IL worLd tour deL gambero

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gran finale, mercoledì scorso, del tour asiatico

del Gambero Rosso. Per un intero pomeriggio oltre mil-le persone hanno partecipato alla presentazione della se-conda edizione della Guida Vini d’Italia 2013 in cinese e alla degustazione dei vini premiati con i Tre Bicchieri. L’evento si è svolto nella grande sala vetrata dell’esclu-sivo Asia Club, sede presti-giosa di grandi eventi artistici e culturali. Novantacinque dei miglio-ri produttori italiani hanno versato i loro vini di punta agli operatori e ai professio-nisti del settore intervenuti. Gran parterre giornalistico con la partecipazione di te-state specializzate e dei canali televisivi wine&food e la presenza, al gran completo della redazione di "Wine", il mensile in lingua cinese pubblicato ad Hong Kong e gemellato con il Gambero Rosso. E proprio da uno di questi colleghi di "Wine" Moni-que Lee, che arriva l'analisi più pertinente: «Hong Kong è un mercato internazionale, il più grande hub mondiale del vino. E anche il consu-

Ultima tappa a Hong Kong, un mercato da 455mila hl di vino e da 1,2 miliardi di dollari.Qui si gioca una partita importante per la wine industry nazionale. Prima mossa, la qualità.

L'Italia nel più grandewine hub del mondo

Bianco&RossonostaLgIa deL

credIto agrarIo

N on perde occasione per ricor-darlo, il ministro Catania.

Questa settimana l'ha detto due volte: alla presentazione di alcuni prodotti finanziari di Ismea e nell'in-tervento alla seconda assemblea nazionale dell'Alleanza delle coope-rative agricole. Al punto da far pen-sare che abbia in mente di lanciare forse il progetto più ambizioso prima della chiusura della sua (prima) esperienza ministeriale. Il tema è il credito grario, cancellato nel '94 su precisa richiesta dell'U-nione Europea che lo considerava "aiuto di Stato" e quindi una viola-zione del Trattati. Nessuno, natural-mente, si è preoccupato di mettere a disposizione delle imprese agrico-le itallane (molte delle quali erano cresciute grazie proprio al Credito Agrario del 1928, addirittura prece-dente alla Legge Bancaria del 1936) uno strumento alternativo che consentisse un accesso privili-giato al credito. Ora che questo accesso - in questi tempi di feroce e indiscriminato credit crunch - non c'è più, si sente tutta la mancanza del Credito Agrario (scritto così, con le maiuscole) come sezione specializzata dell'attività di banking al servizio dell'agricoltura. Che è l'i-dea di Catania. (g.cors.)

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La grande degustazione nella sala vetrata dell'Asia Club. A sin. il console italiano Alessandra Schiavo.

matore hongkonghese è diverso da quello cinese: è maturo, perfino so-fisticato, ha familiarità con i migliori vini del mondo." E chiarisce: "In Cina piacciono i vini potenti, concentrati e strutturati, magari anche dolci. A Hong Kong, al contrario, si cercano la finezza e l’eleganza, lo stile europeo e la rispondenza al terroir. Qui la repu-tazione del brand conta, ma fino ad un certo punto. Conta la qualità». C’è interesse per i grandi vini italiani, de-cisamente, e non solo quelli del Pie-monte e della Toscana. Il consumato-re di Hong Kong è attento e curioso e ha voglia di conoscere anche i vini di altre regioni. Questo e altri dati incoraggianti sulla diffusione della cultura enoga-stronomica italiana sono stati il tema dell'intervento del console italiano Alessandra Schiavo, dopo l’intro-duzione del direttore generale del Gambero Rosso, Luigi Salerno, lo speech di Marco Sabellico, uno dei curatori della Guida Vini, e quello della signora Liu della Guandong Big Coast Publishing House, responsabile dell’edizione cinese della Guida. Un po' più problematici, invece, gli ulti-mi dati che arrivano dal Californian

