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Il Focolare numero di Settembre 2015

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Periodico di informazione della comunità di Rebbio (CO)

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IN QUESTO NUMEROPapa Francesco: preghiera per la nostra terra 2

I l convegno di Firenze:In Gesù Cristo i l nuovo umanesimo 3

LA RIFLESSIONE DI DON GIUSTO :Pensa e agisci come Dio 6

VITA COMUNITARIAAnniversari di matrimonio 8Consigl io pastorale: laboratorio di idee 1 0Esperienze ai campi estivi 1 4Nel ricordo di Angelo Bianchi 1 6

IL BELLO DEL NOSTRO QUARTIERE:Ieri e oggi: l ’ambiente al centro 1 8Tra stranieri e over 65 20

NEWS NEWS NEWS: 21

Lettera a “I l focolare” 22Don Renzo Scapolo: 50 anni di sacerdozio 23

CALENDARIO LITURGICO 26

ANAGRAFE PARROCCHIALE 27

CALENDARIO PASTORALE 28

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PAPA FRANCESCO:Preghiera per la nostra terraDio Onnipotente,

che sei presente in tutto l ’universoe nella più piccola delle tue creature,Tu che circondi con la tua tenerezza

tutto quanto esiste,riversa in noi la forza del tuo amore

affinché ci prendiamo curadella vita e della bellezza.

Inondaci di pace,perché viviamo come fratel l i e sorel le

senza nuocere a nessuno.

O Dio dei poveri,aiutaci a riscattare gl i abbandonatie i dimenticati di questa terrache tanto valgono ai tuoi occhi.

Risana la nostra vita,affinché proteggiamo il mondo

e non lo deprediamo,affinché seminiamo bellezza

e non inquinamento e distruzione.

Tocca i cuoridi quanti cercano solo vantaggia spese dei poveri e del la terra.

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Insegnaci a scoprire i l valore di ogni cosa,a contemplare con stupore,a riconoscere che siamoprofondamente uniticon tutte le creaturenel nostro cammino

verso la tua luce infinita.Grazie perché sei con noi tutti i giorni.Sostienici, per favore, nel la nostra lottaper la giustizia, l ’amore e la pace.

Il convegno di Firenze:In Gesù Cristo il nuovo umanesimoDal 9 e al 1 3 novembre si svolgerà a Firenze il 5° Convegno Ecclesiale

Nazionale, In Gesù Cristo i l nuovo umanesimo.

Come si legge nella presentazione a cura di Mons. Cesare Nosigl ia,

Presidente del Comitato preparatorio, i l “Convegno affronterà il trapasso

culturale e sociale che caratterizza il nostro tempo e che incide sempre più

nella mental ità e nel costume delle persone, sradicando a volte principi e

valori fondamental i per l ’esistenza personale, famil iare e sociale”, secondo

la riflessione a cui richiama quotidianamente papa Francesco: “leggere i

segni dei tempi e parlare i l l inguaggio dell ’amore che Gesù ci ha insegnato.

Solo una Chiesa che si rende vicina alle persone e alla loro vita reale, infatti ,

pone le condizioni per l ’annuncio e la comunicazione della fede.”

In vista dell ’appuntamento di Firenze e per crescere nella comunione tra le

Chiese locali sparse sul l ’ intero territorio nazionale, qualche spunto di

riflessione a partire dalle “cinque vie verso l’umanità nuova”, proposte nella

Traccia in preparazione al Convegno:

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UUssccii rree

“«La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari che prendono

l’ iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e

festeggiano. [. . . ] Quindi, la comunità evangelizzatrice si dispone ad

“accompagnare”. [. . . ] Trova il modo per far sì che la Parola si incarni in una

situazione concreta e dia frutti di vita nuova, benché apparentemente siano

imperfetti o incompiuti» (Evangeli i gaudium 24). Sorge la domanda: come

mai, nonostante un’insistenza così prolungata sul la missione, le nostre

comunità faticano a uscire da loro stesse e ad aprirsi?”

AAnnnnuunnccii aarree

“Le tante povertà, antiche e nuove, che la crisi evidenzia ancor di più, si

condensano nella povertà constatata da Gesù con preoccupazione: la

carenza di operai che annunciano il Vangelo della misericordia[X]. La gente

ha bisogno di parole e gesti che, partendo da noi, indirizzino lo sguardo e i

desideri a Dio. La fede genera una testimonianza annunciata non meno di

una testimonianza vissuta. [X] Le comunità cristiane stanno rivedendo la

propria forma per essere comunità di annuncio del Vangelo? Sono capaci di

testimoniare e motivare le proprie scelte di vita, rendendole luogo in cui la

luce dell ’umano si manifesta al mondo[X] Sanno vivere e trasmettere una

predilezione naturale per i poveri e gl i esclusi, e una passione per le giovani

generazioni e per la loro educazione?”

AAbbii ttaarree

La dimensione della fede è da sempre iscritta nel la configurazione stessa

delle nostre città, con le tante Chiese che raccolgono intorno a sé le

comunità nello spazio (la parrocchia è parà-oikía, vicina alla casa), e con il

suono delle campane che scandisce e sacral izza il tempo. Ma ancor più i l

cattol icesimo non ha mai faticato a vivere l ’ immersione nel territorio

attraverso una presenza solidale, gomito a gomito con tutte le persone,

specie quelle più fragil i . [X ] Occorre allora un tenace impegno per

continuare a essere una Chiesa di popolo nelle trasformazioni

demografiche, social i e cultural i che il Paese attraversa (con la fatica a

generare e a educare i figl i ; con un’immigrazione massiva che produce

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importanti metamorfosi al tessuto sociale; con una trasformazione degli sti l i

di vita che ci al lontana dalla condivisione con i poveri e indebolisce i legami

social i). [X] Senza l’opzione preferenziale per i più poveri, «l ’annuncio del

Vangelo, che pur è la prima carità, rischia di essere incompreso o di

affogare in quel mare di parole a cui l ’odierna società della comunicazione

quotidianamente ci espone» (Evangeli i gaudium 1 99).

EEdduuccaarree

[X] I l primato della relazione, i l recupero del ruolo fondamentale della

coscienza e dell ’ interiorità nel la costruzione dell ’ identità del la persona

umana, la necessità di ripensare i percorsi pedagogici come pure la

formazione degli adulti , divengono oggi priorità ineludibi l i . È vero che le

tradizionali agenzie educative (famigl ia e scuola), si sentono indebolite e in

profonda trasformazione. Ma è anche vero che esse non sono solo un

problema ma una risorsa, e che già si vedono iniziative capaci di real izzare

nuove alleanze educative. [X] Educare è un’arte: occorre che ognuno di

noi, immerso in questo contesto in trasformazione, l ’apprenda nuovamente,

ricercando la sapienza che ci consente di vivere in quella pace tra noi e con

il creato che non è solo assenza di confl itti , ma tessitura di relazioni

profonde e libere.

TTrraassffii gguurraarree

Le comunità cristiane sono nutrite e trasformate nella fede grazie al la vita

l iturgica e sacramentale e grazie al la preghiera. Esiste un rapporto

intrinseco tra fede e carità, dove si esprime il senso del mistero: i l divino

traspare nell ’umano, e questo si trasfigura in quello. Senza la preghiera e i

sacramenti, la carità si svuoterebbe perché si ridurrebbe a fi lantropia,

incapace di conferire significato al la comunione fraterna. [X] Lo spirito del le

Beatitudini si comprende dentro questa cornice: la potenza dei sacramenti

assume la nostra condizione umana e la presenta come offerta gradita a

Dio, restituendocela trasfigurata e capace di condivisione e di sol idarietà.

