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DNADNA
CENNI DI GENETICA BATTERICACENNI DI GENETICA BATTERICA
La maggior parte del DNA battericoLa maggior parte del DNA battericoè raccolto in un singolo cromosoma.è raccolto in un singolo cromosoma.
Dott. Esin SNT2/4 2009Dott. Esin SNT2/4 2009
Struttura dei singoli filamenti delladoppia elica di DNA
Replicazione semiconservativa del DNAReplicazione semiconservativa del DNAOgni nuova molecola di DNA è formata
da un filamento parentale e da unocomplementare di nuova sintesi
REPLICAZIONE DEL DNAREPLICAZIONE DEL DNA
La replicazione del cromosomabatterico ha inizio in un puntoprefissato (orioriCC), dal quale procedein direzioni opposte fino all’incontrodelle due forche replicative e allaformazione di due distinte molecolea doppio filamento. oriCoriC
TRASCRIZIONETRASCRIZIONE
Sequenze degli eventi che portano all’inizio della sintesi e all’allungamentodell’RNA messaggeroRNA messaggero durante la trascrizione.
SINTESI PROTEICASINTESI PROTEICA
Fasi principali della sintesi proteicaFasi principali della sintesi proteica
Ogni ribosoma presenta tre siti diinterazione con i tRNA:
il sito accettore (A),il sito peptidico (P),il sito di uscita (E).
Durante la sintesi proteica, il sito P èoccupato dal tRNA che porta ilpolipeptide nascente, mentre il sito Acontiene il tRNA che porta l’aminoacidosuccessivo. Dopo il legame diquest’ultimo, il ribosoma si sposta di unatripletta lungo il messaggero e il tRNAscarico viene rilasciato dal sito E.
GENETICAGENETICABATTERICABATTERICA
1) L'organizzazione del genoma batterico1) L'organizzazione del genoma batterico
La maggior parte del DNA batterico è raccolto in unsingolo cromosoma.Una piccola % di DNA (1-2%) ha localizzazioneextracromosomica e va a costituire, nel citoplasma,piccole unità circolari di DNA chiamate PLASMIDIPLASMIDI.I plasmidi possono moltiplicarsi indipendentemente dallanormale divisione della cellula ospite e trasportanoinformazione genetiche non indispensabili alla vita delbatterio, ma che possono essere importanti per la suapatogenicità.Tra i caratteri legati a geni plasmidici sono da ricordare: uu LA RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI uu LA PRODUZIONE DI ALCUNE TOSSINE
2) Origine della variabilità genetica nei batteri2) Origine della variabilità genetica nei batteriI batteri possono variare la loro informazione genetica con due principalimeccanismi:a) Mutazione genica (bassa frequenza)b) Ricombinazione: processo mediante il quale due molecole di DNA (DNAdella cellula donatrice e DNA della cellula ricevente) si“rimescolano” o ricombinano per creare delle nuove varianti geniche.
++
DNA deldonatore
DNA delricevente
RICOMBINAZIONE
DNADNA
3) Meccanismi di scambio di frammenti di DNA tra batteri3) Meccanismi di scambio di frammenti di DNA tra batteri
TRASFORMAZIONETRASFORMAZIONEPiccoli frammenti di DNA rilasciati nell'ambiente da cellule battericheche vanno incontro a lisi possono essere assunti da un'altra cellulabatterica ed incorporati nel cromosoma. La cellula ricevente assumenuove proprietà.
Questo fenomeno può essere provocato artificialmente in laboratorioed utilizzato nei processi della tecnologia del DNA ricombinante.
Fattore F
donatrice(F+)
ricevente(F-)
CONIUGAZIONECONIUGAZIONEProcesso mediante il quale un pilo sessuale posto a formare unponte o tunnel tra due cellule batteriche permette iltrasferimento di plasmidi o di geni cromosomici da una celluladonatrice ad una cellula ricevente.La cellula donatrice per essere tale deve possedere i geni checonsentano la formazione del pilo ed il processo coniugativo.Tali geni sono localizzati su un plasmide detto fattore F (F staper fertilità)Questo tipo di trasferimento genetico seguito da ricombinazionepuò essere considerato una forma primitiva di sessualità.Virus
batterico
TRASDUZIONETRASDUZIONELa trasduzione si verifica quando plasmidi o frammenti di DNAcromosomico vengono trasportati da un batterio all'altro tramite un virusparassita delle cellule batteriche (detto batteriofago o fago). Può quindiseguire ricombinazione genica con acquisizione di nuove proprietà.
