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N. 21/2005 Anno V - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Poste Italiane spa - Spedizione in A.P. - 70% - DCB Taranto Transiti) - 1 ...ATTUALITA’ Portualità e Retroportualità a Taranto SOCIETA’ Le Castagne LA VOCE DELLA GENTE Roccaforzata IN VIAGGIO Dubrovnik SPORTISSIMAMENTE Equitazione... ? ? ?

ATTUALITA’ LA VOCE DELLA GENTE IN VIAGGIO · 4 L’Occhio parlante Portualità e Retroportualità a Taranto...settori sui quali puntare per il rilancio econonomico della città

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S O M M A R I O

L’OCCHIO PARLANTE 21/2005Quindicinale di attualità e informazione

Reg. Trib. Taranto n. 568/2000Direzione, Redazione, Amministrazione

Taranto - Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759E-mail

Direttore: [email protected]: [email protected]

Pubblicità: [email protected] Editoriale

Vito ConversanoDirettore Responsabile

Alessandra CarpinoEditore

Folder Immagine srlStampa

Industrie Grafiche Brizio

EditorialeMentre andiamo in stampa, il Sindaco di Taranto RossanaDi Bello ha annunciato che, con il Bilancio preventivo2006 si darà stabilità alla macchina amministrativa enuova linfa alle casse del Comune (questo più o meno ilconcetto).Tutto questo sarà possibile grazie a quanto programmatoin precedenza, anzi con qualche aggiustatina tipo lasoppressione dell’aumento dell’imposta sulla pubblicità(insegne e simili, per capirci...), e qualche altra cosettinache magari verrà spiegata in seguito (e meglio) dallostesso Sindaco.Ciò che ci ha colpito maggiormente delle dichiarazionedi Rossana Di Bello è la volontà di poter pagare, in futuro,subito o quasi, le aziende fornitrici del Comune di Taranto.Se così fosse, allora Taranto vedrebbe davvero un nuovocorso.Si potrebbe davvero sperare in uno sviluppo del territoriograzie anche al porto (ne parliamo nel servizio all’internodi questo numero).Ma ritorniamo al fattore pagamenti del Comune di Taranto.Ci auguriamo che gli arretrati ad oggi vengano corrispostiquanto prima alle aziende fornitrici di prodotti o servizi,perchè altrimenti il problema diviene sempre più grave.Troppe sono le aziende che ormai da mesi non corrispon-dono lo stipendio ai propri dipendenti perchè non“prendono” quanto dovuto dal Comune di Taranto. Quindiè ora di darsi una mossa.Siamo in prossimità del Natale, periodo nel quale un po’tutte le attività, in genere, hanno un’impennata. Come cipuò essere, quest’anno, l’impennata, se i soldi non cisono?Forza Sindaco, comunque noi ancora ci crediamo! Peril bene di Taranto e dei tarantini.Restando a parlare del Sindaco Rossana Di Bello, siconferma la sua popolarità (come si può leggere nellanostra inchiesta in questo numero) e, da quello che si puòintendere dalle parole della gente, riscontra ancora moltacredibilità. Quindi, forza Sindaco!Continuando a parlare della nostra inchiesta, non ci hasorpreso la popolarità del Presidente della Regione, lostesso dicasi per quanto riguarda il rinvio del giudizio sulsuo operato.Davvero strana la posizione, invece, del Presidente dellaProvincia di Taranto.Ai più risulta sconosciuto, e questo deve magari farriflettere lo stesso Presidente (e tutti quanti), che non èdetto che essere sempre presente su una certa emittentetelevisiva sia certezza di popolarità e di riconoscimentodel proprio operato da parte dei terzi.La domanda da porsi è la seguente: non è poi così valido(e di conseguenza non indispensabile) il mezzo di comu-nicazione preferito, oppure non funziona la comunica-zione del Presidente gestita da terzi?Facile sarebbe replicare a questa domanda facendo para-goni con il grado di popolarità (personale e sull’operato)del Presidente della Provincia Domenico Rana, che hapreceduto l’attuale. Facile quanto errata, poichè DomenicoRana compariva pochissimo in video, mentre l’attualePresidente della Provincia è sempre presente! (VitoC)

4 - ATTUALITA’Portualità e retroportualità

6 - LA VOCE DELLA GENTERoccaforzata

8 - L’INCHIESTADi Bello, Vendola, Florido

10 - SOCIETA’Le Castagne

12 - IN VIAGGIODubrovnik

16 - SPORTISSIMAMENTEEquitazione

18 - CULTURA- Arte Padova 2005

- Laura Maniscalco Blasi

20 - FLASH Notizie in breve23 - L’OROSCOPO DI PICIUS

Associato

Unione Stampa Periodica Italiana

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Portualità eRetroportualità

a Taranto...settori sui quali puntare

per il rilancio econonomicodella città

Emanuele PapaliaPresidente Camera di Commercio Taranto

aranto, la “città bimare” gode digrandi risorse per alcuni versiancora non utilizzate: pesca, bal-

neazione, commercializzazione e turismoportuale, attrattive paesaggistiche marine;tante le possibilità che vengono natural-mente o artificiosamente dal mare. Tra lemaggiori direttrici di sviluppo dell’areajonica è ormai da tempo che si parla diporto e di attività retroportuale. Per inten-derci, di tutta quella serie di movimenti,carico, scarico di merci di ogni genere,che solo alcune città aventi una posizionegeografica come la nostra possono permet-tersi. Il primo Ente che abbiamo ascoltatoè stato l’Autorità Portuale, nella personadel Commissario Giuseppe Cappella chesta portando avanti il suo lavoro con im-pegno ed attenzione.Preziose le informazioni raccolte che cihanno aiutato a conoscere una realtà, quelladel porto che forse non è a noi tutti, seppurtarantini, chiara o di cui non avevamo unaesatta cognizione dell’oggi e soprattuttodel domani. Di che cosa si occupa l’Atti-vità Portuale? “Dell’indirizzo, program-mazione, coordinamento, promozione econtrollo delle operazioni portuali”. Qualisono stati i suoi impegni dal momentodel suo insediamento ad oggi? “SonoCommissario dallo scorso fine Giugno,ma in via ufficiale la mia attività è partitada Agosto. Per prima cosa ho riunito l’or-gano collegiale di governo del porto, ilComitato Portuale, con il quale ci si èsubito attivati per lo studio dello strumentodi programmazione territoriale, che è ilPiano Regolatore. Da questa operazione,lo studio, si è giunti ad una prima bozza.Questo è il primo passo per pensare ad undefinitivo decollo del porto. Se si pensache il precedente piano risale al 1980 ecomprende disposizioni circa l’allora Ital-sider, la raffineria, qualche industria dicarbone e il porto militare, è facile com-prendere che queste realtà risultano adoggi limitate, considerando poi l’enormepotenzialità che il porto tarantino possiede.

regolate dal Piano Regolatore e vanno dipari passo”. Quanto è vasta l’area por-tuale? Per darci un’idea il Commissarioci ha mostrato la planimetria e dalla finestradel suo ufficio ci ha indicato “il porticcioloturistico, il molo di San Cataldo, sino alquarto e quinto sporgente, compresa l’areaex Belleli, il porto militare e tutta l’arearetrostante”. Vastissima... solo una parteè ad oggi impegnata. Quali sono le realtàe i progetti imminenti? “Il molo poliset-toriale e la piazza logistica. Taranto è ilterzo porto italiano dopo Genova e GioiaTauro. Ha una posizione geografica digrande interesse nel Corridoio 8 e nelMediterraneo, per tutto il Nord Europa.Nell’imminenza, per fine anno, è previstal’apertura del Nuovo Varco Nord che per-metterà l’uscita delle merci senza toccarela città”. I dati statistici, inerenti il trafficomerci nel porto, sono in continua crescita:nei primi nove mesi del 2005 sono statemovimentate 36.436.227 tonnellate di mer-ci con un incremento, rispetto allo stessoperiodo dell’anno precedente, pari al14,2%. Gli sbarchi hanno avuto un incre-mento del +16,9% e gli imbarchi del+9,5%. Le navi arrivate e partite dal portosono state in totale 3.962 unità (+6,9%).Col Presidente della Camera di Commerciodi Taranto Emanuele Papalia, abbiamoriassunto un po’ la storia del porto: “LaDelibera Cipe, che deriva dalla lotta chei politici, i componenti delle parti socialie delle associazioni fecero nel 1993, portòad avere un riconoscimento di 250 miliardidi vecchie lire a favore di Taranto, dove

Giuseppe CappellaCommissario Autorità Portuale Taranto

Se consideriamo poi che i tempi di ade-guamento o modifica di un Piano Regola-tore gia esistente sono pari a quelli delvaro di uno completamente nuovo, vieneda sè pensare alla convenienza di elabo-rarne uno piu rispondente alle attualiesigenze”. Cosa occorre per questo? “Piufatti e meno polemiche. Occorre averefiducia nelle potenzialità, ridisegnare unosviluppo, dotare di infrastutture e di lineeferroviarie. Credo nelle capacità del Me-ridione, sono meridionale anch’io e noi,da sempre, abbiamo mostrato la volontàe la forza di emergere, pur tra mille diffi-coltà. La prima necessità è il Piano Rego-latore, senza di questo non si può parlaredi progetti”. Quali i tempi di attuazione?“Vanno dall’uno ai due anni. La sua pro-cedera è molto complessa e si realizza diconcerto e con il vaglio di Comune, Pro-vincia, Ministero delle Infrastutture e Tra-sporti e Regione. Per evitare il rischio chelungo il percorso si trovino ostacoli, ab-biamo raggiunto con gli enti preposti, unabuona intesa sulla bozza”. Cosa costituisceil Piano Regolatore? “Significa poterdisporre di tanti progetti nel cassetto. E’una carta di presentazione che fa nascerel’interesse degli investitori. E’ un piano adisposizione di tutti gli interessati ad inve-stire le proprie risorse sull’area portualedi Taranto. Cosa posso offrire ad un’inve-stitore che vuole insediarsi nel porto, senon ho un Piano Regolatore?” Come sirisolvono i problemi delle infrastrutture?“Non c’è nulla che può essere consideratoun problema insormontabile allo sviluppodel porto. Anche le infrastrutture sono

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infrastrutturali già preventivate. Io sonoottimista perchè oggi finalmente si è ini-ziato a parlare del Piano Regolatore”.Quanto conta e in che maniera sta fun-zionando la sinergia degli enti che gravi-tano attorno al porto? “Posso parlare perquello che ho visto direttamente da partedell’Associazione degli Industrali di Ta-ranto... c’è il massimo interesse affinchèle cose si facciano bene e subito, perchèil tempo è una variabile costosissima. Seancora perdiamo tempo, rischiamo di nonarrivare, altri porti ci toglieranno i primatiai quali aspiriamo. Da quello che ho potutoconstatare in Comitato Portuale, la Pro-vincia e il Comune sono ben allineati suun’idea di positività e voglia di fare”.Classifichiamo le priorità: “L’annoso eirrisolto problema della caratterizzazionee conseguente bonifica del porto, lo smal-timento dei fanghi da drenaggio, devonoessere affrontati nella maniera più econo-mica e rapida possibile. Sarebbe grave aparere degli Industriali di Taranto, dopoaver puntato sul porto, accusare ritardiper burocrazia o per trascuratezza”. Gliattuali progetti? “C’è niente e tanto, lamaggior parte degli Industrali di Tarantoche ha vocazione ai trasporti, alla portua-lità, alla manipolazione delle merci, sonointeressati alle oppurtunità nell’ambitodel porto; di iniziative specifiche non misembra il caso di parlarne, perchè entrereinell’ambito di altri colleghi”.Alla luce di quanto emerso non possiamoche sperare in una collaborazione reale daparte di tutti. (Lucia Basile)

