neirotti.La formazione allenata da Mister Guaraldoinvece è stata battuta 1-0.