PRINCIPI DI IMMUNITÀPRINCIPI DI IMMUNITÀANTINFETTIVAANTINFETTIVA
Dr. Semih ESIN SNT2/4 2009Dr. Semih ESIN SNT2/4 2009
SISTEMA IMMUNITARIO
Insieme dei complessi meccanismi con cui l’ospite sidifende dall’aggressione di agenti estranei
SISTEMA IMMUNITARIOSISTEMA IMMUNITARIO
Insieme dei complessi meccanismi con cui l’ospite sidifende dall’aggressione di agenti estranei
Meccanismi di difesa:
• Sempre attiva (immediata)
• Limita la replicazione deimicrorganismi invasori conmeccanismi analoghi per tutti gliagenti infettivi
• L’efficienza di tali meccanismi noncambia dopo una secondaesposizione
IMMUNITA’INNATA OASPECIFICA
IMMUNITA’INNATA OASPECIFICA
• Si attiva solo in seguito al contatto conun agente infettivo (richiede più tempoper attivarsi)
• Elimina gli invasori per mezzo dimeccanismi altamente patogeno-specifici
• L’efficienza di tali meccanismi aumentaad una seconda esposizione allo stessopatogeno
IMMUNITA’ACQUISITA O
SPECIFICA
IMMUNITA’ACQUISITA O
SPECIFICA
Barriere cutanee, mucose emicrobiologiche;
Fattori cellulari (cellulefagocitiche, cellule NK)
Fattori solubili presenti neifluidi organici;
Barriere cutanee, mucose emicrobiologiche;
Fattori cellulari (cellulefagocitiche, cellule NK)
Fattori solubili presenti neifluidi organici;
Fattori cellulari (linfocitiT e B);
Fattori umorali(citochine, anticorpi)
Fattori cellulari (linfocitiT e B);
Fattori umorali(citochine, anticorpi)
IMMUNITA’INNATA OASPECIFICA
IMMUNITA’INNATA OASPECIFICA
IMMUNITA’ACQUISITA O
SPECIFICA
IMMUNITA’ACQUISITA O
SPECIFICA
L’IMMUNITA’ INNATA ED ACQUISITA INTERVENGONO IN MANIERA SEQUENZIALE INRISPOSTA AD UN AGENTE PATOGENO
L’IMMUNITA’ INNATA ED ACQUISITA INTERVENGONO IN MANIERA SEQUENZIALE INL’IMMUNITA’ INNATA ED ACQUISITA INTERVENGONO IN MANIERA SEQUENZIALE INRISPOSTA AD UN AGENTE PATOGENORISPOSTA AD UN AGENTE PATOGENO
IMMUNITA’IMMUNITA’INNATAINNATA
ELIMINAZIONEDELL’AGENTE
INFETTIVO; NOMALATTIA
NON SUFFICIENTE;SI MALATTIA
IMMUNITA’IMMUNITA’ACQUISITAACQUISITA
GUARIGIONE
MEMORIA IMMUNOLOGICASPECIFICA
REINFEZIONE
INFEZIONE
NO MALATTIA
IMMUNITA’ INNATA OASPECIFICA
IMMUNITA’ INNATA OASPECIFICA
1) BARRIERE CUTANEE, MUCOSE, MICROBIOLOGICHE
CUTE
MUCOSE
FLORAINDIGENA
Barriera fisica (cute integra)
Barriera meccanica (ladesquamazione allontana i microbi)
Barriera chimica (sudore, sebo)
Muco (invischia i microrganismi)
Movimento ciliare (dirige versol’esterno i materiali estranei)
Microrganismi residenti in uncerto distretto che, di solito,non causano malattia e che percompetizione impediscono lacolonizzazione da parte digermi più patogeni
2) FATTORI SOLUBILI PRESENTI NEI FLUIDIBIOLOGICI
Alcuni esempi:
LISOZIMALISOZIMA: può scompaginare la parete cellulare dei batteri;
PROTEINE CHELANTI DEL SIERO (lattoferrina, transferrina)PROTEINE CHELANTI DEL SIERO (lattoferrina, transferrina):legano il ferro, elemento indispensabile del metabolismobatterico, rendendolo indisponibile;
COMPLEMENTOCOMPLEMENTO: insieme di proteine del siero che, una voltaattivate, possono portare alla lisi di cellule batteriche ofavorire la loro fagocitosi;
PEPTIDI CATIONICIPEPTIDI CATIONICI: peptidi prodotti da una varietà di cellulee tessuti con spiccata attività antibatterica, antifungina e/oantivirale es DEFENSINE, ISTATINE, CATELICIDINE ecc..