si ipotizzavano delle direttrici di sviluppo.Questo è rimasto congelato per un po’ ditempo. Nel 1996 l’allora Presidente pro-vinciale, riunì la Conferenza Unitaria,un’assemblea di enti, associazioni e partisociali. Ci fu un dibattito dove venneroelaborate proposte di sviluppo della pro-vincia e vennero fuori tre elementi: porto,agricoltura e turismo. La felice coincidenzadella nascita delle Autorità Portuali portòl’allora Presidente, a firmare un contrattocon Evergreen che, vedendo il molo poli-settoriale e un milione di metri quadri adisposizione, scelse Taranto. Se Evergreenha scelto Taranto per i suoi investimenti,vuol dire che abbiamo tutte le carte inregola per essere di concorrenza”. Oggicosa c’è? “Il traffico riguarda la siderurgiae il petrolio, quello commerciale sta cre-scendo gracilmente con i containers. Men-tre noi siamo sui 700 mila contenitori aGioia Tauro sono sui 3 milioni, ma que-st’ultima riceve ben poco di quel valoreaggiunto come economia, perchè è pretta-mente uno scarico e carico da una navegrande ad una più piccola. Noi sul modellodi Rotterdam ci siamo inventati Distripark,la possibilità di sviluppo retroportuale,questo significa occupazione, economia,è tutta qui la scommessa”. A che punto èDistipark? “Ad Agosto del 2003 è statoistituito il Consorzio tra Comune, Provin-cia, Camera di Commercio e AutoritàPortuale. Ci sono stati gli espropri che sistanno ultimando in quaesti giorni, parlia-mo di 75 ettari”. Cosa bisogna fare ora?I fondi da dove provengono? “E’ nellaDelibera Cipe che abbiamo trovato lerisorse, un centinaio di miliardi di vecchielire da destinare al porto e ai progetti diretroporto: Distipark e Agromed. L’invitoche rivolgo è ad abbandonare schieramentie personalismi, tutti insieme con l’unicoobiettivo a reggere la concorrenza. Secon-do me c’è tempo sino al 2010 quando cisarà il libero scambio senza alcun vincolo,il mare sarà uno dei motivi più importantidel commercio mondiale. La classe diri-gente, non solo politica, ha la responsabi-lità dello sviluppo economico, di rendereappetibile per gli investimenti il territoriodi Taranto. Se questo non avverrà ognunodi noi si assumerà la responsabilità diun’autocritica per aver fallito questa gros-sa possibilità”. E Agromed? “Nasce vicinoal porto perchè l’idea è ambiziosa, i pro-dotti che la nostra provincia ha, più quelli,ad esempio, della vicina Basilicata, viag-geranno per mare. L’alimentare può rap-presentare un nucleo importante dello

stesso Distipark”. Perchè in passato nonsi è tenuto conto della grande risorsamare? “Forse perchè occupato dalla Ma-rina Militare. Oggi che la Base Navale èin Mar Grande, possono nascere ancheporticcioli turistici, ottima fonte economica.Un vincolo sono però le ciminiere. LaM.M. è italiana, l’Ilva e la Raffineria sonostruttura strategiche nazionali, dovrebberoperciò fornire alla città delle royalty, perquegli elementi problematici che comunquecreano alla città. Parlo del settore econo-mico... Colgo l’occasione per riconoscerele qualità comunicative del Sindaco, e lasensibilità del Presidente della Provincia.Con tutto questo, perchè non riusciamo atradurre in realtà quello che è semplice?Questa è la domanda che porremo a chivorremo ci dia delle risposte. Devo dareanche atto al Commissario dell’AutoritàPortuale per quello che sta facendo perTaranto”.Nel veloce incontro avuto con SandroFrisullo, Vicepresidente della RegionePuglia: “La portualità è statistica, il portodi Taranto è uno dei grandi porti europeie quando sono stato in Russia e mi hannoparlato della portualità, hanno parlato diTaranto. Se noi incentiviamo gli scambicommerciali con la Russia, non possiamoche utilizzare Taranto, che è ormai nelcuore di un Mediterraneo che ha occupatouna centralità geo-politica. Se parliamodi logistica, la portualità nel sistema dellaPuglia è centrale, è la piattaforma, Tarantone è il cuore. Tutto quello che può venireper rafforzare il ruolo del porto di Taranto,ben venga, perchè non è una richiestalocalistica, parliamo del cuore del Medi-terraneo e Taranto è il porto più importantedella Puglia”. Le disposizioni che la Re-gione può attivare per questa realtà? “Visono state una serie di misure di sostegno.L’Autorità Portuale si è incontrata colGoverno Nazionale e l’Assessore ai Tra-sporti ha già preso contatti con la stessaAutorità. Esistono una serie di misure,anche del piano dei trasporti regionali,che sono dedicate al porto di Taranto”.Dalla voce del Presidente di AssindustriaTaranto Luigi Sportelli: “Di Porto se neparla da tempo; tutti dicono, è arrivato ilmomento di passare ai fatti, un’azionereale perchè il porto inizia a soffrire. Ab-biamo bisogno di soluzioni, infrastutturevere, legislative, economiche e tecnicheper lo smaltimento dei fanghi. Non è pos-sibile spendere tre finanziarie per smaltirei fanghi, tanti milioni di metri cubi che siandranno a creare per realizzare le opere

Luigi SportelliPresidente Assindustria Taranto

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Assessorato al Comune di Taranto (Urba-nistica- Edilità e Condono) e questa sceltanon è stata accettata di buon grado dai suoicompaesani che lamentano la sua assenzaal Municipio, nei giorni feriali: “Negliultimi tempi manca di più per i vari impe-gni che ha, probabilmente dal punto divista politico e amministrativo si è allon-tanato un po’ da Roccaforzata”; “Le cosevanno male, si diceva che il Sindaco dellaprecedente Amministrazione era fantasma,a quanto pare le cose non sono cambiate.Il Sindaco non si trova mai al Comune”,“Al principio ha fatto qualcosa, adesso siè fermato e non sta facendo niente, avrem-mo voluto che si fosse dimesso dall’impe-gno di Taranto e stesse solo a Rocca, manon ha voluto. Anche se sono un avversariopolitico il mio giudizio sul suo operato èpositivo”.A stimare il Sindaco Pastore sono davveroin tanti, non solo tra chi condivide le sueideologie politiche ma anche tra chi sidefinisce dell’opposizione: “È un amicoanche se sono di corrente contraria”, “E’come tutti gli altri politici, posti di lavoronon ce ne sono anche se devo ammettereche ha fatto lavorare parecchi giovaninelle sue aziende”; “Le cose potrebberoandare meglio, il paese è piccolo si vivebenissimo, manca qualche supermercatoma si vive abbastanza bene. Giudizio buo-no sul suo operato”.Gli apprezzamenti espressi dagli abitantidi Roccaforzata su ciò che è stato fatto inquesti quattro anni dell’AmministrazionePastore sono stati per la maggior partepositivi e ripetitivi: “Rocca, dopo esserstata per tanti anni sotto il governo dellasinistra, è tornata di centrodestra e si sonorealizzate molte opere pubbliche”; “Il

Promosso a pieni votiil Primo Cittadinodi Roccaforzata

roseguendo il nostro viaggio vir-tuale attraverso i ventinove Comunidella Provincia di Taranto, siamo

arrivati in uno dei più piccoli: Roccafor-zata. Abbiamo voluto tastare gli umori deicittadini di questo piccolo centro che ègovernato da un’Amministrazione di Cen-trodestra con a capo il Sindaco VincenzoPastore, e consta di circa 1750 abitanti.Già il nome attribuito a questo luogo è lasintesi di ciò che ha rappresentato neltempo: una rocca, un territorio inespugna-bile per la sua configurazione fisica e perla sua posizione geografica, a 140metrisul livello del mare. L’aggettivo “forzata”è stato aggiunto in seguito (intorno allametà del XVI secolo circa), quando ilComune divenne un feudo della nobilefamiglia che si chiamava ‘La Forza’. Lecose da allora sono sicuramente cambiatema nel paesino si respira ancora la sensa-zione di vivere in un luogo isolato dai paesilimitrofi; i cittadini sono molto uniti traloro, la serenità e la vivibilità sono statetra le cose che i rocchesi (così sono definitigli abitanti di Roccaforzata), hanno decla-mato: “A Rocca si vive benissimo il Sindacoè bravissimo, disponibile, siamo moltouniti, siamo persone civili e ci compren-diamo bene”, “Va tutto bene, si vivetranquilli”.Non è stato facile trovare gente per strada,al mattino solo donne intente a far la spesae alla sera anziani che si rilassano su unapanchina in piazza o nel parco, rarissimii giovani incontrati. La vita frenetica nonè certo una caratteristica di questo Comu-ne. I pochi giovani che hanno espresso ainostri microfoni la propria opinione sul-l’operato dell’attuale Amministrazionehanno dichiarato di trascorrere spesso leserate a Taranto o in altri centri più ‘friz-zanti’, e non tutti seguono le vicende poli-tiche del paese: “Per i giovani non ci sonomolte attrazioni”, “Il Sindaco non lo co-nosco neanche di vista perché sono statoparecchio tempo lontano dal mio paese,ma ne ho sentito parlare positivamentedai miei compaesani”. Il Primo Cittadinooltre ad essere un imprenditore ha ancheavuto, di recente, l’incarico di guidare un

Sindaco è un bravo ragazzo, un caro amicod’infanzia, problemi grossi non ce ne sono,ha fatto parecchio, ma può fare di più”;“È un bravo ragazzo, va tutto bene, è uncapolavoro di Sindaco questo qua!”;“Lavora bene, ha dato lavoro alla gente”;“Sta lavorando bene e quindi sonosoddisfattissimo”; “Sono soddisfatta, laritengo una persona valida da tutti i puntidi vista”; “Sta facendo cose buone, staaiutando Rocca”; “Grazie a questa Am-ministrazione abbiamo finalmente avutola fognatura, prima usavamo il pozzo; ilSindaco ha dato molto lavoro, sonosoddisfatta”. I più hanno gradito e sottoli-neato i cambiamenti estetici del paese, trale nuove costruzioni è stata indicata laFontana antistante il sagrato della ChiesaMadre, il Monumento dei Caduti in guerra,e soddisfazione è espressa anche per alcunevoci che circolano su futuri progetti diparchi giochi per i più piccoli.“E’ stato fatto tantissimo. La Fontana, ilMonumento ai Caduti, cosa vogliamo dipiù? Ha fatto parecchie cose, è un paesinoil nostro. Io sono soddisfattissimo del Sin-daco. E’ bravissimo, quando lo incontriamopossiamo parlargli tranquillamente, comese fossimo amici, tutte le domeniche èpresente, è cattolico come noi”. Questo ilparere di un uomo molto anziano che ciha tenuto molto ad esprimere il suo pen-siero.Anche gli abitanti del più piccolo membrodell’Unione dei Comuni Montedoro, nellaprimavera del 2006, saranno chiamati ascegliere chi li governerà per i prossimicinque anni.Sarà riconfermato l’attuale governo tantocaro ai suoi cittadini? Quasi tutti se loaugurano. (Anna Rochira)

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Rossana Di Bello, unico vipNichi Vendola, conosciuto in attesa di giudizio

Gianni Florido, sconosciuto

minima percentuale (circa l’8%), ha dichia-rato di non conoscere nessuno dei tre. Laprovenienza di chi ha espresso le proprieopinioni è varia, tanti tarantini, ma consi-stente anche il numero degli abitanti deipaesi della provincia, presenti nella cittàdi Taranto; il 64% è rappresentato da uo-mini e il 36% da donne di cui, oltre la metàdi ogni categoria, aveva un’età compresatra i 35 e i 75 anni. Ad un primo ed impul-sivo “Sì, lo/a conosco” è seguita la frase“Ma non so cosa facciano” o “Non ricordochi siano”, “Non so da che parte stanno”.Chi ha ben presente il ruolo nella nostrasociètà di queste tre personalità, tenendocome percentuale di riferimento solo chiha affermato di conoscerle, rappresentacomunque la maggioranza, così l’82% sache Vendola è il Presidente della RegionePuglia, il 72% che Florido è il Presidentedella Provincia e il 94% che Rossana DiBello è il Sindaco (affettuosamente definita‘Sindachessa’) di Taranto.Ma di queste tre cariche istituzionali sene conosce lo schieramento politico? Ilpiù noto è quello del Sindaco Di Bello,nove persone su dieci indicano il Centro-destra, ma una su dieci non è aggiornatasugli sviluppi politici che hanno interessataa stessa e pensa sia ancora appartenente

ossana Di Bello. Laureata inScienze Biologiche, ha un passatonella politica come Consigliere

