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Flavio Manganello - LABeL CATTID (non) parliamo di elearning 2.0 social learning, personalizzazione, eportfolio Flavio Manganello Roma, 23 maggio 2007 LABeL CATTID Laboratorio e-learning Università di Roma “La Sapienza”

(non) parliamo di eLearning 2.0

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Social Learning, Personalizzazione, ePortfolio

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(non) parliamo di elearning

2.0social learning, personalizzazione, eportfolio

Flavio Manganello

Roma, 23 maggio 2007

LABeL CATTIDLaboratorio e-learning

Università di Roma “La Sapienza”

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… quindi (non) parliamo di web 2.0Cosa è Web 2.0 Design Patterns e Modelli di Business per la Prossima Generazione di Software

Fonte: Tim O'Reilly, 2005

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Alcuni elementi (davvero?) caratterizzanti

• Web come piattaforma o sistema operativo– Applicazioni dal desktop al Web (webmail, webcalendar, webOS, …)

• Utente-autore e social software– Facilità di scrittura– Strumenti sociali (blog, wiki, condivisione foto, video, slide, musica, ...)

• Folksonomy– Classificare l'informazione dal basso, in modo non strutturato– Tag, tagging, taggare, tagclouds– Social bookmarking: del.icio.us

• Social Networking– Molti modi per connettersi: IM, VoIP– Nuovi standard per la descrizione di persone e delle loro connessioni:

FOAF (Friend Of A Friend)– Friendster, MySpace, LinkedIn

• Contenuti– Blog: microcontenuti come nuova unità informativa del Web– RSS: aggregazione dei microcontenuti; rimanere aggiornati sulle

“novità”

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Studiare sempre sì, ma niente cravatta!

• L’apprendimento dura tutta la vita (lifelong learning)

• A fianco dell’apprendimento formale e non-formale, diventa importante l’apprendimento di tipo informale (informal learning) risultato delle attività quotidiane connesse al lavoro, alla famiglia o al tempo libero.

• Si contribuisce a costruire la conoscenza attraverso le reti a cui si appartiene:– Blog: commenti, trackback

– RSS: “mi tengo aggiornato su …”

– Condivisione: documenti (wiki, web office, foto, video, …); risorse (social bookmarking e RSS: “mi può interessare conoscere quali sono le fonti degli altri colleghi, amici, compagni di studi, …”)

• Si impara da tutte queste fonti: si può selezionarle, filtrarle, commentarle, riprenderle, espanderle, …

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L’importanza del soggetto

• Problemi:– Come selezionare le fonti, filtrarle, … ?

– Sovraccarico cognitivo (information overload)

• Social software come potenti filtri informativi• Filtraggio dei contenuti da parte del soggetto

– La comparsa in rete di un'identità riconoscibile sulla base dell'immagine che il soggetto costruisce e proietta all'esterno attraverso l'autonarrazione rende possibile lo sviluppo della fiducia che si regge sul concetto di reputazione

– L'identità (digitale, ma anche reale) diventa la base della reputazione, da cui ne deriva anche una responsabilità per il soggetto il quale viene così a svolgere una funzione di "filtro".

Il filtraggio dei contenuti si regge sulla responsabilità dei singoli!

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Teorie pedagogiche e sistemi e-learning a confronto

• Modello centrato sull’insegnante e sui contenuti: lo studente ha un ruolo passivo• La struttura del corso è solitamente semplice, rigida e esplicita: materiali di studio (LO), prove di autovalutazione

Comportamentismo

• Modello centrato sullo studente, che ha un ruolo attivo: le modalità di apprendimento sono diverse da soggetto a un altro• Lo studente vive l’ambiente di apprendimento come spazio didattico che offre molteplici input e risorse

Costruttivismo

Le piattaforme LMS tradizionali ed i modelli di LO (cfr. SCORM) rispecchiano una tale impostazione, che riproduce online la lezione in aula

Le piattaforme LMS tradizionali sfruttano i forum e le chat come strumenti di interazione e di negoziazione sociale

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Teorie pedagogiche e sistemi e-learning a confronto

• Lo studente lavora con altri studenti in un gruppo sociale: la conoscenza è costruita all’interno di una comunità di apprendimento attraverso lo scambio di opinioni e di idee• Un gruppo sociale costruisce una micro-cultura fatta di artefatti e significati condivisi

Sociocostruttivismo

• Nei nuovi ambienti PLE (Personal Learning Environment) diventano centrali concetti quali “progetto” e “comunità di pratica”• Diventa importante uno strumento quale l’ePortfolio

• Etienne Wenger– Apprendimento sociale– Comunità di pratica

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Formale o informale? Questione di punti di vista …

• LMS/VLE• Formal e-learning• Learning Object• Sistemi chiusi (standard)• Centralizzazione• …

• PLL/PLE• Informal e-learning• Learning Activity• Sistemi aperti (mashup)• Distribuzione• …

Paradigma emergenteParadigma attuale

Non si tratta soltanto di scegliere in modo banale tra applicazioni differenti (ad esempio, MOODLE piuttosto che ELGG): come usare e quando usare gli strumenti più idonei? Cambia l’approccio, la filosofia che sta alla base.