3) FATTORI CELLULARI
CELLULE AD CELLULE AD ATTIVITÀATTIVITÀ FAGOCITARIA FAGOCITARIA:diversi tipi cellulari, appartenenti allacategoria dei globuli bianchi, sono ingrado di inglobare e distruggeremicrorganismi e sostanze estranee:
° Granulociti
° Monociti/macrofagi
° Cellule dendritiche
CELLULE NATURAL KILLER (NK)CELLULE NATURAL KILLER (NK):particolare classe di globuli bianchi ingrado di lisare cellule infettate dai viruso di produrre fattori solubili (citochine)che aiutano le cellule ad attivitàfagocitaria ad eliminare i microrganismi.
DCDC
LE PRINCIPALI CELLULE AD ATTIVITÀ FAGOCITARIA
1) I MACROFAGI1) I MACROFAGIDerivano dai monociti del sangueAbbondanti nei tessutiVita relativamente lungaTraggono energia dai mitocondriTre principali funzioni:1) Fagocitano e distruggono i m.o.2) Producono citochine (IL-1; IL-8; TNFα; IL-12 ecc.)3) Presentano gli antigeni ailinfociti T (immunità acquisita)
2) NEUTROFILI O POLIMORFONUCLEATI2) NEUTROFILI O POLIMORFONUCLEATIAbbondanti nel circolo sanguignoNon hanno mitocondri, maricavano energia dalle abbondantiriserve di glicogeno del lorocitoplasma (tramite la glicolisiproducono energia anche nellecondizioni di anaerobiosi che sistabiliscono nel focolaioinfiammatorio)Non si dividonoVita breve (6.5h nel sangue; c.a.24h nei tessuti)
Nomi dei macrofagi Tessuto od organodove si ritrovano
Monocita Sangue
Cellula di Kupffer Fegato
Cellula dellamicroglia
Cervello
Macrofagi alveolari Polmone
Istiociti Tessuto connettivoecc..
LE CELLULE FAGOCITARIE SI CONCENTRANO NEL SITO DI INFEZIONE PERCHEMIOTASSI
Fattori chemiotattici:- alcuni componenti delcomplemento (es: C5a)- monochine- leucotrieni (prodotti lipidicidel metabolismo dellemembrane)- componenti batterici
I fagociti (neutrofili e macrofagi) sonoattratti nel sito dell’infiammazione,dove essi possono incontrare educcidere i microrganismi. La rispostainfiammatoria porta ad una aumentataespressione nei vasi sanguigni locali dimolecole di adesione (ELAM-1, ICAM-1)che legano i fagociti, permettendo aqueste cellule di passare nel tessutocircostante secondo il processoconosciuto come DIAPEDESI.
IL PROCESSO DI FAGOCITOSIIL PROCESSO DI FAGOCITOSI
IMMUNITÀACQUISITA O
SPECIFICA
IMMUNITÀACQUISITA O
SPECIFICA
Presenta alcune importanti proprietà:
SPECIFICITÀ:SPECIFICITÀ: una infezione causata da un particolare microrganismoprovoca una risposta immunitaria diretta unicamente verso quelmicrorganismo o contro un microrganismo molto simile
MEMORIA:MEMORIA: Particolare proprietà che fa sì che ad una seconda infezionecon lo stesso microrganismo anche dopo anni dalla prima infezione, larisposta immunitaria sia più rapida ed efficace.
CAPACITÀCAPACITÀ DI RICONOSCERE IL “NON SELF”: DI RICONOSCERE IL “NON SELF”:
ANTIGENE (Ag): Sostanza riconosciuta come estranea dal sistemaimmunitario (non-self) e, per questo, capace di indurre una rispostaimmunitaria.
I microrganismi (batteri, virus,funghi, protozoi) portano sulla lorosuperficie molti tipi di molecole,ciascuna può comportarsi daantigene. SONO MOSAICI DIANTIGENI.