e Assessore regionale; è il primo Sindacodonna della Città Bimare; viene eletta nel2000 e riconfermata nel 2005 Sindaco diTaranto con il Centrodestra.Gianni Florido. Laureato in Scienze Poli-tiche, eletto Segretario generale della CISLdi Taranto, componente del Consiglio diAmministrazione della Camere di Com-mercio di Taranto. Nel Giugno 2004 vieneeletto Presidente della Provincia di Tarantocon il Centrosinistra.Nichi Vendola. Di origini baresi, laureatoin Lettere e Filosofia, giornalista e autoredi vari libri. È tra i componenti del Partitodella Rifondazione Comunista, di cui di-venta anche membro della Direzione na-zionale, viene eletto Deputato per tre volte.Scelto attraverso le elezioni primarie comecandidato per le elezioni regionali chehanno interessato la nostra regione nel-l’Aprile del 2005, viene eletto Governatoredella Regione Puglia.A volte si dà per scontato che chi rivestecariche istituzionali così importanti siaconosciuto dalla gran parte della popola-zione, o perlomeno dai propri elettori. Nonsempre però è così. Attraverso un’inchiestasul territorio tarantino abbiamo volutocostatare quanto, questi tre personaggipolitici, siano conosciuti; quanti conosconoil ruolo che rivestono, quanti sanno loschieramento politico d’appartenenza. Ab-biamo anche voluto conoscere l’indice digradimento per ognuno di loro e le moti-vazioni annesse ai pareri positivi e negativi.Non è stato facile trovare gente disponibilea rispondere ai nostri quesiti perché diffusoè l’imbarazzo nel non conoscere realmentenomi così importanti che si sentono spessopronunciare dalle emittenti televisive eche sono spesso in prima pagina sulla cartastampata. Il termine VIP come lo si intendeoggi, può esser sicuramente attribuito alPrimo Cittadino del Capoluogo jonico:l’89% degli intervistati ha dichiarato diconoscere Rossana Di Bello, l’85% NichiVendola e il 55% Gianni Florido. Solo una

l a Forza Italia. A seguire è il Governatoreregionale: l’87% indica giustamente il suoschieramento politico e due persone sudieci precisano il partito d’appartenenzasenza sbagliare; per quanto riguarda Flo-rido, dell’80% che conosce lo schieramen-to, il 12% indica l’appartenenza dell’exsindacalista della CISL a partiti diversicome il PDS, l’Ulivo, Rifondazione Co-munista. Le percentuali che si possonoottenere per differenza comprendono tuttequelle persone che hanno affermato di nonsapere o non ricordare con precisione, eche quindi non hanno dato una risposta.Da questi primi dati sembra esser evidenteche tra i tre attori politici ad avere maggiorenotorietà è il Sindaco Di Bello, ad avernedi meno è il Presidente Florido. A sottoli-neare questo risultato è la percentuale degliintervistati che dichiarano di non esser ingrado di indicare qualcosa di positivo cheil Presidente ha fatto fin ora, ritenendo sia“Presto per indicare qualcosa” perché“E’ da poco tempo che governa” (12%) eche “Non sa trovarne una” (27%). Il 15%che si è espresso negativamente sull’ope-rato di Gianni Florido ha sostenuto che“Non ha fatto ancora niente di valido”,“Non abbiamo visto molto”, “Nulla diimportante è stato ancora fatto,“ Non hovisto niente”, “E’ troppo sconosciuto”. Adifferenza del Presidente Florido che go-verna da quasi un anno e mezzo, Vendolaè a capo della Regione solo da circa seimesi e molti hanno ritenuto che “E’ troppopresto per giudicare” il suo operato (25%),il 15% vede nell’esenzione del ticket unapromessa elettorale mantenuta e quindiesprime un giudizio positivo, il 5% asseri-sce che “Ha saputo farsi eleggere”, “Hasaputo farsi rispettare”, “Ha istituito l’As-sessorato alla Pace”. Il 23% dichiara dinon seguire la politica e quindi di nonesser in grado di giudicare, mentre tra lecose negative che potrebbe realizzare ilGovernatore Vendola, si auspica che nonci sia il “matrimonio tra gay” e che“vengano mantenute le promesse fatte incampagna elettorale” perché in tal casoaltrimenti“grande sarebbe la delusione”.

R

Rossana Di Bello

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da parte degli intervistati che hanno dettodi conoscere i protagonisti della nostrainchiesta, tra le più frequenti ci sono perVendola apprezzamenti sulla sua persona-lità determinata, carismatica, sul suo esserrivoluzionario, concreto, sovversivo, co-raggioso nell’affermare la propria perso-nalità in una Regione chiusa come la Pu-glia, sulla sua identità ben precisa edichiarata. Non piace invece per i suoiatteggiamenti, perché è omossessuale,perché è falsamente cattolico. Qualcunoritiene che è svantaggiato sotto il profiloscenico per le sue idee politiche dichiara-tamente di sinistra, per le sue tendenzesacrosante e legittime... nonostante ciònon si presenta male come contestatore.Molta stima è espressa per Rossana DiBello considerata una persona interessante,carismatica, capace e preparata, valida,una donna apprezzata dai più per il suoaspetto, perché si dà da fare, perché èriuscita ad affermarsi politicamente comedonna, , perché ha trasformato positiva-mente Taranto, perché riesce a catturarel’attenzione dell’elettore indipendentemen-te dal suo ceto sociale o estrazione cultu-rale, perchè ‘buca lo schermo’. Chi nongradisce la Di Bello, la ritiene una personafalsa, arrogante, opportunista, che nonispira fiducia, di sole parole e pochi fatti.E cos’è riservato al Presidente della Pro-vincia? Florido ispira bonomia, ha un’ariapulita, mentre ai più risulta essere estre-mamente anonimo, e c’è chi sostiene chesvolge un ruolo che non gli spetta, e chilo preferisce come sindacalista. Alcunihanno affermato di gradire tutti e tre perchésono persone che si vedono, lavorano trala gente, non sono chiusi nei palazzi delpotere, è gente impegnata, sono particolari,ognuno a suo modo piace e non piace,nonostante l’apparente contrasto si può

Gianni Florido

Passando a chi governa la città d’apparte-nenza o la città ospite (nel caso dei nontarantini), di chi è stato interpellato, giudizipositivi sono espressi in merito all’utiliz-zazione dei fondi della Comunità Europea(5%), alla ristrutturazione del centro(15%), all’abbellimento generale dellacittà (9%), mentre il 17% dice di non saperindicare qualcosa. Tra le cose poco graditeci sono commenti negativi sul debito co-munale, definito da un commerciante ‘buconell’ozono’, sulla mancanza di lavoro,sull’eccessiva attenzione per le vie delcentro a discapito delle zone periferiche.La nostra ultima curiosità riguarda l’indicedi gradimento per i tre ‘eletti’. In poleposition è il Sindaco Rossana Di Bello chepiace al 48%, il 39% gradisce Vendola,mentre percentuale alta, ma in negativo(42%), per Florido. Non sempre la rispostaè stata accompagnata da una motivazione

creare sinergia tra i tre. Allo stesso modosono espressi commenti negativi che acco-munano le tre cariche istituzionali: nonsono molto simpatici, non piacciono perchénon credo facciano gli interessi dei citta-dini, piacciono poco perché non si dannoda fare, non piacciono perché non piacela politica, non hanno valori.E’ il solito gioco delle parti, esser gover-natore significa operare, esser cittadino sitraduce nell’esprimere una valutazionesull’operato. Se i mezzi di comunicazionecontribuiscono a creare e trasmettere l’im-magine degli individui, che per la profes-sione scelta sono sempre sotto i riflettori,la gente comune (che gode o subisce aseconda dei casi), riesce a cogliere i parti-colari, ridefinendo quell’immaginario col-lettivo che spesso risulta esser frutto solodi una percezione e non della ‘conoscenzadiretta’. (Anna Rochira)

Nichi Vendola

La La La PannaPannaPannaTARANTO - Via Dante, 219/c - Tel. 0997363125

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Autunno a tavola in compagnia delle

castagne

er centinaia di anni sono state considerate la fonteprimaria dell’alimentazione di alcune popolazioni,soprattutto quelle in prossimità degli Appennini,

oggi le castagne sono uno dei frutti simbolo dell’autunno.Sulle tavole degli italiani, da Ottobre a Dicembre, sicontinua a consumare uno dei più antichi frutti che l’uomoconosce.La storia ci dice infatti che già Senofonte, storico grecovissuto tra il 430 e il 355 a.C., chiamava il castagno “alberodel pane”.Una definizione che fa ben comprendere l’importanza chequesto alimento ha rivestito in molti paesi di montagna,addirittura sostituendo pane e carne, prima ancora chevenisse introdotta la patata.Altre notizie storiche provengono da Marziale il quale nel40 a.C. afferma che le migliori castagne arrostite sianoquelle di Napoli; Virgilio invece ne parla nel secondo librodelle Georgiche, consigliando di innestare il castagno sulfaggio, e nelle Egloghe, dove ricorda le castagne cucinatecon il latte e mangiate con il formaggio.Dobbiamo però arrivare al 1700 per vedere i primi marronsglacé, allora serviti esclusivamente sui banchetti dei nobili,e poi entrati nelle usanze della notte di Capodanno, quandovenivano scambiati in segno augurale di felicità e abbon-danza.Ed è ancora in questo periodo che a Parigi si diffuse infineuna sorta di cioccolata, prodotta dal farmacista Bonneaue confezionata con metà peso di cacao e metà di farinatorrefatta di castagne secche.L’antichità delle castagne è da far risalire addirittura aitempi preistorici, e precisamente al Cenozoico, quandocominciarono a sorgere e diffondersi le prime latifoglie.Da allora è sempre cresciuto nell’area mediterranea,soprattutto in Europa meridionale, Algeria, coste dell’AsiaMinore, penisola balcanica, nord della Turchia, Grecia,mentre altrove è stato importato dall’uomo. Oltre alla suastoricità, il castagno è altresì una pianta longeva: l’esem-plare in assoluto più grande in Italia e più antico in Europa,è presente in Sicilia, alle falde dell’Etna. E’ il famoso“castagno dei cento cavalli”, oggi un richiamo per turistie botanici, così chiamato per la tradizione secondo cui,durante un temporale, trovarono riparo sotto le sue chiome,la Regina Giovanna d’Aragona e il suo seguito di centocavalieri. Gli inglesi invece parlano di un millenario

castagno denominato “il grande albero di Tortworth”,secondo le leggende perfino più antico del loro Re Giovanni.Oggi la castagna è uno dei rari frutti che può ancora esseredefinito naturale, giacchè la naturale protezione offertadal riccio consente che l’interno non venga intaccato daitrattamenti chimici solitamente usati: dunque la sua pro-duzione agricola è biologica.A tal proposito è bene precisare una particolarità che nontutti sanno, e cioè che in realtà il frutto del castagno è ilriccio, mentre la castagna è il seme.Anche se, per convenzione, si parla della castagna comedi un frutto.Ulteriore nota tipica è la distinzione tra castagne e marroni:

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le prime sono il frutto del castagno selvatico, dove ogniriccio ne contiene in numero di tre (motivo per cui lecastagne che troviamo senza bombatura sono quelle chesi trovano nel mezzo), i marroni invece sono i frutti dialberi coltivati e in seguito migliorati con innesti, e solita-mente all’interno di ogni riccio se ne trova soltanto uno.Tra le moltissime varietà presenti in Italia, da ricordare èsicuramente la Castagna di Montella, unico caso italianodi prodotto ortofrutticolo ad aver ricevuto la Denominazionedi Origine Controllata (D.O.C.), successivamente sostituitadalla Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.), castagnaancor oggi coltivata esclusivamente in Irpinia dove lecondizioni climatiche e ambientali ne favoriscono lacrescita.In tutto il territorio italiano, numerose sono le sagre e lefeste che hanno la castagna al centro dell’attenzione.Solitamente organizzate nel mese di Ottobre, sono un’oc-casione per riscoprire uno dei piaceri più antichi dellatavola, ma anche per conoscerne a fondo le proprietà, lecaratteristiche, e i modi di cucinarle.Diversi sono infatti i metodi di cottura delle castagne, daquelle bollite a quelle arrosto, alle castagne del prete, cheseguono invece una procedura che si rifà ad un’anticaricetta. Vengono dapprima poste nel “gratale”, un appositolocale in cui la pavimentazione è costituita da assi di legno,e che contiene circa 150 quintali di castagne. Al pianoinferiore viene fatto bruciare lentamente legno di castagnoper circa 10-15 giorni, in modo tale che le castagne posteal piano superiore perdono la loro umidità, acquisendo unparticolare gusto affumicato. Alla fine di questo periodo,dopo un’attenta cernita, le castagne essiccate vengonotostate, per essere infine immerse in acqua per sette giorninella cosiddette fase “bagno”, che consente di idratarle eammorbidirle, pronte per essere gustate in tutta la lorodolcezza.Altamente caratteristica nell’ambito della cottura è anchela padella bucherellata che si usa per cuocere le caldarroste,spesso vendute anche nei cartocci agli angoli delle strade,così come l’accorgimento di segnare con un coltello unacroce sul frutto prima di metterlo in forno, per impedireche scoppi e permettere una cottura ottimale. Tenendosempre bene a mente però che le caldarroste sono meno

facilmente digeribili a causa delle imperfezioni della cotturache possono provocare alterazioni di glucidi e proteine,mentre la migliore assimilazione di amido è riservata allecastagne bollite in acqua e sale.Gli accorgimenti che sicuramente le donne conosconosono invece quelli riguardanti l’alto valore calorico dellecastagne, per via della notevole percentuale di amidopresente al loro interno.Buone e gustose sì, ma si sappia che 100 grammi dicastagne contengono circa 200 calorie!Ciò che i dietisti consigliano è dunque di non eccedere edi non consumarle alla fine di un pranzo in cui si è giàmangiato pane e pasta, altrimenti l’apporto calorico tendea salire in maniera smisurata.Ma per queste stesse elevate proprietà energetiche lecastagne sono consigliate a chi pratica sport o è soggettoa stress, ad impegnativi sforzi fisici ed intellettuali. E lequalità non si fermano qui, perché ad ogni modo restanoun frutto altamente ricco di sali minerali, come potassio,fosforo, magnesio, calcio, ferro e sodio, nonché di vitamine,B1, B2 e PP. Ben noti sono anche i benefici che le castagneapportano all’organismo umano: in particolare la fibrasvolge un’azione favorevole sulla motilità intestinale esulla microflora, prevenendo i disturbi gastrointestinali eaccelerando il transito delle sostanze nell’intestino. Iprincipali derivati di questo frutto sono la farina di castagnee le castagne secche, conservabili a lungo e di facilereperibilità sul mercato durante tutto l’anno. Numerosisono inoltre i piatti, dolci e salati, che si preparano a basedi castagne. Dal castagnaccio al monte bianco, alla mar-mellata di castagne, per citare i dolci, oltre a primi (comerisotti e gnocchi) e secondi in cui le castagne sono spessoutilizzate come ripieno. (Roberta Poggi)

