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COALIZIONE DI CENTRODESTRA ANDREA ROSSI SINDACO IL PROGRAMMA

Il Centrodestra per compatto una nuova idea di città.€¦ · un nuovo metodo una cesena piÙ sicura piÙ lavoro, piÙ benessere, piÙ possibilitÀ per i nostri giovani rilancio

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COALIZIONE DI CENTRODESTRA

ANDREA ROSSI SINDACO

IL PROGRAMMA

Mi chiamo Andrea Rossi, e voglio portare al governo

della nostra città gente nuova, capace, dinamica, preparata.

Voglio trasparenza, efficienza, visione.

Il Centrodestracompatto per

una nuova idea di città.

Le ragioni di una sfida storica

COALIZIONE DI CENTRODESTRA

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“Un politico pensa alle prossime elezioni; un bravo politico pensa alla prossima generazione”

(James Freeman Clarke)

Le ragioni di una sfida storica

Sono Andrea Rossi. Sono nato, vivo e ho sempre lavorato a Cesena. Ideatore della lista civica Cambiamo, sono il candidato sindaco di una coalizione di centrodestra – mai così compatta - formata da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Popolo della Famiglia.Abbiamo entusiasmo, nuove idee, competenze e un obiettivo comune: riportare Cesena nella posizione di centralità che le spetta in ambito romagnolo.

Più di mezzo secolo ininterrotto di potere di una sola parte politica ha di fatto bloccato una vera alternanza democratica, determinando una gestione dell’amministrazione pubblica autoreferenziale, condizionando la società civile e trattando spesso i cittadini alla stregua di sudditi. Io e la mia squadra, formata da persone entusiaste e capaci, proponiamo alla città un progetto alternativo serio e credibile.

Vogliamo una città sicura, bella, attiva, giusta. Abbiamo idee, volontà, iniziative, progetti per migliorare la Cesena di oggi e per costruire quella di domani.Tutti insieme, si può fare!

RIVOLUZIONE ROSSI, IL PROGRAMMA

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I punti programma

1.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11.

PIANO STRATEGICO PER CESENA 2029: UN NUOVO METODO

UNA CESENA PIÙ SICURA

PIÙ LAVORO,PIÙ BENESSERE, PIÙ POSSIBILITÀ PER I NOSTRI GIOVANI

RILANCIO DEI QUARTIERI E DELLE FRAZIONI

COMMERCIO E SVILUPPO

UNA CITTÀ CHE VALORIZZA L’AGRICOLTURA

UN TAGLIO DECISO ALLE TASSE - PIÙ TRASPARENZA NEL BILANCIO – UN TERRITORIO “AMICO” DELLE IMPRESE

UN NUOVO WELFARE E UNA CITTÀA MISURA DI FAMIGLIA

SANITÀ

UNA CITTÀ BELLA

TURISMO COME RICCHEZZA DELLA CITTÀ

12.

13.

14.

15.

16.

17.

UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE

UNA NUOVA VISIONE DI CITTÀ GRAZIE ALLE NUOVE TECNOLOGIE

AMBIENTE E TERRITORIO

UNA CITTÀ A MISURA DI ANIMALI

LO SPORT COME OCCASIONE DI CRESCITA

URBANISTICA PER LO SVILUPPO IMPRONTATA SU CRITERI DI TRASPARENZA

RIVOLUZIONE ROSSI, IL PROGRAMMA

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1. PIANO STRATEGICO PER CESENA 2029: UN NUOVO METODO

CAPACITÀ PROGETTUALEE VISIONE A LUNGO TERMINE

Il Comune diventa registadel cambiamento

InfrastruttureSviluppo TurismoPartecipazione

Territorio Commercio CoesioneCultura

5

RIVOLUZIONE ROSSI, IL PROGRAMMA

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Vogliamo ripartire da ciò che è mancato in questi anni, caratterizzati da

scarsa capacità progettuale e mediocrità: visione di lungo respiro, progetto

per il futuro, lungimiranza.

Ecco perché uno dei nostri primi impegni sarà la realizzazione di un Piano

Strategico calibrato nel medio-lungo periodo, immaginando il futuro di Ce-

sena e il percorso per raggiungerlo.

Sviluppo, Territorio, Partecipazione, Cultura, Turismo, Commercio, Infra-

strutture, Coesione sociale: in poche parole, identità e vocazione del ter-

ritorio.

Attiveremo un meccanismo di riflessione condivisa sul futuro urbano, mo-

bilitando tutti gli attori - istitu-

zionali (Fondazione, Camera

di commercio, Università, ban-

che), economici (rappresen-

tanze datoriali e dei lavoratori),

sociali (associazioni, terzo settore, volontariato), culturali (Associazioni),

oltre a tecnici ed esperti di diverse discipline (urbanisti, economisti, socio-

logi, scienziati) – anche prendendo come modello le migliori esperienze

delle città di dimensione analoga.

Il Comune dovrà assumere il ruolo di “regista” delle “intelligenze” presenti

sul territorio e di quelle coinvolte per l’occasione, senza cedere alla tenta-

zione di indirizzare il confronto sui binari più comodi, ma partendo - al con-

trario - dalle criticità e dai problemi da troppo tempo sul tavolo.

Bellezza, cultura, lavoro, sicurezza, unità di intenti. Cambiamo modo di fare politica, cambiamo Cesena.

2. UNA CESENA PIÙ SICURA1. PIANO STRATEGICO PER CESENA 2029: UN NUOVO METODO

EDILI

ZIA LO

CALE FORZE DELL’ORDINE CITTADINIPRESIDIO DEI QUARTIERI E DELLE SCUOLE VIDEOSORVEGLIANZA GRUPPI CIVICI ORGANIZZATI

Sicurezza

CULTURA DELLA

LEGALITÀ

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Per anni, a Cesena, le amministrazioni hanno sottostimato la questione si-

curezza, creando le condizioni affinché questo problema diventasse un’e-

mergenza denunciata da cittadini, aziende, associazioni di categoria.

È evidente come gli amministratori ed i politici del Pd conservino tuttora

una resistenza ideologica ad affrontare con azioni incisive i problemi della

sicurezza e questo li rende decisamente poco credibili.

La sicurezza è invece un tema

centrale nel programma della

coalizione. Senza sicurezza,

infatti, diminuisce la libertà,

crolla la fiducia nelle Istituzio-

ni, si dissolve la coesione so-

ciale. Abbiamo, quindi, concertato un progetto per ridare ai cesenati una

città meno degradata, più amica e, soprattutto, più sicura.

Si tratta di un piano di buon senso per far crescere la sicurezza tra citta-

dini, esercenti, operatori commerciali ed imprese, in sinergia con le Forze

dell’Ordine e la Prefettura. Un piano per promuovere la convivenza civile

e per assicurare il decoro e la quiete pubblica della città, secondo una

logica di “sicurezza integrata” e di “cultura della legalità” che metta in

rapporto virtuoso la Polizia locale, la società civile e le Forze dell’Ordine.

A) Riorganizzazione della Polizia locale (supportata da una costante at-

tività di formazione) finalizzata ad un’efficace azione di presidio del terri-

torio, di prevenzione e repressione, oltre che ad un rapporto di maggiore

fiducia e collaborazione con i cittadini.

B) Incremento dell’organico tramite nuove assunzioni anche sulla base del

Decreto Sicurezza varato dal Governo.

C) Dotazione di unità cinofile alla Polizia locale.

D) Utilizzo della videosorveglianza quale strumento di deterrenza e con-

trollo delle aree più critiche, anche in collaborazione con i privati, ma revi-

sione totale del progetto delle 460 telecamere, nato già vecchio ed esa-

geratamente costoso.

E) Più stretta e costante collaborazione con le Forze dell’Ordine operan-

ti sul territorio.

F) Presidio fisso nei Quartieri. Nella sede di ogni Quartiere (ad esclusione

della sede del Centro storico) verrà insediato un presidio fisso della Polizia

locale con compiti di prossimità con l’obiettivo di dare risposte sollecite e

concrete ai residenti. L’obiettivo è creare un rapporto di maggiore fiducia

tra istituzioni e cittadini, il cui contributo è fondamentale per rendere effi-

cace l’attività della Polizia locale. Potenziamento del servizio degli agenti

di prossimità.

G) Promozione di gruppi civici organizzati volontari di cittadini ed ex

appartenenti a Forze dell’Ordine, Polizia locale, Protezione civile, ecc. per

monitorare le aree più a rischio e segnalare alla Polizia locale situazioni

potenzialmente critiche. I gruppi saranno organizzati sulla base di un re-

golamento, riceveranno una formazione mirata e potranno rapportarsi,

attraverso i sistemi di comunicazione, con cittadini che abbiano attivato

esperienze di ‘controllo di vicinato’.

H) “Scuole sicure” maggiori controlli anche da parte della Polizia locale,

in sinergia con le Forze dell’Ordine, per contrastare lo spaccio nelle aree

adiacenti alle scuole. Nelle medesime aree operazioni di monitoraggio

sulla eventuale presenza di baby gang e presidio della stazione ferroviaria

durante l’arrivo e la partenza dei treni.

I) Creazione dell’Osservatorio della Sicurezza in capo alla struttura co-

munale per raccordare le azioni finalizzate alla sicurezza urbana, stradale

e convivenza civile a partire dai presidi fissi di Polizia locale nelle sedi

di Quartiere. L’obiettivo è “mappare” le situazioni a rischio, mettendo a

sistema strumenti e intercettando finanziamenti per realizzare in tempi

certi progetti mirati.

J) Attività d’informazione e formazione. Potenziamento, in collaborazio-

ne con le scuole, della promozione di progetti integrati sulla sicurezza. In

collaborazione con i Quartieri, incentivazione di incontri informativi per

difendersi dal rischio di truffe e furti, mirati in particolare alle fasce più a

rischio.

Una città è sicura quando è in grado di affrontare i problemi in modo efficace e quando permette ai suoi cittadini di viverecon serenità e fiducia.

2. UNA CESENA PIÙ SICURA

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3. PIÙ LAVORO, PIÙ BENESSERE, PIÙ POSSIBILITÀ PER I NOSTRI GIOVANI

PACCHETTOLAVORO

Semplificare

Investire

Formare

Supportare

Coinvolgere

PIÙBENESSERE

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Il lavoro dovrà essere un punto prioritario della prossima Amministrazione,

chiamata a garantire maggiori possibilità di formazione e occupazione,

in particolare verso i giovani cesenati o i ragazzi che qui compiono il loro

percorso di studi. L’obiettivo è quello di creare un ambiente favorevole

allo sviluppo e al benessere, limitando il ricorso a soluzioni tampone.