Le cellule responsabili dell’immunità specifica,immunità specifica, capaci diriconoscere gli Ag, sono speciali globuli bianchi noti
come LINFOCITILINFOCITI
Esistono due principali classi di linfocitiEsistono due principali classi di linfociti
LINFOCITILINFOCITI BB
IMMUNITA’UMORALE
IMMUNITA’UMORALE
LINFOCITI TLINFOCITI T
IMMUNITA’CELLULO-MEDIATA
IMMUNITA’CELLULO-MEDIATA
I LINFOCITI B E L’IMMUNITÀ UMORALEI LINFOCITI B E L’IMMUNITÀ UMORALE
LINFOCITI BDI MEMORIA
PLASMACELLULACHE PRODUCEANTICORPI
LINFOCITA BAntigene microbico (T-indipendente) es: LPS opolisaccaridi capsulari
I linfociti B, una voltadifferenziati inPLASMACELLULEPLASMACELLULE, produconoanticorpi;
Il loro RECETTORE PERRECETTORE PERL’ANTIGENEL’ANTIGENE è rappresentatoda Ac fissati alla membranacellulare
STRUTTURA DI UN TIPICO ANTICORPO
Catena H(Heavy)
Catena L(Light)
porzione variabilecatena L
porzione costantecatena L
porzione costantecatena H
porzione variabilecatena H
FabFab (frammento di“antigen binding”)
Fc (frammento cristallizzabile)
ANTIGENE
ESISTONO DIVERSE CLASSI DI ANTICORPI O IMMUNOGLOBULINE che differisconoESISTONO DIVERSE CLASSI DI ANTICORPI O IMMUNOGLOBULINE che differisconoper struttura, frequenza relativa nel circolo sanguigno, attività biologicheper struttura, frequenza relativa nel circolo sanguigno, attività biologiche
IgG
Le più abbondanti nelsangue e nei liquiditissutali (80% delle Igtotali);
passano attraverso laplacenta
IgG
Le più abbondanti nelsangue e nei liquiditissutali (80% delle Igtotali);
passano attraverso laplacenta
IgD
Rare nel sangue e nei tessuti(1% delle Ig totali);
sono i recettori di membranadei linfociti B
IgD
Rare nel sangue e nei tessuti(1% delle Ig totali);
sono i recettori di membranadei linfociti B
IgA(13% delle Ig totali);Abbondanti nel mucodell’apparato digerente erespiratorio, nel colostro,nel latte, nelle lacrime (informa dimerica); nel sanguesi trovano in formamonomerica.
IgA(13% delle Ig totali);Abbondanti nel mucodell’apparato digerente erespiratorio, nel colostro,nel latte, nelle lacrime (informa dimerica); nel sanguesi trovano in formamonomerica.
IgE
Presenti nel sangue inpiccolissima quantità (0.002%delle Ig totali);
Mediano reazioni allergiche;
Vengono prodotte in rispostaai parassiti
IgE
Presenti nel sangue inpiccolissima quantità (0.002%delle Ig totali);
Mediano reazioni allergiche;
Vengono prodotte in rispostaai parassiti
IgM
(6% delle Ig totali);
Sono formate da 5monomeri
Sono le prime adessere prodotte nelsangue in risposta adun Ag
IgM
(6% delle Ig totali);
Sono formate da 5monomeri
Sono le prime adessere prodotte nelsangue in risposta adun Ag
ANDAMENTO DI UNA TIPICA RISPOSTA ANTICORPALEANDAMENTO DI UNA TIPICA RISPOSTA ANTICORPALE
RISPOSTAPRIMARIA RISPOSTA SECONDARIA O ANAMNESTICA
Fase di latenza (5-10 gg);Fase esponenziale (7-10 gg);Fase di plateauDeclino rapido
Più rapida (3-5 gg);Quantitativamente maggioreRichiede una qu.tà minore di AgPersiste più a lungo
AZIONE PROTETTIVA DEGLI ANTICORPI (Ac) NELLEAZIONE PROTETTIVA DEGLI ANTICORPI (Ac) NELLEINFEZIONI BATTERICHE E VIRALIINFEZIONI BATTERICHE E VIRALI
1) NEUTRALIZZANTE
A) L’azione di tossine
Legandosi alle tossinebatteriche gli Acimpediscono chequeste si leghino ailoro recettori cellulari
B) L’nfettività virale
Legandosi ai virus gliAc impediscono chequesti si leghino ailoro recettoricellulari
C) L’adesione aitessuti
Legandosi allasuperficie battericagli Ac impediscono lafase di adesione equindi dicolonizzazione
2) OPSONIZZANTE
Un batterio rivestito di Ac viene attivamentefagocitato dai macrofagi che hanno dei recettorisuperficiali che si legano alla regione Fc dellemolecole IgG. Il legame del batterio ricoperto da Accon questi recettori Fc sul macrofago attiva ilprocesso di fagocitosi
3) ATTIVAZIONE DEL COMPLEMENTO
Il sistema del complemento
§ Consiste in un insiememolto complesso diproteine sieriche chepartecipano in vario modoalla difesa dalle infezioni.§ I componenti del
complemento per potersvolgere le loro funzionidevono essere "attivati"§ L'attivazione dei
componenti delcomplemento avvienesecondo una sequenza "acascata"§ Il complemento può essere
attivato con due modalitàprincipali:
Funzioni effettrici delcomplemento (ruolo nella difesa
dalle infezioni)
•Rende i microrganismi invasorisuscettibili alla fagocitosi anchein assenza di anticorpi(opsonizzanteopsonizzante)
••LisaLisa direttamente alcunimicrorganismi, virus o cellule
•Alcuni componenti delcomplemento esercitanoun'azione chemiotatticaun'azione chemiotattica su altrecellule del sangue
•Promuove la rispostarispostainfiammatoriainfiammatoria
I LINFOCITI T E L’IMMUNITA’ CELLULO-MEDIATA
I LINFOCITI T E L’IMMUNITA’ CELLULO-MEDIATA
I linfociti T comprendonosottopopolazioni distinteche appaionomorfologicamente simili,ma che differiscono nelleloro funzioni e nei loroprodotti proteici.
