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- Capitolo Italiano del M.V.P.A. - Anno XX - N2/2012 Registrazione Tribunale di Mantova N. 3/93 del 1.2.1993 - Poste Italiane Spedizione in A.P. - 70% - Milano CAR AND WAR : LA STORIA CONTINUA ITALIA Army Motors www.imvcc.it

Army motors n2 2012

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LA COLONNA DELLA LIBERTÀ

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CAR AND WAR : LA STORIA CONTINUAITALIA

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SOMMARIO

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I T A L I A

Giornale dell’M.V.C.C.Capitolato Italiano del M.V.P.A.

Trimestrale - anno XX - N. 2/2012

Direttore responsabileJolanda Croesi

Registrazione Tribunale di Mantova N.3/93 del 1.2.1993TMB Grafiche s.r.l.

Via C.Cattaneo 19/21 Gorgonzola

Proprietario - Editore M.V.C.C.Sede Legale: P.zza Biade, 12 -

36100 Vicenza

M.V.C.C. Segreteria Via Mantova 13 - 10153 Torino - tel. 011/859526 -

fax/segreteria telefonica 011/2486590 E-mail: [email protected]

Realizzazione editorialeE.C. Editing

Direzione e redazioneE.C. Editing

Responsabile trattamento dati (Legge 675/96): Jolanda Croesi

PRESIDENTE Piero Brezza

VICEPRESIDENTELorenzo ScarlataCONSIGLIERI

Giulio Caimi, Enzo Caniatti (rivista sociale), Gustavo CappaBava (consulenza tecnica), Aurelio Sanmartino, Filippo Spadi (forum)

ARMY MOTORS ITALIA

Rievocazione Cassino

22PAGINA

a r m y m o to r s

ASI Mili Show a Varese 3Convocazione Assemblea 17Bilanci 18Rievocazione Cassino 22Rievocazione Aprilia 27Car and War 31 Foto archivio 37Moto in divisa a Varano 43Dodge WC 54 Ambulanza francese 49Daimler Dingo 57

ASI MiliShow a Varese

3PAGINA

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MEZZI STORIC I

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ASI MIL ISHOW

SI È SVOLTO A VARESE L'ORMAI CLASSICO MILI, TRANSPORT & TRACTORS SHOW CHE COMPRENDE IN UN'UNICO EVENTO VEICOLI

MILITARI, MEZZI DI TRASPORTO E TRATTORIdi Jolanda Croesi

SI È SVOLTO A VARESE L'ORMAI CLASSICO MILI, TRANSPORT & SI È SVOLTO A VARESE L'ORMAI CLASSICO MILI, TRANSPORT & TRACTORS SHOW CHE COMPRENDE IN UN'UNICO EVENTO VEICOLI

MILITARI, MEZZI DI TRASPORTO E TRATTORI

ASI MILI SHOW

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MEZZI STORIC IAS I MIL ISHOW

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ARMY MOTORS ITALIA

Appuntamento a Varese per l’Asi Mili, Transport & Trac-

tors Show che riunisce in un’uni-ca manifestazione i collezionisti di mezzi militari, di trasporto e di trattori. A fare gli onori di casa gli amici del CVMS, capitanati dal vulcanico Enrico Paggi. La scelta

di Varese non è stata casuale, qui infatti hanno avuto e hanno tutto-ra sede alcune importanti aziende motoristiche quali, in campo ae-ronautico: Aermacchi, Siae Mar-chetti e Agusta; e in quello moto-ciclistico: Cagiva, Husqvarna, MV, solo per citare le più note. Note-

vole poi il patrimonio storico fatto di geniali inventori, come Ambro-gio Baratelli che nel 1932 ideò e brevettò la “volta corretta” con la quale i lunghi autosnodati posso-no curvare facendo percorrere al rimorchio la stessa esatta traietto-ria della motrice, e di coraggiosi

I Giardini Pubblici di Varese hanno fatto da prestigiosa cornice per l'esposizione dei mezzi. Qui il numeroso pubblico ha potuto vedere da vicino veicoli d'indubbio interesse storico e collezionistico, come un Daimler Dingo in livrea germanica.

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LA L IBERAZIONE D I CANNES

AS I MIL ISHOW

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LA L IBERAZIONE D I CANNES

Tra i veicoli che hanno destato maggiore scalpore e interesse tra il pubblico va segnalata la DaimlerFerret, l'autoblindo che nei primi anni Cinquanta sostituì nell'esercito britannico il Dingo come veicolo esplorante. Altro mezzo di notevole interesse una Horch Typ 901, imponente vettura a quattro ruote motrici concepita per il trasporto degli alti ufficiali.

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ASI MIL ISHOW

imprenditori, quali i fratelli Mac-chi che partendo dalle carrozze trainate dai cavalli arrivarono a costruire autobus, autopompe e treni. Questa realtà ha fatto da cor-nice al raduno con visite guidate, come a Volandia, parco e museo del volo nei pressi della Malpen-sa, dove alcuni tra i più celebri aerei da combattimento italiani sono inseriti in suggestivi diorami.

La trasferta è avvenuta su corriere d’epoca. Una sessantina di mez-zi militari ha invece sfilato per le vie del centro tra la curiosità dei passanti attratti, oltre che dai vei-coli, dai numerosi collezionisti in uniforme. Notevole la qualità del materiale esposto, al quale hanno contribuito i Soci dell'IMVCC pre-senti in buon numero e con mez-zi di notevole interesse storico e

collezionistico. Tra questi spicca-va un raro Daimler Dingo, veicolo corazzato esplorante britannico, che il proprietario ha voluto pre-sentare come "preda di guerra" in livrea germanica. Altrettanto rara una imponente Horch 901, vettu-ra tipica dell'esercito tedesco, uti-lizzata da generali e alti ufficiali, che ha catturato l'interesse degli appassionati.

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ALBUM

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il clubil clubINFORMA

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NATANTI E VEICOLI STORICI

L'Assemblea Ordinaria dei Soci IMVCC, ai sensi degli articoli 14-15-16-17 dello Statuto sociale, è convocata a Sassuolo presso i locali del Hotel SALVAROLA in prima convocazione alle ore 23.30 del 6 Ottobre 2012 ed in seconda convocazione alle ore 14,00 di Domenica 7 Ottobre 2012 per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

1) Relazione del Presidente2) Presentazione bilancio consuntivo 20113) Approvazione bilancio consuntivo 20114) Presentazione bilancio preventivo 20125) Approvazione bilancio preventivo 20126) Dimissioni del Consiglio Direttivo7) Elezioni del Consiglio Direttivo 2012/20158) Varie ed eventuali

Ai sensi dell'articolo 16 dello Statuto i Soci potranno farsi rappresentare da altri Soci mediante delega conferita per iscritto. Ogni persona può rappresentare più Soci con limite a 5.