Per questo motivo metteremo a regime un vero e proprio “Pacchetto La-

voro” che allarghi la visione e gli strumenti da utilizzare fissando i seguen-

ti obiettivi:

1) OBIETTIVO SEMPLIFICAZIONELa semplificazione amministrativa oltre a un percorso normativo è uno

stato mentale che dev’essere assimilato da tutti coloro che operano all’in-

terno della macchina comunale: dagli amministratori ai dirigenti, dai fun-

zionari alle figure operative. E, proprio perché indica e promuove lo snel-

limento delle procedure e lo sgravio delle incombenze sul cittadino e le

imprese, faremo in modo che la struttura comunale si doti di un team interno di “esperti della semplificazione”. Il pool sarà composto da figu-

re trasversali ai diversi uffici che – adeguatamente formate e con il possi-

bile coinvolgimento di competenze esterne, anche provenienti dal mondo

dell’associazionismo – impostino con i dirigenti un programma costante di

analisi e ridisegno dei procedimenti, in una logica di semplificazione che,

a rotazione, vada a toccare tutti gli uffici dell’Ente. I benefici, in base ai

primi screening, portano almeno al 30% di efficienza interna recuperata.

Tutor di impresaSi tratta di figure specializzate nella semplificazione delle procedure au-

torizzative a cui le imprese devono adempiere di derivazione SUAP o a

stretto contatto con esso.

TRE I RUOLI CHE DOVRANNO SVOLGERE:

a) Facilitatori: per le problematiche burocratico-amministrative me-

diante attività di tutoraggio delle imprese, con un occhio rivolto all’effet-

tivo snellimento di alcune pratiche burocratiche particolarmente onerose

e complesse;

b) Attrattori: dovranno fornire le informazioni necessarie agli investitori

esterni per valutare il proprio insediamento nel territorio cesenate;

c) Formatori: svolgere una funzione di formazione/informazione sui

progetti di sviluppo economico che il Comune porterà avanti, l’avvio di at-

tività imprenditoriali (start-up) e gli strumenti di finanziamento possibili.

Il servizio potrebbe essere svolto con il coinvolgimento di studenti delle

facoltà universitarie più vicine ai temi imprenditoriali, oltre che col sup-

porto di personale di Cesena Lab e delle Associazioni di Categoria.

2) investire in formazione scolastica e professionale sulla base anche di

indirizzi condivisi con la rete imprenditoriale del territorio, attivando ser-

vizi per start-up e spin-off

3) operare affinché esperienze quali Romagna Tech o Cesena Lab possa-

no avviare ogni tipologia di sinergia per permettere a giovani imprenditori

e/o aziende in sviluppo l’apertura verso il mercato estero

4) favorire progetti di formazione/lavoro in azienda

5) supportare le iniziative di placement e formazione attivate sul territo-

rio dai vari attori (associativi, di formazione, di ricerca scientifica, scolastici)

6) coinvolgere i maggiori istituti di credito per dare vita ad un “fondo per

la nuova impresa giovanile”. Le idee più meritevoli devono ricevere consu-

lenze qualificate e linee di credito agevolate, in parte a fondo perduto, con

qualche anno di pre-ammortamento e con rimborso del restante credito

a tasso agevolato. In tutto ciò sarà fondamentale il coinvolgimento degli

istituti superiori e dei corsi universitari del territorio.

Inoltre, il Comune dovrà favorire, con detassazioni o altre agevolazioni,

progetti aziendali di sostegno a madri lavoratrici - padri lavoratori come

il “nido aziendale” o il “nido di zona industriale”, il “dopo scuola aziendale

o di zona”, il lavoro da casa, ovvero tutto ciò che può migliorare la qualità

di vita dei lavoratori ed anche il loro rendimento.

In tema di lavoro, un aspetto

fondamentale è la difesa del-

la legalità, contro ogni tipo

di sfruttamento: un territorio

che voglia crescere in maniera

giusta deve porre la massima attenzione non solo alla quantità, ma anche

alla qualità del lavoro. Ecco perché, nei limiti delle competenze, vigilere-

mo affinché tutto il lavoro sia lavoro “buono”.

7) Acceleratori d’impresa: Romagna Lab“Cesena Lab” è un inizio, ma per avere la forza di attrarre più capitale, ca-

talizzare progetti di qualità ed avere più attori in gioco, bisogna pensare

più in grande. Magari pensando ad un “Romagna Lab” che eserciterebbe

una forza di attrazione su più larga scala, portando alla nascita sul nostro

territorio di imprese, magari anche estere.

Il lavoro è uno strumento fondamentale di valorizzazione dell’uomo, della sua

indipendenza, della sua libertà.

3. PIÙ LAVORO, PIÙ BENESSERE, PIÙ POSSIBILITÀ PER I NOSTRI GIOVANI

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4. RILANCIO DEI QUARTIERI E DELLE FRAZIONI

4. RILANCIO DEI QUARTIERI E DELLE FRAZIONI

Le sedi di quartiere devono diventare significativi luoghi di aggregazione

e “laboratori” strategici di idee e progetti. Devono contribuire attivamente

anche al presidio del territorio, ponendosi come punto di riferimento per

l’intera frazione e come “ponte” efficace tra cittadino e istituzioni.

Qual è la vocazione che si intende dare alle frazioni? Sono distretti “dormi-

torio”? È sufficiente avere qualche esercizio commerciale, il bar e la parroc-

chia? Quali sono le sfide urbanistiche, di socializzazione, di sviluppo econo-

mico, di lotta al degrado e di sicurezza per i cittadini?

Il programma si articola in otto punti sostanziali1) Il “Comune sotto casa”. Nei quartieri non esistono sportelli decen-

trati del Comune. Per sbrigare le pratiche è quindi obbligatorio andare allo

Sportello Facile in Comune. Il nostro obiettivo, in una società non ancora

totalmente digitalizzata, è decentrare una vasta gamma di servizi comunali,

trasferendoli dal palazzo municipale in almeno sei sedi periferiche di quar-

tiere. Qui si potranno sbrigare diverse pratiche burocratiche, accorciando le

distanze tra cittadini e municipalità.

2) Agente di prossimità. Il presidio del territorio per contrastare il dila-

gante fenomeno della microcriminalità a Cesena è una delle priorità pro-

grammatiche della coalizione. Noi pensiamo che l’esperienza del Vigile di

Quartiere sia da riprendere e rivitalizzare. Un presidio costante del terri-

torio è indispensabile per contrastare le infiltrazioni malavitose, ridurre il

degrado e contrastare aree ormai consegnate allo spaccio e all’illegalità. In

ogni sede di quartiere, dunque, graviterà una figura preposta all’ascolto, al

presidio e all’intervento operativo in caso di necessità.

3) Potenziamento dei Servizi Asl. All’interno delle sedi di quartiere do-

vranno essere potenziati i cosiddetti Servizi di Prevenzione dell’Ausl. L’o-

biettivo è implementare le prestazioni basiche della sanità (misurazione

della pressione, controllo della glicemia, prelievi, servizio infiltrazioni, ecc.)

e dotare tutte le sedi di almeno un defibrillatore.

4) Punto di ascolto per anziani e progetto FACILE70. La sede di quar-

tiere deve diventare anche un “punto di ascolto” per gli anziani e le fasce

più disagiate della società e, attraverso operatori adeguatamente formati,

deve offrire all’utenza le prime risposte concrete. Per tutti i nuclei familiari

“over 70” si propone, in particolare, l’istituzione di una figura cui fare riferi-

mento per tutte le problematiche che riguardano non solo il rapporto con

PROGETTO FACILE70

IL COMUNE SOTTO CASA

AGENTE DI PROSSIMITÀ

POTENZIAMENTO DEI SERVIZI ASL

BIBLIOTECHE DI QUARTIERE

SOCIAL STREET PER UNA MAGGIORE INTEGRAZIONE

EVENTI DIFFUSI

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il Comune, ma con tutta la Pubblica Amministrazione (in particolare ASL,

INPS, INAIL ecc.), contattabile via telefono (in orari prestabiliti) o via mail.

Possibilità di visita anche a domicilio.

5) Biblioteca di Quartiere, punto centrale della Cultura diffusa. La cultura e l’arte sono spesso concentrate nel centro città. Serve un “pon-

te” che riesca a colmare queste distanze e serve soprattutto uno spazio

concreto a cui agganciare una politica di rilancio delle periferie. E quello

spazio sono le Biblioteche di quartiere, che devono diventare luoghi dina-

mici in cui convogliare interessi, progetti ed eventi. Devono proporre ini-

ziative concrete per la frazione, calendarizzando una serie di appuntamen-

ti pubblici con carattere di continuità che, laddove possibile, vanno creati

in stretta sinergia con le risorse della comunità. Dunque, non più sportelli

asettici dove “prendere solo in prestito un libro”, ma vere e proprie consolle

operative che contribuiscano fattivamente, oltre alla promozione della let-

tura, anche a vivacizzare la vita culturale del quartiere e a rafforzare il senso

di comunità e di appartenenza al territorio.

6) Social Street. Scopo del progetto - abbinato anche alla esperienza

delle “banche del tempo” - è quello di favorire le pratiche di buon vicinato,

socializzare con i vicini della propria strada di residenza al fine di instaurare

un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze,

portare avanti progetti collettivi di interesse comune e trarre quindi tutti i

benefici derivanti da una maggiore interazione sociale.

7) Piano eventi diffuso nei quartieri. Ci sono iniziative e manifestazioni

che, in passato, si è deciso di concentrare nei soliti spazi del centro storico,

a discapito di altri luoghi più periferici. Occorre invece decentrare in manie-

ra più sistemica molti eventi pubblici, distribuendoli anche nelle realtà più

periferiche del comune. Ad esempio, nel caso dei vernissage letterari, non

è sempre necessario collocarli alla Malatestiana, ma possono essere degna-

mente ospitati anche in altri contenitori, come le biblioteche di quartiere

appunto.

8) Far tornare la democrazia nei quartieri. La funzione di ascolto e

di presidio di un organo consultivo come il Quartiere è fondamentale per

poter governare il territorio “da vicino”. Con l’eliminazione dell’elezione di-

retta dei consigli di quartiere è stata reciso il collegamento con i cittadini,

nell’illusione che Carta Bianca e il coinvolgimento per il bilancio partecipa-

tivo fossero surrogati per avere un contatto diretto con la cittadinanza. Per

la coalizione è ora di tornare ad eleggere direttamente i rappresentanti di

organismi decentrati, e organizzare un vero sistema di consultazione, coin-

volgimento, partecipazione, condivisione con i territori, attraverso e con il

protagonismo delle persone che vivono e ascoltano i cittadini nelle frazioni.