Page 8: Il Focolare numero di Settembre 2015

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Carissimi,

spero che la lunga e calda stagione

estiva sia passata bene. Certo,col

bel tempo, di occasioni per fare

scampagnate e incontri ce ne sono

state a bizzeffe.

Spero anche che l'estate in qualche

momento di calma sia servita a

"mettersi a fuoco" e per osservare

noi stessi al microscopio, per

scrutare le nostre profondità, i

desideri ed i pensieri più intimi.

Ma più di tutto, spero l 'estate sia

servita a lasciarsi guardare da Dio,

a incrociare i l nostro sguardo col

suo, "in quello spazio unico dove

una persona non assomigl ia a

nessun altra" (Fr. Roger Schutz).

Lo sguardo di Dio, anche se

avvolto da silenzi,è pieno di cure ,di

premura, di mansuetudine,di

custodia, di famil iarità, di amore.

SSAATTAANNAA,, TTUU PPEENNSSII SSEECCOONNDDOO

GGLLII UUOOMMIINN II !!

Gesù ha detto queste parole a

Pietro. Non c'è accusa peggiore che

sentirsi dire che pensi e di

conseguenza agisci come satana,

per i l successo: per accumulare il

potere, per vanagloria.

E' già diffici le pensare con la propria

testa, avere informazioni corrette,

figuriamoci poi riuscire a pensare

come Dio.

Ci viene in aiuto Paolo nella Lettera

ai Colossesi: "Rivolgete i l pensiero

alle cose di lassù,non a quelle del la

terra", "vi siete svestiti del l 'uomo

vecchio con le sue azioni e avete

rivestito i l nuovo, che si rinnova per

una piena conoscenza, ad immagini

di colui che lo ha creato", "rivestitevi

di sentimenti di tenerezza,di bontà,

di umiltà, di mansuetudine. . . . . e

qualunque cosa facciate in parole e

opere, tutto avvenga nel nome del

Signore".

La riflessione di don Giusto:PENSA E AGISCI SECONDO DIO

Page 9: Il Focolare numero di Settembre 2015

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PPEENNSSAA EE AAGGII SSCCII SSEECCOONNDDOO DDIIOO

E ora veniamo alla nostra comunità

cristiana di Rebbio e ci poniamo

alcune domande in modo certo non

esclusivo:

Come pensare secondo Dio la

nostra Pastorale giovanile?

Come pensare secondo Dio i

rapporti di vicinato?

Come pensare secondo Dio la cura

dei tanti anziani del la nostra

comunità?

Come pensare secondo Dio la cura

delle giovani coppie da poco

sposate o che da poco hanno

battezzato i loro figl i?

GGIIOOVVAANN II

Ci interessano tutti giovani del

nostro quartiere di Rebbio e quell i

sempre più numerosi di Camerlata

che incrociamo in Oratorio?

Abbiamo deciso in Consigl io

Pastorale di ripensare il Progetto di

Pastorale Giovanile Parrocchiale

anche con l'aiuto di Cristina e Luca,

due educatori che ci daranno una

mano a pensare ed agire.

Cristina e Luca, regolarmente

assunti , riceveranno come noi

sacerdoti un compenso economico

per i l ministero svolto.

VVIICCII NNAATTOO

Cerchiamo nuovi messaggeri, e

vorremmo chiedere a qualcuno dei

messaggeri più sperimentati di

diventare responsabile dei

messaggeri del la sua zona.

Edificatrice, Via di Vittorio, Via

Gril loni, Via Spartaco, Via Cuzzi,

Via Lissi, Via Salvadonica, Ca'

Morta, Via Scalabrini e altre sono

le zone con cui vogl iamo iniziare o

rinforzare ciò che esiste da anni.

GGIIOOVVAANN II CCOOPPPPII EE

Una quarantina circa di giovani

coppie incontriamo ogni anno sia

per i l battesimo che per la

preparazione al matrimonio. Poi,

alcune coppie restano legate alla

comunità, altre meno. Cerchiamo

coppie "mature" tra i vicini di casa e

oltre che accompagnino come

buoni pastori queste giovani coppie.

Concludo, Auguro a noi tutti per

questo nuovo anno pastorale di

pensare e di agire secondo Dio.

Giusto Della Valle

Page 10: Il Focolare numero di Settembre 2015

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VITA COMUNITARIA

Domenica 7 giugno, durante la

Santa Messa delle ore 1 0, abbiamo

ricordato gl i anniversari di

matrimonio. Questa è ormai una

consuetudine che si ripete da

qualche anno la prima domenica di

giugno, e che quest’anno ha visto

coinvolte diciannove coppie, che nel

corso del 201 5 hanno festeggiato o

festeggeranno un anniversario

significativo. Le coppie più giovani

festeggiavano dieci anni di

matrimonio, mentre la più anziana

ne contava ben sessantatre.

I l festeggiamento è stato condiviso

con gli animatori del Grest, che

durante la Santa Messa hanno

ricevuto i l loro mandato, e con la

festa del GTR, che quest’anno

compie 45 anni dal la fondazione.

All ’ inizio del la celebrazione le

coppie di sposi si sono presentate,

raccontando brevemente la

provenienza, i l numero di figl i e

qualche dato significativo sul la loro

vita matrimoniale. Alla preghiera dei

fedeli non sono mancate le

intenzioni ispirate al tema del

matrimonio e ai problemi ad esso

legati. Al l ’offertorio gl i sposi hanno

portato al l ’altare una candela, i l

pane e il vino per la mensa

eucaristica, un mazzo di fiori e una

busta contenente un’offerta per i l

Centro di Aiuto al la Vita di Como.

Prima della benedizione finale,

Salvatore e Adele Murrone hanno

offerto al l ’assemblea la propria

testimonianza, raccontando con

semplicità venticinque anni di vita

insieme. Prima di uscire dalla

chiesa, per tutti una foto di gruppo

davanti al l ’altare, per ricordare

l ’evento.

Al termine della celebrazione, sul

piazzale dell ’oratorio i l Gruppo

Campanari Città di Bergamo,

invitato dal GTR, ha salutato gl i

sposi con le note della marcia

nuziale, suonate a tastiera con un

concerto di campane itinerante,

unico nel suo genere. Davvero una

bella sorpresa.

Non è mancata l ’occasione per tutti

Anniversari di matrimonio:un'occasione di festa

Page 11: Il Focolare numero di Settembre 2015

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di assaggiare torte dolci e salate

preparate dai festeggiati per

l ’occasione.

Ricordiamo che chi durante i l 201 6

festeggerà un anniversario

significativo potrà partecipare alla

festa che si terrà di nuovo la prima

domenica di giugno, che

naturalmente è aperta a tutti , basta

segnalare i l desiderio di partecipare.

Le coppie festeggiate

63 ANNI

Erminio Lissi e Vanda Auguadro

50 ANNI

Celso Biasin e Santa Bil l i

Giovanni Succurro e Saveria

Cortese

30 ANNI

Mauro Molteni e Maria Maghetti

Giorgio Taiana e Graziel la Lanni

Paolo Amadini e Alessandra

Balzaretti

Claudio Carugo e Luisel la Zaffaroni

25 ANNI

Dario Moretti e Fulvia Pavese

Michele Casartel l i e Paola Bonfigl io

Giovanni Auderi e Gabriel la

Cattaneo

Salvatore Murrone e Adele Rosaria

Quarta

20 ANNI

Alessandro Taiana e Maria Angela

Campagna

Marco Lattanzi e Elena Clerici

Antonio Lamarucciola e Chiara

Gualano

1 0 ANNI

Marco Ponte e Sonia Alpino

Mauro Oricchio e Laura Pellegatta

Stefano Lanna e Marlena Zielonka

Luca Imbrici e Nicoletta Martirano

Alessandro Artaria e Cristina Riccio

TESTIMONIANZE

VVeenn ttii ccii nnqquuee aannnn ii dd ii mmaattrriimmoonn ii oo

UUnnaa ccaassaa ffoonnddaattaa ssuu ll ll aa rrooccccii aa

Eravamo giovani e vivere insieme

più che una convinzione era una

sorta di sfida a rompere quelle

barriere che ci venivano imposte.