Torino, lì 19 Giugno 2012 Il Presidente IMVCC PIERO BREZZA

Il Sottoscritto Socio IMVCC n°. delega

il Sig. a rappresentarlo, con i più ampi poteri,

alla Assemblea Sociale Ordinaria dell'anno 2011.

In Fede

I Soci che intendono presentare la loro candidatura per il Consiglio Direttivo 2012-2015, sono invitati a far pervenire la loro candidatura in forma scritta, alla Segreteria di Torino, entro e non oltre il 1 Ottobre 2012, accompagnata da un breve testo di presentazione. Si ricorda che in base all’Art. 9 del vigente Statuto possono essere eletti Consiglieri solo i Soci effettivi che risultino iscritti all’Associazione: Military Vehicle Preservation Association da almeno tre anni consecutivi.

ELEZIONI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL 7 OTTOBRE 2012

CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA

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ARMY MOTORS ITALIA ARMY MOTORS ITALIA

CONTO ECONOMICO 2011

COSTI:

RIMANENZE INIZIALI OGGETTISTICA 7.469,33ATTREZZATURE AMMORTIZZATE " 2.433,75QUOTE ASI 2011 " 22.436,76DONAZIONI A SCOPO BENEFICO " 100,00MANIFESTAZIONI - RIUNIONI " 5.508,15 ARMY MOTORS ITALIA " 23.362,10POSTALI " 1.591,26 TELEFONICHE " 1.782,50 CANCELLERIA " 407,90 SPESE PER SITO E FORUM " 4.781,00RAPPRESENTANZA " 666,19 SPESE PER RIUNIONI " 479,00SPEDIZIONI/CORRIERI " 23,00SPESE VARIE CONTO BANCARIO " 383,65

TOTALE COSTI " 71.424,59

------------------

RICAVI:

QUOTE SOCI MVCC 2011 40.579,20A.S.I. 2011 " 22.436,76QUOTE USA " 3,15 RIMANENZE FINALI " 7.669,33

------------------TOTALE RICAVI Euro 70.688,44

F.I.P. anni precedenti 736,15

TOTALE A PAREGGIO Euro 71.424,59

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

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BILANCIO 2011

ATTIVO:

ATTREZZATURA Euro 29.550,65 CASSA " 3.735,97 BANCA " 15.172,62 C.C.P. " 13.488,43 RIMANENZE FINALI OGGETTISTICA " 7.669,33 --------------- TOTALE ATTIVO Euro 69.617,00

PASSIVO:

FONDO AMMORTAMENTO Euro 29.550,65

RISCONTI ATTIVI:ASI Iscrizioni 2012 41.32IMVCC Iscrizioni 2012 " 200,68ASI Rinnovi 2012 " 3.677,48IMVCC Rinnovi 2012 " 7.482,84MVPA Quote 2012 " 1.800,00 TOTALE RISCONTI Euro 13.202,32 ------------------------ TOTALE PASSIVO Euro 42.752,97

F.I.P. 26.864,03 ------------------------

TOTALE A PAREGGIO Euro 69.617,00

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BILANCIO PREVENTIVO 2011COSTI

QUOTE ASI (1) 22.726,00QUOTE U.S.A. (2) " 9.230,00*RADUNI-MANIFESTAZIONI " 9.870,00 SPESE PER SITO E FORUM " 5.000,00 MANUTENZIONI " 1.500,00 CANCELLERIA " 1.000,00TRASPORTI-POSTALI " 1.650,00STAMPE " 24.000,00TELEFONICHE " 2.000,00RAPPRESENTANZA-RIUNIONI " 2.000,00

TOTALE COSTI " 78.976,00

RICAVI

QUOTE ASSOCIATIVE (1) " 78.976,00 TOTALE RICAVI " 78.976,00

(1) SOCI ASI n° 550 x 41,32 = 22.726,00 (2) SOCI USA n° 200 x 50,00 = 10.000,00

SOCI n. 350 x 75,00 = 26.250,00 " n. 200 x 100,00 = 20.000,00

46.250,00

* n° 200 x 46,15 = 9.230,00 Quota MVPA = 60 $ (1 = 1.30 $ ) = 46,15 cad.

IMVCC: UN SITO TUTTO NUOVO 2.0I Soci più attenti e che navigano in Rete avranno certamente notato come è sta-to totalmente rinnovato il sito del Club al fi ne di renderlo compatibile con le nuove piattaforme grafi che e consenti-re di sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla Rete. Ora i Soci hanno a disposizione un potente mezzo di con-

sultazione per tutto ciò che riguarda il mondo del collezionismo di mezzi militari. Dal vasto archivio di schede veicoli, costantemente aggiornato e ampliato, ai quesiti tecnici, al calen-dario delle manifestazioni, alla modu-listica. È possibile inoltre "sfogliare" i vari numeri della rivista sociale e in-

teragire con la segreteria. Come tutti i siti Web anche il nostro è in costante ampliamento e miglioramento. L'ulti-mo step, in ordine di tempo, riguarda la riattivazione del Forum, sul quale vi aspettiamo numerosi. L'indirizzo: www.imvcc.it"Parole in libertà"

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MEZZI STORIC I

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Consiglio del 19/05/2012I L CLUB INFORMA

Il giorno 19 Maggio 2012, alle ore 10,30, nei locali gentilmente con-cessi dalla Fiera di Novegro si ri-unisce il Consiglio Direttivo del IMVCC, sono presenti i Consiglieri: Brezza, Caimi, Caniatti, Cappa Ba-va, Sanmartino e Scarlata.Si attende per alcuni minuti l’arrivo di Spadi, ancora interessato alla di-samina ed approvazione del Bilan-cio Consuntivo 2011, Spadi viene contattato telefonicamente da Cap-pa Bava a cui annuncia la sua im-possibilità a partecipare essendo al momento a Cassino.Nella sua relazione Brezza comuni-ca come il numero degli Associati si mantenga costante: attualmente cir-ca 600 fra effettivi, familiari ed ono-rari, con un incremento di circa 10 soci mensili; comunica inoltre che, non avendo Spadi rinnovato l’asso-ciazione per il 2012, questi debba ritenersi decaduto sia da Socio che da Consigliere.Si procede alla disamina del Bilan-cio Consuntivo 2011, già inviato ai Consiglieri, vengono discusse le va-rie voci e l’Ing. Caimi suggerisce di richiedere al Commercialista una ve-rifica che l’attuale ed i futuri bilanci siano conformi alle nuove normati-ve, il Bilancio Consuntivo 2011 vie-ne quindi approvato all’unanimità.Viene quindi esaminato il Bilancio Preventivo 2012, con riguardo al numero dei Soci ed alle Manifesta-zioni, Cappa Bava propone di incre-mentare la quantità di foto a colori della rivista sociale ritenendola il maggior legame tra i Soci, Caniat-ti comunica che, salvo conferme, l’importo necessario per realizza-re la rivista tutta a colori potrebbe essere del 20% maggiore del costo attuale e se, anche la qualità della carta venisse migliorata, si dovrebbe considerare un aumento dei costi di spedizione. Le necessarie risorse si potrebbero reperire, secondo Cap-pa Bava, dalla riduzione dei fondi previsti per le Manifestazioni. Si di-scute brevemente e Caniatti viene incaricato di accertare i costi reali dandone comunicazione nel pros-simo Consiglio. Il Bilancio Preven-