Wine Institute, uno dei centri studi enologici più accreditati al mondo e sui cui Marco Baccaglio, wine eco-nomist e direttore del sito specia-lizzato www.inumeridelvino.it si è soffermato nei giorni scorsi con un lungo articolo e una serie di tabelle e grafici che Tre Bicchieri Quotidiano ripropone oggi all'attenzione dei suoi lettori professionali perchè il mercato cinese (e quello di Hong Kong che funziona anche da bypass per la rie-sportazione di partite di vino destina-te alla Cina e a tutto il Sud Est asia-tico) sono troppo importanti per lo sviluppo e il consolidamento di una presenza enologica che appare, a pri-ma vista, quasi residuale rispetto all'e-gemonia francese. Conviene partire dai dati macro: Hong Kong ha importato (nel 2011) oltre 450mila hl di vino per un va-lore di 1,2 miliardi di dollari. Basta fare un rapido calcolo per accorgersi che il prezzo medio all'importazione è elevatissimo: circa 34 dollari al li-tro. Valore che balza a 57 dollari se si considera solo l'export francese, fat-to essenzialmente di Bordeaux e di grandi rossi. La Francia, come si vede dal grafico in alto, ha una quota del 59% in valore e del 35% in volumi, vale a dire 100mila hl di export netto per un fatturato di 570milioni di dol-

lari. L'Italia ha, invece, una quota del 7% in volumi (23mila hl) e di appena il 3% in valore, stabile rispetto al 2010 ma in calo rispetto al 6% del 2006 (grafico in basso). E proprio questo il punto: l'Italia non perde posizioni nei volumi espor-tati, sta perdendo nel prezzo medio dei suoi vini. E per recuperare c'è una sola strada, la qualità.

IL gambero a Hong Kong

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Direttore editoriale Carlo OttavianoRedazione Giuseppe Corsentino (resp.) 06 55112244 quotidiano@gamberorosso.itEditore Gambero Rosso Holding spa Via E. Fermi 161 - 00146 Roma

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cHI vende dI PIù (mln $)Grafici e tabelle sono a cura del sito specializzato www.inumeridelvino.it che ha lavorato su dati del Californian Wine Institute, uno dei think tank più autorevoli.

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L'Italia cala in valore, cresce in volumi (6,6% nel 2011). Fonte:Calwine.

www.sanpatrignano.org

Dalla selezione delle vigne migliori alla potatura invernale, dalla vendemmia alla vinificazione, dall’anamento nelle botti fino alla distribuzione. I veri artefici e protagonisti dei nostri vini sono i ragazzi di San Patrignano che attraverso passione e professionalità riconquistano la propria vita.

L’estrema attenzione rivolta a tutte le fasi della lavorazione, con la collaborazione del nostro amico e enologo Riccardo Cotarella, ci permettono anno dopo anno di ottenerei massimi riconoscimenti di qualità della critica enologica italiana ed internazionale.

vIno&PromoZIoneecco La FarFaLLa"aLternatIva"Per I vInI toscanI

vIno&InternetmILLe etIcHetteneL nuovo canaLedI amaZon

Ecco l'altra farfalla scelta da Lorenzo Marini per il brand made in Tuscany. Questa volta una delle ali è la ripro-duzione di una antica carta geografi-ca della regione del XVI secolo.

Dai libri al vino. Anche Amazon, la multinazionale americana dell'e-com-merce, è entrata nel business del vino. Lo aveva annunciato lo scorso settembre e ora ha lanciato il servizio che consente agli utenti di acquista-re più di mille varietà di vini. Al momento lo store non è accessibile ai consumatori italiani: a causa delle rigide norme sulla vendita di alcolici in vigore oltreoceano il servizio è atti-vo solo per alcuni stati (California, Connecticut, Florida, Idaho, Illinois, Iowa, Nebraska, Nevada, North Carolina, Oregon, Washington, Wyoming e il Distretto di Columbia). Tra le offerte c'è l'acquisto di sei bot-tiglie con un fee di spedizione fisso a 9,99 dollari. Invece sul fronte produt-tori la proposta di Amazon prevede un costo fisso di 39,9 dollari per assi-curarsi un posto nella vetrina on line e una commissione del 15% sul ven-duto. (l.so.)

vIno&FamIgLIe Il primo annuncio durante l'inaugurazione della Masseria Altemura in Puglia. Oggi la conferma con una intervistaal Piccolo di Trieste. Le family company del vino cambiano leadership. Come dimostra uno studio Unicredit-Bocconi.