Ricordo ancora quando mia madre

esordiva così: ”Figl io mio, mi

raccomando, pensaci bene, guarda

che adesso sei qui in casa mia e

non devi pensare a niente, ma

quando ti sposerai dovrai correre

perché avrai del le grosse

responsabil ità”.

E chi se ne fregava! L’importante

era vivere con la ragazza che

amavo.

Adele e io ci siamo sposati nel

1 990; i primi anni sono stati

fantastici : tutto scorreva fluido.

Poi, con la nascita di Chiara

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Anche quest’anno, come è

consuetudine da qualche anno, si è

svolta, nel l ’ultimo fine settimana di

giugno, la “due giorni” del Consigl io

Pastorale. Questa volta abbiamo

scelto come sede una sala della

Casa dei Padri Comboniani, nel la

speranza, forse, che la cornice

verde desse un po’ di refrigerio agl i

addetti ai lavori in questa calda

estate. Accalorata anche la

discussione, articolata in due

momenti: uno di verifica dell ’attività

parrocchiale e l ’altro di

programmazione per l ’anno a

venire. L’obiettivo era non tanto

quello di passare in rassegna le

attività svolte e di redigere un

calendario del le iniziative future, ma

di individuare soprattutto i punti di

forza e di criticità e di elaborare un

progetto condiviso e coerente.

Consiglio pastorale:laboratorio di idee

abbiamo toccato con mano la

sofferenza di una disabil ità e la

paura per i l futuro.

Sono stati momenti diffici l i , di

smarrimento e sofferenza, ma

l’amore che ci legava ha fatto sì che

uno diventasse il sostegno dell ’altro

e, con l’unione, siamo riusciti a

superare quel grosso ostacolo che

si era interposto sul nostro

cammino.

Quest’anno dopo 25 anni di

matrimonio, abbiamo sentito i l

bisogno di rinnovare quel

giuramento e non posso non

pensare a quelle parole tratte dal

vangelo, che il parroco scandì

durante l ’omelia: “I l matrimonio è

come una casa; se costruita sul la

sabbia al le prime intemperie crol la,

ma se costruita sul la roccia avrà

delle buone fondamenta e

diffici lmente crol lerà”.

Oggi posso veramente dire che il

mio matrimonio aveva delle buone

fondamenta e, nonostante tutti gl i

ostacoli che si incontrano nella vita

quotidiana e ai quale non sempre è

facile far fronte, non è crol lato, anzi,

con la presenza dei nostri due

fantastici figl i , si è rafforzato ancora

di più.

Salvatore e Adele Murrone

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L’ordine del giorno, molto fitto, era

distinto in nove punti, alcuni tecnici,

come economia e finanza o i servizi

tecnici, altri crucial i per la vita

parrocchiale, come la pastorale

della moltitudine, la pastorale

famil iare e giovanile, i servizi

pastoral i , la pastorale ministeriale,

le strutture di elaborazione e di

decisione, la comunicazione.

L’organizzazione dei lavori è stata

articolata in due fasi: una prima

dedicata al la verifica punto per

punto, a cui è stata destinata,

soprattutto, la mattinata del sabato

e una seconda relativa al la

programmazione, che ha impegnato

il Consigl io per parte del

pomeriggio del sabato e della

domenica.

Uno degli argomenti più dibattuti e

approfonditi è stata la pastorale

della moltitudine e il progetto

connesso dell ’articolazione della

parrocchia in zone, affidate

ciascuna ad un responsabile di

zona, con il compito di dedicare

attenzione alle relazioni umane

delle diverse aree del quartiere e di

coordinare l ’attività dei messaggeri

de “I l Focolare”. E’ stato osservato

come la suddivisione della

parrocchia in zone abbia qualche

difficoltà a decollare: non in tutte le

aree del quartiere sono emerse

disponibi l ità a svolgere il ruolo di

responsabil i , eppure qualcosa si sta

muovendo. Sono nati gruppi in Via

De Vittorio, nei condomini di Via

Gril loni, in Via Spartaco, presso le

Edificatrici , in via Cuzzi, gruppi che

danno vita a momenti di preghiera

o di animazione.

E’ stata, inoltre, discussa l’attività

del l ’equipe accoglienza, che

accoglie e coordina la concessione

degli spazi al le varie associazioni

che si incontrano abitualmente nel

nostro oratorio. Positiva, inoltre, la

col laborazione con le associazioni

di quartiere, dal gruppo anziani

al l ’Oasi, Anteas, Quale futuro per

Rebbio ( gruppo che si occupa del

PGT, Piano di Governo del

Territorio), in vista

dell ’organizzazione di momenti di

festa e di animazione. Certo

promuovere l ’accoglienza di gruppi

e associazioni significa aprirsi al

confronto, ma anche stabil ire del le

regole relative al la gestione degli

spazi, per evitare sovrapposizioni,

disagi e interferenze con l’attività

ordinaria del l ’oratorio. Uno dei punti

di discussione ha riguardato la

necessità di fissare regole precise

Page 14: Il Focolare numero di Settembre 2015

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perché l’attività catechistica,

l ’accoglienza di gruppi, la scuola di

ital iano e il gioco libero in oratorio

possano convivere in un clima di

benessere, di amicizia, di rispetto e

di sicurezza per tutti .

Parlando di oratorio, si è affrontato

anche il discorso sul la pastorale

giovanile, in particolare la questione

dell ’opportunità di assumere un

educatore professionista con il

compito di gestire, coadiuvato dai

giovani universitari volontari, dai

catechisti- ponte della terza media e

della prima superiore e dai

responsabil i del l ’Alebbio, le attività

oratorial i . L’ idea emersa è quella di

rinnovare l ’ incarico di Cristina, i l cui

aiuto quest’anno è stato

fondamentale per la pastorale

giovanile, per i l coinvolgimento degli

adolescenti a rischio che gravitano

attorno all ’oratorio e, infine, per

l ’organizzazione del Grest. Dal

momento che alcuni adolescenti e

giovani col laborano come aiuto

catechisti nel percorso della Nuova

Iniziazione Cristiana, si è anche

insistito sul la necessità di fare

proposte per coltivare ed

approfondirne la formazione,

facendo magari riferimento alle

iniziative di Vicariato e della

Diocesi. A proposito della catechesi

due i punti di forza individuati : la

vital ità del la col laborazione dei

catechisti del gruppo delle medie e

di prima superiore, che promuove

anche iniziative di coinvolgimento

dei ragazzi nel le attività del la

Caritas Parrocchiale, e i l valore del

gruppo che lavora al progetto della

Nuova Iniziazione Cristiana. Tale

progetto, attivo da più di due anni, si

propone non solo di preparare i

bambini al l ’ iniziazione

sacramentale, secondo la nuova

metodologia proposta dalla Diocesi,

ma anche di coinvolgere, aggregare

e formare in proposito le loro

famigl ie. Si auspica che da tale

attività possano emergere nuovi

apporti anche per la Pastorale

famil iare, che quest’ anno ha

proposto varie iniziative: non solo la

preparazione della celebrazione

consueta degli anniversari di

matrimonio, che si è svolta, come di

rito, la prima domenica di giugno,

ma anche l’organizzazione di una

serie di incontri workshop sulla

comunicazione nella coppia, a cui

hanno partecipato alcune coppie,

giovani e meno giovani. Per l ’anno

a venire, i responsabil i del la

Pastorale Famil iare si propongono

Page 15: Il Focolare numero di Settembre 2015

1 5

di predisporre altri percorsi di

riflessione per permettere alle

famigl ie di confrontarsi, di

mantenere ed ampliare i l gruppo

delle giovani coppie, di

sensibi l izzare le famigl ie ad aderire

al le proposte diocesane, di

concordare, invece, con il Vicariato i

percorsi per i fidanzati.