tivo 2012 viene quindi approvato all’unanimità.A proposito delle Manifestazioni 2012 Brezza ricorda come nella ri-unione per gli Auguri natalizi si sia parlato delle proposte ricevute per il Raduno annuale da Monza e Sas-suolo e di come l’ASI caldeggiasse una riedizione dell’incontro di Ter-navasso, lasciando sperare un aiuto economico. In quella occasione, approvando Ternavasso, si era pre-ferito escludere Monza per la vici-nanza con la Manifestazione ASI di Varese e si era incaricato Scarlata di accertare le possibilità di Sassuolo.Relazionando in proposito Scarla-ta mostra un programma di massi-ma ed una locandina, richiedendo però una maggior collaborazione e coerenza nel definire la sede del Raduno sociale, Sanmartino pro-pone di riflettere sulla decisione di cambiare ogni anno la Regione, privilegiando la qualità delle pro-poste prescindendo dall’area geo-grafica, Brezza richiede se ci siano alternative a Sassuolo come sede del Raduno annuale 2012, si mette quindi ai voti la proposta di Sassuo-lo che viene accettata con l’unica astensione di Sanmartino. Scarlata informa inoltre di aver ricevuto la richiesta di collaborazione dal Re-sponsabile dell’Adunata 2012 degli Alpini a Bolzano, i nostri Soci locali con i loro veicoli hanno partecipato all’evento con generale soddisfazio-ne; si da mandato a Scarlata di inca-ricare questi Soci di pubblicizzare il Raduno di Sassuolo presso i Colle-zionisti austriaci.Le manifestazioni del 2012 saranno quindi Ternavasso il 29/30 Giugno 1 Luglio e Sassuolo il 5/6/7 Ottobre.Relativamente ad ASIMILISHOW a Varese 1/2/3 Giugno, Brezza infor-ma di come l’ASI abbia messo a di-sposizioni bisarche per il trasporto dei veicoli dei Soci partecipanti, in proposito viene segnalata la con-comitanza con la visita del Papa, in zona a Bresso, con le prevedibili dif-ficoltà di circolazione.Riguardo al Sito IMVCC i Consiglie-ri esprimono la loro soddisfazione

per la qualità ed attualità della nuo-va veste che però richiede alcuni aggiornamenti: Brezza riferisce la-mentele pervenute per la mancanza di un Forum, Cappa Bava comunica di averlo esaminato attentamente ri-levando vari inconvenienti: il Sito, essendo in PDF, non si vede sugli Ipad, strumenti di comunicazione informatica del futuro, la procedu-ra di iscrizione con password di 7 lettere è eccessivamente farraginosa come pure la procedura per inserire gli annunci, farà quindi un elenco di queste ed altre richieste che pre-senterà con il Presidente ai tecnici responsabili del sito. Si decide inoltre che le varie pagine del Sito: Modelli, Rivista, siano vi-sibili a tutti solo in forma generale: la schede tecniche dei veicoli e le pagine della rivista saranno integral-mente visibili e scaricabili solo ai Soci. Per aderire alle richieste si da mandato al Presidente di accertare la possibilità di rimettere in rete il Forum di cui Cappa Bava dovrebbe assumere la veste di Amministratore/Moderatore.Alle Varie ed Eventuali Brezza riferi-sce che nel suo incarico Scarlata usa quotidianamente il telefono per il Club con notevole incremento della spesa, lo scorso anno questa spesa gli era stata rimborsata forfettaria-mente ma, per il futuro, richiede se sia preferibile dotarlo di un telefono del Club o prevedere un rimborso periodico delle spese. Dopo breve discussione si conviene di corri-spondere un rimborso semestrale per le spese telefoniche definite da Scarlata ed accettate dal PresidenteSi decide di indire l’Assemblea So-ciale 2012, che comprenderà anche l’elezione del Consiglio Direttivo per il triennio 2012/2015, a Sassuo-lo presso l’Hotel Salvarola Terme, Domenica 7 Ottobre alle ore 14.00.Alle ore 12,45 tutti gli argomenti del OdG esaminati, il Presidente Brezza dichiara chiusi i lavori, ringraziando i partecipanti.

A Novegro 19 Maggio 2012

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MEZZI STORIC IMEZZI STORIC I R I EVOCAZIONI STORICHE

Classico appuntamento per commemorare una delle più dure battaglie della seconda guerra mondiale sul suolo italiano. L'occasione

per conoscere e commentare i particolari meno noti dell'epico scontro

Il raduno storico di Cassino di quest’anno (18-19 e 20 maggio) organizzato dalle Associazioni “Battaglia di

Cassino”, locale, ed “Highway six”, di Roma, per vastità e com-pletezza di organizzazione, per prestigio degli Enti patrocinatori (Regione Lazio, Provincia di Fro-sinone e Comune di Cassino), per il numeroso concorso di Associa-zioni storiche e per la presenza di folto pubblico, ingrossato da co-mitive turistiche - soprattutto po-lacche e tedesche - convenute per la circostanza, ha assunto aspetti di grande rilievo. Il suo svolgimen-to ha avuto, sostanzialmente, il

classico canovaccio, con partenza da un “campo-base” allestito nella villa comunale di Cassino – uno splendido parco naturale ai piedi del colle della Rocca Janula (la “Castle Hill” degli Alleati) nel ’44 teatro di aspri combattimenti – se-guendo un itinerario che ha tocca-to comuni della zona, i Cimiteri di Guerra, e località ove si svolsero alcuni dei principali atti di guer-ra, con dotto commento storico da parte dell’avv. Roberto Molle, presidente del club organizzatore “Battaglia di Cassino”. Le fasi sa-lienti della c.d. “Battaglia di Cas-sino” sono note; in questa sede, si preferisce porre in evidenza qual-

che aspetto episodico particolar-mente significativo nell’ambito di eventi più ampi. Particolarmente toccante, un episodio che avven-ne nel corso della prima grande offensiva angloamericana, iniziata il 17.1.1944, avente come obietti-vo l’accesso alla via Casilina, da raggiungersi da SUD, dopo il su-peramento del fiume Garigliano in più punti partendo dalla foce, sotto Minturno, e del suo affluente Gari, in prossimità di Cassino. Nella zona costiera, le cose an-darono subito male per gli ingle-si poiché un loro contingente su mezzi anfibi, che avrebbe dovu-to prendere terra, di notte, aldilà

Classico appuntamento per commemorare una delle più dure battaglie della seconda guerra mondiale sul suolo italiano. L'occasione

CASSINO 1944

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MEZZI STORIC IMEZZI STORIC I

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CASSINO 1944Nella pagina a fianco l'avvocato Roberto Molle, presidente del club Battaglia di Cassino, illustra ai figuranti e al pubblico l'attraversamento del fiume Gari da parte della 36a Divisione americana Texas. Sopra, l'allegra "banda" della Winterline Venafro. A fianco, la Campana della Pace, donata dal comune di Cassino a quello di S. Angeloin Theodice.