È il Comune che deve andare sotto casa. Torna il tempo del Dialogo, dell’A-

scolto e della Condivisione.

5. COMMERCIO E SVILUPPO

RILANCIO DEL COMMERCIO

• Commercio 4.0

• Nuovo piano della sosta

• Esercenti attivi e ascoltati

• Affitti calmierati

• Il City Manager

• Snellimento delle pratiche burocratiche

• Un progetto di rilancio condiviso

• Eventi • Promozioni

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RIVOLUZIONE ROSSI, IL PROGRAMMA

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5. COMMERCIO E SVILUPPO

Serve un piano di rilancio delle attività commerciali del centro storico e

dei quartieri che, in questi ultimi anni, sono state lasciate sole e condanna-

te a morte dalle dissennate politiche dell’amministrazione uscente.

ECCO LE NOSTRE PROPOSTE

1) Un progetto condivisoÈ necessario, dopo gli anni delle decisioni “imposte unilateralmente dall’al-

to”, mettere attorno ad un tavolo tutti i soggetti - a vario titolo – coinvolti

nella vita del centro storico e del forese e, con un approccio impostato

sull’ascolto, arrivare ad un progetto condiviso.

2) Introduzione della figura del City ManagerIndividuare una figura altamente profilata che, per competenze e know-

how, sia in grado di seguire costantemente la realizzazione del piano di

rilancio, ponendosi come ricettore di proposte e come trait-d’union tra

cittadini, associazioni, operatori ed ente pubblico.

3) Creazione di momenti di confronto con gli operatoriPrima di avviare un vero e proprio piano esecutivo, il Comune sottoporrà

all’attenzione di esercenti e commercianti la sintesi del progetto di rilan-

cio che, in una logica work in progress, può e deve essere migliorato e

modificato in base alle esigenze contingenti. E nella fase operativa sono

necessari incontri istituzionali di aggiornamento per verificare “lo stato

dei lavori”, valutare i risultati parziali e le prospettive future.

4) Piano della sostaNon si può pensare di rilanciare il commercio se, come avvenuto negli ulti-

mi anni, si decide politicamente di isolare quelle che, anni fa, erano consi-

derate le vie dello shopping. Un serio progetto a favore dei commercianti

di Cesena non può prescindere da un funzionale piano della sosta a ridos-

so del centro storico, ma anche nelle aree commerciali più decentrate.

5) Snellimento delle pratiche e dei regolamenti ediliziBisogna agevolare - e non scoraggiare con i vincoli della lentocrazia - l’in-

sediamento o l’accorpamento di nuove attività, snellendo le procedure

burocratiche e rendendo meno complessi i percorsi istituzionali per otte-

nere permessi e certificazioni.

6) Negozi sfittiCoinvolgere i proprietari degli immobili sfitti e, intercettando le aspetta-

tive della domanda e le esigenze dell’offerta, arrivare ad una sintesi vir-

tuosa che sblocchi molte situazioni con l’obiettivo di provare ad alzare, in

un solo mandato, tutte le serrande chiuse in questi anni. In ogni caso, per

evitare processi di degrado e di desertificazione, anche i negozi sfitti - in

attesa di riaprire - hanno il dovere di offrire alla collettività, sul piano este-

tico, una situazione decorosa. Calmierare gli affitti e prevedere ipotesi di

detrazioni.

7) Piano eventiServe un’accurata pianificazione di iniziative eterogenee che intercettino

una clientela più numerosa socialmente trasversale e non solo locale. Gli

eventi devono aumentare nel numero e nella qualità per cercare di rilan-

ciare, soprattutto nei fine settimana, il commercio di tutta la città.

8) Commercio 4.0 Formazione guidata per i commercianti che devono potersi destreggia-

re con familiarità tra i servizi dell’e-commerce, implementando – grazie

all’online - il portafoglio clienti e raggiungendo una sostenibilità economi-

ca anche nei periodi dell’anno più critici.

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6. UNA CITTÀ CHE VALORIZZA L’AGRICOLTURA

6. UNA CITTÀ CHE VALORIZZA L’AGRICOLTURAA dispetto della scarsa attenzione riservatale negli ultimi anni, l’agricoltura

rappresenta un comparto particolarmente rilevante per la nostra econo-

mia. L’amministrazione comunale ha il dovere di utilizzare tutti gli strumen-

ti istituzionali a sua disposizione per tutelare e valorizzare questo settore

strategico. La figura dell’agricoltore è centrale all’interno di un tessuto so-

ciale perché caratterizzata dal valore della stanzialità. Non essendoci de-

localizzazione, gli agricoltori possono diventare “interlocutori privilegiati”

dell’ente pubblico perché “certi nel tempo”: ciò li rende avamposti impre-

scindibili, sia per quanto riguarda la tutela delle aree periferiche, sia per le

scelte strategiche di trasformazione territoriale.

LE NOSTRE PROPOSTE:

1) Un nuovo progetto del mercato ortofrutticolo con riqualificazione

dell’offerta commerciale, nuovi investimenti e maggiore integrazione con il

territorio.

2) Enoturismo: occasione di sviluppo delle aziende agricole e del turismo della città. Il comparto del vino cesenate è caratterizzato da ot-

timi prodotti e da viticultori di qualità eccelsa, ma servono anche profes-

sionalità in grado di trasmettere la qualità del prodotto e del territorio. Ciò

si può realizzare solo attraverso specifici percorsi formativi che sappiano

coniugare ospitalità-marketing-storia-paesaggio.

3) Attività di marketing e di valorizzazione dei prodotti della filiera locale: la Settimana dell’Ortofrutta di Cesena (Piazza della Libertà

come luogo naturale per ospitare la settimana dei prodotti ortofrutticoli da

collocare nel periodo estivo per richiamare i turisti dalla costa).

4) La fattoria sociale: una proposta di welfare alternativo (luogo di in-

contro fra impresa, turismo e realtà sociali).

5) Sviluppo di nuovi mercatini di prossimità a qualità controllata. Favorire la nascita di nuovi mercatini in altre zone della città, con la con-

sapevolezza che solo il controllo della qualità dell’offerta possa essere ele-

mento di successo e, nel contempo, di tutela dei consumatori.

6) Agricoltura di precisione: una nuova frontiera da incentivare per le

nuove generazioni di agricoltori.

7) Sicurezza nelle campagne: serve da parte dell’ente pubblico un’at-

tenzione particolare per chi vive in luoghi isolati e facilmente aggredibili

dalle attività predatorie. È necessario uno studio profilato delle dinamiche

criminali in quelle zone e servono agevolazioni specifiche per l’installazione

di sistemi di sicurezza.

NUOVE FRONTIEREDELLO SVILUPPO AGRICOLO

Agricolturadi precisione

Settimana dell’Ortofrutta

Fattoria Sociale

Nuovi mercatini

Enoturismo

VALORIZZAZIONEDEI PRODOTTILOCALI

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7. UN TAGLIO DECISOALLE TASSE - PIÙ TRASPARENZA NEL BILANCIO - UN TERRITORIO “AMICO” DELLE IMPRESE

PIÙ EFFICIENZA

NUOVO RAPPORTO CON HERA• riduzione della Tari• paghi solo il rifiuto che produci• gestione dei rifiuti più efficiente

MENO SPRECHI

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A Cesena le entrate tributarie sono troppo elevate, come certificano i si-

gnificativi avanzi di amministrazione (utili) che il bilancio comunale regi-

stra ogni anno (basti pensare ai circa 8 milioni di euro di avanzo libero nel

2017). Piuttosto che creare “tesoretti”, occorre alleggerire, fin da subito,

la pressione fiscale locale.

Oltre alla riduzione degli avanzi di bilancio, ci sarà spazio per ottimizzare

la spesa grazie ai minori accantonamenti che il Comune potrà fare una

volta esauriti quelli a copertura degli “scandali” degli ultimi anni: pen-

siamo alle vicende de I Gessi, Sapro e dello stadio comunale, che hanno

sottratto ingenti risorse al bilancio pubblico.

Un’altra fonte di economie sulla parte corrente del bilancio deriverà da un

nuovo impegno sul fronte della gestione degli insoluti (residui attivi), a cui

verranno dedicate nuove risorse e procedure.

Infatti, pur essendo il Comune di Cesena poco indebitato finanziariamen-

te, ha poca capacità di spesa, in quanto ha cifre rilevanti congelate nel

Fondo crediti di dubbia esigibilità (nel 2018 oltre 21 milioni di euro).

Infine, occorre razionalizzare ulteriormente il numero di società ed enti

partecipati dal Comune, che rappresentano spesso piccoli centri di potere

più utili alla politica che ai cittadini.

Proposte1) Effettuare una ‘’due diligence’’ sul bilancio comunale con partico-

lare riferimento alla spesa corrente al fine di evitare sprechi e recuperare

efficienza.

2) Creazione di un “Ufficio Unico delle Entrate” che, raccordando

tutti i flussi di entrata del Comune (tributi, Codice della Strada, oneri, ser-

vizi a domanda individuale, edilizia sociale ecc.), abbia costantemente

sotto controllo la situazione “dare/avere” e possa intervenire in tempi ra-

pidi sul contribuente insolvente evitando che si formino sacche di insolu-

to poi difficili da riconciliare. L’immediatezza dell’azione come deterrente

alla evasione/elusione.

3) Ridurre i tributi comunali, tramite un calo deciso dell’IMU gravante

sui fabbricati strumentali, la diminuzione del 50% della COSAP (occupa-

zione di suolo pubblico) e l’eliminazione dell’imposta di soggiorno.

4) RIDUZIONE DELLA TARI: Alla luce dell’aumento di circa cinque mi-

lioni di euro registrato solo negli ultimi cinque anni (quasi + 9%), è dovero-

so ridiscutere la Tari che il Comune incassa, con scarsi risultati (visti i tanti

casi d’insoluti), per conto di Hera. Questi aumenti, infatti, certificano una

gestione dell’imposta quantomeno anomala, anche in considerazione del

fatto che la raccolta differenziata è aumentata negli ultimi anni dal 40% al

68%. Dunque, il cittadino s’impegna sempre di più nella differenziata ma,

in cambio, fino ad oggi, ha ottenuto solo un aumento delle tariffe. Per in-

tervenire al ribasso su questa imposta e sui costi ad essa collegati servono

almeno tre interventi concreti:

a) promozione della “tariffa puntuale” Ovvero pagare in proporzione

ai rifiuti realmente conferiti

b) nuovo approccio con Hera il soggetto col quale il Comune, nell’inte-

resse dei cittadini, deve dialogare. Hera è anche nostra, come dimostrano

i quasi due milioni di euro incassati ogni anno dal nostro Comune, e non

può comportarsi come un soggetto terzo.

c) utilizzare il dividendo annuale di Hera per scontare l’imposta

alle utenze deboli, o a quelle per le quali si vogliono attuare politiche di

incentivazione.

d) revisione dell’attuale gestione dei rifiuti, anche con tecnologie

digitali a supporto.