Altro punto di discussione,

nel l ’ambito dei servizi pastoral i , la

rassegna delle attività caritative

svolte dal la parrocchia: i l lavoro del

centro di ascolto della Caritas

Parrocchiale, che segue

attualmente circa 50 famigl ie, di cui

35 straniere e 1 5 ital iane, in

col laborazione con la Caritas

Diocesana e con i Servizi Social i , e

i l progetto Accoglienza elaborato e

portato avanti da un’apposita

equipe di volontari. Per quel che

riguarda il Centro di Ascolto si è

sottol ineata la necessità del la

formazione degli operatori volontari,

perché sappiano riconoscere le

vere emergenze e valutare gl i

interventi opportuni , e si è

evidenziata l ’esigenza di rendere la

comunità parrocchiale più

consapevole di tale attività. I l

progetto Accoglienza, relativo

al l ’ospital ità concessa, negli spazi

del la parrocchia, a individui e

famigl ie in difficoltà e in situazione

di emergenza abitativa, riguarda

attualmente 4 profughi, alcune

situazioni di disagio individuale,

alcune donne con bambini: si è

scelto di dare disponibi l ità anche

all ’accoglienza dei profughi, ma di

puntare soprattutto sul la seconda

accoglienza, in favore di stranieri

ormai esclusi dal la protezione e

dalla tutela economica concessa dal

governo ital iano ai richiedenti asi lo

e di ital iani in condizioni di disagio.

Queste e tante altre le questioni

affrontate, non ultima la necessità di

promuovere e potenziare le attività

del Ministero della Consolazione,

rivolto ad anziani ed ammalati .

Anziché proseguire nella rassegna,

mi preme sottol ineare il senso della

“due giorni” estiva: fare del

Consigl io Pastorale un laboratorio di

idee, dove possano confrontarsi

visioni del la vita parrocchiale,

naturalmente diverse per

esperienze, vocazioni e

appartenenza generazionale

differenti . Prospettive diverse che

sono un segno di vital ità e possono

produrre efficaci effetti di sinergia.

Sofia Petruzzi

Page 16: Il Focolare numero di Settembre 2015

1 6

CCaammppoo qquu ii nn ttaa eell eemmeenn ttaarree

II nn VVaall cchh ii aavveennnnaa:: AAmmaa ii ll ttuuoo nneemmii ccoo

Ama il tuo nemico, questo lo slogan

che ha accompagnato i ragazzi di

quinta elementare nel loro primo

campo estivo. Dal 2 al 5 lugl io,

grazie a padre Agostino, promotore

e organizzatore dell ’ intera

esperienza, noi del l ’ Oratorio di

Rebbio siamo stati ospiti di don Gigi

Pini a Tremenda XXL, un centro

giovanile a Somaggia, in

Valchiavenna.

Siamo partiti ‘al cento per cento’

facendo conoscenza con i ragazzi

del l ’oratorio di Chiavenna, anch'essi

ospiti di Tremenda: con loro

abbiamo condiviso due giorni di

gioco e riflessione, creando un bel

cl ima di amicizia e complicità.

Durante i l campo Rebbiesi e

Chiavennaschi sono stati riuniti in

due squadre miste che facevano

riferimento a due famigl ie di Assisi,

i Bernardone (la famigl ia di S.

Francesco) e gl i Scifi (quel la di S.

Chiara). I gruppi si sono sfidati in

giochi ed attività creative, sempre

nel rispetto reciproco, al quale don

Gigi faceva spesso appello. Un bel

modo per divertirsi, imparando e

crescendo insieme.

Ai momenti di svago si sono

alternate riflessioni, inserite nei

giochi, per rendere i bambini

partecipi ed attenti , sottol ineando

sempre il messaggio cristiano.

I l giorno prima della partenza

abbiamo fatto una passeggiata da

Chiavenna alle cascate

dell 'Acquafraggia, dove abbiamo

trascorso un pomeriggio di giochi

d'acqua. Non è forse giocando che

si cresce e si imparano i valori più

importanti? Questo è successo al

campo di Tremenda, dove i ragazzi

non solo si sono messi in gioco,

facendo nuove conoscenze, ma

loro stessi in prima persona hanno

reagito sempre con entusiasmo e

grinta al le attività e alle sfide

proposte.

Nella serata finale, per concludere

l 'esperienza in uno spirito di

riflessione, abbiamo lanciato, riuniti

intorno a un falò, del le lanterne,

ripensando ai momenti bel l i vissuti

al campo e a quello che ci saremmo

portati a casa. Non sono mancate

condivisioni e riflessioni da parte sia

degli animatori che dei ragazzi.

Esperienze ai campi estivi

Page 17: Il Focolare numero di Settembre 2015

1 7

Un'esperienza breve dunque, ma

molto intensa e possiamo dire che

tutti sono rimasti soddisfatti .

Molte sono le persone da

ringraziare: padre Agostino e gli

organizzatori che hanno reso

possibi le l 'esperienza, le

insostituibi l i cuoche sempre

presenti, Tremenda e don Gigi che

ci hanno ospitato, ma forse, anzi

sicuramente, i l grazie più grande va

ai ragazzi di quinta elementare,

perché sono stati loro i protagonisti

e i l motore del campo e senza di

loro, i l loro entusiasmo e la loro

complicità non si sarebbe creato

quel cl ima che ha reso tanto

speciale questo primo campo.

Gli animatori

CCaammppoo EEssttii vvoo SSuuppeerrii oorrii:AAffffeettttii vvaammeenn ttee

Un tema spinoso e complesso,

spesso fonte di imbarazzi, quel lo

trattato dal Campo Estivo per noi

ragazzi del le Scuole Superiori ad

Arnoga, Valtel l ina, dal 1 2 al 1 8

lugl io: l ’affettività. Le meditazioni,

guidate dal vicario di San Fermo,

don Pietro, si snodavano lungo un

percorso articolato in cinque tappe:

lo sguardo, i l contatto, la differenza

tra uomo e donna, i l bacio, l ’atto

sessuale in sé. I l tutto visto da una

prospettiva per molti di noi su questi

temi nuova, quella del la Parola e

dell ’ insegnamento della Chiesa.

I l nostro sforzo è stato

prevalentemente volto ad

individuare i significati più profondi e

nascosti che stanno dietro a gesti

che talvolta compiamo troppo

facilmente e con leggerezza,

ignorando il loro valore e il fatto che

parlano di una realtà che va oltre i l

gesto in sé, che esprimono una

promessa forte, di donazione totale

di sé all ’altro.

Naturalmente alle meditazioni si

sono alternati momenti più distesi

per stare insieme in serenità ed

allegria e belle passeggiate nella

natura stupenda della Val Viola e

delle aree circostanti . Una bellezza

che ha fatto da contorno alle

avventure del nostro gruppo di una

trentina di giovani provenienti da

realtà diverse (partecipavano

ragazzi del le parrocchie di Montano,

Prestino, Rebbio e San Fermo) che

hanno tentato, al di là del le

differenze, di costruire una

esperienza al contempo piacevole e

piena di significato per tutti .