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MEZZI STORIC I

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R I EVOCAZIONI STORICHE

Sopra, Kübelwagen della Divisione H. Göring. A fianco, campo base tedesco. I figuranti indossano le uniformi dei Fallschirmjäger poiché Cassino era presidiata dal III reggimento della 10a Divisione paracadutisti. Nella pagina a fianco, figurante in uniforme del Regio Esercito in onore e ricordo dei soldati italiani caduti. La sponda sinistra del fiume Gari nel punto da cui partì la colonna sinistra della 36a Divisione americana Texas.

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MEZZI STORIC I R I EVOCAZIONI STORICHE

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della foce del fiume, e quindi al-le spalle dei tedeschi, per errore sbarcò prima, alle spalle della pro-pria linea. L’attacco, pertanto, nel settore costiero fallì, consentendo ai tedeschi di spostare riserve ver-so il settore settentrionale, ove si prevedeva un attacco americano. Anche questo attacco non nac-que sotto buoni auspici, poiché, pressantemente ordinato dal gen. Clark (dietro richiesta del Coman-dante supremo per il sud Europa, il M.llo inglese Alexander), fu do-vuto frettolosamente organizzare – malgrado avessero rappresenta-to concrete difficoltà, soprattutto concernenti la stanchezza delle truppe da impiegare, reduci da un lungo ciclo operativo – dai co-

mandanti locali, gen.li Walker e Ryder. E si risolse in un disastro. I reparti impiegati – la 36^ Div. Americana “Texas” con un’aliquo-ta della 34^ “Red Bull” – partiti su due colonne, una per lato rispetto all’abitato di S. Angelo in Theo-dice, ubicato lungo la sponda si-nistra del Gari, all’imbrunire del 20 gennaio, incontrarono subito grandi difficoltà per l’attraversa-mento del fiume: il Gari, modesto corso d’acqua in più punti gua-dabile nella buona stagione, era temibile poiché in piena; le pas-serelle stese per l’attraversamen-to, furono subito distrutte da un furioso fuoco di artiglieria e mortai tedesco, coadiuvato da potenti ri-flettori; molti dei canotti di gom-

ma impiegati furono travolti dalla forte corrente e numerosi fanti che non sapevano nuotare annegaro-no, mentre altri che lo sapevano fare seguirono la stessa sorte poi-ché intirizziti dalle acque gelide. I pochi che riuscirono a guadagna-re l’altra sponda si trovarono su un terreno pantanoso, privi dell’ap-poggio dei carri armati, poiché non vi era stato tempo per ultimare il posizionamento dagli opportuni ponti “Bailey”, con scarsa visibili-tà dovuta al levarsi della nebbia, che portò molti a finire su campi minati. Malgrado ciò, vi fu una penetrazione di qualche centinaio di metri da parte di nuclei di valo-rosi che tuttavia, dopo breve, sotto il fuoco concentrato tedesco, do-

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R I EVOCAZIONI STORICHE

vettero ritirarsi: nella conseguente confusione, un totale massacro fu evitato perché in più punti, caval-lerescamente, i tedeschi cessaro-no il fuoco. I caduti che riportano le cronache furono più di 400, in buona parte per annegamento. Nel dopoguerra, la colpa del disastro fu apertamente addossata al gen. Clark; il che, tuttavia, non nocque alla sua carriera, grazie all'aureola di “conquistatore di Roma". Oggi, nei pressi di S. Angelo in Theodice, nel punto della sponda del Ga-ri da cui partì la colonna sinistra della 36^ divisione americana, si

erge, su piedistallo, una grande campana di bronzo – la "Campa-na della Pace" – che ogni giorno, alle 18,00, diffonde nella vallata 18 rintocchi: uno per ciascuna delle nazionalità dei partecipanti alla immane battaglia di Cassino. E poiché, infine, la Campana suo-na anche per la nostra nazionalità, sembra doveroso ricordare an-che i soldati italiani che, seppure militanti – sfortunatamente – in schieramenti contrapposti, cad-dero nel comune nome dell’Italia sulla linea "Reinhard", antemurale difensivo tedesco situato circa 10

Km prima della linea di Cassino (la "Gustav"): i fanti ed i bersaglieri del I° Raggruppamento Motorizzato, a Mignano Montelungo (CE) l’8 ed il 16 dicembre 1943; soldati sban-datisi dopo l’8 settembre e riuniti in un “battaglione volontari” per iniziativa personale del ten. dei Bersaglieri Cesare Cozzarini , che prese parte con il reparto – a fian-co dei tedeschi – a diversi com-battimenti, fino a quello nei pressi di Mondragone (CE) del 10.11.’43, ove cadde alla sua testa, guada-gnando la Medaglia d’Oro al V.M. Testo e foto di Roberto Cangialosi

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MEZZI STORIC I

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R I EVOCAZIONI STORICHE

Si è tenuto nei dintorni della cittadina laziale un raduno di veicoli militari e figuranti, in ricordo degli aspri combattimenti avvenuti nei

medesimi luoghi durante il secondo conflitto mondiale

In un contesto storico di grande pregio, quale le zone di combattimento dove, ahi-mè, nel 1944 si rifugiarono

gli abitanti sbandati di Aprilia e dintorni, assistendo più volte dalle

grotte usate per ripararsi a aspri e cruenti combattimenti, si è svolta una manifestazione di mezzi mi-litari e figuranti in divise d'epoca di ottima qualità. Il Presidente del Club "The Factory", Mario Mando-

lesi, si è adoperato al massimo af-finchè, anche in condizioni mete-reologiche non proprio favorevoli, i convenuti si trovassero a proprio agio. Ottima, come al solito,la ri-produzione dell'ospedale da cam-

Si è tenuto nei dintorni della cittadina laziale un raduno di veicoli militari e figuranti, in ricordo degli aspri combattimenti avvenuti nei

APRILIA 1944

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MEZZI STORIC IR I EVOCAZIONI STORICHE

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RIEVOCAZIONI STORICHE

po alleato allestito con materiale autentico e ottime divise da Diego Cancelli e dai suoi amici, e l'al-lestimento di tende riproducenti accampamenti militari, antiche e moderne, preparate dall'Esercito Italiano. Belle le jeep, le auto e le

moto tedesche con figuranti ben assortiti. Un plauso per l'organiz-zazione generale, quella, in par-ticolare, del servizio mensa e per la musica anni Quaranta. Qualche consiglio agli organizzatori: desi-deremmo un percorso più lungo

onde godere di più delle nostre auto, diminuire la sosta eccessiva-mente lunga in città e cercare ogni anno nuovi luoghi dove radunarci per non essere troppo ripetitivi.