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7. UN TAGLIO DECISOALLE TASSE - PIÙ TRASPARENZA NEL BILANCIO - UN TERRITORIO “AMICO” DELLE IMPRESE

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8. UN NUOVO WELFARE E UNA CITTÀ A MISURA DI FAMIGLIA

WELFARE GENERATIVO

SOSTEGNO AGLI ANZIANI

DIRITTO ALLA CASA

QUOZIENTE FATTOREFAMIGLIA

PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA NATALITÀ

SOSTEGNO ALLE FASCEPIÙ DEBOLI

EDUCAZIONE SPORTE SALUTE PER I PIÙ PICCOLI

ELIMINAZIONE DELLEBARRIERE ARCHITETTONICHE

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8. UN NUOVO WELFARE E UNA CITTÀ A MISURA DI FAMIGLIA

WELFARERipensare al sistema di welfare oggi significa evitare che si trasformi in un

progetto assistenzialistico senza prospettive, viste le sempre meno risor-

se disponibili.

Noi crediamo in un “welfare di comunità”, ovvero in un’idea solidaristica

di società che parta dall’allargamento della base di coloro che possono

rispondere concretamente ai bisogni sociali. Sperimentare la “solidarietà

circolare” dunque significa coinvolgere le istituzioni, le imprese e il terzo

settore in un tavolo di confronto e di lavoro stabile.

Al centro del nostro programma c’è il “welfare generativo”, un concetto

che si basa sul presupposto che ogni persona possa diventare responsa-

bile del bene di tutti e di ciascuno.

FAMIGLIALa famiglia esiste prima dello Stato, possiede diritti propri e inalienabili

(art. 29 della Costituzione). Attraverso il nostro programma intendiamo

dare concreta applicazione agli articoli 30 e 31 della Costituzione, la fa-

miglia è molto di più di un’unità giuridica, sociale ed economica, giacché

parlare di famiglia è parlare di vita, di trasmissione dei valori, di educa-

zione, di solidarietà, di stabilità e di futuro. Intendiamo quindi istituire un

assessorato alla famiglia che promuova politiche nuove, con particola-

re attenzione alle giovani coppie, garantendo un supporto professionale

nell’accesso al credito per l’acquisto della casa, nelle scelte abitative e

nella promozione e sostegno diretto della natalità.

QUOZIENTE FATTORE FAMIGLIARealizzare il “quoziente famiglia” ai fini dell’accesso ai servizi sociali e del

pagamento delle tasse spettanti al Comune. Si tratta di una riforma com-

plessiva che agisce a supporto delle famiglie più numerose residenti a

Cesena ed ivi integrate, o che abbiano al proprio interno situazioni di cri-

ticità. Si propone l’introduzione del “quoziente Fattore” (disabili, anziani),

per dare effettiva applicazione all’art. 31 Cost.

PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA NATALITÀIntrodurremo politiche concrete a sostegno delle donne per garantire a

tutti pari opportunità lavorative ed arrivare ad una naturale conciliazione

tra le esigenze della donna-mamma e le legittime aspirazioni professio-

nali della donna-lavoratrice. Costituiremo una cabina di regia quale luogo

di confronto permanente e di co-progettazione dei servizi per l’infanzia

come risposta alle esigenze di conciliazione/armonizzazione tra i tempi

famigliari e i tempi di lavoro. Sempre a favore delle donne promuoveremo

con tutti gli strumenti a nostra disposizione il “Welfare aziendale”, ovvero

la costituzione di un luogo di confronto fra imprese, sindacati e istituzioni

pubbliche per arrivare ad un’elasticità degli orari di lavoro e per indivi-

duare incentivi alle imprese che intendono insediarsi nel nostro territorio.

ANZIANICon una popolazione che invecchia e le difficoltà dei figli a conciliare l’as-

sistenza ai genitori con il lavoro, garantiremo un aiuto concreto agli an-

ziani e alle loro famiglie affinché vivano questa fase della vita il più attiva-

mente possibile, senza gravare in maniera drammatica sull’economia dei

loro congiunti, con servizi di sollievo per le famiglie.

Favorire centri di aggregazione e scambio generazionale sviluppando un

piano edilizio innovativo di cohousing, ad esempio ripensando in tal senso

il progetto del Quartiere Novello, e promuovendo momenti di aggrega-

zione e di incontro inter-generazionale fra anziani e bambini a sostegno

delle buone prassi già esistenti.

SCUOLAL’obiettivo è quello di realizzare il principio contenuto nella legge Berlin-

guer (L. 62/2000), secondo cui il sistema scolastico pubblico è costituito

parimenti dalle scuole statali o co munali e dalle scuole private parificate.

In tal senso rivedremo la modalità di valorizzare tutte le scuole presenti

nel territorio ope rando attivamente per combattere la piaga dell’abban-

dono scolastico

Per questo intendiamo attuare un’indagine conoscitiva, anche in collabo-

razione con l’Università, su larga scala, dal centro alla periferia, per moni-

torare i dati relativi alla dispersio ne scolastica quale concausa dell’aumen-

to della povertà sociale.

Inoltre, intendiamo potenziare i servizi di centri estivi affinché sia salva-

guardata - anche attraverso convenzioni con strutture private - la ne-

cessaria capienza anche nel periodo estivo. Le proposte devono essere

profilate in base ad attività realmente alternative alla normale didattica

scolastica, puntando in particolare su attività edificanti come musica,

sport e attività all’aria aperta.

Intendiamo sostenere e promuovere le associazioni ed i progetti mirati

all’educazione alla salute, allo sport, ai pericoli derivanti dall’uso dei nuovi

strumenti digitali, all’educazione al l’affettività integrale in armonia con il

naturale sviluppo biologico e psicologico dei bambini e delle bambine, dei

ragazzi e delle ragazze.

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LOTTA ALLA POVERTÀUn sostegno alle fasce più deboli

• Affronteremo l’emergenza alimentare tramite l’istituzione dell’Empo-

rio solidale, pro getto discusso ma mai attuato nel nostro territorio, con il

coinvolgimento del Terzo settore e della società civile.

• Verranno accompagnate attentamente e sostenute le iniziative già in

atto per combattere l’emergenza alimentare (mensa della Caritas, banco

di solidarietà, san Vincenzo, Croce Rossa).

• Affronteremo l’emergenza abitativa sostenendo le esperienze già in atto

di aiuto temporaneo ai senzatetto, potenziandone il servizio in raccordo

con le associazioni del Terzo settore.

• Promuoveremo l’integrazione sociale attraverso l’inserimento lavorativo

guidato dal nesso fra domanda delle imprese e formazione dell’offerta.

Sosterremo le realtà che già operano in questa direzione, come le Fonda-

zioni presenti a Cesena e le as sociazioni di categoria, istituendo un “pat-

to sociale” che responsabilizzi i beneficiari nel perseguire un programma

di inclusione attiva per almeno 6 mesi attraverso: borse lavoro, percorsi

formativi, azioni di volontariato, lavori socialmente utili a favo re della col-

lettività.

LA CASA, UN DIRITTOVogliamo pensare anche ai cittadini cesenati che non hanno una casa di

proprietà, e hanno difficoltà a potersene permettere una in affitto a prez-

zi di mercato. L’edilizia sociale non riesce assolutamente a stare al passo

con il crescente numero di domande, e il social housing previsto al Quar-

tiere Novello ha previsioni di costi al mq troppo alte. Occorre quindi pen-

sare di dare sollievo alle richieste utilizzando le migliaia di appartamenti

invenduti presenti in città, attraverso un accordo tra costruttori e banche,

per abbassare i prezzi di vendita e le garanzie attualmente in essere sugli

immobili, con il Comune in funzione di coordinatore pronto a intervenire

con un “contributo di garanzia”.

LE BARRIERE ARCHITETTONICHE, UN NEMICO DA SCONFIGGERECesena deve acquisire maggiore sensibilità nei confronti delle persone

con abilità diverse: nelle nuove opere non c’è differenziazione dei colori,

non ci sono accorgimenti basilari (sedute senza braccioli, come in Piazza

della Libertà o nell’appena inaugurato quarto lato di Piazza del Popolo).

Le prossime realizzazioni di opere pubbliche dovranno prevedere mag-

giore attenzione su questi aspetti. Verrà redatto il PEBA (Piano Elimina-

zione Barriere Architettoniche), avvalendosi di esperti e dei pareri delle

associazioni, e definendo un programma legato ad un importante stanzia-

mento annuale. Particolare attenzione sarà riservata a rendere il trasporto

pubblico fruibile dai diversamente abili, attraverso un piano annuale di

lavori alle fermate, partendo da quelle più sensibili (ad esempio fermate

dell’ospedale Bufalini, ad oggi non ancora adeguate).

9. SANITÀ

UNA SANITÀ CHE FUNZIONA,CURA, SODDISFA:

• Nuovo ospedale anche clinica universitaria

• Sistema sanitario decentrato, locale, preventivo

• Nuovo rapporto tra Comune e ASL

• Completamento del Trauma Center

• Miglioramento del Pronto Soccorso

• Offerta sanitaria integrata

• Valorizzazione di IRST E IOR

• Foresteria per le mamme dei bimbi ricoverati

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9. SANITÀ

Riconoscendo la centralità del tema relativo alla costruzione del Nuovo

Ospedale, sulla cui futura realizzazione tuttavia prosegue una narrazione

ancora aleatoria, volendo presidiare e sviluppare le eccellenze già presen-

ti nella sanità territoriale, intendiamo:

1) Reimpostare il rapporto Comune-ASL per salvaguardare e promuovere

le eccellenze fondamentali per la salute dei cittadini, al fine di mantenere

le professionalità già presenti con la certezza che, se perdute, non saran-

no più recuperate, consapevoli che la competenza del Nuovo Ospedale,

dipenderà da quello che saremo capaci di promuovere e valorizzare oggi.

Per questo motivo è fondamentale mantenere alti livelli di professionalità

nel nostro ospedale, bloccando la fuga di professionisti che si è registrata

negli ultimi anni, e motivando il personale con un clima di lavoro più se-

reno.

2) Completare il Trauma Center poiché ad oggi vengono trattate esclu-

sivamente le problematiche neurochirurgiche e facciali. Occorre dunque

presidiare e potenziare:

• Terapia intensiva Pediatrica

• Ortopedia traumatologica

• Centro Ustioni

• Chirurgia toracica

3) Occorre agire con immediatezza sul miglioramento delle prestazioni del Pronto Soccorso, realizzando finalmente i lavori di ampliamento da

tempo annunciati e mai iniziati.