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DUBROVNIKStorie e testimonianze di antichi fasti e moderni splendori,

passando per terremoti, guerre e indipendenza

n porto medievale sulla costa croata del Mare Adriatico.Una meta sempre più gradita per turisti di tutto il mondo.Una terra ricca di storia, di arte, di cultura. Una fortezza

che neanche un terribile terremoto, o le due guerre mondiali, oi conflitti per l’indipendenza dalla Jugoslavia hanno potutodistruggere. Una città che tanto ha di italiano nel suo passato (perla sua origine e storia) e nel suo presente (per il turismo di massanostrano). Una folta e quasi fiabesca vegetazione mediterraneaa contornare le meravigliose coste rocciose. Un incanto per gliocchi e per il cuore. Il capoluogo della Dalmazia meridionale èquesto e molto altro ancora.La fondazione della città di Dubrovnik risale ad un passato moltolontano, avvolta, come altri antichi centri del Mediterraneo, datutto un velo di leggende. Tra queste, la più fondata pare esserequella che la collega alla distruzione (avvenuta nel VII secolo)dell’antica città Romana (ma già colonia greca) di Epidaurum.Gli abitanti sopravvissuti alla distruzione (da parte di Avari eSlavi) infatti, si rifugiarono alcuni nella regione boscosa vicina,altri sull’isola di Lausa (o Lave). Il centro abitato che venne aformarsi qui venne allora denominato Ragusa (che è poi statoutilizzato come nome italiano di Dubrovnik). Sulla terraferma,intanto, di fronte a Ragusa, stava iniziando a svilupparsi un abitatocroato che, dai boschi di quercia mediterranea ivi presenti (durava)venne chiamato Dubrovnik. Col tempo i contatti tra i due abitati(quello latino e quello croato) si fecero sempre più forti, fino adecidere di colmare il canale tra l’isola e la terraferma, alla finedell’XI secolo. Lo spazio che ne derivò diede luogo alla più largae celebre via della città così come la conosciamo ancora oggi: laPlaca o Stradun. Neanche cento anni più tardi i due abitati, ormaiintegratisi completamente, finirono con l’essere protetti da un

unico sistema di mura cittadine difensive: quelle che a tutt’oggicostituiscono la bellezza e la particolarità di questo luogo, e cheracchiudono la città vecchia ed i suoi tesori. A partire dal 1205,seguirono 150 anni di dominazione veneziana: è solo col Trattatodi Zara che Dubrovnik si liberò dell’ingerenza della Serenissimae potè riconoscere il governo dei Re Croato-Ungarici, prima diveder riconosciuta una propria Repubblica aristocratica indipen-dente e sovrana (la precedente denominazione di CommunitasRagusina venne cambiata in Repubblica Ragusina). Fu un’epocadi grande benessere e sviluppo per la città, con commerci marittimicon tutte le più importanti città della penisola italica. Un’epocache, per qualche tempo, venne meno prima con la conquista dellaSerbia e della Bosnia da parte dei Turchi, e poi con la scopertadell’America. Ma è del 1667 l’evento che più di tutti scosse lacittà: il terribile terremoto del 6 aprile (oltre 5000 gli abitanti cheperirono sotto le macerie). Una delle più belle ed armoniose cittàdel Mediterraneo sparì tra le rovine e si spense piano nel fuocodegli incendi che continuarono per giorni a distruggere la città.Tutto il nucleo storico di Dubrovnik (con la cattedrale romanica,le chiese ed i conventi, i palazzi gotici e rinascimentali) si ridussead un cumulo di macerie. Seppur con fatica, però, i cittadini diRagusa riuscirono a ristabilire l’equilibrio perduto e a ricostruirela propria città, sebbene in maniera completamente diversa. Alposto delle facciate gotiche e rinascimentali trovarono posto (elo trovano tuttora) case e palazzi barocchi. Nell’originale stile siriprodusse soltanto il Palazzo Sponza e, in parte, la facciata diPalazzo Ducale. Ma se la rinascita fisica era avvenuta, lo stessonon poteva dirsi per quella commerciale, con l’arrivo di Napoleoneprima e dei due conflitti mondiali dopo. È dagli anni ‘50 cheDubrovnik riprese le sue attività, con un costante aumento del

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turismo, dovuto soprattutto alla sua storia e all’abbinamento idealetra bellezze naturali ed eredità culturali. Nel 1990 è la volta delleelezioni democratiche che portano all’indipendenza della Croazia.Prima di arrivare alla completa libertà però, si dovette passareper le atrocità commesse dall’esercito di occupazione jugoslavocontro i cittadini inermi e dalla furia della guerra. La distruzionedi Dubrovnik, che avveniva davanti alle telecamere, fece notareal mondo di quale guerra terribile si trattasse, proprio nel cuoredell’Europa. Sostenendo il terribile assedio, Dubrovnik sopravvissealle bombe ed al terrore. E quell’orgoglio, insieme alla grandeospitalità e alle bellezze paesaggistiche ed artistiche che offre laregione, l’ha portata ad ergersi tra le regine del turismo mediter-raneo ed europeo.Caratteristica inconfondibile di questa città (da anni patrimoniodell’UNESCO), il particolare che ne definisce la fisionomiastorica e le conferisce quel tipico aspetto, è l’insieme dei 1940metri di cinta muraria che circondano e raccolgono l’intero centrostorico (compreso il vecchio porto). L’irregolare parallelogrammoche dà forma alla città fortificata (e che dall’alto dona una vistada brividi di Dubrovnik) è protetto, nei punti più emergenti, daquattro fortezze: la Torre Minceta (a Nord), la fortezza Revelin(ad Est), il grande complesso della fortezza di San Giovanni (aSud-Est), la fortezza di Lovrijenac (ad Ovest). Oltre a questemassicce protezioni, le mura possono ancor oggi contare suquattordici torri (due rotonde e 12 quadrate), cinque bastioni e

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due fortezze ad angolo (oltre a dieci bastioni sulle mura aggiuntive,quelle costruite col passare dei secoli in aggiunta alla fortificazionegià esistente). Da Ovest si entra nella città attraverso Porta Pile,mentre dal lato opposto c’è la Porta Ploce.Passeggiare lungo le mura rappresenta oggi una delle maggioriattrazioni turistiche di Dubrovnik. Non è l’unica, però. Perchéall’interno di questa storica cinta muraria si trovano tesori emonumenti tutti da scoprire. Tra la Porta Pile ed il ConventoFrancescano è situata la piccola chiesetta votiva di San Salvatore,eretta, per decisione del Senato, nel 1530, allorquando si volleringraziare il Salvatore per aver risparmiato Ragusa dal terremoto(precedente quello di cento anni più tardi): un esempio (perfetta-mente conservatosi) di armonico stile rinascimentale raguseo.Proprio lì davanti, al centro della piccola piazza che si incontrascendendo da Porta Pile, è situata la Grande Fontana d’Onofrio,costruita nel 1438 dal napoletano Onofrio della Cava, cui laRepubblica di Dubrovnik aveva affidato la costruzione dell’ac-quedotto cittadino. La fontana, che sembra voler riprodurre, performa e dimensioni, il fonte battesimale dell’antica Cattedrale inPiazza Bunic, fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1667:quello che possiamo vedere oggi è solo il volume architettonico,mentre gli ornamenti scultorei sono andati distrutti per sempre(si sono conservati solo sedici rilievi di mascheroni, dalle cuibocche scorreva l’acqua attraverso altrettante aperture). All’iniziodella Placa è situato anche il grande complesso del ConventoFrancescano dei Frati Minori (del cui aspetto originale si èconservato, però, il solo portale sulla facciata meridionale). LaPlaca (o Stradun) è la principale zona comunale di Dubrovnik,nonché il corso ed il luogo d’incontro preferito da cittadini eturisti: è il passeggio per eccellenza, dove sorgono vari negozi ebotteghe di souvenir, e dove si svolgono le principali manifestazionie le processioni; ma è anche la principale arteria commercialedell’antico nucleo cittadino. La via (che è la più larga e la piùbella della città) divide il vecchio nucleo raguseo in due parti,quella settentrionale e quella meridionale, e rappresenta la via dicomunicazione più breve tra la porta Ovest e la porta Est dellacittà. Il nome Placa deriva dal Greco e dal Latino (dove “platea”stava per “strada”), mentre la denominazione Stradun la si deveai Veneziani (“stradone”, in senso peggiorativo). L’aspetto odiernolo si deve alla ricostruzione post-terremoto: l’aspetto pittorescoche le davano i palazzi son state sostituite da una ricostruzionepianificata ed unificata di due file di case barocche di ugual misurae disposizione e di simile facciata. Ad Ovest della Placa è situata

Piazza Paskoje Milicevic, mentre lì dove un tempo sorgeva l’areadel mercato vi è oggi Piazza Luza, con al centro la gotica Colonnad’Orlando (il leggendario cavaliere con la spada della Chansonde Roland), e tutt’intorno una serie di edifici chiesastici edamministrativi. Innanzitutto la Chiesa (barocca) di San Biagio,protettore della città, costruita nel 1715 (ad opera del venezianoMarino Groppelli e secondo il modello della Chiesa venezianadi San Maurizio) sul luogo dell’antica chiesa romanica dedicataal Santo e distrutta prima dalle terribile scosse del secolo prece-dente, poi da un incendio scoppiato nella notte tra il 24 ed il 25Maggio del 1706. Si tratta di un edificio centrale, con una cupolaovale in mezzo ed una scalinata che conduce all’entrata attraversoun ornato portale. L’interno della Chiesa è riccamente adornato,