Massimo Mortari foto Diego Cancelli

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STORIA DELLE AUTO MIL I TAR I 1900-1945

L'esercito tedesco, sotto la spinta di generali lungimiranti come Heinz Guderian, fu il primo a dotarsi di efficenti unità totalmente meccanizzate. La nascita delle Panzerdivisionensconvolsero gli equilibri sul campo di battaglia.

Nonostante l'appoggo di Hit-ler anche Guderian, come i suoi colleghi francesi ed in-glesi, soffrì dell'ostracismo degli alti vertici militari, po-

co propensi a dare ampio spazio di mano-vra alle forze meccanizzate. Il generale von Fritsch, capo di stato maggiore, la pensava come l'alto comando francese e voleva schierare i carri in appoggio ravvicinato al-la fanteria, Guderian vi si oppose, per me-glio illustrare il proprio pensiero scrisse un libro, Achtung Panzer, dove espose le sue rivoluzionarie strategie di combattimento

imperniate non soltanto sull'impiego auto-nomo dei carri come forza di attacco, ma creando una speciale fanteria motorizzata d'appoggio capace di consolidare in bre-ve tempo i dirompenti risultati ottenuti dai Panzer, ben prima che sul posto potesse giungere la tradizionale fanteria appiedata. Per muoversi celermente dietro ai carri oc-correva però che i fanti potessero disporre di veicoli idonei capaci di tenere il passo dei corazzati su qualsiasi tipo di terreno. Nacque così l'idea di un veicolo semicin-golato e blindato per il trasporto truppe destinato a rivoluzionare le tecniche di

La storia a puntate delle auto con le stellette: dai primi tentativi di impiego bellico, al debutto nella Prima Guerra Mondiale, alla

consacrazione nella Seconda. Mezzo secolo di auto fuori dall'ordinario

CAR AND WAR

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combattimento sul campo di battaglia. Si iniziò lavorando intorno al trattore d’arti-glieria da 3 t HL Kl 5 prodotto dalla ditta Hansa-Lloyd e dalla Hanomag che aveva dato eccellente prova di robustezza e dut-tilità d'impego durante le grandi manovre estive dell'esercito tedesco nel 1937. Il te-laio semicingolato ben si prestava ad ospi-tare un'apposità carrozzeria blindata. Lo sviluppo del nuovo veicolo durò circa un anno, durante il quale si passò dal HL Kl 5 al più evoluto autelaio dell'HL Kl 6. I primi prototipi furono sottoposti a lunghi e severi test presso l’area addestrativa dell’esercito di Kummersdorf. Nel corso di queste prove emersero con prepotenza le ottime qualità di questo nuovo tipo di veicolo, caratteriz-zato da eccellente mobilità, buona prote-zione per l’equipaggio e per la squadra di fucilieri trasportata, robustezza a tutta pro-va e totale affidabilità, quest’ultima garan-tita dall’utilizzo di un telaio già sperimen-tato e da un apparato motore affidabile e sufficientemente potente. Il nuovo blin-dato era uno dei primi veicoli sviluppati

secondo un diverso modo di concepire la guerra terrestre, e fu considerato come ele-mento determinante per la riuscita della Blitzkrieg. Grazie a questo nuovo tipo di semicingolato, infatti, le forze di fanteria meccanizzata sarebbero state in grado di non rompere il contatto con i carri armati e di seguirli nel corso delle loro puntate all’interno dello schieramento avversario. Nacque così lo Schützenpanzerwagen SdKfz 251 uno dei più straordinari veicoli in dotazione all’esercito tedesco nella se-conda guerra mondiale. Di pari passo con l'evoluzione dei mezzi si procedette alla strutturazione della Panzerdivision di cui l'elemento principale era la brigata carri sostenuta però da altre unità motorizzate. La brigata era articolata su due reggimenti carri, ciascuno su due battaglioni, a loro volta, suddivisi in quattro compagnie con 32 Panzer. Le dotazioni normali più i carri comando portavano l'organico della divi-sione a 561 carri, un numero molto eleva-to, che costituiva una forza d'urto formi-dabile. Con il compito di accompagnare e

L'Anschluss, ovvero l'annessione dell'Austria, fu l'occasione per l'esercito tedescodi testare sul campo l'efficenza delle forze meccanizzate. La marcia su Vienna delle divisioni Panzer dimostrò la rapidità di movimento delle grandi unità corazzate rispetto alle truppe appiedate.

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STORIA DELLE AUTO MIL I TAR I

integrare l'azione dei Panzer c'erano una brigata di fanteria motorizzata su due bat-taglioni autoportati e un battaglione moto-ciclisti. Completavano la struttura un reg-gimento di artiglieria motorizzata con 24 obici da 105 mm, un battaglione canno-ni controcarro da 37 mm, un battaglione esplorante con autoblindo e motociclette, una compagnia genio, e infine reparti del-le trasmissioni e dei servizi divisionali. Il 10 marzo 1938 il nuovo capo di stato mag-giore Beck ordinò a Guderian di prendere il comando della 2a Panzerdivisionen e del reggimento motorizzato SS Leibstan-darte Adolf Hitler e di raggiungere Vienna. La Germania annetteva l'Austria incorpo-randola nel Reich. Per arrivare a Vienna la 2a Panzerdivision, acquartierata a Wurtz-burg, doveva percorrere 680 chilometri,

seguendo la direttrice Wurzburg-Passau-Vienna. La Leibstandarte, che si trovava a Berlino, doveva percorrere un percorso ancora maggiore: 962 chilometri. Si trat-tava di distanze notevoli, da superare in breve tempo; mai prima di allora era acca-duto che una tale distanza fosse affrontata da un'intera divisione meccanizzata. In sostanza 700 veicoli corazzati dovevano muovere contemporaneamente sulle stes-se strade, ponendo problemi logistici non indifferenti. Se i lunghi tratti delle autostra-de volute da Hitler agevolavano la marcia, nulla si poteva però fare per aumentare l'autonomia dei mezzi. I Pz.Kpfw I non su-peravano, in condizioni ottimali, i 145 km, i Pz.Kpfw II si avvicinavano ai 200, mentre i veicoli da esplorazione e le autoblindo potevano percorrere distanze variabili tra

Sopra, Una radio Command Car Adler Kfz 14. Lo sviluppo dei veicoli d'appoggio delle divisioni Panzer fu determinante per la loro efficenza. Le altre foto mostrano la grandiosa parata a Vienna per festeggiare nel 1938 l'Anschluss. Fu la prima volta che l'esercito tedesco mostrò al mondo la ritrovata potenza.