Due classi in base alle molecoleespresse sulla loro superficie(CD: cluster of differentiation)
LINFOCITA T (CD3+)
LINFOCITA T (CD4+) LINFOCITA T (CD8+)
LINFOCITA T HELPER(Th)
LINFOCITA TCITOTOSSICO (CTL)
LISANO CELLULEINFETTATE DA VIRUS
LISANO CELLULEINFETTATE DA VIRUS
AIUTANO I MACROFAGI ADISTRUGGERE I MICROBI
INTRACELLULARI
AIUTANO I MACROFAGI ADISTRUGGERE I MICROBI
INTRACELLULARIAIUTANO I LINFOCITI B A
PROODURRE ANTICORPIAIUTANO I LINFOCITI B A
PROODURRE ANTICORPI
Th2Th1
Perforine,granzimiIL-4, IL-5,
IL-10
IL-2, TNF-α,IFN-γ
Prodottisolubili
1) I linfociti T riconoscono l’antigene solo se è presentato sullasuperficie di una cellula
1) I linfociti T riconoscono l’antigene solo se è presentato sullasuperficie di una cellula
Cellule presentanti l’Ag “professionali” APC
CELLULEDENDRITICHE
Tessuti linfoidi,tessuti connettivi,epiteli
MACROFAGI
Tessuti linfoidi,tessuti connettivi,cavità corporee
LINFOCITI B
Tessutilinfoidi, circolosanguigno
Loca
lizza
zion
e:
1) fagocitosi o1) fagocitosi oendocitosi:endocitosi:
2) “Processazione”:2) “Processazione”:
3) Presentazione in3) Presentazione inassociazione con le molecoleassociazione con le molecoledel complesso maggiore didel complesso maggiore diistocompatibilità (MHC):istocompatibilità (MHC):
MHC II:MHC II: MHC I:MHC I:Molecole espresse su tutte le APCe sui linfociti T attivati.
Presentano antigeni microbiciprodotti nel compartimentofagosomiale/endocitico (antigeniESOGENI)
Molecole espresse su tutte lecellule nucleate (cellule presentantil’antigene non professionali).