4) Inoltre, va posta la dovuta attenzione a riorganizzazione e potenzia-mento dei servizi territoriali di presidio, che non rendano più il ricovero

l’unica soluzione possibile e siano in grado di affrontare le patologie cro-

niche per le quali l’ospedalizzazione è solo parzialmente efficace.

5) Quanto al nuovo ospedale, esso deve necessariamente essere il risul-

tato di un’analisi attenta e trasparente di quali sono le esigenze attuali del

nostro territorio e come le si immagina per i prossimi 20/30 anni: da qui

scaturisce cosa costruire e come, attraverso una progettazione che pos-

sa coinvolgere il numero più ampio di professionisti possibile, attraverso

concorsi di idee che premino più le proposte che i titoli.

Prima vengono i contenuti, poi i contenitori.

6) In vista del nuovo Ospedale è necessario lavorare per una visione inte-

grata dell’offerta sanitaria, definita in collaborazione con i territori limitro-

fi, per evitare costosi ed inutili doppioni: un confronto, quindi, che defini-

sca competenze e specialità per dare finalmente un senso ad un’azienda

sanitaria che “unica” lo è troppo spesso ancora solo sulla carta.

7) Anche sulla rete oncologica bisogna lavorare con attenzione: la pre-

senza di IRST e IOR sul nostro territorio è una ricchezza che non può

essere data per scontata né può essere considerata come “altro” rispetto

ad una moderna offerta sanitaria. In futuro occorrerà sempre più coinvol-

gere attivamente le eccellenze presenti, delegando a loro la gestione ove

necessario, per garantire un servizio migliore e più efficiente.

8) Una volta realizzato il nuovo ospedale, se l’idea di trasformare l’at-tuale piastra dei servizi in Casa della Salute è condivisibile, per il Bufalini,

più che pensare ad un suo totale abbattimento, è utile immaginare nuove

vocazioni inerenti la ricerca scientifica e biomedica.

Entro 10 anni i sistemi sanitari saranno decentrati, locali e preventivi. In

tutto il mondo si studia come applicare la tecnologia per ridurre il divario

dell’accesso dei servizi sanitari. Genomica e applicazioni sanitarie mobile

saranno i settori scientifici che troveranno sviluppo. Il Bufalini si potrebbe

quindi trasformare in un punto di sviluppo di tecnologie legate ai servizi

sanitari, grazie anche ad accordi con università e industrie del biomedi-

cale. Questo permetterebbe di pensare al nuovo ospedale come clinica

universitaria. Ma bisogna cominciare a lavorare per questi obiettivi già da

adesso.

9) Una sanità a misura di bambino

a) Tra le nostre proposte la creazione di una foresteria per ospitare le

mamme che hanno i bimbi ricoverati in TIN. Locali ampi ed accoglienti

per dare un senso di normalità alle famiglie che hanno i bimbi ricoverati.

b) Creazione di una rete di supporto per le famiglie che si ritrovano a do-

ver affrontare patologie rare, croniche o degenerative.

Prevenzione, cura e benessere dei cittadini. Una sanità che funziona e soddisfa tutti, piccoli e adulti.

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10. UNA CITTÀ BELLA

CESENABELLA

CESENADAL VIVO

Malatestiana locomotivadello sviluppo

Teatro Boncie Ridotto

Card per eventie musei

Museo della cittàa Sant’Agostino

Orchestra Città Apertae Banda Città di Cesena

San Biagio e Valdocacentri contemporanei

LA CULTURAFA CRESCERE

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FINALMENTE IL MUSEO DELLA CITTA’ - CREAZIONE DEL DISTRETTO DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO

Cesena Malatestiana Fino ad oggi il tema degli spazi culturali è stato affrontato in maniera

sporadica e parziale, senza una vera visione. Il risultato? Abbiamo perso

10 anni di programmazione. Ecco perché serve “mettere a sistema” tutto

il nostro patrimonio storico, artistico e culturale.

Sono tre i cardini del futuro culturale della città: Malatestiana, Museo del-la Città, San Biagio.

Biblioteca Malatestiana1. Nomina di un direttore e collaborazione costante con esperti in grado di

valorizzare la parte antica.

2. Consolidare ulteriormente l’apporto delle associazioni culturali che già

collaborano con l’amministrazione e in particolare degli Amici della Mala-

testiana.

3. Valorizzare maggiormente - e laddove possibile migliorarli - i vari fondi

artistici ed antiquari presenti anche nelle sale d’anticamera che oggi ven-

gono relegati a semplici contesti ornamentali e che, al contrario, hanno

una loro dignità storica che vale la pena raccontare.

4. Ripristinare la presenza del laboratorio fotografico, così da implemen-

tare ulteriormente l’Archivio Fotografico e il grande patrimonio di diapo-

sitive relative alla parte Antica.

5. Potenziare la didattica, coinvolgendo maggiormente le scuole elemen-

tari, medie e superiori.

6. Incentivare la ricerca scientifica degli studiosi attraverso l’istituzione

di borse di studio per giovani ricercatori e convenzioni con le Università.

La ricerca va vista anche in chiave turistica, in quanto le scoperte realizza-

te sono un ulteriore incentivo alla visita.

7. Avviare campagne di sensibilizzazione sul recupero dei manoscritti da

parte dei privati.

8. Riformulare il progetto bambini che certamente devono continuare a

fruire degli spazi della biblioteca, ma in maniera più interattiva e pedago-

gica, con programmi didattici specifici per accrescere la loro familiarità

con il libro ed evitare la mera logica del “baby parking”.

9. Valorizzare l’elegante chiostro di San Francesco con il suo spettacolare

giardino che merita, da solo, un suo capitolo narrativo.

10. Rivedere le soluzioni previste attualmente per il terzo lotto, predili-

gendo ad esempio la collocazione dei fondi storici e il ritorno di parte dei

250.000 libri ora collocati nei magazzini con inutile sperpero di denaro

pubblico (circa 70.000 euro l’anno) e con evidenti disagi per la loro con-

sultazione. Con lo sviluppo di nuove tecnologie, non ha senso quintupli-

care lo spazio a disposizione della Mediateca!

11. Istituire un premio letterario intitolato alla Biblioteca Malatestiana, dan-

do vita ad un prestigioso comitato scientifico.

LIBRI IN PERIFERIA: PROGETTO “UN FIUME DI PAROLE”Il progetto “Un Fiume di Parole” nasce dalla volontà di fondare una Bi-

blioteca nel Quartiere Ravennate, utilizzando lo spazio di una ex scuola

elementare per creare un polo attrattivo culturale, che si ponga il duplice

scopo di operare sia all’interno dell’edificio adibito a Biblioteca, sia andan-

do a valorizzare la vera risorsa del Quartiere: IL FIUME!

Museo della città al Sant’AgostinoNoi non dimentichiamo che il Comune ha da tempo acquisito tutta la strut-

tura del Sant’Agostino, e che esiste già un progetto redatto dalla facoltà di

Architettura, utilizzabile come base di partenza.

La nostra Amministrazione coordinerà la mobilitazione di tutta la città per

reperire i fondi necessari alla sua realizzazione, diversamente da come è

stato fatto sino ad oggi.

L’obiettivo è raccogliere qui quello che oggi è sparso disordinatamente in

varie realtà o addirittura giacente in magazzini. Questo permetterà, oltre-

tutto, di liberare spazi come

l’attuale museo archeologico,

destinandoli alla Malatestiana,

e rendere visibile tutto il pa-

trimonio, oggi relegato in ma-

gazzini praticamente inacces-

sibili, curato dall’encomiabile Gruppo Archeologico.

Così facendo, la pinacoteca cittadina verrà inserita nel museo della città,

permettendo allo spazio OIR - recentemente acquisito dal Comune - di es-

sere destinato al solo Museo del Novecento cesenate, visto che ha dimen-

sioni troppo limitate come Pinacoteca.

Il progetto Palazzo Mazzini-Marinelli come polo della musica necessita di

certezza di tempi e finanziamenti.

Va rivista, infine, la destinazione di Casa Bufalini, rendendola più coerente

con il suo nome e la sua collocazione nelle immediate vicinanze della Bi-

blioteca Malatestiana.

10. UNA CITTÀ BELLA

Puntiamo sulla Malatestiana come locomotiva del turismo e dell’economia della città.

La cultura genera lavoro, benessere, bellezza. Mettiamola a sistema.

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Cesena contemporanea SAN BIAGIO/VALDOCAIl centro del contemporaneoIl centro cinema deve rimanere al San Biagio, affiancato e implementato

con la mediateca, i preziosi fondi fotografici a disposizione (Cesena è ben

riconosciuta in tutto il mondo per le sue eccellenze fotografiche), la scuo-

la di scenografia e il ritorno di prestigiose manifestazioni quali “Cliciak”.

Anziché spendere risorse nella convenzione con la Cineteca di Bologna,

è preferibile stipulare collaborazioni con esperti del settore, mantenendo

una gestione diretta.

Servono più eventi di spessore legati al cinema. Rassegne, autori, in vista

di un “piazze di cinema” davvero cesenate.

Cesena da vedere CARD PER EVENTI E MUSEIUna card che faciliti l’accesso a spazi espositivi ed eventi. Acquistabile nei

negozi di Cesena o attraverso una nuova linea di info-point che favorisca

strategicamente il commercio.

Cesena dal vivoTEATRO BONCI E RIDOTTOIl Teatro Bonci è, ancora oggi, uno dei palcoscenici più amati dalle compa-

gnie teatrali per la sua storia e la sua importanza nel panorama recitativo

italiano. È uno spazio meraviglioso, ma troppe volte - in questi anni – è

stato percepito come distante dalla città e dai suoi protagonisti culturali.

Per questo motivo riteniamo che si debba riconsiderare completamen-

te il rapporto con ERT, senza escludere nessuna soluzione. Esaminando

attentamente le presenze e le formule di abbonamento degli ultimi anni,

va creata un’offerta più rispondente alle richieste del pubblico, anche va-

lutando la possibilità di affiancare al cartellone classico una programma-

zione di concerti, comicità e altre arti, affidata a privati scelti in base alla

qualità del progetto presentato, senza costi artistici per il Comune.

La figura di direzione all’interno del Teatro dovrà assumere maggiore im-

portanza, come raccordo tra Comune e realtà coinvolte nella gestione.

Il Ridotto deve finalmente diventare, dopo una serie interminabile di an-

nunci, la casa di tante compagnie presenti sul territorio, oltre ad ospitare

una scuola teatrale stabile di prestigio.