INTEGRAZIONE? SUPERAMENTO?

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Visioni dal futuro (anteriore)

Fonte: Scott Wilson, 2005

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Lavorare all’interno di una community

• Condividere e collaborare

• Mantenere i contatti

• Disporre di un ambiente “personale” ma anche “sociale”

• Uscire dai confini dell’aula (fisica e virtuale)

• Gestire il proprio apprendimento informale

• Organizzare un e-portfolio

• Avere un ambiente di supporto per le “comunità di pratica” (shared knowledge)

Quali possono essere le ragioni che ci spingono, che ci motivano a lavorare in una community?

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Modello di collaborazione per comunità in rete

Fonte: adattato da Calvani, 2005

Gestione della collaborazione

Riflessività e metacognizione

Organizzazione

Social networking

compiti

tempi

obiettivi

ruoli

selezioneattiva di

strumenti

fiducia

rispetto

socioquette

spontaneità

autostimamembership

motivazione

socialgrounding

mutualunderstanding

interazionepositiva

piaceredivertimento

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Modello di collaborazione per comunità in rete

Il modello tiene conto prevede quattro strati concentrici:

• Social networking: è lo strato più esterno, fornisce la condizione di contesto atta a creare un clima sociale e una cultura di base condivisa (generazione e supporto alla motivazione; cultura di gruppo; clima sociale) reti informali di apprendimento, anche all’interno di percorsi istituzionali.

• Organizzazione e Gestione della collaborazione: costituiscono le componenti centrali del modello, riguardano più specificatamente l’attività di gruppi collaborativi in senso stretto, nell’ambito di contesti formali possono essere implementati secondo le metodologie tipicamente orientate al project work e basate su un sistema di regole (obiettivi, ruoli, tempi, ecc…), a cui i membri del gruppo sono consapevolmente tenuti ad attenersi.

• Riflessività e metacognizione: è il nucleo centrale del modello, sostiene la funzione fondamentale del soggetto e/o della comunità nella sua capacità di acquisizione di consapevolezza nei propri processi di apprendimento.

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ELGG

Elgg è un personal learning landscape open source che permette di:• gestire blog personali e comunità utenti (funzione Weblog)• organizzare e condividere file (File repository)• creare e gestire community interne (Social Networking)

Elgg è fornito di un sistema di tagging e di una struttura di accesso ai contenuti tramite permessi specifici.

Ogni nuova risorsa online viene resa disponibile tramite un feed RSS.

blog e-portfolio file repository social networking community tagging

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ELGG - funzioni base• Blog

– Spazio web personale utilizzabile liberamente per riflessioni e racconti– Aggregatore automatico di altri blog personali– Supporto per podcasting/video/foto sharing

• Dashboard– Una “vetrina” o pagina web totalmente personalizzabile con appositi

elementi (widget)• File

– Un archivio personale di file liberamente condivisibili• Risorse RSS

– Aggancio a fonti esterne via RSS• Profilo

– Ogni parola inserita in ogni campo diventa automaticamente un tag, utilizzabile per “collegarsi” ad altri

• Network– La propria “rete” di contatti– Le proprie comunità ogni utente può creare comunità aperte e/o

chiuse

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Caratteristiche di ELGG

• Uno spazio personale liberamente gestibile

• Nessun ruolo privilegiato (eccetto un admin)

• Privacy e sicurezza– Ogni elemento (ad es. un post del blog, un file o un campo del

profilo) è soggetto al:

• controllo di accesso

– pubblico: tutti possono vedere il dato

– utenti loggati: solo gli altri utenti della comunità

– privato: solo l’utente ha accesso

– comunità/gruppo di accesso: liberamente definibili …

– Il livello di accesso è sempre stabilito dall’utente

• Comunità e gruppi di utenti

• Ogni utente può creare nuove comunità

• Accesso libero/controllato

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E-portfolios + Weblogs + Social Networking

Fonte: Tosh, 2005

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Visualizzare la conoscenzaMappa di un PLE