Presentano antigeni microbiciprodotti nel citoplasma (antigeniENDOGENI)
2) I linfociti T riconoscono l’antigene solo se è presentato sullasuperficie di una cellula in associazione con molecole del complesso
maggiore di istocompatibilità
2) I linfociti T riconoscono l’antigene solo se è presentato sullasuperficie di una cellula in associazione con molecole del complesso
maggiore di istocompatibilità
Virus
Batterio,tossinao altri Agesogeni
MHC IIMHC IIMHC IMHC I
TCRTCR I I linfociti T CD8+linfociti T CD8+sono classe Isono classe I“ristretti” cioè“ristretti” cioèriconoscono gli Agriconoscono gli Agpresentati inpresentati inassociazione all’’MHC Iassociazione all’’MHC I
I I linfociti T CD4+linfociti T CD4+ sono sonoclasse II “ristretti”classe II “ristretti”cioè riconoscono gli Agcioè riconoscono gli Agpresentati inpresentati inassociazione all’’MHCassociazione all’’MHCIIII
3) I linfociti T possono essere classe I o classe II “ristretti”3) I linfociti T possono essere classe I o classe II “ristretti”
Il TCR è composto da dueIl TCR è composto da dueglicoproteine trans-membrana:glicoproteine trans-membrana:la catena alfa e la catena beta.la catena alfa e la catena beta.Le due catene sono unite da unLe due catene sono unite da unponte disolfuro e sono ancorateponte disolfuro e sono ancoratealla membrana citoplasmaticaalla membrana citoplasmaticadel linfocita mediante unadel linfocita mediante unaregione idrofobica trans-regione idrofobica trans-membrana.membrana.Ciascun TCR si lega ad un solo Ag
Ciascun linfocita T presenta unasola specificità antigenica
3) I linfociti T riconoscono l’antigene tramite un eterodimero disuperficie chiamato “T CELL RECEPTOR” (TCR)
3) I linfociti T riconoscono l’antigene tramite un eterodimero disuperficie chiamato “T CELL RECEPTOR” (TCR)
PARTECIPAZIONE DEI LINFOCITI T ALL’IMMUNITA’ANTINFETTIVA
PARTECIPAZIONE DEI LINFOCITI T ALL’IMMUNITA’ANTINFETTIVA
I LINFOCITI T Th1 CD4+:I LINFOCITI T Th1 CD4+: svolgono un ruolo centrale nell’attivazione dei macrofagi e svolgono un ruolo centrale nell’attivazione dei macrofagi enella risposta immune ai patogeni intracellulari. Attivano i macrofagi mediante lanella risposta immune ai patogeni intracellulari. Attivano i macrofagi mediante laproduzione di citochine (es: INF-produzione di citochine (es: INF-γγ) che rendono tali cellule più efficienti nelle loro) che rendono tali cellule più efficienti nelle lorocapacità battericide.capacità battericide.
TCRTCR
MHC IIMHC II
Th1
IFN-IFN-γγ
ATTIVAZIONEATTIVAZIONE
Aumento della fagocitosi
Aumento degli enzimi lisosomiali e dellaproduzione dell’NO e dei radicali dell’O2
Aumento dell’espressione dell’MHCII
Secrezione di molte monochine quali TNF-α che si comporta da fattore di crescitaautocrino e sinergizza con l’IFN-γprodotto dalle cellule Th1
I LINFOCITI T Th2 CD4+:I LINFOCITI T Th2 CD4+: cooperano con i linfociti B nella risposta anticorpale alla cooperano con i linfociti B nella risposta anticorpale allamaggior parte degli Ag (antigeni T-dipendenti). Determinano la proliferazione e lamaggior parte degli Ag (antigeni T-dipendenti). Determinano la proliferazione e ladifferenziazione dei linfociti B in plasmacellule produttrici di Ac, mediante ladifferenziazione dei linfociti B in plasmacellule produttrici di Ac, mediante laliberazione di citochine (IL-4; IL-5, IL-6, IL-10)liberazione di citochine (IL-4; IL-5, IL-6, IL-10)
TCRTCR
Th2
MHC IIMHC II
Ag T-dipendenteAg T-dipendentees: tossinaes: tossinabattericabatterica LINFOCITA BLINFOCITA B
PLASMACELLULACHE PRODUCEANTICORPI
LINFOCITI BDI MEMORIA
I linfociti B Ag-specifici legano gli Ag proteicimediante le Ig di membrana ed internalizzano,processano e presentano i peptidi associatiall’MHCII ai linfociti Th2 CD4+ specifici
I LINFOCITI T CD8+:I LINFOCITI T CD8+: uccidono le cellule che esprimono sulla loro superficie antigeni uccidono le cellule che esprimono sulla loro superficie antigenivirali (infettate da un virus) o batterici (infettate da batteri patogeni intracellulari.virali (infettate da un virus) o batterici (infettate da batteri patogeni intracellulari.
PerforinaPerforina: polimerizza performare dei pori nellamembrana della cellula targetGranzimiGranzimi: serine proteasi cheattivano l’apoptosi una voltanel citoplasma della cellulatargetGranulisinaGranulisina: proteina adattività antibatterica
Proteine virali
CELLULA INFETTATADA UN VIRUS
MHC IMHC I
TCRTCR
CTLCTL
Una volta attivato dal riconoscimento dell’Ag il CTL rilascia a livello del sito dicontatto il contenuto di granuli citoplasmatici che contengono molecole che portano adAPOPTOSI (morte cellulare programmata) delle cellule target.
granulicitotossici
una cellulamorta nonpuò più
sostenere lareplicazionedel virus!!!
CONTENUTO DEI GRANULI
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