Marco Radaell i

Page 18: Il Focolare numero di Settembre 2015

1 8

Nel ricordo di Angelo BianchiOOrraa sseeii nneell ll aa ppaaccee

I l primo giugno, nel la chiesa

parrocchiale di Cavallasca, in tanti

hanno pregato per Angelo Bianchi,

papà di don Sergio, Rosalba e

Marilena.

Nativo di Lurate e rebbiese

d’adozione, Angelo è stato una

presenza costante, per decenni,

dietro i l banco del Bar Ardita di Via

Paoli . Un sorriso, una

chiacchierata, una pacca sulla

spalla hanno contraddistinto i l suo

stare tra la gente, nel suo bar, uno

dei local i ‘storici ’ di Rebbio.

Trasferitosi una ventina d’anni fa a

Cavallasca, paese d’origine della

moglie I leana, Angelo si è spento i l

30 maggio.

Di seguito, l ’omelia di don Sergio

durante i l rito funebre.

I l vangelo della Risurrezione, che

abbiamo sentito proclamare

durante questa l iturgia di cristiano

suffragio per la pace eterna

dell ’anima del nostro papà Angelo,

ci spalanca lo sguardo su di un

orizzonte che, solo umanamente

parlando, sarebbe certamente

oltremodo desiderabile ma che

sappiamo bene, solo

materialmente, è impossibi le.

Infatti , è solo la fede cristiana nella

divina rivelazione del Santo

Vangelo - che ci ha donato il Figl io

di Dio venendo sulla terra - che ci

apre il cuore e la mente e ci fa

accogliere i l dono della verità del la

vita e cioè che anche dopo la

nostra morte corporale la vita

continua nell ’eternità.

I sentimenti di trepidazione e di

ricerca delle donne, che si

recavano al sepolcro la mattina di

Pasqua, sono anche i nostri oggi.

Così come per noi risuona l’ invito

incoraggiante dell ’angelo che

annuncia la risurrezione di Gesù:

“Non abbiate paura, colui che

cercate tra i morti è vivo, è risorto,

non è più qui”.

I l nostro sguardo pieno d’amore ora

vuole accarezzare per un’ultima

volta i l legno che racchiude ai nostri

occhi mortal i i l corpo del nostro

caro papà e, riflettendo su ciò, non

facciamo fatica a sentirci davvero

tutti in cammino verso la stessa

meta che è per tutti i l Paradiso. È

Page 19: Il Focolare numero di Settembre 2015

1 9

insieme dunque dolore i l rito

funebre ma misto anche a quella

consolazione della fede che,

attraverso il cammino della vita, ci

conduce piano piano alle porte della

Gerusalemme del Cielo.

La vera tristezza è non arrivare

preparati davanti a quella soglia. I l

nostro papà invece vi è accolto

come famil iare di Dio: e questa è

una certezza! Egli porta con sé il

carico di una lunga vita disseminata

di gioie e di sofferenze,

incominciate fin da piccolino quando

a otto mesi e venti giorni ha perso la

sua mamma. Ha combattuto la

buona battagl ia. Ha custodito e

conservato la fede e ce l’ha

trasmessa. Oggi ha terminato la

corsa proprio qui in questa chiesa,

davanti a questo altare, dove la sua

vita coniugale con la nostra cara

mamma I leana era iniziata i l giorno

del loro santo matrimonio

cinquantadue anni fa.

Ora da qui riparte per l ’eternità

beata accompagnato dalla cara

Madre del Cielo, dal la preghiera,

dal l ’amicizia e dalla vicinanza che lo

hanno circondato in tutta la sua vita,

fino al l ’ultimo da tutti coloro che lo

hanno amato in cielo e in terra.

A nome anche di mia sorel la

Mari lena desidero ringraziare di

cuore la nostra sorel la Rosalba per

tutto quello che in questi diciotto

anni, cioè da quando è morta la

mamma, ha fatto con grande

disponibi l ità seguendolo passo

passo proprio fino alla fine.

Ed ora caro papà che sei nel la pace

con il Signore, la Madonna, gl i

Angeli e i Santi che hai ritrovato per

non lasciare ora mai più la tua

sposa, la tua mamma Rosetta e tutti

i tuoi cari che ti hanno preceduto,

Page 20: Il Focolare numero di Settembre 2015

20

II eerrii ee oogggg ii

LL’’ aammbbii eenn ttee aall cceenn ttrroo

Generalmente l ’ infanzia nella

rievocazione di chi ormai l ’ha

lasciata per sempre è un periodo

della vita dove i ricordi tendono a

scolorire nella memoria, lasciandoci

un vago senso di nostalgia e di

rimpianto. Dove gli eventi che ci

hanno coinvolto ci appaiono oggi

carichi di una sorta di “mito”. Ed in

effetti per quei bambini degl i anni

cinquanta-sessanta nati o vissuti a

Rebbio (è da ricordare che l'attuale

Liceo Scientifico Giovio era allora,

invece, l 'edificio del la "Maternità"

che fu anche all 'origine

dell 'annessione del comune

autonomo di Rebbio a quello di

Como), poteva non essere poi così

tanto facile dispiegare la

fanciul lezza nel loro quartiere.

Infatti l ’urbanesimo di origine

prevalentemente immigratoria lo

stava precipitosamente dotando di

quegli edifici residenzial i che

sbrigativamente venivano liquidati

come: “Gescal”, “Ina casa”, “edi l izia

popolare” . Certo i prati c’erano

ancora, anche perché “Xlà dove

c’era l ’erba non c’era ancora la

cittàX” , per dirla parafrasando le

parole di una celebre canzone di

quei tempi. C’erano sì le lucciole di

pasoliniana memoria ed anche i

maggiol ini (e chi più l i ha visti?). Ma

gli effetti di uno sviluppo piuttosto

incontrol lato si facevano già al lora

ben percepire.

I bambini si sa costruiscono un

universo fantastico con tutto quello

che hanno a disposizione: così

poteva venir buona anche una

roggia, che tutti chiamavano

semplicemente “Tunagia”, mentre

essa è denominata

ufficialmente "Seliga", che altro non

era se non un corso d’acqua non

troppo cristal l ino. Però si poteva

incontrare lì intorno la fauna e la

flora nei luoghi più impensabil i : nei

rigagnoli fiancheggianti la ferrovia,

continua a pregare con loro per noi

- che ne abbiamo tanto bisogno -

per continuare a camminare con

quella coscienza che voi, in

semplicità, ci avete insegnato ad

avere.

Caro papà riposa in pace. Così sia.

IL BELLO DEL NOSTRO QUARTIERE

Page 21: Il Focolare numero di Settembre 2015

21

negli stagni presenti anche nelle

immediate vicinanze delle

abitazioni, nei prati occupati in tutte

le stagioni per i giochi. Era

comunque il polveroso campetto di

pal lone dell 'oratorio ad occupare il

grosso delle attività quotidiane.

Oggi per fortuna siamo più

sensibi l izzati sui questi temi e

richiediamo giustamente un

ambiente urbano di qualità, dove sia

evidente l 'equil ibrio tra i l "grigio"

del l 'edificato e il "verde" del la

natura. Nel nostro quartiere gl i

spazi green ci sono e ci potrebbero

essere anche in misura maggiore.