Fonte: http://simslearningconnections.com/ple/ray_ple.html [2007]

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Da ELGG all’ePortfolio: il salto è breve

“raccolta di attestazioni autentiche e diverse, tratte da un più ampio archivio, che rappresenta ciò che una persona o una organizzazione ha appreso nel tempo, su cui la persona o

l’organizzazione ha riflettuto, realizzata per la presentazione a uno o più destinatari per uno specifico scopo retorico” [NLII

EDUCAUSE, 2003]

“… utilizza le tecnologie elettroniche per raccogliere e organizzare tali artefatti sfruttando più tipi di media (audio, video, grafici,

testo)” [Barrett, 2001]

“… prodotto creato come risultato di un processo” [Ravet, 2007]

Alcune definizioni di ePortfolio

Non è una semplice trasposizione in formato digitale di un CV!

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ePortfolio: centralità dell’autore• Strumento personale:

– per l’auto-riflessione sulle proprie realizzazioni • Strumento didattico:

– per l’apprendimento attivo (active learning)– per la valutazione (assessment)

• Strumento professionale:– per documentare l’evoluzione delle attività lavorative

(career development planning)

A differenza dei LMS, tutti i sistemi di ePortfolio sono caratterizzati dall’essere centrati sull’autore e sulle sue realizzazioni:• gli studenti sono autori dei contenuti• le loro realizzazioni vengono archiviate da loro stessi in uno spazio di lavoro personale che evolve nel tempo al di là della durata dei singoli corsi (eventuale certificazione e valutazione futura)

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ePortfolio Management Systems (ePMS)

Un ePMS funziona come un content management system: sfruttando un sistema web-based è possibile creare un ePortfolio, gestirlo, aggregarlo e collegarlo con altre risorse.Un esempio di ePMS è Open Source Porftolio (OSP), progettato per un uso accademico e sviluppato nell’ambito del progetto OSPI (Open Source Portfolio Initiative).

In un contesto organizzativo, un ePMS sembra essere un utile strumento a supporto di processi di knowledge management

Un ePortofolio all’interno di un ePMS diventa uno strumento sociale, condiviso:• come può l’individuo essere certo di gestire la propria identità digitale? • come può avere la certezza che i suoi artefatti non vengano copiati, manipolati o contraffatti da terzi? • come si possono preservare la dimensione individuale e la proprietà di un ePortfolio?

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ePortfolio Systems (ePS)

Un ePS è il sistema personale soggiacente all’ePortfolio, lo strumento individuale per la selezione, l’organizzazione, l’aggregazione, la connessione delle risorse da usare per creare l’ePortfolio [Ravet, 2007].

Un ePS può essere visto come uno specchio che serve all’individuo per proiettare verso l’esterno un’immagine di sé: questa immagine, sintetica e dinamica, è l’ePortfolio.

Un esempio di ePS è Mahara, strumento Open Source che, attraverso la funzione Views, permette di controllare quali informazioni all’interno di un ePortfolio possano essere viste dall’esterno. Nell’ambito dello stesso progetto, My Portfolio è l’ambiente preposto come supporto per le attività di life-long learning e di social networking aperto a studenti e insegnanti della Nuova Zelanda.

ELGG già permette agli studenti il pieno controllo sui loro lavori, indipendentemente dal contesto di apprendimento [Attwell, 2007]ELGG, nonostante sia in grado di gestire un ePortfolio, è un PLE!

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Interoperabilità e standardizzazione

La scelta degli strumenti tecnologici introduce i temi dell’interoperabilità e della standardizzazione.

Esistono molteplici enti e organizzazioni che portano avanti progetti di sviluppo e di sperimentazione di standard per l’ePortfolio: IMS ePortfolio, Liberty Alliance, HR-XML, …

Rischi derivanti dall’eccessiva rigidità imposta dagli standard il riferimento è allo standard ADL SCORM per i Learning Objects

Quali sono i confini di un ePortfolio?• MySpace è un ePortfolio? • Second Life è un ePortfolio?

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Controllo sui contenuti: interoperabilità e standard

“An Elgg space is something learners will take with them, it will persist beyond course timelines.

We are looking to greatly improve the import and export features so as not to lock learners into Elgg but let them go and use other tools and services,

as they become available, if they wish.” (David Tosh, 2007)

Interoperabilità e standard aperti in ELGG:• supporto completo alle funzionalità di import/export• integrazioni già disponibili/in via di rilascio con vari standard:

– OpenID network distribuito e decentralizzato, nel quale l’identità dell’utente è un URL e può essere verificata da qualunque server supporti questo protocollo

– Liberty Alliance sviluppato dal consorzio globale Liberty Alliance Project, è uno standard aperto per identità federate, robusta autenticazione interfunzionale e servizi Web abilitati da identità

– HR-XML sviluppato dal Consorzio HR-XML, è uno standard aperto per lo scambio dei dati che garantisce la comunicazione sicura e automatizzata tra le aziende, specificamente pensato per le Risorse Umane (HR).