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viene spesso chiamato Palazzo Divona (da “dogana”, appunto).L’edificio è quadrangolare, con un cortile interno; verso la piazza,presenta un portico aperto. Oggi in questo palazzo ha sede la piùimportante istituzione culturale della città: l’Archivio di Dubrovnik,uno dei più importanti al mondo per il valore e la molteplicitàdei documenti conservativi (le lingue ufficiali in cui questivenivano e vengono registrati sono essenzialmente il latino el’italiano). Tornando agli edifici religiosi, la forma attuale dellaCattedrale di Velika Gospa (la Madonna dell’Assunzione) risaleall’inizio del XVIII secolo: costruita sulle macerie della cattedraleromanica antica (costruita, secondo la leggenda, con il denaroofferto per voto dal Re inglese Riccardo Cuor di Leone, scampatoad un naufragio nei pressi della vicina Isola di Lokrum), nel 1667fu, infatti, completamente distrutta nel rovinoso terremoto. Durantei lavori di restauro sull’odierno edificio, nel 1981, sono statiscoperti i resti di un’altra cattedrale, antecedente a quella romanica,datata intorno al VII secolo. Una scoperta che apre una nuovadimensione storica della città, confermando che già allora Dubro-vnik esisteva come unità urbana ben definita. All’interno dell’at-tuale costruzione è possibile ammirare alcuni altari tardo-barocchidi altissimo valore artistico, da quello dedicato a San Bernardoa quello di San Giovanni Nepomuk. Il tesoro della cattedraleraguseo, uno dei più ricchi della costa adriatica, è andato quasicompletamente distrutto durante l’ultimo terremoto: a salvarsisono stati solo alcuni reliquiari (tra cui il cranio e le mani delSanto Patrono, a forma di corona bizantina) ed un numero rilevantedi quadri. Ad occidente della Chiesa Madre si trova l’ampia epittoresca Piazza Gundulic (Gunduliceva Poljana), circondatada numerose case in pietra, che di giorno ospita un ricco e vivacemercato e di sera, nella stagione estiva, le varie rappresentazionilegate al Festival locale. La piazza prende il nome dal più celebrepoeta raguseo, Ivan Gundulic, raffigurato in una statua bronzea,opera di Ivan Rendic. Uno dei tanti tesori del nucleo storico diDubrovnik, capitale di arte e cultura europea. (Annarita Zito)

secondo le regole barocche (spiccano, in particolare, gli altari inmarmo dai molteplici colori). Sull’altare maggiore è custodita lastatua di San Biagio, ritenuta una delle più importanti scultureragusee, con un valore storico (oltre che artistico): il Santo, infatti,tiene nella mano sinistra il modello della città, in cui sono benvisibili gli edifici più tardi distrutti dal terremoto. È l’unica operaartistica in oro e argento, tra gli arredi della Chiesa, che si siasalvata dall’incendio (il che è stato interpretato come un miracolodalla popolazione). Sempre su la Placa si erge uno dei simboli diDubrovnik: la Torre dell’Orologio, costruita nel 1444 e, pendentedopo il terremoto di due secoli più tardi, riedificata nel 1929.Uno dei più importanti monumenti dell’architettura laica di tuttala costa adriatica è costituito dal Palazzo del Rettore, armoniosoedificio gotico-rinascimentale che deve il suo aspetto attuale atutta una serie di pluriennali ristrutturazioni e amplificazioniavvenute nel corso della sua movimentata storia: danneggiato daincendi, esplosioni di polvere da sparo, rovinosi terremoti, degliantichi ornamenti esterni oggi si conservano, tra gli altri, ilsemicapitello con la figura di Esculapio inserito nella partemeridionale del portico della facciata, il capitello raffigurante ilgiudizio di Salomone (conservato nel Museo di Dubrovnik, ilcui Dipartimento di Storia ha sede proprio nel palazzo in questione)e le quattro mensole del portico della facciata principale. Nellevicinanze si trova anche la Piccola Fontana di Onofrio, lì dovel’artista napoletano aveva eretto la Fontana Giudea, poi trasportatavicino la Porta Pile. Adiacente alla Loggia Luza (la Loggia delleCampane, al di sotto della quale si trova la porta interna dellacittà), dalla parte sinistra della piazza omonima, si erge il monu-mentale Palazzo Sponza (in stile gotico-rinascimentale), conser-vatosi sino ai giorni nostri nel suo aspetto originario. Il nome(“spongia” vuol dire “raccolta d’acqua”) gli deriva dal luogo incui fu costruito, ovverosia dallo spazio ove si raccoglieva l’acqua.Durante la Repubblica vi erano situati, oltre alla Banca ed allaZecca di Stato, gli Uffici della Dogana ed i magazzini, sicché

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EQUITAZIONEperfetto binomiocavallo-cavaliere

difficile non rimanere affascinati da due occhi cheti guardano con estrema dolcezza: questa è unafrase frequente di chi adora andare a cavallo. Il

senso della natura, della libertà e della cura, accomunanotutti i più grandi appassionati dell’equitazione. Ma cos’èquesta tipologia di sport?Sicuramente è una delle attività per le quali non è necessarioessere in possesso di strumenti, perché l’unico essere alquale ti puoi rapportare è il cavallo con il quale si intendecreare un binomio.Esistono diversi modi per vivere la natura ed avere un’in-terazione con questo essere speciale e ciò è dimostratodalle molteplici attività che si possono svolgere. Innanzituttoè possibile passeggiare lungo la costa assaporando labrezza marina, oppure scegliere il settore della montawestern ed ancora scegliere l’attività equestre per attuaretutte quelle tecniche riabilitative utili ai problemi dihandicap; l’essere a contatto con un animale, per sua naturaimprevedibile e che reagisce soprattutto ai segnali inconscidi chi lo sta guidando, stimola una serie di attività intellettivecome concentrazione, memoria, stabilità emotiva, tranquil-lità e fermezza di carattere. In questo modo il portatore dihandicap riesce a migliorare il rapporto con sé e con glialtri attraverso un costante rapportarsi con l’animale. Inquesto numero abbiamo voluto concentrare la nostraattenzione sull’aspetto agonistico legato allo sport perverificare se all’interno della nostra realtà locale ce nefosse pratica.Per soddisfare le nostre curiosità ci siamo rivolti a FrancoCaracciolo (responsabile pugliese guide equestri ambien-tali) e ad Antonello Andrisano (istruttore federale interna-zionale di 1° livello).L’equitazione come è vissuta all’interno del nostro terri-torio? C’è agonismo?La risposta è stata affermativa con la possibilità di effettuaregare regionali, interregionali e nazionali mediante l’iscri-zione alla F.I.S.E. (federazione italiana sport equestre). Laproblematica maggiore riguarderebbe la reale e costanteaffluenza. Infatti i costi per le competizioni risultano elevatisia per chi organizza sia per chi partecipa: questi ultimidevono affrontare delle spese che comprendono i costi perla trasferta del cavallo nel luogo del concorso, le spesed’iscrizione allo stesso, l’alloggio per il cavallo, l’eventualealbergo per il cavaliere e tante altre necessità. Molto spessoi concorsi in Puglia vengono annullati perché non c’èpartecipazione.“E poi, la quota d’iscrizione di un cavallo ad un concorsodi tipo A è di 250 euro e per portarlo ad esempio da quia Lecce ci vogliono minimo 100 euro, figuriamoci se lospostamento dovesse essere a Roma o a Milano”. L’equi-

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cavallo è l’atleta numero uno e senza il suo stato fisicoottimale non si va da nessuna parte.Quanto al benessere fisico? Per quanto sostiene Carac-ciolo, l’equitazione mette in attività tutti i muscoli dell’in-dividuo; è importante avere le spalle aperte, i talloni ingiù e lo sguardo in avanti, perché una corretta posturaconsente di trovare l’equilibrio. Col cavallo, in genere,bisogna essere dolci ma al momento opportuno è necessariofar fuoriuscire il proprio carattere. Bisogna dargli impulsicontinui per consentire all’animale di andare avanti, infattispesso utilizziamo il frustino che non gli fa assolutamentedel male, anzi poiché produce rumore il cavallo si spaventae cammina. Questo essere inoltre avverte immediatamentela tipologia di persona che lo monta e molto spesso se ilcavaliere non è molto forte e determinato, tende a noneseguire “gli ordini”.Ciò a cui si mira è la creazione del binomio cavallo-cavaliere che si ottiene mediante allenamento e sacrificio.L’animale deve essere disciplinato e se si desidera ottenereun buon risultato l’impegno è fondamentale, di qui l’ele-mento educativo, nel senso che i ragazzini sono “obbligati”a prendersi cura del cavallo prima e dopo la monta. Questoaspetto pone le sue radici all’interno dei più piccoli, ovverocoloro i quali cavalcano un pony: il bambino deve poterseguire i vari momenti della vita di un animale, deve potervisionare quello che mangia, come si svolge la sua giornata,l’igiene, la sellatura. (Ilaria Troiano)

tazione, continuando nell’esposizione, è uno sport moltocostoso per innumerevoli motivazioni, fra le quali le speseper gestire, mantenere ed accudire un cavallo. Ci sono poidei costi fissi quali pensione, ferratura, veterinario ed altrivariabili come concorsi, incidenti e tutta una serie di fuoriprogramma che vanno a gravare su quelle che sono lespese regolari. Solo la pensione del cavallo costa 250 euroal mese, poi bisogna ferrarlo ogni 40 giorni minimo evaccinarlo ogni 6 mesi.“L’equitazione è da sempre considerato uno sport di élite- ricorda Antonello Andrisano - e la storia ce lo insegna,tant’è vero che un tempo nella dichiarazione dei redditiil cavallo era considerato un bene di lusso; si pagavanole tasse anche sul suo possesso”.Da cosa dipende la qualità di un cavallo? Dalle suepotenzialità, dal suo addestramento, dal suo stato di salute;bisogna far attenzione al momento dell’acquisto perchése l’animale è zoppo, ha problemi respiratori, potrebbeportare a delle defaiance anche a livello agonistico; uncavallo che ha dolori agli arti salta di meno, si ferma. Chetipo di beneficio può trarre il cavallo? “L’animale nontrae alcun beneficio ad essere montato perché non è affattonaturale mettere una sella ad un cavallo e montarlo; noili addestriamo per fargli compiere gesti che non sononaturali; lui galoppa, corre, mangia a suo piacimento ese trova un ostacolo davanti tipo un tronco, un muretto oquanto altro se può evitarlo lo evita”. In questo sport il

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a Fiera di Padova, nel mese di Novembre, dal 10 al 14,ha aperto le porte alla XVI^ Edizione di “ArtePadova”,la tradizionale mostra mercato di Arte Moderna e Con-

temporanea. Cinque giorni di kermesse all’interno di un formatben collaudato, che ha riscosso un gran successo di pubblico edi critica. Arte Padova si propone di accompagnare il visitatorelungo percorsi diversi tra artisti apprezzati e nuove figurazioni.Una rassegna che, accanto all’esposizione delle opere d’arte, 180gallerie per un totale di oltre 15000 opere, affianca una serie dieventi collaterali, curati dal Critico d’arte Giorgio Segato: “TheBest” dedicata alla fotografia ed al video; 50 anni di attivitàartistica di Gianmaria Potenza; “Omaggio a Lucio Fontana”dell’artista Hiroyuki Anzai; “Fare l’Artista a Padova” di AlbertoBiasi; “Immaginafrica” di Carlo d’Este a cura dell’Università diPadova; i manifesti del Cinema Russo; Antonio Morato a curadella Camera di Commercio; la ceramica di Tono Zancaro; premiodel Comune di Padova ad Enrico Ghinato, 8 artisti della Bielorussia;Vinicio Berti; Poesia e Calendari d’arte. ArtePadova, patrocinatadal Comune e dalla Provincia di Padova, è organizzata da NordEst Fair di Nicola Rossi.È una rassegna che offre l’approfondimento alla conoscenza delvalore economico del bene artistico per addetti ai lavori e nonsolo, è il coinvolgimento di un vasto pubblico con particolareattenzione ai giovani, è la possibilità di approcci ad opere signi-ficative grazie al dialogo con galleristi ed artisti. “Le manifestazioniculturali si allargano perché diventa necessario seguire 2 percorsi- ci ha detto Giorgio Segato - il primo è quello del mercato, ilcollezionista può scegliere lo stand (tra tre padiglioni) e gli autoriche vuole; il secondo è quello culturale dedicato ai giovani, trattaproblematiche relative al settore dell’arte non ancora trattatiadeguatamente come la fotografia, il video, la poesia. Occasionidiverse per raggiungere il mercato, attraverso la cultura. Se lacultura funziona, e funziona bene, anche l’economia, positivamente,ne risente”.“L’arte è diventata un investimento, capace di compensare leperdite di borsa - ci ha detto Nicola Rossi - la qualità dell’arteitaliana è elevatissima, possediamo il 60% del patrimonio artisticomondiale”. Questo spiega il forte interesse che ArtePadova genera,riscontrando una presenza di oltre 25000 visitatori. Il nostrocapoluogo jonico non poteva certamente mancare a questo annuale,quanto spettacolare appuntamento. L’Associazione CulturaleSèmata di Taranto ha allestito, presso il padiglione 4 stand 44,una galleria ricca di opere d’arte, a cura del Presidente MariaTeresa Di Nardo. In esposizione le opere di: Vito Addabbo, AugustoAmbrosone, Nicola Andreace, Enzo Angiuoni, Adele Canale,Giovanni Carpignano, Mario D’Imperio, Maria Teresa Di Nardo,Rosella Faraco, Gianfranco Gatto, Giuseppina Gravina, AndreaLa Casa, Lillo Giuliana, Violetta Mastrodonato, Sabino Matta,Mimmo Milano, Manuela Morena, Antonio Pugliese, MarcelloSpecchio, Franco Spena. (Lucia Basile)