I l Parco Negretti , l 'area demaniale

intorno al cimitero, l 'ambito a verde

attiguo alla residenza dei Padri

Comboniani sono solo qualche

il luminante esempio. Ma anche i

bel l issimi parchi del le vi l le Giovio e

Giul ini di Breccia, i l fazzoletto a

verde dell 'ex sanatorio di

Camerlata, per non parlare delle

altre propaggini avanzate del Parco

Regionale della Spina Verde.

Quanti di noi conoscono la varietà

di essenze arboree presenti

al l 'interno del Parco Negretti?

Quanti riescono a percepire nei

"murun" (gelsi) ancora viventi

intorno alle mura del nostro

camposanto quel passato contadino

legato alla seta così importante per

la città di Como? Si possono però

aumentare queste potenzial ità: la

parrocchia da qualche anno ha

promosso presso il Parco Negretti

la "Festa del quartiere", nel la

stessa "location" ha fatto tappa

anche un cinema all 'aperto

itinerante di qualità. Tratti di pista

ciclabile e di percorsi pedonali

protetti potrebbero connettere

queste emergenze: infatti l ’area a

verde intorno al cimitero potrebbe

diventare il nuovo “Parco dei

Gelsi”.

L'encicl ica "Laudato si '" di Papa

Francesco giustamente pone al

centro della questione non soltanto

ecologica ma sociale l 'uomo del

terzo mil lennio nelle sue moltepl ici

dimensioni al l 'interno della

modernità. Certo poiché la qualità

del vivere urbano così come quella

dei prodotti merceologici che

provengono dai territori dipendono

molto dalla qualità del le relazioni

social i che l i generano.

Andrea Rinaldo

Page 22: Il Focolare numero di Settembre 2015

22

DDaall ll ’’ UU ffffii ccii oo SSttaattii ssttii ccaa ddeell CCoommuunnee dd ii

CCoommoo

Lo scorso mese di apri le è stato

presentato l ’ultimo studio dell ’Ufficio

Statistica del Comune di Como,

reperibi le sul sito ufficiale del

Comune

(http: //www.comune.como. it/servizi/

statistiche/popolazioneresidente/ind

ex.html sotto la voce quartieri),

contenente i dati relativi al la

popolazione residente in città, al

31 .1 2.201 4. Interessante

l ’ immagine che ne emerge. Di

seguito si riporta qualche dato

inerente a Rebbio, con l ’ intenzione

di offrire una fotografia del nostro

quartiere, in rapporto ai sol i quartieri

periferici del la città.

A Rebbio risiedono 6.592 persone,

su una superficie di 2.435.1 21 mq,

tra i quartieri periferici solo Albate e

Monteolimpino hanno una

popolazione superiore.

Dal 1 981 al 201 4, i l quartiere di

Rebbio ha registrato un calo

demografico del 1 0,76%. Tra i

quartieri del la periferia, Muggiò,

Breccia, Lora e Monteolimpino

hanno fatto registrare un calo

maggiore, mentre quartieri qual i

Albate, Camerlata, Camnago Volta

e Tavernola presentano un sensibi le

aumento della popolazione

residente.

Al 31 dicembre 201 4 risiedevano a

Rebbio 1 .724 persone di età pari o

superiore a 65 anni e 909 persone

di età compresa tra gl i 0 e i 1 4 anni,

ne consegue che l’ indice di

vecchiaia (i l grado di

invecchiamento della popolazione)

è di 1 89,66. I quartieri più giovani

del la città sono Albate, Camerlata e

Camnago Volta. A Lora si registra

l ’ indice di vecchiaia più alto di tutto i l

comune.

A Rebbio vivono 2.937 famigl ie con

numero medio di componenti di 2,2.

Per quanto riguarda la presenza di

residenti stranieri nel nostro

quartiere, i l numero è di 1 051 , pari

al 1 5,94 % della popolazione. La

percentuale degli stranieri residenti

è di 24, 81 a Camerlata, 1 0,86 a

Breccia e 7,07 a Prestino. Tra i

quartieri periferici, Ponte Chiasso è

quello a più alta presenza di

stranieri.

Dietro i numeri ci sono le persone,

con le loro gioie e le loro sofferenze.

Anche delle statistiche, a loro modo

TRA STRANIERI E OVER 65

Page 23: Il Focolare numero di Settembre 2015

23

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWSDa qualche settimana è comparsa sopra il cancello del la casa

parrocchiale la scritta Coexist, nel la quale sono rappresentati i simboli del le

grandi rel igioni: la mezzaluna islamica, la stel la di David e la croce di Gesù.

E’ un ulteriore appello al la coesistenza tra le culture e le rel igioni nel la

prospettiva di un autentico dialogo interrel igioso.

Lo scorso mese di giugno don Giusto ha ricordato i l trentesimo

anniversario di ordinazione sacerdotale, mentre don Claude ha festeggiato i

trent’anni da sacerdote nel mese di agosto. A loro gl i auguri grati del l ’ intera

comunità, con un ricordo nella preghiera, così come è avvenuto durante la

celebrazione degli anniversari di matrimonio:

Preghiamo per i nostri carissimi sacerdoti don Giusto e don Claude, che in

questi giorni ricordano il loro trentesimo di ordinazione sacerdotale. A Te, o

Dio, che li hai chiamati a seguirTi più da vicino per portare nella Chiesa e in

mezzo a noi la Tua Parola di vita, affidiamo la loro vita.

Don Giuseppe Notari, vicario a Rebbio dal 1 974 al 1 980, è da

tempo affetto da una grave malattia. Ordinato sacerdote nel 1 970, ha svolto

con passione il suo ministero in parrocchia e presso la Scuola Media di Via

Cuzzi. Lo ricordiamo nella preghiera, grati al Signore per la sua presenza in

mezzo a noi.

aride, costituiscono un invito a

girare per i l quartiere con occhi

nuovi, attenti ad una situazione in

continua evoluzione.

Page 24: Il Focolare numero di Settembre 2015

24

LETTERE A IL FOCOLARE

Carissimi,

a “botta calda” vorrei esternarvi le mie sensazioni sul numero di giugno de I l

Focolare, prima che le vacanze estive decretino l ’obl io. Mai come in questo ultimo

numero ho avuto la sensazione di una condivisione così totale dei contenuti . Dal

Giubileo della Misericordia che “restituisce uguaglianza a tutti” al la casa

parrocchiale che è “del la parrocchia”; dal le guerre dimenticate ricordate da don

Giusto al le “riflessioni sul la disoccupazione” di Marco, o le possibi l ità inespresse di

offerte di lavoro nel nostro quartiere. Dalla “lapide del l iceo Giovio” al le toccanti

testimonianze di “presenza” a quel 25 apri le di 70 anni fa. Dai 1 00 anni di Nilda al le

“passeggiate per le vie del cielo” di Adriana. L’albero “tanabata” e le giuste

aspirazioni per Rebbio degli organizzatori del la festa del quartiere: “. . .abbiamo

persino immaginato che all ’ incrocio tra la via Alebbio e la via Parrocchiale (dove

c’era i l palco e l’albero) sorgesse una bella piazzetta rispettosa del sagrato della

nostra bella chiesa. . . ”.

Credo che questo fatto dipenda dall ’apertura e dalla disponibi l ità di don Giusto e

dalla sensibi l ità e dalla bravura di chi ha redatto i testi o raccolto le testimonianze.

C’è un elemento comune che unisce questi contributi ed è una certa visione della

vita comunitaria dove c’è spazio di parola e di azione per tutti gl i uomini e le donne

“di buona volontà”, credenti, di altre confessioni rel igiose, non credenti.

Non penso saranno parole a vuoto, se si semina bene, i risultati in termini di

inclusione e condivisione non tarderanno ad arrivare.