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Open Educational Resources (OER) Movement

È di questi giorni la pubblicazione da parte della Hewlett Foundation di un report molto interessante:

Review of the Open Educational Resources (OER) Movement: Achievements, Challenges, and New

Opportunities

Open Educational Resources è una comunità mondiale che, sfruttando la rete, offre in maniera libera ed accessibile, risorse formative utili per educatori, studenti e autodidatti allo scopo di usare o riusare le risorse offerte per l’apprendimento, l’insegnamento e la ricerca.

L’obiettivo della comunità è supportare gli sforzi delle politiche per l’accesso alla formazione e migliorare le chance di vita per le popolazioni che vivono nei paesi in via di sviluppo.

The Virtual University and e-learning UNESCOOER come Open Content for Higher Educationhttp://www.unesco.org/iiep/virtualuniversity/forumshome.php?queryforums_id=3

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Open Educational Resources (OER) Movement

• Codice aperto (Open Source) e contenuti multimediali liberi (Creative Commons)

• Crescita dell’architettura intesa come sistema partecipativo

• Miglioramento delle prestazioni e dell’accesso alla tecnologia di base dell’ICT

• Utilizzo di rich media, ambienti virtuali e gaming (Second Life, Serious Games, …)

• Nuovi modelli di apprendimento personali e collettivi (community) da testare e validare attraverso progetti pilota e attività di ricerca

Quali sono i fattori chiave che guidano OER?

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Open Participatory Learning Infrastructure

OPLI è descritto come un ambiente di apprendimento decentralizzato che:• permetta un apprendimento decentralizzato di tipo partecipativo• fornisca motivazioni alla partecipazione (condivisione delle risorse, creazione di ambienti di apprendimento dedicati, valutazione) a tutti i livelli• incoraggi lo scambio tra culture e nazioni diverse

“a dream space for participatory learning that enables students anywhere to engage in experimenting, exploring, building,

thinkering and reflecting in a way that makes learning by doing and productive inquiry a seamless process”

Il processo inteso in questo senso, ovvero seamless (letteralmente: senza giunte) sembra essere un chiaro riferimento al liflong learning, all’apprendimento inteso come processo continuo e permanete.

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Qualche (semplice) definizione …

• BLOG (Web Log)Sistema per la pubblicazione in rete di contenuti (note, pensieri, riflessioni, testi, …). Ogni nuovo articolo (o post) è inserito in ordine cronologico e raggruppato per mensilità e/o per categoria, insieme ai contributi precedenti. Gli utenti che leggono possono scrivere dei commenti agli articoli.

• PODCASTINGTecniche dirette alla produzione, condivisione in rete e fruizione di materiali audio e/o video. La registrazione può essere fruita direttamente online o scaricata per l’ascolto o la visione offline.

• RSSAcronimo di RDF Site Summary, è un formato per la distribuzione di contenuti attraverso il Web che separa il contenuto dalla sua “veste”. Ha come scopo fondamentale la diffusione sul web di titoli di articoli, news, link e, in generale, le novità di un qualunque sito. È una comunicazione di tipo pull.

blog podcasting folksonomia social networking community tagging RSS

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Qualche (semplice) definizione …

• SOCIAL BOOKMARKINGL’idea alla base del social bookmarking è la “messa in rete”, cioè la condivisione dei bookmark (segnalibri, siti preferiti) tra diverse persone, attraverso siti Web dedicati, aggiungendo a ogni link una o più parole chiave (tag) liberamente ed informalmente scelte.

• FOLKSONOMIADescrive una categorizzazione collaborativa di informazioni mediante l'utilizzo di parole chiave scelte liberamente. Si riferisce alla metodologia utilizzata da gruppi di persone che collaborano spontaneamente per organizzare in categorie le informazioni disponibili attraverso internet.

• SOCIAL NETWORKINGIl concetto di rete sociale nasce agli inizi del ‘900 (psicologia sociale, sociologia, antropologia). La versione “online” delle reti sociali fa riferimento a una serie di tecnologie e servizi disponibili in rete che consentono ai singoli di partecipare a vere e proprie comunità virtuali.

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Grazie!

Flavio [email protected]

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