La Galleria Sèmata di Tarantoe i suoi artisti ad Arte Padova 2005,

16^ Mostra Mercato d’Arte Contemporanea

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innovata, nel suo processo di evoluzione in sensoverticale, l’ultima in ordine di tempo, personaledi Laura Maniscalco Blasi, tenutasi al Palazzo

della Cultura di Taranto, dal 24 al 29 Ottobre 2005.Di forte impatto visivo il suo look espositivo, oltre l’evi-dente ed approfondita ricerca dei materiali cartacei, dellatecnica coloristica e dell’argomentazione trattata. Profondoil tema “Nostalgia del Sud”, è il titolo della personale,avente quale sottotitolo “Naufragi cromatici tra i versidi Salvatore Quasimodo”.L’artista Laura Maniscalco Blasi ha voluto riprodurre nellesue astrazioni cromatiche la memoria e le emozioni chela terra del Sud ha indelebilmente scolpito nel cuore enella mente del Poeta.Sono colori, ricordi della Sicilia, sensazioni tutte tipicamentemeridionali che il Poeta, premio Nobel per la Letteratura,avrà senza dubbio sentito anche quando, negli anni sessanta,venne nella “città dei due mari” per la pubblicazione dellatraduzione degli Epigrammi del poeta magno-greco Leo-nida.Diciannove le opere a effige di altrettante poesie quasimo-diane, dove sono protagonisti il sole, il cielo, il mare, ilvento, le conchiglie, la corsa dei cavalli in riva al mare el’odore dello zolfo.La Maniscalco ha saputo dunque abilmente fondere l’artepittorica con quella poetica, riuscendo perfettamente nellatrasposizione parola-segno (colore).L’artista trasferisce così, oltre che la memoria del Quasi-modo, anche tutto il suo intimo e personale sentire. Nelcorso della serata inaugurale, al saluto dell’Assessore allaCultura del Comune di Taranto Emanuele Basile, si èaggiunto il prezioso intervento di Maria Giovanna RussoCaradonna, Vicepresidente dell’Accademia degli Audaci,di Pierfranco Bruni, Componente della CommissioneNazionale per la diffusione della cultura italiana all’estero,di Pio Rasulo, Titolare di Estetica all’Università di Lecce.A sottolineare la magica atmosfera ha contribuito per leletture poetiche, la calda voce dell’attrice Daniela Murgolo,accompagnata dalle note della chitarra di Fabio Pignatelli.La mostra è reduce dall’esposizione presso la Galleria“Fiorile Arte” a Bologna, presentata dall’artista AnnaBoschi, nonché curatrice di eventi internazionale di Mail-Art, da ultima “La pace a colore?”, illustrata da unapregevole pubblicazione in catalogo che raccoglie trecentoartisti per trenta nazioni.Le opere della Maniscalco sono, come dicono i versi delpoeta “...isole che ho abitato verdi su i mari immobili...”;paesaggi, orizzonti e confini che solcano i mari della vita,un incontro tra natura ed anima. Laura Maniscalco Blasiha il suo studio d’arte “Ai quattro venti” in Via Roma 18a Taranto, tel. 0997354240. (Lucia Basile)

Laura Maniscalco Blasi

“Nostalgia del Sud”è il suo omaggio a Salvatore Quasimodo

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L’ArtistaLaura Maniscalco Blasie alcune delle sue opere

in esposizione

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FLASHNotizie in breve

TARANTOPromosso e organizzato dall’IstitutoDante Alighieri, il Comenius Day del22 Ottobre ha dato il via al progettoscolastico “Incontriamo le cultureeuropee”, un’iniziativa curata dallaprofessoressa Luciana Maraschini, alfine di promuovere la conoscenza dellediverse culture all’interno dell’Europa,stimolando i ragazzi a diventare citta-dini europei. Quattro i Paesi (Italia,Polonia, Austria e Martinica) che hannoaderito al progetto che vedrà scambiodi e-mail, di elaborati e opuscoli sullapropria terra di appartenenza, nonchéscambio di insegnanti al fine di cono-scere i differenti sistemi scolasticieuropei. Presenti al Comenius Day duedocenti austriache, Monika Wengler eErika Hochradl, le quali, durante lasettimana di permanenza a Taranto,avranno modo di conoscere le strategiedi insegnamento del sistema scolasticoitaliano, nonché di visitare i più inte-ressanti siti archeologici e turistici dellacittà e della provincia di Taranto. (RP)

PROVINCIA DI TARANTO“Cogito Labor” è il nome del progettoformativo presentato Martedì 25 Otto-bre nella Provincia di Taranto. Il pro-getto è il frutto di una collaborazionetra l’Associazione culturale “Nemesi”e l’Assessorato alle Politiche Giovanilinella persona dell’Assessore DonatellaDuranti, e ha lo scopo di formare igiovani sul tema ‘Territorio-individuo-società’ attraverso le tecniche narrativedel teatro. Destinatari di questa inizia-tiva saranno circa quindici giovani ditutta la provincia jonica, d’età compre-sa tra i 18 e i 30 anni, che vorrannopresentare la propria domanda d’am-missione entro il 14 Novembre attra-verso la stesura di una lettera a tema.Il progetto avrà inizio il 17 Novembree terminerà il 27 dello stesso mese conla dimostrazione del lavoro finale aPalazzo D’Ajala, la partecipazione ègratuita e sede degli incontri formativisarà il Liceo musicale “Paisiello” diTaranto. Il responsabile del progetto,nonché docente assieme ad altri pro-fessionisti locali, è il regista AlessandroLangui. (AR)

GINOSA“Nel blu di Ginosa” è il nuovo pro-getto di educazione ambientale, che,coinvolgendo le scuole degli Istituticomprensivi “Deledda” di Ginosa e“Leone” di Ginosa Marina, intendevalorizzare le risorse ambientali e na-turalistiche legate al mare e alla fasciacostiera. Attraverso tutta una serie diinterventi didattici, mira a migliorarel’informazione disponibile sullo statoattuale dell’ambiente marino e costiero,a valorizzare la ricchezza, l’eteroge-neità, l’unicità e la fragilità della co-munità marine e costiere, puntandoanche l’attenzione sulla diffusione dellepolitiche di salvaguardia, necessarieal mantenimento e alla protezione dellearee di particolare valore naturalistico.Partendo dal cittadino del domani,ovvero dalle giovani generazioni, daalunni e studenti, che meglio riesconoa veicolare ogni sorta di messaggioanche a livello familiare, si punta asuggerire l’adozione di semplici regole,che, aggiunte a quelle imposte dallanormativa, in materia ambientale, con-tribuiscano alla tutela della fascia co-stiera. Il progetto, promosso dall’As-sessorato alla Qualità dell’Ambiente,su proposta della Fondazione Miche-lagnoli di Taranto, d’intesa con ilC.S.A. di Taranto, è stato illustrato(foto a lato) presso il Palazzo Munici-pale di Ginosa. Erano presenti, il Sin-daco Luigi Montanaro, l’Ass. alla Qua-lità dell’Ambiente Francesco Sozio, ilVicesindaco Stefano Notarangelo, ilPresidente del Consiglio LeonardoCaruso, l’Ing. Salvatore Mellea, Diret-tore della Fondazione Michelagnoli,rappresentata anche dal Dott. VincenzoPopio. Tra gli intervenuti, anche i di-rigenti degli Istituti comprensivi“Deledda” e “Leone”, rispettivamenteAngela Santarcangelo e GiambattistaMauro, nonché la prof.ssa MichelaPizzulli, referente del progetto perl’istituto “Deledda”. (-)

GROTTAGLIELa Giunta Municipale, su propostadell’Assessore ai LL.PP. FrancescoDonatelli, ha adottato il ProgrammaTriennale dei Lavori Pubblici2006/2008. Per l’anno 2006 sono statiprogrammati lavori per complessiviEuro 9.859.135,58 a cui bisogna ag-giungere altri lavori minori per unimporto di Euro 317.149,00. Mentreper gli anni 2007 e 2008 sono statiprogrammati lavori rispettivamenteper Euro 11.101.543,00 e Euro6.791.710,00. Il Programma vieneadottato in presenza di un consuntivodei lavori pubblici più che soddisfa-cente nonostante le difficoltà dovutealle ridotte risorse finanziarie e allacomplessa legislazione dei lavori pub-blici che ne rallentano l’esecuzione e,di recente, anche le pesanti limitazioniimposte dalle leggi finanziarie. Infatti,dal 2001, sono stati realizzati lavoriper quasi 8 milioni di Euro e, attual-mente, sono in corso o in fase di can-tierizzazione per altri otto milioni diEuro utilizzando finanziamenti erogatidall’Unione Europea, dallo Stato, dallaRegione, e anche fondi comunali ecapitale privato. Obiettivi dell’Ammi-nistrazione Comunale sono: migliorarela qualità della vita dei cittadini e ri-lanciare l’economia e lo sviluppo delterritorio, mediante il completamentodella riqualificazione urbana (“Le Piaz-ze di Grottaglie”), delle reti idriche,fognanti e pluviali, la sistemazione distrade e marciapiedi, la messa a normae l’abbattimento delle barriere archi-tettoniche di scuole e strutture sportive,il recupero dei beni ambientali e natu-rali, la realizzazione di nuove infra-strutture (PIP e CSA). (-)

PROVINCIA DI TARANTO24 le aziende ioniche del compartoagroalimentare alla Fiera internazio-nale “Indagra” di Bucarest, dal 2 al6 novembre. A coordinarne la parteci-pazione, la Provincia di Taranto che siè fatta promotrice dell’iniziativa attra-verso l’Assessorato alle Attività pro-duttive retto da Franco Carbotti. Obiet-tivo la valorizzazione dei nostri prodottitipici. Si tratta di un’azione program-matica che fa della concertazione e delconfronto con le imprese, le associa-zioni di categoria e quelle produttive,uno dei tratti qualificanti della politicadi marketing territoriale attuata dal-l’Amministrazione provinciale guidatada Gianni Florid. Numerose le realtàproduttive che hanno aderito all’inizia-tiva: Frantoio Oleario Galbulo Giu-seppe; Agricola Guida, di Guida Gio-vanni; Azienda apistica Di Mauro;Azienda vitivinicola Daggiano; Stradadell’Olio Extravergine di oliva “Terrad’Otranto”; Solmar srl; Strada deiVini doc “Primitivo di Manduria” e“Lizzano”; Azienda agricola Quartul-li; Castelli Uniti di Castellaneta; Co-operativa agricola “Pliniana”; Acro-poli di Puglia; Bontà pugliesi; Aziendaagricola Panico Francesco; Consorziodi Tutela del Primitivo di Manduria;Consorzio Vini e Mosti Rossi di Man-duria; Cantina cooperativa L. Ruggieridi Lizzano; Cantina sociale coopera-tiva di Manduria; Azienda vinicolasavese di Sava; Cantine Soloperto srldi Manduria; Cantine De Quarto diLizzano; Cantine Manduriane di Man-duria; Il Prodotto Avetranese di Ave-trana; Mottura Agricola-Capo di Lue-ca; Cantine Pervini di Manduria. (-)

TARANTOCon la conversazione dal titolo Voglioessere massone a cura dell’Avv. CesareSemeraro (foto a lato), si è conclusoil ciclo di incontri organizzati dal gran-de oriente d’Italia in occasione deiduecento anni di massoneria a Taranto.Il centro Urban del Comune di Tarantoha ospitato una gremita platea che, conla guida dell’Avv. Semeraro, si è affac-ciata ad un mondo verso il quale esi-stono ancora troppi pregiudizi ma cheprevede un importante percorso inte-riore di crescita e di continua ricerca.Partendo dalla distinzione concettualetra l’errore, inteso secondo la tradizioneegiziana, e il concetto di peccato, piùvicino alla cultura occidentale, ha avutoinizio un affascinante viaggio il cuiprotagonista principale è stato l’uomo.Uomo che, secondo gli antichi egizi,si assume le sue responsabilità nel casoin cui commette un errore e, nella pienalibertà intellettuale, è portato a maturareuna coscienza che lo allontani dallostesso sbaglio. Uomo che, di contro,vive il peccato con la certezza che c’èqualcuno che lo aiuterà a redimersi.Dalla forza della libertà di scegliere,il passaggio verso la crescita spiritualeinteriore è stato breve e il relatore si èsoffermato sull’idea dell’iniziazionemassonica presentata attraverso l’ideadella “dirozzazione” della pietra cheda grezza deve diventare cubica. (-)