Cesena VivaSTAGIONE EVENTI CESENATEDue grandi spartiacque: un nuovo San Giovanni, legato a percorsi cittadini

e una forte identità sul territorio e la rinnovata “settimana cesenate” che –

con il traino del famoso festival del cibo di strada - porterà nuova luce ad

un evento della nostra tradizione cittadina da riscoprire.

Cesena per tutti ASSOCIAZIONISMO E CITTÀUna nuova consolle gestionale per favorire l’associazionismo cesenate, la

creazione di eventi e la fase di start up per nuove associazioni e progetti

culturali. Percorsi di tutoring per creare associazioni, gestirle e partecipa-

re a bandi. Aiutiamo a crescere chi può fare tanto per la città. Spazi, ma

non solo, possibilità.

Progetto musicaORCHESTRA CITTÀ APERTADare vita ad un “Centro internazionale di produzione musicale” affidato

all’orchestra Città Aperta, orchestra già affermata a livello internazionale

dal 2002 nel campo della registrazione di colonne sonore.

L’obiettivo è quello di fare diventare Cesena un punto di riferimento inter-

nazionale per le produzioni italiane e straniere che necessitano realizzare

colonne sonore per il cinema e la televisione. Perché la cultura può e deve

creare occupazione.

LA BANDA CITTÀ DI CESENA: una tradizione da valorizzare.La Banda di Cesena da tempo vive una situazione di incertezza, dovuta

alla scarsa attenzione che le è stata dedicata: pochi fondi, assenza di una

vera e propria sede, scarso coinvolgimento negli eventi cittadini.

La formazione di una banda giovanile, che era prevista nella convenzione

con l’Istituto Corelli, non è mai stata realizzata. Ecco perché, oltre alla ne-

cessaria attenzione nei confronti di Maderna e Corelli, ci impegneremo a

garantire risorse e coinvolgimento.

Cesena è bella, da vedere, da vivere, da ascoltare. Valorizziamo i suoi bene preziosi, creiamo un’offerta integrata delle arti.

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11. TURISMO COME RICCHEZZA DELLA CITTÀ

Le politiche sul turismo della passata amministrazione sono state – risultati

alla mano - fallimentari. Non lo sosteniamo solo noi, ma ce lo conferma, in

primis, l’associazione degli albergatori cesenati, secondo cui le presenze

complessive nelle strutture ricettive della città sono ascrivibili per il 90%

al segmento business, per il 7% al cosiddetto “turismo del dolore” (quello

cioè che orbita attorno ai servizi ospedalieri del “Bufalini”) e solo per il 3%

al vero turismo artistico-culturale.

1) Valorizzare i tesori artistici cesenatiIn questo scenario da “anno zero”, la nostra prima proposta è una valoriz-

zazione più capillare e strutturata dei beni culturali di Cesena, partendo

dalla biblioteca Malatestiana, che deve diventare la “locomotiva” della no-

stra offerta turistica.

In una logica più generale serve una strategia di marketing e comunicazio-

ne in grado di promuovere in maniera più efficace i singoli beni del nostro

patrimonio cittadino con progetti più specifici e profilati. Serve dunque uno

studio modulato per la valorizzazione turistica della Biblioteca Malatestia-

na e della Rocca Malatestiana, mentre la Basilica del Monte dovrà diventare

un importante riferimento per il turismo religioso. Occorre valorizzare la

centuriazione cesenate, dando vita ad un vero e proprio parco archeolo-

gico a cielo aperto (anche attraverso fondi europei), inteso come grande

contenitore di eventi e iniziative riservate a studiosi e turisti, in collabora-

zione con i quartieri sui quali insiste.

Anche il complesso delle miniere di Formignano a Borello dovrà essere

promosso attraverso campagne di comunicazione ed attività finalizzate a

far conoscere l’affascinante storia che lo caratterizza.

Malatestiana “locomotiva dello sviluppo”Al centro del nostro progetto turistico, come anticipato, c’è la biblioteca

Malatestiana, patrimonio dell’Unesco, in assoluto il bene più prezioso della

città e dunque, per storia e potenzialità ricettive, il “traino” più efficace per

innalzare l’appeal della Cesena turistica.

Valorizzare turisticamente la Malatestiana significa:a) Creare un vero e proprio brand e una comunicazione dedicata per sot-

tolineare ed enfatizzare l’unicità della struttura.

RILANCIOTURISTICODI CESENA

Centralità della Malatestiana

Percorso culturale e artisticopiù integrato

Tour dei luoghi dimenticati

Sistema Romagna

Soppressionedella tassa di soggiorno

Nuovo rapporto tra Comunee strutture ricettive

11. TURISMO COME RICCHEZZA DELLA CITTÀ

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b) Rivedere radicalmente il concetto di “gestione delle visite”, uscendo dal

canovaccio classico della “visita guidata” e rilanciando invece, anche attra-

verso le tecniche multimediali, l’elemento “experience”

c) Raccontare la storia della biblioteca, dalle origini ai giorni nostri, per

accompagnare il visitatore anche lungo un percorso temporale che aiuti a

comprendere meglio il presente. Da Violante ai Malatesta, serve un nuovo

canovaccio e nuove tecniche di racconto per rendere più entusiasmante la

narrazione storica

d) Implementare la rete delle biblioteche, uscendo anche dai circuiti regio-

nali per aprirsi ai circuiti internazionali

e) Ristudiare la mappa degli ingressi della biblioteca, pensando anche ad

un’entrata posteriore, azzerando le barriere architettoniche e finanziando

un restyling estetico, preludio ad un nuovo percorso della Malatestiana.

2) Un percorso culturaleDopo aver ottimizzato i singoli beni artistici, occorre cristallizzare un per-

corso culturale coerente, in grado cioè di metterli in rete ed arrivare ad una

proposta turistica più organica e strutturata. Parallelamente è necessario

un progetto di mobilità integrata che renda più fruibile e coordinato il per-

corso turistico. L’idea finale è quella di offrire ai visitatori di Cesena un itine-

rario di grande fascino e valore per ampliare le tappe e favorire la mobilità

in diversi angoli della città.

3) Sistema RomagnaIl terzo punto è la sinergia con gli altri territori (dal mare alle colline), per

arrivare a formulare una proposta turistica più complessiva e territoriale e

non disperdere il lavoro compiuto sul brand Romagna che rappresenta un

asset strategico importante, ma non esclusivo per la crescita globale del

nostro filone turistico e l’affermazione di un nuovo Rinascimento cesenate.

4) Soppressione della tassa di soggiorno, sgravando gli albergatori

da pratiche burocratiche troppo complesse e allineandoci alle politiche dei

vicini comuni di Forlimpopoli e Bertinoro che non hanno mai introdotto

l’imposta.

5) Maggior coordinamento tra Comune e strutture ricettive con la

condivisione di un calendario eventi che consenta ad entrambi i soggetti

una programmazione più logica.

6) Contrasto alle strutture non in regola per scongiurare il drastico

abbassamento della qualità ricettiva che, come noto, si ripercuote negati-

vamente sull’immagine di tutta la località.

7) Revisione del modello dello Iat, l’ufficio preposto alla gestione del

turismo, creando un “ufficio unico territoriale del turismo”

8) Tour dei luoghi dimenticati, perché troppi tesori artistici e culturali di

Cesena, in questi anni, sono stati del tutto ignorati dall’ente pubblico. Con

il supporto di esperti avvieremo una mappatura di queste eccellenze per

ampliare – anche per i cesenati – le opportunità culturali di visita.

12. UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Bike-economy e mobilità sostenibile

Sicurezza per i ciclisti

Rilancio del cicloturismo

Sacro Cuore

Osservanza

Piccoli parcheggi diffusi

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La crisi del commercio nel centro storico di Cesena è imputabile soprat-

tutto alle folli politiche sulla sosta varate, negli ultimi anni, dalle giunte Pd.

Serve dunque un piano sosta coraggioso e lungimirante che salvi il centro

dalla desertificazione.

L’Amministrazione comunale, negli ultimi anni, ha commesso una serie di

errori strategici clamorosi, come la soppressione del parcheggio in piazza

della Libertà. Quella scelta va rivista o, in ogni caso, i suoi effetti nefasti van-

no immediatamente arginati con una nuova politica della sosta. Le scelte

urbanistiche sono per loro natura di lungo periodo, perciò gli errori o le scel-

te sbagliate richiedono lunghi

tempi di correzione. Per gua-

dagnare tempo occorre partire

dalla pianificazione urbanistica

vigente e programmare con

largo anticipo i grandi lavori.

Un primo approccio per risolvere il problema parcheggi a Cesena in via

breve prevede tre azioni concrete:

1) Sacro CuoreUn grande progetto educativo valido per tutta la città è stato gestito su-

perficialmente da tutte le parti, mettendo in seria crisi quello che doveva

diventare un luogo di pubblico servizio comprensivo di parcheggi.

Il Comune di Cesena non può che farsi carico della soluzione e realizzazio-

ne, sfruttando quanto già eseguito in fase progettuale con una struttura

da 200 posti (numero tollerabile per la viabilità di quell’area), composta

da autorimesse di uso privato da mettere sul mercato e parcheggi pubbli-

ci, il tutto al piano interrato, salvaguardando la realizzazione di spazi verdi

e pochi parcheggi a raso, mantenendo nel contempo almeno parte della

capacità edificatoria fuori dalla terra per completare l’isolato secondo i

principi base dell’urbanistica. In questo modo avremo una efficace solu-

zione al problema dei parcheggi in centro storico e nelle aree attorno al

Teatro Bonci, dove attualmente la sosta è un aspetto critico.

2) OsservanzaNella zona si propongono agevolazioni, anche di natura fiscale, per la rea-

lizzazione di parcheggi pertinenziali privati di uso pubblico come potreb-

be essere il piazzale inghiaiato attiguo al convento dell’Osservanza, che

opportunamente attrezzato, ordinato e gestito costituirebbe il luogo di

parcheggio oltre che per le attività di ritrovo parrocchiali anche per attivi-

tà produttive e cittadine delle vicinanze mediante opportune convenzioni

commerciali.

3) Parcheggio su stradaCome amministratori non dobbiamo pensare solo ed esclusivamente ai

parcheggi tradizionali che, per come è concepita la mobilità cittadina,

creano inevitabilmente delle problematiche di viabilità. Ecco perché non

dobbiamo dimenticare che ci sono più di 200 posti auto sparsi attorno al

centro di Cesena che si potrebbero utilizzare per decongestionare i par-

cheggi. È la logica dei ‘piccoli parcheggi diffusi’, che diventano ‘distillatori

del traffico: una soluzione economica ed anche molto veloce da realizzare.