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i 250 e i 320 chilometri. Fino a Passau ci fu un solo rifornimento intermedio, l'altro do-veva avvenire in un deposito di carburante dell'esercito che serviva i cantieri di costru-zione del Vallo Occidentale. La burocrazia ci mise però lo zampino e le colonne in marcia poterono ottenere solo una parte del carburante necessario. Così si dovette costituire con camion requisiti sul posto, una colonna mobile che facesse la spola tra i distributori di benzina autostradali e i reparti in marcia. I motori, derivati dalla normale produzione automobilistica, non

diedero problemi. Alcuni inconvenienti si ebbero invece negli organi di trasmissione e sterzatura che interessarono però meno del 30 per cento dei mezzi cingolati. L'in-tero percorso fu coperto in 48 ore, compre-se le soste e i rifornimenti. Le avanguardie, costituite dal 5° e 6° reparto esplorante en-trarono in Vienna all'una del mattino del 13 marzo sotto una tormenta di neve. La lunga galoppata, in condizioni d'impiego ottima-li, servì a Guderian per affinare sul campo le proprie teorie, le Panzerdivisionen erano una realtà. (continua)

Schützen, fanteria motorizzata, attraversano il confine polacco nel settembre del 1939. Si nota come accanto a veicoli espressamente concepiti per uso militare, come il Krupp-Protzen Kfz 69, vi siano mezzi civili adattati quali la Stoewer M12 in primo piano.

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FOTO ARCHIVIONON SOLO BMW...

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Sopra, Un poliziotto della Feldgendarmerie indica la strada da seguire a una staffetta in sella a una NSU 601 OSL.A fianco, una rara Triumph bicilindrica 200 B prodotta dalla succursale tedesca della nota Casa inglese. Nella pagina accanto una staffetta in sella a una DKW 350 NZ. Il motociclista indossa il lungo cappotto regolamentare la cui parte inferiore si trasformava, per agevolare la guida, in un pratico copri pantalone.

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Le moto venivano utilizzate nelle retrovie e sul campo di battaglia per i più svariati compiti. Sopra un soldato, in sella a una NSU 351 OSL, porta, in un apposito contenitore-termos, un pasto caldo, un po' shakerato, agli uomini in prima linea. A fianco un gruppo di staffette, in DKW NZ 350, studia le carte durante la campagna di Francia del 1940.Nella pagina a fianco: duro spingere la DKW NZ 350 sulla neve. Un messaggero alla guida della sua NSU 351 OSL.

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L'insidioso fango russo impedisce alla NSU 601 OSL di procedere, allora occorre scendere dalla moto e spingere... spingere...

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AS I MOTOSHOW

Simpatico intermezzo all'Asi Moto Show, riservato alle regine della velocità, con la parata in pista di un nutrito gruppo di modelli per

uso militare, dalla Prima Guerra Mondiale fino ai giorni nostri

In occasione dell'ormai clas-sico appuntamento con ASI Moto Show all'autodromo di Varano de Melegari (Parma),

si è tenuta una parata in pista delle moto per uso militare, organizzata dal Club Moto d'Epoca Fiorentino in collaborazione con l'Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria. Si è trattato in realtà di un pro-logo "in movimento" dell'evento dal titolo 1861-2011) Le “Moto in divisa” nei 150 anni dell’Italia unita che ha rappresentato la ma-

nifestazione ufficiale della Facoltà di Ingegneria per il 150° Anniver-sario dell’Unità d’Italia. Le “divi-se” considerate non erano solo quelle militari, ma tutte quelle che hanno giovato e giovano al nostro Paese, partendo dal presupposto che, strettamente legato ad ogni divisa, ci sia sempre il concetto di “servizio per gli altri”, a parti-re dalle attività più complesse per la sicurezza e la salute dei citta-dini, fino a quelle più semplici, ma altrettanto utili anche perché

quotidiane, come la consegna di una lettera o di un pacchetto. La manifestazione si è articolata in una mostra di moto che andavano dalla Prima Guerra Mondiale fi-no ai giorni nostri con accanto ad ognuna un esperto, in divisa-dedi-cata, per le spiegazioni. Il gruppo di appassionati che ha contribuito alla riuscita della mostra si è ritro-vato a Varano de Melegari per dare vita a questa insolita parata nel tempio delle moto da velocità. Tra i modelli scelti per rappresentare

Simpatico intermezzo all'Asi Moto Show, riservato alle regine della velocità, con la parata in pista di un nutrito gruppo di modelli per

uso militare, dalla Prima Guerra Mondiale fino ai giorni nostri

In occasione dell'ormai clas-sico appuntamento con ASI

nifestazione ufficiale della Facoltà di Ingegneria per il 150° Anniver-

quotidiane, come la consegna di una lettera o di un pacchetto. La

MOTO IN DIVISA

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Il numeroso pubblico ha apprezzato l'intermezzo "militare" tanto più che i conducenti si sono presentati bardati di tutto punto in uniformi d'epoca. Per gli spettatori con "qualche primavera" è stato un tuffo nel passato. Per i più giovani la scoperta di "come eravamo" prima dell'avento di computer e Internet.

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ASI MOTOSHOW

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ASI MOTOSHOW

Nella pagina a fianco, la rara Bianchi C, modello militare, conservata nelle condizioni e coni colori originali. L'unica sostanziale differenza con la versione civile, era che era dipinta in verde opaco. A fianco: pefetta staffetta porta-ordini britannica con altrettanto perfetta BSA M20.

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MEZZI STORIC I LA SF IDA

le moto impiegate durante il pri-mo conflitto mondiale, spiccava-no una rara Bianchi C75 del 1915 e una Triumph H dello stesso an-no. Interessante l'interpretazione "Milizia della Strada" per la Moto

Guzzi Sport 14 del 1929. Tra le due guerre infatti, sotto l'egida del regime fascista, si rese necessario un Corpo apposito per il controllo extraurbano, fu così istituita (anno 1928) la Milizia della Strada, pre-

corritrice della attuale Polizia del-la Strada. Inizialmente furono uti-lizzate moto civili. Solo nel 1932 la stessa Moto Guzzi realizzò la GT 17, la prima moto italiana pro-gettata per uso bellico.