Lettera firmata

LLaa rreeddaazzii oonnee rrii ssppoonnddee::

I l numero di giugno è stato i l risultato di una cooperazione tra chi di sol ito prepara I l

Focolare e nuovi col laboratori e di segnalazioni su persone e fatti che sono emersi

girando per le vie del quartiere. Ci auguriamo che il bol lettino parrocchiale, anche in

questa sua apertura sul quartiere, possa essere sempre più motivo di dialogo e di

riflessione su problemi vicini e ‘lontani’ .

E' una rubrica aperta a tutti : i l focolare accoglie segnalazioni, curiosità,domande e quant'altro possa essere di interesse per la comunità. Bastascrivere a [email protected] lettere non devono superare i 600 caratteri.

Page 25: Il Focolare numero di Settembre 2015

25

DON RENZO SCAPOLO:50 ANNI DI SACERDOZIODDoonn RReennzzoo SSccaappooll oo,, ll ’’ aammoorree ppeerr ii

‘‘ ppoovveerrii ccrrii ssttii ’’

I l prossimo 27 settembre, don Renzo

Scapolo festeggerà, nel la nostra

comunità, i l cinquantesimo di

ordinazione sacerdotale.

Nato a Santa Giustina in Colle, in

provincia di Padova, nel 1 937, si

trasferisce poi a Montano, dove, prima

di entrare in Seminario al l ’età 1 7 anni,

lavora nell ’azienda agricola di famigl ia e

come fabbro. Ordinato sacerdote dal

vescovo Bonomini, don Renzo viene

nominato vicario nel la parrocchia di

Camerlata, poi nel 1 971 parte, quale

prete fidei donum per la missione

diocesana di Santiago del Estero, una

delle più povere dell ’Argentina, a nord di

Buenos Aires, .

Tornato in I tal ia, dopo una breve

esperienza come collaboratore a

Muggiò, guida, dal 1 983 al 1 995, la

parrocchia di Caversaccio a Valmorea

dove accoglie migl iaia di profughi

l ibanesi. Nel 1 991 , quando scoppia i l

confl itto nei Balcani si attiva

immediatamente per creare ponti di

sol idarietà concreta a favore della

popolazione vittima della guerra. Nel

1 994 fonda l'associazione Sprofondo e

prende i primi contatti con l 'al lora

vescovo di Sarajevo Vinko Puli jc e i l

sindaco Kupusovic. “Nel maggio del

1 995 decide di rimanere a Sarajevo per

essere più vicino ai poveri-cristi . Da

quel momento alterna i periodi in Bosnia

con brevi puntate in I tal ia per rinvigorire

i l "focolare" del la sol idarietà. Quattro

anni e mezzo di permanenza a

Sarajevo gli permettono di costruire

moltissimo in termini di opere, ma

soprattutto di fiducia da parte di migl iaia

di persone, dai più poveri ai più quotati ;

bosniaci, ital iani, gente di ogni

nazionalità, credo, ceto; mil itari e

pacifisti ; aiutanti e aiutati . ” (dal sito

del l ’Assocazione Sprofondo)

Ritornato in I tal ia, è nominato parroco di

Plesio. Ora, a causa di problemi di

salute, risiede a Como, presso la

struttura dei Guanell iani di Via Grossi.

Di seguito, una ricca testimonianza

dell ’attività di don Renzo a Valmorea:

"Non è facile esprimere ricordi,

sentimenti, emozioni, azioni, legate al

periodo in cui Don Renzo è stato

Parroco a Caversaccio. L’ immagine che

mi viene spontanea pensando alle

Page 26: Il Focolare numero di Settembre 2015

26

numerose e diverse iniziative intraprese

da Don Renzo è quella di un vulcano in

eruzione: non aveva ancora finito di

attuare un’iniziativa che già ne stava

incominciando un’altra, ma tutte

animate da grande altruismo, da un

amore concreto e fattivo per i “poveri

cristi” in cui vedeva il Cristo sofferente.

Arriva da noi con ancora nel cuore la

“sua“ Missione in Argentina e subito

organizza una vendita di mele e di miele

argentini per dare un aiuto concreto a

questi fratel l i poveri.

Poi la frana in Valtel l inaX Don Renzo è

in prima linea a soccorrere ed aiutare e

sprona i parrocchiani a collaborare con

lui, a stabil ire gemellaggi con le famigl ie

colpite dal la frana. Poco dopo arriva

“l ’ondata” dei Libanesi che fuggono

dalla guerra. Don Renzo va ad

accoglierl i a Como in stazione, l i ospita

in Parrocchia, in strutture al lestite per

l ’occasione, in casa parrocchiale, nel la

sacrestia, trasformata in dormitorio e,

quando non basta, si può passare la

notte anche in chiesa su due panche

accostate, con scandalo dei

“benpensanti”. I l flusso di arrivi è di

molto superiore alle possibi l ità di

accoglienza e perciò Don Renzo si

rivolge ad altre Parrocchie, ai Sindaci, a

famigl ie disponibi l i , facendo della

Parrocchia, con l ’aiuto di volontari e

obiettori di coscienza, un centro di

smistamento. Intanto continua insistente

e pressante i l suo invito ai parrocchiani

ad ospitare, a offrire almeno un pranzo

o una cena o altri servizi. Non è facile

seguire Don Renzo in questo periodo: le

sue richieste sembrano esorbitanti , al di

fuori del “buon senso” e in un certo

senso lo sono perché animate da un

fuoco di Amore che si può ammirare,

ma diffici lmente seguire impegnandosi

come lui fino in fondo, superando ogni

genere di difficoltà e dimenticando se

stessi.

Le sue omelie sono graffianti , ma

incidono in profondità, non si può

restare indifferentiX A qualcuno danno

troppo fastidio, critica e frequenta

Parrocchie vicineX. ma molti , anche i

cosiddetti “lontani”, apprezzano e

ammirano l’opera di Don Renzo,

parecchi giovani lo seguono e molte

porte si apronoX Così è anche per

l ’aiuto a Hvar, dove si rifugiano i

profughi dal la guerra dei Balcani. Don

Renzo va più volte sul l ’ isola per

rendersi conto della situazione e poi si

butta a capofitto nel la raccolta di aiuti ;

numerosi Tir partono per l ’ isola con

generi di prima necessità, quando

arrivano in piazza a Caversaccio, dal la

chiesa parrocchiale si diffonde il canto

“Tu scendi dal le stel le”: è un invito

Page 27: Il Focolare numero di Settembre 2015

27

originale di Don Renzo perché come

Cristo è “disceso” per donarci se stesso,

anche noi scendiamo dalle scale delle

nostre case per donare un aiuto a

questi nostri fratel l i . E da Hvar le

vicende della guerra fanno spostare

l ’aiuto a Sarajevo, Don Renzo

intraprende viaggi pericolosissimi (uno

di questi con Monsignor Tonino Bello)

per portare conforto e un invito al la

pace (Mir) e quando torna, attraverso

l’Associazione Sprofondo, da lui

fondata, organizza svariati tipi di aiuto

(invio di generi di prima necessità e di

medicinal i , contributi mensil i per

ammalati , disabil i , anziani, orfani; borse

di studioX.). I l suo aiuto è per tutti ,

indipendentemente da etnie, o rel igione.

Per amore dei “poveri cristi” lascia la

parrocchia per trasferirsi a Sarajevo

come sempre incurante delle difficoltà,

del la sua salute, dei rischi e pericol i

sotto i bombardamenti, perché è

l’amore di Cristo che lo spinge.