PROVINCIA DI TARANTO31 ottobre 2005. Approvato all’unani-mità il nuovo Statuto della Provinciadi Taranto ed il relativo regolamento:da tutti i partiti è arrivato l’apprezza-mento per il lavoro svolto dalla com-missione presieduta dal consigliereprovinciale Giampiero Mancarelli.Importante, come è stato sottolineatoda più parti, il contributo dell’Asses-sore provinciale alla Trasparenza Do-natella Duranti. Il nuovo statuto sicompone di 146 articoli; sostanziali lemodifiche apportate al testo precedenteche risale al 1999, antecedente, quindi,alla 267/2000 (Testo Unico) che harimesso ordine in materia di funzionie competenze assegnate degli enti lo-cali. (-)

TARANTOPresentata al Palazzo Galeota la Sta-gione Teatrale 2005/2006 che anchequest’anno vede impegnata l’Ammini-strazione Comunale di Taranto - As-sessorato alla cultura, turismo e spet-tacolo, in stretta collaborazione con ilTeatro Pubblico Pugliese, e con il so-stegno di Arcus, Eti, Regione Pugliae Ministero Beni e Attività culturali.Un cartellone ricco di appuntamentiinsediato nello storico Teatro Orfeoche abbraccerà il teatro di prosa tradi-zionale, da Sheakspeare a EduardoDe Filippo, ma anche autori moderni,quali Furio Bordon e Nicola Piovani.La stagione prenderà inizio il 17 No-vembre 2005 e si concluderà il 28Marzo 2006: ben sette spettacoli ver-ranno messi in scena in due serate, laprima alle ore 21, la seconda alle 18.Di notevole valore artistico sarà inoltrelo spettacolo fuori abbonamento del20 Marzo, Concha Bonita , famosacommedia musicale di Alfredo Ariase René de Ceccatty. L’abbonamentoall’intera stagione varia da 100 a 130euro, mentre il biglietto da 20 a 25euro, con una ulteriore riduzione perultrasessantenni e studenti (abbona-mento 75 euro, biglietto 15 euro). (LB)

Per la pubblicazionein queste pagine

inviare un faxal n. 0997362759oppure una e-mail

all’[email protected]

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FLASHNotizie in breve

...segueTARANTO

Presso la Cittadella delle Imprese èstata presentata foto al centro) la 3^Edizione del Giovanni Paisiello Fe-stival in calendario dal 15 al 26 No-vembre, organizzato dall’Associazionedella Musica Arcangelo Speranza. Pre-senti il Presidente Rosa La Tanza DiLullo, il Direttore artistico Dino Fore-sio, il Direttore generale Paolo Ruta.A sostenere l’iniziativa la FondazioneCassa di Risparmio di Puglia di Baricon il Presidente Antonio Castoranied il Direttore generale Leonardo Mar-tinelli. In rappresentanza del Comunedi Taranto, l’Assessore alla CulturaEmanuele Basile. Importanti le presen-ze degli altri enti ed istituzioni checontribuiscono al festival nelle personedi: il Presidente della Camera di Com-mercio Emanuele Papalia ed il Diret-tore Nicola De Benedictis, il Vicepre-sidente della Provincia GiovanniD’Auria ed il Consigliere Cosimo Co-tugno, il Magnifico Rettore Universitàdi Bari Giovanni Girone, Lorenzo Mat-tei Docente di Storia della musica del-l’Ateneo Barese. Il festival gode inoltredell’apporto del Ministero per i Benie le Attività Culturali, la Regione Pu-glia, il Comune di Roccaforzata, ilCrsec Ta/52-Regione Puglia, RossiniOpera Festival di Pesaro, Festivaldella Valle d’Itria di Martina Franca,il Centro Internazionale di Studi el’Istituto Musicale Pareggiato“Giovanni Paisiello” di Taranto, laBiblioteca del Teatro Marijnskj di SanPietroburgo e la Banca Popolare diPuglia e Basilicata. Fiore all’occhiellodel cartellone “Il barbiere di Siviglia”(23 e 25 novembre, al Teatro Orfeo).Gli altri appuntamenti, tutti a Novem-bre: il 15 concerto di “Arie e DuettiBuffi”; il 16 a Roccaforzata e il 18 aTaranto concerto in omaggio a CaterinaBonafini, il 24 all’Orfeo e il 26 a Roc-caforzata concerto “I divertimenti perCaterina II di Russia. (LB)

TARANTONella sede dell’Assindustria di TarantoGiovedì 27 ottobre 2005 l’incontro (alato) con il Vicepresidente della Re-gione Puglia, nonché Assessore alloSviluppo Economico e alle AttivitàProduttive Sandro Frisullo, accompa-gnato dai dirigenti Sciannameo ed Elia,ed il Consigliere regionale Pentassu-glia. Ad accoglierlo, oltre che i dirigentiindustriali di terra jonica, della grande,piccola e media industria, il Presidentedell’Assindustria tarantina Luigi Spor-telli che, oltre ad esprimere il partico-lare apprezzamento per la visita, hacolto l’occasione per sottoporre all’at-tenzione del Vicepresidente alcuni pun-ti di riflessione che costituiscono icardini essenziali per il rilancio dellaeconomia locale: Confindustria, accor-do di programma per l’area jonica,accordo sul tessile, sviluppo della por-tualità, incentivi regionali, Alenia, leg-ge sui lavori pubblici, sostegno allosviluppo dei consorzi, misure a favoredelle imprese appartenenti ai distrettiproduttivi, settore eolico, rilancio delleAsi. A risposta unitaria Frisullo haposto la necessità di programmare conuna pianificazione strategica; un per-corso serrato e di intenso lavoro, dasviluppare in un rapporto di collabora-zione, che è l’aspetto fondamentaledella politica regionale. Tra le tappedel suo percorso Frisullo ha effettuatotutta una serie di incontri: Cisi, Citta-della delle Imprese e comparto tessilea Martina Franca. (LB)

TARANTOSabato 5 Novembre il Sindaco di Ta-ranto Rossana Di Bello ha incontrato,a Palazzo di Città, il Ministro dellaSanità Francesco Storace (a lato).All’incontro ufficiale hanno partecipatoanche il Sindaco di Lecce Adriana PoliBortone, il Senatore Giuseppe Seme-raro, coordinatore di Alleanza Nazio-nale di Taranto, il Presidente dellaConsulta Sanità la Dott.ssa MatildeDe Marco, l’Assessore regionale PietroLospinuso, l’Assessore provincialeArturo Rossano, il Consigliere comu-nale Petrelli. Durante l’incontro il Sin-daco Di Bello ha illustrato la situazionetarantina sotto il profilo sanitario fa-cendo presenti i primati in negativoper le allergie e le forme tumorali checolpiscono annualmente gli abitantidella città, ha illustrato anche i proble-mi riguardanti le strutture ospedaliere,auspicando la futura creazione di uncentro pneumologico nel territorio jo-nico. Il Ministro ha sottolineato l’im-portanza della prevenzione come stru-mento essenziale per diminuirel’elevata incidenza dei fenomeni tumo-rali, e ha affermato che solo governan-do l’eccessiva domanda nella sanità,sarà possibile ridurre i tempi, le lungheliste d’attesa e spendere meglio le ri-sorse che lo Stato mette a disposizionedegli Enti locali. Sulla “questioneticket” il Ministro non crede sarà pos-sibile attuare un’esenzione totale, men-tre ha espresso giudizio negativosull’esistenza di ospedali di piccoledimensioni che restano aperti con unaumento per la spesa pubblica. (AR)

LIZZANOSeconda edizione della FESTA D’AU-TUNNO, organizzata da un gruppo dicittadini appartenenti alle varie asso-ciazioni presenti nel territorio. Scopodella manifestazione contribuire allarealizzazione di un progetto di Svilup-po dell’ AMU (Azione Mondo Unito)nella R.D.del Congo. L’AMU è un’or-ganizzazione non governativa di coo-perazione internazionale e si impegnaa realizzare, insieme alle popolazionicoinvolte, attività sostenibili che pon-gano le premesse per un effettivo svi-luppo.

TARANTOVenerdì 11 Novembre nel Salone degliSpecchi di Palazzo di Città l’Assessorealla Cultura Emanuele Basile e il Diri-gente Rosanna Andrisani hanno pre-sentato alla stampa il progetto Bibljio-rete, un sistema che mette in rete lebiblioteche dei Comuni che hannoaderito all’iniziativa, avendone i requi-siti: Taranto, Comune capofila, Castel-laneta, Crispiano, Monteiasi, Rocca-forzata, San Giorgio, Statte. Il progettoè finanziato dalla Regione Puglia percirca 1milione di euro, a questa cifraogni Ente dovrà aggiungere una quotadi cofinanziamento (equivalente al10%). La biblioteca Acclavio Di Ta-ranto sarà il polo bibliotecario provin-ciale inserito in un contesto più ampioquale il sistema SBN (Servizio Biblio-tecario Nazionale) che permette laconsultazione telematica di testi delterritorio nazionale. Entro sei mesi siprevede l’inizio del progetto mentreun periodo di tre anni è il tempo ne-cessario per il suo completamento,perché oltre all’ammodernamento dellestrutture dal punto di vista informatico,parte del finanziamento sarà utilizzatoalla formazione degli operatori, allestrutture per agevolare i diversamenteabili, al recupero di testi antichi e al-l’acquisto di nuovi testi. (AR)

PROVINCIA DI TARANTOMartedì 8 Novembre nel Salone diRappresentanza della Provincia di Ta-ranto è stato presentato il libro “Unjazzman sullo Jonio” di Silvano Mar-tina, musicista jazz tarantino che hacollaborato con grandi artisti dellamusica nazionale ed internazionale eche ha voluto mettere insieme, nellesua opera, tutti i ricordi più belli dellasua carriera, comprese le foto ricordoe gli articoli di giornali che si sonointeressati alle sue esibizioni musicali.Il testo è stato presentato da RobertoCofano, Editore e Presidente dell’As-sociazione Culturale Archita di Tarantoche ha curato l’edizione dell’opera, daGiovanni Fornaro, musicologo e criti-co che ha scritto l’introduzione dellibro, e dall’Avv. Carlo Petrone, checollabora con l’Associazione Architaed è amico dell’autore. L’Amministra-zione provinciale era rappresentata dalPresidente Gianni Florido. A chiuderela serata la New Taras Jazz Band conlo stesso Silvano Martina. (AR)

TARANTOE’ stata presentata il 7 Novembre, pres-so il Circolo Ufficiali della MarinaMilitare di Taranto, la 62° stagioneconcertistica degli Amici della Musi-ca, società presente sul territorio dal1922. La stagione si svolgerà dal 19Dicembre 2005 al 27 Maggio 2006,grazie al contributo del Ministero peri Beni e le Attività culturali (Diparti-mento dello Spettacolo), della RegionePuglia, del Comune di Taranto e dellaProvincia di Taranto. Due i binari sucui si muoverà per venire incontro alleesigenze del pubblico: la concertisticadi tradizione e le altre frontiere dellamusica. Anche quest’anno sono previ-sti ospiti di fama mondiale, concertistia livello internazionale, collaborazionicon l’Istituto Musicale “GiovanniPaisiello” di Taranto e il Centro StudiDanza Koros. Le prime due serate dellasessantaduesima stagione concertisticasi svolgeranno presso la ConcattedraleGran Madre di Dio, le restanti pressoil Teatro Orfeo. (RP)

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L’Occhio parlante22

FLASHNotizie in breve

...segue

TARANTOÈ stata presentata presso il bar deiGiardini Virgilio la 10^ Fiera dei DueMari, la mostra-mercato che verràinaugurata il 29 Novembre e si protrar-rà fino al 4 Dicembre 2005, patrocinatadalla Regione Puglia, dalla Provinciadi Taranto e dal Comune di Taranto.Quest’anno nuova location per la fiera:Via Ancona, alle spalle della stazionedi servizio (Zona Stadio) e orari diapertura al pubblico che permetterannoa tutti i cittadini di visitare i 100 standpresenti: nei giorni feriali dalle 16 alle21, in quelli festivi dalle 10 alle 13 edalle 16 alle 22. L’organizzatore dellafiera, Antonio Rubino, arriva dunquea spegnere le dieci candeline, e perquesto la mostra non vedrà solo l’espo-sizione di prodotti alimentari, abbiglia-mento, oggettistica, arredamento, maanche stand dedicati alle istituzionipatrocinanti, alle Forze dell’ordine diMarina Militare e Aeronautica, allaProtezione Civile, alle Associazioni divolontariato, nonché momenti di spet-tacolo, danza e fitness a cura dell’EndasEventi, per mezzo della collaborazionedi Deborah Giorgi incaricata di curarel’immagine della manifestazione. (RP)