ZonIn PrePara IL PassaggIo aI FIgLId opo Gino Lunelli (Ferrari), anche

Gianni Zonin è pronto a passare il testimone. Ai suoi tre figli, naturalmente, che già sono in azienda con ruoli ben definiti (Domenico, Francesco e Mi-chele). Il patron della casa vinicola veneta (126 milioni di fatturato nel 2011 con 38 milioni di bottiglie, per il 65% esportate) non ha ancora comunicato ufficialmen-te a chi lascerà la presidenza, ma duran-te la recente inaugurazione della Masseria Altemura in Puglia è stato chiaro: “Chi d imo s t re r à più impegno e passione e si farà apprezzare dagli altri prenderà il mio posto”. E stamani sul quotidiano il Picco-lo di Trieste, il 75enne Zonin, da mezzo secolo a capo dell'azienda, ha ribadito il concetto con una battuta: “Anche i ve-scovi a questa età passano la mano”. Un segno dell'importanza e della delica-tezza del passaggio generazionale in atto nel settore, che è stato fotografato da uno studio realizzato dall'Osservatorio Aub (AidAF, UniCredit, Bocconi) e presenta-to ad Alba. Secondo la ricerca, oltre metà

delle aziende vitivinicole con fatturato superiore a 10 milioni di euro è control-lato da una famiglia proprietaria, il 42,5% da cooperative e consorzi, e tre aziende su quattro hanno una leadership individuale. Delle 174 aziende analizzate, il 56% opera da più di 25 anni e ha dimensione rela-tivamente piccola (il 56,1% fattura meno di 25 milioni) rispetto ai concorrenti di

altri Paesi. In termini di go-vernance, tre su quattro hanno una leadership i n d iv i du a l e (contro il 64,5% del dato relativo all'intero bacino delle aziende fa-miliari italiane) e oltre un quarto

ha un leader con più di 70 anni (18,6%). Sotto il profilo economico-finanziario, le imprese di famiglia hanno registrato tra 2001 e 2010 una crescita del fatturato del 73%, in buona parte realizzata all'estero. E dal 2008 è cambiata anche la struttura patrimoniale, con una forte riduzione del rapporto di indebitamento (2,7 punti nel triennio) e il corrispondente incremento dei mezzi propri. Insomma, “familiare” è meglio. (gianluca atzeni)

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le rubriche26 ott SEOUL

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EVENTI TRE BICCHIERI EVENTI ROADSHOW

EVENTI VINI D’ITALIA

trebicchieriGambero Rosso

Vini d’Italia2013tour

2012/2013

INTERNATIONAL EVENTS

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calendar

2012

2013

17 gen COPENHAGEN

20 nov MOSCA

SÃO PAULO

a tavoLa con tre bIccHIerI

San Domenico Imolavia g. sacchi, 1tel. 054229000www.sandomenico.itdue Forchette86 punti nella guida ristoranti 2013

Un locale che rappresenta la grande classicità che resiste

alle mode nella composizione dei piatti, nel loro concepimento, nell’elaborazione e nella loro mo-dalità di servizio. Valentino Marcat-tilii e il nipote Massimiliano sono eredi e testimoni di una cucina ita-liana ricca di storia e di tradizione. Mangiare qui è emozionante, per-ché si partecipa a un cerimoniale che va in scena allo stesso modo da più di quarant’anni: il patron Pierluigi Morini che saluta cordial-mente all’ingresso, il personale di sala che si prodiga per una piace-vole accoglienza e lo squisito pane caldo e il burro che arrivano poco

dopo aver consultato una carta nella quale trovano spazio piatti classici e diversi menu degustazio-ne a prezzi interessanti per la cola-zione di lavoro o per le coppie (bonus). L’inizio è di stagione, con punte di asparagi al tartufo nero pregiato condimento Mimosa e mousseline al balsamico. A seguire gnocchi di patate rosse di Imola con lardo di Arnad fave novelle e pomodorino confit al timo sono un primo piat-to di sapori veri, freschi e di gran carattere. Per ricordare il passato ecco il guancialino di vitello brasato con polentina gratinata al formaggio di fossa. Come dessert: gelato di cre-ma alla scorza di limone, un gusto buono, solo in apparenza semplice e che ormai nessuno sa più prepa-rare. La proposta dei vini è di ampio respiro, un giro del mondo attra-verso le migliori etichette del pia-neta, molte profondità di annate, arricchita da tante proposte del giorno anche al bicchiere.

san domenIco dI ImoLaun santo deLLa buona tavoLa

ogni venerdì Tre bicchieri propone un ristoranteselezionato dalla guida del gambero Rosso 2013

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