Spesso Don Renzo sollecita a non

dimenticare i “poveri cristi” vicini a noi e

come sempre ne dà l’esempio: la sua

casa è sempre aperta e spesso

frequentata da “barboni”, persone con

disturbi psichici o di alcoolismo; Don

Renzo organizza un orto adiacente alla

casa parrocchiale, fa lavorare per

qualche ora le persone di passaggio e

poi le “paga”X per non umil iarle con

un’elemosina ed educarle al lavoro. La

presenza di Don Renzo è viva anche in

altri settori: partecipa alle visite che

mensilmente un gruppo fa all ’Ospedale

psichiatrico e in determinate occasioni

celebra la S. Messa suscitando una

partecipazione commovente tra gl i

ospiti , col labora attivamente alla nascita

di SIMPATIA (una struttura per disabil i)

a Valmorea e organizza gruppi di

volontari che diano una mano in lavori

di assemblaggio o della coltivazione

dell ’orto al l ’ANCORA (una cooperativa

che si occupa di disabil i) a Lurate

Caccivio. Anche nella vita parrocchiale

porta “novità” che da alcuni sono

criticate perché esulano dagli schemi

tradizionali , ma da molti apprezzate e

condivise: l ’apertura della Chiesa 24 ore

su 24 perché ognuno possa andare a

pregare quando vuole, i tentativi di

rinnovamento della Catechesi

col legando l’ insegnamento a momenti di

vita vissuta, a una collaborazione fattiva

coi genitori fino al l ’esperimento con una

classe di affidare a loro l ’ insegnamento,

dopo un’adeguata preparazione; i l suo

rifiuto a ricevere personalmente offerte

che si possono deporre in apposite

cassette per evitare ogni forma di

control lo e di emulazione, l ’apertura ai

laici affidando alla loro responsabil ità

Page 28: Il Focolare numero di Settembre 2015

28

FESTA DELLA MADONNA DELLA CONSOLAZIONE

Domenica 27 settembre

Da lunedì 21 a venerdì 25 settembre

Ore 20,30: S.Rosario nei corti l i

Sabato 26 settembre

Ore 1 5,00: Confessioni

Ore 1 7,30: S.Messa prefestiva

Domenica 27 settembre

Ore 7,30–1 8,00: SS.Messe d’orario

Ore 1 0,00: S.Messa concelebrata. Presieduta da DON RENZO SCAPOLO

che ricorda il suo 50° anniversario di Ordinazione Sacerdotale.

Ore 1 4,30: Processione con il simulacro della Madonna della Consolazione,

Vespri e benedizione. Al termine: INCANTO DEI CANESTRI

La Processione partirà dal corti le di via Giussani (case Edificatrici), a

seguire via Bastigl ia, via Varesina, via Lissi, Chiesa parrocchiale.

CALENDARIO LITURGICO

compiti specifici , lo stimolo a

partecipare alla Celebrazione

Eucaristica in modo più attivo offrendosi

per le letture, formulando preghiere

spontanee ed esprimendo riflessioni

personali sul le letture, ma soprattutto a

prendere sul serio la Parola e

l ’Eucaristia per viverle nel quotidiano.

Certe sue frasi original i come “non

riceviamo il Signore in sacchetti di

plastica” senza assimilarlo, certi richiami

a una povertà che si trasformi in

sol idarietà e carità autentica scavano

nel profondo e non si possono

dimenticare. Nella sua attività frenetica

non trascura la sua famigl ia, ha con sé i

genitori anziani, tiene in casa la

mamma completamente allettata perché

colpita da paral isi e, con l ’aiuto dei suoi

famil iari e di volontari, la cura con

grande amore. La parola e la

testimonianza di questo prete “originale

e scomodo” sono state per me un

grande dono. Grazie, Don Renzo!

Una parrocchiana di Caversaccio

Page 29: Il Focolare numero di Settembre 2015

29

ANAGRAFE PARROCCHIALE

36 MERLO LUIGIA

37 MIGLIORINI FRANCO

38 GENTILI DINA

39 BIANCHI ANGELO

40 SBALCHIERO SALVINA

41 PIEROBON CAROLINA

42 CHIRIACO NICODEMO

43 GRANATA ALBERTO

44 SCURTO SUSANNA

45 RUGGIRELLO MARGHERITA

46 BOTTA FAUSTO

47 FORMICHELLA ERNESTA

48 BOTTA ANGELA

49 MANDALA’ GIUSEPPE

50 MONTESIN GIUSEPPINA

51 FIORINO GIACOMO

52 BALCONI ERMINIO

53 CARDONE MICHELE

CCii hhaannnnoo pprreecceedduu ttoo nneell ll aa ccaassaa ddeell SS ii ggnnoorree

BBaatttteezzzzaattii nneell ll aa ffeeddee ddeell ll aa CChh ii eessaa ee ddeeii GGeenn ii ttoorrii

UUnn ii ttii nneell ssaaccrraammeenn ttoo ddeell mmaattrriimmoonn ii oo

2 SANTORELLI VINCENZO e VOTTARIELLO VERONICA

Celebrato a S.Stefano FORINO (AVELLINO)

3 SCACCO IGNAZIO e LA ROCCAALESSIA

Celebrato a SANGIORGIO CALTAGIRONE (CATANIA)

4 CASSARINI CLAUDIO e TORRETTI ADELAIDE

Celebrato a S.MARIA CIRIGLIANO (MATERA)

5 QUAGLIARA CLAUDIO e NAVIDAD GUTIERREZ CONCEPCION DE MARIA

Celebrato a CUSCATLAN (EL SALVADOR)

6 SANFILIPPO DEVID

7 SANFILIPPO GINEVRA

8 PORRO GIORGIA

9 GASPERONI LEONARDO

1 0 MASELLA NOEMI

Lunedì 28 settembre

Ore 8,30: S.Messa

Ore 20,30: S.Messa per i defunti del la parrocchia, segue Processione al

cimitero

Page 30: Il Focolare numero di Settembre 2015

30

NOVEMBRE

DOMENICA I° NOVEMBRE FESTIVITA’ DI TUTTI I SANTI

S.MESSE COME DA ORARIO FESTIVO . NEL POMERIGGIO

ORE 1 4,30 CANTO DEI VESPRI SEGUE PROCESSIONE AL CIMITERO.

AL TERMINE: CASTAGNATA DEI SANTI – CON LE ASSOCIAZIONI

DEL QUARTIERE.

LUNEDI 2 NOVEMBRE COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

ORE 1 0,00 S.MESSAAL CIMITERO

ORE 20,30 S.MESSA IN CHIESA PARROCCHIALE

DA MARTEDI A VENERDI PROSEGUE L’OTTAVARIO DEI DEFUNTI

S.MESSE ORE 8,30 IN CHIESA ORE 1 6 AL CIMITERO

VENERDI 6 NOVEMBRE I° VENERDI ’ DEL MESE

ORE 1 7,00 ADORAZIONE IN CHIESA ORE 20,30 S.MESSA SEGUE

ADORAZIONE FINO ALLE ORE 22,00

FESTA PATRONALE DI SAN MARTINO

SABATO 1 4 NOVEMBRE

Ore 1 5 in Chiesa confessioni

Ore 1 7,30 Santa Messa prefestiva

Ore 21 ,00 CONCERTO DI SAN MARTINO

DOMENICA 1 5 NOVEMBRE

Ore 7,30 e 1 8 Sante Messe

Ore 1 0 Santa messa concelebrata

Ore 1 2,30 pranzo comunitario ( serve prenotazione)

Ore 1 4 inizio giochi per tutti e Tombolata

Ore 1 7 PREGHIERA CONCLUSIVA

CALENDARIO PASTORALE