MARTINA FRANCAIl “Premio Bacco” ritorna anche que-st’anno per iniziativa dell’AssociazioneParnaso delle Muse e della FondazioneNuove Proposte. Consegnato (foto alato) Sabato 5 Novembre, nella biblio-teca comunale, alla giornalista de “LaGazzetta del Mezzogiorno” AntonellaMillarte. La premiata, sommelier Aisdi primo livello già nel 1996, ha rice-vuto nel 1998 e nel 2001 il premiodell’olivicoltura dalla ConfederazioneItaliana Agricoltori di Taranto, nel 2003il premio del Comune di Montemesolae il Premio Galeso. E’ autrice di variepubblicazioni in italiano e in inglesededicate proprio al vino. (-)

PALAGIANOPresso il Palazzo delle Culture Norber-to Bobbio (foto sotto) il GAL “Luoghidel Mito” ha concluso il percorso illu-strativo delle proprie finalità proget-tuali, iniziato il 13 settembre scorso,a Mottola. Presente il primo cittadinodel Comune ospitante, Rocco Ressa,il presidente del Gruppo di AzioneLocale Paolo Nigro. (-)

GINOSAHanno preso il via due progetti desti-nati all’impiego di ben 16 giovani, dietà compresa tra i 18 e 28 anni, nel-l’ambito del Servizio Civile Volontario.Denominato “Un amico in... comune”;il primo dei progetti, già in itinere,vede come responsabile Gianna Equa-tore (Area Economico-Finanziaria).I volontari, in tutto dieci, avranno ilcompito specifico di raccogliere leistanze provenienti dai cittadini appar-tenenti alle fasce deboli; di valutarne,sulla base di specifiche domande, ilgrado di conoscenza dei diritti di cuisono legittimi titolari; di metterli nellecondizioni di conoscere i diritti, i ser-vizi e le modalità di fruizione e ditutela degli stessi; di assisterli nellacompilazione eventuale della moduli-stica; di affiancare gli impiegati comu-nali nell’attività di back –office, al finedi ottimizzare l’efficienza dei serviziresi all’utenza; di contribuire alla cre-azione di banche dati fruibili secondoi sistemi e-government; di avviare studistatistici sui flussi di accesso ai servizicomunali; di gestire internet e la postaelettronica comunale; di supportarel’attività ordinaria di gestione delloSportello Polifunzionale. Nell’ambitodi questo progetto, i volontari impiegatisvolgeranno le loro mansioni in affian-camento con il personale addetto infront-line ai Servizi di Relazione conil Pubblico, per consolidare il monito-raggio e l’ascolto dei bisogni dell’uten-za, per un contestuale miglioramentodei servizi erogati dal Comune. Peral-tro, due ragazze selezionate nell’ambitodello stesso progetto, consentirannol’apertura della Biblioteca Civica dalLunedì al Venerdì dalle 17 alle 19 esaranno anche impegnate nella catalo-gazione dei reperti archeologici,pressol’istituendo Museo civico, denominato“Santa Parasceve”. “Ginosambiente”è, invece, il titolo dell’altro progetto,che vede come responsabili l’Arch.Rinaldo Pastore (Area Tecnico Manu-tentiva-Ufficio Urbanistico) ed il Ge-om. Giovanni Giannatelli. I sei volon-tari impiegati avranno il compito diricercare e monitorare i siti, che, all’in-terno del territorio comunale, sonorealmente o potenzialmente esposti arischio meteorologico, idraulico, sismi-co, viabilistico, chimico – industrialee di incendio. L’attività dei giovaniimpiegati comprende anche la defini-zione di modelli di intervento e la lorocomunicazione e diffusione ai cittadini.Complessivamente, ognuno dei 16 ra-gazzi impegnati in uno dei due progettidi Servizio Civile Volontario svolgerà12 ore settimanali, per un totale di1.200 ore annue. (-)

PANZANO (FI)Quando si parla di feste di piazza edi grandi abbuffate di carni è d’obbligocitare Dario Cecchini, un nome notoper gli amanti della ‘Fiorentina’, il Redelle feste di piazza dedicate alle carni.Il macellaio toscano infatti, è ormaiuna vera è propria celebrità da quando,nel periodo della Mucca Pazza, inscenòil ‘Funerale della Bistecca Fiorentina’,ripreso dalle Tv italiane ed estere.Cecchini, commerciante, gourmet euomo di comunicazione (nel suo set-tore), nel tempo non ha perso lo smaltoconfermando la sua abilità nell’orga-nizzazione di eventi. Da cinque anni,infatti organizza nel suo paese, a Pan-zano in prov. di Firenze, la Giornatamondiale del Macellaio. Una giornataall’insegna della festa e del cibo, maanche un’occasione per mettere in mo-to la macchina della solidarietà. Ilricavato delle offerte raccolte durantela festa, infatti, viene devoluto al-l’Ospedale pediatrico di Firenze. Que-st’anno la provincia di Taranto, per laprima volta, ha preso parte alla mani-festazione. Il Presidente della categoriaaderente alla Confcommercio provin-ciale, Luigi Andriani (nella foto a lato,il secondo da sinistra), ha fatto grandesfoggio di abilità nella preparazionedelle carni, riscuotendo i consensi delpubblico. (-)

TARANTOE’ andata ad un imprenditore tarantinola Vicepresidenza di Angaisa, l’Asso-ciazione Nazionale dei Grossisti Idro-termo-sanitari. Leonardo Simonetti,49 anni, Gruppo Habitat srl, già Presi-dente di Promocommercio e compo-nente del Consiglio di amministrazionedi Sistema Impresa, affiancherà il neoPresidente Stefano Riolfi. Angaisa èuna delle più importanti Organizzazionidel settore, infatti il 47% dell’interofatturato nazionale del settore è svilup-pato dalle aziende associate. Qui diseguito i numeri di Angaisa: 150milaoperatori, 3000 aziende, 755 puntivendita, 15.390 addetti, 4823 miliardidi Euro di fatturato. (-)

MANDURIALe Cantine Soloperto di Manduriainaugurano il Novello 2005 e hannoaperto l’azienda ai corsi di cucina diRoberta Molani. Sabato 12 Novembre,dalle 17.30 alle 20, si è svolta pressola cantina una manifestazione per fe-steggiare e degustare il vino più gio-vane dell’azienda e presentare pubbli-camente i corsi di cucina “Peccati digola”. I Soloperto hanno accolto dibuon grado la proposta di ospitare icorsi all’interno dell’azienda e nellostesso tempo di abbinare i propri vinia pietanze prelibate che saranno pre-parate da chef della scuola durante lelezioni. (-)

MANDURIADal 16 al 20 Novembre la tradizionale‘Convention d’Autunno’. La manife-stazione, organizzata dal Coordina-mento regionale Città del Vino-Pugliacon il patrocinio della Regione Puglia,della Provincia di Taranto, del Gruppodi Azione Locale-Terre del Primitivoe con l’adesione della C.I.A., dellaColdiretti, dell’APT di Taranto, haavuto il suo momento clou nell’Assem-blea dei Sindaci delle Città aderentiall’Associazione Venerdì 18 novembrepresso il Consorzio Produttori Vini eMosti di Manduria. (-)

LIZZANOÈ stato adottato nella seduta del Con-siglio Comunale del 3 Novembre 2005il P.I.R.T. (Piano di interventi di recu-pero territoriale della fascia costiera).Data l’importanza della deliberazioneda approvare, presente anche il redat-tore del piano, l’Arch. Sergio Scarcia,il quale ha illustrato la relazione tecni-ca. L’importanza dell’adozione delP.I.R.T. riveste diversi ambiti. Innan-zitutto concerne la riqualificazione diuna zona lunga 5 km e che lambiscela fascia costiera, soggetta a degradopaesaggistico ed edilizio; coinvolgemigliaia di case che possono benefi-ciare del condono edilizio, e di conse-guenza migliaia di cittadini uscirannoda una situazione di illegalità. Il ripri-stino della legalità avrà delle ricaduteeconomiche molto positive, in quantoi proprietari potranno convertire leabitazioni in esercizi ricettivi e com-merciali, creando sviluppo economico.Non ultima l’importanza della garanziadella salvaguardia dell’ambiente. Infattiil piano non prevede ulteriore cemen-tificazione e le aree libere sarannodestinate a parcheggi, campi da giocoe spazi adibiti a verde. Da evidenziareche sono stati abbattuti i costi deglioneri di concessione in sanatoria inquanto il Comune si farà carico delleopere di urbanizzazione primaria, qualiacqua, luce e fogna ed ancora, gli oneriche ne deriveranno saranno destinatiesclusivamente alle opere da realizzarenella zona interessata. (-)

ROMA22 Ottobre 2005. Si sono svolte leelezioni per il rinnovo del Consiglionazionale dell’Ordine dei Consulentidel Lavoro. Eletto fra i Consiglieri iltarantino Pietro Panzetta che, una voltaratificata la nomina nazionale, si èsubito dimesso dal vertice provinciale.Nuova compagine consiliare provin-ciale: Presidente Claudio Cavaliere;Segretario Corrado Valente; TesoriereGiovanni Antonio Prudenzano; Con-siglieri Mauro Di Corrado, GiuseppeLeserri, Antonio Nobile, Giuseppe To-relli. Il nuovo assetto provinciale e ilrapporto sinergico con il Consiglierenazionale Panzetta, potranno tracciarenuove prospettive e produrre una rica-duta di effetti positivi sul territoriojonico, dove la categoria dei Consulentidel Lavoro si è sempre contraddistintaper un’attività professionale basata suifondamentali valori dell’etica e dellasolidarietà. (-)

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L'OroscopoL'Oroscopo di Piciusdi Picius

VERGINE (24 agosto - 22 settembre)Battaglie da vincere per esprimersiliberamente. Non mascherare le emo-zioni con chi può capire. Cambiareatteggiamento se si vogliono evitaresaturazioni nei sentimenti.

(23 luglio - 23 agosto)Notevole alleggerimento in amore.Molte idee da concretizzare. Non la-sciarsi imbrigliare dall’ambiente. Mo-derare gli eccessi per la salute. Sorpre-se liete per le finanze.

(23 ottobre - 22 novembre)Concludere un lavoro interessante.Volontà e determinazione per gli scopigiusti. Rapporti interpersonali da ar-monizzare. Dialogare col partner. Vi-vere un incontro con spontaneità.

BILANCIA

SCORPIONE

LEONE

(23 settembre - 22 ottobre)Sfruttare il momento propizio: incora-giamenti su tutti i fronti. Favoriti i viaggie i rapporti con l’estero. Si ristabiliscel’intesa con un socio. Non lasciare so-spesi. Coltivare gli interessi culturali.

(21 maggio - 21 giugno)Intraprendenza e ampiezza di vedute.Periodo decisivo per portare avantiimportanti iniziative. Si vivranno mo-menti gratificanti. Essere decisi e siotterrà ciò che si vuole.

(21 aprile - 20 maggio)Non sottovalutare le proprie esigenzee difendere i propri spazi. Incoerenzanei sentimenti per la tensione. Con lapersona amata essere espansivi e di-chiararsi anche a parole.

(21 marzo - 20 aprile)Ottima forma fisica e psichica. Lafortuna sostiene le proprie iniziative.Incoraggiati studi e progetti di lavoro.Risolvere una situazione delicata contempismo.

TORO

GEMELLI

ARIETE

(22 giugno - 22 luglio)Riservarsi momenti per un sano relax.Procurarsi occasioni di svago e dicontatti sociali: vietato isolarsi. Ad-dolcirsi in amore ed essere più dispo-nibili con familiari e conoscenti.

CANCRO (20 febbraio - 20 marzo)Intensa vita di relazione e incontriricaricanti. Approfondire un legameaffettivo. Pazienza e capacità di ascol-tare gli altri. Non avere fretta di con-cludere un nuovo accordo lavorativo.

(21 gennaio - 19 febbraio)Lavoro intenso: concludere al megliole cose avviate. Capacità creative eorganizzative. Buone risorse fisiche.Svolta felicissima in amore. Dialogointenso e appagante con il partner.

(22 dicembre - 20 gennaio)Il lavoro richiede elasticità. Un pro-getto tarda a realizzarsi, ma è questionedi tempo. Buone nuove per le entrate.Misurare le parole in famiglia. Con-ferme in amore.

(23 novembre - 21 dicembre)Un imprevisto modifica un piano dilavoro: adattarsi. Dare il giusto pesoalle ragioni del cuore: spontaneità.Iniziative vincenti: no a troppa pru-denza. Tensioni in famiglia: calma.

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CAPRICORNO

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