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Un Dodge WC 54 in allestimento ambulanza passato, dopo il secondo conflitto mondiale, in dotazione all'esercito francese. Dimenticato in un

deposito e giunto praticamente intonso fino ai giorni nostri

La Francia è probabilmen-te il paese che ha bene-ficiato maggiormente del surplus americano

alla fine della seconda guerra mondiale. L’esercito francese ha avuto in dotazione diverse deci-ne di migliaia di veicoli alleati, molti dei quali sono sopravvissuti fino agli inizi degli anni Ottanta e mantenuti efficienti attraverso programmi di ricostruzione effet-tuati presso centri specializzati E.R.G.M. (Etablissement de Réser-

ve Générale du Matériel Automo-bile). L’ambulanza che mostriamo in questo articolo è giunta fino ai giorni nostri così come era stata alienata dal demanio francese nel 1975, praticamente intonsa. Co-me quasi tutti i veicoli Dodge era stata sottoposta ad un programma di ricostruzione standard (comune a tutti i veicoli Dodge ¾) presso le officine ERGM di Clermont-Ferrand, pertanto presenta delle peculiarità tali da poterla definire una variante francese del modello

americano. La ricostruzione pre-vedeva quasi sempre lo smontag-gio totale dei veicoli e il successivo riassemblaggio, utilizzando parti comuni revisionate dalle officine e rimontate alla rinfusa, in analo-gia a quanto avveniva sulle jeep ricostruite dalla Maltournee. Ecco le principali modifiche, applicate a tutta la gamma Dodge.Organi meccaniciTutti gli organi meccanici erano smontati dai singoli veicoli e re-visionati su linee dedicate, quin-

Un Dodge WC 54 in allestimento ambulanza passato, dopo il secondo conflitto mondiale, in dotazione all'esercito francese. Dimenticato in un

deposito e giunto praticamente intonso fino ai giorni nostri

La Francia è probabilmen-te il paese che ha bene-

ve Générale du Matériel Automo-bile). L’ambulanza che mostriamo

americano. La ricostruzione pre-vedeva quasi sempre lo smontag-

L'AMBULANZA

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Le targhette americane erano rimosse, sostituite in un primo tempo da analoghe targhette in lingua francese e poi da un’unica targa contenente tutte le informazioni, posta a sinistra del piantone di sterzo. I volanti danneggiati erano sostituiti da volanti nuovi in bachelite nera. La strumentazione poteva essere indifferentemente americana o francese.

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di rimontati sui telai, ovviamente senza tener conto se si trattasse di un modello del 1942 o del 1944. Per questo motivo è nor-male trovare ad esempio un ponte imbullonato anteriore accoppiato ad un ponte saldato posteriore. Anche le balestre erano montate alla rinfusa, senza tenere conto del rivestimento in lamiera delle ambulanze originali. Le gomme NDT erano solitamente rimpiaz-zate con le Michelin XY a batti-strada stradale, più silenziose e performanti.Vano motoreSu molti motori ricostruiti era ag-giunto un supporto per la bobina (Marchall), collocata davanti al

filtro dell’olio in posizione obli-qua. Originariamente la bobina era fissata sul piantone di sterzo e questa modifica fu probabilmente introdotta per poter collaudare il motore completo al banco. Sui Dodge francesi furono prevalen-temente adottati i carburatori Ze-nith in ghisa, ritenuti più affidabili rispetto ai Carter. Gli Zenith sono stati anche costruiti su licenza: sono riconoscibili per la scritta in rilievo “made in France” posta sul lato sinistro. Su tutti i veicoli revi-sionati era montato il convoglia-tore ventola sul radiatore (vano motore 2° tipo), mentre sopravvi-vevano i tappi olio a filtro cilindri-ci dei motori 1a serie.

Impianto elettricoLa maggior parte della compo-nentistica elettrica era revisionata o sostituita da ricambi di produ-zione francese, dalle pipette delle candele ai regolatori. Almeno il 50% dei clacson era sostituito con modelli autoctoni.Tutte le ambu-lanze erano dotate di un supporto targa posteriore in lamiera, posi-zionato sul lato sinistro, sul quale compariva la classica luce di po-sizione rotonda. I catarifrangenti danneggiati erano sostituiti con gli equivalenti francesi, ricono-scibili dalle quattro nervature di irrigidimento che consentivano di utilizzare lamiera più sottile. Ai fari originali erano sostituite le pa-

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I sedili primo tipo erano ricoperti di simil-pelle come gli americani, gli ultimi tipi avevano un rivestimento di stoffa armee. Nell’esemplare fotografato il riscaldamento posto davanti ai piedi del passeggero è stato rimosso.

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rabole “sealed beam” con quelle Marchall, con tanto di immanca-bili lampadine gialle.PorteSu buona parte delle ambulanze ricostruite scomparivano i deflet-tori, sostituiti da un vetro integrale tipo “Carryall”, anche se sprovvi-sto di cornice metallica.CabinaLe targhette americane erano ri-mosse, sostituite in un primo tem-po da analoghe targhette in lingua francese e poi da un’unica targa contenente tutte le informazioni, posta a sinistra del piantone di

sterzo. I volanti danneggiati erano sostituiti da volanti nuovi in ba-chelite nera, facilmente riconosci-bili per il notevole spessore del-la plastica in corrispondenza del mozzo. La strumentazione poteva essere indifferentemente americana revi-sionata o francese. I sedili primo tipo erano ricoperti di simil-pelle come gli americani, gli ultimi tipi avevano un rivestimento di stoffa armee. Nell’esemplare fotografato nel nostro servizio il riscaldamen-to posto davanti ai piedi del pas-seggero è stato rimosso.

CarrozzeriaIl rivestimento esterno del vano barelle se presentava segni evi-denti di corrosione veniva sosti-tuito, ma le nuove lamiere erano avvitate anziché saldate: è molto comune notare sugli esemplari so-pravvissuti un lato intonso e l’altro riparato. Probabilmente per man-canza di ricambi originali i france-si hanno ricostruito dei predellini, adottando un disegno facilmente distinguibile. I serbatoi erano sot-toposti a riparazione quando pos-sibile, altrimenti sostituiti con altri di forma più squadrata.

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Sopra e a lato, un Dodge WC 54 Ambulanza, originale americano, restaurato da un collezionista francese. Conformemente a quanto indicato dalla convenzione di Ginevra, tutti i veicoli del Medical Corps erano identificati dalle grandi croci rosse dipinte, su fondo bianco, su tutti i lati della ambulanza ed anche sul tetto.