BIKE-ECONOMY - LA GRANDE SFIDA DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE

La crescente urbanizzazione dei centri abitati e il traffico caotico non solo

creano gravi problemi alla salute - secondo l’OMS, il 92% della popolazione

mondiale vive in luoghi dove la qualità dell’aria è oltre i limiti di sicurezza –

ma quotidianamente sottraggono tempo ed energie compromettendo la

qualità della vita. È necessario, quindi, attuare politiche integrate, serie e

coraggiose, attingendo all’innovazione, per invertire rotta e incidere posi-

tivamente sulla qualità dell’ambiente. In tale ottica, incentivare l’uso della

bici in sostituzione dell’auto dovrebbe essere uno degli obiettivi principali

per gli amministratori locali.

Cesena, con i suoi 92 chilometri di ciclabili non è all’anno zero ma, anche

in questo comparto, negli anni, è mancata una visione d’insieme, un pro-

getto organico sulla ciclo-pedonalità in grado di mettere in rete le infra-

strutture esistenti ed affermare un modello evoluto di sostenibilità. Per

questo, per impostare una seria politica di mobilità sostenibile, ci siamo

affidati alla massima autorità del settore, l’Osservatorio Nazionale della

Bike Economy della Fondazione Masi, l’advisor più qualificato per stu-

diare un progetto basato su logistica, mobilità urbana, nuove tecnologie,

attrazione di investimenti, salute e bikeness. Perché, quando si parla di

bike-economy, bisogna andare oltre la semplice realizzazione delle piste

ciclabili, occorre diffondere una bike culture in grado di spingere sempre

più persone a pedalare per i propri spostamenti.

Più sicurezza per i ciclistiLa necessità di investire in infrastrutture non si limita alla sola costruzione

di piste ciclabili, ma anche alla predisposizione di tutti gli strumenti che

consentano di rendere l’uscita in bicicletta sicura. Si teme anche il furto

della bici perché non esistono parcheggi adeguati, è ancora rara la pre-

senza di rastrelliere e parcheggi sicuri, le stazioni di bikesharing dovreb-

bero essere vicine a casa o in corrispondenza delle fermate del trasporto

pubblico.

12. UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Puntiamo alla trasformazione e al rinnovamento della mobilità e della sosta per rispondere alle esigenze di commercianti e cittadini.

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Rilancio del cicloturismoUno dei possibili benefici nella creazione di infrastrutture adatte ai ciclisti

è la possibilità di attrarre anche una fetta di cicloamatori che amano spo-

starsi su pedali per turismo. Si possono identificare tre tipi di spostamenti

in bicicletta a cui corrispondono diverse tipologie di servizi: vacanza in

bicicletta, vacanza con la bicicletta, escursione cicloturistica.

Le opportunità dei finanziamentiL’obiettivo di promuovere l’uso della bici attraverso la costruzione di in-

frastrutture adeguate ha come critica propedeuticità la necessità, però,

per le amministrazioni locali di beneficiare di facilitazioni per l’accesso al

credito.

Una nuova mobilità, sostenibile e attenta all’ambiente. Meno inquinamento, risparmio energetico, aria più pulita.

13. UNA NUOVA VISIONE DI CITTÀ GRAZIE ALLE NUOVE TECNOLOGIE

CE

SENA CITTÀ INTELLIGENTE

Quartieri

Illuminazione

Gestione dei rifiuti

Sistemi di controlloterza età

Polo tecnologico innovativo

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CITTÀ INTELLIGENTEMalgrado di città intelligenti si parli ormai da tanti anni, Cesena non è cer-

to un esempio virtuoso di pionierismo. Essere città intelligente significa

essere una città governata in tempo reale grazie alla capacità ormai ac-

quisita di raccogliere dati da milioni di punti diversi, elaborarli e prendere

decisioni addirittura in frazioni di secondo. Da questo punto di vista, è

cruciale sia sviluppare nuove infrastrutture di monitoraggio, sia monitora-

re le stesse vecchie e nuove infrastrutture che albergano in città.

Maggiore è la capacità delle amministrazioni pubbliche di rimanere al

passo con questi cambiamen-

ti, maggiori sono le ricadute

in termini di benefici per tutta

la comunità che vanno ad au-

mentare il benessere dei cittadini, inteso come miglioramento della qua-

lità della vita.

Occuparsi di questo aspetto, non significa solo realizzare piste ciclabili

piuttosto che installare qualche telecamera o dotare la città di bici a di-

sposizione dei cittadini. Certamente anche questi sono progetti che ri-

entrano nel concetto di “smart city”, ma la vera rivoluzione è quella di

realizzare infrastrutture integrate in un unico progetto globale necessario

alla pubblica amministrazione, per governare meglio la città intervenendo

in tempo reale, per affrontare gli eventi, anche imprevisti, che ci si pro-

spettano

Smart city, significa anche riduzione dei costi e dunque riduzione delle

imposte oppure maggiori risorse disponibili al servizio dei cittadini.

Ragionare in questi termini significa progettare per il futuro, e dunque

pianificare a lungo termine, e non come sempre succede guardando ad

un arco temporale che non va oltre al periodo della legislatura. Il controllo

del territorio e la sua messa in sicurezza è un processo sicuramente più

lungo di una legislatura e, per questo motivo, difficilmente viene preso in

considerazione.

In quest’ottica sarà importante nella prossima legislatura riposiziona-

re la città in un avanzato livello di infrastrutture digitali (rete 5G), pun-

tando – con il supporto tecnico ed esperienziale di Lepida - sull’inno-

vazione, le tecnologie informatiche e le nuove tecniche organizzative.

È incredibile quante innovazioni siano oggi già disponibili o in procinto di

esserlo, e in alcuni casi quanto alcune di queste innovazioni, possano ad-

dirittura concretizzarsi in nuove attività da promuovere, trasformandole in

posti di lavoro e nuova ricchezza per il territorio.

Smart City deve diventare per la città il cuore pulsante che dà linfa vitale

a tutti i processi della vita pubblica, migliorandone ogni suo aspetto, dalla

sicurezza al welfare, velocizzando i processi a servizio dei cittadini, fino

ad arrivare al monitoraggio in tempo reale di tutto il territorio, non solo

sotto l’aspetto del controllo, ma anche della prevenzione.

TRA I PROGETTI CONCRETI

1) Quartieri Intelligenti:Città Intelligente è una città ben monitorata e ben collegata con infra-

strutture digitali dove avrebbe sicuramente senso anche realizzare presidi

di quartiere, utilizzando e se serve ampliando le sedi di quartiere.

2) Illuminazione Intelligente:È un progetto che mira a fornire le conoscenze per illuminare meglio le

strade asfaltate, limitando i consumi e riducendo il rischio di incidenti.

Lo stesso progetto, abbinato ad un altro progetto che monitora in tempo

reale il traffico delle strade, riducendo o escludendo l’illuminazione in fun-

zione del traffico presente, potrebbe ancora di più ridurre i consumi, oltre

a diventare una rete di sensori per fornire tante altre informazioni utili al

miglioramento della sicurezza.

3) Gestione dei rifiuti intelligente:Occorre raggiungere l’obiettivo di connettere i contenitori destinati alla

raccolta e di gestire con la massima precisione la tracciabilità dei materiali

ed i tempi di svuotamento dei cassonetti.

4) Polo tecnologico innovativo sul modello h-farm:Anche a Cesena una piattaforma dove innovazione, imprenditoria e for-

mazione convivono e si contaminano l’una con l’altra.

5) Soluzioni per sistemi di controllo per la terza età:Attraverso l’utilizzo di app e tecnologie digitali monitorare a 360° la quo-

tidianità degli anziani che vivono da soli.

13. UNA NUOVA VISIONE DI CITTÀ GRAZIE ALLE NUOVE TECNOLOGIE

Vogliamo una Cesena al passo con i tempi: una città intelligente, moderna, tecnologica.

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14. AMBIENTE E TERRITORIO 14. AMBIENTE E TERRITORIO

Le politiche ambientali rivestono importanza centrale nel benessere dei cit-

tadini e nella cura del territorio. Possono addirittura diventare volàno per la

crescita e il turismo, se adottate con lungimiranza.

1) È il caso dell’attenzione alle aree verdi o comunque all’aperto della no-

stra città che, oltre ai benefici legati alla presenza di verde e alberi, possono

divenire luoghi di attrazione turistica e culturale. Pensiamo al Parco del Fiu-

me Savio e tutte le sue implicazioni naturalistiche, oppure alla centuriazio-

ne cesenate, oppure all’area delle miniere di Formignano. Accanto a queste

aree, occorre considerare il Parco del Novello, il Parco Ippodromo, la Buca

a Sant’Egidio e tutti quegli spazi che, messi a regime, potrebbero costituire

un vero e proprio “itinerario verde” in città. Ciò significa, però, che occorre

provvedere con maggiore attenzione alla cura delle aree verdi, prevedendo

un numero maggiore di sfalci, più attenzione allo stato di salute degli alberi

evitando abbattimenti inutili, aree attrezzate per il gioco dei bambini, più

iniziative all’aria aperta.

2) Per stare all’aria aperta, è necessario che la qualità dell’aria lo permetta.

Per questo motivo ne terremo costantemente monitorati i valori, avviando

campagne di sensibilizzazione sui pericoli dell’inquinamento.

3) Anche il territorio necessita di attenzione, evitando le conseguenze di

un crescente dissesto idrogeologico: per questo motivo, opereremo per

mettere in funzione le vasche di laminazione ove necessarie (ad esempio in

zona Case Finali), oltre a ridurre il rischio di frane ed esondazioni.

4) Le politiche di gestione dei rifiuti dovranno tendere sempre più verso la

realizzazione della tariffa puntuale, con una sempre minore produzione di

rifiuto indifferenziato e un razionale sistema di ritiro (contribuendo così ad

un minor inquinamento da gas di scarico).

L’attenzione all’ambiente è una priorità assoluta. Dobbiamo essere tutti responsabili, per il benessere di oggi e il futuro di domani.