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BulloneriaLa viteria francese a prima vista quasi non si distingue da quella originale Dodge, ma un esame più attento evidenzia forme più spi-golose e la mancanza del classico marchio. Sui veicoli ricostruiti si trovano in-differentemente bulloni originali e materiale di sostituzione, senza un

criterio preciso.ColorazioneLa colorazione esterna di base era quella tipica verde armee, ma a seconda del teatro operativo le tinte potevano cambiare. L’interno dell’ambulanza francese nella zo-na guida era verde, mentre la zona lettighe era stranamente dipinta di bianco, a differenza degli ame-

ricani per i quali vigeva il princi-pio “di qualsiasi colore meno che bianco”, ritenendo che il rosso sangue risaltando molto potesse impressionare i feriti.

Gustavo Cappa Bava

Per maggiori informazioni e sup-porto al restauro potete contattare l’indirizzo [email protected]

Su buona parte delle ambulanze ricostruite scomparivano i deflettori, sostituiti da un vetro integrale tipo “Carryall”, anche se sprovvisto di cornice metallica. Probabilmente per mancanza di ricambi originali i francesi hanno ricostruito dei predellini, adottando un disegno facilmente distinguibile.

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DAIMLER DINGOVEICOLO LEGGERO BRITANNICO ADIBITO A COMPITI DI

ESPLORAZIONE E RICOGNIZIONE, RISULTÒ PARTICOLARMENTEEFFICACE. VENNE PERSINO COPIATO DAGLI AVVERSARI

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Nel 1938 il War Office bri-tannico emise una richie-sta volta a dotare le forze

armate di un veicolo leggero da adibire a compiti di esplorazione e ricognizione. La Alvis, la Morris e la BSA proposero un loro progetto. Alla fine venne scelta la proposta della BSA. La designazione uffi-ciale del veicolo fu Scout Car, ma divenne conosciuto come Dingo,

che in realtà era la denominazione del progetto concorrente della Al-vis. La BSA entrò in seguito a fare pare del Gruppo Daimler che assi-curò la produzione del Dingo per tutto il periodo bellico. Di piccole dimensioni, aveva un equipaggio di soli due uomini, ma era dota-to di una protezione frontale di ben 30 mm, valore decisamente elevato per un veicolo di questa

tipologia. Altra particolarità era data dalla trasmissione, costituita da un sistema di preselezione e da un volano idraulico che per-metteva di disporre di cinque rap-porti sia nella marcia in avanti sia in retromarcia. La prima versione era dotata delle quattro ruote ster-zanti, ma questo sistema venne poi eliminato in quanto rendeva difficile il controllo del mezzo ai

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Di dimensioni tutto sommato ridotte, dotato di un motore potente e generoso e di trazione indipendente sulle quattro ruote motrici, il Dingo poteva muoversi con sufficiente agilità su qualsiasi tipo di terreno. La struttura scatolata permise di ricavare numerosi gavoni dove riporre di tutto. Per fare scivolare il veicolo sulle asperità il fondo era costituito da una piastra piatta che era però vulnerabile alle mine magnetiche.

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A sinistra, per agevolare le manovre il sedile del pilota è leggermente disassato rispetto al volante. Sulla destra è visibile la leva rossa di preselezione delle marce. In alto, l'apparato radio gestito dal secondo menbro dell'equipaggio seduto su un seggiolino girevole. Sopra, sulla sinistra la leva che inserisce la marcia in avanti o in dietro, sulla destra quella del freno di stazionamento.

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guidatori meno esperti. Veicolo da ricognizione ed esplorazione per eccellenza, fu attentamente studiato per questo scopo e do-tato di alcuni accorgimenti inu-suali come i sedili, forniti di un sistema che permette di sollevarli. Quello del secondo ruotava e si poteva alzare sino al limite della blindatura per favorire al massi-mo la visuale, mentre quello del pilota era leggermente disassato rispetto alla strada per agevolare i rapidi cambi di direzione. Le tre aperture anteriori consentivano sia l’osservazione sia l’utilizzò della mitragliatrice Bren da 7,7 mm in dotazione. L’arma poteva essere indifferentemente impiega-ta sia dal pilota sia dal secondo, quest’ultimo si occupava anche dell’apparato radio. Per quanto ri-guarda il motore, si trattava di un sei cilindri di 2,5 litri, alimentato a benzina, in grado di erogare una

potenza massima di 55 cavalli, che si traducevano in una velocità di punta, in condizioni di strada ottimali, di circa 90 km/h. Lun-go solo 3,2 metri, largo 1,7 metri e con un peso di 3 tonnellate, il Dingo si dimostrò ideale per muo-versi in avanscoperta su qualsiasi tipo di percorso. Per agevolarne la marcia sui terreni più accidentati e insidiosi il fondo era costituito da una piastra piatta che permetteva di “scivolare” sulle asperità. Tutta-via, nonostante questa protezione, si dimostrò estremamente vulnera-bile alle mine. Non disponeva di ruota di scorta essendo le gomme piene e non degli pneumatici. Le sospensioni indipendenti garanti-vano un discreto livello di comfort all’equipaggio. Il Dingo ebbe il battesimo di fuoco nel 1940 du-rante la campagna di Francia in seno alla 1ª Divisione corazzata e al 4° Fucilieri Northumberland

del British Expeditionary Force. Fu poi utilizzata in Nord Africa, Ita-lia e, dopo lo sbarco in Norman-dia, in Europa occidentale. Venne mantenuta in servizio fino al 1952 quando fu sostituita dalla Ferret Fox. Un veicolo molto simile fu prodotto in Canada dalla Ford presso gli stabilimenti di Windsor, Ontario: il Lynx Scout Car, realiz-zato in due versioni, Mk I e Mk II. Si distingueva in particolare per la meccanica, basata su quella degli autocarri Ford CMP, e per la mancanza, sull’Mk II, del tettuc-cio corazzato. I Dingo catturati in Nord Africa spinsero l’esercito ita-liano a richiedere un veicolo ana-logo. Della commessa si occupò la Lancia che nel 1943-1944 fu in grado di consegnare ai reparti i primi Lince, impiegati nell’ulti-mo periodo bellico sia dalle forze della Repubblica Sociale sia dalle truppe tedesche.

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Il Dingo è ricco di interessanti particolarità.Nella pagina a fianco, la porta sulla sinistra sotto la torretta, troppo piccola per consentire l'accesso a un adulto, serviva per il passaggio delle munizioni rimanendo in posizione coperta. Gli sportelli blindati della torretta sono dotati di feritoie. Il solido supporto dell'antenna radio. Sopra, i sedili sono differenti. entrambi si alzano e abbassano. Quello del secondo ruota per consentire l'utilizzo dell'apparato radio e scorre in altezza su due tubi per permettere una posizione più elevata di osservazione. A fiancoil massiccio crick.

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