BENESSERE DEI CITTADINI E FUTURO SOSTENIBILE

VALORIZZAZIONEDELLE AREEE VERDI

SENSIBILIZZAZIONESUL PROBLEMA INQUINAMENTO

GESTIONE E RICICLO DEI RIFIUTI

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15. RIPARTIAMO DALLA NATURA: AMBIENTE E ANIMALI

15. RIPARTIAMO DALLA NATURA: AMBIENTE E ANIMALISulle politiche degli animali serve un nuovo metodo che trasformi il Co-

mune di Cesena da “soggetto passivo”, in grado cioè solo di delegare,

ad “attore attivo”, capace quindi non solo di dettare le linee, ma anche

di attuarle, seguirle e coordinarle attraverso professionisti del settore e

volontari. Queste le nostre proposte concrete:

1) Un luogo di sepoltura per animaliPer far diventare il comune una sorta di ‘custode degli affetti’ delle per-

sone, restituendo dignità postuma a quegli esseri viventi che hanno fatto

parte delle nostre famiglie e che, dopo il loro decesso, potrebbero non

avere alternative all’essere smaltiti come rifiuti. Intendiamo realizzare una

struttura sostenibile che generi utili e profitti utilizzabili anche per altri

progetti in questo ambito e integrare un servizio autonomo per il recupe-

ro degli animali deceduti così da migliorare la tempestività degli interven-

ti sulle strade.

2) Questionari di ascoltoPer una maggiore valorizzazione delle “aree sgambamento” e per l’indivi-

duazione di nuove aree da adibire al benessere degli animali.

3) Una App per aumentare le interazioni tra Comune e personeLa rivisitazione tecnologica degli strumenti di interazione tra Comune e

persone. Una App affinché i possessori di animali possano fare segnala-

zioni ed essere aggiornati in tempo reale sulle iniziative e sulle emergen-

ze, e possano usufruire dei servizi dell’anagrafe nonché aiutare canile e

gattile.

4) Un piano di informazione e regolamenti per favorire la civile convivenza e il rispetto della cosa pubblicaUna programmazione di iniziative rivolte alla sensibilizzazione, all’educa-

zione, alla responsabilità e al rispetto del mondo animale tra i bambini, i

ragazzi e gli adulti, con la collaborazione delle associazioni e dei profes-

sionisti qualificati che da anni si occupano di pet education, pet therapy,

pet care.

5) Potenziamento globale del canile comunaleIntendiamo innovare la struttura comunale, supportando gli operatori

qualificati già presenti e aumentando la sostenibilità economica attraver-

so attività di fundraising tra cui, nel medio termine, la creazione di una

pensione per fido a prezzi calmierati, aggiungendo nuovi spazi.

UN LUOGODI SEPOLTURA

AREE DI SGAMBAMENTO

REGOLAMENTI E APP

INTERAZIONEFRA CITTADINI

E COMUNE

POTENZIAMENTODEL CANILE

NUOVE POLITICHE PER IL GATTILE

POLO ADDESTRAMENTO

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6) Nuove politiche per il sostegno del gattileUn cambio di marcia, che riconosca alle volontarie il valore del loro ope-

rato e che le sostenga in maniera più mirata. Tra i progetti, oltre all’ope-

razione di identificazione dei gatti di proprietà, anche un supporto alla

gestione delle colonie feline sparse nel territorio comunale, per le quali

sarà necessario prevedere un piano di contenimento nascite.

7) Cani eroiMaggiori dotazioni tecniche alle Unità Cinofile da Soccorso in superficie

e ricerche sotto le macerie (come ad es. i collari con gps che ad oggi i vo-

lontari devono pagare da soli).

La creazione di un’area dedicata all’addestramento ricerca: un vero e pro-

prio “Polo addestramento”, con un campo macerie che, gestito nel modo

giusto, può diventare un punto di riferimento per le associazioni cinofile

di tutto il territorio e non solo.

16. LO SPORT COME OCCASIONE DI CRESCITA

VOUCHERSPORT

SOSTEGNO ALLE SOCIETÀ

SPORTIVE

SUPPORTOAL PROGETTO

DI EDUCAZIONEALIMENTARE

GIORNATE“FAI SPORT”

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L’ente pubblico è chiamato a compiere uno sforzo eccezionale per sensi-

bilizzare le giovani generazioni alla pratica di una disciplina sportiva, cre-

ando incentivi per le famiglie ed allettanti opportunità per i baby-cittadini.

LE NOSTRE PROPOSTE

1) Voucher Sport Fino a 150€/annui per la frequenza di ogni tipo di attività

sportiva (parametrato dichiarazione ISEE) per tutti i bambini dai 6 ai 12

anni.

2) “Diario di Sport” - Incentivare le attività promozionali delle Società

Sportive all’interno dei progetti scolastici attraverso incontri con istrut-

tori specializzati nelle diverse attività sportive affiancati ai “Professori di

Ginnastica”, con particolare attenzione ai temi legati all’alimentazione per

favorire il consumo quotidiano di frutta e verdura (a Km zero).

3) Sostenere con sgravi fiscali le società sportive (anche quelle degli enti

di promozione come Uisp, Arci e Csi) che utilizzano istruttori professionali

e certificati con patentino

4) Giornate “Fai Sport” finanziate dal Comune in un periodo concorda-

to con le società sportive del territorio, indicativamente tra fine agosto

ed inizio settembre. L’evento si svolgerà in location strategiche – come

campo di atletica, Carisport, campo da rugby, stadio, ecc... - dove tutte le

società sportive di Cesena potranno promuovere, con incontri e dimostra-

zioni pratiche, le loro attività per la stagione successiva.

5) Creazione ed aggiornamento bandi per la concessione delle palestre e

delle strutture sportive comunali. L’assegnazione deve avvenire seguendo

criteri trasparenti e meritocratici, ovvero presentazione di progetti con-

creti, numero iscritti del sodalizio, eventuali disponibilità della società a

farsi carico di interventi di manutenzione delle strutture utilizzate.

16. LO SPORT COME OCCASIONE DI CRESCITA

Crediamo che lo sport sia un vero e proprio itinerario educativo per i giovani. Un’occasione di crescita, per imparare a stare insieme, quando si vince e quando si perde.

17. URBANISTICA PER LO SVILUPPO IMPRONTATA SU CRITERI DI TRA SPARENZA

QUALITÀDELL’AMBIENTE

URBANO

MAGGIOREATTRATTIVITÀDEI QUARTIERI

SERVIZIDECENTRATI

spazio per infograficao fotografia

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L’urbanistica a Cesena non è stata gestita in maniera razionale negli ultimi

dieci anni, è mancata una strategia complessiva e, soprattutto, non è stata

pensata una logica di in tervento “a lungo termine”, bensì con un orizzon-

te temporale molto limitato, addirittura con scelte che hanno smentito lo

stesso Piano Regolatore in essere.

Avere un numero altissimo di contenziosi indica che le procedure sono

farraginose e le re gole poco chiare, come ha dimostrato anche la vicenda

delle verande/Gessi e le sue do lorose conseguenze.

La nostra urbanistica sarà uno strumento trasparente ed equilibrato di

sviluppo ragionato, con l’obiettivo di semplificare i regolamenti e diminui-

re le previsioni insediative inserite nel Quartiere Novello e in altri piani at-

tuativi, oggi rivelatesi esagerate rispetto al fabbisogno della nostra realtà

e non consone ad uno sviluppo armonico del nostro territorio.

Vogliamo inoltre diffondere e favorire sempre più i concorsi di idee, in

particolare in ambi to privato, al fine di incrementare la qualità e valorizza-

re le tante professionalità e compe tenze locali.

La nuova Amministrazione sarà impegnata fin dai primi mesi di mandato

nella redazione del nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale) per disegna-

re la città dei prossimi decenni: esso dovrà promuovere la trasformazio-

ne e rigenerazione dei tessuti

edilizi, da attuare me diante

interventi di addensamento,

volti a compattare e qualifica-

re i tessuti urbani.

La crisi economica che ha

coinvolto anche il settore edilizio negli ultimi anni ha imposto un diverso

approccio al tema della crescita urbana, e la recente nuova normativa

regio nale sull’urbanistica impone di ragionare in questo senso.

Si devono pertanto favorire al massimo le procedure per la rigenerazio-ne urbana diffusa sul territorio, in sinergia tra pubblico e privato.

Preso atto che la città ha raggiunto un limite fisico all’espansione, la cre-

scita urbana non potrà più essere affrontata in termini quantitativi bensì

in termini qualitativi: si deve oggi la vorare per l’incremento della capacità

attrattiva dei quartieri, innalzando la qualità del l’ambiente urbano e il li-

vello dei servizi sul territorio. Occorre dunque strutturare i tessuti edilizi

migliorando le reti di collegamento, ripensando la mobilità e la localizza-

zione dei servizi.

Tutti gli interventi che si attuano sul patrimonio edilizio della nostra città

dovranno essere volti a migliorare la qualità e implementare i servizi, favo-

rendo i cambi delle destinazioni d’uso in maniera coerente con la valoriz-

zazione dell’ambiente urbano e l’intervento su aree o edifici oggi dismes-

si e degradati. Saranno pertanto promossi gli interventi che raf forzano i

“caratteri urbani” attraverso la corretta collocazione delle attrezzature e

miglio rando le possibilità di socializzazione e frequentazione dei residenti.

Per il centro storico è necessario avviare un ragionamento circostanziato

sul futuro di alcu ni complessi strategici (siano essi pubblici o privati), in

particolare per tutti gli edifici non ancora riqualificati o che hanno perso

una destinazione d’uso, favorendo la residenza e le attività culturali di alta

rilevanza, per garantire la piena fruibilità in sicurezza e la vivibilità del no-

stro centro storico.

Per tutti i quartieri cittadini, sia nelle immediate vicinanze del centro ma

anche per quelli più periferici o nelle frazioni, si dovranno favorire inter-

venti di riqualificazione e sostituzione dei fabbricati, in particolare per

quelli residenziali al fine di incrementare la sicurezza sismi ca e fornire i

servizi per elevare la qualità diffusa dell’ambiente urbano.

La nostra volontà è di realizzare ogni due anni un’opera pubblica di riqua-

lificazione di piazze e strade per ogni quartiere/frazione, da attuare in si-

nergia con interventi di imprese e privati posti nelle immediate vicinanze,

da concordare con veri progetti “partecipati” pubblico/privati.

Inoltre, su alcuni obiettivi come la riqualificazione o i cambi di destinazio-

ne d’uso, valutere mo sgravi comunali per gli oneri e i costi di costruzione.

17. URBANISTICA PER LO SVILUPPO IMPRONTATA SU CRITERI DI TRA SPARENZA

Vogliamo realizzare le condizioni più favorevoli alla vita dei cittadini e alle attività produttive. Una nuova visione dell’urbanistica, che metta al centro le persone.

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NOTE

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COALIZIONE DI CENTRODESTRA

ANDREA ROSSI SINDACO

IL PROGRAMMA

Mi chiamo Andrea Rossi, e voglio portare al governo

della nostra città gente nuova, capace, dinamica, preparata.

Voglio trasparenza, efficienza, visione.

Il Centrodestracompatto per

una nuova idea di città.

Le ragioni di una sfida storica

COALIZIONE DI CENTRODESTRA

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